Podcast appearances and mentions of carlo felice

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il posto delle parole
Marco Pautasso "Portici di Carta"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Oct 9, 2024 15:24


Marco Pautasso"Portici di Carta"sabato 12 e domenica 13 ottobre 2024www.salonelibro.itLibri, letture, incontri, dialoghi, spettacoli, laboratori, passeggiate e azioni collettivecon autrici e autori italiani e internazionali2 km di libri con editori e librerie lungo i portici del centroEditore ospite Iperborea con Andri Snær Magnason (Islanda) e Björn Larsson (Svezia)Dedica a Goliarda Sapienza con Antonella LattanziMini Portici + Portici a Scuola per bambine e bambini, ragazze e ragazziAnteprima venerdì 11 ottobre con Matteo Bussola Pomeriggio speciale venerdì 18 ottobre con Paula HawkinsPremio di letteratura sportiva Gianni Mura, al via le votazioni onlineselezionati i finalisti delle sezioni “Miglior libro” e “Fuoriclasse”“A Torino la cultura è una passeggiata”: con 2 chilometri di libreria lungo i portici del centro, tra piazza Castello e Porta Nuova, e oltre 120 appuntamenti legati al libro, sabato 12 e domenica 13 ottobre 2024 brillerà a Torino la diciassettesima edizione di Portici di Carta , con i suoi Mini Portici per i più piccoli: manifestazione letteraria che trasforma il capoluogo piemontese in una delle librerie all'aperto più lunghe del mondo e in una straordinaria festa della lettura. Con un'anteprima venerdì 11 ottobre, che accoglierà Matteo Bussola, e un pomeriggio speciale venerdì 18 ottobre, che vedrà ospite Paula Hawkins (UK), autrice del best seller internazionale La ragazza del treno (Piemme), che presenterà il suo nuovo thriller psicologico.Il centro di Torino e i suoi eleganti portici (tra via Roma, piazza San Carlo, piazza Carlo Felice, fino a Porta Nuova), patrimonio architettonico della città piemontese, nel fine settimana ospiteranno 68 librerie torinesi, fra indipendenti, di catena, remainders, antiquarie e bouquinistes, 62 case editrici e 41 espositori “Il libro ritrovato” (libri antichi e fuori catalogo), pronti ad accogliere lettrici e lettori di ogni età, oltre che turisti e visitatori . Proporranno un percorso di lettura caratterizzato da 16 aree tematiche per ogni gusto e passione: dalla narrativa alla saggistica, dai gialli ai fumetti, dai viaggi alla spiritualità e cultura orientale, dalla poesia alla storia e società, dalla scienza alle storie di genere, dalle letture per bambini, bambine, ragazze e ragazzi ai gialli, dall'arte alle lingue, alla storia locale, ai racconti.Il programma culturale vedrà la presenza di ospiti italiani e internazionali, per tutte le età, tra cui (in ordine alfabetico): Marco Balzano e Marco Revelli; Rosi Braidotti e Giorgia Serughetti; Matteo Bussola e Fabio Geda; Cristina Cassar Scalia e il nipote Giulio; Diego De Silva e Luciana Littizzetto; Beatrice Del Bo con Marco Pautasso; Francesco Filippi e Gianni Armand-Pilon; Carlotta Fruttero e Teresa Cioffi ; Paula Hawkins (UK); Björn Larsson (Svezia); Antonella Lattanzi; Andri Snær Magnason (Islanda) e Laura Pezzino; Rocco Papaleo; Luīze Pastore (Lituania); Stefano Tacconi e Maurizio Crosetti. E con la partecipazione di Stefania Bertola, Guido Catalano, Valentina Farinaccio e Ester Viola, giurati del concorso A/R Andata e racconto organizzato dal Salone Internazionale del Libro e Gruppo FS.A loro si aggiungono librai e libraie, bibliotecarie, bibliotecari, insegnanti e volontari da tutta Italia. Un caleidoscopico calendario di appuntamenti, caratterizzato da incontri, dialoghi, celebrazioni editoriali, dediche autoriali, passeggiate e degustazioni letterarie, laboratori per bambine e bambini, azioni pittoriche in piazza, letture ad alta voce.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

Voce delle Chiese
Una passeggiata nella “Torino Protestante”

Voce delle Chiese

Play Episode Listen Later Nov 21, 2023 11:08


La Fondazione Centro Culturale Valdese di Torre Pellice e il Gruppo escursionisti protestanti di Torino organizzano per sabato 25 novembre una passeggiata nella Torino Protestante, alla scoperta di luoghi, quartieri, persone che raccontano la storia della presenza protestante nella città. La partenza è fissata alle 9,30 dal tempio valdese in corso Vittorio Emanuele II, con successivo spostamento a piazza Castello, Palazzo Madama e la Cittadella, piazza Carlo Felice alla scoperta dei templi metodisti, battisti, valdesi e luterani. Il percorso si concluderà alle 16 al tempio di corso Vittorio.Previsto pranzo al sacco nel tempio di corso Oddone.Info su fondazionevaldese.org.Intervista con Davide Rosso, direttore Fondazione Valdese di Torre Pellice

Storia in Podcast
Le Gioie della Corona d'Italia

Storia in Podcast

Play Episode Listen Later Apr 21, 2022 16:05


Le Gioie già di dotazione della Corona del Regno d'Italia trovano origine nell'articolo 19 dello Statuto Albertino del 4 marzo 1848, in esecuzione del quale è emanata la Regia legge 16 marzo 1850, n. 1004, concernente: “Dotazione del Re e condizioni di godimento dei beni costituenti la dotazione della Corona”.Tranne pochissime persone nessuno ha mai potuto vedere dal vivo le Gioie della Corona del Regno d'Italia custodite da 75 anni nella sacristia di Banca d'Italia. Le Gioie sono in Banca d'Italia perché il Re Umberto II, dopo l'esito del referendum del 1946 che sancì la fine della monarchia, lo individuò come il posto più sicuro. Il 5 giugno del '46, il Sovrano disse all'allora Governatore di Banca d'Italia Luigi Einaudi: “in conseguenza degli ultimi avvenimenti, desidero che le Gioie della Corona non vadano immediatamente in mano ad un commissario che potrebbe prendere dei provvedimenti affrettati e magari fare una distribuzione e un'assegnazione non conforme al valore storico. Sono gioie portate dalle regine e dalle principesse di Casa Savoia… Desidero siano depositate presso la Banca d'Italia per essere consegnate poi a chi di diritto”. I preziosi – una quindicina di gioielli ricchi di brillanti, perle e diamanti – sono racchiusi in un astuccio in pelle nera con chiusura a chiave delle dimensioni di cm. 39x31x20, rivestito di carta catramata e sigillato.Tra i gioielli che compongono il tesoro, il più pregiato è un grande diadema composto da Musy con valori appartenenti alle Gioie della Corona ed aggiunto in seguito di altri valori, come da ordine di Sua Maestà il Re Umberto I. Si tratta di un diadema a undici volute di brillanti, con 11 perle a goccia, 64 perle circolari, 1040 brillanti, 541diamanti del peso di 1167 grani, pari a 2092 carati. Non è custodita in Banca d'Italia la famosa collana a 10 fili con 684 perle donata alla Regina Margherita dal suo consorte nell'arco di quattro anni. Come non c'è un altro diadema di diamanti disegnato a tralcio di foglie di lauro centrato da una margherita, regalato da Vittorio Emanuele II a sua nuora Margherita. Il gioiello forse più spettacolare è una doppia catena di diamanti intrecciata nel nodo Savoia, il simbolo più antico di Casa Savoia: il numero complessivo di brillanti 1859. Altri fili di perle appartenuti a Maria Adelaide, moglie di Vittorio Emanuele II. Ancora collane, bracciali, spille, orecchini che risalgono all'epoca di Carlo Felice e Carlo Alberto. Infine il diamante rosa appartenuto al maresciallo Marmont, duca di Ragusa, aiutante di Napoleone: una magnifica pietra circondata da altri brillanti.Il nucleo dei Gioielli della Corona nasce la notte del 29 luglio 1900, a Monza, quando re Umberto I muore assassinato per mano dell'anarchico Gaetano Bresci. Quattro giorni più tardi la Regina Margherita, di suo pugno, sotto l'elenco dei gioielli scrive questo biglietto d'accompagnamento: «I gioielli della Corona sono stati consegnate a sua Maestà Regina Elena, mia nuora, il giorno 2 agosto1900, in Monza. Margherita». Da questo momento in poi esisterà il Tesoro dei Gioielli della Corona Savoia, che saranno indossati dalla Regina Elena nelle occasioni ufficiali, previa una richiesta formale scritta e verbale ed emissione di ricevuta di avvenuta restituzione. La Regina Maria José non li utilizzò mai.Per Storiainpodcast, Imelde Corelli Grappadelli, designer d'arte, scultrice orafa e archeologa delle forme, racconta lo splendore di questo tesoro. Il principe Vittorio Emanuele e le principesse Maria Gabriella, Maria Pia e Maria Beatrice, eredi di Umberto II, hanno citato in giudizio la presidenza del Consiglio, il ministero dell'Economia e la Banca d'Italia per la restituzione delle Gioie della Corona, ritenendole di loro proprietà.A cura di Francesco De Leo. Montaggio di Silvio Farina.https://storiainpodcast.focus.it - Canale I Savoia------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura

Storia in Podcast
Il Castello Ducale di Agliè

Storia in Podcast

Play Episode Listen Later Mar 31, 2022 21:25


Elegante ed imponente costruzione situata nel comune di Agliè, il Castello Ducale è raccontato in un podcast realizzato all'interno della residenza, negli ultimi anni utilizzata come ambientazione per le serie televisive Maria José, Elisa di Rivombrosa e La bella e la bestia.Il nucleo originario risale verosimilmente al XII secolo, periodo in cui la dinastia dei San Martino si stava affermando nell'area canavesana. La prima trasformazione dell'originario fortilizio fu operata nel 1646 per volontà del conte Filippo San Martino, secondo un progetto che viene fatto risalire ad Amedeo di Castellamonte.Alla morte di Filippo di Agliè il castello si presentava come una struttura sostanzialmente simmetrica a due corti, una interna e l'altra aperta verso il borgo; la facciata est era già caratterizzata dalle due torri-padiglione affacciate sul giardino ordinato a parterres.Nel 1763 il castello fu acquistato dai Savoia come appannaggio del secondogenito di Carlo Emanuele III, Benedetto Maria Maurizio, duca del Chiablese: venne allora intrapreso un nuovo, grandioso progetto di riqualificazione del complesso ad opera dell'architetto Ignazio Birago di Borgaro. Il borgo stesso fu coinvolto nel vasto programma di rinnovamento, con l'edificazione dell'attuale parrocchiale, collegata al castello da una galleria coperta a due piani, tuttora esistente. Birago chiamò ad Agliè artisti cari alla corte torinese: i fratelli Filippo e Ignazio Collino per la statuaria delle fontane, lo stuccatore Giuseppe Bolina per gli apparati decorativi del grande atrio d'ingresso. Furono inoltre sistemati i giardini e il parco, risolto in termini di rigorosa simmetria verde, con uno specchio d'acqua lungo l'asse longitudinale.Durante la dominazione napoleonica il castello fu trasformato in ospizio, il parco lottizzato e venduto a privati; nel 1823 rientrò nei possedimenti reali e due anni dopo ebbe inizio l'ultimo intervento di aggiornamento degli appartamenti, voluto dal re Carlo Felice. Il castello venne riarredato dagli artisti di corte; lo scultore Giacomo Spalla allestì la Sala Tuscolana, ove sono tuttora collocati i reperti rinvenuti nella villa Rufinella presso Frascati, proprietà di Carlo Felice e della regina Maria Cristina. Nella seconda metà dell'Ottocento fu riallestita la Galleria Verde e portato il parco alla sua consistenza attuale, abbandonando le simmetrie verdi per l'impianto di gusto romantico visibile ancora oggi. Venduto allo Stato nel 1939, il castello è stato destinato a museo di sé stesso, lasciandone immutate strutture e arredi.La voce del podcast è di Laura De Nardo, guida e accompagnatrice turistica con esperienza ventennale. Nata e cresciuta a Torino, si confronta con persone che arrivano da ogni parte del mondo per far conoscere ed apprezzare la propria città e il Piemonte trasmettendo la passione per la storia, l'arte, l'enogastronomia e le curiosità.A cura di Francesco De Leo. Montaggio di Silvio Farina.https://storiainpodcast.focus.it - Canale I Savoia------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura

Vai zini?
Vai zini, kura latviešu dziedātāja aizbēga no slavenā itāļu diriģenta Arturo Toskanīni?

Vai zini?

Play Episode Listen Later Feb 4, 2022 5:34


Stāsta teātra zinātniece, mūzikas un teātra kritiķe un žurnāliste, Dr.Art. Lauma Mellēna-Bartkeviča Vai zini, kura latviešu dziedātāja aizbēga no noklausīšanās pie slavenā itāļu diriģenta Arturo Toskanīni? Kas zina, kā būtu izvērties latviešu dramatiskā soprāna Alīdas Vānes liktenis, ja pagājušā gadsimta 20. gadu beigās viņa tomēr būtu atdziedājusi Aīdas āriju leģendārajam diriģentam Arturo Toskanīni Milānas Teatro alla scala? Ja vien  tur būtu bijis klāt Alīdas Vānes skolotājs Mario Vanco vai diriģents Džino Marinuci, kas pārliecinoši mudināja "nešaubīties, bet dziedāt" 1926. gada janvārī, kad sasirgušās Džanīnas Arandži-Lombardi aizstāšana Aīdas lomā Dženovas Carlo Felice teātrī atnesa jaunajai latvietei spožu debiju opermākslas dzimtenē Itālijā. Iespējams, tad arī mēs Latvijā neraustītu plecus par dziedātāju, kuras balss, kas 1937. gada aprīlī, pirmoreiz koncertējot Latvijas Nacionālajā operā, sajūsmināja visus Rīgas kritiķus "Aīdā", bet vēlāk rudenī - titullomā "Toskā", izraisot apbrīnu klausītājos, izbrīnu toreizējā operas vadībā un augošu skaudību konkurentēs. Svešiniece starp savējiem, savējā vien dzimtajā ciemā, kur ļaudis runāja viņas latviešu valodā, proti, ventiņu izloksnē, Alīda Vāne uzauga Bostonā, kurp viņas tēvs, jūrnieks Jānis Vāne no Sarkanmuižas Ventspils apkaimē devās jau 1902. gadā, bet māte Teofīla ar mazo meitiņu pievienojās pēc četriem gadiem. Tikai viena ziema – 1914. gadā pavadīta Ventspils pusē, toreiz jau kara apstākļos, caur Hāpsalu un tālo Arhangeļsku ilgā un mokošā ceļā atgriežoties Amerikā. Mūziku Alīda Vāne mīlēja kopš bērnības. 1922. gadā pēc sava Amerikas dziedāšanas profesora Viljama Vitnija ieteikuma doties uz Itāliju mācīties bel canto, mātes pavadībā Alīda Vāne dodas uz Milānu pie maestro Mario Vitorio Vanco, pie kura cita starpā mācījies arī slavenais krievu bass Fjodors Šaļapins. Pēc spožās debijas Dženovā Alīda Vāne ar panākumiem iekaro Itālijas operteātrus, Merano, Trevizo, Neapolē, Turīnā, Boloņā, Varēzē, Palermo, Kremonā, Ferrārā, Triestē, Parmā un citur dziedot titullomu Džuzepes Verdi "Aīdā", Margarētu Arigo Boito "Mefistofelī", titullomu Amilkāres Ponkjelli "Džokondā", Elzu Riharda Vāgnera "Loengrīnā", Leonoru Džuzepes Verdi "Trubadūrā", Santucu Rudžēro Leonkavallo "Zemnieka godā", Frančesku Rikardo Candonai operā "Frančeska da Rimini", tātad visai plašu un daudzveidīgu dramatiskā soprāna repertuāru jaunai, Milānā dzīvojošai, tikko studijas beigušai dziedātājai. Turklāt cildinošām recenzijām Itālijas presē. Pēc pieciem panākumu pilniem gadiem Itālijā, draugu un kolēģu iedrošināta, dziedātāja ieradās teātrī, kas tolaik un tagad ir ikviena operdziedātāja sapnis. Koncertmeistars sācis Aīdas ārijas ievadu, vajadzējis tik sākt dziedāt, bet uznākušas tādas bailes, ka ne muti atvērt, balss neklausījusi arī pie trešoreiz iesākta ārijas ievada. Lampu drudža trakumā Alīda Vāne steidzīgi paņēmusi no klavierēm notis un aizbēgusi no skatuves. Toskanīni, būdams, tuvredzīgs, manījis mākslinieci pēkšņi nozūdam un izsaucies: "Kur tad tas krievs aizskrēja?!" Par krievieti Alīdu Vāni Rietumeiropā uzskatīja tādēļ, ka jaundibināto Latviju lielākoties vēl 20. gadu sākumā zināja vien retais, bet dziedātāja mēdza teikt, ka nāk no mazas zemes, kas, kad viņa to kā bērns atstājusi, bijusi Krievijas sastāvā. Vēlāk bijuši kuriozi, kad dziedātāja dēvēta par vācieti, somieti vai Rīgā dzimušu igaunieti. Pēc šī gadījuma Alīda Vāne par La Scala vairs pat neiedrošinājās sapņot. 1920. gadu beigās viņa atkal dodas uz ASV, uzstājas Ņujorkas Roxy teātrī muzikālā teātra iestudējumā "Modernā Pelnrušķīte", dzied vasaras brīvdabas viesizrādēs Klīvlendā, San Carlo Opera Company rīkotajās izrādēs Ņujorkā, Bostonā un Providensā. Savukārt 1930. gados dziedātājas radošā ģeogrāfija vispirms ved atpakaļ uz Eiropu – Pulu Horvātijā, Amsterdamu, Hāgu un Roterdamu Nīderlandē  ar Džakomo Pučīni Manonu Lesko un Umberto Džordāno Andrē Šenjē Madalēnas lomā, taču 1935. gadā mākslinieci aicina pievienoties kādai vācu operas trupai viesizsrādēs Dienvidamerikā – Argentīnā, Čīlē un Urugvajā, šoreiz Vāgnera repertuārā – Freija "Reinas zeltā", Zīglinde "Valkīrā", Gutruna un norna "Dievu mijkrēslī", Elizabete "Tanheizerā". Līdzās šīm lomām – titulloma Žila Masnē operā "Taīsa" un Margarēta Šarla Guno "Faustā", Amēlija Džuzepes Verdi "Masku ballē". Tas ļauj secināt, ka 30. gadu vidū Alīda Vāne pārvaldīja praktiski visu klasisko operrepertuāru, atskaitot krievu operas, kuras viņai nekad nebija radusies izdevība dziedāt.  Uz Latviju vilināja ne vien asinsbalss un šurp pārcēlušies vecāki, bet arī 1936. gadā Buenosairesā sastaptais, savulaik Rīgā labi zināmais diriģents Emils Kupers un uz kuģa atceļā uz Eiropu iepazītais jaunais latviešu tenors Arturs Priednieks-Kavara.  Lai arī debija dzimtajā Latvijā bija spoža, diemžēl pastāvīgu darbu operā viņai nepiedāvāja. Uzstājoties Latvijas Nacionālajā operā sarežģītajā laikā 30. gadu beigās viņa būtu bijusi neērta konkurente tolaik par prima donna assoluta atzītajai Mildai Brehmanei-Štengelei. Savukārt padomju okupācijas laikā tika atrasti citi iegansti, lai Alīda Vāne operas iestudējumos būtu dzirdama reti un lai praktiski nebūtu saglabājušies viņas balss ieraksti, lai arī pēc kara dziedātāja bija LPSR Filharmonijas soliste.  Tikai 1991. gadā, kad iznāk Artura Birnsona grāmata Celeste Aida, Latvijas publika plašākā lokā uzzina par dziedātāju, kas tikusi noklusēta Latvijas operas vēsturē, aprobežojoties vien ar skopām ziņām, kamēr pasaules teātru abpus Atlantijas okeānam programmiņās viņas vārds savulaik bija lasāms gana bieži.

il posto delle parole
Arturo Brachetti "Pierino, il lupo e l'altro"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Aug 28, 2021 23:38


Arturo Brachetti"Pierino, il lupo e l'altro"Concerto di Ensemble Symphony Orchestracon il racconto di Arturo Brachettihttps://brachetti.com/La musica si può vedere? In questo caso, la risposta è sì. Perché Pierino, il lupo e l'altro è u concerto classico ma non è un concerto tradizionale.Il progetto nasce dall'idea di creare un'occasione concreta di ampliare il pubblico della musicasinfonica con una formula originale, capace di coinvolgere e divertire: una vera e propria attività didivulgazione musicale.La base di partenza di Pierino, il lupo e l'altro è l'Ensemble Symphony Orchestra, una delle piùconosciute orchestre nell'ambito nazionale che ha fatto della versatilità delle sue cifre stilistiche:grazie all'attenzione che ha per ogni tipo di genere, il suo repertorio spazia dalle arie d'opera piùconosciute alle colonne sonore di film di fama mondiale.La parte musicale si appoggia al racconto di Arturo Brachetti, uno degli artisti teatrali italiani piùnoti al mondo, qui impegnato in veste di voce narrante. Profondo conoscitore del teatrointernazionale, da tempo affianca a quello di artista il ruolo di showteller (letteralmenteraccontatore di spettacoli), uno degli aspetti meno noti ma più radicati di Brachetti, con lo scopodi diffondere e divulgare la conoscenza delle arti dello spettacolo in maniera semplice ecoinvolgente.Dall'incontro tra queste due realtà nasce Pierino, il lupo e l'altro, un concerto dal sapore dispettacolo, inusuale e accessibile che, grazie alla resa in forma visiva, porta a tutti la musicaclassica (sia habitué sia nuovo pubblico) sempre impeccabile dal punto di vista artistico.Il concerto è diviso in due parti. La prima è Pierino e il lupo di Sergej Prokofiev così come loconosciamo e lo abbiamo incontrato più volte, spesso nel periodo scolastico. Qui, grazie alla vocee maestria di Brachetti, con la complicità dell'orchestra, il pubblico vive un'esperienza divertentee coinvolgente, che lo trascina con facilità nel mondo della musica classica.Sul palco appaiono (a sorpresa) prima Prokofiev e poi Arturo Brachetti, che si rivolge direttamenteagli spettatori spiegando loro che, se si vuole ascoltare quest'opera, bisogna aver il cuore leggero come quello dei bambini. Da qui comincia a raccontare la favola…I personaggi, rappresentati dagli strumenti musicali, entrano in scena. Brachetti li fa vivereattraverso semplici effetti che aiutano il pubblico a seguire il filo narrativo, fino alla parata finale.La seconda parte è L'altro, un percorso a sorpresa tra i differenti stili di direzione musicale, resodivertente dalla complicità dell'orchestra e del pubblico.Il concerto si chiude con un suggestivo momento di sand painting a dimostrazione di come ilconnubio tra le arti, apparentemente lontane tra loro, possa creare nuove e affascinantiesperienze.Nell'estate Arturo Brachetti è presente anche con il suo talk Arturo racconta Brachetti, unachiacchierata a-tu-per-tu con il pubblico: sarà come entrare nel dietro le quinte della sua vita,parlando dei debutti, dei viaggi intorno al mondo, della vita quotidiana, delle “mille arti” in cuieccelle e altro ancora.Ensemble Symphony Orchestra nasce in seno all'Orchestra Sinfonica di Massa e Carrara grazie allafusione delle esperienze classiche e liriche di alcuni tra i migliori strumentisti italiani provenienti daimportanti teatri nazionali quali il Carlo Felice di Genova, il Maggio Musicale Fiorentino, il TeatroComunale di Bologna, l'Orchestra della Toscana, la Fondazione Toscanini di Parma e così via.Ad oggi è una delle Orchestre più conosciute nel panorama artistico nazionale, grazie ai moltepliciprogetti cui ha partecipato e gli artisti di fama internazionale e nazionale con cui ha collaborato.L'orchestra si è esibita nei più importanti teatri italiani, grazie alla versatilità ed alla attenzione cheha per ogni tipo di genere musicale: il suo repertorio spazia dalle arie d'opera tra le più conosciutealle colonne sonore di film di fama mondiale.Giacomo LoprienoPianista, compositore e direttore d'orchestra, dopo una lunga esperienza in Italia e all'estero inproduzioni liriche e sinfoniche, ha deciso di dedicarsi alla direzione dell'Ensemble SymphonyOrchestra portandola sui palchi più prestigiosi d'Europa. Arrangiatore di molti dischi di successodel pop italiano ha partecipato ai tour live di innumerevoli artisti tra i quali ricordiamo AndreaBocelli, Sting, Mario Biondi e Nile Rodgers .È impegnato da tempo nella divulgazione musicale, cercando di superare il confine tra musicasinfonica e musica diversa.Arturo BrachettiArturo Brachetti è un artista italiano, famoso e acclamato in tutto il mondo, consideratounivocamente the Legend of quick change, il grande Maestro del trasformismo internazionale.Profondo conoscitore del teatro internazionale e dello spettacolo, da anni affianca a quello diartista il ruolo di showteller (letteralmente raccontator di spettacoli), cioè divulgatore teatrale,con lo scopo di diffonderne la conoscenza in maniera semplice e coinvolgente. Inoltre, è un regista e direttore artistico attento e appassionato, capace di spaziare dal teatrocomico al musical, dalla magia al varietà.Sul palcoscenico porta quei tratti distintivi che rendono l'Italia famosa in tutto il mondo e di cui èorgoglioso sostenitore: qualità, amore per “il bello”, stile e, soprattutto, fantasia.www.brachetti.comFacebook Arturo Brachetti Official PageInstagram / Twitter /YouTube @arturobrachettiwww.ensemblesymphonyorchestra.itInstagram @eso_ensemblesymphonyorchestraIL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

Telón y Cuenta Nueva
T.4.- Programa 126 (06/03/2021) - Entrevista a Inma Cuevas y Javi Martín

Telón y Cuenta Nueva

Play Episode Listen Later Mar 6, 2021 158:48


🎧 Escúchanos aquí ➡️ https://hypel.ink/tel-n-y-cuenta-nueva 01:34 - Entrevista a Inma Cuevas 37:50 - Entre el foso y el telón 41:07 - Dramedia 47:19 - El camerino 51:50 - La apuntadora 57:00 - Entrevista a Javi Martín 1:35:31 - El comodín de la claqueta 1:46:34 - Con brevedad 1:50:56 - Dime qué lees 1:58:21 - Artectura 2:09:43 - La despensa del tiempo 2:21:26 - Filosofarte 2:30:22 - Versionando que es gerundio A SIN CAFÉ COMO EXCUSA ha venido Inma Cuevas, directora y protagonista del monólogo Lo que tú nos dejas, en el Teatro Galileo. Además nos acompaña el actor Javi Martín, protagonista de Sueños de un seductor, en el Teatro Lara. ENTRE EL FOSO Y EL TELÓN vamos hasta la Gala Internacional de Magia de Escena en el Teatro Circo Price, y en DRAMEDIA recomendamos Pánico, en los Teatros Luchana, Therma y Louise: morir de amor, en la Sala Plot Point y Jamms Show, en la Sala Nueve Norte. Entramos en EL CAMERINO del Teatro Infanta Isabel para disfrutar de Rita con su creadora, Marta Buchaca, y LA APUNTADORA nos acerca al último proyecto de Teatro en Vilo, Hoy puede ser mi gran noche. En EL COMODÍN DE LA CLAQUETA hablamos de la gala de los Premios Goya 2021, y en DIME QUÉ LEES pasamos las páginas de los Hombres que caminan solos, de José Ignacio Carnero. Con ARTECTURA volamos hasta Génova, Italia para visitar el teatro Carlo Felice, con LA DESPENSA DEL TIEMPO conocemos la obra de Carman Laffón, y en FILOSOFARTE unimos la filosofía con el arte. Cerramos en VERSIONANDO QUE ES GERUNDIO con las versiones de Have you ever seen the rain…¿Con qué versión te quedas? ¡TE ESPERAMOS! 📱Síguenos aquí ➡️ https://hypel.ink/tel-n-y-cuenta-nueva

Personaggi di Torino
Vincenzo Gioberti e Porta Nuova

Personaggi di Torino

Play Episode Listen Later Mar 2, 2021


A cavallo del regno di Carlo Felice e Carlo Alberto, nella modesta abitazione di Vincenzo e in casa dell'avvocato Lodovico Daziani si incontrano l'abate Giovanni Monti, Teodoro di Santa Rosa, Pier Dionigi Pinelli, Alessandro Asinari di San Marzano e diversi altri sacerdoti, studiosi, professionisti per discutere di problemi filosofici e soprattutto dell'esigenza di rinnovamento politico. Il 31 maggio 1831, sui bastioni di Porta Nuova, Gioberti viene arrestato, essendo già assai noto negli ambienti filosofici e appartenente a un circolo politico segreto, quantunque non sovversivo, ma antimonarchico. Il giovane è quindi condotto in carrozza alla Cittadella; Carlo Alberto lo fa depennare dai cappellani di corte e dal collegio dei dottori dell'Università. Sarà allontanato dalla patria, trovando infine rifugio in Francia e in Belgio. Nel giugno 1843 giungono a Torino le prime copie della celebre opera Del Primato morale e civile degli italiani, dove l'autore auspica una confederazione degli stati italiani sotto la guida del Papa. In seguito all'amnistia concessa da Carlo Alberto nel 1846, a Gioberti si schiude la strada del ritorno: il 29 aprile 1848 è acclamato dalla folla assiepata all'esterno dell'Albergo Feder. Rifiutata la carica di senatore, Gioberti viene eletto deputato e diviene il primo presidente della Camera dei deputati a Palazzo Carignano.

Personaggi di Torino
Carlo Alberto di Savoia e il Palazzo Carignano

Personaggi di Torino

Play Episode Listen Later Mar 1, 2021


Re di Sardegna. Figlio di Carlo Emanuele di Savoia Carignano, durante la rivoluzione del 1821 assunse la reggenza dopo l'abdicazione di Vittorio Emanuele I e promulgò una costituzione liberale. Sconfessato dal nuovo re, lo zio Carlo Felice, si spostò su posizioni reazionarie, ma in seguito si avvicinò ai settori anti austriaci e liberali, concedendo lo Statuto e dichiarando guerra all'Austria dopo l'insurrezione milanese delle Cinque giornate. Sconfitto a Custoza e a Novara, abdicò in favore del figlio Vittorio Emanuele II. Palazzo Carignano, dove era nato e dove nacque anche il figlio, è un edificio storico nel centro di Torino, pregevole esempio di architettura barocca piemontese. Carlo Alberto ebbe una notevole attenzione per la cultura: istituì nel 1832 la “Pinacoteca Regia e della Galleria Reale” in Palazzo Madama (oggi Galleria Sabauda) e la libreria di Palazzo reale che, già nel 1835, arriverà a contare ben 35.000 volumi. Edificò diversi monumenti e palazzi, rifondò nel 1833 l'Accademia d'arte che prese il suo nome, Albertina, e fondò nello stesso anno la Regia Deputazione sopra gli studi di Storia Patria, alla quale seguirono tutte le Deputazioni di storia patria fondate nel corso del XIX secolo.

Personaggi di Torino
Edmondo De Amicis e il monumento in piazza Carlo Felice

Personaggi di Torino

Play Episode Listen Later Mar 1, 2021


Ligure di nascita, torinese d'adozione, arriva in città nel 1862 dove frequenta il liceo per un breve periodo. Gli studi furono interrotti quando fece ingresso nella Scuola Militare di Modena per intraprendere la carriera militare combattendo nell'esercito Sabaudo. Torna a Torino nel 1879 dove alloggia prima presso Palazzo Perini in Piazza San Martino e poi in Via Pietro Micca. A Torino lo scrittore scrive il suo capolavoro “CUORE”, ispirato dalla vita scolastica dei suoi due figli. Già famoso per i suoi scritti relativi alla vita militare e ai suoi libri-diari di viaggio, il romanzo lo porta ai vertici della letteratura italiana. Nel 1899 Edmondo pubblica “La carrozza di tutti”, una serie di vicende umane e sociali raccontate dall'io narrante. De Amicis per un anno percorre quotidianamente la Città di Torino sull'Omnibus raccogliendo aneddoti, storie e vicende di individui diversi, accomunati dalla necessità dello spostamento. Una micro comunità itinerante dove quotidianamente si incontrano tutti gli strati sociali, operai, nobiltà, prostitute, borghesi, sindaci e accattoni ed emergono i contrasti tra generazioni e classi. Dal 1923, in piazza Carlo Felice esiste un monumento dedicato allo scrittore, opera dell'artista Rubino.

RadioPNR
La suite "Genova" di Perosi in esecuzione stasera al Carlo Felice, per la prima volta in integrale

RadioPNR

Play Episode Listen Later Sep 18, 2020 11:21


Questa sera al teatro "Carlo Felice" la prima esecuzione integrale in assoluto della suite "Genova", un'altra occasione di valorizzazione del repertorio di Perosi nelle più prestigiose orchestre. Da Genova, intervengono nello spazio condotto da Brocks il presidente del consiglio comunale Giovanni Ferrari Cunolo, che porterà il saluto della città natale di Perosi a teatro, e don Paolo Padrini, in qualità di segretario vescovile e di direttore del Perosi Festival, che per radio annuncia una primizia che permetterà anche ai tortonesi di apprezzare la medesima orchestra nella nostra città fra qualche settimana.

Radio Bullets
C'è sgombero e sgombero

Radio Bullets

Play Episode Listen Later Feb 22, 2019 5:10


l fatto della settimana riguarda nuovamente gli SGOMBERI di palazzi occupati da famiglie e singoli di diverse origini. Ma questa volta abbiniamo una buona notizia con una brutta! Iniziamo da quest’ultima. Dopo anni di occupazione di un palazzo prestigioso vicino a Piazza Vittorio da parte dei neofascisti di CasaPound, dopo mesi di interpellanze e richieste di sgombero anche da parte del Comune di Roma e promesse del Ministro dell’Interno ( amico dei CasaPound ! ) di dare il via libera allo sgombero come ad altri in Italia e nella Capitale, giorni fa è arrivata una nota del Ministero dell’Economia proprietario dell’Immobile, che dichiara ufficialmente la NON URGENZA di quello sgombero : ma guarda un po’! In compenso, poiché esiste e resiste un’Altra Italia e un’Altra Roma anche fra le Istituzioni, le Proprietà private e il mondo associativo, negli stessi giorni di questa settimana nella medesima città Capitale d’Italia, si è svolto uno sgombero “indolore”, programmato, preparato, organizzato con il consenso progressivo degli occupanti (italiani e stranieri), della Proprietà di una Banca, del Municipio 1, del Comune di Roma, della Regione Lazio ( ATER ). Fino al 1989 nel Palazzo di via Carlo Felice c’erano stati i dipendenti della Banca d’Italia. Nel 2004 dopo anni di inutilizzo, era stato occupato dall’associazione Action con molte famiglie senza casa. All’inizio di questo 2019, dopo 14 anni di occupazione da parte di 70 persone, 29 famiglie con 22 minori (italiani, eritrei, sudamericani, tunisini, rumeni), il Palazzo di Via Carlo Felice è stato liberato il 20 febbraio senza alcuna irruzione all’alba, nessuna protesta, nessuna sorpresa perché gli abitanti aspettavano di lasciare lo stabile già da fine novembre. Come è stato possibile? Con una attenta preparazione e collaborazione fra occupanti, associazioni e istituzioni pubbliche e private, è stato fatto un censimento, gli occupanti sono stati inseriti in una graduatoria sulla base del reddito e delle situazioni familiari di difficoltà: alcuni saranno ricollocati nelle strutture del Comune o dell’Ater -Regione Lazio, altri nelle strutture della società della Banca d’Italia. Per due anni pagheranno solo le spese di acqua, luce e gas. “Tutti gli interessati hanno già sottoscritto un progetto di inclusione sociale. Per tutta la durata delle operazioni sarà presente la Sala Operativa Sociale di Roma Capitale, svolgendo attività di mediazione e aiuto”, così si legge in una nota pubblicata sul sito del Comune di Roma. “Le strutture in cui si trasferiranno gli ex occupanti garantiranno ai minorenni la possibilità di continuare la scuola”. Tra gli sgomberi senza soluzione a cui Roma si sta abituando, la formula applicata alla liberazione del Palazzo di Via Carlo Felice forse potrebbe e dovrebbe diventare un modello da adottare. La Presidente del Municipio 1, Sabrina Alfonsi ha precisato: “Un nuovo modo di intervenire sulle situazioni di occupazione è possibile, rovesciando la prospettiva e partendo dalle garanzie per il rispetto dei diritti delle persone per arrivare al rispetto del principio di legalità”. Noi intanto aspettiamo di capire cosa succederà invece al Palazzo occupato da CasaPound con le sue insegne, le numerose e vistose videocamere di controllo all’ingresso, le guardie del corpo, come fosse la sede di una Istituzione Pubblica! Ma dopo il caso della Nave Diciotti e l’applicazione dell’Immunità Parlamentare per il Ministro dell’Interno e per tutto il Governo assieme a lui, abbiamo già capito che nell’Italia 2019, finché dura, appunto la Legge NON è uguale per tutti e si possono sequestrare le persone e occupare Palazzi, stando sicuri che qualcuno ti difenderà e impedirà che queste azioni illegali possano continuare.

Genova on the road
3 parte 2 [arte] Genova è una scenografia vivente con Enrico Musenich

Genova on the road

Play Episode Listen Later May 15, 2018 19:51


Una passeggiata tra arte, musica e aneddoti della Genova antica e attuale insieme al poliedrico artista e scenografo Genovese Enrico Musenich. In questa seconda parte ci lasceremo alle spalle campetto prima e piazza Banchi poi attraversando alle atmosfere da suq di sottoripa per arrivare in Strada Nuova (via Garibaldi). Chi è Enrico Musenich:Nato a Roma nel 1962, studia violino e viola con Renato de Barbieri, scenografia e illustrazione con Emanuele Luzzati e Gianni Polidori.Si forma come tecnico di palcoscenico, scenotecnico e scenografo realizzatore al Teatro della Tosse, al fianco di Elio Sanzogni e al Teatro dell’Opera di Genova. È disegnatore scenotecnico al Teatro Carlo Felice di Genova; ne è stato Direttore Allestimenti Scenici ad interim per la Stagione 2014/2015.Nel 2009, in occasione del secondo anniversario della scomparsa di Emanuele Luzzati, riceve l’incarico per la ricostruzione de “Il Turco in Italia”, storico allestimento del 1983 del Rossini Opera Festival: realizzerà il nuovo progetto per il grande palcoscenico genovese, la maquette, e un cartone animato divenuto poi sigla dell’omonimo DVD prodotto da RAI Trade.Nel 2011, sempre per il Carlo Felice, firma le scene de “Il Campanello” e “Gianni Schicchi” con la regia di Rolando Panerai e, dai bozzetti di Francesco Musante, realizza il progetto scenografico de “La Bohéme”, regia di Augusto Fornari.Nel 2013 sarà incaricato di progettare un nuovo allestimento di “Rigoletto” con materiali di dotazione del Teatro Carlo Felice: regia di Rolando Panerai, costumi di Regina Schrecker. L’allestimento sarà riproposto all’aperto alla Fortezza del Priamar a Savona e nello stesso Teatro Carlo Felice sotto la Direzione di Fabio Luisi.Per “Suor Angelica e Il Tabarro” con Aprile Millo, a sostegno iconografico del dittico andato in scena in forma di concerto, realizza 2 tavole originali per i fondali video proiettati.Nel 2014 è scenografo assistente nell’allestimento di “Carmen”, regia di Davide Livermore.Nel 2015 assume l’interim della Direzione Allestimenti del Teatro Carlo Felice e firma le scene di Lucia di Lammermoor di Dario Argento: l’allestimento sarà in cartellone alla Royal Opera House di Muscat in Oman nel gennaio 2016.Sempre nel 2015 progetta e realizza le scene de La Vedova Allegra, regia di Augusto Fornari.Nel 2017 firma le scene de La Cenerentola, regia di Aldo Tarabella, costumi originali di Emanuele Luzzati, nuovo allestimento del Teatro del Giglio di Lucca, in coproduzione con: Teatro Alighieri di Ravenna, Fondazione Teatri di Piacenza, e la collaborazione di Teatro Comunale "A. Rendano" di Cosenza, Ente Luglio Musicale Trapanese.È tra i 5 fondatori del canale streaming webTV del Teatro Carlo Felice.E’ scenografo in numerosi spettacoli per ragazzi e attivo collaboratore nei laboratori per lescuole.Inventa Happy Charly, fumetto ispirato alla torre scenica del Teatro Carlo Felice; il fumetto èpresente su Facebook, e da marzo a dicembre 2016 è stato regolarmente pubblicato su OltrePalco, il magazine del Teatro dell’Opera di Genova.

Genova on the road
3 parte 2 [arte] Genova è una scenografia vivente con Enrico Musenich

Genova on the road

Play Episode Listen Later May 15, 2018 19:51


Una passeggiata tra arte, musica e aneddoti della Genova antica e attuale insieme al poliedrico artista e scenografo Genovese Enrico Musenich. In questa seconda parte ci lasceremo alle spalle campetto prima e piazza Banchi poi attraversando alle atmosfere da suq di sottoripa per arrivare in Strada Nuova (via Garibaldi). Chi è Enrico Musenich:Nato a Roma nel 1962, studia violino e viola con Renato de Barbieri, scenografia e illustrazione con Emanuele Luzzati e Gianni Polidori.Si forma come tecnico di palcoscenico, scenotecnico e scenografo realizzatore al Teatro della Tosse, al fianco di Elio Sanzogni e al Teatro dell’Opera di Genova. È disegnatore scenotecnico al Teatro Carlo Felice di Genova; ne è stato Direttore Allestimenti Scenici ad interim per la Stagione 2014/2015.Nel 2009, in occasione del secondo anniversario della scomparsa di Emanuele Luzzati, riceve l’incarico per la ricostruzione de “Il Turco in Italia”, storico allestimento del 1983 del Rossini Opera Festival: realizzerà il nuovo progetto per il grande palcoscenico genovese, la maquette, e un cartone animato divenuto poi sigla dell’omonimo DVD prodotto da RAI Trade.Nel 2011, sempre per il Carlo Felice, firma le scene de “Il Campanello” e “Gianni Schicchi” con la regia di Rolando Panerai e, dai bozzetti di Francesco Musante, realizza il progetto scenografico de “La Bohéme”, regia di Augusto Fornari.Nel 2013 sarà incaricato di progettare un nuovo allestimento di “Rigoletto” con materiali di dotazione del Teatro Carlo Felice: regia di Rolando Panerai, costumi di Regina Schrecker. L’allestimento sarà riproposto all’aperto alla Fortezza del Priamar a Savona e nello stesso Teatro Carlo Felice sotto la Direzione di Fabio Luisi.Per “Suor Angelica e Il Tabarro” con Aprile Millo, a sostegno iconografico del dittico andato in scena in forma di concerto, realizza 2 tavole originali per i fondali video proiettati.Nel 2014 è scenografo assistente nell’allestimento di “Carmen”, regia di Davide Livermore.Nel 2015 assume l’interim della Direzione Allestimenti del Teatro Carlo Felice e firma le scene di Lucia di Lammermoor di Dario Argento: l’allestimento sarà in cartellone alla Royal Opera House di Muscat in Oman nel gennaio 2016.Sempre nel 2015 progetta e realizza le scene de La Vedova Allegra, regia di Augusto Fornari.Nel 2017 firma le scene de La Cenerentola, regia di Aldo Tarabella, costumi originali di Emanuele Luzzati, nuovo allestimento del Teatro del Giglio di Lucca, in coproduzione con: Teatro Alighieri di Ravenna, Fondazione Teatri di Piacenza, e la collaborazione di Teatro Comunale "A. Rendano" di Cosenza, Ente Luglio Musicale Trapanese.È tra i 5 fondatori del canale streaming webTV del Teatro Carlo Felice.E’ scenografo in numerosi spettacoli per ragazzi e attivo collaboratore nei laboratori per lescuole.Inventa Happy Charly, fumetto ispirato alla torre scenica del Teatro Carlo Felice; il fumetto èpresente su Facebook, e da marzo a dicembre 2016 è stato regolarmente pubblicato su OltrePalco, il magazine del Teatro dell’Opera di Genova.

Genova on the road
3 parte 1 [arte] Genova è una scenografia vivente con Enrico Musenich

Genova on the road

Play Episode Listen Later May 9, 2018 18:58


Una passeggiata tra arte, musica e aneddoti della Genova antica e attuale insieme al poliedrico artista e scenografo Genovese Enrico Musenich. Punto di partenza la fontana di piazza De Ferrari, di fronte al palazzo ducale ed al Teatro Carlo Felice, da li ci inoltriamo nei vicoli fino ad arrivare in via Luccoli in direzione piazza Campetto.Chi è Enrico Musenich:Nato a Roma nel 1962, studia violino e viola con Renato de Barbieri, scenografia e illustrazione con Emanuele Luzzati e Gianni Polidori.Si forma come tecnico di palcoscenico, scenotecnico e scenografo realizzatore al Teatro della Tosse, al fianco di Elio Sanzogni e al Teatro dell’Opera di Genova. È disegnatore scenotecnico al Teatro Carlo Felice di Genova; ne è stato Direttore Allestimenti Scenici ad interim per la Stagione 2014/2015.Nel 2009, in occasione del secondo anniversario della scomparsa di Emanuele Luzzati, riceve l’incarico per la ricostruzione de “Il Turco in Italia”, storico allestimento del 1983 del Rossini Opera Festival: realizzerà il nuovo progetto per il grande palcoscenico genovese, la maquette, e un cartone animato divenuto poi sigla dell’omonimo DVD prodotto da RAI Trade.Nel 2011, sempre per il Carlo Felice, firma le scene de “Il Campanello” e “Gianni Schicchi” con la regia di Rolando Panerai e, dai bozzetti di Francesco Musante, realizza il progetto scenografico de “La Bohéme”, regia di Augusto Fornari.Nel 2013 sarà incaricato di progettare un nuovo allestimento di “Rigoletto” con materiali di dotazione del Teatro Carlo Felice: regia di Rolando Panerai, costumi di Regina Schrecker. L’allestimento sarà riproposto all’aperto alla Fortezza del Priamar a Savona e nello stesso Teatro Carlo Felice sotto la Direzione di Fabio Luisi.Per “Suor Angelica e Il Tabarro” con Aprile Millo, a sostegno iconografico del dittico andato in scena in forma di concerto, realizza 2 tavole originali per i fondali video proiettati.Nel 2014 è scenografo assistente nell’allestimento di “Carmen”, regia di Davide Livermore.Nel 2015 assume l’interim della Direzione Allestimenti del Teatro Carlo Felice e firma le scene di Lucia di Lammermoor di Dario Argento: l’allestimento sarà in cartellone alla Royal Opera House di Muscat in Oman nel gennaio 2016.Sempre nel 2015 progetta e realizza le scene de La Vedova Allegra, regia di Augusto Fornari.Nel 2017 firma le scene de La Cenerentola, regia di Aldo Tarabella, costumi originali di Emanuele Luzzati, nuovo allestimento del Teatro del Giglio di Lucca, in coproduzione con: Teatro Alighieri di Ravenna, Fondazione Teatri di Piacenza, e la collaborazione di Teatro Comunale "A. Rendano" di Cosenza, Ente Luglio Musicale Trapanese.È tra i 5 fondatori del canale streaming webTV del Teatro Carlo Felice.E’ scenografo in numerosi spettacoli per ragazzi e attivo collaboratore nei laboratori per lescuole.Inventa Happy Charly, fumetto ispirato alla torre scenica del Teatro Carlo Felice; il fumetto èpresente su Facebook, e da marzo a dicembre 2016 è stato regolarmente pubblicato su OltrePalco, il magazine del Teatro dell’Opera di Genova.

Genova on the road
3 parte 1 [arte] Genova è una scenografia vivente con Enrico Musenich

Genova on the road

Play Episode Listen Later May 9, 2018 18:58


Una passeggiata tra arte, musica e aneddoti della Genova antica e attuale insieme al poliedrico artista e scenografo Genovese Enrico Musenich. Punto di partenza la fontana di piazza De Ferrari, di fronte al palazzo ducale ed al Teatro Carlo Felice, da li ci inoltriamo nei vicoli fino ad arrivare in via Luccoli in direzione piazza Campetto.Chi è Enrico Musenich:Nato a Roma nel 1962, studia violino e viola con Renato de Barbieri, scenografia e illustrazione con Emanuele Luzzati e Gianni Polidori.Si forma come tecnico di palcoscenico, scenotecnico e scenografo realizzatore al Teatro della Tosse, al fianco di Elio Sanzogni e al Teatro dell’Opera di Genova. È disegnatore scenotecnico al Teatro Carlo Felice di Genova; ne è stato Direttore Allestimenti Scenici ad interim per la Stagione 2014/2015.Nel 2009, in occasione del secondo anniversario della scomparsa di Emanuele Luzzati, riceve l’incarico per la ricostruzione de “Il Turco in Italia”, storico allestimento del 1983 del Rossini Opera Festival: realizzerà il nuovo progetto per il grande palcoscenico genovese, la maquette, e un cartone animato divenuto poi sigla dell’omonimo DVD prodotto da RAI Trade.Nel 2011, sempre per il Carlo Felice, firma le scene de “Il Campanello” e “Gianni Schicchi” con la regia di Rolando Panerai e, dai bozzetti di Francesco Musante, realizza il progetto scenografico de “La Bohéme”, regia di Augusto Fornari.Nel 2013 sarà incaricato di progettare un nuovo allestimento di “Rigoletto” con materiali di dotazione del Teatro Carlo Felice: regia di Rolando Panerai, costumi di Regina Schrecker. L’allestimento sarà riproposto all’aperto alla Fortezza del Priamar a Savona e nello stesso Teatro Carlo Felice sotto la Direzione di Fabio Luisi.Per “Suor Angelica e Il Tabarro” con Aprile Millo, a sostegno iconografico del dittico andato in scena in forma di concerto, realizza 2 tavole originali per i fondali video proiettati.Nel 2014 è scenografo assistente nell’allestimento di “Carmen”, regia di Davide Livermore.Nel 2015 assume l’interim della Direzione Allestimenti del Teatro Carlo Felice e firma le scene di Lucia di Lammermoor di Dario Argento: l’allestimento sarà in cartellone alla Royal Opera House di Muscat in Oman nel gennaio 2016.Sempre nel 2015 progetta e realizza le scene de La Vedova Allegra, regia di Augusto Fornari.Nel 2017 firma le scene de La Cenerentola, regia di Aldo Tarabella, costumi originali di Emanuele Luzzati, nuovo allestimento del Teatro del Giglio di Lucca, in coproduzione con: Teatro Alighieri di Ravenna, Fondazione Teatri di Piacenza, e la collaborazione di Teatro Comunale "A. Rendano" di Cosenza, Ente Luglio Musicale Trapanese.È tra i 5 fondatori del canale streaming webTV del Teatro Carlo Felice.E’ scenografo in numerosi spettacoli per ragazzi e attivo collaboratore nei laboratori per lescuole.Inventa Happy Charly, fumetto ispirato alla torre scenica del Teatro Carlo Felice; il fumetto èpresente su Facebook, e da marzo a dicembre 2016 è stato regolarmente pubblicato su OltrePalco, il magazine del Teatro dell’Opera di Genova.

handelmania's Podcast
Tenors Who Appeared at the Teatro Carlo Felice in Genoa

handelmania's Podcast

Play Episode Listen Later Apr 4, 2006 25:40


Selections by Giulio Crimi, Bernardo De Muro, Aureliano Pertile (in photo as Cavaradossi) Giovanni Zenatello, Aroldo Lindi,Giuseppe Taccani,Roberto D'Allesio