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Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiNel primo contributo proponiamo la deposizione, in qualità di imputato, di Valerio Fioravanti (Bologna, 22 dicembre 1993) nel corso di un'udienza del secondo appello per la strage del 2 agosto 1980. Nel secondo contributo (Roma, 10 novembre 1989), durante un'udienza del processo d'appello per la strage di Bologna, Fioravanti racconta alla Corte i dettagli dell'assalto a Radio Città Futura, avvenuto a Roma il 9 gennaio 1979.Si ringrazia Radio radicale per la condivisione dei reperti. Tra i principali temi toccati durante le deposizioni: 1) «I vecchi gruppi? Hanno lavorato per anni e non hanno prodotto niente»; 2) «Ci hanno attribuito 35 omicidi. E c'è un motivo se sono stati fatti»; 3) «Nessuno dei pentiti Nar ha detto qualcosa sulla strage di Bologna»; 4) Sulla teoria della «banda super segreta»; 5) «Non bisogna confondere un gruppo misterioso come Avanguardia nazionale con un gruppo esplicito, noto, dissezionato in tutti i modi»; 6) «Il pregiudizio verso di noi? Essere troppo giovani per aver fatto tutto da soli»; 7) «Dopo Acca Larentia volevamo vendicarci del Msi»; 8) «Le 250 mila pagine di atti processuali? Strategia della confusione»; 9) Sulla vicenda delle cartelle cliniche di Massimo Sparti; 10) «La strage? Ho una mia idea»; 11) Sul «tatuaggio» di Picciafuoco; 12) «Il nostro controllo sulla piazza romana? Non attraverso i libri»; 13) L'azione a Radio città futura; 14) I «messaggi verso destra» e verso «la sinistra».
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiNel primo contributo proponiamo la deposizione di Silvio Berlusconi nel corso di un'udienza del processo alla Loggia Massonica P2 (1993). Nel secondo, la deposizione di Maurizio Costanzo in qualità di testimone nel corso del processo per il crack del Banco Ambrosiano Veneto (1991). Entrambe le deposizioni sono incentrate sulla adesione dei due importanti personaggi pubblici alla Loggia massonica di Licio Gelli. Si ringrazia Radio radicale per la condivisione del reperto. Tra i principali temi toccati durante le deposizioni: 1) B: «La P2? Tutto quanto si risolse nella mia adesione, sollecitatami dall'amico Roberto Gervaso»; 2) B: «Gervaso mi parlò di Gelli in termini molto positivi. Appariva circondato da buona considerazione generale»; 3) B: «Incontrai Gelli due volte. Mi riempì di complimenti»; 4) B: «Appariva come un Rotary o un Lions. Gervaso insistette particolarmente»; 5) B: «Mi mandarono una tessera con su scritta una cosa ridicola: apprendista»; 6) B: «Non ne trovai traccia nei miei diari»; 7) B: «Gervaso voleva scrivere sul Corriere della Sera»; 8) B: «Si vedeva in me una persona di sicuro avvenire»; 9) B: «Tassan Din? Lo conobbi per l'acquisto del settimanale Tv sorrisi e canzoni»; 10) B: «Ero amico di Franco Di Bella»; 11) B: «Avevo della massoneria una impressione positiva, perché anche in casa c'erano delle tradizioni al riguardo»; 12) B: «Gelli? Era risaputo che aveva una importante influenza in casa Rizzoli»; 13) B. «Non sapevo che Corona e Carboni fossero massoni»; 14) C: «L'intervista a Gelli sul Corriere? Faceva parte di una serie che si chiamava "Il fascino discreto del potere occulto"»; 15) C: «Fu Tassan Din a dirmi che Gelli voleva essere per forza intervistato da me»; 16) C: «Fu una intervista faticosissima. E non dettata»; 17) C: «Ricevetti tante telefonate di complimenti»; 18) C: «Ho conosciuto Gelli per invitarlo alla trasmissione televisiva Bontà loro. Era il luglio-settembre 1977»; 19) C: «All'Excelsior, primi del 1978, mi fece l'offerta di iscrizione»; 20) C: «Al momento della iscrizione ero ai massimi professionali»; 21) C: «Vivevo un difficile momento psicologico. Ho aderito per cretinismo»; 22) C: «Il settimanale l'Occhio? Fu un processo complesso».
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiBrescia, 1987. Franco Freda depone in qualità di teste nel corso di un'udienza del processo Piazza della Loggia.Si ringrazia Radio radicale per la condivisione del reperto. Tra i temi toccati durante la deposizione: 1) «Trani? Erano periodi di permanenza ridotti. Accettai l'ospitalità di Concutelli»; 2) «Ferri? Avevo un ricordo di una persona molto attenta sotto il profilo della preparazione dottrinaria»; 3) «Non ho mai conosciuto Buzzi»; 4) «Per indole, sono distratto in fatto di dicerie»; 5) «Latini, Izzo e Concutelli? Erano nella stessa cella, a periodi alterni»; 6) «Il passeggio, a Trani, veniva effettuato tutti assieme. Per una ragione igienica»; 7) «Izzo? Con lui c'erano rapporti di tolleranza e di indulgenza»; 8) Sulle possibilità di «rigenerazione» di Izzo; 9) Sul possibile inserimento di Izzo all'interno della rivista carceraria «Quex»; 10) «Buzzi collaboratore dei carabinieri? E' agli atti».
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiAdriana Faranda e Valerio Morucci, ex militanti delle Brigate Rosse, vengono messi a confronto nel corso del processo Moro Quinquies (1996). Tra gli argomenti trattati: l'assassinio dell'onorevole Aldo Moro, la mitraglietta Skorpion utilizzata per l'omicidio e i ruoli dei brigatisti coinvolti.Si ringrazia Radio radicale per la condivisione del reperto. Tra i principali temi trattati durante il confronto: 1) F: «Morucci? Mi riportò dei particolari dolorosi sull'omicidio Moro»; 2) F: «Ambedue sapevamo che lì, in via Montalcini, c'era Maccari»; 3) M: «Dopo la telefonata a Tritto, non ho alcun ricordo»; 4) F: «Non ricordo che mi si parlò di inceppamento tecnico dell'arma, ma del blocco di Moretti»; 5) M: «L'unica cosa che ho trattenuto nella memoria è che ci fosse stato un inconveniente con le armi»; 6) F: «Sbobinavano? Non lo sapevamo, così come che stessero registrando»; 7) Sul ruolo di Gallinari all'interno dell'appartamento di via Montalcini; 8) M: «Che uno stesso soggetto utilizzasse due armi? Tutto è possibile»; 9) Sulla «candidatura» di Maccari per via Montalcini; 10) «Moretti? Oltre alla Skorpion era in possesso della propria arma. Non essendo silenziata, non fu usata per uccidere Moro.»
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiRoma, 23 giugno 1998. Seduta della Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi (presidenza Giovanni Pellegrino). Parla il professore Alberto Clò, uno dei partecipanti alla nota seduta spiritica del 1978.Si ringrazia Radio radicale per la condivisione del reperto. Tra i principali temi toccati durante l'audizione: 1) «A noi colpì che il piattino si muovesse con grande rapidità»; 2) «Gradoli venne fuori in risposta a una domanda specifica»; 3) «Qualsiasi medium escluderebbe che un fatto medianico possa avvenire in una atmosfera scherzosa»; 4) «E' impossibile che qualcuno governasse il piattino senza che gli altri potessero accorgersene»; 5) «Il fatto che il piattino si muovesse resta un fatto a me assolutamente inspiegabile»; 6) «Prodi? Ha fatto domande anche lui. Ed era tra i più increduli»; 7) «La domanda vivo o morto? La risposta fu che era vivo»; 8) «Escludo che qualcuno tra i presenti avesse conoscenze nella Autonomia».
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiMilano, 4 marzo 1991. Bruno Tassan Din depone in qualità di imputato nel corso del processo per il crack del Banco Ambrosiano, raccontando la vicenda dell'acquisto del Corriere della sera da parte della Rizzoli e l'incontro con Licio Gelli, il «Maestro venerabile» della Loggia P2.Si ringrazia Radio radicale per la condivisione del reperto. Tra i temi toccati durante la deposizione: 1) Settembre 1973. Da Montedison alla Rizzoli; 2) «La Rizzoli? Si presentava come una azienda sana, pur con uno sviluppo dei costi»; 3) «La decisione più importante di un editore è la scelta di un buon direttore»; 4) «La Comit era, all'epoca, la banca preferenziale del Gruppo Rizzoli»; 5) «Ho cercato di impostare un controllo di gestione. L'azienda era vecchia industrialmente»; 6) «Abbiamo 25 miliardi di debiti a breve termine. Cerchiamo di metterne metà a medio termine»; 7) «L'acquisto del Corriere della Sera? Vengo informato dopo»; 8) Un acquisto «a scatola chiusa»; 9) «Non costa 50 miliardi. Costa 100 miliardi»; 10) «La decisione fu di Andrea Rizzoli, supportata discontinuamente da Angelo»; 11) «Il Corriere della Sera trascendeva il fatto economico»; 12) L'accordo con la Montedison; 13) «L'azienda Corriere della Sera, che perdeva 15 miliardi all'anno, aveva una produttività bassissima»; 14) Non solo Montedison, Comit e Agnelli. «Dovevamo pagare 10 mila persone»; 15) «I Rizzoli si erano smarriti»; 16) «Ci spostiamo su Roma per cercare di ottenere i finanziamenti»; 17) «Il Corriere è comunista»; 18) «Cerchiamo disperatamente altre soluzioni»; 19) Primavera 1975. L'avvocato Ortolani; 20) «Vi presento una persona che vi può molto aiutare».
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiRoma, 4 marzo 1996. Alessandro D'Ortenzi, detto «Zanzarone», depone nel corso di un'udienza del processo alla Banda della Magliana.Si ringrazia Radio radicale per la condivisione del reperto. Tra i temi toccati durante la deposizione: 1) «Aldo Semerari? E' stato un mio carissimo amico»; 2) «Mi dichiaro un nazifascista. Di fatto e di nome»; 3) «La batteria di Testaccio con De Pedis? Era la migliore di Roma»; 4) «A fine 1978 io, Abbatino e Toscano, abbiamo tentato di ricostruire una batteria»; 5) «Le perizie compiacenti? Io sono stato dichiarato totale infermo di mente»; 6) «Se qualcuno dei servizi mi vuole sparare addosso, non ho paura»; 7) «Abbatino e Toscano? Volevano conoscere soprattutto le potenzialità del prof. Semerari»; 8) «Le riunioni? Si parlava della destabilizzazione del Paese»; 9) Sulla ipotesi di un delitto a Londra; 10) Sulla perizia Colafigli; 11) «Dopo la morte di Semerari, mi sono ritirato, in buon ordine, a Rieti»; 12) «Non c'è gente della malavita romana che non conosca Zanzarone»; 13) «Abbatino Maurizio? E' un pentito depistante».
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiPerugia, 5 febbraio 1998. Il colonnello Giancarlo Paoletti, funzionario del SISDE in pensione, depone, in qualità di testimone, nel corso di un'udienza del processo Pecorelli.Si ringrazia il Radio Radicale per la condivisione del reperto.Tra i temi toccati durante la deposizione: 1) «Rapporti istituzionali con Abbruciati e De Pedis? Questa domanda potrebbe essere auto-indiziante...»; 2) «L'incontro con Abbruciati? Fu casuale e non voluto»; 3) «Prendevamo contatti con il direttore del carcere di Rebibbia»; 4) «Ricordo di avere avuto incontri in carcere o con De Pedis o con Maragnoli»; 5) «Non vi furono sviluppi operativi»; 6) «Abbruciati? Mi chiese più di quanto io fossi disposto a dargli»; 7) «Le richieste di denaro? Era più facile assecondarle. Gli interventi a livello processuale venivano respinti»; 8) «La risposta negativa ad Abbruciati? Ritengo sia stata decisa a livello centro»; 9) «Per raccogliere info su Carminati e altri ambienti della destra, chiedemmo a Barbera di favorire contatti con De Pedis, Abbruciati e Maragnoli»; 10) «Nomi di copertura? Nei rapporti con la malavita organizzata, si cercava di non usarli»; 11) «Si viveva un periodo intensissimo di lavoro»; 12) «La fonte logistica? Pur non dando notizie su un certo argomento, può collaborare alla buona riuscita di una operazione»; 13) «L'ambiente del terrorismo di sinistra era più blindato, più difficile da penetrare»; 14) «Al di là di un premio in danaro o alla restituzione della patente, non si andava»; 15) Sul tema dei rapporti, non sempre di natura istituzionale, tra banda della Magliana ed esponenti delle forze dell'ordine.
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiRoma, 28 novembre 1988. Sergio Calore, ex ordinovista e collaboratore di giustizia, risponde alle domande del Presidente della Corte, Severino Santiapichi, nel corso di un'udienza del processo a Ordine Nuovo.Si ringrazia il Radio Radicale per la condivisione del reperto.Tra i temi toccati durante l'interrogatorio: 1) Gennaio 1984. L'inizio della «collaborazione» di Sergio Calore; 2) Novembre 1976. Sulla compravendita di hashish per «autofinanziamento»; 3) I «dépliant di armi» in un albergo di Monteporzio Catone; 4) Estate '76. Concutelli «esautora di ogni responsabilità» il gruppo dirigente all'estero di ON; 5) I «GAO» (Gruppi d'Azione Ordinovista); 6) La cena «Da Nino» alla Camilluccia. Il «contrasto» tra Concutelli e Signorelli; 7) Lo «Stato di tipo organico» teorizzato da ON; 8) Azioni rivendicate e non; 9) Un «gruppo che si raccoglieva attorno a Concutelli»; 10) «Contro l'Utopia marxista».
Perché i suoni del passato continuano ad attrarci anche nel 2025? In questa puntata one-take (senza filtri né tagli) di Voce Fuori Campo, JD ci porta in un viaggio tra psicologia, società e tecnologia, alla scoperta dei motivi che rendono il vintage musicale così irresistibile.
Oggi vi ripropongo uno dei primi episodi del podcast, che mi hanno cancellato su alcune piattaforme. Così ho deciso di rifarlo. È l'episodio su Raffaella Carrà..Support the project on Tipeee or Patreon and receive transcriptions of each episode, complete with translations of the most challenging words:https://it.tipeee.com/italian-stories-with-davide/news/235619.https://www.patreon.com/posts/137471894.Donation - Paypal:https://www.paypal.com/donate/?hosted_button_id=HJF6KQ4BY27Y2.Hope you enjoy and...Ci vediamo presto!Music by Davide Emanuelli
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiPuntata 14 (22/8/2025)Danilo Abbruciati, detto «er Camaleonte», è una delle figure più enigmatiche della cosiddetta Banda della Magliana. La sua parabola criminale, dalle borgate romane fino all'attentato a Milano contro Roberto Rosone, vicepresidente del Banco Ambrosiano, intreccia rapporti con servizi segreti, faccendieri e mafiosi. Ma i misteri non finiscono con la sua morte: dalle tumulazioni anomale al Verano emergono domande senza risposta che coinvolgono anche la famiglia De Pedis.Tra i principali argomenti trattati all'interno dell'episodio: 1) Un uomo, una identità inesistente. Enrico Branceto; 2) Lo spostamento della salma di Abbruciati per far posto ad Antonio De Pedis; 3) Il «Lord Brummel del crimine». Sulla figura di Danilo Abbruciati; 4) L'attentato a Roberto Rosone; 5) Mandanti ignoti; 6) I rapporti con elementi dell'intelligence; 7) I permessi di guida rilasciati da Nigeria e (forse) Nicaragua; 8) Una strana tumulazione.L'immagine di anteprima utilizzata per questo episodio è frutto di una nostra rielaborazione delle più diffuse foto di Abbruciati presenti on line.
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiPuntata 12 (8/8/2025)Mino Pecorelli fu tra i primi a intuire l'ascesa di Craxi, grazie a fonti riservate e un acuto fiuto politico. Dalle colonne dell'Osservatore Politico anticipò il cambio di rotta del PSI, il ruolo degli USA, l'isolamento del PCI e le convergenze tra socialisti, DC e ambienti piduisti. Un'analisi lucida, giocata in anticipo sul futuro della politica italiana.Tra i principali argomenti trattati all'interno dell'episodio: 1) Craxi segretario del Psi. L'anticipazione di Pecorelli nel 1975; 2) Il PSI come «nuovo» perno politico italiano; 3) Il sostegno degli Stati Uniti; 4) L'anticomunismo craxiano come linea guida; 5) Il caso Moro come «spartiacque»; 6) La «copertura culturale» contro il Pci; 7) Il consolidamento della segreteria Craxi all'interno del Psi; 8) Gli appoggi occulti e il ruolo della P2; 9) Le fonti e il «metodo» Pecorelli.
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiPuntata 11 (1/8/2025)Il 29 gennaio 1979, a Milano, Prima Linea uccide il giudice Emilio Alessandrini. Trentasette anni, figura chiave delle indagini sugli anni di piombo e sulla criminalità economica, Alessandrini era un magistrato riservato e meticoloso. L'attentato, compiuto da un commando guidato da Sergio Segio e Marco Donat-Cattin, fu pianificato nei minimi dettagli e portato a termine in pochi secondi. Tra i principali argomenti trattati all'interno dell'episodio: 1) 29 gennaio 1979; 2) La dinamica dell'agguato; 3) Un magistrato simbolo delle inchieste più delicate sugli anni di piombo; 4) Il rifiuto della scorta; 5) Il gruppo di fuoco; 6) Le indagini seguite da Alessandrini; 7) Le «motivazioni» dell'attentato; 8) Il contesto milanese; 9) Il profilo umano di Alessandrini; 10) Milano e l'ondata di sdegno dopo l'attentato.
Puntata a cura di Jacopo Bulgarini d'Elci e Livio PacellaPrima di Suburra, prima di Gomorra (show a cui abbiamo dedicato altre puntate del podcast) vi fu Romanzo Criminale (Sky, NOW). La prima grande serie italiana moderna (2008-2010), ovviamente crime. Una serie spartiacque, divisa in 2 stagioni, per un totale di 22 episodi. Basata sull'omonimo romanzo del giudice Giancarlo De Cataldo (che assieme a Leonardo Valenti e Barbara Petronio firma anche la sceneggiatura), ne rappresenta il secondo adattamento dopo il film diretto da Michele Placido (2005). Che ha collaborato anche per la serie televisiva come consulente artistico. Fondendo realtà storica e immaginario narrativo, Romanzo Criminale ha la capacità di trasformare la storia criminale italiana in epica contemporanea...“2 voci, 1 serie”: dialoghi sulle cose che ci piacciono, o ci interessano, nel podcast di Mondoserie.Leggi l'articolo su Romanzo Criminale: https://www.mondoserie.it/romanzo-criminale-serie/ Parte del progetto: https://www.mondoserie.it/ Iscriviti al podcast sulla tua piattaforma preferita o su: https://www.spreaker.com/show/mondoserie-podcast Collegati a MONDOSERIE sui social:https://www.facebook.com/mondoserie https://www.instagram.com/mondoserie.it/ https://www.youtube.com/channel/UCwXpMjWOcPbFwdit0QJNnXQ https://www.linkedin.com/in/mondoserie/
ElevenLabs (prova gratuita): clicca quiAmazon (vetrina): clicca quiDiventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiPuntata 6 (23/5/2025)Tra i principali argomenti trattati all'interno dell'episodio: Origini familiari e formazione politicaNato in una famiglia antifascista, Franceschini cresce nel mito della cosiddetta «Resistenza tradita», elemento fondante della sua futura scelta rivoluzionaria.Dalla FGCI alla rottura con il PCIDopo una prima fase di impegno, abbandona la FGCI nel 1969 deluso dalla moderazione del partito e attirato dalla sinistra extraparlamentare.La nascita delle Brigate RosseNel 1970, Franceschini è tra i fondatori delle BR. Assume un ruolo centrale nell'organizzazione della lotta armata e diventa il primo latitante dell'organizzazione.Il sequestro Sossi come salto di qualitàAlberto Franceschini guida, insieme a Mara Cagol, il primo sequestro politico delle BR: un'operazione che proietta l'organizzazione sulla scena nazionale.L'arresto del 1974 e il ruolo di «Frate Mitra»Catturato a Pinerolo, in un'operazione organizzata dai Carabinieri, Franceschini sospetterà sempre di un tradimento interno legato a Mario Moretti.Processi, condanne e carcere duroCondannato per banda armata, sequestro e omicidio, trascorre diciotto anni in carcere, mantenendo una linea di totale intransigenza negli anni iniziali.Scissioni interne e adesione al «Partito guerriglia»In carcere si schiera con la corrente più radicale guidata da Giovanni Senzani, prendendo parte anche a una fallita evasione dal carcere nuorese di Badu 'e Carros.Il caso Moro e il sospetto di etero-direzionePur detenuto, segue il sequestro Moro e sospetta in seguito che l'operazione sia stata condizionata da poteri occulti. Testimonierà in tal senso davanti alla Commissione Stragi nel 1999.Dissociazione, scarcerazione e reinserimentoAderisce alla dissociazione ideologica, ottiene una riduzione della pena e viene scarcerato nel 1992. Lavora all'ARCI e si mantiene lontano dai riflettori.Memoria critica e rifiuto della violenzaRifiuta il ritorno al terrorismo nei primi anni 2000, criticando la deriva «lottarmatista» delle cosiddette «nuove Brigate rosse».
Brigate Rosse: un gruppo terroristico attivo negli anni di Piombo, noto per attentati, rapimenti e l'assassinio di figure politiche italiane.
ElevenLabs (prova gratuita): clicca quiAmazon (vetrina): clicca quiDiventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiContatti: redazione@Spazio70.comPuntata 3 (11/4/2025)Tra i principali argomenti trattati: 1) Milano, 8 gennaio 1980, via Schievano; 2) Una tecnica operativa «simile» a quella utilizzata in via Fani; 3) Due uomini, di cui uno a volto scoperto, e una donna; 4) L'appuntato Antonio Cestari; 5) Il vicebrigadiere Rocco Santoro; 6) La guardia Michele Tatulli; 7) Sul contenuto del volantino di rivendicazione brigatista; 8) Il «benvenuto» al generale Dalla Chiesa; 9) L'articolo di Walter Tobagi del 9 gennaio 1980; 10) La partecipazione di Mario Moretti all'agguato. Sigla: Loopster (Kevin MacLeod);Brano all'interno dell'episodio: Horror Background Music (DELOSound);Effetti: ElevenLabs
ElevenLabs (prova gratuita): clicca quiAmazon (vetrina): clicca quiDiventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiPuntata 2 (04/04/2025).Tra i principali argomenti trattati: 1) "Un campione composto da 462 individui schedati come militanti o fiancheggiatori" di formazioni eversive neofasciste; 2) Alcune differenze rilevanti tra militanza maschile e femminile; 3) La militanza nell'Italia centrale; 4) Analisi particolareggiata di un opuscolo neofascista.NOTA METODOLOGICA: Per comprensibili ragioni abbiamo scelto di non leggere l'intero documento, ma soltanto alcune parti. Per queste ultime, il testo è stato riportato fedelmente a esclusione di piccole modifiche apportate per rendere il podcast più fruibile. Ricordiamo che il documento Sisde, oggetto di queste due prime puntate di Mondo contemporaneo, intitolato Rapporto sull'eversione e sul terrorismo di estrema destra, risalente al 1982, originariamente classificato SEGRETO (S), è stato oggetto di declassifica ed è liberamente consultabile dal 22/12/2014.Sigla: Loopster (Kevin MacLeod);Brano della pausa pubblicitaria: Synthwave Longing - 80's Emo (Sonican)
➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: https://t.me/spazio_70Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/spazio-70--4704678/support.Università Statale di Milano, 2010. Lezione sui problemi metodologici nel lavoro storiografico di indirizzo contemporaneista. Il caso della strategia della tensione. Interventi di: Alfredo Canavero, Andrea Saccoman e Aldo Giannuli.Si ringrazia il Laboratorio Lapsus per la condivisione del reperto.Tra gli argomenti trattati durante la lezione: 1) I problemi metodologici nel lavoro storiografico; 2) Il tema delle fonti; 3) Il «guaio della storia come scienza umana»; 4) La lettura (spesso frustrante) delle sentenze giudiziarie; 5) Problematiche specifiche sul tema della strategia della tensione; 6) «Lo storico le spiegazioni le cerca, non le postula»; 7) «Lo storico contemporaneo? Si trova davanti al rischio di annegare nelle sue fonti»; 8) Sulle differenze tra «file», manoscritto e dattiloscritto; 9) Il tema della «complessità del Novecento»; 10) «La strategia della tensione? Non è la spiegazione dei misteri d'Italia»; 11) Domande e risposte.
➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: https://t.me/spazio_70Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/spazio-70--4704678/support.Università Statale di Milano, marzo 2008. Presentazione del libro «Il golpe di via Fani», di Giuseppe De Lutiis. Assieme all'intervento dell'autore, proponiamo quelli di Giorgio Galli, Aldo Giannuli e Piero Colaprico.Si ringrazia il Laboratorio Lapsus per la condivisione del reperto.Tra gli argomenti trattati durante la presentazione: 1) «Il progetto di Moro? A mio avviso, non comportava l'ingresso dei comunisti al governo»; 2) «Moro aveva recuperato la fiducia degli Stati Uniti»; 3) «L'evoluzione in senso socialdemocratico del Pci? Dopo un decennio, con Moro al Quirinale»; 4) «Un problema non risolto: l'accelerazione dell'iniziativa delle Brigate rosse»; 5) Sulla «identità» tra primo comunicato e comunicato falso (lago della Duchessa); 6) Il tema della «telefonata bierre» del 30 aprile; 7) Uno «strano libro»; 8) Sugli «intrecci tra certi settori finanziari, criminalità organizza, settori dei servizi e alcuni misteri vaticani» ancora non del tutto chiariti; 9) I due «partiti» sul caso Moro; 10) «Perché le Br osservano ancora la consegna del silenzio?»; 11) «Perché Cossiga si innervosisce quando gli si fa il nome di Steve Pieczenik?»; 12) «In nome di chi uno, oggi, deve rischiare?»; 13) «La cabina di regia? Parigi»; 14) L'obiettivo della «destabilizzazione del Paese»; 15) «Un gruppo diverso per censo e per cultura»; 16) «I contatti con Hyperion? Li tenevano Moretti prima, Senzani poi»; 17) «Chiami de Grossouvre e gli dica che sto per essere arrestato»; 18) «La destabilizzazione? Era il lungo sequestro, non l'omicidio di Moro»; 19) «Gli ultimi giorni di Moro al ghetto? Vi sono degli indizi».
➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: https://t.me/spazio_70Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/spazio-70--4704678/support.Milano, 10 aprile 2022. Presentazione del libro Le Brigate Rosse a Milano. La colonna Walter Alasia – Testimonianze e documenti (Pgreco, 15 aprile 2021). L'evento si è tenuto presso i locali della Libreria Calusca (via Conchetta, 18).Tra i temi toccati all'interno della presentazione: 1) Scuole e fabbriche. Il contesto milanese alla fine degli anni Sessanta; 2) Collettivo politico metropolitano e Sinistra proletaria; 3) Siemens e Pirelli; 4) La critica brigatista alla «teoria dei due tempi» del processo rivoluzionario; 5) «Internità alla classe e progettualità strategica»; 6) Il 1981 e i «cinque sequestri di lunga durata»; 7) La brigata Alfa Romeo; 8) Il sequestro Sandrucci; 9) La brigata ospedalieri; 10) La situazione, attuale, dei detenuti politici; 11) Dopo il 1973, Ristrutturazione e finanziarizzazione; 12) Il ruolo del Pci; 13) La normativa emergenziale e quella sul «pentitismo»; 14) Il rapimento Dozier e i casi di tortura ai danni dei Br; 15) Il fascicolo su via Fracchia «sparito».
Tra i dischi che compiono 50 anni in questo 2025 c'è anche quello che viene considerato all'unanimità il disco della definitiva maturazione e consacrazione dei Queen: "A Night At The Opera". L'album in cui Freddie Mercury si esalta, dando libero sfogo alla sua voglia di stupire e di non porsi limiti, e soprattutto ai suoi gusti.Dentro c'è di tutto: dall'hard-rock al folk, passando per il vaudeville e l'operetta. Un frullato impazzito di generi musicali, frutto della straordinaria vena creativa di Mercury in quel momento.Gli ho dedicato un episodio per intero... Instagram: https://www.instagram.com/swing_out_faber/Spotify: https://spoti.fi/2yxp5xCApple: https://apple.co/2WAUcjKSpreaker: https://www.spreaker.com/show/suono-ma-nessuno-apreGrafica di Daris Nardini: https://instagram.com/thedarside?igshid=YmMyMTA2M2Y=Sigla iniziale: "Suono Ma Nessuno Apre" by Michele PoggiBase: "Remember The Stars - Jazz" by Danosongs - https://danosongs.com
Per info sui corsi di italiano, scrivimi all'indirizzo salvatore.tantoperparlare@gmail.comAssassino, rapinatore, uomo pieno di fascino. Il simbolo degli anni '70 e '80 Renato Vallanzasca.Se ti piace Salvatore racconta e vuoi avere accesso al doppio dei podcast ogni settimana, sblocca la serie premium riservata agli abbonati su Patreon. Tutte le info su: www.patreon.com/salvatoreraccontaLa trascrizione di questo episodio è come sempre disponibile per le persone iscritte alla newsletter. Vuoi iscriverti? Fallo da qui: https://salvatoreracconta.substack.com?utm_source=navbar&utm_medium=web&r=306xbtTesto e voce di Salvatore Greco
Per info sui corsi di italiano, scrivimi all'indirizzo salvatore.tantoperparlare@gmail.comIl partito comunista italiano non ha mai governato e non ha mai deciso niente in Italia. Ma uno dei suoi leader è diventato un personaggio chiave della storia italiana: Enrico Berlinguer.Se ti piace Salvatore racconta e vuoi avere accesso al doppio dei podcast ogni settimana, sblocca la serie premium riservata agli abbonati su Patreon. Tutte le info su: www.patreon.com/salvatoreraccontaLa trascrizione di questo episodio è come sempre disponibile per le persone iscritte alla newsletter. Vuoi iscriverti? Fallo da qui: https://salvatoreracconta.substack.com?utm_source=navbar&utm_medium=web&r=306xbtTesto e voce di Salvatore Greco