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Il Senato ha approvato il disegno di legge (ddl) sull'autonomia differenziata proposto da Roberto Calderoli della Lega che ha dedicato la riforma a Roberto Maroni, esponente leghista scomparso, coinvolto nei precedenti tentativi di riforma federalista, tra esultanze leghiste e contestazioni dell'opposizione, che si è espressa anche attraverso il canto dell'inno nazionale. Il ddl, che adesso passa alla Camera, prevede che le regioni possano legiferare in modo autonomo in diverse materie, incluse sanità e istruzione, ma non senza dibattito: il PD e il Movimento 5 Stelle temono che non garantisca la necessaria equità nelle risorse e nei livelli essenziali di prestazione. Il governo ha tempo due anni per definire questi livelli. Nel testo uscito da Palazzo Madama (A.S. n. 615), l'art. 2, comma 2, introduce la facoltà (un'arma politica ricattatoria non irrilevante) per il Presidente del Consiglio di limitare gli ambiti materiali sui dovrà concentrarsi la successiva Intesa tra lo Stato e la Regione a Statuto ordinario interessata ad ottenere “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia”. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/shortcaster/message
Cori gospel, il silenzio militare, la foto in barca a vela e un suo brano. Tra gli applausi della folla, Varese ha salutato per l'ultima volta Roberto Maroni, scomparso il 22 novembre all'età di 67 anni. Ai funerali di Stato, nella Basilica di San Vittore, hanno portato il loro abbraccio, tra gli altri, il premier Giorgia Meloni, i presidenti di Camera e Senato e i ministri. xa1/mgg/gsl
Cori gospel, il silenzio militare, la foto in barca a vela e un suo brano. Tra gli applausi della folla, Varese ha salutato per l'ultima volta Roberto Maroni, scomparso il 22 novembre all'età di 67 anni. Ai funerali di Stato, nella Basilica di San Vittore, hanno portato il loro abbraccio, tra gli altri, il premier Giorgia Meloni, i presidenti di Camera e Senato e i ministri. xa1/mgg/gsl
Una bara di legno ricoperta di fiori bianchi. È stato preparato così il feretro che questa mattina (venerdì 25 novembre) all'interno della basilica di San Vittore a Varese ha portato verso l'ultimo saluto l'ex ministro Roberto Maroni.
Roberto Maroni è morto dopo una grave malattia. Si era ritirato dalla politica nel 2018 ma per più di vent'anni è stato un volto importante delle istituzioni italiane e un membro della Lega fin dalla sua nascita. Oggi ricostruiamo la sua storia
Con un minuto di silenzio seguito da un lungo applauso l'Aula della Camera ha commemorato Roberto Maroni, ex segretario della Lega morto il 23 novembre all'età di 67 anni. Il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha ricordato la lunga carriera da deputato di Maroni, oltre ai suoi incarichi di governo, sottolineandone l'impegno per le riforme, la carica umana e la sua continua ricerca del dialogo, "unanimemente riconosciuti".sat/gsl (Fonte video: Camera dei deputati)
È morto questa mattina (22 novembre) a 67 anni Roberto Maroni. L'ex ministro ed ex segretario della Lega era malato da tempo e si era ritirato dalla vita politica attiva nel 2021, cioè da quando le sue condizioni di salute si erano aggravate.
"Dedicheremo a lui, che fu innovatore anche al ministero del Welfare, l'avvio della riforma delle pensioni". Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, ricordando Roberto Maroni, scomparso all'età di 67 anni.xb1/sat/gtr
"E' una giornata tristissima per me anche perché è un'amicizia che è partita quando eravamo ragazzi, quando ci trovavamo per parlare del lavoro da avvocati che avevamo iniziato entrambi, andavamo a giocare al pallone, facevamo tante trasferte. E' un momento in cui iniziava la nostra vita piena di entusiasmo, poi abbiamo continuato anche con la comunanza politica". Con queste parole il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ricorda Roberto Maroni.xb5/trl/gsl
"E' una giornata tristissima per me anche perché è un'amicizia che è partita quando eravamo ragazzi, quando ci trovavamo per parlare del lavoro da avvocati che avevamo iniziato entrambi, andavamo a giocare al pallone, facevamo tante trasferte. E' un momento in cui iniziava la nostra vita piena di entusiasmo, poi abbiamo continuato anche con la comunanza politica". Con queste parole il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ricorda Roberto Maroni.xb5/trl/gsl
Nel corso della conferenza stampa sulla manovra di bilancio, il ministro dell'Economia, parlando del bonus per chi decide di restare al lavoro dopo i 62 anni di età e 41 anni di contributi, si è commosso ricordando Roberto Maroni, suo compagno di partito ed ex ministro del Welfare scomparso all'età di 67 anni.sat/gsl (Fonte video: Palazzo Chigi)
Le prime pagine dei principali quotidiani nazionali commentate in rassegna stampa da Davide Giacalone. La legge di bilancio 2022-23, il decreto Rave e i costi altissimi dei veterinari. Ospite questa mattina, Carlo Tarallo, giornalista de La Verità. E' stata l'occasione per commentare e analizzare con un grande esperto le notizie del giorno, che figurano sulle pagine dei principali quotidiani italiani. Don Antonio Mazzi, fondatore della comunità Exodus, regala ogni giorno un pensiero, un suggerimento, una frase agli ascoltatori di RTL 102.5. In questo periodo tanti italiani stanno pensando come trascorrere le vacanze di Natale, magari cominciando a prenotare qualche giorno, nell'ottica anche di un breve pernottamento fuori città. Tutto ciò impatta, comunque, sui rincari scattati nel settore turistico, alle prese con il caro bollette. Ne ha parlato questa mattina, con Simona Tedesco, direttrice di Dove. I mondiali del Qatar. Analisi e commenti alla luce dei risultati di ieri, con uno sguardo sulle partite in programma quest'oggi, con Paolo Pacchioni e Massimo Caputi. Si apre parlando della notizia appena arrivata in studio, della morte di Roberto Maroni, poi spazio alla politica. Ieri sera si è tenuto a Roma il Consiglio dei Ministri. Riflettori sui principali provvedimenti contenuti nella manovra 2022-2023. Ne ha parlato questa mattina, Giovanni Donzelli, deputato e responsabile nazionale dell'organizzazione di Fratelli d'Italia. Non Stop News, con Giusi Legrenzi, Enrico Galletti e Massimo Lo Nigro.
A cura di Daniele Biacchessi A poche ore dall'esito delle elezioni politiche, Matteo Salvini è sotto processo dopo i magri risultati della Lega ottenuti in varie parti del Nord, in particolare in Lombardia, Piemonte e Veneto, dove l'elettorato del Carroccio è passato armi e bagagli a Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia. Qualche analista parla della rivolta della vecchia Lega, con Umberto Bossi fuori dal Parlamento dopo 35 anni, e Roberto Maroni che chiede la testa del segretario. In realtà le cose non stanno così. Il malessere dell'elettorato leghista è molto più profondo del mero tatticismo delle varie componenti del partito. In primis va analizzato il voto. Alle elezioni del 2018, la Lega aveva totalizzato alla Camera il 17,4% con 73 seggi e al Senato il 17,6% con 37 seggi. Questo risultato ha permesso a Salvini di governare fino all'estate del 2019 con il M5s, allora primo partito. Da quel momento la Lega di Salvini ha rappresentato la trazione politica del centrodestra e il suo successo ha conquistato le regionali e le elezioni comunali successive, poi il lento declino a beneficio di Fdl. L'appoggio al Governo di Mario Draghi, la subalternità rispetto a Giorgia Meloni, la smania di protagonismo e la mancanza di lucidità politica, hanno trasformato Salvini in una comparsa. E puntuale è arrivato il responso delle urne. Nel 2022 la Lega è poca cosa: 8,9% in Senato, ancora di meno, 8,5% alla Camera. Nella sua prima conferenza stampa Salvini ha glissato sulla totale disfatta del sua leadership, facendo i complimenti a Giorgia Meloni che però ha escluso ogni incarico al segretario della Lega, specie il delicato ministero dell'Interno. Oggi la Lega giunge ad un bivio: rimanere una minoranza del centrodestra oppure ritrovare un ruolo centrale nella coalizione con una nuova leadership capace di traghettare il dopo Salvini. Credits: Agenzia Fotogramma
A cura di Daniele Biacchessi A poche ore dall'esito delle elezioni politiche, Matteo Salvini è sotto processo dopo i magri risultati della Lega ottenuti in varie parti del Nord, in particolare in Lombardia, Piemonte e Veneto, dove l'elettorato del Carroccio è passato armi e bagagli a Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia. Qualche analista parla della rivolta della vecchia Lega, con Umberto Bossi fuori dal Parlamento dopo 35 anni, e Roberto Maroni che chiede la testa del segretario. In realtà le cose non stanno così. Il malessere dell'elettorato leghista è molto più profondo del mero tatticismo delle varie componenti del partito. In primis va analizzato il voto. Alle elezioni del 2018, la Lega aveva totalizzato alla Camera il 17,4% con 73 seggi e al Senato il 17,6% con 37 seggi. Questo risultato ha permesso a Salvini di governare fino all'estate del 2019 con il M5s, allora primo partito. Da quel momento la Lega di Salvini ha rappresentato la trazione politica del centrodestra e il suo successo ha conquistato le regionali e le elezioni comunali successive, poi il lento declino a beneficio di Fdl. L'appoggio al Governo di Mario Draghi, la subalternità rispetto a Giorgia Meloni, la smania di protagonismo e la mancanza di lucidità politica, hanno trasformato Salvini in una comparsa. E puntuale è arrivato il responso delle urne. Nel 2022 la Lega è poca cosa: 8,9% in Senato, ancora di meno, 8,5% alla Camera. Nella sua prima conferenza stampa Salvini ha glissato sulla totale disfatta del sua leadership, facendo i complimenti a Giorgia Meloni che però ha escluso ogni incarico al segretario della Lega, specie il delicato ministero dell'Interno. Oggi la Lega giunge ad un bivio: rimanere una minoranza del centrodestra oppure ritrovare un ruolo centrale nella coalizione con una nuova leadership capace di traghettare il dopo Salvini. Credits: Agenzia Fotogramma
A cura di Daniele Biacchessi A poche ore dall'esito delle elezioni politiche, Matteo Salvini è sotto processo dopo i magri risultati della Lega ottenuti in varie parti del Nord, in particolare in Lombardia, Piemonte e Veneto, dove l'elettorato del Carroccio è passato armi e bagagli a Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia. Qualche analista parla della rivolta della vecchia Lega, con Umberto Bossi fuori dal Parlamento dopo 35 anni, e Roberto Maroni che chiede la testa del segretario. In realtà le cose non stanno così. Il malessere dell'elettorato leghista è molto più profondo del mero tatticismo delle varie componenti del partito. In primis va analizzato il voto. Alle elezioni del 2018, la Lega aveva totalizzato alla Camera il 17,4% con 73 seggi e al Senato il 17,6% con 37 seggi. Questo risultato ha permesso a Salvini di governare fino all'estate del 2019 con il M5s, allora primo partito. Da quel momento la Lega di Salvini ha rappresentato la trazione politica del centrodestra e il suo successo ha conquistato le regionali e le elezioni comunali successive, poi il lento declino a beneficio di Fdl. L'appoggio al Governo di Mario Draghi, la subalternità rispetto a Giorgia Meloni, la smania di protagonismo e la mancanza di lucidità politica, hanno trasformato Salvini in una comparsa. E puntuale è arrivato il responso delle urne. Nel 2022 la Lega è poca cosa: 8,9% in Senato, ancora di meno, 8,5% alla Camera. Nella sua prima conferenza stampa Salvini ha glissato sulla totale disfatta del sua leadership, facendo i complimenti a Giorgia Meloni che però ha escluso ogni incarico al segretario della Lega, specie il delicato ministero dell'Interno. Oggi la Lega giunge ad un bivio: rimanere una minoranza del centrodestra oppure ritrovare un ruolo centrale nella coalizione con una nuova leadership capace di traghettare il dopo Salvini. Credits: Agenzia Fotogramma
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Inizia venerdì 4 settembre a Villa D'Este di Cernobbio, per concludersi domenica 6 settembre, la 46° edizione dell'annuale Forum: "LO SCENARIO DI OGGI E DI DOMANI PER LE STRATEGIE COMPETITIVE". Nonostante i vincoli sanitari ancora in corso il Forum ha deciso di riconfigurare l'evento diventando phygital (in parte fisica e in parte digitale). Tra i partecipanti: Paolo Gentiloni, Bruno Le Maire, Josep Borrell Fontelles, Carlo Cottarelli, Elsa Fornero, Enrico Letta, Roberto Maroni, Corrado Passera, Matteo Salvini, Geert Wilders. Ma anche esponenti del governo: Nunzia Catalfo, Paola De Micheli, Luigi Di Maio, Alfonso Bonafede, Roberto Gualtieri, Luciana Lamorgese, Paola Pisano. Focus economia domani trasmetterà in diretta dall'evento. Aspi, Atlantia e Cdp verso l'intesa Sembra in dirittura di arrivo l'accordo tra Atlantia e Cassa Depositi e Prestiti per il riassetto di Aspi. Ieri si è infatti tenuta una riunione tra la squadra dell'ad di Cdp Fabrizio Palermo e quella dell'ad di Atlantia Carlo Bertazzo, in cui sembra che le posizioni si siano molto avvicinate. Oggi si è anche riunito il Cda di Atlantia per avviare il piano di uscita della holding dal capitale di Aspi, un via libera fondamentale alla luce del piano di riassetto su cui stanno ragionando Atlantia e Cdp. Il consiglio ha deliberato una scissione sino all'88%, che garantisce un ampio margine di manovra. Ma la società ha anche indicato che permane comunque l'ipotesi di vendita diretta dell'intera quota. A questo punto il negoziato tra Atlantia e Cdp entra nel vivo. Dl semplificazioni arriva in Senato Si conclude con 200 emendamenti approvati la lunga maratona per l'approvazione del decreto legge semplificazioni nelle commissioni Affari Costituzionali e Lavori pubblici del Senato. Il testo è quindi pronto e sarà trasformato oggi in un maxiemendamento che sarà votato domani con voto di fiducia al Senato. È stata una maratona durissima, con una grande tensione nella maggioranza, in più occasioni spaccata fra un asse Pd-Italia Viva e un asse M5s-Leu, soprattutto sui temi della rigenerazione urbana e sui temi ambientali. Ospiti: Valerio De Molli, amministratore delegato The European House Ambrosetti, Laura Galvagni, Il Sole 24 Ore, Alberto Orioli, vicedirettore del Sole 24 Ore
Inizia venerdì 4 settembre a Villa D'Este di Cernobbio, per concludersi domenica 6 settembre, la 46° edizione dell'annuale Forum: "LO SCENARIO DI OGGI E DI DOMANI PER LE STRATEGIE COMPETITIVE". Nonostante i vincoli sanitari ancora in corso il Forum ha deciso di riconfigurare l'evento diventando phygital (in parte fisica e in parte digitale). Tra i partecipanti: Paolo Gentiloni, Bruno Le Maire, Josep Borrell Fontelles, Carlo Cottarelli, Elsa Fornero, Enrico Letta, Roberto Maroni, Corrado Passera, Matteo Salvini, Geert Wilders. Ma anche esponenti del governo: Nunzia Catalfo, Paola De Micheli, Luigi Di Maio, Alfonso Bonafede, Roberto Gualtieri, Luciana Lamorgese, Paola Pisano. Focus economia domani trasmetterà in diretta dall'evento. Aspi, Atlantia e Cdp verso l'intesa Sembra in dirittura di arrivo l'accordo tra Atlantia e Cassa Depositi e Prestiti per il riassetto di Aspi. Ieri si è infatti tenuta una riunione tra la squadra dell'ad di Cdp Fabrizio Palermo e quella dell'ad di Atlantia Carlo Bertazzo, in cui sembra che le posizioni si siano molto avvicinate. Oggi si è anche riunito il Cda di Atlantia per avviare il piano di uscita della holding dal capitale di Aspi, un via libera fondamentale alla luce del piano di riassetto su cui stanno ragionando Atlantia e Cdp. Il consiglio ha deliberato una scissione sino all'88%, che garantisce un ampio margine di manovra. Ma la società ha anche indicato che permane comunque l'ipotesi di vendita diretta dell'intera quota. A questo punto il negoziato tra Atlantia e Cdp entra nel vivo. Dl semplificazioni arriva in Senato Si conclude con 200 emendamenti approvati la lunga maratona per l'approvazione del decreto legge semplificazioni nelle commissioni Affari Costituzionali e Lavori pubblici del Senato. Il testo è quindi pronto e sarà trasformato oggi in un maxiemendamento che sarà votato domani con voto di fiducia al Senato. È stata una maratona durissima, con una grande tensione nella maggioranza, in più occasioni spaccata fra un asse Pd-Italia Viva e un asse M5s-Leu, soprattutto sui temi della rigenerazione urbana e sui temi ambientali. Ospiti: Valerio De Molli, amministratore delegato The European House Ambrosetti, Laura Galvagni, Il Sole 24 Ore, Alberto Orioli, vicedirettore del Sole 24 Ore
«Io ho governato 17 anni, ma sono scaduti nel 2012. Io ho costruito una sanità di assoluta eccellenza sia nel campo ospedaliero sia nel campo della medicina di territorio. Dopo di me è arrivato qualcuno che nessuno cita mai, che ha governato 5 anni e ha cambiato profondamente e in peggio la sanità di Formigoni». Così l'ex presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, intervenendo a Iceberg Lombardia su Telelombardia, la sua prima ospitata in tv dopo l'uscita dal carcere di Bollate, facendo riferimento al suo successore alla presidenza della Lombardia, Roberto Maroni. «La sanità che ho costruito era una eccellenza, molto forte sul piano ospedaliero sia sulla medicina di territorio, in particolare i medici di base. Dopo di me è stata fatta una riforma che ha indebolito fortemente la medicina di territorio, proprio quella di cui c'era bisogno quando siamo stati investiti dallo tsunami del coronavirus», ha detto ancora Formigoni.
Il vicepresidente del Consiglio «ha un ruolo politico e non operativo» ma visto che il premier incaricato Giuseppe Conte ha annunciato che «il suo sarà un governo di novità, non credo che voglia avere la figura del vicepremier, perché sarebbe una riedizione dello schema del governo gialloverde. Se alla fine lo vorrà attribuire al Pd, sarà per compensare l'assenza che ha questo partito di presidenze di commissioni parlamentari. Ma allora sarebbe veramente un'operazione da Prima Repubblica in puro stile manuale Cencelli». Lo ha detto l'ex ministro leghista, Roberto Maroni, all'Adnkronos. «Quello di vicepremier era ed è un ruolo più propriamente politico, un modo per creare un equilibrio tra le forze politiche della maggioranza, per dire: caro presidente del Consiglio, devi condividere le tue decisioni con il resto dei partiti che ti sostengono,» ha spiegato Maroni.
In studio Roberto Maroni.Al telefono Dori Ghezzi !
Roberto Maroni, Ugo Parolo, Elisabetta Parravicini, Vincenzo Torti, Annibale Salsa, Luca Grimaldi, Simone Moro
Roberto Maroni, Ugo Parolo, Elisabetta Parravicini, Vincenzo Torti, Annibale Salsa, Luca Grimaldi, Simone Moro
Referendum autonomia: intervista al presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni. Istat, aumenta l’aspettativa di vita degli italiani e dal 2019 si andrà in pensione a 67 anni. Ma i sindacati chiedono lo stop dell’aumento automat...
Martedì 13 giugno il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato a maggioranza una mozione presentata dalla Lega Nord e intitolata Criticità in relazione all'attività di volontariato. Il documento, firmato da 13 consiglieri leghisti, che sostengono la Giunta guidata da Roberto Maroni, mette in relazione l'attività di volontariato portata avanti con minori da quattro richiedenti asilo e il rischio per la sicurezza dei minori stessi.L'iniziativa dei consiglieri leghisti parte dall'esperienza di Treviglio, dove l'Istituto Cameroni ha aderito a un progetto della Prefettura realizzato in collaborazione con Caritas e Cooperativa Ruah impiegando un richiedente asilo in servizi di facchinaggio, e quella di Arcore, dove tre profughi hanno aiutato nelle attività di accompagnamento ai bambini delle scuola elementari con il servizio pedibus.La consigliera leghista Silvana Saita, prima firmataria della mozione, spiega che «si è semplicemente chiesto alla Giunta di informare i Comuni e gli Uffici Scolastici a verificare con rigore i requisiti dei volontari che svolgeranno servizi sensibili per proteggere e garantire i minori», visto che «ci sono delle leggi precise a garanzia dei minori, che devono sempre avere accanto degli adulti con alle spalle un percorso rigoroso, come il decreto Minniti dell'aprile 2017 che pone grande attenzione sull'impiego dei richiedenti protezione internazionale in attività socialmente utili, o la Direttiva Europea in vigore dal 2014 che pone norme rigorose per la lotta contro l'abuso e lo sfruttamento dei minori».
OSPITI: Martin Schulz, Paolo Gentiloni, Paolo Magri, Sara Antonelli, Giorgio Napolitano, Roberto Maroni, Gianfranco Fini
OSPITI: Gianfranco Fini, Roberto Maroni, Marta Dassù, Federica Mogherini, Sara Antonelli, Marc Innaro,
con: MARIO GIRO (viceministro degli Esteri), ROBERTO MARONI (presidente Regione Lombardia), FILIPPO BUBBICO (viceministro degli Interni), CHRISTOPHER HEIN (portavoce e consigliere strategico del Consiglio Italiano per i Rifugiati), FABIO SANFILIPPO (giornalista del Gr Rai appena tornato dal confine tra Grecia e Macedonia)
Oggi parliamo di diritti in Localmente Mosso. Partiamo dal diritto alla casa, proviamo a capire cosa può cambiare con la riforma della legge sulle case popolari che ha pensato la Regione di Roberto Maroni, poi andiamo a Sesto San Giovanni, nel residence sociale Aldo dice 26 x 1 con il reportage di Chiara Ronzani. Infine diritti umani, tra un mese a Milano comincia un festival tutto dedicato a loro.
Oggi parliamo di diritti in Localmente Mosso. Partiamo dal diritto alla casa, proviamo a capire cosa può cambiare con la riforma della legge sulle case popolari che ha pensato la Regione di Roberto Maroni, poi andiamo a Sesto San Giovanni, nel residence sociale Aldo dice 26 x 1 con il reportage di Chiara Ronzani. Infine diritti umani, tra un mese a Milano comincia un festival tutto dedicato a loro.
Ticket proporzionali al reddito, la proposta arriva da un Roberto Maroni che ha seri problemi di immagine sulla riforma sanitaria. Se ne sa ancora molto poco, stamattina proviamo a capirne di più. Poi parliamo di bike sharing in Lombardia, andiamo al funerale di Cesare Maldini e ci ascoltiamo una recensione di Luca Crovi per la rubrica GialloNaviglio.
Ticket proporzionali al reddito, la proposta arriva da un Roberto Maroni che ha seri problemi di immagine sulla riforma sanitaria. Se ne sa ancora molto poco, stamattina proviamo a capirne di più. Poi parliamo di bike sharing in Lombardia, andiamo al funerale di Cesare Maldini e ci ascoltiamo una recensione di Luca Crovi per la rubrica GialloNaviglio.
con: Roberto Maroni governatore Regione Lombardia, Vinicio Peluffo del PD memnbro della Commissione Parlamentare Attività Produttive
con: Ettore Greco direttore IAI, Fiorella Rathaus direttrice CIR, Roberto Maroni presidente regione Lombardia, Sergio Chiamparino presidente regione Piemonte
con: Roberto Maroni presidente regione Lombardia, Peter Sutherland rappresentante speciale del segretario generale dell'ONU per le migrazioni, Mario Morcone prefetto e capo dipartimento di immigrazione e libertà civili del Ministero dell'Interno
con: Valentina Aisa da Catania, Flavio DiGiacomo portavoce OIM, Sergio Chiamparino presidente regione Piemonte, Roberto Maroni presidente regione Lombardia
Conduce Giancarlo Loquenzi,scheda di Daniela Mecenate. Ospiti: Piero Fassino (sindaco di Torino e presidente Anci), Roberto MAroni (presidente regione Lomabrdia).
Conduce Giancarlo Loquenzi,scheda di Daniela Mecenate. Ospiti: Piero Fassino (sindaco di Torino e presidente Anci), Roberto Maroni (presidente regione Lomabrdia),ascoltatori.
Tra gli ospiti:Antonio Lareno responsabile Expo Cgil, Roberto Maroni, Governatore della Lombardia - Collegamenti con i nostri inviati: Bruno Sokolowicz e Carlo Cianetti.
Due anni (quasi) di governo di Roberto Maroni, quali promesse sono state mantenute? Dove ha fallito il presidente leghista? Ne parliamo con l'ex sfidante Umberto Ambrosoli, l'economista Marco Vitale e gli ascoltatori
Due anni (quasi) di governo di Roberto Maroni, quali promesse sono state mantenute? Dove ha fallito il presidente leghista? Ne parliamo con l'ex sfidante Umberto Ambrosoli, l'economista Marco Vitale e gli ascoltatori
con: Angelo Mastrandrea de ilManifesto, Matteo Salvini segretario LN, Maurizio Belpietro direttore Libero, Roberto Maroni governatore Lombardia
la campagna di Amnesty International per chiedere all'Europa più protezione per migranti e rifugiati, ne parliamo con Riccardo Noury responsabile italiano di Amnesty - Roberto Maroni un anno dopo, il bilancio di un anno di governo in Ragione Lombardia, con le opposizioni (Alessandro Alfieri segretario regionale PD e Paola Macchi portavoce M5S) - sabato e domenica le Giornate di Primavera del Fai, centinaia i luoghi che saranno aperti al pubblico, a Milano tra gli altri il Velodromo Vigorelli e l'Albergo Diurno di porta Venezia - lo sciopero di taxisti contro la "concorrenza sleale" di Uber
la campagna di Amnesty International per chiedere all'Europa più protezione per migranti e rifugiati, ne parliamo con Riccardo Noury responsabile italiano di Amnesty - Roberto Maroni un anno dopo, il bilancio di un anno di governo in Ragione Lombardia, con le opposizioni (Alessandro Alfieri segretario regionale PD e Paola Macchi portavoce M5S) - sabato e domenica le Giornate di Primavera del Fai, centinaia i luoghi che saranno aperti al pubblico, a Milano tra gli altri il Velodromo Vigorelli e l'Albergo Diurno di porta Venezia - lo sciopero di taxisti contro la "concorrenza sleale" di Uber
Sono Intervenuti in questa puntata:Gov.Roberto Maroni,Margherita de Bac,Gigi Proietti
Il 4 settembre il ministro dell'Interno Roberto Maroni venne a Treviso. In quel periodo si parlava anche di una moschea per i molti musulmani della provincia; o meglio, si parlava di un luogo in città nel quale i musulmani potessero pregare. Maroni non disse alcuna parola definitiva, anzi, scaricò ogni decisione sul sindaco, sostenendo che era compito dell'amministrazione quello di concedere autorizzazioni per edifici di culto. Il giorno dopo Gentilini, aggiungendo anche un misterioso accenno a un «fatto bilaterale fra lo Stato italiano e altri Stati», disse che delle parole di Maroni non gliene fregava nulla: «Io non farò mai...