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"Il pappagallo muto" di Maurizio de Giovanni e "Come sale sulla pelle" di Anna PavignanoTorna il personaggio di Sara Morozzi, creato dalla penna di Maurizio de Giovanni e che era comparsa per la prima volta nel 2018, prima in un racconto e poi nel romanzo "Sara al tramonto". Sara è una ex dei servizi segreti, dove aveva lavorato per anni, distinguendosi per una sua capacità particolare: riuscire a interpretare il cosiddetto linguaggio non verbale e leggere le labbra. Ha grandi dolori alle spalle, lo ricordiamo la morte di Massimiliano, il grande amore della sua vita, e anche la morte del figlio. Dopo anni di lavoro insieme alla collega Teresa, ora è in pensione e passa molto tempo ai giardinetti con l'amato nipotino, ma i servizi hanno bisogno nuovamente di lei. Bisogna effettuare un'intercettazione particolare: è previsto un incontro fra persone che hanno a che fare con gli assetti petroliferi internazionali. Si potrebbero utilizzare le nuove tecnologie, ma ci sarebbero contromisure per schermare le intercettazioni. Per questo torna in campo Sara Morozzi. Tutto questo accade nel romanzo "Il pappagallo muto" di Maurizio de Giovanni (Rizzoli).Nella seconda parte parliamo di "Come sale sulla pelle" (Piemme) di Anna Pavignano che ha sceneggiato, lo ricordiamo, tutti i film di Massimo Troisi da "Ricomincio da tre" a "Il Postino", per il quale fu candidata all'Oscar. Un romanzo che parla di discriminazione per circostanze e situazioni diverse. Siamo vicino ad Alba, in Piemonte, alla fine dell'Ottocento. Camilla da bambina ha un incidente e i genitori devono prendere una decisione difficile: farle amputare una gamba per garantirle la sopravvivenza. Camilla sarà così discriminata per la sua disabilità. Discriminati e isolati anche i suoi genitori, colpevoli, secondo i compaesani, di non aver voluto rispettare il volere di Dio e il destino, dando appunto il consenso all'amputazione. Camilla fortunatamente ha un carattere forte e determinato e risponde spesso a tono a chi la discrimina o a chi critica la sua storia d'amore con Felice, uno studente di medicina di una famiglia che si è arricchita. La discriminazione sarà anche quella che subirà lo stesso Felice quando, cacciato dai genitori che si oppongono al matrimonio con Camilla, andrà a lavorare nelle saline in Francia, dove gli italiani sono visti come nemici.
Struttura e spiegazione de Le Grazie, il poema incompiuto di Ugo Foscolo scritto per il famoso scultore neoclassico Antonio Canova che stava lavorando al gruppo marmoreo delle Grazie.
Cos'è il romanzo borghese? Origini, autori e opere di una nuova letteratura che nacque per una nuova classe sociale emergente.
Filippo Pistoia"Terra colta"La prima e unica indagine del Professore Salvo PerriconeIanieri Edizioniwww.ianieriedizioni.comUn noir a sfondo politico in cui il professor Salvo Perricone, ingabbiato in una routine tra lezioni universitarie e la costante ricerca storica sulle lotte popolari in Sicilia tra Ottocento e Novecento, riceve una chiamata da Mario Sinna, amico d'infanzia e maresciallo del suo paese d'origine. Parte così la caccia a un assassino che, mosso da un impulso di vendetta, uccide personaggi legati a una Cosa nostra arcaica, ormai quasi scomparsa, che spadroneggiava nel secondo dopoguerra macchiandosi di abusi ai danni dei braccianti agricoli.Con una prosa agile, in Terra colta Filippo Pistoia guida il lettore – tra indagini, ritorsioni e complessi rapporti umani – verso una storia del territorio siciliano sconosciuta ai più, per ritrovare radici e svelare segreti sepolti.Filippo Pistoia (Palermo 1975) da più di vent'anni è manager di progetti culturali in Sicilia. Esperto in rigenerazione urbana a base comunitaria. Negli ultimo anni ha concentrato le sue energie su processo di rivitalizzazione dei Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, riqualificando e gestendo il comunity hub Cre.Zi. Plus e l'Averna Spazio Open. A poco meno di cinquant'anni ha scoperto che esiste un modo diverso di scrivere da quello per il fundraising per l'imprenditoria culturale: una scrittura per raccontare le storture della terra che ama, la Sicilia. In “Terra colta”, il suo primo romanzo, ha provato a fondere le sue due principali passioni: le lotte contadine del Novecento e il noir mediterraneo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Nell'inverno del 1846 un gruppo di emigranti in cerca di fortuna si trovò intrappolato tra le montagne innevate della Sierra Nevada. Quella che doveva essere la marcia verso una nuova vita in California si trasformò per i pionieri in un incubo di fame, isolamento e scelte disperate. In questo (lungo) episodio speciale ripercorriamo la storia della Spedizione Donner: i giorni di viaggio, le decisioni fatali, l'agonia della sopravvivenza e le ombre che hanno consegnato questa vicenda alla memoria collettiva come una delle più tragiche dell'Ottocento americano.Queste le ...tappe del racconto:Introduzione: emigranti, pionieri, corsa all'OvestLa partenza da Independence (12 maggio 1846)Fort Bridger – La promessa di Hastings (fine luglio 1846)Il deserto del Gran Lago Salato (fine agosto 1846)Reed e l'omicidio di Snyder (ottobre 1846)La neve al Passo Truckee (inizio novembre 1846)“Forlorn Hope” – Il gruppo delle racchette (dicembre 1846)Disperazione e cannibalismoIl primo soccorso (febbraio 1847)Le spedizioni di recuperoL'ultima capanna – Keseberg (aprile 1847)Epilogo – Monumento ai Donner (1918)Buon ascolto!---Post scriptum importante: segna sul calendario la data del 7 ottobre. Ci sarà una grande sorpresa per gli ascoltatori del podcast
Questa è la storia di una delle più prolifiche serial killer tedesche del XIX secolo: Anna Zwanziger, una giovane orfana che pensava di essere riuscita a sistemarsi con un buon matrimonio combinato, si trova vittima di un marito alcolista e inizia a prostituirsi. Con il tempo le relazioni che intreccia con nobili e ricchi militari iniziano a diventare ossessive... E a un certo punto arriva in aiuto l'arsenico. Buon ascolto!---Post scriptum importanteSegna sul calendario la data del 7 ottobre: ci sarà una grande sorpresa per gli ascoltatori del podcast
In un freddo mattino d'inverno, la quarantaduenne Elizabeth Witting si presenta alla stazione di polizia, nell'ufficio dell'ispettore Thomas Pearce. Quando inizia a parlare, lui non riesce a credere alle sue orecchie.Una storia estrema, sconsigliata a persone sensibili.Buon ascolto...---Post scriptum importanteSegna sul calendario la data del 7 ottobre: ci sarà una grande sorpresa per gli ascoltatori del podcast
Questo è un episodio un po' più lungo del solito e forse un po' diverso dagli altri: riporta il resoconto di un processo di inizio Ottocento (con relative testimonianze) a carico di un ex soldato che è sprofondato nella follia e che ha barbaramente - ma lucidamente - ucciso sua moglie, Elizabeth.Una storia di malattia mentale e crimine, ma anche di una società non ancora pronta a capire - e dunque a prevenire - il pericolo che si cela nel buio di una mente devastata...---Post scriptum importanteSegna sul calendario la data del 7 ottobre: ci sarà una grande sorpresa per gli ascoltatori del podcast
La sera del 4 giugno 1898, intorno alle 21, l'operaio di battello Nicholas Bertrand rientra a casa dopo una dura giornata di lavoro. In sua assenza però è accaduto qualcosa di terribile: sua moglie e il loro figlio adottivo sono stati brutalmente assassinati...Buon ascolto! ---Post scriptum importante: segna sul calendario la data del 7 ottobre. Ci sarà una grande sorpresa per gli ascoltatori del podcast
Questo episodio è dedicato a una figura tanto celebre quanto controversa: Donatien-Alphonse-François de Sade, meglio noto come il Marchese De Sade.Sebbene la sua vita si sia svolta in gran parte nel Settecento, la sua parabola si è conclusa nel 1814, in pieno Ottocento, nel silenzio di un manicomio e nell'oblio pubblico.In questa prima parte di due episodi ricostruiamo cronologicamente le sue vicissitudini fino all'ultima reclusione, parlando dell'uomo (e del criminale) oltre il mito e la leggenda.Ps: mi scuso per l'audio un po'... raffazzonato. Quando sono in viaggio i pochi strumenti non consentono una registrazione ottimale :)
Anna Chisari"La fuliara"Garzanti Editorewww.garzanti.itUna Sicilia vera e autentica, fatta di tradizioni e sapori.Il Secolo XIXBelpasso, Sicilia, metà Ottocento. Gnu Ranna: questo è il nome che le hanno affibbiato, insieme a quello di strega, fattucchiera, speziale. Ma, prima di scagliare una maledizione su un'intera stirpe – la famiglia Baruneddu, condannata a una vita di sfortunati amori –, Gnu Ranna aveva un altro nome. Si chiamava Veneranda Balsamo, ed era solo una ragazzina affidata dal padre alle cure di una mavara che le ha insegnato come trovare le erbe giuste per curare le malattie, riconoscere i boccioli dei fiori alla luce chiara dell'alba e vivere dei frutti della terra. Giorno dopo giorno, anche Veneranda è diventata una mavara di talento, a cui tutti gli abitanti di Belpasso si sono rivolti con fiducia. In particolare le donne che si recavano nel retro del negozio del padre a chiederle aiuto per i loro bambini o per un dolore troppo tenace. Lì erano al sicuro. Ma nessuna donna, a Belpasso, lo è mai del tutto. Nessun uomo sa rispettare un «no» mormorato con paura. Per questo, quando la figlia scappa con un Baruneddu, Veneranda decide di diventare una strega. Tutto pur di proteggerla e tenerla vicino. Perché lei, dalla madre, dalla nonna e da quelle prima di loro, ha ereditato una macchia. Una macchia che ha segnato il suo destino. Una macchia impressa dai masculi. Una macchia che, come inchiostro, si allarga di generazione in generazione.Il vento dell'Etna ha conquistato pubblico e critica raccontando la storia di una famiglia alle prese con una maledizione. Ripartendo dalla stessa affascinante ambientazione, Anna Chisari esplora l'origine di quell'anatema. Dimostra che siamo discendenti di chi ci ha preceduto, ma che è anche possibile rompere le catene che ci rendono schiavi.Anna Chisari è nata in Sicilia e da più di trent'anni vive a Milano. Giornalista e blogger, ha scritto per fogli, ha diretto giornali, ha fatto radio per tanti anni. Il papà la voleva avvocato, la mamma «Sistemata Bene». Lei ha scontentato tutti e si è trovata un posto al Comune di Milano, dove cerca di comunicare cultura con i social.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Un romanzo che parla di discriminazione per circostanze e situazioni diverse. Siamo vicino ad Alba, in Piemonte, alla fine dell'Ottocento. Camilla da bambina ha un incidente e i genitori devono prendere una decisione difficile: farle amputare una gamba per garantirle la sopravvivenza. Camilla sarà così discriminata per la sua disabilità. Discriminati e isolati anche i suoi genitori, colpevoli, secondo i compaesani, di non aver voluto rispettare il volere di Dio e il destino, dando appunto il consenso all'amputazione. Camilla fortunatamente ha un carattere forte e determinato e risponde spesso a tono a chi la discrimina o a chi critica la sua storia d'amore con Felice, uno studente di medicina di una famiglia che si è arricchita. La discriminazione sarà anche quella che subirà lo stesso Felice quando, cacciato dai genitori che si oppongono al matrimonio con Camilla, andrà a lavorare nelle saline in Francia, dove gli italiani sono visti come nemici. Tutto questo è raccontato nel romanzo "Come sale sulla pelle" (Piemme) scritto da Anna Pavignano che ha sceneggiato, lo ricordiamo, tutti i film di Massimo Troisi da "Ricomincio da tre" a "Il Postino", per il quale fu candidata all'Oscar.
A metà Ottocento nasce quello che ancora oggi è il più antico manicomio criminale ancora funzionante in Inghilterra. Ci passarono in molti, sia uomini sia donne, inclusa qualche celebrità. In questo episodio vi racconto alcune delle loro storie.Buon ascolto!
James J. Heckman, Premio Nobel per l’Economia, ha discusso al Festival dell’Economia di Trento il tema del calo della fertilità globale. Se fino all’Ottocento la popolazione mondiale cresceva, oggi in molti Paesi - ad eccezione del continente africano e di alcune zone dell’America Latina - la natalità diminuisce. Corea del Sud e Cina sono i paesi più colpiti; il Ciad, invece, è tra i Paesi più giovani. Le cause non sono più legate alle risorse alimentari, ma a dinamiche sociali: la maggiore autonomia delle donne, l’ingresso più tardivo nel mondo del lavoro e la posticipazione della prima nascita sono fattori determinanti nel calo delle nascite nei paesi con le economie più avanzate.
Tatiana Crivelli"Bambine"Alice CeresaEdizioni Casagrandewww.edizionicasagrande.comBambine torna in una nuova edizione curata da Tatiana Crivelli sulla base di inediti materiali d'archivio. Un capolavoro di spiazzante attualità, «a metà strada tra Georges Perec e Agota Kristof» (Télérama).Con la distaccata curiosità di una zoologa intenta a decifrare i comportamenti di una specie animale sconosciuta, in Bambine Alice Ceresa osserva un particolare gruppo di mammiferi: una famiglia borghese del Novecento, formata da padre, madre e due figlie. Attraverso il suo sguardo scientifico, vediamo come le sorelline vengano iniziate a un mondo di usanze e convenzioni, dalla corretta manipolazione delle posate alla disposizione del mobilio. A questo asfissiante schema si può sottrarsi solo tramite ribellioni minime: momenti di sonnambulismo, disegni che satireggiano i genitori, brevi fughe nella «pericolosità del mondo». Nel seguire le bambine dalla prima infanzia all'adolescenza, Ceresa rileva e rivela «con splendido accanimento mentale», come ha scritto Giorgio Manganelli, i meccanismi della famiglia tradizionale, in cui ogni membro è costretto a interpretare un ruolo determinato da due indiscussi confini: il genere e l'età.Alla prima apparizione del libro, nel 1990, non era scontato cogliere con tanta nitidezza come tali confini, intersecandosi, segnassero le vite; e nemmeno lo era affermare che i ruoli tradizionali (uomo e donna, marito e moglie, figlia e genitore) fossero, appunto, ruoli, con le loro battute e i loro costumi. Ceresa lo rende evidente creando una propria lingua, il cui segreto risiede forse, come ha scritto Dacia Maraini, nel «felice stare in bilico frala lingua dell'intelligenza sperimentale e la lingua della memoria infantile».Alice Ceresa (Basilea 1923 - Roma 2001) nel 1950 si è trasferita dalla Svizzera a Roma, dove ha vissuto lavorando come traduttrice e consulente letteraria per Longanesi. Il suo esordio letterario avviene con La figlia prodiga (La Tartaruga 1967), cui seguirono La morte del padre (La Tartaruga 1979) e Bambine (Einaudi 1990). Nottetempo ha pubblicato Piccolo dizionario dell'inuguaglianza femminile (2007, 2020).Tatiana Crivelli Ordinaria di letteratura italiana all'università di Zurigo, già Visiting Professor nelle Università di Ann Arbor (Michigan) e di Venezia Ca' Foscari, è attiva in diversi comitati editoriali internazionali e dirige le riviste altrelettere (su studi di genere e letteratura italiana) e RISL (su Giacomo Leopardi). Tra i suoi campi di specializzazione ci sono le poetesse rinascimentali (in particolare Vittoria Colonna), le autrici dell'arcadia fra Sette e Ottocento (tra cui Teresa Bandettini, Fortunata Sulgher e Pellegra Bongiovanni) e gli studi culturali transnazionali (in quest'ambito ha diretto anche due progetti quadriennali di ricerca del Fondo Nazionale Svizzero). Realizzando nel 2007 (e poi: nottetempo, 2020) l'edizione postuma del Piccolo dizionario dell'inuguaglianza femminile di Alice Ceresa ha contribuito al rilancio di questa autrice, dedicandole, con il suo gruppo di ricerca zurighese, studi fondamentali. Ha curato la nuova edizione del suo secondo romanzo, Bambine (Casagrande 2025), presentato in anteprima al festival e condirige attualmente un progetto di edizione digitale della sua opera.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Londra, metà Ottocento. In un'umile casa del quartiere di Lambeth, la giovane Martha Bacon vive con il marito e i due figli. La sua è una vita qualunque, finché un gesto estremo sconvolge l'intera comunità. Chi era davvero Martha? Una madre sopraffatta dalla fatica o una mente sull'orlo dell'abisso? In questo episodio ricostruiamo una delle storie più disturbanti dell'epoca vittoriana, tra povertà, salute mentale e orrore.Buon ascolto di questo nuovo episodio della stagione Estate Noir (sconsigliato a persone sensibili).
Elena Garbarino"Il ballo delle acciughe"Bottega Errante Edizioniwww.bottegaerranteedizioni.itLa porta dell'osteria era aperta e lasciava intravedere l'oceano. Il sole stava tramontando alle loro spalle, come non si erano mai abituati a vedere.Un'osteria a Rio de Janeiro a fine Ottocento e il piroscafo Genova che solca i mari con tantissimi giovani uomini nella pancia. Un'ostessa e un finto prete, un giovane di provincia e un anarchico esule. Questi sono i luoghi e i personaggi che incrociano i loro destini in un romanzo che racconta i retroscena della vita degli emigranti italiani in Sudamerica e in particolare dei genovesi in Brasile. È la prima ondata migratoria di massa dall'Italia verso un continente nuovo e pieno di speranze. L'osteria della Ginna è un punto di riferimento per i genovesi in Brasile: pescatori nell'animo, di fronte ai pericoli si comportano come le acciughe, nuotano vicini e formano un pallone, fanno gruppo. Sperano di sembrare un pesce più grande e spaventare i propri predatori. I pericoli, però, non sono sempre visibili.Elena Garbarino (Genova, 1994). Si è laureata in Antropologia ed Etnologia presso l'università di Torino. Ha pubblicato con Marco Aime, Bruno Barba e Mara Surace Antropologi tra le righe (Genova University Press, 2020), con Mara Surace Spoiler! Serie tv e giustizia sociale (Meltemi, 2022) e Genova fuori rotta (Bottega Errante, 2023). Il ballo delle acciughe è il suo esordio nella narrativa.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Henri de Toulouse-Lautrec, vita e opere di una delle più importanti figure della pittura di fine Ottocento che realizzò il volantino del Moulin Rouge e dipinse il popolo della notte della Parigi della Belle Epoque.
Flavio Caroli"La linea d'ombra dell'arte"Memoria Festival, Mirandolahttps://memoriafestival.it/evento/la-linea-dombra-dellarte/L'altra storia dell'arte. I vinti vincitoricon Flavio Caroli e Bruno Gambarottamercoledì, 28 maggio, ore 18:30Polo del '900 | Piazzetta Antonicelli, TorinoMemoria Festival, MirandolaVenerdì 6 giugno 2025, ore 17:30La linea d'ombra dell'arteCon Flavio CaroliTutti conosciamo i grandi artisti che hanno saputo scrivere con le loro opere la storia dell'arte. Ma per uno di loro quanti sono stati gli artisti incompresi dai contemporanei o dalla critica? Flavio Caroli propone una nuova storia, in cui trovano posto anche quegli artisti e mecenati meno “alla moda” ma che hanno comunque lasciato un segno nell'evoluzione del pensiero creativo.Flavio Caroli"L'altra storia dell'arte"I vinti vincitoriRizzoli Libri«Un'altra storia dell'arte è possibile: la storia dei vinti, le cui idee hanno alimentato e orientato il futuro.»La storia dell'arte è stata scritta dai vincitori, cioè dagli artisti che hanno avuto la possibilità di imporre la propria scala di valori. Ma certamente l'evoluzione degli eventi e delle idee non è stata determinata esclusivamente da questi, poiché, in realtà, la storia è stata spesso nutrita dal pensiero di coloro che, in qualche punto della loro vicenda terrena, sono stati ritenuti "vinti". A partire da questo assunto, attraverso una riscrittura di alcune vicende della storia dell'arte, l'autore indaga sugli artisti, i centri, i mecenati che, apparentemente vinti rispetto alla linea tradizionale, sono in realtà "vinti vincitori", perché le loro idee e le loro opere hanno nutrito e indirizzato l'evoluzione della disciplina. Artisti controversi, dimenticati o misconosciuti: Flavio Caroli ritorna a indagare la linea d'ombra dell'arte che da sempre lo interessa, di artisti come Lorenzo Lotto, Giuseppe Maria Crespi o Filippo de Pisis, incompresi dai contemporanei o dalla critica d'arte, di centri come la Mantova del Rinascimento o la Milano del primo Ottocento, messi in ombra da città più "alla moda", o delle alterne vicende di grandi mecenati come i Farnese. E racconta di come artisti e opere apparentemente vinti abbiano potuto comunque portare avanti la loro versione e creare idee tali da influenzare il futuro.Flavio Caroli storico dell'arte moderna e contemporanea, è nato a Ravenna nel 1945. Dopo gli studi, inizia la carriera accademica che lo porta a diventare docente di Storia dell'Arte Moderna prima presso l'Università di Salerno, poi a Firenze e infine al Politecnico di Milano e allo IULM. Ha dedicato i suoi studi alla linea introspettiva dell'arte occidentale, con molte pubblicazioni e mostre. Ha collaborato alle pagine culturali di numerose testate, tra cui il “Corriere della Sera” e il “Sole 24 Ore”. Fra i suoi libri: L'Anima e il Volto (1998), Il volto e l'anima della natura (2009), Il volto dell'amore (2011), Il volto dell'Occidente (2012), Anime e Volti. L'arte dalla Psicologia alla Psicoanalisi (2014), Il museo dei capricci. 200 quadri da rubare (2016). Nel 2023, per Solferino, ha pubblicato Storia sentimentale dell'arte. Un'educazione alla bellezza. Il suo ultimo libro è L'altra storia dell'arte (Rizzoli, 2024).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Daniela Ferrari"Flora"L'incanto dei fiori nell'arte italiana dal Novecento a oggi.Fondazione Magnani-Rocca, Mamiano di Traversetolo, ParmaMostra aperta fino al 29 giugno 2025https://www.magnanirocca.it/flora/Boldini, Segantini, Previati, Chini, Balla, Boccioni, Severini, Depero, Wildt, de Chirico, Savinio, Casorati, Donghi, Morandi, de Pisis, Carrà, Campigli, Mafai, Guttuso, Fontana, Schifano, Kounellis, Paolini e altri.I fiori, con la loro bellezza effimera e la loro carica simbolica, hanno ispirato generazioni di artisti. Con l'arrivo della primavera, la Fondazione Magnani-Rocca celebra questo soggetto eterno con una mostra unica: oltre 150 opere, dai maestri del Simbolismo all'Arte contemporanea, trasformano la Villa dei Capolavori in un giardino d'arte e poesia.La mostra Flora. L'incanto dei fiori nell'arte italiana dal Novecento a oggi è in programma dal 15 marzo al 29 giugno 2025 alla Villa dei Capolavori, sede della Fondazione Magnani-Rocca a Mamiano di Traversetolo (Parma), immersa nello splendore del Parco Romantico, appena restaurato. Col suo giardino all'italiana, il giardino all'inglese, il biolago e il nuovo giardino contemporaneo ispirato al New Perennial Movement, il Parco offre un'esperienza multisensoriale che cambia con il susseguirsi delle stagioni.Oltre 150 capolavori per un omaggio floreale all'arte italianaLa mostra presenta oltre 150 capolavori “floreali” dei più grandi maestri dell'arte italiana, da fine Ottocento fino alla contemporaneità. Le Ortensie di Segantini, Longoni e Fornara, le Dalie di Previati e Donghi, l'esplosiva Flora magica di Depero e i mazzi ipnotici di fiordalisi, papaveri e margherite di Casorati, il Gladiolo fulminato di de Pisis e i Crisantemi di de Chirico e Cremona. Accanto a queste meraviglie, le sale della Villa ospitano un percorso che attraversa Simbolismo, Futurismo, Realismo magico, Astrazione e le nuove forme espressive della contemporaneità.Parallelamente viene presentato il restauro del Parco Romantico che circonda la Villa dei Capolavori: un gioiello paesaggistico unico in Italia che si estende per dodici ettari e che comprende un giardino all'inglese, un giardino all'italiana e il nuovo giardino contemporaneo.Un patrimonio verde con centinaia di nuovi alberi, arbusti e fiori, con piante esotiche e monumentali a circondare la villa che fu dimora di Luigi Magnani. Il Parco Romantico conserva anche tre esemplari maestosi iscritti nell'Elenco degli alberi monumentali d'Italia: Cedrus libani, Sequoia sempervirens, Platanus hybrida, che sono stati oggetto di cure speciali. Con l'aggiunta di un biolago e l'esperienza multisensoriale del nuovo giardino contemporaneo ispirato al New Perennial Movement, in cui i visitatori saranno avvolti da un'esplosione di colori e profumi, immersi in un paesaggio che cambia nei mesi, stagione dopo stagione. Un restauro realizzato grazie al supporto del Ministero della Cultura con i fondi PNRR. Luigi Magnani, precursore di una sensibilità ambientale sorprendentemente moderna per il suo tempo, è stato tra i fondatori di Italia Nostra, uno dei primi movimenti ambientalisti italiani, impegnato nella protezione integrale del patrimonio culturale e ambientale del Paese. Questa visione pionieristica dimostra la sua profonda attenzione per la salvaguardia della bellezza e della natura, in un periodo storico in cui la coscienza ambientalista non era ancora così affermata.Fondazione Magnani-Rocca, via Fondazione Magnani-Rocca 4, Mamiano di Traversetolo (Parma).Mostra e Catalogo (Dario Cimorelli Editore) a cura di Daniela Ferrari e Stefano Roffi, con saggi dei curatori e di Carlo Mambriani, Elisa Martini, Sergio Risaliti, Chiara Vorrasi, oltre alle immagini di tutte le opere esposte.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Emmeline Pankhurst e il femminismo: storia e protagoniste del movimento per l'emancipazione femminile tra l'Ottocento e il Novecento.
Nel cuore della Basilicata, tra foreste fitte e paesi in rivolta, nasce a metà Ottocento l'incontro che cambierà il volto del brigantaggio meridionale: quello tra Carmine Crocco - il generale dei briganti - e Ninco Nanco, giovane dallo sguardo spietato, tipico di chi ha già scelto il proprio destino. In questo episodio ricostruiamo la loro alleanza, tra lealtà assoluta, ferocia e guerra allo Stato unitario. Una storia vera, che ha lasciato un'ombra lunga sui monti del Sud.Buon ascolto di questo primo episodio della 23esima stagione, il secondo volume dedicato ai Briganti!
Sissi, imperatrice anticonformista e moglie di Francesco Giuseppe, visse tra sfarzo e inquietudine, fino al suo assassinio nel 1898.
La borghesia e l'età del progresso hanno segnato l'Europa con ideali di crescita, innovazione e cambiamento sociale, influenzando economia e politica.
Europa e i cambiamenti dell'800 portarono trasformazioni sociali, economiche e politiche, tra la Rivoluzione francese, l'industria e il Congresso di Vienna.
Paolo Bolpagni"Hammershøi e i pittori del silenzio tra il nord Europa e l'Italia"Palazzo Roverella, Rovigowww.palazzoroverella.comFino al 29 giugno 2025 a Rovigo a Palazzo Roverella si terrà, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, e curata da Paolo Bolpagni, la prima mostra italiana dedicata a Vilhelm Hammershøi (Copenaghen, 1864-1916), che fu il più grande pittore danese della propria epoca, uno dei geni dell'arte europea tra fine Ottocento e inizio Novecento.Da pochi anni è in atto la sua riscoperta, e da personaggio quasi dimenticato Hammershøi è diventato uno dei più richiesti al mondo: nel mercato le quotazioni hanno raggiunto livelli strabilianti, con aumenti esponenziali osservabili addirittura di mese in mese; e i musei di tutto il globo si stanno contendendo le sue opere per organizzare retrospettive. Nel 2025 quella di Palazzo Roverella sarà non soltanto la prima mostra italiana dedicata al pittore danese, ma l'unica a livello internazionale. Ciò rende davvero eccezionale l'impresa rodigina, che si pone anche l'obiettivo di porre a confronto i capolavori di Hammershøi con opere di importanti artisti a lui contemporanei, con un occhio di riguardo – in tali accostamenti – all'Italia, ai Paesi scandinavi, alla Francia e al Belgio. In effetti ci sono elementi che accomunano gli appartenenti a questa poetica del silenzio, della solitudine, delle vedute cittadine deserte, dei “paesaggi dell'anima”. Però i visitatori scopriranno che in Hammershøi c'è qualcosa di più, di sottilmente inquietante, di angoscioso e forse addirittura di torbido: le sue donne sono ritratte quasi sempre di spalle; gli ambienti domestici, in apparenza ordinati e tranquilli, lasciano in realtà presagire o sospettare drammi segreti, o l'attesa di tragedie incombenti, con un senso claustrofobico.La biografia stessa dell'artista, che viaggiò di frequente (in special modo in Italia, in Inghilterra e nei Paesi Bassi), ma in verità fu un uomo solitario, induce a riflettere su alcuni aspetti enigmatici: pur sposatosi, Hammershøi mantenne un rapporto strettissimo, quasi simbiotico, con la madre, tornando spesso a dormire da lei; la moglie e modella prediletta, Ida Ilsted, fu colpita da una grave malattia mentale; la sua pittura, che ispirerà il grande regista cinematografico Carl Theodor Dreyer, fu definita “nevrastenica”. Ce n'è abbastanza per attendere come un autentico e irripetibile evento la mostra di Palazzo Roverella."Hammershøi e i pittori del silenzio tra il nord Europa e l'Italia"Dario Cimorelli Editorewww.dariocimorellieditore.itIl volume accompagna la prima mostra italiana dedicata a Vilhelm Hammershøi (Copenaghen, 1864-1916), il più grande pittore danese della propria epoca. Protagonista dell'arte europea tra fine Ottocento e inizio Novecento, la sua opera viene messa a confronto con le creazioni degli artisti a lui contemporanei, tra il Nord Europa e l'Italia.Più di 100 opere presentano una pittura raramente indagata quanto misteriosa ed affascinante. Una pittura che racconta il silenzio e l'introspezione, dove gli ambienti domestici così come le vedute cittadine descrivono i paesaggi dell'anima.Ma in Hammershøi c'è qualcosa di più, le sue donne, ritratte quasi sempre di spalle, in ambienti ordinati e tranquilli, lasciano presagire tanto la serenità quanto drammi segreti o piuttosto l'attesa di nuovi accadimenti.Il catalogo è arricchito dai testi critici di Paolo Bolpagni, curatore del volume, Annette Rosenvold Hvidt, Claudia Cieri Via, Luca Esposito e Francesco Parisi.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Nel 1869, l'artista Johann Varrone regala un suo paesaggio, dal titolo Campagna romana al municipio di Bellinzona: è la prima opera d'arte donata alla città. Un dipinto che simbolicamente segna l'inizio della collezione d'arte cittadina. Oggi è una delle oltre 7mila opere appartenenti alle collezioni del Museo Villa dei Cedri, inaugurato nell'aprile del 1985. Un patrimonio culturale che è il frutto di una lunga storia di condivisione e di dialogo tra collezionismo e mecenatismo privato e istituzioni pubbliche; una storia strettamente intrecciata con quella della città di Bellinzona e del suo territorio, che a partire da fine Ottocento, grazie anche alla ferrovia, svilupperà una vivace scena culturale. Le tappe e gli aspetti meno noti di questo percorso sono ora ricostruiti in una mostra e approfonditi per la prima volta in un'importante pubblicazione curate dalla storica dell'arte Manuela Khan Rossi che insieme a Carole Haensler, direttrice di Bellinzona Musei saranno ospiti di Voci dipinte. Tra gli artisti presenti nelle collezioni bellinzonesi anche Filippo Franzoni, il pittore locarnese di respiro europeo, che in queste settimane la mostra inaugurata al Masi di Lugano mette in dialogo con una serie di dipinti di Ferdinand Hodler, rivelando sorprendenti convergenze tra i due importanti artisti e protagonisti della scena culturale nazionale in un periodo cruciale tra fine Ottocento e inizio Novecento. L'abbiamo visitata insieme alla curatrice Cristina Sonderegger.
Annamaria Bava"Da Botticelli a Mucha"Sale Chiablese, Musei Reali di TorinoNelle Sale Chiablese dei Musei Reali di Torino, la mostra DA BOTTICELLI A MUCHA. Bellezza, Natura, Seduzione, un viaggio nella seduzione e nella bellezza espresse attraverso il mito, la natura e l'universo femminile, da sempre principali soggetti della creazione artistica.Con oltre 100 opere tra dipinti, disegni, sculture antiche e oggetti d'arte provenienti dai Musei Reali di Torino, dalle Gallerie degli Uffizi e da molte altre prestigiose istituzioni, la mostra spazia da magnifiche statue e bassorilievi archeologici di età romana, passando da Botticelli e Lorenzo di Credi – di cui vengono messi a confronto due incredibili capolavori – proseguendo con opere rinascimentali; un excursus per temi che toccano il mito, il fascino dell'antico, la natura e l'universo femminile, fino ad arrivare all'inizio del Novecento con la seduzione delle opere di Alphonse Mucha, maestro dell'Art Nouveau.Tra i capolavori in mostra, la Venere di Botticelli della Galleria Sabauda e la Dama con l'unicorno di Luca Longhi da Castel Sant'Angelo.La mostra contiene anche preziosi focus su figure femminili straordinarie quali la Contessa di Castiglione, figura emblematica di fine Ottocento, nobildonna di rara bellezza e seducente agente segreto, o ancora principesse e regine di Casa Savoia.Vengono anche svelate, per la prima volta, le indagini diagnostiche realizzate sulla Venere di Botticelli, da cui si potranno scoprire i pensieri e i ripensamenti dell'artista.Contestualmente, ospite d'onore della mostra, lo splendido Volto di fanciulla, disegno autografo di Leonardo da Vinci realizzato tra il 1478 e il 1485 circa, proveniente dalla Biblioteca Reale ed esposto nel nuovo Spazio Leonardo al primo piano della Galleria Sabauda.Prodotta dai Musei Reali di Torino e da Arthemisia, la mostra è curata da Annamaria Bava.Anna Maria Bava, ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia e critica d'Arte e il post-dottorato di ricerca in Storia dell'arte moderna presso l'Università di Torino. Nel 1999 è diventata funzionario della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte. Dal 2011 è direttrice della Galleria Sabauda e ha curato il riordinamento dei nuovi settori a partire dal 2017. Ha pubblicato numerosi saggi, in particolare sul caravaggismo, sull'arte piemontese e sul collezionismo sabaudo tra il Cinquecento e il Settecento e ha curato diverse mostre in Italia e all'estero fra cui, tra le ultime, Le meraviglie del mondo: le collezioni di Carlo Emanuele I di Savoia; Van Dyck pittore di corte; Rubens. Capolavori d'arte dei Musei Italiani; Riccardo Gualino imprenditore e collezionista; Sulle tracce di Raffaello nelle collezioni sabaude; Le Signore dell'Arte. Storie di donne tra ‘500 e ‘600; Rembrandt incontra Rembrandt. Dialoghi in Galleria.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
L'ospite di questa settimana è ANTONIO BONANNO, illustratore. Antonio è illustratore e autore di albi illustrati, è anche art director e grafico pubblicitario, oltre che professore di Grafica. Questa settimana facciamo un viaggio indietro nel tempo. Andiamo indietro fino all'epoca vittoriana, a fine Ottocento, tra rivoluzione industriale, scoperte scientifiche, grande attenzione a stile ed eleganza. Antonio ci fa da guida in quel mondo che gli piace disegnare con mille particolari. Nell'episodio di questa settimana parliamo di baffi, cappelli, gentilezza e tanto altro ancora.Ogni settimana una nuova storia, una nuova vita, dietro le immagini.Questo è un podcast indipendente. Clicca i link qui di seguito per: Diventare un mio PATREON e sostenere questo podcast con un piccolo contributo per coprire le spese di produzione ed aiutarmi a continuare questo progetto;Ricevere la NEWSLETTER de “Il Mondo Invisibile” in cui condivido cosa imparo ogni settimana dagli ospiti del podcast e cosa voglio ricordare per la mia pratica creativa; Seguire l'account Instagram @ilmondoinvisibilepodcast e la pagina facebook con lo stesso nome, per vedere le opere degli artisti, e per mandarmi i tuoi commenti. Grazie milleA presto!
Claudio Giovanardi"Voci da casa Pascoli"La Lepre Edizioniwww.lalepreedizioni.comQuesto libro non è una biografia di Giovanni Pascoli. È un romanzo nel quale si indaga la grandezza del poeta attraverso le vicende di una vita, la sua, così normale che più normale non si sarebbe potuto, sia purecon la tragedia dell'uccisione del padre. La sua storia è quella di un gigante malgré lui. Un uomo che non ha cercato la poesia, ma che è stato cercato e trovato dalla poesia, alla quale si è dovuto piegare quasi controvoglia. Un uomo che, quando faceva il professore, si vergognava di essere poeta e che, quando faceva il poeta, si vergognava di essere professore. Un uomo pienamente immerso nella vita della provincia italiana del secondo Ottocento. Il romanzo è una festa di coriandoli, in ciascuno dei quali è raffigurato un frammento della vita di Giovanni o dei suoi fratelli o delle sue sorelle o dei suoi amici o dei suoi nemici; un coro polifonico in cui ogni voce s'incontra o si scontra con quella del poeta; un affresco in cui le figure laterali assumono la stessa importanza di quella centrale.Claudio Giovanardi è nato e vive a Roma. Insegna Storia della lingua italiana all'Università Roma Tre. Con La Lepre ha già pubblicato due romanzi: A mezz'ora e trenta giorni dalla fine (La Lepre 2016, selezionato nella dozzina del Premio Viareggio 2017) e A sud dell'inferno. Enigma in quattro quadri (La Lepre, 2021). Nel 2023 ha pubblicato il romanzo I voli mancati con le Edizioni Efesto.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Francia del Sud, fine Ottocento. Nel silenzio di una notte di dicembre del 1890 un'anziana vedova viene strangolata a morte. Chi ha ucciso Madame Mouttet e perché? Buon ascolto di un nuovo, cupo episodio criminale ottocentesco.
In un villaggio polacco di fine Ottocento, la giovane Jagna viene data in sposa a un ricco contadino vedovo, molto più vecchio di lei, nonché padre del suo amante. Un film tratto da un romanzo Premio Nobel e realizzato con riprese dal vivo poi tradotte in pittura da oltre cento esperti di tecnica a olio. Una vera e propria opera d'arte in movimento, dai registi di “Loving Vincent”.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Un marinaio violento, una moglie terrorizzata, una gita in barca al castello d'If, vicino a Marsiglia. Questa è la storia di Alphonse Roustan e di Maria Ginet.Buon ascolto del primo episodio della stagione n°22 di Ottocento oscuro, "Cuore nero".
Vito Bruschini"I banchieri del diavolo"I fratelli BergmeyerNewton Compton Editoriwww.newtoncompton.comUn manoscritto perduto, un omicidio rituale e un segreto che potrebbe cambiare la storiaLa giovane Marion, un'aspirante scrittrice con un particolare talento come ricercatrice di fonti storiche, viene incaricata dal celebre scrittore Michel Constantin di effettuare per lui delle ricerche sulla Rivoluzione francese per un saggio che sta scrivendo. Ottenuta l'autorizzazione a entrare nell'Archivio vaticano, durante il lavoro Marion si imbatte in un manoscritto in tedesco, firmato nientemeno che da Victor Hugo. Il romanzo, di cui nessuno conosceva l'esistenza, parla dell'ascesa della famiglia Bergmeyer, degli importanti banchieri di fine Ottocento. Tuttavia, l'entusiasmo di Marion per la straordinaria scoperta viene presto oscurato da un evento tragico: tornata a casa di Constantin per aggiornarlo sulla sua ricerca, trova lo scrittore assassinato con un'ascia bipenne. Quella di Constantin è solo la prima delle morti che cominciano a funestare la vita di Marion, una serie di brutali omicidi che paiono avere un carattere rituale e che sembrano in qualche modo legati al romanzo perduto di Hugo... e anche a un torbido segreto nascosto nel passato della stessa Marion.Vito BruschiniGiornalista professionista, dirige la «Globalpress Italia», agenzia stampa per gli italiani nel mondo. Con la Newton Compton ha pubblicato, tra gli altri, The Father. Il padrino dei padrini; I segreti del club Bilderberg; I cospiratori del Priorato; Rapimento e riscatto; Miserere. Attentato in Vaticano; Il traditore della mafia: nella finzione del romanzo si nasconde una storia vera e I banchieri del diavolo. I fratelli Bergmeyer. I suoi libri sono tradotti all'estero IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Michele Paolino"La Bohème italiana"Emilio SalgariEdizioni del Capricornowww.edizionidelcapricorno.it “La Bohème italiana”, pubblicato per la prima volta nel 1909, è l'unico romanzo non d'avventura scritto da Emilio Salgari, un libro strano, anomalo e inclassificabile nel mare magnum salgariano di oltre 200 opere esotiche, tra romanzi e racconti, sfornate a ripetizione per sbarcare il lunario e compiacere i lettori, ma snobbate dai circoli letterari dell'epoca.Racconta le scapigliate vicende (in parte autobiografiche) di un variopinto gruppo di giovani artisti e letterati squattrinati e geniali che, abbandonando la vita di città (la Torino di fine Ottocento, qui ribattezzata “Grissinopoli”), si recano in campagna per fondare una piccola comunità artistica, la «Topaia».«Bisogna di nuovo ubriacarsi, abitare le soffitte e farsi crescere la barba». Come nel celebre libro di Henri Murger, da cui Giacomo Puccini trarrà la sua Bohème, i protagonisti di Salgari trascorrono una vita goliardica e spensierata, rocambolesca e divertente, fra abbondanti bevute di barbera e grappini, scherzi funambolici e lunghe partite a carte, rumorosi festini e incoscienti peripezie, infinite discussioni e schiamazzi teatrali, in una perenne situazione di ristrettezze economiche che li costringe a mettere in campo ingegnosi espedienti per ovviare alla continua «scarsità delle loro borse», come aste di improbabili oggetti, produzione di falsi papiri egiziani, apparizioni di spettri…E tuttavia, come nella Bohème pucciniana il Grande Freddo finisce per stringere Rodolfo e Mimì in un abbraccio mortale, così il testo di Salgari è pervaso dalla malinconia per un periodo della vita ormai perduto per sempre. Una rielaborazione ironica, scanzonata e dolceamara della sua stessa esistenza, agli antipodi del Salgari eroico. Un tentativo di onorare il proprio debito culturale, dichiarando a posteriori la propria appartenenza ad un movimento artistico e letterario, la “Scapigliatura” per l'appunto.Un Salgari molto diverso dal creatore delle avventure dei pirati malesi, lontanissimo dai mari d'Oriente e dagli esotismi per cui è diventato celebre: uno scrittore brillante, umoristico e insieme malinconico, vigoroso e anticonformista, ironico e scanzonato, talora nostalgico, mai decadente. Una (ri)scoperta preziosa; un piccolo capolavoro di virtuosa leggerezza. Un testo quasi sconosciuto, che vale davvero la pena di rileggere.«La Bohème italiana assomiglia a un messaggio rinchiuso in una bottiglia, a una richiesta d'aiuto, a una battaglia interiore tra malessere e voglia di vivere, a un invito, per tutti noi ‘cari amici lettori', a non smarrire le gioie, le speranze, la vivacità della nostra giovinezza. Una gemma rara, questa quasi autobiografia del papà dei nostri eroi, che non avrebbe di certo sfigurato tra i vasi di metallo prezioso, le perle, i cumuli di diamanti e di brillanti mescolati assieme, ‘scintillanti come tanti soli, sotto i riflessi della gran lampada dorata sospesa al soffitto' nel covo della Tigre della Malesia» (Michele Paolino). Emilio Salgari (Verona, 1862 - Torino, 1911) è stato il più popolare scrittore di romanzi di avventura della storia della letteratura italiana. Il ciclo dei pirati della Malesia, quello dei corsari delle Antille e storie fantastiche come Le meraviglie del Duemila (il testo più importante della protofantascienza in Italia), scritti senza mai abbandonare le sue case di Verona prima e di Torino poi, lo hanno fatto diventare celebre. I suoi più di 80 romanzi sono stati continuamente ristampati, con straordinario successo, e tutta[1]via fu sempre afflitto da angustie economiche. A lungo ignorato dalla critica, morì suicida nel parco di Villa Rey a Torino.Michele Paolino è nato nel 1966 in Borgo San Paolo, storico quartiere operaio di Torino, da una famiglia di origine lucana. Padre di tre figli, di cui una in affidamento, laureato in Scienze politiche, è stato per dieci anni presidente di circoscrizione e per nove consigliere comunale della sua città. Giornalista pubblicista, si occupa di comunicazione e di social media. Appassionato di musica d'autore italiana, conduce da alcuni anni una trasmissione dedicata a questo genere musicale su una web radio.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
"Malbianco" (Einaudi) è il nuovo romanzo di Mario Desiati, premio Strega nel 2022 con "Spatriati". Anche in questo caso c'è il tema delle origini, non tanto però quelle geografiche, piuttosto quelle del sangue, i legami familiari. La voce narrante è quella di un uomo, Marco Petrovici, che lascia Berlino dopo averci vissuto per qualche anno. Ha iniziato a svenire e ad avere attacchi di panico e torna dai genitori a Taranto. E' l'occasione per ricostruire il passato della sua famiglia, una storia tramandata con tante omissioni e punti di vista discordanti. Attraverso qualche ricerca, guidato anche dal diario di uno zio ormai scomparso, ricostruisce le vicende del nonno Demetrio e di suo fratello Pepin andati in guerra, ma tornati solo nel '47. Che cosa avevano fatto in quei due anni? E perché i genitori evitano le sue domande? Marco Petrovici decide di indagare la storia della sua famiglia e lo fa con un tempo lento: non è una detective story, quanto piuttosto un viaggio nella memoria familiare. Nella seconda parte parliamo di "La prima regina" (Nord), il nuovo romanzo di Alessandra Selmi, autrice fra l'altro di "Al di qua del fiume" in cui ricostruiva in un mix di fatti reali e finzione la storia della famiglia imprenditoriale Crespi che aveva dato vita a un villaggio industriale alla fine dell'Ottocento. Anche in questo romanzo siamo nell'Ottocento e la realtà si mescola alla fiction. Il personaggio reale è quello di Margherita, la prima regina d'Italia, moglie di Umberto, figlio di Vittorio Emanuele. Margherita è stata educata fin da piccola con l'idea che sarebbe diventata regina. Il matrimonio con Umberto non è dei più felici: lui è innamorato di un'altra donna e ha diverse amanti. Dall'altra parte seguiamo le vicende di Nina, personaggio di fantasia: è una ragazzina di famiglia povera, cresciuta dal fratello, che diventa una delle cameriere di Palazzo Reale e di Margherita. Due storie che si sfiorano, due vite schiacciate da un destino segnato perché quella di Margherita è una vita che subisce gli obblighi di corte, quella di Nina è una vita provata dalla povertà. Ma in entrambe le donne c'è un desiderio di affermazione o addirittura di riscatto.
Giancarla Bertero"Giambattista Bodoni da Saluzzo all'Europa"Fusta Editorewww.fustaeditore.itTra i numerosi saluzzesi illustri Giambattista Bodoni è il più noto a livello internazionale. La sua opera di disegnatore di caratteri costituisce una pietra miliare nella storia della tipografia e al tempo stesso, trascorsi più di due secoli, è ancora ben presente, nella nostra quotidianità: marchi noti come IBM ed Emporio Armani veicolano i loro messaggi pubblicitari attraverso i caratteri bodoni e i loro ridisegni, il giornale La Repubblica, collane editoriali come la Biblioteca Universale Rizzoli (BUR), l'editoria di qualità li hanno scelti a garanzia di leggibilità ed eleganza. Tuttavia Bodoni non ha soltanto creato caratteri, ci ha lasciato un modello d'impaginazione, opera di studio e di gusto personale, in un momento in cui la tipografia era decaduta rispetto ai primi maestri rinascimentali e i prodotti editoriali che circolavano erano poco leggibili. Il libro racconta la vicenda umana e professionale di un uomo, che lavorando con rigore e tenacia ha inventato quell'arte che oggi esiste, ma che prima di lui non c'era: l'arte grafica ovvero il graphic design.Giambattista Bodoni (Saluzzo 1740- Parma 1813) è stato tipografo secondo l'idea dell'Encyclopédie di Diderot e D'Alembert, ovvero stampatore, disegnatore, incisore e fonditore di caratteri, nonché editore, impegnato a curare le varie fasi di produzione dei libri e il rapporto con committenti, mecenati, autori, come testimonia il suo archivio di dodicimila lettere. Il francese Firmin Didot e Bodoni inventarono il carattere romano moderno, chiudendo l'era dei tipi umanistici. Didot lo usò per primo nel 1784 e Bodoni lo perfezionò per tutta la vita ricercando le giuste proporzioni e l'armonia perfetta. Tre città, Saluzzo, Roma e Parma furono di importanza capitale per la sua affermazione professionale. Nella città natale compì i primi studi e la famiglia di tipografi gli diede i primi rudimenti dell'arte, a Roma svolse l'apprendistato nell'ambiente cosmopolita della stamperia poliglotta della congregazione di Propaganda Fide. Con questo bagaglio rispose all'invito del duca di Parma di creare dal nulla una tipografia di Stato, che nel giro di pochi anni divenne un'attrattiva celebre in città per viaggiatori colti nell'epoca del Grand Tour. Carlo Dionisotti ha scritto che tra Sette e Ottocento, subito al di sotto dello scultore Antonio Canova, il rappresentante più noto della cultura italiana non fu un letterato, un Monti, Foscolo o Alfieri ma il tipografo Bodoni. Giancarla Bertero non tralascia alcun aspetto della biografia, della produzione editoriale del Saluzzese e del contesto in cui si svolse, riportando talvolta notizie inedite o poco note. Di capitolo in capitolo percorre l'itinerario bodoniano, con successi, difficoltà e riconoscimenti ufficiali come il premio all'Esposizione Universale di Parigi del 1806, vincendo la concorrenza di Didot, e l'apprezzamento del re di Napoli Gioacchino Murat per la stampa dei classici francesi. Completa l'opera una rassegna sintetica dei ridisegni dei caratteri Bodoni nel corso del Novecento e fino ai giorni nostri.Giancarla BerteroDopo la Laurea in materie letterarie conseguita all'Università di Torino e il lavoro di catalogazione alla Biblioteca Centro Rete di Pinerolo, dal 1988 al 2018 è stata direttrice della Biblioteca Civica e della sezione storica di Saluzzo. Ha riordinato gli oltre 17.000 volumi del patrimonio librario antico della Città, comprendente la prestigiosa collezione bodoniana e ha contribuito a far conoscere e a valorizzare il patrimonio storico-artistico comunale attraverso l'allestimento di mostre, l'organizzazione di convegni, attività didattiche, visite guidate rivolte agli studenti e al pubblico adulto, conferenze e studi. Sono numerose le sue pubblicazioni, tra le quali quelle relative a Bodoni sono le seguenti: Il disegno di Bodoni, in AND Rivista di Architetture, Città e Architetti, Firenze, 2017, n. 31; l'introduzione alla riproduzione anastatica dell'Oratio Dominica, Savigliano, L'Artistica Editrice, 2008; Biografia di G.B. Bodoni, L'opera di G.B. Bodoni, Le edizioni illustrate, Volumi di tecnica tipografica, in La collezione bodoniana della Biblioteca Civica di Saluzzo, cd-rom, Comune di Saluzzo - Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo, 2003; ha curato il volume La Collezione Bodoniana della Biblioteca Civica di Saluzzo, Collegno, Altieri, 1995.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Apparso nel 1869, L'educazione sentimentale è il roman parisien che Flaubert sognava di scrivere da tempo e sul quale lavorò assiduamente per circa sei anni. Il risultato, come ci spiega Yasmina Mélaouah, è una ricostruzione accuratissima della società francese di metà Ottocento, in cui il grande maestro di stile riesce a riprodurre il chiacchiericcio ininterrotto dei salotti borghesi e i desideri inconfessati dei singoli protagonisti. Ma è proprio il ritmo serrato dei dialoghi a rivelare, per contrasto, il vuoto e l'insensatezza umana. Così tutte le ambizioni di Frédéric Moreau saranno destinate al fallimento, a partire da quell'amore puro e assoluto per l'enigmatica Madame Arnoux. Misurarsi con questo classico per Yasmina Melaouah ha significato fare i conti non solo con la prosa impareggiabile di Flaubert, ma anche con l'eleganza delle traduzioni italiane già esistenti, alla ricerca di un suo personale modo di intendere e restituire la bellezza. Éducation n°34 © 2024 by Giovanni Cascavilla is licensed under Creative Commons Attribution-NoDerivatives 4.0 International. To view a copy of this license, visit https://creativecommons.org/licenses/by-nd/4.0/
Elisabetta Chiodini"Realtà Impressione Simbolo"PaesaggiDa Migliara a Pellizza da VolpedoCastello di NovaraOltre settanta opere straordinarie, provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private, fanno luce sull'evoluzione della pittura di paesaggio tra Piemonte e Lombardia dagli anni Venti dell'Ottocento al primo decennio del Novecento. Un aspetto poco noto, ma peculiare per la storia dell'arte, di cui sono stati protagonisti alcuni dei più importanti artisti attivi in Italia e in Europa in quel periodo.Dalla campagna all'alta montagna, dai laghi al mare fino ad arrivare ai paesaggi urbani del cuore di Milano, ai Navigli e al Carrobbio, METS Percorsi d'Arte porta al Castello di Novara un tema sempre molto amato e foriero di nuovi approfondimenti.La rassegna, a cura di Elisabetta Chiodini, giunge dopo il grande successo di pubblico e critica registrato dalle mostre Boldini, De Nittis et Les Italiens de Paris (2023-2024); Milano da Romantica a Scapigliata (2022-2023); Il mito di Venezia. Da Hayez alla Biennale (2021-2022); Divisionismo. La rivoluzione della luce (2019-2021) e Ottocento in collezione. Dai Macchiaioli a Segantini (2018-2019) ed è organizzata da METS congiuntamente a Comune di Novara e Fondazione Castello di Novara, con il patrocinio e il contributo di Regione Piemonte, il patrocinio di Commissione Europea e Provincia di Novara, ed è realizzata grazie al sostegno di Banco BPM (Main sponsor), Esseco S.r.l. e De Agostini Editore S.p.A. (Sponsor), con il contributo di Artekasa S.r.l., Camporelli S.N.C., Comoli Ferrari & C. S.p.A., IGOR s.r.l. e Mirato S.p.A. Si avvale inoltre della collaborazione di Ad Artem, Ente Turismo Terre dell'Alto Piemonte, Big/Ciaccio Arte, EnjoyMuseum S.r.l. e del supporto di Enrico Gallerie d'Arte e Gallerie Maspes Milano.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Qual era la situazione delle donne in Italia a cavallo tra ‘800 e ‘900? Che influenza ha avuto la Prima Guerra Mondiale sul ruole delle donne nella società italiana?Per approfondire e lasciare un commento leggi qui: https://www.italiantimezone.com/podcast-stagione-4/donne-e-femminismi-ottocento-novecento-italiaRicevi le mie lettere dal mondo, in italiano: www.italiantimezone.com/newsletter
Nicola Pesca"La biblioteca dei libri dimenticati"Mondadori Editorewww.mondadori.itLeda è una giovane donna che vuole scappare da un remoto paese di provincia per liberarsi dalle insicurezze e dai traumi che la sua famiglia le ha inflitto. Per farlo decide che l'unico modo è quello di provare a realizzare il suo sogno: aprire una piccola libreria a Venezia. Nel frattempo, un gattino nero di nome Erinni si trova sbattuto fuori dall'appartamento dove era nato e deve cominciare la sua esistenza da randagio per le calli veneziane. Spaesati e soli, Leda ed Erinni sembrano ineluttabilmente destinati a incontrarsi. La piccola libreria, però, non è come le altre, è un luogo protetto, incantato. Infatti un giorno, abbattendo un muro di mattoni, Leda scopre che nel locale è nascosta una biblioteca molto antica e particolare. I suoi scaffali ospitano i libri dimenticati, quelli perduti e gli “pseudobiblion”. Sono le opere che i grandi scrittori e le grandi scrittrici del passato hanno anche solo sognato ma non hanno mai scritto: come il seguito delle Anime morte di Gogol, il secondo libro della Poetica di Aristotele o le Odi perdute di Baudelaire. Tuttavia, la libreria non nasconde soltanto questi volumi unici e preziosi. Una sera, infatti, Leda scopre che la stanza segreta è anche un portale che le permette, notte dopo notte, di fare incontri straordinari: di passeggiare con Fëdor Dostoevskij nelle vie innevate della San Pietroburgo dell'epoca o con Giacomo Leopardi tra le stradine arroccate della Recanati di inizio Ottocento. Proprio come avrebbero fatto i loro libri, questi grandi scrittori, attraverso dialoghi profondi e toccanti, guidano Leda verso una nuova comprensione di sé, dell'amore e del senso della vita. La biblioteca dei libri dimenticati è un viaggio magico tra sogni infranti e nuovi inizi in cui le emozioni fluiscono placide come i canali tra le calli e i ponti di Venezia. Un romanzo delicato e poetico, che racconta la fragilità dell'animo umano e il potere salvifico della letteratura.Nicola Pesce (1984) vive in un bosco, legge libri e spacca legna. Innamorato della vita lenta e delle piccole cose, lavora ogni giorno attivamente per diffondere la gentilezza e l'amore per la cultura.Attraverso i suoi profili social, organizza numerose iniziative culturali. Ad esempio, nel corso del 2024, ha donato migliaia di libri a scuole, biblioteche e punti di book-crossing.Poco prima di compiere sedici anni, fondò la sua casa editrice, Edizioni NPE, diventando il più giovane editore della storia. Il successo come scrittore arriva nel 2021, con il romanzo bestseller La volpe che amava i libri, nel quale crea i personaggi Aliosha, Musoritz e Ptiza.Ama scrivere di notte, alla vecchia maniera, con una penna e un vecchio quaderno, a lume di candela, nel silenzio del suo bosco. Per Mondadori ha pubblicato La volpe che amava le piccole cose (2022) e Il sapore dell'albicocco (2023).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Arturo Marzano"Questa terra è nostra da sempre"Israele e PalestinaEditori Laterzawww.laterza.itC'è una guerra reale con migliaia e migliaia di vittime e ce n'è un'altra virtuale, quella che sui social network e nel web vede contrapposti i sostenitori di Israele e quelli pro Palestina. Le fake news abbondano e la storia di questo conflitto è continuamente sottoposta a falsificazioni e strumentalizzazioni.È tempo di un “Fact Checking” che faccia finalmente chiarezza sulla questione.Tra israeliani e palestinesi chi ha torto e chi ha ragione? Chi sono i ‘buoni' e chi i ‘cattivi'? Gli israeliani, che ‘da vittime si sono trasformati in carnefici'? O i palestinesi, che ‘non vogliono altro che distruggere Israele'? E quando comincia il conflitto? A fine Ottocento, con la nascita del sionismo, negli anni Venti del Novecento o nel 1948, quando Israele viene attaccato dai paesi arabi ‘con l'obiettivo di annientarlo', o quando si verifica la ‘pulizia etnica dei palestinesi'? E perché la pace non è mai stata raggiunta? Si tratta di un ‘odio atavico' che rende questo conflitto ‘insanabile' oppure è solo questione di tempo e la pace sarà a portata di mano?Questo libro vuole provare a rispondere a tutte queste domande, mettendo in discussione una serie di luoghi comuni, la stragrande maggioranza dei quali del tutto errati. L'obiettivo è presentare la realtà di Israele/Palestina nella sua complessità, con l'ulteriore ambizione di farlo in modo semplice, senza tuttavia cadere nel semplicismo. Solo comprendendo le legittime rivendicazioni delle due parti è possibile orientarsi lungo le tante vicende, spesso violente e dolorose, che costituiscono la storia del conflitto.Arturo Marzano è professore associato di Storia e istituzioni dell'Asia all'Università di Pisa. Si occupa di storia del sionismo, dello Stato di Israele, del conflitto israelo-palestinese e dei rapporti tra Europa e Medio Oriente. Ha lavorato in Palestina nell'ambito della cooperazione internazionale. Tra le sue principali pubblicazioni: Quaranta anni dopo. Confini, barriere e limiti in Israele e Palestina (1967-2007) (a cura di, con M. Simoni, Il Ponte 2007); Attentato alla sinagoga. Roma, 9 ottobre 1982. Il conflitto israelo-palestinese e l'Italia (con G. Schwarz, Viella 2013); Onde fasciste. La propaganda araba di Radio Bari (1934-43) (Carocci 2015); Storia dei sionismi. Lo Stato degli ebrei da Herzl a oggi (Carocci 2017); Terra laica. La religione e i conflitti in Medio Oriente (Viella 2022).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Puntata a cura di Francesca Sarah Toich."L'eternità è composta di istanti"."La speranza è quella cosa con le piume". "Ho sentito un funerale nel mio cervello". "Io non sono nessuno e tu chi sei".Ogni puntata di Dickinson (3 stagioni per 30 episodi di formato breve, su Apple TV+, 2019-2021) si intitola come un frammento di una delle poesie di Emily Dickinson, grande poetessa americana vissuta a metà 1800. Che la serie fa rivivere in un racconto tutt'altro che polveroso: proprio come i suoi versi. “In costume” è il format del podcast di Mondoserie dedicato a - sorpresa! - le serie e i film in costume. Più o meno storiche, più o meno attualizzate.Inner Light di Kevin MacLeod è un brano concesso in uso tramite licenza Creative Commons Attribuzione 4.0. https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/ Fonte: http://incompetech.com/music/royalty-free/index.html?isrc=USUAN1300021 Artista: http://incompetech.com/ Parte del progetto: https://www.mondoserie.it/Iscriviti al podcast sulla tua piattaforma preferita o su: https://www.spreaker.com/show/mondoserie-podcast Collegati a MONDOSERIE sui social: https://www.facebook.com/mondoseriehttps://www.instagram.com/mondoserie.it/ https://twitter.com/mondoserie_it https://www.youtube.com/channel/UCwXpMjWOcPbFwdit0QJNnXQ https://www.linkedin.com/in/mondoserie/
Il podcast di Alessandro Barbero: Lezioni e Conferenze di Storia
Alessandro Barbero racconta Napoleone e l'arte della guerra attraverso Guerra e Pace di Tolstoj. Tratto dalle Lezioni di Storia dell'Editore Laterza. Registrato nel 2019 presso il Teatro Nazionale di Genova. Originale: https://www.youtube.com/watch?v=0efkEWRAS_wCommunity: https://barberopodcast.it/discordTwitter: https://twitter.com/barberopodcastFacebook: https://facebook.com/barberopodcastInstagram: https://instagram.com/barberopodcastGeorge Street Shuffle by Kevin MacLeodLink: https://incompetech.filmmusic.io/song/3800-george-street-shuffleLicense: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
Alessandro Barbero al Festival della Mente: Lezioni e Conferenze di Storia
Alessandro Barbero racconta Napoleone e l'arte della guerra attraverso Guerra e Pace di Tolstoj. Tratto dalle Lezioni di Storia dell'Editore Laterza. Registrato nel 2019 presso il Teatro Nazionale di Genova. Originale: https://www.youtube.com/watch?v=0efkEWRAS_wCommunity: https://barberopodcast.it/discordTwitter: https://twitter.com/barberopodcastFacebook: https://facebook.com/barberopodcastInstagram: https://instagram.com/barberopodcastGeorge Street Shuffle by Kevin MacLeodLink: https://incompetech.filmmusic.io/song/3800-george-street-shuffleLicense: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
Chi fa cultura a cavallo tra ‘800 e ‘900? Quali sono le figure, i personaggi importanti che si muovono in una Italia Unita condividendo il loro sapere? In questo capitolo 3 siamo nell'ambito della scienza e dell'educazione e andiamo a conoscere meglio Guglielmo Marconi, inventore della radio, e Maria Montessori.Studia il lessico nuovo e lascia un commento: www.italiantimezone.com/podcast-stagione-4/guglielo-marconi-radio-e-maria-montessori-metodoGrazie e buon ascolto!Giulia BorelliElia Bressanello
Raffaele Campion"Donna Musa Artista"Ritratti di Cesare Tallone tra Otto e NovecentoMuseo Villa Bassi Abano Terme Mostra aperta fino al 12 gennaio 2025www.museovillabassiabano.itDirettore all'Accademia Carrara di Bergamo e professore di pittura a quella di Brera, Cesare Tallone (1853 – 1919) artista di grande successo, ritrattista della Regina Margherita e fondatore di una delle prime scuole di pittura femminili, è il protagonista della mostra DONNA, MUSA, ARTISTA. Ritratti di Cesare Tallone tra Otto e Novecento, a cura di Raffaele Campion, Silvia Capponi, Elena Lissoni e Barbara Maria Savy, ospitata nelle sale di Villa Bassi Rathgeb ad Abano Terme (PD) fino al 12 gennaio 2025. La mostra – la prima interamente prodotta, organizzata e promossa dal Comune di Abano Terme, attraverso il Museo Villa Bassi Rathgeb – nasce da un lavoro di studio e di approfondimento sulla collezione permanente del Museo e in particolare sul nucleo di opere di Cesare Tallone, dando particolare rilievo alla produzione ritrattistica femminile dell'artista, che racconta il ruolo delle donne nella società italiana tra fine Ottocento e inizio Novecento. DONNA, MUSA, ARTISTA presenta alcuni dei ritratti della famiglia Tallone, tra cui quello della moglie dell'artista, la poetessa Eleonora Tango, e dei figli Guido e Irene, raffigurati dal vero nelle vesti di pastorelli, ciociare, massaie, e talvolta in immagini dal sapore intimo e sognante. L'indagine condotta dal team curatoriale sulle immagini di famiglia dell'artista, tra dipinti di genere, ritratti e fotografie, ha reso possibile avviare anche una riflessione sulla rappresentazione e autorappresentazione delle donne nella società italiana tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento. In questo contesto, libero e aperto, prendono vita alcuni ritratti femminili dell'artista che restituiscono un caleidoscopio di immagini emblematiche di una società in trasformazione, dal Doppio ritratto femminile (1887 circa) a quello dell'attrice Lina Cavalieri (1905 circa), icona di stile che campeggia anche nel manifesto Campari presente in mostra insieme ad altri della Collezione Salce di Treviso, fino allo “scandaloso” Nudo femminile (1910 circa).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Chi fa cultura a cavallo tra ‘800 e ‘900? Quali sono le figure, i personaggi importanti che si muovono in una Italia Unita condividendo il loro sapere? In questo capitolo 2 siamo nell'ambito della musica e dello spettacolo e andiamo a conoscere meglio Eleonora Duse e Giuseppe Verdi.Studia il nuovo lessico qui: www.italiantimezone.com/podcast-stagione-4/eleonora-duse-giuseppe-verdi
Chi fa cultura nell'Italia unita a cavallo tra '800 e '900? In questo capitolo 1 dedicato alla letteratura italiana, andiamo a conoscere meglio Carlo Collodi, autore di Pinocchio, e Grazie Deledda, premio Nobel per la Letteratura. Ospite: Elia Bressanello.Per studiare il lessico più difficile e approfondire, vai sul sito: https://www.italiantimezone.com/podcast-stagione-4/letteratura-italiana-carlo-collodi-e-grazia-deledda
Maria Sklodowska è stata una delle poche persone al mondo ad aver ricevuto due premi Nobel, uno per la fisica l'altro per la chimica. Il suo nome forse dirà poco perché lei era soprattutto conosciuta con il nome da sposata e naturalizzata francese Marie Curie. La sua incredibile storia viene raccontata nel romanzo "Io sono Marie Curie" di Sara Rattaro (Sperling&Kupfer), una storia divisa fra successi professionali (le sue attività di ricerca, la scoperta del polonio e del radio, gli studi sulla radioattività) e vita privata ossia il rapporto intenso con il marito Pierre Curie, che era un rapporto sentimentale ma anche un connubio professionale. Tanti i successi di Marie Curie in una società, quella a cavallo fra Ottocento e Novecento, che non riconosceva un ruolo alle donne soprattutto nel campo della ricerca scientifica e che ha cercato sempre di osteggiarla.