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La musica raccontata dagli artisti direttamente dal territorio. La musica che non fa parte della globalizzazione radiofonica imposta dalle major discografiche.
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Meglio una strategia attiva oppure un approccio Buy and Hold?In questo podcast affrontiamo una delle domande più frequenti tra investitori e risparmiatori: conviene davvero comprare e tenere gli strumenti in portafoglio senza mai intervenire, oppure è preferibile adottare una strategia più dinamica, basata sulla rotazione e sull'adattamento ai cicli di mercato? Partiamo dai principi che guidano entrambe le filosofie.Il Buy and Hold poggia sulla pazienza, sulla fiducia nei mercati e sul potere dell'interesse composto nel lungo periodo. È una strategia apparentemente semplice ma psicologicamente molto impegnativa, perché richiede di restare fermi anche durante crisi profonde e prolungate. Non tutti gli strumenti recuperano sempre, e non tutti gli investitori sono in grado di sostenere cali rilevanti senza intervenire.Dall'altro lato vediamo cosa significa adottare un approccio attivo di rotazione del portafoglio. Qui entra in gioco la capacità di individuare le aree più forti del mercato, evitare i settori più deboli, proteggere il capitale nei momenti complessi e adattarsi all'evoluzione dei cicli economici. È una metodologia che richiede dati, disciplina e coerenza e che, se gestita con metodo, può ridurre la volatilità e migliorare il risultato complessivo nel medio e lungo periodo.Nel podcast analizziamo vantaggi, limiti e rischi dei due approcci, con esempi concreti, dati storici e grafici che mostrano cosa significa davvero attraversare periodi di mercato difficili. Ci addentriamo nel funzionamento delle strategie rotazionali che utilizziamo in SoldiExpert SCF, illustrate con chiarezza per spiegare come gestire il patrimonio con maggiore consapevolezza.Parliamo anche della distinzione tra portafoglio statico e portafoglio tattico, dell'importanza della diversificazione a livello di strumenti e strategie e del motivo per cui non esiste una soluzione valida per tutti ma solo un metodo coerente con i propri obiettivi e con la propria capacità di gestione emotiva.
Ti sei mai chiesto perché in italiano diciamo "Che tu sia benedetto!" oppure "Magari avessi più tempo!"? In questi casi il congiuntivo appare in frasi che stanno in piedi da sole, senza dipendere da nulla. Questo è il congiuntivo indipendente, molto diffuso nella lingua italiana per esprimere desideri, ordini, dubbi e supposizioni. Con questa guida completa, imparerai a usarlo come un vero madrelingua italiano. Il Congiuntivo INDIPENDENTE: Quando usarlo da solo Cos'è il Congiuntivo Indipendente? Facciamo chiarezza su questo concetto. Normalmente, quando studi il congiuntivo, lo vedi sempre in frasi dipendenti, giusto? Per esempio: "Penso che tu abbia ragione" oppure "Voglio che tu venga con me". In questi casi, il congiuntivo dipende da un verbo principale (penso, voglio) che regge l'intera costruzione. Tuttavia, il congiuntivo può anche essere indipendente, cioè può apparire in frasi che stanno in piedi da sole, senza dipendere da un'altra frase. Ecco perché si chiama "indipendente" – è autonomo nella sua funzione comunicativa. Queste frasi esprimono emozioni, desideri, dubbi, ordini o supposizioni in modo diretto e immediato. Il congiuntivo indipendente è estremamente comune nella lingua parlata italiana, specialmente nelle espressioni emotive e colloquiali. Una volta che padroneggerai questo uso, il tuo italiano suonerà molto più naturale e autentico. I Diversi Tipi di Congiuntivo Indipendente Vediamo ora tutti i casi principali in cui si usa il congiuntivo indipendente. Presta attenzione, perché sono diversi e ognuno ha una funzione comunicativa specifica. Analizzeremo ogni tipo nel dettaglio con numerosi esempi pratici che potrai utilizzare fin da subito nelle tue conversazioni quotidiane. 1. Congiuntivo Esortativo (per Dare Ordini o Inviti) Il congiuntivo esortativo si usa per dare ordini, inviti o esortazioni. Si usa in sostituzione dell'imperativo per le persone mancanti (terza persona singolare/plurale, prima persona plurale) o per il Lei con cortesia. È molto formale ed elegante, perfetto per situazioni professionali o quando si vuole mantenere un tono rispettoso. Quando si Usa il Congiuntivo Esortativo? Si utilizza questa forma quando si vuole: Dare ordini formali alla terza persona singolare o plurale Fare inviti cortesi usando il "Lei" formale Proporre azioni di gruppo alla prima persona plurale (noi) Esortare qualcuno a fare qualcosa con eleganza Esempi Pratici con la Terza Persona Singolare (Lei Formale) "Entri pure, signora!" (Lei formale – equivale a "entra!" ma con cortesia)"Venga con noi, professore!" (invito formale a una persona di riguardo)"Si accomodi, prego!" (ordine/invito cortese molto comune in contesti formali)"Stia attento!" (ordine alla terza persona singolare)"Prenda questa strada e poi giri a destra!" (indicazioni formali)"Mi dica pure tutto, dottore!" (invito a parlare liberamente) Esempi con la Terza Persona Plurale (Loro Formale) "Si accomodino, prego!" (ordine/invito cortese al plurale)"Entrino pure, signori!" (invito formale a più persone)"Facciano ciò che vogliono!" (permesso totale con tono formale)"Abbiano pazienza, per favore!" (richiesta cortese di attesa) Attenzione alla Prima Persona Plurale (Noi)! Alla prima persona plurale (noi), il congiuntivo esortativo è comunissimo nella lingua parlata italiana: "Andiamo al cinema!" (proposta di attività)"Facciamo una pausa!" (suggerimento di riposare)"Parliamo di questo problema!" (invito alla discussione)"Usciamo a cena stasera!" (proposta per la serata)"Vediamo cosa possiamo fare!" (esortazione a trovare soluzioni) Nota importante: In questo caso, congiuntivo e indicativo hanno la stessa forma per la prima persona plurale, ma la funzione è esortativa, quindi si sta di fatto usando il congiuntivo. La differenza si percepisce dal contesto e dall'intonazione: quando si propone o si invita, si usa il congiuntivo esortativo. 2. Congiuntivo Ottativo (per Esprimere Desideri) "Ottativo" deriva dal latino "optare" e significa "desiderare". Si usa questo congiuntivo per esprimere un desiderio, un augurio o una speranza. Spesso è introdotto da parole come "magari", "se solo", "oh se", "almeno" oppure "che". Questo è probabilmente l'uso più emotivo e personale del congiuntivo indipendente. Funzione e Uso del Congiuntivo Ottativo Esprime un desiderio realizzabile nel presente o futuro: "Magari venisse!" (desiderio che potrebbe avverarsi) Esprime un rimpianto per il passato: "Oh, se avessi studiato di più!" (rimpianto per qualcosa che non è accaduto e ora è troppo tardi) Esprime auguri e benedizioni: "Che Dio ti benedica!" (augurio formale) Esprime fantasie irrealizzabili: "Se fossi un uccello!" (desiderio impossibile) Esempi con "Magari" (Molto Comune!) Desideri per il presente/futuro (congiuntivo imperfetto):"Magari piovesse un po'!" (desiderio che piova)"Magari vincessi alla lotteria!" (desiderio di vincere soldi)"Magari ci fosse un corso sui verbi pronominali!" (desiderio di avere qualcosa che non c'è)"Magari smettesse di nevicare!" (desiderio per il presente)"Magari tornasse presto!" (speranza che qualcuno ritorni) Rimpianti per il passato (congiuntivo trapassato):"Magari avessi studiato di più!" (rimpianto per non aver studiato abbastanza)"Magari avessi ascoltato i tuoi consigli!" (rimpianto per non aver seguito i consigli)"Magari avessimo preso l'altra strada!" (rimpianto per una scelta passata)"Magari non fossi andato a quella festa!" (rimpianto per un'azione passata) Esempi con "Che" (Auguri Formali) "Che Dio ti benedica!" (augurio religioso)"Che tu possa essere felice!" (augurio di felicità)"Che il cielo ti aiuti!" (augurio solenne)"Che la fortuna ti assista!" (augurio di buona sorte)"Che tu possa realizzare tutti i tuoi sogni!" (augurio per il futuro)"Che vada tutto bene!" (augurio comune prima di un evento importante) Esempi con "Se" o "Se Solo" (Desideri Impossibili) "Se solo avessi più tempo!" (rimpianto per la mancanza di tempo)"Oh se potessi tornare indietro!" (desiderio impossibile di cambiare il passato)"Se fossi ricco!" (fantasia sulla ricchezza)"Se avessi le ali!" (desiderio impossibile di volare)"Oh se potessi leggere nel pensiero!" (fantasia sui superpoteri) Esempi con "Almeno" (Desiderio Minimo) "Almeno smettesse di piovere!" (desiderio minimo sul tempo)"Almeno mi avesse avvertito!" (rimpianto per mancanza di comunicazione)"Almeno provasse a capirmi!" (desiderio di comprensione)"Almeno facesse silenzio!" (richiesta di tranquillità) 3. Congiuntivo Concessivo (per Fare Concessioni) Il congiuntivo concessivo si usa per ammettere o concedere qualcosa, spesso seguito da un'opposizione o da un'obiezione. È accompagnato da parole come "pure", "anche" o semplicemente senza introduttori, oppure introdotto da espressioni come "ammettiamo che", "sia pure che" o "anche se". Come Funziona? È come dire: "Ok, ammetto questo punto, MA..." – è una concessione seguita spesso da un'opposizione. Si usa quando si vuole riconoscere un punto di vista altrui pur mantenendo la propria posizione. È molto utile nelle discussioni e nei dibattiti per apparire ragionevoli pur non cedendo completamente. Esempi Pratici "Sia anche come dici tu, ma io non sono d'accordo!" (va bene, ammetto che potrebbe essere così, ma...)"Dica quello che vuole, a me non interessa!" (può dire tutto ciò che vuole, ma non mi importa)"Faccia pure come crede!" (libertà totale, fai come vuoi)"Venga pure, tanto non cambierà nulla!" (può venire, ma sarà inutile)"Ammettiamo pure che la tua casa sia più piccola della mia: non per questo devi provare odio nei miei confronti!" (concessione seguita da obiezione)"Siano pure più bravi di noi, ma noi abbiamo più esperienza!" (ammissione con riserva)"Dica quel che vuole, io non cambio idea!" (concessione di libertà di parola ma mantenimento della propria posizione) 4. Congiuntivo Dubitativo (per Esprimere Dubbi e Incertezze) Il congiuntivo dubitativo esprime dubbio, incertezza o perplessità. Spesso è introdotto da "che", "non" oppure appare in domande retoriche. Questo tipo di congiuntivo è estremamente comune nella lingua parlata italiana, specialmente quando si pensa ad alta voce o si esprime preoccupazione. Quando si Usa? Quando usi il congiuntivo dubitativo, stai fondamentalmente pensando ad alta voce, esprimendo un'ipotesi o un'incertezza su qualcosa. È il modo più naturale per un italiano di esprimere dubbi senza fare affermazioni categoriche. Molto usato in contesti informali tra amici e familiari. Esempi con "Che" (Forma più Comune) "Che sia lui il colpevole?" (mi chiedo se sia lui...)"Che abbiano dimenticato l'appuntamento?" (dubbio, perplessità sul motivo della loro assenza)"Che abbia detto la verità?" (incertezza sulla veridicità)"Che stia male?" (preoccupazione e dubbio sulla salute di qualcuno)"Che siano già partiti?" (dubbio su un'azione già compiuta)"Che abbia perso il treno?" (ipotesi sul ritardo di qualcuno)"Che siano troppe informazioni?" (dubbio sulla quantità di informazioni fornite) Esempi con "Non" (Dubbio con Negazione) "Non sappia lui la risposta?" (domanda dubitativa con tono di sorpresa)"Non abbia capito bene?" (dubbio sulla comprensione)"Non sia il caso di chiamare un medico?" (dubbio che suggerisce un'azione) Contesto d'Uso Il congiuntivo dubitativo è particolarmente utile quando: Non si vuole fare un'affermazione diretta Si cerca di essere diplomatici Si esprime preoccupazione in modo delicato Si vuole coinvolgere l'interlocutore nel ragionamento 5. Congiuntivo Suppositivo (per Fare Supposizioni) Il congiuntivo suppositivo è simile al dubitativo, ma si usa per fare supposizioni e ipotesi più che per esprimere veri dubbi. Spesso è introdotto da "che" oppure da espressioni come "poniamo che", "ammesso che", "supponiamo che",
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In questo episodio speciale dal vivo, registrato al Nuovo Armenia a Milano insieme a Gabriele Cipolla e Camilla Guerrato, accompagniamo la presentazione di "Ennennum" di Shalini Ushadevi. Un racconto distopico che segue una coppia divisa tra il desiderio di immortalità e il timore delle sue conseguenze, affrontando temi come il denaro, la tecnologia, il potere e la fragilità dei legami umani.Con Federico Allocca, Gabriele Cipolla, Simone Corti e Camilla GuerratoRiprese Gianlorenzo Bernabò Di NegroMusica e sound design DEMONA alias Andrea Evangelista e Delio GallmannAnimazione sigla Ida CortiLogo design Chiara QuagliarellaMixaggio dal vivo Luca MazzolaPost-produzione audio Matteo FusiCon il sostegno di Associazione La Terza Via, Sidereus e Nuovo ArmeniaUn grazie a Raffaele Allocca, Elisabetta Marrocco, Nuovo Armenia, Riccardo Romano, Andrea Sestu
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Domenica 14 Settembre siamo state ospiti del Festival Conversatorio, un giovane festival che si pone l'obiettivo di creare un posto dove arti e persone conversano libere.Verso un cinema nuovo e indipendenteNel parco di Villa Alberti a Signa (FI) Giulia si è incontrata con Edoardo Zucchetti per parlare di cosa significa oggi essere un giovane regista nel panorama italiano. I percorsi che possono portare diventare indipendeti, le risorse, gli ostacoli e le difficoltà da una parte e la tenacia, la resilienza e le competenze (tecniche e erelazionali) dall'altra. Edoardo Zucchetti è laureato in Lettere e Filosofia. Nel campo dell'opera si è formato con Marco Gandini, Franco Zeffirelli, Jonathan Miller e Terry Gilliam. Per il teatro con Angelo Savelli, Cristina Pezzoli e Daniele Salvo e per il cinema con Pupi Avati, Ron Howard e Michael Bay per il Cinema. Dà voce a storie nascoste come documentarista indipendente.Ti ricordiamo che puoi sostenere il nostro lavoro con SSTRF, che prevede organizzazione, studio, editing, grafica, scrittura testi, correzione di bozze, rifai tutto da capo, resisti alle intemperie… con una piccola donazione al nostro Ko-Fi
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Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Com'è che adesso giochiamo tutti ai giochini piccini abbastanza abitualmente? Troppo facile dire “eh la pandemia signora mia”. È un percorso che è iniziato più di 15 anni fa, che ha visto lo zeitgeist culturale del videogioco spostarsi un po' alla ricerca di alternative sostenibili, un po' perché PlayStation mica poteva ignorare Wiiware e Xbox Live Arcade, specie considerati i numeri che ci muovevano sopra i vari Castle Crashers e World of Goo. Questa è la storia di com'è nato il videogioco indipendente. Quello contemporaneo eh, non in assoluto – perché in assoluto esiste da praticamente l'epoca di Tennis For Two.
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Benvenuti a questa puntata speciale de L'Indipendente. Un viaggio lungo, approfondito, senza sconti e senza omissioni. Oggi parliamo del voto degli italiani all'estero: un diritto sancito dalla Costituzione, trasformato in un meccanismo costoso, inefficace, e in molti casi addirittura sospetto.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/levocididentro--1541984/support.Parliamo degli Italiani all'estero.
La solita propagandaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/levocididentro--1541984/support.
Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio, al Meeting di Rimini 2025 ha tenuto un discorso che – al di là delle appartenenze – ha avuto il tono della grande politica. Non uno slogan, non una passerella, ma un intervento da statista: cuore, concretezza e visione. Ci sono momenti in cui la politica smette di essere cronaca e diventa Storia. Il discorso di Giorgia Meloni al Meeting di Rimini 2025 è stato uno di quei momenti: non perché tutti debbano condividerne le scelte o la visione, ma perché chiunque, al di là del proprio orientamento, è costretto ad ammettere l'alta statura politica e personale della Presidente del Consiglio. Cerchiamo di capirlo insieme.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/levocididentro--1541984/support.
Il festival dal 1 al 6 settembre affronta immigrazione, carcere e ambiente, dando spazio a giovani autori sardi e proponendo laboratori creativi per adolescenti e studenti del territorio. Intervista a Carlo Manca. Dal 1 al 6 settembre, Decimomannu ospita la prima edizione dell'Officina Film Festival, la rassegna ideata e organizzata da Oficina Progetti. A presentarla è Carlo Manca, direttore organizzativo, che sottolinea l'importanza di un festival capace di unire la forza narrativa del cinema sociale con l'urgenza di riflettere sui problemi contemporanei. Il cuore della rassegna è un intreccio di serate tematiche che toccano argomenti cruciali: immigrazione, carcere, ambiente e le produzioni della sezione Visioni Sarde, dedicate agli autori isolani. Un calendario che non si limita alla proiezione di opere indipendenti, ma che vuole diventare spazio di confronto e dialogo con il pubblico, coinvolgendo soprattutto le nuove generazioni. Visioni Sarde e un cinema che illumina le zone d'ombra Tra i momenti più attesi della rassegna emerge Visioni Sarde, una selezione di lavori che raccontano la Sardegna attraverso lo sguardo dei giovani registi. La sezione valorizza il talento di chi, pur restando ai margini dei grandi circuiti, riesce a costruire narrazioni originali e di qualità, capaci di coniugare memoria, territorio e innovazione. Allo stesso tempo, l'attenzione al tema del carcere mette in luce storie invisibili che meritano ascolto. Come spiega Carlo Manca, il cinema diventa uno strumento per denunciare le condizioni difficili degli istituti penitenziari e dare spazio a progetti creativi che coinvolgono direttamente i detenuti. Tra questi spiccano laboratori cinematografici che affrontano la ludopatia e altre fragilità sociali, trasformando la visione in occasione di crescita collettiva. Laboratori per adolescenti e il segno di Greca La rassegna non si limita alle proiezioni: i laboratori di cinema rappresentano una parte fondamentale del festival. Disegno, sceneggiatura e riprese diventano strumenti per permettere agli adolescenti di scoprire il linguaggio audiovisivo e partecipare alla realizzazione di un cortometraggio. Un esempio è il progetto “Il segno di Greca”, che unisce storia, tradizione e creatività locale. I ragazzi, guidati da professionisti come Mauro Aragoni, vivono l'esperienza di trasformare la memoria di Santa Greca in narrazione cinematografica, passando dal fumetto alle riprese sul set. L'obiettivo è farli diventare protagonisti di un percorso culturale che valorizza il territorio e al tempo stesso stimola la loro espressività.
Ho individuato 7 verità brutali sul lavoro libero e indipendente, che avrei voluto sapere prima.Prima di diventare freelance e prima di avviare la mia azienda di formazione.Ho analizzato tutti i form di contatto compilati da aspiranti collaboratori per una posizione di Sales Specialist che avevamo aperto tempo fa in azienda. Mi sono soffermata sui lati positivi e su quelli negativi del lavoro autonomo scaturiti dalle loro risposte.In questo episodio ti racconto quali sono le 7 verità scomode sul lavoro autonomo che sono prevalse da questa analisi, che ti saranno molto utili se vuoi avviare anche tu un'attività in proprio.Trasforma le tue abilità di scrittura in una professione redditizia full remote. Inizia qui.Scala al livello successivo la tua attività da Copywriter Freelance. Clicca qui e parla con un consulente The Copy Gateway.Segui Monica sui Social:Instagram | YouTube | LinkedIn | TikTok
Il quadro è drammatico. L'ONU ha dichiarato ufficialmente lo stato di carestia: più di mezzo milione di persone sono intrappolate nella fame estrema, con proiezioni che parlano di oltre 640 mila entro fine settembre. Il segretario generale ha usato parole pesantissime: “Un fallimento dell'umanità”. Ma diciamoci la verità: non è solo un fallimento.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/levocididentro--1541984/support.
Torniamo a parlare Con Marco Picetti di consulenza finanziaria, guardando più da vicino modalità e processi operativi, strumenti, e obiettivi di un consulente indipendente,nel suo arduo lavoro di proteggere e incrementare il capitale dei propri clienti. Verso la fine della conversaxione la nostra lettura a grandi linee della fase attuale di mercato. AVVISO per gli...
Torniamo a parlare Con Marco Picetti di consulenza finanziaria, guardando più da vicino modalità e processi operativi, strumenti, e obiettivi di un consulente indipendente,nel suo arduo lavoro di proteggere e incrementare il capitale dei propri clienti. Verso la fine della conversaxione la nostra lettura a grandi linee della fase attuale di mercato. AVVISO per gli...
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Hai sottoscritto o ti è stata proposta la polizza vita Alleanza Extra Pop e vuoi capire davvero come funziona, quali vincoli comporta, quanto costa e dove vengono investiti i tuoi soldi?In questo podcast analizziamo nel dettaglio le caratteristiche di questo strumento assicurativo-finanziario, mettendo in luce ciò che spesso non viene spiegato chiaramente al momento della sottoscrizione.Partiamo da un caso reale: un risparmiatore che ha versato circa 30.000 € in sei anni e oggi, in caso di riscatto, otterrebbe solo 19.458 €, con una perdita effettiva del 35%. Ma com'è possibile una perdita così significativa in un prodotto spesso presentato come sicuro e protettivo?Vedremo insieme:✔️ Come funziona la polizza Extra Pop (gestione separata + fondi interni)✔️ I costi di caricamento e le commissioni annuali✔️ Le penali in caso di riscatto anticipato✔️ Cosa succede davvero in caso di decesso dell'assicurato✔️ Se conviene continuare a versare o è meglio uscire subito✔️ Le alternative più efficienti per investire i propri risparmi✔️ Il confronto con un semplice portafoglio in ETF In qualità di consulente finanziario indipendente di SoldiExpert SCF, ti offro un'analisi imparziale e priva di conflitti di interesse.Se anche tu hai sottoscritto una polizza di investimento simile (non solo di Alleanza) e desideri un'opinione oggettiva e professionale, puoi richiedere un check-up gratuito scrivendo a:
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Nell'episodio di oggi analizziamo l'andamento dei mercati azionari: dagli sviluppi incerti sulle trattative commerciali USA-Cina alla forte correzione di Tesla dopo il nuovo piano fiscale americano, che colpisce i veicoli elettrici.Spostandoci in Europa, scopriamo perché il clima economico tedesco è più sereno: il cancelliere Merz incontra Trump, avvia un maxi piano di spesa pubblica e spinge il DAX a +15% da inizio anno. Focus anche sul nuovo PAC statale da 10 euro al mese dedicato ai giovani tedeschi, investito in ETF: un'idea semplice ma rivoluzionaria per educare al risparmio e rafforzare il sistema previdenziale. Un confronto utile per capire cosa manca (ancora) in Italia.
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In questo episodio incontriamo Suranga D. Katugampala, regista e progettista culturale italo-srilankese, il cui lavoro fonde finzione e documentario in un linguaggio visivo profondamente personale. Il suo Cinema è pensato come uno strumento capace di attivare pratiche culturali e sociali, stimolando processi di rigenerazione urbana, coinvolgimento delle comunità e sperimentazione degli spazi.Con Suranga parliamo di sguardi e contraddizioni, di verità artistiche e produttive, e di come provare ad agire diversamente dentro un sistema, come quello del Cinema italiano, spesso impaludato.Ma prima di tutto, Suranga è un nostro caro amico. Una presenza "maledetta" dal Cinema, attraversata da un fuoco che contagia chiunque gli stia vicino.Con Federico Allocca, Simone Corti e Suranga D. KatugampalaRiprese Gianlorenzo Bernabò Di NegroMusica e sound design DEMONA alias Andrea Evangelista e Delio GallmannAnimazione sigla Ida CortiLogo design Chiara QuagliarellaPost-produzione audio Matteo FusiCon il sostegno di Associazione La Terza Via e SidereusUn grazie a Raffaele Allocca, Elisabetta Marrocco, Riccardo Romano, Andrea Sestu
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Quando si vuol parlare di indie, non c'è artista più adatto che Flavio Bruno Pardini, in arte Gazzelle. Indipendente sino al midollo, ma soprattutto noto ai propri fan per brani spesso deprimenti e strappalacrime, il cantautore romano si è fatto spazio nella musica italiana ispirando vari artisti come Debora con cui abbiamo approfondito il personaggio.
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La maggior parte di questo episodio è in INGLESE. Per i sottotitoli, potete guardare l'episodio su YouTube!Durante gli eventi del FESCAAAL DIFFUSO abbiamo avuto l'occasione di parlare con Ibrahim Snoopy Ahmed del suo ultimo film, Khartoum, un documentario collettivo che racconta la fuga di cinque cittadini della capitale sudanese dalla guerra civile scoppiata in Sudan nel 2023. Abbiamo parlato del cinema indipendente sudanese e africano, di cosa significa per Snoopy mostrare il proprio film in giro per il mondo e cosa significa girare un film in durante una guerra.Con Ibrahim Snoopy Ahmed, Federico Allocca e Simone CortiRiprese Gianlorenzo Bernabò Di NegroMusica e sound design DEMONA alias Andrea Evangelista e Delio GallmannAnimazione sigla Ida CortiLogo design Chiara QuagliarellaMixaggio dal vivo Luca MazzolaPost-produzione audio Matteo FusiCon il sostegno di Associazione La Terza Via e SidereusUn grazie a Raffaele Allocca, Simona Cella, Gabriele Cipolla, FESCAAAL, Elisabetta Marrocco, Nuovo Armenia, Riccardo Romano, Andrea Sestu
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Immobile spreca, la Lazio si sgonfia: il Bayern rimonta la sconfitta di Roma e passa il turno. Kylian trascina il PSG ai quarti. Stasera l'Atalanta a Lisbona per dimenticare le ultime amarezze
"Mio marito beveva ed era cattivo". La prima parte della storia della vita di Bruna Strattazzon, emigrata in Australia nel 1961 dalla provincia di Belluno.