Podcasts about gillo dorfles

  • 9PODCASTS
  • 17EPISODES
  • 38mAVG DURATION
  • ?INFREQUENT EPISODES
  • Sep 26, 2023LATEST

POPULARITY

20172018201920202021202220232024


Best podcasts about gillo dorfles

Latest podcast episodes about gillo dorfles

il posto delle parole
Andrea Tomasetig "Nel vento della poesia" Alberto Casiraghy

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Sep 26, 2023 23:16


Andrea Tomasetig"Nel vento della poesia"La natura nei libri e nelle opere di Alberto CasiraghyMilano, Museo di Storia NaturaleIl Museo di Storia Naturale di Milano ospita fino al 12 novembre la mostra “Nel vento della poesia.La Natura nei libri e nelle opere di Alberto Casiraghy”, promossa dal Comune di Milano – Cultura e dal Museo di Storia Naturale, con la curatela di Andrea Tomasetig e con il sostegno di Coltellerie Berti e di Consigli.Alberto Casiraghy (Osnago, 1952) è un artista del libro che spicca per bravura e originalità tra gli stampatori italiani e internazionali. Gli undicimila “librini” delle edizioni Pulcinoelefante – oggi conservati alla Casa Museo Boschi Di Stefano di Milano – pubblicati in quarantun anni di attività, di cui più di mille con la poetessa Alda Merini, lo hanno reso celebre ben oltre la cerchia dei bibliofili. Alla notorietà hanno anche contribuito le centinaia di persone, tra cui scrittori e artisti, che con lui hanno pubblicato, oltre alle decine di mostre realizzate in Italia e all'estero. Il progetto espositivo al Museo di Storia Naturale di Milano non è solo una rilettura inedita delle edizioni Pulcinoelefante attraverso la lente della Natura, ma la presentazione del nucleo centrale del lavoro di Casiraghy, il quale gioca il ruolo di tipografo, autore, artista e editore all'insegna di una visione del mondo profondamente legata agli elementi naturali, alle stagioni, agli “amici animali”, alle necessità e ai nutrimenti primordiali – la fame e la sete, il pane e l'acqua – e ai sentimenti più profondi dell'uomo – l'amore e la libertà, innanzitutto – affrontati senza alcuna retorica, da poeta che ama anche la tipografia e i libri.Grazie a questo progetto, la ricerca artistica di Casiraghy entra in perfetta simbiosi con lo storico Museo milanese, centro di studi scientifici sul mondo naturale fin dall'Ottocento e da anni luogo di divulgazione per adulti e famiglie.Quando Casiraghy si esprime come autore con aforismi e brevi versi e quando interviene come artista, l'adesione alla natura è totale. Nei suoi testi esposti in mostra trovano posto il vento, i suoni, gli alberi, le radici, il bosco, il fiume. Sa vederli e sentire oltre le apparenze, è in sintonia con loro e sa meravigliarsi delle loro infinite risorse. Il panteismo di Alberto è totale ed è la chiave per comprendere tutto il suo lavoro, un moderno e laico Cantico delle creature. L'artista ha per “amici” tutti gli animali, quelli veri e quelli creati dalla sua immaginazione, si sdegna per come sono (mal)trattati e non si sogna di mangiarli. I pesci presi all'amo, le balene arpionate, le aragoste straziate a Natale e soprattutto i maiali destinati al macello restano impressi in modo indelebile in edizioni a volte surreali e a volte espressioniste per il rosso sangue che le marchia. Una costante è poi l'amore per la natura di altri continenti, come l'Africa: un mondo per lui popolato di animali liberi, rinoceronti, zebre e altre fantastiche creature. Gli aforismi, essenziali e spesso spiazzanti, sono accompagnati da grafiche e collage fantasiosi in un libero e sempre sorprendente rapporto tra testo e immagine, confezionato nell'inconfondibile formato dei “pulcini”, suggestivi fin dalla copertina. Una sezione della mostra è dedicata alle “affinità elettive” di Casiraghy, ossia a pensieri e aforismi di autori del passato e contemporanei condivisi da Alberto e da lui accompagnati da un'opera. Spiccano Alda Merini in compagnia di Pitagora, Gustave Flaubert, Marcel Proust, Cioran, Sebastiano Vassalli. Vale anche il caso complementare: una manciata di artisti della “scuderia” di Osnago che bene si rapportano ai suoi testi: Luciano Ragozzino, Luigi Mariani, Alberto Rebori.Alberto Casiraghy è un poeta-artista e un artista-poeta (è difficile dire se prevalga l'autore di folgoranti aforismi e poesie o l'artista surreal-dadaista), che ha fatto del libro il suo strumento d'elezione e che può considerarsi come l'erede più vicino di Bruno Munari. Sbalorditivo e impossibile da replicare per qualunque altro stampatore al mondo è il numero degli scrittori e degli artisti coinvolti nei suoi progetti: tra gli altri, Enrico Baj, Maurizio Cattelan, Guido Ceronetti, Gillo Dorfles, Emilio Isgrò, Franco Loi, Giorgio Manganelli, Gualtiero Marchesi, Bruno Munari, Fernanda Pivano, Giuseppe Pontiggia, Arturo Schwarz, Ettore Sottsass, Tonino Guerra, Sebastiano Vassalli, fino a Andy Warhol e i poeti della beat generation. Su tutti spicca il rapporto privilegiato con Alda Merini, che nell'arco di diciotto anni ha prodotto ben 1.189 titoli. I suoi volumetti di otto pagine sono delle vere e proprie opere d'arte, con un breve e incisivo testo (un aforisma, una riflessione, una poesia – lui stesso ne è ottimo autore), cui segue una grafica o un'opera originale (molte sono di sua creazione) o addirittura oggetti incorporati. Il fondatore delle edizioni Pulcinoelefante è anche liutaio e violinista per diletto.Andrea Tomasetig è dal 1979 un libraio antiquario milanese specializzato in Novecento e operatore culturale. Con originali cataloghi anticipa alcune tendenze del collezionismo contemporaneo italiano: futurismo, avanguardie internazionali, prime edizioni di letteratura italiana, illustrazione, manifesti, ex libris, a cui si aggiungeranno storia e cultura d'impresa, cinema, fotografia, grafica editoriale e editoria, gastronomia. IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement

Cosa c'entra?
Gillo Dorfles e gli U2

Cosa c'entra?

Play Episode Listen Later Sep 20, 2023 11:50


Cosa c'entra è un podcast del Post condotto da Chiara Alessi. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

cosa gillo dorfles
il posto delle parole
Andrea Tomasetig "Maria Mulas. Milano, ritratti di fine '900"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Nov 26, 2022 24:16


Andrea Tomasetig"Maria Mulas"Milano, ritratti di fine '900Palazzo Reale, Milanofino all'8 gennaio 2023Le sale dell'Appartamento dei Principi di Palazzo Reale a Milano ospitano - fino all'8 gennaio 2023 - la mostra Maria Mulas. Milano, ritratti di fine '900, promossa dal Comune di Milano – Cultura prodotta e organizzata da Palazzo Reale e dall'Archivio Maria Mulas, con la curatela di Andrea Tomasetig. L'archivio fotografico contiene, oltre a reportage e lavori di ricerca, anche un numero imponente di ritratti – oltre 500 – di personaggi di primo piano delle arti e della cultura. In mostra ve ne sono un centinaio, giunti da una lunga esposizione al Museo Nazionale Slovacco promossa dall'Istituto Italiano di Cultura di Bratislava e frutto di una selezione che documenta lo stretto rapporto della fotografa con Milano e i suoi protagonisti nel trentennio che conclude il Novecento.Milano in quegli anni sta affermandosi come la capitale del design, della moda, dell'editoria, e non solo. È il luogo intorno a cui ruota un universo di talenti nativi o d'adozione, giunti da tutta Italia e dal mondo. Maria, arrivata poco più che ventenne nel lontano 1956 dalla natia Manerba del Garda sulla scia del fratello, li ritrae nei posti giusti e nei momenti giusti e ce li restituisce con una freschezza e intensità senza eguali, degna erede del fratello maggiore Ugo scomparso prematuramente nel 1973. Gli anni Settanta, Ottanta e Novanta sono per lei una girandola di incontri, Biennali veneziane e Kassel, allestimenti e inaugurazioni di mostre, presentazioni letterarie, feste e reportage in giro per il mondo. Ma il luogo d'osservazione privilegiato è sempre Milano che, come un magnete, accoglie e integra le varie provenienze regionali e straniere, ed è in quegli anni uno straordinario laboratorio di creatività e modernità che poi ritrasmette in Italia e nel mondo. Facendo della città il proprio epicentro, Maria Mulas ha mostrato come nessun altro il volto del mondo artistico e culturale milanese, italiano e internazionale.Sono centinaia e centinaia coloro che sono stati ritratti da lei: artisti, galleristi, critici, designer, architetti, scrittori, editori, giornalisti, stilisti, registi, attori, intellettuali, imprenditori, amici. Un elenco dettagliato ne riporta ben 539, dalla “A” di Claudio Abbado alla “Z” di Franco Zeffirelli. Non meraviglia che il Comune le abbia dedicato nel 1998 una grande mostra sempre a Palazzo Reale, consacrandola come “l'occhio di Milano”, e che oggi la celebri nuovamente come la fotografa che - pur appartata rispetto al circuito delle gallerie e del mercato dell'arte - ha colto l'anima profonda, vera di Milano, che è una città non in posa, ma dinamica, al lavoro, la città delle arti e delle professioni e dell'imprenditoria più avanzata.Per facilitare il percorso del visitatore l'esposizione è suddivisa in sei sezioni: Architettura e Design; Arte; Letteratura e Editoria; Moda; Arti dello Spettacolo; Milano cosmopolita e Maria nel mondo. È evidente che, dato lo spazio a disposizione, non ci possono essere tutti i nomi importanti che ha ritratto, né Maria Mulas poteva allora fotografare tutti quelli che noi oggi riteniamo importanti. Ma dal suo formidabile archivio emerge una sequenza altamente rappresentativa di personalità che incarnano molta parte della cultura italiana e del made in Italy. Alcuni nomi: Giorgio Armani, Gae Aulenti, Joseph Beuys, Giorgio Bocca, Roberto Calasso, Gillo Dorfles, Umberto Eco, Inge Feltrinelli, Dario Fo, Carla Fracci, Allen Ginsberg, Krizia, Vico Magistretti, Enzo Mari, Marcello Mastroianni, Ottavio Missoni, Bruno Munari, Fernanda Pivano, Gio Ponti, Miuccia Prada, Ettore Sottsass, Giorgio Strehler, Ornella Vanoni, Lea Vergine, Luigi Veronesi, Gianni Versace, Andy Warhol.La mostra è accompagnata da un catalogo pubblicato dall'editore Umberto Allemandi, con scritti di Andrea Tomasetig, Paolo Fallai, Stefano Salis e Patrizia Zappa Mulas.https://www.allemandi.com/IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

Artribune
AntonelloTolve-HuLanbo

Artribune

Play Episode Listen Later Jun 24, 2022 51:20


In Contemporaneamente podcast trovate incontri tematici con autorevoli interpreti del contemporaneo tra arte e scienza, letteratura, storia, filosofia, architettura, cinema e molto altro. Per approfondire questioni auliche ma anche cogenti e futuribili. Dialoghi straniati per accedere a nuove letture e possibili consapevolezze dei meccanismi correnti: tra locale e globale, tra individuo e società, tra pensiero maschile e pensiero femminile, per costruire una visione ampia, profonda ed oggettiva della realtà. Antonello Tolve e Hu Lanbo ci raccontano di scrittura e progetti tra favole ed esposizioni, per avvicinare culture lontane. L'arte pone domande, insinua dubbi per gradare con più profondità la realtà, come la scrittura placa la nostalgia per chi vive lontano da casa. Conoscere nuove culture vuol dire ampliare le proprie possibilità di vita e di consapevolezza. Ciascuno di noi acquisisce una certa quantità di parole che in qualche modo ritornano sempre e raccontano chi siamo. Piano piano possiamo fare sempre nuove cose e l'amicizia tra popoli non può che scaturire dalla reciproca conoscenza, e molto altro.ASCOLTA L'INTERVISTA!! BREVI NOTE BIOGRAFICHE DEGLI AUTORIAntonello Tolve è ordinario di Pedagogia e Didattica dell'Arte all'Accademia di Urbino. Ph.D in Metodi e metodologie della ricerca archeologica e storico artistica (Università di Salerno). È nel comitato scientifico della Fondazione Leonardo Sinisgalli e di Umática (Universidad de Málaga). Dal 2008 coordina e dal 2018 dirige la Fondazione Filiberto e Bianca Menna. Inoltre dal 2011 cura la sezione NOW per il MMMAC Museo Materiali Minimi d'Arte Contemporanea, dal 2020 è membro dell'Archivio Lamberto Pignotti. Critico d'arte e curatore indipendente, ha curato numerosi cataloghi e mostre, in Italia e all'estero. Giornalista pubblicista dal 2008 collabora con Arte&Critica, Alfabeta2, Alias (Il Manifesto), Exibart, Art A Part, Artribune, dirige la collana Il presente dell'arte, e molto altro. Studioso delle esperienze artistiche e teorie critiche del Novecento, pone particolare attenzione al rapporto tra la teoria dell'arte, l'antropologia e le nuove manovre della didattica. Autore di moltissimi libri: “Gillo Dorfles” 2011, “ABOrigine. L'arte della critica d'arte” 2012, “Ubiquità Are e critica d'arte nell'epoca del policentrismo planetario” 2013. Ed anche: “La linea socratica dell'arte contemporanea” 2016, “Istruzione e catastrofe. Pedagogia e didattica dell'arte al tempo dell'analfabetismo strumentale” 2019, “Antonio Passa. L'arte come riflessione sull'arte” 2022. Hu Lanbo giornalista e scrittrice, nata in Manciuria cresciuta a Pechino, dal 1985 al 1989 vive a Parigi, laureandosi in letteratura francese all'Università Sorbona. Nel 1989 si trasferisce a Roma e nel 2001 fonda la rivista bilingue Cina in Italia, divenuta in seguito l'edizione italiana di China Newsweek. È autrice di numerosi libri dal 1993 tra cui: “La strada per Roma” 2009, “Petali di Orchidea” 2012, “Il sole delle otto del mattino” 2017. Tra gli ultimi: “La Primavera di Pechino” 2019, “Il vaso cinese” 2021. Nel 2014 riceve, dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il titolo di Cavaliere Stella d'Italia, per il contributo allo scambio culturale tra Italia e Cina. Nel 2018 ha fondato la casa editrice “Cina in Italia Editore”, lanciando due collane editoriali. La collana “Baco da Seta” propone titoli in formato bilingue cinese e italiano con l'obiettivo di raccontare le molteplici sfaccettature della cultura cinese. Mentre la collana INCINQUE, propone cultura e fiabe tradizionali cinesi a bambini e ragazzi. Attraverso albi illustrati, ognuno dei quali comprende anche un approfondimento su cinque caratteri cinesi. Sempre nel 2018 ha inaugurato a Roma lo spazio eventi Roma9, dove organizza attività culturali dedicate alla Cina.

Artribune
Elio Fiorucci Gillo Dorfles Giovanni Allevi - Contemporaneamente a cura di Mariantonietta Firmani

Artribune

Play Episode Listen Later Oct 22, 2021 76:27


In questo audio il prezioso incontro con Elio Fiorucci imprenditore e mecenate, Gillo Dorfles storico, Giovanni Allevi musicista. L'intervista con Elio Fiorucci, Gillo Dorfles e Giovanni Allevi nata per Parallelo42 09 collection, è nel podcast Contemporaneamente a cura di Mariantonietta Firmani, il podcast pensato per Artribune. In Contemporaneamente podcast trovate incontri tematici con autorevoli interpreti del contemporaneo tra arte e scienza, letteratura, storia, filosofia, architettura, cinema e molto altro. Per approfondire questioni auliche ma anche cogenti e futuribili. Dialoghi straniati per accedere a nuove letture e possibili consapevolezze dei meccanismi correnti: tra locale e globale, tra individuo e società, tra pensiero maschile e pensiero femminile, per costruire una visione ampia, profonda ed oggettiva della realtà.Con Elio Fiorucci, Gillo Dorfles e Giovanni Allevi parliamo di Love therapy luogo possibile di una società più a misura d'uomo e di libertà. A fronte dell'enorme sviluppo tecnologico, che rende la cultura e l'arte accessibili a molti, non c‘è stato un parallelo sviluppo delle relazioni interpersonali. Nonostante le tecnologie, la politica che governa e indirizza i popoli, che nel secolo scorso ha prodotto la follia delle guerre, è cambiata molto poco. Certo il nuovo non può che derivare dallo studio del passato, tuttavia è disgustoso il conformismo che prevale dappertutto. La comunione tra gli uomini è la felicità, e poter scegliere resta un grande lusso. La bellezza costa cultura, per questo l'arte dovrebbe essere insegnata nelle scuole elementari, riscoprendo anche la fisicità della creatività; e molto altro. BREVI NOTE BIOGRAFICHE DEGLI AUTORI Gillo Dorfles nasce in aprile 1910 scomparso nel marzo 2018. Testimone eccellente di tutto il Novecento, è uno dei più stimati intellettuali del panorama culturale italiano. Dopo una laurea in medicina, con specializzazione in psichiatria, segue con passione la storia e l'evoluzione dell'arte non solo come critico e studioso, ma anche come attore e protagonista. Infatti diventa negli anni, critico e filosofo d'arte oltre che professore universitario di estetica.Ha insegnato nelle Università di Milano, di Firenze, di Cagliari e di Trieste; numerose lectio magistralis in istituzioni e accademie nazionali e internazionali. Nel 1948 fonda, con Atanasio Soldati, Galliano Mazzon, Gianni Monnet, Bruno Munari e molti altri intellettuali dell'epoca, il Movimento Arte Concreta (MAC). Il MAC promuove l'arte non figurativa e sostiene un astrattismo ‘concreto' e geometrico, svincolato da qualsiasi tensione imitativa e lontano da ogni finalità lirica.Energico, instancabile scrittore e saggista, scrive oltre 30 volumi. Tra le sue opere Il divenire delle arti (1959), Nuovi riti nuovi miti (1965), Le oscillazioni del gusto (1970), Il Kitsch. Antologia del cattivo gusto (1972), L'intervallo perduto (2006). Horror Pleni, La (in)civiltà del rumore (2008), Conformisti (2009) e Fatti e Fattoidi (2009). Inoltre scrive numerose monografie su artisti e pittori fondanti nella storia dell'arte, tra cui Hieronymus Bosch, Albrecht Dürer e Antonio Scialoja, e volumi dedicati all'Architettura. Tra le numerose la onorificenze ricevute, ricordiamo: il Compasso d'Oro assegnato dall'Associazione per il Design Industriale (ADI), la Medaglia d'Oro della Triennale. Ed ancora, il Premio della Critica Internazionale di Girona, Franklin J. Matchette Prize for Aesthetics. Accademico Onorario di Brera, membro dell'Accademia del Disegno di Città del Messico, Fellow della World Academy of Art and Science. Dottore honoris causa del Politecnico di Milano e dell'Università Autonoma di Città del Messico. Elio Fiorucci nato nel giugno 1935 scomparso nel luglio 2015, è stato un grandissimo imprenditore e straordinario creativo, grande mecenate divulgatore dello spirito giovane contemporaneo. Nel 1967 il primo negozio in Galleria Passarella a Milano, disegnato dalla scultrice Amalia Del Ponte e con l'impianto musicale curato da Cesare Fiorese noto progettista di discoteche. Il Fiorucci Store propone le novità di Carnaby Street, le hit parade londinesi e statunitensi, qui nel 1983 Mendini realizzò il “Grande Metafisico”. Nel 1970 inizia la produzione di abiti per il tempo libero, jeans in particolare, con il marchio Fiorucci.I suoi prodotti vengono distribuiti anche all'estero, prima in Europa e poi in Giappone, Stati Uniti e Sud America. Poi, nel 1975 apre il primo negozio a Londra, in Kings Road, nel 1976 nasce il Fiorucci Store di New York. Nel 1979 un nuovo negozio a Los Angeles nel quartiere di Beverly Hills e nel 1982 a Parigi. I suoi prodotti divengono subito un fatto di costume e finiscono con l'attrarre l'attenzione del jet set internazionale. Nel 1978 Elio Fiorucci collabora con Alfa Romeo e propone un intervento di Sottsass e Branzi, sulla Giulietta. Ancora, nel 1981 produce un lungometraggio sulla vita di Basquiat uscito con il titolo “Downtown 81”. Nello stesso anno, dopo un viaggio a Disneyland nasce la moda “fashi-oon” ovvero fashion+cartoon. Nasce la collezione di T-Art di felpe illustrate con immagini di Walt Disney. un successo enorme che porta Fiorucci nel libro d'oro della grande multinazionale.L'80 è il decennio della Fiorucci-dipendenza. I paninari non possono fare a meno del marchio colorato. Nel 1982 Du Pont lancia la Lycra e Fiorucci la mischia al denim, nasce il primo jeans stretch, femminile, aderente e seducente. Dopo, il film "Flashdance" (1983) Fiorucci lancia la moda body, scalda-muscoli, fasce antisudore e leggings. Nel 1984, nasce la serie di figurine Panini che pubblicano tutte le immagini grafiche del lavoro di 30 anni di attività: la collezione vende 25 milioni di bustine in un anno. Dopo 30 anni di attività, nel 1990 cede l'attività alla società giapponese Edwin International che mantiene a Milano il centro di design del gruppo. Ma la creatività di Fiorucci non si arresta e nel 2003 nasce il progetto Love Therapy, che comprende jeans, felpe, abiti e accessori. Nello stesso anno il progetto per la Citroën Berligno un'auto che voleva essere una “casa-guscio accogliente e in movimento”.Ed ancora, nel 2006 nasce “Baby Angel” la collezione di Elio Fiorucci progettata per il restyling e un nuovo processo di internazionalizzazione del Oviesse Industry. A partire dal 2007 nascono store Baby Angel in franchising nel mondo, nel 2008 il Gruppo Coin acquisisce la licenza esclusiva del marchio Love Therapy. L'enorme contributo di Fiorucci alla cultura contemporanea viene riconosciuto con numerosi premi tra i quali: premio talent scout imprenditore e comunicatore (2004), l'Ambrogino D'Oro (2006). Nel 2007 al Triennale gli dedica "Fiorucciland" simbolo della rivoluzione del costume degli anni '70, nella mostra "Anni settanta, il decennio lungo del secolo breve". Infine il suo grande impegno per la società, lo portano dal 2011 è fra i garanti del manifesto “La coscienza degli animali”. Inoltre, dal 2014 crea opere t-shirt esclusive a sostegno del Progetto Amazzonia del WWF e con una t-shirt denuncia contro le pellicce d'angora. Giovanni Allevi nasce in aprile 1969. Si diploma al conservatorio Francesco Morlacchi di Perugia nel 1990 in pianoforte; nel 1998 si laurea in Filosofia con lode con la tesi "Il vuoto nella Fisica contemporanea". Nel 2001 consegue il diploma in composizione al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e frequenta l'"Accademia Internazionale di Alto Perfezionamento" di Arezzo, sotto la guida del maestro Carlo Alberto Neri. Frequenta i corsi di "Bio-musica e musicoterapia" di Mario Corradini, in cui analizza il potere della musica di rendere liberi, evocare ricordi, immagini ed emozioni.Compone la musica per la tragedia "Le Troiane" di Euripide che è rappresentata al Festival Internazionale del Dramma Antico di Siracusa (1996). E nel 1997 vince le selezioni internazionali per giovani concertisti al "Teatro San Filippo" di Torino. Pubblica i suoi primi due album per pianoforte solo con Lorenzo Cherubini e "Universal Italia": "13 dita" (1997) e "Composizioni" (2003). Allevi con il suo pianoforte, apre i concerti di Jovanotti durante i tour. Nel 1998 sempre con la produzione di Saturnino realizza la colonna sonora del cortometraggio "Venceremos" presentato al Sundance Film Festival negli Stati Uniti.Nel 1999 la musicista giapponese Nanae Mimura, solista di "marimba", propone alcuni brani di "13 dita" trascritti per il suo strumento al Teatro di Tokyo ed in un concerto alla Carnegie Hall di New York. Con l'attività di pianista Giovanni Allevi si conferma musicista eclettico, esibendosi in prestigiose rassegne concertistiche di musica classica, in importanti teatri italiani, e nei festival di musica rock e jazz, in tutto il mondo. Nel 2008 esce il suo quinto lavoro per pianoforte e orchestra dal nome "Evolution", il primo album in cui è accompagnato da un'orchestra sinfonica.Il 21 dicembre 2008 suona al consueto concerto di Natale presso l'aula del Senato della Repubblica Italiana. All'evento presenzia il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, nonché le più alte cariche istituzionali. Allevi dirige l'orchestra sinfonica de "I virtuosi italiani". Nell'occasione oltre alle proprie composizioni, esegue musiche del maestro Puccini in ricordo del 150° anniversario della nascita. I proventi di tale concerto vengono devoluti all'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma e tutto l'evento è trasmesso in diretta su Rai Uno. Nel 2008 vengono pubblicati due volumi: il diario autobiografico "La musica in testa" e il libro fotografico "In viaggio con la strega". E molto altro.

Radio Punto Zero Tre Venezie
Barcolana e IllyCaffè svelano il manifesto della 52esima edizione

Radio Punto Zero Tre Venezie

Play Episode Listen Later Jun 30, 2020 15:06


"Together". Insieme in mare, insieme a Trieste, insieme grazie alla vela, collegati da ogni luogo e uniti dalla passione in comune. Barcolana presented by Generali è pronta per il suo pubblico, conferma l'organizzazione della 52esima edizione, che si terrà domenica 11 ottobre preceduta da un calendario di eventi a terra e online al via il 3 ottobre. Seguendo una tradizione che dura ormai da sei anni, il primo atto ufficiale di comunicazione è la presentazione del manifesto che illycaffè ha realizzato per l'evento. Dopo Michelangelo Pistoletto (2015), Gillo Dorfles (2016), Maurizio Galimberti (2017), Marina Abramovi? (2018) e Olimpia Zagnoli (2019), illycaffè, cui è affidata la direzione artistica del manifesto, ha scelto per questa edizione di Barcolana il tratto del più importante e conosciuto fumettista e illustratore italiano: Lorenzo Mattotti. L'illustratore, che ha disegnato manifesti per il Festival di Cannes e il Festival di Sanremo, copertine di prestigiose riviste, tra le quali il New Yorker, ha realizzato per Barcolana un poster che è un inno alla gioia del navigare, un'immagine che porta all'essenza della Barcolana e mette in primo piano una figura femminile eroica, sottolineando con forza - dopo che gli organizzatori avevano aperto questa riflessione con Barcolana 51 - il ruolo centrale delle donne nello sport e nella vela in particolare. “Together” è il motto dell'edizione 2020, perché essere “insieme” è il principale desiderio che gli appassionati hanno per l'evento di ottobre, ma è anche essere insieme grazie alla vela, l'elemento che lega da oltre mezzo secolo tutto il grande e internazionale popolo della Barcolana. “Quest'anno - ha dichiarato il presidente della Società Velica di Barcola e Grignano, Mitja Gialuz - l'importante è che ci saremo tutti, presenti in Golfo o connessi, a parlare di vela, a vivere il mare. Stiamo lavorando sodo per organizzare la nostra regata per unire la città, portare dal vivo o via digital a Trieste tutti gli appassionati di vela: accoglieremo con marinaro calore chi arriverà via mare e chi con noi navigherà attraverso il web; quello che conta è che saremo ancora una volta insieme, nel nostro miglior giorno, quello della Barcolana. Il poster realizzato da Lorenzo Mattotti per la 52.a edizione ritrae quella gioia, quella spensieratezza, quella grinta che ogni velista prova nell'andare per mare. Racconta del nostro spirito: in quella donna abbiamo visto l'essenza della vittoria più pura, che sta nel saper sfidare e superare i propri limiti e l'intimità del rapporto che ognuno di noi ha con il mare quando naviga. Con il suo tratto poetico Mattotti ci ha regalato una creatura ipnotica che, come le divinità classiche, unisce forza e dolcezza. Due qualità che il mare insegna a chi ama navigare e che abbiamo apprezzato nelle grandi donne protagoniste di Barcolana negli ultimi anni: da Isabelle Joschke a Marina Abramovic, da Tina Maze a Dee Caffari, da Olimpia Zagnoli a Vicky Song”. Barcolana è in programma l'11 ottobre 2020 nel Golfo di Trieste, con partenza alle ore 10.30. Le iscrizioni alla regata apriranno il 21 luglio on line sul sito www.barcolana.it e quest'anno tutto il processo potrà essere eseguito digitalmente. Il programma dell'evento, che inizierà il 3 ottobre, sarà pubblicato a breve, come anche il Bando di Regata. A raccontare di più su questa nuova edizione di Barcolana il presidente della Società Velica di Barcola e Grignano, Mitja Gialuz:

I Girasoli
I Girasoli di sabato 07/04/2018

I Girasoli

Play Episode Listen Later Apr 7, 2018 43:44


1) Andiamo a Venezia. Dopo Damian Hirst, Pinault vola più basso: domani aprono le nuove mostre a Punta della Dogana e Palazzo Grassi ma la vera bellezza è JOHN RUSKIN a Palazzo Ducale. 2) LA MIA AMERICA. Luigi Sansone ci racconta l'ultimo libro del grande Gillo Dorfles. 3) IL BOSCO DEL PENSIERO: visioni surreali negli scatti di Franco Donaggio, ricerca di altre dimensioni non più tra le forme dell'architettura ma nella natura. 4) UN BUCO NEL GHIACCIO. In occasione della sua mostra Marcello Canepa, giovane fotografo ci racconta i suoi progetti.

I Girasoli
I Girasoli di sab 07/04

I Girasoli

Play Episode Listen Later Apr 6, 2018 43:44


1) Andiamo a Venezia. Dopo Damian Hirst, Pinault vola più basso: domani aprono le nuove mostre a Punta della Dogana e Palazzo Grassi ma la vera bellezza è JOHN RUSKIN a Palazzo Ducale. 2) LA MIA AMERICA. Luigi Sansone ci racconta l'ultimo libro del grande Gillo Dorfles. 3) IL BOSCO DEL PENSIERO: visioni surreali negli scatti di Franco Donaggio, ricerca di altre dimensioni non più tra le forme dell'architettura ma nella natura. 4) UN BUCO NEL GHIACCIO. In occasione della sua mostra Marcello Canepa, giovane fotografo ci racconta i suoi progetti.

I Girasoli
I Girasoli di sab 07/04

I Girasoli

Play Episode Listen Later Apr 6, 2018 43:44


1) Andiamo a Venezia. Dopo Damian Hirst, Pinault vola più basso: domani aprono le nuove mostre a Punta della Dogana e Palazzo Grassi ma la vera bellezza è JOHN RUSKIN a Palazzo Ducale. 2) LA MIA AMERICA. Luigi Sansone ci racconta l'ultimo libro del grande Gillo Dorfles. 3) IL BOSCO DEL PENSIERO: visioni surreali negli scatti di Franco Donaggio, ricerca di altre dimensioni non più tra le forme dell'architettura ma nella natura. 4) UN BUCO NEL GHIACCIO. In occasione della sua mostra Marcello Canepa, giovane fotografo ci racconta i suoi progetti.

Voci da Festivaletteratura
Gillo Dorfles con Beppe Finessi

Voci da Festivaletteratura

Play Episode Listen Later Mar 6, 2018 48:23


Lo scorso 2 marzo se n'è andato, a 107 anni, Gillo Dorfles, una delle personalità più colte e sofisticate del Novecento. Critico d'arte, filosofo e a sua volta artista, nel 1948 è stato tra i fondatori del Movimento per l'Arte Concreta insieme a Bruno Munari, Atanasio Soldati e Gianni Monnet. Nella sua opera sterminata si è occupato di artisti come Bosch, Dürer, Feininger, Wols o Scialoja e di espressioni estetiche della contemporaneità come il design, l'architettura e il costume.Era stato diverse volte ospite a Festivaletteratura, la prima nel 2005, l'ultima nel 2011. Oggi vi proponiamo il suo incontro con il critico di design Beppe Finessi, tenuto al Teatro Bibiena nel 2008. Durante l'intervista parlò a braccio di estetica, design e arti figurative, ricordando vecchi e illustri amici come Munari e Le Corbusier. Ma anticipò anche una delle questioni centrali del vivere contemporaneo, l'horror pleni, la saturazione di messaggi a cui siamo sottoposti nella civiltà della comunicazione totale.*****Le musiche del podcast sono di Raw Frame > https://naurecords.bandcamp.com/album/side-sight"Voci di Festivaletteratura" fa parte del progetto Open Festival, sostenuto da Fondazione Cariplo

Voci da Festivaletteratura
Gillo Dorfles con Beppe Finessi

Voci da Festivaletteratura

Play Episode Listen Later Mar 6, 2018 48:23


Lo scorso 2 marzo se n'è andato, a 107 anni, Gillo Dorfles, una delle personalità più colte e sofisticate del Novecento. Critico d'arte, filosofo e a sua volta artista, nel 1948 è stato tra i fondatori del Movimento per l'Arte Concreta insieme a Bruno Munari, Atanasio Soldati e Gianni Monnet. Nella sua opera sterminata si è occupato di artisti come Bosch, Dürer, Feininger, Wols o Scialoja e di espressioni estetiche della contemporaneità come il design, l'architettura e il costume.Era stato diverse volte ospite a Festivaletteratura, la prima nel 2005, l'ultima nel 2011. Oggi vi proponiamo il suo incontro con il critico di design Beppe Finessi, tenuto al Teatro Bibiena nel 2008. Durante l'intervista parlò a braccio di estetica, design e arti figurative, ricordando vecchi e illustri amici come Munari e Le Corbusier. Ma anticipò anche una delle questioni centrali del vivere contemporaneo, l'horror pleni, la saturazione di messaggi a cui siamo sottoposti nella civiltà della comunicazione totale.*****Le musiche del podcast sono di Raw Frame > https://naurecords.bandcamp.com/album/side-sight"Voci di Festivaletteratura" fa parte del progetto Open Festival, sostenuto da Fondazione Cariplo

I Girasoli
I Girasoli di sabato 03/03/2018

I Girasoli

Play Episode Listen Later Mar 3, 2018 46:19


Intelligente, curioso, vivace, anticipatore, neoclassico. Il grande Gillo Dorfles ci ha lasciato all'incredibile età di 107 anni. Lo ricordiamo con Lea Vergine, sua cara amica. - PERFORMING al Pac ultima giornata dedicata alle arti performative. - LEZIONI DI FOTOGRAFIA. Sfogliamo il primo numero con il maestro: Oliviero Toscani e le riflessioni di Giovanna Calvenzi - AUTO SACRAMENTAL retrospettiva di Guido van der Werve a FuturDome che fu la casa dei Futuristi - NI UNA MENOS. Una mostra di Eduardo Carrasco per dire basta alla violenza contro le donne

I Girasoli
I Girasoli di sab 03/03

I Girasoli

Play Episode Listen Later Mar 2, 2018 46:19


Intelligente, curioso, vivace, anticipatore, neoclassico. Il grande Gillo Dorfles ci ha lasciato all'incredibile età di 107 anni. Lo ricordiamo con Lea Vergine, sua cara amica. - PERFORMING al Pac ultima giornata dedicata alle arti performative. - LEZIONI DI FOTOGRAFIA. Sfogliamo il primo numero con il maestro: Oliviero Toscani e le riflessioni di Giovanna Calvenzi - AUTO SACRAMENTAL retrospettiva di Guido van der Werve a FuturDome che fu la casa dei Futuristi - NI UNA MENOS. Una mostra di Eduardo Carrasco per dire basta alla violenza contro le donne

I Girasoli
I Girasoli di sab 03/03

I Girasoli

Play Episode Listen Later Mar 2, 2018 46:19


Intelligente, curioso, vivace, anticipatore, neoclassico. Il grande Gillo Dorfles ci ha lasciato all'incredibile età di 107 anni. Lo ricordiamo con Lea Vergine, sua cara amica. - PERFORMING al Pac ultima giornata dedicata alle arti performative. - LEZIONI DI FOTOGRAFIA. Sfogliamo il primo numero con il maestro: Oliviero Toscani e le riflessioni di Giovanna Calvenzi - AUTO SACRAMENTAL retrospettiva di Guido van der Werve a FuturDome che fu la casa dei Futuristi - NI UNA MENOS. Una mostra di Eduardo Carrasco per dire basta alla violenza contro le donne

Tra poco in edicola
TRA POCO IN EDICOLA del 03/03/2018 - 2 - LA SCOMPARSA DI GILLO DORFLES

Tra poco in edicola

Play Episode Listen Later Mar 2, 2018 11:48


Lo Specchio del cielo
LO SPECCHIO DEL CIELO - Puntata 15 Gillo Dorfles e Emilio Greco

Lo Specchio del cielo

Play Episode Listen Later May 6, 2014 59:49


Estratti da 'Lo Specchio del cielo'. Interviste di Andrea Scazzola al critico d'arte Gillo Dorfles e all'artista Emilio Greco

Ad honorem
Videoritratto di Gillo Dorfles

Ad honorem

Play Episode Listen Later Oct 23, 2013 7:36


gillo dorfles