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Gianluca MargheritiMilano è. Città di quartirri.Un mosaico di città in 19 raccontiA cura di Fiorenza Pistocchi e Gian Luca MargheritiPrefazione di Luca FoschiNeos Edizioniwww.neosedizioni.it Diciannove racconti ispirati ai quartieri di Milano, città multiforme e in continuo movimento: un viaggio letterario fra storia e futuro, ricordi e misteri.Un'antologia che immerge il lettore nella vita di vie e di luoghi, spaziando fra il noir e la memoria, il distopico e la cronaca, il fantastico e il poliziesco. Il tutto condito da humor e creatività.A Milano convivono fianco a fianco realtà sociali, culturali, economiche e antropologiche assai diverse tra di loro, dove è possibile incontrare situazioni e personaggi inconsueti e difficili da dimenticare: i draghi verdi e il ragioniere della Panda blu, San Siro e i festeggiamenti per lo scudetto e il cadavere nella valigia, il bar che chiude e il grande caos a Chinatown, Umberto Boccioni e il disastro ferroviario dell'Acquabella, il processo al giornale studentesco La Zanzara. E poi il misterioso rapitore dei Navigli, il tour con delitto e la ragazza che ballava il tango, i briganti della Merlata e la cucina cosparsa di sangue (di Giuda), Ornella che parla dal muro e l'ombra della ‘ndrangheta, l'inizio degli anni di piombo, la gatta e il monopattino, il furto del quadro del Bergognone, la visita cardiologica e l'incontro in treno con il Signor Morte. Senza dimenticare la Galleria Vittorio Emanuele, il barbiere che non c'è più e il difettoso esperimento.“Solo cent'anni fa, questo era il Borgo degli Ortolani, anzi, per la precisione, il Borgh di Scigulatt: il borgo dei cipollai. Qui, erano tutte cascine in aperta campagna”...A Milano troviamo zone ricche di storia e altre inurbate di recente, i piccoli paesi e borghi un tempo confinanti con la città e oggi parte integrante della città stessa (Crescenzago, Baggio, Niguarda, Affori) e quartieri costruiti negli anni del boom economico. Quartieri che «sembrano più che mai agire come organismi interconnessi ma allo stesso tempo distinti nella loro unicità. Eppure, proprio in una metropoli così densa mente abitata, ci troviamo di fronte a una delle emergenze più gravi della nostra società: l'isolamento sociale e la crisi della comunità. In questo scenario, i quartieri, intesi come luoghi di relazione e di identità condivisa, possono tornare ad avere un ruolo centrale. Non più o non solo, come palcoscenico di mode passeggere o come brand da vendere a colpi di marketing territoriale – come nel caso di Nolo, Isola o CityLife – ma come spazi di comunità in cui le persone si sentano parte di qualcosa di più grande. I quartieri sono il luogo ideale per sperimentare una “nuova” forma di urbanità, fatta di prossimità, di relazioni quotidiane, di condivisione di spazi pubblici, di servizi e di esperienze. Qui, nel cuore di ogni quartiere, è possibile ricostruire il senso di appartenenza, trovare risposte alle necessità quotidiane e, soprattutto, vivere in un contesto che non sia solo di passaggio, ma di radicamento» (Luca Foschi). Il volume «Milano è Città di quartieri» è la seconda edizione della collana antologica che Neos edizioni dedica a Milano e alle sue storie (il primo volume aveva come protagoniste le donne milanesi). I quartieri che hanno ispirato i racconti: Bovisasca, Bovisa, San Siro, Tortona Solari, Acquabella, Porta Venezia, Musocco, Brera, Crescenzago, Nolo, Calvairate, Porta Volta, Isola, Centrale, Navigli, Ronchetto sul Naviglio, Comasina, Ortica, Centro storico. A cura di Fiorenza Pistocchi e Gian Luca MargheritiRacconti di: Erica Arosio, Elisabetta Berti Arnoaldi, Mauro Biagini, Giancarlo Bosini, Marco Donna, Donatella Genovese, Arrigo Geroli, Rossana Girotto, Giorgio Maimone, Gian Luca Margheriti, Maddalena Molteni, Livia Negri, Davide Palmarini, Angelo Pappadà, Alida Parisi, Fiorenza Pistocchi, Paola Varalli, Gloria Vellini, Anna Versi Masini.Prefazione di Luca Foschi.I diritti d'autore saranno devoluti in beneficenza alla Fondazione Fracta Limina Onlus. IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
In dodici anni di pontificato si è impegnato nella difesa dei migranti, dell'ambiente e della giustizia sociale, senza mettere però in discussione le posizioni della chiesa sull'aborto o sul celibato dei sacerdoti. Con Stefania Mascetti, editor di Europa di Internazionale.Un pianeta gigante distante 124 anni luce dalla Terra potrebbe offrire le prove più convincenti ottenute finora dell'esistenza di vita oltre il nostro sistema solare. Con Tullia Sbarrato, ricercatrice presso l'osservatorio di Brera.Oggi parliamo anche di:Serie tv • The residence su NetflixCi piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
Forse la conosci, ma quanto davvero ne sai su come sia nata? Ascolta l'episodio e scopri tutto quello che serve per capire le origini della Pinacoteca più importante d'Italia!
Federico Ferrari"L'insieme vuoto"Per una pragmatica dell'immagineJohan & Levi Editorewwwjohanandlevi.comChe cos'è un'immagine? Perché le immagini hanno assunto un'importanza così grande nelle nostre vite? Cosa significa avere uno sguardo? Federico Ferrari riflette sulla società delle immagini e sul rapporto ritmico tra immagine e parola, ritmo che forgia il nostro orizzonte, concentrandosi sull'uso delle immagini e sul mondo che esse creano, sulla disseminazione dello sguardo nell'impossibilità di una sola visione del mondo, di una sola misura.L'immagine contemporanea infatti impone oggi una nuova definizione del guardare, che parta dalla singolarità di ogni visione ma sia anche capace di abbracciarne la pluralità. Ed essendo le visioni possibili, per definizione, infinite, ciò che davvero conta è ciò che sottende ed è quindi comune a tutte. Detto con i termini della teoria degli insiemi, è un insieme vuoto che si presenta come un nulla ma che è anche qualcosa: lo sguardo, ciò che ci precede e che resta aperto al di là di ogni visione possibile, di ogni immagine data. L'insieme vuoto dello sguardo è la potenza del vedere.Federico Ferrari, insegna Filosofia dell'arte all'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove nel 2009 ha creato il biennio specialistico in Visual Cultures e Pratiche Curatoriali e nel 2025 il Centro di Ricerca di Storia e Toeria dell'arte. Nel 2020 ha fondato, assieme ad Andrea Cortellessa e Riccardo Venturi, la rivista online Antinomie. Tra i suoi ultimi libri, L'anarca (2014), Oscillazioni (2016), Il silenzio dell'arte (2021) e, con Jean-Luc Nancy, Estasi (2022).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
If you love theater, art, or music, your eyes will surely have been delighted by the work of Es Devlin.She has created public sculptures and installations at the V&A, Serpentine, and Imperial War Museum, and outside at Tate Modern, Trafalgar Square, and the Lincoln Centre, as well as kinetic stage designs at La Scala and the Royal Opera House in London and monumental illuminated stage sculptures for the Super Bowl halftime show, Olympic Ceremonies, and large-scale stadium concerts, including Beyoncé, Kanye West, Take That, Billie Eilish, and many more.A major retrospective of Devlin's work was shown at the Cooper Hewitt Smithsonian Design Museum in New York in 2023, along with an award-winning book called An Atlas of Es Devlin— which Thames & Hudson have described as their most sculptural and intricate book to date.For this year's Salone del Mobile, she paid homage to the spaces of the Accademia di Brera with “Library of Light,” an installation that dialogues with the space, the visitors, and the incredible books of the Biblioteca Nazionale Braidense.The links of this episode:- Es Devlin's official website https://esdevlin.com- Maria Gaetana Agnesi https://en.wikipedia.org/wiki/Maria_Gaetana_Agnesi- "Library of Light" for Salone del Mobile.Milano (2025) https://www.salonemilano.it/en/session/es-devlin-library-light- Beyoncé, "The formation Word Tour" (2016) https://esdevlin.com/work/beyonce- Gucci Cosmos https://esdevlin.com/work/gucci-cosmos- U2 at The Spere Las Vegas (2024) https://esdevlin.com/work/the-sphere- Please Feed the Lions in Trafalgar Square (2018) https://londondesignfestival.com/activities/please-feed-the-lions-by-es-devlin- "Five Echoes" in Miami (2021) https://www.dezeen.com/2021/12/16/es-devlin-five-echoes-labyrinth-chanel-miami/- The book "Becoming Animal. An Earthly Cosmology" by David Abram https://www.penguinrandomhouse.com/books/318/becoming-animal-by-david-abram/
Thank you for listening to this talk produced by the Art Gallery of South Australia. Join renowned Italian Professor and art historian Chiara Rostagno, Deputy Director of the Pinacoteca di Brera, Milan and Executive Director of the National Museum of the Last Supper of Leonardo da Vinci as she shares her extensive knowledge of Leonardo da Vinci's The Last Supper. Celebrate the final week of Reimagining the Renaissance at AGSA with a highlight on Da Vinci, one of the most significant Italian Renaissance masters. Professor Rostagno's visit is proudly supported by the Consulate of Italy in Adelaide. For more information visit agsa.sa.gov.au Image: Leonardo da Vinci, The Last Supper, 1495–1498, Basilica di Santa Maria delle Grazie, Milan, Italy.
durée : 00:05:21 - Classic & Co - par : Anna Sigalevitch - .
I GIRASOLI oggi vi ricorda che è l'ultimo week end per vedere a Palazzo Reale la retrospettiva dedicata a Enrico Baj. Poi andremo a Roma al Museo Nazionale Romano, Palazzo Altemps che ospita lo sguardo di un grande fotografo sulla capitale: GABRIELE BASILICO Ci prenderemo poi un ampio spazio per visitare le collezioni del Novecento a Palazzo Citterio a Brera con la storica dell'arte che ne è la responsabile e dopo tanti anni e sforzi vede in mostra nelle sale del palazzo incantevoli capolavori che languivano in precedenza in Pinacoteca.
Federico Platania"Arcipelago familiare"Fernandel Editorewww.fernandel.itQuando Jai Fittipaldi, uno chef italo-indiano, apre il suo primo ristorante a Londra, sa che suo padre non parteciperà all'inaugurazione. Daniele Fittipaldi è infatti scomparso da alcuni mesi. Scomparso, però, non è la parola giusta. Tutti sanno dove si trova: in un rifugio sperduto nelle remote isole Kerguelen, nelle Terre Antartiche Francesi, dove molti anni prima Daniele aveva coordinato il progetto di un radiofaro. Raggiungerlo è dunque davvero complicato. Quanto alla madre di Jai, Aparajita, anche lei è a suo modo lontana, smarrita nelle filosofie new-age e in un ambientalismo radicale che le ha fatto perdere il lavoro. Toccherà a Jai ricollegare le isole del suo arcipelago familiare.In questo nuovo romanzo Federico Platania indaga i rapporti fra genitori e figli, dove i secondi pagano le ambizioni dei primi e tutti cercano di trovare una rotta sicura tra segreti e riconciliazioni.(Copertina di Stefano Bonazzi)Così comincia:"Ora so che non leggerò mai più i diari di mio padre. L'acqua ha sfarinato le scatole di cartone fino a metà della loro altezza. I quaderni galleggiano nella piccola stiva e l'inchiostro che ricopriva i fogli si è sciolto in lacrime scure nel mare.Bellamy ha già riparato la falla, ma il danno è fatto. Dice che a giudicare da quanta acqua è entrata e dalle condizioni del carico in stiva – non solo i diari sono andati perduti, ma anche tre o quattro cartoni di viveri – l'incidente deve essere successo non più tardi di un paio di giorni dopo essere salpati da La Réunion.Sono stato uno stupido a non tenere i diari in cabina. A quest'ora sarebbero salvi. Raccolgo uno dei taccuini zuppi, provo a sfogliarlo, ma le pagine mi rimangono tra le mani, si disfano in grumi di pasta bianchiccia. Anche i fogli rimasti integri sono ormai tele d'acquerello. Se mio padre avesse usato una matita dalla mina dura o una biro sarebbe cambiato qualcosa? Lui però ha sempre usato i suoi pennarelli a punta fine, quando non addirittura una stilografica, almeno in certi periodi della sua vita. A Londra ad esempio usava la stilografica, e ciò significa che anche se in questo macello dovessi ritrovare il quaderno Tortillas o il Pagliaccio, a quest'ora le pagine somiglierebbero a un volto rigato da lacrime di mascara.Guardo Bellamy senza dire nulla. Lui aiuta un paio dei suoi uomini a svuotare la stiva. Si accorge che lo sto fissando e mi restituisce un garbato sguardo di sfida. «Sono cose che possono succedere», dice. Io resto qualche secondo in silenzio. La verità è che non so che dire. «Ci arriviamo a terra?», chiedo. [...]"Federico Platania (Roma, 1971) è l'ideatore e il curatore del sito samuelbeckett.it, dedicato allo scrittore irlandese, divenuto negli anni punto di riferimento per gli appassionati di Beckett in Italia. Dopo aver partecipato a saggi collettivi e aver tenuto interventi all'Accademia di Belle Arti di Macerata, all'Accademia di Brera e al San Patrizio Livorno Festival, nel romanzo La distanza del cielo (Fernandel, 2021) ha rielaborato la grande quantità di informazioni raccolte sullo scrittore irlandese.Platania ha esordito nel 2006 con la raccolta di racconti Buon lavoro, a cui sono seguiti i romanzi Il primo sangue (2008), Bambini esclusi (2012) e nel 2013, per l'editore Gallucci, Il Dio che fa la mia vendetta.Wikipedia gli dedica una pagina.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Qui il libro di One More Time: https://amzn.to/3Tj1bMC Nell’episodio di oggi ripercorriamo in 5 minuti i momenti salienti dell’intervista con Guido Brera. Clicca sul nostro profilo per ascoltare la puntata completa.See omnystudio.com/listener for privacy information.
La recente apertura della nuova sede di Palazzo Citterio ha ampliato gli orizzonti della Pinacoteca di Brera nella direzione di una Grande Brera; i nuovi spazi espositivi accolgono le collezioni di arte contemporanea e mostre temporanee. E tuttavia tutte queste novità sono solo l'ultima tappa di un lungo percorso iniziato nel Medioevo, quando Brera era uno spazio vuoto ai margini della città. La vocazione di Brera per le arti e le scienze prende forma con l'arrivo dei Gesuiti nella seconda metà del Cinquecento; la loro missione è la formazione delle classi dirigenti milanesi, come racconta Flavio Rurale. Dopo la soppressione dell'ordine nel 1773, l'imperatrice Maria Teresa d'Austria fonda qui l'Accademia di Belle Arti e la Biblioteca braidense. Infine con l'arrivo dei Francesi di Napoleone Milano assume un'importanza nuova come capitale del Regno d'Italia; e l'apertura della Pinacoteca di Brera sul modello del Louvre, nelle parole di Antonio De Francesco, rafforza proprio l'identità cittadina. L'identità di Brera prende forma così, secolo dopo secolo, strato dopo strato, integrando il passato senza rigide contrapposizioni, riflette lo storico dell'arte Marco Carminati passeggiando per le vie di un quartiere ormai centrale e prestigioso; mentre l'architetto Luca Molinari ha cercato di dare ordine e senso a questo lungo cammino curando la mostra «La Grande Brera. Una comunità di arti e scienze».undefined
Per arrivarci ci sono voluti oltre 50 anni perché se ne parla fin da quando nel 1972 Palazzo Citterio venne acquisito dallo stato italiano per ospitare le opere del 20. secolo della Pinacoteca, ma l'idea di un ampliamento di Brera risale ad ancora prima.Una delle prime a parlarne fu Fernanda Wittgens diventata nel 1947 sovraintendente della Pinacoteca - prima donna in Italia a ricoprire il ruolo di direttore di un importante museo o galleria –Nel primo dopoguerra aveva iniziato a lavorare insieme al precedente direttore Ettore Modigliani al progetto di una “grande Brera”, in cui la Pinacoteca fosse collegata alle altre istituzioni culturali del complesso come l'Accademia di Belle Arti, l'Osservatorio di Astronomia e l'Istituto Lombardo di Scienze e Lettere, e soprattutto all'idea di farne un polo di vita per tutti i cittadini.Ritardi, incomprensioni, ostacoli burocratici o politici e imprevisti si sono susseguiti spostando sempre più avanti la realizzazione e la concretizzazione del progetto che ha visto impegnati in momenti diversi almeno 3 studi di architettura.Ora finalmente sarà il pubblico a potersi esprimere in prima persona sul valore di questo ampliamento di cui questa settimana Voci dipinte si occupa con l'attuale direttore generale della Pinacoteca Angelo Crespi.
L'invasione dell'Ucraina lanciata il 24 febbraio del 2022 compie 1000 giorni. L'"operazione speciale" del Cremlino si trascina lasciandosi alle spalle distruzione e morte. Con la vittoria di Donald Trump e l'imminente trasloco alla Casa Bianca ci si interroga sul futuro della resistenza incarnata in questi mesi da Volodymyr Zelensky, proprio mentre Mosca getta nella mischia migliaia di unità arrivate dalla Corea del Nord. Con poche eccezioni l'Europa appare muta, le priorità stanno altrove. Ne parliamo in questa puntata di Europa Europa in onda domenica alle 11,30. Con la dottoressa Mariana Bukhaievska, pediatra e psicologa di Kharkiv che opera all'interno della rete di sostegno Voice of Children. Ci ha raccontato il suo lavoro, e la sua grande paura per quella che teme possa essere una generazione perduta. Nella seconda parte sarà nostra ospite Yarina Grusha, professoressa universitaria e scrittrice. Ci parla di Colori spenti, la mostra che si apre lunedì 18 allo spazio Brera di Milano e che racconta la resistenza culturale ucraina alla devastazione russa.In collaborazione con Euranet Plus
Episodio registrato insieme a Guido Brera live dal Plan ₿ Forum, la più grande conferenza in Europa sui temi legati alle valute digitali, alle tecnologie P2P e al loro impatto sull'ambiente, sulla libertà finanziaria e di parola. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Stefano Zecchi"Resurrezione"Mondadori Editorewww.mondadori.itDelia, fotografa di guerra, intrappolata in una profonda nebbia creativa, convince il marito, Freddy, ad accompagnarla a Srinagar, la capitale del Kashmir, una regione nel nord dell'India al confine con il Pakistan. Con loro c'è Clara, sorella di Delia, la tipica persona che Kundera chiamerebbe “vandalo”, tale è l'inerzia con cui abita la vita. Nessuno di loro se la sente di chiedersi cosa cerchi davvero in quella parte del mondo, e certamente nessuno di loro vuole affrontare da solo il cielo dell'India. Tutti e tre, in modi diversi, hanno commesso l'errore di considerare pigramente il tempo, come se il suo trascorrere sia qualcosa di ovvio. Delia, per ritrovare un senso al proprio lavoro, vorrebbe attraversare il confine con il Pakistan per fotografare le zone di guerra, ma è costretta a rimanere a Srinagar perché fatica a ottenere il visto, mentre il marito cerca di aiutarla tra i meandri della burocrazia, e Clara non trova di meglio da fare che la turista annoiata. In un incontro fortuito conoscono un ingegnere francese che per amore si è convertito all'induismo. Proprio all'indomani di quell'incontro s'innesca una diaspora imprevista, che porta i tre a vivere giornate indipendenti: Delia naviga a fatica tra le sale dei consolati, mentre Freddy trascorre i pomeriggi a casa di un affascinante studioso che lo introduce ai vangeli gnostici, alla comunità degli Esseni e a una teoria rivoluzionaria su Cristo, il cui corpo sarebbe sepolto proprio lì vicino, nel santuario di Rozabal. È Clara, però, a intraprendere un cammino ai suoi stessi occhi imprevedibile: in una delle sue peregrinazioni s'imbatte in una comunità che professa una religiosità travolgente nelle sue ritualità erotiche. Senza saperlo, tutti e tre stanno andando incontro a un destino che sembrava attenderli lì, in quel luogo del mondo e dell'anima in cui l'essenza stessa dell'essere umani si spoglia di ogni soffocante sovrastruttura, costringendo ognuno di loro ad affrontare la propria resurrezione.Stefano Zecchi, già professore ordinario di Estetica all'Università degli Studi di Milano, dopo essere diventato ordinario di Filosofia teoretica all'Università degli Studi di Padova, è stato membro del Gruppo di lavoro interministeriale per il Patrimonio Mondiale dell'unesco e presidente dell'Accademia di Belle Arti di Brera. È presidente del Museo delle Scienze di Trento. Romanziere e saggista, svolge da oltre trent'anni una regolare attività di editorialista su quotidiani e settimanali. Da Mondadori ha pubblicato, tra gli altri, i saggi L'artista armato (1998), L'uomo è ciò che guarda (2005, premio Hemingway), Le promesse della bellezza (2006), Il lusso (2015), Paradiso Occidente (2016) e i romanzi Quando ci batteva forte il cuore (2010, premio Acqui Storia, e premio delle Biblioteche di Roma), Rose bianche a Fiume (2014), L'amore nel fuoco della guerra (2018, premio Niccolò Tommaseo) e Anime nascoste (2020).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Partiamo dal concept: Rāma si ispira agli organic place del Sud-Est Asiatico, locali dove ogni dettaglio – dall'arredamento ai cocktail – è pensato per garantire il benessere degli ospiti lavorando su tutti i cinque sensi. Per capirci, qui si gioca anche sui profumi e sull'accompagnamento musicale. “Proporremo musica a 432 hertz, una frequenza naturale che, secondo alcuni studi, può favorire il rilassamento e il benessere psicofisico, ma non mancheranno serate con dj set internazionali per arricchire l'esperienza”, racconta il project manager Stefano Egidi, ideatore del format di questo cocktail-restaurant bar che aprirà il 17 ottobre a Milano nel centro di Brera e tra un mese circa a Roma.
Raffaele Campion"Donna Musa Artista"Ritratti di Cesare Tallone tra Otto e NovecentoMuseo Villa Bassi Abano Terme Mostra aperta fino al 12 gennaio 2025www.museovillabassiabano.itDirettore all'Accademia Carrara di Bergamo e professore di pittura a quella di Brera, Cesare Tallone (1853 – 1919) artista di grande successo, ritrattista della Regina Margherita e fondatore di una delle prime scuole di pittura femminili, è il protagonista della mostra DONNA, MUSA, ARTISTA. Ritratti di Cesare Tallone tra Otto e Novecento, a cura di Raffaele Campion, Silvia Capponi, Elena Lissoni e Barbara Maria Savy, ospitata nelle sale di Villa Bassi Rathgeb ad Abano Terme (PD) fino al 12 gennaio 2025. La mostra – la prima interamente prodotta, organizzata e promossa dal Comune di Abano Terme, attraverso il Museo Villa Bassi Rathgeb – nasce da un lavoro di studio e di approfondimento sulla collezione permanente del Museo e in particolare sul nucleo di opere di Cesare Tallone, dando particolare rilievo alla produzione ritrattistica femminile dell'artista, che racconta il ruolo delle donne nella società italiana tra fine Ottocento e inizio Novecento. DONNA, MUSA, ARTISTA presenta alcuni dei ritratti della famiglia Tallone, tra cui quello della moglie dell'artista, la poetessa Eleonora Tango, e dei figli Guido e Irene, raffigurati dal vero nelle vesti di pastorelli, ciociare, massaie, e talvolta in immagini dal sapore intimo e sognante. L'indagine condotta dal team curatoriale sulle immagini di famiglia dell'artista, tra dipinti di genere, ritratti e fotografie, ha reso possibile avviare anche una riflessione sulla rappresentazione e autorappresentazione delle donne nella società italiana tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento. In questo contesto, libero e aperto, prendono vita alcuni ritratti femminili dell'artista che restituiscono un caleidoscopio di immagini emblematiche di una società in trasformazione, dal Doppio ritratto femminile (1887 circa) a quello dell'attrice Lina Cavalieri (1905 circa), icona di stile che campeggia anche nel manifesto Campari presente in mostra insieme ad altri della Collezione Salce di Treviso, fino allo “scandaloso” Nudo femminile (1910 circa).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
La diretta durante l'International Podcast Day. Wordpress contro WP-Engine. Premio Uber a Larry Ellison. Il NIST contro le regole per le password. Queste e molte altre le notizie tech commentate nella puntata di questa settimana.Dallo studio distribuito di digitalia:Franco Solerio, Michele Di Maio, Massimo De SantoProduttori esecutivi:Ruggero Todesco, Elisa Emaldi - Marco Crosa, Mirto Tondini, Roberto A., Luca Di Stefano, Ftrava, Nicola Fort, Davide Tinti, @Michele_Da_Milano, Arzigogolo, Paolo Bernardini, Stefano Augusto Innocenti, Giulio Magnifico, Nicola Gabriele Del Popolo, Cristian Toso, Maurizio Galluzzo, Roberto Tarzia, Daniele Corsi, @Akagrinta, Paola Danieli, @Lucatax, @Ragnar, Giuliano Arcinotti, Nicola Bisceglie, Manuel Zavatta, Mattia Lanzoni, Giuseppe Marino, Nikita Vitrenko, Idle Fellow, Douglas Whiting, Riccardo Peruzzini, Guido Buldrighini, Nicola Gabriele Del Popolo, @PpogoSponsor:Links:Chora Media ha perso in un anno quasi 7 milioni di euroChora Media: milioni di perdite. In crisi i podcast di Brera e CalabresiTheater chains will spend $2.2 billion to lure you back to the moviesWordPress.org bans WP Engine blocks it from accessing its resourcesThe messy WordPress drama explainedIf WordPress is to survive Matt Mullenweg must be removedWP Engine is not WordPressPezzotto e pirateria approvati gli emendamentiZuckerberg Augustus: Metas emperor rebrands in new clothesMeta Connect 2024: Everything Revealed in 12 MinutesMeta reveals the budget-friendly Quest 3S VR headsetHands-on with Orion, Meta's first pair of AR glasses - The VergeLarry Ellison: with a vast AI surveillance system 'citizens will behave'NIST will standardise prohibition of requirement for passwordsNIST Special Publication 800-63BThieves aren't very interested in EVsC'è chi sta costruendo New York in scala 1:1 su MinecraftGingilli del giorno:Julia - Il Codice SegretoFeedleWinAmp source codeSupporta Digitalia, diventa produttore esecutivo.
Petra Schmidt (*1964) beschäftigt sich als Redakteurin und Kommunikationsexpertin mit Design, Kultur und Wissenschaft. Seit April 2023 arbeitet sie als Redakteurin am Leibniz-Institut für Friedens- und Konfliktforschung in Frankfurt am Main, wo sie unter anderem eine Publikation zum Thema „New Work in der Forschung“ erarbeitet und Veranstaltungen, Workshops und Konferenzen organisiert. Zuvor war sie von Juli 2021 bis Oktober 2022 Managing Editor der documenta fifteen in Kassel. In dieser Rolle verantwortete sie alle Buchpublikationen der Veranstaltung sowie weitere Kommunikations- und Marketingmaßnahmen. Trotz des Skandals um die Veranstaltung möchte sie ihre Zeit in Kassel nicht missen, da sie die intensive Arbeit mit dem internationalen Team als sehr bereichernd und prägend empfunden hat. Ein wichtiger Bezugspunkt in ihrer Vita ist die Chefredaktion der Zeitschrift „form – Zeitschrift für Gestaltung“, die sie 1999 übernahm. Unter ihrer Leitung entwickelte sich die Zeitschrift zu einer zweisprachigen Publikation mit internationaler Ausrichtung. Zudem rückte sie den Designprozess in den Mittelpunkt und führte den Untertitel „form – The Making of Design“ ein. Von 2007 bis 2019 war Petra Schmidt als Kommunikationsexpertin bei BASF in Ludwigshafen und Münster tätig. In dieser Rolle koordinierte sie zahlreiche Hochschulkooperationen, bei denen Studierende innovative Produkte auf Basis neuer Materialien entwickelten. Sie organisierte Ausstellungen und übernahm die Pressearbeit sowie die Texterstellung und das Lektorat für Designpublikationen. Zudem war sie an der Trendbeobachtung für den renommierten Global Color Report im Bereich Automotive Color beteiligt. Neben ihrer Tätigkeit als Redakteurin engagierte sich Petra Schmidt von 2007 bis 2018 als Dozentin an verschiedenen Hochschulen, darunter die Hochschule Düsseldorf, die Burg Giebichenstein Kunsthochschule Halle und die Hochschule für Gestaltung in Karlsruhe. Dank ihres großen Netzwerks realisierte sie mit ihren Studierenden innovative Theorieprojekte, Konferenzen und Publikationen. Darüber hinaus war Petra Schmidt als Kuratorin tätig, so etwa 2016 für das Kunstgewerbemuseum Dresden, wo sie die Ausstellung „Der eigene Antrieb – oder wie uns das Rad bewegt“ konzipierte. Als Mitinitiatorin der „Issue – Self-Publishing Fair“ auf der Frankfurter Buchmesse hinterließ sie einen prägenden Eindruck in der Kunst- und Verlagswelt. Ihre Leidenschaft für Design und Kunst spiegelt sich gleich in mehreren Büchern wider, die sie mitherausgegeben hat, darunter „Patterns – in Design, Kunst und Architektur“ (2005) und „Unfolded – Papier in Design, Kunst, Architektur und Industrie“ (2006), beide erschienen im Birkhäuser Verlag. Petra Schmidt studierte Kommunikationsdesign an der HfG Offenbach, Theater-, Film- und Medienwissenschaft an der Goethe-Universität in Frankfurt am Main sowie Kunst an der Accademia di Brera in Mailand. Ihre Zeit in Italien prägt ihre Arbeit bis heute. So gehören das italienische Radical Design und Memphis zu den Schwerpunkten ihrer Arbeit. Mit ihrer vielfältigen Erfahrung in den Bereichen Redaktion, Projektmanagement, Öffentlichkeitsarbeit und Lehre ist Petra Schmidt eine Expertin, die auf allen Ebenen der Kulturkommunikation zu Hause ist. Sie lebt und arbeitet in Frankfurt am Main.
Armando Besio"Il bello dell'orrido"Spavento, stupore, meravigliaIncontri d'autore vistalago a BellanoUliano Lucas"La fotografia come arma di lotta"Avventure di un reporter militanteSabato 28 settembre 2024, BellanoUliano Lucascon Tatiana Agliani"A passo lento nella realtà"Mimesis Edizioniwww.mimesisedizioni.itCosa significa raccontare per immagini? Qual è il ruolo del fotoreporter nella nostra società? Cosa ha rappresentato la figura del fotografo freelance nell'Italia del secondo Novecento?Partendo da un'antologia di suoi scatti, Uliano Lucas rievoca in prima persona incontri, scelte, momenti della sua vita, facendo riaffiorare sia le idealità e le contraddizioni di una stagione del fotogiornalismo sia gli avvenimenti politici e i cambiamenti socio-antropologici che hanno segnato cinquant'anni di storia. Dagli anni della formazione nell'ambiente di Brera ai giorni trascorsi nella Sarajevo sotto assedio, passando per gli incontri con i protagonisti dell'avanguardia intellettuale italiana e i viaggi in Africa durante la decolonizzazione, A passo lento nella realtà è un'occasione per riflettere sulle capacità di racconto, dialogo e testimonianza della fotografia e sulle trasformazioni del fotogiornalismo dall'epoca del rotocalco all'avvento del digitale.Uliano Lucas, formatosi nell'ambiente di Brera e del bar Jamaica, luogo di incontro di artisti, giornalisti e fotografi della Milano anni '60, ha collaborato da freelance con settimanali e quotidiani italiani ed esteri, alternando a servizi sull'attualità e sul mondo dell'arte e della cultura reportage, spesso sfociati in libri, su temi seguiti lungo i decenni: dalle realtà africane delle guerre di liberazione e della decolonizzazione alle trasformazioni del mondo del lavoro, fino alla questione psichiatrica e ai cambiamenti radicali del territorio dall'Italia dell'industrializzazione degli anni '60 a quella postmoderna del nuovo millennio. All'attività di reporter ha sempre affiancato quella di saggista e operatore culturale, impegnato nella riflessione sul linguaggio fotografico e nella valorizzazione della sua storia, attraverso libri e mostre come L'informazione negata (1981), Storia fotografica del lavoro in Italia (1981), Storia d'Italia. L'immagine fotografica 1945-2000 (2004), Il fotogiornalismo in Italia. Linee di tendenza e percorsi 1945-2005 (2005).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
MILANO (ITALPRESS) - Non un semplice showroom automobilistico. E' il nuovo flagship store di Renault nel quartiere Brera di Milano. Come ha spiegato Raffaele Fusilli, amministratore delegato di Renault Italia, si tratta "di uno store che racconta il brand andando oltre l'auto. Ne racconta i valori, i colori, la tecnologia. Un luogo quindi dove le persone entrano in contatto con il mondo dell'auto e soprattutto tra di loro". xh7/ads/mrv
MILANO (ITALPRESS) - Non un semplice showroom automobilistico. E' il nuovo flagship store di Renault nel quartiere Brera di Milano. Come ha spiegato Raffaele Fusilli, amministratore delegato di Renault Italia, si tratta "di uno store che racconta il brand andando oltre l'auto. Ne racconta i valori, i colori, la tecnologia. Un luogo quindi dove le persone entrano in contatto con il mondo dell'auto e soprattutto tra di loro". xh7/ads/mrv
Monica Poggi"Sguardi plurali sull'Italia plurale"Festival delle MigrazioniMercoledì 18 settembre ore 19.00 - chiostro di San Pietro in Vincoli (via San Pietro in Vincoli, 28, Torino).Il concorso, giunto alla seconda edizione, racconta l'Italia in una prospettiva plurale e inclusiva, attraverso una raccolta di immagini in grado di esplorare la ricchezza e le sfaccettature di una società sempre più stratificata e interconnessa.L'iniziativa è stata promossa da Fieri Torino, CSC Carbonia della Società Umanitaria – La Fabbrica del Cinema, il Dipartimento di Storia Culture Civiltà – Università di Bologna e Camera Centro Italiano per la Fotografia, con la collaborazione di Arci NazionaleL'inaugurazione della mostra sarà in corrispondenza della serata di apertura del Festival delle Migrazioni. Dopo la premiazione seguirà il TALK "La fotografia per raccontare l'Italia che cambia. Sguardi di giovani con background migratorio"Interverranno i vincitori e le vincitrici del concorso:Pietro Cingolani – Antropologo, Università di Bologna e FIERIMonica Poggi – Curatrice per CAMERA – Centro Italia per la fotografia, TorinoViviana Gravano – Accademia di Brera e AttitudesWissal Houbabi – Artista e PerformerIl Festival delle Migrazioni, ideato e organizzato da Gabriella Bordin, Beppe Rosso e Simone Schinocca, direttori artistici rispettivamente delle compagnie teatrali Almateatro, A.M.A. Factory e Tedacà. È sostenuto da Fondazione Compagnia di San Paolo (maggior sostenitore), Fondazione CRT, Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo Città di Torino, patrocinato da Città di Torino e Circoscrizione 7, Legacoop Piemonte e Iren. Equilibri, disequilibri, cadute è il tema scelto per questo sesto anno di festival, la chiave di lettura attraverso cui si svilupperanno gli eventi di questa edizione, che torna a indagare alcuni dei temi fondamentali che caratterizzano il fenomeno migratorio quali politiche transnazionali, crisi climatica, tematiche di genere, il rapporto tra lavoro e sfruttamento, i diritti. L'opening del festival il 18 settembre alle 18 è l'occasione per inaugurare all'ex Cimitero di San Pietro in Vincoli la mostra Sguardi plurali sull'Italia plurale, prima tappa di un tour che la vedrà esposta in tutta Italia. Si tratta della restituzione dell'omonimo concorso, giunto alla seconda edizione, rivolto a giovani fotografi con background migratorio. L'esposizione racconta l'Italia attraverso una raccolta di immagini in grado di esplorare la ricchezza e le sfaccettature di una società sempre più stratificata e interconnessa. L'iniziativa è promossa da FIERI, CSC Carbonia della Società Umanitaria – La Fabbrica del Cinema, il Dipartimento di Storia Cultura e Civiltà dell'Università di Bologna e CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, con la collaborazione di ARCI nazionale.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.it Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
PALERMO (ITALPRESS) - L'arte è in grado di unire mondi apparentemente lontani. Dopo 122 anni si spostano da Milano a Palermo due capolavori scultorei del maestro Antonio Canova e tre di noti autori del Neoclassicismo lombardo, quali Giovanni Pandiani, Pietro Magni e Giovanni Spertini. Dalla collaborazione tra Fondazione Federico II e Pinacoteca di Brera nasce la rassegna “La Grande Brera al Palazzo Reale di Palermo. La seduzione del classico in mostra”, già visitabile negli “Appartamenti reali”. La sinergia sull'asse Lombardia-Sicilia tra due istituzioni culturali di primo piano è stata illustrata a Palermo da Gaetano Galvagno, presidente della Fondazione Federico II e da Angelo Crespi, direttore generale della Pinacoteca di Brera, alla presenza del sottosegretario al Ministero della Cultura, Gianmarco Mazzi. Le cinque opere di Canova, Pandiani, Magni e Spertini pongono i visitatori dinanzi a cinque figure femminili, sospese fra mito e realtà per "ritrovare l'incanto delle origini".f15/xd8/fsc/gtr
PALERMO (ITALPRESS) - L'arte è in grado di unire mondi apparentemente lontani. Dopo 122 anni si spostano da Milano a Palermo due capolavori scultorei del maestro Antonio Canova e tre di noti autori del Neoclassicismo lombardo, quali Giovanni Pandiani, Pietro Magni e Giovanni Spertini. Dalla collaborazione tra Fondazione Federico II e Pinacoteca di Brera nasce la rassegna “La Grande Brera al Palazzo Reale di Palermo. La seduzione del classico in mostra”, già visitabile negli “Appartamenti reali”. La sinergia sull'asse Lombardia-Sicilia tra due istituzioni culturali di primo piano è stata illustrata a Palermo da Gaetano Galvagno, presidente della Fondazione Federico II e da Angelo Crespi, direttore generale della Pinacoteca di Brera, alla presenza del sottosegretario al Ministero della Cultura, Gianmarco Mazzi. Le cinque opere di Canova, Pandiani, Magni e Spertini pongono i visitatori dinanzi a cinque figure femminili, sospese fra mito e realtà per "ritrovare l'incanto delle origini".f15/xd8/fsc/gtr
PALERMO (ITALPRESS) - L'arte è in grado di unire mondi apparentemente lontani. Dopo 122 anni si spostano da Milano a Palermo due capolavori scultorei del maestro Antonio Canova e tre di noti autori del Neoclassicismo lombardo, quali Giovanni Pandiani, Pietro Magni e Giovanni Spertini. Dalla collaborazione tra Fondazione Federico II e Pinacoteca di Brera nasce la rassegna “La Grande Brera al Palazzo Reale di Palermo. La seduzione del classico in mostra”, già visitabile negli “Appartamenti reali”. La sinergia sull'asse Lombardia-Sicilia tra due istituzioni culturali di primo piano è stata illustrata a Palermo da Gaetano Galvagno, presidente della Fondazione Federico II e da Angelo Crespi, direttore generale della Pinacoteca di Brera, alla presenza del sottosegretario al Ministero della Cultura, Gianmarco Mazzi. Le cinque opere di Canova, Pandiani, Magni e Spertini pongono i visitatori dinanzi a cinque figure femminili, sospese fra mito e realtà per "ritrovare l'incanto delle origini".f15/xd8/fsc/gtr
In answering questions this week, Jonny and Richard discuss the registered colour of a Polo Harlequin, having Jason Plato as a guest, an update on Sade, finding a listener a replacement for his 2000 Jaguar XJ8, a Brera to Panda swap, and do Smith and Sniff ever listen to modern music (spoiler alert; yes). For early, ad-free episodes and extra content go to patreon.com/smithandsniff Get bonus content on Patreon Hosted on Acast. See acast.com/privacy for more information.
Der Alfa Romeo Brera, ein Shooting Brake Sportcoupé: "heißes Gerät mit sinnlichem Heck" für Frank, "bildschön, aber leider ein bisschen zu schwer geraten" für Karsten und für Jens "ein Fest für die Sinne": Wie auch immer man ihn beschreibt, alle drei sind sich einig, dass hier die Form des Wagens nicht der Funktion, sondern der eines Designers entsprungen ist. Aber kann er unsere Hosts nur mit seinem einmaligen Äußeren überzeugen oder überwiegen vielleicht doch die Nachteile, die es durchaus auch gibt? Future Classics ist der Podcast über die Automobile der Vergangenheit, Gegenwart und Zukunft. Karsten Arndt, Jens Seltrecht und Frank Otero Molanes reden über die Klassiker der Mobilität. Vom Twingo bis zum Lexus LS 400, vom Nissan Patrol Gr bis zum frühen Porsche Boxster, von Benzin bis Elektroauto, wird in jeder Folge ein Fahrzeug als zukünftiger Klassiker vorgestellt, seine Entstehungsgeschichte, Technik und Design und all die unerzählten Geschichten, die diese Autos so besonders machen. Zu einem Future Classic eben. Produziert von Wake Word. Copyrights Cover: www.netcarshow.com Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Oggi a Cult Estate: Giovanni Chiodi sulla stagione lirica estiva in diretta da Canterbury; Claudio Ricordi sulla serata dedicata a Giacomo Puccini a Venegono Superiore; a Milano apre un nuovo e antico spazio: il Casello di S. Cristoforo; Mario Brunello dirige il programma dello Stresa Festival 2024; a Base Milano la Compagnia Marionettistica Carlo Colla e Figli propone la rassegna "Marionette d'Estate"; Stefano Annoni al Teatro Franco Parenti con la sua versione di "Il sentiero dei nidi di ragno" di Italo Calvino; Tiziana Ricci parla con il neo-direttore di Brera della probabile futura apertura di Palazzo Citterio...
Bolivia, la (tesa) quiete dopo la tempesta Barcellona, contro il turismo di massa Brera, i barbari nel palazzo Roberto Baggio e il mistero del pallone d'oro
Zaia a Roma festeggia l’autonomia, e Salvini? - L’Estetista Cinica criticata per l’evento alla Pinacoteca di Brera
Claudio Maria Tartari, Tommaso Maccacaro"La necessità del caso"Dialogo semiserio sui molti modi della scienzaEdizioni Clichywww.edizioniclichy.itIl caso come elemento di disordine indispensabile nell'evoluzione della scienza.Dalla radioastronomia alla scoperta dell'America, dai lampi gamma alle macchine a vapore, come si sviluppa la scienza, come progredisce la conoscenza?Le scoperte sono il sale della ricerca scientifica, i momenti-chiave nella progressione della scienza. Ma come avvengono, e come ci si arriva? Con leggerezza e rigore, ci avventuriamo lungo le numerose strade attraverso cui la scienza procede, prendendo in esame varie scoperte e analizzandole nell'inconsueta forma di un dialogo semiserio tra due amici. Le scoperte possono essere l'inizio di un percorso, o piuttosto la sua conclusione, ma anche frutto di caparbie ricerche o eventi del tutto inaspettati. Alcune si rivelano un abbaglio, altre addirittura una truffa. In certi casi, la loro importanza si rivela immediatamente, mentre in altri casi è necessario un lungo periodo di riflessione prima che le implicazioni possano essere pienamente comprese. Ci sono le scoperte avvenute per pura casualità, e ne possiamo annoverare tantissime, spaziando tra le più diverse discipline. Dalla radioastronomia alla scoperta dell'America, dai misteriosi lampi gamma tenuti segreti per anni dai militari americani alla tardiva invenzione delle macchine a vapore e delle biciclette, con repentini cambi di argomento, battute, curiosità, spiegazioni e descrizioni dettagliate e però sempre comprensibili, i due protagonisti ci accompagnano in un'avventura alla scoperta dei molti modi in cui avanza la conoscenza, e del ruolo cruciale del caso nel progresso scientifico e tecnologico dell'umanità.Tommaso Maccacaro (Pavia, 1951), astrofisico, ha lavorato in Italia, Inghilterra e Stati Uniti. Ha ricoperto numerosi incarichi di gestione e organizzazione della ricerca. È stato presidente di comitati dell'ESO e dell'ESA, direttore dell'Osservatorio astronomico di Brera e infine presidente dell'Istituto nazionale di astrofisica. Ha affiancato all'attività di ricerca un forte impegno nella divulgazione scientifica. Ha curato il saggio La ricerca tradita (Garzanti 2007) e ha contribuito alla fondazione del giornale on-line «Scienzainrete». Con Tartari ha pubblicato Storia del dove. Alla ricerca dei confini del mondo (Bollati Boringhieri, 2017), Numeri visti di sbieco (Edizioni Clichy, 2023) e La necessità del caso (Edizioni Clichy, 2024)Claudio Maria Tartari (Milano, 1951), maestro di scuola elementare dai 19 ai 39 anni – prevalentemente dedito all'area logico-matematica – si è laureato in Storia a indirizzo medievale e si è specializzato in paleografia. Ha poi diretto per altrettanti anni una biblioteca di conservazione a indirizzo storico-giuridico a Milano. Ha pubblicato una trentina di opere, la maggioranza incentrate sulla storia del territorio milanese. Svolge da decenni l'attività di conferenziere.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Daria Cadalt"Back to Amy"La storia di Amy Winehousewww.ilcastelloeditore.it“Back To Amy” è un ritratto intimo e accurato della tormentata cantante inglese: l'infanzia complicata; il talento musicale che la porta a firmare giovanissima con la Island; il successo planetario con due dischi divenuti leggendari come “Frank” e “Back to Black”. Ma dalle pagine del libro emerge anche l'altra Amy, una ragazza tormentata, schiacciata dalla fama, da un carattere autodistruttivo e dalla storia d'amore tossica con il marito Blake Fielder-Civil, che la fa velocemente sprofondare in un vortice di alcool, droghe e psicofarmaci."Continuo a essere fermamente convinta che buona parte della mia esistenza e di quella di Amy Winehouse abbiano, per qualche strano motivo, intrecciato i loro percorsi e si siano incontrate, a un certo punto, in una sorta di Salone di Bellezza per “ragazze problematiche” confinato chissà dove nello spazio-tempo. Non solo perché siamo nate a soli quattro mesi di distanza; e nemmeno perché io abbia la presunzione di considerarmi una “ragazza problematica” tout court – potessi oggi considerarmi una “ragazza” già mi basterebbe! – ma perché abbiamo sperimentato così tante esperienze analoghe che non riesco, ancora adesso che sono passati tredici anni, a non provare rabbia per quello che le è accaduto. Me lo ricordo quel giorno."Daria Cadalt, Napoli, 1984, si è diplomata in Discipline per lo Spettacolo – Scenografia e Costume Teatrale – all'Accademia di Belle Arti di Brera.Scrive sulla rivista di divulgazione storica e culturale Vanilla Magazine, che vanta una community di oltre un milione di utenti tra sito internet e canale YouTube.Ha tradotto per l'Italia il libro Letting Blake Go di Georgette Civil, madre del discusso marito della Winehouse.Back to Amy – La Storia di Amy Winehouse è il suo primo libro.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Oggi avremo il piacere di fare un viaggio con Guido Brera, un uomo di finanza, di visione e di cultura, che si racconta in una cornice all'insegna dell'umiltà. Il dream team di One More Time è composto da: Giovanni Zaccaria, Samar Abdel Basset, Davide Tessari, Alice Gagliardi, Tommaso Galli e Gianluca Samblich.See omnystudio.com/listener for privacy information.
La Slovaquie en direct, Magazine en francais sur la Slovaquie
Bulletin d'actualités. Le festival des cerisiers en fleurs et des arts célebrera une fois de plus l'arrivée du printemps a Bratislava. Les ragondins envahissants posent des problemes aux gestionnaires de l'eau, non seulement a Nitra, mais dans toute la Slovaquie. Les radeaux comme moyen de transport permettant de traverser des rivieres, étaient tres fréquents en Slovaquie dans le passé et ont créé une culture particuliere dans le pays. Leur développement sur notre territoire est lié a l'essor de l'extraction du bois, des activités minieres et métallurgiques. Son importance résidait principalement dans le développement des relations commerciales entre les différentes régions de Slovaquie.
Marco Saya"Quando il tram deraglia la parola schizza resti"Marco Saya Editorewww.marcosayaedizioni.netpercorrere tutte le fermate del tram sino al Capolinea equivale a fare il giro del mondo. diverse umanità salgono e scendono. dai finestrini interi quartieri ti fissano con i loro volti d'attori più o meno famosi. il Liberty se ne sta sulle sue e s'intrufola qua e là quasi a volerci fare un dispetto. l'Isola con i suoi boschi verticali, l'orizzonte pare un cementificio. Brera, la signora dei bordelli di una volta, ora pseudoartistica nel ricordo di chi frequentava il bar Jamaica. i Navigli un metro quadrato di Amsterdam immaginata.Chinatown cresce e i tentacoli stringono l'intera metropoli. Città Studi il passato universitario di chinegli anni 70 ha lottato per un'idea. Porta Romana e tutte le altre porte, tanti piccoli centri termali oasidi ristoro della mente. infine, con Corvetto e tanti altri suoi amici più o meno raccomandabili stiamoper uscire dalla metropoli. potremmo far durare questo viaggio giorni e giorni, ritornare sui nostri passie sviscerare ogni portone, cortile, giardino, balcone, anta, finestra per calarci all'interno e scoprirel'afflato di milioni di anime che, gridando al miracolo, volano “desicaniamente” con le loro scope quasia volerci proteggere dalle impurità tecnologiche.I tram non sporcano, sono discreti e si fanno i fatti loro.“Quando il tram deraglia la parola schizza resti” è un viaggio urbano, talvolta surreale, nella parola che, a tratti tiene la carreggiata, a tratti deraglia per poter riaffermare la propria vitalità sempre piùcompromessa da una quotidiana contemporaneità che tende ad annullare ogni principio discorsivo. Lastabilità delle rotaie sono la certezza di un canone letterario che continua a dettare il proprio percorso,ma l'inciampo è sempre in agguato, una trappola che riporta il verso a costrutti ignoti, inesplorati,suggestioni visionarie dettate da un linguaggio ordinario sempre più povero e mediaticamenteomologato.Deragliamentoun gatto sornione fissa dita danzanti sulle consonanti. le vocali aperte o chiuse, fonia delle latitudini.i caratteri speciali diversi dai nostri lunatici. la luna pare un puntino imprecisato. quasi uno spicchiorovesciato che precipita storto. il [;] la virgola, la coda; il punto, una testa qualsiasi. casa del cervello,“cibo buono per passione”, tessuto epitelico tappezzante la parete. dietro la sesta stagione a 7 euro almese. primo: [distruggere il nonsenso]. secondo: oggetti smarriti rinvenuti a Paderno Dugnano. indagala questura, sospetti su un WhatsApp trovato bagnato fradicio nel fosso. pare che il pedone non si siafermato.Marco Saya è nato a Buenos Aires il 3 aprile 1953. Dal '62 risiede a Milano. Ha una propria casaeditrice, la “Marco Saya Edizioni”, nata nel 2012, che si occupa prevalentemente di poesiacontemporanea e saggistica letteraria. Come autore, tra le sue innumerevoli pubblicazioni, ricordiamoBambole di Cera (2000) edito da Antitesi - Laura Vichi Publisher; Raccontarsi (2002), edito dall'IstitutoItaliano di Cultura di Napoli; Situazione temporanea (2009) edita da Puntoacapo Editrice; Murales (2010IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Federico Ferrari"L'antinomia critica"Luca Sossella Editorewww.lucasossellaeditore.itRisposte chiare e distinte non ce ne sono, perché in queste pagine ciò che si affronta non è tanto un discorso quanto un percorso sul metodo. Un cammino tortuoso e impervio lungo quella via nel linguaggio fatta di continui tornanti, strade senza uscita, sensi unici, sentieri che non portano in nessun luogo.A fronte di una presa di posizione netta e impegnativa, Federico Ferrari intraprende un viaggio fra parola e immagine, mistica e religione, letteratura, arte e filosofia, in un dialogo che coinvolge voci anche lontane; voci che, intrecciandosi lungo la via dell'antinomia critica, lasciano intuire quale sia, effettivamente, il prezzo dei nostri pensieri. L'anarchismo metodologico ha in sé, non la possibilità, ma la certezza di scontrarsi con il proprio fallimento. Questa certezza, la certezza di non poter mai giungere a una conclusione, è, in definitiva, ciò che lo rende inutile per costruire sistemi e, per questo, insostituibile per pensare. Federico Ferrari, docente di Filosofia dell'arte all'Accademia di Belle Arti di Brera, è stato visiting professor in diverse università europee e ha scritto una decina di libri, tradotti nelle principali lingue del mondo.Per Luca Sossella Editore, ha pubblicato Lo spazio critico (2004), Il re è nudo (2011), Il silenzio dell'arte (2021), L'anarca (2023) e, con Jean-Luc Nancy, Iconografia dell'autore (2006) e Estasi (2022).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Oggia Cult: Liv Ferracchiati sul suo spettacolo "Come tremano le cose riflesse nell'acqua" da "Il gabbiano" di Cechov al Piccolo Teatro Studio Melato; una mostra e un incontro con lo scrittore Roy Chen all'Accademia di Brera per il progetto "La memoria non tace"; Francesco Pala presenta il suo romanzo "L'ultimo viaggio di Lenin" (ed. Neri Pozza); la rubrica di fumetti a cura di Antonio Serra...
Nicola Cinquetti, Desideria Guicciardini"Giulietta e Romeo"Edizioni Lapiswww.edizionilapis.itDue giovani cuori innamorati. L'odio delle loro famiglie. Un amore impossibile. La tragedia dei due giovani amanti, che Shakespeare ambientò a Verona nel cuore del Rinascimento italiano, prende nuovamente vita e scorre davanti ai nostri occhi.Con voce nuova e una riscrittura moderna, ma fedele al testo originale, Nicola Cinquetti si lancia in una sfida audace: far scoprire ai giovani lettori la storia d'amore più potente e struggente mai raccontata al mondo. A trasformare lo stile teatrale delle parole in immagini c'è la mano raffinata di Desideria Guicciardini: con una scelta originale e sorprendente le tavole mettono in mostra la storia quasi si svolgesse sul palco vero e proprio.Nicola CinquettiVeronese, laureato in Filosofia e Pedagogia, insegna Storia e Filosofia in un liceo. Autore di testi in prosa e in rima caratterizzati da uno stile poetico e ironico, nel 2020 ha ricevuto il Premio Andersen come miglior scrittore. La sua collaborazione con Lapis è cominciata nel 2001, quando è stato pubblicato Il dono della farfalla. La sua riscrittura dell'Odissea, illustrata da Desideria Guicciardini, ha vinto il premio Biblioteche di Roma 2016.Desideria GuicciardiniÈ nata a Firenze nel 1954. Dopo aver concluso gli studi al Liceo Classico si iscrive alla facoltà di Lettere moderne, ma la sua passione per l'illustrazione la porta presto a cambiare rotta e a seguire i corsi di litografia della Scuola del libro di Urbino e i corsi serali dell'Accademia di Brera. Negli anni Settanta inizia a illustrare libri per ragazzi con Emme e Mondadori, anche grazie al felice incontro con Rosellina Archinto, e da quel momento non si ferma più. Inoltre, lavora nel campo pubblicitario come illustratrice e visualizer. Nel 2014 vince il Premio Andersen come migliore illustratrice. Desideria Guicciardini pubblica con i maggiori editori italiani per bambini e ragazzi. Il suo tratto è limpido, fresco ed elegante.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Storie di genitori sottoni e aeroporti. Ospite in studio Bruno Barbieri. La Latteria di Brera che ha detto no a Madonna. Quali sono i borghi più belli d'Italia.
Oliviero Ponte di Pino"Cultura. Un patrimonio per la democrazia"Vita e Pensierowww.vitaepensiero.itL'Italia custodisce il più straordinario patrimonio culturale del mondo e tuttavia è agli ultimi posti in Europa per i consumi culturali e il numero di laureati, mentre è in alta classifica per analfabetismo funzionale e abbandono scolastico. La Costituzione afferma che «la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura», ma l'investimento pubblico nel settore è appena lo 0,3% della spesa primaria. Per alcuni politici «con la cultura non si mangia», ma la cultura e lo spettacolo valgono 85 miliardi di euro all'anno, ovvero il 5,7% del PIL.In questi decenni, le pratiche culturali sono in costante cambiamento: l'avvento del digitale, nuove forme di partecipazione, l'intreccio di arti, media e discipline hanno rivoluzionato le poetiche e il rapporto con il pubblico. Stiamo scoprendo che la cultura non produce solo bellezza e intrattenimento, ma crea capitale cognitivo, legami sociali, riqualificazione dei territori, inclusione, cittadinanza, democrazia partecipata. Per poter diventare un Paese normale, spiega Oliviero Ponte di Pino, l'Italia necessita di un'autentica e convinta politica culturale, nella consapevolezza che la cultura è potente fattore di cambiamento e coesione sociale, e insieme di sviluppo di uno spirito critico e libero.Oliviero Ponte di Pino ha lavorato per oltre trent'anni nell'editoria. Cura il programma di BookCity Milano, conduce su Radio3 Piazza Verdi, insegna Letteratura e filosofia del teatro all'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e collabora con la rivista digitale Doppiozero. Ha fondato i siti ateatro.it (nel 2001) e TrovaFestival (con Giulia Alonzo, nel 2017). Tra i suoi libri più noti, I mestieri del libro (2008), Un teatro per il XXI secolo (2021), In giro per festival (con Giulia Alonzo, seconda edizione 2023).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Platemark hosts Ann Shafer and Tru Ludwig offer up a bonus HoP episode featuring a conversation about a single work of art. Occasionally we will drop a BONUS EP ONE PRINT, which will take a single work and pull it apart with an eye toward exploring subject matter, technique, style, and composition. The first of these episodes features the etching Battlefield, 1907, by Käthe Kollwitz. We hope this new kind of conversation resonates, and we'd love to hear your feedback and suggestions for other great prints worthy of a 90-minute episode. Fun fact: Käthe is pronounced KAY-tuh, not Cathy; in Kollwitz, the W sounds like a V. Episode image: Käthe Kollwitz (German, 1867–1945). Battlefield, no. 6 from the series Peasants War, 1907. Etching, drypoint, aquatint, sandpaper and softground etching. Plate: 16 ¼ x 20 7/8 in. (41.28 x 53 cm.). Käthe Kollwitz Museum, Cologne. Pierre-August Renoir. (French, 1841–1919). Luncheon of the Boating Party, 1881. Oil on canvas, The Phillips Collection, Washington, D.C. John Constable (English, 1776–1837). The Hay Wain, 1821. Oil on canvas. 130.2 × 185.4 cm. National Gallery, London. Wassily Kandinsky (Russian, 1866–1944). Composition IV, 1911. Oil on canvas. 62.8 × 98.6 in. (159.5 × 250.5 cm.). Kunstsammlung Nordrhein-Westfallen, Düsseldorf. Käthe Kollwitz (German, 1867–1945). Battlefield, no. 6 from the series Peasants War, 1907. Etching, drypoint, aquatint, sandpaper and softground etching. Plate: 16 ¼ x 20 7/8 in. (41.28 x 53 cm.). Käthe Kollwitz Museum, Cologne. Jackson Pollock (American, 1912–1956). Number 1, 1950 (Lavender Mist), 1050. Oil, enamel, and aluminum on canvas. 221 x 299.7 cm (87 x 118 in.). National Gallery of Art, Washington, DC. Marcel Duchamp (American, born France, 1887–1968). The Bride Stripped Bare by Her Bachelors, Even (Large Glass), 1915–23. Oil, varnish, lead foil, lead wire, and dust on two glass panels. 9 ‘ 1 ¼” × 70” x 3 3/8” (277.5 × 177.8 × 8.6 cm). Philadelphia Museum of Art, Philadelphia. Rembrandt (Dutch, 1606–1669). Militia Company of District II under the Command of Captain Frans Banninck Cocq, also known as The Shooting Company of Frans Banning Cocq and Willem van Ruytenburch (commonly known as The Night Watch), 1642. Oil on canvas. 437 x 363 cm. City of Amsterdam. Henri Matisse (French, 1869–1954). The Blue Nude (Memory of Biskra), 1907. Oil on canvas. 36 1/4 x 55 1/4 in. (92.1 x 140.3 cm.). Baltimore Museum of Art, Baltimore. Mark Rothko (American, 1903–1970). No. 17, 1957. Oil on canvas. 232.5 x 176.5 cm. (91.5 x 69.5 in.). Christies. [DETAIL] Käthe Kollwitz (German, 1867–1945). Battlefield, no. 6 from the series Peasants War, 1907. Etching, drypoint, aquatint, sandpaper and softground etching. Plate: 16 ¼ x 20 7/8 in. (41.28 x 53 cm.). Käthe Kollwitz Museum, Cologne. [DETAIL] Käthe Kollwitz (German, 1867–1945). Battlefield, no. 6 from the series Peasants War, 1907. Etching, drypoint, aquatint, sandpaper and softground etching. Plate: 16 ¼ x 20 7/8 in. (41.28 x 53 cm.). Käthe Kollwitz Museum, Cologne. [DETAIL] Käthe Kollwitz (German, 1867–1945). Battlefield, no. 6 from the series Peasants War, 1907. Etching, drypoint, aquatint, sandpaper and softground etching. Plate: 16 ¼ x 20 7/8 in. (41.28 x 53 cm.). Käthe Kollwitz Museum, Cologne. [DETAIL] Käthe Kollwitz (German, 1867–1945). Battlefield, no. 6 from the series Peasants War, 1907. Etching, drypoint, aquatint, sandpaper and softground etching. Plate: 16 ¼ x 20 7/8 in. (41.28 x 53 cm.). Käthe Kollwitz Museum, Cologne. [DETAIL] Käthe Kollwitz (German, 1867–1945). Battlefield, no. 6 from the series Peasants War, 1907. Etching, drypoint, aquatint, sandpaper and softground etching. Plate: 16 ¼ x 20 7/8 in. (41.28 x 53 cm.). Käthe Kollwitz Museum, Cologne. [DETAIL] Käthe Kollwitz (German, 1867–1945). Battlefield, no. 6 from the series Peasants War, 1907. Etching, drypoint, aquatint, sandpaper and softground etching. Plate: 16 ¼ x 20 7/8 in. (41.28 x 53 cm.). Käthe Kollwitz Museum, Cologne. [DETAILS] Käthe Kollwitz (German, 1867–1945). Battlefield, no. 6 from the series Peasants War, 1907. Etching, drypoint, aquatint, sandpaper and softground etching. Plate: 16 ¼ x 20 7/8 in. (41.28 x 53 cm.). Käthe Kollwitz Museum, Cologne. Käthe Kollwitz (German, 1867–1945). The Ploughmen, no. 1 from the series Peasants War, 1907. Etching, drypoint, aquatint, sandpaper and softground etching. Plate: 31.5 x 45.7 cm (12 3/8 x 18 in.). Käthe Kollwitz Museum, Cologne. Käthe Kollwitz (German, 1867–1945). Raped, no. 2 from the series Peasants War, 1907–08. Etching, drypoint, sandpaper and softground etching. Plate: 308 x 529 mm. (12 1/8 x 20 13/16 in.). Käthe Kollwitz Museum, Cologne. Käthe Kollwitz (German, 1867–1945). Sharpening the Scythe, no. 3 from the series Peasants War, 1908. Etching, drypoint, aquatint, sandpaper and softground etching. Plate: 11 3/4 × 11 11/16 inches (29.8 × 29.7 cm). Käthe Kollwitz Museum, Cologne. Käthe Kollwitz (German, 1867–1945). Arming the Vault, no. 4 from the series Peasants War, 1906. Etching, drypoint, aquatint, and softground etching. Plate: 19 1/2 x 12 7/8 in. Käthe Kollwitz Museum, Cologne. Käthe Kollwitz (German, 1867–1945). Charge, no. 5 from the series Peasants War, 1902–03. Etching, drypoint, and softground etching. Plate: (49.2 x 57.5 cm.). Käthe Kollwitz Museum, Cologne. [DETAIL] Käthe Kollwitz (German, 1867–1945). Charge, no. 5 from the series Peasants War, 1902–03. Etching, drypoint, and softground etching. Plate: (49.2 x 57.5 cm.). Käthe Kollwitz Museum, Cologne. [DETAIL] Käthe Kollwitz (German, 1867–1945). Charge, no. 5 from the series Peasants War, 1902–03. Etching, drypoint, and softground etching. Plate: (49.2 x 57.5 cm.). Käthe Kollwitz Museum, Cologne. Käthe Kollwitz (German, 1867–1945). The Prisoners, no. 7 from the series Peasants War, 1908. Etching, drypoint, sandpaper and softground etching. Plate: 328 x 426 mm. (12 15/16 x 16 3/4 in.). Käthe Kollwitz Museum, Cologne. [DETAIL] Käthe Kollwitz (German, 1867–1945). The Prisoners, no. 7 from the series Peasants War, 1908. Etching, drypoint, sandpaper and softground etching. Plate: 328 x 426 mm. (12 15/16 x 16 3/4 in.). Käthe Kollwitz Museum, Cologne. [DETAIL] Käthe Kollwitz (German, 1867–1945). The Prisoners, no. 7 from the series Peasants War, 1908. Etching, drypoint, sandpaper and softground etching. Plate: 328 x 426 mm. (12 15/16 x 16 3/4 in.). Käthe Kollwitz Museum, Cologne. Jean-François Millet (French, 1814–1875) The Gleaners, 1957. Oil on canvas. 83.8 × 111.8 cm. (33 × 44 in.). Musée d'Orsay, Paris. Jean-François Millet (French, 1814–1875). The Gleaners, 1955. Etching. 192 x 253 mm. Rijksmuseum, Amsterdam. Käthe Kollwitz (German, 1867–1945). Self-Portrait, 1926–36. Bronze. Käthe Kollwitz Museum, Cologne. Georges Seurat (French, 1859–1891). Landscape, 1876–86. Black Conté crayon. 24.9 × 31.6 cm (9 13/16 × 12 1/2 in.). Art Institute of Chicago, Chicago. Ernst Barlach (German, 1870–1938). The Avenger, 1914. Bronze. 22.9 x 44.5 x 61 cm. Harvard Art Museums, Cambridge. Jacques Muron (French, born 1950). Egret, 1996. Engraving on chine collé. Plate: 14 ½ x 3 ¾ in. [DETAIL] Jacques Muron (French, born 1950). Egret, 1996. Engraving on chine collé. Plate: 14 ½ x 3 ¾ in. [DETAIL] Jacques Muron (French, born 1950). Egret, 1996. Engraving on chine collé. Plate: 14 ½ x 3 ¾ in. Mary Cassatt (American, 1844–1926). The Banjo Lesson, c. 1893. Color drypoint and aquatint with monoprint inking. Plate: 29.85 × 23.81 cm (11 3/4 × 9 3/8 in.); sheet: 41.9 x 29.2 cm (16 1/2 x 11 1/2 in.). National Gallery of Art, Washington, DC. Andrea Mantegna (Italian, c. 1431–1506). Lamentation over the Dead Christ, c. 1483. Tempera on canvas. 680 x 810 mm. Pinacoteca di Brera, Italy. Käthe Kollwitz (German, 1867–1945). Battlefield, no. 6 from the series Peasants War, 1907. Etching, drypoint, aquatint, sandpaper and softground etching. Plate: 16 ¼ x 20 7/8 in. (41.28 x 53 cm.). Baltimore Museum of Art, Baltimore. Rembrandt (Dutch, 1606–1669). The Hundred Guilder Print: Christ with the Sick around Him, c. 1648. Etching, drypoint, and engraving on Japanese paper. 280 x 394 mm. Rijksmuseum, Amsterdam.
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BoF's editor-at-large and founder and editor-in-chief look back at the key moments of fashion month, from Sabato de Sarno's debut at Gucci to Sarah Burton's farewell show for Alexander McQueen.Background: This season, fashion month saw several highly-anticipated debuts (Sabato de Sarno at Gucci, and Peter Hawkings at Tom Ford) as well as goodbyes (Sarah Burton at Alexander McQueen, Fabio Zambernardi at Prada and Miu Miu, and Gabriela Hearst at Chloé). But, beyond those headline-making moments, the highlights included the slyness and humour at Prada where models walked down a runway against a backdrop of dripping slime to an Alfred Hitchcock soundtrack, Dries Van Noten's and models at JW Anderson in plasticine-made hoodies..“The best shows make you think and make you feel a little uncomfortable or they evoke some kind of emotion — but they also make you want to shop,” says Imran Amed, BoF's founder and editor-in-chief. Following the conclusion of Paris Fashion Week, Amed sat down with BoF's editor-at-large Tim Blanks to discuss the highlights of the Spring/Summer 2024 season and the hallmarks of a great fashion show. Key Insights:Sabato de Sarno's much-anticipated debut at Gucci, which included a change of venue from the streets of Milan's Brera district to Gucci's headquarters forced by inclement weather. “If those girls had been walking on cobblestones just like people going somewhere, seeing those clothes in a real environment, it would have taken on a different kind of life,” says Blanks. Alexander McQueen said goodbye to Sarah Burton, who served as a steward for the brand for more than 10 years after the death of its namesake designer. ( “ She was so umbilically connected with [McQueen] that the brand ethos was sustained to a remarkable degree. I would hate to see McQueen now become one of those brands where no one really knows what to do with it and it's in play,” says Blanks. Rick Owens show featured plumes of coloured smoke and bursts of rose petals — and a collection full of thought-provoking statement pieces. “There is really no one like him in fashion, and I don't know if there has ever been anyone like him in fashion,” says Blanks. Blanks calls Undercover's Jun Takahashi one of the industry's most fascinating designers. This year, Takahashi showed a provocative collection that played with proportions and layering, with a finale that included “terrarium” skirts, filled with plants and live butterflies. “He makes clothes that … people might consider to be avant garde, but they're so beautiful and wearable as well,” says Blanks.Prada was the “show of the season.” A few years into Miuccia Prada and Raf Simons' collaboration as co-creative directors, the show's success was a convergence of elements beyond the collection itself — from the soundtrack (Alfred Hitchcok's “Vertigo”) to the set. “It reminded us of Prada in its full glory where there was that slyness and humour and perverse glamour,” says Blanks. Hosted on Acast. See acast.com/privacy for more information.
Maria Valetta, wine educator and certified sommelier, and Robert Tas review the wine list at Brera Osteria. This restaurant is known as one of the best places to eat Italian food without pretension or fanfare. It's a place to relax, eat, enjoy, and drink wine. Feel free to flip the list and order the wine to kick off the relaxation. Maria explores the mostly Italian wine list from region to region to find the best of the fine and fun wines and offers pairing suggestions to help you find the wine to complement the meal. Wines reviewed include: 2019 Falanghina San Salvatore, Campania, Italy 2013 The Montefalco Rosso Tenute Lunelli, “Ziggurat”, Italy 2010 Borgogno, Barolo “Cannubi”, Piemonte, Italy For more information on today's episode, and the wines you love to love, visit www.corkrules.com.
Antonio Maria Pecchini"Qui nel continuo dei giorni"Nomos Edizionihttps:nomosedizioni.itNonostante il condizionamento pandemico, tempo e vita non si sono per niente fermati: hanno attraversato le due annate non modificando per niente le modalità del vivere quotidiano, incidendo in profondità la nostra esistenza: nei tempi, nelle relazioni, negli spazi di movimento, nelle comunicazioni. Nello stesso tempo, i tanti conflitti tra le Nazioni, Religiosi, Politici, Economici, sono rimasti.In un così chiuso e poco umano tempo l'unica possibilità di parola è stata quella di poter appuntare pensieri sui tanti fogli sparsi di un quaderno. Il risultato sono queste parole nate attorno alle situazioni e ai fatti che si sono succeduti. Antonio Maria Pecchini cerca di raccontare e di raccontarsi proprio a partire da quel vissuto e dal condizionamento che le varie situazioni esistenziali hanno creato, nel legare memoria e quotidianità, dentro la difficile complessità del vivere una vita tra malattia, pandemia e guerra.Antonio Maria Pecchini È nato a Busto Arsizio nel 1947. Diplomatosi presso l'Accademia di Belle Arti di Brera, ha insegnato Discipline Plastiche e Educazione Visiva nel liceo Artistico Statale della sua città. Svolge attività artistica dal 1969 attraverso rassegne collettive e personali di carattere nazionale e internazionale. Con alcuni critici e storici dell'arte ha promosso e organizzato rassegne d'arte in ambito nazionale, mentre con un gruppo di artisti giapponesi, dal 1992 si è fatto promotore di alcuni scambi culturali nei due territori sotto la denominazione “Senza frontiere”. È stato promotore di una rivista aperta al dibattito sulle tematiche dell'arte “l'Articolo” e ha collaborato con il quotidiano online “Varese News”. La sua creatività poetica ha ottenuto riconoscimento a Premi e Concorsi e alcuni suoi testi sono inseriti in riviste e antologie di settore. Ha pubblicato per le edizioni Pulcino Elefante: nel 1998 Di quel silenzio; nel 1999 Ritratti; nel 2000 Ritratti II. Ha inoltre pubblicato nel 2000 D'amor parlando. Poesie 1986-2000, V Quaderno della Pinacoteca di Villa Soranzo (NO); nel 2008 Nel cuore le stanze, Nomos Edizioni e sempre nel 2008 I passi dentro, Lieto Colle Edizioni, nel 2013 la silloge poetica Immutati Giorni, Nomos Edizioni; nel 2019, Nel Disincanto. Nel 2023, Nel continuo dei giorni, sempre con Nomos.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Maria Valetta, wine educator, and certified sommelier, also known as Maria The Wine Blonde on Instagram, and Robert Tas explore the wine list at Brera, on the Las Vegas strip where they offer over 200 wines with a focus on Italian wines from all the best wine producing regions to pair with the delicious Italian cuisine. Wines reviewed include: 2019 Nero D'Avola Crisera Luna Nuova, Sicilia, Italy 2020 Aglianico San Salvatore, “Vetere”, Campania, Italy 2010 Borgogno, Barolo “Cannubi”, Piemonte, Italy For more information on today's episode, and the wines you love to love, visit www.corkrules.com.
Another of the great canvases for the Scuola Grande of San Marco dramatically depicts the episode where the body of the evangelist was discovered. The dark painting is dominated by theatrical chiaroscuro and showcases unconventional characters and gestures.
The Stock Day Podcast welcomed Brera Holdings PLC (Nasdaq: BREA) (“the Company”), an Irish holding company focused on expanding social impact football (American soccer) by developing a global portfolio of emerging football clubs with increased opportunities to earn tournament prizes, gain sponsorships, and provide other professional football and related consulting services. BREA's Executive Chairman, Dan McClory, joined Stock Day host Kevin Davis, in a one-on-one session.
Quizmasters Lee and Marc meet for a general knowledge trivia quiz with topics including Video Games, Famous Characters, Technology, Anthropology, Cars and Boats, The Muppets, Desserts and more! Round One VIDEO GAMES - What is the name of the mascot for the Fallout video game series? STAR WARS - What Star Wars character has the first name Shiev? ANTHROPOLOGY - The species name for a modern human, homo sapien, translates to what in Latin? BETTER KNOWN AS… - Which country singer, who released the albums It Matters To Me and Take Me As I Am was born Audrey Perry? TECHNOLOGY - What kind of tiny semiconductor, now common in most electronic devices, was first introduced by Bell Laboratories in 1947? CARS - Which car manufacturer produced the models Giulietta, Berlina, Brera and Spider? Round Two STATE NICKNAMES - What state is known as the Lead State, the Iron Mountain State, the Cave State and the Pennsylvania of the West? BOATS - Getting its name from a Tamil word for "logs bound together", what kind of boat is known for its two hulls of equal size? FAMOUS CHARACTERS - What is the name of the antagonist in Willy Wonka and the Chocolate Factory? TENNIS - Sharing its name with a type of bread item, what is the term in tennis for a set which ends in 6-0 (of which Swedish tennis legend Björn Borg won 116 throughout his career)? MUPPETS - How many fingers does the Swedish Chef have on each hand? Which series by Hanna Barbera tied Silly Symphonies with most wins for the Academy Award for Best Animated Short Film? Final Questions INTERROGATION TECHNIQUES - Named after the psychologist who developed it in the 1950's, what nine-step interrogation technique is often used by law enforcement during interrogations to produce confessions? DESSERTS - What flambéed dessert is generally credited to Auguste Escoffier for Queen Victoria's 75th year as Queen? Upcoming LIVE Know Nonsense Trivia Challenges May 25th, 2022 - Know Nonsense Challenge - Point Ybel Brewing Co. - 7:30 pm EDT May 26th, 2022 - Know Nonsense Trivia Challenge - Ollie's Pub Records and Beer - 7:30 pm EDT You can find out more information about that and all of our live events online at KnowNonsenseTrivia.com All of the Know Nonsense events are free to play and you can win prizes after every round. Thank you Thanks to our supporters on Patreon. Thank you, Quizdaddies – Gil, Brandon, Adam V., Tommy (The Electric Mud) and Tim (Pat's Garden Service) Thank you, Team Captains – Matthew, Captain Nick, Grant, Mo, Rick G., Skyler, Dylan, Lydia, Gil, David, Aaron, Kristen & Fletcher Thank you, Proverbial Lightkeepers – Trent, Justin M., Robb, Rikki, Jon Lewis, Moo, Tim, Nabeel, Patrick, Jon, Adam B., Ryan, Mollie, Lisa, Alex, Spencer, Kaitlynn, Manu, Luc, Hank, Justin P., Cooper, Elyse, Sarah, Karly, Kristopher, Josh, Lucas Thank you, Rumplesnailtskins – Issa, Nathan, Sai, Cara, Megan, Christopher, Brandon, Sarah, FoxenV, Laurel, A-A-Ron, Loren, Hbomb, Alex, Kevin and Sara, Tiffany, Allison, Paige, We Do Stuff, Kenya, Jeff, Eric, Steven, Efren, Mike J., Mike C., Mike. K If you'd like to support the podcast and gain access to bonus content, please visit http://theknowno.com and click "Support."