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Philippe DELAPORTE s'est lancé dans un tour du monde fou de 35 000 km en Porsche 928 de 1989 avec ses deux fils et sans assistance. Je vous laisse imaginer les galères et histoires de dingue qui en découlent. Il s'agit de la 1e partie d'un épisode de dingue !_________________________________________________________
Je vous raconte mon petit voyage à Ténérife aux îles Canaries et vous dit si ça a été la galère ou pas de se déplacer sans voiture. Qu'est-ce que ça veut dire que galérer ? Je vous dis tout et après ça, vous allez moins galérer avec votre français ;)
Mandando avanti a scottarsi due uomini fidati, Meloni ha provato a spostare l'attenzione dalla salute di Cospito alla presunta minaccia allo stato, e ad attaccare l'opposizioneSabato la presidente del Consiglio è intervenuta sul caso Delmastro–Donzelli con una lettera al Corriere della Sera in cui ha blindato sia Delmastro che Donzelli, di cui da giorni in molti chiedono le dimissioni, perché “non ritengo vi siano in alcun modo i presupposti,” citando la famigerata news del ministero della Giustizia, in cui si sostiene che la scritta “limitata divulgazione” apposta sul documento fosse frutto di “mera prassi amministrativa.” Meloni conclude paventando di nuovo che il “clima si sta pericolosamente e velocemente surriscaldando,” questa volta citando i pericolosissimi “manifesti comparsi il giorno precedente all'università La Sapienza di Roma,” che in qualche modo giustificano il dover assegnare “la scorta all'on. Donzelli e ai Sottosegretari Delmastro e Ostellari.”Qualche ora dopo Meloni è tornata sull'argomento in privato, nella chat dei gruppi parlamentari, attaccando direttamente, tra le altre cose, il quotidiano Domani: “Sono sinceramente preoccupata dal clima che si sta creando attorno a questa vicenda e dalla minimizzazione che vedo da parte di molti” (…) “Le auto incendiate, i manifesti che additano presunti ‘assassini' di Cospito all'università, le minacce di morte, gente messa sotto scorta, e dall'altra parte chi finge di non vedere e anzi giustifica (leggevo un lunare articolo nel quale si sostiene che inventiamo pericoli finti per poi imporre scelte di limitazione delle libertà ) o soffia direttamente sul fuoco (vedi alcuni titoli de ‘il Domani')” (…) “Tutti i contorni di questa vicenda sono abbastanza inquietanti, compresa la tempistica che quasi sovrappone la nascita del governo all'inizio dello sciopero della fame da parte di Cospito – ha aggiunto la premier – È possibile che io stia esagerando e spero sia così, ma comunque vada serve che tutti siano concentrati e seri. Dalle risposte al mio appello credo che l'opposizione preferisca continuare ad alimentare la polemica. Vedremo, ma comunque vada vi invito a non partecipare.”Nel frattempo, ci sono stati di nuovo scontri tra manifestanti e polizia a Roma, dove la protesta per la revoca del 41–bis a Cospito ha cambiato percorso, diventando formalmente con itinerario non autorizzato. Le forze dell'ordine hanno ferito 2 manifestanti a manganellate, e 3 sono stati arrestati. Tra i manifesti e gli striscioni presenti in manifestazione se ne segnala uno che diceva “il carcere uccide.” Durante la manifestazione gli organizzatori hanno definito il 41–bis un “regime di tortura.” A Milano è stata organizzata una protesta davanti al carcere di Opera, da cui ha preso vita un piccolo corteo — tra gli slogan: “Galere e Cpr non non ne vogliamo più, colpo su colpo le tireremo giù.”Il giorno prima, in un'intervista al *Biellese,* Andrea Delmastro ha dichiarato che “la sinistra dovrà fornire all'opinione qualche spiegazione su quell'inchino ai mafiosi;” un'affermazione che avrebbe fatto “vacillare” anche Giorgia Meloni, che secondo un retroscena di Repubblica si sarebbe esposta tantissimo, nel governo e nella maggioranza per proteggere Delmastro e Donzelli — arrivando a urlare, in riunione con Nordio e il suo staff, “i miei uomini non si toccano.” La reazione del Pd agli ulteriori attacchi è stata comprensibilmente dura. Il senatore milanese Misiani ha commentato: “C'è una sola espressione possibile per definire l'attacco a testa bassa contro l'opposizione di Donzelli, Delmastro e dei loro camerati di Fratelli d'Italia: squadrismo fascista. È c'è una sola cosa che possono fare: dimettersi. Subito.” Il partito ha annunciato che i democratici coinvolti nelle dichiarazioni di Delmastro e Donzelli “presenteranno querele e richiesta di risarcimento danni.”Sostieni l'informazione indipendente di the Submarine: abbonati a Hello, World! La prima settimana è gratisin copertina, elaborazione CC BY-NC-SA 3.0 IT presidenza del Consiglio dei ministriQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/5344380/advertisement
A cura di Daniele Biacchessi Lui è Mario Draghi, ex banchiere della Bce, ex Governatore di Bankitalia, atlantista convinto, stimato dalle cancellerie europee e americane. Lei è Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia, presidente dei Riformisti e Conservatori d'Europa, già vicepresidente della Camera dei deputati, ministro per la gioventù nel quarto governo Berlusconi, una vita spesa nel partito fin da giovane con Alleanza Nazionale. Lui alto, le bassa. Lui, abituato ai luoghi del potere, la accoglie con aria distesa: "Benvenuta". Lei, commossa, dice: “Una cosa impattante emotivamente”. Lei si riferisce al picchetto d'onore che pochi minuti prima l'aveva accolta nel cortile di palazzo Chigi. Lui, il premier uscente, lei, il nuovo presidente del Consiglio si stringono la mano e si concedono ai fotografi nella sala delle Galere di Palazzo Chigi. Subito dopo escono dalla sala per un faccia a faccia nello studio del presidente. Il passaggio di consegne tra Mario Draghi e Giorgia Meloni termina con il tradizionale rito della campanella. Din, din, din. "Suona, si sente", dice lei. Poi Draghi esce, saluta tutti, scende le scale, i dipendenti della presidenza del Consiglio applaudono dalle finestre, entra in macchina e se ne va. Il Palazzo è nelle mani di Giorgia Meloni che convoca il primo cdm. L'arrivo delle destre avviene in poche ore con il giuramento sulla Costituzione di sabato e i convenzionali riti di Palazzo Chigi. Esce di scena un potere tecnico-politico, statuale, ma non confermato dai voti. Giunge un nuovo potere legittimato dagli elettori che però avrà ancora bisogno del vecchio potere per radicarsi nel tempo. Credits: Agenzia Fotogramma
A cura di Daniele Biacchessi Lui è Mario Draghi, ex banchiere della Bce, ex Governatore di Bankitalia, atlantista convinto, stimato dalle cancellerie europee e americane. Lei è Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia, presidente dei Riformisti e Conservatori d'Europa, già vicepresidente della Camera dei deputati, ministro per la gioventù nel quarto governo Berlusconi, una vita spesa nel partito fin da giovane con Alleanza Nazionale. Lui alto, le bassa. Lui, abituato ai luoghi del potere, la accoglie con aria distesa: "Benvenuta". Lei, commossa, dice: “Una cosa impattante emotivamente”. Lei si riferisce al picchetto d'onore che pochi minuti prima l'aveva accolta nel cortile di palazzo Chigi. Lui, il premier uscente, lei, il nuovo presidente del Consiglio si stringono la mano e si concedono ai fotografi nella sala delle Galere di Palazzo Chigi. Subito dopo escono dalla sala per un faccia a faccia nello studio del presidente. Il passaggio di consegne tra Mario Draghi e Giorgia Meloni termina con il tradizionale rito della campanella. Din, din, din. "Suona, si sente", dice lei. Poi Draghi esce, saluta tutti, scende le scale, i dipendenti della presidenza del Consiglio applaudono dalle finestre, entra in macchina e se ne va. Il Palazzo è nelle mani di Giorgia Meloni che convoca il primo cdm. L'arrivo delle destre avviene in poche ore con il giuramento sulla Costituzione di sabato e i convenzionali riti di Palazzo Chigi. Esce di scena un potere tecnico-politico, statuale, ma non confermato dai voti. Giunge un nuovo potere legittimato dagli elettori che però avrà ancora bisogno del vecchio potere per radicarsi nel tempo. Credits: Agenzia Fotogramma
Kjersti er forsvant savnet i østlige Afrika, og Adrian henter derfor inn a-laget som erstatning: KK-redaktør, kåpe-entusiast og Kjerstis sjef, Ingeborg Heldal, og redaktør for kjendisavdelingen i Nettavisen, Julie Solberg. Dagens påstand er det sistnevnte som står for: Menn tenker at damer er galere enn de er. Men er det damenes egen feil? Vikarene og Adrian tar diskusjonen.
G's up! Ho's down! The letter "g" and its guttural nature tends to make words like "geegaw" and "gewgaw" infinitely more fun to say. We've got a great set of words for you and we hope you take away something on the boards of life.... | GABBAS | GABBRO | GABIES | | GACHER | GACHED/GATCHER | GAEING | | GAGAKU | | GAIJIN | | GALAGO | | GALIOT | LATIGO | GALLUS | | GALYAC | GALYAK | GAMBAS | | GAMAYS | | GAMBIR | GAMBIA/GAMBIER | GAZABO | | GUAIAC | | GARDAI | | GALEAE | GALEA | GATEAU | | GANJAH | GANJA | GHALAS | | GHAZAL | | GAVIAL | | GAYALS | | GAZARS | | GLEBAE | BEAGLE | GRABEN | BANGER | GOBANG | | GLACIS | | GAUNCH | | GLUCAN | | GLYCAN | | GASCON | | GIDDAP | | GODDAM | | GAOLED | GOALED | GAUMED | | GAWPED | | GARRED | | GASTED | | GRADUS | GUARDS | GOONDA | | GEEGAW | GEWGAW | GALERE | REGALE | GEMMAE | | GENERA | | GENEVA | | GANGUE | | GARGET | | GERAHS | GASHER | GLAIVE | | GAWSIE | | GALLET | | GAOLER | GALORE | GRAPLE | | GRAMME | GAMMER | GENOAS | AGONES | GYRASE | GREASY | GARVEY | | GUTTAE | | GAYETY | GAEITY | GALING | GINGAL | GHARRI | GHARRY | GHAZIS | | GHAUTS | AUGHTS | GARTHS | | GOORAL | GORAL | GLOSSA | | GULARS | | GAULTS | | GAMMON | GUMMAS | | GRANUM | | GAZUMP | | | | GNARRS | | GOSSAN | | GYOZAS | AZYGOS | GOBBET | | GLOBED | | GOBOES | | GIBING | | GYBING | | GHIBLI | | GOMBOS | GUMBOS | GOBONY | | GECKED | | GEODIC | | GESTIC | | GLUNCH | | GRUTCH | | GRIDED | GIRDED/RIDGED | GENNED | | GIRNED | | GODETS | | GOURDE | DROGUE | GUNDOG | DUGONG | GODWIT | | GODOWN | GELEES | | GEEING | | GLEETY | | GERMEN | | GEMOTE | GEMOT | GYRENE | GREENY | GRIFFE | | GOFFER | | GIGUES | | GLEGLY | | GOGLET | TOGGLE | GUGLET | | GUNGES | | GREGOS | GORGES/ | GILLIE | GHILLIE | GIMMIE | | GENTIL | | GOOLIE
Rádio otevřené každému, kdo má nápad a chuť – hlavní myšlenka francouzského angažovaného rádia Galere z Marseille. V jeho vysílání je tak slyšet nejen francouzština, ale také arabština nebo komorština. Rádio se proslavilo i pořadem, v rámci nějž si vězni posílají vzkazy se svými rodinami.
Galere, chegamos ao episódio 3! acho que agora o foguete entrou em órbita na terra plana e não volta mais. Dessa vez, com um convidado: Dr. Schobs, o criador da nossa trilha sonora! Apertem os cintos e vem conosco nessa doidera doida. Tópicos de interesse: Pizza; Vampiros; Design Hétero, Carros de mensagem; Pokemon, Power Rangers, Elon Musk (De novo!).
Galere is a noun that means a group of undesirables. Galere comes from French, and you may be able to guess from the word’s spelling that it shares an ancestor with the word ‘gallery.’ It may help to think of a galere as a gallery of unpleasant people. Those thugs in the hallway frightened me. I’d never seen a more menacing galere of creeps in my life.
Narrazione di Manuel Cavalieri sul racconto Finestrino sul passato di Mirko Alberini.Non ho mai fatto un viaggio così lungo. La mia stazione sembra non arrivare mai, le persone salgono e scendono da questo treno e non tocca mai a me schiodarmi da questo sedile.Nel frattempo inganno la fatica della noia guardando dal mio finestrino il mondo esterno che corre veloce in direzione contraria, come missili passano case, parchi, storie e vite.Un piccolo paese in lontananza si staglia sul finestrino più a lungo rispetto alle altre immagini, era costruito su una collina e la conformazione delle abitazioni ricordava una piccola cittadella medievale. Ho sempre avuto la passione per quei secoli bui, non c’era fiera rinascimentale che non frequentassi e la mia camera, almeno fino a una certa età, era piena di pergamene scritte con inchiostro e pennino e qualche riproduzione di spade appartenenti a un medioevo di fantasia. Poi sono “diventato grande”, così dissero i miei parenti almeno. A quel punto il mio treno iniziò ad accelerare. Trovai un lavoretto per finire i miei studi, mi laureai in economia con un ottimo voto e ora, mentre il mondo passava veloce al mio fianco capii che anche quegli anni spesi a portare pizze a domicilio e a litigare con i numeri passarono veloci, non ho saputo fermarli come se fossero l’acqua di un torrente che fugge tra le dita di una mano.“Si avvisano i gentili clienti che il treno subirà un ritardo di dieci minuti”, disse la voce maschile e robotica all’altoparlante. In quel momento si sedette una signora di fronte a me, non anziana ma nemmeno giovane avrà avuto la sua sessantina d’anni. Si appoggiò la borsa sulle gambe, la abbracciò come se fosse un cucciolo amorevole e aprì un libro. Lo sguardo era concentrato dietro gli occhiali con la montatura rossa, sembrava che niente potesse distogliere la sua attenzione da quel mondo di pagine e io la lasciai a navigare in oceani sconosciuti di immaginazione. Rivolsi invece la mia attenzione ai campi che attraversavano il mio schermo sul mondo e ricordai le mie vacanze in campagna dai miei zii. Litigavano sempre, ogni giorno, ma si volevano bene, da piccolo non credevo che fossero mai esistiti da soli, erano troppo perfetti insieme.Il treno si stava fermando: era giunto in una stazione, non la mia. Sospirai.La donna di fronte si alzò, sempre con il libro in una mano e la borsa nell’altra. Scese e provai una sorta di tristezza. Non la conoscevo certo, ma era una presenza che ha colorato un frammento del mio viaggio, ora quel colore si fece più opaco.Quando il mezzo ripartì rivolsi ancora lo sguardo fuori e vidi sullo sfondo una grande città, piena di alti palazzi, di fabbriche e di uffici. Prigioni. Galere che non lasciano entrare né i pasti di un passato, né la luce di un futuro, ma solo le tenebre di un presente. Ho avuto un presente così per molto tempo ottenebrato da numeri, bilanci e sigle di cui la maggior parte della gente non conosce il significato, ma adesso sono libero. Viaggiare è diventato il significato della mia esistenza. Posti, emozioni e soprattutto persone, questo conta è questo molto spesso dimentichiamo. Ora non sono più in carcere. Posso nutrirmi di ciò che voglio, posso vedere luci e luoghi mai visti. Apprezzo molto essere in pensione, se solo non fossi così vecchio e non avessi visto così tante persone scendere da questo treno.Beh, forse è tempo che mi prepari, la prossima è la mia fermata
Narrazione di Manuel Cavalieri sul racconto Finestrino sul passato di Mirko Alberini.Non ho mai fatto un viaggio così lungo. La mia stazione sembra non arrivare mai, le persone salgono e scendono da questo treno e non tocca mai a me schiodarmi da questo sedile.Nel frattempo inganno la fatica della noia guardando dal mio finestrino il mondo esterno che corre veloce in direzione contraria, come missili passano case, parchi, storie e vite.Un piccolo paese in lontananza si staglia sul finestrino più a lungo rispetto alle altre immagini, era costruito su una collina e la conformazione delle abitazioni ricordava una piccola cittadella medievale. Ho sempre avuto la passione per quei secoli bui, non c’era fiera rinascimentale che non frequentassi e la mia camera, almeno fino a una certa età, era piena di pergamene scritte con inchiostro e pennino e qualche riproduzione di spade appartenenti a un medioevo di fantasia. Poi sono “diventato grande”, così dissero i miei parenti almeno. A quel punto il mio treno iniziò ad accelerare. Trovai un lavoretto per finire i miei studi, mi laureai in economia con un ottimo voto e ora, mentre il mondo passava veloce al mio fianco capii che anche quegli anni spesi a portare pizze a domicilio e a litigare con i numeri passarono veloci, non ho saputo fermarli come se fossero l’acqua di un torrente che fugge tra le dita di una mano.“Si avvisano i gentili clienti che il treno subirà un ritardo di dieci minuti”, disse la voce maschile e robotica all’altoparlante. In quel momento si sedette una signora di fronte a me, non anziana ma nemmeno giovane avrà avuto la sua sessantina d’anni. Si appoggiò la borsa sulle gambe, la abbracciò come se fosse un cucciolo amorevole e aprì un libro. Lo sguardo era concentrato dietro gli occhiali con la montatura rossa, sembrava che niente potesse distogliere la sua attenzione da quel mondo di pagine e io la lasciai a navigare in oceani sconosciuti di immaginazione. Rivolsi invece la mia attenzione ai campi che attraversavano il mio schermo sul mondo e ricordai le mie vacanze in campagna dai miei zii. Litigavano sempre, ogni giorno, ma si volevano bene, da piccolo non credevo che fossero mai esistiti da soli, erano troppo perfetti insieme.Il treno si stava fermando: era giunto in una stazione, non la mia. Sospirai.La donna di fronte si alzò, sempre con il libro in una mano e la borsa nell’altra. Scese e provai una sorta di tristezza. Non la conoscevo certo, ma era una presenza che ha colorato un frammento del mio viaggio, ora quel colore si fece più opaco.Quando il mezzo ripartì rivolsi ancora lo sguardo fuori e vidi sullo sfondo una grande città, piena di alti palazzi, di fabbriche e di uffici. Prigioni. Galere che non lasciano entrare né i pasti di un passato, né la luce di un futuro, ma solo le tenebre di un presente. Ho avuto un presente così per molto tempo ottenebrato da numeri, bilanci e sigle di cui la maggior parte della gente non conosce il significato, ma adesso sono libero. Viaggiare è diventato il significato della mia esistenza. Posti, emozioni e soprattutto persone, questo conta è questo molto spesso dimentichiamo. Ora non sono più in carcere. Posso nutrirmi di ciò che voglio, posso vedere luci e luoghi mai visti. Apprezzo molto essere in pensione, se solo non fossi così vecchio e non avessi visto così tante persone scendere da questo treno.Beh, forse è tempo che mi prepari, la prossima è la mia fermata
malfra mamad clip t etonne pas