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Perpetua de I promessi sposi: descrizione caratteriale e il ruolo della serva di don Abbondio nel romanzo di Alessandro Manzoni.
Lunedì in compagnia di Stefi con i consueti appuntamenti del "lunedì del cinema" che vede, nella prima parte, Gabriele del Cinema Gloria e il concerto di Natale alla chiesa di Sant'Abbondio. Nella seconda parte, invece, gli appuntamenti del Cinema Astra e la nuova data del docufilm dei Verdena a Mezzago.
In questo audio il prezioso incontro con Luciano Canfora storico e Lucia Votano fisica. L'intervista è in Contemporaneamente di Mariantonietta Firmani, il podcast divulgato da Artribune.com e Parallelo42.it In Contemporaneamente podcast trovate incontri tematici con autorevoli interpreti del contemporaneo tra arte e scienza, letteratura, storia, filosofia, architettura, cinema e molto altro. Per approfondire questioni auliche ma anche cogenti e futuribili. Dialoghi straniati per accedere a nuove letture e possibili consapevolezze dei meccanismi correnti: tra locale e globale, tra individuo e società, tra pensiero maschile e pensiero femminile, per costruire una visione ampia, profonda ed oggettiva della realtà. Luciano Canfora e Lucia Votano ci raccontano di storia e fisica, disvelamento scientifico del mondo naturale ed evoluzioni del pensiero e delle civiltà umane. Nel processo storico di evoluzione, il Nuovo Testamento incarna dogmatismo e diffusione popolare; il GPS, preciso per usi militari, è appositamente degradato per usi civili. Al momento del big bang materia e antimateria erano paritetiche, dunque deve essere accaduta una piccola asimmetria, di cui sembra essere causa il neutrino. Inoltre, tutte le disuguaglianze difese con ipocrisia velleitaria si riconducono alla pulsione belluina che si annida anche in modo preterintenzionale e si chiama razzismo. Ed anche, vista la predominanza della tecnologia nella società contemporanea, c'è bisogno di cittadinanza scientifica, ovvero conoscenza scientifica e matematica sono fondamentali, e molto altro. GUARDA IL VIDEO!! https://youtu.be/RSLrvBJwYdo BREVI NOTE BIOGRAFICHE DEGLI AUTORI Luciano Canfora Professore Emerito dell'Università di Bari dove ha insegnato Filologia classica, Papirologia, Letteratura latina, Storia greca e romana. Studia problemi di storia antica, storia della tradizione e storia degli studi classici.Tra le sue ricerche: storia d'Europa nell'età della Rivoluzione francese e dell'Impero; storia dei conflitti ideologico-culturali in Europa tra Otto e Novecento. È anche Direttore del Dipartimento di Storia dell'Università della Repubblica di San Marino. Inoltre, dirige la rivista «Quaderni di storia» e collabora con il «Corriere della Sera». Fa parte del comitato direttivo e scientifico di riviste e associazioni internazionali e ha ottenuto numerosi premi e onorificenze. Tra le sue pubblicazioni più recenti ricordiamo: La schiavitù del capitale, 2017; Cleofonte deve morire. Teatro e politica in Aristofane 2017. Ed anche: La scopa di don Abbondio. Il moto violento della storia 2018; Il sovversivo. Concetto Marchesi e il comunismo italiano 2019. Poi: Europa, gigante incatenato 2020; Il tesoro degli Ebrei 2021; Tucidide e il colpo di Stato, 2021;La democrazia dei signori 2022. Infine: Catilina. Una rivoluzione mancata 2023; Dante e la libertà 2023; Sovranità limitata 2023. Lucia Votano, fisica, laurea in Fisica Generale all'Università La Sapienza di Roma, ricercatrice INFN dal 1976; ha lavorato al CERN di Ginevra, al DESY di Amburgo. Approda al Laboratorio Nazionale del Gran Sasso dell'INFN, che dirige, prima donna, dal 2009 al 2012, partecipando tra i molti, all'esperimento OPERA.Si occupa di fisica astro-particellare, un settore alla congiunzione tra astrofisica, cosmologia e studio delle interazioni fondamentali delle particelle elementari. Attualmente partecipa all'esperimento “JUNO” in Cina Meridionale con 600 scienziati 60% sono cinesi, il 40% europei, russi, asiatici e statunitensi. Costo 350 Milioni di dollari, finanziato al 95% dall'Accademia Cinese delle Scienze. Inoltre, grande divulgatrice, è nella Giuria del Premio Internazionale NordSud di Letteratura e Scienza; e del Premio internazionale Cosmos di divulgazione scientifica. È anche autrice di trecento articoli su riviste internazionali e tre libri; presiede la giuria del premio “l'Oreal Italia per le Donne e la Scienza”. Infine, è stata membro di molti autorevoli istituzioni scientifiche come: Strategy Group del CERN. Consiglio Scientifico dell'ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. È anche nel CdA dell'Università Degli Studi Roma Tre, membro onorario della Società Italiana di Fisica, riceve numerosi premi e onorificenze.
Marta presenta il "Villa del Grumello Jazz Festival", "Casa Natta - Teatro tra le mura" e il "Cinema all'aperto Sant'Abbondio"
Quale rapporto tra Alessandro Manzoni e il liberalismo?Alberto Mingardi analizza il liberalismo manzoniano nel secondo episodio di "Alessandro Manzoni: l'economia, la politica e i Promessi sposi", la nuova serie podcast dell'Istituto Bruno Leoni con cui riscopriamo la lezione economica dietro uno dei più grandi classici della letteratura italiana
Secondo Luigi Einaudi, i Promessi Sposi sono uno dei migliori trattati di economia politica che siano mai stati scritti A 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni, riscopriamo la lezione economica dietro uno dei più grandi classici della letteratura italiana in quattro puntate, narrate da Alberto Mingardi"Alessandro Manzoni: l'economia, la politica e i Promessi sposi"
Radioimmaginaria Milano Ciao a tutti, milanesi e giargiana, oggi siamo qui per parlarvi della grande impresa delle squadre di calcio milanesi in Europa e di un racconto scritto da una nostra ascoltatrice, restate connessi!!!
A chi, messosi a sostener le sue ragioni contro un potente, rimaneva col capo rotto, don Abbondio sapeva trovar sempre qualche torto; cosa non difficile, perché la ragione e il torto non si dividon mai con un taglio così netto, che ogni parte abbia soltanto dell'una o dell'altro. A. MANZONI (scrittore italiano, 1785-1873), I promessi sposi, I.
Perché il conflitto è così importante in una storia?
La chiesa di S. Abbondio a Como è una delle testimonianze più interessanti della diffusione dello stile architettonico romanico in area lacustre a partire dall’XI secolo. Rispetto al centro abitato, la basilica sorge in una zona leggermente periferica, esterna alle antiche mura cittadine e nei pressi di una delle vie di comunicazione più importanti del Medioevo e non solo, la via Regina. Questa strada, costeggiando la sponda occidentale del Lario, metteva in comunicazione la città di Milano con il nord Europa, passando attraverso i passi alpini. La chiesa di Sant’Abbondio con il monastero annesso aveva quindi la funzione di presidio su una via di comunicazione di grande importanza, fornendo, in caso di necessità, prezioso aiuto ai viandanti.
Le campane a martello hanno messo il paese in subbuglio e intanto, dopo il tentativo di matrimonio fallito, i promessi sposi fuggono da casa di don Abbondio, ma vengono incontrati da Menico. A seguire parleremo un po' della lingua italiana nel nostro consueto glossario.
Seguiamo ancora cosa succede per il paese mentre suonano le campane a martello: l'allarme causato da don Abbondio che non voleva unire in matrimonio i promessi sposi. A seguire parleremo, come sempre, della lingua italiana nel nostro consueto glossario.
Andiamo finalmente di fronte a don Abbondio con Renzo e Lucia e i due testimoni; seguendo questo piano concertato tra Agnese e Renzo che Tonio e Gervaso seguono alla perfezione. A seguire parleremo, come sempre, della lingua italiana nel nostro consueto glossario.
Fra Cristoforo e Don Rodrigo si incontrano. Due personalità forti, due uomini forti guidati da valori diversi.Alessandro Manzoni, Promessi SposiVoce: Matteo Bonanni
Cominciamo oggi il capitolo ottavo per mettere finalmente in atto il matrimonio che ha organizzato Agnese; cominciamo a vedere come entrano gli sposi a casa di don Abbondio.
Sentiremo oggi gli ultimi preparativi prima di andare finalmente a casa di don Abbondio; Renzo con i due testimoni e Lucia assieme ad Agnese, la quale cerca di far coraggio alla figlia. A seguire parleremo come sempre della lingua italiana nel nostro consueto glossario.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6045IL CORONAVIRUS E I MERCENARI CHE ABBANDONANO LE PECORE di Antonio SocciSi dicevano rivoluzionari e si sono svelati tanti pavidi don Abbondio. Niente più ponti, ma muri e molto alti, invalicabili. [...]Non si vede in giro nessun san Carlo Borromeo. Tutti rintanati nelle Curie. I "medici" che avrebbero dovuto curare le anime hanno abbandonato il gregge, addirittura aderendo senza nulla obiettare al decreto governativo che sospende in tutta Italia, fino al 3 aprile, le messe con la presenza di fedeli. Un fatto senza precedenti. [...]Per la prima volta in duemila anni il paese che è il centro della cristianità resterà totalmente, e per giorni, senza messa.Un evento che potrà lasciare indifferenti atei e agnostici, ma per milioni di cattolici è un vero choc. Non solo perché vengono privati del sacrificio eucaristico proprio in una tragica situazione epidemica, nella quale più si avverte il bisogno di pregare, ma anche per quello che la messa è di per sé. Padre Pio da Pietrelcina diceva: "il mondo potrebbe stare senza sole, ma non potrebbe stare senza la Santa Messa".Un paradosso con cui il santo mistico intendeva far capire l'infinito potere di intercessione e protezione che è - per l'umanità intera - il rinnovarsi quotidiano del sacrifico di Cristo sulla croce: il grande esorcismo che protegge il mondo dal male e dall'autodistruzione.Qualcuno evoca la profezia apocalittica di Daniele che vide un giorno "abolito il sacrificio quotidiano" ed "eretto l'abominio della desolazione". Di certo è un evento traumatico per la Chiesa.C'è chi sostiene che, in base al Concordato e anche alla Costituzione, è discutibile che le generiche parole del decreto governativo possano significare abolizione delle messe. Di certo la Segreteria di Stato vaticana e la Cei non hanno neanche tentato di opporsi o discuterne.Eppure avrebbero avuto ottime ragioni. Infatti non si vede perché sospendere le messe quotidiane in tutta Italia, quando centri commerciali, bar, ristoranti e metropolitane non vengono chiusi nemmeno nelle zone rosse. Così come viaggiano treni e aerei e tutti continuano a lavorare.MESSE, PERCHÉ NO?Perché mai a messa dovrebbe essere più facile il contagio che in ufficio, in metro o al ristorante? Oltretutto alle liturgie feriali partecipano quattro gatti e possono dunque stare molto distanziati.Sembra che il governo italiano [...] abbia - a dir poco - un pregiudizio negativo sulla messa... Ma Vaticano e Cei sono perfino peggio.Infatti - se anche avessero dovuto cedere - avrebbero potuto proporre che in ogni città venissero scelte almeno alcune chiese in cui poter celebrare messe continue (diciamo ogni due ore) per mandare ai fedeli e agli italiani il messaggio di una preghiera continua di intercessione per il nostro Paese e per permettere ai partecipanti di diluirsi in tante messe e quindi presenziare fisicamente a un metro di distanza.Nelle altre parrocchie i vescovi avrebbero potuto disporre l'adorazione permanente, per tutto il giorno, ancora una volta come preghiera costante per l'Italia, contro l'epidemia.Non solo. I vescovi che sospendono le messe e chiudono le chiese avrebbero dovuto mandare sacerdoti - o meglio andare loro stessi - come presenze fisse negli ospedali a disposizione dei malati (quelli di coronavirus e gli altri) e del personale medico e infermieristico.Che testimonianza se tutti i vescovi, in questi giorni, si fossero stanziati negli ospedali. Invece no, se ne stanno rintanati nelle curie.Talvolta sprofondando nell'assurdo come il vescovo di Firenze che è arrivato a scrivere: "il provvedimento governativo... sembra in qualche modo indicare nella preghiera privata una strada per continuare a nutrire la vita spirituale".Quasi che Conte, Casalino e Speranza fossero diventati i nuovi pastori della vita spirituale dei cristiani. [...]I vescovi hanno abdicato alle loro responsabilità. Potevano lanciare una grande preghiera per l'Italia lasciando tutte le chiese aperte, anche di notte. [...]Oggi tutta l'Italia è materialmente in ginocchio eccetto chi dovrebbe essere fisicamente in ginocchio: papa, cardinali e vescovi.Il messaggio che è arrivato al popolo - se ne sia coscienti o no - è terribile: sembra che nella disgrazia e nella sofferenza sia meglio lasciar perdere Dio, perché non serve a nulla. Ma se non serve lì, non serve mai (o bisogna ricordarsene solo per firmare l'otto per mille?).LA TESTIMONIANZA DEI MARTIRI E DEI SANTIPer la prima volta da secoli in una calamità come questa è stato totalmente cancellato Dio. Per venti secoli nella nostra terra è avvenuto il contrario. Tutte le nostre città hanno chiese che sono ex voto per la fine delle pestilenze, durante le quali le città si mettevano sotto la protezione della Madonna. Oggi si cancella Dio.È una situazione inaudita, che sta disorientando del tutto i cattolici, che si sentono abbandonati da quelli che dovrebbero essere i pastori, ma che si sentono anche privati della presenza di Dio nel momento in cui più forte è il bisogno di affidarsi e pregare. [...]La messa custodisce il vero tesoro della Chiesa e non saperlo difendere significa annientare la Chiesa.Nel Catechismo della Chiesa cattolica, voluto da Giovanni Paolo II e dal card. Ratzinger, si legge: " 'Senza la domenica non possiamo vivere' diceva il sacerdote e martire Saturnino all'inizio del secolo quarto, durante una delle più feroci persecuzioni anticristiane, quella di Diocleziano nel 304 d.C. Accusato di aver celebrato l'Eucaristia per la sua comunità, Saturnino ammette senza reticenza: 'Senza l'Eucaristia non possiamo vivere'. E una delle martiri aggiunse: 'Sì, sono andata all'assemblea e ho celebrato la cena del Signore con i miei fratelli, perché sono cristiana' ".La Chiesa ha sempre indicato come esempio la loro testimonianza. E oggi? Il problema è il venir meno della fede e la dimenticanza di Cristo.C'è una domanda di Gesù, nel Vangelo, che faceva riflettere Paolo VI. Dove chiede: "Quando il Figlio dell'uomo ritornerà, troverà ancora la fede sulla terra?" (Lc 18, 8).In Italia, per ora, sì. [...] Nelle curie la ricerca sarebbe molto più faticosa e forse senza esito.Nota di BastaBugie: diversi parroci in tutta Italia hanno cercato di stare vicini ai fedeli in questo momento particolare trovando soluzioni possibili senza disobbedire alla legittima autorità.C'è chi si fa trovare più spesso del solito al confessionale e dopo la confessione propone immediatamente la comunione fuori dalla Messa, c'è chi espone il Santissimo Sacramento in chiesa (almeno la domenica) affinché la preghiera personale sia comunque una preghiera fortemente eucaristica (in attesa di poter partecipare di nuovo la Santo Sacrificio), c'è chi è sempre a disposizione per i fedeli per benedire le loro bottigliette d'acqua che poi portano a casa per utilizzarle come sacramentale.Insomma problemi nuovi trovano soluzioni antiche che hanno sempre aiutato spiritualmente il popolo cristiano a superare i momenti di difficoltà.Scriveteci le idee più originali che vedete applicare dai vostri pastori. Pubblicheremo le più significative.DOSSIER "CORONAVIRUS"Per vedere tutti gli articoli, clicca qui! Titolo originale: Contro il Covid2019 dovevano bloccare l'Italia e invece hanno sospeso le MesseFonte: Libero, 9 marzo 2020Pubblicato su BastaBugie n. 655
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.filmgarantiti.it/it/articoli.php?id=159MEZZO UOMO, GRANDI VIRTU' (ACQUISITE CON SFORZO E SACRIFICIO) di Giacomo Samek Lodovici Esce oggi nelle sale il kolossal Lo Hobbit, nella prima tappa di una trilogia tratta dall'omonimo grande racconto di J.R.R. Tolkien che è l'antefatto de Il Signore degli anelli. Se già la trasposizione cinematografica di quest'ultimo ha mietuto un enorme e planetario successo di pubblico (è il sesto incasso di tutti i tempi), è alquanto probabile che anche questa nuova saga, che ha creato molta attesa, conseguirà risultati non molto dissimili.In attesa di vedere il film, che ci auguriamo fedele al libro tolkeniano, qui indugiamo brevemente sull'attualità etica di quest'ultimo, che contiene (come minimo) due grandi temi morali sempre validi.Il primo è quello delle virtù umane. Come il don Abbondio manzoniano, molti dicono che «uno il coraggio non se lo può dare», e lo stesso molti pensano della fortezza, dello spirito di sacrificio e di tante altre virtù. Pensiamo inoltre che solo i predestinati possano proporsi elevati ideali morali, e ci accontentiamo del minimo.Lo Hobbit, per contro, smonta l'indolenza di chi vuol rimanere nel quieto vivere, di chi non vuol prendere iniziative, di chi è inerte di fronte alle molte ingiustizie che avvengono nel mondo, di chi accampa la scusa: «sono fatto così per carattere». Infatti, Bilbo, il protagonista, è un hobbit (una specie di mezzo uomo, alto poco più di un metro) amante della tranquillità, tutt'altro che un eroe predestinato, che però progressivamente coltiva se stesso, si autoforgia acquisendo virtù come quelle sopramenzionate, nonché le virtù dell'amicizia e della saggezza.Diventa capace di grandi imprese, si batte con orchi, lupi, vari altri esseri malvagi ed infine con un drago, ed acquisisce progressivamente una profonda saggezza, con cui evita una guerra sanguinosa.E tutte le grandi imprese compiute materialmente da Bilbo sono meno grandi di quella da lui compiuta su se stesso, sul proprio carattere. C'è una pagina in cui questo hobbit deve scegliere se avvicinarsi alla tana del drago, in cui Tolkien scrive: «andare oltre fu la cosa più coraggiosa che avesse mai fatto. Le cose tremende che accaddero in seguito furono niente al confronto: egli combatté la vera battaglia da solo», cioè in se stesso.Il secondo grande tema etico è quello del male umano e, di nuovo, delle virtù rispetto all'invisibilità. È un tema che si trova – per esempio – in Erodoto, che riferisce di un elmo che dà l'invisibilità, in Platone, che narra di un mitologico anello che rende invisibili, simile all'anello che Tolkien fa trovare a Bilbo, in Bentham, che progetta un carcere che renda inavvertibile il controllo, in Freud e tanti altri.Per un apologo di Freud e per molte persone, l'uomo rispetta le leggi ed evita di commettere il male solo se si sente sotto controllo e/o per timore delle sanzioni, ma nessuno rispetterebbe le leggi quando gli è vantaggioso trasgredirle se, grazie all'invisibilità, riuscisse ad evitare d'essere scoperto. Invece, per Platone e per Tolkien, l'uomo, anche se fosse invisibile, è in grado (anche se solo alcuni lo farebbero) di astenersi dal male proprio per il fatto che è male, cioè per evitare la malvagità del male, anche quando sia vantaggioso compierlo. Ne Lo Hobbit, come poi ricapiterà nel Signore degli Anelli, c'è un episodio emblematico in tal senso. Bilbo sta cercando di sfuggire ad una creatura spregevole – Gollum – che vuole ucciderlo e, grazie all'invisibilità datagli dall'anello, potrebbe colpirlo a morte: «Voleva ucciderlo – scrive Tolkien –. Ma non era un combattimento leale. Egli era invisibile adesso. Gollum non aveva una spada […] era infelice, solo e perduto». Così, nel cuore di Bilbo sgorgò un senso di pietà, finché, «ricaricato di nuova forza e risolutezza», oltrepassò il nemico senza ucciderlo.Quante lezioni, e grandi, da un piccolo Hobbit...
Siamo ancora al giorno dell'ormai saltato matrimonio. Renzo non si arrende e vuole sapere chi c'è dietro alle difficoltà emerse. Perpetua potrebbe essere la giusta fonte di informazioni.Alessandro Manzoni, Promessi SposiVoce: Matteo Bonanni
Il giorno del matrimonio è arrivato. Renzo va da don Abbondio e scopre che ci sono degli impedimenti, delle faccende da sistemare.Alessandro Manzoni, Promessi SposiVoce: Matteo Bonanni
Un legame particolare quello tra Don Abbondio e Perpetua. Lui afflitto dall'angoscia e lei spinta dalla curiosità. Un sospiro, una confidenza, uno sfogo.Alessandro Manzoni, Promessi SposiVoce: Matteo Bonanni
Lasceremo oggi don Abbondio alle sue preoccupazioni e accompagneremo Renzo verso casa di Lucia, colmo di turbamento e di biechi pensieri contro don Rodrigo. Dopo alla lettura parleremo come sempre della lingua italiana nel nostro consueto glossario.
Un prete anziano e ansioso e due furfanti che lo attendono per una richiesta."Questo matrimonio non s'ha da fare!"Alessandro Manzoni, Promessi sposiVoce: Matteo Bonanni
Renzo ha dunque chiuso in casa don Abbondio per sapere cosa gli stia nascondendo il curato; e infine riuscirà a sapere "ciò che ha ragione di sapere". Dopo alla lettura parleremo come sempre della lingua italiana nel consueto glossario.
Laddove tutto ha inizio, su quel ramo del lago di Como. I luoghi, i suoni, gli odori, i paesaggi.Alessandro Manzoni, Promessi SposiVoce: Matteo Bonanni
Lorenzo, o come dicevan tutti Renzo, non è molto convinto del comportamento di don Abbondio e vedendo Perpetua che esce dalla cura si avvicina a lei per scoprire qualcosa di più. Dopo alla lettura parleremo, come sempre, della lingua italiana nel nostro consueto glossario.
Prosegue la conversazione tra Renzo e don Abbondio per rimandare le nozze. A seguire parleremo, come sempre, della lingua italiana nel consueto glossario.
Ascolteremo oggi il proseguimento della conversazione tra don Abbondio e Perpetua; dopo tutto, lui stesso aveva bisogno di raccontare a qualcuno l'accaduto e sentire una voce amica. A seguire parleremo come sempre della lingua italiana nel consueto glossario.
Oggi conosceremo un altro personaggio della nostra narrazione: Perpetua, la serva di don Abbondio. A seguire parleremo come sempre della lingua italiana nel consueto glossario.
Terminata la conversazione con i bravi seguiremo don Abbondio nel suo ritorno a casa parlando un po' del suo carattere. A seguire rivedremo la lettura nel nostro consueto glossario.
Prosegue la lettura del primo capitolo de I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni. Oggi vedremo finalmente cosa volessero quei due bravi piantati sulla strada di don Abbondio. Dopo alla lettura parleremo un po' della lingua italiana nel consueto glossario.
Proseguiamo la passeggiata con don Abbondio per i paesaggi del Lecchese; al bivio verso casa vedrà però qualcosa che non gli piacque. A seguire parleremo un po' della lingua italiana nel consueto glossario.
La paroisse Sant Abbondio, sur le territoire de Gentilino-Montagnola, est surtout connue comme lieu de résidence de l’écrivain germano-suisse Hermann Hesse (1877-1962). Elle fait aujourd’hui partie de la commune de Collina d’Oro dont les charmes quasi-méditerranéens avaient séduit le Prix Nobel de littérature. La paroisse est dédiée à Abbondio (ou Abundius), un évêque décédé au 5e siècle. Il fut le successeur d’Amantius, le troisième évêque du diocèse de Côme (Italie). L’église de style baroque fait partie des biens culturels placés sous la protection du canton du Tessin. La célébration de la Nativité du Christ sera présidée par Don Italo Molinaro, du Centre catholique des médias de Lugano, également prédicateur. L'animation vocale est confiée au Coro Clairière, dirigé par Brunelle Clerici. Le Coro Clairière, constitué d’une quarantaine de jeunes, est l’ensemble du Conservatoire de la Suisse italienne de Lugano. C’est dire la qualité vocale pour cette fête chrétienne majeure, celle de la naissance de Jésus. Les télévisions européennes (France, Belgique francophone et néerlandophone, Pays-Bas, Irlande) diffuseront également l’office venu du Tessin, à l’instar de la RTS.
Come reagire ai soprusi? Cosa chiedere alla giustizia. E poi: chiedere o fare giustizia? Dove è il confine tra giustizia e vendetta? Lucio Bongiovanni chiede lumi a Manzoni e a Fra Cristoforo. E noi siamo sempre un po' Renzo, spavaldi e rancorosi, rivoluzionari, e un po' don Abbondio, pronti a gioire per la fine del pericolo?
Come reagire ai soprusi? Cosa chiedere alla giustizia. E poi: chiedere o fare giustizia? Dove è il confine tra giustizia e vendetta? Lucio Bongiovanni chiede lumi a Manzoni e a Fra Cristoforo. E noi siamo sempre un po' Renzo, spavaldi e rancorosi, rivoluzionari, e un po' don Abbondio, pronti a gioire per la fine del pericolo?