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In questo episodio approfondiamo e diciamo la nostra riguardo le ultime news della settimana dal mondo Marketing e Digital. Panoramica delle notizie: Arrivata l'integrazione ufficiale fra i messaggi di fb e ig
In questa clip estratta da uno dei miei video "Strategie di marketing", parliamo di che cos'è l'integrazione culturale e di come puoi sfruttarla a tuo vantaggio. Qui il contenuto integrale: https://www.negoziantepro.com/il-potere-della-familiarita/ Al tuo successo Stefano P.S. Ho creato un Gruppo Facebook di Negozianti Professionisti (o aspiranti tali). Scopri i nostri segreti, le nostre strategie e le nostre tecniche per ottenere risultati strepitosi! Per iscriverti vai su https://www.facebook.com/groups/negoziantepro, è 100% gratuito!
Ecco la puntata di Why Not Café di Martedí 21 Aprile con Silvia Catozzi che ad Hobart ha creato UTAS Salsa Dancing, un club creato per integrare gli studenti internazionali, ma anche per chi vuole migliorare la propria autostima.Silvia è originaria di Roma ed è arrivata in Australia dopo essersi licenziata da un lavoro a tempo indeterminato.Oggi vive ad Hobart, in Tasmania, dove ha creato un club di ballo in collaborazione con l'Università della Tasmania.Pensate che in un solo anno dalla sua creazione, il club ha già vinto 4 Awards : Best New Society, Interest based Society e altri due premi rispettivamente a Silvia e alla sua socia.Dato il momento storico, ogni Martedì alle 7.45 pm orario australiano sulla pagina Facebook di UTAS Salsa Dancing ci saranno lezioni di ballo in collegamento con Zoom!Potete seguire UTAS su:- Instagram: @utas_salsa- Facebook: www.facebook.com/UTASalsaDancing/Ecco alcuni dei momenti più importanti della nostra chiacchierata:01:00 Buongiorno Silvia;02:49 21 Aprile il Natale di Roma;05:10 la vita di Silvia a Hobart;07:30 la decisione di lasciare un contratto a tempo indeterminato in Italia;08:36 come è nato UTAS Salsa Dancing;14:15 la collaborazione con l'università della Tasmania;16:10 chi può accedere al club?;22:34 il primo viaggio in Australia a 6 anni;26:09 il lavoro di Silvia in Italia;30:00 la prima parte d'esperienza a Melbourne;32:30 l'arrivo in Tasmania;35:30 il lato negativo dell'esperienza in Australia;40:00 il consiglio ai più giovani;Buona visione o ascolto!Abiti in Australia e vorresti partecipare a Why Not Café?Scrivimi qui: info@whynot-change.comAttrezzatura che utilizzo per la diretta:App per intervista in diretta:https://belive.tv/?referrer=MzA1Mzg0Videocamera:https://amzn.to/38l0NThLink Why Not:www.whynot-change.com Youtube: Paolo Gallo - Why Not Facebook: @whynot.ilikeitInstagram: @paologallowhynotSpotify: Why Not - il Podcast Spreaker: Paolo Gallo - Why Not
Siamo ormai ad un punto di svolta: non possiamo pensare di perpetuare questo blocco delle attività economiche a tempo indefinito e al contempo non possiamo mettere a repentaglio la salute dei lavoratori. Le soluzioni languono, le idee chiare anche. Questo perché continuiamo a pensare di poter risolvere il problema riadattando una mentalità mercantilistica ante COVID-19 ad un mondo che non sarà più come prima.Quanti nuovi clienti, spinti dalla necessità, si sono affacciati all'ecommerce? Hanno superato le barriere del pagamento online; hanno atteso pazienti che la merce venisse recapitata a casa o in ufficio; hanno digerito le spese di spedizione. Sono la nuova generazione di clienti digitali che difficilmente, superato il blocco, torneranno indietro. E hanno ancora tempo di fare pratica, perché la ripartenza delle attività produttive in modalità tradizionale è ancora di là da venire.Bisogna dunque pensare a soluzioni alternative, che escano fuori dallo schema tradizionale. Metro, il cash & carry tedesco, ha aperto su 27 province il proprio ecommerce. Delivery diretto a casa, acquisto solo per partite iva e soggetti giuridici, minimo 100 euro di spesa trasporto incluso. E, all'orizzonte, la possibilità di servire anche - temporaneamente - il consumatore finale per alleggerire il carico della filiera. Una delle mille opportunità che il business online oggi ci offre, non solo in ambito consumer ma ancor di più in quello business. Quanti sono i professionisti che, per necessità, si sono trovati costretti ad acquistare online causa mancanza di forniture tradizionali? La sola carta per stampare, essenziale per un Paese retrogrado come il nostro che richiede un modulo cartaceo per circolare a differenza della Francia che in men che non si dica lo ha digitalizzato in un app, non è acquistabile presso i supermercati. Non farebbe parte dei prodotti indispensabili; guacamole, tacos e Campari sì. Tanto vale comprarla online, allora. Superato lo scoglio psicologico, l'approvvigionamento online oggi e nei prossimi mesi diventerà una necessità per poter ripartire.A chi oggi ancora esprime remore per paura dei conflitti di canale ricordiamo che il passaggio è obbligato: non ci stanchiamo mai di ripetere che il cliente ha già passato la frontiera del digitale e non tornerà indietro facilmente. E' un dato di fatto che richiede risposte pronte e importanti, non può accettare la paralisi da paura di reazioni dei propri grossisti (peraltro chiusi) o della propria rete di vendita. Facile a dirsi? Per chi lo ha fatto la risposta è positiva: Luigi Franceschetti, Presidente dell'omonima Saccheria, ha progettato l'apertura del canale diretto B2B in tempi non sospetti e a febbraio è andato online. Con risultati inaspettati.Innanzitutto un break even a tre mesi grazie ai numerosi ordini che giornalmente gestiscono: si tratta soprattutto di nuovi clienti la cui attuale fattura media non avrebbe giustificato la visita di un responsabile commerciale. L'integrazione del front end (il sito) con il sistema di gestione ordini e del magazzino permette di governare, da remoto, l'intero e-commerce con una sola persona. Problemi di sicurezza sanitaria risolti.La rete di vendita, che può utilizzare l'ecommerce come un sistema di gestione ordini da remoto, può lavorare anche da casa senza la necessità di recarsi dal cliente.E stiamo parlando di una azienda che fattura meno di 30 milioni di euro, non di una multinazionale.Bisogna guardare a questa situazione con occhi diversi, osservando come stanno mutando i comportamenti e le aspettative e sperimentando ora quello che tra qualche mese potrebbe essere ormai tardivo. Senza tralasciare gli aspetti di comunicazione, sia interni che nei confronti della filiera dei partner, che non spariranno ma cambieranno - in parte o in toto - ruolo e attività. E toccherà alle aziende che hanno disintermediato aiutarli a cercare una nuova collocazione sul mercato sia grazie allo sviluppo di servizi di filiera integrati, sia attraverso rafforzamenti della value chain. Penso ad acquisizioni e fusioni, necessarie per rendere efficiente la struttura dei costi e massimizzare gli investimenti.Il futuro è tracciato, e non lo abbiamo fatto noi ma un virus che ci ha presi completamente alla sprovvista. E ci ha fatto scendere dalla locomotiva lanciata verso una attesa ripresa. Stiamo provando a spingerla per farla ripartire ma siamo sicuri che sia il modo migliore per rimettersi in marcia? E se cambiassimo mezzo di trasporto?
L'integrazione: l'unica via per il riscatto economico, la prevenzione del crimine e la lotta al terrorismo.Nel 1978 mio padre, avendo vinto una cattedra come docente di scuola superiore, si trasferì al nord in un piccolo paesino abbandonato tra Milano e Busto Arsizio. Non "immigrammo" a Milano nell'accezione propria del termine. Provenivamo da Gragnano, in provincia di Napoli e la Campania è in Italia. Ma "emigrando" dal sud verso il nord, i miei genitori vissero ugualmente la sofferenza dello sradicamento e la distanza da parenti e genitori. Clima, cibo e tradizioni diverse. Le condizioni economiche erano semplici. C'era da ripartire da zero. Cercare casa, arredarla, comprare una 127 per recarsi al lavoro: cose così insomma. Ai quei tempi non esistevano i social e le telefonate interurbane costavano parecchi gettoni. Ma il telefono per un emigrato è tutto, è l'essenza del nutrimento dei sentimenti, un cordone ombelicale da non scindere pena altra solitudine e smarrimenti. I bar erano divisi e frequentati per provenienza geografica. C'era il bar dei "terun" e il bar dove andavano i lombardi. Dopo qualche anno le cose lentamente migliorarono. Tutti assieme in un'unico bar, ma ugualmente divisi per zone! Terroni da una parte e polentoni dall'altra. Poi cadde il muro di Berlino e crollò la Cortina di Ferro. Ricordo che fummo "invasi" da polacchi "straccioni" e "lavavetri" e dalle loro "lascive mogli". Poi venne il turno dell'Albania. Barconi debordanti di "pregiudicati dalle teste enormi" ci "invasero". Venne il turno dei romeni (che quelli sono zingari) e degli zingari (che quelli sono zingari sempre). Poi l'Iraq, l'Afghanistan, ancora l'Iraq, l'11 settembre, Parmalat, la crisi dei mutui, il glutine, Al Qaeda, l'Isis etc. Cambiavano i nomi, gli indirizzi, gli scenari ma le paure erano sempre le medesime, solo declinate in maniera leggermente diversa.Oggi ci troviamo ad affrontare una "invasione" di immigrati "clandestini". Allora ritorno alla mia infanzia. Riparto proprio da quei giorni per capire questi tempi. Col senno di poi posso affermare che la mia famiglia fu brava e tenace, dopo i primi anni di ostracismo dimostrato dagli "indigeni" ci integrammo bene. Ora io, mia sorella e mio fratello siamo tutti e tre laureati e ben inseriti nel tessuto sociale.Sono stato amato e ringrazio i miei genitori. Da piccolo ero irrequieto ed avevo voglia di emergere e di riscatto. Per me, la mia famiglia e quelli come me. Fossi stato introdotto in un ambiente che non mi accettava sono sicuro: avrei usato i miei talenti per delinquere. Troppa era la smania di farcela.Ho scelto lo studio, mi è andata bene. Ma altri non sono stati e non sono fortunati come me. Per questo non mi meraviglio che le terze generazioni nate in europa si radicalizzino nonostante il tempo passato in Francia, in Belgio o in Germania. E l'Islam non c'entra nulla. L'Islam è solo una copertina di seconda mano ad un quaderno tutto scarabocchiato. Morire prima dei 30 anni combattendo contro una vita infelice è l'unico scopo di molti giovani. Dal kamikaze siriano pronto a farsi esplodere sino ai giovani della periferia di Rozzano, Scampia o Brindisi. Giovani (non tutti sia chiaro) pronti a delinquere e vivere da ricercati in una botola di pochi metri quadrati. Giovani e giovanissimi italiani che da nord a sud pensano che se a 30 anni "non hai sfondato con il grano", se sei ancora vivo e fuori dal carcere hai sprecato la vita. Perché fare lo schiavo come i padri proprio non lo concepiscono. Loro vogliono tutto e subito. E non sono mostri o protagonisti di fiction lontane da noi. Sono ragazzi normali, figli di questa società liquida, atomica, polverizzata come un sasso di cocaina da farsi in apnea il sabato sera.Quando approccio la questioni migranti e la piaga del terrorismo ricordo sempre da dove provengo, chi sono e come lo sono diventato. E questo corto circuito emozionale mi ricorda sempre di coniugare un cuore caldo ad una testa fredda.
Hummus Town è una start up di catering che offre lavoro ai rifugiati siriani. Ce lo racconta Shaza Shaker, nata a Damasco, cresciuta a Roma.
Hummus Town è una start up di catering che offre lavoro ai rifugiati siriani. Ce lo racconta Shaza Shaker, nata a Damasco, cresciuta a Roma.
Oggi abbiamo preparato una puntata speciale dedicata alla 134esima sessione plenaria del Comitato delle Regioni. Il nostro team si è spostato a Bruxelles, più precisamente al Parlamento Europeo che ha ospitato i lavori di questa sessione per parlare di un tema particolare: la Cities and Regions for Integration initiative. Il Comitato europeo delle Regioni riunito in Plenaria ha sottolineato un dato davvero molto importante: che il livello politico più vicino ai cittadini è il luogo in cui viene attuata la vera politica di integrazione. L'integrazione è un processo a doppio senso che dovrebbe far parte del quadro di diritti e obblighi per il cittadino di paesi terzi e la società di accoglienza, che devono entrambi assumersi le proprie responsabilità.In questa puntata: 1. Bart Somers, sindaco di Mechelen e vincitore del World Mayor Prize 2016; 2. Valeria Mancinelli, sindaco di Ancona e vincitrice del World Mayor Prize 2018.
Alessandro Barbero al Festival della Mente: Lezioni e Conferenze di Storia
La conversione di Roma al Cristianesimo incoraggiò gli imperatori a coltivare il sogno di un potere universale, nella forma di un impero cristiano esteso all’intera umanità. In questa seconda lettura sono presentati gli scrittori cristiani come Prudenzio, che auspica la nascita d’un popolo nuovo dalla fusione delle stirpi romane e barbare, e come il padre della Chiesa Gregorio di Nazianzo, che tiene corrispondenza con i figli di immigrati diventati generali dell’esercito romano e scopre che non è colpa loro se sono alti e biondi, e che tutti possono essere romani, o greci, purché lo vogliano.
Il podcast di Alessandro Barbero: Lezioni e Conferenze di Storia
La conversione di Roma al Cristianesimo incoraggiò gli imperatori a coltivare il sogno di un potere universale, nella forma di un impero cristiano esteso all'intera umanità. In questa seconda lettura sono presentati gli scrittori cristiani come Prudenzio, che auspica la nascita d'un popolo nuovo dalla fusione delle stirpi romane e barbare, e come il padre della Chiesa Gregorio di Nazianzo, che tiene corrispondenza con i figli di immigrati diventati generali dell'esercito romano e scopre che non è colpa loro se sono alti e biondi, e che tutti possono essere romani, o greci, purché lo vogliano.
Andrea Bassani, ci ha raccontato nei dettagli più nascosti (e futuri) il progetto A better basketball. Nella puntata abbiamo parlato di:-L'evento "meet the best" alla torre Allianz di Milano-I relatori come Nicola Alberani, Mario Fioretti, Andrea Trinchieri e tanti altri-L'integrazione di tantissimi giovani presenti-L'idea, in stile americano, di "restituire al basket" un pò di cose buone-I progetti futuri di un'iniziativa dai grandi obiettivi
temi della #diretta di stasera
Questa nuova edizione di ProsperityLive ci vede andare in onda, come vi avevamo accennato alla fine del 2017, non solo in versione podcast, ma anche in versione video sul Canale Youtube di Project Prosperity. E apriamo la nuova edizione, parlando di uno strumento che agevola e rende molto efficace la comunicazione con il team. E' una App, che aiuta sia i gruppi che lavorano fisicamente nello stesso luogo, sia quelli che collaborano da remoto. Si tratta di: Slack.Ecco di cosa parleremo:- Migliore comunicazione e scambio di informazioni per i team- Slack e la condivisione dei files - I diversi canali di comunicazione- Come individuare e reperire rapidamente le informazioni- L'integrazione con altre App- La semplicità di utilizzo di Slack- Le differenze rispetto a Whatsapp- Le grandi funzionalità del piano gratuito- La nascita di questa piattaformaPer riascoltare l'episodio e accedere alle show notes: http://www.projectprosperity.com/044slack
Nella prima parte abbiamo aperto con le notizie principali dal Piemonte di oggi. Poi abbiamo approfondito l'incontro che si è svolto a Pinerolo sulle migrazioni e sull'alternanza scuola-lavoro. Le classi III-IV-V del Liceo Classico, hanno presentato le esperienze maturate nel loro percorso formativo, insieme a enti e associazioni del territorio come il Museo regionale delle migrazioni.Poi nella seconda parte abbiamo parlato delle politiche sociali in Italia con il festival che si è svolto a Torino organizzato da Animazione Sociale, la rivista edita dal Gruppo Abele Il Social Festival è il IV appuntamento nazionale per gli operatori e le operatrici del sociale organizzato dalla rivista Animazione Sociale, edita dal Gruppo Abele di Torino. Sono stati 4 giorni di conferenze, workshop, laboratori, spettacoli teatrali, musica dal vivo con oltre 130 relatori e centinaia di realtà cooperative, associative, servizi del pubblico e del non profit presenti. «Insieme ai professionisti e alle realtà che operano nel mondo della cura, dell'aiuto, dell'educare, delle reti e dell'impresa sociale, ci saranno artisti, scrittori, musicisti, registi, filosofi. Perché "fare società oggi" è un compito attorno a cui in tanti stanno lavorando, non solo gli operatori sociali. E allora è bene conoscersi, riconoscersi, mischiarsi, lavorare insieme, sognare insieme». Le lezioni magistrali sullo scenario del welfare e sul futuro dei diritti in Italia sono state tenute al Cinema Massimo da Mauro Magatti, Nicola Lagioia, don Luigi Ciotti, Massimo Cirri e Sara Zambotti, Michela Marzano, Leonardo Becchetti, Fabio Folgheraiter, Roberto Mancini, Raffaele Mantegazza, Tommaso Delmastro, Cécile Kyenge e Laura Boldrini.
In onda il 24 giugno 2016 Nel quartiere di San Siro, schizofrenico tra le case borghesi e il quadrilatero arabo, un'associazione di mamme italiane ha messo in piedi una scuola di italiano per le mamme straniere. A cura di Marta Zanella
In onda il 24 giugno 2016 Nel quartiere di San Siro, schizofrenico tra le case borghesi e il quadrilatero arabo, un'associazione di mamme italiane ha messo in piedi una scuola di italiano per le mamme straniere. A cura di Marta Zanella
In onda il 24 giugno 2016 Nel quartiere di San Siro, schizofrenico tra le case borghesi e il quadrilatero arabo, un'associazione di mamme italiane ha messo in piedi una scuola di italiano per le mamme straniere. A cura di Marta Zanella
1-La battaglia di Falluja: inizio della fine per l'Isis? ( Intervista a Lorenzo Cremonesi Corriere della sera )..2-Scuole improvvisate per salvare i piccoli siriani dalla strada. ( Reportage di Emanuele Valenti )..3-Riforma del lavoro: Una sopravvissuta ai massacri nazisti rifiuta una medaglia al merito proposta da Manuel Valls. “ Non posso accettarla da un governo che non rispetta i lavoratori ” ..4-Sciopero generale in Belgio: protesta contro la politica di austerità del governo di centrodestra...( Maria Maggiore ) ..5-Gezi Park, terzo anniversario della rivolta contro il regime di Erdogan. Oggi la prima parte. ..( Serena Tarabini )..6-L'integrazione dei rifugiati nel mondo del lavoro...Le proposte dell'Europarlamento. ..7-Terre agricole: Filantropi al servizio delle multinazionali. ( Marta Gatti)
Scontro Russia-Turchia, bombe in Sira, attentato in Tunisia: in queste ore soltanto notizie belliche. La questione culturale - integrazione, convivenza - resta sullo sfondo. Ma è quello il nodo del momento storico. Stragi e bombe fanno regredire la convivenza? Ospiti: Stefano Allievi e Leyla Oussi
Scontro Russia-Turchia, bombe in Sira, attentato in Tunisia: in queste ore soltanto notizie belliche. La questione culturale - integrazione, convivenza - resta sullo sfondo. Ma è quello il nodo del momento storico. Stragi e bombe fanno regredire la convivenza? Ospiti: Stefano Allievi e Leyla Oussi
L'integrazione dell'osservazione causale con quella teleologica La mediazione che il finalismo
L'integrazione della fattispecie L'attività processuale è effettuata in vista del raggiungimento