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Nei mesi scorsi Israele ha bombardato diversi Paesi in Medio Oriente: Libano, Siria, Yemen e, ovviamente, l'Iran. Mai però aveva colpito uno dei Paesi del Golfo, quei Paesi con cui la prima amministrazione Trump aveva avviato un processo diplomatico complesso, volto ad ottenere un riavvicinamento con Israele. L'attacco in Qatar, per Netanyahu necessario per eliminare alcuni esponenti di Hamas, segna dunque uno spartiacque decisivo nella guerra in Medio Oriente? Ne parliamo con Giuseppe Dentice, analista OSMED, e con Antonino Occhiuto, analista di Gulf Stete Analytics.Dopo il caso polacco arriva quello romeno. Questa volta si è trattato di un singolo drone russo entrato nello spazio aereo Nato, per l'appunto in Romania, con un volo di 50 minuti. Vladimir Putin sta quindi deliberatamente e sistematicamente provocando la Nato? Ne parliamo con Vincenzo Camporini, già Capo di Stato Maggiore della Difesa, e con Svetlana Tikhanovskaya, leader dell'opposizione bielorussa.
Droni (presunti) russi hanno solcato i cieli della Polonia la scorsa notte. La risposta è stata immediata: la Difesa aerea Nato si è attivata neutralizzando la minaccia. L'episodio però ha acceso una miccia che difficilmente potrà essere spenta. Ne parliamo con Pietro Batacchi, direttore di Rivista Italiana Difesa, e con Fabio Turco di Centrum Report.Dopo l'attacco israeliano in Qatar ci si chiede quale tenuta possano ancora avere i patti di Abramo. Lo chiediamo a Cinzia Bianco, visiting fellow allo European Council on Foreign Relations, esperta di Paesi del Golfo.
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Un attacco aereo israeliano contro un gruppo di alti dirigenti di Hamas, avvenuto in un Paese del Golfo, il Qatar. Israele si muove dunque lontano dai suoi confini nazionali, a 1800 chilometri di distanza, lo fa con i suoi caccia da combattimento, per colpire e indebolire i vertici di Hamas, l'organizzazione responsabile degli attacchi del 7 ottobre e contro cui l'esercito israeliano combatte a Gaza. Uno scenario di guerra mai visto prima, che coinvolge la piccola monarchia del Golfo, un Paese che in questi anni si è ritagliato il ruolo di mediatore, pur ospitando da tempo la dirigenza politica di Hamas. Israele colpisce dunque dentro i confini nazionali di uno Stato arabo che dal 7 ottobre in poi si è impegnato per creare le condizioni di un cessate-il fuoco a Gaza. Un emirato che ha anche strette relazioni con gli Stati Uniti, Stati Uniti che a loro volta sono i principali alleati di Israele. L'attacco di ieri è stato condannato da più parti, a cominciare dalle Nazioni Unite, che denunciano la grave violazione del diritto internazionale da parte di Israele. Cosa vuol dire tutto questo per il conflitto israelo-palestinese e più in generale per tutto il Medioriente? Si apre ora una nuova dimensione, un nuovo scenario, per Israele e per l'intera regione? Ne parliamo con tre ospitiNaima Chicherio, giornalista RSI, più volte inviata in MediorienteFrancesca Caferri, giornalista de La Repubblica, esperta di Paesi del GolfoDaniel Bettini, capo redattore esteri del quotidiano israeliano Yediot Aharonot
Beppe Mecconi"Nero come la luna"Gammarò Edizioni12 racconti noir per 12 mesi nella terra di LunigianaIntroduzione di Marco FerrariTesti di Massimo Ansaldo, Roberto Bologna, Sonia Cocchi, Marco Della Croce, Raffaella Ferrari, Patrizia Fiaschi, Vanessa Isoppo, Beppe Mecconi, Corrado Pelagotti, Susanna Raule, Giorgio Tognoni e Daniela Tresconi.Questi i luoghi dei dodici racconti: San Terenzio, Arcola, Sarzana, Beverone, Luni, Isola di Palmaria, Fosdinovo, Monte Marcello, Monterosso, La Spezia, Portovenere, Castelnuovo.Dopo Giallo come il Golfo, la narrativa noir torna con Nero come la Luna, la nuova antologia firmata da dodici autori e autrici , Massimo Ansaldo, Roberto Bologna, Sonia Cocchi, Marco Della Croce, Raffaella Ferrari, Patrizia Fiaschi, Vanessa Isoppo, Beppe Mecconi, Corrado Pelagotti, Susanna Raule, Giorgio Tognoni e Daniela Tresconi, che danno voce, mese dopo mese, ai misteri e alle ombre della Lunigiana storica: una terra antica e affascinante che si fa protagonista e scenario di dodici racconti inediti.Ogni racconto, ambientato in uno dei suggestivi paesi, vie e città della Lunigiana, esplora le infinite sfumature del noir, restituendo al lettore un viaggio letterario che attraversa il tempo e lo spazio di una regione dove il passato si mescola al presente e il mistero è di casa. L'introduzione è affidata a Marco Ferrari, che apre le porte a un universo narrativo capace di sorprendere e coinvolgere.Nero come la Luna non è solo un omaggio alla narrazione di genere, ma anche un progetto solidale: come già accaduto per il volume precedente, tutti i diritti d'autore maturati dalle vendite saranno devoluti al Centro Antiviolenza Irene della Spezia, a sostegno delle donne vittime di violenza.Beppe Mecconi è nato e vive nel Golfo dei Poeti. Pittore, sceneggiatore, autore e direttore di film-documentari, regista di teatro e recital musicali, scrittore, illustratore di libri per l'infanzia. Le sue fiabe illustrate sono pubblicate in Brasile, Francia, Messico, Polonia. Il romanzo Trabastìa (Gammarò), ottiene i premi “Montale Fuori di Casa” e il “Manfredo Giuliani”. Alcuni altri titoli: Il manoscritto di Laneghè; Laneghè - Isola del mar tenebroso (premio Scaramuzza); I proverbi della Signorina Celide. Suoi racconti sono presenti in varie raccolte e antologie. Diploma ufficiale dell'UNICEF nel 1994. Nel 2019 un suo progetto viene esposto nell'Euro Parlamento di Bruxelles. Nel 2022 ottiene l'onorificenza di Cavaliere della Repubblica per meriti artistici e culturali.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Una de estas regiones más conflictivas de Colombia es el Chocó, donde a las actividades de las disidencias que comanda alias " Mordisco" hay que sumar las amenazas del Cartel del Golfo y de la otra guerrilla, el ELN.El padre Jesús Albeiro Parra es un reconocido defensor de derechos humanos en Colombia y, de la mano de la ONG Mundubat, está haciendo una labor de apoyo a la población de esta zona remota y rural. Charlamos además con el padre Jonnhy Milton Córdoba, director de la Pastoral Social de la Diócesis de Quibdó.Escuchar audio
Che succede se i “sistemi vitali” della Terra iniziano a scricchiolare? Uno studio, ad esempio, ci dice che la corrente del Golfo potrebbe andare in tilt prima del previsto. E poi scopriamo che sì, il buco dell'ozono si sta chiudendo — ed è un'ottima notizia — ma con un effetto collaterale: ovvero che questo potrebbe scaldare il pianeta più di quanto pensavamo. Al solito è tutto molto complesso. Intanto l'Unione Europea vuole "snellire" le leggi ambientali. Ma possiamo ancora farci sentire con una consultazione pubblica aperta fino al 10 settembre. E poi, Putin e Xi vengono beccati a parlare di immortalità e trapianti d'organi in una conversazione che può farci riflettere sul potere, oggi. INDICE:00:00:00 - Sommario00:00:58 - L'AMOC potrebbe collassare prima del previsto00:11:21 - Una consultazione Ue per dire basta al depotenziamento delle leggi ambientali00:16:36 - L'immortalità per Putin e XiFonti: https://www.italiachecambia.org/podcast/amoc-collasso/Iscriviti alla newsletter: https://bit.ly/3ZcEw
Tras reunirse este miércoles la presidenta mexicana Claudia Sheinbaum y el secretario de Estado estadounidense Marco Rubio, ambos gobiernos anunciaron un entendimiento en materia de seguridad y de lucha contra el crimen organizado. Si bien aún no se ha firmado, los grandes rasgos fueron esbozados en un comunicado conjunto que parece disipar los temores sobre una intervención militar de Estados Unidos en México. Entrevista al especialista en seguridad Armando Rodríguez Luna. Soberanía. Esa es una de las palabras clave del entendimiento alcanzado este miércoles entre México y Estados Unidos para colaborar de forma bilateral en la lucha contra el narcotráfico. Washington lleva meses presionando para que los mexicanos demuestren que están actuando, y la presión ha aumentado en los últimos días, explica el experto en seguridad y crimen organizado en México, Armando Rodríguez Luna, del Colegio de Análisis de la Seguridad con Democracia. "Con respecto a las acciones que está llevando a cabo Estados Unidos contra los grupos del crimen organizado, designados también como 'organizaciones terroristas', el más claro ejemplo es lo que sucedió ayer en Venezuela [el gobierno estadounidense afirmó haber destruido una embarcación que presuntamente pertenecía al grupo criminal venezolano Tren de Aragua y transportaba drogas desde Venezuela]. La presidenta Sheinbaum estaba muy preocupada porque Estados Unidos desplegó barcos en el Golfo de México y en el Pacífico mexicano, o cerca de las costas mexicanas. También se realizaron diversos vuelos de reconocimiento de carácter militar sobre el territorio mexicano". Un nuevo modelo de inteligencia en México Este acuerdo, resalta Rodríguez Luna, podría incluso abrir un nuevo modelo de inteligencia. "El establecer marcos de cooperación, particularmente en las áreas de inteligencia que el gobierno mexicano pueda ofrecer al gobierno estadounidense, creo que es la principal moneda de cambio que buscaba el gobierno de Sheinbaum. Porque a cargo de la inteligencia contra el crimen organizado está su principal hombre de confianza: Omar García Harfuch. Ella va a fortalecer tanto la figura de García Harfuch como todo el andamiaje legal e institucional que está en proceso de construirse dentro de México. Había muchos obstáculos por temas de desconfianza dentro de México. Las Fuerzas Armadas son las principales generadoras de inteligencia dentro del país". Los dos gobiernos han anunciado, además, que crearán un grupo de implementación de alto nivel. "Grupos de alto nivel en materia de seguridad ha habido muchos prácticamente desde 2008, cuando surge la Iniciativa Mérida. Ahora, esperemos que este nuevo grupo de alto nivel pueda construir desde el Congreso de Estados Unidos la posibilidad de garantizar y hacer sostenible que puedan fluir tanto los recursos, ya sea monetarios o en especie. Ahora, por otra parte, este grupo de alto nivel tiene que traducirse en grupos operativos en temas muy específicos, por ejemplo, el del ‘huachicol' o tráfico ilegal de combustibles, evidentemente el del fentanilo y las metanfetaminas, tráfico de armas, etc. Pero ahí vamos avanzando poco a poco".
Tras reunirse este miércoles la presidenta mexicana Claudia Sheinbaum y el secretario de Estado estadounidense Marco Rubio, ambos gobiernos anunciaron un entendimiento en materia de seguridad y de lucha contra el crimen organizado. Si bien aún no se ha firmado, los grandes rasgos fueron esbozados en un comunicado conjunto que parece disipar los temores sobre una intervención militar de Estados Unidos en México. Entrevista al especialista en seguridad Armando Rodríguez Luna. Soberanía. Esa es una de las palabras clave del entendimiento alcanzado este miércoles entre México y Estados Unidos para colaborar de forma bilateral en la lucha contra el narcotráfico. Washington lleva meses presionando para que los mexicanos demuestren que están actuando, y la presión ha aumentado en los últimos días, explica el experto en seguridad y crimen organizado en México, Armando Rodríguez Luna, del Colegio de Análisis de la Seguridad con Democracia. "Con respecto a las acciones que está llevando a cabo Estados Unidos contra los grupos del crimen organizado, designados también como 'organizaciones terroristas', el más claro ejemplo es lo que sucedió ayer en Venezuela [el gobierno estadounidense afirmó haber destruido una embarcación que presuntamente pertenecía al grupo criminal venezolano Tren de Aragua y transportaba drogas desde Venezuela]. La presidenta Sheinbaum estaba muy preocupada porque Estados Unidos desplegó barcos en el Golfo de México y en el Pacífico mexicano, o cerca de las costas mexicanas. También se realizaron diversos vuelos de reconocimiento de carácter militar sobre el territorio mexicano". Un nuevo modelo de inteligencia en México Este acuerdo, resalta Rodríguez Luna, podría incluso abrir un nuevo modelo de inteligencia. "El establecer marcos de cooperación, particularmente en las áreas de inteligencia que el gobierno mexicano pueda ofrecer al gobierno estadounidense, creo que es la principal moneda de cambio que buscaba el gobierno de Sheinbaum. Porque a cargo de la inteligencia contra el crimen organizado está su principal hombre de confianza: Omar García Harfuch. Ella va a fortalecer tanto la figura de García Harfuch como todo el andamiaje legal e institucional que está en proceso de construirse dentro de México. Había muchos obstáculos por temas de desconfianza dentro de México. Las Fuerzas Armadas son las principales generadoras de inteligencia dentro del país". Los dos gobiernos han anunciado, además, que crearán un grupo de implementación de alto nivel. "Grupos de alto nivel en materia de seguridad ha habido muchos prácticamente desde 2008, cuando surge la Iniciativa Mérida. Ahora, esperemos que este nuevo grupo de alto nivel pueda construir desde el Congreso de Estados Unidos la posibilidad de garantizar y hacer sostenible que puedan fluir tanto los recursos, ya sea monetarios o en especie. Ahora, por otra parte, este grupo de alto nivel tiene que traducirse en grupos operativos en temas muy específicos, por ejemplo, el del ‘huachicol' o tráfico ilegal de combustibles, evidentemente el del fentanilo y las metanfetaminas, tráfico de armas, etc. Pero ahí vamos avanzando poco a poco".
O economista mauritaniano Sidi Ould Tah tomou oficialmente posse esta segunda-feira, 01 de Setembro, como presidente do Banco Africano de Desenvolvimento. Em entrevista à RFI, o economista guineense Carlos Lopes, que contribuiu para a estratégia de Sidi Ould Tah, sublinhou a necessidade do continente procurar soluções inovadoras e passar a valorizar mais as forças internas. O economista mauritaniano Sidi Ould Tah, eleito presidente do Banco Africano de Desenvolvimento (BAD) em Maio, tomou oficialmente posse esta segunda-feira, 01 de Setembro de 2025, na sede da instituição, em Abidjan, Costa do Marfim. O antigo ministro da Economia da Mauritânia e antigo dirigente do Banco Árabe para o Desenvolvimento Económico em África (BADEA) prometeu continuar a construir "uma África robusta e próspera" e sublinhou a urgência de “revisitar o plano de investimento” e de “mudar de paradigma”. O primeiro mauritaniano a assumir a liderança da instituição insistiu na importância da paz para alcançar os objectivos de desenvolvimento e acrescentou que "África está de olhos postos em nós, a juventude espera por nós". Em entrevista à RFI, o economista guineense Carlos Lopes, professor na Universidade da Cidade do Cabo que contribuiu para a estratégia de Sidi Ould Tah, sublinhou a visão inovadora e ambiciosa do novo presidente do BAD, que pretende transformar a instituição num motor de desenvolvimento do continente africano. RFI: Quais são as prioridades de Sidi Ould Tah? Carlos Lopes, economista: O Dr. Tah tem uma paixão pelas questões relacionadas com as pequenas e médias empresas, porque tem consciência de que elas é que criam e geram emprego. Esse é o resultado de uma arquitectura mais complexa, onde teria que transformar o banco não num operador nessas áreas, mas num agente que pode mobilizar capitais e que pode, juntamente com outras instituições financeiras, trabalhar em sinergia. Por isso, uma das prioridades dele é, justamente, tentar construir uma arquitectura financeira africana, em vez de estarmos a perder muita energia nas reformas da arquitectura financeira internacional. No fundo, é um pouco o mote do seu programa, ou seja, tentar mostrar que os africanos têm que se concentrar muito mais nas possibilidades que têm e que até agora não foram propriamente utilizadas, nomeadamente a mobilização de capitais internos domésticos, fundos de pensão, fundos soberanos, a forma como se lida com infra-estruturas, que é normalmente feita pensando sempre no investidor estrangeiro e sem mercados internos intervindo directamente na sua concepção. São prioridades que têm a ver com a constatação de que estamos a entrar num período onde a ajuda ao desenvolvimento é muito mais escassa e deve ter um papel mais marginal na definição das prioridades do continente. E para que se possa ter uma integração continental, tem que se investir muito mais em infra-estrutura resiliente, tem que se fazer o necessário para que esse mercado de capitais possa multiplicar o tamanho do banco de forma consistente. Ele, na sua função anterior de director geral do e depois presidente do Banco Árabe para o Desenvolvimento da África, conseguiu aumentar o capital desse banco de cinco para 20 mil milhões de dólares e agora quer fazer o equivalente, mas com mais ambição, no Banco Africano de Desenvolvimento. Ou seja, o seu projecto é de multiplicar por dez o tamanho do banco. Mas há muitas dificuldades, nomeadamente a dificuldade de acesso aos mercados internacionais, os impactos das alterações climáticas. Há pouco falou da ajuda ao desenvolvimento cada vez mais escassa, a redução, por exemplo, do montante da ajuda externa por parte dos Estados Unidos. São uma série de dificuldades que vai ter pela frente. Sim, mas isso são as razões pelas quais ele busca soluções completamente inéditas ou diferentes das que até agora foram dependentes das características que acabou de mencionar. Por exemplo, os fundos de pensão africanos têm um trilhão de dólares, mas não foram utilizados até agora de forma consentânea com os objectivos do continente, porque 80% destes fundos são investidos fora do continente. Temos também outros actores, os países do Golfo, a Turquia, para já não falar da China e dos países asiáticos, que estão numa procura muito maior de alargamento de mercado e todas essas crises que nós estamos a viver a nível tarifário, a nível comercial, a nível de regulação internacional, etc, acabam por favorecer soluções inovadoras. E essas soluções inovadoras são aquelas que estão no programa do novo presidente do BAD. Ou seja, quando se fala do aumento do capital e todas estas características, não é ir buscar essas perdas que acabou de mencionar, é fazer coisas completamente diferentes. É fazer face a estas perdas? Fazer face a estas perdas, mas sem sem nostalgia sobre o legado, porque elas acabaram por caracterizar, de uma certa forma, seis décadas de desenvolvimento na África que não foram das mais mais produtivas, das mais encorajadoras em relação a outras regiões do mundo. E, portanto, agora nós temos que ter um nível de ambição completamente diferente, mas contar muito mais sobre as nossas próprias forças. E por isso, é preciso soluções inovadoras diferentes e é isso que está no programa do novo presidente do BAD. Esta ambição de Sidi Ould Tah é exequível, mesmo tendo em conta a conjuntura? É possível, primeiro, porque ele já deu provas em dez anos, numa conjuntura que também não era favorável. Conseguiu, não só, fazer da instituição que dirigia uma instituição que aumentou os desembolsos em cerca de 200%, que aumentou o capital para quatro vezes e que tinha já a possibilidade negociada para aumentar até seis vezes, conseguiu a notação pelas agências de notação desse banco, que não tinha notação nenhuma para ser o segundo melhor da África. Isto tudo feito num período relativamente curto, num banco e numa instituição com menos capacidade técnica. O que ele quer agora é utilizar a capacidade técnica do BAD para fazer coisas diferentes. Por exemplo, a montagem actual de qualquer projecto de infra-estrutura leva quase cinco anos para concluir e, portanto, é preciso pôr uma cláusula que esses projectos têm que ser feitos num período muito mais curto. A agilidade vai criar uma dinâmica completamente diferente de financiamento, porque os actores actuais dependem sempre da intervenção estrangeira e o banco vai um pouco atrelado às políticas que são definidas em Washington pelo Banco Mundial e outros. E neste momento, o que faz falta é justamente um banco que tenha a iniciativa de abraçar projectos que são ambiciosos, sim, mas tomando em conta o risco de uma forma diferente, por exemplo, fazendo seguros de risco que neste momento não são praticados em África, mas são praticados noutras partes do mundo, fundos de garantia que na África são pífios, mas que são muito importantes noutras partes do mundo. Enfim, copiando aquilo que há de melhor nos exemplos mais recentes de desenvolvimento acelerado, que são quase todos da Ásia.
Ricardo Giraldo, representante legal del Ejército Gaitanista de Colombia, dio detalles de cómo será la mesa formal entre el Gobierno Nacional y el Clan del Golfo
En más notas, cambian Medida Cautelar a Exdelegado del INM en Chihuahua, en información internacional, jueza bloquea a Gobierno de EU para deportar a niños guatemaltecos, en notas de El Esto, paratleta denuncia baches y discriminación en Maratón CDMX, y en los espectáculos, Guillermo del Toro recibe 13 minutos de aplausos por ‘Frankenstein' en Venecia. Hosted on Acast. See acast.com/privacy for more information.
El llamado Cartel de los Soles se refiere a una presunta red criminal integrada por altos mandos militares y funcionarios venezolanos, vinculada al narcotráfico, al lavado de dinero, la minería ilegal y otras actividades ilícitas.La pregunta es: ¿Existe realmente? El ex fiscal venezolano Zair Mundaray, exiliado en EEUU, explica los mecanismos de esta organización. Estados Unidos califica al Cartel de los Soles como “una organización criminal que se hace pasar por un gobierno”. Esta semana, el gobierno argentino lo declaró “organización terrorista”. En contraste, el presidente de Colombia, Gustavo Petro, sostiene que no existe y lo describe como “una excusa ficticia de la extrema derecha para derribar gobiernos que no obedecen”. Frente a estas versiones, el ex fiscal venezolano Zair Mundaray, exiliado en Estados Unidos y crítico del chavismo, cree que “hay decenas de testimonios dentro del sistema de justicia norteamericano que dan cuenta de que Chávez creía en la posibilidad de que, en vez de combatir a los carteles y las organizaciones terroristas que hacen vida en Colombia, estas pudieran tener una forma de contribuir de alguna manera a la seguridad del proceso político". Estados Unidos acusa al presidente Nicolás Maduro de encabezar esta organización narcoterrorista, cuyo nombre hace referencia a una insignia de los militares de Venezuela. Según el ex fiscal, "muchas personas que formaron parte de esta planificación criminal han declarado y han sido detenidos, hay colaboradores, es decir, el Cartel de los Soles tiene un sustento probatorio". "Miente Petro, sobre todo cuando dice que no existe, porque la misma inteligencia colombiana era plenamente consciente de la participación de altos funcionarios no sólo de la Fuerza Armada Nacional, sino de organismos de seguridad de Estado". Zair Mundaray, estudioso del narcotráfico, explica por qué el Cartel de los Soles es una organización criminal particular: A diferencia de los carteles de México o Colombia, quienes controlan las operaciones formarían parte del propio Estado venezolano. "En el caso venezolano los que llegaron al poder se convirtieron en narcotraficantes. No estás hablando de un cártel como un cártel mexicano o el Clan del Golfo. Estamos hablando de quienes están sentados en las oficinas públicas del Estado venezolano y tienen todo el poder de fuego y el dominio territorial", explica el experto. Para el ex fiscal Mundaray, una de las pruebas más claras de la existencia del Cartel de los Soles está en un hecho paradójico: en Venezuela no se registra la violencia ligada al narcotráfico que sí golpea a países como Colombia. "El narco no ha traído los niveles de violencia que tiene Colombia. Puedes traficar miles de de toneladas y pasar por donde sea, y nadie se está matando por ello, como sí ocurre en Colombia cuando el Ejército de Liberación Nacional (ELN) pisa el territorio de la disidencia o cuando el Clan del Golfo pelea por su espacio. Aquí no hace falta eso, porque tienes una fuerza armada que lo hace y el que lo haga fuera de ese control sí lo alcanza la mano del Estado y lo apresa. Esto es una de las perversidades mayores del sistema creado por el chavismo".
El llamado Cartel de los Soles se refiere a una presunta red criminal integrada por altos mandos militares y funcionarios venezolanos, vinculada al narcotráfico, al lavado de dinero, la minería ilegal y otras actividades ilícitas.La pregunta es: ¿Existe realmente? El ex fiscal venezolano Zair Mundaray, exiliado en EEUU, explica los mecanismos de esta organización. Estados Unidos califica al Cartel de los Soles como “una organización criminal que se hace pasar por un gobierno”. Esta semana, el gobierno argentino lo declaró “organización terrorista”. En contraste, el presidente de Colombia, Gustavo Petro, sostiene que no existe y lo describe como “una excusa ficticia de la extrema derecha para derribar gobiernos que no obedecen”. Frente a estas versiones, el ex fiscal venezolano Zair Mundaray, exiliado en Estados Unidos y crítico del chavismo, cree que “hay decenas de testimonios dentro del sistema de justicia norteamericano que dan cuenta de que Chávez creía en la posibilidad de que, en vez de combatir a los carteles y las organizaciones terroristas que hacen vida en Colombia, estas pudieran tener una forma de contribuir de alguna manera a la seguridad del proceso político". Estados Unidos acusa al presidente Nicolás Maduro de encabezar esta organización narcoterrorista, cuyo nombre hace referencia a una insignia de los militares de Venezuela. Según el ex fiscal, "muchas personas que formaron parte de esta planificación criminal han declarado y han sido detenidos, hay colaboradores, es decir, el Cartel de los Soles tiene un sustento probatorio". "Miente Petro, sobre todo cuando dice que no existe, porque la misma inteligencia colombiana era plenamente consciente de la participación de altos funcionarios no sólo de la Fuerza Armada Nacional, sino de organismos de seguridad de Estado". Zair Mundaray, estudioso del narcotráfico, explica por qué el Cartel de los Soles es una organización criminal particular: A diferencia de los carteles de México o Colombia, quienes controlan las operaciones formarían parte del propio Estado venezolano. "En el caso venezolano los que llegaron al poder se convirtieron en narcotraficantes. No estás hablando de un cártel como un cártel mexicano o el Clan del Golfo. Estamos hablando de quienes están sentados en las oficinas públicas del Estado venezolano y tienen todo el poder de fuego y el dominio territorial", explica el experto. Para el ex fiscal Mundaray, una de las pruebas más claras de la existencia del Cartel de los Soles está en un hecho paradójico: en Venezuela no se registra la violencia ligada al narcotráfico que sí golpea a países como Colombia. "El narco no ha traído los niveles de violencia que tiene Colombia. Puedes traficar miles de de toneladas y pasar por donde sea, y nadie se está matando por ello, como sí ocurre en Colombia cuando el Ejército de Liberación Nacional (ELN) pisa el territorio de la disidencia o cuando el Clan del Golfo pelea por su espacio. Aquí no hace falta eso, porque tienes una fuerza armada que lo hace y el que lo haga fuera de ese control sí lo alcanza la mano del Estado y lo apresa. Esto es una de las perversidades mayores del sistema creado por el chavismo".
La defensora del Pueblo, Iris Marín, señaló que la violencia en la capital vallecaucana y su región atraviesa un grave deterioro. Por ello, además de emitir la alerta temprana 011 de 2025 para Bolívar, Riofrío y Trujillo, la entidad evalúa expedir una nueva alerta que actualice el escenario de riesgo de la alerta 01 de 2022 en Cali.See omnystudio.com/listener for privacy information.
A finales de agosto de 2005, el huracán Katrina azotaba las costas estadounidenses del Golfo de México. Al estado de Luisiana llegó con rachas de viento de hasta 200 kilómetros por hora. Ese mismo día, unos diques mal construidos y poco mantenidos no resistieron las crecientes, que se desbordaron, y la ciudad quedó bajo el agua durante días. En esta tragedia 1.392 personas perdieron la vida y los sobrevivientes reinventaron su ciudad. El 29 de agosto de 2005, y los días que le siguieron, marcaron la memoria de los habitantes de Nueva Orleans. Aquel día en menos de dos horas, las inundaciones cubrieron el 80% de esta ciudad poblada en ese entonces por 484 674 habitantes, con niveles de agua que superaron los seis metros en algunas zonas. Esto provocó desplazamientos masivos y, según The Data Center, un año después la ciudad se repobló pero a la mitad, con aproximadamente 230.172 habitantes en julio de 2006. Una nueva Nueva Orleans “Viví en Nueva Orleans justo después de que ocurriera el huracán Katrina”, narra su testimonio sobre los cambios demográficos de la ciudad el Dr. Paul Kadetz, Profesor en la Escuela de Ingeniería Shiley-Marcos de la Universidad de San Diego Estados Unidos y profesor titular en el Instituto de Salud Global y Desarrollo de la Universidad Queen Margaret en el Reino Unido. “En ese momento era enfermero. Así que decidí ir para ayudar”. “Lo que presencié entonces, y en las veces que he regresado, es que la población se ha vuelto económicamente más homogénea. Ya no es tan diversa en ese aspecto como lo era antes del huracán. Esto se debe en gran parte a que los servicios públicos de ayuda ya no existen, lo que ha provocado el desplazamiento de gran parte de la población. Es importante considerar que, a diferencia de muchas otras ciudades en Estados Unidos, donde la gente está más acostumbrada a viajar y a mudarse, en Nueva Orleans la situación es distinta. Ahí es común que las familias vivan en la misma ciudad por generaciones”. Una década después, al hacer el recuento de los daños, el entonces presidente Barack Obama aceptó que Katrina dejó al descubierto “el fracaso del Gobierno a la hora de velar por sus propios ciudadanos”. Antes del huracán, los expertos ya habían asegurado que esta ciudad era vulnerable a las inundaciones porque tiene zonas que se encuentra por debajo del nivel del mar, donde residen las personas de bajos recursos. A pesar de la titánica tarea de reconstrucción, miles de personas regresaron, como es el caso de una comunidad vietnamita que tenía en la memoria la experiencia de la guerra de Vietnam y con “una gran capacidad de resistencia hacia la adversidad”, contó el Dr. Paul Kadetz. “Estas comunidades no sólo recuperaron sus hogares, sino que además lograron que el lugar se reconstruyera según sus propias indicaciones. Algo verdaderamente inusual. Este éxito se debió en gran parte a sus características únicas”, estimó. “Eran familias que vivían juntas. Ya habían enfrentado tragedias durante la guerra de Vietnam, tras vivir como refugiados en otra ciudad. Un sacerdote los invitó a Nueva Orleans para que formaran su propia comunidad parroquial: la parroquia María Reina de Vietnam (Mary Queen of Vietnam Church, en inglés) que era el centro y pilar de todas sus actividades sociales en Nueva Orleans”. Katrina causó daños que hoy equivalen a 170.000 millones de dólares, una cifra que lo convierte en el huracán más destructivo en la historia del país.
Repasamos la vida y obra de Antonio Ozores, el profesor Miguel del Pino nos acerca al mundo de los nudibranquios y Una librería en el bosque de Anaya
A finales de agosto de 2005, el huracán Katrina azotaba las costas estadounidenses del Golfo de México. Al estado de Luisiana llegó con rachas de viento de hasta 200 kilómetros por hora. Ese mismo día, unos diques mal construidos y poco mantenidos no resistieron las crecientes, que se desbordaron, y la ciudad quedó bajo el agua durante días. En esta tragedia 1.392 personas perdieron la vida y los sobrevivientes reinventaron su ciudad. El 29 de agosto de 2005, y los días que le siguieron, marcaron la memoria de los habitantes de Nueva Orleans. Aquel día en menos de dos horas, las inundaciones cubrieron el 80% de esta ciudad poblada en ese entonces por 484 674 habitantes, con niveles de agua que superaron los seis metros en algunas zonas. Esto provocó desplazamientos masivos y, según The Data Center, un año después la ciudad se repobló pero a la mitad, con aproximadamente 230.172 habitantes en julio de 2006. Una nueva Nueva Orleans “Viví en Nueva Orleans justo después de que ocurriera el huracán Katrina”, narra su testimonio sobre los cambios demográficos de la ciudad el Dr. Paul Kadetz, Profesor en la Escuela de Ingeniería Shiley-Marcos de la Universidad de San Diego Estados Unidos y profesor titular en el Instituto de Salud Global y Desarrollo de la Universidad Queen Margaret en el Reino Unido. “En ese momento era enfermero. Así que decidí ir para ayudar”. “Lo que presencié entonces, y en las veces que he regresado, es que la población se ha vuelto económicamente más homogénea. Ya no es tan diversa en ese aspecto como lo era antes del huracán. Esto se debe en gran parte a que los servicios públicos de ayuda ya no existen, lo que ha provocado el desplazamiento de gran parte de la población. Es importante considerar que, a diferencia de muchas otras ciudades en Estados Unidos, donde la gente está más acostumbrada a viajar y a mudarse, en Nueva Orleans la situación es distinta. Ahí es común que las familias vivan en la misma ciudad por generaciones”. Una década después, al hacer el recuento de los daños, el entonces presidente Barack Obama aceptó que Katrina dejó al descubierto “el fracaso del Gobierno a la hora de velar por sus propios ciudadanos”. Antes del huracán, los expertos ya habían asegurado que esta ciudad era vulnerable a las inundaciones porque tiene zonas que se encuentra por debajo del nivel del mar, donde residen las personas de bajos recursos. A pesar de la titánica tarea de reconstrucción, miles de personas regresaron, como es el caso de una comunidad vietnamita que tenía en la memoria la experiencia de la guerra de Vietnam y con “una gran capacidad de resistencia hacia la adversidad”, contó el Dr. Paul Kadetz. “Estas comunidades no sólo recuperaron sus hogares, sino que además lograron que el lugar se reconstruyera según sus propias indicaciones. Algo verdaderamente inusual. Este éxito se debió en gran parte a sus características únicas”, estimó. “Eran familias que vivían juntas. Ya habían enfrentado tragedias durante la guerra de Vietnam, tras vivir como refugiados en otra ciudad. Un sacerdote los invitó a Nueva Orleans para que formaran su propia comunidad parroquial: la parroquia María Reina de Vietnam (Mary Queen of Vietnam Church, en inglés) que era el centro y pilar de todas sus actividades sociales en Nueva Orleans”. Katrina causó daños que hoy equivalen a 170.000 millones de dólares, una cifra que lo convierte en el huracán más destructivo en la historia del país.
Deux attaques ont été menées ce jeudi contre un hélicoptère militaire, près de Medellin, et une base de l'armée de l'Air à Cali, tuant 18 personnes et blessant des dizaines. Elles sont attribuées à des groupes dissidents des FARC, considérés maintenant comme « entités terroristes ». Il est près de 15h, et c'est la panique dans cette rue de Cali. Dans cette vidéo, publiée par le journal El Espectador, on peut voir le camion utilisé pour l'attentat, éventré devant un centre commercial et proche de la base de l'armée de l'air. Six civils ont été tués dans cette explosion et une soixantaine de blessés, et ce bilan aurait pu être encore plus élevé, rapporte El Pais de Cali, car selon la ministre de la Défense, un deuxième camion chargé d'explosifs n'a pas réussi à exploser. Deux suspects ont été arrêtés et les autorités accusent des groupes narcotrafiquants, dissidents de la rébellion FARC d'en être responsables. Le président Gustavo Petro a condamné ce « massacre », et tout de suite déclaré trois de ces groupes comme « entités terroristes » : ils s'appellent Mordisco, la Segunda Marquetalia et El Clan del Golfo. Ceci est censé faciliter la coopération internationale pour les combattre, mais dans les faits, cela ne changera pas grand-chose dans ce domaine, tempère El Tiempo, car « les États-Unis les ont déjà placés sur une liste noire ». Par contre, cela réduira les chances d'accord de paix avec eux, prévient une juriste dans le journal, et risque d'accroitre la violence : « si vous accentuez les opérations militaires contre eux, ils augmenteront ce genre d'attaques, dont les premières cibles sont les civils », alerte cette spécialiste. Pour Lina Penagos, chercheuse franco-colombienne en science politique à l'université Paris-Est Créteil, interrogée sur notre antenne, « il est important que le gouvernement colombien reconnaisse que ces groupes sont avant tout criminels », et que le problème tient au fait que, jusqu'à présent, le président Gustavo Petro a essayé de négocier avec eux, par exemple par des discussions menées au Qatar avec le Clan del Golfo. Or, ces groupes ne sont plus des entités politiques, mais « mènent des activités criminelles très larges, autour du narcotrafic mais aussi des mines ou des armes ». Vous pouvez écouter son entretien complet dans cette tranche (11e minute). Dossier sur les cartels mexicains dans le monde, par Noémie Lehouelleur Ces cartels, comme celui de Sinaloa ou de Jalisco Nueva Generacion, fonctionnent aujourd'hui comme des multinationales, s'emparent de nouvelles routes à travers l'Afrique, et développent de nouveaux produits et méthodes : il est possible d'acheter des laboratoires de métamphétamines et de les installer en Europe, avec l'aide d'experts mexicains, par exemple. Reportage entier dans le dossier audio de cette tranche (18e minute). Aux États-Unis, la nouvelle prison pour migrants illégaux, Alligator Alcatraz, doit fermer C'est une des prisons emblématiques lancées par l'administration Trump pour accueillir les migrants clandestins, mais une juge fédérale a ordonné sa fermeture d'ici deux mois, jeudi, et interdit l'entrée de nouveaux détenus. Elle donne ainsi raison à un groupe environnemental, cité par le Miami Herald. Ils assuraient que cette gigantesque prison, située dans le parc national des Everglades, en Floride pouvait détruire l'écologie locale, et menacer surtout une espèce de panthère en danger et des chauve-souris, à cause des projecteurs visibles à plus de 40 kilomètres de distance. La juge a reproché aux autorités de ne pas avoir réalisé d'étude d'impact environnementale avant de l'ouvrir début juillet, révélant un empressement excessif. L'État de Floride a fait appel de ce jugement, et semble de toutes façons l'anticiper, car sur les 1 400 prisonniers que comptait la prison le mois dernier, il en reste moins de 400, et un nouveau centre de détention devrait ouvrir au nord de la Floride. Au Mexique, d'où vient un quart des détenus, cette prochaine fermeture réjouit les autorités, rapporte le quotidien Universal - un de ses consuls aux États-Unis répète qu'« être migrant n'est pas un délit, et que ces personnes ne doivent pas être en prison ». Les coupes dans Medicaid contestées par des électeurs républicains Dans leur budget adopté le mois dernier, les élus républicains cherchaient des fonds pour financer leur chasse aux migrants illégaux - et ils ont donc largement coupé dans le programme médical pour les plus défavorisés, appelé Medicaid. Douze millions de personnes pourraient en être exclues, et parmi elles, des Républicains, justement, comme Rachel Roth Aldhizer. Cette mère d'un enfant gravement handicapé, appelé David, lance un cri de révolte dans les colonnes du New York Times: « Medicaid paie pour les docteurs de David, ses kinés et me paie même pour prendre soin de lui toute la journée. Medicaid maintient David en vie », écrit-elle. Dans son État de Caroline du Nord, les coupes pourraient s'élever à 319 millions de dollars à partir d'octobre. Rachel appelle donc les citoyens à interpeler leurs élus, afin d'arrêter l'hécatombe, au nom de valeurs non partisanes : « la manière dont nous nous occupons des plus vulnérables révèle ce en quoi nous croyons. Un jour, vous aurez aussi besoin de quelqu'un pour s'occuper de vous », rappelle cette maman républicaine. Et de conclure : « La dépendance, la faiblesse et le besoin des autres ne sont pas une tare - cela fait partie de l'expérience humaine. » A Haïti, la fermeture des hôpitaux universitaires pose un danger sanitaire À cause de l'insécurité qui ravage l'île, deux des plus importants hôpitaux universitaires ont fermé depuis 18 mois : l'hôpital de l'université d'État d'Haïti, à Port-au-Prince, et celui de Mirebalais. Un quart des docteurs formés à Mirebalais en 2023 a déjà quitté le pays, rappelle Le Nouvelliste, et ceux qui sortent aujourd'hui des écoles n'ont pas d'endroit où se former dans beaucoup de spécialités aussi communes que la dermatologie ou la neuropsychiatrie. Nous sommes en pleine période de recrutement, et les places manquent. « L'heure est grave, la situation nécessite que les responsables à tous les niveaux soient à la hauteur. Ça urge ! », s'écrie le journal. Le journal de la 1ere En Martinique, le ministre français de l'Intérieur a dévoilé de nombreux moyens pour lutter contre le narcotrafic : des radars, des drones et un scanner, entre autres. Les réactions des députés locaux sont peu enthousiastes, car cela arrive plus de huit mois après la flambée des crimes. Bruno Retailleau se rend maintenant en Guadeloupe, où les mêmes problèmes agitent le département.
El apoderado y representante de esa estructura, Ricardo Giraldo, se refirió en La W a los avances de la mesa de negociación. Negó que esa estructura secuestre o se dedique al narcotráfico.
“Los extraterrestres nos protegen” o al menos eso piensan los tampiqueños que tienen cerca Playa Miramar, donde una creencia popular cuenta que en el mar está AMUPAC, una base alienígena que ha protegido a los pobladores de los temibles huracanes desde 1966. Las historias de contacto y avistamiento son muchas. No sólo se trata de luces en el cielo, hay testimonios de personas que han visto extraterrestres caminando por la playa o ovnis sumergiéndose en en el mar. Así como suena habló con Juan Carlos López, presidente e investigador de la Asociación de Investigación Científica Ovni de Tamaulipas, AICOT, quien ha visitado la base y además, es guía de turismo ufológico. A Tampico no le pegan los huracanes porque están bajo la protección de los extraterrestres y la razón es sencilla, en Playa Miramar, en pleno Golfo de México, hay una base alienígena. Las historias de contacto y avistamiento son muchas y llevan años. No sólo se trata de luces en el cielo, hay testimonios de personas que han visto extraterrestres caminando por la playa o ovnis sumergiéndose en en el mar.
Veracruz, tendido entre las montañas y el mar, es uno de los estados más vibrantes y diversos de México. Su costa en el Golfo ha sido puerta de entrada de culturas, sabores y ritmos que se mezclaron con lo indígena y lo africano para dar forma a una identidad única. Veracruz es selva, cafetales, son jarocho, carnaval… y también leyendas que habitan sus ciudades coloniales, sus ríos profundos y sus antiguas haciendas.
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La invasión de Kuwait pronto crea una coalición internacional liderada por Estado Unidos que presionará al régimen de Bagdad para retirarse de Kuwait y reinstaurar el antiguo régimen de Yaber Al-Ahmad. El despliegue inicial para la defensa de Arabia Saudí es al principio escaso, pero pronto tendremos en la zona un ejército gigantesco que requiere unas competencias logísticas a la altura. Todo preparado como un antecedente de la invasión posterior, de la Tormenta del Desierto. Te lo cuenta el G4 (Julio 'Caronte', Esaú Rodríguez Antonio Gómez y Dani CarAn) ⭐️ ¿Qué es la Edición Especial de Verano? Se trata de reediciones revisadas de episodios relevantes de nuestro arsenal, para que no pases el verano sin tu ración de Historia Bélica. Casus Belli Podcast pertenece a 🏭 Factoría Casus Belli. Casus Belli Podcast forma parte de 📀 Ivoox Originals. 📚 Zeppelin Books (Digital) y 📚 DCA Editor (Físico) http://zeppelinbooks.com son sellos editoriales de la 🏭 Factoría Casus Belli. Estamos en: 🆕 WhatsApp https://bit.ly/CasusBelliWhatsApp 👉 X/Twitter https://twitter.com/CasusBelliPod 👉 Facebook https://www.facebook.com/CasusBelliPodcast 👉 Instagram estamos https://www.instagram.com/casusbellipodcast 👉 Telegram Canal https://t.me/casusbellipodcast 👉 Telegram Grupo de Chat https://t.me/casusbellipod 📺 YouTube https://bit.ly/casusbelliyoutube 👉 TikTok https://www.tiktok.com/@casusbelli10 👉 https://podcastcasusbelli.com 👨💻Nuestro chat del canal es https://t.me/casusbellipod ⚛️ El logotipo de Casus Belli Podcasdt y el resto de la Factoría Casus Belli están diseñados por Publicidad Fabián publicidadfabian@yahoo.es 🎵 La música incluida en el programa es Ready for the war de Marc Corominas Pujadó bajo licencia CC. https://creativecommons.org/licenses/by-nd/3.0/ El resto de música es bajo licencia privada de Epidemic Music, Jamendo Music o SGAE SGAE RRDD/4/1074/1012 de Ivoox. 🎭Las opiniones expresadas en este programa de pódcast, son de exclusiva responsabilidad de quienes las trasmiten. Que cada palo aguante su vela. 📧¿Queréis contarnos algo? También puedes escribirnos a casus.belli.pod@gmail.com ¿Quieres anunciarte en este podcast, patrocinar un episodio o una serie? Hazlo a través de 👉 https://www.advoices.com/casus-belli-podcast-historia Si te ha gustado, y crees que nos lo merecemos, nos sirve mucho que nos des un like, ya que nos da mucha visibilidad. Muchas gracias por escucharnos, y hasta la próxima. ¿Quieres anunciarte en este podcast? Hazlo con advoices.com/podcast/ivoox/391278 Escucha el episodio completo en la app de iVoox, o descubre todo el catálogo de iVoox Originals
Resumen informativo con las noticias más destacadas de Colombia y el mundo del sábado 09 de agosto a las diez de la mañana.
SCJN se alista para iniciar funciones con fuerza el 1 de septiembre Lluvias torrenciales provocan deslave mortal en el HimalayaEl Golfo de México: origen geológico y clima cálidoMás información en nuestro podcast
La promesa de retirar numerosas barreras pone en riesgo el trato entre México y Trump, Sheinbaum rompe récord en combate al huachicol y la gentrificación alcanza al retail y hace que las rentas de comercios se revaloricen, con Mónica Alfaro y Patricia Tapia00:00 Introducción02:56 Promesa de retirar “numerosas” barreras pone en riesgo trato México–Trump08:39 Sheinbaum rompe récord en combate al huachicol12:18 La gentrificación alcanza al 'retail': las rentas de comercios se revalorizan15:51 Crear una IA mexicana no debe ser un proyecto político: Nvidia20:53 En el Golfo de California hay un laboratorio que busca salvar los océanos
A inizio agosto del 1964 il cacciatorpediniere USS Maddox, in servizio di pattugliamento delle coste del Vietnam del Nord, denuncia due attacchi nel giro di 48 ore da parte di siluranti nemiche. La suggestione, il calcolo errato, i rapporti missione manomessi raccontano di battaglie navali ingigantite o addirittura inesistenti, un modo complesso per ottenere il casus belli desiderato alla Casa Bianca. Di fronte ai rifiuti di Hanoi di disarmare i Vietcong accettando in cambio degli accordi commerciali, gli USA reagiscono scatenando una guerra che si rivelerà un inferno e uno smacco epocale.
Tamaulipas, en el noreste de México, es un estado de contrastes: desde sus costas bañadas por el Golfo, hasta sus sierras cubiertas de niebla, pasando por vastas llanuras y ríos que cruzan su territorio. Esta tierra fronteriza ha sido clave en la historia y economía del país, pero también en la formación de una identidad norteña forjada entre tradiciones, música, gastronomía y leyendas que aún resuenan en sus pueblos y caminos.
Los CFD son instrumentos complejos y conllevan un alto riesgo de perder dinero rápidamente debido al apalancamiento. El 82.78% de las cuentas de inversionistas minoristas pierde dinero. Irma Hernández Cruz, una maestra jubilada de Veracruz que trabajaba como taxista para mantenerse activa, fue secuestrada el 26 de julio de 2024 por presuntos miembros del crimen organizado. En un video que circuló días después, se la ve de rodillas, esposada y escoltada por hombres armados, leyendo un mensaje bajo coacción. La grabación no solo generó alarma por la seguridad de Irma, sino que también dejó al descubierto el modus operandi de los grupos criminales que utilizan a víctimas como herramientas para infundir miedo y controlar territorios. Gabriel Hernández, empresario de Reynosa, fue secuestrado cuatro veces por el Cártel del Golfo. Durante su último cautiverio en 2021, fue testigo de crímenes atroces: ejecuciones, desmembramientos y desapariciones forzadas. Lejos de huir del país tras su liberación, decidió convertirse en activista y denunciante. Ayudó a identificar a víctimas como Alejandro Marín Cantú, Juan Gabriel Reséndez Ruiz y las hermanas Deyanira y Nélida Escudero. Esta lucha lo enfrentó con el narco y con las propias autoridades, a quienes también acusó de proteger a los criminales. Sus denuncias fueron ignoradas. Meses antes de morir, advirtió: “Aprovechen mi testimonio antes de que me maten”. Las amenazas se cumplieron. La historia de Gabriel se cruza con la de Irma Hernández Cruz, una maestra jubilada secuestrada por el crimen organizado en Veracruz y de quien no se supo más. Dos vidas distintas, pero con el mismo trágico final. En este video te contamos cómo el narcotráfico y la impunidad en México silencian incluso a quienes tienen el valor de hablar. Entra a happymammoth.com usando PEPEMISTERIO y recibe 15 % de descuento en tu primer pedido._________________Distribuido por Genuina Media
En las profundidades del Golfo de México, frente a las costas de Tampico, de la playa Miramar, se oculta una base alienígena llamada Amupac. Según la leyenda, seres de otro mundo la construyeron para desviar huracanes y proteger a la ciudad. En este episodio exploramos testimonios, creencias y lo que dice la ciencia sobre esta misteriosa barrera invisible.
Una serie de conflictos económicos enfrenta a los intereses de Iraq y Kuwait, y los dos regímenes dictatoriales se pelean en el plano político hasta que Saddam Hussein decide invadir a la pequeño petro-monarquía. Dos días de campaña son suficientes para controlar el país, pero lo que parecía un conflicto más del convulso Oriente Medio de la época, se convierte en un conflicto a gran escala contra Iraq bautizado como Guerra del Golfo. Por Julio 'Caronte', Esaú Rodríguez, Antonio Gómez y Dani CarAn. Voz Telediario por Gemma Ayats. ⭐️ ¿Qué es la Edición Especial de Verano? Se trata de reediciones revisadas de episodios relevantes de nuestro arsenal, para que no pases el verano sin tu ración de Historia Bélica. Casus Belli Podcast pertenece a 🏭 Factoría Casus Belli. Casus Belli Podcast forma parte de 📀 Ivoox Originals. 📚 Zeppelin Books (Digital) y 📚 DCA Editor (Físico) http://zeppelinbooks.com son sellos editoriales de la 🏭 Factoría Casus Belli. Estamos en: 🆕 WhatsApp https://bit.ly/CasusBelliWhatsApp 👉 X/Twitter https://twitter.com/CasusBelliPod 👉 Facebook https://www.facebook.com/CasusBelliPodcast 👉 Instagram estamos https://www.instagram.com/casusbellipodcast 👉 Telegram Canal https://t.me/casusbellipodcast 👉 Telegram Grupo de Chat https://t.me/casusbellipod 📺 YouTube https://bit.ly/casusbelliyoutube 👉 TikTok https://www.tiktok.com/@casusbelli10 👉 https://podcastcasusbelli.com 👨💻Nuestro chat del canal es https://t.me/casusbellipod ⚛️ El logotipo de Casus Belli Podcasdt y el resto de la Factoría Casus Belli están diseñados por Publicidad Fabián publicidadfabian@yahoo.es 🎵 La música incluida en el programa es Ready for the war de Marc Corominas Pujadó bajo licencia CC. https://creativecommons.org/licenses/by-nd/3.0/ El resto de música es bajo licencia privada de Epidemic Music, Jamendo Music o SGAE SGAE RRDD/4/1074/1012 de Ivoox. 🎭Las opiniones expresadas en este programa de pódcast, son de exclusiva responsabilidad de quienes las trasmiten. Que cada palo aguante su vela. 📧¿Queréis contarnos algo? También puedes escribirnos a casus.belli.pod@gmail.com ¿Quieres anunciarte en este podcast, patrocinar un episodio o una serie? Hazlo a través de 👉 https://www.advoices.com/casus-belli-podcast-historia Si te ha gustado, y crees que nos lo merecemos, nos sirve mucho que nos des un like, ya que nos da mucha visibilidad. Muchas gracias por escucharnos, y hasta la próxima. ¿Quieres anunciarte en este podcast? Hazlo con advoices.com/podcast/ivoox/391278 Escucha el episodio completo en la app de iVoox, o descubre todo el catálogo de iVoox Originals
En este programa les tenemos preparados temas muy interesantes ¡No se lo pierdan! Coparmex: 'Sin seguridad, no hay desarrollo económico’. Alumno golpea a maestro en Hidalgo: ¿Caso de bullying o agresividad juvenil? Esto explica psicólogo. Hernán Gómez: ´La austeridad tiene que ver con el uso de los recursos que son públicos’. Óscar Balderas: 'En el norte de Veracruz hay una guerra silenciosa entre el Cártel del Golfo y el CJNG’. Cierre de Nissan: 'Una mala noticia para la actividad económica de Morelos', afirma experto. Esto y más aquí con LUIS CARDENAS.See omnystudio.com/listener for privacy information.
En entrevista para MVS Noticias con Luis Cárdenas, Óscar Balderas, periodista especializado en crimen organizado, habló sobre el nuevo asesinato de un taxista en Veracruz tras la muerte de la maestra Irma Hernández Cruz.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Silbando mientras vuelan, los pijijes alas blanca (Dendrocygna autumnalis) – o patos silbones de ala blanca – son aves acuáticas espectaculares, con picos y patas de color rosa brillante, cuello y lomo castaños, y partes inferiores negras. Aunque la mayoría de los patos silbadores viven en los trópicos, esta especie se puede encontrar desde la costa del Golfo de México hasta los humedales de Paraguay. Pero están expandiendo su distribución: ¡Se les ha visto anidando tan al norte como Wisconsin, Estados Unidos!Listen to this episode in English here. Más información y transcripción en BirdNote.org.¿Quieres más BirdNote? Suscríbete a nuestro boletín semanal. Regístrese en BirdNote+ para escuchar música sin publicidad y otras ventajas.BirdNote es una organización sin fines de lucro. Su donación deducible de impuestos hace posible estos espectáculos.
Olmecas: la primera civilización de Mesoamérica, y quizá la más intrigante.Hace 3 000 años, en las selvas del Golfo de México, surgieron ciudades como San Lorenzo y La Venta, tallaron 17 cabezas colosales y, antes que nadie, entendieron el concepto de cero. Descubre cómo pasaron de aldeas a centros urbanos con drenajes de basalto, cómo movieron bloques de 25 toneladas por ríos caudalosos y por qué su dios Jaguar marcó el futuro de toda la región.
En este episodio de Tras las Líneas, analizamos a fondo la historia de Miguel Ángel Treviño Morales, mejor conocido como el Z-40, uno de los criminales más sanguinarios que ha tenido México.Al mando del cártel de Los Zetas, llevó la violencia al extremo, con tácticas brutales que marcaron una época de terror en todo el país.Gafe423 y Plasty nos dan su análisis sobre el ascenso y caída de este líder del crimen organizado, su guerra contra el Cártel del Golfo, y cómo fue finalmente capturado por fuerzas especiales mexicanas.
La Diabla, la Flaca y la Gaby fueron tres mujeres que, lejos de conformarse con el rol de “novias de narcos”, decidieron liderar y dirigir operaciones criminales en el narcotráfico latinoamericano. Ana Gabriela Zea, conocida como la Gaby, se presentaba como una empresaria ecológica, pero utilizaba su empresa I-Eco Technologies para importar precursores químicos del fentanilo para los Chapitos del Cártel de Sinaloa. Blanca Madrid Benjumea, la Flaca, fue esposa del líder del Clan del Golfo, Otoniel, y manejó el lavado de dinero del cartel, incluso desde prisión. Zaira Sánchez Polanco, alias la Diabla, inició como ladrona y extorsionadora, ascendiendo en el crimen hasta controlar negocios del narcotráfico. Su ambición la llevó a ordenar el asesinato de su pareja, apropiarse de sus operaciones y provocar un conflicto interno que terminó con su propia ejecución a manos de sicarios en Medellín. Entra a happymammoth.com usando PEPEMISTERIO y recibe 15 % de descuento en tu primer pedido._________________Distribuido por Genuina Media
®In concomitanza con l'uscita in italiano del suo ultimo libro, intitolato Un giorno tutti diranno di essere stati contro, ecco un'intensa intervista allo scrittore e giornalista egiziano-statunitense Omar El Akkad. El Akkad riflette sul collasso morale dell'Occidente, incapace di chiamare “genocidio” ciò che sta avvenendo a Gaza per timore delle conseguenze politiche e personali. Denuncia l'ipocrisia di leader e istituzioni che, pur vedendo l'orrore, scelgono il silenzio. L'autore parla da una posizione disillusa e profonda, maturata da reporter in Afghanistan, a Guantanamo, durante la prima guerra del Golfo e durante le sollevazioni arabe popolari del 2010-2011. Figlio del colonialismo, cresciuto tra culture diverse, El Akkad incarna il trauma dell'esilio e la frattura identitaria, oggi aggravata dal massacro in Palestina, che considera il punto di rottura definitivo. Il suo libro è un atto di coscienza, più che un tentativo di persuasione, nato da una crisi personale e morale che lo ha spinto a non voltarsi più dall'altra parte.undefinedPrima emissione 4 giugno 2025
O presidente da Guiné-Bissau enumerou a defesa da democracia como prioridade ao assumir a presidência da comunidade dos países lusófonos, esta sexta-feira. A semana fica igualmente marcada pela retirada dos militares franceses do Senegal, pondo fim a uma presença de seis décadas. A cimeira da Comunidade de Países de Língua Portuguesa (CPLP) foi o destaque dos últimos dias. A Guiné-Bissau assumiu a presidência da organização para os próximos dois anos e o chefe de Estado anfitrião, Umaro Sissoco Embaló, enumerou a defesa da democracia como uma das prioridades do mandato guineense. A XV Conferência de Chefes de Estado e de Governo da CPLP fica marcada pelas ausência dos presidentes de Angola, Brasil, Guiné Equatorial e Portugal. Esta foi, aliás, a primeira vez que Portugal se fez representar apenas pelo Ministro dos Negócios Estrangeiros na cimeira de Chefes de Estado e de Governo. Para o sociólogo guineense Diamantino Lopes, a pressão de alguns sectores da sociedade guineense a residir em Portugal poderá ter pesado na decisão de Marcelo Rebelo de Sousa. Diamantino Lopes recorda que o presidente português tinha sido o primeiro chefe de Estado a visitar Umaro Sisso Embaló quando foi eleito em 2020. Ainda na África Ocidental, o Senegal recuperou a última base militar francesa na região, pondo fim a seis décadas de presença gaulesa no país e no Sahel. O consultor político senegalês, Oumar Diallo, explica que a devolução se inseriu num quadro programado e negociado entre os dois países. Mais a sul, no Golfo da Guiné, São Tomé e Príncipe celebrou 50 anos de independência. Uma data que a Radio France Internationale comemorou com várias reportagens reunidas num especial que pode encontrar no nosso site na internet. Para assinalar a efeméride difundimos agora um extracto do discurso do presidente Carlos Vila Nova no qual evoca o caminho que o país ainda tem de percorrer. Por fim, a classificação do Parque Nacional de Maputo, em Moçambique, e do arquipélago dos Bijagós, na Guiné-Bissau, como Património Mundial Natural pela UNESCO foi recebida com grande satisfação em ambos os países.
Petro ahora sale con una teoría sobre un ataque en su contraClan del Golfo sale a desmentir que se reunieran con Álvaro LeyvaAlfredo Saade, jefe de gabinete, asegura que la Imprenta Nacional está lista para elaborar pasaportes. Eso es un enredo. |El presidente Petro dice que no vio a alias Fito en Manta porque estaba escribiendo su libro “frente al mar”.Nuevo frente de las FARC en el Dpto del CaucaAdmiten demanda de pérdida de investidura contra David Racero por tráfico de influencias en el SENAMacron le pide a Petro que se base en datos
Cae en Querétaro célula ligada al Cártel del Golfo Investigan envenenamiento de 10 perros en PachucaGoogle deberá pagar 314 mdd por recopilar datos sin permisoMás información en nuestro podcast
PC emite Alerta Amarilla de peligro moderado, por el acercamiento de la Tormenta Tropical BarryLa alcaldía Miguel Hidalgo te invita al curso de verano Teatro MusicalPapa León XIV pide rezar para trabajar por la paz a través del diálogoMás información en nuestro Podcast
El exmagistrado Celso Gamboa es señalado por la DEA como operador del Cártel del Golfo. ¿Cómo llegamos ahí? Además: la 4x3 avanza con apoyo del PLN, el TSE condena a Chaves y Bahía Papagayo denuncia a cuatro creadores de contenido.
Más de 4 mil familias en Saltillo, Coahuila, habitan en zonas de alto riesgoEl Gobierno de la CDMX habilita el Capital BusMás información en nuestro Podcast
¡¡LUNES!! ¡ES LUNES! Claudia Sheinbaum demanda a Google por renombrar al Golfo de México. Si Trump quería ser Papa, nuestro querido Samuelón de Nuevo León no se queda atrás. ¿Ustedes se pondrían esperma de salmón en la cara? O solo Bárbara de Regil. De Papachuca a Pachucasa. Ahora ¡¡A COMER CHORIZO!! Y apoyar al Toluca. ¡INSÓLITO! Bad Bunny nos cuenta de su dream match contra el Canelo. Y Metro Man saluda a fan en conferencia ¡¡Te amo Metro Man!!
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