Se anche tu come me sei ossessionato dalla Libertà Finanziaria, scopri come far lavorare i soldi al posto tuo e come usare con disciplina il trading e gli investimenti come un business per generare un'entrata economica aggiuntiva. Ma sopratutto smetti di fare errori, di mettere a rischio il tuo capitale e di pensare che il trading o gli investimenti sono una scorciatoia veloce e semplice per diventare ricco. Chi vuol far credere questo ti sta mentendo.Perchè quando il tuo capitale e i tuoi risparmi li hai persi per delle decisioni sbagliate, allora è GAME OVER !Marco Casario è un imprenditore, CEO, investitore, trader, vlogger, e speaker.
Il 1° agosto si avvicina una scadenza critica per l'Europa e l'Italia: l'introduzione di dazi fino al 30% su prodotti chiave come vino, pasta, farmaci e macchinari, una mossa che rischia di mettere a repentaglio miliardi di euro di export e migliaia di posti di lavoro. Dietro questa decisione c'è una strategia geopolitica complessa, fatta di minacce, negoziati e bluff, mentre i mercati sembrano tranquilli ma con segnali nascosti di tensione, come il rafforzamento del dollaro e la crescita di Bitcoin. In questo video analizziamo le possibili conseguenze di questa escalation commerciale, la risposta europea ancora in bilico e cosa tutto ciò significa per investitori, imprese e consumatori.
In questo video scopri come l'Europa sta recuperando oltre 1.130 tonnellate di oro, per un valore di più di 240 miliardi di dollari, custodite da decenni nei bunker americani; Germania e Italia, con le seconde e terze riserve auree più grandi al mondo, stanno avviando una storica operazione di rimpatrio che potrebbe scuotere l'equilibrio geopolitico globale e mettere in discussione il ruolo del dollaro come valuta di riserva internazionale; analizziamo i motivi di questa missione, i protagonisti coinvolti, l'impatto sui mercati finanziari e le possibili conseguenze economiche per Europa e mondo, con dati aggiornati e una prospettiva chiara e imparziale.
Il Summit NATO 2025 segna una svolta storica per l'Europa: mentre Donald Trump viene celebrato come il salvatore dell'Alleanza, i paesi europei si preparano a portare la spesa per la difesa fino al 5% del PIL, una cifra mai vista prima. In questo video analizziamo cosa significa davvero questa scelta per l'economia europea, tra miliardi spesi, debito pubblico, tagli a welfare e sanità, e un impatto reale sul PIL stimato tra lo 0,3% e lo 0,6% secondo la Commissione Europea. Mentre si parla di riarmo, sicurezza e strategia militare, pochi raccontano la verità: l'Europa spende già tanto, ma lo fa in modo inefficiente, frammentato, senza una visione comune. E intanto, mentre Trump dorme tranquillo in un palazzo reale olandese, fuori ci si interroga su chi pagherà davvero questo cambio di rotta. Analizziamo i dati ufficiali sulla spesa militare, confrontiamo le cifre UE-Russia, entriamo nel cuore del Summit tra dichiarazioni simboliche, compromessi politici e promesse difficili da mantenere. Un racconto completo tra geopolitica, economia e scelte strategiche che plasmeranno il futuro dell'Europa.
Perché in Italia gli stipendi non crescono da oltre 30 anni, mentre in Francia e Germania sono saliti del 30%? In questo video analizzo le cause profonde del blocco salariale italiano: una produttività ferma, troppe microimprese, un sistema fiscale che disincentiva l'innovazione, pochi laureati nelle materie richieste dal mercato e un modello economico che scarica i costi sulla forza lavoro. Dal crollo dei salari reali al confronto con altri Paesi europei, passando per la "smiling curve", la fuga di cervelli, il peso del cuneo fiscale e l'assenza di una strategia industriale, racconto perché chi lavora in Italia guadagna sempre meno, anche quando le imprese crescono. E cosa servirebbe davvero per invertire la rotta.
Ogni volta che il Medio Oriente si accende, l'Europa paga il conto.Questa volta il fronte non è solo militare, è anche energetico: – Israele ha colpito due impianti strategici del gas iraniano – lo Stretto di Hormuz - Prezzo del petrolio – e in risposta, sono stati spenti giacimenti chiave per Egitto e GiordaniaTradotto: meno offerta, stessa domanda = prezzi più alti.E lo abbiamo già vissuto. Molto recentemente : Quando la Russia ha invaso l'Ucraina
Per tanti, la finanza è una giungla di parole complesse, numeri che sembrano muoversi a caso e grafici che parlano una lingua sconosciuta. Ma la verità è che non serve essere esperti per far crescere i propri risparmi. Serve metodo e costanza. Un gesto semplice, ripetuto ogni mese, può cambiare tutto. Come una bolletta da pagare, come l'abbonamento alla palestra o a Netflix. Non devi più decidere se investire: devi farlo succedere e basta. In questo video ti mostro come partire da zero per costruire un portafoglio che funziona davvero e capire quanto contano il tempo, i costi e la semplicità.
E se una firma bastasse a dimezzare i tuoi dividendi americani? La Sezione 899 del “One Big Beautiful Bill” approvata dalla Camera USA rischia di trasformare ogni investimento europeo negli Stati Uniti in una trappola fiscale. Con il pretesto di reagire a “tasse ingiuste” imposte dall'Europa alle Big Tech, Trump vuole aumentare fino al 35% la ritenuta su interessi e dividendi per gli investitori stranieri. Un colpo durissimo per chi investe in ETF a distribuzione, azioni USA o obbligazioni. Ma il vero rischio è sistemico: fuga di capitali, crollo del dollaro, tensioni geopolitiche. E domani? Plusvalenze, movimenti di capitale, nuove barriere potrebbero essere il prossimo bersaglio. In questo video ti spiego cosa sta succedendo davvero, perché potrebbe colpire anche il tuo portafoglio, e quali strategie puoi valutare per difenderti.
Lo chiamano “l'uomo dei crolli” perché ha visto arrivare i disastri prima degli altri. Michael Burry, il leggendario investitore che ha previsto la crisi del 2008, oggi ha fatto una mossa che ha lasciato tutti senza fiato: ha venduto tutto. O quasi. Dal tech cinese ai titoli sanitari, ha svuotato il portafoglio e scommesso al ribasso con le sue famose opzioni put. Ma cosa ha visto stavolta? Un nuovo crollo all'orizzonte? O solo un'altra caccia al cadavere finanziario da cui estrarre valore? E soprattutto: cosa significa tutto questo per chi investe oggi? Dentro il 13F di Burry si nasconde molto più di un semplice elenco di titoli… e in questo video lo scopriamo insieme.
Lo chiamano “l'uomo dei crolli” perché ha visto arrivare i disastri prima degli altri. Michael Burry, il leggendario investitore che ha previsto la crisi del 2008, oggi ha fatto una mossa che ha lasciato tutti senza fiato: ha venduto tutto. O quasi. Dal tech cinese ai titoli sanitari, ha svuotato il portafoglio e scommesso al ribasso con le sue famose opzioni put. Ma cosa ha visto stavolta? Un nuovo crollo all'orizzonte? O solo un'altra caccia al cadavere finanziario da cui estrarre valore? E soprattutto: cosa significa tutto questo per chi investe oggi? Dentro il 13F di Burry si nasconde molto più di un semplice elenco di titoli… e in questo video lo scopriamo insieme.
C'è un'azienda che controlla i dati, i flussi e le operazioni delle più grandi multinazionali del mondo, ma quasi nessuno conosce il suo nome. Non è Apple, né Google. È SAP: il colosso tedesco che alimenta in silenzio l'economia globale, gestendo i sistemi interni di 98 su 100 dei brand più potenti del pianeta. In questo video ti racconto la sua storia: da un piccolo ufficio nei pressi di Heidelberg a pilastro invisibile del capitalismo moderno. Un viaggio tra ambizione, rivoluzioni silenziose, guerre aziendali e una verità inquietante: oggi il mondo non può più fare a meno di SAP.
In un'America scossa da tensioni economiche e retorica incendiaria, una corte federale ha fatto qualcosa che pochi osano fare in pubblico: ha detto no a Donald Trump. Un no giuridico, sobrio, misurato, ma pesante come il piombo. Con una sentenza netta, la Corte del Commercio Internazionale ha invalidato il tentativo dell'ex presidente di imporre dazi globali facendo leva su una legge d'emergenza pensata per tutt'altro. Niente più tariffe al 30% sulla Cina, al 25% su Messico e Canada, al 10% sul resto del mondo. Niente più minacce a orologeria. Niente più “Liberation Day”, la giornata epica con cui Trump aveva annunciato al mondo, in stile blockbuster, l'inizio della sua crociata commerciale. La legge, ha ricordato la Corte, non è un costume di scena. Non si indossa a piacere per piegare il copione della realtà ai propri tornaconti politici.Questa è molto più che una sconfitta legale. È un colpo al cuore della visione trumpiana del potere esecutivo. Una visione in cui ogni problema diventa guerra, ogni trattativa un campo di battaglia, ogni legge una potenziale scappatoia. La Corte non solo ha bloccato i dazi, ma ha emesso un'ingiunzione permanente. In altre parole: non solo oggi non puoi, ma nemmeno domani. Il Tesoro americano, intanto, rischia ora di dover restituire miliardi a migliaia di imprese che avevano già pagato quelle tariffe. Il danno economico è reale. Ma il danno strategico è più profondo: Trump ha perso la leva che gli permetteva di agitare minacce doganali a ogni summit internazionale. E senza minaccia, anche il bluff si sgonfia.
In un'America scossa da tensioni economiche e retorica incendiaria, una corte federale ha fatto qualcosa che pochi osano fare in pubblico: ha detto no a Donald Trump. Un no giuridico, sobrio, misurato, ma pesante come il piombo. Con una sentenza netta, la Corte del Commercio Internazionale ha invalidato il tentativo dell'ex presidente di imporre dazi globali facendo leva su una legge d'emergenza pensata per tutt'altro. Niente più tariffe al 30% sulla Cina, al 25% su Messico e Canada, al 10% sul resto del mondo. Niente più minacce a orologeria. Niente più “Liberation Day”, la giornata epica con cui Trump aveva annunciato al mondo, in stile blockbuster, l'inizio della sua crociata commerciale. La legge, ha ricordato la Corte, non è un costume di scena. Non si indossa a piacere per piegare il copione della realtà ai propri tornaconti politici.Questa è molto più che una sconfitta legale. È un colpo al cuore della visione trumpiana del potere esecutivo. Una visione in cui ogni problema diventa guerra, ogni trattativa un campo di battaglia, ogni legge una potenziale scappatoia. La Corte non solo ha bloccato i dazi, ma ha emesso un'ingiunzione permanente. In altre parole: non solo oggi non puoi, ma nemmeno domani. Il Tesoro americano, intanto, rischia ora di dover restituire miliardi a migliaia di imprese che avevano già pagato quelle tariffe. Il danno economico è reale. Ma il danno strategico è più profondo: Trump ha perso la leva che gli permetteva di agitare minacce doganali a ogni summit internazionale. E senza minaccia, anche il bluff si sgonfia.
Teladoc è la storia di una rivoluzione annunciata e poi svanita. Prometteva di cambiare per sempre la sanità, e per un attimo c'era riuscita: nel pieno della pandemia era diventata il simbolo della nuova medicina digitale, la punta di diamante della telemedicina globale. Ma oggi è solo una meteora che si trascina tra bilanci in rosso, concorrenza spietata e un'identità sempre più confusa. Il video di oggi è un viaggio crudo e documentato nei numeri dell'ultimo 10-K e dell'ultima trimestrale: 1 miliardo di perdita netta nel 2024, ricavi stagnanti, un goodwill svalutato di 790 milioni e costi di marketing che bruciano cassa a ritmi insostenibili. BetterHelp, che doveva essere la gallina dalle uova d'oro, cala dell'8%, mentre la concorrenza — da Amazon a GoodRx — mangia fette di mercato ogni trimestre. Il management? Più vicino al retail che alla medicina. E il vero problema è strategico: Teladoc è passata dall'essere un leader visionario a un intermediario sempre più inutile, mentre il mondo della sanità digitale evolve senza aspettarla. Una crisi strutturale, più che ciclica. E la domanda resta: è solo un passo falso… o un declino irreversibile?
Sembra la formula perfetta: compra ora, paga dopo, zero interessi. E invece è la trappola del debito più subdola che esista. In questo video ti spiego come servizi come Klarna, PayPal e Affirm sfruttano il nostro desiderio di gratificazione immediata per spingerci a spendere di più, finendo in una spirale di micro-debiti silenziosi che erodono libertà e futuro. Dati alla mano, ti mostro perché il “Buy Now Pay Later” non è solo una moda, ma una nuova forma di dipendenza finanziaria che colpisce milioni di persone, e ti do 3 strategie pratiche per uscirne prima che sia troppo tardi.