Podcast appearances and mentions of Federica Mogherini

Play Episode Listen Later Jun 19, 2018 8:42

Pandora TVLa Russia vende d’un colpo metà del suo credito verso gli USA La Russia, in modo del tutto inatteso, ha venduto 47,5 miliardi di dollari di certificati di credito del Tesoro americano. Ne aveva 96,2, quindi ha quasi dimezzato. Il significato di una tale clamorosa svolta non è ancora chiaro, sebbene il suo contenuto politico appaia evidente. Come non meno evidente è l’inizio della guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti. Mai in precedenza la Russia aveva fatto una mossa di tale portata, sebbene fosse in corso un graduale e sistematico processo di riduzione dell’investimento russo in dollari fin dal 2013. Allora il volume del credito russo presso la Federal Reserve era di oltre 150 miliardi di dollari. Ora la Russia è scesa al 22-esimo posto tra i creditori, al livello della Svezia e dell’Olanda.La Germania si spacca Prosegue la profonda crisi di governo che scuote la Germania e la Grosse Coalition a soli tre mesi dalla sua installazione. Due elementi hanno provocato la presa di posizione di Seehofer che ha accelerato la crisi: l’avvicinarsi delle elezioni di ottobre in Baviera dove la Csu rischia di perdere la maggioranza assoluta a favore delle posizioni anti-immigrazione di AfD; e la nascita di un “asse”promosso dall’Italia di Matteo Salvini che vede tra i leaders il premier ungherese Viktor Orban e il cancelliere austriaco Sebastian Kurz. L’immigrazione spacca dunque l’Europa. Italia contro Francia, Spagna contro Italia, Austria e Ungheria contro tutti e ora cristiano-sociali tedeschi contro cristiano-democratici tedeschi. Una diatriba potenzialmente più devastante di quelle transfrontaliere che rischia di produrrebbe il collassamento della coalizione tedesca, che farebbe perdere alla Merkel la maggioranza in Parlamento. Il CSU ha fretta, tant'e' vero che ha programmato per oggi una riunione per decidere il da farsi, nonostante i toni sulla stampa si siano leggermente distesi durante il weekend: "Nessuno nel CSU ha interesse nel mandare via la premier o distruggere la coalizione”, commenta Seehofer intervistato dal Bild am Sonntag, "quello che vogliamo e' una soluzione a lungo termine che consenta di rigettare i rifugiati al confine”. Seehofer ha già condiviso alcune valutazioni con Salvini che domani, martedì 19 giugno, incontrerà il ministro austriaco, Herbert Kickl. Mentre il premier italiano, Giuseppe Conte, oggi incontra Angela Merkel, dopo avere fatto visita a Emmanuel Macron venerdì scorso. Donald Trump, concentrato nella sua guerra economica che mira a riequilibrare la bilancia commerciale USA, in un'intervista a Fox News, parlando di Giuseppe Conte, ha chiosato: "Sembra che essere duri sull'immigrazione ora paghi”.Che ne sarà dei migranti sbarcati in Spagna? La nave Aquarius, di Sos Méditerranée e Medici Senza Frontiere, e' sbarcata ieri, in mondovisione, nel porto spagnolo di Valencia assieme alle italiane Dattilo, della Guardia Costiera e Orione, della Marina Militare. A bordo delle tre imbarcazioni, 630 rifugiati provenienti da 26 paesi diversi. I richiedenti asilo sarranno identificati e registrati ed otterranno un permesso temporaneo di 45 giorni. Dopo di che, l’ignoto. Si prevede anche il silenzio mediatico. La Francia di Macron, che si rifiuta di accogliere rifugiati via mare, si e' dimostrata pronta ad accogliere via terra parte parte degli sbarcati. "Chiederemo alle nostre navi, alla Guardia costiera di stare più vicini alle coste italiane, perchè in Mediterraneo ci sono tanti Paesi che possono intervenire, il Nord Africa, Francia, Spagna, Francia, Portogallo: non possiamo permetterci di portare mezza Africa sul territorio italiano" Così il ministro dell'Interno, Matteo Salvini nel programma 'L'arena' su La7. Interpellato dal Corriere della Sera, il Ministro continua: "Il governo italiano promuoverà interventi di sviluppo in Africa, per arginare l'immigrazione verso l'Europa. Non stiamo facendo niente di eccezionale ma qualcosa di assolutamente normale (...). Lo facciamo educatamente ma è finita la pacchia per i trafficanti di esseri umani che stanno facendo far soldi alle cooperative e alle ong." Il primo Ministro Giuseppe Conte insiste nel rivedere gli accordi di Dublino che impongono al paese in cui avviene lo sbarco il dovere di fornire asilo, senza distribuire le responsabilita' fra i paesi membri dell'Unione. Continua il supporto francese all’Arabia Saudita nello Yemen Le truppe della coalizione araba a guida saudita hanno occupato l'aeroporto di al-Hudayda dopo due giorni di combattimenti. Lo hanno riferito, sabato, membri dell'entourage del presidente yemenita in esilio, Mansour Hadi. Ma e' del giorno seguente la notizia, diffusa da fonti Houthi, del ripristino del controllo sull'aeroporto a seguito di un contrattacco. Sul terreno al fianco delle truppe emiratine, stando a quanto scrive Le Figaro citando due fonti militari, ci sarebbero anche uomini delle forze speciali francesi, ma non e' chiaro se siano direttamente coinvolti negli scontri. La notizia e' stata recentemente comunicata anche da una fonte parlamentare francese, mentre nessuna conferma, ne' smentita, arriva dal ministero della Difesa di Parigi. Nel frattempo, la situazione umanitaria si fa sempre piu' grave, tanto che il Consiglio di sicurezza dell'Onu, riunitosi giovedi', ha chiesto alle parti in conflitto di permettere il transito dei convogli umanitari dai porti di al-Hudayda e di al-Salif. Il Consiglio di sicurezza si riunira' nuovamente oggi, a porte chiuse, con la partecipazione dell'inviato speciale dell'Onu per lo Yemen, Martin Griffiths, che aggiornera' gli Stati membri sulle trattative con gli Houthi a Sana'a per il trasferimento di al-Hudayda sotto l'amministrazione indipendente dell’Onu. Contrari gli Emirati Arabi. Macedonia del Nord: UE e Nato aprono un’altra crisi nei Balcani Nonostante il dissenso del presidente macedone, Gjorge Ivanov, i ministri degli Esteri di Atene e di Skopje hanno firmato, domenica 17 giugno, l'accordo sulla ridenominazione dell'ex repubblica jugoslava in "Macedonia del Nord". Con loro, anche il vice Segretario generale delle Nazioni Unite, Rosemary DiCarlo, il capo della diplomazia europea, Federica Mogherini e il commissario europeo per l'allargamento, Johannes Hahn. Per diventare effettivo, il documento dovra' prima passare all'esame dei due Parlamenti, ed essere sottoposto a referendum popolare in Macedonia. Ma gia' montano le proteste. Alla cerimonia di domenica sul Lago di Prespa, al confine tra i due Stati, la polizia ha circondato 500 manifestanti greci, contro di loro granate e gas lacrimogeni. Stesso scenario, domenica, a Skopje, dove sono rimaste ferite 7 persone, e sabato, ad Atene, mentre il Parlamento discuteva una mozione di sfiducia al governo Tsipras proposta dal partito di opposizione "Nuova Democrazia". Poi conclusasi con un buco nell'acqua. L'approvazione dell'accordo resta incerta, osteggiata anche dal ministro della Difesa greco, Panos Kammenos, che nel voto parlamentare ha sfiduciato il suo governo. L’India aumenta i dazi sui prodotti americani Nuova Delhi cancella le agevolazioni tariffarie su 30 categorie di prodotti americani, per un importo pari a quello dei dazi Usa sull'acciaio e sull'alluminio indiani. Ovvero, circa 241 milioni di dollari. Le nuove misure riguarderebbero, per ora, motocicli, alcuni prodotti del ferro e dell'acciaio, acido borico e lenticchie. Ma Nuova Delhi si riserva il diritto di aumentare, "se necessario”, le tariffe anche su altre categorie di merci.

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PTV News 18.06.18 - La Russia vende d’un colpo metà del suo credito verso gli USA

Play Episode Listen Later Jun 18, 2018 8:42

Pandora TVLa Russia vende d’un colpo metà del suo credito verso gli USA La Russia, in modo del tutto inatteso, ha venduto 47,5 miliardi di dollari di certificati di credito del Tesoro americano. Ne aveva 96,2, quindi ha quasi dimezzato. Il significato di una tale clamorosa svolta non è ancora chiaro, sebbene il suo contenuto politico appaia evidente. Come non meno evidente è l’inizio della guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti. Mai in precedenza la Russia aveva fatto una mossa di tale portata, sebbene fosse in corso un graduale e sistematico processo di riduzione dell’investimento russo in dollari fin dal 2013. Allora il volume del credito russo presso la Federal Reserve era di oltre 150 miliardi di dollari. Ora la Russia è scesa al 22-esimo posto tra i creditori, al livello della Svezia e dell’Olanda.La Germania si spacca Prosegue la profonda crisi di governo che scuote la Germania e la Grosse Coalition a soli tre mesi dalla sua installazione. Due elementi hanno provocato la presa di posizione di Seehofer che ha accelerato la crisi: l’avvicinarsi delle elezioni di ottobre in Baviera dove la Csu rischia di perdere la maggioranza assoluta a favore delle posizioni anti-immigrazione di AfD; e la nascita di un “asse”promosso dall’Italia di Matteo Salvini che vede tra i leaders il premier ungherese Viktor Orban e il cancelliere austriaco Sebastian Kurz. L’immigrazione spacca dunque l’Europa. Italia contro Francia, Spagna contro Italia, Austria e Ungheria contro tutti e ora cristiano-sociali tedeschi contro cristiano-democratici tedeschi. Una diatriba potenzialmente più devastante di quelle transfrontaliere che rischia di produrrebbe il collassamento della coalizione tedesca, che farebbe perdere alla Merkel la maggioranza in Parlamento. Il CSU ha fretta, tant'e' vero che ha programmato per oggi una riunione per decidere il da farsi, nonostante i toni sulla stampa si siano leggermente distesi durante il weekend: "Nessuno nel CSU ha interesse nel mandare via la premier o distruggere la coalizione”, commenta Seehofer intervistato dal Bild am Sonntag, "quello che vogliamo e' una soluzione a lungo termine che consenta di rigettare i rifugiati al confine”. Seehofer ha già condiviso alcune valutazioni con Salvini che domani, martedì 19 giugno, incontrerà il ministro austriaco, Herbert Kickl. Mentre il premier italiano, Giuseppe Conte, oggi incontra Angela Merkel, dopo avere fatto visita a Emmanuel Macron venerdì scorso. Donald Trump, concentrato nella sua guerra economica che mira a riequilibrare la bilancia commerciale USA, in un'intervista a Fox News, parlando di Giuseppe Conte, ha chiosato: "Sembra che essere duri sull'immigrazione ora paghi”.Che ne sarà dei migranti sbarcati in Spagna? La nave Aquarius, di Sos Méditerranée e Medici Senza Frontiere, e' sbarcata ieri, in mondovisione, nel porto spagnolo di Valencia assieme alle italiane Dattilo, della Guardia Costiera e Orione, della Marina Militare. A bordo delle tre imbarcazioni, 630 rifugiati provenienti da 26 paesi diversi. I richiedenti asilo sarranno identificati e registrati ed otterranno un permesso temporaneo di 45 giorni. Dopo di che, l’ignoto. Si prevede anche il silenzio mediatico. La Francia di Macron, che si rifiuta di accogliere rifugiati via mare, si e' dimostrata pronta ad accogliere via terra parte parte degli sbarcati. "Chiederemo alle nostre navi, alla Guardia costiera di stare più vicini alle coste italiane, perchè in Mediterraneo ci sono tanti Paesi che possono intervenire, il Nord Africa, Francia, Spagna, Francia, Portogallo: non possiamo permetterci di portare mezza Africa sul territorio italiano" Così il ministro dell'Interno, Matteo Salvini nel programma 'L'arena' su La7. Interpellato dal Corriere della Sera, il Ministro continua: "Il governo italiano promuoverà interventi di sviluppo in Africa, per arginare l'immigrazione verso l'Europa. Non stiamo facendo niente di eccezionale ma qualcosa di assolutamente normale (...). Lo facciamo educatamente ma è finita la pacchia per i trafficanti di esseri umani che stanno facendo far soldi alle cooperative e alle ong." Il primo Ministro Giuseppe Conte insiste nel rivedere gli accordi di Dublino che impongono al paese in cui avviene lo sbarco il dovere di fornire asilo, senza distribuire le responsabilita' fra i paesi membri dell'Unione. Continua il supporto francese all’Arabia Saudita nello Yemen Le truppe della coalizione araba a guida saudita hanno occupato l'aeroporto di al-Hudayda dopo due giorni di combattimenti. Lo hanno riferito, sabato, membri dell'entourage del presidente yemenita in esilio, Mansour Hadi. Ma e' del giorno seguente la notizia, diffusa da fonti Houthi, del ripristino del controllo sull'aeroporto a seguito di un contrattacco. Sul terreno al fianco delle truppe emiratine, stando a quanto scrive Le Figaro citando due fonti militari, ci sarebbero anche uomini delle forze speciali francesi, ma non e' chiaro se siano direttamente coinvolti negli scontri. La notizia e' stata recentemente comunicata anche da una fonte parlamentare francese, mentre nessuna conferma, ne' smentita, arriva dal ministero della Difesa di Parigi. Nel frattempo, la situazione umanitaria si fa sempre piu' grave, tanto che il Consiglio di sicurezza dell'Onu, riunitosi giovedi', ha chiesto alle parti in conflitto di permettere il transito dei convogli umanitari dai porti di al-Hudayda e di al-Salif. Il Consiglio di sicurezza si riunira' nuovamente oggi, a porte chiuse, con la partecipazione dell'inviato speciale dell'Onu per lo Yemen, Martin Griffiths, che aggiornera' gli Stati membri sulle trattative con gli Houthi a Sana'a per il trasferimento di al-Hudayda sotto l'amministrazione indipendente dell’Onu. Contrari gli Emirati Arabi. Macedonia del Nord: UE e Nato aprono un’altra crisi nei Balcani Nonostante il dissenso del presidente macedone, Gjorge Ivanov, i ministri degli Esteri di Atene e di Skopje hanno firmato, domenica 17 giugno, l'accordo sulla ridenominazione dell'ex repubblica jugoslava in "Macedonia del Nord". Con loro, anche il vice Segretario generale delle Nazioni Unite, Rosemary DiCarlo, il capo della diplomazia europea, Federica Mogherini e il commissario europeo per l'allargamento, Johannes Hahn. Per diventare effettivo, il documento dovra' prima passare all'esame dei due Parlamenti, ed essere sottoposto a referendum popolare in Macedonia. Ma gia' montano le proteste. Alla cerimonia di domenica sul Lago di Prespa, al confine tra i due Stati, la polizia ha circondato 500 manifestanti greci, contro di loro granate e gas lacrimogeni. Stesso scenario, domenica, a Skopje, dove sono rimaste ferite 7 persone, e sabato, ad Atene, mentre il Parlamento discuteva una mozione di sfiducia al governo Tsipras proposta dal partito di opposizione "Nuova Democrazia". Poi conclusasi con un buco nell'acqua. L'approvazione dell'accordo resta incerta, osteggiata anche dal ministro della Difesa greco, Panos Kammenos, che nel voto parlamentare ha sfiduciato il suo governo. L’India aumenta i dazi sui prodotti americani Nuova Delhi cancella le agevolazioni tariffarie su 30 categorie di prodotti americani, per un importo pari a quello dei dazi Usa sull'acciaio e sull'alluminio indiani. Ovvero, circa 241 milioni di dollari. Le nuove misure riguarderebbero, per ora, motocicli, alcuni prodotti del ferro e dell'acciaio, acido borico e lenticchie. Ma Nuova Delhi si riserva il diritto di aumentare, "se necessario”, le tariffe anche su altre categorie di merci.

united states donald trump africa russia europa fox news austria nato italia bild nord federal reserve francia angela merkel macron yemen sul lago che aquarius emmanuel macron sera continua nel onu dopo cos afd macedonia ministro verso vende houthis tesoro parlamento csu poi viktor orban cina germania stati uniti mentre parigi nessuno spagna allora arabia saudita consiglio guardia sembra salvini paesi mediterraneo stati corriere stesso difesa sanaa le figaro svezia olanda credito matteo salvini baviera sebastian kurz ovvero portogallo colpo prosegue skopje giuseppe conte ungheria esteri nazioni unite l'europa la francia atene seehofer la russia segretario dublino la germania herbert kickl gli usa il consiglio sos m contrari la7 tsipras nord africa martin griffiths salif orione medici senza frontiere dell'unione emirati arabi parlamenti federica mogherini guardia costiera dell'onu dell'interno prespa

PTV News 01-06-18 - Il governo c’è

Play Episode Listen Later Jun 1, 2018 7:54

Il governo c’è Ha preso vita, finalmente, dopo 89 giorni di passione e confusione, un governo italiano “euroscettico”. Il Presidente Mattarella, nel panico evidente dei suoi gesti, aveva cercato di impedirne la nascita. Ma un concorso di circostanze, di diversa provenienza, di contrastanti interessi, valutazioni, paure — interne e internazionali — lo ha costretto a tornare sui suoi passi. Non certo trionfalmente. Il premier dalla maggioranza dei “vincitori”, Lega di Salvini e 5 Stelle di Di Maio, è stato ripescato il 31 maggio dopo essere stato bloccato dal divieto presidenziale il 27 maggio. Giuseppe Conte è stato chiamato d’urgenza al capezzale della terza Repubblica e incoronato capo del governo, con una lista dei ministri pressoché identica alla precedente, con una sola, cruciale modificazione: Paolo Savona non più al Ministero dell’Economia, bensì con l’incarico degli Affari Europei. In tal modo il suo nome potrà “pesare” in Europa senza costituire, si spera, un ostacolo insormontabile agli occhi della Germania. Così, al posto di Paolo Savona, pieno di roventi spine, è stato chiamato un altro professore, non meno euroscettico di lui, ma non altrettanto preclaro: Giovanni Tria, preside della facoltà di economia dell’Università di Tor Vergata. Mentre l’ex ministro Moavero Milanesi veniva ripescato, dai tempi di Mario Monti, al ministero degli Esteri come ulteriore garante della “fedeltà europea”. Cos’è cambiato? Alcune cose sì, altre meno, altre ancora niente affatto. Il passo avanti è che il muro, contro cui ha cozzato Mattarella, si è rotto. L’Europa prende atto che l’Italia è diventata, in larga maggioranza, euroscettica e che non si può impedire la formazione del governo che ha una netta maggioranza in parlamento. Il cambio dovrà essere ben percepito in Europa. Come minimo c’è da augurarselo, altrimenti la crisi europea si aggraverà, politicamente in primo luogo. Tutti gli altri problemi restano aperti. Conte, Savona, Salvini, Di Maio, Tria, andranno a trattare il “cambio delle regole”. Dall’altra parte c’è la Germania, che non sembra disposta a concedere nulla, almeno per ora. Bisognerà vedere la scala delle priorità che il governo italiano sceglierà e proporrà a Berlino e alle altre capitali europee che contano. E, soprattutto ai fantastici “mercati”. Questioni delicatissime che si misurano in termini di rapporti di forza economici e politici. Calcoli che incombono ma che nessuno ha ancora saputo fare. Al di là degl’insulti europei c’è il peso oggettivo dell’Italia: politico prima ancora che economico. C’è l’interrogativo su quali siano gl’interessi d’oltre Oceano. Pro o contro la Germania? C’è l’altro interrogativo sulla posizione della Francia di Macron: pro o contro l’Italia? E quanto pro e quanto contro? Infine: cosa pensano e cosa faranno gli altri europei minori, dove pure i mali di pancia euroscettici stanno crescendo ad alto ritmo? Il voto del 4 marzo 2018 ha messo un’ipoteca sui centri del Potere. E il Potere è intollerante per definizione. Dunque giocherà la sua partita. Lega e 5Stelle dovranno saper mobilitare il popolo che li ha portati al comando. Berlino sotto l’occhio del ciclone "Donald Trump” Dazi e nuove minacce piovono sull’Europa dagli Stati Uniti. Le nuove tariffe su acciaio, al 25%, e alluminio, al10%, sono in vigore dalla mezzanotte di ieri. La scure cade anche su Canada e Messico, nonostante le trattative in corso con Washington sulla riforma del Nafta. L’entrata in vigore dei dazi è stata annunciata ieri pomeriggio a Parigi dal ministro al Commercio Usa, Wilbur Ross, arrivato mercoledì nella capitale europea per partecipare al forum dell’Ocse. Immediata la replica europea: «Faremo immediatamente ricorso alla Wto e entro il 22 giugno annunceremo misure compensative», ha affermato la commissaria al Commercio, Cecilia Malmström. L’export soggetto ai dazi Usa vale 6,4 miliardi di euro (lo 0,1% dell’export complessivo dell’Unione) e il danno inflitto dai dazi sarebbe molto inferiore allo 0,1% del pil, secondo Oxford Economics. Cecilia Malmstrom osserva tuttavia che il presidente americano, Donald Trump, ha "un problema molto particolare con le automobili tedesche". L'amministrazione Usa ha infatti già avviato un'inchiesta sulle auto e le componenti. I più colpiti dalla politica dei nuovi dazi sarebbero infatti i tedeschi: un terzo dei prodotti siderurgici europei acquistati dagli Stati Uniti arriva dalla Germania, Paese evidentemente sotto l’occhio del ciclone Trump. Proprio ieri la Federal Reserve statunitense ha definito, secondo quanto riporta oggi il Wall Street Journal, «problematiche» le condizioni delle attività negli Usa di Deutsche Bank. Il downgrade della Fed, reso pubblico solo ora, sarebbe avvenuto "segretamente" già un anno fa.Bruxelles costretta a un’altra visione del mondo Bruxelles costretta a un’altra visione del mondo. L'Unione europea e la Cina si sono impegnate a "rispettare e costruire un ordine commerciale globale cooperativo basato sulle regole", ha detto l'Alto rappresentante, Federica Mogherini, durante una conferenza stampa con il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, che ha precisato: “Siamo impegnati per un sistema commerciale libero basato sulle regole opposto al protezionismo". La Mogherini ha riconosciuto che ci sono "alcune questioni" che contrappongono Cina e Ue, in particolare sulla "sovrapproduzione" di acciaio cinese, ma ha ribadito: "L'Ue non è in guerra con nessuno, è una parola che non fa parte del nostro vocabolario. L'Ue è un progetto di pace, anche nel commercio" internazionale, ed è impegnata a preservare il multilateralismo. "Continueremo a fare così e per questo stiamo moltiplicando gli accordi" commerciali con altri Paesi. "Chiaramente dobbiamo difendere i nostri interessi", ma questo "non significa che gli Usa non siano i nostri più stretti alleati, partner ed amici". Cambio di governo in Spagna Cambio di governo in Spagna, fuori Mariano Rajoy, dentro il socialista Pedro Sanchez che ha già promesso rispetto degli impegni con l'Europa, e ascolto alle richieste di baschi e catalani. Rajoy, sopravvissuto alla sfida indipendentista di Barcellona, paga ora il prezzo dello scandalo di corruzione più grave della storia spagnola che ha travolto il Partito Popolare. Dopo 10 anni di indagini, il processo sul caso "Operacion Gurtel" si è concluso il 24 maggio scorso con 351 anni di carcere per 29 dei 37 imputati. Sul tavolo favori e tangenti in cambio di commesse. Dopo giorni di braccio di ferro al Congresso, la mozione di sfiducia nei confronti di Mariano Rajoy è passata con 180 voti a favore, 169 contrari e un astenuto. Pedro Sanchez entrerà in carica nei prossimi giorni e nominerà un nuovo esecutivo che potrebbe governare come minoranza, contando al Congresso solo su 84 deputati su 350. Insieme al partito socialista, il governo Sanchez dovrebbe ottenere l’appoggio di Podemos, Esquerra repubblicana, Compromis, Nueva Canarias, oltre di baschi e catalani. All'orizzonte le elezioni generali che il leader socialista ha promesso di convocare ma che non hanno ancora una data.

PTV News 01-06-18 - Il governo c’è

Play Episode Listen Later Jun 1, 2018 7:54

Il governo c’è Ha preso vita, finalmente, dopo 89 giorni di passione e confusione, un governo italiano “euroscettico”. Il Presidente Mattarella, nel panico evidente dei suoi gesti, aveva cercato di impedirne la nascita. Ma un concorso di circostanze, di diversa provenienza, di contrastanti interessi, valutazioni, paure — interne e internazionali — lo ha costretto a tornare sui suoi passi. Non certo trionfalmente. Il premier dalla maggioranza dei “vincitori”, Lega di Salvini e 5 Stelle di Di Maio, è stato ripescato il 31 maggio dopo essere stato bloccato dal divieto presidenziale il 27 maggio. Giuseppe Conte è stato chiamato d’urgenza al capezzale della terza Repubblica e incoronato capo del governo, con una lista dei ministri pressoché identica alla precedente, con una sola, cruciale modificazione: Paolo Savona non più al Ministero dell’Economia, bensì con l’incarico degli Affari Europei. In tal modo il suo nome potrà “pesare” in Europa senza costituire, si spera, un ostacolo insormontabile agli occhi della Germania. Così, al posto di Paolo Savona, pieno di roventi spine, è stato chiamato un altro professore, non meno euroscettico di lui, ma non altrettanto preclaro: Giovanni Tria, preside della facoltà di economia dell’Università di Tor Vergata. Mentre l’ex ministro Moavero Milanesi veniva ripescato, dai tempi di Mario Monti, al ministero degli Esteri come ulteriore garante della “fedeltà europea”. Cos’è cambiato? Alcune cose sì, altre meno, altre ancora niente affatto. Il passo avanti è che il muro, contro cui ha cozzato Mattarella, si è rotto. L’Europa prende atto che l’Italia è diventata, in larga maggioranza, euroscettica e che non si può impedire la formazione del governo che ha una netta maggioranza in parlamento. Il cambio dovrà essere ben percepito in Europa. Come minimo c’è da augurarselo, altrimenti la crisi europea si aggraverà, politicamente in primo luogo. Tutti gli altri problemi restano aperti. Conte, Savona, Salvini, Di Maio, Tria, andranno a trattare il “cambio delle regole”. Dall’altra parte c’è la Germania, che non sembra disposta a concedere nulla, almeno per ora. Bisognerà vedere la scala delle priorità che il governo italiano sceglierà e proporrà a Berlino e alle altre capitali europee che contano. E, soprattutto ai fantastici “mercati”. Questioni delicatissime che si misurano in termini di rapporti di forza economici e politici. Calcoli che incombono ma che nessuno ha ancora saputo fare. Al di là degl’insulti europei c’è il peso oggettivo dell’Italia: politico prima ancora che economico. C’è l’interrogativo su quali siano gl’interessi d’oltre Oceano. Pro o contro la Germania? C’è l’altro interrogativo sulla posizione della Francia di Macron: pro o contro l’Italia? E quanto pro e quanto contro? Infine: cosa pensano e cosa faranno gli altri europei minori, dove pure i mali di pancia euroscettici stanno crescendo ad alto ritmo? Il voto del 4 marzo 2018 ha messo un’ipoteca sui centri del Potere. E il Potere è intollerante per definizione. Dunque giocherà la sua partita. Lega e 5Stelle dovranno saper mobilitare il popolo che li ha portati al comando. Berlino sotto l’occhio del ciclone "Donald Trump” Dazi e nuove minacce piovono sull’Europa dagli Stati Uniti. Le nuove tariffe su acciaio, al 25%, e alluminio, al10%, sono in vigore dalla mezzanotte di ieri. La scure cade anche su Canada e Messico, nonostante le trattative in corso con Washington sulla riforma del Nafta. L’entrata in vigore dei dazi è stata annunciata ieri pomeriggio a Parigi dal ministro al Commercio Usa, Wilbur Ross, arrivato mercoledì nella capitale europea per partecipare al forum dell’Ocse. Immediata la replica europea: «Faremo immediatamente ricorso alla Wto e entro il 22 giugno annunceremo misure compensative», ha affermato la commissaria al Commercio, Cecilia Malmström. L’export soggetto ai dazi Usa vale 6,4 miliardi di euro (lo 0,1% dell’export complessivo dell’Unione) e il danno inflitto dai dazi sarebbe molto inferiore allo 0,1% del pil, secondo Oxford Economics. Cecilia Malmstrom osserva tuttavia che il presidente americano, Donald Trump, ha "un problema molto particolare con le automobili tedesche". L'amministrazione Usa ha infatti già avviato un'inchiesta sulle auto e le componenti. I più colpiti dalla politica dei nuovi dazi sarebbero infatti i tedeschi: un terzo dei prodotti siderurgici europei acquistati dagli Stati Uniti arriva dalla Germania, Paese evidentemente sotto l’occhio del ciclone Trump. Proprio ieri la Federal Reserve statunitense ha definito, secondo quanto riporta oggi il Wall Street Journal, «problematiche» le condizioni delle attività negli Usa di Deutsche Bank. Il downgrade della Fed, reso pubblico solo ora, sarebbe avvenuto "segretamente" già un anno fa.Bruxelles costretta a un’altra visione del mondo Bruxelles costretta a un’altra visione del mondo. L'Unione europea e la Cina si sono impegnate a "rispettare e costruire un ordine commerciale globale cooperativo basato sulle regole", ha detto l'Alto rappresentante, Federica Mogherini, durante una conferenza stampa con il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, che ha precisato: “Siamo impegnati per un sistema commerciale libero basato sulle regole opposto al protezionismo". La Mogherini ha riconosciuto che ci sono "alcune questioni" che contrappongono Cina e Ue, in particolare sulla "sovrapproduzione" di acciaio cinese, ma ha ribadito: "L'Ue non è in guerra con nessuno, è una parola che non fa parte del nostro vocabolario. L'Ue è un progetto di pace, anche nel commercio" internazionale, ed è impegnata a preservare il multilateralismo. "Continueremo a fare così e per questo stiamo moltiplicando gli accordi" commerciali con altri Paesi. "Chiaramente dobbiamo difendere i nostri interessi", ma questo "non significa che gli Usa non siano i nostri più stretti alleati, partner ed amici". Cambio di governo in Spagna Cambio di governo in Spagna, fuori Mariano Rajoy, dentro il socialista Pedro Sanchez che ha già promesso rispetto degli impegni con l'Europa, e ascolto alle richieste di baschi e catalani. Rajoy, sopravvissuto alla sfida indipendentista di Barcellona, paga ora il prezzo dello scandalo di corruzione più grave della storia spagnola che ha travolto il Partito Popolare. Dopo 10 anni di indagini, il processo sul caso "Operacion Gurtel" si è concluso il 24 maggio scorso con 351 anni di carcere per 29 dei 37 imputati. Sul tavolo favori e tangenti in cambio di commesse. Dopo giorni di braccio di ferro al Congresso, la mozione di sfiducia nei confronti di Mariano Rajoy è passata con 180 voti a favore, 169 contrari e un astenuto. Pedro Sanchez entrerà in carica nei prossimi giorni e nominerà un nuovo esecutivo che potrebbe governare come minoranza, contando al Congresso solo su 84 deputati su 350. Insieme al partito socialista, il governo Sanchez dovrebbe ottenere l’appoggio di Podemos, Esquerra repubblicana, Compromis, Nueva Canarias, oltre di baschi e catalani. All'orizzonte le elezioni generali che il leader socialista ha promesso di convocare ma che non hanno ancora una data.

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PTV News 22-05-18 - Teheran nel mirino di Washington

Play Episode Listen Later May 22, 2018 9:49

Pandora TVTeheran nel mirino di Washington L'Iran potrebbe essere colpito dalle sanzioni piu' dure della storia. Lo ha dichiarato ieri, lunedi' 21 maggio, il Segretario di Stato americano, Mike Pompeo, annunciando un elenco di 12 punti a cui l'Iran dovrebbe adempiere per seguire l’ordine washingtoniano. Tra questi, sospendere ogni aiuto agli Hezbollah libanesi e agli Houthi dello Yemen, ritirare i propri soldati dalla Siria e porre fine alle presunte minacce contro Israele. E ancora: rilasciare i cittadini americani che sarebbero "scomparsi" in Iran e garantire a Washington l'accesso incondizionato a tutti gli impianti nucleari del paese. Una resa totale insomma. Ma per Pompeo “l'elenco non fa che riflettere l'enorme portata del comportamento maligno dell’Iran”. Israele e' gia' in prima linea. Per Benjamin Netanyahu "la politica di Washington e’ giusta”. Israele invita così a sostenere gli Stati Uniti per promuovere la pace nel mondo. Ma anche un osservatore distratto si rendera' conto che le richieste degli Usa sono deliberatamente inattuabili. Bruxelles si stacca da Washington e cerca di aggirare le sanzioni contro l’Iran "L'Iran ritiene che le dichiarazioni spudorate del Segretario di Stato americano siano un'evidente interferenza negli affari interni del Paese, nonche' una minaccia illegale contro uno Stato membro delle Nazioni Unite, e si riserva il diritto di perseguirle legalmente", si legge in una nota scritta del governo iraniano. Il presidente iraniano, Hassan Rouhani, ha subito messo in chiaro che "l'epoca in cui gli Stati Uniti potevano decidere per il resto del mondo e' finita". "Gli Stati sono indipendenti, e noi proseguiremo il nostro cammino con il sostegno della nazione", ha aggiunto Rouhani. Un secco no alle richieste degli Stati Uniti arriva anche dal capo della diplomazia europea, Federica Mogherini, che ha dichiarato: "L’intervento di Pompeo non ha dimostrato come il ritiro dal piano d’azione congiunto abbia reso o renderà la regione più sicura rispetto alla minaccia della proliferazione nucleare”. La Mogherini, inoltre, ha aggiunto: “L’Unione europea è impegnata e continuerà a impegnarsi per la continua ed efficace attuazione dell'accordo finché l’Iran adempirà a tutti i suoi impegni relativi al nucleare, come ha fatto finora". "La comunità internazionale", ha concluso l’alto rappresentante Ue, "si aspetta che tutte le parti mantengano le promesse che hanno fatto più di due anni fa”.Israele bombarda (in Siria) con gli F-35 Israele è il primo Paese al mondo a utilizzare i nuovi caccia F-35 nei bombardamenti. A dichiararlo il comandante della forza aerea israeliana, il generale Amikam Norkin, che, mostrando le immagini dei caccia nei cieli di Beirut, in Libano, ha precisato: “Israele sta volando con l'F-35 in tutto il Medio Oriente. L'Aeronautica militare israeliana ha già effettuato due bombardamenti, su due fronti diversi”. Norkin non ha specificato quando e dove questi attacchi abbiano avuto luogo. Ma ha aggiunto che durante la notte del 10 maggio, le Forze di Difesa israeliane hanno lanciato la più grande operazione israeliana della storia contro le forze iraniane colpendo in Siria decine di obiettivi militari appartenenti alla Forza Quds, un braccio esterno delle Guardie rivoluzionarie iraniane. A Israele tutto è consentito. Strani affollamenti nei cieli della Siria Dopo le esplosioni di ieri nei pressi di una base iraniana a sud di Damasco, di cui non si hanno ulteriori notizie, i soldati russi hanno comunicato di aver abbattuto un drone non identificato che si stava avvicinando alla base aerea di Khmeimim. "Il 21 maggio, al primo buio, gli strumenti di controllo dello spazio aereo hanno rilevato un piccolo obiettivo sconosciuto, un drone", spiega il portavoce della base russa, che aggiunge: "la contraerea ha distrutto l'oggetto, e non ci sono danni, ne' vittime”. Ieri in serata l'esercito siriano ha dichiarato Damasco libera dalla presenza dei tagliagole per la prima volta in sette anni.Gli USA chiedono la resa del Venezuela La bacchetta di Washington colpisce anche il Venezuela. "Gli Stati Uniti condannano le elezioni fraudolente che si sono svolte in Venezuela il 20 maggio", ha dichiarato il Segretario di Stato americano, Mike Pompeo aggiungendo: “Gli Stati Uniti stanno con le nazioni democratiche a sostegno del popolo venezuelano e intraprenderanno rapide azioni economiche e diplomatiche per sostenere il ripristino della democrazia". Donald Trump ha gia' firmato un ordine esecutivo che vieta ai cittadini e alle aziende degli Stati Uniti di comprare il debito del governo venezuelano, incluso quello della compagnia petrolifera statale Petróleos de Venezuela. Il testo, pubblicato dal Dipartimento del Tesoro americano, non stabilisce espressamente il divieto di acquistare petrolio venezuelano, nonostante i suggerimenti del senatore Marco Rubio, per evitare un’aggravio di gravi costi alle raffinerie americane, abituate a trattare il greggio venezuelano. Il costo politico, economico ed energetico di un embargo petrolifero sarebbe elevato per gli Stati Uniti. Tuttavia, nello sviluppo delle sanzioni, una cosa è ciò che dice il testo e di ben altra natura è la tenaglia che finisce per essere applicata, in questo caso, ai danni della popolazione venezuelana. Infatti, la menzione dei crediti esigibili da Petroleos suggerisce forti pressioni affinché le raffinerie non paghino i loro debiti a Caracas, generando così una restrizione sulle entrate del Paese necessarie per l'importazione di cibo e medicinali. Una misura chirurgica quindi quella degli USA mirata finemente a ridurre il Venezuela al collasso. Sarebbe semplice poi indurre nell’opinione pubblica l’idea della necessità di un "intervento umanitario internazionale”. Ma questi sono solo complotti. Google si ribella al Pentagono Migliaia di dipendenti Google hanno firmato una lettera di protesta indirizzata al Pentagono. Il motivo? Un progetto dell'esercito americano, chiamato "Maven", che utilizzerebbe l'intelligenza artificiale, sviluppata da Google, per migliorare il sistema di puntamento dei droni. Come ha sottolineato più volte Jim "cane pazzo" Mattis, il segretario alla Difesa statunitense, la tecnologia deve essere utilizzata per migliorare il grado di "letalità" degli armamenti USA. Nella lettera dei dipendenti Google si legge: "Crediamo che Google non debba entrare nel business della guerra. Chiediamo quindi che il progetto Maven venga annullato e che Google dichiari che non svilupperà mai tecnologia militare. Questo progetto, aggiungono i dipendenti, danneggerà irrimediabilmente il nome di Google e farà crollare la fiducia del pubblico”. Il consiglio di amministrazione di Google ha così risposto: “L'utilizzo militare dell'intelligenza artificiale è un argomento che fa discutere, ma il progetto è incredibilmente importante e vantaggioso". Il motto idealistico di Google "non essere cattivo" sembra essere passato di moda.Donbass: è inasprimento del conflitto Lunedi' 21 maggio, con l'appoggio dei carri armati e dell'artiglieria, i soldati ucraini hanno lanciato un'offensiva nella zona occidentale di Gorlovka. A comunicarlo e' Eduard Basurin, portavoce della Difesa della Repubblica popolare di Donetsk. Ma l'attacco e' fallito, e il regime ucraino ha perso almeno dieci dei suoi soldati. Gli osservatori dell'OSCE riferiscono di un inasprimento del conflitto nell'ultima settimana, che hanno definito "la peggiore dell'anno nel Donbass per numero di violazioni del cessate il fuoco". Almeno ottomila. Particolarmente preoccupante e' la situazione a Gorlovka, che la stampa ucraina, con riferimento al comando dell'Operazione delle Forze unite, definisce un punto di partenza strategico per gli attacchi contro Debal'tsevo e Yenakievo. "In questo modo si stringe il cappio intorno a Donetsk, e senza nemmeno violare gli accordi di Minsk", spiega la fonte ucraina. Le alture intorno a Gorlovka, infatti, rientrano nella cosiddetta "zona grigia". Nel frattempo, l'ex soldato ucraino, Aleksandr Medinskij, attualmente residente in Finlandia, ha lanciato un video-appello a Donald Trump dalla piattaforma YouTube, rivelando che nel 2016 gli uomini di Kiev usarono armi chimiche contro il Donbass. "Sono pronto a testimoniare nei tribunali americani, all'FBI, alla NSA e alla CIA", fa sapere Medinsky, aggiungendo che le sostanze tossiche erano a disposizione non solo dell'esercito, ma anche dei battaglioni nazionalisti. Finora, pero', non c'è stata alcuna reazione ufficiale da parte di Washington.

PTV News 22-05-18 - Teheran nel mirino di Washington

Play Episode Listen Later May 22, 2018 9:49

Pandora TVTeheran nel mirino di Washington L'Iran potrebbe essere colpito dalle sanzioni piu' dure della storia. Lo ha dichiarato ieri, lunedi' 21 maggio, il Segretario di Stato americano, Mike Pompeo, annunciando un elenco di 12 punti a cui l'Iran dovrebbe adempiere per seguire l’ordine washingtoniano. Tra questi, sospendere ogni aiuto agli Hezbollah libanesi e agli Houthi dello Yemen, ritirare i propri soldati dalla Siria e porre fine alle presunte minacce contro Israele. E ancora: rilasciare i cittadini americani che sarebbero "scomparsi" in Iran e garantire a Washington l'accesso incondizionato a tutti gli impianti nucleari del paese. Una resa totale insomma. Ma per Pompeo “l'elenco non fa che riflettere l'enorme portata del comportamento maligno dell’Iran”. Israele e' gia' in prima linea. Per Benjamin Netanyahu "la politica di Washington e’ giusta”. Israele invita così a sostenere gli Stati Uniti per promuovere la pace nel mondo. Ma anche un osservatore distratto si rendera' conto che le richieste degli Usa sono deliberatamente inattuabili. Bruxelles si stacca da Washington e cerca di aggirare le sanzioni contro l’Iran "L'Iran ritiene che le dichiarazioni spudorate del Segretario di Stato americano siano un'evidente interferenza negli affari interni del Paese, nonche' una minaccia illegale contro uno Stato membro delle Nazioni Unite, e si riserva il diritto di perseguirle legalmente", si legge in una nota scritta del governo iraniano. Il presidente iraniano, Hassan Rouhani, ha subito messo in chiaro che "l'epoca in cui gli Stati Uniti potevano decidere per il resto del mondo e' finita". "Gli Stati sono indipendenti, e noi proseguiremo il nostro cammino con il sostegno della nazione", ha aggiunto Rouhani. Un secco no alle richieste degli Stati Uniti arriva anche dal capo della diplomazia europea, Federica Mogherini, che ha dichiarato: "L’intervento di Pompeo non ha dimostrato come il ritiro dal piano d’azione congiunto abbia reso o renderà la regione più sicura rispetto alla minaccia della proliferazione nucleare”. La Mogherini, inoltre, ha aggiunto: “L’Unione europea è impegnata e continuerà a impegnarsi per la continua ed efficace attuazione dell'accordo finché l’Iran adempirà a tutti i suoi impegni relativi al nucleare, come ha fatto finora". "La comunità internazionale", ha concluso l’alto rappresentante Ue, "si aspetta che tutte le parti mantengano le promesse che hanno fatto più di due anni fa”.Israele bombarda (in Siria) con gli F-35 Israele è il primo Paese al mondo a utilizzare i nuovi caccia F-35 nei bombardamenti. A dichiararlo il comandante della forza aerea israeliana, il generale Amikam Norkin, che, mostrando le immagini dei caccia nei cieli di Beirut, in Libano, ha precisato: “Israele sta volando con l'F-35 in tutto il Medio Oriente. L'Aeronautica militare israeliana ha già effettuato due bombardamenti, su due fronti diversi”. Norkin non ha specificato quando e dove questi attacchi abbiano avuto luogo. Ma ha aggiunto che durante la notte del 10 maggio, le Forze di Difesa israeliane hanno lanciato la più grande operazione israeliana della storia contro le forze iraniane colpendo in Siria decine di obiettivi militari appartenenti alla Forza Quds, un braccio esterno delle Guardie rivoluzionarie iraniane. A Israele tutto è consentito. Strani affollamenti nei cieli della Siria Dopo le esplosioni di ieri nei pressi di una base iraniana a sud di Damasco, di cui non si hanno ulteriori notizie, i soldati russi hanno comunicato di aver abbattuto un drone non identificato che si stava avvicinando alla base aerea di Khmeimim. "Il 21 maggio, al primo buio, gli strumenti di controllo dello spazio aereo hanno rilevato un piccolo obiettivo sconosciuto, un drone", spiega il portavoce della base russa, che aggiunge: "la contraerea ha distrutto l'oggetto, e non ci sono danni, ne' vittime”. Ieri in serata l'esercito siriano ha dichiarato Damasco libera dalla presenza dei tagliagole per la prima volta in sette anni.Gli USA chiedono la resa del Venezuela La bacchetta di Washington colpisce anche il Venezuela. "Gli Stati Uniti condannano le elezioni fraudolente che si sono svolte in Venezuela il 20 maggio", ha dichiarato il Segretario di Stato americano, Mike Pompeo aggiungendo: “Gli Stati Uniti stanno con le nazioni democratiche a sostegno del popolo venezuelano e intraprenderanno rapide azioni economiche e diplomatiche per sostenere il ripristino della democrazia". Donald Trump ha gia' firmato un ordine esecutivo che vieta ai cittadini e alle aziende degli Stati Uniti di comprare il debito del governo venezuelano, incluso quello della compagnia petrolifera statale Petróleos de Venezuela. Il testo, pubblicato dal Dipartimento del Tesoro americano, non stabilisce espressamente il divieto di acquistare petrolio venezuelano, nonostante i suggerimenti del senatore Marco Rubio, per evitare un’aggravio di gravi costi alle raffinerie americane, abituate a trattare il greggio venezuelano. Il costo politico, economico ed energetico di un embargo petrolifero sarebbe elevato per gli Stati Uniti. Tuttavia, nello sviluppo delle sanzioni, una cosa è ciò che dice il testo e di ben altra natura è la tenaglia che finisce per essere applicata, in questo caso, ai danni della popolazione venezuelana. Infatti, la menzione dei crediti esigibili da Petroleos suggerisce forti pressioni affinché le raffinerie non paghino i loro debiti a Caracas, generando così una restrizione sulle entrate del Paese necessarie per l'importazione di cibo e medicinali. Una misura chirurgica quindi quella degli USA mirata finemente a ridurre il Venezuela al collasso. Sarebbe semplice poi indurre nell’opinione pubblica l’idea della necessità di un "intervento umanitario internazionale”. Ma questi sono solo complotti. Google si ribella al Pentagono Migliaia di dipendenti Google hanno firmato una lettera di protesta indirizzata al Pentagono. Il motivo? Un progetto dell'esercito americano, chiamato "Maven", che utilizzerebbe l'intelligenza artificiale, sviluppata da Google, per migliorare il sistema di puntamento dei droni. Come ha sottolineato più volte Jim "cane pazzo" Mattis, il segretario alla Difesa statunitense, la tecnologia deve essere utilizzata per migliorare il grado di "letalità" degli armamenti USA. Nella lettera dei dipendenti Google si legge: "Crediamo che Google non debba entrare nel business della guerra. Chiediamo quindi che il progetto Maven venga annullato e che Google dichiari che non svilupperà mai tecnologia militare. Questo progetto, aggiungono i dipendenti, danneggerà irrimediabilmente il nome di Google e farà crollare la fiducia del pubblico”. Il consiglio di amministrazione di Google ha così risposto: “L'utilizzo militare dell'intelligenza artificiale è un argomento che fa discutere, ma il progetto è incredibilmente importante e vantaggioso". Il motto idealistico di Google "non essere cattivo" sembra essere passato di moda.Donbass: è inasprimento del conflitto Lunedi' 21 maggio, con l'appoggio dei carri armati e dell'artiglieria, i soldati ucraini hanno lanciato un'offensiva nella zona occidentale di Gorlovka. A comunicarlo e' Eduard Basurin, portavoce della Difesa della Repubblica popolare di Donetsk. Ma l'attacco e' fallito, e il regime ucraino ha perso almeno dieci dei suoi soldati. Gli osservatori dell'OSCE riferiscono di un inasprimento del conflitto nell'ultima settimana, che hanno definito "la peggiore dell'anno nel Donbass per numero di violazioni del cessate il fuoco". Almeno ottomila. Particolarmente preoccupante e' la situazione a Gorlovka, che la stampa ucraina, con riferimento al comando dell'Operazione delle Forze unite, definisce un punto di partenza strategico per gli attacchi contro Debal'tsevo e Yenakievo. "In questo modo si stringe il cappio intorno a Donetsk, e senza nemmeno violare gli accordi di Minsk", spiega la fonte ucraina. Le alture intorno a Gorlovka, infatti, rientrano nella cosiddetta "zona grigia". Nel frattempo, l'ex soldato ucraino, Aleksandr Medinskij, attualmente residente in Finlandia, ha lanciato un video-appello a Donald Trump dalla piattaforma YouTube, rivelando che nel 2016 gli uomini di Kiev usarono armi chimiche contro il Donbass. "Sono pronto a testimoniare nei tribunali americani, all'FBI, alla NSA e alla CIA", fa sapere Medinsky, aggiungendo che le sostanze tossiche erano a disposizione non solo dell'esercito, ma anche dei battaglioni nazionalisti. Finora, pero', non c'è stata alcuna reazione ufficiale da parte di Washington.

PTV News 14-05-18 - Accordo sul nucleare iraniano, gli USA passano alle minacce

Play Episode Listen Later May 15, 2018 2:23

Sorgente: Pandora TV - www.pandoratv.itDomenica 13 maggio, il capo della diplomazia iraniana, Mohammad Javad Zarif, ha dato il via a una serie di incontri internazionali sul futuro dell'accordo sul nucleare. La prima tappa si e' svolta a Pechino, dove l'omologo cinese, Wang Yi, ha ribadito l'impegno della Cina per la protezione e l'attuazione dell'accordo. Anche i colloqui di oggi a Mosca con Sergej Lavrov hanno dato risultati positivi – e' stato infatti ribadito il sostegno della Russia sia all'intesa, sia alla cooperazione economica tra i due Paesi, mentre domani, martedi' 15 maggio, Javad Zarif sara' gia' a Bruxelles con i ministri degli Esteri di Francia, Germania e Regno Unito, e con il capo della diplomazia europea, Federica Mogherini. Completando, cosi', gli incontri con tutti i Paesi firmatari dell'accordo, tutti contrari al ritiro degli Stati Uniti. Che, da parte loro, hanno gia' attivato le pressioni sugli alleati, sia in Europa, che nel Medio Oriente. Le aziende europee che violeranno le misure americane contro l'Iran, potrebbero diventare esse stesse oggetto di sanzioni, ha dichiarato, domenica, il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Bolton. Mentre Donald Trump ha ricordato ad Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi Uniti e Bahrein di aver speso per loro 7 mila miliardi di dollari e di aspettarsi qualcosa in cambio. In questo clima intimidatorio, il direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, Tero Varjoranta, ha annunciato, venerdi', le proprie dimissioni. Qualcosa di simile accadde nel 2002 con l'ex presidente dell'OPAC, José Bustani, che si era rifiutato di confermare la presenza di armi di distruzione di massa in Iraq. Una visita di John Bolton all'Aja fu sufficiente per convincerlo a uscire di scena. Varjoranta, intanto, sara' temporaneamente rimpiazzato dall'italiano Massimo Aparo.

PTV News 14-05-18 - Accordo sul nucleare iraniano, gli USA passano alle minacce

Play Episode Listen Later May 14, 2018 2:23

Sorgente: Pandora TV - www.pandoratv.itDomenica 13 maggio, il capo della diplomazia iraniana, Mohammad Javad Zarif, ha dato il via a una serie di incontri internazionali sul futuro dell'accordo sul nucleare. La prima tappa si e' svolta a Pechino, dove l'omologo cinese, Wang Yi, ha ribadito l'impegno della Cina per la protezione e l'attuazione dell'accordo. Anche i colloqui di oggi a Mosca con Sergej Lavrov hanno dato risultati positivi – e' stato infatti ribadito il sostegno della Russia sia all'intesa, sia alla cooperazione economica tra i due Paesi, mentre domani, martedi' 15 maggio, Javad Zarif sara' gia' a Bruxelles con i ministri degli Esteri di Francia, Germania e Regno Unito, e con il capo della diplomazia europea, Federica Mogherini. Completando, cosi', gli incontri con tutti i Paesi firmatari dell'accordo, tutti contrari al ritiro degli Stati Uniti. Che, da parte loro, hanno gia' attivato le pressioni sugli alleati, sia in Europa, che nel Medio Oriente. Le aziende europee che violeranno le misure americane contro l'Iran, potrebbero diventare esse stesse oggetto di sanzioni, ha dichiarato, domenica, il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Bolton. Mentre Donald Trump ha ricordato ad Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi Uniti e Bahrein di aver speso per loro 7 mila miliardi di dollari e di aspettarsi qualcosa in cambio. In questo clima intimidatorio, il direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, Tero Varjoranta, ha annunciato, venerdi', le proprie dimissioni. Qualcosa di simile accadde nel 2002 con l'ex presidente dell'OPAC, José Bustani, che si era rifiutato di confermare la presenza di armi di distruzione di massa in Iraq. Una visita di John Bolton all'Aja fu sufficiente per convincerlo a uscire di scena. Varjoranta, intanto, sara' temporaneamente rimpiazzato dall'italiano Massimo Aparo.

Minute Papillon! Flash info soir - 11 mai 2018

Minute papillon!

Play Episode Listen Later May 11, 2018 2:09

Vous avez zappé les infos ? 20 Minutes vous a concocté un récap' audio de la mi-journée. « Minute Papillon ! », c’est deux minutes à écouter sur les supports de 20 Minutes (desktop, site et application mobile) et les réseaux sociaux. Vous pouvez aussi l’écouter sur iTunes, Deezer, Pippa, Soundcloud et sur toutes les applications de podcast, iOS et Android. Bref, sur tout ce qui aujourd’hui permet d’écouter des podcasts.Au programme ce soir :- La cheffe de la diplomatie européenne recevra mardi les ministres des Affaires étrangères de la France, de l'Allemagne, du Royaume-Uni, et de l'Iran. Objectif pour Federica Mogherini: sauver l’accord nucléaire iranien.- Le tournage de la prochaine édition de Koh-Lanta a été annulé. Une concurrente a accusé un autre participant d'avoir commis une « agression sexuelle », a précisé cet après-midi la production du jeu.-La pilule anti-gueule de bois découverte ? L’université de Californie a testé avec succès une pilule sur des souris alcoolisées. Si tout se passe bien, les chercheurs passeront aux « tests cliniques chez l’homme d’ici un an ».- Chypre, Israël ou la France ? Les trois pays sont favoris pour remporter l’Eurovision. La finale du concours de chanson est disputée demain soir à Lisbonne. Un dossier à retrouver sur notre site.-Le saviez-vous ? Les blagues Carambar sont « sous-traitées (...) à des auteurs payés 80 euros la blague », rapporte France Culture.Anne-Laetitia Béraud Pour plus d'informations sur la confidentialité de vos données, visitez Acast.com/privacy See acast.com/privacy for privacy and opt-out information.

PTV News 04-05-18 - Il Giro d'Italia parte da Israele nel quarto venerdì di proteste a Gaza

Play Episode Listen Later May 5, 2018 8:35

Pandora TV1. Il Giro d'Italia parte da Israele nel quarto venerdì di proteste a GazaIl Giro d'Italia parte oggi, venerdi' 4 maggio, da Israele, contemporaneamente al quarto venerdi' di proteste nella Striscia di Gaza. Per la prima volta fuori dai confini europei, si articolera' in tre tappe, fra Gerusalemme ed Eilat e terminera' domenica 6. Una vetrina in cui il governo israeliano ha investito milioni di euro,e che tuttavia oscura completamente l'occupazione illegale dei territori palestinesi e gli almeno 44 morti e numerosi feriti durante le proteste della Grande Marcia del ritorno a Gaza. Fra questi, ironia della sorte, un ciclista professionista palestinese di 21 anni, Alaa al-Dali, ferito alla gamba proprio a Gaza il 30 marzo ed il cui arto e' stato amputato dopo che le autorita' israeliane hanno negato l'accesso a ulteriori cure. Il movimento di boicottaggio di Israele BDS ed altre ONG protestano, inoltre, contro la dicitura Gerusalemme invece che Gerusalemme Ovest, dando cosi' per scontato che la Citta' Santa sia di fatto la capitale di Israele ed avallando l'occupazione illegale di Gerusalemme Est. Ed evidenziano le contraddizioni: mentre l'organizzazione italiana RCS Sport punta ad una "internazionalizzazione dello sport esportando l'Italia nel mondo", a novembre scorso le autorita' israeliane hanno negato i visti agli atleti palestinesi che dovevano gareggiare in Tunisia. Su tutti questi aspetti sinora si registra un silenzio assordante dei media mainstream, italiani e non.2. Provocazioni chimiche e petrolioIn arrivo, in Siria, un'altra provocazione chimica a firma USA. Secondo la stampa russa, che cita una fonte anonima all'interno della Difesa siriana, la nuova messinscena sara' coordinata dall'ex membro di Daesh, Mishan Idriz al-Hamash. Il luogo designato per le riprese, il campo petrolifero di al-Jafra, a 27 km a Est di Deir el-Zor, dove starebbero gia' arrivando gli “attori”. Stavolta, pero', gli operatori potrebbero non essere i Caschi Bianchi, che stando alla CBS, non ricevono piu' finanziamenti dal Dipartimento di Stato americano, vedendo quindi il proprio budget diminuire di ben un terzo. Ma Washington non ha rinunciato alla guerra: continua, infatti, ad addestrare i tagliagole nell'area di al-Tanf e di Rukban. Lo ha dichiarato il capo della diplomazia russa, Sergej Lavrov, che intervistato da Panorama, aggiunge: “benche' gli Stati Uniti abbiano giurato solennemente che il loro unico obiettivo era quello di cacciare i terroristi fuori dal Paese, in pratica si sono solidamente installati sulla riva orientale dell'Eufrate e puntano sul collasso della Siria”. Complessivamente, in Siria e in Iraq, ci sarebbero ora circa 5 mila soldati americani, fa sapere il Pentagono. Cui si aggiunge, pero', un numero imprecisato di mercenari, di cui Washington si e' servito attivamente dai tempi della guerra in Iraq.3. Noviciòk prodotto anche in Repubblica Ceca, crolla l'impalcatura di LondraIl presidente della Repubblica Ceca, Milosz Zeman dichiara in tv che il gas Noviciòk è stato sperimentato e prodotto in piccole quantità nei laboratori della Repubblica Ceca. Le televisioni russe hanno dato grande rilievo alla notizia. E si spiega: perché essa è l’ennesima — ma autorevole — smentita della accusa mossa alla Russia da Theresa May, la quale aveva dichiarato inequivocabile la firma russa dell’attentato a Skripal. In realtà sospetti assai pesanti sull’uso del gas Noviciòk nel caso di Skripal e della figlia Julia sono stati sollevati anche dalla dichiarazione di uno dei medici curanti, dell’Ospedale di Salsbury, il quale, scrivendo al Time di Londra, disse che nessuno dei tre avvelenati (i due Skripal e una guardia) presentò sintomi di avvelenamento da gas. Infine, se fosse stato il gas Noviciòk, i tre non sarebbero sopravvissuti. Il fatto evidente è che l’intera impalcatura dell’accusa britannica contro la Russia sta crollando.4. Teheran su YouTube: non rinegozieremo l'accordo “Non intendiamo appaltare la nostra sicurezza, ne' rinegoziare o ampliare un accordo che abbiamo gia' implementato in buona fede”. Non usa mezzi termini il capo della diplomazia iraniana, Mohammad Javad Zarif, che in un video in inglese pubblicato, giovedi', su YouTube, aggiunge: “gli Stati Uniti, al contrario, hanno costantemente violato l'accordo, in particolare dissuadendo gli altri Paesi dal fare affari con l'Iran”. “Quando si compra una casa”, continua il diplomatico iraniano, “e ci si trasferisce con la propria famiglia, oppure la si demolisce per costruire un grattacielo al suo posto, non si puo' tornare indietro due anni dopo e rinegoziare il prezzo”. Una chiara allusione al business di Donald Trump, che il prossimo 12 maggio sara' chiamato a esprimersi sul futuro dell'intesa. “Se gli Stati Uniti continueranno a violare l'accordo, o se si ritireranno una volta per tutte, eserciteremo il nostro diritto di rispondere in un modo di nostra scelta”, avverte Javad Zarif. Mosca, da parte sua, lancia un monito: “con il ritiro di Washington, il mondo perdera' uno dei documenti più importanti sul regime di non proliferazione delle armi nucleari”. Ai microfoni della BBC, anche il Segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres, chiede alla Casa Bianca di restare nell'intesa, che definisce “un'importante vittoria diplomatica”. 5. Parlamento Europeo: le elezioni venezuelane vanno sospese Con 492 voti favorevoli, 87 contrari e 77 astensioni, il Parlamento Europeo ha chiesto ieri, giovedi' 3 maggio, "la sospensione immediata" delle elezioni presidenziali anticipate in Venezuela e di rinviarle "fino a quando non saranno soddisfatte le condizioni per elezioni credibili, trasparenti e inclusive". Un voto che trova il sostegno del Capo della Diplomazia europea, Federica Mogherini. Nella nota ufficiale del Parlamento si legge che "l'esclusione dalle elezioni del MUD, il tavolo di unita' democratica che raccoglie le opposizioni, rappresenta una violazione del principio di elezioni eque". Ci si dimentica, pero', che il MUD non e' stato affatto escluso, ma ha ripetutamente boicottato tutti i tavoli dei negoziati, boicottaggio disertato dal candidato di destra Henri Falcon, che di fatto partecipa alle elezioni. Ma tanto basta perche' la notizia del voto europeo venga ripresa immediatamente da giornali mainstream come Washington Post, mentre mercoledi' il FMI ha criticato il Venezuela per non aver fornito dati corretti su importazioni ed esportazioni. Maduro ha ribattuto di non curarsi dell'opinione delle oligarchie europee e statunitensi. Ci si chiede, inoltre, su che basi legali l'Unione Europea possa pronunciarsi in maniera cosi' netta sulle elezioni di uno stato sovrano sudamericano.6. Il CIO si appella contro la decisione del tribunale sportivo che ha scagionato 28 atleti russi Il Comitato Olimpico internazionale ricorrerà in appello contro la decisione del SAS, il tribunale di arbitraggio sportivo, che ha recentemente scagionato 28 dei 39 atleti squalificati a vita per doping. Il portavoce del CIO ha detto che l’organizzazione olimpica mondiale rimane ancorata alla “tolleranza zero nei confronti della violazione dei valori sportivi” e, per quanto concerne la sentenza dei giudici sportivi (le cui motivazioni ancora non sono pubbliche) non contiene "esplicite dichiarazioni di innocenza degli atleti”. Ha aggiunto che il ricorso non è stato deciso “per ottenere una vittoria”, ma "per una questione di principio”. “Siamo insoddisfatti per la decisione e le sue motivazioni”, ha aggiunto. L’appello sarà indirizzato a un Tribunale Federale Svizzero. Le autorità russe avevano riconosciuto alcune trasgressioni ma hanno sempre negato l’esistenza di un programma di stato a sostegno del doping.

PTV News 04-05-18 - Il Giro d'Italia parte da Israele nel quarto venerdì di proteste a Gaza

europa questa scopri donald tusk comanda jean claude juncker raccontiamo antonio tajani dell'unione federica mogherini

Play Episode Listen Later May 5, 2018 8:35

Pandora TV1. Il Giro d'Italia parte da Israele nel quarto venerdì di proteste a GazaIl Giro d'Italia parte oggi, venerdi' 4 maggio, da Israele, contemporaneamente al quarto venerdi' di proteste nella Striscia di Gaza. Per la prima volta fuori dai confini europei, si articolera' in tre tappe, fra Gerusalemme ed Eilat e terminera' domenica 6. Una vetrina in cui il governo israeliano ha investito milioni di euro,e che tuttavia oscura completamente l'occupazione illegale dei territori palestinesi e gli almeno 44 morti e numerosi feriti durante le proteste della Grande Marcia del ritorno a Gaza. Fra questi, ironia della sorte, un ciclista professionista palestinese di 21 anni, Alaa al-Dali, ferito alla gamba proprio a Gaza il 30 marzo ed il cui arto e' stato amputato dopo che le autorita' israeliane hanno negato l'accesso a ulteriori cure. Il movimento di boicottaggio di Israele BDS ed altre ONG protestano, inoltre, contro la dicitura Gerusalemme invece che Gerusalemme Ovest, dando cosi' per scontato che la Citta' Santa sia di fatto la capitale di Israele ed avallando l'occupazione illegale di Gerusalemme Est. Ed evidenziano le contraddizioni: mentre l'organizzazione italiana RCS Sport punta ad una "internazionalizzazione dello sport esportando l'Italia nel mondo", a novembre scorso le autorita' israeliane hanno negato i visti agli atleti palestinesi che dovevano gareggiare in Tunisia. Su tutti questi aspetti sinora si registra un silenzio assordante dei media mainstream, italiani e non.2. Provocazioni chimiche e petrolioIn arrivo, in Siria, un'altra provocazione chimica a firma USA. Secondo la stampa russa, che cita una fonte anonima all'interno della Difesa siriana, la nuova messinscena sara' coordinata dall'ex membro di Daesh, Mishan Idriz al-Hamash. Il luogo designato per le riprese, il campo petrolifero di al-Jafra, a 27 km a Est di Deir el-Zor, dove starebbero gia' arrivando gli “attori”. Stavolta, pero', gli operatori potrebbero non essere i Caschi Bianchi, che stando alla CBS, non ricevono piu' finanziamenti dal Dipartimento di Stato americano, vedendo quindi il proprio budget diminuire di ben un terzo. Ma Washington non ha rinunciato alla guerra: continua, infatti, ad addestrare i tagliagole nell'area di al-Tanf e di Rukban. Lo ha dichiarato il capo della diplomazia russa, Sergej Lavrov, che intervistato da Panorama, aggiunge: “benche' gli Stati Uniti abbiano giurato solennemente che il loro unico obiettivo era quello di cacciare i terroristi fuori dal Paese, in pratica si sono solidamente installati sulla riva orientale dell'Eufrate e puntano sul collasso della Siria”. Complessivamente, in Siria e in Iraq, ci sarebbero ora circa 5 mila soldati americani, fa sapere il Pentagono. Cui si aggiunge, pero', un numero imprecisato di mercenari, di cui Washington si e' servito attivamente dai tempi della guerra in Iraq.3. Noviciòk prodotto anche in Repubblica Ceca, crolla l'impalcatura di LondraIl presidente della Repubblica Ceca, Milosz Zeman dichiara in tv che il gas Noviciòk è stato sperimentato e prodotto in piccole quantità nei laboratori della Repubblica Ceca. Le televisioni russe hanno dato grande rilievo alla notizia. E si spiega: perché essa è l’ennesima — ma autorevole — smentita della accusa mossa alla Russia da Theresa May, la quale aveva dichiarato inequivocabile la firma russa dell’attentato a Skripal. In realtà sospetti assai pesanti sull’uso del gas Noviciòk nel caso di Skripal e della figlia Julia sono stati sollevati anche dalla dichiarazione di uno dei medici curanti, dell’Ospedale di Salsbury, il quale, scrivendo al Time di Londra, disse che nessuno dei tre avvelenati (i due Skripal e una guardia) presentò sintomi di avvelenamento da gas. Infine, se fosse stato il gas Noviciòk, i tre non sarebbero sopravvissuti. Il fatto evidente è che l’intera impalcatura dell’accusa britannica contro la Russia sta crollando.4. Teheran su YouTube: non rinegozieremo l'accordo “Non intendiamo appaltare la nostra sicurezza, ne' rinegoziare o ampliare un accordo che abbiamo gia' implementato in buona fede”. Non usa mezzi termini il capo della diplomazia iraniana, Mohammad Javad Zarif, che in un video in inglese pubblicato, giovedi', su YouTube, aggiunge: “gli Stati Uniti, al contrario, hanno costantemente violato l'accordo, in particolare dissuadendo gli altri Paesi dal fare affari con l'Iran”. “Quando si compra una casa”, continua il diplomatico iraniano, “e ci si trasferisce con la propria famiglia, oppure la si demolisce per costruire un grattacielo al suo posto, non si puo' tornare indietro due anni dopo e rinegoziare il prezzo”. Una chiara allusione al business di Donald Trump, che il prossimo 12 maggio sara' chiamato a esprimersi sul futuro dell'intesa. “Se gli Stati Uniti continueranno a violare l'accordo, o se si ritireranno una volta per tutte, eserciteremo il nostro diritto di rispondere in un modo di nostra scelta”, avverte Javad Zarif. Mosca, da parte sua, lancia un monito: “con il ritiro di Washington, il mondo perdera' uno dei documenti più importanti sul regime di non proliferazione delle armi nucleari”. Ai microfoni della BBC, anche il Segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres, chiede alla Casa Bianca di restare nell'intesa, che definisce “un'importante vittoria diplomatica”. 5. Parlamento Europeo: le elezioni venezuelane vanno sospese Con 492 voti favorevoli, 87 contrari e 77 astensioni, il Parlamento Europeo ha chiesto ieri, giovedi' 3 maggio, "la sospensione immediata" delle elezioni presidenziali anticipate in Venezuela e di rinviarle "fino a quando non saranno soddisfatte le condizioni per elezioni credibili, trasparenti e inclusive". Un voto che trova il sostegno del Capo della Diplomazia europea, Federica Mogherini. Nella nota ufficiale del Parlamento si legge che "l'esclusione dalle elezioni del MUD, il tavolo di unita' democratica che raccoglie le opposizioni, rappresenta una violazione del principio di elezioni eque". Ci si dimentica, pero', che il MUD non e' stato affatto escluso, ma ha ripetutamente boicottato tutti i tavoli dei negoziati, boicottaggio disertato dal candidato di destra Henri Falcon, che di fatto partecipa alle elezioni. Ma tanto basta perche' la notizia del voto europeo venga ripresa immediatamente da giornali mainstream come Washington Post, mentre mercoledi' il FMI ha criticato il Venezuela per non aver fornito dati corretti su importazioni ed esportazioni. Maduro ha ribattuto di non curarsi dell'opinione delle oligarchie europee e statunitensi. Ci si chiede, inoltre, su che basi legali l'Unione Europea possa pronunciarsi in maniera cosi' netta sulle elezioni di uno stato sovrano sudamericano.6. Il CIO si appella contro la decisione del tribunale sportivo che ha scagionato 28 atleti russi Il Comitato Olimpico internazionale ricorrerà in appello contro la decisione del SAS, il tribunale di arbitraggio sportivo, che ha recentemente scagionato 28 dei 39 atleti squalificati a vita per doping. Il portavoce del CIO ha detto che l’organizzazione olimpica mondiale rimane ancorata alla “tolleranza zero nei confronti della violazione dei valori sportivi” e, per quanto concerne la sentenza dei giudici sportivi (le cui motivazioni ancora non sono pubbliche) non contiene "esplicite dichiarazioni di innocenza degli atleti”. Ha aggiunto che il ricorso non è stato deciso “per ottenere una vittoria”, ma "per una questione di principio”. “Siamo insoddisfatti per la decisione e le sue motivazioni”, ha aggiunto. L’appello sarà indirizzato a un Tribunale Federale Svizzero. Le autorità russe avevano riconosciuto alcune trasgressioni ma hanno sempre negato l’esistenza di un programma di stato a sostegno del doping.

S1E01. Chi comanda in Europa?

Lo Stato dell'Unione

Play Episode Listen Later Jan 12, 2018 34:04

Non esiste una sola Europa, ma tre diverse. E anche molte di più, tra banche, corti di giustizia e lobby di vario genere. In questa prima puntata cerchiamo di capire cosa sono e come funzionano queste istituzioni differenti. Raccontiamo chi le dirige, chi sono Jean-Claude Juncker e Federica Mogherini, Antonio Tajani e Donald Tusk - nomi a cui abbiamo ormai fatto l'abitudine ma che continuiamo a considerare come entità astratte. Una volta che avremo capito chi comanda davvero e com'è distribuito il potere in Europa, nelle sette puntate successive di questo podcast potremo affrontare tutti i grandi temi dell'Unione di cui sentiamo di far parte un po' a fatica: dalla Brexit all'Euro, dal commercio alle migrazioni.Questa puntata è stata realizzata con il contributo del Centro Einstein di di Studi Internazionali. Scopri di più sul sito http://www.centroeinstein.it e sulla pagina facebook Centro Einstein di Studi Internazionali.

S1E01. Chi comanda in Europa?

Lo Stato dell'Unione

Play Episode Listen Later Jan 12, 2018 34:04

Non esiste una sola Europa, ma tre diverse. E anche molte di più, tra banche, corti di giustizia e lobby di vario genere. In questa prima puntata cerchiamo di capire cosa sono e come funzionano queste istituzioni differenti. Raccontiamo chi le dirige, chi sono Jean-Claude Juncker e Federica Mogherini, Antonio Tajani e Donald Tusk - nomi a cui abbiamo ormai fatto l'abitudine ma che continuiamo a considerare come entità astratte. Una volta che avremo capito chi comanda davvero e com'è distribuito il potere in Europa, nelle sette puntate successive di questo podcast potremo affrontare tutti i grandi temi dell'Unione di cui sentiamo di far parte un po' a fatica: dalla Brexit all'Euro, dal commercio alle migrazioni.Questa puntata è stata realizzata con il contributo del Centro Einstein di di Studi Internazionali. Scopri di più sul sito http://www.centroeinstein.it e sulla pagina facebook Centro Einstein di Studi Internazionali.

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Esteri di gio 11/01

Play Episode Listen Later Jan 10, 2018 27:18

1-L'Europa conferma il pieno rispetto dell'accordo sul nucleare iraniano...Domani gli Stati Uniti potrebbero fare esattamente il contrario, con gravi conseguenze, su più livelli (Pejman Abdolmohammadi, Università di Genova e London School of Economics).2-“Stanno distruggendo tutto quello che riescono a raggiungere”. Il racconto di un medico siriano dalla regione di Ghouta Orientale, alla periferia di Damasco, sotto assedio dal 2013.3-Catalogna. Mariano Rajoy spera nella rottura del fronte indipendentista. Ma i problemi non mancano nemmeno per il suo Partito Popolare. La prossima settimana la prima riunione del nuovo parlamento catalano (Giulio Maria Piantadosi).4-Ennesimo test per le aspirazioni democratiche di Myanmar. La storia di due giornalisti arrestati dopo aver visitato la zona dove viveva la minoranza Rohingya (Gabriele Battaglia)...5-World music. Sufi Spirit, il primo lavoro di Rocqawali, tra il rock e la musica devozionale pachistana (Marcello Lorrai)

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Esteri di gio 11/01

Changing Character of War

Play Episode Listen Later Jan 10, 2018 27:18

1-L'Europa conferma il pieno rispetto dell'accordo sul nucleare iraniano...Domani gli Stati Uniti potrebbero fare esattamente il contrario, con gravi conseguenze, su più livelli (Pejman Abdolmohammadi, Università di Genova e London School of Economics).2-“Stanno distruggendo tutto quello che riescono a raggiungere”. Il racconto di un medico siriano dalla regione di Ghouta Orientale, alla periferia di Damasco, sotto assedio dal 2013.3-Catalogna. Mariano Rajoy spera nella rottura del fronte indipendentista. Ma i problemi non mancano nemmeno per il suo Partito Popolare. La prossima settimana la prima riunione del nuovo parlamento catalano (Giulio Maria Piantadosi).4-Ennesimo test per le aspirazioni democratiche di Myanmar. La storia di due giornalisti arrestati dopo aver visitato la zona dove viveva la minoranza Rohingya (Gabriele Battaglia)...5-World music. Sufi Spirit, il primo lavoro di Rocqawali, tra il rock e la musica devozionale pachistana (Marcello Lorrai)

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The Culture of New Wars

Play Episode Listen Later Dec 20, 2017 36:20

Mary Kaldor discussing her pioneering work on the concept of new wars and global civil society. Her work on the practical implementation of human security has directly influenced European and national politics. Mary Kaldor is Professor of Global Governance, Director of the Conflict and Civil Society Research Unit at the London School of Economics and Political Science and CEO of the Department for International Development (DFID) funded Conflict Research Programme. Her books include; The Baroque Arsenal, New and Old Wars: Organised Violence in a Global Era, Global Civil Society: An Answer to War. Her most recent book is International Law and New Wars co-authored with Christine Chinkin. She was a founder and co-chair of the Helsinki Citizens Assembly, a member of the International Independent Commission on Kosovo and convenor of the Human Security Study Group, which reported to Javier Solana and now to Federica Mogherini.

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The Culture of New Wars

Changing Character of War

Play Episode Listen Later Dec 20, 2017 36:20

Mary Kaldor discussing her pioneering work on the concept of new wars and global civil society. Her work on the practical implementation of human security has directly influenced European and national politics. Mary Kaldor is Professor of Global Governance, Director of the Conflict and Civil Society Research Unit at the London School of Economics and Political Science and CEO of the Department for International Development (DFID) funded Conflict Research Programme. Her books include; The Baroque Arsenal, New and Old Wars: Organised Violence in a Global Era, Global Civil Society: An Answer to War. Her most recent book is International Law and New Wars co-authored with Christine Chinkin. She was a founder and co-chair of the Helsinki Citizens Assembly, a member of the International Independent Commission on Kosovo and convenor of the Human Security Study Group, which reported to Javier Solana and now to Federica Mogherini.

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CAFFÈ EUROPA del 04/11/2017

Caffè Europa

Play Episode Listen Later Nov 4, 2017 20:18

Difesa europea: in esclusiva l'alto rappresentante per la politica estera, Federica Mogherini. Esperienze dei militari italiani impegnati nelle missioni sotto bandiera dell'UE. Cent'anni da Caporetto, le trincee dove è nata l'Europa. Il glifosato, verso il divieto, ma tra 5 anni.

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Nädala Tegija 2017-09-08

Nädala Tegija

Play Episode Listen Later Sep 8, 2017

7.-8. septembril toimub Tallinnas Eesti Euroopa Liidu Nõukogu eesistumise raames ELi välisministrite mitteametlik kohtumine. Kohtumist juhib EL-i välisasjade ja julgeolekupoliitika kõrge esindaja Federica Mogherini, kohtumise võõrustaja on välisminister Sven Mikser. Kohtumisel arutatatakse Põhja-Korea küsimust, välisasjade nõukogu töömeetodeid, Lähis-Ida rahuprotsessi ning radikaliseerumise ja vägivaldse ekstremismi vastase võitluse ja ennetuse üle. Nädala Tegija külaline on Sven Mikser, kellega räägime ülalmainitud teemadel.

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De Moldavische flirt met Rusland

Bureau Buitenland

Play Episode Listen Later Apr 24, 2017 9:37

De toenemende Russische invloed in Europa vormde een van de heikele agendapunten bij het bezoek van EU buitenlandchef Federica Mogherini aan Moskou vandaag. Naast Oekraïne en de Baltische staten vormt het kleine Moldavië één van de kopzorgen voor Europa. President Igor Dodon flirt luid en duidelijk met zijn Russische collega Poetin. Journalist Floris Akkerman is net terug uit het land.

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Leonardo Monaco - Certi diritti | Cecenia, diritti negati alle persone Lgbt | 13-04-2017

Cominciamo Bene - Le interviste

Play Episode Listen Later Apr 13, 2017 5:12

L’associazione radicale Certi Diritti ha inviato una lettera all’Alto rappresentante dell'Unione europea per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, e al ministero italiano degli Affari esteri, per chiedere una presa di posizione ufficiale da parte delle diplomazie europee. «In questo momento di timidezza delle istituzioni comunitarie – spiega Leonardo Monaco, segretario dell’associazione – ci sarebbe davvero bisogno di una condanna forte e dell’assunzione di misure effettive per contrastare questa terrificante violazione dei diritti umani».

lgbt monaco alto persone affari omofobia dell'unione federica mogherini cecenia certi diritti

Leonardo Monaco - Certi diritti | Cecenia, diritti negati alle persone Lgbt | 13-04-2017

Cominciamo Bene - Le interviste

Play Episode Listen Later Apr 13, 2017 5:12

L’associazione radicale Certi Diritti ha inviato una lettera all’Alto rappresentante dell'Unione europea per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, e al ministero italiano degli Affari esteri, per chiedere una presa di posizione ufficiale da parte delle diplomazie europee. «In questo momento di timidezza delle istituzioni comunitarie – spiega Leonardo Monaco, segretario dell’associazione – ci sarebbe davvero bisogno di una condanna forte e dell’assunzione di misure effettive per contrastare questa terrificante violazione dei diritti umani».

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European Union development policy - Stefano Manservisi

Development Policy Centre Podcast

Play Episode Listen Later Mar 28, 2017 58:53

Development aid from donor countries amounts to more than US $130 billion annually. More than half of that amount comes from European Union nations. However, sustainable development cannot be achieved through aid alone. The United Nations’ 2030 Agenda and the Addis Ababa Action Agenda on Financing for Development have underlined the importance of domestic resource mobilisation and investments – both public and private – for sustainable social, environmental, and economic development efforts to take hold. The paradigm has changed and the European Union’s development policy will be adapted within the framework of the European Union Global Strategy for Foreign and Security Policy in the light of the 2030 Agenda and new global challenges and also taking into consideration the Paris Agreement on Climate Change. The Director-General discusses European Union development policy in light of these developments, paying particular attention to the Pacific region. This event was co-presented by the Development Policy Centre and ANU Centre for European Studies. Stefano Manservisi is the Director-General for International Cooperation and Development (DEVCO) at the European Commission since May 2016. He previously served as Head of the Private Office of Federica Mogherini, High Representative of the Union for Foreign Affairs and Security Policy and Commission Vice-President. In 2014, he was the Head of the Delegation of the European Union to Turkey. Before that, he held other positions at the Commission including as Director-General for Migration and Home Affairs and Director-General for Development and Relations with African, Caribbean, and Pacific States. Stefano Manservisi has been a visiting professor at the University of Bologna, University of Roma III, and the College of Europe.

Een gemeenschappelijk Europees leger

Bureau Buitenland

Play Episode Listen Later Mar 21, 2017 9:04

In Brussel zijn plannen in de maak voor een Europees leger. Onder leiding van EU-buitenlandchef Federica Mogherini wordt daarom binnenkort een permanent hoofdkwartier opgericht. Vanuit Brussel van een team militaire bevelhebbers het gemeenschappelijk belang van Europa dienen. Maar zitten Europese lidstaten wel te wachten op zo'n EU-leger? We vragen het politicoloog en EU-veiligheidsdeskundige Trineke Palm van de Universiteit Utrecht.

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Esteri di venerdì 03/03/2017

Play Episode Listen Later Mar 3, 2017 30:01

1-“Assad ci ha tolto tutto. Anche la nostra dignità”. A Esteri l'intervista a Mazen Alhummada, sfuggito alle carceri del regime siriano dopo tre arresti.2-Francois Fillon, ultimo atto. Il candidato della destra francese alle prossime presidenziali vicino al ritiro (Francesco Giorgini).3-L'Unione Europea è in crisi anche nei Balcani. Federica Mogherini contestata dal parlamento di Belgrado (Dragan Petrovic).4-Il Grande Gioco in Asia Centrale è anche un affare cinese. Pechino è sempre più attenta a quello che succede in Afghanistan. Nelle scorse settimane ci sarebbe stata anche un'incursione militare (Gabriele Battaglia).5-Cuba, la sfida continua. Tra aperture economiche, nuove diseguaglianze sociali, e riavvicinamento agli Stati Uniti (Alfredo Somoza).6-L'indipendenza africana 60 anni dopo. Personaggi e movimenti che hanno fatto la storia. Quarta puntata, il Ghana (Marcello Lorrai)

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Esteri di ven 03/03

Play Episode Listen Later Mar 2, 2017 30:02

1-“Assad ci ha tolto tutto. Anche la nostra dignità”. A Esteri l'intervista a Mazen Alhummada, sfuggito alle carceri del regime siriano dopo tre arresti.2-Francois Fillon, ultimo atto. Il candidato della destra francese alle prossime presidenziali vicino al ritiro (Francesco Giorgini).3-L'Unione Europea è in crisi anche nei Balcani. Federica Mogherini contestata dal parlamento di Belgrado (Dragan Petrovic).4-Il Grande Gioco in Asia Centrale è anche un affare cinese. Pechino è sempre più attenta a quello che succede in Afghanistan. Nelle scorse settimane ci sarebbe stata anche un'incursione militare (Gabriele Battaglia).5-Cuba, la sfida continua. Tra aperture economiche, nuove diseguaglianze sociali, e riavvicinamento agli Stati Uniti (Alfredo Somoza).6-L'indipendenza africana 60 anni dopo. Personaggi e movimenti che hanno fatto la storia. Quarta puntata, il Ghana (Marcello Lorrai)

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Esteri di ven 03/03

Friends of Europe podcasts

Play Episode Listen Later Mar 2, 2017 30:02

1-“Assad ci ha tolto tutto. Anche la nostra dignità”. A Esteri l'intervista a Mazen Alhummada, sfuggito alle carceri del regime siriano dopo tre arresti.2-Francois Fillon, ultimo atto. Il candidato della destra francese alle prossime presidenziali vicino al ritiro (Francesco Giorgini).3-L'Unione Europea è in crisi anche nei Balcani. Federica Mogherini contestata dal parlamento di Belgrado (Dragan Petrovic).4-Il Grande Gioco in Asia Centrale è anche un affare cinese. Pechino è sempre più attenta a quello che succede in Afghanistan. Nelle scorse settimane ci sarebbe stata anche un'incursione militare (Gabriele Battaglia).5-Cuba, la sfida continua. Tra aperture economiche, nuove diseguaglianze sociali, e riavvicinamento agli Stati Uniti (Alfredo Somoza).6-L'indipendenza africana 60 anni dopo. Personaggi e movimenti che hanno fatto la storia. Quarta puntata, il Ghana (Marcello Lorrai)

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EU Foreign Policy Chief Federica Mogherini on 2016 US Presidents and EU Challenges

Channeling Brussels

Play Episode Listen Later Dec 12, 2016 11:08

We’re delighted that one of Europe’s top-ranked women joined us for this “inaugural” show: Federica Mogherini, the European Union’s foreign policy chief, also a vice president of the European Commission (EC). She agreed to speak to Teri Schultz, the host of this podcast, just a few hours after Donald Trump was confirmed as the next US president, … Continue reading EU Foreign Policy Chief Federica Mogherini on 2016 US Presidents and EU Challenges →

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BALKANS – Boosting connections on the road to the EU – SESSION I

Play Episode Listen Later Dec 9, 2016 85:57

The EU has pledged to continue membership negotiations with countries in the Western Balkans. But the region faces many challenges, including lack of progress in restructuring the economic model to ensure that all countries are functioning market economies driven by export and investments rather than import and consumption. Improving connectivity in the Western Balkans is also a key factor, not only in boosting economic growth and fostering job opportunities for youth but also in forging better neighbourly relations with the EU, despite the perils of radicalisation. Is the long road to membership a vision or a reality? With some of the Balkans’ top politicians and decision-makers in attendance, we debated ways of further re-energising the region’s myriad connections with the EU at a 'European Policy Summit' event on 7 December 2016 in Brussels. SESSION I - EU membership: the long road from vision to reality European Union leaders have pledged to continue membership negotiations with countries in the Western Balkans despite Brexit, saying their commitment to EU expansion remains as strong as ever. Speaking at the Balkans conference held in Paris in July, Federica Mogherini, the EU High Representative for Foreign and Security Policy, insisted the EU would continue to nourish “Euro-enthusiasm” in the region and said EU integration of the Balkans was important for peace and stability both in the region and in the EU. Meanwhile, Johannes Hahn, Commissioner for European Neighbourhood Policy & Enlargement Negotiations, has warned that one of the biggest challenges in preparing the Western Balkans for EU membership is restructuring the economic model to ensure that all countries are functioning market economies driven by export and investments rather than import and consumption. Given the hard work that lies ahead on Brexit and waning public appetite for further EU enlargement, are European leaders being overly optimistic in promising that membership negotiations with the Western Balkan states will remain on track? What are the key sectors where progress has been made and which questions pose the biggest challenge in the EU membership negotiations? To what extent are Russia, China and Turkey competing with the EU’s presence and influence in the region? Ditmir Bushati, Minister of Foreign Affairs, Albania Gordon Duguid, Senior Adviser for South Central Europe, U.S. State Department Stefan Füle, Special Envoy for the OSCE and Western Balkans at the Czech Ministry of Foreign Affairs; European Commissioner for Enlargement and Neighborhood Policy (2010-2014) and Trustee of Friends of Europe Tanja Miščevič, Chief Negotiator for Serbia’s Accession to the European Union Helga Schmid, Secretary General of the European External Action Service (EEAS) Goran Svilanović, Secretary General of the Regional Cooperation Council (RCC)

Episode 1: EU foreign policy chief Federica Mogherini

Channeling Brussels

Play Episode Listen Later Nov 15, 2016 10:47

This episode's guest is Federica Mogherini, High Representative of the European Union for Foreign Affairs and Security Policy and Vice-President of the European Commission. "Channeling Brussels" is sponsored by the Atlantic Council. [Intro/Outro music "Happy Rock" by Bensound under a CC-BY-ND license (http://www.bensound.com/royalty-free-music/track/happy-rock/)]

vice president european union chief foreign policy foreign affairs european commission bensound atlantic council security policies high representative cc by nd federica mogherini happy rock

RADIO ANCH'IO del 09/11/2016 - SECONDA PARTE: LA VITTORIA DI TRUMP

Radio anch'io

Play Episode Listen Later Nov 9, 2016 20:09

OSPITI: Gianfranco Fini, Roberto Maroni, Marta Dassù, Federica Mogherini, Sara Antonelli, Marc Innaro,

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RADIO ANCH'IO del 09/11/2016 - PARTE TERZA - LA VITTORIA DI TRUMP

Radio anch'io

Play Episode Listen Later Nov 9, 2016 20:17

Gianfranco Fini, Paolo Magri (direttore Ispi), Sara Antonelli (Uni Roma 3), Marta Dassù (direttrice Aspenia), Federica Mogherini (alto rappresentante della politica estera dell'unione euroea).

donald trump cultura notizie ispi federica mogherini

RADIO ANCH'IO EXTRA - intervista integrale a Federica Mogherini

Radio anch'io

Play Episode Listen Later Apr 19, 2016 9:13

Giorgio Zanchini intervista l'alto rappresentante dell'Unione Europea per gli Affari Esteri FEDERICA MOGHERINI

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LRT aktualijų studija 2015-09-22 11:05

LRT Aktualijų studija

Play Episode Listen Later Sep 22, 2015 48:02

Ar Lietuva pasirengusi priimti nuo karo bėgančius žmones ir jiems padėti? Pirmadienį Lietuvoje lankėsi Europos Sąjungos vyriausioji įgaliotinė užsienio reikalams ir saugumo politikai Federica Mogherini. Su Lietuvos vadovais Federica Mogherini aptarė pabėgėlių problemos sprendimo būdus.

studija europos s federica mogherini ar lietuva

teorías de conspiración en el Islam.

Play Episode Listen Later Aug 1, 2015 1:45

Descripción: “Uno de los peores aspectos de estas teorías es que no requieren pruebas, sólo tontas "deducciones” dice un artículo publicado en la revista Daviq del Estado Islámico. “no creo que esto haya sido planificado, no sufro de manía de conspiración…” Gadafi. Tags: cospiranoico, paranoia, misterio. Ahlu-s-Sunnati wa-l-Jam??ah, shi'a del Imám Ali, escuelas y ramas del Islam, Al-Qur-ân, Sunna, Rasûl, sharia, Ilm, Din, sunnah ,dawah ,jannah ,hadith ,quaran ,god ,akhira ,prophetmuhmmad ,religion ,allahhuakbar ,paradise ,jannahismyultimategoal ,islamreminders ,muhammadsaw ,beard ,poor ,power ,freedom ,money ,instalove ,sad ,weak ,follow ,instadaily ,quoteoftheday ,islamicquotes ,quote ,instafollow ,instalike ,instamuslim, ,islamicstory ,muslim ,jinnstory ,allah ,allahuakbar ,deen ,islamic ,haqq ,ummah ,islam ,dunya ,jinn ,alhamdulillah ,subhanallah ,muslimah ,truth ,islamicpost ,astaghfirullah ,trip ,photogrid ,muhmmad ,allahswt ,instaislam ,sufficient ,islamicreminders ,muhammad ,prayer ,nikah ,hijab ,muhmmadsaw ????, ????, ?????????, ????????, Simon Elliot, Elliot Shimon, Ibrahim ibn Awad, Ibn Ibrahim Al AlBadri Arradoui Hoseini, Universidad de Bagdad, Ibrahim Awad Ali Al Badri Al Samarrai. Bagdadi, Abu Bakr al-Baghdadi, Califa Ibrahim, estudiantes, predicadores, ulemas. Islamic State News, Islamic State Report, Al Hayat Media Center decided, tawhid, manhaj, hijrah, jihad, and jama’ah, nasarahullah, fuqaha, Amirul-Mu’minin Abu ‘Umar al-Husayni al-Baghdadi, Ummah, leones del Estado islámico, Abu Mus'abaz-Zarqawi, imperialism, World's Second Biggest Streaming Music Service, Now Infested By Jihadis Sharing Al-Qaeda And Islamic State (ISIS), Al-Awlaki, Bin Laden Audio, Sermons To Al-Baghdadi, Nasheeds Espousing, Jihad And Martyrdom, Sound Cloud, son cloud, nasheed, Al Hayat Media Center Ibn Batutah, ceremonia, Hil-lah, Hil-la, Persia, caravanas, babilonia, golfo pérsico, mar rojo, qadisaya, sasanita, Yezdeguird, tchang-ngan, iranios, Alí ben Abu Taleb, shiismo, chiismo, imanato, Abu el Mutalib, hosein, kerbela, Nínive, saosciant, mahamud, mesías, origen. Yihadismo, aniversario, caída de Gadafi, Fuerza Aérea de Egipto, Fuerza Aérea de Libia, bombardeos, objetivos del Estado Islámico, Derna, Sirte, Ben Jawad, mediterráneo. Estado Israelobámico, Bengasi, Muammar Gaddafi, petróleo internacional, Abdel Fatah Al-Sisi, Europe 1, Matteo Renzi, Italia, ONU, rebeldes, París, Reuters, cristianos coptos, Tawadros II, secretario de Estado, Santa Sede, cardenal Pietro Parolin, Radio Vaticano, Tratado de Letrán, Paolo Gentiloni, Roberta Pinotti, François Hollande, Muammar Khadafy, Mohammed Morsi, Sameh Chukri, Badr Abdelaty, Federica Mogherini, hermanos musulmanes. Jihadi John, verdugo, célula terrorista "The Beatles, George y Ringo, soldado, sirio, James Foley, FBI, el MI5, y Scotland Yard, EIL, terrorismo, terroristas, yihadistas, manipulación mediática, paz, objetivo, desinformación, intoxicación, verdad, explosión, bomba, suicida. Benin, Camerún, Chad y Níger, la célula Ansaru, Estado islámico en Nigeria, Emir Abubakar Shekau, sekau, Mohammed Yusuf. Estadounidenses, futurología, korea del sur, norcoreanos, geopolítica, el mundo en 2025, escudo disuasor, atómico- nucleares, ATALLY, Attaly, bombas, fin del mundo, fin del imperio, francmasonería. La próxima guerra con Japón, La Inteligencia Edge, La Filosofía Política de la Escuela de Frankfurt, El futuro de la guerra: Poder, la Tecnología y la dominación mundial de Estados Unidos en el siglo XXI, con Meredith Friedman (1996), La Inteligencia Edge: Cómo beneficiarse de la era de la información con Meredith Friedman, Colin Chapman y John Baker (1997), La guerra secreta de Estados Unidos: En el interior de la Lucha Oculta todo el mundo entre los Estados Unidos y sus enemigos (2004), Los próximos 100 años: un pronóstico para el siglo 21 (2009), La próxima década: el mundo de aquí a 2010, 1.1 Segunda Guerra Fría, 1.2 fragmentación ruso y chino, 1.3 Nuevos Poderes Arise, 1.4 tensiones se acumulan, 1.5 Cambio demográfico, 1.6 Tercera Guerra Mundial, 1.7 Posguerra Conflicto, 1.8 Estados Unidos y México, 1.9 predicciones tecnológicas. Rescate, víctimas, intervención, Lampedusa, Libia, Sicilia, Inmigrantes, Italia, Magreb, inmigración irregular, emergencias, África, Política migración, Consejo de Seguridad de la ONU. Hinduismo, cristianismo, judaísmo, chamanismo, ateísmo, “todo vale”, islam, nueva era. Criterio, ala, coran, azalá, azaque, sura, escritura, faraón, haman, hamán, hanif, Iblis, infiel, judíos, peregrinación, sakina, tora, evangelio, presencia divina, umra, yihad, Sura. Zecharia Sitchin The Euro-Arab Axis, BatYe'or, Ati-europeísmo, Eurabia, endofobia, europeización, Oriana Fallaci, Rotterdam, Amos Del Mundo, anti-estadounidense, anti-israelita. katar, bielorusia, arabia seudita, roma, kroasia, estados undidos, ginea, iraq, juda, kurdistan, islas tortugas, paraísos fiscales, kuway, quiay, manaos, tibet, desierto, mongoles, aztecas, mayas, londristan, panamá hats, bolonia, Mesopotamia, babilonia, diamantes, nambija, extractivismo, sienego, cenego, pantano, pirámides, jungla, selva, alimentos, guerras, tribus, etnias, charrúas, estrella solitaria, religión, economía, cultura, vida, corrupción, comunismo, capitalismo. 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Atendiendo islas Georgias del Sur, Sandwich del Sur, la isla Bouvet, el archipiélago de Kerguelen y las islas Heard y McDonald, sexto continente, macizo Vinson, monte Erebus, isla de Ross, indlandsis, Cuenca Astrolabio de la Tierra Adelia, bahías del Océano Glaciar Antártico, barrera de hielo de Ross, Ronne, Filchner y la Barrera de hielo Larsen; "Larsen C", Mar de Weddell, delfines y delfinas, Leopoldo López, Argentina, Europa, vieja Europa, hamas, hezbola. Libro blanco, libro verde, socialista islámico, Muammar Muhammad Abd as-Salam Abu Minyar al-Gaddafi, Sirte, gaddafa, Movimiento de Oficiales Unionistas Libres, bereber, Idris I, tercera teoría universal, Organización para la Liberación de Palestina, OLP, IRA, Ejército Republicano Irlandés, Misurata, Aozú Organización para la Unidad Africana, OUA, Declaración del Establecimiento de la Autoridad del Pueblo, Jamahiriyya, 'Estado de masas, Congreso Popular General, CPG, parlamento, Aziziyaln, hermano guía de la gran revolución, Lockerbie, Escocia, Yasir Arafat, Panafricanismo, Estados Unidos Federales de África, Unión Africana, UA, Silvio Berlusconi, Romano Prodi Pierre Nkurunziza, Buyumbura, Bumerec , Unión Africana en Somalia (Amisom), CNDD-FDD, Vital Nshimirimana, Godefroid Niyombare. Gervais Abayeho, Universidad de Buyumbura, jefe del Consejo Nacional de las fuerzas democráticas de defensa de la democracia, chairman, IRIN, Ngozi,Kitenga , Kinyarwanda, Kirundi, Francés, Bantú, Tutsi, bantúes Jam?l Ma’r?f4, Ab? ‘?s?, ar-Raqqah5, and ‘Abdul-Jabb?r al-‘Ak?d?6 Ab? Sa’?d al-Khudr? Jabhat an-Nusrah, Pkk, Kurdistán, Turquía, drusos,

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En le frente de estado islÁmico- crÓnica de guerra-

Play Episode Listen Later Jul 27, 2015 0:51

Descripción: EN LE FRENTE DE ESTADO ISLÁMICO- CRÓNICA DE GUERRA- EN LE FRENTE DE ESTADO ISLÁMICO- CRÓNICA DE GUERRA- EN LE FRENTE DE ESTADO ISLÁMICO- CRÓNICA DE GUERRA- EN LE FRENTE DE ESTADO ISLÁMICO- CRÓNICA DE GUERRA- TAGS: Kurdistán, Turquía, drusos, Ahlu-s-Sunnati wa-l-Jam??ah, shi'a del Imám Ali, escuelas y ramas del Islam, Al-Qur-ân, Sunna, Rasûl, sharia, Ilm, Din, sunnah ,dawah ,jannah ,hadith ,quaran ,god ,akhira ,prophetmuhmmad ,religion ,allahhuakbar ,paradise ,jannahismyultimategoal ,islamreminders ,muhammadsaw ,beard ,poor ,power ,freedom ,money ,instalove ,sad ,weak ,follow ,instadaily ,quoteoftheday ,islamicquotes ,quote ,instafollow ,instalike ,instamuslim, ,islamicstory ,muslim ,jinnstory ,allah ,allahuakbar ,deen ,islamic ,haqq ,ummah ,islam ,dunya ,jinn ,alhamdulillah ,subhanallah ,muslimah ,truth ,islamicpost ,astaghfirullah ,trip ,photogrid ,muhmmad ,allahswt ,instaislam ,sufficient ,islamicreminders ,muhammad ,prayer ,nikah ,hijab ,muhmmadsaw ????, ????, ?????????, ????????, Simon Elliot, Elliot Shimon, Ibrahim ibn Awad, Ibn Ibrahim Al AlBadri Arradoui Hoseini, Universidad de Bagdad, Ibrahim Awad Ali Al Badri Al Samarrai. 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Dabiq mp3 posible ruta para invasión atómico-nuclear a Estados Unidos in the perfect storm – John Cantlie-revista isis

Play Episode Listen Later Jun 19, 2015 1:30

"Quizás este escenario es exagerado pero tiene la suma de todos los miedos de agencias de inteligencia occidentales y es infinitamente más posible hoy que hace apenas un año." "Let me throw a hypothetical operation onto the table. The Islamic State has billions of dollars in the bank, so they call on their wil?yah in Pakistan to purchase a nuclear device through weapons dealers with links to corrupt officials in the region. The weapon is then transported overland until it makes it to Libya, where the mujahidin move it south to Nigeria. Drug shipments from Columbia bound for Europe pass through West Africa, so moving other types of contraband from East to West is just as possible. The nuke and accompanying muj?hid?n arrive on the shorelines of South America and are transported through the porous borders of Central America before arriving in Mexico and up to the border with the United States. From there it’s just a quick hop through a smuggling tunnel and hey presto, they’re mingling with another 12 million “illegal” aliens in America with a nuclear bomb in the trunk of their car." Dabiq-9, Page 77 : http://media.clarionproject.org/files/islamic-state/isis-isil-islamic-state-magazine-issue%2B9-they-plot-and-allah-plots-sex-slavery.pdf Tags Dabiq-9-They-Plot-and-Allah-Plots-compressed, the perfect storm – John Cantlie, daviq, davik, davick. Ahlu-s-Sunnati wa-l-Jam??ah, shi'a del Imám Ali, escuelas y ramas del Islam, Al-Qur-ân, Sunna, Rasûl, sharia, Ilm, Din, sunnah ,dawah ,jannah ,hadith ,quaran ,god ,akhira ,prophetmuhmmad ,religion ,allahhuakbar ,paradise ,jannahismyultimategoal ,islamreminders ,muhammadsaw ,beard ,poor ,power ,freedom ,money ,instalove ,sad ,weak ,follow ,instadaily ,quoteoftheday ,islamicquotes ,quote ,instafollow ,instalike ,instamuslim, ,islamicstory ,muslim ,jinnstory ,allah ,allahuakbar ,deen ,islamic ,haqq ,ummah ,islam ,dunya ,jinn ,alhamdulillah ,subhanallah ,muslimah ,truth ,islamicpost ,astaghfirullah ,trip ,photogrid ,muhmmad ,allahswt ,instaislam ,sufficient ,islamicreminders ,muhammad ,prayer ,nikah ,hijab ,muhmmadsaw ????, ????, ?????????, ????????, Simon Elliot, Elliot Shimon, Ibrahim ibn Awad, Ibn Ibrahim Al AlBadri Arradoui Hoseini, Universidad de Bagdad, Ibrahim Awad Ali Al Badri Al Samarrai. Bagdadi, Abu Bakr al-Baghdadi, Califa Ibrahim, estudiantes, predicadores, ulemas. 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La teoría del perturbador del almirante Castex como base para entendr guerras internacionales contra el Islam-CELERIER

Play Episode Listen Later Mar 16, 2015 1:36

-Aplique esta teoría al mundo musulmán y saque sus propias conclusiones. “…el pasado revela situaciones comparables a las de nuestro tiempo y no deja de ser interesante ver cómo las cosas evolucionarnos otrora.” (Celerier, 94) Fuente: CELERIER, Pierre, Geopolítica y Geoestratégia, editorial Pleamar, segunda edición, Argentina, 1975. Tags: Casa de España, Prusia, imperio alemán, nazismo, Carlos V, Luis XIV. Yihadismo, caída de Gadafi, Fuerza Aérea de Egipto, Fuerza Aérea de Libia, bombardeos, objetivos del Estado Islámico, Derna, Sirte, Ben Jawad, mediterráneo. Estado Israelobámico, Bengasi, Muammar Gaddafi, petróleo internacional, Abdel Fatah Al-Sisi, Europe 1, Matteo Renzi, Italia, ONU, rebeldes, París, Reuters, cristianos coptos, Tawadros II, secretario de Estado, Santa Sede, cardenal Pietro Parolin, Radio Vaticano, Tratado de Letrán, Paolo Gentiloni, Roberta Pinotti, François Hollande, Muammar Khadafy, Mohammed Morsi, Sameh Chukri, Badr Abdelaty, Federica Mogherini, hermanos musulmanes.

Guerras e híper guerras: presente, pasado y futuro-Libro “BREVE HISTORIA DEL FUTURO” DE JACQUES ATTALI-historia mundial.