Se anche tu come me sei ossessionato dalla Libertà Finanziaria, scopri come far lavorare i soldi al posto tuo e come usare con disciplina il trading e gli investimenti come un business per generare un'entrata economica aggiuntiva. Ma sopratutto smetti di fare errori, di mettere a rischio il tuo capitale e di pensare che il trading o gli investimenti sono una scorciatoia veloce e semplice per diventare ricco. Chi vuol far credere questo ti sta mentendo.Perchè quando il tuo capitale e i tuoi risparmi li hai persi per delle decisioni sbagliate, allora è GAME OVER !Marco Casario è un imprenditore, CEO, investitore, trader, vlogger, e speaker.
E se una firma bastasse a dimezzare i tuoi dividendi americani? La Sezione 899 del “One Big Beautiful Bill” approvata dalla Camera USA rischia di trasformare ogni investimento europeo negli Stati Uniti in una trappola fiscale. Con il pretesto di reagire a “tasse ingiuste” imposte dall'Europa alle Big Tech, Trump vuole aumentare fino al 35% la ritenuta su interessi e dividendi per gli investitori stranieri. Un colpo durissimo per chi investe in ETF a distribuzione, azioni USA o obbligazioni. Ma il vero rischio è sistemico: fuga di capitali, crollo del dollaro, tensioni geopolitiche. E domani? Plusvalenze, movimenti di capitale, nuove barriere potrebbero essere il prossimo bersaglio. In questo video ti spiego cosa sta succedendo davvero, perché potrebbe colpire anche il tuo portafoglio, e quali strategie puoi valutare per difenderti.
Lo chiamano “l'uomo dei crolli” perché ha visto arrivare i disastri prima degli altri. Michael Burry, il leggendario investitore che ha previsto la crisi del 2008, oggi ha fatto una mossa che ha lasciato tutti senza fiato: ha venduto tutto. O quasi. Dal tech cinese ai titoli sanitari, ha svuotato il portafoglio e scommesso al ribasso con le sue famose opzioni put. Ma cosa ha visto stavolta? Un nuovo crollo all'orizzonte? O solo un'altra caccia al cadavere finanziario da cui estrarre valore? E soprattutto: cosa significa tutto questo per chi investe oggi? Dentro il 13F di Burry si nasconde molto più di un semplice elenco di titoli… e in questo video lo scopriamo insieme.
Lo chiamano “l'uomo dei crolli” perché ha visto arrivare i disastri prima degli altri. Michael Burry, il leggendario investitore che ha previsto la crisi del 2008, oggi ha fatto una mossa che ha lasciato tutti senza fiato: ha venduto tutto. O quasi. Dal tech cinese ai titoli sanitari, ha svuotato il portafoglio e scommesso al ribasso con le sue famose opzioni put. Ma cosa ha visto stavolta? Un nuovo crollo all'orizzonte? O solo un'altra caccia al cadavere finanziario da cui estrarre valore? E soprattutto: cosa significa tutto questo per chi investe oggi? Dentro il 13F di Burry si nasconde molto più di un semplice elenco di titoli… e in questo video lo scopriamo insieme.
C'è un'azienda che controlla i dati, i flussi e le operazioni delle più grandi multinazionali del mondo, ma quasi nessuno conosce il suo nome. Non è Apple, né Google. È SAP: il colosso tedesco che alimenta in silenzio l'economia globale, gestendo i sistemi interni di 98 su 100 dei brand più potenti del pianeta. In questo video ti racconto la sua storia: da un piccolo ufficio nei pressi di Heidelberg a pilastro invisibile del capitalismo moderno. Un viaggio tra ambizione, rivoluzioni silenziose, guerre aziendali e una verità inquietante: oggi il mondo non può più fare a meno di SAP.
In un'America scossa da tensioni economiche e retorica incendiaria, una corte federale ha fatto qualcosa che pochi osano fare in pubblico: ha detto no a Donald Trump. Un no giuridico, sobrio, misurato, ma pesante come il piombo. Con una sentenza netta, la Corte del Commercio Internazionale ha invalidato il tentativo dell'ex presidente di imporre dazi globali facendo leva su una legge d'emergenza pensata per tutt'altro. Niente più tariffe al 30% sulla Cina, al 25% su Messico e Canada, al 10% sul resto del mondo. Niente più minacce a orologeria. Niente più “Liberation Day”, la giornata epica con cui Trump aveva annunciato al mondo, in stile blockbuster, l'inizio della sua crociata commerciale. La legge, ha ricordato la Corte, non è un costume di scena. Non si indossa a piacere per piegare il copione della realtà ai propri tornaconti politici.Questa è molto più che una sconfitta legale. È un colpo al cuore della visione trumpiana del potere esecutivo. Una visione in cui ogni problema diventa guerra, ogni trattativa un campo di battaglia, ogni legge una potenziale scappatoia. La Corte non solo ha bloccato i dazi, ma ha emesso un'ingiunzione permanente. In altre parole: non solo oggi non puoi, ma nemmeno domani. Il Tesoro americano, intanto, rischia ora di dover restituire miliardi a migliaia di imprese che avevano già pagato quelle tariffe. Il danno economico è reale. Ma il danno strategico è più profondo: Trump ha perso la leva che gli permetteva di agitare minacce doganali a ogni summit internazionale. E senza minaccia, anche il bluff si sgonfia.
In un'America scossa da tensioni economiche e retorica incendiaria, una corte federale ha fatto qualcosa che pochi osano fare in pubblico: ha detto no a Donald Trump. Un no giuridico, sobrio, misurato, ma pesante come il piombo. Con una sentenza netta, la Corte del Commercio Internazionale ha invalidato il tentativo dell'ex presidente di imporre dazi globali facendo leva su una legge d'emergenza pensata per tutt'altro. Niente più tariffe al 30% sulla Cina, al 25% su Messico e Canada, al 10% sul resto del mondo. Niente più minacce a orologeria. Niente più “Liberation Day”, la giornata epica con cui Trump aveva annunciato al mondo, in stile blockbuster, l'inizio della sua crociata commerciale. La legge, ha ricordato la Corte, non è un costume di scena. Non si indossa a piacere per piegare il copione della realtà ai propri tornaconti politici.Questa è molto più che una sconfitta legale. È un colpo al cuore della visione trumpiana del potere esecutivo. Una visione in cui ogni problema diventa guerra, ogni trattativa un campo di battaglia, ogni legge una potenziale scappatoia. La Corte non solo ha bloccato i dazi, ma ha emesso un'ingiunzione permanente. In altre parole: non solo oggi non puoi, ma nemmeno domani. Il Tesoro americano, intanto, rischia ora di dover restituire miliardi a migliaia di imprese che avevano già pagato quelle tariffe. Il danno economico è reale. Ma il danno strategico è più profondo: Trump ha perso la leva che gli permetteva di agitare minacce doganali a ogni summit internazionale. E senza minaccia, anche il bluff si sgonfia.
Teladoc è la storia di una rivoluzione annunciata e poi svanita. Prometteva di cambiare per sempre la sanità, e per un attimo c'era riuscita: nel pieno della pandemia era diventata il simbolo della nuova medicina digitale, la punta di diamante della telemedicina globale. Ma oggi è solo una meteora che si trascina tra bilanci in rosso, concorrenza spietata e un'identità sempre più confusa. Il video di oggi è un viaggio crudo e documentato nei numeri dell'ultimo 10-K e dell'ultima trimestrale: 1 miliardo di perdita netta nel 2024, ricavi stagnanti, un goodwill svalutato di 790 milioni e costi di marketing che bruciano cassa a ritmi insostenibili. BetterHelp, che doveva essere la gallina dalle uova d'oro, cala dell'8%, mentre la concorrenza — da Amazon a GoodRx — mangia fette di mercato ogni trimestre. Il management? Più vicino al retail che alla medicina. E il vero problema è strategico: Teladoc è passata dall'essere un leader visionario a un intermediario sempre più inutile, mentre il mondo della sanità digitale evolve senza aspettarla. Una crisi strutturale, più che ciclica. E la domanda resta: è solo un passo falso… o un declino irreversibile?
Sembra la formula perfetta: compra ora, paga dopo, zero interessi. E invece è la trappola del debito più subdola che esista. In questo video ti spiego come servizi come Klarna, PayPal e Affirm sfruttano il nostro desiderio di gratificazione immediata per spingerci a spendere di più, finendo in una spirale di micro-debiti silenziosi che erodono libertà e futuro. Dati alla mano, ti mostro perché il “Buy Now Pay Later” non è solo una moda, ma una nuova forma di dipendenza finanziaria che colpisce milioni di persone, e ti do 3 strategie pratiche per uscirne prima che sia troppo tardi.