Podcast appearances and mentions of alberto vannucci

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Best podcasts about alberto vannucci

Latest podcast episodes about alberto vannucci

Popsera
Popsera di mercoledì 10/07/2024

Popsera

Play Episode Listen Later Jul 10, 2024 103:57


L'eliminazione del reato di abuso d'ufficio, con il professore di scienza politica Alberto Vannucci e l'ex sindaco di Lodi Simone Uggetti. La morte di un uomo contro cui i carabinieri hanno usato il taser a Bolzano, con il giornalista Marco Angelucci e Susanna Marietti di Antigone. La vicenda di Luigi Giacomo Passeri, italiano detenuto in Egitto, con la giornalista Laura Cappon, e quella di Maja T., attivista estradata in Ungheria dalla Germania, col nostro collaboratore Alessandro Ricci. Microfono aperto sugli affitti brevi coi casi di Firenze e Venezia, con Chiara Brilli di Controradio e il consigliere comunale Marco Gasparinetti.

Prisma
Prisma di lunedì 19/02/2024

Prisma

Play Episode Listen Later Feb 19, 2024 69:03


SAN SIRO, VERSO LA RISTRUTTURAZIONE DEL MEAZZA con Michele Crosti e l' architetto Giulio Fenyves dello studio Arco Associati che ha presentato il progetto di ristrutturazione - ELEZIONI IN SARDEGNA, DOMENICA SI VOTA la campagna elettorale raccontata da Costantino Cossu, corrispondente del manifesto da Cagliari, e l'opinione del prof Alberto Vannucci, docente di Scienza Politica all'Universitò di Pisa e studioso dei fenomeni di corruzione, sulla vicenda degli “impresentabili” nelle liste elettorali - SI DISCUTE DEL TERZO MANDATO PER SINDACI E PRESIDENTI DI REGIONE: IL CASO DE LUCA con Ciro Pellegrino giornalista di Fanpage Napoli - STORIE DI GIUSTI Vera Vigevani sopravvissuta alla Shoah, trasferita poi in Argentina dove ha perso una figlia, desaparecida. In studio Lorenza Ghidini, in redazione Massimo Alberti

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SBS Italian - SBS in Italiano
Un nuovo libro esplora il legame in Italia tra massoneria deviata, criminaltà organizzata e politica

SBS Italian - SBS in Italiano

Play Episode Listen Later Apr 12, 2023 17:56


I rapporti tra massoneria deviata, politica e criminalità sono al centro di un libro a quattro mani scritto da Anna Sergi e Alberto Vannucci.

Prisma
Prisma di martedì 06/12/2022

Prisma

Play Episode Listen Later Dec 6, 2022 64:18


BANKITALIA CRITICA LA MANOVRA, ci spiega perché Stefano Ungaro economista della Banca Centrale di Francia - Con il prof Alberto Vannucci commentiamo le parole del ministro Nordio sulla revisione del reato di corruzione. - IRAN, COSA PUO' CAMBIARE? con Farian Sabahi - USA, PERCHE' E' IMPORTANTE IL BALLOTTAGGIO IN GEORGIA con Roberto Festa - LA LEGGE RUSSA CONTRO LA COMUNITA' LGBT+ commentata da Andrea Gullotta presidente della sezione italiana di Memorial, associazione nata nel 1989 in Russia per vigilare sulle violazioni dei diritti umani. Infine LA CAMPAGNA DI TESSERAMENTO DI RADIO POPOLARE spiegata da Alone Diegoli Prisma è condotto da Lorenza Ghidini. In redazione Massimo Alberti

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It’s not that simple
CORRUPTION with Donatella della Porta

It’s not that simple

Play Episode Listen Later Sep 2, 2022 33:10


What is «corruption»? What different kinds of corruption exist in our modern societies? How does corruption manifest itself in governments, corporations, the judicial system and every other sphere of our lives? To answer these questions, Pedro Pinto interviews Donatella della Porta in this episode of «It's Not That Simple», a podcast by the Francisco Manuel dos Santos Foundation. An expert on corruption, Donatella della Porta is a professor of political science, dean of the Faculty  of Political and Social Sciences  and Director of the PhD program in Political Science and Sociology at the Scuola Normale Superiore in Florence, where she also leads the Center on Social Movement Studies (Cosmos). Among the main topics of her research are social movements, political violence, terrorism, corruption, the police and protest policing. She has directed a major ERC project - Mobilizing for Democracy, on civil society participation in democratization processes in Europe, the Middle East, Asia and Latin America. In 2011, she was the recipient of the Mattei Dogan Prize for distinguished achievements in the field of political sociology; in 2021, she received the Research Awards of the Alexander von Humboldt Stiftung in recognition of her lifetime's research activities. She is an Honorary Doctor of the universities of Lausanne, Bucharest, Goteborg, Jyvaskyla and the University of Peloponnese. She is the author or editor of 90 books, 150 journal articles and 150 contributions in edited volumes.In this episode, della Porta discusses what the term «corruption» means and what kinds of practices constitute an act of corruption. She also examines the resiliency of corruption in our societies, how it uses the corrupt political and judicial systems to avoid criminal prosecution and thus perpetuate itself in a vicious cycle. Della Porta also addresses the evolution of corruption throughout the world in the last few decades, namely how “democratic backsliding” has been at the root of the increasing levels of corruption in many countries. Finally, della Porta considers how to fight corruption, the role of whistleblowers and how to protect them, in a conversation well worth listening to.  More on this topic • Lo Scambio Occulto: casi di corruzione politica in Italia, Donatella della Porta, 1992• Democracy and Corruption in Europe, Donatella della Porta and Yves Mény, 1997• Corrupt Exchanges: Actors, Resources, and Mechanisms of Political Corruption, Donnatella della Porta and Alberto Vannucci, 1999• The Hidden Order of Corruption: An Institutional Approach, Donnatella della Porta and Alberto Vannucci, 2012• Donatella della Porta on social capital and political corruptionhttps://www.degruyter.com/document/doi/10.1515/9780691186849-013/pdf• Donatella della Porta (with Alberto Vannucci) on the “perverse effects” of political corruptionhttps://journals.sagepub.com/doi/abs/10.1111/1467-9248.00094?journalCode=psxa Other references in Portuguese• Essay of the Foundation “Corrupção” by Luís de Sousa https://www.ffms.pt/publicacoes/detalhe/15/corrupcao• Essay of the Foundation “Jobs for the Boys”, by Patrícia Silvahttps://www.ffms.pt/publicacoes/detalhe/4947/jobs-for-the-boys-as-nomeacoes-para-a-administracao-publica• “45 Anos de Combate à Corrupção”, a study by Luis Rosa for the Francisco Manuel dos Santos Foundationhttps://www.ffms.pt/publicacoes/detalhe/5208/45-anos-de-combate-a-corrupcao• An interview with Luís Rosa about his study “45 Anos de Combate à Corrupção”https://www.ffms.pt/play/video/5299/e-possivel-combater-a-corrupcao• Podcast Da Capa à Contracapa, “Como tem sido combatida a corrupção desde Abril de 1974?” with Luís Rosa and Maria José Morgadohttps://www.ffms.pt/podcasts/da-capa-a-contracapa/5306/com

Prisma
Prisma di ven 28/05/21

Prisma

Play Episode Listen Later May 28, 2021 50:41


L'agenzia europea del farmaco decide sui vaccini ai 12-15enni, ne parliamo con il virologo Fabrizio Pregliasco e con voi, a microfono aperto: farete vaccinare i vostri figli di quell'età? Dl semplificazioni, il Governo avrebbe fatto dietro front su subappalti e massimo ribasso, commenta le novità il prof Alberto Vannucci studioso dei fenomeni di corruzione. Infine il presidio dei sindacati sotto Montecitorio contro lo sblocco dei licenziamenti

Prisma
Prisma di venerdì 28/05/2021

Prisma

Play Episode Listen Later May 28, 2021 50:41


L'agenzia europea del farmaco decide sui vaccini ai 12-15enni, ne parliamo con il virologo Fabrizio Pregliasco e con voi, a microfono aperto: farete vaccinare i vostri figli di quell'età? Dl semplificazioni, il Governo avrebbe fatto dietro front su subappalti e massimo ribasso, commenta le novità il prof Alberto Vannucci studioso dei fenomeni di corruzione. Infine il presidio dei sindacati sotto Montecitorio contro lo sblocco dei licenziamenti

Memos
Memos di venerdì 14/05/2021

Memos

Play Episode Listen Later May 14, 2021 26:54


“O facciamo la riforma della giustizia o perdiamo tutti i 191 miliardi del Recovery. Il governo si sta giocando tutto”. Parola della ministra della giustizia, Marta Cartabia. Gli interventi sull'ordinamento giudiziario ci saranno, sono fuori discussione. Dal processo penale a quello civile, fino al Consiglio Superiore della Magistratura, l'organo garante dell'autonomia delle toghe. Quale sarà la direzione politica che prenderanno queste riforme? E' ancora difficile dirlo. Preoccupa, però, il fatto che questa tornata riformatrice avvenga in uno dei momenti di maggiore crisi della magistratura. In questi ultimi due anni c'è stato prima il caso Palamara, con l'intreccio tra esponenti politici, membri del Csm, magistrati, per pilotare nomine e posti di potere. E poi, più recentemente, il caso dei verbali dell'avvocato Piero Amara e lo scontro tra magistrati su come gestirli. C'è poi il contenuto di quelle carte: la loggia massonica raccontata da Amara, fatta di magistrati, politici, forze dell'ordine, imprenditori, esiste davvero? Nuovamente, si intravede un intreccio tra pezzi di politica e di magistratura con l'obiettivo di condizionare scelte politiche e orientamenti giudiziari delle toghe. Preoccupa, come dicevo, il fatto che la debolezza attuale della magistratura possa rafforzare le posizioni di chi la vuole meno indipendente dagli altri poteri. Memos ha ospitato oggi la giurista Grazia Mannozzi, docente di diritto penale all'Università dell'Insubria; e Alberto Vannucci, docente di scienza politica all'Università di Pisa.

Memos
Memos di ven 14/05/21

Memos

Play Episode Listen Later May 14, 2021 26:54


“O facciamo la riforma della giustizia o perdiamo tutti i 191 miliardi del Recovery. Il governo si sta giocando tutto”. Parola della ministra della giustizia, Marta Cartabia. Gli interventi sull’ordinamento giudiziario ci saranno, sono fuori discussione. Dal processo penale a quello civile, fino al Consiglio Superiore della Magistratura, l’organo garante dell’autonomia delle toghe. Quale sarà la direzione politica che prenderanno queste riforme? E’ ancora difficile dirlo. Preoccupa, però, il fatto che questa tornata riformatrice avvenga in uno dei momenti di maggiore crisi della magistratura. In questi ultimi due anni c’è stato prima il caso Palamara, con l’intreccio tra esponenti politici, membri del Csm, magistrati, per pilotare nomine e posti di potere. E poi, più recentemente, il caso dei verbali dell’avvocato Piero Amara e lo scontro tra magistrati su come gestirli. C’è poi il contenuto di quelle carte: la loggia massonica raccontata da Amara, fatta di magistrati, politici, forze dell’ordine, imprenditori, esiste davvero? Nuovamente, si intravede un intreccio tra pezzi di politica e di magistratura con l’obiettivo di condizionare scelte politiche e orientamenti giudiziari delle toghe. Preoccupa, come dicevo, il fatto che la debolezza attuale della magistratura possa rafforzare le posizioni di chi la vuole meno indipendente dagli altri poteri. Memos ha ospitato oggi la giurista Grazia Mannozzi, docente di diritto penale all’Università dell’Insubria; e Alberto Vannucci, docente di scienza politica all’Università di Pisa.

Memos
Memos di martedì 15/12/2020

Memos

Play Episode Listen Later Dec 15, 2020 27:37


Sanità e corruzione, un binomio su cui prosperano anche le mafie. Memos presenta l'ultimo rapporto di Libera con uno dei suoi curatori, Alberto Vannucci, dell'Università di Pisa, tra i più noti ricercatori sulla corruzione. L'impatto della corruzione sulle cure sanitarie si vede - dice Don Ciotti - “nel prezzo pagato in termini di vite umane non salvate a causa dell'idolatria del denaro”. A Memos anche Pierpaolo Farina, sociologo, di Wikimafia: “mafia alla milanese, il piatto che non possiamo più permetterci di mangiare” è il titolo dell'evento di stasera alle 18:30 sul canale YouTube Wikimafia.

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Memos
Memos di mar 15/12/20

Memos

Play Episode Listen Later Dec 15, 2020 27:37


Sanità e corruzione, un binomio su cui prosperano anche le mafie. Memos presenta l’ultimo rapporto di Libera con uno dei suoi curatori, Alberto Vannucci, dell’Università di Pisa, tra i più noti ricercatori sulla corruzione. L’impatto della corruzione sulle cure sanitarie si vede - dice Don Ciotti - “nel prezzo pagato in termini di vite umane non salvate a causa dell’idolatria del denaro”. A Memos anche Pierpaolo Farina, sociologo, di Wikimafia: “mafia alla milanese, il piatto che non possiamo più permetterci di mangiare” è il titolo dell’evento di stasera alle 18:30 sul canale YouTube Wikimafia.

universit pisa libera sanit memos don ciotti alberto vannucci wikimafia pierpaolo farina
Memos
Memos di giovedì 25/06/2020

Memos

Play Episode Listen Later Jun 25, 2020 26:39


La mafia dimenticata. Agli Stati Generali dell'Economia della settimana scorsa nessuno è stato invitato per parlare dei capitali mafiosi e del loro drammatico peso sull'economia legale. Anche nella relazione Colao la mafia è assente. Perchè? Che cosa esprime questo oblio verso le organizzazioni criminali di stampo mafioso? Perchè quest'assenza dai luoghi dove si studia il rilancio economico e sociale dell'Italia? Memos lo ha chiesto ad Alberto Vannucci, docente di scienza politica all'università di Pisa, dove dirige il Master universitario in Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione. Chiude la puntata il messaggio di Loredana Taddei, tra le fondatrici di SeNonOraQuando, ex responsabile delle politiche femminili della Cgil.

Memos
Memos di gio 25/06

Memos

Play Episode Listen Later Jun 24, 2020 26:39


La mafia dimenticata. Agli Stati Generali dell’Economia della settimana scorsa nessuno è stato invitato per parlare dei capitali mafiosi e del loro drammatico peso sull’economia legale. Anche nella relazione Colao la mafia è assente. Perchè? Che cosa esprime questo oblio verso le organizzazioni criminali di stampo mafioso? Perchè quest’assenza dai luoghi dove si studia il rilancio economico e sociale dell’Italia? Memos lo ha chiesto ad Alberto Vannucci, docente di scienza politica all’università di Pisa, dove dirige il Master universitario in Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione. Chiude la puntata il messaggio di Loredana Taddei, tra le fondatrici di SeNonOraQuando, ex responsabile delle politiche femminili della Cgil.

Memos
Memos di gio 25/06

Memos

Play Episode Listen Later Jun 24, 2020 26:39


La mafia dimenticata. Agli Stati Generali dell’Economia della settimana scorsa nessuno è stato invitato per parlare dei capitali mafiosi e del loro drammatico peso sull’economia legale. Anche nella relazione Colao la mafia è assente. Perchè? Che cosa esprime questo oblio verso le organizzazioni criminali di stampo mafioso? Perchè quest’assenza dai luoghi dove si studia il rilancio economico e sociale dell’Italia? Memos lo ha chiesto ad Alberto Vannucci, docente di scienza politica all’università di Pisa, dove dirige il Master universitario in Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione. Chiude la puntata il messaggio di Loredana Taddei, tra le fondatrici di SeNonOraQuando, ex responsabile delle politiche femminili della Cgil.

Radio anch'io
RADIO ANCH'IO del 24/07/2019 - Dimissioni di Cantone

Radio anch'io

Play Episode Listen Later Jul 24, 2019 24:07


Francesco Cancellato, Linkiesta.it ; Gherardo Colombo. ex magistrato ; Alberto Vannucci, Univ. Pisa .

Giorni Migliori Microfono Aperto
Giorni Migliori Microfono Aperto del lun 22/07

Giorni Migliori Microfono Aperto

Play Episode Listen Later Jul 21, 2019 51:14


col professor Alberto Vannucci discutiamo di cosa ha lasciato la stagione di Mani Pulite, nel giorno dei funerali del procuratore capo di Milano Francesco Saverio Borrelli.

Giorni Migliori Microfono Aperto
Giorni Migliori Microfono Aperto del lun 22/07/19

Giorni Migliori Microfono Aperto

Play Episode Listen Later Jul 21, 2019 51:14


col professor Alberto Vannucci discutiamo di cosa ha lasciato la stagione di Mani Pulite, nel giorno dei funerali del procuratore capo di Milano Francesco Saverio Borrelli.

Memos
Memos di mercoledì 05/06/2019

Memos

Play Episode Listen Later Jun 5, 2019 29:59


I pilastri indeboliti della Repubblica. Il caso Palamara svela i vizi di una magistratura sfregiata dalla corruzione. L'autodenuncia del vicepresidente del Csm David Ermini che ieri ha parlato di “degenerazioni correntizie”, “traffici venali”, “giochi di potere” all'interno del mondo delle toghe. Memos ha ospitato Alberto Vannucci, politologo e studioso della corruzione all'università di Pisa; e Riccardo Di Vito, presidente di Magistratura Democratica. Chiude la puntata di oggi il messaggio di Dino Amenduni, docente di comunicazione politica dell'Università di Bari.

pisa repubblica mercoled memos chiude palamara alberto vannucci dino amenduni magistratura democratica
Memos
Memos di mer 05/06

Memos

Play Episode Listen Later Jun 4, 2019 30:00


I pilastri indeboliti della Repubblica. Il caso Palamara svela i vizi di una magistratura sfregiata dalla corruzione. L’autodenuncia del vicepresidente del Csm David Ermini che ieri ha parlato di “degenerazioni correntizie”, “traffici venali”, “giochi di potere” all’interno del mondo delle toghe. Memos ha ospitato Alberto Vannucci, politologo e studioso della corruzione all’università di Pisa; e Riccardo Di Vito, presidente di Magistratura Democratica. Chiude la puntata di oggi il messaggio di Dino Amenduni, docente di comunicazione politica dell’Università di Bari.

universit pisa repubblica memos chiude palamara alberto vannucci dino amenduni magistratura democratica
Memos
Memos di mer 05/06

Memos

Play Episode Listen Later Jun 4, 2019 30:00


I pilastri indeboliti della Repubblica. Il caso Palamara svela i vizi di una magistratura sfregiata dalla corruzione. L’autodenuncia del vicepresidente del Csm David Ermini che ieri ha parlato di “degenerazioni correntizie”, “traffici venali”, “giochi di potere” all’interno del mondo delle toghe. Memos ha ospitato Alberto Vannucci, politologo e studioso della corruzione all’università di Pisa; e Riccardo Di Vito, presidente di Magistratura Democratica. Chiude la puntata di oggi il messaggio di Dino Amenduni, docente di comunicazione politica dell’Università di Bari.

universit pisa repubblica memos chiude palamara alberto vannucci dino amenduni magistratura democratica
Memos
Memos di mercoledì 08/05/2019

Memos

Play Episode Listen Later May 8, 2019 30:36


Il modello Lombardia. Un'imprenditoria criminale che manovra la politica, a sua volta disposta a mettersi a libro paga delle aziende. Diverse decine di arresti, quasi un centinaio gli indagati. Mezza Forzitalia lombarda è finita sotto accusa, anche il presidente leghista Fontana raggiunto dallo schizzo di fango dell'abuso di ufficio. L'inchiesta della procura antimafia di Milano è iniziata da due imprenditori, vicini ad alcune famiglie della ‘ndrangheta al Nord. Memos ha analizzato l'inchiesta milanese con l'aiuto di Alberto Vannucci, docente di scienza politica all'Università di Pisa e uno dei principali studiosi italiani dei sistemi di corruzione e dell'anti-corruzione. «C'è una continuità di fondo, uno spaccato già visto chiamato corruzione sistemica, ma con un diverso equilibrio di poteri», dice il professor Vannucci dell'ultima inchiesta della procura di Milano. «I veri motori del sistema in questa vicenda – aggiunge Vannucci - sono gli imprenditori. Sono loro a mettere a libro paga l'esponente politico che a sua volta deve mettere a disposizione la sua rete relazionale. Il politico – conclude il professore dell'Università di Pisa - si fa faccendiere, riceve una sorta di retribuzione fissa, fornendo relazioni, contatti, informazioni». Chiude la puntata di oggi il messaggio di Dino Amenduni, docente di comunicazione politica.

Memos
Memos di mer 08/05

Memos

Play Episode Listen Later May 7, 2019 30:37


Il modello Lombardia. Un’imprenditoria criminale che manovra la politica, a sua volta disposta a mettersi a libro paga delle aziende. Diverse decine di arresti, quasi un centinaio gli indagati. Mezza Forzitalia lombarda è finita sotto accusa, anche il presidente leghista Fontana raggiunto dallo schizzo di fango dell’abuso di ufficio. L’inchiesta della procura antimafia di Milano è iniziata da due imprenditori, vicini ad alcune famiglie della ‘ndrangheta al Nord. Memos ha analizzato l’inchiesta milanese con l’aiuto di Alberto Vannucci, docente di scienza politica all’Università di Pisa e uno dei principali studiosi italiani dei sistemi di corruzione e dell’anti-corruzione. «C’è una continuità di fondo, uno spaccato già visto chiamato corruzione sistemica, ma con un diverso equilibrio di poteri», dice il professor Vannucci dell’ultima inchiesta della procura di Milano. «I veri motori del sistema in questa vicenda – aggiunge Vannucci - sono gli imprenditori. Sono loro a mettere a libro paga l’esponente politico che a sua volta deve mettere a disposizione la sua rete relazionale. Il politico – conclude il professore dell’Università di Pisa - si fa faccendiere, riceve una sorta di retribuzione fissa, fornendo relazioni, contatti, informazioni». Chiude la puntata di oggi il messaggio di Dino Amenduni, docente di comunicazione politica.

Memos
Memos di mer 08/05

Memos

Play Episode Listen Later May 7, 2019 30:37


Il modello Lombardia. Un’imprenditoria criminale che manovra la politica, a sua volta disposta a mettersi a libro paga delle aziende. Diverse decine di arresti, quasi un centinaio gli indagati. Mezza Forzitalia lombarda è finita sotto accusa, anche il presidente leghista Fontana raggiunto dallo schizzo di fango dell’abuso di ufficio. L’inchiesta della procura antimafia di Milano è iniziata da due imprenditori, vicini ad alcune famiglie della ‘ndrangheta al Nord. Memos ha analizzato l’inchiesta milanese con l’aiuto di Alberto Vannucci, docente di scienza politica all’Università di Pisa e uno dei principali studiosi italiani dei sistemi di corruzione e dell’anti-corruzione. «C’è una continuità di fondo, uno spaccato già visto chiamato corruzione sistemica, ma con un diverso equilibrio di poteri», dice il professor Vannucci dell’ultima inchiesta della procura di Milano. «I veri motori del sistema in questa vicenda – aggiunge Vannucci - sono gli imprenditori. Sono loro a mettere a libro paga l’esponente politico che a sua volta deve mettere a disposizione la sua rete relazionale. Il politico – conclude il professore dell’Università di Pisa - si fa faccendiere, riceve una sorta di retribuzione fissa, fornendo relazioni, contatti, informazioni». Chiude la puntata di oggi il messaggio di Dino Amenduni, docente di comunicazione politica.

Memos
Memos di venerdì 12/10/2018

Memos

Play Episode Listen Later Oct 12, 2018 30:41


Il ddl anticorruzione ha appena iniziato il suo iter in parlamento. Dopo i grandi annunci, ecco il testo. Memos ne ha parlato con il politologo e grande esperto di corruzione Alberto Vannucci e il costituzionalista Andrea Pertici. A Memos il giornalista Valter Rizzo commenta gli avvertimenti mafiosi contro Claudio Fava, presidente della commissione antimafia siciliana, e il procuratore capo di Caltanissetta Amedeo Bertone. Entrambi hanno ricevuto negli ultimi giorni una busta con un proiettile. Infine il messaggio nella bottiglia oggi a cura di Bruno Simili, vicedirettore della rivista Il Mulino, sulle elezioni di domenica prossima in Baviera.

dopo infine venerd memos baviera entrambi il mulino claudio fava alberto vannucci andrea pertici
Memos
Memos di ven 12/10

Memos

Play Episode Listen Later Oct 11, 2018 30:41


Il ddl anticorruzione ha appena iniziato il suo iter in parlamento. Dopo i grandi annunci, ecco il testo. Memos ne ha parlato con il politologo e grande esperto di corruzione Alberto Vannucci e il costituzionalista Andrea Pertici. A Memos il giornalista Valter Rizzo commenta gli avvertimenti mafiosi contro Claudio Fava, presidente della commissione antimafia siciliana, e il procuratore capo di Caltanissetta Amedeo Bertone. Entrambi hanno ricevuto negli ultimi giorni una busta con un proiettile. Infine il messaggio nella bottiglia oggi a cura di Bruno Simili, vicedirettore della rivista Il Mulino, sulle elezioni di domenica prossima in Baviera.

dopo infine memos baviera entrambi il mulino claudio fava alberto vannucci andrea pertici
Memos
Memos di ven 12/10

Memos

Play Episode Listen Later Oct 11, 2018 30:41


Il ddl anticorruzione ha appena iniziato il suo iter in parlamento. Dopo i grandi annunci, ecco il testo. Memos ne ha parlato con il politologo e grande esperto di corruzione Alberto Vannucci e il costituzionalista Andrea Pertici. A Memos il giornalista Valter Rizzo commenta gli avvertimenti mafiosi contro Claudio Fava, presidente della commissione antimafia siciliana, e il procuratore capo di Caltanissetta Amedeo Bertone. Entrambi hanno ricevuto negli ultimi giorni una busta con un proiettile. Infine il messaggio nella bottiglia oggi a cura di Bruno Simili, vicedirettore della rivista Il Mulino, sulle elezioni di domenica prossima in Baviera.

dopo infine memos baviera entrambi il mulino claudio fava alberto vannucci andrea pertici
Popsera
Popsera di giovedì 05/07/2018

Popsera

Play Episode Listen Later Jul 5, 2018 27:14


“Ne parlerò con Mattarella, è in gioco la democrazia”. Salvini alza il livello dello scontro con la magistratura, dopo aver definito “sentenza politica” la decisione della Cassazione sui conti della Lega. “Io non c'entro nulla” con quella storia, ha detto il leader leghista, anche se un'inchiesta dell'Espresso mostra un filo diretto che da Bossi a Salvini. Ne abbiamo parlato con il giornalista dell'Espresso Stefano Vergine e con il politologo Alberto Vannucci dell'università di Pisa.

Popsera
Popsera di gio 05/07 (prima parte)

Popsera

Play Episode Listen Later Jul 4, 2018 27:14


“Ne parlerò con Mattarella, è in gioco la democrazia”. Salvini alza il livello dello scontro con la magistratura, dopo aver definito “sentenza politica” la decisione della Cassazione sui conti della Lega. “Io non c’entro nulla” con quella storia, ha detto il leader leghista, anche se un’inchiesta dell’Espresso mostra un filo diretto che da Bossi a Salvini. Ne abbiamo parlato con il giornalista dell’Espresso Stefano Vergine e con il politologo Alberto Vannucci dell’università di Pisa. (prima parte)

Popsera
Popsera di gio 05/07/18 (prima parte)

Popsera

Play Episode Listen Later Jul 4, 2018 27:14


“Ne parlerò con Mattarella, è in gioco la democrazia”. Salvini alza il livello dello scontro con la magistratura, dopo aver definito “sentenza politica” la decisione della Cassazione sui conti della Lega. “Io non c’entro nulla” con quella storia, ha detto il leader leghista, anche se un’inchiesta dell’Espresso mostra un filo diretto che da Bossi a Salvini. Ne abbiamo parlato con il giornalista dell’Espresso Stefano Vergine e con il politologo Alberto Vannucci dell’università di Pisa. (prima parte)

Radio anch'io
RADIO ANCH'IO del 15/06/2018 - Corruzione - Seconda parte

Radio anch'io

Play Episode Listen Later Jun 15, 2018 20:28


Virginio Carnevali, presidente di Trasparency International Italia ; Alberto Vannucci, professore scienza politica Università di Pavia ; Beniamino Migliucci, presidente Unione Camere Penali.

Memos
Memos di mercoledì 16/05/2018

Memos

Play Episode Listen Later May 16, 2018 30:50


Governo, chiuso il contratto tra Di Maio e Salvini. Ma manca ancora la loro firma sotto il testo. I leader di M5S e Lega aprono ora una nuova trattativa sul nome del presidente del consiglio. E il Quirinale aspetta le loro mosse, tra vincoli europei e silenzi sul rispetto dei diritti. A Memos ne abbiamo parlato con Roberta Carlini, giornalista e saggista, e Alberto Vannucci, politologo dell'Università di Pisa. Ospite anche l'inviato di Rp Luigi Ambrosio.

Memos
Memos di mer 16/05

Memos

Play Episode Listen Later May 15, 2018 30:50


Governo, chiuso il contratto tra Di Maio e Salvini. Ma manca ancora la loro firma sotto il testo. I leader di M5S e Lega aprono ora una nuova trattativa sul nome del presidente del consiglio. E il Quirinale aspetta le loro mosse, tra vincoli europei e silenzi sul rispetto dei diritti. A Memos ne abbiamo parlato con Roberta Carlini, giornalista e saggista, e Alberto Vannucci, politologo dell’Università di Pisa. Ospite anche l’inviato di Rp Luigi Ambrosio.

Memos
Memos di mer 16/05

Memos

Play Episode Listen Later May 15, 2018 30:50


Governo, chiuso il contratto tra Di Maio e Salvini. Ma manca ancora la loro firma sotto il testo. I leader di M5S e Lega aprono ora una nuova trattativa sul nome del presidente del consiglio. E il Quirinale aspetta le loro mosse, tra vincoli europei e silenzi sul rispetto dei diritti. A Memos ne abbiamo parlato con Roberta Carlini, giornalista e saggista, e Alberto Vannucci, politologo dell’Università di Pisa. Ospite anche l’inviato di Rp Luigi Ambrosio.

Memos
Memos di giovedì 12/10/2017

Memos

Play Episode Listen Later Oct 12, 2017 31:56


La legge elettorale “Renzi-Berlusconi”. Un patto per favorire chi si coalizza, indurre i “piccoli” partiti (soprattutto a sinistra del Pd, ma anche della destra) a non correre da soli, svantaggiare chi non sceglie alleanze (soprattutto M5S). Un patto pre-elettorale di ferro, che ha sventato le insidie dell'emendamento “anti-Berlusconi” e approvato il “salva Verdini”. A Memos ne abbiamo parlato con Alberto Vannucci, politologo, e Andrea Pertici, costituzionalista.

pd silvio berlusconi gioved memos m5s verdini alberto vannucci andrea pertici
Memos
Memos di gio 12/10

Memos

Play Episode Listen Later Oct 11, 2017 31:56


La legge elettorale “Renzi-Berlusconi”. Un patto per favorire chi si coalizza, indurre i “piccoli” partiti (soprattutto a sinistra del Pd, ma anche della destra) a non correre da soli, svantaggiare chi non sceglie alleanze (soprattutto M5S). Un patto pre-elettorale di ferro, che ha sventato le insidie dell’emendamento “anti-Berlusconi” e approvato il “salva Verdini”. A Memos ne abbiamo parlato con Alberto Vannucci, politologo, e Andrea Pertici, costituzionalista.

pd silvio berlusconi memos m5s verdini alberto vannucci andrea pertici
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Memos di gio 12/10

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Play Episode Listen Later Oct 11, 2017 31:56


La legge elettorale “Renzi-Berlusconi”. Un patto per favorire chi si coalizza, indurre i “piccoli” partiti (soprattutto a sinistra del Pd, ma anche della destra) a non correre da soli, svantaggiare chi non sceglie alleanze (soprattutto M5S). Un patto pre-elettorale di ferro, che ha sventato le insidie dell’emendamento “anti-Berlusconi” e approvato il “salva Verdini”. A Memos ne abbiamo parlato con Alberto Vannucci, politologo, e Andrea Pertici, costituzionalista.

pd silvio berlusconi memos m5s verdini alberto vannucci andrea pertici
Cominciamo Bene - Le interviste
Alberto Vannucci - docente Università di Pisa | Il nuovo Codice antimafia all'esame del Senato | 26-06-2017

Cominciamo Bene - Le interviste

Play Episode Listen Later Jun 26, 2017 11:56


Nella giornata di oggi la riforma del Codice antimafia arriva nell'aula del Senato, dopo che alla Camera era stato approvato in prima lettura nel novembre del 2015. Si tratta di un provvedimento che, dopo il primo passaggio parlamentare, era rimasto in commissione Giustizia al Senato fino al 27 aprile 2017, senza però uscirne con la certezza dell'approvazione. Ne parliamo con Alberto Vannucci, docente di Scienza Politica all'università di Pisa e coordinatore del master in analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione.

Memos
Corruzione e cittadini monitoranti contro il malaffare

Memos

Play Episode Listen Later Jun 20, 2017 28:09


“Anticorruzione pop. E' semplice combattere il malaffare se sai come farlo”. E' il titolo di un libro appena uscito per le edizioni del Gruppo Abele. E' un libro sulla corruzione. Non parla però solo di corrotti e corruttori, ma di ciò che ciascuno di noi può fare. Noi, potenziali “cittadini monitoranti”. Il volume, scritto da Leonardo Ferrante e Alberto Vannucci, mette insieme analisi, modelli, riflessioni e proposte sul tema della corruzione. Con un obiettivo: sconfiggere il sistema del malaffare in Italia. Un sistema così diffuso “da mettere in discussione non solo la nostra convivenza, ma il nostro stesso stare al mondo”, ha scritto don Luigi Ciotti nella presentazione. Anticorruzione pop è anche una miniera di riferimenti bibliografici, con una vasta letteratura sulla corruzione citata di volta in volta nelle note al testo. I due autori sono stati ospiti oggi a Memos. Leonardo Ferrante è referente nazionale del settore “Anticorruzione civica e cittadinanza monitorante” di Libera e Gruppo Abele. Alberto Vannucci, professore di scienza politica all'Università di Pisa. Dal 2010 coordina il Master universitario in “Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione”, costruito con Libera e Avviso pubblico.

Memos
Corruzione e cittadini monitoranti contro il malaffare

Memos

Play Episode Listen Later Jun 19, 2017 28:09


“Anticorruzione pop. E’ semplice combattere il malaffare se sai come farlo”. E’ il titolo di un libro appena uscito per le edizioni del Gruppo Abele. E’ un libro sulla corruzione. Non parla però solo di corrotti e corruttori, ma di ciò che ciascuno di noi può fare. Noi, potenziali “cittadini monitoranti”. Il volume, scritto da Leonardo Ferrante e Alberto Vannucci, mette insieme analisi, modelli, riflessioni e proposte sul tema della corruzione. Con un obiettivo: sconfiggere il sistema del malaffare in Italia. Un sistema così diffuso “da mettere in discussione non solo la nostra convivenza, ma il nostro stesso stare al mondo”, ha scritto don Luigi Ciotti nella presentazione. Anticorruzione pop è anche una miniera di riferimenti bibliografici, con una vasta letteratura sulla corruzione citata di volta in volta nelle note al testo. I due autori sono stati ospiti oggi a Memos. Leonardo Ferrante è referente nazionale del settore “Anticorruzione civica e cittadinanza monitorante” di Libera e Gruppo Abele. Alberto Vannucci, professore di scienza politica all’Università di Pisa. Dal 2010 coordina il Master universitario in “Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione”, costruito con Libera e Avviso pubblico.

Memos
Corruzione e cittadini monitoranti contro il malaffare

Memos

Play Episode Listen Later Jun 19, 2017 28:09


“Anticorruzione pop. E’ semplice combattere il malaffare se sai come farlo”. E’ il titolo di un libro appena uscito per le edizioni del Gruppo Abele. E’ un libro sulla corruzione. Non parla però solo di corrotti e corruttori, ma di ciò che ciascuno di noi può fare. Noi, potenziali “cittadini monitoranti”. Il volume, scritto da Leonardo Ferrante e Alberto Vannucci, mette insieme analisi, modelli, riflessioni e proposte sul tema della corruzione. Con un obiettivo: sconfiggere il sistema del malaffare in Italia. Un sistema così diffuso “da mettere in discussione non solo la nostra convivenza, ma il nostro stesso stare al mondo”, ha scritto don Luigi Ciotti nella presentazione. Anticorruzione pop è anche una miniera di riferimenti bibliografici, con una vasta letteratura sulla corruzione citata di volta in volta nelle note al testo. I due autori sono stati ospiti oggi a Memos. Leonardo Ferrante è referente nazionale del settore “Anticorruzione civica e cittadinanza monitorante” di Libera e Gruppo Abele. Alberto Vannucci, professore di scienza politica all’Università di Pisa. Dal 2010 coordina il Master universitario in “Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione”, costruito con Libera e Avviso pubblico.

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Il silenzio del banchiere e le bugie di papà Renzi

Memos

Play Episode Listen Later May 17, 2017 26:03


La tenuta del governo italiano, il governo guidato da Paolo Gentiloni, è nelle mani di un privato cittadino. L'affermazione di per sé ha dell'incredibile. Ed è probabile che sia così...Eppure sembra credervi il privato cittadino Federico Ghizzoni, nato a Piacenza il 14 ottobre del 1955, banchiere italiano, ex amministratore delegato di Unicredit, una delle principali banche europee. Il banchiere ha parlato, pur dicendo di voler restare in silenzio. Repubblica, 15 maggio: «Adesso non parlo», dice Ghizzoni al cronista che lo ha raggiunto sotto la sua casa di campagna nel piacentino. «Non parlo – aggiunge - perché non si può mettere in mano ad un privato cittadino la responsabilità della tenuta di un governo...E' un caso della politica, sarebbe dovere e responsabilità della politica risolverlo». L'antefatto delle parole di Ghizzoni è noto. Tutto comincia il 9 maggio con le anticipazioni dell'ultimo libro (Poteri forti, o quasi) di Ferruccio De Bortoli, l'ex direttore del Corriere della Sera e del Sole 24-Ore. «Nel 2015 – scrive De Bortoli - l'allora ministra delle Riforme non ebbe problemi a rivolgersi direttamente all'amministratore delegato di Unicredit. Maria Elena Boschi chiese quindi a Federico Ghizzoni di valutare una possibile acquisizione di Banca Etruria. La domanda era inusuale da parte di un membro del governo all'amministratore delegato di una banca quotata». A fronte di queste affermazioni, la ministra Boschi – figlia dell'allora vicepresidente di Banca Etruria Pierluigi Boschi – smentisce tutto, anche per respingere le indirette accuse di un plateale conflitto di interessi: «non ho mai chiesto all'ex Ad di Unicredit, Ghizzoni, né ad altri, di acquistare Banca Etruria», scrive Boschi il 9 maggio sul suo profilo Facebook. De Bortoli, invece, conferma le sue affermazioni: “sono sicuro delle mie fonti”. Ecco quindi che le parole dell'ex ad di Unicredit Ghizzoni (“non si può mettere in mano ad un privato cittadino la responsabilità della tenuta di un governo”) diventano molto importanti. Sembra voler dire: se parlo e dico quanto so, cade il governo. Quindi se Ghizzoni parlasse non sarebbe per smentire De Bortoli. E il banchiere immagina addirittura che la tenuta del governo Gentiloni dipenda proprio dai suoi silenzi. Questa è solo una delle vicende di questi ultimi giorni che fanno pensare a quanto possa essere instabile la poltrona di Gentiloni a Palazzo Chigi. L'altra vicenda che può indebolire l'esecutivo è quella delle intercettazioni tra Renzi e suo padre Tiziano, pubblicate ieri dal Fatto Quotidiano e contenute nel libro di Marco Lillo “Di padre in figlio”. Le intercettazioni risalgono al 3 marzo scorso. Da quelle conversazioni pubblicate emerge che Matteo Renzi, nel pieno della sua campagna per le primarie, vive con particolare apprensione le vicende giudiziarie di suo padre sul caso Consip. E anche di alcuni suoi compagni di partito, come il ministro Luca Lotti. “Babbo devi dire tutta la verità ai magistrati”, dice Renzi a suo padre Tiziano. ”Non voglio essere preso in giro e tu devi dire la verità in quanto in passato la verità non l'hai detta a Luca (Lotti, ndr)”. Renzi è preoccupato di cosa deve dire suo padre ai magistrati e anche di cosa può tralasciare. Nella conversazione Tiziano Renzi parla di un incontro al Four Season con un gruppo di imprenditori ai tempi delle primarie del 2012 in cui era accompagnato da sua moglie Laura Bovoli. E Matteo Renzi dice: “Non dire che c'era mamma, altrimenti interrogano anche lei”. Renzi è preoccupato ancora oggi, e il suo post su Facebook ieri tradisce un nervosismo dannoso per chi è il leader del principale partito di governo. “Chi ha sbagliato – ha scritto ieri Renzi - pagherà fino all'ultimo centesimo, comunque si chiami. Spero che valga anche per chi – tra i giornalisti – ha scambiato la ricerca della verità con una caccia all'uomo”. In mezzo tra il caso Boschi-Ghizzoni-De Bortoli, da un lato, e le intercettazioni tra i Renzi, dall'altro, c'è un puntello sicuro per il governo Gentiloni: l'assenza di una nuova legge elettorale. In parlamento un accordo non riesce a formarsi e ciò di fatto allunga la vita dell'esecutivo. Memos oggi ha ospitato Carlo Galli, deputato di Mdp, politologo all'università di Bologna; e Alberto Vannucci, politologo dell'università di Pisa, ex presidente di Libertà e Giustizia.

Memos
Il silenzio del banchiere e le bugie di papà Renzi

Memos

Play Episode Listen Later May 16, 2017 26:03


La tenuta del governo italiano, il governo guidato da Paolo Gentiloni, è nelle mani di un privato cittadino. L’affermazione di per sé ha dell’incredibile. Ed è probabile che sia così...Eppure sembra credervi il privato cittadino Federico Ghizzoni, nato a Piacenza il 14 ottobre del 1955, banchiere italiano, ex amministratore delegato di Unicredit, una delle principali banche europee. Il banchiere ha parlato, pur dicendo di voler restare in silenzio. Repubblica, 15 maggio: «Adesso non parlo», dice Ghizzoni al cronista che lo ha raggiunto sotto la sua casa di campagna nel piacentino. «Non parlo – aggiunge - perché non si può mettere in mano ad un privato cittadino la responsabilità della tenuta di un governo...E’ un caso della politica, sarebbe dovere e responsabilità della politica risolverlo». L’antefatto delle parole di Ghizzoni è noto. Tutto comincia il 9 maggio con le anticipazioni dell’ultimo libro (Poteri forti, o quasi) di Ferruccio De Bortoli, l’ex direttore del Corriere della Sera e del Sole 24-Ore. «Nel 2015 – scrive De Bortoli - l’allora ministra delle Riforme non ebbe problemi a rivolgersi direttamente all’amministratore delegato di Unicredit. Maria Elena Boschi chiese quindi a Federico Ghizzoni di valutare una possibile acquisizione di Banca Etruria. La domanda era inusuale da parte di un membro del governo all’amministratore delegato di una banca quotata». A fronte di queste affermazioni, la ministra Boschi – figlia dell’allora vicepresidente di Banca Etruria Pierluigi Boschi – smentisce tutto, anche per respingere le indirette accuse di un plateale conflitto di interessi: «non ho mai chiesto all'ex Ad di Unicredit, Ghizzoni, né ad altri, di acquistare Banca Etruria», scrive Boschi il 9 maggio sul suo profilo Facebook. De Bortoli, invece, conferma le sue affermazioni: “sono sicuro delle mie fonti”. Ecco quindi che le parole dell’ex ad di Unicredit Ghizzoni (“non si può mettere in mano ad un privato cittadino la responsabilità della tenuta di un governo”) diventano molto importanti. Sembra voler dire: se parlo e dico quanto so, cade il governo. Quindi se Ghizzoni parlasse non sarebbe per smentire De Bortoli. E il banchiere immagina addirittura che la tenuta del governo Gentiloni dipenda proprio dai suoi silenzi. Questa è solo una delle vicende di questi ultimi giorni che fanno pensare a quanto possa essere instabile la poltrona di Gentiloni a Palazzo Chigi. L’altra vicenda che può indebolire l’esecutivo è quella delle intercettazioni tra Renzi e suo padre Tiziano, pubblicate ieri dal Fatto Quotidiano e contenute nel libro di Marco Lillo “Di padre in figlio”. Le intercettazioni risalgono al 3 marzo scorso. Da quelle conversazioni pubblicate emerge che Matteo Renzi, nel pieno della sua campagna per le primarie, vive con particolare apprensione le vicende giudiziarie di suo padre sul caso Consip. E anche di alcuni suoi compagni di partito, come il ministro Luca Lotti. “Babbo devi dire tutta la verità ai magistrati”, dice Renzi a suo padre Tiziano. ”Non voglio essere preso in giro e tu devi dire la verità in quanto in passato la verità non l’hai detta a Luca (Lotti, ndr)”. Renzi è preoccupato di cosa deve dire suo padre ai magistrati e anche di cosa può tralasciare. Nella conversazione Tiziano Renzi parla di un incontro al Four Season con un gruppo di imprenditori ai tempi delle primarie del 2012 in cui era accompagnato da sua moglie Laura Bovoli. E Matteo Renzi dice: “Non dire che c’era mamma, altrimenti interrogano anche lei”. Renzi è preoccupato ancora oggi, e il suo post su Facebook ieri tradisce un nervosismo dannoso per chi è il leader del principale partito di governo. “Chi ha sbagliato – ha scritto ieri Renzi - pagherà fino all’ultimo centesimo, comunque si chiami. Spero che valga anche per chi – tra i giornalisti – ha scambiato la ricerca della verità con una caccia all’uomo”. In mezzo tra il caso Boschi-Ghizzoni-De Bortoli, da un lato, e le intercettazioni tra i Renzi, dall’altro, c'è un puntello sicuro per il governo Gentiloni: l’assenza di una nuova legge elettorale. In parlamento un accordo non riesce a formarsi e ciò di fatto allunga la vita dell’esecutivo. Memos oggi ha ospitato Carlo Galli, deputato di Mdp, politologo all’università di Bologna; e Alberto Vannucci, politologo dell’università di Pisa, ex presidente di Libertà e Giustizia.

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Il silenzio del banchiere e le bugie di papà Renzi

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Play Episode Listen Later May 16, 2017 26:03


La tenuta del governo italiano, il governo guidato da Paolo Gentiloni, è nelle mani di un privato cittadino. L’affermazione di per sé ha dell’incredibile. Ed è probabile che sia così...Eppure sembra credervi il privato cittadino Federico Ghizzoni, nato a Piacenza il 14 ottobre del 1955, banchiere italiano, ex amministratore delegato di Unicredit, una delle principali banche europee. Il banchiere ha parlato, pur dicendo di voler restare in silenzio. Repubblica, 15 maggio: «Adesso non parlo», dice Ghizzoni al cronista che lo ha raggiunto sotto la sua casa di campagna nel piacentino. «Non parlo – aggiunge - perché non si può mettere in mano ad un privato cittadino la responsabilità della tenuta di un governo...E’ un caso della politica, sarebbe dovere e responsabilità della politica risolverlo». L’antefatto delle parole di Ghizzoni è noto. Tutto comincia il 9 maggio con le anticipazioni dell’ultimo libro (Poteri forti, o quasi) di Ferruccio De Bortoli, l’ex direttore del Corriere della Sera e del Sole 24-Ore. «Nel 2015 – scrive De Bortoli - l’allora ministra delle Riforme non ebbe problemi a rivolgersi direttamente all’amministratore delegato di Unicredit. Maria Elena Boschi chiese quindi a Federico Ghizzoni di valutare una possibile acquisizione di Banca Etruria. La domanda era inusuale da parte di un membro del governo all’amministratore delegato di una banca quotata». A fronte di queste affermazioni, la ministra Boschi – figlia dell’allora vicepresidente di Banca Etruria Pierluigi Boschi – smentisce tutto, anche per respingere le indirette accuse di un plateale conflitto di interessi: «non ho mai chiesto all'ex Ad di Unicredit, Ghizzoni, né ad altri, di acquistare Banca Etruria», scrive Boschi il 9 maggio sul suo profilo Facebook. De Bortoli, invece, conferma le sue affermazioni: “sono sicuro delle mie fonti”. Ecco quindi che le parole dell’ex ad di Unicredit Ghizzoni (“non si può mettere in mano ad un privato cittadino la responsabilità della tenuta di un governo”) diventano molto importanti. Sembra voler dire: se parlo e dico quanto so, cade il governo. Quindi se Ghizzoni parlasse non sarebbe per smentire De Bortoli. E il banchiere immagina addirittura che la tenuta del governo Gentiloni dipenda proprio dai suoi silenzi. Questa è solo una delle vicende di questi ultimi giorni che fanno pensare a quanto possa essere instabile la poltrona di Gentiloni a Palazzo Chigi. L’altra vicenda che può indebolire l’esecutivo è quella delle intercettazioni tra Renzi e suo padre Tiziano, pubblicate ieri dal Fatto Quotidiano e contenute nel libro di Marco Lillo “Di padre in figlio”. Le intercettazioni risalgono al 3 marzo scorso. Da quelle conversazioni pubblicate emerge che Matteo Renzi, nel pieno della sua campagna per le primarie, vive con particolare apprensione le vicende giudiziarie di suo padre sul caso Consip. E anche di alcuni suoi compagni di partito, come il ministro Luca Lotti. “Babbo devi dire tutta la verità ai magistrati”, dice Renzi a suo padre Tiziano. ”Non voglio essere preso in giro e tu devi dire la verità in quanto in passato la verità non l’hai detta a Luca (Lotti, ndr)”. Renzi è preoccupato di cosa deve dire suo padre ai magistrati e anche di cosa può tralasciare. Nella conversazione Tiziano Renzi parla di un incontro al Four Season con un gruppo di imprenditori ai tempi delle primarie del 2012 in cui era accompagnato da sua moglie Laura Bovoli. E Matteo Renzi dice: “Non dire che c’era mamma, altrimenti interrogano anche lei”. Renzi è preoccupato ancora oggi, e il suo post su Facebook ieri tradisce un nervosismo dannoso per chi è il leader del principale partito di governo. “Chi ha sbagliato – ha scritto ieri Renzi - pagherà fino all’ultimo centesimo, comunque si chiami. Spero che valga anche per chi – tra i giornalisti – ha scambiato la ricerca della verità con una caccia all’uomo”. In mezzo tra il caso Boschi-Ghizzoni-De Bortoli, da un lato, e le intercettazioni tra i Renzi, dall’altro, c'è un puntello sicuro per il governo Gentiloni: l’assenza di una nuova legge elettorale. In parlamento un accordo non riesce a formarsi e ciò di fatto allunga la vita dell’esecutivo. Memos oggi ha ospitato Carlo Galli, deputato di Mdp, politologo all’università di Bologna; e Alberto Vannucci, politologo dell’università di Pisa, ex presidente di Libertà e Giustizia.

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Corruzione: l'evoluzione della specie e il caso Consip

Memos

Play Episode Listen Later Mar 7, 2017 28:46


Il giudice e l'imprenditore. Gaspare Sturzo e Alfredo Romeo. Sono due dei protagonisti, su fronti opposti, dell'inchiesta Consip delle procure di Napoli e Roma. L'ipotesi di reato principale è la corruzione negli appalti pubblici della centrale degli acquisti per la pubblica amministrazione. Gaspare Sturzo è il gip del Tribunale di Roma che ha scritto l'ordinanza di convalida dell'arresto di Alfredo Romeo. Il Romeo, invece, è l'imprenditore napoletano accusato di aver corrotto il dirigente Consip Marco Gasparri per essere favorito nell'aggiudicazione degli appalti. ..Da alcuni stralci dell'ordinanza di Sturzo e dalla memoria difensiva di Romeo emerge un quadro della particolare della corruzione di oggi. Il gip Gaspare Sturzo – in un passaggio delle 60 pagine dell'ordinanza – ha scritto che l'imprenditore Alfredo Romeo «giustifica l'infiltrazione criminale in Consip come legittima difesa criminale rispetto alle condotte di altri (imprenditori e politici, ndr) volte alla sua esclusione». Secondo questa ricostruzione Alfredo Romeo avrebbe tentato di infiltrarsi alla Consip (secondo l'accusa commettendo il reato di corruzione) per ottenere appalti. Un'infiltrazione criminale che sarebbe stata rivendicata dall'imprenditore napoletano come una “legittima difesa” rispetto ai tentativi di escluderlo dagli appalti. Gaspare Sturzo, il giudice, e Alfredo Romeo, l'imprenditore, ieri si sono incontrati nel carcere di Regina Coeli per l'interrogatorio. Silenzio dell'imprenditore. Romeo ha parlato attraverso un documento dei suoi legali: “altro che privilegiato – sostiene l'impenditore – in Consip ero emarginato. Sono stato fregato più volte”. Sembra di essere ritornati al concetto di “dazione ambientale”, coniato da Antonio di Pietro all'inizio degli anni ‘90, prima che scoppiasse Mani Pulite. Dazione ambientale e legittima difesa criminale, dunque. Quali differenze ci sono tra la corruzione dell'inizio degli anni ‘90 e quella di oggi? ..Da questo interrogativo comincia la puntata di oggi di Memos. Ospite Elena Pulcini, dell'Università di Firenze dove insegna filosofia sociale. Pulcini è studiosa di antropologia politica. L'altro ospite è Alberto Vannucci che insegna scienza politica all'Università di Pisa. Tra i suoi filoni principali di ricerca ci sono le organizzazioni criminali e la corruzione politico-amministrativa. Vannucci dal 2010 coordina il Master universitario in “Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione”.

Memos
Corruzione: l’evoluzione della specie e il caso Consip

Memos

Play Episode Listen Later Mar 6, 2017 28:47


Il giudice e l’imprenditore. Gaspare Sturzo e Alfredo Romeo. Sono due dei protagonisti, su fronti opposti, dell’inchiesta Consip delle procure di Napoli e Roma. L’ipotesi di reato principale è la corruzione negli appalti pubblici della centrale degli acquisti per la pubblica amministrazione. Gaspare Sturzo è il gip del Tribunale di Roma che ha scritto l’ordinanza di convalida dell’arresto di Alfredo Romeo. Il Romeo, invece, è l’imprenditore napoletano accusato di aver corrotto il dirigente Consip Marco Gasparri per essere favorito nell’aggiudicazione degli appalti. ..Da alcuni stralci dell’ordinanza di Sturzo e dalla memoria difensiva di Romeo emerge un quadro della particolare della corruzione di oggi. Il gip Gaspare Sturzo – in un passaggio delle 60 pagine dell’ordinanza – ha scritto che l’imprenditore Alfredo Romeo «giustifica l’infiltrazione criminale in Consip come legittima difesa criminale rispetto alle condotte di altri (imprenditori e politici, ndr) volte alla sua esclusione». Secondo questa ricostruzione Alfredo Romeo avrebbe tentato di infiltrarsi alla Consip (secondo l’accusa commettendo il reato di corruzione) per ottenere appalti. Un’infiltrazione criminale che sarebbe stata rivendicata dall’imprenditore napoletano come una “legittima difesa” rispetto ai tentativi di escluderlo dagli appalti. Gaspare Sturzo, il giudice, e Alfredo Romeo, l’imprenditore, ieri si sono incontrati nel carcere di Regina Coeli per l’interrogatorio. Silenzio dell’imprenditore. Romeo ha parlato attraverso un documento dei suoi legali: “altro che privilegiato – sostiene l’impenditore – in Consip ero emarginato. Sono stato fregato più volte”. Sembra di essere ritornati al concetto di “dazione ambientale”, coniato da Antonio di Pietro all’inizio degli anni ‘90, prima che scoppiasse Mani Pulite. Dazione ambientale e legittima difesa criminale, dunque. Quali differenze ci sono tra la corruzione dell’inizio degli anni ‘90 e quella di oggi? ..Da questo interrogativo comincia la puntata di oggi di Memos. Ospite Elena Pulcini, dell’Università di Firenze dove insegna filosofia sociale. Pulcini è studiosa di antropologia politica. L’altro ospite è Alberto Vannucci che insegna scienza politica all’Università di Pisa. Tra i suoi filoni principali di ricerca ci sono le organizzazioni criminali e la corruzione politico-amministrativa. Vannucci dal 2010 coordina il Master universitario in “Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione”.

Memos
Corruzione: l’evoluzione della specie e il caso Consip

Memos

Play Episode Listen Later Mar 6, 2017 28:47


Il giudice e l’imprenditore. Gaspare Sturzo e Alfredo Romeo. Sono due dei protagonisti, su fronti opposti, dell’inchiesta Consip delle procure di Napoli e Roma. L’ipotesi di reato principale è la corruzione negli appalti pubblici della centrale degli acquisti per la pubblica amministrazione. Gaspare Sturzo è il gip del Tribunale di Roma che ha scritto l’ordinanza di convalida dell’arresto di Alfredo Romeo. Il Romeo, invece, è l’imprenditore napoletano accusato di aver corrotto il dirigente Consip Marco Gasparri per essere favorito nell’aggiudicazione degli appalti. ..Da alcuni stralci dell’ordinanza di Sturzo e dalla memoria difensiva di Romeo emerge un quadro della particolare della corruzione di oggi. Il gip Gaspare Sturzo – in un passaggio delle 60 pagine dell’ordinanza – ha scritto che l’imprenditore Alfredo Romeo «giustifica l’infiltrazione criminale in Consip come legittima difesa criminale rispetto alle condotte di altri (imprenditori e politici, ndr) volte alla sua esclusione». Secondo questa ricostruzione Alfredo Romeo avrebbe tentato di infiltrarsi alla Consip (secondo l’accusa commettendo il reato di corruzione) per ottenere appalti. Un’infiltrazione criminale che sarebbe stata rivendicata dall’imprenditore napoletano come una “legittima difesa” rispetto ai tentativi di escluderlo dagli appalti. Gaspare Sturzo, il giudice, e Alfredo Romeo, l’imprenditore, ieri si sono incontrati nel carcere di Regina Coeli per l’interrogatorio. Silenzio dell’imprenditore. Romeo ha parlato attraverso un documento dei suoi legali: “altro che privilegiato – sostiene l’impenditore – in Consip ero emarginato. Sono stato fregato più volte”. Sembra di essere ritornati al concetto di “dazione ambientale”, coniato da Antonio di Pietro all’inizio degli anni ‘90, prima che scoppiasse Mani Pulite. Dazione ambientale e legittima difesa criminale, dunque. Quali differenze ci sono tra la corruzione dell’inizio degli anni ‘90 e quella di oggi? ..Da questo interrogativo comincia la puntata di oggi di Memos. Ospite Elena Pulcini, dell’Università di Firenze dove insegna filosofia sociale. Pulcini è studiosa di antropologia politica. L’altro ospite è Alberto Vannucci che insegna scienza politica all’Università di Pisa. Tra i suoi filoni principali di ricerca ci sono le organizzazioni criminali e la corruzione politico-amministrativa. Vannucci dal 2010 coordina il Master universitario in “Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione”.

Memos
Università contro le mafie. Lavori in corso, Intervista con Alberto Vannucci.

Memos

Play Episode Listen Later Apr 19, 2016 26:58


Fate di più contro la mafia e la corruzione. ..E' la richiesta che la presidente della Commissione antimafia Bindi ha fatto alle università italiane. L'occasione è stata un seminario che si è svolto ieri alla “Statale” di Milano dal titolo “Le Università contro le mafie”. Gli atenei italiani erano rappresentati dal presidente della Conferenza dei Rettori Gaetano Manfredi e dall'ospite dell'incontro, il rettore dell'Università degli Studi di Milano Gianluca Vago. All'incontro alla Statale di Milano hanno partecipato anche tre docenti che in Italia rappresentano le punte più avanzate della ricerca sul tema della mafia e della corruzione. A partire dal sociologo Nando dalla Chiesa, dell'università milanese, a Isaia Sales, esperto di poteri criminali dell'università Suor Orsola Benincasa di Napoli, e ad Alberto Vannucci dell'università di Pisa. Il professor Vannucci è stato l'ospite di oggi a Memos.

Memos
Università contro le mafie. Lavori in corso, Intervista con Alberto Vannucci.

Memos

Play Episode Listen Later Apr 18, 2016 26:59


Fate di più contro la mafia e la corruzione. ..E' la richiesta che la presidente della Commissione antimafia Bindi ha fatto alle università italiane. L'occasione è stata un seminario che si è svolto ieri alla “Statale” di Milano dal titolo “Le Università contro le mafie”. Gli atenei italiani erano rappresentati dal presidente della Conferenza dei Rettori Gaetano Manfredi e dall'ospite dell'incontro, il rettore dell'Università degli Studi di Milano Gianluca Vago. All'incontro alla Statale di Milano hanno partecipato anche tre docenti che in Italia rappresentano le punte più avanzate della ricerca sul tema della mafia e della corruzione. A partire dal sociologo Nando dalla Chiesa, dell'università milanese, a Isaia Sales, esperto di poteri criminali dell'università Suor Orsola Benincasa di Napoli, e ad Alberto Vannucci dell'università di Pisa. Il professor Vannucci è stato l'ospite di oggi a Memos.

Memos
Università contro le mafie. Lavori in corso, Intervista con Alberto Vannucci.

Memos

Play Episode Listen Later Apr 18, 2016 26:59


Fate di più contro la mafia e la corruzione. ..E' la richiesta che la presidente della Commissione antimafia Bindi ha fatto alle università italiane. L'occasione è stata un seminario che si è svolto ieri alla “Statale” di Milano dal titolo “Le Università contro le mafie”. Gli atenei italiani erano rappresentati dal presidente della Conferenza dei Rettori Gaetano Manfredi e dall'ospite dell'incontro, il rettore dell'Università degli Studi di Milano Gianluca Vago. All'incontro alla Statale di Milano hanno partecipato anche tre docenti che in Italia rappresentano le punte più avanzate della ricerca sul tema della mafia e della corruzione. A partire dal sociologo Nando dalla Chiesa, dell'università milanese, a Isaia Sales, esperto di poteri criminali dell'università Suor Orsola Benincasa di Napoli, e ad Alberto Vannucci dell'università di Pisa. Il professor Vannucci è stato l'ospite di oggi a Memos.

Memos
Inchiesta sanità in Lombardia, l'ultimo stadio della corruzione: “la privatizzazione di diritto dello spazio pubblico”. Intervista con Alberto Vannucci.

Memos

Play Episode Listen Later Feb 18, 2016 29:10


«La corruzione, nella sua essenza, è un saccheggio di risorse pubbliche a vantaggio di pochi. La corruzione è un abuso di potere pubblico per fini privati». Sono le definizioni di corruzione secondo Alberto Vannucci, politologo all'Università di Pisa, ospite di Memos. Vannucci ha una competenza particolare sul tema: da sei anni coordina il Master universitario in "Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione". Vannucci è anche presidente di Libertà e Giustizia. Dopo gli ultimi arresti in Lombardia e la nuova inchiesta della procura di Monza, c'è da chiedersi se non esista un vero e proprio "caso lombardo" legato alla gestione della sanità (visti i precedenti delle inchieste che hanno coinvolto l'ex presidente Formigoni e l'ex assessore regionale alla sanità Mantovani). Da qui comincia l'intervista con Alberto Vannucci.

Memos
Inchiesta sanità in Lombardia, l'ultimo stadio della corruzione: “la privatizzazione di diritto dello spazio pubblico”. Intervista con Alberto Vannucci.

Memos

Play Episode Listen Later Feb 17, 2016 29:10


«La corruzione, nella sua essenza, è un saccheggio di risorse pubbliche a vantaggio di pochi. La corruzione è un abuso di potere pubblico per fini privati». Sono le definizioni di corruzione secondo Alberto Vannucci, politologo all'Università di Pisa, ospite di Memos. Vannucci ha una competenza particolare sul tema: da sei anni coordina il Master universitario in "Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione". Vannucci è anche presidente di Libertà e Giustizia. Dopo gli ultimi arresti in Lombardia e la nuova inchiesta della procura di Monza, c'è da chiedersi se non esista un vero e proprio "caso lombardo" legato alla gestione della sanità (visti i precedenti delle inchieste che hanno coinvolto l'ex presidente Formigoni e l'ex assessore regionale alla sanità Mantovani). Da qui comincia l'intervista con Alberto Vannucci.

Memos
Inchiesta sanità in Lombardia, l'ultimo stadio della corruzione: “la privatizzazione di diritto dello spazio pubblico”. Intervista con Alberto Vannucci.

Memos

Play Episode Listen Later Feb 17, 2016 29:10


«La corruzione, nella sua essenza, è un saccheggio di risorse pubbliche a vantaggio di pochi. La corruzione è un abuso di potere pubblico per fini privati». Sono le definizioni di corruzione secondo Alberto Vannucci, politologo all'Università di Pisa, ospite di Memos. Vannucci ha una competenza particolare sul tema: da sei anni coordina il Master universitario in "Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione". Vannucci è anche presidente di Libertà e Giustizia. Dopo gli ultimi arresti in Lombardia e la nuova inchiesta della procura di Monza, c'è da chiedersi se non esista un vero e proprio "caso lombardo" legato alla gestione della sanità (visti i precedenti delle inchieste che hanno coinvolto l'ex presidente Formigoni e l'ex assessore regionale alla sanità Mantovani). Da qui comincia l'intervista con Alberto Vannucci.

Radio anch'io
RADIO ANCH'IO del 23/10/2015 - PARTE 3 - corruzione

Radio anch'io

Play Episode Listen Later Oct 23, 2015 25:06


con: Raffaele Cantone presidente Autorità Nazionale Anticorruzione, Alberto Vannucci docente di scienze politiche presso Università di Pisa, Mario Portanova de ilFattoQuotidiano

cultura universit pisa autorit notizie corruzione raffaele cantone alberto vannucci mario portanova
Radio anch'io
RADIO ANCH'IO del 23/10/2015 - PARTE 2 - corruzione

Radio anch'io

Play Episode Listen Later Oct 23, 2015 22:48


con: Alberto Vannucci docente di scienze politiche presso Università di Pisa, Maurizio Carbone segretario nazionale ANM, Donatella Ferranti del PD presidente Commissione Giustizia alla Camera

Memos
Corruzione vs. diritti e Costituzione. Intervista con Alberto Vannucci.

Memos

Play Episode Listen Later Oct 14, 2015 26:29


Alberto Vannucci insegna Scienza politica all'università di Pisa. La corruzione politico-amministrativa e le organizzazioni criminali sono i suoi principali campi di ricerca. Dal 2010 coordina il Master universitario in “Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione”, progettato con “Libera” e “Avviso pubblico”: «stiamo cercando insieme di formare dei “professionisti dell'etica”, come li definisce don Luigi Ciotti, capaci di unire passione civile e competenze». Vannucci, ospite oggi a Memos, è anche presidente di Libertà e Giustizia. La conversazione inizia dal tema della corruzione, reso ancora di più attuale – se mai ce ne fosse stato bisogno - dagli arresti di ieri alla Regione Lombardia con il numero due della giunta Maroni, Mario Mantovani, accusato di corruzione aggravata, concussione e turbativa d'asta. «La corruzione è un depredare risorse comuni ad opera di pochi», spiega Vannucci utilizzando una definizione sociologica. «Risorse che a volte si quantificano in termini di bilancio, altre volte sono risorse di altro tipo, risorse politiche, di consenso». Perchè il saccheggio della corruzione prosegue fino a diventare sistematico? «Molto semplicemente perchè una parte significativa della nostra classe dirigente è artefice diretta o beneficiaria di questo saccheggio, quindi ha tutto l'interesse ad esserne connivente». E le modifiche alla Costituzione, cosa c'entrano con la corruzione? «C'è un modello di governo dei processi decisionali - che si sta applicando con le modifiche alla Costituzione ma anche con le nuove norme sulla scuola, la Rai – che prevede una verticalizzazione del potere. Un potere che si scioglie sempre di più dai controlli, sia dal basso che dagli organi istituzionali. Tutto ciò è perfettamente coerente – e non dico che sia questo il principale movente dei proponenti - con il modello di gestione e con le aspettative e gli interessi di questa rete di corruzione sistemica».

Memos
Corruzione vs. diritti e Costituzione. Intervista con Alberto Vannucci.

Memos

Play Episode Listen Later Oct 13, 2015 26:30


Alberto Vannucci insegna Scienza politica all'università di Pisa. La corruzione politico-amministrativa e le organizzazioni criminali sono i suoi principali campi di ricerca. Dal 2010 coordina il Master universitario in “Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione”, progettato con “Libera” e “Avviso pubblico”: «stiamo cercando insieme di formare dei “professionisti dell’etica”, come li definisce don Luigi Ciotti, capaci di unire passione civile e competenze». Vannucci, ospite oggi a Memos, è anche presidente di Libertà e Giustizia. La conversazione inizia dal tema della corruzione, reso ancora di più attuale – se mai ce ne fosse stato bisogno - dagli arresti di ieri alla Regione Lombardia con il numero due della giunta Maroni, Mario Mantovani, accusato di corruzione aggravata, concussione e turbativa d'asta. «La corruzione è un depredare risorse comuni ad opera di pochi», spiega Vannucci utilizzando una definizione sociologica. «Risorse che a volte si quantificano in termini di bilancio, altre volte sono risorse di altro tipo, risorse politiche, di consenso». Perchè il saccheggio della corruzione prosegue fino a diventare sistematico? «Molto semplicemente perchè una parte significativa della nostra classe dirigente è artefice diretta o beneficiaria di questo saccheggio, quindi ha tutto l'interesse ad esserne connivente». E le modifiche alla Costituzione, cosa c'entrano con la corruzione? «C'è un modello di governo dei processi decisionali - che si sta applicando con le modifiche alla Costituzione ma anche con le nuove norme sulla scuola, la Rai – che prevede una verticalizzazione del potere. Un potere che si scioglie sempre di più dai controlli, sia dal basso che dagli organi istituzionali. Tutto ciò è perfettamente coerente – e non dico che sia questo il principale movente dei proponenti - con il modello di gestione e con le aspettative e gli interessi di questa rete di corruzione sistemica».

Memos
Corruzione vs. diritti e Costituzione. Intervista con Alberto Vannucci.

Memos

Play Episode Listen Later Oct 13, 2015 26:30


Alberto Vannucci insegna Scienza politica all'università di Pisa. La corruzione politico-amministrativa e le organizzazioni criminali sono i suoi principali campi di ricerca. Dal 2010 coordina il Master universitario in “Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione”, progettato con “Libera” e “Avviso pubblico”: «stiamo cercando insieme di formare dei “professionisti dell’etica”, come li definisce don Luigi Ciotti, capaci di unire passione civile e competenze». Vannucci, ospite oggi a Memos, è anche presidente di Libertà e Giustizia. La conversazione inizia dal tema della corruzione, reso ancora di più attuale – se mai ce ne fosse stato bisogno - dagli arresti di ieri alla Regione Lombardia con il numero due della giunta Maroni, Mario Mantovani, accusato di corruzione aggravata, concussione e turbativa d'asta. «La corruzione è un depredare risorse comuni ad opera di pochi», spiega Vannucci utilizzando una definizione sociologica. «Risorse che a volte si quantificano in termini di bilancio, altre volte sono risorse di altro tipo, risorse politiche, di consenso». Perchè il saccheggio della corruzione prosegue fino a diventare sistematico? «Molto semplicemente perchè una parte significativa della nostra classe dirigente è artefice diretta o beneficiaria di questo saccheggio, quindi ha tutto l'interesse ad esserne connivente». E le modifiche alla Costituzione, cosa c'entrano con la corruzione? «C'è un modello di governo dei processi decisionali - che si sta applicando con le modifiche alla Costituzione ma anche con le nuove norme sulla scuola, la Rai – che prevede una verticalizzazione del potere. Un potere che si scioglie sempre di più dai controlli, sia dal basso che dagli organi istituzionali. Tutto ciò è perfettamente coerente – e non dico che sia questo il principale movente dei proponenti - con il modello di gestione e con le aspettative e gli interessi di questa rete di corruzione sistemica».

Memos
La Repubblica del non voto? La partecipazione in calo, anche alle ultime regionali. Intervista con Alberto Vannucci.

Memos

Play Episode Listen Later Jun 1, 2015 36:17


Affluenza media intorno al 50%, dai 16 (Campania) ai 32 (Toscana) punti in meno rispetto alle politiche di due anni fa. In calo la partecipazione anche rispetto alle europee dell'anno scorso e alle regionali di cinque anni fa. Sono i dati principali dell'affluenza alle elezioni nelle sette regioni in cui si è votato ieri. La partecipazione più bassa c'è stata in quelle che una volta si chiamavano le “regioni rosse” (Toscana, Umbria e Marche); l'affluenza è stata, invece, costante – almeno rispetto alle europee dell'anno scorso - nelle due regioni del sud (Campania e Puglia), mentre è calata rispetto alle politiche del 2013 e alle regionali del 2010. Stiamo diventando la Repubblica del non-voto? Memos ne ha parlato con Alberto Vannucci, docente di scienza politica all'Università di Pisa e - da poche settimane - presidente dell'associazione “Libertà e Giustizia”.

Memos
La Repubblica del non voto? La partecipazione in calo, anche alle ultime regionali. Intervista con Alberto Vannucci.

Memos

Play Episode Listen Later May 31, 2015 36:18


Affluenza media intorno al 50%, dai 16 (Campania) ai 32 (Toscana) punti in meno rispetto alle politiche di due anni fa. In calo la partecipazione anche rispetto alle europee dell'anno scorso e alle regionali di cinque anni fa. Sono i dati principali dell'affluenza alle elezioni nelle sette regioni in cui si è votato ieri. La partecipazione più bassa c'è stata in quelle che una volta si chiamavano le “regioni rosse” (Toscana, Umbria e Marche); l'affluenza è stata, invece, costante – almeno rispetto alle europee dell'anno scorso - nelle due regioni del sud (Campania e Puglia), mentre è calata rispetto alle politiche del 2013 e alle regionali del 2010. Stiamo diventando la Repubblica del non-voto? Memos ne ha parlato con Alberto Vannucci, docente di scienza politica all'Università di Pisa e - da poche settimane - presidente dell'associazione “Libertà e Giustizia”.

Memos
La Repubblica del non voto? La partecipazione in calo, anche alle ultime regionali. Intervista con Alberto Vannucci.

Memos

Play Episode Listen Later May 31, 2015 36:18


Affluenza media intorno al 50%, dai 16 (Campania) ai 32 (Toscana) punti in meno rispetto alle politiche di due anni fa. In calo la partecipazione anche rispetto alle europee dell'anno scorso e alle regionali di cinque anni fa. Sono i dati principali dell'affluenza alle elezioni nelle sette regioni in cui si è votato ieri. La partecipazione più bassa c'è stata in quelle che una volta si chiamavano le “regioni rosse” (Toscana, Umbria e Marche); l'affluenza è stata, invece, costante – almeno rispetto alle europee dell'anno scorso - nelle due regioni del sud (Campania e Puglia), mentre è calata rispetto alle politiche del 2013 e alle regionali del 2010. Stiamo diventando la Repubblica del non-voto? Memos ne ha parlato con Alberto Vannucci, docente di scienza politica all'Università di Pisa e - da poche settimane - presidente dell'associazione “Libertà e Giustizia”.

Tempi supplementari
La corruzione diffusa

Tempi supplementari

Play Episode Listen Later Mar 19, 2015 32:02


Che impatto ha il malaffare sulle nostre vite quotidiane? Quanto avvelena l'economia italiana? Come provare ad arginare, con le leggi ma anche da un punto vista culturale, un fenomeno che sta in mezzo a noi? Ne parliamo con l'ex magistrato di Mani Pulite Gherardo Colombo e con Alberto Vannucci, autore dell'Atlante sulla corruzione

quanto che corruzione alberto vannucci
Tempi supplementari
La corruzione diffusa

Tempi supplementari

Play Episode Listen Later Mar 19, 2015 32:02


Che impatto ha il malaffare sulle nostre vite quotidiane? Quanto avvelena l'economia italiana? Come provare ad arginare, con le leggi ma anche da un punto vista culturale, un fenomeno che sta in mezzo a noi? Ne parliamo con l'ex magistrato di Mani Pulite Gherardo Colombo e con Alberto Vannucci, autore dell'Atlante sulla corruzione

quanto che corruzione alberto vannucci
Cult
Cult di martedì 18/03/2014

Cult

Play Episode Listen Later Mar 18, 2014 44:50


Alice Cimini ideatrice di Petme il primo social petwork - Luca Radaelli autore e regista di Una questione di vita e di morte, veglia per E.E.- il professor Alberto Vannucci sul seminario Legalità: un impegno civile, una responsabilità

cult marted legalit alberto vannucci
Cult
Cult di mar 18/03 (prima parte)

Cult

Play Episode Listen Later Mar 17, 2014 44:51


Alice Cimini ideatrice di Petme il primo social petwork - Luca Radaelli autore e regista di Una questione di vita e di morte, veglia per E.E.- il professor Alberto Vannucci sul seminario Legalità: un impegno civile, una responsabilità (prima parte)

cult prima legalit alberto vannucci
Cult
Cult di mar 18/03 (prima parte)

Cult

Play Episode Listen Later Mar 17, 2014 44:51


Alice Cimini ideatrice di Petme il primo social petwork - Luca Radaelli autore e regista di Una questione di vita e di morte, veglia per E.E.- il professor Alberto Vannucci sul seminario Legalità: un impegno civile, una responsabilità (prima parte)

cult prima legalit alberto vannucci