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Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Sab 26] Commento: Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Apr 25, 2025 1:30


Fa fatica a imporsi la certezza della risurrezione di Gesù. I discepoli sono ancora “in lutto e in pianto” e non vogliono credere all’annuncio di Maria Maddalena. Neppure gli Undici credono, e Gesù li rimprovera per la durezza del loro cuore. L’evangelista conferma così che il Risorto si è manifestato dapprima a persone o discepoli ai margini del gruppo dei Dodici. Gli apostoli, che non hanno creduto subito, sono gli ultimi a beneficiare di un’apparizione del Signore. Sono loro i responsabili della struttura e dell’autenticità della fede cristiana, ma non sono necessariamente loro a farla nascere: raccolgono dove non hanno seminato, vedono sorgere la fede dove non l’hanno predicata. Tutti gli evangelisti evidenziano l’incredulità degli Undici di fronte all’annuncio della risurrezione da parte delle donne; tuttavia, la conclusione del Vangelo di Marco è l’unica a menzionare esplicitamente anche la loro mancanza di fede verso il racconto dei discepoli di Emmaus. Nonostante ciò, Cristo affida proprio a quegli apostoli increduli la responsabilità della missione, rendendoli punti di riferimento della fede in vista del giudizio. Gli apostoli devono predicare il Vangelo, cioè Gesù risorto, a tutte le creature. Anche a noi cristiani Cristo affida questa stessa missione: una necessità, senza la cui realizzazione non possiamo dirci pienamente suoi discepoli.

Il #Buongiorno di Giulio Cavalli
Le celle-container del governo e la Costituzione calpestatata

Il #Buongiorno di Giulio Cavalli

Play Episode Listen Later Apr 3, 2025 1:52


Nel Paese in cui si costruiscono carceri come si montano baracche da cantiere, il governo Meloni presenta l'ennesima trovata: 16 blocchi prefabbricati in cemento armato, 384 posti letto, 32 milioni di euro spesi senza sfiorare l'idea di dignità. Celle da 30 mq per quattro persone, con un bagno di 3 mq incluso. Non si tratta di un errore di progetto, ma di una visione punitiva che si finge riformatrice. A Opera e Voghera i sopralluoghi sono già partiti. Le strutture saranno pronte entro fine anno, recintate con cancellate alte cinque metri, prive di impianti antincendio e con spazi comuni da 30 mq per 24 detenuti. Si risparmia su tutto, tranne che sull'umiliazione. Neppure i canili sarebbero autorizzati a operare in queste condizioni. Il sottosegretario Delmastro si difende con il solito mantra: è tutto regolare. Come se fosse normale comprimere corpi e diritti sotto una colata di cemento. Mentre il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria resta ostaggio delle pressioni di partito, la risposta all'emergenza carceri è una scorciatoia indegna: più gabbie, meno giustizia. I moduli saranno 1.500 in totale, almeno nelle intenzioni, anche se la relazione tecnica non ne fa menzione. Ogni blocco sarà fatto di 12 moduli smontabili, tutti identici, in calcestruzzo: una geometria della reclusione progettata per annientare l'eccezione umana. Ma liberare spazio non vuol dire liberare persone. Vuol dire continuare a trattarle come cose. Le celle-container non risolvono il sovraffollamento: lo organizzano. E nel farlo mostrano l'unica certezza di questo governo sulla giustizia: la punizione, purché sia rapida, economica e disumana. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.

Focus economia
Piano di riarmo Ue all'Ecofin, l'Italia propone garanzia Ue per mobilitare 200 miliardi

Focus economia

Play Episode Listen Later Mar 11, 2025


Il piano di riarmo europeo arriva sul tavolo dei ministri delle Finanze del blocco, dopo il via libera dei leader europei al summit di Bruxelles del 6 marzo. E il primo confronto è proprio sugli strumenti da mettere in campo, al centro della cena informale tra i ministri dell Ecofin, seguita da uno scambio sulle regole fiscali, su come usare cioè la flessibilità del Patto. Con il ministro Giancarlo Giorgetti che porta ai colleghi Ue la proposta italiana, che non vuole definirsi solo come un idea per la difesa, ma anche per la sicurezza e la protezione. E soprattutto cerca di catalizzare gli investimenti privati: una Iniziativa Europea per la Sicurezza e l Innovazione Industriale , è il nome del documento presentato ai colleghi dal ministro italiano.L Italia vuole richiamare l attenzione a non guardare solo agli interventi tramite nuovo debito a sostegno degli investimenti nella difesa. Da un lato perché ritiene serva una visione di economie sostenibili a lungo termine e dall altro perché è particolarmente importante per Paesi come l Italia impegnati in uno sforzo di riduzione del proprio debito. L idea sarebbe così quella di rafforzare la componente degli Stati membri nell InvestEu, migliorando l efficacia delle garanzie Ue per attrarre capitali privati. Il rafforzamento di InvestEU è già tra le proposte della Commissione."La proposta italiana è stata accolta favorevolmente ieri, ora andrà discussa con la Commissione europea ma dal punto di vista della presidenza Ue il messaggio è che ci serve una forte Unione dei mercati dei capitali per finanziare queste nuove necessità". Lo ha detto il ministro delle Finanze polacco Andrzej Domanski, alla presidenza di turno Ue, in conferenza stampa al termine del Consiglio Ecofin. Sono intervenuti a Focus Economia Adriana Cerretelli, editorialista Il Sole 24 Ore e Raul Caruso, Professore di Economia della pace in Università Cattolica.Trump, escalation con il Canada: raddoppia i dazi su alluminio e acciaio. Ma le aziende Usa sono preoccupateTrump non molla e anzi rilancia la guerra commerciale con il Canada. «Ho incaricato il segretario al Commercio di aggiungere un altro 25% di dazi, portandoli al 50%, su tutto l acciaio e l alluminio provenienti dal Canada», ha scritto il presidente degli Stati Uniti su Truth. I nuovi dazi «saranno effettivi da domani».Il presidente americano afferma che la misura è una risposta alla mossa dello stato canadese dell Ontario che «ha imposto tariffe del 25% sull elettricità che va negli Usa», una mossa che era a sua volta la risposta ai dazi imposti da Trump. L Ontario fornisce l energia elettrica a tre importanti Stati americani: Minnesota, Michigan e New York.Marco Valsania, Il Sole 24 Ore, è intervenuto ai microfoni di Sebastiano Barisoni.Mancanza di credito alle imprese e fuga di capitali zavorra del PILIl risiko del settore bancario ha riacceso le preoccupazioni delle imprese sull accesso al credito. Il timore è che banche più grandi e lontane dal territorio siano meno interessate a prestare liquidità alle piccole imprese, che pur rappresentano il cuore del nostro apparato produttivo. I processi di fusione possono portare a una concentrazione del rischio e a una conseguente riduzione del credito. Neppure una puntigliosa attività delle autorità volta a tutelare la concorrenza riesce ad affrontare pienamente il problema.Tuttavia, la questione dell accesso al credito, che risulta fondamentale per la crescita economica, in Italia ha una portata ben più ampia di quella legata alle aggregazioni bancarie e rasenta un emergenza nazionale. Da un lato, infatti, negli ultimi quindici anni le banche italiane, che pure si sono molto rafforzate in termini organizzativi, reddituali e patrimoniali, hanno operato una drastica riduzione delle loro erogazioni alle imprese che ha pochi paragoni con gli altri principali paesi. Dall altra, la dimensione microscopica delle nostre aziende e l arretratezza del nostro mercato dei capitali faticano a far nascere strumenti e operatori non bancari che possano finanziare le imprese. La necessità di contrastare il sottosviluppo e la frammentazione del mercato dei capitali europei è stato oggetto della conferenza internazionale promossa da Assonime in collaborazione con l Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico su Corporate Governance and capital market for competitive and sustainable Europe che si è tenuta oggi a Milano a Palazzo Mezzanotte, con il supporto di Borsa Italiana.Il commento di Stefano Firpo, direttore generale di Assonime.

Il #Buongiorno di Giulio Cavalli
Alberto Trentini e la giustizia di salvare tutti

Il #Buongiorno di Giulio Cavalli

Play Episode Listen Later Jan 16, 2025 1:58


Alberto Trentini, operatore umanitario di Venezia Lido, è stato fermato in Venezuela il 15 novembre scorso e da allora non si hanno sue notizie. La famiglia racconta che Trentini era arrivato in Venezuela il 17 ottobre 2024 ed il 15 novembre mentre si recava in missione da Caracas a Guasdalito è  stato fermato ad un posto di blocco, insieme all'autista della Ong per cui lavora. Dalle scarse e informali informazioni ricevute sembrerebbe che pochi giorni dopo il fermo Alberto sia stato trasferito a Caracas e, ad oggi, alla famiglia risulta “prigioniero” in una struttura di detenzione, senza che gli sia mai stata contestata formalmente nessuna imputazione. Racconta la famiglia: “In realtà nessuna notizia ufficiale ci è mai stata comunicata da nessuna autorità Venezuelana né Italiana e di fatto, da quasi due mesi, nulla sappiamo sulle sorti di Alberto, tenuto anche conto che soffre di problemi di salute e non ha con sé le medicine né alcun genere di prima necessità. Dal suo arresto e cioè dal 15 novembre ad oggi, a quanto sappiamo, nessuno è riuscito a vederlo, né a parlargli. Neppure il nostro Ambasciatore è riuscito a comunicare con lui né ad avere sue notizie nonostante plurimi tentativi”. Un'interrogazione parlamentare presentata da Provenzano e Cuperlo (Pd) chiede che il governo si attivi subito per la liberazione. Dice Beppe Giulietti, portavoce di Articolo21: “nessuno può e deve immaginare che dei cittadini italiani all'estero - reclusi o detenuti per ragioni politiche - possano avere un trattamento differente e diverso”. Salvare tutte le persone, tutte, prima di tutto, al di là delle convenienze politiche, al di là del fragore mediatico. Questa è giustizia. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.

Ecovicentino.it - AudioNotizie
Caso Stormy Daniels, Trump condannato. Per lui niente carcere e neppure una multa

Ecovicentino.it - AudioNotizie

Play Episode Listen Later Jan 11, 2025 0:53


Il caso Stormy Daniels alla fine inguaia Trump. Il giudice Juan Merchan del Tribunale di New York ha condannato il tycoon per i 34 capi di imputazione del processo sui pagamenti in nero all'ex pornostar, ma ha chiarito che Trump non sconterà alcuna pena e non andrà in carcere, essendo stato eletto presidente degli Stati Uniti.

Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!
Come Esprimere Accordo (o Disaccordo) in Italiano

Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!

Play Episode Listen Later Jan 8, 2025 16:03


Vi siete mai chiesti come esprimere accordo, o disaccordo, in italiano? Cioè, per dire che quello che qualcuno ha detto è vero anche per voi (o no)? Questo articolo vi guiderà attraverso le principali espressioni per rispondere correttamente a frasi affermative e negative, con esempi pratici per chiarire ogni dubbio. Anche io, Anche a me, Neanche io, Neanche a me e simili 1. Concordanza con Frasi Affermative Esistono due espressioni principali per concordare con una frase affermativa: Anche io Anche a me Quando usare "Anche io"? Usiamo "Anche io" quando il soggetto grammaticale coincide con chi compie l'azione. Esempio: Mangio la pasta ogni giorno. Risposta: Anche io. Noi ci alleniamo in palestra ogni giorno. Risposta: Anche io. Se invece non condividi la stessa esperienza, puoi rispondere con Io no. Esempio: Mangio la pasta ogni giorno. Risposta: Io no. Noi ci alleniamo in palestra ogni giorno. Risposta: Io no. Quando usare "Anche a me"? "Anche a me" è adatto quando il soggetto grammaticale non coincide con chi parla e il verbo richiede la preposizione "a" (come con il verbo piacere). Esempio: Mi piace la pizza. Risposta: Anche a me. Ci mancano gli anni della nostra infanzia. Risposta: Anche a me. Se invece vuoi comunicare disaccordo: A me no. Esempio: Mi piace la pizza. Risposta: A me no. Ci mancano gli anni della nostra infanzia. Risposta: A me no. 2. Concordanza con Frasi Negative Per concordare con frasi negative, usiamo: Neanche io Neanche a me Nota Bene: Puoi sostituire "Neanche" con i sinonimi Nemmeno o Neppure. Quando usare "Neanche io"? Neanche io si utilizza quando il soggetto grammaticale coincide con chi parla. Esempio: Non mangio la pasta tutti i giorni. Risposta: Neanche io. Se invece vuoi esprimere una posizione positiva: Io sì. Esempio: Non mangio la pasta tutti i giorni. Risposta: Io sì. Quando usare "Neanche a me"? Neanche a me si usa con verbi che richiedono la preposizione "a", quindi quando il soggetto grammaticale non coincide con chi compie l'azione. Esempio: Non mi piace la pizza. Risposta: Neanche a me. Per comunicare il contrario: A me sì. Esempio: Non mi piace la pizza. Risposta: A me sì. 3. Rispondere alle Formule di Cortesia Come rispondere correttamente a frasi come "Buona giornata!" o "Buona serata!"? Evita il comune errore "Anche tu!" e utilizza queste opzioni: Ripeti la formula stessa: Buona giornata!Risposta: Buona giornata! Usa "Anche a te": Buona giornata!Risposta: Anche a te! Scegli "Altrettanto": Buona serata!Risposta: Altrettanto! Esercizi Pratici Prova a rispondere alle seguenti affermazioni con le formule corrette, in modo che siano vere per te: Amo il gelato al pistacchio. Non dormo mai a pancia in giù. Mi diverte molto ballare. Non sono mai stata a Dubai. Parlo bene due lingue straniere. Non mi piacciono i peperoni Non mi mancano i compiti che ricevevo a casa Mi alleno ogni giorno Mi piacciono i tulipani Ascolto tantissima musica Scrivi le tue risposte nei commenti! Ora che conosci tutte le regole per esprimere accordo e disaccordo in italiano, puoi rispondere in modo naturale e preciso. Pratica queste espressioni e migliora la tua fluidità! Accedi a siti e contenuti italiani da qualsiasi parte del mondo e in totale sicurezza con NordVPN! Commetti anche tu questi Errori con i Pronomi Italiani? Dai un'occhiata a questo articolo per accertartene e, nel caso tu li commetta, imparare a evitarli. Alla prossima!

Il Nostro Pane Quotidiano
Momenti imbarazzanti - 12 Novembre 2024

Il Nostro Pane Quotidiano

Play Episode Listen Later Nov 12, 2024 3:05


E Gesù le disse: “Neppure io ti condanno; va' e non peccare più”.Giovanni 8:11

Equipaggiati
#221 - La donna adultera - Giovanni 8:1-11

Equipaggiati

Play Episode Listen Later Nov 4, 2024 6:40


Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: La donna adulteraGesù andò al monte degli Ulivi. 2 All'alba tornò nel tempio, e tutto il popolo andò da lui; ed egli, sedutosi, li istruiva.3 Allora gli scribi e i farisei (gli) condussero una donna còlta in adulterio; e fattala stare in mezzo, 4 gli dissero: «Maestro, questa donna è stata còlta in flagrante adulterio. 5 Ora Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare tali donne; tu che ne dici?» 6 Dicevano questo per metterlo alla prova, per poterlo accusare. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere con il dito in terra. 7 E siccome continuavano a interrogarlo, egli si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei». 8 E, chinatosi di nuovo, scriveva in terra. 9 Essi, udito ciò, [e accusati dalla loro coscienza,] uscirono a uno a uno, cominciando dai più vecchi [fino agli ultimi]; e Gesù fu lasciato solo con la donna che stava là in mezzo. 10 Gesù, alzatosi, [e non vedendo altri che la donna,] le disse: «Donna, dove sono [quei tuoi accusatori]? Nessuno ti ha condannata?» 11 Ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù [le] disse: «Neppure io ti condanno; va' e da ora in poi non peccare più».lascia un commentoSupport the show

Equipaggiati
#184 - La parabola dei vignaioli - Luca 20:1-26

Equipaggiati

Play Episode Listen Later Sep 11, 2024 7:14


Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: La parabola dei vignaioliDubbi sull'autorità di Gesù Cristo20 Uno di quei giorni, mentre insegnava al popolo nel tempio ed evangelizzava, sopraggiunsero i capi dei sacerdoti e gli scribi con gli anziani, e gli parlarono così: 2 «Dicci con quale autorità fai queste cose, o chi ti ha dato questa autorità». 3 Ed egli rispose loro: «Anch'io vi farò una domanda. Ditemi: 4 il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini?» 5 Ed essi ragionavano così tra di loro: «Se diciamo: “Dal cielo”, egli ci dirà: “Perché[a] non gli credeste?” 6 Ma se diciamo: “Dagli uomini”, tutto il popolo ci lapiderà, perché è persuaso che Giovanni fosse un profeta». 7 E risposero di non sapere da dove venisse. 8 Gesù disse loro: «Neppure io vi dico con quale autorità faccio queste cose».Parabola dei vignaiuoli9 Poi cominciò a dire al popolo questa parabola: «Un uomo piantò una vigna, la affittò a dei vignaiuoli e se ne andò in viaggio per molto tempo. 10 Al tempo della raccolta[b] mandò un servo da quei vignaiuoli perché gli dessero una parte del frutto della vigna; ma i vignaiuoli, dopo averlo percosso, lo rimandarono a mani vuote. 11 Egli mandò un altro servo; ma dopo aver percosso e insultato anche questo, lo rimandarono a mani vuote. 12 Egli ne mandò ancora un terzo; e quelli, dopo aver ferito anche questo, lo scacciarono. 13 Allora il padrone della vigna disse: “Che farò? Manderò il mio diletto figlio; forse a lui porteranno rispetto[c]”. 14 Ma quando i vignaiuoli lo videro, fecero tra di loro questo ragionamento: “Costui è l'erede; [venite,] uccidiamolo, affinché l'eredità diventi nostra”. 15 E lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Dunque che cosa farà loro il padrone della vigna? 16 Verrà e sterminerà quei vignaiuoli, e darà la vigna ad altri». Essi, udito ciò, dissero: «Non sia mai!»17 Ma egli li guardò in faccia e disse: «Che significa dunque ciò che sta scritto:“La pietra che i costruttori hanno rifiutata è quella che è diventata pietra angolare[d]”?18 Chiunque cadrà su quella pietra si sfracellerà, ed essa stritolerà colui sul quale cadrà».19 In quella stessa ora gli scribi e i capi dei sacerdoti cercarono di mettergli le mani addosso, ma temettero il popolo[e]; perché capirono che egli aveva detto quella parabola per loro.Il tributo a Cesare20 Si misero a osservare Gesù e gli mandarono delle spie che fingessero di essere giusti per coglierlo in fallo su una sua parola e consegnarlo, così, all'autorità e al potere del governatore. 21 Costoro gli fecero una domanda: «Maestro, noi sappiamo che tu parli e insegni rettamente, e non hai riguardi personali, ma insegni la via di Dio secondo verità. 22 Ci è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?» 23 Ma egli, accortosi del loro tranello, disse loro:[f] 24 «Mostratemi unlascia un commentoSupport the show

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Il rimpasto di Zelensky non cambia le prospettive della guerra tra Russia e Ucraina | 05/09/2024 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Sep 5, 2024 2:20


A cura di Daniele Biacchessi Ad uno ad uno se ne vanno gli uomini che hanno diretto la difesa ucraina contro l'invasione russa, sotto la direzione del presidente Zelensky. Il rimpasto del governo di Kiev colpisce una delle figure di punta, il ministro degli Esteri  Dmytro Kuleba, che ha rassegnato le dimissioni in una lettera rivolta al Parlamento. In una intervista alla Cnn Kuleba ha delineato la prospettiva della guerra: per gli ucraini sarà il terzo inverno di guerra, e la popolazione civile dovrà ancora convivere con i blackout, senza certezze nell'erogazione di luce e di riscaldamento, con un conflitto che obbliga la popolazione maschile a partire per il fronte, mentre aumenterà la pressione militare di Mosca sulle città, con nuovi bombardamenti. Il rimpasto voluto da Zelensky è dunque solo di facciata e mira essenzialmente a disegnare una nuova mappa del potere ucraino, più che a lanciare un'offensiva dagli esiti assolutamente insufficienti.  L'offensiva contro Kursk L'azione contro Kursk elimina nei fatti la possibilità di avviare un negoziato, per ottenere da Mosca un cessate il fuoco o un patto limitato a sospendere i bombardamenti sulle centrali elettriche. L'idea di mettere mano alla geografia politica ucraina nasce proprio dall'iniziativa sul territorio russo. L'operazione è stata diretta da Zelensky e dal comandante in capo, il generale Syrsky, che ha tenuto all'oscuro gli alleati e gran parte dei ministri. Alla Nbc, Zelensky ha infatti ammesso: "Neppure l'intelligence ucraina ne era a conoscenza, ho ridotto al massimo il circolo delle persone informate. Credo sia stato uno dei motivi per cui ha avuto successo. La prospettiva della guerra non cambia e nei prossimi mesi dovremmo abituarci ad una escalation sempre più aggressiva da parte di Putin. Il conflitto prosegue ad oltranza. La pace non è all'orizzonte.    ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Il rimpasto di Zelensky non cambia le prospettive della guerra tra Russia e Ucraina | 05/09/2024 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Sep 5, 2024 2:20


A cura di Daniele Biacchessi Ad uno ad uno se ne vanno gli uomini che hanno diretto la difesa ucraina contro l'invasione russa, sotto la direzione del presidente Zelensky. Il rimpasto del governo di Kiev colpisce una delle figure di punta, il ministro degli Esteri  Dmytro Kuleba, che ha rassegnato le dimissioni in una lettera rivolta al Parlamento. In una intervista alla Cnn Kuleba ha delineato la prospettiva della guerra: per gli ucraini sarà il terzo inverno di guerra, e la popolazione civile dovrà ancora convivere con i blackout, senza certezze nell'erogazione di luce e di riscaldamento, con un conflitto che obbliga la popolazione maschile a partire per il fronte, mentre aumenterà la pressione militare di Mosca sulle città, con nuovi bombardamenti. Il rimpasto voluto da Zelensky è dunque solo di facciata e mira essenzialmente a disegnare una nuova mappa del potere ucraino, più che a lanciare un'offensiva dagli esiti assolutamente insufficienti.  L'offensiva contro Kursk L'azione contro Kursk elimina nei fatti la possibilità di avviare un negoziato, per ottenere da Mosca un cessate il fuoco o un patto limitato a sospendere i bombardamenti sulle centrali elettriche. L'idea di mettere mano alla geografia politica ucraina nasce proprio dall'iniziativa sul territorio russo. L'operazione è stata diretta da Zelensky e dal comandante in capo, il generale Syrsky, che ha tenuto all'oscuro gli alleati e gran parte dei ministri. Alla Nbc, Zelensky ha infatti ammesso: "Neppure l'intelligence ucraina ne era a conoscenza, ho ridotto al massimo il circolo delle persone informate. Credo sia stato uno dei motivi per cui ha avuto successo. La prospettiva della guerra non cambia e nei prossimi mesi dovremmo abituarci ad una escalation sempre più aggressiva da parte di Putin. Il conflitto prosegue ad oltranza. La pace non è all'orizzonte.    ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it

Equipaggiati
#148 - "Perche' mi chiamate Signore-Signore" - Luca 6:41- 7:10

Equipaggiati

Play Episode Listen Later Jul 24, 2024 7:24


Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: "Perche' mi chiamate Signore-Signore"41 E tu, perché ti meravigli del bruscolo che è nellʼocchio del tuo fratello—un piccolo difetto—e non tʼaccorgi che nel tuo cʼè addirittura una trave? 42 Come ti passa per la mente di dirgli: “Fratello, ti aiuto io a togliere quel bruscolo dallʼocchio”, quando non riesci neppure a vedere la trave che cʼè nel tuo? Ipocrita, togli prima la tua trave; dopo, forse, potrai vedere abbastanza per togliere il bruscolo dallʼocchio del tuo fratello!43 Un albero di buona qualità non dà frutta scadente; e un albero selvatico non può dare buoni frutti. 44 Si riconosce un albero dal tipo di frutta che produce: infatti i fichi non crescono tra le spine, né lʼuva tra i rovi. 45 Un uomo buono tira fuori il bene dal suo cuore, come da un prezioso tesoro. Un uomo cattivo, invece, tira fuori il male dal suo cuore, come da una riserva di malvagità. Infatti, tutto ciò che trabocca dal cuore affiora dai discorsi.46 Perché mi chiamate “Signore”, e poi non fate quello che vi dico? 47-48 Ma chi mi segue, ascolta le mie parole e chi mi ubbidisce assomiglia ad un uomo che costruisce una casa su robuste fondamenta, gettate profondamente nella roccia. Quando viene unʼalluvione e lʼacqua si rovescia su quella casa, essa non crolla perché è ben costruita.49 Al contrario chi ascolta le mie parole e poi non le mette in pratica, assomiglia a un uomo che costruisce una casa senza fondamenta. Quando le acque della piena si abbattono contro quella casa, essa crolla subito e altro non resta che un mucchio di rovine».Due miracoli straordinari7 Quando Gesù ebbe finito di parlare, tornò nella città di Cafarnao. 2 Là abitava un centurione romano, che aveva un servo, a cui era molto affezionato. Questo servo era ammalato e stava per morire. 3 Quando il centurione seppe di Gesù, mandò alcuni anziani giudei molto rispettati a chiedergli di venire a guarire il suo servo. 4 Essi cominciarono a pregare Gesù con insistenza. Gli raccontarono anche che brava persona fosse quel centurione.«Se cʼè qualcuno che merita il tuo aiuto, questi è proprio lui!» dissero, 5 «Perché ama i Giudei e ci ha perfino fatto costruire una sinagoga a sue spese!»6-8 Gesù andò con loro. Stava per arrivare alla casa, quando il centurione gli mandò incontro alcuni amici per dirgli: «Signore, non ti disturbare ad entrare nella mia casa, perché io non sono degno di un tale onore e neppure di venire da te di persona. Diʼ soltanto una parola e il mio servo certamente guarirà! Lo so, perché anchʼio dipendo dallʼautorità dei miei superiori e, a mia volta, ho autorità sui miei uomini. Basta che io dica “Andate!” ed essi ubbidiscono, oppure “Venite!” ed essi vengono; e se dico al mio servo: “Faʼ questo o quello”, egli lo fa. Perciò basta che tu dica: “Sii guarito!” ed il mio servo guarirà!»9 Gesù rimase colpito da queste parole. Rivolgendosi alla folla, disse: «Neppure fra il popolo dʼIsraele ho mai trovato un uomo con una fede come questa!»10 E quando gli amici del centurione ritornarono a casa, trovarono il servo completamente guarito.Support the Show.Support the Show.

Il podcast di Alessandro Barbero: Lezioni e Conferenze di Storia
#065 La Jacquerie dei contadini francesi – Le rivolte popolari nel Medioevo – Barbero Riserva (Festival della Mente, 2019)

Il podcast di Alessandro Barbero: Lezioni e Conferenze di Storia

Play Episode Listen Later Jul 21, 2024 68:01


Era l'epoca della Guerra dei cent'anni. La Francia era invasa dagli inglesi, e i nobili francesi, i più orgogliosi del mondo, passavano di sconfitta in sconfitta. Nel 1356, alla battaglia di Poitiers, era addirittura caduto prigioniero del nemico il re di Francia, Giovanni il Buono. Neppure due anni dopo, all'improvviso, così come scoppia un incendio, i contadini dell'Île-de-France (i Jacques, come erano soprannominati) cominciarono ad attaccare i castelli, ad ammazzare i signori, a violentare le loro donne, gridando che visto che i nobili non erano capaci di difendere il paese, non c'era nessun motivo di continuare a mantenerli.Registrazione originale: https://www.youtube.com/watch?v=liKCqaRPJz0Youtube FdM: https://www.youtube.com/@FDMSarzana    Community & Palco del Mercoledì: https://barberopodcast.it/communityTwitter: https://twitter.com/barberopodcastFacebook: https://facebook.com/barberopodcastInstagram: https://instagram.com/barberopodcastGeorge Street Shuffle by Kevin MacLeodLink: https://incompetech.filmmusic.io/song/3800-george-street-shuffleLicense: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/ 

Alessandro Barbero al Festival della Mente: Lezioni e Conferenze di Storia
#065 La Jacquerie dei contadini francesi – Le rivolte popolari nel Medioevo – Barbero Riserva (Festival della Mente, 2019)

Alessandro Barbero al Festival della Mente: Lezioni e Conferenze di Storia

Play Episode Listen Later Jul 21, 2024 68:01


Era l'epoca della Guerra dei cent'anni. La Francia era invasa dagli inglesi, e i nobili francesi, i più orgogliosi del mondo, passavano di sconfitta in sconfitta. Nel 1356, alla battaglia di Poitiers, era addirittura caduto prigioniero del nemico il re di Francia, Giovanni il Buono. Neppure due anni dopo, all'improvviso, così come scoppia un incendio, i contadini dell'Île-de-France (i Jacques, come erano soprannominati) cominciarono ad attaccare i castelli, ad ammazzare i signori, a violentare le loro donne, gridando che visto che i nobili non erano capaci di difendere il paese, non c'era nessun motivo di continuare a mantenerli.Registrazione originale: https://www.youtube.com/watch?v=liKCqaRPJz0Youtube FdM: https://www.youtube.com/@FDMSarzana    Community & Palco del Mercoledì: https://barberopodcast.it/communityTwitter: https://twitter.com/barberopodcastFacebook: https://facebook.com/barberopodcastInstagram: https://instagram.com/barberopodcastGeorge Street Shuffle by Kevin MacLeodLink: https://incompetech.filmmusic.io/song/3800-george-street-shuffleLicense: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/ 

il posto delle parole
Alessandro De Concini "Una mente che funziona"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Jul 12, 2024 20:01


Alessandro De Concini"Una mente che funziona"Strategie per costruire e affinare le tue abilità cognitiveFeltrinelli Editorewww.feltrinellieditore.itIl lavoro, lo studio, la vita di tutti i giorni sottopongono continuamente a prove che non si possono vincere solo con l'impegno. Neppure il talento basta: ci vuole testa, nel senso letterale del termine. Quelle della modernità, infatti, sono sfide cognitive, mentali; si combattono mettendo in campo attenzione, memoria, concentrazione, apprendimento, motivazione, ragionamento, creatività, autocontrollo.Perché ci distraiamo tanto facilmente e come possiamo migliorare? Come conservare informazioni e ricordi a lungo? È possibile rallentare l'invecchiamento del cervello? Costanti e tenaci si nasce o si diventa? Quali sono gli ostacoli mentali che possiamo aggirare?Ecco alcune delle domande che troveranno risposta in questo libro e che Alessandro de Concini affronta con la serietà dello studioso, la chiarezza del formatore e l'ironia del divulgatore. Il risultato è una cassetta degli attrezzi per l'allenamento mentale, i cui strumenti, validati dagli studi scientifici più recenti, possono essere adottati da chiunque, in qualsiasi situazione, a qualunque età.Un'unica precondizione è richiesta: volere fortemente… una mente che funziona!Dall'ideatore del Sistema ADC, leader in Italia nel supporto all'apprendimento e allo studio, un nuovo libro che esplora le facoltà della mente e suggerisce come farle evolvere verso l'eccellenza con tecniche efficaci e collaudate dalla scienza.Alessandro de Concini, trentaquattro anni, divulgatore, insegnante e imprenditore digitale, ha studiato e approfondito negli ultimi dieci anni il mondo delle scienze cognitive e della didattica, diventando un esperto di apprendimento efficace e metodo di studio. A partire dal 2016 ha affiancato al lavoro di insegnamento e formazione quello di divulgazione sui social media, producendo migliaia di contenuti video e testuali. Oggi si dedica all'attività imprenditoriale che ha fondato, ADC, la realtà online con la quale progetta, produce e distribuisce corsi di formazione digitali dedicati all'apprendimento. Ogni giorno raggiunge decine di migliaia di persone attraverso YouTube, il suo canale principale, e i suoi altri canali social. Lavora con istituti scolastici, aziende, professionisti e privati; inoltre collabora con associazioni, creator ed enti culturali. Con Feltrinelli ha pubblicato Vince chi impara (2022), manuale dedicato al lifelong learning, Studiare non è una cazzata (2023), che smonta le false credenze e le pseudoscienze su come si studia, per insegnare a farlo davvero con profitto, e Una mente che funziona (2024). YouTube: @alessandrodeconcini-adc Instagram: alessandrodeconcini_adcIL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

Equipaggiati
#123 - Il giardino di Getsemani - Marco 14:22-42

Equipaggiati

Play Episode Listen Later Jun 18, 2024 7:06


Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: Il giardino di Getsemani22 Mentre stavano mangiando, Gesù prese del pane, chiese la benedizione di Dio, poi lo spezzò e lo diede ai discepoli, dicendo: «Mangiate. Questo è il mio corpo».23 Poi prese un bicchiere di vino, di cui ringraziò Dio, lo porse ai discepoli, e tutti ne bevvero. 24 Gesù disse: «Questo è il mio sangue, versato per molti, che conferma il nuovo patto fra Dio e lʼuomo. 25 In tutta verità vi dico che non assaggerò più vino fino al giorno in cui non ne berrò del nuovo nel Regno di Dio!»26 Poi cantarono un inno e, usciti, si diressero sul Monte degli Ulivi. Gesù disse ai discepoli:27 «Tutti voi mi abbandonerete, perché Dio ha detto per mezzo dei profeti: “Ucciderò il Pastore, e le pecore saranno disperse!” 28 Ma dopo che sarò risorto, andrò in Galilea, e là ci rivedremo!»29 Allora Pietro gli disse: «Io non ti abbandonerò mai! Non importa ciò che faranno gli altri!» 30 Ma Gesù replicò: «Pietro, io invece ti dico che prima che il gallo canti una seconda volta domani mattina, mi avrai rinnegato tre volte».31 «No!» esclamò Pietro. «Neppure se dovessi morire con te! Non ti rinnegherò mai!» E gli altri discepoli dicevano lo stesso.32 Erano giunti intanto ad un orto di ulivi, chiamato lʼOrto di Getsemani. Gesù ordinò ai suoi discepoli: «Sedete qui, mentre vado a pregare».33 Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentirsi oppresso dallʼorrore e da una profonda angoscia. 34 Allora Gesù disse loro: «La mia anima è oppressa dal dolore per la morte che si avvicina: restate qui e state svegli con me». 35 Andò un poʼ più avanti, poi cadde a terra, pregando Dio che, se era possibile, gli risparmiasse il momento terribile che lo aspettava.36 «Padre, Padre», diceva, «ogni cosa ti è possibile. Allontana da me questo calice di dolore! Tuttavia sia fatta la tua volontà, non la mia».37 Poi tornò dai tre discepoli e li trovò addormentati. «Simone!» chiamò, «Dormi? Non sei riuscito a star sveglio con me neppure unʼora? 38 State svegli e pregate per non cadere in tentazione. Perché, anche se lo spirito è pieno di buona volontà, il corpo è tanto debole!»39 Gesù sʼallontanò di nuovo e pregò, ripetendo le stesse parole. 40 Poi ritornò dai discepoli e ancora una volta li trovò addormentati, perché non erano riusciti a tenere gli occhi aperti e non sapevano che cosa rispondergli.41 La terza volta che tornò da loro disse: «Dormite pure, riposatevi. Ma no, il tempo di dormire è finito! Ecco, sono tradito e consegnato a degli uomini malvagi. 42 Venite, alzatevi! Dobbiamo andare. Ecco, sta arrivando lʼuomo che mi tradirà!Support the Show.Support the Show.

Equipaggiati
#110 - I Farisei contrastano nuovamente il Cristo - Marco 11:27-33

Equipaggiati

Play Episode Listen Later May 30, 2024 4:40


Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: I Farisei contrastano nuovamente il Cristo Dubbio sull'autorità di Gesù27 Poi vennero di nuovo a Gerusalemme; mentre egli passeggiava nel tempio, i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani si avvicinarono a lui e gli dissero: 28 «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato[k] l'autorità di fare queste cose?» 29 Gesù [, rispondendo,] disse loro: «Io vi farò[l] una domanda; rispondetemi e vi dirò con quale autorità io faccio queste cose. 30 Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi». 31 Essi ragionavano così tra di loro: «Se diciamo: “dal cielo”, egli dirà: “Perché {dunque} non gli credeste?” 32 Diremo invece: “dagli uomini”?» Essi temevano il popolo[m], perché tutti pensavano che Giovanni fosse veramente profeta. 33 Risposero a Gesù: «Non lo sappiamo». Perciò Gesù [, rispondendo,] disse loro: «Neppure io vi dico con quale autorità faccio queste cose».Support the Show.

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Lo scandalo ligure. Al vaglio degli inquirenti finanziamenti di privati per due milioni a favore di Toti | 10/05/2024 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later May 10, 2024 2:37


A cura di Daniele Biacchessi Gli inquirenti di Genova, titolari dell'indagine su corruzione, voto di scambio e collusioni con Cosa Nostra, lavorano sulle carte che dimostrano finanziamenti di almeno due milioni di imprenditori privati a favore di Giovanni Toti e del suo comitato elettorale. Non ci sarebbero solo i 74 mila e 100 euro ricevuti da Aldo Spinelli e da suo figlio Roberto, descritti nell'ordinanza di custodia cautelare del gip che ha disposto gli arresti domiciliari del presidente della Regione Liguria. Neppure quei 195 mila euro sborsati dall'imprenditore dei rifiuti Pietro Colucci.  I finanziamenti al comitato elettorale di Giovanni Toti  I due milioni passati al setaccio da magistrati e finanzieri riguardano i versamenti di imprese e singoli privati a sostegno dell'attività politica di Giovanni Toti. Non è detto che siano tutti soldi di dubbia provenienza. Bonifici finiti nell'originario fascicolo sui finanziamenti illeciti ai partiti risultano provenienti da imprenditori ora coinvolti nell'inchiesta per corruzione. Tra gli indagati c'è Luigi Alberto Amico, leader nella riparazione e ristrutturazione di superyacht. C'è Francesco Moncada, membro del cda di Esselunga, indagato per corruzione nell'ambito delle elezioni comunali del 2022. Ci sono Maurizio Rossi, editore della televisione locale Primocanale e Pietro Colucci, imprenditore del settore dei rifiuti.  I partecipanti alle cene a sostegno di Giovanni Toti All'ultimo evento elettorale organizzato l'11 aprile scorso da Giovanni Toti a Villa Zerbino, a Genova, erano state invitate 600 persone. In otto anni si è abbassata la quota minima di partecipazione: da mille a 450 euro, ma è moltiplicato il numero dei commensali, da 186 agli attuali 600. All'inizio erano organizzate da Fondazione Change, ma dopo le segnalazioni di Banca d'Italia sui finanziamenti sospetti, la partita è stata gestita direttamente da Giovanni Toti e dal suo comitato elettorale. Per gli inquirenti quelle cene eleganti erano un modo di compensare i favori ricevuti. Due milioni è la cifra raccolta tra il 2016 e il 2021 da Fondazione Change e vari comitati che facevano capo a Giovanni Toti.  ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Lo scandalo ligure. Al vaglio degli inquirenti finanziamenti di privati per due milioni a favore di Toti | 10/05/2024 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later May 10, 2024 2:37


A cura di Daniele Biacchessi Gli inquirenti di Genova, titolari dell'indagine su corruzione, voto di scambio e collusioni con Cosa Nostra, lavorano sulle carte che dimostrano finanziamenti di almeno due milioni di imprenditori privati a favore di Giovanni Toti e del suo comitato elettorale. Non ci sarebbero solo i 74 mila e 100 euro ricevuti da Aldo Spinelli e da suo figlio Roberto, descritti nell'ordinanza di custodia cautelare del gip che ha disposto gli arresti domiciliari del presidente della Regione Liguria. Neppure quei 195 mila euro sborsati dall'imprenditore dei rifiuti Pietro Colucci.  I finanziamenti al comitato elettorale di Giovanni Toti  I due milioni passati al setaccio da magistrati e finanzieri riguardano i versamenti di imprese e singoli privati a sostegno dell'attività politica di Giovanni Toti. Non è detto che siano tutti soldi di dubbia provenienza. Bonifici finiti nell'originario fascicolo sui finanziamenti illeciti ai partiti risultano provenienti da imprenditori ora coinvolti nell'inchiesta per corruzione. Tra gli indagati c'è Luigi Alberto Amico, leader nella riparazione e ristrutturazione di superyacht. C'è Francesco Moncada, membro del cda di Esselunga, indagato per corruzione nell'ambito delle elezioni comunali del 2022. Ci sono Maurizio Rossi, editore della televisione locale Primocanale e Pietro Colucci, imprenditore del settore dei rifiuti.  I partecipanti alle cene a sostegno di Giovanni Toti All'ultimo evento elettorale organizzato l'11 aprile scorso da Giovanni Toti a Villa Zerbino, a Genova, erano state invitate 600 persone. In otto anni si è abbassata la quota minima di partecipazione: da mille a 450 euro, ma è moltiplicato il numero dei commensali, da 186 agli attuali 600. All'inizio erano organizzate da Fondazione Change, ma dopo le segnalazioni di Banca d'Italia sui finanziamenti sospetti, la partita è stata gestita direttamente da Giovanni Toti e dal suo comitato elettorale. Per gli inquirenti quelle cene eleganti erano un modo di compensare i favori ricevuti. Due milioni è la cifra raccolta tra il 2016 e il 2021 da Fondazione Change e vari comitati che facevano capo a Giovanni Toti.  ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it

Focus economia
Aibe analizza le sfide economiche che ci attendono e invoca l'utilizzo di Eurobond

Focus economia

Play Episode Listen Later May 9, 2024


Lo scorso 7 maggio è stato presentato il rapporto AIBE-CENSIS 2024, condotto dal 22 aprile al 2 maggio, che riflette le opinioni di un panel internazionale di società finanziarie, fondi di investimento e imprese multinazionali, sulle varie sfide a livello globale, europeo e italiano del prossimo futuro, con l obiettivo di delinearne le prospettive di crescita. Per esempio il ruolo delle elezioni europee in arrivo: solo il 29,8% degli investitori intervistati è ottimista e considera le elezioni come una possibile svolta epocale nella costruzione dell'Unione europea. Un'altra domanda riguardava i fattori di influenza e instabilità. E le risposte colpiscono: al primo posto c'è l'elezione di Trump (con il 61,4% dei voti) e solo al secondo c'è la possibile vittoria dei russi in Ucraina (52,6%). Infine il 42,1% pensa invece che l'attuale situazione geopolitica (dalle guerre alla crisi energetica fino alla competizione tecnologica) stia indebolendo e marginalizzando l'Europa, costringendola a un ruolo di secondo piano rispetto a Stati Uniti, Cina, e Brics. E, secondo loro, le elezioni non produrranno grandi cambiamenti. Proprio su questo tema, in un mondo sempre più oberato dai debiti, sia pubblici sia privati, una domanda si impone nel dibattito pubblico: come finanziare la doppia transizione energetica, cioè quella ecologica e quella digitale? E soprattutto: come farlo in Europa, dove i vincoli di bilancio pubblico sono più stringenti che altrove ed emettere debito è più complesso? Una risposta a queste domande secondo il sondaggio di Aibe (Associazione italiana banche estere) e Censis è ricorrere all'emissione di debito pubblico europeo. Cioè agli Eurobond. Solo il 35,1% degli intervistati è però favorevole a politiche di condivisione del debito pubblico in Europa, mentre il 32,1% suggerisce un maggiore ricorso ai partenariati pubblico-privato. Ma la ricetta preferita e più gettonata è quella degli Eurobond. Ne parliamo con Guido Rosa, Presidente AIBE (Associazione Italiana Banche Estere).Banche, anche nel 2024 volano gli utili ma non i prestiti a famiglie e impreseAncora un trimestre di utili per le grandi banche italiane dopo i buoni risultati del 2023. Secondo un'analisi del sindacato First Cisl sui conti delle prime cinque banche italiane (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm, Mps, Bper) l'utile netto aggregato è salito a 6 miliardi (+25,1%) grazie al margine d'interesse (+15%) e alle commissioni nette (+4,9%). Nonostante questi numeri però, cala ancora il cost/income e aumenta la produttività. Rispetto ad un anno fa diminuiscono gli sportelli ed il numero dei lavoratori.Inoltre gli straordinari risultati del primo trimestre non si riflettono tuttavia sulla patrimonializzazione, come spiega Riccardo Colombani, Segretario generale First Cisl: "Quello che si delinea è un quadro di ottima salute del sistema bancario, che però presenta delle ombre riguardo alle prospettive di sviluppo del Paese, anche valutando il diverso comportamento dei sistemi bancari europei che, diversamente da quello italiano hanno perseguito il miglioramento della patrimonializzazione attraverso l'aumento del capitale e non attraverso la riduzione delle attività ponderate per il rischio, con particolare riferimento al rischio di credito che, anzi, è aumentato. Per tali ragioni prosegue - si devono creare le condizioni affinché le banche italiane siano uno dei grandi propulsori del Paese nel ridisegno dell'economia e della società, assolutamente indispensabile ed improcrastinabile. Per tanti anni a venire, avremo bisogno di consistenti investimenti privati nell'economia reale, al fine di gestire la transizione digitale ed ecologica. Alla forte incentivazione per mobilitare il risparmio privato si devono accompagnare politiche di offerta del credito per stimolare la trasformazione dei sistemi produttivi". Approfondiamo il tema con Riccardo Colombani, Segretario generale First Cisl.Wall Street dominata dai Big: rischio bolla?A Wall Street le 10 maggiori aziende quotate complessivamente hanno un peso pari al 34% dell'indice S&P, il principale. Valgono insieme 15mila miliardi di dollari: non molto meno del Pil della Cina. Non era mai capitato nella storia che dieci sole aziende arrivassero a valere così tanto rispetto a tutte le altre quotate. Neppure ai tempi della bolla tech di inizio secolo 10 aziende erano riuscite a superare il 30% del valore totale dell'indice. E sul mercato l'ottimismo su questi colossi, grazie anche alle speranze sull'intelligenza artificiale, non dà segnali di cedimento alcuno: secondo l'ultimo sondaggio di Bank of America tra 260 investitori globali, la puntata più di moda sui mercati (lo dice il 52% degli intervistati) consiste ancora nel comprare i titoli delle magnifiche 7. Ne parliamo con Morya Longo, Il Sole24Ore.

Music For You
E pensare che 'I'm Just Ken' non doveva neppure esistere

Music For You

Play Episode Listen Later Mar 10, 2024 2:13


Equipaggiati
#16 - Il Paralitico Viene Guarito - Matteo 9:1-17

Equipaggiati

Play Episode Listen Later Jan 22, 2024 7:47


Oggi: il paralitico viene guaritoGuarigione di un paralitico9 Gesù, entrato in una barca[a], passò all'altra riva e venne nella sua città. 2 Ed ecco, gli portarono un paralitico disteso sopra un letto. Gesù, veduta la loro fede, disse al paralitico: «Figliolo, coraggio, i tuoi peccati [ti] sono perdonati». 3 Ed ecco, alcuni scribi pensarono dentro di sé: «Costui bestemmia». 4 Ma Gesù, conosciuti i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nei vostri cuori? 5 Infatti che cos'è più facile, dire: “I tuoi peccati sono perdonati[b]” o dire: “Àlzati e cammina”? 6 Ma, affinché sappiate che il Figlio dell'uomo ha sulla terra autorità di perdonare i peccati, àlzati», disse allora al paralitico, «prendi il tuo letto e va' a casa tua». 7 Ed egli si alzò e se ne andò a casa sua. 8 Visto ciò, la folla fu presa da timore[c] e glorificò Dio, che aveva dato tale autorità agli uomini.Chiamata di Matteo9 Poi Gesù, partito di là, passando, vide un uomo chiamato Matteo, che sedeva al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli, alzatosi, lo seguì.10 Mentre Gesù era a tavola in casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e si misero a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. 11 I farisei, veduto ciò, dicevano ai suoi discepoli: «Perché il vostro maestro mangia con i pubblicani e con i peccatori?» 12 Ma Gesù[d], avendoli uditi, disse [loro]: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. 13 Ora andate e imparate che cosa significhi: “Voglio misericordia e non sacrificio”[e]; poiché io non sono venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori [a ravvedimento]».Il digiuno; parabole della stoffa nuova e degli otri nuovi14 Allora si avvicinarono a lui i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo {spesso}, e i tuoi discepoli non digiunano?» 15 Gesù disse loro: «Possono gli amici dello sposo[f] fare cordoglio finché lo sposo è con loro? Ma verranno i giorni in cui lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno. 16 Nessuno mette un pezzo di stoffa nuova sopra un vestito vecchio; perché quella toppa porta via qualcosa dal vestito vecchio e lo strappo si fa peggiore. 17 Neppure si mette vino nuovo in otri vecchi; altrimenti gli otri scoppiano, il vino si spande e gli otri si perdono; ma si mette il vino nuovo in otri nuovi e l'uno e gli altri si conservano».Support the show

Rimbalzi
Ep.95 - Mikaela Shiffrin, la ragazza delle nevi

Rimbalzi

Play Episode Listen Later Dec 16, 2023 15:31


Per costruire una campionessa servono regole. La prima: non si finisce mai di allenarsi. Neppure dopo la gara. E così lei fa, sotto l'occhio attento di sua madre che per starle accanto e permettere di continuare a sciare si trasferisce con lei nel Vermont. Lì la piccola Miki diventa la grande Mikaela Shiffrin, quella delle 90 vittorie in Coppa del Mondo. Finora.  I contributi audio di questo episodio sono tratti dalla telecronaca Rai dello slalom ai Mondiali di Schladming del 16 febbraio 2013; dalla telecronaca di Alfredo Pigna per la Rai del gigante sulla Gran Risa del dicembre 1985; dall'intervista a Mikaela Shiffrin realizzata nel novembre 2020 da Sntv; da un'intervista di Rai Sport a Federica Brignone realizzata nel marzo 2020; da una canzone diffusa attraverso un video dal canale Instagram di Mikaela Shiffrin; dalla telecronaca di Gianmario Bonzi per Eurosport dello slalom di Are dell'11 marzo 2023. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Equipaggiati
#221 - La donna adultera - Giovanni 8:1-11

Equipaggiati

Play Episode Listen Later Nov 6, 2023 2:50


Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: La donna adultera Gesù andò al monte degli Ulivi. 2 All'alba tornò nel tempio, e tutto il popolo andò da lui; ed egli, sedutosi, li istruiva.3 Allora gli scribi e i farisei [gli] condussero una donna còlta in adulterio; e fattala stare in mezzo, 4 gli dissero: «Maestro, questa donna è stata còlta in flagrante adulterio. 5 Ora Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare tali donne; tu che ne dici?» 6 Dicevano questo per metterlo alla prova, per poterlo accusare. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere con il dito in terra. 7 E siccome continuavano a interrogarlo, egli si alzò e disse loro[e]: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei». 8 E, chinatosi di nuovo, scriveva in terra. 9 Essi, udito ciò, [e accusati dalla loro coscienza,] uscirono a uno a uno, cominciando dai più vecchi [fino agli ultimi]; e Gesù fu lasciato solo con la donna che stava là in mezzo. 10 Gesù, alzatosi, [e non vedendo altri che la donna,] le disse: «Donna, dove sono [quei tuoi accusatori]? Nessuno ti ha condannata?» 11 Ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù [le] disse: «Neppure io ti condanno; va' e da ora in poi non peccare più».Support the show

BASTA BUGIE - Cristianesimo
I dubia spiegati a chi avesse ancora dubia

BASTA BUGIE - Cristianesimo

Play Episode Listen Later Oct 17, 2023 13:07


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7575I DUBIA SPIEGATI A CHI AVESSE ANCORA DUBIA di Alfredo Maria MorselliI dubia sono delle domande che qualsiasi fedele può rivolgere al Santo Padre, analogamente a quanto uno scolaro può fare con la maestra. La Maestra è la Chiesa, e lo scolaro è un qualsiasi fedele.Il Catechismo, infatti, ci insegna che "La Legge di Dio, affidata alla Chiesa, è insegnata ai fedeli come cammino di vita e di verità. I fedeli hanno, quindi, il diritto [CIC, can. 213.] di essere istruiti intorno ai precetti divini salvifici, i quali purificano il giudizio e, mediante la grazia, guariscono la ragione umana ferita. Hanno il dovere di osservare le costituzioni e i decreti emanati dalla legittima autorità della Chiesa. Anche se sono disciplinari, tali deliberazioni richiedono la docilità nella carità" (Catechismo della Chiesa Cattolica, § 2037).Il Magistero ordinario è infallibile globalmente preso, ma può contenere errori in pronunciamenti particolariMentre l'ispirazione del testo biblico è tale che l'agiografo gode di una tale assistenza per cui egli certamente scrive, come vero autore, senza alcun errore, tutto e solo quello che Dio muove a scrivere, questo tipo di aiuto divino non si estende in modo così perfetto al Magistero.Infatti, i pronunciamenti magisteriali possono in qualche modo, e in base al tenore con cui sono pronunciati, essere redatti in modo più o meno perfetto e talvolta possono contenere o favorire l'eresia o altre forme di errore.Neppure le definizioni infallibili, che certamente non contengono errori e richiedono necessariamente da parte del fedele l'assenso interno della fede, godono dell'assistenza propria dell'ispirazione biblica.Nella storia della Chiesa si sono verificati rari casi in cui i Pontefici si sono pronunciati in modo erroneo. Il caso più eclatante è stato quello di Onorio I (585-638), che favorì l'eresia monotelita asserendo che in Gesù Cristo ci sarebbe una sola volontà: per questo fu condannato da quattro Concilî, dopo la sua morte, senza che nessuno mettesse in dubbio che fosse vero Papa o che fosse decaduto dal Pontificato, o ipotizzasse la sede vacante dopo l'affermazione contraria alla vera fede.IL MAGISTERO ORDINARIO DEL PAPA È LA NORMA PROSSIMA DELLA FEDEImmaginiamo una libreria con dieci scaffali, su cui ogni credente e ogni teologo va a prendere gli argomenti per credere e per argomentare: Melchior Cano ha chiamato questi scaffali "luoghi teologici": sette luoghi teologici propri - Scrittura, Tradizione, Magistero della Chiesa, Concili, decisioni dei Papi, SS. Padri, Teologi - , e tre impropri e annessi - la ragione umana, la filosofia e la storia.Ebbene, il Papa ha l'ultimissima parola su tutti questi luoghi; è lui stesso che interpreta il suo Magistero e quello dei suoi predecessori, che convalida le opinioni dei Padri, che interpreta la S. Scrittura, che dice se un sistema filosofico può svolgere una funzione ancillare nei confronti della fede etc. Ovviamente la sua è una funzione di interpretazione, di esplicitazione e di trasmissione, non di creazione del deposito rivelato.Questa funzione è un servizio indispensabile perché altrimenti ci troveremmo davanti non a una rivelazione certa, ma a una interpretazione o a un cerchio gnostico di interpretazioni che rimandano ad altre interpretazioni. Contro questo pericolo, ci metteva in guardia San Giovanni Paolo II: «L'interpretazione di questa Parola [e, aggiungo io, analogamente, di una testimonianza autentica della Tradizione, la quale, insieme alla Parola, costituisce la Rivelazione] non può rimandarci soltanto da interpretazione a interpretazione, senza mai portarci ad attingere un'affermazione semplicemente vera; altrimenti non vi sarebbe rivelazione di Dio, ma soltanto l'espressione di concezioni umane su di Lui e su ciò che presumibilmente Egli pensa di noi» (Fides et Ratio, § 84).È NECESSARIO UN PRIMUM MOVENS INGIUDICABILE NELLA TRASMISSIONE DELLA RIVELAZIONEPossiamo applicare alla catena della trasmissione della Rivelazione il principio comune alle cinque vie di San Tommaso d'Aquino, cioè delle sue dimostrazioni dell'esistenza di Dio: si deve risalire a un primo principio, che è Dio, perché non si può andare all'infinito - Hic autem non est procedere in infinitum (S. Th. Iª q. 2 a. 3 co.) - nella serie di moti, di causa-effetto-fine, e nell'ordine delle perfezioni.Cerco di semplificare: un treno che parte dall'infinito non arriverà mai; se parte da molto lontano, ci metterà molto tempo, ma prima o poi arriva. Noi ci siamo e siamo arrivati, quindi è necessario che ci sia un punto di partenza: e questo è ciò che gli uomini chiamano Dio.Analogamente, per una fede certa e convinta, ci vuole anche il punto di partenza certo e sicuro della proposizione a credere: questo principio è Dio che si rivela, non senza la mediazione del Romano Pontefice.Non si può procedere all'infinito, in un loop testo-obiezione privata: «...è cosa impossibile valicare l'infinito. Se dunque la ricerca del consiglio fosse infinita, nessuno inizierebbe mai una deliberazione, contro ogni evidenza».E se ci troviamo di fronte a quei pochi casi in cui è per noi evidente che il Papa sbaglia?A questo punto sorgono le difficoltà e possibili obiezioni. Siccome il Papa non è sempre infallibile, e non tutto quello che dice richiede il grado massimo dell'assenso (assenso interno di fede), non potrò forse mettere in dubbio o contestare il Papa quando sbaglia, oppure quando non definisce o non si esprime in forme particolarmente solenni nel suo magistero ordinario?DUE SOLUZIONI SBAGLIATEDi fronte a questo problema, ci sono due soluzioni entrambe sbagliate: attribuire al Papa infallibilità in tutte le Sue affermazioni (un'intervista sull'aereo avrebbe lo stesso valore di una definizione dogmatica e un'esortazione post-sinodale varrebbe come una dottrina da tenersi in modo definitivo), oppure nell'attribuire al Papa un'infallibilità estremamente limitata - e quindi prestare l'assenso solo alle definizioni ex cathedra: in questo caso, ci troveremmo, nell'ultimo secolo, a dover credere incondizionatamente solo all'Assunzione in Cielo della Madonna (recentemente alcuni teologi hanno messo in dubbio persino l'infallibilità delle canonizzazioni).Quest'ultima ultima posizione trova alleati per diametrum, da un lato, teologi progressisti ed episcopati che, ad esempio, hanno accolto e valutato Humane vitae contestandola come un incidente di percorso non infallibile, e, dall'altro, pseudo-tradizionalisti, frammentati in varie forme di contestazione: un ventaglio che abbraccia sedevacantisti (vari gruppi), resistenti, Fraternità Sacerdotale San Pio X, Mons. Viganò, altri gruppi minori. Sono tutti concordi nel dire che il Papa (vero o presunto) sbaglia, ma pure sono un contro l'altro armati, per decidere quanto e come si può accettare o rifiutare Papa e Magistero. La tragicità di questa frantumazione mostra la debolezza delle premesse: di fatto, se non sono sedevacantisti, sono magistero-vacantisti, cioè scelgono che cosa va bene o no del Magistero, subordinandolo alla loro analisi, a cui attribuiscono un valore maggiore di quello del Magistero stesso.Si vede chiaramente l'errore comune delle due posizioni solo apparentemente contrapposte: rifiutare il primato e l'ingiudicabilità definitiva del punto di partenza.Come uscire dalle due false soluzioni? Appurato che non è contro la fede ritenere che un Papa non è sempre infallibile, come collocarsi, rimanendo cattolici, di fronte a un Papa di cui si potrebbe avere la certezza morale che sbaglia (ammesso e non concesso che sbagli realmente)?Premettendo la valutazione qualitativa del valore di una certa affermazione (se si tratta di verità definite o proposte a credere in modo definitivo ogni difetto di assenso è illecito), una via d'uscita potrebbe essere costituita dal metodo dei dubia, cioè porre al Papa una domanda analoga a quella di uno scolaro (Chiesa discente) alla propria insegnante (Chiesa docente): "Signora Maestra, non ho capito; mi sembra che Lei stamattina abbia spiegato diversamente da quello che Lei stessa ci ha detto ieri e che hanno dettole maestre degli anni scorsi. Mi può spiegare come non c'è contraddizione?"Questo atteggiamento interlocutorio non si pone né al posto, né al di sopra del primum movens della trasmissione della rivelazione. Ci si pone come figli che attendono una risposta dal Padre. E, se il Padre non risponde, è responsabilità e inadempienza del Padre, non disobbedienza dei figli.IL MAGISTERO AFFERMA LA LICEITÀ DEI DUBIAIl Magistero stesso afferma la liceità di questo criterio: riporto uno stralcio della Istruzione della Congregazione per la Dottrina della Fede Donum veritatis sulla vocazione ecclesiale del teologo, del 24 maggio 1990, §§ 24 e 29-30 (grassetto e corsivo redazionale):«Il Magistero, allo scopo di servire nel miglior modo possibile il Popolo di Dio, e in particolare per metterlo in guardia nei confronti di opinioni pericolose che possono portare all'errore, può interv

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#184 - La parabola dei vignaioli - Luca 20:1-26

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Play Episode Listen Later Sep 14, 2023 4:58


Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: La parabola dei vignaioliDubbi sull'autorità di Gesù Cristo20 Uno di quei giorni, mentre insegnava al popolo nel tempio ed evangelizzava, sopraggiunsero i capi dei sacerdoti e gli scribi con gli anziani, e gli parlarono così: 2 «Dicci con quale autorità fai queste cose, o chi ti ha dato questa autorità». 3 Ed egli rispose loro: «Anch'io vi farò una domanda. Ditemi: 4 il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini?» 5 Ed essi ragionavano così tra di loro: «Se diciamo: “Dal cielo”, egli ci dirà: “Perché[a] non gli credeste?” 6 Ma se diciamo: “Dagli uomini”, tutto il popolo ci lapiderà, perché è persuaso che Giovanni fosse un profeta». 7 E risposero di non sapere da dove venisse. 8 Gesù disse loro: «Neppure io vi dico con quale autorità faccio queste cose».Parabola dei vignaiuoli9 Poi cominciò a dire al popolo questa parabola: «Un uomo piantò una vigna, la affittò a dei vignaiuoli e se ne andò in viaggio per molto tempo. 10 Al tempo della raccolta[b] mandò un servo da quei vignaiuoli perché gli dessero una parte del frutto della vigna; ma i vignaiuoli, dopo averlo percosso, lo rimandarono a mani vuote. 11 Egli mandò un altro servo; ma dopo aver percosso e insultato anche questo, lo rimandarono a mani vuote. 12 Egli ne mandò ancora un terzo; e quelli, dopo aver ferito anche questo, lo scacciarono. 13 Allora il padrone della vigna disse: “Che farò? Manderò il mio diletto figlio; forse a lui porteranno rispetto[c]”. 14 Ma quando i vignaiuoli lo videro, fecero tra di loro questo ragionamento: “Costui è l'erede; [venite,] uccidiamolo, affinché l'eredità diventi nostra”. 15 E lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Dunque che cosa farà loro il padrone della vigna? 16 Verrà e sterminerà quei vignaiuoli, e darà la vigna ad altri». Essi, udito ciò, dissero: «Non sia mai!»17 Ma egli li guardò in faccia e disse: «Che significa dunque ciò che sta scritto:“La pietra che i costruttori hanno rifiutata è quella che è diventata pietra angolare[d]”?18 Chiunque cadrà su quella pietra si sfracellerà, ed essa stritolerà colui sul quale cadrà».19 In quella stessa ora gli scribi e i capi dei sacerdoti cercarono di mettergli le mani addosso, ma temettero il popolo[e]; perché capirono che egli aveva detto quella parabola per loro.Il tributo a Cesare20 Si misero a osservare Gesù e gli mandarono delle spie che fingessero di essere giusti per coglierlo in fallo su una sua parola e consegnarlo, così, all'autorità e al potere del governatore. 21 Costoro gli fecero una domanda: «Maestro, noi sappiamo che tu parli e insegni rettamente, e non hai riguardi personali, ma insegni la via di Dio secondo verità. 22 Ci è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?» 23 Ma egli, accortosi del loro tranello, disse loro:[f] 24 «Mostratemi un denaro. Di chi porta l'effigie e l'iscrizione?» Ed essi [, rispondendo,] dissero: «Di Cesare». 25 Ed egli a loro: «RendSupport the show

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia XXII Dom. Tempo Ord. - Anno A (Mt 16, 21-27)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Aug 29, 2023 2:49


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7504OMELIA XXII DOM. TEMPO ORD. - ANNO A (MT 16,21-27) di Giacomo BiffiIl brano che abbiamo ascoltato, nella narrazione evangelica segue immediatamente quello della scorsa domenica. Si tratta anzi dello stesso episodio, avvenuto a Cesarea di Filippo, e ha gli stessi interlocutori: Gesù e Pietro, e sullo sfondo gli apostoli. C'è anche qui una frase rivolta da Cristo a Pietro; ma quanto diversa da quella su cui abbiamo meditato otto giorni fa!Beato!, aveva detto Gesù poco prima. Adesso gli dice: Satana! Neppure ai farisei i tradizionali e più fustigati oppositori del Signore era mai stata riservata una parola così severa e così amara.Gli aveva detto: "Tu sei la pietra su cui costruirò la mia Chiesa". Adesso gli dice: "Tu sei per me uno scandalo", cioè una pietra di inciampo, un ostacolo posto sul mio cammino.Gli aveva detto: Né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. Adesso gli dice: Tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini. E cioè: tu, che poco fa' hai avuto una folgorazione divina, un dono dall'alto, una illuminazione che ti ha consentito di penetrare nel mistero della mia persona e ti ha fato partecipare alla conoscenza viva e salvifica del Figlio di Dio fatto uomo, adesso sei ripiombato nella nebbia dei ragionamenti umani, ai quali la logicadivina resta sempre lontana e straniera, sei ritornato spiritualmente ottuso, come sono di solito gli uomini che si ritengono intelligenti, colti, prudenti, e non riescono ad afferrare e a capire il disegno del Padre.Si direbbe che questa frase di rimprovero detta a Pietro sia perfettamente simmetrica e perfettamente contraria a quella di lode rivoltagli poco prima. E non possiamo non ammirare l'assoluta giustizia e la sovrana libertà interiore di Cristo, che dà sempre a ciascuno quello che ciascuno si merita, e non si lascia mai condizionare da niente, neppure dalle amicizie o dai calcoli umani degli appoggi e degli aiuti esteriori.PIETRO RAPPRESENTA TUTTI NOIMa non possiamo non domandarci (e con questo interrogativo arriviamo al centro della riflessione di oggi): perché questo cambiamento di tono? Che cosa ha provocato il passaggio brusco e inaspettato dall'approvazione più esplicita e più solenne al biasimo più violento? Che cosa è avvenuto che ha fatto, per così dire, cadere in disgrazia Pietro, proprio nel momento che aveva ricevuto la missione più impegnativa e più onorifica che possa essere affidata a un uomo?È avvenuto (ci dice il brano letto oggi) che Pietro forse troppo compreso della sua recente dignità di fondamento della Chiesa e di detentore delle chiavi del Regno aveva cercato di allontanare Gesù dal cammino della croce: Dio te ne scampi, Signore, questo non ti accadrà mai.E Gesù, che proprio in quel momento aveva dato il primo annunzio, la prima profezia della sua tragicamorte, si è sentito colpito in ciò che gli era più intimo e suo; si è sentito colpito nel centro segreto della sua personalità di Salvatore, perché la morte in croce per la nostra salvezza era il traguardo di tutta la sua vita terrestre, ed egli era venuto appunto per essere un "redentore crocifisso".In un momento di luce, Pietro l'aveva proclamato Messia e Figlio di Dio. Ma era stato solo un momento; subito era ricaduto nella mentalità corrente degli ebrei, per i quali "Messia" doveva significare uno che riesce a vincere sul piano umano, un trionfatore esterno, un realizzatore diretto della giustizia in questo mondo, un conquistatore glorioso.Che cosa poteva contare pensava Pietro dentro di sé, con tutta la mentalità mondana una religione che non fosse anche risultato, successo, vittoria garantita in questa vita, o quanto meno non offrisse una speranza ravvicinata, una speranza per questo mondo? Che affidamento poteva dare agli uomini un Vangelo il cui maestro sarebbe finito sul patibolo, come uno sconfitto e un fallito?Perciò Pietro protesta: Non ti accadrà mai; e diventa, per così dire, il precursore di quella lettura del messaggio evangelico, che lo vede primariamente, se non esclusivamente, rivolto al conseguimento di una giustizia, di una liberazione, di una prosperità soltanto terrestri. Ma è una concezione che Gesù, come si è visto, chiaramente e sdegnosamente rifiuta.O, più semplicemente, Pietro diventa il portavoce di tutti noi, che facciamo una gran fatica ad accettare, anche come prospettiva, come idea, la strada della croce.Perciò, nella pagina evangelica letta, Gesù indugia a spiegarla ai suoi discepoli e a noi, e ritornerà molte volte su questo argomento, perché è un insegnamento difficile.Difficile, perché a tutti noi ripugna istintivamente pensare che nel piano di Dio non ci sia Pasqua (cioè: non ci sia gioia vera e duratura, non ci sia vita eterna, non ci sia salvezza) se non passando attraverso il venerdì santo; non ci sia vittoria, se non attraverso l'umiliazione e la morte di colui che dovrebbe essere sempre e subito vincitore. Essere i soldati di un generale che prevede e addirittura programma le proprie sconfitte, non piace a nessuno. Non piaceva a Pietro e non piace nemmeno a noi.Difficile, soprattutto, perché intuiamo facilmente che se questa è la strada percorsa dal nostro Signore e Maestro, inevitabilmente questa dovrà essere anche la nostra strada. E la cosa ci piace ancora meno.E difatti Gesù deduce esplicitamente questa temuta e irritante conclusione, e dal fatto della sua croce ricava la necessità della nostra croce: Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua.Rinneghi se stesso: in un tempo in cui dappertutto, perfino nella vita religiosa, si sente parlare solo di impegno a realizzare se stessi, questa frase di Cristo è davvero provocatoria, ed è un invito serio a esaminare quanto si possa ancora dire che siamo almeno nelle intenzioni, nei tentativi, nei desideri profondi del nostro essere veramente discepoli del nostro Maestro, il Signore crocifisso e risorto.

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#148 - "Perche' mi chiamate Signore-Signore" - Luca 6:41- 7:10

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Play Episode Listen Later Jul 26, 2023 4:46


Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: "Perche' mi chiamate Signore-Signore"41 E tu, perché ti meravigli del bruscolo che è nellʼocchio del tuo fratello—un piccolo difetto—e non tʼaccorgi che nel tuo cʼè addirittura una trave? 42 Come ti passa per la mente di dirgli: “Fratello, ti aiuto io a togliere quel bruscolo dallʼocchio”, quando non riesci neppure a vedere la trave che cʼè nel tuo? Ipocrita, togli prima la tua trave; dopo, forse, potrai vedere abbastanza per togliere il bruscolo dallʼocchio del tuo fratello!43 Un albero di buona qualità non dà frutta scadente; e un albero selvatico non può dare buoni frutti. 44 Si riconosce un albero dal tipo di frutta che produce: infatti i fichi non crescono tra le spine, né lʼuva tra i rovi. 45 Un uomo buono tira fuori il bene dal suo cuore, come da un prezioso tesoro. Un uomo cattivo, invece, tira fuori il male dal suo cuore, come da una riserva di malvagità. Infatti, tutto ciò che trabocca dal cuore affiora dai discorsi.46 Perché mi chiamate “Signore”, e poi non fate quello che vi dico? 47-48 Ma chi mi segue, ascolta le mie parole e chi mi ubbidisce assomiglia ad un uomo che costruisce una casa su robuste fondamenta, gettate profondamente nella roccia. Quando viene unʼalluvione e lʼacqua si rovescia su quella casa, essa non crolla perché è ben costruita.49 Al contrario chi ascolta le mie parole e poi non le mette in pratica, assomiglia a un uomo che costruisce una casa senza fondamenta. Quando le acque della piena si abbattono contro quella casa, essa crolla subito e altro non resta che un mucchio di rovine».Due miracoli straordinari7 Quando Gesù ebbe finito di parlare, tornò nella città di Cafarnao. 2 Là abitava un centurione romano, che aveva un servo, a cui era molto affezionato. Questo servo era ammalato e stava per morire. 3 Quando il centurione seppe di Gesù, mandò alcuni anziani giudei molto rispettati a chiedergli di venire a guarire il suo servo. 4 Essi cominciarono a pregare Gesù con insistenza. Gli raccontarono anche che brava persona fosse quel centurione.«Se cʼè qualcuno che merita il tuo aiuto, questi è proprio lui!» dissero, 5 «Perché ama i Giudei e ci ha perfino fatto costruire una sinagoga a sue spese!»6-8 Gesù andò con loro. Stava per arrivare alla casa, quando il centurione gli mandò incontro alcuni amici per dirgli: «Signore, non ti disturbare ad entrare nella mia casa, perché io non sono degno di un tale onore e neppure di venire da te di persona. Diʼ soltanto una parola e il mio servo certamente guarirà! Lo so, perché anchʼio dipendo dallʼautorità dei miei superiori e, a mia volta, ho autorità sui miei uomini. Basta che io dica “Andate!” ed essi ubbidiscono, oppure “Venite!” ed essi vengono; e se dico al mio servo: “Faʼ questo o quello”, egli lo fa. Perciò basta che tu dica: “Sii guarito!” ed il mio servo guarirà!»9 Gesù rimase colpito da queste parole. Rivolgendosi alla folla, disse: «Neppure fra il popolo dʼIsraele ho mai trovato un uomo con una fede come questa!»10 E quando gli amici del centurione ritornarono a casa, trovarono il servo completamente guarito.Support the show

Marketing sanitario: istruzioni per l'uso - il Podcast essenziale per il tuo studio medico
VS51 - Ogni tua comunicazione deve sempre spingere il paziente ad agire

Marketing sanitario: istruzioni per l'uso - il Podcast essenziale per il tuo studio medico

Play Episode Listen Later Jul 5, 2023 24:03


Mi senti spesso parlare di divulgazione, di quanto sia importante il marketing di contenuto, il marketing che va ad educare i tuoi potenziali pazienti e li prepara a diventare pazienti attivi.I social hanno un ruolo fondamentale in questo, perché sono un media attraverso il quale veicolare i tuoi messaggi.Il problema è che molto spesso ci si fa abbindolare dalle "metriche" sbagliate.A meno che tu non voglia diventare un influencer, uno Youtuber o a fare dei balletti su Tik Tok (ma non credo sia il tuo caso)...conta solo una metrica.Non contano le visualizzazioni.Non contano le condivisioni.Neppure i like e i cuoricini.Quello che conta sono solo le conversioni.Questo episodio è un mix perfetto di marketing e copywriting per il settore sanitario, ascoltalo con un bel blocco di appunti...Al tuo successo!FrancescoSEI NUOVO su Vendere Salute? [INIZIA DA QUI] ----------------------------------------------------- 1° STEP: VIDEO CORSO GRATUITO----------------------------------------------------- Vuoi sapere come acquisire nuovi pazienti in maniera costante? Scarica anche tu (GRATIS) il videocorso gratuito “I 3 pilastri del tuo studio medico” composto da 3 video. Nel videocorso gratuito scoprirai: * Come acquisire nuovi pazienti (per aumentare il tuo fatturato senza abbassare i prezzi). * Come differenziarti dai tuoi concorrenti (per creare il tuo posizionamento unico). * Come creare delle procedure interne (per aumentare la produttività e l'efficienza). Scarica subito il videocorso gratuito cliccando su questo link==> http://trepilastristudiomedico.com ----------------------------------------------------- 2° STEP: IL LIBRO FONDAMENTALE SUL MARKETING SANITARIO----------------------------------------------------- Ciao, se sei completamente nuovo nel mondo di Vendere Salute e vuoi capire come acquisire nuovi pazienti (evitando di abbassare i prezzi), differenziarti dai tuoi concorrenti (per diventare così imparagonabile agli occhi dei tuoi pazienti) perché sei:- un medico libero professionista;- un dentista; - un fisioterapista; - un titolare di un centro medico“Vendere Salute” è il libro che devi assolutamente leggere. Un vero e proprio manuale operativo da seguire passo passo per acquisire nuovi pazienti, per differenziarti dai tuoi concorrenti e per gestire il tuo studio. Aggiungilo subito alla tua libreria ==> https://venderesalute.com/libro --------------------------------------------------3° STEP: ENTRA DAVVERO IN VENDERE SALUTE!--------------------------------------------------- Porta davvero il tuo studio ad altro livello, come hanno fatto tanti tuoi colleghi e partecipa alla prossima edizione del corso dal vivo Vendere Salute. Vendere Salute™ è l'innovativo sistema che ti consente di acquisire nuovi pazienti in maniera sistematica e costante (aumentando fatturato e margini dal 25% ad oltre il 130% in meno di 12 mesi) e a differenziarti dai tuoi concorrenti (diventando un'autorità indiscussa nella tua branca medica). Anche se non hai mai fatto marketing in vita tua! Richiedi qui maggiori informazioni per partecipare alla prossima edizione del corso ==> https://corsovenderesalute.com

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#123 - Il giardino di Getsemani - Marco 14:22-42

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Play Episode Listen Later Jun 21, 2023 4:17


Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: Il giardino di Getsemani22 Mentre stavano mangiando, Gesù prese del pane, chiese la benedizione di Dio, poi lo spezzò e lo diede ai discepoli, dicendo: «Mangiate. Questo è il mio corpo».23 Poi prese un bicchiere di vino, di cui ringraziò Dio, lo porse ai discepoli, e tutti ne bevvero. 24 Gesù disse: «Questo è il mio sangue, versato per molti, che conferma il nuovo patto fra Dio e lʼuomo. 25 In tutta verità vi dico che non assaggerò più vino fino al giorno in cui non ne berrò del nuovo nel Regno di Dio!»26 Poi cantarono un inno e, usciti, si diressero sul Monte degli Ulivi. Gesù disse ai discepoli:27 «Tutti voi mi abbandonerete, perché Dio ha detto per mezzo dei profeti: “Ucciderò il Pastore, e le pecore saranno disperse!” 28 Ma dopo che sarò risorto, andrò in Galilea, e là ci rivedremo!»29 Allora Pietro gli disse: «Io non ti abbandonerò mai! Non importa ciò che faranno gli altri!» 30 Ma Gesù replicò: «Pietro, io invece ti dico che prima che il gallo canti una seconda volta domani mattina, mi avrai rinnegato tre volte».31 «No!» esclamò Pietro. «Neppure se dovessi morire con te! Non ti rinnegherò mai!» E gli altri discepoli dicevano lo stesso.32 Erano giunti intanto ad un orto di ulivi, chiamato lʼOrto di Getsemani. Gesù ordinò ai suoi discepoli: «Sedete qui, mentre vado a pregare».33 Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentirsi oppresso dallʼorrore e da una profonda angoscia. 34 Allora Gesù disse loro: «La mia anima è oppressa dal dolore per la morte che si avvicina: restate qui e state svegli con me». 35 Andò un poʼ più avanti, poi cadde a terra, pregando Dio che, se era possibile, gli risparmiasse il momento terribile che lo aspettava.36 «Padre, Padre», diceva, «ogni cosa ti è possibile. Allontana da me questo calice di dolore! Tuttavia sia fatta la tua volontà, non la mia».37 Poi tornò dai tre discepoli e li trovò addormentati. «Simone!» chiamò, «Dormi? Non sei riuscito a star sveglio con me neppure unʼora? 38 State svegli e pregate per non cadere in tentazione. Perché, anche se lo spirito è pieno di buona volontà, il corpo è tanto debole!»39 Gesù sʼallontanò di nuovo e pregò, ripetendo le stesse parole. 40 Poi ritornò dai discepoli e ancora una volta li trovò addormentati, perché non erano riusciti a tenere gli occhi aperti e non sapevano che cosa rispondergli.41 La terza volta che tornò da loro disse: «Dormite pure, riposatevi. Ma no, il tempo di dormire è finito! Ecco, sono tradito e consegnato a degli uomini malvagi. 42 Venite, alzatevi! Dobbiamo andare. Ecco, sta arrivando lʼuomo che mi tradirà!Support the show

BASTA BUGIE - Politica
Si può votare un politico eretico?

BASTA BUGIE - Politica

Play Episode Listen Later Jun 6, 2023 9:01


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7430SI PUO' VOTARE UN POLITICO ERETICO? di John HorvatIl vescovo Thomas Paprocki ha recentemente evidenziato una crisi nella Chiesa con il suo articolo intitolato "Immaginare un cardinale eretico". Il dotto canonista ha esposto magistralmente il suo caso citando le posizioni di un "ipotetico" cardinale (tratte da un articolo scritto dal cardinale vescovo di San Diego Robert McElroy, senza citarne il nome). Non ci vuole molta fantasia per applicare ad altre figure gli stessi principi che il vescovo individua, a cominciare dall'immaginare un presidente americano "eretico".Naturalmente, questa applicazione deve essere usata con giudizio, per evitare che diventi una caccia alle streghe accusando chiunque di eresia. Ma il vescovo di Springfield, Illinois, ha dimostrato accuratamente come, su specifici argomenti, le posizioni eterodosse del cardinale sulle questioni sessuali e sulla Santa Eucaristia lo mettano fuori dalla comunione della Chiesa, tra i "fratelli separati". Lo rendano cioè un eretico.CHIAMARE LE COSE CON IL LORO NOMEInoltre, citando il Diritto Canonico, ha dimostrato come l'adesione a queste posizioni separi una persona dalla Fede, senza bisogno di una dichiarazione ufficiale di scomunica. È automatico. Il trasgressore si allontana automaticamente dalla Chiesa mantenendo le posizioni condannate, latae sententiae, per usare la terminologia tecnica. Diventa eretico e viene scomunicato per il semplice fatto che rifiuta le verità essenziali della "fede che fu una volta per sempre consegnata ai santi'". (Giuda 1,3).Canonicamente, né il cardinale né i suoi numerosi difensori hanno ribattuto all'accusa del vescovo. Hanno cercato di sviare l'attacco mettendo in discussione l'insegnamento della Chiesa sulle questioni sessuali o cercando di far rivivere il condannato "principio dell'opzione fondamentale", secondo cui l'amore di Dio prevale su tutto, anche su dogmi e morali definiti da tempo e sul diritto canonico che disciplina la Chiesa. Dal punto di vista canonico, tuttavia, il cardinale rimane, come da accusa, un eretico.La rinvigorente dichiarazione del vescovo Paprocki definisce e chiarisce non solo il caso McElroy, ma il dibattito più ampio. Troppo a lungo è mancata la volontà di chiamare le cose con il loro nome e gli eretici con il loro nome. Il suo coraggioso invito a far uscire allo scoperto questa discussione cambia la dinamica dell'attuale disputa. I cattolici possono ora parlare in termini precisi di questioni così importanti, grazie a un vescovo colto che non ha avuto paura di aprire il dibattito usando la proibita parola "eresia".L'INSEGNAMENTO DELLA CHIESA E' IMMUTABILENoi potremmo aggiungere che, come nel caso del Cardinale ribelle, il termine appropriato deve essere applicato anche a personaggi pubblici influenti che approfittano della loro identità cattolica per distruggere l'ordine morale, confondere i fedeli e offendere Dio.A causa del danno morale arrecato a milioni di persone e al bene comune della nazione, è diventato urgente immaginare anche un presidente eretico. Il caso del presidente sarebbe un po' diverso da quello del cardinale, poiché non riguarda l'Eucaristia. Tuttavia, il chiaro schema canonico del vescovo Paprocki su come effettuare questa determinazione, è lo stesso.Il vescovo definisce come eresia "l'ostinata negazione, dopo aver ricevuto il battesimo, di una qualche verità che si deve credere per fede divina e cattolica" (CDC 751).Con parole e azioni, il presidente Biden nega la verità definita sull'aborto. La Chiesa afferma che ogni aborto procurato è intrinsecamente perverso. Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma che l'insegnamento della Chiesa "non è cambiato e rimane immutabile" dal primo secolo. Il diritto canonico applica inoltre sanzioni all'aborto e a coloro che lo favoriscono.Sia prima di essere eletto presidente, sia con insistenza da quando è entrato in carica, Joe Biden ha tenuto posizioni morali contrarie all'insegnamento della Chiesa sull'aborto, sull'omosessualità e su altre importanti questioni. Ha fatto sua la missione di espandere enormemente l'accesso all'aborto e la distribuzione di pillole abortive con la passione di un Cesare pagano che perseguita i cristiani. Si è nascosto dietro la sua identità cattolica e ha travisato l'insegnamento della Chiesa quando è stato sfidato.UOMO AVVISATO...Il Presidente ha avuto il vantaggio di essere stato avvertito dei suoi errori da vescovi americani fedeli. Non può rivendicare la sua ignoranza. Come il vescovo Paprocki ha giustamente dimostrato, tuttavia, tali avvertimenti sono rimasti inascoltati. La verità deve essere detta. Chiunque neghi l'insegnamento della Chiesa sul male intrinseco dell'aborto procurato si separa automaticamente dalla comunione della Chiesa. Come nel caso del cardinale, anche il fatto di immaginare canonicamente un presidente eretico è un'ipotesi da prendere in considerazione.Tale distinzione sembrerebbe irrilevante in un ordinamento politico che non riconosce alcuna chiesa ufficiale. Parlare di "presidente eretico" non sembra avere alcun senso in una società laica e il fatto poi che sia un eretico non sembra fare alcuna differenza pratica.Ciò che promuovono le cariche pubbliche e le persone che le occupano, tuttavia, rimane importante in un mondo postmoderno privo di significati. In effetti, nonostante la grande crisi al suo interno, la Chiesa esercita ancora un'immensa influenza sul pubblico.Il presidente e sua moglie conoscono certamente il valore politico di apparire pubblicamente come cattolici. La signora Biden, ad esempio, si è presentata di recente a una cerimonia in Africa, discutendo di contraccezione mentre portava un rosario cattolico al collo. Neppure il signor Biden perde occasione per presentarsi come cattolico.Ciò di cui la Chiesa ha bisogno ora più che mai è la chiarezza. Come ha detto il vescovo Paprocki, il tempo delle conversazioni private è finito. Egli fornisce un modello eccellente per portare alla luce del sole questioni di grande importanza.Immaginare un presidente eretico alleggerisce l'aria pesante del dibattito e scioglie il teatrino delle figure "cattoliche" che tradiscono l'insegnamento della Chiesa. Nel frustrare ogni tentativo di confondere le acque, il modello Paprocki mette in chiaro che, a meno che non si pentano, il presidente e altri come lui devono essere trattati come eretici separati dalla Chiesa. Non possono più usare la loro identità cattolica come una copertura per portare avanti i loro programmi progressisti.Tali programmi devono essere visti per quello che sono: cattive opinioni che portano alla distruzione di vite umane innocenti e alla perdizione di molti. Per il bene dei fedeli e dei non nati, gli eretici devono essere denunciati pubblicamente

Equipaggiati
#110 - I Farisei contrastano nuovamente il Cristo - Marco 11:27-33

Equipaggiati

Play Episode Listen Later Jun 2, 2023 2:21


Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: I Farisei contrastano nuovamente il Cristo Dubbio sull'autorità di Gesù27 Poi vennero di nuovo a Gerusalemme; mentre egli passeggiava nel tempio, i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani si avvicinarono a lui e gli dissero: 28 «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato[k] l'autorità di fare queste cose?» 29 Gesù [, rispondendo,] disse loro: «Io vi farò[l] una domanda; rispondetemi e vi dirò con quale autorità io faccio queste cose. 30 Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi». 31 Essi ragionavano così tra di loro: «Se diciamo: “dal cielo”, egli dirà: “Perché {dunque} non gli credeste?” 32 Diremo invece: “dagli uomini”?» Essi temevano il popolo[m], perché tutti pensavano che Giovanni fosse veramente profeta. 33 Risposero a Gesù: «Non lo sappiamo». Perciò Gesù [, rispondendo,] disse loro: «Neppure io vi dico con quale autorità faccio queste cose».Support the show

La Bibbia Oggi
Attenti! Cinque avvertimenti prima di parlare (Giacomo 3:1-12) - Jonathan Whitman

La Bibbia Oggi

Play Episode Listen Later May 10, 2023 52:07


Predicazione espositiva del Pastore Jonathan Whitman di Giacomo capitolo 3 versetti da 1 a 12. Registrata presso il Centro Evangelico Battista di Perugia il 7 Maggio 2023.Titolo del messaggio: "Attenti! Cinque avvertimenti prima di parlare"GIACOMO 3 V1-121 Fratelli miei, non siate in molti a fare da maestri, sapendo che ne subiremo un più severo giudizio, 2 poiché manchiamo tutti in molte cose. Se uno non sbaglia nel parlare è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto il corpo. 3 Se mettiamo il freno in bocca ai cavalli perché ci ubbidiscano, noi possiamo guidare anche tutto il loro corpo. 4 Ecco, anche le navi, benché siano così grandi e siano spinte da venti impetuosi, sono guidate da un piccolo timone, dovunque vuole il timoniere. 5 Così anche la lingua è un piccolo membro, eppure si vanta di grandi cose. Osservate: un piccolo fuoco può incendiare una grande foresta! 6 Anche la lingua è un fuoco, è il mondo dell'iniquità. Posta com'è fra le nostre membra, contamina tutto il corpo e, infiammata dalla geenna, dà fuoco al ciclo della vita. 7 Ogni specie di bestie, uccelli, rettili e animali marini si può domare, ed è stata domata dalla razza umana; 8 ma la lingua, nessun uomo la può domare; è un male continuo, è piena di veleno mortale. 9 Con essa benediciamo il Signore e Padre; e con essa malediciamo gli uomini che sono fatti a somiglianza di Dio. 10 Dalla medesima bocca escono benedizioni e maledizioni. Fratelli miei, non dev'essere così. 11 La sorgente getta forse dalla medesima apertura il dolce e l'amaro? 12 Può forse, fratelli miei, un fico produrre olive, o una vite fichi? Neppure una sorgente salata può dare acqua dolce.

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Quando nasce una chiesa, e quando muore? | 7 Maggio 2023 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later May 7, 2023


Quando nasce, e quando muore una chiesa? E, soprattutto, quanto deve essere grande una chiesa per essere "chiesa"?---Predicatore: Marco Delle Monache CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 8 minutiTempo di ascolto audio: 38 minutiOggi più che un messaggio, è una chiacchierata tra amici. E' da tanto che volevo farla, e il fatto di non essere più pastore di questa chiesa, mi solleva da molte preoccupazioni che avevo in passato e posso parlarvi finalmente “a cuor leggero”.Anche se non siamo “del mondo” viviamo “nel mondo”con i suoi tanti pregi, e con i difetti che superano i pregi; in una società ossessionata dalle dimensioni, dalla ricchezza e dall'influenza, è fondamentale riaccendere l'apprezzamento per l'impatto e il potenziale dei pochi fedeli.Quando un gruppo di persone può essere chiamato “chiesa”? Si basa sul numero di persone? O forse sui metri quadri del locale in affitto? O sul fatto di averlo o meno il locale? Oppure se ci sono predicatori, cantanti, pastori, scuola domenicale?E, nel caso inverso, una chiesa non è più chiesa, ma solo un “gruppo di credenti”?Vi ricordate la prima chiesa quale è stata? Leggiamo atti:“Ed erano perseveranti nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere. … E ogni giorno andavano assidui e concordi al tempio, rompevano il pane nelle case e prendevano il loro cibo insieme, con gioia e semplicità di cuore,  lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. Il Signore aggiungeva al loro numero ogni giorno quelli che venivano salvati. (Atti 2:42, 46-47)Luca parla della primissima chiesa:quali erano le caratteristiche distintive della primissima chiesa? Un bel locale, certo. E poi una corale... anzi un complesso rock sul palco... E certamente, una scuola domenicale per per i figli... Ah, un pastore, dei diaconi, delle diaconesse... Come dite? Non c'è scritto tutto questo nel versetto? Forse mi sono sbagliato... Rileggiamolo assieme:“Ed erano perseveranti nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli”La prima cosa che dice Luca circa le caratteristiche della prima chiesa è che ascoltavano gli Apostoli...in pratica, leggevano il Nuovo testamento in direttamente lo stavano scrivendo!“nella comunione fraterna”In italiano ci vogliono due parole per tradurre un concetto estraneo al mondo:. in greco è κοινωνία koinōnia; che significa, semplicemente “comunicare l'uno con l'altro”; si parlavano! “nel rompere il pane “Mangiavano assieme e durante il pasto  ricordavano il sacrificio di Gesù. "e nelle preghiere"Pregavano! Ma non pregavano a caso: visto che ascoltavano assieme gli Apostoli, si parlavano, e mangiavano assieme, è ovvio pensare che pregassero gli uni per gli alti.“E ogni giorno andavano assidui e concordi al tempio”Per loro il tempio era una tappa quotidiana, per noi una volta a settimana... ma soprattutto erano “concordi”, ὁμοθυμαδόν homothymadon in greco, che significa “avere la stessa mente”,  “pensare nella stessa maniera”.La prima chiesa non si incontrava la domenica... ma soprattutto faceva tutta una serie di attività che erano molto di più dell'andare in chiesa.La chiesa non era “un'oretta domenica”... ma era vivere assieme ad altri credenti... Avevano un locale? No, si incontravano nelle case e al tempio. Avevano pastori, diaconi, scuole domenicali, addetti all'adorazione, cassieri? No, avevano se stessi... e ognuno faceva un po'.Secondo voi, erano meno chiesa di una comunità di tremila fedeli, come ci sono poche  in Italia? O di una di cento, come ci sono alcune in Italia? O di dieci, come ci sono moltissime in Italia? “Quanto agli undici discepoli, essi andarono in Galilea sul monte che Gesù aveva loro designato. E, vedutolo, l'adorarono; alcuni però dubitarono. E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo,  insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate.” (Matteo 28:19-20)A chi ha affidato il Grande Mandato Gesù? A una mega chiesa di diecimila persone, vero? No, ma a una di cento... Neppure, di 50...Erano 12... e tra questi “alcuni dubitavano”... per cui, vogliamo dire, setto, o otto? Vi ricordate cosa ha detto Gesù?"Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro" (Matteo 18:20)Nel nostro statuto di chiesa, scritto quando siamo entrati a far parte dell'Ucebi, all'epoca in cui fu scritto Bernardino, Michele ed io, non scrivemmo di cosa o come si dovesse farese la chiesa sarebbe cessata... Ma l'avevamo scritto in quello della Associazione “I Talci”, che era il primissimo statuto con cui abbiamo aperto la chiesa. Su quel primo statuto era scritto:“La chiesa potrà essere sciolta qualora ricorrano i seguenti casi: 1) mancanza di almeno due membri (Matteo 18:20)”E poi c'erano altri motivi. Dove ci sono due credenti, quella è già chiesa, perché c'è koinōnia; c'è un unico pensiero.Poi, che faccia piacere, che sia più facile che si fatichi di meno se si è in tanti in chiesa, quello è certo. Ma la dimensiono non determina l'efficacia per Cristo di una chiesa, se... C'è un "se"... Vi ricordate Filadelfia ? Non la città in America, ma la chiesa di Apocalisse 3:“All'angelo della chiesa di Filadelfia scrivi: queste cose dice il Santo, il Veritiero, colui che ha la chiave di Davide, colui che apre e nessuno chiude, che chiude e nessuno apre: Io conosco le tue opere. Ecco, ti ho posto davanti una porta aperta, che nessuno può chiudere, perché, pur avendo poca forza, hai serbato la mia parola e non hai rinnegato il mio nome. Ecco, ti do alcuni della sinagoga di Satana, i quali dicono di essere Giudei e non lo sono, ma mentono; ecco, io li farò venire a prostrarsi ai tuoi piedi per riconoscere che io ti ho amato.  Siccome hai osservato la mia esortazione alla costanza, anch'io ti preserverò dall'ora della tentazione che sta per venire sul mondo intero, per mettere alla prova gli abitanti della terra. Io vengo presto; tieni fermamente quello che hai, perché nessuno ti tolga la tua corona. Chi vince io lo porrò come colonna nel tempio del mio Dio, ed egli non ne uscirà mai più; scriverò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio (la nuova Gerusalemme che scende dal cielo da presso il mio Dio) e il mio nuovo nome.” (Apocalisse 3:7-12)“perché, pur avendo poca forza, hai serbato la mia parola e non hai rinnegato il mio nome.”… Ecco per cosa Gesù vanta la chiesa di Filadelfia. La chiesa era piccola, debole, forse non aveva tutto quello che avevano le altre... ma serbava e non rinnegava Gesù.E il suo premio era stato grandissimo: coloro che l'avevano derisa, sarebbero tornati in ginocchio dinanzi a lei. E, ancor di più, i suoi membri sarebbero stati salvi dalla tentazione...Gesù non dice quale, ma è facile immaginarla; la tentazione di adorare “altro”. E questo non è una cosa che deve ancora venire, è già qui: il mondo adora “altro”.Non tutte le cose che adora sono dal nemico, ma il fatto di non adorare Gesù, ma “altro” (il sesso, il danaro, la famiglia, gli amici, gli hobby, ecc.) è qualcosa da cui Gesù vuole proteggere il suo corpo, la sua chiesa... soprattutto quelle “piccole piccole”, perché sa che hanno poca potenza, sono più vulnerabili.Ritorniamo al nostro supermercato: quale offerta “allettante” vorremmo dalla nostra chiesa? Siamo più attirati dal prezzo o dalla quantità? Cerchiamo una chiesa che ci offra di più e ci chieda di meno, meno impegno personale?Oppure vogliamo la quantità? Una chiesa di almeno cinquanta membri, perché “di più è meglio”?Abbiamo più volte detto che questa chiesa, fondata da quattro membri, ha oscillato tra quel numero primitivo fino a quasi 50 membri attivi: nel tempo, contandoli tutti, siamo a quasi trecento credenti, che sono passati qua dentro queste quattro mura.Dobbiamo capire, anche se fa male talvolta, 'ultima regola delle sette circa crescita spirituale, quella che dice: LA CRESCITA SPIRITUALE E' STAGIONALE, si applica anche alle chiese.Nulla cresce costantemente. Ci sono 4 stagioni: primavera, estate, autunno, inverno. in primavera cresci spiritualmente, ti copri di fogli; , in estate porti frutto, vedi altri che si convertono, ti senti pieno, ti senti piena di Spirito; in autunno le tue foglie cadono, qualche certezza se ne va; in inverno ti senti solo, sola, nel buio, nel freddo... e Dio sembra distante migliaia di miglia... Ma è in inverno che le querce affondano le radici nel terreno per ricevere nutrimento.E' NORMALE!!! Fa perte della vita. E' il momento in cui stai mettendo radici. Talvolta Dio permette questi momenti dove vuole che tu ti aggrappi a lui solo piuttosto che ai tuoi sentimenti.Lui è sempre vicino non affidarti alle tue sensazioni! L'inverno viene per affondare le radici L'inverno viene per consolidare la fede il Lui! L'inverno nelle chiese viene affinché Cristo ritorni al centro della chiesa; il costo è maggiore, e la quantità minore. Ma non è meno chiesa agli occhi di Cristo:“Chi vince io lo porrò come colonna nel tempio del mio Dio, ed egli non ne uscirà mai più; scriverò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio"Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIO

Il podcast di Alessandro Barbero: Lezioni e Conferenze di Storia
#065 La Jacquerie dei contadini francesi – Le rivolte popolari nel Medioevo – Barbero Riserva (Festival della Mente, 2019)

Il podcast di Alessandro Barbero: Lezioni e Conferenze di Storia

Play Episode Listen Later Jan 29, 2023 68:01


Era l'epoca della Guerra dei cent'anni. La Francia era invasa dagli inglesi, e i nobili francesi, i più orgogliosi del mondo, passavano di sconfitta in sconfitta. Nel 1356, alla battaglia di Poitiers, era addirittura caduto prigioniero del nemico il re di Francia, Giovanni il Buono. Neppure due anni dopo, all'improvviso, così come scoppia un incendio, i contadini dell'Île-de-France (i Jacques, come erano soprannominati) cominciarono ad attaccare i castelli, ad ammazzare i signori, a violentare le loro donne, gridando che visto che i nobili non erano capaci di difendere il paese, non c'era nessun motivo di continuare a mantenerli.Registrazione originale: https://www.youtube.com/watch?v=liKCqaRPJz0Community & Palco del Mercoledì: https://barberopodcast.it/communityTwitter: https://twitter.com/barberopodcastFacebook: https://facebook.com/barberopodcastInstagram: https://instagram.com/barberopodcastMusic: George Street Shuffle by Kevin MacLeodLink: https://incompetech.filmmusic.io/song/3800-george-street-shuffleLicense: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/

Alessandro Barbero al Festival della Mente: Lezioni e Conferenze di Storia
#065 La Jacquerie dei contadini francesi – Le rivolte popolari nel Medioevo – Barbero Riserva (Festival della Mente, 2019)

Alessandro Barbero al Festival della Mente: Lezioni e Conferenze di Storia

Play Episode Listen Later Jan 29, 2023 68:01


Era l'epoca della Guerra dei cent'anni. La Francia era invasa dagli inglesi, e i nobili francesi, i più orgogliosi del mondo, passavano di sconfitta in sconfitta. Nel 1356, alla battaglia di Poitiers, era addirittura caduto prigioniero del nemico il re di Francia, Giovanni il Buono. Neppure due anni dopo, all'improvviso, così come scoppia un incendio, i contadini dell'Île-de-France (i Jacques, come erano soprannominati) cominciarono ad attaccare i castelli, ad ammazzare i signori, a violentare le loro donne, gridando che visto che i nobili non erano capaci di difendere il paese, non c'era nessun motivo di continuare a mantenerli.Registrazione originale: https://www.youtube.com/watch?v=liKCqaRPJz0Community & Palco del Mercoledì: https://barberopodcast.it/communityTwitter: https://twitter.com/barberopodcastFacebook: https://facebook.com/barberopodcastInstagram: https://instagram.com/barberopodcastMusic: George Street Shuffle by Kevin MacLeodLink: https://incompetech.filmmusic.io/song/3800-george-street-shuffleLicense: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/

Equipaggiati
#16 - Il Paralitico Viene Guarito - Matteo 9:1-17

Equipaggiati

Play Episode Listen Later Jan 23, 2023 3:38


Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: il paralitico viene guaritoGuarigione di un paralitico9 Gesù, entrato in una barca[a], passò all'altra riva e venne nella sua città. 2 Ed ecco, gli portarono un paralitico disteso sopra un letto. Gesù, veduta la loro fede, disse al paralitico: «Figliolo, coraggio, i tuoi peccati [ti] sono perdonati». 3 Ed ecco, alcuni scribi pensarono dentro di sé: «Costui bestemmia». 4 Ma Gesù, conosciuti i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nei vostri cuori? 5 Infatti che cos'è più facile, dire: “I tuoi peccati sono perdonati[b]” o dire: “Àlzati e cammina”? 6 Ma, affinché sappiate che il Figlio dell'uomo ha sulla terra autorità di perdonare i peccati, àlzati», disse allora al paralitico, «prendi il tuo letto e va' a casa tua». 7 Ed egli si alzò e se ne andò a casa sua. 8 Visto ciò, la folla fu presa da timore[c] e glorificò Dio, che aveva dato tale autorità agli uomini.Chiamata di Matteo9 Poi Gesù, partito di là, passando, vide un uomo chiamato Matteo, che sedeva al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli, alzatosi, lo seguì.10 Mentre Gesù era a tavola in casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e si misero a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. 11 I farisei, veduto ciò, dicevano ai suoi discepoli: «Perché il vostro maestro mangia con i pubblicani e con i peccatori?» 12 Ma Gesù[d], avendoli uditi, disse [loro]: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. 13 Ora andate e imparate che cosa significhi: “Voglio misericordia e non sacrificio”[e]; poiché io non sono venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori [a ravvedimento]».Il digiuno; parabole della stoffa nuova e degli otri nuovi14 Allora si avvicinarono a lui i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo {spesso}, e i tuoi discepoli non digiunano?» 15 Gesù disse loro: «Possono gli amici dello sposo[f] fare cordoglio finché lo sposo è con loro? Ma verranno i giorni in cui lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno. 16 Nessuno mette un pezzo di stoffa nuova sopra un vestito vecchio; perché quella toppa porta via qualcosa dal vestito vecchio e lo strappo si fa peggiore. 17 Neppure si mette vino nuovo in otri vecchi; altrimenti gli otri scoppiano, il vino si spande e gli otri si perdono; ma si mette il vino nuovo in otri nuovi e l'uno e gli altri si conservano».Support the show

Commento al Vangelo di don Nicola
La solitudine di Gesù Cristo (Mc 3,20-21)

Commento al Vangelo di don Nicola

Play Episode Listen Later Jan 21, 2023 3:05


Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: «È fuori di sé».

BASTA BUGIE - Comunismo
La Cina ammette (in ritardo) i dati sui morti di covid: è la fine del bluff

BASTA BUGIE - Comunismo

Play Episode Listen Later Jan 17, 2023 7:22


VIDEO: I migliori anni ➜ www.youtube.com/watch?v=e6b22FCDwbM&list=PLolpIV2TSebVtj34zS7A0AabuQ9cf1UxpTESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7279LA CINA AMMETTE (IN RITARDO) I DATI SUI MORTI DI COVID: E' LA FINE DEL BLUFF di Stefano MagniLa Cina ammette di aver subito quasi 60mila morti di Covid nell'ultimo mese e incassa il plauso dall'Oms: almeno una stavolta ha reso pubblico un dato reale.L'ultima stima è il risultato del colloquio, sabato, fra il capo della Commissione Nazionale per la Salute cinese, Ma Xiaowei e il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. I morti sono 59.938, il 90% sono anziani con più di 65 anni. Finora, le autorità cinesi avevano dichiarato appena 30 morti di Covid dalla fine dei lockdown. Come mai tanta differenza fra le stime precedenti e le attuali? Il modo di contare: le autorità erano autorizzate a contare come "morto per Covid" solo il paziente che non aveva altre patologie pregresse. È questo il tipo di contabilità che risulta da una nota del Centro per la Prevenzione e il Controllo cinese del 21 dicembre scorso, trapelata alla stampa. Quindi una minoranza estrema. La stessa nota contava 250 milioni di infetti nei primi venti giorni di dicembre e dà l'idea di quanto sia già diffusa la nuova ondata.I CONTI NON TORNANOCerto è che, con la contabilità cinese abbiamo sempre dovuto fare i conti. La pandemia, dal gennaio 2020 al dicembre 2022, secondo le autorità di Pechino, avrebbe provocato in tutto 5.272 morti (in Italia, per fare un paragone, sono stati 185.417). Adesso, dopo questa ammissione, si scopre che i trenta morti di dicembre e gennaio erano in realtà quasi 60mila. Quindi in un solo mese sono morte 12 volte il totale delle vittime di Covid degli ultimi due anni? C'è ovviamente qualcosa che non torna.La rivelazione di questi dati compromette la narrazione cinese, ma non solo quella. Infatti svela il bluff che c'era dietro alla politica di lockdown, volta ad eradicare il virus e non solo a contenerne la diffusione. Se appena finite le misure della strategia "zero Covid" la malattia riprende a circolare e fa decine di migliaia di vittime, vuol dire che non c'è alcuna possibilità di eradicare il virus tramite le chiusure. Neppure se imposte a tutti con le maniere brutali delle autorità della Cina, con metodi che solo un regime totalitario può permettersi. Quando Pechino ha annunciato la fine improvvisa delle chiusure lo ha fatto affermando che il virus fosse sconfitto. E invece non lo era. Motivo in più per pensare che il cambio di rotta sia avvenuto sia per motivi politici (la paura che le proteste dilagassero), sia per motivi economici (la crisi dovuta alle chiusure e i costi della politica zero Covid stavano diventando insostenibili). E questo in un Paese che già dichiarava definitivamente sconfitto il virus l'8 aprile 2020 e che ha puntato il dito contro virus "da importazione" dopo ogni caso registrato successivamente a quella data.TUTTO SBAGLIATO, TUTTO DA RIFAREGhebreyesus si è complimentato con le autorità cinesi per aver accettato di condividere per la prima volta dei dati reali. Ora le prega di essere più trasparenti anche sull'origine della pandemia. Anche questa domanda svela un bluff a cui ha partecipato la stessa Oms di Ghebreyesus per almeno un anno. Prima l'Organizzazione mondiale ha aderito ai tempi dettati da Pechino, dando l'allarme solo quando il regime cinese ha deciso di proclamare l'emergenza, mentre Taiwan, soprattutto, era in allerta dal mese precedente (il 31 dicembre 2019, contro il 23 gennaio 2020, data ufficiale di inizio emergenza). Questo ritardo è risultato fatale per la diffusione del virus nel mondo. Poi, sulla causa iniziale, l'Oms non ha mai mostrato alcun dubbio sull'origine naturale del virus, come Pechino voleva. Si veniva censurati anche sui social network se si provava a parlare di una possibile origine in laboratorio. Dopo la prima ispezione dell'Oms a Wuhan del febbraio 2021, però, è diventata un'ipotesi legittima e sempre più diffusa. La Cina si è finora trincerata dietro una barriera impenetrabile di silenzio e negazione. Ma se ha mentito così clamorosamente sul numero dei morti, c'è da fidarsi quando parla della storia della pandemia?Di fronte alle cifre che arrivano dalla Cina, ora, possiamo avere differenti reazioni, in Europa. Una reazione sbagliata è il panico: 60mila morti in un mese è un numero che incute timore, ma è poco se rapportata ad una popolazione di un miliardo e mezzo di cinesi ormai liberi di muoversi ed assembrarsi. In compenso, reintrodurre restrizioni in Europa sarebbe un errore, soprattutto considerando che proprio la Cina dimostra come le restrizioni (le più dure e dolorose del mondo) servano, al massimo, a rimandare il contagio e non a eradicare il virus. Una migliore reazione, al contrario, è quella di una sana diffidenza nei confronti delle informazioni che ci giungono da un regime totalitario comunista dove, come abbiamo appreso ancora una volta, la statistica è usata come un'arma politica. Se solo pensiamo che la risposta al coronavirus, nel 2020, è stata elaborata sulla base delle informazioni ufficiali di Pechino, possiamo ben realizzare in che mani siamo (stati).

Indagini
Parma, 4 agosto 1989 - Seconda Parte

Indagini

Play Episode Listen Later Jan 1, 2023 44:55


Un camper, marca Ford, con sei posti letto, bianco con strisce beige. Partì da Parma il 4 agosto 1989, destinazione Spagna, o forse Nordafrica. Comunque, vacanze. Era di proprietà di una famiglia composta da quattro persone: la famiglia Carretta.A inizio settembre quel camper non era ancora tornato. Giuseppe Carretta avrebbe dovuto riprendere il lavoro nell'azienda di cui era il contabile ma non si era fatto vivo, nemmeno una telefonata. Eppure, dissero i suoi colleghi, avvertiva anche se tardava pochi minuti. Con lui era sparita la moglie, Marta Chezzi. Neppure dei due figli, Nicola e Ferdinando, si sapeva più nulla.Iniziò la caccia al camper: per settimane arrivarono segnalazioni da tutta Italia, ma anche dall'estero. Alla fine venne ritrovato, parcheggiato in una strada di Milano. Degli occupanti non c'era nessuna traccia.Iniziò a diffondersi la voce che Giuseppe Carretta fosse scappato portando con sé 10 miliardi di lire sottratti alla sua azienda: fondi neri, e quindi non denunciati. Si disse che l'intera famiglia si fosse trasferita ai Caraibi a godersi i soldi. Che fossero tutti lontani e felici.Per quasi dieci anni i Carretta vennero segnalati in varie parti del mondo. Investigatori e giornalisti partivano alla ricerca ma ogni pista alla fine si rivelava falsa, o inconsistente.Fino a che un poliziotto inglese fermò un ragazzo che in moto, a Londra, stava facendo zig zag tra le auto…

Indagini
Parma, 4 agosto 1989 - Prima Parte

Indagini

Play Episode Listen Later Jan 1, 2023 37:21


Un camper, marca Ford, con sei posti letto, bianco con strisce beige. Partì da Parma il 4 agosto 1989, destinazione Spagna, o forse Nordafrica. Comunque, vacanze. Era di proprietà di una famiglia composta da quattro persone: la famiglia Carretta.A inizio settembre quel camper non era ancora tornato. Giuseppe Carretta avrebbe dovuto riprendere il lavoro nell'azienda di cui era il contabile ma non si era fatto vivo, nemmeno una telefonata. Eppure, dissero i suoi colleghi, avvertiva anche se tardava pochi minuti. Con lui era sparita la moglie, Marta Chezzi. Neppure dei due figli, Nicola e Ferdinando, si sapeva più nulla.Iniziò la caccia al camper: per settimane arrivarono segnalazioni da tutta Italia, ma anche dall'estero. Alla fine venne ritrovato, parcheggiato in una strada di Milano. Degli occupanti non c'era nessuna traccia.Iniziò a diffondersi la voce che Giuseppe Carretta fosse scappato portando con sé 10 miliardi di lire sottratti alla sua azienda: fondi neri, e quindi non denunciati. Si disse che l'intera famiglia si fosse trasferita ai Caraibi a godersi i soldi. Che fossero tutti lontani e felici.Per quasi dieci anni i Carretta vennero segnalati in varie parti del mondo. Investigatori e giornalisti partivano alla ricerca ma ogni pista alla fine si rivelava falsa, o inconsistente.Fino a che un poliziotto inglese fermò un ragazzo che in moto, a Londra, stava facendo zig zag tra le auto…

La Bibbia Oggi
La conversazione di Gesù con una donna peccatrice (Giovanni 8:1-11) - Fred Whitman

La Bibbia Oggi

Play Episode Listen Later Aug 7, 2022 39:43


Predicazione espositiva del Pastore Emerito Fred Whitman su Giovanni 8 versetti da 1 a 11. Registrata presso il Centro Evangelico Battista di Perugia il 7 Agosto 2022.Titolo del messaggio: "La conversazione di Gesù con una donna peccatrice".GIOVANNI 8V1-111 Gesù andò al monte degli Ulivi. 2 All'alba tornò nel tempio, e tutto il popolo andò da lui; ed egli, sedutosi, li istruiva. 3 Allora gli scribi e i farisei condussero una donna colta in adulterio; e, fattala stare in mezzo, 4 gli dissero: «Maestro, questa donna è stata colta in flagrante adulterio. 5 Or Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare tali donne; tu che ne dici?» 6 Dicevano questo per metterlo alla prova, per poterlo accusare. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere con il dito in terra. 7 E, siccome continuavano a interrogarlo, egli, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei». 8 E, chinatosi di nuovo, scriveva in terra. 9 Essi, udito ciò, uscirono a uno a uno, cominciando dai più vecchi; e Gesù fu lasciato solo con la donna che stava là in mezzo. 10 Gesù, alzatosi, le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?» 11 Ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neppure io ti condanno; va' e da ora in poi non peccare più».]

Il ricatto di Putin
Germania Vs Putin - Pierluigi Menniti

Il ricatto di Putin

Play Episode Listen Later Jun 18, 2022 3:15


Neppure ai tempi della Guerra fredda Mosca è mai venuta meno al rispetto dei contratti energetici, era il mantra ripetuto per anni dai politici tedeschi: ma la Guerra fredda era una condizione di stabilità, mentre Putin si muove da tempo per modificare gli equilibri.

il posto delle parole
Emilia Lodigiani "Bandito" Selma Lagerlöf

il posto delle parole

Play Episode Listen Later May 19, 2022 19:39


Emilia Lodigiani"Bandito" di Selma LagerlöfTraduzione di Luca TapparoPostfazione di Chiara ValerioIperboreahttps://iperborea.com/Dalla penna di Selma Lagerlöf, la prima donna ad aver vinto il premio Nobel nel 1909, un romanzo coraggioso e pacifista.Quando Sven Elversson torna a casa in Svezia, dopo anni di aristocratica educazione inglese e una spedizione al Polo Nord, ad accoglierlo trova solo diffidenza e disgusto: per quanto si metta al servizio della comunità, tutti lo evitano. Hanno saputo che lassù, tra i ghiacci, in preda alla fame e alla disperazione, ha mangiato carne umana, la colpa più grave che si possa commettere, che va contro uno dei più radicati tabù della civiltà: la sacralità della morte. Per i cannibali non c'è pietà. Neppure il giovane parroco riesce a perdonarlo. Anzi, è proprio lui, appena arrivato con la bella moglie Sigrun dalle lontane terre natali per fuggire la maledizione che grava sulla sua famiglia, a denunciarlo pubblicamente e a bandirlo dalla sua chiesa. E sarà lei, l'angelica Sigrun, che conosce la solitudine delle donne vittime di mariti che le «amano troppo» per lasciarle libere di realizzarsi, a vedere in Sven quello che è: un uomo buono e tormentato. Ma anche in quel villaggio di pescatori irrompe con la sua violenza la Prima guerra mondiale. E davanti alle atrocità di quella carneficina, sorge l'inevitabile interrogativo: è più sacra la morte o la vita? È più colpevole chi non rispetta un cadavere o chi accetta l'eccidio di uomini, donne e bambini? Con il crudo realismo di chi ha visto gli orrori del conflitto, ma anche con l'arte di chi sa fondere cronaca e leggende, avventure e senso del sovrannaturale, Selma Lagerlöf racconta una storia di caduta e redenzione che è una profonda denuncia non solo contro la guerra, ma contro tutto ciò che attenta alla dignità, alla libertà e alla sacralità di ogni singola vita umana.Selma LagerlöfNata a Mårbacka nel Värmland nel 1858 e morta nel 1940, destinata a diventare, da maestra elementare, prima donna Premio Nobel nel 1909 e prima donna a essere nominata fra gli Accademici di Svezia nel 1914, è forse la scrittrice svedese più nota e amata nel mondo. Dalla Saga di Gösta Berling (1891), censurata aspramente dalla critica positivista, al Viaggio meraviglioso di Nils Holgersson (1907), indiscusso capolavoro e grande successo editoriale che le valse una fama mai concessa ad alcun connazionale, le sue opere sono state tradotte, filmate, illustrate ovunque. Legata alla tradizione orale della sua terra, come a quella delle saghe e delle leggende värmlandesi raccontatele dalla nonna paterna negli anni dell'infanzia, resta uno dei più vivi esempi dell'arte scandinava per eccellenza: quella del raccontare.Emilia LodigianiLaureata in Lingua e letteratura inglese all'Università degli Studi di Milano, ha vissuto all'estero dal 1972 al 1985, prima a Boston e poi a Parigi, svolgendo attività di giornalismo. Ha lavorato come borsista all'Istituto di Inglese dell'Università Statale di Milano. Nel 1981 ha pubblicato il libro Invito alla lettura di J.R.R. Tolkien. Nel 1987 ha fondato la casa editrice Iperborea, specializzata in letteratura nordeuropea contemporanea e classica. Nel 1996 il Parlamento svedese e Carlo XVI Gustavo di Svezia le hanno conferito il titolo di Cavaliere dell'Ordine della Stella Polare, il più alto riconoscimento che la Svezia attribuisce ai cittadini stranieri.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

Pinocchio
Vito non trova l'anima gemella neppure a Progetti d'amore

Pinocchio

Play Episode Listen Later Mar 22, 2022 9:51


il posto delle parole
Andrea Lutri "Un giorno qualcuno parlerà di te"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Mar 20, 2022 25:42


Andrea Lutri"Un giorno qualcuno parlerà di te"Controluna Edizionihttp://www.controluna.com/Andrea Lutri presenta una raccolta di poesie in cui i sogni e le illusioni muovono l'esistenza dell'essere umano. Non sono solo i viaggi che compiamo nel sonno o i desideri che spesso non si avverano; sono anche quelle fragili fantasie che ci tengono a galla, che ornano l'amore, che illuminano i pensieri nostalgici, che riscaldano nelle notti d'inverno.«La gravità ci ha giocato un brutto scherzo/Non consente agli uomini di staccarsi dalle loro vane preoccupazioni/e ai folli e ai sognatori di guardare il mondo dalla loro altezza».“Un giorno qualcuno parlerà di te” di Andrea Lutri è una raccolta di poesie nostalgiche ed evocative, impregnate del sentimento dell'amore: del suo ricordo sbiadito o scintillante così come dei suoi gesti concreti, siano essi desiderati, vissuti o persi per sempre. Molte delle liriche sono avvolte nell'evanescente atmosfera del sogno, che si dissolve alle prime luci dell'alba ma che a volte ci accompagna anche durante la veglia. Vi sono inoltre alcune poesie in dialetto romanesco, che stemperano l'aria solenne, spietata e disincantata di certi componimenti - «Dentro l'occhi tua ce trovo tutto/Er sole, er mare, la spiaggia/Tutto quello che vado cercanno/lo trovo ‘n fonno all'occhi tua». Andrea Lutri - «pensatore solitario/un sognatore che naviga con un veliero di carta/sulle acque placide della nostalgia» - presenta una raccolta poetica intensa e complessa; sono liriche materiche, in cui sono coinvolti tutti i sensi: egli rievoca il profumo dei capelli e i leggeri tocchi sulla pelle della donna che ama o che ha amato, i suoni ovattati dell'inverno e le visioni degli alberi spogli a cui il vento ha spezzato le fronde, o di quel tappeto di diamanti che splende nel cielo.Al centro di tutto vi è però il vagheggiamento di un mondo che è al di là del reale, responsabile di amara nostalgia, di soffocante rimorso, di estenuante attesa e anche di dolci e consolanti pensieri; è un universo sognante racchiuso in una dimensione raccolta, intima, come recita la poesia che apre l'opera - «La mia casa è un giardino silenzioso/dove dimorano i sogni/all'ombra di alberi mai spogliati dal vento/La mia casa ha il sorriso del mare/ai primi palpiti dell'aurora/e il silenzio austero della montagna/La mia casa ha orizzonti lontani/e il mare nel mezzo/Non è difficile raggiungere quello che desideri/ma tieniti a distanza dai sogni/che sai che sono lì/a dar luce alle stelle/e a colorare di rosa le nuvole al tramonto/come certe giornate d'estate/che scoprono angoli di paradiso/mentre cedono il passo alle tenebre della notte/Tieniti a distanza dai sogni/Come le stelle li puoi osservare ma mai afferrare/Se sei pronto per questo spettacolo/accomodati pure nella mia casa»."Un giorno qualcuno parlerà di te" è una raccolta di poesie che ha come fil rouge il sogno. Quante illusioni generano i sogni. Istantanee di felicità vissute con lo sguardo trasognato della fantasia. Neppure il tempo di assaporarne il gusto che già il mattino le ha portate via. Quanto è breve la vita dei sogni. Dura un momento. Eppure, in quel momento, è racchiusa l'aspettativa di una vita.Andrea Lutri è un avvocato giuslavorista e Presidente dell'Associazione APL (Avvocati Per il Lavoro) - Sezione di Roma; è inoltre coordinatore editoriale della rivista telematica “Giustizia del Lavoro a Roma e nel Lazio”. È autore del libro “Poesie”, pubblicato dalla casa editrice Controluna nel 2019, ed è coautore del saggio “Il Jobs act - tutte le novità del Governo Renzi in materia di lavoro” (La Tribuna, 2015).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

Radio Big World
#144 Non serve neppure uscire dall'armadio perchè ....

Radio Big World

Play Episode Listen Later Mar 15, 2022 28:48


#144 Non serve neppure uscire dall'armadio perchè .... by Radio Big World

The Essential
Neppure i rebrand di Stato fermano le spinte alla democrazia

The Essential

Play Episode Listen Later Oct 23, 2021 7:35


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Zuppa di Porro
Neppure Draghi si fida del green pass

Zuppa di Porro

Play Episode Listen Later Jul 23, 2021 26:22


00:00 Buongiorno ai commensali. 01:00 Draghi non si fida del green pass, ha ragione Bechis. In effetti chiede ai giornalisti in conferenza stampa il tampone negativo. Annamo bene. Leggete Baronti […]