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Le rilessioni quaresimali dell'AE nazionale del Masci, p. Angelo Gonzo.Oggi entriamo nella nube della Trasfigurazione dove il progetto di Dio è una proposta "nonostante" quanto stiamo vivendo.Buon ascolto!
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8083OMELIA II DOM. QUARESIMA - ANNO C (Lc 9,28b-36) di Don Stefano Bimbi L'episodio della Trasfigurazione, su cui facciamo attenzione in questa seconda domenica di quaresima, ci invita a dare uno sguardo oltre il visibile. Infatti la nostra vita non è solo ciò che vediamo con gli occhi, ma c'è una dimensione più profonda, una luce che Dio vuole mostrarci.Immaginiamo dunque di essere uno dei discepoli: Pietro, Giovanni o Giacomo. Gesù ci chiama a seguirlo in un luogo appartato, su un monte, per pregare. Non sappiamo cosa accadrà, ma siamo disposti a fidarci e a camminare con Lui. Poi, improvvisamente, qualcosa di straordinario avviene: Gesù cambia aspetto, la sua veste diventa sfolgorante, e accanto a Lui appaiono Mosè ed Elia.È un momento di rivelazione, di luce, di bellezza. Ma è anche un momento che interpella i discepoli e ciascuno di noi. Dio vuole mostrarci qualcosa di più grande della nostra comprensione quotidiana. Vuole aprire i nostri occhi alla Sua realtà.Gesù infatti sale sul monte per pregare e proprio mentre prega il suo volto cambia aspetto e la sua veste diventa splendente. Questo ci dice che la preghiera non è solo parlare a Dio, ma è anche il luogo in cui Dio si rivela a noi. Nella preghiera dobbiamo quindi non solo parlare a Dio, ma soprattutto fare silenzio per sentire cosa Lui ha da dirci.Inoltre non dobbiamo dimenticarci che Dio si manifesta nei momenti più inaspettati: in un incontro significativo, in una parola che ci tocca nel profondo, in una bellezza che ci sorprende. Ma noi, come i discepoli, rischiamo di essere addormentati, troppo presi dalle nostre preoccupazioni per accorgercene.Chiediamoci in quali momenti abbiamo percepito una luce speciale nella nostra vita. Dobbiamo anche domandarci se siamo attenti ai segni della presenza di Dio nella quotidianità oppure se siamo distratti da altre cose. Se diamo spazio alla preghiera e se questa è un semplice dovere o un momento in cui ci mettiamo in ascolto per incontrare Dio.Pietro durante la trasfigurazione è sorpreso e forse un po' confuso. Per questo dice a Gesù: "Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia" (Lc 9,33). È una reazione spontanea: quando viviamo un momento bello, profondo, intenso, vorremmo fermarlo, trattenerlo. Ma Gesù non risponde alla proposta di Pietro, perché il monte non è il punto di arrivo, ma solo una tappa del cammino. Questo accade anche nella nostra vita: ci sono momenti in cui sentiamo la presenza di Dio in modo forte - in una preghiera, in un ritiro, in un pellegrinaggio - e vorremmo che durasse per sempre. Ma la fede non consiste nel restare in quei momenti, ma nel lasciarsi trasformare da essi per affrontare la vita di ogni giorno con uno sguardo nuovo.Dopo la visione, una nube avvolge i discepoli e una voce dal cielo dice: "Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo!" (Lc 9,35). Poi, quando la nube si dissolve, Gesù è di nuovo solo, nella sua semplicità quotidiana. Questo passaggio è fondamentale: Dio non chiede ai discepoli di cercare sempre segni straordinari, ma di ascoltare Gesù. La vera fede non è fondata sulle emozioni forti, che a volte ci possono essere, ma principalmente sulla fiducia in Lui, anche quando non ci sono luci particolari o momenti di euforia spirituale. Dobbiamo camminare con Gesù anche quando il cielo si oscura, quando la vita diventa faticosa, quando sembra che Dio sia lontano. La voce del Padre ci ricorda che la strada giusta è quella di ascoltare Gesù e fidarsi di Lui, anche quando non comprendiamo tutto.Alleniamoci ad ascoltare Gesù: nel Vangelo, nelle persone che incontriamo, nei piccoli segni che Dio ci manda ogni giorno. Facciamo qualche proposito concreto per avere anche noi un tempo quotidiano di preghiera "sul monte": cerchiamo un momento in cui spegnere il cellulare, stare in silenzio e ascoltare Dio. Lasciamoci illuminare da Lui e portiamo questa luce nel mondo!
Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: La trasfigurazione di Gesu Il prezzo del discepolato23 Diceva poi a tutti: «Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda ogni giorno[d] la sua croce e mi segua. 24 Perché chi vorrà salvare la sua vita la perderà, ma chi avrà perduto la propria vita per causa mia la salverà. 25 Infatti, che serve all'uomo guadagnare tutto il mondo, se poi perde o rovina se stesso? 26 Perché se uno ha vergogna di me e delle mie parole, il Figlio dell'uomo avrà vergogna di lui, quando verrà nella gloria sua e del Padre e dei santi angeli. 27 Ora io vi dico in verità che alcuni di quelli che sono qui presenti non gusteranno la morte, finché non abbiano visto il regno di Dio».La trasfigurazione28 Circa otto giorni dopo questi discorsi, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo, e salì sul monte a pregare. 29 Mentre pregava, l'aspetto del suo volto fu mutato e la sua veste divenne di un candore sfolgorante. 30 Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, 31 i quali, apparsi in gloria, parlavano della sua dipartita che stava per compiersi in Gerusalemme. 32 Pietro e quelli che erano con lui erano oppressi dal sonno; e, quando si furono svegliati[e], videro la sua gloria e i due uomini che erano con lui. 33 Come questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bene che stiamo qui; facciamo tre tende: una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quello che diceva. 34 Mentre parlava così, venne una nuvola che li avvolse; e i discepoli temettero quando essi[f] entrarono nella nuvola. 35 E una voce venne dalla nuvola, dicendo: «Questo è mio Figlio, colui che io ho scelto; ascoltatelo[g]». 36 Mentre la voce parlava, Gesù si trovò solo. Ed essi tacquero e in quei giorni non riferirono nulla a nessuno di quello che avevano visto.Support the Show.lascia un commentoSupport the Show.
Festa della Trasfigurazione del Signore sul monte Tabor. Meditazione di don Fredny Ameris sul Vangelo di Marco (Mc 9, 2-10)
Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l'amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro. Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell'uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
Dal Vangelo secondo MatteoIn quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:«Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?Perché il Figlio dell'uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni.In verità io vi dico: vi sono alcuni tra i presenti che non moriranno, prima di aver visto venire il Figlio dell'uomo con il suo regno».Commento di Don Andrea, sacerdote della Diocesi di MondovìPodcast che fa parte dell'aggregatore Bar Abba: www.bar-abba
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
La Festa della Trasfigurazione, trasfigurazione del Signore. La manifestazione particolare della sua vera identità, identità divina, identità gloriosa, identità che Gesù, anzi che Dio stesso concede oggi ai discepoli, ai tre discepoli più vicini a lui, gli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni, e grazie a loro anche a noi... Una celebrazione allora che ha come suo fondamento un avvenimento storico, una cosa realmente accaduta, un miracolo della vita pubblica di Gesù, prima della sua Pasqua, prima della sua morte e della risurrezione gloriosa, prima di questi ma che racchiude in sé significati profondi, significati che vanno al di là di questa sua morte e della risurrezione, perché il Signore si mostra, si fa vedere così come è veramente, glorioso. Un punto fondamentale di questo evento, un punto che la caratterizza questa festa, che la caratterizza in modo particolare, univoco è la Teofania. Che cosa significa questa parola? Teofania è la manifestazione, manifestazione di Dio, ma una manifestazione solenne, grande... Nell'Antico Testamento abbiamo molti esempi, molti casi delle manifestazioni di Dio. Dio appariva spesso al popolo eletto. Lo sapevano vedere, riconoscere gli israeliti, forse più di noi... Uno dei segni della sua presenza, di Dio, era la nube, la nube che sia alzava sopra la tenda, nel deserto. O roveto ardente, o terremoto, o la vittoria miracolosa sui nemici... Erano tutte le manifestazioni, teofanie appunto di Dio che voleva essere vicino all'uomo, vicino a noi. Ma tutte queste manifestazioni veterotestamentarie erano solo un anticipo, una preparazione alla manifestazione definitiva, alla manifestazione massima, la manifestazione della redenzione, della venuta del Signore Gesù Cristo, nato, vissuto tra noi, morto e risuscitato; Gesù, Uomo Dio. Anche se noi aspettiamo ancora un'altra manifestazione del Signore, l'ultima manifestazione di Gesù, quella della fine dei tempi. Quando ritornerà il Signore con le schiere degli angeli, quando dividerà i buoni dai cattivi. La manifestazione dunque... la teofania sul Monte, la conferma da parte di Dio Padre, della missione del Cristo della missione che Gesù ha da compiere nel mondo... "Questi è il mio figlio prediletto, ascoltatelo" è il massimo della Teofania. Dio Padre, in presenza dei profeti antichi, di Mosé, di Elia, dei profeti, coloro che hanno preparato la venuta del Messia; in presenza poi dei discepoli, degli Apostoli, dei testimoni prescelti... ecco Dio Padre proclama Cristo suo Figlio, anzi, Figlio prediletto, in cui egli si compiace... Nel brano di oggi c'è però un'altra parola che non vorrei ci sfuggisse. Questo è il Figlio prediletto, dice, ma dice anche: "Ascoltatelo". Il Padre ci dà un ordine preciso, l'ordine di ascoltare il messaggio del Figlio, di ascoltare Gesù. Anche la Madonna Ss.ma alle nozze di Cana, lei che "ascoltava, meditava e portava le parole di Dio nel proprio cuore, dice ai servi: ascoltatelo, "fate quello che vi dirà". Che significa dunque ascoltare Gesù? Ascoltare... non sentire...! Ascoltare è compiere i suoi comandamenti e particolarmente il primo dei comandamenti, quello dell'Amore. Ascoltare il Signore è comportarsi come egli si è comportato, come lui è vissuto sulla terra, vivere dall'esempio che Gesù ci ha lasciato... E lui ha trascorso tutta la sua vita facendo la volontà di Dio, facendo del bene a tutti, aiutando i bisognosi, sanando i malati, predicando la Buona Novella del Regno di Dio. Tanti parteciperanno all'Eucaristia oggi. L'Eucaristia è la manifestazione, la nostra teofania di Dio. Non le accompagnano né terremoti, né nubi o saette. Qui però abbiamo tra noi, nelle nostre mani Dio stesso, Dio che si lascia pregare, sentire, toccare, gustare, perfino mangiare... Dio che mangiato nel pane inizia in noi l'opera sua, inizia in noi la nostra trasfigurazione, entra dentro di noi e ci trasfigura, trasforma dal di dentro, quasi dall'interno... Ecco la festa della trasfigurazione, di Dio, di Gesù, ma anche la festa della nostra trasfigurazione, la profezia di ciò che dobbiamo diventare noi. E quando scenderemo dal monte, quando torneremo a casa nostra, ai nostri impegni, dopo l'Eucaristia, possiamo continuare ad essere trasfigurati, luminosi, bianchi, per contagiare con la nostra esperienza, con il nostro esempio anche gli altri. Il Signore ce lo conceda.
Commento al Vangelo diMc 9,2-10 di don Domenico Bruno Visita https:www.annunciatedaitetti.it La nostra missione continua con altri formati anche su: INSTAGRAM: https://www.instagram.com/annunciate.dai.tetti FACEBOOK: https://www.facebook.com/profile.php?id=100067170417098 TELEGRAM: https://t.me/annunciatedaitetti WEBTV: https://ilcenacolowebtv.it Ascolta tutti i nostri podcast e gli altri progetti. Ecco tutti i link: https://linktr.ee/Annunciatedaitetti SE QUESTO SERVIZIO AL VANGELO CREDI SIA UTILE AIUTACI A PORTARLO AVANTI CON UN PICCOLO SOSTEGNO: 1- Attraverso PayPal https://www.paypal.com/donate/?hosted_button_id=FHWMCY38945UC 2- Attraverso Bonifico Bancario intestato a: Annunciate dai tetti APS Iban: IT61 L05262 41350 CC051133 3625 Causale: Erogazione liberale sostegno progetti (che potrai dedurre dalla dichiarazione dei redditi!) 3- Attraverso il 5x1000 Alla dichiarazione dei redditi firma il 5x1000 a favore della nostra associazione di promozione sociale Annunciate dai tetti scrivendo il codice fiscale: 92077870720 Contiamo sul tuo aiuto. Grazie!
Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: La trasfigurazioneMarco 8:31-3831 Poi cominciò a raccontar loro le cose terribili che avrebbe dovuto subire: che sarebbe stato respinto dagli anziani, dai capi sacerdoti e dagli altri capi giudei e che sarebbe stato ucciso per risuscitare tre giorni dopo. 32 Parlava con loro di questo argomento molto apertamente, perciò Pietro lo prese da parte e lo rimproverò. «Non dovresti dire cose del genere!» disse a Gesù.33 Allora Gesù si voltò a guardare i discepoli, poi disse a Pietro con severità: «Vattene via da me, Satana! Tu guardi le cose da un punto di vista umano e non da quello di Dio».34 Poi chiamò i discepoli e la folla, perché si avvicinassero ad ascoltare. «Se qualcuno di voi vuole seguirmi», disse loro, «deve smettere di pensare a se stesso, per prendere la sua croce e seguirmi da vicino. 35 Chi vuole salvare la propria vita, la perderà. Chi, invece, è pronto a sacrificare la propria vita per amor mio e per amore del Vangelo saprà che cosa significa veramente vivere.36 Che vantaggio cʼè se uno guadagna tutto il mondo, ma poi perde la sua anima? 37 Cʼè forse qualcosa che valga più dellʼanima? 38 Chiunque si vergogna di me e del mio messaggio in questi giorni dʼincredulità e di peccato, sappia che anchʼio, il Messia, mi vergognerò di lui, quando tornerò nella gloria di mio Padre con i santi angeli».Marco 9:1-8Gesù nella sua gloria9 Gesù continuava a dire ai suoi discepoli: «Alcuni di quelli che sono qui presenti ora non moriranno prima di avere visto il Regno di Dio arrivare con grande potenza!»2 Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò sulla cima di una montagna. Non cʼera nessuno con loro. Improvvisamente, davanti ai loro occhi, il viso di Gesù incominciò a splendere di gloria, 3 i suoi abiti divennero di un bianco abbagliante, tanto splendente da non essere di questa terra. 4 Ed ecco che apparvero Elia e Mosè che cominciarono a parlare con Gesù.5 «Maestro, è meraviglioso!» esclamò Pietro. «Faremo qui tre tende, una per ciascuno di voi tre…»6 Pietro diceva così tanto per parlare, perché non sapeva che cosa dire, infatti erano rimasti tutti spaventati.7 Poi venne una nuvola che li coprì, oscurando il sole, e una voce dalla nuvola disse: «Questo è il mio amato figlio. Ascoltatelo!»8 Ad un tratto, guardandosi intorno, i discepoli sʼaccorsero che Mosè ed Elia erano spariti, e con loro era rimasto soltanto Gesù.Support the Show.
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo. Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti».
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All'entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo!». Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: "Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia". Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: "Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo". All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: "Alzatevi e non temete". Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo. Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: "Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti".
VANGELODal Vangelo secondo MarcoIn quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli.Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l'amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell'uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.Commento al Vangelo di don Marco Giordanengo (Giordy) della diocesi di Mondovì
"Li condusse in disparte, su un alto monte.” (Mt 17, 1) Nel cercare dove andare, cosa fare, come spendere la propria vita...facciamo un grande errore. Guardiamo fuori da noi. Ci confrontiamo, facciamo le gare, scaliamo titoli e ruoli...solo per sentirci dire che siamo qualcuno. No. Cambiamo registro! Guardiamo il mistero della nostra vita alla luce dei Misteri del Rosario! Il Mistero della vita di Gesù che si incarna nelle nostre vite nel grembo di Maria nostra madre! Alla Sua Luce vediamo la luce! IV mistero Luminoso: La trasfigurazione di Gesù sul Tabor … Into the Womb https://uncorpomihaidato.com/into-the-womb/ Dio rivela il Suo progetto sulla famiglia, Francesco Marino https://www.diocesinola.it/downloads/messaggio-quaresima-2021.pdf Don Fabio Rosini https://www.vaticannews.va/it/podcast/catechesi-di-don-fabio-rosini/la-porta-del-cielo/2018/10/la-porta-del-cielo-9-la-trasfigurazione.html Suor Emmanuel https://open.spotify.com/episode/2MTUQd11H1l4geRtvLQacD?si=c221f520bbd64e6a … "Un corpo mi hai dato" è un progetto di evangelizzazione nato per rispondere alla domanda "Come il corpo ti parla di Dio nella tua vita?". Corpo come casa che ogni giorno sei chiamato ad abitare in pienezza e nella tua unicità di figlio amato dal Padre. Corpo come pane spezzato per condividere l'Amore sperimentato con i fratelli in Gesù. Corpo come Corpo di Cristo, la Chiesa, come famiglia dove nutrirsi del Pane della Vita. Un corpo che nasce, cresce... e rinasce! Cammina con noi per scoprirlo! Vuoi conoscerci meglio e andare dietro le quinte, per vedere come siamo arrivati fin qui oggi? https://uncorpomihaidato.com/scoprici/ Per iscriverti alla newsletter e/o richiedere un accompagnamento personale: https://uncorpomihaidato.com/contattaci/ Per aiutarci a portare avanti questa missione: https://uncorpomihaidato.com/aiutaci/ E per tutto il resto: SITO INTERNET https://uncorpomihaidato.com YOUTUBE: https://www.youtube.com/channel/UC1l5PfLcyIGWqSj7RVOexwg/ TELEGRAM: https://t.me/uncorpomihaidato INSTAGRAM: https://www.instagram.com/uncorpomihaidato/ FACEBOOK: https://www.facebook.com/Un-corpo-mi-hai-dato-107774998588245 GRAZIE DI CUORE! A presto! Emanuele&Marianna&co. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/emanuelemarianna/message
Trasfigurazione Vigilia 5 Agosto 2023
Il Governo italiano ha coinvolto due tra le più autorevoli istituzioni culturali italiane, la Triennale di Milano e il Maxxi di Roma, allo scopo di raccogliere le migliori energie economiche, tecniche e culturali in grado di contribuire al restauro della Cattedrale della Trasfigurazione
Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: La trasfigurazione di Gesu Il prezzo del discepolato23 Diceva poi a tutti: «Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda ogni giorno[d] la sua croce e mi segua. 24 Perché chi vorrà salvare la sua vita la perderà, ma chi avrà perduto la propria vita per causa mia la salverà. 25 Infatti, che serve all'uomo guadagnare tutto il mondo, se poi perde o rovina se stesso? 26 Perché se uno ha vergogna di me e delle mie parole, il Figlio dell'uomo avrà vergogna di lui, quando verrà nella gloria sua e del Padre e dei santi angeli. 27 Ora io vi dico in verità che alcuni di quelli che sono qui presenti non gusteranno la morte, finché non abbiano visto il regno di Dio».La trasfigurazione28 Circa otto giorni dopo questi discorsi, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo, e salì sul monte a pregare. 29 Mentre pregava, l'aspetto del suo volto fu mutato e la sua veste divenne di un candore sfolgorante. 30 Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, 31 i quali, apparsi in gloria, parlavano della sua dipartita che stava per compiersi in Gerusalemme. 32 Pietro e quelli che erano con lui erano oppressi dal sonno; e, quando si furono svegliati[e], videro la sua gloria e i due uomini che erano con lui. 33 Come questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bene che stiamo qui; facciamo tre tende: una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quello che diceva. 34 Mentre parlava così, venne una nuvola che li avvolse; e i discepoli temettero quando essi[f] entrarono nella nuvola. 35 E una voce venne dalla nuvola, dicendo: «Questo è mio Figlio, colui che io ho scelto; ascoltatelo[g]». 36 Mentre la voce parlava, Gesù si trovò solo. Ed essi tacquero e in quei giorni non riferirono nulla a nessuno di quello che avevano visto.Support the show
Ritiro quaresimale di Don Luigi Maria Epicoco alle suore paoline nel marzo 2023 --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/esercizi-spirituali/message
Trasfigurazione del Signore (A) [2023] Omelia nella Messa delle 21 (Milano)
Omelia della s. Messa del 6 Agosto 2023, Festa della Trasfigurazione del Signore, Anno A, tenuta da p. Jean François M. Coudjofio, FI.
Omelia della festa della Trasfigurazione di Gesù 2023. Qual è il potere della luce? Qual è il potere della mia luce? Sono cosciente di possedere una luce che può trasfigurare la realtà che vivo? Sono cosciente che in me rifulge la stessa luce di Cristo risorto, la stessa luce della creazione stessa? Ma come posso trasfigurarmi per trasfigurare la realtà?
Omelia della s. Messa del 5 Agosto 2023, Festa della Trasfigurazione del Signore, Anno A, tenuta da p. Francesco M. Budani, FI.
Dal Vangelo di Matteo 17,1-9 In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo».All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti». --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vangelo/message
Commento al Vangelo di Mt 17,1-9 di don Domenico Bruno. Visita www.annunciatedaitetti.it La nostra missione continua con altri formati anche su: INSTAGRAM: https://www.instagram.com/annunciate.dai.tetti FACEBOOK: https://www.facebook.com/profile.php?id=100067170417098 TELEGRAM: https://t.me/annunciatedaitetti WEBTV: https://ilcenacolowebtv.it Ascolta tutti i nostri podcast e gli altri progetti. Ecco tutti i link: https://linktr.ee/Annunciatedaitetti SE QUESTO SERVIZIO AL VANGELO CREDI SIA UTILE AIUTACI A PORTARLO AVANTI CON UN PICCOLO SOSTEGNO: 1- Attraverso PayPal https://www.paypal.com/donate/?hosted_button_id=FHWMCY38945UC 2- Attraverso Bonifico Bancario intestato a: Annunciate dai tetti APS Iban: IT61 L05262 41350 CC051133 3625 Causale: Erogazione liberale sostegno progetti (che potrai dedurre dalla dichiarazione dei redditi!) 3- Attraverso il 5x1000 Alla dichiarazione dei redditi firma il 5x1000 a favore della nostra associazione di promozione sociale Annunciate dai tetti scrivendo il codice fiscale: 92077870720 Contiamo sul tuo aiuto. Grazie!
Commento al Vangelo di domenica 06 agosto 2023 - festa della Trasfigurazione
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7458OMELIA TRASFIGURAZIONE - ANNO A (Mt 17,1-9)Il Vangelo di questa domenica ci invita a riflettere sull'episodio della Trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor, un episodio avvenuto - narra l'Evangelista - sei giorni dopo il primo annuncio fatto da Gesù sulla sua prossima Passione. In quella circostanza, Gesù si manifesta chiaramente come il Messia sofferente, come Colui che è venuto al mondo a morire per gli uomini, a morire per la salvezza dell'umanità. Quella rivelazione non rispondeva alle comuni attese degli ebrei di un Messia glorioso, quindi di quelle degli Apostoli. In questi ultimi produsse sgomento e scoraggiamento. Allo scopo di incoraggiarli, il Maestro divino portò sul monte Tabor Pietro, Giacomo e Giovanni e lì si trasfigurò davanti a loro: «Il suo volto brillò come il sole - racconta il Vangelo - e le sue vesti divennero candide come la luce» (Mt 17,2).Il Signore mostrò ai tre Apostoli lo splendore della sua divinità. Dovette essere un'esperienza così beatificante da indurre Pietro, a nome degli altri, ad esprimere il desiderio di voler rimanere per sempre sul monte a contemplare Dio.Gesù abbandona la pianura, la città, e sale sul monte Tabor per rimanervi nella solitudine, in preghiera. Il monte nella Sacra Scrittura (come il monte Sinai, il monte Carmelo) è il luogo della presenza straordinaria di Dio.La salita al monte Tabor ci rivela la necessità della penitenza, il distacco dalle cose materiali per poter pregare: incontrare e conoscere Dio.Dobbiamo purtroppo rilevare la difficoltà a pregare da parte di tanti uomini. Questo accade soprattutto perché risulta difficile staccare il cuore da tanti interessi materiali, da tante passioni terrene, da tante occupazioni volute da noi. Ed allora diventa difficile anche entrare in chiesa, trovare un po' di tempo per la preghiera.Pensiamo a quanti perdono la Santa Messa domenicale per gli avvenimenti sportivi (partita di calcio, ad esempio). Per una passione si vendono l'anima al diavolo! Qualsiasi sacrificio per il calcio! Non riescono a staccarsi. Il cuore è attaccato agli interessi materiali.Ma anche se si trova il tempo per andare alla Messa, molto spesso, purtroppo, si riduce solo ad una presenza fisica, come quella dei banchi e dei muri. Questo per togliersi lo scrupolo di non aver perso la Messa. Ma la mente, il cuore dove stanno, dove vagano?Ecco il monte Tabor: bisogna staccarsi dal piano, arrampicarsi, fare lo sforzo del distacco per potersi incontrare con Dio e avere i veri frutti della preghiera: l'incontro e la manifestazione di Dio, la conoscenza sempre più profonda di Dio.Fratelli e sorelle, una volta che siamo riusciti a salire e a rimanere sul monte, una volta che ci mettiamo a pregare, una volta che gustiamo la preghiera, può succedere anche a noi ciò che è accaduto per l'Apostolo Pietro: Signore restiamo sempre qui! È bello stare con te! Non vogliamo più lasciarti!Padre Pellegrino Funicelli, che fu anche assistente personale di Padre Pio, ha raccontato di averlo a lungo "spiato" di giorno e di notte, un po' dappertutto, sino alla sua morte: «Ebbene, non l'ho mai sorpreso ad oziare: non soltanto pregava sempre, ma quando credeva di essere solo pregava con una concentrazione tale che sembrava in contatto diretto con la Divinità. In pubblico, invece, per non distinguersi, si uniformava allo stile e al ritmo della comunità».E quanto ritenesse vitale la preghiera anche per i suoi figli spirituali lo documenta una testimonianza della signorina Clementina Belloni: «In una confessione, Padre Pio mi accusò di aver rubato. Sorpresa, negai. Il Padre continuò: "Hai rubato il tempo a nostro Signore". E infatti il giorno precedente avevo mancato al dovere della preghiera». Con padre Giacomo Piccirillo, che indugiava a fotografarlo da diverse angolazioni, sbottò: «Stai con questo "ma strillo" [riferendosi alla macchina fotografica, nda] in mano da più di un'ora e non hai detto neanche un'Ave Maria!».A conclusione di questa nostra riflessione domandiamoci: che cosa abbiamo fatto in questi ultimi anni per aumentare la nostra preghiera? Possiamo dire, ad esempio, che rispetto a due anni fa stiamo pregando di più o meglio? Abbiamo fatto qualche sforzo, sacrificio proprio per facilitare il movimento del nostro spirito nell'innalzarsi verso Dio (Santa Messa quotidiana, un Rosario in più, ecc.)?Proponiamoci dunque di pregare di più e meglio, ossia di pregare con sacrificio, pregare rinunciando a tutte le occasioni di distrazione (non riempire la mente unicamente di fatti di cronaca o di notizie sportive o altro che non ci eleva e che ci degrada addirittura, evitare chiacchiere inutili, perdite di tempo, ecc.). Solo così la nostra preghiera sarà più efficace e ci attirerà grazia sovrabbondante dal Signore.
Almeno una persona è stata uccisa e altre 15 ( tra cui alcuni bambini) sono rimaste ferite a seguito di un attacco russo notturno alla città portuale ucraina di Odessa. Lo ha reso noto il governatore della regione.
Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: La trasfigurazioneMarco 8:31-3831 Poi cominciò a raccontar loro le cose terribili che avrebbe dovuto subire: che sarebbe stato respinto dagli anziani, dai capi sacerdoti e dagli altri capi giudei e che sarebbe stato ucciso per risuscitare tre giorni dopo. 32 Parlava con loro di questo argomento molto apertamente, perciò Pietro lo prese da parte e lo rimproverò. «Non dovresti dire cose del genere!» disse a Gesù.33 Allora Gesù si voltò a guardare i discepoli, poi disse a Pietro con severità: «Vattene via da me, Satana! Tu guardi le cose da un punto di vista umano e non da quello di Dio».34 Poi chiamò i discepoli e la folla, perché si avvicinassero ad ascoltare. «Se qualcuno di voi vuole seguirmi», disse loro, «deve smettere di pensare a se stesso, per prendere la sua croce e seguirmi da vicino. 35 Chi vuole salvare la propria vita, la perderà. Chi, invece, è pronto a sacrificare la propria vita per amor mio e per amore del Vangelo saprà che cosa significa veramente vivere.36 Che vantaggio cʼè se uno guadagna tutto il mondo, ma poi perde la sua anima? 37 Cʼè forse qualcosa che valga più dellʼanima? 38 Chiunque si vergogna di me e del mio messaggio in questi giorni dʼincredulità e di peccato, sappia che anchʼio, il Messia, mi vergognerò di lui, quando tornerò nella gloria di mio Padre con i santi angeli».Marco 9:1-8Gesù nella sua gloria9 Gesù continuava a dire ai suoi discepoli: «Alcuni di quelli che sono qui presenti ora non moriranno prima di avere visto il Regno di Dio arrivare con grande potenza!»2 Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò sulla cima di una montagna. Non cʼera nessuno con loro. Improvvisamente, davanti ai loro occhi, il viso di Gesù incominciò a splendere di gloria, 3 i suoi abiti divennero di un bianco abbagliante, tanto splendente da non essere di questa terra. 4 Ed ecco che apparvero Elia e Mosè che cominciarono a parlare con Gesù.5 «Maestro, è meraviglioso!» esclamò Pietro. «Faremo qui tre tende, una per ciascuno di voi tre…»6 Pietro diceva così tanto per parlare, perché non sapeva che cosa dire, infatti erano rimasti tutti spaventati.7 Poi venne una nuvola che li coprì, oscurando il sole, e una voce dalla nuvola disse: «Questo è il mio amato figlio. Ascoltatelo!»8 Ad un tratto, guardandosi intorno, i discepoli sʼaccorsero che Mosè ed Elia erano spariti, e con loro era rimasto soltanto Gesù.Support the show
VANGELODal Vangelo secondo Matteo (17,1-9)In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo. Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti». COMMENTONel nostro sforzo di “pensare” a Gesù, di riflettere su di lui, a volte ci dimentichiamo dell'eccedenza, del “di più” che non sta nei ragionamenti e nelle dottrine, ma in una presenza illuminanteCITAZIONEMi sia concesso di vedere la tua luce, almeno da lontano (S. Anselmo d'Aosta)Commento di don Carlo Ocio, sacerdote della diocesi di Cuneo.
Al di là delle apparenze (Matteo 17:1-9) Oggi viviamo più che mai nell'epoca dell'apparire, dell'apparenza ingannevole. L'industria cinematografica e lelevisiva è maestra in quest'ambito. Non tutto ciò che “appare”, però, è quello che sembra, sia in positivo che in negativo. C'è però anche chi appare insignificante, umile, di poco conto e valore, chi “non attira gli sguardi”, che “non fa chiasso” ma che, ciononostante, nasconde è una persona che varrebbe la pena di considerarla e ascoltarla perché portatrice di valori importanti e bellezza interiore, ciò che più conta nella vita. Solo “pochi intenditori” se ne rendono conto, non le persone superficiali che badano all'apparenza e che quindi, si fanno facilmente manipolare. E' ciò che accade, nel testo biblico che oggi consideriamo, nell'episodio evangelico della Trasfigurazione ch e consideraiamo oggi.
Nell'omelia il cardinale ha anche ricordato San Paolo VI, nato al Cielo il 6 agosto 1978 e un fatto singolare accaduto pochi giorni prima della sua dipartita. L'omelia è stata proclamata nel corso della Santa Messa nel Santuario della Verna, il 6 agosto 2022.
La litigata con Pietro e lo scandalo di fronte alla prospettiva della Croce
Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All'entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo!». Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.
Dal Vangelo di Luca 9,28b-36 In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All'entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo!». Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/vangelo/message
“Noi portiamo questo tesoro in vasi di creta”. Così parla l'apostolo Paolo della missione che gli è stata affidata, quella di comunicare, di portare il Vangelo a tutte le genti. E lo ascoltiamo in questo brano, che la Chiesa propone oggi nella liturgia In occasione della festa della'apostolo Giacomo, chiamato dal Signore Gesù sulla riva del mare di Galilea per diventare pescatore di uomini, assieme al Signore, fino ad offrire la sua vita nel martirio. Giacomo appare nei Vangeli tra i discepoli più vicini al Signore: è con Pietro e Giovanni sul Tabor nel momento della Trasfigurazione, è nell'orto del Getsemani ad accompagnare la preghiera di Gesù prima della Passione. E da Gesù è chiamato assieme al fratello Giovanni “figli del tuono”, riconoscendo in loro una forza, la forza della parola, che li porterà a diventare ad essere “evangelofori” cioè portatori del Vangelo. Il Vangelo è un grande tesoro, come dice l'apostolo. Noi abbiamo un tesoro in vasi di creta è il tesoro più prezioso per la nostra vita e per il nostro tempo e ciascuno di noi è chiamato ad esserne custode e portatore. https://www.santegidio.org/
Commento alla liturgia della II domenica di Quaresima (C).
Dal Vangelo secondo LucaIn quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All'entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo!». Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.Commento di don Mattia, sacerdote della Diocesi di CuneoPodcast che fa parte dell'aggregatore Bar Abba: www.bar-abba
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6835OMELIA II DOM. QUARESIMA - ANNO C (Lc 9,28b-36)La seconda domenica di Quaresima ci presenta, nel Vangelo, l'episodio della Trasfigurazione. La Trasfigurazione è stata una manifestazione della Divinità di Gesù e una anticipazione della gloria futura. Prima di salire il Calvario, Gesù sale il monte Tabor, per irrobustire la fede degli Apostoli e infondere coraggio nel portare la croce. Sul monte Tabor Gesù discute con Mosè ed Elia sulla sua prossima morte di Croce che avrebbe subìto a Gerusalemme. L'Alleanza con Abramo fu fatta con il sacrificio degli animali; la Nuova ed Eterna Alleanza si realizzò invece con il Sacrificio del Figlio di Dio, Gesù, morto in Croce e risorto per la nostra salvezza. Si udì una voce dal Cielo, la voce del Padre che disse: «Questi è il Figlio mio, l'eletto, ascoltatelo!» (Lc 9,35). Questo episodio ci offre diversi insegnamenti.Prima di tutto ci insegna la necessità della croce. La gloria passa per la croce, chi vuole entrare nella gloria deve salire anche lui il Calvario dietro a Gesù. L'apostolo Paolo, nella seconda lettura, ci dice che «molti si comportano da nemici della croce di Cristo» (Fil 3,18). Tutti vogliono andare in Paradiso, ma pochi sono quelli disposti a portare la croce sulle loro spalle. Tutti vogliono arrivare alla Risurrezione senza passare per il mistero della Crocifissione. Anche Pietro preferiva starsene sul monte Tabor; ma, come si legge nel Vangelo, «non sapeva quello che diceva» (Lc 9,33).Il secondo insegnamento riguarda la necessità della preghiera. Anche noi dobbiamo fare esperienza della Trasfigurazione. Anche noi dobbiamo salire il monte Tabor con Gesù e questo lo facciamo con la preghiera. Come Gesù volle irrobustire la fede degli Apostoli, così vuole irrobustire anche la nostra fede e fortificarci nel portare la croce attraverso le gioie e le consolazioni che ci vengono dalla preghiera.Gesù salì sul monte a pregare. Impariamo da questo quanto sia importante la preghiera. Non se ne può fare a meno. La preghiera è la cosa più importante e i monasteri e le case di contemplazione possono essere considerati come le sorgenti nascoste che danno vita a tutta la Chiesa. Il beato Luigi Stepinac, arcivescovo di Zagabria nel XX secolo, aveva in così grande considerazione la vita contemplativa che appena divenne vescovo volle in diocesi un monastero di clausura, ben sapendo quanto sia importante avere delle anime oranti che attirino la grazia sul mondo intero. I contemplativi sono i più grandi benefattori dell'umanità.Un altro insegnamento riguarda la gloria futura. Anche il nostro corpo risorgerà e sarà glorificato ad immagine del corpo glorioso di Gesù e dell'Immacolata Assunta in Cielo. San Paolo, nella seconda lettura, ci dice che Gesù Cristo «trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso» (Fil 3,21). Per questo motivo dobbiamo amare e praticare la virtù della purezza. Anche il nostro corpo è chiamato alla gloria del Paradiso, a condizione che serbiamo la purezza. Gesù nel Vangelo dice: beati i puri di cuore perché vedranno Dio. Lo vedranno in Paradiso ma già su questa terra assaporano le gioie della Vita eterna. La purezza è già un anticipo della gloria futura. Dio alcune volte premia la purezza dei suoi servi con doni particolari. Pensiamo a San Pio da Pietrelcina: quanti lo avvicinavano avvertivano un profumo di Paradiso. E così altri Santi. Pensiamo alla beata Giacinta di Fatima: a distanza di tanti e tanti anni dalla sua morte il suo corpo è ancora incorrotto. Esempi del genere se ne potrebbero fare molti. La purezza è la presenza dell'Immacolata nel nostro cuore, è il profumo del suo candore.Eliminiamo dalle nostre case tutto ciò che offende una virtù così bella. Pensiamo a tanti programmi televisivi, a tante riviste indecenti. Le nostre case diventano come tante discariche nauseanti. San Luigi di Montfort terminava le sue innumerevoli missioni popolari con una cerimonia particolare: invitava tutti i fedeli a portare in piazza tutte le immagini indecenti che si trovavano nelle loro abitazioni e poi accendeva un grande fuoco distruggendole tutte ed esortando tutti a non tenerle mai in casa. Facciamo anche noi questa pulizia nelle nostre case!Infine, l'episodio della Trasfigurazione ci insegna ad ascoltare Gesù. Lui è il nostro Maestro, noi tutti gli dobbiamo ubbidienza. Gesù ci parla nel suo Vangelo, da questo deriva il dovere di leggerlo, di meditarlo; ci parla attraverso i suoi rappresentanti qui in terra: il Papa, i vescovi. Chi ascolta loro, ascolta Gesù. Da ciò deriva il dovere dell'obbedienza alla Chiesa che è Madre e Maestra, che ci insegna ciò che è secondo Dio e ciò che dobbiamo evitare.
Lettura e commento dei Vangeli delle prime due domenica di Quaresima con spazio per domande e risposte.
È quando “si svegliano” che vedono la Sua gloria (Luca 9:23-36) Dormire e riposarsi è importante per la nostra vita. Farlo troppo spesso o costantemente è patologico. Il sonno talvolta è pure indotto da criminali che così possono agire indisturbati secondo il proverbio che dice: “Quando il gatto dorme i topi ballano”. Una società o una chiesa “che dorme”, infatti è molto conveniente per chi ne approfitta per i suoi propositi malefici. Siamo perciò grati a chi, in un contesto simile, ci fa svegliare. I discepoli di Gesù, un giorno, “…quando si furono svegliati, videro la sua gloria”: è l'episodio evangelico della Trasfigurazione, il cui messaggio vogliamo esaminare oggi.
La discesa di Gesù dal monte della Trasfigurazione e la catechesi sulla fedeTrascrizione (non corretta dall'autore)
La Trasfigurazione di Gesù sul monte TaborTrascrizione (non corretta dall'autore)
Il racconto dei Vangeli struttura le varie tradizioni su Gesù e lo ordina in un disegno narrativo che trova il suo culmine nella sequenza finale del racconto della Passione e della Resurrezione di Gesù. L'episodio della Trasfigurazione, in questo contesto, ha un ruolo fondamentale: quello di anticipare ai discepoli (e al lettore) il senso finale del cammino di Gesù. La Trasfigurazione è un "flash forward", letteralmente una "premonizione" o "anticipazione" della Resurrezione. Tutta la pagina vuole essere una brevissima ricapitolazione del racconto biblico - di cui Mosè e Elia sono i principali protagonisti in quanto personificazione della "Legge" e dei "Profeti". - che converge interamente su Gesù e sulla sua Pasqua. Alla fine resta solo ciò che conta: Gesù. E la promessa che tutto sarà chiaro solo alla fine, quando "il Figlio dell'uomo" sarà risorto dai morti. Se ti piacciono i miei video, sostieni il canale mettendo un "mi piace" e iscrivendoti. Se poi vuoi davvero collaborare, invia una donazione, anche piccola, qui:https://www.paypal.me/bellaprof