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In questo Super Episodio dell'1% Podcast, abbiamo avuto l'onore di ospitare Max Maiorino, il giovane Calzolaio da Saronno che ha trasformato un mestiere antico in una professione virale sui social. Con oltre 430.000 follower su TikTok, Max è diventato un punto di riferimento per le riparazioni di lusso e l'artigianato italiano, portando nuova vita a borse, scarpe e accessori grazie alla sua creatività e passione per il lavoro manuale. Max ci ha parlato di come ha iniziato questo percorso, delle sfide incontrate e di come ha saputo innovare in un settore che oggi non è più solo tradizione, ma anche trend. Non perderti questo Bellissimo Episodio!
Antonis Lagonaris è un calzolaio molto apprezzato, nato e cresciuto su un'isola greca. La sua vita, però, a causa di una serie di ingiustizie che subisce, avrà una svolta spaventosa: è il 1909 quando le campane richiamano gli abitanti nella chiesa del villaggio... Ma ad aspettarli c'è lui, armato di coltello e desideroso di vendetta. Buon ascolto!
Che cosa sia un regalo fatto con il cuore lo sceglierà soltanto la principessa!Voce Claudio DugheraMontaggio e Progetto a cura di Claudia MartoreTecnico di registrazione: Mattia MontiProduzione: Fondazione TRG AUDIO CREDITS:Free music for non-commercial use from Fesliyan Studios
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Audiolibro letto da Rosy Garda
Lo sapevi che uno dei mestieri più antichi è quello del calzolaio? Con "Artigiani in diretta" siamo entrati nella bottega della Calzoleria Golisano - dal 1947 a Pordenone per raccontarvi un po' i segreti del mestiere insieme a Nicola che con suo papà Roberto continua a portare avanti la tradizione firmando le proprie creazioni con il nome di famiglia. Qui la puntata in collaborazione con Confartigianato Imprese Pordenone da rivedere: https://www.youtube.com/watch?v=4cGIBcEMXyc&t=1s La Calzoleria Golisano è una bottega che da oltre settant'anni si dedica a realizzare calzature uniche interamente disegnate e costruite a mano, su misura del cliente. E' stata fondata nel 1947 da Salvatore che ha cominciato ad apprendere l'arte sul banchetto a partire dall'età di sei anni per poi tramandarla al figlio Roberto e al nipote Nicola, che ora continuano a portare avanti la tradizione. In bottega si realizzano calzature su misura per uomo e donna, borse e cinture su misura e vendita abbigliamento. Artigiani in diretta è un progetto realizzato in collaborazione con Confartigianato Pordenone con il sostegno della Camera di Commercio di Pordenone-Udine Qui il podcast della puntata completa:
Ragione e Felicità si mettono spesso in competizione, ma non sarebbe meglio trovare il modo per collaborare? Scopri cosa hanno combinato ascoltando questa storia che è stata raccontata a Maria Angela Cerutti, che poi l'ha riscritta, da Oliana, una signora dell'Ucraina.Voce, suoni e editing Valeria BattainiTema musicale BELGAIllustrazione Noemi VolaMusica per questo episodio Chocolate Cookie Jam - An Jone
Era la notte Santa. Un povero calzolaio lavorava ancora nella sua unica stanza, dove viveva insieme alla moglie. Entro la mattina successiva, avrebbe dovuto consegnare un paio di scarpe per il figlio di un ricco signore. - Hai già pensato a quello che potremo comprarci con il guadagno di questo lavoro? Chiese il calzolaio alla moglie. - Sono piccole: ci daranno ben poco! - scherzò la donna. - Beh, quest'anno è andata così. Continue reading
Innovazione, creatività e funzionalità: una storia a metà fra l'Italia e l'America, dagli stivali cowboy al glamour delle Creations per le dive hollywoodiane. “Non esistono piedi brutti ma solo scarpe brutte.”Una serie ideata e prodotta da Dr Podcast Audio Factory.
#6 Rocco - Dopo aver cercato di stare sempre lontano dai guai, Rocco deve fare i conti con le sue radici e con un destino che sembra essere il suo più acerrimo nemico.
#5 Edoardo - Il quartiere, spesso, non fa le persone, e Edoardo lo sa bene. È stato lui a fare scelte sbagliate, ma oggi è diventato un simbolo di speranza. Per cambiare, basta volerlo.
#4 Adil - Un ragazzo di origini marocchine che raggiunge in Italia sua madre alle soglie dell'adolescenza. Ma come spesso accade, lo shock è troppo forte e qualcosa lo fa sbandare.
#3 Elis - Dalla Romania all'Italia, dal paese di campagna alla grande città. Elis è un ragazzo che vuole lasciare un segno per non essere dimenticato.
#2 Ralph - C'è chi sbaglia perché non può fare altrimenti e chi sbaglia perché, a volte, non se ne rende conto. La storia di Ralph racconta di un ragazzo che si è fatto prendere un po' troppo.
#1 Tommaso era una promessa del calcio con un futuro brillante davanti a sé, ma l'amicizia con uno strano ragazzo del quartiere gli cambia la vita. La sua passione, il calcio, si tramuterà in un'arma.
Nuova puntata di "Talking With Friends" con Alessandra Calzolaio, una ragazza normalissima che non ha mollato anche dopo un terribile incidente che le ha portato via una gamba ma non la voglia di rialzarsi e trovare il modo di fare ciò che la fa stare bene.
I profughi nel mondo sono più di 82 milioni, quasi quanto la popolazione di un paese come la Germania. Lo raccontano i dati dell'Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (ACNUR), diffusi in occasione della Giornata mondiale per il rifugiato del 20 giugno scorso. A Memos Valerio Calzolaio, giornalista e saggista, e la sociologa dell'università di Torino Magda Bolzoni. .Secondo Calzolaio “i dati diffusi dall'ACNUR sottostimano il dramma di chi è costretto a fuggire. Per essere censiti in quei numeri bisogna avere o lo status di rifugiato internazionale o di profugo interno. Per molte persone in fuga, però, questo status non si raggiunge mai. Allora non vengono censiti o vengono uccisi prima dai disastri naturali o dalle persecuzioni, e sono decine di milioni. L'Italia - conclude Calzolaio - non fa niente per accogliere i profughi. Anche l'Europa non è certo virtuosa. La maggior parte di loro viene accolta nei paesi poveri, con l'eccezione della Germania”. La sociologa Magda Bolzoni ricorda quali sono i pericoli da cui le persone scappano. “Si fugge da situazioni diverse. Da guerre, instabilità, terrorismo, desertificazione, eventi legati ai cambiamenti climatici. Si fugge anche da forti diseguaglianze in termini di accesso ad acqua, cibo e servizi. Le migrazioni forzate e “non forzate” sono un mix difficile da distinguere. Molto spesso le motivazioni si sovrappongono - sostiene Bolzoni - : situazioni di guerra, instabilità, persecuzioni si sommano a discriminazioni e attentati alla vita personali”.
I profughi nel mondo sono più di 82 milioni, quasi quanto la popolazione di un paese come la Germania. Lo raccontano i dati dell'Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (ACNUR), diffusi in occasione della Giornata mondiale per il rifugiato del 20 giugno scorso. A Memos Valerio Calzolaio, giornalista e saggista, e la sociologa dell'università di Torino Magda Bolzoni. .Secondo Calzolaio “i dati diffusi dall'ACNUR sottostimano il dramma di chi è costretto a fuggire. Per essere censiti in quei numeri bisogna avere o lo status di rifugiato internazionale o di profugo interno. Per molte persone in fuga, però, questo status non si raggiunge mai. Allora non vengono censiti o vengono uccisi prima dai disastri naturali o dalle persecuzioni, e sono decine di milioni. L'Italia - conclude Calzolaio - non fa niente per accogliere i profughi. Anche l'Europa non è certo virtuosa. La maggior parte di loro viene accolta nei paesi poveri, con l'eccezione della Germania”. La sociologa Magda Bolzoni ricorda quali sono i pericoli da cui le persone scappano. “Si fugge da situazioni diverse. Da guerre, instabilità, terrorismo, desertificazione, eventi legati ai cambiamenti climatici. Si fugge anche da forti diseguaglianze in termini di accesso ad acqua, cibo e servizi. Le migrazioni forzate e “non forzate” sono un mix difficile da distinguere. Molto spesso le motivazioni si sovrappongono - sostiene Bolzoni - : situazioni di guerra, instabilità, persecuzioni si sommano a discriminazioni e attentati alla vita personali”.
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Un vero tuffo nella società degli anni '70 dove le attività commerciali e il piccolo artigianato erano ancora un tutt'uno.
Gli Elfi e il Calzolaio - Una bella favola dei Fratelli Grimm che ha come protagonisti due gnomi ed un povero calzolaio.
Un cattivo calzolaio, ridotto in miseria, si mise a esercitare la medicina in un paese dove non era conosciuto, e continuando a spacciare un antidoto, falso di nome e di fatto, si procurò con le sue abili chiacchiere una certa fama. Ora avvenne che il re della città fosse costretto a letto, sfinito da una grave malattia; questi, per metterlo alla prova, chiese un bicchiere, vi versò dell’acqua, fingendo di mescolare del veleno con l’antidoto e gli comandò di berlo fino in fondo, dopo avergli promesso un premio. Per paura di morire, lui allora confessò di essere diventato famoso come medico non già per una qualche competenza di quest’arte, ma per la stupidità della gente. Il re convocò quindi il popolo e pronunciò queste parole: «Che pazzia è la vostra? Riuscite a capirlo voi che non esitate ad affidare la vostra testa a uno cui nessuno ha mai consegnato i piedi da calzare?».
La maestra Gabriella racconta
Spesso finiamo per pensare che scegliere i nostri clienti sia qualcosa di poco realizzabile, e che in realtà solo le grandi aziende possano farlo. Per "sfatare" questo mito, nel podcast di oggi porto un esempio di tutto rispetto: il mio calzolaio! Durante una visita da me fatta presso la sua bottega ho trovato infatti un cartello che, in poche parole, ha espresso perfettamente questo concetto. ✍️ Unisciti al canale Telegram
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6326LA CHIESA PERSEGUITATA IN SPAGNA di Rino CammilleriNell'aprile del 1931 la Seconda Repubblica spagnola esordisce con l'incendio di centinaia di chiese e conventi in tutto il Paese allo scopo di cercare le armi nascoste dai preti. Armi, naturalmente, non se ne trovano, ma fa niente, l'importante è inaugurare una prassi che porterà, dopo la fine della successiva guerra civile, alla scomparsa per distruzione di oltre il settanta per cento del patrimonio artistico, culturale e religioso (in Spagna è lo stesso) nazionale. Oltre alla ben nota mattanza di vescovi, preti, suore, seminaristi e laici dell'Azione cattolica.Donde tanto odio e tanta inutile rovina? Mah, forse l'unico che ha le risposte è l'esorcista. Ma sul disastro spagnolo nella prima parte del XX secolo la letteratura è ormai sterminata, anche quella più propriamente narrativa. Il fatto è, però, che se in questo campo si sono cimentati anche calibri come Hemigway e Orwell, a coprire l'altro lato della barricata non c'è praticamente niente. I cattolici, in particolare, principali vittime di quel che successe tra il 1931 e il 1939, hanno prodotto quasi solo saggistica.Ebbene, adesso hanno un esordiente, Maximiliano Cattaneo, che ha appena pubblicato un ponderoso romanzo per Fede & Cultura, Il calzolaio di Finisterre (pp. 670, €. 23,75). L'autore dimostra una conoscenza di dettaglio della storia spicciola di quei giorni davvero notevole. E anche una minuziosa conoscenza dei luoghi per esserci stato. E' vero, Salgari ha mostrato che si possono fare capolavori esotici senza mai essere usciti dalla propria biblioteca. Ma le ricognizioni in loco sono meglio, anche per la miniera di ulteriori spunti che se ne può trarre.La storia narrata da Cattaneo è complessa e non si può riassumere, neppure brevemente. Copre l'arco di dieci anni, dieci anni di fuoco (è il caso di dirlo) per la Spagna. Il protagonista diventa Calzolaio (con la maiuscola) perché il padre è un magnate internazionale del settore calzaturiero. Morta la madre, cui era attaccatissimo, muore in lui anche la fede religiosa. Segue dunque le sirene del potere e della ricchezza, a Madrid, Londra, New York, mentre alle sue spalle le cose deflagrano coinvolgendo anche le sue amicizie d'infanzia, il suo ex direttore spirituale, la sua fidanzata di una volta. I campi si dividono e anche i suoi vecchi amici. Chi va con i massoni, chi con i socialisti, chi con gli anarchici, chi con Franco. Il quale, quasi trascinato dagli eventi che sempre più precipitano, dopo l'assassinio ad opera di agenti delle Guardie de Asalto e della Guardia Civíl di José Calvo Sotelo, il leader monarchico dell'opposizione, decide di aderire al pronunciamiento militare organizzato dal generale Mola nella Navarra, la regione dei carlisti (i cattolici legittimisti che nel secolo precedente avevano combattuto ben tre guerre contro i liberali e ora si preparavano alla quarta).Il protagonista, la cui piccola storia è coinvolta suo malgrado nella storia grande, si ritrova a Finisterre, l'estremo punto occidentale del Paese (come il suo nome, latino, mostra) a fare davvero il calzolaio, adesso con la minuscola, per vivere con la sua antica fiamma che gli ha dato un figlio. Incontra il generalísimo e gli chiede clemenza per un suo vecchio compagno che, responsabile di omicidi rojos e pentito, si è costituito per espiare. Ma ci pensa un anarchico a saldare i conti, perché i comunisti avevano fatto pulizia ideologica anche di quelli che erano più a sinistra di loro. Infine, un romanzo d'autore cattolico non sarebbe tale se non avesse, come Manzoni insegna, un happy end. Che, ovviamente, non riveliamo.Nota di BastaBugie: sulla guerra di Spagna consigliamo la visione dei seguenti due film.UN DIOS PROHIBIDO (2013)La gloriosa testimonianza di fede dei 51 frati barbaramente uccisi dal Fronte Popolare in odio alla fede cattolica.http://www.filmgarantiti.it/it/edizioni.php?id=42L'ASSEDIO DELL'ALCAZAR (1940)Un episodio epico fondamentale della Guerra di Spagna. Militari, donne, bambini e anziani resistettero per oltre un mese all'assedio fino all'arrivo delle truppe del Generalissimo Franco.http://www.filmgarantiti.it/it/edizioni.php?id=40 Titolo originale: Un libro cattolico sulla Chiesa perseguitata in SpagnaFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 15-09-2020Pubblicato su BastaBugie n. 687
Una bella favola dei Fratelli Grimm che ha come protagonisti due gnomi ed un povero calzolaio.
Un calzolaio, senza che avesse colpa, era diventato povero. Ma così tanto povero che non gli restava altro se non un pezzetto di cuoio, giusto giusto forse per fabbricare un paio di scarpe. Una sera tagliò quel misero pezzo di cuoio, lo preparò per fare le sue ultime scarpe pensando che il giorno dopo le avrebbe cucite, e se ne andò a dormire sereno e tranquillo. Il mattino dopo volle mettersi al lavoro; ma, ecco che le scarpe erano belle e già pronte sulla tavola. Il povero calzolaio non seppe che dire dalla meraviglia e, quando si avvicinò per guardarle meglio, vide che erano fatte in modo perfetto: Continue reading
Un calzolaio, senza che avesse colpa, era diventato povero. Ma così tanto povero che non gli restava altro se non un pezzetto di cuoio, giusto giusto forse per fabbricare un paio di scarpe. Una sera tagliò quel misero pezzo di cuoio, lo preparò per fare le sue ultime scarpe pensando che il giorno dopo le avrebbe cucite, e se ne andò a dormire sereno e tranquillo. Il mattino dopo volle mettersi al lavoro; ma, ecco che le scarpe erano belle e già pronte sulla tavola. Il povero calzolaio non seppe che dire dalla meraviglia e, quando si avvicinò per guardarle meglio, vide che erano fatte in modo perfetto: Continue reading
Un calzolaio, senza che avesse colpa, era diventato povero. Ma così tanto povero che non gli restava altro se non un pezzetto di cuoio, giusto giusto forse per fabbricare un paio di scarpe. Una sera tagliò quel misero pezzo di cuoio, lo preparò per fare le sue ultime scarpe pensando che il giorno dopo le avrebbe cucite, e se ne andò a dormire sereno e tranquillo. Il mattino dopo volle mettersi al lavoro; ma, ecco che le scarpe erano belle e già pronte sulla tavola. Il povero calzolaio non seppe che dire dalla meraviglia e, quando si avvicinò per guardarle meglio, vide che erano fatte in modo perfetto: Continue reading
Caterina, una sera, si trova un ladro in casa e, appena può lo denuncia. Ma quel ladro è un tipo piuttosto vendicativo...Gherardo Nerucci, Le cento sporteVoce: Matteo Bonanni
A febbraio il festivalaio delle canzonaio E bELLANCAIO fa il calzolaiomonoloGO: OMELIA DI MATRIMOIO da Fleabag
In una grande città viveva un calzolaio di nome Martìn. Lavorava nella stanzetta di un seminterrato, con una finestretta che dava sulla strada. Da quella finestretta il calzolaio Martìn poteva vedere i piedi delle persone che passavano, ed egli riconosceva molti di loro dalle scarpe, che lui stesso, infatti, aveva riparato. Martìn aveva sempre molto da fare, perché lavorava bene, e non si faceva pagare troppo. Anni prima, ahimé, gli erano morti la moglie e i figli, e Martìn si era disperato tanto da rimproverare persino il buon Dio. Continue reading
In una grande città viveva un calzolaio di nome Martìn. Lavorava nella stanzetta di un seminterrato, con una finestretta che dava sulla strada. Da quella finestretta il calzolaio Martìn poteva vedere i piedi delle persone che passavano, ed egli riconosceva molti di loro dalle scarpe, che lui stesso, infatti, aveva riparato. Martìn aveva sempre molto da fare, perché lavorava bene, e non si faceva pagare troppo. Anni prima, ahimé, gli erano morti la moglie e i figli, e Martìn si era disperato tanto da rimproverare persino il buon Dio. Continue reading
Era la notte Santa. Un povero calzolaio lavorava ancora nella sua unica stanza, dove viveva insieme alla moglie. Entro la mattina successiva, avrebbe dovuto consegnare un paio di scarpe per il figlio di un ricco signore. - Hai già pensato a quello che potremo comprarci con il guadagno di questo lavoro? Chiese il calzolaio alla moglie. - Sono piccole: ci daranno ben poco! - scherzò la donna. - Beh, quest’anno è andata così. Continue reading
Era la notte Santa. Un povero calzolaio lavorava ancora nella sua unica stanza, dove viveva insieme alla moglie. Entro la mattina successiva, avrebbe dovuto consegnare un paio di scarpe per il figlio di un ricco signore. - Hai già pensato a quello che potremo comprarci con il guadagno di questo lavoro? Chiese il calzolaio alla moglie. - Sono piccole: ci daranno ben poco! - scherzò la donna. - Beh, quest’anno è andata così. Continue reading
La seconda puntata del ConcuPodcast, il podcast in cui si ripercorrono con la voce gli articoli del blog Concupio, è dedicata al primo #invisibile, Salvatore: calzolaio d’altri tempi vissuto secondo altri modi che non conosce cosa sia la pensione...Link all’articolo
Quando il carcere genera lavoro; un calzolaio resta al Sud e vende nel mondo; Giovaniefuturocomune by Lavoradio
La riduzione delle emissioni di gas serra è strettamente legata ai costi necessari per ridurle e ai costi di adattamento al cambiamento climatico. Chi paga? Con quale criterio deve avvenire la ripartizione di questi costi? Come si stabilisce l'inquinamento prodotto da un singolo paese: sulla base della CO2 complessiva oppure su quella per abitante? Nel calcolo delle emissioni inquinanti di un paese si considerano solo quelle relative alle produzioni effettuate nel paese o si calcolano le emissioni per la produzione di beni consumati in un paese e prodotti altrove? Memos ne ha parlato con Pia Saraceno, economista, docente di Economia dell'Energia e Gestione dei beni ambientali all'Università Cattolica di Milano. Nella puntata di oggi abbiamo parlato anche dei “rifugiati climatici”, cioè di quelle persone forzate a scappare per emergenze legate ai cambiamenti del clima prodotti dalle attività umane. Valerio Calzolaio, giornalista e scrittore che da tempo si occupa di loro, è stata ospite a Memos.
La riduzione delle emissioni di gas serra è strettamente legata ai costi necessari per ridurle e ai costi di adattamento al cambiamento climatico. Chi paga? Con quale criterio deve avvenire la ripartizione di questi costi? Come si stabilisce l'inquinamento prodotto da un singolo paese: sulla base della CO2 complessiva oppure su quella per abitante? Nel calcolo delle emissioni inquinanti di un paese si considerano solo quelle relative alle produzioni effettuate nel paese o si calcolano le emissioni per la produzione di beni consumati in un paese e prodotti altrove? Memos ne ha parlato con Pia Saraceno, economista, docente di Economia dell'Energia e Gestione dei beni ambientali all'Università Cattolica di Milano. Nella puntata di oggi abbiamo parlato anche dei “rifugiati climatici”, cioè di quelle persone forzate a scappare per emergenze legate ai cambiamenti del clima prodotti dalle attività umane. Valerio Calzolaio, giornalista e scrittore che da tempo si occupa di loro, è stata ospite a Memos.
La riduzione delle emissioni di gas serra è strettamente legata ai costi necessari per ridurle e ai costi di adattamento al cambiamento climatico. Chi paga? Con quale criterio deve avvenire la ripartizione di questi costi? Come si stabilisce l'inquinamento prodotto da un singolo paese: sulla base della CO2 complessiva oppure su quella per abitante? Nel calcolo delle emissioni inquinanti di un paese si considerano solo quelle relative alle produzioni effettuate nel paese o si calcolano le emissioni per la produzione di beni consumati in un paese e prodotti altrove? Memos ne ha parlato con Pia Saraceno, economista, docente di Economia dell'Energia e Gestione dei beni ambientali all'Università Cattolica di Milano. Nella puntata di oggi abbiamo parlato anche dei “rifugiati climatici”, cioè di quelle persone forzate a scappare per emergenze legate ai cambiamenti del clima prodotti dalle attività umane. Valerio Calzolaio, giornalista e scrittore che da tempo si occupa di loro, è stata ospite a Memos.
Auto da Barca do Inferno