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Eloisa Morra"Accendo la mia luce e divento me stessa"Florine StettheimerElecta Editorewww.electa.itTre sorelle, un palazzo, tanti amici, un lifestyle leggendario, molti quadri e una performance. Questo libro viaggia nell'essenza della New York della Jazz Age attraverso la vita di Florine Stettheimer (1871-1944). Artista con una storia fatta di opposti, tra America ed Europa, ricerca dell'affermazione e difficoltà a fare del suo talento un lavoro, che beffò i pregiudizi dell'epoca su genere, sesso, e classe sociale. “Era perfettamente coerente con ogni sua incoerenza”, così disse di lei Georgia O'Keeffe. Come darle torto?Il volume fa parte della collana OILÀ, curata da Chiara Alessi, che presenta le storie di protagoniste del Novecento. Figure femminili che, nel panorama ‘creativo' italiano e internazionale (dal design alla moda, dall'architettura alla musica, dall'illustrazione alla grafica, dalla fotografia alla letteratura) si sono distinte in rapporto a discipline e mestieri ritenuti da sempre appannaggio dell'universo maschile. I libri, pensati per essere letti ad alta voce dall'inizio alla fine in quarantacinque minuti -un viaggio breve-, sono racconti di persone condotti attraverso una lente speciale sulle loro biografie, i lavori, i fatti privati e i risultati pubblici.Il progetto grafico è a cura dello Studio Sonnoli.Eloisa Morra è critica letteraria, curatrice, professoressa di letteratura italiana all'Università di Toronto. Ha scritto Un allegro fischiettare nelle tenebre. Ritratto di Toti Scialoja (Quodlibet, 2014), Poetiche della visibilità (Carocci, in pubblicazione) e ha in preparazione un saggio su Carlo Emilio Gadda e la visualità. Oltre a Scialoja A-Z, ha curato i volumi Prisma Celati (Mimesis 2023), Toti Scialoja e i linguaggi dell'arte (Carocci, 2019), Building the Canon Through the Classics (Brill, 2019). Scrive per il Domenicale del Sole 24ore e Il Manifesto.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Con lo sguardo di Damiano, studente universitario sardo, il podcast “Europa, questa sconosciuta: diario di una cittadina (quasi) consapevole” intreccia esperienze personali, storia dell'Unione e desiderio di appartenenza, tra insularità e sogni di mobilità. Nel cuore della Sardegna, tra i paesaggi familiari e la distanza dal continente, nasce il racconto di Damiano, giovane studente di Scienze della Comunicazione con un sogno chiaro: sentirsi davvero europeo. Il suo diario, trasformato in podcast narrativo, accompagna l'ascoltatore lungo un viaggio personale e collettivo. “Europa, questa sconosciuta: diario di una cittadina (quasi) consapevole” è il titolo di questo progetto audio che unisce esperienze vissute in un'isola con i grandi temi dell'identità europea. Attraverso il format del podcast, il racconto si sviluppa in dodici minuti di riflessione intensa e coinvolgente. Damiano osserva l'Europa dal margine geografico della Sardegna, sentendosi lontano e vicino allo stesso tempo. La sua è una voce che pone domande, che cerca risposte nel dialogo con la memoria storica, nelle opportunità offerte dalla mobilità giovanile e nell'incontro con altri ragazzi europei. Il Manifesto di Ventotene e l'EYE come simboli di partecipazione Il cuore del racconto è il viaggio a Strasburgo in occasione dell'European Youth Event (EYE), l'evento che ogni due anni riunisce migliaia di giovani nel Parlamento europeo. Damiano parte da una riflessione su cosa significhi oggi essere europei, per poi scoprire, nella partecipazione e nel confronto, nuove possibilità di sentirsi parte di una comunità più grande. Un ruolo centrale lo gioca anche il riferimento al Manifesto di Ventotene, simbolo della speranza in un'Europa unita e democratica. Questo documento diventa, nel podcast, un ponte ideale tra il passato e il presente, tra le idee di Altiero Spinelli e le istanze delle nuove generazioni. La narrazione si carica così di valore simbolico e politico, portando l'ascoltatore a interrogarsi sull'eredità dell'Unione Europea e sulla sua attualità. Uno strumento di educazione civica e narrazione autentica Il podcast non è solo un racconto personale: rappresenta anche un efficace strumento di sensibilizzazione e educazione civica. Attraverso un linguaggio semplice ma profondo, si rivolge a studenti, docenti, operatori culturali e curiosi. La forma del diario permette di accedere in modo diretto e intimo a riflessioni che toccano temi come l'insularità, la cittadinanza attiva, il diritto alla mobilità e la costruzione di un'identità europea condivisa. Il progetto, realizzato per l'EYE 2025 e diffuso attraverso le reti giovanili e universitarie, si inserisce in un panorama in cui l'audiovisivo e il podcasting diventano strumenti potenti per raccontare l'Europa da una prospettiva inedita: quella dei giovani che la vivono, la sognano e vogliono cambiarla.
Buongiorno, la rassegna stampa di martedì 20 maggio 2025 è a cura di Ilenia Polsinelli Le notizie in primo piano: il Corriere della sera Roma sull'area dove costruire lo stadio a Pietralata: “C'è un bosco nell'area dello stadio”, lo ammette l'agronomo del Comune. Intanto hanno iniziato il taglio degli alberi; ilMessaggero Roma apre l'edizione di oggi con la notizia del nuovo piano casa del Comune di Roma: 30 mila case entro il 2032 destinate al ceto medio che fatica ad andare sul mercato libero; mentre su Repubblica Roma, la giunta Rocca ci riprova, “I garage diventeranno case e b&b”. L'opposizione attacca, Valeriani (PD) “Così si rendono vivibili luoghi insalubri”; in prima de Il Tempo Roma così come sul Corsera Roma la notizia del caos in centro: la moltiplicazione dei tavolini selvaggi in centro. Tornano a piovere multe salate; su Il Manifesto il referendum dell'8 e 9 giugno: le opposizioni scendono in piazza dopo la lotta all'astensionismo predicato dal centrodestra: “Votare sì per riparare agli errori che abbiamo fatto al Governo”. A domani con Ciro Colonna Sveja è un progetto di comunicazione indipendente, sostenuto da Periferiacapitale, il programma per Roma della Fondazione Charlemagne. Ringraziamo inoltre l'Associazione A Sud che ci mette a disposizione i propri spazi per le riunioni di redazione. La sigla di Sveja è di Mattia Carratello.La foto è di Luca Dammicco
Ieri si sono tenute le esequie solenni di Papa Francesco; già da oggi decine di migliaia di fedeli gli stanno rendendo omaggio nella basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, mentre impazza il toto-Papa, nemmeno fosse Sanremo.Ospiti di questa puntata speciale, in diretta, di Amici e Nemici sono Alessandro Gisotti di Vatican Media, Massimo Faggioli (storico delle religioni) e Paolo Rodari, vaticanista che collabora con Il Manifesto.
Buongiorno, la rassegna stampa di martedì 22 aprile 2025 è a cura di Ilenia Polsinelli Le notizie in primo piano: Roma si risveglia senza Papa. Se ne va a 88 anni il Papa degli ultimi. Il legame speciale con i detenuti e con gli emarginati. Tutte i quotidiani di oggi sia nazionali che locali riportano la notizia della morte del Santo Padre. Sul Messaggero Roma l'organizzazione della città di Roma per quanto riguarda sicurezza e i funerali da organizzare. Disposta la No Fly Zone. San Pietro sarà blindato. Attesi capi di Stato da tutto il mondo. Confermata la presenza di Trump; su Repubblica Roma: a poche ore dalla morte del Papa, alla Conciliazione è già mercato di souvenir. Una statuetta di Papa Francesco alla modica cifra di 44 euro; sempre su Repubblica Roma l'intervista a Don Mattia di Spine Time, il palazzo occupato che il Pontefice ha sempre sostenuto, anche inviando l'elemosiniere Krajewsky; su Il Tempo Roma, l'elenco degli eventi annullati: dal Natale di Roma saltato, agli eventi pubblici annullati, alle luci spente al Colosseo da stasera; su Il Messaggero Roma, l'eredità spirituale di Francesco: l'ultimo messaggio di speranza. “Non c'è pace senza disarmo”; mentre su Il Manifesto i processi avviati sulla scrivania del successore: dal ruolo delle donne agli abusi. Riforme incomplete e interrotte. I problemi restano aperti; infine sempre su il Tempo Roma il fatto di cronaca avvenuto il giorno di Pasqua: insulti omofobi e rapina. Tre “magrebini” (il Tempo ci tiene a identificarli subito) arrestati a Pasqua in via dei Fori Imperiali. A domani con Luca Dammicco Sveja è un progetto di comunicazione indipendente, sostenuto da Periferiacapitale, il programma per Roma della Fondazione Charlemagne. Ringraziamo inoltre l'Associazione A Sud che ci mette a disposizione i propri spazi per le riunioni di redazione. La sigla di Sveja è di Mattia Carratello.La foto è di Lorenzo Boffa
Film per ragazzi o film per tutti? Oggi con Mariuccia Ciotta (FilmTv, Il Manifesto, co-autrice di 'Spettri di Clint' e autrice di 'Walt Disney - Prima stella a sinistra') indaghiamo due titoli di quello che considereremmo ‘cinema mainstream' per porci alcune domande: Biancaneve (rivisitazione woke e senza stile o sottile rianalisi del titolo originale?) e Un film Minecraft (avventura nostalgica o semplice frutto di logiche di mercato?)Partecipanti:Matteo ArcamoneSimone MalaspinaMariuccia Ciotta (ospite)Argomenti:00:00 - Biancaneve (Marc Webb, 2025)23:03 - Un film Minecraft (Jared Hess, 2025)Il nostro canale Telegram per rimanere sempre aggiornati e comunicare direttamente con noi: https://t.me/SalottoMonogatariSpotify: https://open.spotify.com/show/2QtzE9ur6O1qE3XbuqOix0?si=mAN-0CahRl27M5QyxLg4cwApple Podcasts: https://podcasts.apple.com/it/podcast/salotto-monogatari/id1503331981Google Podcasts: https://www.google.com/podcasts?feed=aHR0cHM6Ly9hbmNob3IuZm0vcy8xNmM1ZjZiNC9wb2RjYXN0L3Jzcw==Logo creato da:Massimo ValentiSigla e post-produzione a cura di:Alessandro Valenti / Simone MalaspinaPer il jingle della sigla si ringraziano:Alessandro Corti e Gianluca NardoPer la gestione dei canali social si ringrazia:Selene Grifò
Il 28 marzo la Birmania è stata colpita da un terremoto di magnitudo 7.7, che rende ancora più drammatica la situazione in un paese dove è in corso una feroce guerra civile con Emanuele Giordana, giornalista, da Phnom Penh. Nei giorni scorsi in Italia si è tornato a parlare del manifesto di Ventotene dopo che la presidente del consiglio Giorgia Meloni ha riaperto un dibattito sulla sua attualità. Con Francesco Filippi, storico.Oggi parliamo anche di:Scienza • A riveder le stelle di Matteo Fagottohttps://www.internazionale.it/magazine/matteo-fagotto/2025/03/27/a-riveder-le-stelleLibro • Giulia Cavaliere, Quel che piace a me. Francesca Alinovi (Electa)Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it o manda un vocale a +39 3347063050Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
Il Manifesto di Ventotene, testo fondamentale e classico del pensiero politico, è tornato di grande attualità dopo il dibattito scatenato dalle parole della premier Giorgia Meloni. Nel 2024, ad 80 anni dalla prima stampa, la casa editrice novese Edizioni Epokè, aveva ripubblicato il testo che nel weekend è risultato essere in cima alle classifiche di vendita su Amazon. Il commento dell'editore novese Simone Tedeschi.
Nel suo intervento di ieri alla Camera dei deputati la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha criticato duramente i contenuti del Manifesto di Ventotene, andando però a estrapolare singole frasi e rileggendole completamente fuori dal loro contesto. Andiamo a scoprire perché. ... Clicca qui per la promo primavera ... Qui il link per iscriversi al canale Whatsapp di Notizie a colazione: https://whatsapp.com/channel/0029Va7X7C4DjiOmdBGtOL3z Per iscriverti al canale Telegram: https://t.me/notizieacolazione ... Qui gli altri podcast di Class Editori: https://milanofinanza.it/podcast Musica https://www.bensound.com Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Può una politica che dibatte sul passato e mette in discussione valori che dovrebbero essere condivisi progettare il futuro? Su Radio Pnr, Stefano Brocks ne parla con Stefano Quirico, docente di Storia dell'Integrazione Europea all'Università del Piemonte Orientale
Meloni, il manifesto di Ventotene e le amnesie della Storia La presidente del Consiglio Giorgia Meloni conosce la storia europea o fa finta di conoscerla? Le dimande sono legittime dopo ciò che è accaduto ieri davanti ai parlamentari, alla vigilia del Consiglio europeo di oggi. Meloni si è lanciata in una improvvida serie di citazioni del Manifesto di Ventotene, scritto durante il confino imposto dal fascismo, da Altiero Spinelli e Ernesto Rossi, chiudendo con una frase lapidaria e inaspettata per una istituzione del nostro paese: " Questa non è la mia idea di Europa". Le opposizioni sono insorte, la maggioranza ha fatto quadrato intorno alla premier, e la seduta è stata sospesa. Un testo sacro dell'Europa libera. In una sede istituzionale come la Camera dei deputati che doveva autorizzare la posizione del Governo al Consiglio europeo sul piano di riarmo proposto da Ursula von der Leyern, Giorgia Meloni è apparsa più una leader di un partito di estrema destra che una presidente del Consiglio. Non so se Meloni sa che il titolo originario del Manifesto di Ventotene era in realtà "Per un'Europa libera e unita". Per quella idea di Europa centinaia di migliaia di persone sono state arrestate, torturate, assassinate, e altre confinate dal Fascismo: gente come Sandro Pertini, Umberto Terracini, Camilla Ravera, Giuseppe Di Vittorio, gli stessi che anni dopo pensarono di scrivere la nostra Costituzione. Su quella Costituzione Meloni ha giurato, così come tutti i suoi ministri, davanti al Capo dello Stato. Scordare la prerogativa istituzionale della sua posizione, magari per recuperare la compattezza di una maggioranza divisa in tema di investimenti all'industria bellica, sarebbe un po' come venire meno al ruolo che Meloni ha ricevuto dal popolo italiano e dai suoi stessi elettori. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
NordVPN festeggia il suo compleanno, ma il regalo è per voi!
Manifesto di Ventotene: cos'è, spiegazione semplice e punti fondamentali del testo di Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni.
Zuppa di Porro del 17 marzo 2025: rassegna stampa quotidiana
Buongiorno!La rassegna stampa oggi lunedì 3 marzo è a cura di Sara Bruno e la potete ascoltare su Spreaker, Spotify, Apple Podcasts.Le notizie: Il racconto e il commento del corteo di sabato 1 marzo per il Quarticciolo, con un articolo de Il Manifesto e due post socialSu Repubblica la flessione dei B&B: in calo del 2% l'offerta di affitti a breve termineTorrevaldaliga: via la centrale a carbone ma 1200 operai sono senza lavoro, sempre su Repubblica con un articolo di Salvatore GiuffridaGli edicolanti sotto sfratto con un articolo di Gianluca Carini su Il MessaggeroA domani con Ciro Colonna!
In questo episodio, esploriamo "La Via del Tech Leader", un manifesto che ridefinisce il ruolo del leader tecnologico nell'era moderna. Sfatiamo il mito del "tech geek" e scopriamo come i CTO e i leader tecnologici possono evolvere in ruoli strategici, guidando l'innovazione e la crescita aziendale. Esploriamo gli otto principi fondamentali del manifesto e discutiamo come questi possano aiutare i leader tecnologici a creare valore, guidare team e plasmare il futuro del business attraverso la tecnologia.
Il manifesto politico di Trump Ascolta Altre/Storie Americane: Mario Calabresi e Marco Bardazzi raccontano la storia di Donald Trump Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
SIGEP - Molino Rachello sarà presente al Sigep 2025 (Rimini, 18-22 gennaio), evento di riferimento per la community del Foodservice, con un inedito evento pensato per esplorare i temi cruciali della filiera sostenibile, con la partecipazione di esperti del settore, agricoltori e rappresentanti dell'azienda.
Alle 12 in punto, Sergio Conceicao ha appeso il manifesto del suo credo calcistico sulle porte di Milanello. Affiancato da uno Zlatan Ibrahimovic molto sconfortato dalla situazione generale, ha cercadi ridare serenità ad un ambiente che in questo momento è scoraggiato e senza motivazioni. Convochiamo Franco Ordine. Nella seconda parte di programma facciamo gli auguri a Leo Turrini e gli chiediamo i suoi buoni propositi per il 2025.In studio con Carlo Genta, c'è la zanzara viola Dario Baldi.
Buongiorno, la rassegna stampa di venerdì 20 dicembre 2024 è a cura di Ilenia Polsinelli Le notizie in primo piano: l'Affaire Tony Effe continua anche oggi a riempire la cronaca dei giornali locali. La Repubblica Roma ci apre l'edizione: Capodanno senza concertone. Toni Effe sfida Gualtieri e va al Palaeur. Il Circo Massimo resta vuoto; e notizie non buone anche sul fronte termovalorizzatore: sul Corsera Roma, ma su tutte le testate, la notizia che ieri la Commissione ecomafie ha aperto un'indagine sul termovalorizzatore a Santa Palomba. Una stangata in vista del Giubileo; ma almeno sul fronte delle opere restaurate il Giubileo può ritenersi salvo, o almeno per ora, la fontana dei quattro fiumi a piazza Navona torna a splendere. Ce lo racconta il Messaggero Roma; femminicidio: tutti i quotidiani riportano la notizia della sentenza della Corte di Assise di Roma che ha condannato all'ergastolo l'ex di Martina, l'avvocata uccisa fuori un ristorante in zona Tuscolana. L'articolo su Il Tempo Roma; infine, l'annuncio di ieri del ministro Valditara contro le occupazioni: “chi rompe paga”. L'articolo su Il Manifesto. A domani con il Tamburino a cura di Mariasole Garacci Sveja è un progetto di comunicazione indipendente, sostenuto da Periferiacapitale, il programma per Roma della Fondazione Charlemagne. Ringraziamo inoltre l'Associazione A Sud che ci mette a disposizione i propri spazi per le riunioni di redazione. La sigla di Sveja è di Mattia Carratello. La foto è di Luca Dammicco
In questa puntata di TRUE CRIME DIARIES, Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro esplorano l'inquietante caso di Luigi Mangione, il ragazzo arrestato per l'omicidio di Brian Thompson, CEO di UnitedHealthcare. Il caso di Luciani è completamente diverso da quello di Ted Kaczynski, il terrorista soprannominato Unabomber che seminò il panico negli Stati Uniti tra la fine degli anni '70 e i primi anni '90, eppure tra i due casi c'è un collegamento, come hanno fatto notare molti giornalisti. Si tratta del famigerato "Unabomber Manifesto", il manifesto di Kaczynski, pubblicato con il titolo "Industrial Society and Its Future". Un testo complesso e pericoloso perché non banale e con diversi spunti inquietanti. Un testo che in molti considerano alla base del "popolo di Seattle", il movimento da cui deriva il mondo anti-globalizzazione più radicale. Attraverso un'analisi dettagliata e ricca di spunti, i due autori non si limitano a ricostruire i fatti, ma approfondiscono anche il tema della violenza negli Stati Uniti, cercando di spiegare come la società americana sia molto più complessa e violenta di quanto possa sembrare. #podcast #truecrime #treucrimediaries #luigimangione #unabomber #IndustrialSocietyandItsFuture #unabombermanifesto #manifestounabomber #tedkaczynski #truecrime #cronaca #jacopopezzan #giacomobrunoro #lacasebooks #truecrimepodcast #podcasttruecrime #societàamericana #societàusa #nomadland #capitohill
Un pugno di uomini nel buio della dittatura fascista, con la guerra nazista che dilaga, nell'isolamento del confino su una piccola isola immagina un futuro diverso, dopo la catastrofe dei nazionalismi. Nasce un'idea di Europa che non è solo un sogno di palingenesi ma un progetto di liberazione collettiva e un programma politico concreto. Di fronte alla miseria ideale e alle difficoltà politiche di oggi, leggere quel manifesto può non solo consolare ma ispirare. Il Manifesto di Ventotene di Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, People Questo e gli altri podcast gratuiti del Post sono possibili grazie a chi si abbona al Post e ne sostiene il lavoro. Se vuoi fare la tua parte, abbonati al Post. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Lo chiamano già “il dream-team anti-Cina dell'amministrazione Trump”, ed è formato da alcune persone nominate a ruoli-chiave nel prossimi gabinetto Usa. Si tratta di Marco Rubio, futuro segretario di Stato, Mike Waltz, prossimo Consigliere per la Sicurezza Nazionale, e Robert Lightizer che va verso una seconda nomina al Commercio. Ma quale impatto potranno avere queste nomine sui rapporti tra Stati Uniti e Cina? Ne parliamo con Alessandro Aresu, autore di "Geopolitica dell'intelligenza artificiale” (Feltrinelli), Lorenzo Lamperti, direttore editoriale di China Files e giornalista per La Stampa e Il Manifesto, e con Emilio Cozzi, giornalista esperto di Spazio, ha scritto “Geopolitica dello Spazio. Storia, economia e futuro di un nuovo continente” (Il Saggiatore).
La rabbia, un'emozione spesso repressa e stigmatizzata, è stata per secoli un motore silenzioso ma di trasformazione per le donne. Moby Dick vuole dare voce a questa rabbia, che attraversa secoli di storia, e analizzare come le donne l'abbiano trasformata in una potente arma contro le ingiustizie. Rifletteremo su come la rabbia femminile sia stata negata, patologizzata o ridotta al silenzio, ma anche su come abbia alimentato rivoluzioni culturali, sociali e personali.Ne parleremo nell'ora centrale del programma con due ospiti:Laura Schettini, professoressa di Storia delle Donne e di Genere e ricercatrice in storia contemporanea. Tra le sue pubblicazioni “La violenza contro le donne nella storia. Contesti, linguaggi, politiche del diritto” (edizioni Viella, 2017); “L'ideologia gender è pericolosa” (ed. Laterza 2023). E' in uscita (per le edizioni Viella) la sua antologia (curata con Simona Feci) sulle donne nella storia dal titolo “Storia di donne e di genere”.Giulia Siviero, giornalista, scrive per Il Post e altri giornali tra cui Internazionale e Il Manifesto, occupandosi di questioni di genere. Nel 2024, per Nottetempo, ha pubblicato “Fare femminismo”, un libro per recuperare le pratiche dei movimenti delle donne e dei femminismi radicali. Ma come si manifestava la rabbia delle donne in tempi di oppressione estrema? Nella parte finale del programma, sarà ospite di Lina Simoneschi Simona Feci, professoressa associata presso l'Università di Napoli L'Orientale, per un'anteprima del suo ultimo libro “L'acquetta di Giulia. Mogli avvelenatrici e mariti violenti a Roma nel Seicento” (ed. Viella), in uscita a novembre. Ambientato nella Roma di metà Seicento, il libro ricorda la scoperta di una rete di avvelenatrici dei propri mariti violenti. Le protagoniste e le loro storie offrono uno straordinario passe-partout per raccontare la condizione delle donne e la loro rabbia nel secolo di Artemisia Gentileschi e della monaca di Monza.
Eloisa Morra"La lente di Gadda"Electa Editorewww.electa.itQuesto libro ci guida all'interno del laboratorio dello sguardo del più sperimentale tra gli autori del nostro Novecento, Carlo Emilio Gadda (1893-1973). Il visivo ha un ruolo decisivo nel modellare la scrittura-pensiero dell'Ingegnere, ed è spinta decisiva per cucire assieme, secondo la sua stessa definizione, “la fodera dell'io con la stoffa del mondo”. Alla complessa, multiforme officina linguistica corrisponde un analogo lavoro di studio, riflessione, rivisitazione d'un serbatoio di immagini appartenenti ai più diversi periodi storici, senza soluzione di continuità tra alto e basso, tra capolavori riconosciuti e cultura visiva assimilata attraverso viaggi, riviste illustrate, film e manifesti pubblicitari. Gadda cannibalizza la materialità delle immagini per costruire una realtà di secondo grado sorprendente, che spesso finisce per rivelarne elementi inattesi.Dall'analisi della memoria famigliare all'eros, dalla satira del fascismo al genius loci, il modo che chi scrive ha di conoscere il mondo (e di velare i propri traumi biografici) è legato alla traduzione del demone del visivo attraverso le pinze verbali della scrittura. L'occhio di Gadda materializza i diversi mondi in cui si muovono i personaggi dell'Ingegnere, dimostrando come la visività diventi parte tanto della “struttura” stessa del suo indimenticabile stile, quanto delle riscritture transmediali dei suoi testi più celebri.Eloisa Morra è critica letteraria, curatrice, professoressa di letteratura italiana all'Università di Toronto. Ha scritto Un allegro fischiettare nelle tenebre. Ritratto di Toti Scialoja (Quodlibet, 2014), Poetiche della visibilità (Carocci, in pubblicazione) e ha in preparazione un saggio su Carlo Emilio Gadda e la visualità. Oltre a Scialoja A-Z, ha curato i volumi Prisma Celati (Mimesis 2023), Toti Scialoja e i linguaggi dell'arte (Carocci, 2019), Building the Canon Through the Classics (Brill, 2019). Scrive per il Domenicale del Sole 24ore e Il Manifesto.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Buongiorno, la rassegna stampa di lunedì 7 ottobre 2024 è a cura di Ilenia Polsinelli Le notizie in primo piano: su Il Manifesto, nell'edizione di domenica, un approfondimento sul Giubileo 2025, il grande evento religioso che nasconde la povertà di Roma; continuiamo a parlare di Giubileo, sul Corsera Roma l'articolo sulle tariffe triplicate per bus turistici in centro. Aumenti previsti dal 24 dicembre, all'apertura della Porta Santa; Repubblica Roma apre l'edizione di oggi con l‘evento per l'anniversario della strage di Hamas. La Premier Meloni alla Sinagoga. Ghetto blindato; sul Corsera Roma aperta un'inchiesta dopo i violenti scontri di sabato durante la manifestazione pro Palestina a Ostiense; sul Messaggero Roma, parcheggiatori abusivi padroni dell'Olimpico. Viaggio negli affari criminali intorno allo stadio. A domani con Alessandro Bernardini Sveja è un progetto di comunicazione indipendente, sostenuto da Periferiacapitale, il programma per Roma della Fondazione Charlemagne. Foto di Luca Dammicco
FIRENZE (ITALPRESS) - “Noi giovani ci impegniamo a sostenere e sviluppare imprese che abbiano come obiettivo non solo il profitto ma anche il miglioramento delle condizioni sociali e ambientali dei nostri territori. Ci impegniamo ad acquistare consapevolmente, informandoci sul luogo di provenienza dei prodotti e sulle condizioni di lavoro”. Sono questi i cardini del “Manifesto dei giovani per una Nuova Economia Sociale e Civile”, redatto dai molti studenti provenienti da tutta Italia durante la tre giorni del Festival Nazionale dell'Economia Civile che si è chiuso oggi a Firenze.Il Festival, giunto alla 6a edizione, ha scelto il tema della partecipazione. Quella delle ragazze e dei ragazzi ha preso forma nel Manifesto che è stato presentato e consegnato al comitato promotore del Festival: al presidente di Federcasse -BCC Augusto Dell'Erba, al presidente di Confcooperative Maurizio Gardini, al Direttore Generale di NeXt Economia Luca Raffaele. Promuovere un nuovo paradigma, capace di andare oltre l'homo oeconomicus; andare oltre il PIL e guardare piuttosto alla felicità individuale e collettiva, come nei riferimenti della Ricerca del Benvivere, facendo del profitto uno strumento e non un fine: è la ricetta dei giovani autori del Manifesto, pienamente consapevoli che la qualità della vita non dipende solo dal denaro.mgg/ (fonte video: ufficio stampa Festival Nazionale dell'Economia Civile)
Oggi 3 ottobre ai microfoni di Sveja torna Sara Bruno con poche notizie e molti molti commenti.In rassegna: Treni bloccati, Roma e l'Italia in tilt ieri per un guasto tecnico. Racconto tragicomico e commento con un articolo di Roberto Ciccarelli da Il Manifesto. Cosa ha fatto Salvini a riguardo? Lo scopriamo con un articolo di Valerio Renzi su Fanpage e poi una riflessione sull'impatto di eventi come quello di ieri sulla transizione ecologica con un post Instagram di Ferdinando Cotugno.Corteo pro-Pal: il Tar non concede il permesso. Le parole del questore Roberto Massucci che parla di "polizia gentile". Vorremmo potergli credere ma ci riese difficile.Un rapido ma accurato recap di cosa è successo a settembre a Roma, a cura di Stefano Portelli su Italia Monitor.La rassegna è ascoltabile su Spotify, Spreaker, Apple Podcast e il nostro sito www.sveja.itA domani!
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7930IL MANIFESTO DI VENTOTENE: L'OLIGARCHIA TECNOCRATICA AL POTERE di Riccardo PedrizziFin dalla campagna elettorale per le europee tutti i candidati di Italia Viva, Più Europa e della sinistra in genere avevano ripetuto la litania: "Ventotene da sogno di pochi diventerà una necessità per tutti", dimenticando tutti gli altri fondatori. Per realizzare questo sogno si è subito ricostituito il "Gruppo Spinelli" in questa legislatura del Parlamento europeo. Con l'obiettivo ambizioso di costituire un'Unione federale, sovrana e democratica. Per ultimo, nei giorni scorsi, Josep Borrell, alto rappresentante della Politica estera dell'Ue, ha detto che: "Il Manifesto di Ventotene è la base dell'Unione europea e rappresenta tutti i valori in cui crediamo, lo manderei a Putin". Ed è naturale che la pensi cosi lui che è del Partito Socialista Operaio spagnolo, inaugurando domenica 1° settembre sull'isola pontina il murales che riproduce il testo dello scritto di Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni, considerato dalla sinistra internazionale il documento fondativo dell'Unione europea.Ora, che siano esponenti della sinistra più o meno estrema a sognare "Ventotene" è anche comprensibile, quello che non si capisce, invece, è il giudizio positivo espresso su quel manifesto da qualche rappresentante della gerarchia cattolica, che alla vigilia del voto sul laicista giornale Repubblica dichiarava: "Mi auguro che l'Europa torni ad essere coerente con lo spirito di Ventotene che prevalgano i principi della solidarietà, della condivisione e della fraternità". Non so, a questo punto, se si possa parlare di ignoranza o di mala fede di questi vescovi italiani.Come molti sanno, il manifesto di Ventotene sull'Europa unita era stato redatto nell'omonima isola da un gruppo di confinati dal regime fascista, di ideologia socialista, marxista e atea. Pochi però sanno, perché non l'hanno mai neppure letto che quel manifesto voleva attuare una rivoluzione socialista, abolire la proprietà privata; rifiutava il metodo democratico; il popolo doveva essere guidato da pochi esperti e soprattutto doveva essere "educato".UN'EUROPA AUTORITARIA, ATEA E ANTICRISTIANAIn estrema sintesi quello di Ventotene è il manifesto di un'Europa autoritaria, atea e anticristiana, guidata da una categoria di esperti illuminati. Ciononostante qualche ecclesiastico si augurava che l'Europa ritornasse ancora di più a quello spirito. L'offensiva su e con Ventotene era iniziata qualche anno fa con la venuta nell'isola di personaggi delle istituzioni europee come Ursula von del Layen, presidente della Commissione e come lo scomparso David Sassoli, presidente del Parlamento europeo.Il decollo dell'attenzione - come si ricorderà - era proseguito, con il vertice promosso da Matteo Renzi il 22/8 del 2016 e con la partecipazione di Francois Holland e di Angela Merkel sulla portaerei Garibaldi, perché - disse l'allora il presidente del Consiglio italiano - "l'Isola di Ventotene rappresenta i valori e gli ideali che hanno fondato l'Unione europea". Poi arrivò il 20 agosto del 2021 il Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, si recò in occasione dell'ottantesimo anniversario del "Manifesto di Ventotene" e del 40° "Seminario per la formazione federalista europea" sull'isola pontina, rendendo omaggio alla tomba di Altiero Spinelli, sulla quale depose una corona di fiori. In pratica anche lui, ex democristiano e, quindi, presumibilmente cattolico, contribuì ad alimentare la tesi secondo la quale il "Manifesto di Ventotene" sarebbe il fondamento della Unione europea.Da allora il leit-motive di tutte le manifestazioni è stato quello, appunto, di far passare sempre più l'idea che quel "manifesto" fosse la base, l'atto di battesimo della causa europeista. [...]In realtà le istituzioni europee erano nate con tutt'altra ispirazione molto diversa di quella del Manifesto per principale impulso dei tre statisti, tutti e tre cattolici, i quali avevano preso le mosse dalle comuni radici cristiane dell'Europa ed avevano assunto come riferimento simbolico il Sacro Romano Impero (attualmente il massimo riconoscimento europeo è proprio e non a caso un premio intitolato a Carlo Magno) e pochi sanno che le stelle che circondano il vessillo europeo sono le stelle che ornano il capo della Vergine Maria.Il filone "laico" era già allora presente, ma aveva i suoi antesignani nel francese Jean Monnet e nel belga Paul-Henri Spaak e non certo negli autori del Manifesto di Ventotene e nella loro Unione dei Federalisti Europei.Ora ci si dovrebbe chiedere perché si sta insistendo tanto su tale manifesto e perché si rende omaggio alla tomba di Altiero Spinelli, sepolto a Ventotene? Ciò è evidente. Perché la cultura, e quindi il progetto politico attuale dell'Europa, sono del tutto subalterni proprio a quei circoli politico-culturali, eredi del mondo da cui provenivano gli autori del Manifesto di Ventotene.C'è dunque un obbiettivo ideologico e ci sono poi gli aspetti simbolici per celebrare col massimo risalto possibile il "Manifesto di Ventotene". Scritto nel 1941 da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colosini e altri, infatti è molto celebrato dalla cultura di sinistra italiana, ma in effetti largamente ignoto altrove. In pratica si sta facendo passare quel Manifesto come se fosse davvero la pietra angolare delle istituzioni europee e si parla dei suoi autori come se fossero davvero i padri dell'Europa.IMAGINE THERE'S NO COUNTRIESLa verità è che, redatto da intellettuali di sinistra, futuri co-fondatori del Partito d'Azione, il documento è un vessillo di quell'idea d'Europa molto "laica", se non laicista, e molto statalista, che in effetti all'inizio del processo di unificazione ebbe ben poco peso e che prevalse più tardi, solo dagli anni '80 del secolo scorso, fino a condurre l'attuale Unione europea nella situazione in cui si trova adesso.In effetti l'Europa di Spinelli e compagni è oligarchica e mondialista, vuole superare le differenze nazionali e non è pensata come il coronamento di un'unità di popoli europei, basata sui loro caratteri comuni (etnici, culturali, religiosi), ma come l'embrione di una futura aggregazione di livello mondiale, che elimini definitivamente dalla faccia della Terra ogni confine, ogni differenza culturale e che riunisca tutti i popoli del Mondo. Insomma l'Europa del Manifesto è solo un primo passo di una struttura che dovrebbe preludere ad un internazionalismo indifferenziato ed uniforme con un governo globale mondialista.È la visione, per essere ancora più chiaro, di un insieme di tutti i popoli che costituiscono l'umanità, di cui la federazione europea dovrebbe essere la garanzia perché i rapporti con i popoli asiatici e americani possano svolgersi su una base di pacifica cooperazione, in attesa di un avvenire, in cui diventi possibile l'unità politica dell'intero globo. Risulta chiaro pertanto l'impostazione antinazionale di tutto il progetto.Basta leggere bene tutto il documento.Nella prima parte del Manifesto si sostiene che gli Stati nazionali sono stati uno strumento utile a ridurre il potere reazionario del Vaticano, ma poi sono diventati gli artefici di nazionalismi e totalitarismi; sono stati una tappa, che è da superare in vista di una sempre più grande aggregazione statale, prima europea e poi mondiale.Nessun riferimento alla comune identità europea, alla cultura, alle tradizioni, alla religione che hanno costituito la storia del continente europeo è rilevabile all'interno del freddo e burocratico manifesto spinelliano, che vuole l'unità europea perché "è la tendenza storica della Modernità a volerlo".LA RELIGIONE COME FATTORE DI OSCURANTISMOAncora, considerata la religione come fattore di oscurantismo, [...] si propone di sostituirla con la fratellanza universale che ignora le differenze tra i popoli. Il Manifesto di Ventotene ha, inoltre, un sapore elitario: Spinelli critica il processo democratico e la sovranità popolare e chiarisce che deve essere una minoranza "veramente rivoluzionaria" a guidare il processo di integrazione europea.Di fronte a questa vera e propria ideologia antidemocratica, oligarchica, tecnocratica e persino dittatoriale [...] non viene riconosciuto spazio alcuno all'autonomia della persona, alla società civile, insomma al principio di sussidiarietà.Come tutte le leggende, dunque, anche quella dell'Ue ha i suoi miti. Uno dei più significativi e falsi è il Manifesto di Ventotene; ma la semplice lettura di quel documento dovrebbe indurre i suoi apologeti ad avere un po' di pudore nell'esaltarlo, visto che in quel Manifesto vi è la radice ideologica di istituzioni lontane dai popoli ed oggi arroccate in burocrazie, che guardano alla democrazia come a un pericolo, che ritengono l'unificazione europea non l'esito di un percorso di federazione fra popoli e nazioni, nel rispetto delle specificità di ciascuna, ma l'imposizione dall'alto di regole comuni.Ora questa leggenda, con i suoi falsi miti, mostra i suoi limiti nel confronto con la realtà.L'alternativa vera oggi non è fra europeismo e nazionalismo (o sovranismo), ma fra Ventotene e Magistero della Chiesa quanto al rispetto delle identità e della volontà dei popoli, alla consapevolezza di una storia e di un destino comune.In pratica Altiero Spinelli avrebbe voluto alla guida della futura Unione europea un organismo indipendente, senza legittimità democratica, non eletto, competente (i migliori di oggi) e non soggetto a scrupoli di carattere morale o sentimentale; in una
Prospettive musicali dà risalto a una serie di espressioni musicali che trovano generalmente poco spazio nelle programmazioni radiofoniche mainstream. Non pensando al genere come concetto limitativo, Prospettive musicali vuole suggerire percorsi di ascolto eterogenei. Prospettive musicali potrà accostare musiche medioevali e avanguardie elettroniche, free jazz e musiche per ambiente, danze etniche e partiture contemporanee, improvvisazione e composizione, avant rock e canzone, silenzio e rumore, invitando il proprio pubblico a condividere esperienze di ascolto coraggiose e «di confine». Alessandro Achilli collabora con Radio Popolare dal 17 marzo 1991 con i cicli Sciabadà (1991), Est (1992), Le vacanze di monsieur Hulot (1991, con Giovanni Venosta, e 1992), L'Orchestra (1996), Concerti da Babele (2001, 2002, 2003), Township Beat, musiche dal Sudafrica (2010) e corrispondenze dai festival Mimi (Provenza), Ring Ring (Belgrado), London Jazz Festival; ha inoltre curato la regia e l'adattamento di un ciclo condotto da Robert Wyatt, interviste in diretta a Shelley Hirsch, Arto Lindsay, Peter Blegvad e Robert Wyatt, e puntate monografiche di Cantaloop, In genere, Zona disco, Replicanti, Yuppi do, Il giardino degli dei, 5 giri, Jazz Anthology, Happy Together e Notturnover estate. Clicca qui per notizie sulle sue attività con Musica Jazz, Musiche, Radio3 Rai e come fotografo non professionista e traduttore. Fabio Barbieri collabora con Radio Popolare dal 1997. È stato ideatore e conduttore di Tropici e meridiani e ha realizzato collegamenti e interviste per Notturnover,Candid, Sidecar, Zoe, Alaska e per il gr in network. Ha collaborato con la redazione musicale del quotidiano Il Manifesto. Suoi articoli e recensioni sono apparsi su Rockerilla, Lost Trails e nel volume Bassa fedeltà (Bollati Boringhieri). Nella stagione 2003-2004 ha curato per Patchanka una serie di corrispondenze settimanali da Londra, intitolata London Calling. Da quell'esperienza è nato un blog: http://www.fabiocalling.blogspot.co.uk/ Gigi Longo collabora con Radio Popolare dal 1987. Ha condotto Jazz Anthology, Music Mag, Onda su onda e Cibo per psiconauti. In veste di inviato, ha recensito decine di concerti jazz, rock e world music per Notturnover. Ha realizzato trasmissioni speciali su Charles Mingus, Gil Evans, Duke Ellington e Miles Davis. È stato collaboratore dell'Associazione Jazz Capolinea, del mensile Il Buscadero e dela rivista Alp Grandi Montagne.
Prospettive musicali dà risalto a una serie di espressioni musicali che trovano generalmente poco spazio nelle programmazioni radiofoniche mainstream. Non pensando al genere come concetto limitativo, Prospettive musicali vuole suggerire percorsi di ascolto eterogenei. Prospettive musicali potrà accostare musiche medioevali e avanguardie elettroniche, free jazz e musiche per ambiente, danze etniche e partiture contemporanee, improvvisazione e composizione, avant rock e canzone, silenzio e rumore, invitando il proprio pubblico a condividere esperienze di ascolto coraggiose e «di confine». Alessandro Achilli collabora con Radio Popolare dal 17 marzo 1991 con i cicli Sciabadà (1991), Est (1992), Le vacanze di monsieur Hulot (1991, con Giovanni Venosta, e 1992), L'Orchestra (1996), Concerti da Babele (2001, 2002, 2003), Township Beat, musiche dal Sudafrica (2010) e corrispondenze dai festival Mimi (Provenza), Ring Ring (Belgrado), London Jazz Festival; ha inoltre curato la regia e l'adattamento di un ciclo condotto da Robert Wyatt, interviste in diretta a Shelley Hirsch, Arto Lindsay, Peter Blegvad e Robert Wyatt, e puntate monografiche di Cantaloop, In genere, Zona disco, Replicanti, Yuppi do, Il giardino degli dei, 5 giri, Jazz Anthology, Happy Together e Notturnover estate. Clicca qui per notizie sulle sue attività con Musica Jazz, Musiche, Radio3 Rai e come fotografo non professionista e traduttore. Fabio Barbieri collabora con Radio Popolare dal 1997. È stato ideatore e conduttore di Tropici e meridiani e ha realizzato collegamenti e interviste per Notturnover,Candid, Sidecar, Zoe, Alaska e per il gr in network. Ha collaborato con la redazione musicale del quotidiano Il Manifesto. Suoi articoli e recensioni sono apparsi su Rockerilla, Lost Trails e nel volume Bassa fedeltà (Bollati Boringhieri). Nella stagione 2003-2004 ha curato per Patchanka una serie di corrispondenze settimanali da Londra, intitolata London Calling. Da quell'esperienza è nato un blog: http://www.fabiocalling.blogspot.co.uk/ Gigi Longo collabora con Radio Popolare dal 1987. Ha condotto Jazz Anthology, Music Mag, Onda su onda e Cibo per psiconauti. In veste di inviato, ha recensito decine di concerti jazz, rock e world music per Notturnover. Ha realizzato trasmissioni speciali su Charles Mingus, Gil Evans, Duke Ellington e Miles Davis. È stato collaboratore dell'Associazione Jazz Capolinea, del mensile Il Buscadero e dela rivista Alp Grandi Montagne.
SIAMO TORNATE! In questa puntata spieghiamo la nostra lunga assenza ma soprattutto vi sveliamo una sorpresona. Questo è anche il primo episodio su YouTube e se non ci avete mai viste nè sentite prima in questo podcast approfondiamo svariati argomenti di natura sociale, argomenti che potrebbero essere scomodi per alcuni ma che sono necessari per essere persone migliori. Ci trovate su Spotify, Apple Podcasts e altre piattaforme. Fateci sapere la vostra opinione! Giulia, Silvia & Marzia Puoi trovare il podcast anche su: - YouTube: https://www.youtube.com/@amiciadura - Spotify: https://open.spotify.com/show/4dD3qEUU3S1ACAj0sPXh9H?si=0e7926471bc649e6 - Apple Podcast: https://podcasts.apple.com/it/podcast/a-micia-dura/id1516556976 Seguici su Instagram: https://www.instagram.com/amiciadura/ e TikTok: https://www.tiktok.com/@amiciadura/ --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/a-micia-dura/message
Gianni Montieri, Régis Debray"Contro Venezia"Wetlandswww.wetlandsbook.comImpietosa requisitoria contro la Venezia degli intellettuali e dei turisti, questo pamphlet polemico, uscito per la prima volta nel 1995, è una paradossale dichiarazione d'amore per la città lagunare, da secoli crocevia di viaggiatori d'ogni sorta e teatro di un'infinita rifrazione d'immagini e discorsi. In pagine acute e dense di riferimenti letterari, Régis Debray si scaglia contro questa Venezia, che secoli di decadenza hanno trasfigurato da città vivente in luogo comune, opponendola simbolicamente a Napoli, quali poli opposti di natura e cultura, di arte e vita.Completano il volume una nuova prefazione dell'autore e un testo di Gianni Montieri, che, nel continuare a esplorare questa contrapposizione, testimoniano come i 25 anni trascorsi dalla prima pubblicazione di Contro Venezia non abbiano affatto reso meno attuale questo accorato j'accuse.Régis Debray è uno dei più brillanti, controversi e intransigenti intellettuali francesi. Protagonista del movimento studentesco nel maggio del '68 e della guerrilla in Sudamerica a fianco di Guevara, a partire dagli anni '70 si è dedicato allo studio dei mass-media e dell'immagine nel mondo occidentale. Ha scritto oltre 50 opere di saggistica e narrativa, molte delle quali tradotte in italiano. Nel 2019 l'Académie Française gli ha assegnato il Grand Prix de Litérature per il complesso della sua opera.Gianni Montieri è poeta, narratore e saggista. Scrive per varie riviste, tra le quali Doppiozero, minima&moralia, Huffpost e Il Manifesto. È redattore della rivista bilingue The Florence Review ed è coordinatore artistico del Festival dei Matti. I suoi più recenti libri di poesia sono Ampi Margini (2022) e Le cose imperfette (2019), pubblicati da Liberaria. È nato a Napoli e vive a Venezia.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Mentre Blinken è in Medio Oriente per le trattative tra Israele e Hamas, nelle università americane continua la protesta. Con noi Martino Mazzonis, autore e giornalista (scrive, tra gli altri, su Aspenia, l'Espresso e Il Manifesto). Il punto sulla nazionalizzazione di Ariston da parte della Russia con Cristina Carpinelli. Oggi secondo e ultimo giorno di G7 ambiente ed energia a Torino: obiettivo uscita dal carbone entro il 2035. Ci colleghiamo con Celestina Dominelli, inviata del Sole 24 Ore.
Pintor, L. (1997). Servabo: Memoire de la Fin D'un Siecle. Torino: Bollati Boringhieri. Rossanda, R. (2005). La ragazza del secolo scorso. Torino: Einaudi. Rossanda, R. (1971). Il manifesto: Analyses et thèses de la nouvelle extrême-gauche italienne. Paris: Éditions du seuil. Check out Prof. Marcoli's book Lumen Naturaehere: https://mitpress.mit.edu/9780262043908/lumen-naturae/
Pintor, L. (1997). Servabo: Memoire de la Fin D'un Siecle. Torino: Bollati Boringhieri. Rossanda, R. (2005). La ragazza del secolo scorso. Torino: Einaudi. Rossanda, R. (1971). Il manifesto: Analyses et thèses de la nouvelle extrême-gauche italienne. Paris: Éditions du seuil. Check out Prof. Marcoli's book Lumen Naturaehere: https://mitpress.mit.edu/9780262043908/lumen-naturae/
Giorgio Villani"I luoghi degli impressionisti"Officina Librariawww.officinalibraria.netPiù d'altri pittori, gli Impressionisti vollero scrollarsi di dosso la polvere degli ateliers; sciamarono dunque per le strade chiassose di Parigi delle quali Baudelaire aveva additato già l'infernale bellezza, popolarono i caffè, e abitarono soffitte e casupole sulla collina di Montmartre. Non si limitarono alla città, ma piantarono il loro cavalletto nelle radure di Fontainebleau, dai maestosi castagni, già un tempo riserva di caccia dei re di Francia, sulle coste della Normandia, nei rustici villaggi della valle dell'Oise, dove spesso le strade diventavano impraticabili per il fango o per la neve, e ancora a Bougival o ad Argenteuil, fra le increspature scintillanti della Senna. Come già i loro amici naturalisti, Zola e Maupassant, amarono confondersi tra la gente per cogliere la realtà dal vivo, dipingendo perciò dappertutto perfino su una piccola barca dove Monet aveva fatto costruire uno studio fluttuante. Di questo mondo sono oggi rimaste soltanto poche, sparute reliquie. Già al tempo della sua vecchiaia, Renoir guardava con nostalgia all'antica Francia schietta e rurale, ormai sparita per sempre. Questo libro si propone di tracciare una topografia, illustrata dai dipinti di Manet, Monet, Renoir, Sisley, Pissarro, Gauguin, Van Gogh e da fotografie storiche. Con l'aiuto dei romanzi, dei racconti, dei giornali e delle memorie dei loro protagonisti restituisce i bagliori della vita trascorsa.Giorgio Villani è dottore di ricerca in Letterature comparate. Si è occupato di storia del gusto e dei rapporti fra la letteratura e le arti plastiche. Suoi saggi critici su questo argomento sono apparsi su «Paragone», la «Rivista di Letterature Moderne e Comparate e Storia delle arti» e «Antologia Vieusseux». È inoltre autore di studi sulla sensibilità artistica del XVIII secolo, Il Convitato di pietra. Apoteosi e tramonto della linea curva nel Settecento (Olschki 2016), e del XIX secolo, Un atlante della cultura europea. Vittorio Pica il metodo e le fonti (Olschki 2018 – Premio Casentino). Altri suoi libri sono: Dentro una conchiglia. Note d'arte sul liberty e sul déco (Bordeaux 2022), Tra ieri e oggi. Temi dell'immaginario (Palumbo 2022). Collabora con «Alias», supplemento culturale de «Il Manifesto», con «FMR» e con «Il Giornale dell'arte». IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Oggi e domani a Londra ci saranno le udienze all'Alta Corte di Londra per decidere sull'estradizione di Julian Assange verso gli Stati Uniti, dove rischia 175 anni di carcere. Con noi Alberto Negri, editorialista de Il Manifesto.“Tutti i parenti dei mafiosi via dalle liste”. Ci spiega la sua proposta la Presidente della commissione antimafia Chiara Colosimo, deputata di Fratelli d’Italia.Esami e visite: le nuove tariffe rischiano di slittare a luglio. Ci racconta tutto Marzio Bartoloni, che ne ha scritto oggi su Il Sole 24 Ore.Dieci anni dall’invasione della Crimea. Sentiamo il nostro Gigi Donelli, che ha intervistato Alim Alliev, giornalista e scrittore, esponente della diaspora della popolazione autoctona della Crimea.
Il blocco delle economie mondiali emergenti BRICS - Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica si è allargato ad altri paesi dal 1 gennaio: Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia e Iran. Doveva esserci anche l'Argentina, ma il neo presidente Milei ha ritirato l'adesione. Perché? E che futuro hanno i BRICS? Ne parliamo con Rita Fatiguso, Il Sole 24 ORE, Federico Nastasi, giornalista freelance a Brasilia, collabora con Il Manifesto, l’Espresso, El País e Lorenzo Di Muro, consigliere redazionale di Limes, si occupa di Cina-Usa, Indo-Pacifico e America Latina.
En el programa de Mario Wainfeld, Victoria de Masi habló con el periodista, Sebastián Lacunza, quien recorrió el aporte del periódico Buenos Aires Herald a la democracia de nuestro país, y su compromiso con los derechos humanos. Además, abordó la figurad de la candidata a la vicepresidente de La Libertad Avanza, Victoria Villarruel, entre otros integrantes del espacio que encabeza Javier Milei. Sebastián Lacunza, licenciado en Comunicación de la UBA con posgrados en Flacso y la Universidad del País Vasco, es columnista desde la fundación de elDiarioAR y trabaja como corresponsal de medios extranjeros. Dirigió el Buenos Aires Herald entre 2013 y 2017 y fue editor en Ámbito Financiero. Escribió para The Washington Post, Il Manifesto, La Diaria, Anfibia y Página 12. Es autor de “El Testigo Inglés, Luces y sombras del Buenos Aires Herald” y “Pensar el Periodismo”, y coautor de “Wiki Media Leaks”.
Questa sera Netanyahu ha tenuto un discorso alla nazione, in cui ha affermato che "la data dell'ingresso nella Striscia sarà decisa a breve dal Gabinetto di Guerra". Con noi Alberto Negri, editorialista de Il Manifesto.Sgarbi indagato, la Meloni pronta a intervenire. Facciamo il punto con Barbara Fiammeri, commentatrice politica del Sole24Ore. Continua anche la guerra in Ucraina. Sentiamo Maurizio Fioravanti, generale di divisione, già comandante delle forze speciali italiane (Comando interforze per le Operazioni delle Forze Speciali). Serata di Champions per Milan e Lazio. Ci racconta tutto il nostro Dario Ricci.
00:20 Kapcsoljuk Szicíliát, ahol nem lehet élni a zajtól. Viszont a sajt és a herkentyű olcsó. 03:18 Uj Pétert becsapta a Google egy rizottóval. Bezzeg Cefalúban! Hogy válasszunk vendéglátóhelyet Olaszországban? A Gambero Rosso eredetileg az Il Manifesto nevű kommunista lap melléklete volt. A kiváló trattoria. 09:56 Turistacsapdák szegényeknek és gazdagoknak. Deutschlandsbergi buszkatasztrófa és Titan. 13:51 Tesla és Titan. Mi van a pisivel és a kakival? Szalutálás a klotyóra egy észt tengeralattjárón. Azért ha meghalsz, az átvágás. 20:14 A Kursk ajtaját bezzeg lehetett belülről nyitni. 21:23 Winkler Róbert megtekinti a Harley Davidson-találkozót. Bartha és Sulkowsky. Szent-Györgyi Albert, a pokol angyala. Lesz harleys utánpótlás? 25:19 Mennyi egy olcsó Harley? És a fullextra CVO? Hogy engedhette ezt meg magának egy kaliforniai proli 1953-ban? 28:20 A palermói robogóhelyzet. Olajos atléta érdekel? Honda SH vs Piaggio. 30:21 Palermói holtak a Kapucinusok katakombájában. Black metal kortárs művészet. Mumifikálás mint biznisz. 35:04 A világ legszebb múmiája. A kegyeletsértés és a turistalátványosság határmezsgyéje. Szépnagymamát már ki lehet állítani? 39:32 Ahol nem fotózhat a modern turista. Uj Péter olasz turistákat igazít el Olaszországban. 43:16 Dolly legújabb kalandjai a fradista állatvédőkkel. Borkai és a tetovált gyirmóti állatvédők. A szerb Leviathan fasiszta „állatvédői”. 46:24 Szikora Róbert vs. Alice Cooper. (Illetve: 2 in1 – Szikora Robi presents Alice Cooper's Poison by Varga Ferenc József.) 48:26 Tour de France – A peloton szívében. A peloton és a platoon ugyanonnan ered. A profi bringánál semmi sem veszélyesebb. 53:23 A Tour de France és a bringás szenvedés történelmi gyökerei. Tom Pidcock lefelé a Galibier-ről. A mountain bike-os múlt előnyei. See omnystudio.com/listener for privacy information.
La Thailandia ha detto addio al regime di Prayuth Chan-ocha nato dal golpe del 2014. Lo spoglio dei voti ha proclamato vincitore il partito di opposizione Move Forward, che ha ottenuto 151 seggi sui 500 in palio alla Camera nelle elezioni legislative. Ne abbiamo parlato con Lorenzo Lamperti, direttore editoriale di China Files, scrive anche per La Stampa e Il Manifesto.
Mentre gli Stati Uniti portano avanti le esercitazioni militari intorno a Taiwan, insieme alle Filippine e all'Australia, il presidente cinese Xi Jinping ha fatto appello alle sue forze armate perché "rafforzino l'addestramento in direzione di combattimenti veri". Ne abbiamo parlato con Lorenzo Patalano, docente di War and Strategy al Dipartimento di War Studies del King's College di Londra, e con Lorenzo Lamperti, direttore editoriale di Chinafiles, scrive anche per La Stampa e Il Manifesto.
Due giorni importantissimi, due giorni che ci hanno consegnato "cambiamenti che non si vedevano da cento anni", come Xi Jinping ha detto salutando Vladimir Putin stamane. Abbiamo parlato dei risultati dell'incontro tra i due capi di Stato con Lorenzo Lamperti, scrive su La Stampa e Il Manifesto, e Anna Kireeva, docente all'Istituto statale di Relazioni internazionali di mosca.
To enjoy all 100+ episodes, please subscribe on https://anchor.fm/turkish-learners-network/subscribe We publish new episodes weekly! Basit Türkçe ile Haberler / News in Simple Turkish by Turkish Learners Network Basit Türkçe ile Haberler'in yeni bölümüne hoş geldiniz. Ana kara: Mainland Onaylamak: v. Approve Asma Köprü: Suspension Bridge Boğaz: Strait, Throat Maliyet: Cost Öncelik: Priority Bugün 17 Mart 2023 Cuma. Sicilya Ana Karaya Bağlanacak İtalyan hükûmeti dün yeni bir proje onayladı. Bu proje ile 3,3 kilometrelik bir asma köprü inşa edilecek. Köprü, İtalya'nın güneybatısındaki Calabria bölgesindeki Messina Boğazı'na yapılacak. Bu şekilde, Sicilya'yı İtalyan ana karasına bağlayacak. Köprünün maliyeti yaklaşık 8 milyar avro olarak hesaplanıyor. Bu projenin finansmanı için İtalyan hükûmeti Avrupa Birliği'nden destek isteyebilir. İnşaat bittiğinde bu köprü dünyanın en uzun asma köprüsü olacak. İtalya, bu köprüyü yıllardır tartışıyordu. Köprünün yapılması için destek verenlere göre, İtalya'nın güney bölgeleri bu proje ile gelişecek. Projeye karşı çıkanlar ise, proje için gerekli para ile daha acil projeler yapmayı savunuyor. Ayrıca, proje bölgesinde deprem ve ekosistem riskleri var. Dünkü onaydan sonra sol görüşlü Il Manifesto gazetesi “Boğaz Köprüsü hayaleti yeniden ortaya çıktı” dedi. Sicilya bölgesinden La Sicilia gazetesi ise ‘'Köprü yeniden doğuyor'' manşetini kullandı. İtalya Altyapı Bakanı Matteo Salvini proje kararı hakkında “tarihî bir gün” dedi. Sicilya'yı İtalya'ya bağlama fikri MÖ (milattan önce) 200'lü yıllara kadar gidiyor. Diktatör Mussolini de 1942 yılında “savaştan sonra Sicilya'ya köprü yaptıracağım” dedi. 1970'lerde Sicilya ve İtalya arasında bir köprü, İtalyan hükûmetinin en büyük önceliklerinden biriydi. 2008'de Silvio Berlusconi hükûmeti de bu konuyu tekrar gündeme getirdi. Ama o yıllardaki ekonomik kriz nedeniyle proje durdu. Dinlediğiniz için teşekkürler! Lütfen bu bölümü Türkçe öğrenen diğer kişilerle de paylaşın! Yeni bölümde görüşmek dileğiyle, hoşça kalın!
Si parla di come vedere su 1Password tutti i siti su cui è possibile attivare la 2FA, di un'alternativa ad UptimeRobot, delle espressioni regolari, di biciclette elettriche, delle gestures per Apple Watch, della beta di WhatsApp per Apple Silicon e di...
Parlando di emotività maschile con lo psicologo Alberto Penna
La visita in Cina del segretario di Stato americano Antony Blinken è a rischio per via della comparsa di un misterioso pallone aerostatico nei cieli del Montana. La Cina per ora ha comunicato che si tratta di una tecnologia per le misurazioni meteorologiche. Ne abbiamo parlato con Mario Del Pero, docente a SciencePo, e con Lorenzo Lamperti, giornalista, collabora con La Stampa, Il Manifesto, Affari Italiani.
Migliaia di fedeli dell'ex presidente Jair Bolsonaro hanno occupato e vandalizzato i palazzi del potere, poi sgomberati, a Brasilia. Lula promette di punire i responsabili e di proteggere le istituzioni democratiche. Ne parliamo con Federico Nastasi, giornalista freelance, collabora con Il Manifesto, l'Espresso e El País, e con Antonella Mori, responsabile del programma America Latina di ISPI.