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Voicetown, dove le pagine prendono vita dalla voce dei loro autori


    • Nov 29, 2021 LATEST EPISODE
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    "L'altra casa" di Simona Vinci

    Play Episode Listen Later Nov 29, 2021 5:28


    Una villa del Settecento in mezzo alla pianura. E un quartetto di personaggi in crisi, ossessionati dal fallimento e dal bisogno di soldi. La casa li avvolge e li sconvolge, per metterli definitivamente di fronte al proprio destino. Simona Vinci, Premio Campiello 2016, si inserisce nella grande tradizione delle storie gotiche. Raccogliendo l'eredità di Henry James e di Shirley Jackson, scrive un romanzo vertiginoso e intemperante, che rivela innanzitutto una fiducia inesauribile nella letteratura "L'altra casa" di Simona Vinci - EINAUDI

    "Gli iperborei" di Pietro Castellitto

    Play Episode Listen Later Nov 22, 2021 3:06


    Sono stati il leone, la balena, il cerbiatto, protagonisti di una recita di fine anno nella quale il canguro era scomparso e i suoi amici dovevano ritrovarlo. Adesso hanno quasi trent'anni e vagano nei meandri di una vita dorata: mangiano pesce crudo e patanegra, bevono vini pregiati, fumano essenze, assumono droghe come da bambini consumavano caramelle, navigano, festeggiano, inseguono le arti, tentano la politica. Hanno corpi scolpiti e vestiti costosi, sono figli di primari e giornalisti celebri, di miliardari dai patrimoni solidi e antichi o recenti e sospetti, ma sono anche gli eredi dei ribelli che hanno caratterizzato stagioni gloriose e disperate della storia: coloro che, prosperando nella pace, hanno invocato la guerra, che amando i genitori ne hanno patito le ipocrisie, smascherato le contraddizioni e sognato l'annientamento. Poldo Biancheri, "Ciccio" Tapia, Guenda Pech, Stella Marraffa, Aldo: hanno tutto ma si sentono in trappola, e questa è la loro estate, quella in cui vogliono uscire dal cerchio. È Poldo la voce narrante della loro ebbrezza, della loro sfida: racconta come se vedesse tutto già da una distanza, registrando ogni cosa con fermezza ma senza nascondere la nostalgia per un'infanzia ancora vicina, la rabbia verso padri che si sono presi tutto non lasciando che briciole, la tenerezza per i fratelli e i coetanei capaci di farsi del male per protesta o per amore. Poldo ha portato in barca con sé L'Anticristo, in cui Nietzsche sembra parlare di loro: «Guardiamoci in viso: noi siamo Iperborei... Abbiamo trovato l'uscita per interi millenni di labirinto. Oltre il nord, oltre il ghiaccio e la morte: la nostra vita, la nostra felicità...» L'esordio narrativo di Pietro Castellitto è sorprendente quanto l'opera d'arte scagliata dai suoi protagonisti dentro una piscina, doloroso come la voce di un figlio che soffre eppure capace di momenti di incanto, come gli occhi di un cerbiatto che brillano mentre la notte si spegne. "Gli iperborei" di Pietro Castellitto - BOMPIANI

    "Intelletto d'amore" di Lella Costa e Gabriele Vacis

    Play Episode Listen Later Nov 12, 2021 4:11


    Beatrice, Francesca, Gemma e Taide: donne diversissime, con storie diversissime, che hanno in comune un uomo, Dante Alighieri. Due le ebbe accanto in vita, Beatrice e Gemma, la musa e la moglie; due le cantò nella Divina Commedia, Francesca e Taide, l’amante e la cortigiana. Ma forse i ruoli non sono così netti come sembrano? La verità è che la virtù e il peccato, la ragione e il torto, il Paradiso e l’Inferno sono frontiere permeabili, e proprio in questa zona grigia stanno le possibilità di sorprendersi ed emozionarsi, di ridere e piangere, come ci accade di fare ascoltando, per la prima volta, le voci di queste quattro protagoniste. Con ironia e acume, Lella Costa e Gabriele Vacis le chiamano a raccontare la loro vicenda, ponendole al centro della scena e arricchendone la «testimonianza» di riferimenti e digressioni, di incursioni in altri testi, da Euripide a Shakespeare, e di balzi repentini nell’attualità degli smartphone, dei tormentoni dell’estate e dei batticuore per i divi. Ne nasce una versione della vita e dell’opera dantesca inattesa e giovane, che mescola racconto storico, esegesi, esperienza quotidiana e personale saggezza, espugnando con audacia il piedistallo del Sommo Vate per restituirci un uomo ispirato, appassionato e vivo. Perché la poesia di Dante, scrivono gli autori, era la musica del suo tempo. Una serenata rap che piaceva ai suoi coetanei, ma con ali così forti da oltrepassare i secoli. "Intelletto d'amore. Quattro donne e un poeta, Dante Alighieri" di Lella Costa e Gabriele Vacis - Solferino

    "La felicità del lupo" di Paolo Cognetti

    Play Episode Listen Later Nov 5, 2021 4:07


    Arrivato alla fine di una lunga relazione, Fausto cerca rifugio tra i sentieri dove camminava da bambino. A Fontana Fredda incontra Babette, anche lei fuggita da Milano molto tempo prima, che gli propone di fare il cuoco nel suo ristorante, tra gli sciatori della piccola pista e gli operai della seggiovia. Silvia è lí che serve ai tavoli, e non sa ancora se la montagna è il nascondiglio di un inverno o un desiderio duraturo, se prima o poi riuscirà a trovare il suo passo e se è pronta ad accordarlo a quello di Fausto. E poi c'è Santorso, che vede lungo e beve troppo, e scopre di essersi affezionato a quel forestiero dai modi spicci, capace di camminare in silenzio come un montanaro. Mentre cucina per i gattisti che d'inverno battono la pista e per i boscaioli che d'estate profumano il bosco impilando cataste di tronchi, Fausto ritrova il gusto per le cose e per la cura degli altri, assapora il desiderio del corpo e l'abbandono. Che esista o no, il luogo della felicità, lui sente di essere esattamente dove deve stare. Di Paolo Cognetti conosciamo lo sguardo luminoso e la voce limpida, il dono di osservare le relazioni umane nel loro dialogo ininterrotto con la natura, che siano i boschi di larici dei duemila metri o il paesaggio di roccia e ghiaccio dei tremila. Con le loro ferite e irrequietezze, quando scappano e quando poi fanno ritorno, i suoi personaggi ci sembrano amici che conosciamo da sempre, di quelli rari. È per questo, forse, che tra le pagine vive di questo libro purificatore abbiamo l'impressione di attraversare non le stagioni di un anno, ma di una vita intera "La felicità del lupo" di Paolo Cognetti - GIULIO EINAUDI EDITORE

    "La riunione" di Pietro Galeotti

    Play Episode Listen Later Oct 29, 2021 4:07


    Pietro Galeotti racconta un mondo di pareti dipinte tutte uguali e tutte male, dove ha trascorso la sua vita umana e professionale, scritto e firmato programmi di successo che tutti abbiamo visto e flop che non ha visto nessuno. Talk show, varietà, quotidiani, seconde serate, tv dei ragazzi, eventi, eventi speciali, sedicenti eventi, per arrivare infine dove si trova oggi: ancora in riunione. "La riunione" di Pietro Galeotti - Feltrinelli

    "Oliva Denaro" di Viola Ardone

    Play Episode Listen Later Oct 22, 2021 5:08


    «Io non lo so se sono favorevole al matrimonio. Per questo in strada vado sempre di corsa: il respiro dei maschi è come il soffio di un mantice che ha mani e può arrivare a toccare le carni». È il 1960, Oliva Denaro ha quindici anni, abita in un paesino della Sicilia e fin da piccola sa – glielo ripete ossessivamente la madre – che «la femmina è una brocca, chi la rompe se la piglia». Le piace studiare e imparare parole difficili, correre «a scattafiato», copiare di nascosto su un quaderno i volti delle stelle del cinema (anche se i film non può andare a vederli, perché «fanno venire i grilli per la testa»), cercare le lumache con il padre, tirare pietre con la fionda a chi schernisce il suo amico Saro. Non le piace invece l’idea di avere «il marchese», perché da quel momento in poi queste cose non potrà piú farle, e dovrà difendersi dai maschi per arrivare intatta al matrimonio. Quando il tacito sistema di oppressione femminile in cui vive la costringe ad accettare un abuso, Oliva si ribella e oppone il proprio diritto di scelta, pagando il prezzo di quel no. Viola Ardone sa trasformare magnificamente la Storia in storia raccontando le contraddizioni dell’amore, tra padri e figlie, tra madri e figlie, e l’ambiguità del desiderio, che lusinga e spaventa, soprattutto se è imposto con la forza. La sua scrittura scandaglia la violenza dei ruoli sociali, che riguarda tutti, uomini compresi. Se Oliva Denaro è un personaggio indimenticabile, quel suo padre silenzioso, che la lascia decidere, con tutto lo smarrimento che dover decidere implica per lei, è una delle figure maschili piú toccanti della recente narrativa italiana. "Oliva Denaro" di Viola Ardone - Einaudi Stile Libero

    "Come navi nella notte" di Tullio Avoledo

    Play Episode Listen Later Oct 1, 2021 4:46


    Marco Ferrari è un ex poliziotto che per aver creduto nella giustizia ha dovuto lasciare l’Italia rifugiandosi in Germania, dov’è diventato uno scrittore di gialli di successo. Costretto a tornare nel suo paese d’origine per mettere in vendita la casa al mare in cui ha trascorso le estati della sua infanzia, diventa testimone involontario di un rapimento sulla spiaggia deserta. Imbarcatosi di slancio in un’ostinata indagine personale che si dipana tra una Trieste oscura e una località balneare friulana meta dell’invasione giovanile della Pentecoste, Marco si districa in uno slalom mortale tra misteriosi antiquari e inquietanti balli in maschera, politicanti corrotti e agenti nazisti. Lungo la strada, costellata di ostacoli e minacce, lo accompagna una galleria di personaggi affascinanti e ambigui – una bellissima e fatale veterinaria, un enigmatico poliziotto cinese e un giovane seminarista ucraino in possesso di un documento per cui qualcuno è disposto a uccidere –, fino al drammatico epilogo, che costringerà Ferrari a sostenere lo scontro che ha sempre cercato di evitare, quello con il suo passato. In Come navi nella notte, ambientato in una cupa Italia postpandemica dove la penetrazione – ormai non più solo economica – della Cina sembra aver assunto i tratti di un vero e proprio assoggettamento, Tullio Avoledo combina magistralmente sfrenata fantasia e feroce realismo, mettendo in scena un futuro molto prossimo capace di far risaltare meglio le ombre che incombono sul nostro presente. "Come navi nella notte" di Tullio Avoledo MARSILIO

    "Nessuna parola dice di noi" di Gaia Manzini

    Play Episode Listen Later Sep 24, 2021 4:53


    Per Ada, giovane copywriter, le parole sono un gioco: le armi con cui l'intelligenza sfida le leggi della responsabilità. Le parole che la raccontano, però, Ada sa avvolgerle nel silenzio. Per sua madre le parole servono a levigare le anomalie della vita: come il fatto che da sempre, nella casa sul lago, è lei a prendersi cura di Claudia, la bambina che Ada ha avuto quando era troppo giovane. Per Alessio invece più delle parole contano i gesti e le immagini. Lui e Ada sono una coppia creativa d'eccezione; l'uno completa l'altra in un'intesa felice destinata a portarli lontano, fino in America. Mettere molti chilometri tra sé e Claudia è, pensa Ada, il modo migliore per riconquistare il diritto alla giovinezza, quello che quando nasce un figlio perdiamo per sempre. E poi insieme ad Alessio lei andrebbe in capo al mondo, perché il suo sguardo la fa sentire nuova; la riconsegna a sé stessa, nonostante non ci sia una parola per descrivere l'emozione che li unisce. Nonostante Ada non gli abbia parlato di Claudia. Nonostante lui sia omosessuale. La limpida scrittura di queste pagine mette a fuoco i perimetri dentro ai quali finiamo per costringere le nostre vite. E sfida le parole, il loro bordo tagliente ma anche la loro illuminante semplicità. Gaia Manzini racconta due grandi amori difficili – tra una madre e una figlia, tra due amici sulla soglia del desiderio – e il cammino avventuroso di chi deve nascere due volte per conoscere sé stesso.

    "La casa di Roma" di Pierluigi Battista

    Play Episode Listen Later Sep 17, 2021 4:53


    Può un romanzo mandare in pezzi un'intera famiglia? Quando Marco, un giovane sceneggiatore, decide di raccontare in un libro la storia della sua famiglia, non immagina le conseguenze che quelle pagine avranno sui suoi affetti più cari. Ordinando i ricordi della madre e dello zio, Marco insegue i fili della famiglia Grimaldi attraverso una lunga e irrisolta rivalità, quella tra il nonno Emanuele, "fascista antropologico" nato alla vigilia della marcia su Roma, e suo fratello Raimondo, "comunista granitico", classe 1917 come la Rivoluzione bolscevica. Due fratelli divisi non solo dalle idee politiche, ma anche dalle scelte di vita: Raimondo, professore e partigiano, è amato e benvoluto dalla buona società; Emanuele porta con sé lo stigma dell'adesione alla Repubblica sociale, mentre cerca senza successo di lavorare nel mondo del cinema. Nel dopoguerra i due fratelli, nonostante si detestino, decidono di convivere nella stessa casa romana, Villa Caterina, dove i rispettivi figli crescono giocando insieme nel grande giardino comune. Ma la tensione degli anni Settanta riaccende le divisioni politiche tra i Grimaldi, e come un sortilegio antico la violenza torna a separare i due rami della famiglia. Mentre le ricerche di Marco proseguono, tra le pagine di un romanzo che, forse, non sarà mai scritto, emergono i personaggi, i caratteri, gli scontri, le miserie e le grandezze (se ce ne sono), le ambizioni frustrate, i tradimenti dei Grimaldi: una famiglia alle prese con i dolori, le fratture, le svolte dentro l'Italia degli ultimi decenni. Pierluigi Battista racconta l'avventura di una famiglia che attraversa la storia italiana, e con essa si confronta. Un romanzo emozionante sulla memoria e sull'oblio, sull'ossessione di essere come tutti e sul desiderio di essere se stessi. "La casa di Roma" di Pierluigi Battista - La Nave di Teseo

    "La pietra oscura" di Marco Baliani

    Play Episode Listen Later Aug 31, 2021 3:21


    Sono cinque e sono inseparabili: c’è Ulisse che viene dal Senegal, Inco grande, grosso e trasognato, Ago il minuscolo, Gemma, magra magra e con una memoria invidiabile, e Giorgio, detto Stampa per via delle stampelle: insieme in terza media, in questa fine di primavera che è l’ultima da passare come una banda. Poi le loro strade si divideranno, è inevitabile, e fa un po’ male. Intanto condividono tempo e passioni: i giochi di ruolo nel negozio di fumetti di Sebastiano, e anche i fumetti, certo, i silenzi e le chiacchiere. E poi un gioco che li prende tantissimo, un gioco inventato da loro, in cui invece di trasformarsi in eroi potranno restare quello che sono. Un lago che custodisce oscure leggende, una cavità nella roccia, dentro il bosco: una grotta, un rifugio, forse il varco per un altro mondo. E lì, nella grotta, una pietra che si stacca dalle altre, scotta, lampeggia. In città salta la luce, gli allarmi delle auto partono. Poi buio e silenzio. E un manipolo di militari decisi a scoprire da dove irradia la straordinaria energia di cui è intrisa la grotta e a setacciare le scuole alla ricerca dei ragazzini che hanno lasciato tracce ovunque. Comincia così questa storia di fughe e inseguimenti, misteri e ipotesi, in cui è chiaro che “le cose impossibili sono collegate fra di loro” e che l’anima del mondo, la forza che tiene vivi i vivi, è in pericolo. Una moria di pesci, antiche maledizioni, storie ancora più antiche, universi lontani e comunicanti, statue sacre, adulti ostili e adulti complici per un’avventura che ha la concretezza dell’amicizia vera e il brillio di un’equazione che lega i mondi. "La pietra oscura" di Marco Baliani - Bompiani

    "La casa delle madri" di Daniele Petruccioli

    Play Episode Listen Later Aug 13, 2021 3:31


    Ernesto e Elia sono gemelli e si inseguono in una specie di lontananza ravvicinata senza riuscire a toccarsi, come fossero rette parallele; Sarabanda e Speedy, i loro genitori, invece non la smettono di allontanarsi neanche quando credono di starsi vicino. E così Daniele Petruccioli ci conduce su e giù per le generazioni che si succedono in case dove le persone crescono, vivono, muoiono, traslocano e che sono forse le uniche vere custodi di una memoria che facciamo di tutto per rimuovere, ma permane ostinata.La casa delle madri non è solo un’esplorazione dei delicati equilibri sui quali poggiano gli sbilanciati rapporti famigliari, ma è anche l’esordio di una voce narrativa capace di incantare il lettore, facendolo smarrire in una prosa ricca di affluenti ma al contempo sorvegliata e potente.

    "Borgo Sud" di Donatella Di Pietrantonio

    Play Episode Listen Later Jul 30, 2021 3:26


    È il momento più buio della notte, quello che precede l'alba, quando Adriana tempesta alla porta con un neonato tra le braccia. Non si vedevano da un po', e sua sorella nemmeno sapeva che lei aspettasse un figlio. Ma da chi sta scappando? È davvero in pericolo? Adriana porta sempre uno scompiglio vitale, impudente, ma soprattutto una spinta risoluta a guardare in faccia la verità. Anche quella piú scomoda, o troppo amara. Cosí tutt'a un tratto le stanze si riempiono di voci, di dubbi, di domande. Entrando nell'appartamento della sorella e di suo marito, Adriana, arruffata e in fuga, apparente portatrice di disordine, indicherà la crepa su cui poggia quel ma-trimonio: le assenze di Piero, la sua tenerezza, la sua eleganza distaccata, assumono piano piano una valenza tutta diversa. Anni dopo, una telefonata improvvisa costringe la narratrice di questa storia a partire di corsa dalla città francese in cui ha deciso di vivere. Inizia una notte in-terminabile di viaggio – in cui mettere insieme i ricordi –, che la riporterà a Pescara, e precisamente a Borgo Sud, la zona marinara della città. È lí, in quel microcosmo cosí impenetrabile eppure cosí accogliente, con le sue leggi indiscutibili e la sua gente ospitale e rude, che potrà scoprire cos'è realmente successo, e forse fare pace col passato. Donatella Di Pietrantonio torna dopo L'Arminuta con un romanzo teso e intimo, intenso a ogni pagina, capace di tenere insieme emozione e profondità di sguardo.

    "È cosi che ci appartiene il mondo" di Valerio Callieri

    Play Episode Listen Later Jul 23, 2021 5:07


    A vent’anni dal G8 Valerio Callieri racconta una storia vera, la sua. A mezzogiorno del 21 luglio 2001 viene arrestato e rinchiuso nella caserma di Bolzaneto. Dalla cella assiste ai pestaggi e alle minacce di stupro. E sente le risate sormontare le grida. Perché aspettare tanto? Perché ci sono domande che richiedono molte stagioni. Nelle risate di Bolzaneto, sottofondo feroce e sinistro del racconto autobiografico di Callieri, già risuonava l’onda lunga che avrebbe portato la nuova destra, la risata dell’angelo restauratrice dell’ordine e, soprattutto, quella del diavolo che lo sovverte. L’ordine da restaurare è quello del vecchio Occidente bianco che spadroneggia nel mondo. L’ordine da sovvertire è quello nato a Seattle nel 1999, un’atipica manifestazione che fermò la Wto e infiammò il mondo. Da decenni non esisteva un movimento politico globale, capace di lottare per un altro mondo possibile. Cosa resta di un evento epocale che, al prezzo di una violenza disumana, ha aperto la strada ai movimenti che conosciamo oggi, fino a Greta Thunberg? Rimangono ferite e domande: “Com’è possibile infliggere dolore a un essere umano immobile, com’è possibile riderne, cosa succede quando rimani fermo di fronte a un massacro, cosa significa veramente giustizia. Le domande notturne del mistero che siamo. Ci permettono di perdere pericolosamente le nostre certezze. E di dare parola al dolore. In fondo è così che ci appartiene il mondo”.

    "Manifesto del Partito Impopolare" di Luca Bottura

    Play Episode Listen Later Jul 16, 2021 4:31


    «L’impopolare è internazionalista e se ne fotte dei confini. È patriota di molte patrie e non darebbe mai la vita per l’idea di un altro come diceva Voltaire, anche perché Voltaire non l’ha mai detto».L’Italia è l’unica nazione al mondo in cui la maggioranza berciante si dice fuori dal coro, chi se la prende con le minoranze – neri, omosessuali, iscritti al Pd – sostiene di essere discriminato, e gli evasori fiscali si lamentano con chi paga le tasse. Intanto, i progressisti continuano a inseguire il Centro, che si sposta sempre piú a Destra. Ma non sarà che il consenso è sopravvalutato? Forse, per perdere con stile (o vincere per fortuna) basterebbe dire o fare qualcosa di impopolare. Ecco allora il Manifesto del Partito Impopolare, una brillante disamina della nostra classe dirigente, con pratiche schede sugli attuali partiti populisti e un programma di governo impopolare: la Costituzione, sviscerata punto per punto. Immaginando il discorso introduttivo del premier, il simbolo, il pantheon degli Impopolari e il loro inno, Bottura inocula un vaccino contro tutti i populismi, e sta dalla parte dei proletari, anche quelli che credono di essere borghesi. "Manifesto del Partito Impopolare" di Luca Bottura - Giulio Einaudi Editore

    "Il buio non fa paura" di Pier Lorenzo Pisano

    Play Episode Listen Later Jul 9, 2021 4:13


    Il buio non fa paura è una favola nera, allo stesso tempo arcaica e moderna, cruda e sognante, cinematografica e sensoriale, sul dolore della perdita e sulla magia dei desideri. Pier Lorenzo Pisano racconta di bambini e incubi, di natura e mistero, e riesce a illuminare l’immenso potere dell’innocenza, che può scardinare la realtà e indicare il senso ultimo delle nostre speranze e paure.

    "L'era della suscettibilità" di Guia Soncini

    Play Episode Listen Later Jul 2, 2021 4:32


    Basta un niente: una canzone di cinquant’anni fa, un film ambientato a metà dell’Ottocento, una battuta di oggi – eccola che arriva, l’indignazione di giornata, passatempo mondiale, monopolizzatrice delle conversazioni e degli umori. Ogni mattina l’essere umano contemporaneo si sveglia e sa che, al mercato degli scandali passeggeri, troverà un offeso fresco di giornata, una nuova angolazione filosofica del diritto alla suscettibilità, un Robespierre della settimana. La morte del contesto, il prepotente feticismo della fragilità, per cui «poverino» è diventato l’unico approccio concesso, e l’epistemologia identitaria, per cui l’appartenenza prevale su qualunque curriculum di studioso, sono solo alcuni tra i fenomeni più evidenti e dirompenti degli ultimi anni, con effetti pericolosi e grotteschi che in altri secoli erano occasionale damnatio memoriae e ora sono quotidiana cancel culture. Guia Soncini si interroga sulle origini di quest’eterno presente in cui tutto ciò che non ci rispecchia alla perfezione sembra una violazione della nostra identità. Ricorda le opere che avevano previsto la dittatura del perbenismo, dal solito Orwell al romanzo di Philip Roth La macchia umana, «la matrice di tutti i disastri d’incomprensione e suscettibilità»; contesta il ruolo dei social come amplificatori di dissenso e indignazione; individua alcune preoccupanti implicazioni politiche: se a sinistra si perde la capacità di non considerare la fine del mondo ogni parola sbagliata, che ne sarà della libertà d’espressione? Rimarrà solo alla destra lo spazio per dire di tutto, e non passare le giornate a sentirsi feriti da ogni maleducazione? È ora di ricostruire come siamo arrivati fin qui. Al diritto di offenderci, al dovere di indignarci.

    "Alfredino, laggiù" di Enrico Ianniello

    Play Episode Listen Later Jun 25, 2021 5:06


    È fine maggio, Marco e Aurora compiono dieci anni. Durante la loro festa di compleanno, Marco cade su una recinzione procurandosi un taglio profondo alla gamba. «Papà, stai con me», sussurra all'orecchio di Andrea che corre a prenderlo tra le braccia. Poche parole che riportano bruscamente alla memoria di Andrea la vicenda di Alfredino Rampi, caduto in un pozzo a sei anni, nel 1981. A giugno la famiglia si trasferisce in collina, dove l'inquietudine di Andrea cresce: Alfredino diventa un'ossessione che non lo lascia più, il mondo di tutti i giorni gli appare incomprensibile. Finché il calendario segna il 10 giugno, data della caduta. Dopo una giornata difficile, Andrea finalmente va a dormire, spegnendo la luce con un clic. E lo ritroviamo imbragato, pronto per scendere a salvare Alfredino. Laggiù – o lassù che sia, perché le coordinate spaziotemporali non hanno più senso e l'unica guida è la stella Alfecca Meridiana, perfettamente al centro del buco ormai lontano – insieme al bimbo in canottiera a righe ritrova tanti personaggi legati alla propria vita: dal vecchio punk di paese senza un braccio alla giovane organista di cui era stato innamorato, che ora suona con le mani ricoperte di muschio; dal comico ipnotico e malinconico, piantato sul palcoscenico come un albero, alla squadra di calcio dell'oratorio fatta di ragazzini a cui ora crescono profumati gelsomini sotto le ascelle. Alfredino conduce Andrea in un viaggio che si sviluppa tra deserti notturni, sfavillanti centri commerciali desolati, parchi neoclassici ricoperti di neve e stradine di periferia dai profumi mediorientali, attraverso un paese interiore più ricco, brillante e pieno di riflessi della vita vera. "Alfredino, laggiù" di Enrico Ianniello - Feltrinelli

    "Flora" di Alessandro Robecchi

    Play Episode Listen Later Jun 18, 2021 4:21


    Flora De Pisis è stata rapita. La regina della tivù del dolore, Nostra Madonna delle Lacrime, la principessa del cinismo, la diva tanto umana, l’amore delle masse, la cui popolarità è in gran parte merito di Carlo Monterossi, inventore, pentito, del programma Crazy Love. Ed è a lui che il capo indiscusso della Grande Tivù Commerciale affida la delicatissima faccenda, nella speranza che la trattativa rimanga segreta. Carlo si mette al lavoro con la «sua squadra»: l’investigatore Oscar Falcone, la sua socia Agatina Cirrielli, ex sovrintendente di polizia, e Bianca Ballesi che conosce i segreti indicibili del programma di Flora. È un vero sequestro o una trovata pubblicitaria? E poi: chi sono i rapitori? Cosa vogliono? La richiesta del riscatto arriva quasi subito: dieci milioni di euro, ma soprattutto – inaudito – un’ora di trasmissione in diretta nell’orario di massimo ascolto. Libera, pirata, senza controlli né spot pubblicitari. Incredibile. Inaccettabile. A meno che... Mentre la tensione cresce, il Paese si agita alla notizia ormai pubblica, i media sembrano impazzire e la data della messa in onda si avvicina, i «terroristi» sembrano sempre più una brigata di agitatori surrealisti, guidati da una coppia che ha inventato «un piano bellissimo, oltre le stelle» e ispirati da un grande artista: Robert Desnos, poeta e resistente. In un romanzo dal ritmo denso, che dosa magistralmente poesia e suspense, si intrecciano misteriosamente mondi lontanissimi: lo show nazional-populista della tivù, estremo esercizio di cinismo, e la Parigi degli anni Venti, delle avanguardie, delle cave e dei bistrot dove esplodeva la rivoluzione surrealista, tra amour fou e Resistenza. Alessandro Robecchi firma una delle avventure più coinvolgenti di Carlo Monterossi, ricca di tensione noir e passione letteraria, ambientata come sempre in una Milano vista dai banconi dei bar, dai salotti borghesi, dalle scrivanie degli uffici, dai marciapiedi e dalle finestre dei palazzi di periferia. I suoi romanzi – meccanismi precisi, ironia irresistibile nei dialoghi e nelle trovate – gettano sempre uno sguardo disincantato e illuminante sulla nostra società. "Flora" di Alessandro Robecchi - Sellerio Editore

    "Le italiane" di Aldo Cazzullo

    Play Episode Listen Later Jun 3, 2021 6:10


    Sono le donne a custodire l'identità italiana. Partendo da questa convinzione, Aldo Cazzullo rievoca le figure, il carattere e le storie delle italiane che ha conosciuto. Un racconto a più voci che è anche un viaggio dentro l'animo femminile e nella comunità nazionale. Dalle centenarie che hanno fatto l'Italia, come Franca Valeri e Rita Levi Montalcini, alle giovani promesse di oggi, come Chiara Ferragni e Bebe Vio. Donne di potere, come Nilde Iotti e Miuccia Prada, e donne di parola, da Oriana Fallaci a Inge Feltrinelli. Per arrivare a oggi: chi ha salvato l'Italia nell'anno terribile della pandemia? Noi diciamo medici e infermieri, al maschile. Ma non solo la maggioranza delle infermiere sono donne; sono donne la maggioranza dei giovani medici. Neppure il lockdown ha fermato le cassiere dei supermercati, le edicolanti, le poliziotte, le farmaciste, le professoresse che hanno fatto lezione on line, le mamme che hanno lavorato e badato ai figli rimasti a casa, le nonne che hanno corso rischi pur di prendersi cura dei nipoti. In queste pagine si raccontano in prima persona attrici come Monica Bellucci e Stefania Sandrelli, cantanti come Laura Pausini e Gianna Nannini, campionesse dello sport come Valentina Vezzali e Federica Pellegrini. Scrittrici come Dacia Maraini, critiche come Fernanda Pivano, editrici come Elvira Sellerio. Ma compaiono anche figure storiche come Chiara d'Assisi, patriote, partigiane, combattenti. Alcune non ci sono più, altre hanno tutta la vita davanti. Samantha Cristoforetti ha conquistato lo spazio, Nives Meroi l'Himalaya, Sofia Viscardi la Rete. Tante hanno sofferto moltissimo, sia pure in modi diversi: Alda Merini in manicomio, Vittoria Leone nelle stanze del potere, Maria Romana De Gasperi quando il padre era nelle carceri fasciste. Molte testimoniano che l'Italia resta purtroppo un Paese maschilista; ma tutte confermano che la grande avanzata delle donne è appena cominciata. "Le italiane" di Aldo Cazzullo - Solferino

    "Il capitale amoroso" di Jennifer Guerra

    Play Episode Listen Later May 28, 2021 3:10


    Mentre il nostro immaginario è infarcito di amore – una versione romantica e fasulla, veicolata da romanzi, film e pubblicità –, la nostra società si comporta come un amante dal cuore spezzato: è cinica e sprezzante nei confronti dell’amore, considerato un sentimento stupido, inutile o noioso, una fantasia per adolescenti, un ripiego per chi non sa stare solo, un lusso per pochi. Questa contronarrazione è il frutto pericoloso dell’individualismo capitalista, un sistema che mentre stigmatizza la solitudine e colpevolizza chi la vive come indegno d’amore, ci vuole sempre più soli, divisi e in competizione fra noi. Concentrati su noi stessi, ci vediamo rubare il tempo che potremmo usare per coltivare le relazioni con gli altri, amore compreso. Ma il rimedio a questa crisi dell’amore esiste. Nell’epoca in cui le relazioni si basano sullo scambio, sull’utilità, sulla convenienza, sulla compatibilità, lasciare spazio invece a un amore incondizionato e libero, capace di passare dal singolo alla comunità, può essere una delle azioni più antisistema, rivoluzionarie e coraggiose che possiamo fare per cambiare la nostra società: un vero atto di resistenza in questi tempi sempre più divisi. Il capitale amoroso di Jennifer Guerra - Editore Bompiani

    "La signorina Crovato" di Luciana Boccardi

    Play Episode Listen Later May 21, 2021 3:29


    Una delle cose che mi piacevano, del mio nuovo lavoro, era che tutti mi trattavano con rispetto. Il principale, il magazziniere, il perito dell’assicurazione – tutti mi chiamavano “signorina Crovato”. Era un attestato di stima che mi rendeva molto orgogliosa di me stessa Ha tre anni e mezzo, Luciana, quando la "disgrazia" colpisce la sua famiglia. È il 1936 e Venezia è ancora una città dove la gente si saluta per strada, una città vivace, piena di botteghe, di piccoli artigiani e professionisti. Il suo adorato papà, clarinettista, ateo e antifascista, non può più provvedere alla famiglia e la mamma è costretta ad arrangiarsi: per lei è l'inizio di una lunga serie di vicissitudini segnate dal continuo assillo della miseria. Luciana le attraversa tutte, con pazienza, senza mai perdere la gioia di vivere e la curiosità che la rendono tanto unica e speciale. Nel frattempo, impara mille mestieri. Affidata a una famiglia di contadini, si ritrova a governare le bestie, dormendo in una cesta per i tacchini; poi s'improvvisa apprendista parrucchiera, garzone di panetteria, "aiutino" per un grossista di spazzole, ricamatrice di borsette a venti lire al pezzo; apprende il francese in casa di una ricca famiglia, aiutando le bambine a fare i compiti e intrattenendole come una vera "damina" di compagnia; fa la commessa sul Gran Viale al Lido e la cantante di balera. Di notte, intanto, si esercita come dattilografa, nella speranza di trovare un posto fisso: e quando, finalmente, il suo sogno si avvera, un mondo nuovo le si apre davanti, meraviglioso e inaspettato. Con uno stile deliziosamente rétro e una lingua ricca di dettagli, Luciana Boccardi ripercorre le peripezie di una bambina d'altri tempi, esempio di vitalità e di coraggio, determinazione e tenacia, per un racconto esaltante capace di trasmettere allegria e buonumore. Sospeso tra finzione e realtà, "La signorina Crovato" è la storia di un'infanzia rubata e dell'incredibile capacità di resistenza di uno spirito libero, narrata con un atteggiamento lucido e brillante e un piglio davvero inconfondibile. "La signorina Crovato" di Luciana Boccardi - Fazi Editore

    "Eosinofilia" di Melania Mazzucco da "Le ferite"

    Play Episode Listen Later Apr 23, 2021 5:03


    Ci sono ferite enormi, insanabili, e piccole lacerazioni nel tessuto del mondo come dentro di noi. Ci sono gesti che curano e gesti che distruggono. Ci sono storie che parlano da sole. Sette grandi scrittori e sette grandi scrittrici festeggiano con un racconto i cinquant’anni di Medici Senza Frontiere, che da sempre s’impegna a curare le ferite degli altri, ovunque si trovino. Con l'acquisto del libro si sostiene Medici Senza Frontiere "Le ferite" Giulio Einaudi Editore

    "Meglio dal vivo che dal morto" di Paolo Rossi

    Play Episode Listen Later Apr 16, 2021 3:54


    Paolo Rossi si confessa. Ma rende la sua confessione a una divinità molto particolare: il dio dei ladri, il Bardo William Shakespeare. Tutti gli attori, i commedianti, i contastorie sono infatti ladri: di aneddoti e di idee, di verità e anche di menzogne. Per questo, la «versione di Paolo» è una storia rigorosamente apocrifa e anarchica, disseminata di occasioni e tentazioni, botte date e prese, donne amate e lasciate, poco venerati maestri e pessime compagnie di giro, ideologie e avventure di una sera o di una vita annaffiate da sobrie acque toniche corrette gin. Perché è vero che Gesù alle lusinghe del peccato resistette quaranta giorni, «però lui stava nel deserto, William, nel deserto non c’è un cazzo! Io stavo nei night…». Dal ricordo tragicomico delle serate alle Feste dell’Unità al dialogo in sogno con Berlinguer, dalla paternità spiegata a san Giuseppe alla difficoltà di ritrovarsi proprietario di un cane lupo antidroga, dagli incidenti di scena recitando Beckett con Gaber e Jannacci all’ineffabile pranzo con il poeta comunista cubano, ogni capitolo mescola l’alto e il basso, il cabaret del Derby e il Riccardo III, in un monologo mozzafiato che ha il tono della commedia dell’arte e la velocità delle montagne russe. E che conclude, tra sorriso e nostalgia: «Per mettere ordine nella mia vita ci vorrebbe un governo tecnico». "Meglio dal vivo che dal morto" di Paolo Rossi

    "La scuola ci salverà" di Dacia Maraini

    Play Episode Listen Later Apr 9, 2021 4:01


    Vi proponiamo l'ascolto di Dacia Maraini che legge: "La scuola ci salverà" Cosa è successo alla scuola? Come possiamo risollevare le sorti dell'istituzione più importante per il futuro del Paese dopo una fase difficile come quella che sta affrontando? Dovremmo partire dagli insegnanti motivati e capaci che la sorreggono nonostante i molti ostacoli e dal serbatoio di vitalità degli studenti. E poi naturalmente occorre ridare all'istruzione le risorse e la centralità che merita. La scuola può fare la differenza, soprattutto in momenti di crisi. Dacia Maraini ne è convinta e lo testimonia con il suo impegno in difesa dell'insegnamento come negli interventi scritti nel tempo e in alcuni intensi racconti raccolti in questo libro: "L'esame", "Il bambino vestito di scuro" e "Berah di Kibawa". Da sempre l'autrice si dedica al dialogo con gli studenti e con i loro docenti approfondendo modelli di apprendimento e impugnando questioni di diritti e di riforma, e in queste pagine racconta una scuola come dovrebbe e potrebbe essere, filtrata dagli occhi di scrittrice, di intellettuale civilmente impegnata e anche di docente. Storie, idee, battaglie e ricordi di una vita intera, dalle lezioni al Liceo di Palermo all'insegnamento nel carcere di Rebibbia. Un viaggio tra i banchi, anche attraverso la forza dell'immaginazione, da cui emerge l'urgenza di garantire ai nostri ragazzi un'istruzione migliore per ridare all'Italia una concreta speranza nell'avvenire. "La scuola ci salverà" di Dacia Maraini a cura di Eugenio Murrali

    "Sembrava bellezza" di Teresa Ciabatti

    Play Episode Listen Later Apr 9, 2021 2:25


    Sembrava bellezza è un romanzo sull’impietoso trascorrere del tempo, e su come nel ripercorrerlo si possano incontrare il perdono e la tenerezza, prima di tutto verso se stessi. Un romanzo di madri e di figlie, di amiche, in cui l’autrice, con una scrittura che si è fatta più calda e accogliente, senza perdere nulla della sua affilata potenza, mette in scena con acume prodigioso le relazioni, tra donne e non solo. Un romanzo animato da uno sguardo che innesca la miccia del reale e, senza risparmiare nessun veleno, comprende ogni umana debolezza. "Sembrava bellezza" - Mondadori

    "Il libro delle case" di Andrea Bajani

    Play Episode Listen Later Apr 6, 2021 4:03


    Vi proponiamo l'ascolto di Andrea Bajani che legge "Il libro delle case" A quante parti di noi siamo disposti a rinunciare per continuare a essere noi stessi? E soprattutto: dove abbiamo lasciato ciò che non ci siamo portati dietro? Quali case lo custodiscono in segreto o lo tengono in ostaggio? Per raccontare la vita di un uomo, l’unica possibilità è setacciare le sue case, cercare gli indizi di quel piccolo inevitabile crimine che è dire “io” sapendo che dietro c’è sempre qualche menzogna. Il libro delle case è la storia di un uomo – “che per convenzione chiameremo Io” –, le amicizie, il matrimonio nel suo rifugio e nelle sue ferite, la scoperta del sesso e della poesia, il distacco da una famiglia esperta in autodistruzione. "Il libro delle case" La Feltrinelli

    "14 giorni. Una storia d'amore" di Ivan Cotroneo e Monica Rametta

    Play Episode Listen Later Mar 29, 2021 2:56


    Vi proponiamo l'ascolto di Ivan Cotroneo e Monica Rametta che leggono: "14 giorni. Una storia d'amore" "Marta e Lorenzo hanno più di quarant'anni, stanno insieme da quindici e sono sposati da dieci. Una vita, praticamente. Vita che si distrugge quando Marta scopre il tradimento di Lorenzo, e Lorenzo decide di andare via per raggiungere l'amante. Ma è la necessità di una quarantena imposta a costringerli a fare quello che non vorrebbero più: trascorrere quattordici giorni insieme in ottanta metri quadri. Più che una quarantena, una condanna. "14 giorni racconta" una storia d'amore fra un marito e una moglie che si sono persi, e non solo a causa di un tradimento. È stata la vita a trasformare il loro amore, a fare sì che diventassero altre persone, diverse, sconosciute l'una all'altra. L'isolamento forzato a cui sono costretti, in un momento in cui il mondo intorno a loro affronta la spaventosa rivoluzione di una pandemia, li mette di fronte a eventi più grandi di loro. Scorre un tempo speciale, fatto di movimenti del cuore, di grandi rivoluzioni, di battute fulminanti, di litigi e riavvicinamenti furibondi, e anche di sottili, devastanti e acute violenze psicologiche. Marta e Lorenzo sono su un aereo in picchiata, e se è così, allora bisogna dire tutto quello che non hai mai detto alla persona che hai amato. Tutto, nel bene e nel male" "14 giorni. Una storia d'amore" - La Nave di Teseo

    "La carezza delle memoria" di Carlo Verdone

    Play Episode Listen Later Mar 23, 2021 2:39


    Vi proponiamo l'ascolto di Carlo Verdone che legge "La carezza delle memoria" Fotografie. Nascoste dentro cassetti, infilate nelle pagine di vecchi libri, ammucchiate alla rinfusa in uno scatolone. La memoria è una scatola. Aprirla, guardare, ricordare, raccontare: è il disordine delle immagini dal passato ad accendere la narrazione di Carlo Verdone. Ogni racconto è un momento di vita vissuta rivisitato dopo tanto tempo: dal legame col padre ai momenti preziosi condivisi con i figli Giulia e Paolo, dai primi viaggi alla scoperta del mondo alle trasferte di lavoro, dalle amicizie romane a un delicato amore di gioventù. Ovunque, sempre, il gusto per l’osservazione della commedia umana, l’attenzione agli altri – come sono, come parlano, come si muovono – che nutre la creazione dei personaggi cinematografici, e uno sguardo acuto, partecipe, a tratti impietoso a tratti melanconico su Roma, sulla sua gente, sul mondo. Leggendo queste pagine si ride, si sorride, ci si commuove, si riflette; si torna indietro nel tempo, si viaggia su treni lentissimi con compagni di viaggio sorprendenti, si incontrano celebrità e persone comuni, ugualmente illuminate dallo sguardo dell’artista e dell’uomo. "La carezza delle memoria" di Carlo Verdone - BOMPIANI

    "Bianco è il colore del danno" di Francesca Mannocchi

    Play Episode Listen Later Mar 23, 2021 3:52


    Vi proponiamo l'ascolto di Francesca Mannocchi che legge "Bianco è il colore del danno" Il corpo di una scrittrice, in apparenza integro eppure danneggiato, diventa lo specchio della fragilità umana e insieme della nostra inarrestabile pulsione di vita. Francesca Mannocchi guarda il mondo attraverso la lente della malattia per rivelare, con una voce letteraria nuda, luminosa, incandescente, tutto ciò che è inconfessabile. "La vergogna è questa cosa qui. Ci rivela cosa siamo per gli altri, quanto valiamo nel catalogo dei vivi, ora che siamo guasti" "Bianco è il colore del danno" di Francesca Mannocchi - EINAUDI Stile libero

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