Un podcast sul calcio, tre anime: una languidamente sudamericana, una tradizional-italo-sparagnina, una d'ispirazione mitteleuropea e aspirazione totalitaria. In pratica una bomba.
Episodio 259 di Spremuta di Enganche, il podcast sul calcio che è buono qui, è buono qui!Menu:• review degli Europei dell'Olanda di Koeman;• invettiva di Giuseppe Chiaramonte contro Discord;• due parole a bocce ferme sull'Italia di Spalletti;• i migliori giocatori di Euro2024 secondo la redazione;• de profundis sulla Croazia, probabilmente al capolinea;• ancora strali sulla Francia e su Mbappé;• il grande ritorno del PREMIO ZAGORAKIS!• Qualche considerazione sul calciomercato svoltosi durante gli Europei, specie sui gioielli del Bologna che hanno salutato l'Italia.
Episodio 258 di Spremuta di Enganche, il podcast sul calcio che è buono qui, è buono qui!Menu:• il cammino verso la finale di Euro2024.• Francia e Inghilterra, Spagna e Olanda: le quattro semifinaliste.• Cosa va e cosa, soprattutto, non va nella Nazionale di Gareth Southgate.• Una Francia a tratti veramente troppo brutta.• Le migliori sorprese della competizione.• Un pizzico di Arsenal, in cauda venenum.
Episodio 256 di Spremuta di Enganche, il podcast sul calcio che è buono qui, è buono qui!Menu:• "recensione" della fase a gironi di Euro2024.• Germania, Francia, Inghilterra... forse Spagna, poco Portogallo.• ambiguità e problemi dell'Italia di Spalletti, qualificata per i capelli.• il girone più brutto della storia dei gironi brutti.• un'Olanda senza idee, una Georgia coraggiosa, una Turchia arrembante.• La Coppa d'Oceania (a caso).
Episodio 256 di Spremuta di Enganche, il podcast sul calcio che è buono qui, è buono qui!Menu:• è arrivato Euro2024!• Le tre favorite principali per talento e ambizioni• l'Italia a che punto si colloca?• sorprese positive e sorprese negative• Lukaku, il Belgio e le ambizioni disattese
Episodio 254 di Spremuta di Enganche, il podcast sul calcio che è buono qui, è buono qui!Menu monografico:• l'addio (definitivo, stavolta?) di Massimiliano Allegri alla Juventus.
Bentornati su Spremuta di Enganche, il podcast sul calcio che è buono qui, è buono qui!Menu:• scudetto dell'Inter & considerazioni del caso;• da Simone Inzaghi a Marcus Thuram, passando per Sommer, Bastoni, Acerbi, Barella, Darmian, Mkhitaryan e tutti gli altri protagonisti;• le prospettive nerazzuro per l'immediato futuro;• considerazioni sparse sulla lotta salvezza, ormai nel vivissimo.
Bentornati su Spremuta di Enganche, il podcast sul calcio che è buono qui, è buono qui!Menu:• considerazioni post Champions League;• cambi utili & inutili in panchina della nostra amata Serie A.
Bentornati su Spremuta di Enganche, il podcast sul calcio che è buono qui, è buono qui!Menu:• di allenatori traballanti, di allenatori presto disoccupati e di allenatori che meriterebbero di esserlo (oppure no?).
Bentornati su Spremuta di Enganche, il podcast sul calcio che è buono qui, è buono qui!Menu:• José Mourinho e la Roma si sono separati... cosa resta di entrambi?• Scenari di possibili futuri dell'Uomo di Setúbal, il vuoto cosmico che sembra aver inghiottito i giallorossi;• la bolla del calcio saudita è già scoppiata? Stiamo già assistendo a una sfilza di fughe eccellenti dalle terre desertiche d'Arabia;• il Liverpool di Klopp all'ultima metà stagione con Klopp: cosa aspettarsi e considerazioni un tanto al chilo su ciò che è successo lo scorso anno.
Bentornati su Spremuta di Enganche, il podcast sul calcio che è buono qui, è buono qui!Menu:• i sorteggi di Champions League del dicembre 2023 e gli scenari che aprono;• brevi valutazioni delle campagne europee degli italici schieramenti di pallappiede;• il Bologna di Thiago Motta, una squadra che ancora non fa tremare il mondo, magari, ma che è una delle migliori realtà della derelitta Serie A;• varie ed eventuali a profusione, perché a noi piace così.Avvertenza: vedete la data del 31 dicembre 2023 perché era il giorno in cui era originariamente programma l'uscita dell'episodio... L'abbiamo lasciata volutamente inalterata per dare l'idea di cosa si può ascoltare nella puntata e non millantare un allineamento perfetto con l'attualità che ovviamente non può avere!
Bentornati su Spremuta di Enganche, il podcast sul calcio che è buono qui, è buono qui!Menu:• i Telegatti del calciomercato, stagione 2023/2024;• considerazioni varie ed eventuali sull'allestimento delle rose di Serie A;• freestyle dell'avvocato Giuseppe Chiaramonte, noto opinionista calcistico siciliano.
Bentornati su Spremuta di Enganche, il podcast sul calcio che è buono qui, è buono qui!Menu:• il Milan dell'anno scorso, edizione 2022/2023;• i rossoneri dopo il corposo mercato estivo del 2023;• Pioli è sempre lo stesso?• Ipotesi e valutazioni su un eventuale cambio di guida tecnica.
Bentornati su Spremuta di Enganche, il podcast sul calcio che è buono qui, è buono qui!Menu:• lo sciagurato Napoli di Rudi Garcia;• il ritorno di Walter Mazzarri sotto al Vesuvio;• il Napoli del futuro... che è anche un po' il passato;• Gianluca Grava è tornato e ora sono cazzi per tutti.
Bentornati su Spremuta di Enganche, il podcast sul calcio che è buono qui, è buono qui!Menu:• uno sguardo alla Liga spagnola, tra Barcellona, Real Madrid, l'impatto di Bellingham e... il Girona;• la Juventus di Massimiliano Allegri tra aspettative ragionate, reale valore della squadra e noia mortale;• previsioni sulla NBA, così, a cazzo di cane.
Bentornati su Spremuta di Enganche, il podcast sul calcio che è buono qui, è buono qui!Menu:• due parole due di numero sulla vicenda scommesse/ludopatia;• riflessioni a freddo sulla nazionale di Roberto Mancini e sulla nuova Italia di Luciano Spalletti;• uno sguardo all'Olanda, all'Argentina e ad altre Nazionali rilevanti nel mondo;• previsioni di Champions League + suggestione Icardi (?!).
NUOVA STAGIONE!NUOVO EPISODIO!STESSI CIALTRONI!Bentornati nella tana di Spremuta di Enganche, il podcast sul calcio che è buono qui, è buono qui!
Episodio numero duecentoquarantuno, partenopeo e trafficato come via Caracciolo nell'ora di punta. Una puntata monograficamente dedicata al Napoli campione d'Italia di Spalletti e De Laurentiis (non è finita benissimo ma tant'è), di Osimhen e Kvaratskhelia, di Lobotka e Kim, di Mário Rui e Di Lorenzo.
Episodio numero duecentotrentanove, svettante e aggettante come un bassorilievo mastodontico. Il menu di una puntata scolpita e incuneata: il Bayern Monaco ha già divorziato da Julian Nagelsmann dopo nemmeno due anni, il naufragio di un progetto tecnico tra i più interessanti d'Europa; al timone dei bavaresi è arrivato Thomas Tuchel, tra hype, questioni aperte e qualche interrogativo; il - tenetevi fortissimo! - valzer degli allenatori in Europa parrebbe essere già cominciato, con il licenziamento di Potter dalla panchina del Chelsea (dopo che era già subentrato in corsa allo stesso Tuchel), chissà quante e quali squadre italiane vi parteciperanno.
Episodio numero duecentotrentotto, belligerante ma anche diplomatico, senza senso, proprio come piace a noi. Il menu di una puntata concisa ma fluviale che si dedica a riflettere sulla storia, i destini e le forme presenti che assume la difesa posizionale, grande tesoro della tradizione calcistica italiana ma attualmente strada sempre meno battuta e/o applicata non proprio benissimo. Abbiamo cercato di capire le ragioni di questa macro-evoluzione, indagandone le possibili cause e provando a ipotizzarne scenari futuri.
Episodio numero duecentotrentasette, balbettante ma anche ricompattante, a fasi alterne. Una puntata confortevole e decentrata il cui menu si traduce in un solo punto: una gigantesca digressione - comunque non esaustiva - su alcuni giovani talenti del calcio attuale che, auspicabilmente (ma forse anche no) potrebbero essere i mostri del domani.
Episodio numero duecentotrentasei, focosamente e clandestinamente incentrato sulla Juventus e sui suoi ultimi guai giudiziari (ma non solo). Il menu di una puntata giudiziaria e sentenziante come poche altre: Federico Dimarco può essere trasformato in mezzala? Sì, no, forse, che ne so; la Juventus è stata - per ora - condannata a perdere quindici punti, come siamo arrivati a questo punto e un'ipotesi sul perché ha subito cose che altri plusvalenzisti convinti non hanno subito; scenari bianconeri futuri tra sacrificandi e sacrificati, nel tentativo di immaginare una ripartenza juventina lontano dagli standard avuti negli ultimi dieci anni.
Episodio numero duecentotrentacinque, scapestrato e dinoccolato come un poeta esistenzialista. Il menu di una puntata lirica e cinica: l'Argentina ha vinto, Messi ha vinto, viva l'Argentina e viva Messi; sondaggione che è un'ottima scusa per rivivire Qatar 2022 attraverso i nostri personalissimi highlight; il segreto della vittoria albiceleste e pensieri sparsi sulla Francia sconfitta ma comunque fortissima. Ringraziamo di cuore - oltre ai nostri redattori che non hanno potuto essere presenti dal vivo durante la registrazione ma ci hanno inviato comunque un appunto vocale - due amici che hanno partecipato al sondaggio: Michele Tossani de Il terzo uomo + La gabbia di Orrico, Marco Dolcinelli di Tunnel.
Episodio numero duecentotrentaquattro, cadenzato e flautato come una lirica trobadorica. Il menu di una puntata quasi interamente votata alla finale di Qatar 2022, un'Argentina-Francia che tremare il mondo fa: l'avvicinamento delle finaliste all'atto conclusivo dei Mondiali; il Marocco veramente straordinario; potenziali premi Zagorakis; chi può vincere i Mondiali?
Episodio numero duecentotrentatré, clemente e cauterizzato anche se sono due caratteristiche che non c'entrano assolutamente niente. Il menu di una puntata costiera ma priva di insenature: hate parade di Qatar 2022, con tanto di lunga rassegna per ogni delusione del torneo (Belgio, Serbia, Germania e non solo); Mondiali più che dignitosi per le squadre dell'Estremo Oriente e, in particolare, per il Giappone; il talento abbacinante di Brasile e Francia; le potenzialità del Marocco.
Episodio numero duecentotrentadue, bailammoso e sfrigolante come una frittura malsana che spacciano come finger food ma in realtà è solo colesterolo puro. Il menu di una puntata mondiale e globalista, dedicata a Qatar 2022 quasi integralmente se non fosse che, mentre si registrava, è arrivato l'annuncio delle dimissioni del CdA della Juventus: favorite, sorprese, piacevoli conferme e tremende delusioni a livello epidermico; Germania, Spagna, Olanda, Danimarca, Senegal e Arabia Saudita più diverse altre squadre (per il Sudamerica c'è tempo!); dimissioni del CdA bianconero (sorpresi, eh?).
Episodio numero duecentotrentuno, solenne e funeralizio come una spolverata elegante di fuliggine. Il menu di una puntata speculare a un teorema quantico indimostrabile: si è chiuso il Fantaeliteserien, uno dei rari successi di Spremuta di Enganche; tutti i motivi per cui i Mondiali di Qatar 2022 sono sbagliati, pericolosi e indecenti; nonostante tutto, c'è anche il calcio e dunque perché non perdere una gran quantità di tempo a discorrere delle nostre sensazioni relative alle Nazionali che scenderanno in campo a brevissimo?
Episodio numero duecentotrenta, perimetrale e diagonale al tempo stesso, essenzialmente perché sono due termini di cui non ricordiamo più il significato. Il menu di una puntata parzialmente cinerea e funeraria in quanto dedicata all'FC Internazionale di Milano: gli infiniti problemi di una proprietà distante, incasinata e apparentemente improvvisatrice; la costruzione di una squadra che non ha un orientamento preciso, a livello di uomini; la gestione tecnica di Simone Inzaghi tra problemi a lui scaricati e problemi da lui creati; la staffetta tra portieri, grande male della contemporaneità.
Episodio numero duecentoventinove, titubante e ancora intimidita ma fieramente abbronzata in quanto post-estiva. Il menu di un episodio svagato e distratto: la Serie A è diseducativa ma abbiamo delle strategie per trangugiarla come si fa con una cattiva minestra; panoramica deprimente sui collettivi del nostro campionato nazionale, all'interno del quale si salvano veramente in pochissimi; in Europa si respira una sorta di stasi perché chi era forte e definito tendenzialmente lo è rimasto, così come chi non lo era pare comunque destinato a rimanere ad libitum in un pantano di mediocrità.
Episodio duecentoventotto, scottante è accecante come solo il sole di agosto sa essere. Il menu di una puntata semi-vacanziera, più o meno balneare ma soprattutto svogliata: Dybala alla Roma e altre amene considerazioni sulla natura della squadra giallorossa in costruzione; Bremer è effettivamente andato alla Juventus ma Pogba è già anche rotto, dunque si addensano le nubi su Vinovo; Škriniar sì, Škriniar no con tanto di considerazioni sul valore globale dell'Inter con o senza slovacco; pensieri, parole, rantoli, insulsaggini, mezze verità e cretinate in generale, accomunate dal solo fatto di esser figlie del calcio d'agosto (e di luglio)
Episodio numero duecentoventisette.
Episodio numero duecentoventisei, altezzoso e vezzoso come un piumino da cipria di marca. Il menu di una puntata vagamente confidenziale ma anche sopravvalutata dedicata essenzialmente alla Juventus Football Club: la questione Dybala, tra opportunità, valutazioni, contesto e decisioni; cos'è successo nell'ultimo anno tra imperfezioni, allegrismi, svolte improvvise, infortuni e mancanze; le prospettive future di una squadra reduce da un biennio decisamente sotto le aspettative.
Episodio numero duecentoventicinque.
Episodio numero duecentoventiquattro, arcuato e folto come un sopracciglio ancelottiano. Il menu di una puntata scaramantica e brevilinea (perlomeno come aspirazione): la finale di Europa League e le conseguenze della vittoria per l'Eintracht Francoforte; la finale di Conference League e gli scenari futuri per l'AS Roma; due commenti in croce sullo scudetto del Milan in attesa di un vero approfondimento; una brevissima preview della finale di Champions League.
Episodio numero duecentoventitré, metaforico e anticlimatico. Il menu di una puntata sempiterna ma anche psicologistica: il grande ritorno del Vivo, morto o X (grazie, Fedenwski!); una retrospettiva improvvisata su Inter e Milan (con un pizzico di Juventus, tanto per gradire); considerazioni sparse sull'effettivo valore della UEFA Conference League.
Episodio numero duecentoventidue, criminale e delinquente con quello sprint sapido in più che fa così bene la differenza in un programma di Alessandro Borghese. Il menu di una puntata resa più umami e claustrofobica dalla presenza di Federico Sborchia in arte Fedenwski, essere umano che divide il suo tempo tra twittare di calcio inglese, litigare via social con decine di tifosi della Roma, scrivere su Ultimo Uomo e aiutare le vecchiette del quartiere a buttare la spazzatura: i premi individuali ai giocatori di Serie A divisi in categorie assolutamente non copiate dalle leghe americane secondo la redazione di Spremuta di Enganche (segnatamente, Most Improved Player of the Year, Delusione dell'anno, Comeback player of the Year, Miglior acquisto, Miglior U22 e Breakthrough Player of the Year); il tracollo - l'ennesimo - del Manchester United 2021/2022 e quello che bisogna aspettarsi per il futuro, visto l'arrivo di ten Hag a Old Trafford; considerazioni varie ed eventuali sulla Premier League tra Tottenham, Arsenal e finalmente Brentford.
Episodio numero duecentoventuno, canalizzato e proiezionistico proprio come piace a noi. Il menu di una puntata sfrigolante ma anche un filo anestetica soprattutto grazie al nostro ospite Tuttapposter, fiero esponente del podcast romanista Transizione Permanente: la semifinale di Champions League tra Liverpool e Villarreal; un excursus ampio e ovviamente disfunzionale senza filo logico sulla Premier League nella sua interezza; una riflessione a caldo sull'esito della semifinale di ritorno di Champions League tra Real Madrid e Manchester City, abbarbicata su giri di parole insufficienti a descrivere cose che non capiamo nemmeno noi.
Episodio numero duecentoventi, spiritoso e balbuziente in maniera del tutto imprevedibile e imprevista. Il menu di una puntata selvatica e ispida: il finale di stagione in Italia; giudizi e pareri sulle squadre della Serie A 2021/2022, tra promossi, bocciati e stazionari; considerazioni sparse sulle semifinali d'andata di Champions League; invettive confuse e scadenti sulla narrativa calcistica contemporanea.
Episodio numero duecentodiciannove, mostruoso ed etrusco come Pietro Pacciani. Il menu di una puntata geograficamente lirica e asincronica: il rush finale della stagione di Serie A vede anche la finale di Coppa Italia come inframezzo "gustoso" per Inter e Juventus, che arrivano alla sfida con un bagaglio emozionale e motivazionale molto diverso; le semifinali di Champions League sono alle porte e vi prenderà parte il Real Madrid di Karim Benzema, dominante come mai in carriera; far sì che gli arbitri spieghino le loro decisioni può aiutare o danneggiare il dibattito sportivo?; invettiva generica contro la narrazione mediatica delle squadre tifate fin da bambini dai calciatori.
Episodio numero duecentodiciotto, setoso e morbido come un piumino da cipria. Il menu di una puntata bifronte e allampanata, a due sole voci ma che vede il ritorno ai microfoni di Francesco Deriu detto French the Conqueror: la stagione del Bayern Monaco, tra la vittoria in campionato e l'uscita prematura (?) in Champions League; la Bundesliga 2021/2022 tra sorprese e squadre che non sono riuscite ad azzeccare subito il giusto assetto stagionale; la Roma, la Champions League e libero cazzeggio a strafottere.
Episodio numero duecentodiciassette, fantasioso e melenso, oltre che ignobilmente lungo. Tutta una puntata dedicata a un solo, enorme, maestoso, impellente e annoso argomento: i grandi nomi in scadenza a luglio 2022 e, di conseguenza, la nostra ormai proverbiale fanta free agency.
Episodio numero duecentoquindici, funereo e tetro come un drappo da camera ardente. Una puntata integralmente dedicata alla disamina psico-neurologica dell'eliminazione dell'Italia dal mini-torneo di qualificazione ai Mondiali di calcio di Qatar 2022, manifestazione a cui gli Azzurri - come sanno anche i sassi, ormai - non andranno. Ipotesi sulla genesi di una disfatta e il tentativo di mettere a fuoco il fatto che non tutto sia da buttare, anzi, per quanto la prima reazione sia di segno opposto.
Episodio numero duecentoquattordici.
Episodio numero duecentotredici, perimetrale e allontanante come una rotta satellitare perduta. Il menu di una puntata laterale ma anche un filo sconfinante: in Champions League va avanti il Real Madrid che butta fuori il PSG, sancendo ancora una volta il livello siderale di alcuni suoi interpreti tra cui Benzema e Modrić, fenomeni veramente infiniti; proprio il PSG è indubbiamente una squadra di mostri che ormai da anni vanta professionisti più che notevoli anche in panchina eppure la Champions non arriva mai e, spesso, la squadra incappa in eliminazioni precoci; il momento di Milan e Napoli, che si sono affrontate per la vetta della Serie A dando risposte molto diverse all'interno del loro confronto.
Episodio numero duecentododici, reazionario e restauratore come piace ai poteri forti che comandano il podcast, riunitisi a Vienna per riportare ogni cosa alla normalità. Purtroppo, l'operazione è riuscita a metà perché dei sediziosi anonimi hanno ordito trame nefaste per cui l'ultima mezz'ora di podcast è andata perduta per sempre. Intanto, il menu di una puntata sedata, abbindolata e ricondotta a più miti consigli, per quanto incompleta: la crisi dell'Inter è una sineddoche per la corsa tra gamberi che è diventata la lotta scudetto in Serie A tra tentennamenti, lacune, cali vistosi e incompiutezza cronica; l'Atalanta Bergamasca sta vivendo un 2022 difficilissimo ma Gasperini non ha intenzione di darsi per vinto e sta lavorando alacremente a un assetto che in qualche modo sia in grado di perlomeno nascondere la spaventosa carestia di attaccanti che ha colpito i nerazzurri; ennesima edizione del Vivo, morto o X, mutilata dagli attacchi anonimi degli invidiosi (noi sospettiamo sia Anonymous e voi?).
Episodio numero duecentodieci, inarcato e spettacolare come se fosse il primo. Il menu di una puntata angolare eppure anche radiante sebbene non radiosa: il Milan di Stefano Pioli, capolista reale di Serie A nonostante difficoltà, limitazioni e imperfezioni; settima edizione di Vivo, morto o X che vanta una firma d'eccezione in quanto il buon Fedenwski di Twitter ha fatto da vero e proprio autore per questa manche.
Episodio numero duecentonove, infrastrutturale e connettivo come un router mezzo rotto. Per quest'occasione, il podcast si pregia di annunciare l'arrivo in pianta stabile di