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Commento al Vangelo di don Nicola
Battesimo di Gesù Cristo (Mt 3,13-17)

Commento al Vangelo di don Nicola

Play Episode Listen Later Jan 7, 2023 4:37


Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento».

Commento al Vangelo di don Nicola
Epifania di Gesù Cristo (Mt 2,1-12)

Commento al Vangelo di don Nicola

Play Episode Listen Later Jan 5, 2023 7:18


Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov'è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All'udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l'ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo».Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.

BASTA BUGIE - Cristianesimo
Natale: giorno di gioia, di lotta e di vittoria

BASTA BUGIE - Cristianesimo

Play Episode Listen Later Jan 3, 2023 10:46


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7264NATALE: GIORNO DI GIOIA, DI LOTTA E DI VITTORIA di Roberto de MatteiDom Prosper Guéranger, il grande abate di Solesmes e autore del celebre Anno Liturgico è l'autore a cui attingiamo per meditare nei giorni del Santo Natale. E dom Guéranger ci invita a cercare in questi giorni con il nostro pensiero soprattutto tre luoghi.Il primo è Betlemme, la grotta della Natività, l'umile asilo che il figlio dell'Eterno, disceso dal Cielo, ha scelto per la sua prima residenza. Tuttavia cercheremmo invano oggi a Betlemme la beata mangiatoia che accolse il Bambino Gesù. Da tredici secoli essa ha lasciato quei luoghi ed ha trovato accoglienza nel centro della Cattolicità, a Roma. La città sacra di Roma è dunque il secondo luogo del mondo che il nostro cuore deve cercare, e in questa città, il luogo che in questi giorni chiede tutta la nostra venerazione e tutto il nostro amore è la basilica di Santa Maria Maggiore che ospita la mangiatoia del Divino Infante, una delle più preziose reliquie della Cristianità.IL NOSTRO CUOREMa c'è un terzo luogo, un terzo santuario, che a Natale deve ospitare il divino figlio di Maria. Questo terzo santuario è in noi: è il nostro cuore. E questa la Betlemme che Gesù vuole visitare, nella quale vuole nascere e stabilirsi. Noi veneriamo Gesù nel santo presepio, ma egli viene a noi in quella mangiatoia che deve diventare il nostro cuore. Però, avverte dom Guéranger, "O soldato di Cristo, impara che bisogna combattere per meritare di avvicinarsi al divino bambino: combattere per conservare in sé la sua presenza piena di amore; combattere per arrivare al giorno beato che ti farà tutt'uno con lui nell'eternità".Combattere significa ricordare, anche nel giorno di Natale e in quelli successivi, che la vita cristiana è milizia sulla terra e che non c'è gioia, neppure quella sublime del Santo Natale, che sia inseparabile dalla sofferenza. Per questo Maria, che fu inondata di gioia nel dare alla luce il Redentore, fu anche inondata dal dolore, conoscendo le sofferenze che avrebbero accompagnato il suo Divin Figlio da Betlemme al Calvario, come prezzo da pagare per la salvezza degli uomini.I MARTIRI DI NICOMEDIAÈ per questo che ogni cristiano deve essere pronto a dare la vita per Nostro Signore, come fecero quei cristiani di Nicomedia che il giorno di Natale dell'anno 303, sotto l'Imperatore Diocleziano, subirono il martirio ed ascesero al Cielo, mentre Gesù scendeva sulla terra.Diocleziano e i suoi colleghi nell'impero avevano appena pubblicato il famoso editto di persecuzione che dichiarava alla Chiesa la più sanguinosa guerra che essa abbia mai subita. L'editto affisso a Nicomedia, residenza dell'imperatore, era stato strappato da un cristiano che pagò tale atto di santa audacia con un glorioso martirio. I fedeli pronti alla lotta osarono sfidare la potenza imperiale, continuando a frequentare la loro chiesa condannata alla demolizione. Si era giunti al giorno di Natale. Essi si raccolsero in numero di parecchie migliaia nel sacro tempio per celebrarvi un'ultima volta la Nascita del Redentore. A quella notizia, Diocleziano inviò uno dei suoi ufficiali con l'ordine di chiudere le porte della chiesa, e di appiccare ai quattro angoli dell'edificio il fuoco che doveva distruggerla. Quando tutto fu disposto, squilli di tromba si udirono sotto le finestre della basilica, e i fedeli intesero la voce del banditore che annunciava, da parte dell'imperatore, che quelli i quali volevano aver salva la vita potevano uscire, a condizione di offrire l'incenso sull'altare di Giove eretto davanti alla porta della chiesa; diversamente, sarebbero stati tutti preda delle fiamme.Un cristiano rispose a nome della pia assemblea: "Siamo tutti cristiani; onoriamo Cristo come unico Dio e unico Re, e siamo pronti a sacrificargli la nostra vita in questo giorno". A tale risposta i soldati ricevettero l'ordine di appiccare il fuoco. In pochi istanti la chiesa fu un immenso rogo, le cui fiamme salivano verso il cielo, inviando in olocausto al Figlio di Dio, che si era degnato in quel giorno di iniziare una vita umana, l'offerta generosa di quelle migliaia di vite che rendevano testimonianza alla sua venuta in questo mondo.Dom Guéranger conclude: "Così fu glorificato, nell'anno 303, a Nicomedia, l'Emmanuele disceso dal cielo per abitare fra gli uomini. Uniamo, con la santa Chiesa l'omaggio dei nostri voti a quello di questi coraggiosi cristiani la cui memoria si conserverà, attraverso la sacra Liturgia, sino alla fine dei secoli".Facciamo nostre le parole di dom Guéranger, aggiungendo alla memoria che ci trasmette un'altra da conservare nel nostro cuore. Erano passati 10 anni esatti dalla terribile persecuzione di Diocleziano, che sembrava dover estirpare il Cristianesimo dalla faccia della terra, quando, nell'anno 313 dopo Cristo, l'Imperatore d'Occidente Costantino da Milano e quello di Oriente Licinio da Nicomedia proclamavano l'Editto che concedeva ai Cristiani la piena libertà di professare la loro religione. Una nuova Civiltà, la Civiltà cristiana nasceva.Di questa Civiltà siamo eredi e nel giorno di Natale alziamo le sue bandiere, pronti alla lotta.Nota di BastaBugie: l'autore del precedente articolo, Roberto de Mattei, nell'articolo seguente dal titolo "La nostra preghiera nella notte di San Silvestro" parla si san Silvestro I che fu papa al tempo della conversione di Costantino.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il giugno luglio 2022:Il 31 dicembre la Chiesa iscrive nella sua liturgia il nome di un santo che non è un martire, ma un Confessore, il primo confessore della Chiesa: san Silvestro I, Papa per 22 anni dal 314 al 336.Il suo regno iniziò all'indomani della grande vittoria di Costantino a Saxa Rubra e dell'Editto di Milano del 313, con cui il nuovo sovrano, dopo aver pacificato l'Impero, concedeva libertà alla Chiesa. Scrive Louis Veuillot: "La storia dei successori di Pietro, per duecentocinquant'anni, è terminata sempre con le stesse parole: "Coronato dal martirio". Dove si arriva così? A Costantino. San Marcello da poco era morto, schiavo, condannato ad bestias; le acclamazioni del circo avevano da poco salutato Massenzio; la croce appare nel cielo, Costantino la pianta sul Laterano: ab aevo vinces!. Cesare battezzato affida il governo di Roma al Papa Silvestro e ai suoi successori, non ritenendo che l'imperatore della terra debba serbare il potere, là dove l'Imperatore del cielo ha posto il principato del sacerdozio e la capitale della religione"Ma il pontificato di Silvestro conobbe una tempesta più terribile delle persecuzioni di Diocleziano: la nascita e la diffusione, ad opera del prete Ario, di un'eresia che negava la divinità di Gesù Cristo. Papa Silvestro, d'accordo con l'imperatore Costantino, nella primavera dell'anno 325 convocò un Concilio a Nicea. In questo Concilio, il primo Concilio ecumenico della Chiesa, l'eresia ariana fu condannata e fu formulato il famoso simbolo niceno, che trasmise ai secoli la prima grande formula di fede cattolica i canoni del Concilio. Le sue reliquie riposano nella Chiesa di San Silvestro, detta in Capite, perché conserva anche il capo di san Giovanni Battista.A Roma, accanto alla Basilica di san Giovanni in Laterano, si conserva un mosaico, detto del Triclinio Leoniano, in cui a sinistra è raffigurato Gesù Cristo che consegna le chiavi pontificie a papa san Silvestro e il vessillo della Chiesa all'imperatore Costantino; a destra san Pietro che conferisce il pallio a papa Leone III e il vessillo a Carlo Magno. Il vessillo di Costantino e di Carlo Magno è quello che sventolò sui campi delle crociate e nelle acque di Lepanto. È la bandiera della Chiesa, mai ammainata. [...]Nella notte di San Silvestro un anno scompare nel vortice del passato e un altro anno si apre in un abisso di incertezza. Ma per noi quello che conta è solo il tempo presente, l'unico momento in cui incontriamo l'eternità. E in questo momento, chiediamo a Dio che sia fatta, ora e sempre, in noi la Sua volontà.

Commento al Vangelo di don Nicola
In attesa di Gesù Cristo (Gv 1,19-28)

Commento al Vangelo di don Nicola

Play Episode Listen Later Jan 2, 2023 3:50


Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elìa?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa». Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elìa, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell'acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo». Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

Commento al Vangelo di don Nicola
E il Verbo si fece Carne (Gv 1,1-18)

Commento al Vangelo di don Nicola

Play Episode Listen Later Dec 31, 2022 6:21


In principio era il Verbo,e il Verbo era presso Dioe il Verbo era Dio.Egli era, in principio, presso Dio:tutto è stato fatto per mezzo di luie senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.In lui era la vitae la vita era la luce degli uomini;la luce splende nelle tenebree le tenebre non l'hanno vinta.Venne un uomo mandato da Dio:il suo nome era Giovanni.Egli venne come testimoneper dare testimonianza alla luce,perché tutti credessero per mezzo di lui.Non era lui la luce,ma doveva dare testimonianza alla luce.Veniva nel mondo la luce vera,quella che illumina ogni uomo.Era nel mondoe il mondo è stato fatto per mezzo di lui;eppure il mondo non lo ha riconosciuto.Venne fra i suoi,e i suoi non lo hanno accolto.A quanti però lo hanno accoltoha dato potere di diventare figli di Dio:a quelli che credono nel suo nome,i quali, non da sanguené da volere di carnené da volere di uomo,ma da Dio sono stati generati.E il Verbo si fece carnee venne ad abitare in mezzo a noi;e noi abbiamo contemplato la sua gloria,gloria come del Figlio unigenitoche viene dal Padre,pieno di grazia e di verità.Giovanni gli dà testimonianza e proclama:«Era di lui che io dissi:Colui che viene dopo di meè avanti a me,perché era prima di me».Dalla sua pienezzanoi tutti abbiamo ricevuto:grazia su grazia.Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.Dio, nessuno lo ha mai visto:il Figlio unigenito, che è Dioed è nel seno del Padre,è lui che lo ha rivelato.

La Gioia del Vangelo
VII giorno fra l'ottava di Natale

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Dec 31, 2022 4:39


Dal Vangelo di Giovanni 1,1-18 In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno vinta. Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità. Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/vangelo/message

Trasmissione Radio
Meraviglioso! con DonP(246)

Trasmissione Radio

Play Episode Listen Later Dec 31, 2022 21:14


Ascoltiamo la Parola nella SOLENNITA' DI MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO con il nostro DonP e preghiamo insieme!Oggi la luce splenderà su di noi: è nato per noi il Signore.Il suo nome sarà: Consigliere mirabile, Dio potente,Padre per sempre, Principe della pace.Il suo regno non avrà fine. (Cf. Is 9,1.5; Lc 1,33).Porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò.Dio abbia pietà di noi e ci benedica.Dio mandò il suo Figlio, nato da donna.Molte volte e in diversi modi nei tempi antichiDio ha parlato ai padri per mezzo dei profeti;ultimamente, in questi giorni,ha parlato a noi per mezzo del Figlio. (Eb 1,1-2)I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino. Dopo otto giorni gli fu messo nome Gesù.Gesù Cristo è lo stessoieri e oggi e sempre. (Eb 13,8)Maria custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. (Lc 2,19)

Calendario Parole di Vita 2022
GESÙ NON CI LASCIA • 27 Dicembre 2022

Calendario Parole di Vita 2022

Play Episode Listen Later Dec 26, 2022 1:38


Meditazione dal Calendario Parole di Vita 2022.Ricordati di Gesù Cristo, risorto dai morti...(2° Timoteo 2:8)

Celebration Italia con John Tufaro
Il regalo perfetto al momento perfetto | Pastore John Tufaro | Christmas Special

Celebration Italia con John Tufaro

Play Episode Listen Later Dec 26, 2022 27:09


Sometimes we fret and strive to buy the perfect gift for our loved ones. We also want to ensure that we have it “in time”. It's a twofold dilemma that we often face in this season. Truth being, God has provided for both, and has resolved the question 2000 years ago. The Right Time God rarely comes at our desired time, but he does show up at the “right time”. At Christmas we are reminded that God always comes through, on his promises. The great news is for “today” ! The Perfect Gift Now that we know that the time is “now”, let's unwrap the perfect gift, which is Jesus Christ the Saviour of our soul! The Saviour He will save us from our self-destructive selves. The bible teaches us that we have been “separated” from our creator. And we need to access God's love and presence, through accepting Jesus not only in the manger narrative, but above all in our hearts and lives. The Lord It is a special day, the long awaited saviour and LORD ! we can't deny the fact that he is our everything, there will be no end to his Kingdom. Peace on Earth means Peace in You When we consider Jesus birth, we can't NOT consider also his death! his birth makes sense if we also bring into account his death. He came to bring “peace on earth” , starting from my life! This Christmas, be encouraged and know that God is faithful to his promises. He is never late ! And HE is the perfect gift! To you , your family and to humanity. A volte ci preoccupiamo e ci sforziamo di acquistare il regalo perfetto per i nostri cari. Vogliamo anche assicurarci di averlo "in tempo". È un duplice dilemma che affrontiamo spesso in questa stagione. A dire la verità, Dio ha provveduto a entrambi i dilemmi e ha risolto la questione 2000 anni fa. Il momento giusto Dio viene raramente al momento desiderato da noi, ma si presenta sempre al "momento giusto". A Natale ci viene ricordato che Dio resta fedele fino in fondo, sulle sue promesse. La grande notizia è per “oggi”! Il regalo perfetto Ora che sappiamo che il tempo è "adesso", scartiamo il regalo perfetto, che è Gesù Cristo il Salvatore della nostra anima! 1. Il Salvatore Ci salverà dal nostro “io” autodistruttivo. La Bibbia ci insegna che siamo stati "separati" dal nostro creatore. E abbiamo bisogno di accedere all'amore e alla presenza di Dio, accettando Gesù non solo nella narrazione della mangiatoia, ma soprattutto nei nostri cuori e nelle nostre vite. 2. Il Signore È un giorno speciale, il tanto atteso salvatore e SIGNORE è arrivato! non possiamo negare che Lui è il nostro tutto, non ci sarà fine al suo Regno. Pace sulla Terra significa Pace in Te Quando consideriamo la nascita di Gesù, non possiamo NON considerare anche la sua morte! la sua nascita ha senso se teniamo conto anche della sua morte. Egli è venuto a portare la “pace in terra”, a cominciare dalla mia vita! Questo Natale, sii incoraggiato e sappi che Dio è fedele alle sue promesse. Non è mai in ritardo! E LUI è il regalo perfetto! Per te, per la tua famiglia e per tutta l'umanità.

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
La misericordia di un Dio che discende a salvarci - Giona 6 - Natale 2022 | 25 Dicembre 2022 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Dec 25, 2022


Gesù è venuto, ma non solamente per coloro che già credevano in Dio, non solamente per coloro che già operavano il bene, ma per tutti.  E' un Dio “misericordioso, lento all'ira e di gran bontà",  quello che è realmente disceso. E noi siamo chiamati ad essere suoi testimoni.---CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 10 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 27 minutiQuesto è il giorno in cui accendiamo l'ultima delle candele della nostra Corona dell'Avvento, quella centrale, che ci rammenta che il Salvatore è venuto. Giovanni ha scritto:“La vera luce che illumina ogni uomo stava venendo nel mondo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non l'ha conosciuto. È venuto in casa sua, e i suoi non l'hanno ricevuto;  ma a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome, i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d'uomo, ma sono nati da Dio  E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre.” (Giovanni 1:9-14)La misericordia di un Dio “compassionevole, lento all'ira e di gran bontà” era stata promessa dai profeti:«Ma da te, o Betlemme, Efrata, piccola per essere tra le migliaia di Giuda, da te mi uscirà colui che sarà dominatore in Israele, le cui origini risalgono ai tempi antichi, ai giorni eterni.  Perciò egli li darà in mano ai loro nemici, fino al tempo in cui colei che deve partorire partorirà; e il resto dei suoi fratelli tornerà a raggiungere i figli d'Israele». Egli starà là e pascolerà il suo gregge con la forza del Signore, con la maestà del nome del Signore, suo Dio. E quelli abiteranno in pace, perché allora egli sarà grande fino all'estremità della terra. Sarà lui che porterà la pace. (Michea 5:1-4)“Perciò il Signore stesso vi darà un segno: ecco, la giovane concepirà, partorirà un figlio, e lo chiamerà Emmanuele.” (Isaia 7:14)Queste parole venivano scritte da Michea e da Isaia attorno al 736 avanti Cristo, circa trenta anni dopo che Giona era stato a Ninive: Dio prometteva misericordia a tutto il  popolo. Ed era una misericordia inaspettata; piuttosto che punire la nostra ribellione, Dio decideva di venire in soccorso... esattamente come aveva fatto a Ninive.Giona era stato chiamato a salvare un'intera città e, forse, l'intera nazione di cui Ninive era capitale, a dimostrare una misericordia che Dio avrebbe poi esteso a “tutto il popolo” Questo fece di Giona un "estensore della misericordia".Come ci si comporta, o come ci si dovrebbe comportare dinanzi a un Dio che elargisce gratuitamente il suo perdono? Che manda nelle nostre vite speranza, fede, gioia, pace? Leggiamo  Giona 4:5-11 "Poi Giona uscì dalla città e si mise seduto a oriente della città; là si fece una capanna e si riparò alla sua ombra, per poter vedere quello che sarebbe successo alla città.  Dio, il Signore, per calmarlo della sua irritazione, fece crescere un ricino che salì al di sopra di Giona per fare ombra sul suo capo. Giona provò una grandissima gioia a causa di quel ricino.  L'indomani, allo spuntar dell'alba, Dio mandò un verme a rosicchiare il ricino e questo seccò.  Dopo che il sole si fu alzato, Dio fece soffiare un soffocante vento orientale e il sole picchiò sul capo di Giona così forte da farlo venir meno. Allora egli chiese di morire, dicendo: «È meglio per me morire che vivere».  Dio disse a Giona: «Fai bene a irritarti così a causa del ricino?» Egli rispose: «Sì, faccio bene a irritarmi così, fino a desiderare la morte».  Il Signore disse: «Tu hai pietà del ricino per il quale non ti sei affaticato, che tu non hai fatto crescere, che è nato in una notte e in una notte è perito;  e io non avrei pietà di Ninive, la gran città, nella quale si trovano più di centoventimila persone che non sanno distinguere la loro destra dalla loro sinistra, e tanta quantità di bestiame?»” (Giona 4:5-11)Non c'è speranza, né fede, né gioia, né pace in Giona; invece di essere in città a festeggiare con i Niniviti, Giona se ne va in preda alla frustrazione.Il versetto 5 dice che “Giona uscì dalla città e si mise seduto a oriente della città... per poter vedere quello che sarebbe successo alla città”. Giona voleva vedere la punizione, e invece vede il perdono. Giona voleva vedere il fuoco dal cielo, e invece vede la benedizione che scende dal cielo. Giona era stato mandato per essere un “estensore di grazia”. Anche se riluttante, Giona aveva comunque adempiuto ai piani di salvezza di Dio.Esattamente come aveva anticipato attraverso Isaia e Michea, Dio diceva avrebbe mandato un Salvatore. Il piano di Dio, da sempre, non è stato quello di giudicare, ma di salvare: Giovanni dirà:“Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.” (Giovanni 3:17)Notate l'ultima parte del versetto: “perché il mondo sia salvato”: gli angeli avevano parlato di una “grande gioia per tutto il popolo”. Il mondo, il popolo; Natale è il compimento dell'opera di un Dio “lento all'ira e di gran bontà” verso tutti, offerta per coloro che avrebbero riconosciuto in quel bimbo, nato da una giovane donna, il Salvatore.E' facile per noi giudicare Giona: dire “Hai sbagliato!” Dovevi subito obbedire al tuo Signore! Non dovevi essere così riluttante!”. Facile, perché abbiamo il Natale, perché abbiamo visto la misericordia, inaspettata ma promessa, di Dio scendere e farsi uomo. Giona conosceva per “sentito dire” le caratteristiche di Dio, noi le abbiamo viste. Dio ha mandato ben più di Giona a recare la “... buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà” (Luca 2:10)” E noi? Quale è il nostro compito a Natale?  Noi che abbiamo visto la misericordia in azione? Essere il popolo che riceve, oppure essere un Giona migliore che annuncia? Paolo ha detto:“Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno. (Romani 8:28)Paolo dice che che tutte le cose cooperano al bene, ed è come dire che “Dio coopera al bene"; Dio non può e non vuole operare da solo per la salvezza del mondo e del popolo. Dio da sempre ha voluto coinvolgere “quelli che amano Dio” nella sua opera di salvezza per il popolo.  Coloro che amano Dio non stanno fermi attendendo che il bene gli piova addosso, ma si muovono verso il bene, lo trasmettono agli altri, sono testimoni, non riluttanti come Giona; è solo allora che Dio aggiunge la sua benedizione.Non limitiamoci a festeggiare il Natale “tra di noi”, tra “quelli che amano Dio” , ma testimoniamolo e operiamo sapendo che la salvezza è davvero discesa sulla Terra. Perché quando non lo facciamo, possiamo diventare un po' come Giona; testimoni riluttanti della misericordia di Dio.E cosa ne sarà di quel missionario riluttante di Giona? Dio punirà il suo atteggiamento di riprovazione perché si dimostra nei fatti  “lento all'ira e di gran bontà” con i Niniviti?  Incredibilmente Dio, non punisce, ma insegna qualcosa a Giona attraverso una semplice pianta.Una piccola parentesi: nell'originale in ebraico non dice che pianta fosse, e non so perché in Italia i traduttori abbiano deciso per un ricino, che è un albero si, ma che ci mette un bel pò a diventare adulto da dare ombra e che non fa tanta ombra. Era dunque una pianta che aveva foglie larghe da dare molta ombra.Dio fa nascere una pianta per dare ristoro a Giona; lui ne prova piacere e pensa “Dio mi sta benedicendo”. Poi Dio gli toglie la pianta, e Giona è così avvilito che chiede di morire: “ Lo sapevo ; hai fatto quello che non volevo, salvare i Niniviti che odio, ora mi togli anche la pianta e l'ombra. Sei contro di me!” Capita anche a noi, di avere periodi in cui vediamo i frutti della nostra testimonianza, e vediamo che la nostra vita “va bene”: la famiglia, il lavoro, il mondo che ci ruota attorno... tutto vè in sintonia: Ed associamo la benedizione al nostro testimoniare; il che, può essere.Ma poi, quando la situazione si mette male, ed in famiglia, al lavoro, nella nostra vita sorgono problemi, pensiamo “Dio non si cura più di me! Dio è contro di me! Dio mi ha abbandonato!”.Il pericolo, per chi ha creduto in quel primo Natale, è che  il nostro impegno a testimoniare agli altri della Luce discesa in terra sia definito dalle circostanze della nostra vita, non dalla nostra relazione con l'Onnipotente.Dio sta aiutando Giona ad acquisire una prospettiva differente, più alta; a smettere di pensare solo a se stesso, a smettere di pensare solo al momento. Ad avere una prospettiva più ampia,  una visione per “tutto il popolo”, non solo per una parte del popolo.Gesù è venuto, ma non solamente per coloro che già credevano in Dio, non solamente per coloro che già operano il bene, ma per tutti. Paolo afferma:“Come dicono le Scritture: «Non cʼè nessuno che sia giusto, nemmeno uno....Tutti, senza, distinzione, sono dei peccatori senza la gloria di Dio, ma possono essere resi giusti gratuitamente, per dono di Dio, mediante la redenzione, che troviamo soltanto in Gesù Cristo.” (Romani 3:10, 23-24 PV)Nessun giusto; tutti hanno bisogno del Dio che scende in terra e nasce a Natale.Il Libro di Giona si conclude in modo “anomalo” per un libro della Bibbia: con una domanda che Dio fa a Giona... e a ciascuno di noi:“Dio disse a Giona: «Fai bene a irritarti così a causa del ricino?»... «Tu hai pietà del ricino per il quale non ti sei affaticato, che tu non hai fatto crescere, che è nato in una notte e in una notte è perito;  e io non avrei pietà di Ninive, la gran città, nella quale si trovano più di centoventimila persone che non sanno distinguere la loro destra dalla loro sinistra, e tanta quantità di bestiame?»” (Giona 5:9-11)Nel turbine della nostra vita, possiamo tendere a dimenticare il Natale; a dimenticare che Dio è sceso in terra ed è venuto a saldare il conto per l'intera umanità, non solo per  coloro che sono “del suo partito”. La salvezza doveva essere accessibile a tutti, non ad una sola casta, ad un solo popolo, ma a “tutto il popolo”. Questa è la natura di un Dio “misericordioso, lento all'ira e di gran bontà”. Questa è la natura del Natale.Non dobbiamo mai dimenticare che siamo tenuti a testimoniare di questa misericordia in qualsiasi modo e in qualsiasi momento della nostra vita, lieto o doloroso. Quando ci sposiamo, promettiamo all'altro di amarlo e essergli a fianco e di supporto “nella buona e nella cattiva sorte, in ricchezza o povertà, in salute o malattia”.  Se promettiamo questo ad un altro essere umano, come figli e figlie di Dio, siamo tenuti a una promessa ben più solenne; essere  testimoni della nascita di Gesù, indipendentemente da chi siamo, cosa facciamo, come viviamo. Fare quello che fecero i primi testimoni di quella nascita miracolosa:“Quando gli angeli se ne furono andati verso il cielo, i pastori dicevano tra di loro: «Andiamo fino a Betlemme e vediamo ciò che è avvenuto e che il Signore ci ha fatto sapere». Andarono in fretta e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia;  e, vedutolo, divulgarono quello che era stato loro detto di quel bambino. E tutti quelli che li udirono si meravigliarono delle cose dette loro dai pastori. (Luca 2:15-18)La domanda di Dio a Giona è ancora valida ai giorni nostri: e merita una risposta. Se la risposta è “Si, sappiamo che sei un Dio “lento all'ira e di gran bontà” che hai misericordia di tutto il popolo”, allora quale deve essere il nostro atteggiamento verso i mondo?Il Natale non è solo la gioia di vedere la misericordia inaspettata ma promessa di Dio all'opera, ma anche una  sfida per ciascuno che vede, crede, accetta e segue quel bimbo che diverrà un uomo e salirà il Golgota al posto nostro.Nel mezzo di tutte le emozioni che stiamo vivendo, usciti da una pandemia, con una guerra tremenda alle porte di casa, una crisi energetica ed economica che affligge ciascuno di noi, potremmo sentire frustrazione e rabbia; la domanda per Giona vale anche per noi: «Fai bene a irritarti così?».Il Dio “misericordioso, lento all'ira e di gran bontà”,  che non vuole che nessuno perisca, ma che tutti giungano al pentimento, è realmente disceso: anche se non il 25 dicembre, ma è disceso. E noi siamo chiamati ad essere suoi testimoni.Buon Natale.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM--- GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD

BASTA BUGIE - Storia
Il battesimo di Clodoveo nel 496 cambia la storia d'Europa

BASTA BUGIE - Storia

Play Episode Listen Later Dec 21, 2022 14:58


VIDEO: Clodoveo ➜ https://www.youtube.com/watch?v=qB293nyWv88TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7255IL BATTESIMO DI CLODOVEO NEL 496 CAMBIA LA STORIA D'EUROPAOltre a convertire i barbari, la Chiesa doveva renderli capaci di sviluppare una grande civiltà. Tale era il piano divino e a questo scopo Essa aveva bisogno di un potente aiuto, di una spada che prendesse le sue difese, di un guardiano che preservasse i suoi diritti dalle aggressioni, di un potere secolare che fosse garante della sua indipendenza e le assicurasse, nel nuovo ordine di cose, una certa sovranità temporale diventatale più indispensabile che mai. Insomma, per assecondare l'azione della Chiesa, era necessario un popolo che unisse la rettitudine dell'animo, il carattere energico, il potere delle armi, un alto spirito di proselitismo e un ardore cavalleresco e cristiano per la causa della religione.Questo popolo stava per comparire e inaugurare una missione che per 14 secoli sarebbe stata consacrata dalla famosa formula: "Gesta Dei per francos". I franchi, uno dei popoli barbari, avrebbero avuto questa missione provvidenziale.Al contrario della maggioranza dei germani, che aveva abbracciato l'arianesimo, i franchi erano ancora pagani. Dall'anno 481 era alla loro testa un grande guerriero, Clodoveo, che nel 493 aveva sposato una nipote del Re dei burgundi, la principessa Clotilde. Il Re dei burgundi aveva assassinato tutta la famiglia di Clotilde (rimanendo così solo a governare), odiata dalla sua coscienza e dalla sua fede, che erano ariane come tutta la corte dei burgundi. Clotilde, infatti, era cattolica fervente e aveva sofferto la persecuzione degli ariani fanatici, temprando così le virtù che la dovevano sostenere nella sua grande missione.Divenuta sposa di Clodoveo, ella seppe presto conquistare il cuore del barbaro per mezzo della sua dolcezza e santità e, a poco a poco, riuscì a moderare le feroci abitudini di Clodoveo. Ella gli parlava spesso della inutilità degli idoli e della grandezza e soavità della religione cristiana, così come della speranza nell'eternità ad essa congiunta.Clodoveo, per quanto abbagliato, non voleva darsi per vinto. L'influenza di Clotilde era comunque tale che egli permise il battesimo del suo figlio primogenito; la creatura però morì e Clodoveo rimproverò aspramente la sua sposa attribuendo la morte del bambino alla collera degli dei. Tuttavia l'amore per Clotilde fece sì che ella riuscisse a far battezzare anche il secondo figlio. Ma quando, come il primo, anche questo bambino cadde gravemente malato, la collera del Re esplose in modo terribile. Iddio, che voleva mettere alla prova per l'ultima volta la fede della sposa, guarì miracolosamente la creaturina per le preghiere della madre: Clodoveo rimase profondamente impressionato da questo fatto.Poco dopo, nel 496, un altro popolo barbaro, quello degli alemanni, attraversò il Reno. Clodoveo ingaggiò battaglia contro esso vicino a Colonia, nella pianura di Tolbiac. Nel cuore della battaglia l'esercito di Clodoveo sbanda, la vittoria gli sfugge ed egli stesso è sul punto di cadere in potere dei suoi nemici; in quel momento gli tornano alla memoria gli insegnamenti di Clotilde. "Dio di Clotilde - grida a tutto petto - dammi la vittoria e non avrò altro Dio all'infuori di te!"; pochi istanti dopo l'esito della battaglia si rovescia, gli alemanni sono presi dal terrore, retrocedono, fuggono e quelli che non vengono uccisi si arrendono.Clodoveo mantenne il suo giuramento di rozzo, ma forte e lealissimo uomo naturale. Dopo Tolbiac, egli accettò di essere istruito nella fede da due santi vescovi (uno dei quali era il famoso S. Remigio, vescovo di Reims).Un episodio, avvenuto nel corso della sua istruzione religiosa, è utile per dare un'idea del forte spirito guerriero e del coraggio di questo capo dei franchi: all'udire che Gesù, uomo innocente e suo Salvatore, era stato impunemente crocifisso proruppe in un violento grido: "Infami assassini! fossi stato presente io coi miei franchi non sarebbe finita così!".Clodoveo si fece battezzare la vigilia di Natale del 496. Tremila suoi guerrieri, disposti a lasciare, come il loro capo, il culto degli idoli per quello di Gesù Cristo, lo circondavano nell'imponente cerimonia la cui grandezza era accresciuta dalla presenza di numeroso clero e dal canto degli inni sacri. Nel battezzarlo S. Remigio, detto il Samuele francese, fece udire a Clodoveo queste sublimi parole, formula di tutto il nuovo ordine che stava per sorgere: "Abbassa il capo, condottiero; adora quel che bruciasti e brucia quel che adorasti!".La conversione del Re e dei principali guerrieri franchi provocò la conversione della nazione, e l'esempio di Clodoveo contagiò anche le nazioni vicine, venendo imitato anche da altri capi franchi, come Valarico e i suoi figli. Due sorelle di Clodoveo, una pagana e l'altra ariana, ricevettero rispettivamente il battesimo e la riconciliazione con la Chiesa.La conversione di Clodoveo decise il futuro religioso di tutta la sua razza, poiché egli non tardò ad estendere il suo dominio sui territori che dipendevano da altri capi e a riunire tutte le tribù sotto un'unica monarchia. Il battesimo dei franchi fu, dunque, un evento di immensa portata. La conversione di un potente popolo germanico alla fede cattolica portava il sigillo del trionfo del cristianesimo contro l'eresia ariana e se tre tribù di germani abbandonarono la dottrina di Ario nel corso del VI secolo, lo si deve alla conversione dei franchi al cattolicesimo.Sarà necessario lavorare ancora per molto tempo per far penetrare la vita cristiana e sradicare i resti del paganesimo nel popolo franco, tuttavia la sua fedeltà alla Chiesa Romana non verrà smentita; la sua storia domina a partire da allora quella degli altri popoli e si lega strettamente alla storia della Chiesa. Esso salverà nel VII secolo la Cristianità contro l'invasione dell'Islam. Esso difenderà il papato minacciato dai longobardi e opererà sotto Carlo Magno per la conversione della Germania e, più tardi, dei Paesi Bassi. L'Inghilterra riceverà la civiltà da un popolo di cavalieri che l'aveva ricevuta dai franchi. I popoli scandinavi riceveranno da missionari franchi le prime scintille della fede. L'Oriente, durante le crociate, rimarrà tanto meravigliato dalle prodezze di questo popolo cavalleresco, che conserverà fino ai nostri giorni l'abitudine di identificare la fede romana con la civiltà francese.Nota di BastaBugie: Massimo Viglione nell'articolo seguente dal titolo "Il battesimo e la consacrazione di Re Clodoveo" parla dell'ampolla del sacro crisma portato dal cielo per mezzo d'una colomba, che servì a consacrare Clodoveo e tutti i re di Francia, suoi successori.Ecco l'articolo pubblicato su Radio Roma Libera l'8 maggio 2020:Clodoveo, figlio del capo della tribù dei Sicambri, aveva 11 anni quando nel 476 cadde per sempre l'Impero Romano d'Occidente. Quattro anni dopo divenne Re dei Franchi Salii, e da sovrano seppe sempre scegliere come suoi consiglieri vescovi cattolici, sebbene egli fosse ancora pagano e metà del suo popolo cristiano ma ariano. [...]Nel 493, dopo una serie di vittorie, l'esercito di Clodoveo stava per essere distrutto nella Battaglia di Tolbiac. Nel momento del più grande timore, Clodoveo ebbe la forza di imitare Costantino, giurando che qualora la sorte della battaglia si fosse rovesciata egli si sarebbe battezzato. [...]La vittoria arrise miracolosamente e subitaneamente a Clodoveo, il quale, incoraggiato anche dalla nascita del desiderato erede, nella notte di Natale del 496, assistito dalle preghiere di Clotilde, ricevette il Battesimo da san Remigio. [...]Ma un miracolo ancor più grande stava per avvenire, destinato a segnare per sempre la storia della Francia monarchica. Per un banale incidente, era venuto a mancare l'olio benedetto; san Remigio allora si mise a pregare, e subito, come riporta mons. Delassus, [...] che riprende il racconto del Baronio: Dio volle mostrare visibilmente quello che dice a tutti i fedeli: "Quando due o tre sono riuniti in mio nome, io mi trovo in mezzo a loro". Infatti, tutto ad un tratto, una gran luce, più risplendente che quella del sole, riempì tutta la cappella e in pari tempo s'intesero queste parole: "La pace sia con voi. Son io non temete: mantenetevi nel mio amore".Poi, dette queste parole la luce disparve e un odore d'ineffabile soavità profumò il palazzo, a fine di provare evidentemente che l'autore della luce, della pace e della dolcezza era venuto, perché, eccettuato il Vescovo, nessuno degli astanti aveva potuto vederlo, perché erano tutti abbagliati dallo splendore della luce. Il suo splendore penetrò il santo Vescovo, e la luce che raggiava da lui illuminava il palazzo con maggior splendore delle luci che lo rischiaravano.

La Gioia del Vangelo
IV domenica di Avvento

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Dec 18, 2022 3:40


Dal Vangelo secondo Matteo 1,18-24 Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa "Dio con noi". Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/vangelo/message

La Gioia del Vangelo
Feria di Avvento

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Dec 17, 2022 4:46


Feria di Avvento Dal Vangelo secondo Matteo 1,1-17 Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmon, Salmon generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide. Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asaf, Asaf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozìa, Ozìa generò Ioatàm, Ioatàm generò Àcaz, Àcaz generò Ezechìa, Ezechìa generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosìa, Giosìa generò Ieconìa e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia. Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconìa generò Salatièl, Salatièl generò Zorobabele, Zorobabele generò Abiùd, Abiùd generò Eliachìm, Eliachìm generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo. In tal modo, tutte le generazioni da Abramo a Davide sono quattordici, da Davide fino alla deportazione in Babilonia quattordici, dalla deportazione in Babilonia a Cristo quattordici. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/vangelo/message

Commento al Vangelo di don Nicola
Gesù nato da Maria (Mt 1,1-17)

Commento al Vangelo di don Nicola

Play Episode Listen Later Dec 17, 2022 7:24


Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmon, Salmon generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide.Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asaf, Asaf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozìa, Ozìa generò Ioatàm, Ioatàm generò Àcaz, Àcaz generò Ezechìa, Ezechìa generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosìa, Giosìa generò Ieconìa e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia. Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconìa generò Salatièl, Salatièl generò Zorobabele, Zorobabele generò Abiùd, Abiùd generò Eliachìm, Eliachìm generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.In tal modo, tutte le generazioni da Abramo a Davide sono quattordici, da Davide fino alla deportazione in Babilonia quattordici, dalla deportazione in Babilonia a Cristo quattordici.

Commento al Vangelo di don Nicola
Tu Giuseppe lo chiamerai Gesù (Mt 1,18-24)

Commento al Vangelo di don Nicola

Play Episode Listen Later Dec 15, 2022 6:29


Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”.Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

BASTA BUGIE - Omosessualità
Un cardinale chiede un'enciclica contro il gender

BASTA BUGIE - Omosessualità

Play Episode Listen Later Dec 7, 2022 7:33


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7232UN CARDINALE CHIEDE UN'ENCICLICA CONTRO IL GENDER di Roberto de MatteiIl cardinale Wim Eijk, arcivescovo di Utrecht, in occasione della visita ad limina dei vescovi olandesi a Roma, ha chiesto alle autorità vaticane che il Papa emani un'enciclica per mettere in guardia contro la teoria del gender. La sua richiesta è stata presentata ufficialmente al cardinale Kevin Farell, prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita. Nel corso di una conferenza stampa tenuta a Roma, il 16 novembre, il cardinale ha spiegato che la Chiesa non si è ancora pronunciata su una teoria che viene promossa in tutto il mondo da organizzazioni di ogni tipo. Per questo c'è bisogno di un importante documento papale in cui gli insegnamenti della Chiesa vengono spiegati e, se necessario, ulteriormente sviluppati.Non è la prima volta che il cardinale Eijk, che unisce la competenza del teologo a quella del medico, chiede un intervento del Magistero sul gender. Il 16 maggio 2019, intervenendo alla Pontificia Università dell'Angelicum in occasione del Rome Life Forum, il cardinale ha esposto le radici storiche e ideologiche della teoria del gender, mostrandone le gravi conseguenze per la proclamazione delle fede cristiana.TRE GRAVI CONSEGUENZE DEL GENDERIn primo luogo, la teoria del gender per la separazione del genere dal sesso biologico, contraddice radicalmente l'insegnamento della Chiesa secondo cui il rapporto sessuale ha il suo posto solo fra un uomo e la donna dentro il matrimonio e deve essere sempre aperto alla procreazione. La teoria del gender implica invece una libera scelta del genere sessuale indipendentemente dal sesso biologico, accetta ogni tipo di orientamento sessuale, promuove il cosiddetto matrimonio fra persone dello stesso sesso biologico. Accetta anche rapporti sessuali extraconiugali, la maternità surrogata e la riproduzione artificiale.In secondo luogo, la teoria di genere promuove la legittimazione dell'aborto procurato - sotto i termini eufemistici dei diritti sessuali e riproduttivi - per evitare che una donna, involontariamente incinta, sia costretta ad assumersi il ruolo di madre, imposto dalla società occidentale.In terzo luogo, la teoria del gender impedisce la proclamazione della fede cristiana di per sé, minando i ruoli del padre, della madre, degli sposi, del matrimonio e del rapporto fra figli e genitori. Togliere o cambiare i significati del padre, della madre, del matrimonio, della paternità e della maternità rende difficile annunziare la fede in un Dio in tre Persone: Dio Padre, Gesù Cristo, Figlio di Dio fatto uomo, e lo Spirito Santo di cui Maria, Madre del Figlio di Dio, è sposa. Inoltre la separazione del gender dal sesso biologico rende di per sé irrilevante, se il prete sia un maschio o una femmina.Per questo, conclude il cardinale Eijk, mostrare gli sbagli della teoria del gender è una cosa molto urgente, perché non è in gioco solo la morale sessuale, ma la stessa proclamazione della fede cristiana.Ci associamo alla richiesta del cardinale Eijk, che è una delle personalità più eminenti del collegio cardinalizio.LA TEORIA DEL GENDEROggi la teoria del gender si inserisce all'interno di un processo rivoluzionario di attacco alla famiglia, che va oltre la stessa idea di gender, come fa il cosiddetto xenofemminismo, che afferma "l'abolizione del gender" attraverso una moltiplicazione, all'infinito, dei generi e delle identità, secondo le tendenze e i gusti soggettivi di ciascuno. Il riconoscimento di innumerevoli generi viene considerato come il primo passo verso il rifiuto di accettare qualunque genere come criterio di significato immutabile.Sono idee utopiche e contraddittorie, ma l'utopia e la contraddizione è l'anima dell'errore. La verità invece non muta, segue regole immutabili, ha un valore oggettivo e universale. Per questo Pio XI nella Casti connubii invita a meditare l'idea divina sulla famiglia e il matrimonio e ed operare in conformità a questo modello. Un modello permanente e stabile che non muta nel corso dei secoli; un modello che può subire delle eclissi, avere delle crisi ma che ha una sua intrinseca perfezione.Il principio su cui si basa la vita della famiglia è l'esistenza di un ordine di valori assoluti, radicato nella natura dell'uomo. Una natura che l'uomo non ha auto-costruito e quindi non può decostruire, ma ha ricevuto da Dio, il quale ha stabilito delle leggi che regolano la vita dell'uomo, della società umana e dell'intero universo.Tale concezione della famiglia è fondata sull'idea che l'uomo nasce all'interno di una condizione storica data; che ha dei limiti invalicabili, a cominciare dalla morte; che esiste una natura oggettiva ed immodificabile; che questa natura ha la sua origine in Dio, creatore dell'ordine dell'universo.La legge dell'umanità riunita in società è la dipendenza. Tutto dipende da qualcosa, nulla si autodetermina. Il principio di causalità regge l'universo. Questa regola appartiene ai principi primi e indimostrabili che già Aristotele aveva colto nella realtà. Il rifiuto della realtà, il rifiuto dell'evidenza, il rifiuto della logica è la caratteristica degli errori che ci aggrediscono: ciò porta allo squilibrio e alla follia. Solo chi segue le leggi immutabili della logica, della metafisica e della morale, illuminate dalla luce della fede, è in grado di ricostruire una società che si decompone.

Il Nostro Pane Quotidiano
Un servo fedele - 7 Dicembre 2022

Il Nostro Pane Quotidiano

Play Episode Listen Later Dec 7, 2022 2:59


Se uno svolge un servizio, lo faccia come con la forza che Dio fornisce, affinché in ogni cosa sia glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo.1 Pietro 4:11

Monologato Podcast
Dal Vuoto di Battiato Ep.2 - Aspettando L'Estate

Monologato Podcast

Play Episode Listen Later Dec 3, 2022 12:55


Il vero protagonista assoluto della vita è il vuoto. Tutto quello che facciamo o che non facciamo è in funzione di esso, anzì in funzione di lui. Il vuoto è l'entita più antica del mondo, prima di tutto c'era solo lui, paradossalmente siamo noi che con il nostro tutto abbiamo invaso la sua privacy. Ci sono momenti nella vita in cui ogni persona si ritrova costretto a fare gli onori di casa e allora si rifugia dentro di sé e volente o nolente lo ascolta. Ascoltare il vuoto è come provare a mangiare un odore. Il vuoto è l'amore covato nel profondo del cuore di una persona che ne conosce solo il rifiuto. Una terra arida dove è più facile immaginare quello che non c'è piuttosto che iniziare a costruire quello che dovrebbe diventare. Il vuoto è Bruto, Hitler, Mussolini, ma quando bussa alla nostra porta è solo questione di tempo.  Il vuoto ci ricorda chi siamo, ci nutre con niente, ci ama nel dolore. Lo spazio immenso dove gettare il seme del silenzio, è il testimone di nozze che accompagna all'altare e allo stesso tempo il festeggiato. Il vuoto è Gesù Cristo, Maometto.  Il vuoto siamo noi e tutto quello con cui lo riempiamo, dipende tutto da quanto noi riusciamo ad essere il vuoto. Uno dei più grandi conoscitori di questa entità è Franco Battiato. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Joe Porrello Podcast

Adora e consacra il tuo tempo soltanto a Colui che è degno di adorazione, Gesù Cristo.

La Bibbia Oggi
Tre scopi centrali del Vangelo di Dio (Romani 16:25-27) - Jonathan Whitman

La Bibbia Oggi

Play Episode Listen Later Nov 28, 2022 52:48


Predicazione espositiva del Pastore Jonathan Whitman su Romani capitolo 16 versetti da 25 a 27. Registrata presso il Centro Evangelico Battista di Perugia il 27 Novembre 2022.Titolo del messaggio: "Tre scopi centrali del Vangelo di Dio".ROMANI 16 V25-2725 A colui che può fortificarvi secondo il mio vangelo e il messaggio di Gesù Cristo, conformemente alla rivelazione del mistero che fu tenuto nascosto fin dai tempi più remoti, 26 ma che ora è rivelato e reso noto mediante le Scritture profetiche, per ordine dell'eterno Dio, a tutte le nazioni perché ubbidiscano alla fede, 27 a Dio, unico in saggezza, per mezzo di Gesù Cristo sia la gloria in eterno.Amen.

Monologato Podcast
Dal Vuoto di Battiato Ep.1 - I Giorni della Monotonia

Monologato Podcast

Play Episode Listen Later Nov 23, 2022 8:36


Il vero protagonista assoluto della vita è il vuoto. Tutto quello che facciamo o che non facciamo è in funzione di esso, anzì in funzione di lui. Il vuoto è l'entita più antica del mondo, prima di tutto c'era solo lui, paradossalmente siamo noi che con il nostro tutto abbiamo invaso la sua privacy. Ci sono momenti nella vita in cui ogni persona si ritrova costretto a fare gli onori di casa e allora si rifugia dentro di sé e volente o nolente lo ascolta. Ascoltare il vuoto è come provare a mangiare un odore. Il vuoto è l'amore covato nel profondo del cuore di una persona che ne conosce solo il rifiuto. Una terra arida dove è più facile immaginare quello che non c'è piuttosto che iniziare a costruire quello che dovrebbe diventare. Il vuoto è Bruto, Hitler, Mussolini, ma quando bussa alla nostra porta è solo questione di tempo.  Il vuoto ci ricorda chi siamo, ci nutre con niente, ci ama nel dolore. Lo spazio immenso dove gettare il seme del silenzio, è il testimone di nozze che accompagna all'altare e allo stesso tempo il festeggiato. Il vuoto è Gesù Cristo, Maometto.  Il vuoto siamo noi e tutto quello con cui lo riempiamo, dipende tutto da quanto noi riusciamo ad essere il vuoto. Uno dei più grandi conoscitori di questa entità è Franco Battiato. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Lirio Porrello
Il vero Vangelo del Nuovo Patto

Lirio Porrello

Play Episode Listen Later Nov 21, 2022 61:20


Il Vangelo è la buona novella di Gesù Cristo per noi.

La Gioia del Vangelo
Nostro Signore Gesù Cristo, Re dell'Universo

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Nov 20, 2022 3:42


Dal Vangelo di Luca 23,35-43 In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l'eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell'aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c'era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei». Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L'altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso». --- Send in a voice message: https://anchor.fm/vangelo/message

La Bibbia Oggi
Tre atteggiamenti di una chiesa sana (Romani 16:17-20) - Jonathan Whitman

La Bibbia Oggi

Play Episode Listen Later Nov 16, 2022 46:12


Predicazione espositiva del Pastore Jonathan Whitman su Romani capitolo 16 versetti da 17 a 20. Registrata presso il Centro Evangelico Battista di Perugia il 13 Novembre 2022.Titolo del messaggio: "Tre atteggiamenti di una chiesa sana"ROMANI 16 V17-2017 Ora vi esorto, fratelli, a tener d'occhio quelli che provocano le divisioni e gli scandali in contrasto con l'insegnamento che avete ricevuto. Allontanatevi da loro. 18 Costoro, infatti, non servono il nostro Signore Gesù Cristo, ma il proprio ventre; e con dolce e lusinghiero parlare seducono il cuore dei semplici. 19 Quanto a voi, la vostra ubbidienza è nota a tutti. Io mi rallegro dunque per voi, ma desidero che siate saggi nel bene e incontaminati dal male. 20 Il Dio della pace stritolerà presto Satana sotto i vostri piedi. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con voi.

La Zanzara
La Zanzara del 15 novembre 2022

La Zanzara

Play Episode Listen Later Nov 15, 2022


Grazie Gemmato, resisti. E' questo l'editoriale Crucianiano. Parenzo non ne vuole parlare. Cruciani poi abbraccia il dottore Envolo di Fagnano Olona per il trattamento ricevuto e invita il Premier Meloni a ritirare la querela a Saviano. Stefano da Piacenza, invece, vuole querelarci per le frasi dette da Parenzo sulla Flottiglia XMas. Il dottor Trovarelli dice che Gesù Cristo è vicino al ritorno. Lo dice la Bibbia. Convinto lui, convinti tutti. Il Prof.Gianluca Grimalda di Scientist Rebellion è uno di quelli che si è incatenato a Linate contro i Jet Privati. Lui andrà in Papa Nuova Guinea, ma senza aereo. Comodo e veloce. Stefano da Lucca urla. Contro chi non prende posizione, pure suo padre. Alessandro Veschini, venditore di cimeli militari fascisti parla della vicenda Montesano. Decima Mas? Lui ha tutto. Parenzo? Un terrone.

Tempo di Riforma - il podcast
Domenica 20-11-2022 Servizio di culto evangelico-riformato

Tempo di Riforma - il podcast

Play Episode Listen Later Nov 15, 2022 60:00


La perdurante rilevanza della regalità di Cristo (Colossesi 1:11-20) Questa domenica celebriamo la festa di Cristo Re. In tempo di democrazia il potere dei re e delle regine che rimangono è molto limitato o solo simbolico. Sono altri che detengono un potere assoluto – più o meno legalmente. Confessare che Cristo è Re non vuol dire conferirgli un potere molto limitato o solo simbolico, ma riconoscere e promuovere la Sua sovranità su ogni aspetto della vita. Il testo biblico che esaminiamo oggi, Colossesi 1:11-20, afferma la regalità di Gesù Cristo sull'intero universo creato. Un'esagerazione?

Il Nostro Pane Quotidiano
Le tempeste della vita - 30 Ottobre 2022

Il Nostro Pane Quotidiano

Play Episode Listen Later Oct 30, 2022 3:05


... siate afflitti da svariate prove, affinché la prova della vostra fede ... risulti a vostra lode, gloria e onore alla rivelazione di Gesù Cristo.1 Pietro 1:6, 7

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
La chiesa: ai vostri posti, pronti, via - Terza parte 3: Via!... Ovvero andare oltre | 16 Ottobre 2022 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Oct 16, 2022


La chiesa è chiamata ad andare oltre il riunirsi in un luogo la domenica. La chiesa non è mai un qualcosa di statico, ma cambia nel tempo, con lo scopo di adempiere al Grande Mandato di Gesù. Ed ogni cambiamento non è una "malattia" da curare, ma una opportunità da cogliere... per essere più efficaci nel testimoniare di Cristo al mondo.---Predicatrice: Jean GuestCLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 9 minutiTempo di ascolto audio/visione video: 30 minutiNel romanzo “1984” di George Orwell, la stanza delle torture è denominata Stanza 101 e nel Regno Unito l'abbiamo trasformata in un programma televisivo umoristico in cui personaggi famosi dicono le tre cose che li torturano e che meritano di entrare in una immaginaria Stanza 101. Due cose che io metterei hanno a che fare con l'uso che alcuni cristiani fanno della nostra fede: la prima è quella delle canzoni d'azione (non ho bisogno di fare questo per sapere che il mio Dio è grande, forte e potente) e la seconda è quella di trasformare le Scritture in simpatici poster.Non voglio offendere nessuno se queste due cose sono di vostro gusto, a ciascuno il suo, ma se volete sapere perché ne sono contro, è perché rendono banale e sentimentale proprio ciò che amo del mio Dio e della mia fede: nessuno dei due si sottrae dal vedere le cose come sono realmente ed entrambi sono felici di sporcarsi le mani. La vita è disordinata, le persone sono disordinate e noi abbiamo un Dio che ha lasciato il Cielo per camminare in mezzo al disordine, affinché un giorno potessimo avere a pieno la sua nuova creazione. Forse ricorderete che qualche settimana fa ho detto che la chiesa dovrebbe essere il luogo più sicuro sulla Terra; ma dovrebbe anche essere il luogo più convincente sulla Terra dove si vive il Vangelo. Dove si affronta la confusione. Ne abbiamo un esempio in Filemone:“...ti prego per mio figlio che ho generato mentre ero in catene, per Onesimo, un tempo inutile a te, ma che ora è utile a te e a me. Te lo rimando, lui, che amo come il mio cuore. Avrei voluto tenerlo con me, perché in vece tua mi servisse nelle catene che porto a motivo del vangelo;  ma non ho voluto fare nulla senza il tuo consenso, perché la tua buona azione non fosse forzata, ma volontaria.  Forse proprio per questo egli è stato lontano da te per un po' di tempo, perché tu lo riavessi per sempre;  non più come schiavo, ma molto più che schiavo, come un fratello caro specialmente a me, ma ora molto più a te, sia sul piano umano sia nel Signore! Se dunque tu mi consideri in comunione con te, accoglilo come me stesso. Se ti ha fatto qualche torto o ti deve qualcosa, addebitalo a me. IO PAOLO, LO SCRIVO DI MIA PROPRIA MANO: PAGHERO' IO.”  (Filemone:10-19 a)Ecco i retroscena: Onesimo (che significa Utile) era uno schiavo di Filemone. La nuova chiesa di Colosse si riuniva nella casa di Filemone dove, come abbiamo visto la volta scorsa, si dedicava all'insegnamento e all'apprendimento, al culto, alla preghiera e alla Cena del Signore. È molto probabile che Onesimo abbia ascoltato tutto questo e che sia diventato un credente. Quello che sappiamo per certo è che fa qualcosa di molto sbagliato e scappa ( scappa da Paolo che è in prigione a Efeso). Il significato è che Onesimo sta rubando qualche cosa a Filemone, perché Paolo dice che ripagherà Filemone per intero. È qui a Efeso che Onesimo diventa sicuramente un credente e, all'altezza del suo nome, si rende utile a Paolo che lo vede come un figlio. Qui il discorso si fa interessante: Onesimo, in quanto schiavo fuggito, avrà una taglia sulla testa e Colosse sarebbe un posto pericoloso dove essere rimandato. Ma Paolo fa questo: lo rimanda da Filemone come portatore della sua lettera in cui chiede a Filemone di fare l'impensabile e di riaccettare Onesimo nella sua famiglia. E non solo, ma di accettarlo come fratello; Paolo non gli dice di liberarlo, ma di riconciliarsi con lui. Come dice NT Wright, "...è il nuovo ordine mondiale del Vangelo, come sperimentato dalla Chiesa". Quando ci riuniamo come Chiesa, siamo la casa della riconciliazione. Riconciliazione tra le persone, ma soprattutto tra Dio e le persone. “...e se anche abbiamo conosciuto Cristo da un punto di vista umano, ora però non lo conosciamo più così. Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, [tutte le cose] sono diventate nuove.  E tutto questo viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé per mezzo di [Gesù] Cristo e ci ha affidato il ministero della riconciliazione.” (2 Corinzi 5:16b-18)È per questo che siamo stati salvati, per far conoscere il messaggio della riconciliazione. Lo ha detto il grande arcivescovo Desmond Tutu:“L'atto di riconciliazione è la grazia con cui permettiamo all'altra persona di rialzarsi, e di rialzarsi con dignità, per ricominciare. Nell'atto di perdono dichiariamo la nostra fede nel futuro di una relazione e nella capacità del malfattore di cambiare.”  Desmond Tutu - Arcivescovo città del Capo - Sud AfricaIl nostro messaggio è che puoi essere perdonato, redento, restaurato e riconciliato, indipendentemente da ciò che hai fatto o pensi di essere, e noi, la Chiesa, siamo qui per accoglierti nella famiglia, proprio come Filemone e Onesimo. Ma non possiamo farlo seduti qui, lo facciamo là fuori.La missione di Dio comporta sempre il mandare e il servire. Prima il mandare. Lo conosciamo come il Grande Mandato, con l'enfasi di solito sulla parola “Andate!”,  punto esclamativo. Ma mi piace il modo in cui la traduzione The Message in inglese della Bibbia lo traduce. Mi piace perché troppo spesso interpretiamo l "Andate" come un andare il più lontano possibile, ma qui è “Uscite!” e tutti noi ne siamo capaci. “Gesù, imperterrito, andò avanti e diede il suo incarico: "Dio mi ha dato autorità e comandato di mandarvi: uscite dunque e ammaestrate tutti quelli che incontrate, lontani e vicini, su questo modo di vivere, segnandoli con il battesimo nel triplice nome: Padre, Figlio e Spirito Santo. Poi istruiteli nel praticare tutto ciò che vi ho comandato. Sarò con voi mentre fate questo, giorno dopo giorno, sino alla fine dei tempi". (Matteo 28,18-20  - trad. The Message)Mi piace anche perché, messa in questi termini, la chiesa sembra più un movimento che una religione, e questo è esattamente ciò che la chiesa primitiva era: un catalizzatore per il cambiamento sociale e per la salvezza. Nel suo libro Dominion, lo storico Tom Holland parla così dell'effetto del cristianesimo:“Un Dio sofferente su una croce è stata la bomba che ha fatto esplodere l'ordine mondiale Greco-Romano. Il cristianesimo come storia del potere speso volontariamente a favore dei vulnerabili; della forza impiegata per proteggere i deboli. La storia del forte che sceglie di fare la vittima per conto degli oppressi, per risparmiare loro l'ignominia e la vergogna... è la storia di come il dominio sacrificale di Cristo, mediato attraverso il dominio sacrificale della Chiesa, ha liberato e sta liberando il mondo occidentale.” (Tom Holland – Dominion: come il cristianesimo ha modellato l'Occidente)Come dice il pastore americano Rich Villodas, "...a molti non importa nulla della nostra buona notizia se non è anche una buona notizia che porta a un mondo migliore e più giusto". I movimenti cambiano il mondo, le funzioni religiose complessivamente no. Quindi forse è arrivato il momento di pensare a come ci organizziamo, a come ci incontriamo e a dove ci incontriamo. Il nostro "andare" ha forse bisogno di essere rivitalizzato.Ma da chi andiamo? In due parole: dagli smarriti. Mi è stato recentemente ricordato (anche se ho predicato su questo tema solo poche settimane fa) che questo è il linguaggio di Gesù ed è pieno di compassione; gli smarriti non sono persone in difetto, ma coloro che cercano di tornare a casa. E come possiamo andare? Quando a Gesù è stato chiesto quale fosse il comandamento più grande, ha dato la risposta attesa di "amare Dio con tutto il cuore, la mente, l'anima e la forza", ma poi ha aggiunto un altro "e ama il tuo prossimo". L'amore per Dio si accompagna a un mandato missionario: andiamo a servire con amore e, per Gesù, non si può fare l'uno senza l'altro.Questo mi riporta a ciò che abbiamo analizzato qualche settimana fa, ovvero a come la Chiesa primitiva rispondesse ai bisogni che la circondavano e a ricordarvi che viviamo nel bel mezzo di un'epidemia di solitudine. Se mettiamo insieme queste due cose, forse vediamo dove si trova la nostra opportunità di amare, servire e condividere. Come possiamo essere ansiosi di andare avanti mentre ignoriamo il campo di missione alle porte?Vi fornisco alcuni esempi da considerare. Negli Stati Uniti esiste un movimento di chiese chiamato Dinner Church: “Chiesa della Cena”. È nato a Seattle, quando un pastore, sconcertato per la diminuzione della sua congregazione, ha fatto una passeggiata di preghiera intorno alla sua chiesa ed è rimasto sorpreso nel sentire Dio dirgli di abbandonare l'edificio della chiesa e di iniziare a dare da mangiare ai senzatetto e ai bisognosi. Dieci anni dopo ci sono Chiese della Cena in tutti gli Stati dove le persone vengono per un pasto gratuito, fanno amicizia, possono chiedere preghiera e ascoltare un brevissimo messaggio su Gesù. Non è che Dio voleva che la chiesa chiudesse, ma  voleva immaginarla in un modo diverso e riaprirla.La chiesa da cui provengo nel Regno Unito fa qualcosa di simile ogni primo giovedì del mese: offre un pranzo leggero a base di zuppa e pane e, dato che sono inglesi, una tazza di tè; inoltre c'è un breve messaggio e la possibilità di chiedere una preghiera. Quando vivevo a Londra, facevo parte di un gruppo di diverse chiese e denominazioni che offrivano colazioni per le persone che stavano andando al lavoro; era un'occasione per iniziare bene la giornata e sapere che qualcuno pensava a te e pregava per te mentre andavi a una riunione difficile o affrontavi un capo difficile. Tutti e tre questi esempi riguardano la fornitura di un servizio, e la rottura della solitudine e la condivisione della vita e dell'amore di Gesù.Non so cosa si adatterebbe a un contesto italiano, non so con certezza se questo è ciò che Dio sta chiamando a fare questo gruppo di credenti, ma credo che ci siano una serie di cose che la nostra chiesa deve considerare alla luce delle nostre circostanze e di questo insegnamento. Vorrei suggerire umilmente che il cambiamento non significa che Dio ci abbia abbandonato o che ciò che è stato in passato debba essere considerato un fallimento; c'è una stagione per ogni cosa e dobbiamo accettarlo, come ci dice l'Ecclesiaste 3:1.In secondo luogo, la chiesa, qualsiasi chiesa, può essere ugualmente potente ed efficace indipendentemente dal luogo in cui si riunisce, perché è il dedicarsi all'adorazione, alla preghiera e all'apprendimento che ci rende efficaci, e i numeri non contano. "Poiché dove due o tre sono riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro." (Matteo 18:20)Essere chiesa riguarda il modo in cui viviamo, il modo in cui preghiamo e il modo in cui condividiamo la nostra vita usando i doni che Dio ci ha dato.“La fine di tutte le cose è vicina; siate dunque moderati e sobri per dedicarvi alla preghiera. Soprattutto, abbiate amore intenso gli uni per gli altri, perché l'amore copre una gran quantità di peccati. Siate ospitali gli uni verso gli altri senza mormorare. Come buoni amministratori della svariata grazia di Dio, ciascuno, secondo il dono che ha ricevuto, lo metta a servizio degli altri. Se uno parla, lo faccia come si annunciano gli oracoli di Dio; se uno compie un servizio, lo faccia come si compie un servizio mediante la forza che Dio fornisce, affinché in ogni cosa sia glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo, al quale appartengono la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.” (1 Pietro 4:7-11)Amen. GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM---GUARDA IL  VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD

Calendario Parole di Vita 2022
IL BENE PREZIOSO • 13 Ottobre 2022

Calendario Parole di Vita 2022

Play Episode Listen Later Oct 12, 2022 1:46


Meditazione dal Calendario Parole di Vita 2022.Ma Pietro disse: Dell'argento e dell'oro io non ne ho; ma quello che ho te lo do: Nel nome di Gesù Cristo il Nazareno; cammina!(Atti 3:6)

BASTA BUGIE - Cristianesimo
Il vescovo di Terni inaugura la sede della massoneria

BASTA BUGIE - Cristianesimo

Play Episode Listen Later Oct 12, 2022 4:54


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7165IL VESCOVO DI TERNI INAUGURA LA SEDE DELLA MASSONERIA di Roberto De MatteiIl 27 settembre la Casa Massonica del Grande Oriente d'Italia, in via Roma a Terni, ha aperto le proprie porte al pubblico, in occasione dell'inaugurazione della nuova sede. Un evento, comunica il Grande Oriente, al quale hanno partecipato istituzioni e autorità oltre ai "liberi muratori" delle logge cittadine. Il Gran Maestro della Massoneria Stefano Bisi, è stato accolto da Luca Nicola Castiglione, presidente del Collegio dei Maestri Venerabili dell'Umbria, da Gabriele Cardona, presidente del Consiglio dei Maestri Venerabili di Terni e da numerosi affiliati. Dopo la cerimonia ha avuto luogo la visita alla Casa Massonica che conta al proprio interno due templi. Alla visita quale hanno preso parte il sindaco Leonardo Latini, il prefetto Giovanni Bruno, e il vescovo Terni-Narni-Amelia Francesco Antonio Soddu, che "nei loro messaggi di saluto hanno ringraziato per l'invito ed espresso l'auspicio che iniziative come questa possano alimentare il dialogo e il confronto tra realtá diverse sconfiggendo i pregiudizi".Uno dei primi atti di mons. Francesco Antonio Soddu, vescovo di Terni dal 29 ottobre 2021, è stato dunque quello della visita a una sede della Massoneria, un'associazione segreta, condannata da innumerevoli documenti della Chiesa, che propone una visione del mondo direttamente antitetica a quella cattolica.La condanna della Massoneria non è mai stata abolita. La Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, in un suo documento del 26 novembre 1983, stabilisce che "rimane immutato il giudizio negativo della Chiesa nei riguardi delle associazioni massoniche, poiché i loro principi sono sempre stati considerati inconciliabili con la dottrina della Chiesa e perciò l'iscrizione ad esse rimane proibita. I fedeli che appartengono alle associazioni massoniche sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla Santa Comunione".E questo vale per ogni tipo di Massoneria, latina o anglosassone. Non ci sono due o più massonerie, alcune buone, altre cattive. La Massoneria, fin dal suo documento fondativo, le "Costituzioni di Anderson" del 1717, presenta un'ideologia, che mette da parte ogni verità religiosa e morale, riducendo le religioni tradizionali a opinioni soggettive. Il relativismo costituisce in questo senso l'anima della Massoneria, anche se non ne racchiude tutta l'essenza. La Massoneria, infatti, presume di essere una "religione universale", depositaria di un segreto di cui il massone prende gradualmente coscienza attraverso i riti, i simboli, i testi che assimila, ma anche attraverso l'atmosfera coinvolgente che respira nelle logge in cui è inserito. Il tempio della Massoneria di Terni, appena inaugurato, sarà un luogo in cui l'incauto aspirante massone abbandonerà la Chiesa cattolica per essere immesso in una setta anticristiana in cui perderà la sua anima e smarrirà la strada al destino di eterna felicità a cui la fedeltà al Vangelo lo chiama.Il vescovo di Terni è un successore degli Apostoli. C'è un aureo libretto di sant'Alfonso Maria de' Liguori, dal titolo Riflessioni utili ai vescovi per la pratica di ben governare le loro chiese, ripubblicato qualche anno fa proprio in Umbria (a cura di Mario Colavita, Edizioni Tau, Todi 2015), di cui consigliamo la lettura a mons. Soddu e a tutti i vescovi italiani.Il compito dei Pastori è quello di salvare le anime del loro gregge, non di portarle all'apostasia e alla perdizione. Perciò, spiega sant'Alfonso, se il vescovo è negligente circa la salute delle sue pecorelle, "sarà reprobo nel tribunale di Gesù Cristo". Questa è purtroppo la strada su cui si è messo mons. Francesco Antonio Soddu, vescovo di Terni-Narni-Amelia, partecipando all'inaugurazione del Grande Oriente di Terni, fianco a fianco con il Gran Maestro della Massoneria italiana.Che cosa si può fare di fronte a un evento così grave, se non denunciarlo apertamente e pregare per un intervento della Divina Provvidenza che ponga fine a questi scandali che si moltiplicano in Italia e nel mondo?

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
La chiesa: unico scopo anche quando cambia la forma | 9 Ottobre 2022 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Oct 10, 2022


La chiesa, che sia grande o piccola, è il luogo dove si impara a correre assieme, a supportarsi, ad ammonirsi ed incoraggiarsi. Gesù non ha mai mandato i suoi discepoli da soli in una missione; se vuoi essere efficace nella tua vita di credente, devi avere una chiesa reale, fatta di uomini e donne come te.---CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 9 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 30 minutiVi ricordate cosa è successo  dal 15 marzo 2020 al 31 maggio 2020? Era il periodo più difficile della pandemia, e in tutto il paese sono state sospese qualsiasi tipo di riunione... anche quelle di chiesa... vi ricordare? Nonostante tutto abbiamo in qualche modo trovato maniere alternative di riunione, attraverso Zoom, attraverso le dirette su Facebook e su Youtube, attraverso i messaggi su Whatsapp.Non era ideale, ma ciascuno di noi proprio in quella situazione di estremo disagio sentiva la necessità di essere più stretto all'altro; cercava il sostegno e sentiva  la necessità di una comunità.Forse sbaglio, ma penso che la chiesa è stata più unita in quel periodo che in quelli dove questa sala era piena di persone che dovevamo mettere giù tutte le sedie disponibili.E' stato quello uno dei momenti in cui come pastore, sono stati più fiero dell'opera che il Signore aveva piantato e che mi aveva chiamato, non so neppure io perché, a condurre.Ho visto in quel periodo gran parte degli insegnamenti domenicali cadere nel posto giusto:  l'incoraggiamento, la compassione, la preghiera per gli altri.Ma, soprattutto, ho visto nella mia chiesa la consapevolezza che non si può nutrire la propria fede, non si può crescere  al di fuori del “corpo di Cristo”, la chiesa.  UNA chiesa specifica, con persone reali, mani, piedi, occhi, sorrisi e braccia.Paolo dice:“Così, sotto ogni aspetto ci avvicineremo sempre più a Cristo, che è il capo [del suo corpo, la chiesa].  Sotto la sua guida, tutto il corpo, ben collegato e tenuto unito dalle giunture, grazie al contributo di ogni singola parte, riceverà da lui quella forza che lo fa crescere nell'amore.” (Efesini 4:11-16)La chiesa è un “corpo”, il corpo di Cristo, e la sua forza è proporzionale  a quanto  ciascuna delle sue parti è collegata all'altra.La chiesa è anche una “famiglia”. Da gennaio saremo chiamati ad essere forse un po' meno ordinati, un po' meno “strutturati” e a prendere le cose così come vengono, con qualche problema di audio delle basi dei canti magari meno “serie di messaggi” magari più brevi, o forse solo lettura e commento assieme di brani la Bibbia.Ma la chiesa è una famiglia,  e in una famiglia non c''è sempre uno che parla; dovremo riscoprire cosa significhi essere “famiglia in Cristo” anche la domenica  a guardarci negli occhi, a parlare assieme incrociando le opinioni... proprio come si fa in una famiglia sana.Nei miei trenta anno di servizio al Signore, ho incontrato spessissimo persone che magari venivano in chiesa per una o due mesi, poi sparivano... inspiegabilmente, senza un motivo apparente.E quando magari le incontravi per caso, ti raccontavano o che avevano scelto un'altra chiesa perché quella era una chiesa “giusta”, ovvero una chiesa online...Per molti anni il podcast legato alla nostra chiesa  è stato stabilmente tra i primi dieci podcast cristiani in in Italia; perché eravamo una delle pochissime chiese evangeliche in Italia ad utilizzare i podcast come mezzo per diffondere l'evangelo. Poi la pandemia ha spinto quasi tutti sul web... e ci sono chiese molto più efficaci della nostra e con molti più mezzi.Tramite essi noi come atri riusciamo a nutrire persone  al di là della nostra collocazione geografica. Ma mai nessun podcast, mai nessuno streaming on-line,  mai nessun programma satellitare potrà mai sostituire  la chiesa “fisica”, reale, fatta di uomini e donne  che si incontrano assieme.Non ci sono chiese “perfette”; le chiese sono fatte da peccatori, come me  che ne guido una per la Grazia di Dio soltanto, non per merito,  ma è quello il posto dove cercare le risposte,  dove attingere l'aiuto che serve a ciascun credente per mezzo di pastori, insegnanti ma anche da  semplici membri di chiesa.Ormai viviamo nell'epoca dove i media  hanno sostituito gran parte delle relazioni umane; dove crediamo di vedere la “vita vera” attraverso i “reality” anche se sappiamo bene che le situazioni sono finte  e che le persone stanno interpretando una parte.E, purtroppo, molto credenti sono portati a  pensare che non gli serve una chiesa, ma che basta quella via  web.  Intendetemi, si può ricevere suggerimenti, dei consigli,  Dio può servirsi di Marco (o di quant'altri)  per edificare, ammonire, illuminare, toccare il cuore...  ma non è un sostituto alla chiesa!Continuo a ripeterlo: nel Nuovo Testamento ci sono 58 comandamenti  che non possono essere adempiuti  se non si fa parte di una chiesa,  e che sono connessi alla frase “gli uni gli altri”:  amatevi, esortatevi, ammonitevi, accoglietevi...  e tutto questo non lo si può fare senza una chiesa.   Né io né altri possono farlo per tramite di un mezzo elettronico!Perché ho bisogno di una famiglia spirituale?I) Ho bisogno di altri con cui camminarePaolo dice:“Come dunque avete ricevuto Cristo Gesù, il Signore, così camminate in lui” (Colossesi 2:6)La Bibbia paragona spesso la vita spirituale ad un cammino:  ci sono almeno due benefici a non essere da soli quando stai facendo il cammino.1) E' più sicuroCamminare a soli di notte non è stata mai una buona idea: la vita che fa il mondo rassomiglia molto alla notte; una notte spirituale, ovviamente, ma come in quella fisica è meglio non essere da soli: Salomone afferma:“Se uno tenta di sopraffare chi è solo, due gli terranno testa; una corda a tre capi non si rompe così presto” (Ecclesiaste 4:12)2) C'è più supportoJean ne ha parlato la settimana scorsa: ha detto:“La fedeltà è dura, è una fatica, richiede lavoro e intenzionalità. Si sa che i maratoneti di solito si allenano in gruppo perché è più facile continuare a percorrere la lunga distanza quando ci sono altri che ti incoraggiano. Gesù ha detto "rimanete in me", in altre parole, "rimanete fedeli" e questo è più facile da fare nella comunità dei credenti.”C'è un proverbio dello Zambia che dice: “Quando corri da solo corri più veloce, quando corri assieme ad altri corri più a lungo” ; la salvezza, la chiesa, proclamare Cristo, non è una gara di velocità, ma di durata. E se sei in compagnia duri di più.In Ebrei è scritto:“Non trascuriamo le nostre riunioni di chiesa, come fanno certuni regolarmente; incoraggiamole invece, esortandoci a vicenda” (Ebrei 10:25 PV)In una chiesa, anche se piccola,  si impara la fedeltà;  perché ognuno è una parte indispensabile.  Pensate a una chiesa di due (perché Gesù ha detto che dove sono due tre riuniti nel suo nome, lui è là) dove uno manca!  In una chiesa, forse anche meglio se piccola,  ci si incoraggia a vicenda;  è la conseguenza naturale del rapporto che si crea.E' per questo che quando la chiesa si fa “piccola” come in questo momento, ogni persona è importante per incoraggiare  l'altro e per essere incoraggiato personalmente.Se non hai una chiesa, con chi cammini insieme?  Sei da solo, da sola, oppure hai una famiglia che cammina con te? II) Ho bisogno di altri con cui lavorareE' il motto della nostra chiesa: “Amare non è un sentimento, amare è un'azione.” e per agire ho bisogno di altri  per adempiere ai comandamenti di Gesù. Paolo dice:“È Dio stesso che ci ha fatto così e ci ha dato nuova vita in Gesù Cristo, per farci compiere quelle buone opere che egli aveva preparato per noi fin da principio.” (Efesini 2:10 PV)Dio ha dato a ciascuno di noi doni e talenti particolari,  ma molti di questi posso utilizzarli solo se ho relazioni con gli altri;  doni di incoraggiamento, doni di discernimento, ecc.1) Lavorare (anche se per il Signore) è stancanteSe lavoro  da solo sarò esausto: sempre Salomone ha detto:“Due valgono più di uno solo, perché sono ben ricompensati della loro fatica. Infatti, se l'uno cade, l'altro rialza il suo compagno; ma guai a chi è solo e cade senza avere un altro che lo rialzi!” (Ecclesiaste 4:9-10)“Gesù non mandava mai i suoi discepoli da soli:“Quindi riunì i dodici discepoli e li mandò fuori a due a due” (Marco 6:7a PV)Molti, sia tra i credenti che tra i non credenti,  vengono colti dalla sindrome “faso todo mi”,  faccio tutto io.  Così facendo in breve tempo sarai bruciato (o bruciata),  andrai in depressione,  e non riuscirai a fare neppure la metà  di quello che avresti fatto assieme ad altri.  Neppure Madre Teresa faceva tutto da sola,  ma aveva centinaia se non migliaia di persone che la aiutavano.In una chiesa di grandi dimensioni questo è impossibile; in una chiesa delle nostre dimensioni attuali è parzialmente possibile; ma è comunque meglio avere anche incontri  al di fuori. Di chiesa: probabilmente da gennaio saranno più importanti quelli che le domeniche.In che fase ti trovi Sei nella fase “faso todo mi”,  oppure hai una famiglia che ti aiuta?  La chiesa è la famiglia che Dio ha creato per i suoi figli:Il fatto che io sarò defilato dal dirigere in prima persona la chiesa secondo me porterà col tempo più frutti che problemi: i pastori (specialmente quelli come me... faso todo mi...) talvolta sono “ingombranti”: e questo libererà voi nel fare di più in famiglia.III) Ho bisogno di altri che veglino su meQuando parti per le vacanze,  chiedi ai vicini se danno una controllata alla tua casa?  Dovresti chiederlo anche per la tua anima  Ma visto che non lo puoi chiedere a uno qualsiasi,  ti serve un piccolo gruppo dove sei amato, sei amata. Paolo afferma:“Non pensate soltanto al vostro interesse, ma preoccupatevi piuttosto di quello degli altri.” (Filippesi 2:4)1) Altri che mi amanoSpesso esco da casa senza essermi pettinato;  mi serve mia moglie che mi dica “Caro, ti sei pettinato?”.  Perché lo fa? Perché mi vuole bene,  perché non vuole che appaia come uno sciocco agli altri.  Non ne trae nessun vantaggio,  non c'è un beneficio imminente o futuro.  E' un semplice atto d'amore  (“hai la zip lasciata giù...”  mi toglie dall'imbarazzo).Spesso nella mia vita di credente  ci sono cose che non ho “pettinato”,  e non ci faccio nemmeno più caso,  ma che mi farebbero apparire sciocco (o peggio)  davanti alle persone e a Dio;  un peccato ricorrente ed evidente,  una decisione sbagliata,  un comportamento da correggere.Ma uno che mi vuole bene  e non lo fa per vantaggio personale  può salvarmi dall'imbarazzo verso Dio e gli uomini.Sei sicuro da solo di uscire la mattina pettinato e con la zip alzata?  Dio ha previsto un posto sicuro  dove altri possano dirtelo prima che sarai di fronte ad un grande imbarazzo,  e quel posto è la chiesa.ConclusioneLa chiesa è un imparare a camminare assieme,  a lavorare assieme,  a vegliare sull'altro assieme.“E ogni giorno andavano assidui e concordi al tempio, rompevano il pane nelle case e prendevano il loro cibo insieme, con gioia e semplicità di cuore,  lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. Il Signore aggiungeva al loro numero ogni giorno quelli che venivano salvati.” (Atti 2:46-47)La chiesa è fatta per accogliere altre persone che vivono attorno, che camminano da sole, lche lavorano da soli,  e non hanno nessuno che vegli su di loro:  è queste persone che Gesù sta cercando attraverso la nostra chiesa.Cosa farai? Accetterai di nuovo la sfida di continuare a crescere, anche se la forma della tua chiesa sarà cambiata, anche se il luogo potrebbe non rimanere lo stesso?Gesù ha in serbo per te, se accetti ancora un mare di avventure da vivere assieme nella tua chiesa.Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM---GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD

BASTA BUGIE - Cristianesimo
Cosa fare se non si trova la parrocchia adatta

BASTA BUGIE - Cristianesimo

Play Episode Listen Later Oct 5, 2022 10:55


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7115COSA FARE SE NON SI TROVA LA PARROCCHIA ADATTA di Miria CiucciOrmai da diversi anni ci definiamo cattolici erranti, come pecore senza pastore in cerca di scampoli di Chiesa viva e vera. E dobbiamo essere grati al Signore che, in questa landa spesso desolata, non ci ha lasciati mai troppo tempo senza incontrare qualche luce e qualche piccola oasi che rinfranchi il cuore. Occorre tener desto il desiderio e investire tempo e spesso macinare parecchi chilometri. E così quattro anni fa, si direbbe quasi per caso, ma piuttosto direi per una di quelle che una nostra amica monaca chiama "Dio-incidenze", siamo approdati a un corso di esercizi spirituali guidati da un sacerdote mai sentito nominare. Ma il tema degli esercizi, "I Novissimi", ormai completamente sparito da omelie, catechesi e meditazioni, faceva sperare di poter trovare un pastore ancora degno di tale nome. Nello spazio di condivisione finale mio marito disse: "Faccio volentieri trecento chilometri per incontrare un prete normale". Già, un prete normale, ed è lui stesso a dire, a chi lo definisce speciale, che non fa altro che proporre quello che la Chiesa ha sempre indicato, ma che purtroppo non propone più, se non in qualche oasi sperduta, come appunto Staggia Senese. Mai sentita nominare prima di questa circostanza questa località che non è neanche un comune, ma una frazione di poco più di duemila abitanti. Ma questo è il metodo del Signore, che sceglie sempre ciò che non è degno di nota, anche in luoghi come Betlemme e Nazaret, per manifestare la Sua gloria.E cosa è mai accaduto in questo luogo? È arrivato un sacerdote che, iniziando col riunire un gruppo di quattro giovani, si ritrova oggi a guidare una comunità viva dove sono presenti anche giovani famiglie che non hanno paura di mettere al mondo dei figli e, udite udite, nascono anche vocazioni alla vita consacrata. Il segreto di tutto questo non sembra essere qualche sbalorditiva trovata pastorale, ma sano nutrimento con la Parola di Dio ed il Catechismo della Chiesa cattolica, con conferenze per conoscere le nostri radici cristiane e mettere in guardia dalle derive che oggi infestano la nostra realtà, con una scuola parentale per proteggere i più piccoli dall'azione di indottrinamento che ormai è lo scopo principale della scuola di Stato. Aria da respirare a pieni polmoni, per cui da tutta Italia molti partecipano agli esercizi spirituali proposti e accompagnano i loro figli al campo-scuola estivo.UN SACERDOTE CHE CREDE VERAMENTEFinalmente quest'anno siamo riusciti anche noi a far partecipare nostra figlia al campo-scuola guidato da don Stefano, anche forzando un po' la mano perché a tredici anni ormai le proposte dei genitori si accolgono con reticenza, per non parlare della fede che si cerca di trasmettere e che a quell'età viene messa in discussione. Ormai da tempo la nostra piccola, che a cinque-sei anni, con entusiasmo, partecipava al rosario in parrocchia, guidando anche la recita di una posta, andava a messa malvolentieri e rifiutava la proposta di approfondire il catechismo con me per supplire a quello piuttosto banale proposto dalla parrocchia, incentrato sui temi più disparati come amicizia, adolescenza, solidarietà e molto poco su Gesù Cristo e la Sua Chiesa, e ci giudicava strani, quando non pazzi e comunque sempre esagerati. L'abbiamo accompagnata in questo luogo meraviglioso in mezzo al bosco, lasciandola, imbronciata e diffidente, tra una quarantina di ragazzini e ragazzine che non conosceva, con la promessa che se non le fosse piaciuto non ci sarebbe tornata più. In una chiesa di un paesino poco distante ho acceso una candela davanti alla statua della Madonna affidando a Lei questa esperienza. Da una parte eravamo certi che il suo cuore potesse essere raggiunto, ma dall'altra la sua resistenza sembrava così forte da non lasciare spazio a troppe certezze sull'esito.L'esito, devo dire, è stato migliore di ogni più rosea aspettativa. D'altronde come in tutte le cose che fa il Signore. Se all'andata non vedeva l'ora di venir via, quando è arrivato il momento di ripartire non è stato facile convincerla a salutare e andare. Come non ricordare le parole del salmo 125? "Nell'andare, se ne va e piange, portando la semente da gettare, ma nel tornare, viene con giubilo, portando i suoi covoni". Se le opere si giudicano dai frutti, come giustamente ci indica Gesù, questa è inequivocabilmente opera Sua. Don Stefano è uno strumento, come tutti gli animatori ed aiutanti che mettono a disposizione il loro tempo per supportarlo. L'impressione che ho avuto riprendendo mia figlia e sentendola raccontare questa esperienza è quella di uno sconvolgimento, un mutamento soprattutto di giudizio, dato dall'incontro con qualcosa di nuovo e affascinante che non aveva messo in conto. Il sentimento più evidente che ha manifestato è la meraviglia. "Mamma, tutta un'altra cosa". Che cosa? "Praticamente tutto". "Don Stefano è un sacerdote che crede veramente": evidentemente quelli incontrati sulla sua strada finora non le avevano trasmesso questa certezza della fede. "Quanto è bello stare tra cristiani": evidentemente non aveva fatto mai esperienza di comunità cristiana. E a noi genitori, prima scartati come pazzi, si è aperta la possibilità di una revisione del giudizio, perché forse l'esperienza che più l'ha toccata è stata quella di sentirsi a casa, di non sentirsi strana.DOVE FIORISCE LA CHIESA SI INCONTRA GESÙLa nostra società ormai è talmente scristianizzata che chi prova a proporre davvero la fede si sente un extraterrestre. Normale, visto che Gesù stesso ci ha detto "Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia" (Gv 15,18-19). Il problema è che questo accade anche dentro le realtà ecclesiali, spesso pervase e corrotte dal pensiero del mondo, in nome dell'inclusione e della misericordia che si traduce nel non distinguere più il bene dal male per non offendere la sensibilità di qualcuno. È la Chiesa liquida, figlia della società liquida dalla quale non vuole sentirsi odiata. Questo processo però mi fa ricordare un passo della Scrittura: "Come pecore sono avviate agli Inferi, sarà loro pastore la morte" (Salmo 49). Se non si distingue il bene dal male, l'uomo, naturalmente inclinato al male, si farà trascinare inevitabilmente verso il basso.Il campo-scuola, una full immersion di soli cinque giorni, ma evidentemente intensi, ha aiutato nostra figlia a maturare un giudizio sulla sostanza delle cose, o meglio, a distinguere ciò che ha sostanza da ciò che non ne ha, ciò che ha sapore da ciò che non ne ha. Inaspettatamente al ritorno è stata disponibile a riprendere l'approfondimento del catechismo, non come un peso, come gli appariva le poche volte che ero riuscita a proporglielo, ma con interesse e partecipazione. E non è stata l'esperienza giocosa che molti possono immaginare ad entusiasmarla. Ci ha raccontato la giornata: due ore di gruppo studio la mattina e due ore il pomeriggio. Ragazzini dagli undici ai tredici anni. Se quanto proposto non fosse stato ricco di sostanza sarebbero fuggiti a gambe levate. E poi mi ha colpito un'altra cosa del suo racconto: "Nel tempo libero Don Stefano era spesso presente e potevamo fargli delle domande o parlare", per cui anche il tempo libero che poteva essere dedicato al gioco veniva magari impiegato ad approfondire qualcosa. E, meraviglia delle meraviglie, il momento più bello? Quello del silenzio. Mezz'ora di silenzio per la riflessione personale ogni giorno. Ce li vedete i ragazzini undici-tredici anni? No, perché nessuno li prende sul serio e nessuno gli propone qualcosa di interessante. È il segno della vittoria sul mondo della nostra fede.Allora io ho un suggerimento per le alte cariche della Chiesa: smettete di inventare strategie pastorali (ho visto addirittura che sono proposti dei master di pastorale!) e di rincorrere il mondo per allargare le fila dei fedeli che puntualmente invece si riducono. Dice sempre mio marito che qualunque azienda con un minimo di spirito di sopravvivenza di fronte agli evidenti risultati fallimentari di questo metodo avrebbe cambiato strategia. Guardate dove crescono i frutti e proponete Gesù, la Sua Parola e la dottrina di sempre della Sua Chiesa e la vedrete fiorire come a Staggia, dove non è stato seminato altro che questo, e da tutta Italia ce ne andiamo a nutrire. E dove fiorisce la Chiesa si incontra Gesù e il nostro cuore e quello di ogni uomo della terra, che ricerca Lui, in Lui trova pace.

Vera Vita
150: 31 - Quali sono i benefici ai quali partecipano, in questa vita, coloro a cui è stata rivolta questa chiamata efficace?

Vera Vita

Play Episode Listen Later Oct 5, 2022 3:01


Tanti credono in molte cose, ma purtroppo pochi hanno una fede basata sulla Parola di Dio. Questo catechismo ti aiuterà ad avere una fede solida. Questo è domanda e risposta n. 31 della serie di domande e risposte brevi dal catechismo battista del 1693 - versione di Charles Spurgeon.Domanda: Quali sono i benefici ai quali partecipano, in questa vita, coloro a cui è stata rivolta questa chiamata efficace?Risposta:  Coloro ai quali è stata rivolta la chiamata efficace, in questa vita sono partecipi della giustificazione, dell'adozione, della santificazione, e delle diverse benedizioni che, in questa vita, sono ad esse connesse o da esse scaturiscono.Versetti:Romani 8: 30 - e quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati; e quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati, li ha pure glorificati.Efesini 1: 5 - avendoci predestinati nel suo amore a essere adottati per mezzo di Gesù Cristo come suoi figli, secondo il disegno benevolo della sua volontà,1 Corinzi 1: 30 - Ed è grazie a lui che voi siete in Cristo Gesù, che da Dio è stato fatto per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione;Link:Ebook - Fede RiformataConfessione di Fede BattistaVerità & Vita PodcastLa Soluzione per la tua PauraLibretto gratis - Mi ConnettoLibretto gratis - Riforma 500Libretto gratis - LiberoSpeakpipe - Lasciaci una domanda o commento Catechismo Playlist

La Bibbia Oggi
Una chiamata alle armi: Il combattimento della preghiera (Romani 15:30-33) - Jonathan Whitman

La Bibbia Oggi

Play Episode Listen Later Oct 3, 2022 45:01


Predicazione espositiva del Pastore Jonathan Whitman su Romani capitolo 15 versetti da 30 a 33. Registrata presso il Centro Evangelico Battista di Perugia il 25 Settembre 2022.Titolo del messaggio: "Una chiamata alle armi: Il combattimento della preghiera".ROMANI 15 V30-3330 Ora, fratelli, vi esorto, per il Signore nostro Gesù Cristo e per l'amore dello Spirito, a combattere con me nelle preghiere che rivolgete a Dio in mio favore, 31 perché io sia liberato dagli increduli di Giudea, e il mio servizio per Gerusalemme sia gradito ai santi, 32 in modo che, se piace a Dio, io possa venire da voi con gioia ed essere confortato insieme con voi. 33 Or il Dio della pace sia con tutti voi. Amen.

Commento al Vangelo di don Nicola
Fratelli e Sorelle in Gesù Cristo (Lc 8,19-21)

Commento al Vangelo di don Nicola

Play Episode Listen Later Sep 20, 2022 2:44


andarono da Gesù la madre e i suoi fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla. Gli fecero sapere: «Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti». Ma egli rispose loro: «Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica».

BASTA BUGIE - Cristianesimo
La festa del Nome di Maria fu istituita per ricordare la vittoria nella battaglia di Vienna

BASTA BUGIE - Cristianesimo

Play Episode Listen Later Sep 13, 2022 5:46


VIDEO: Undici settembre 1683 ➜ www.youtube.com/watch?v=vSfTiegRDWITESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7140LA FESTA DEL NOME DI MARIA FU ISTITUITA PER RICORDARE LA VITTORIA NELLA BATTAGLIA DI VIENNA di Roberto de MatteiIl 12 settembre, dopo la festa della Natività della Santissima Vergine, la Chiesa onora il santo Nome di Maria per insegnarci, attraverso la Liturgia, ad avere sempre sulle labbra e nel cuore, il Nome di Maria, accanto a quello di Gesù. I suoi santi genitori Gioacchino ed Anna, le posero questo nome, nomen Virginis Mariae (Lc, I, 27) per speciale rivelazione del Signore, che in quel nome volle racchiudere tutte le grandezze spirituali di Colei che era destinata ad essere la Madre di Dio.Tra i tanti significati che sono stati attribuiti al nome di Maria, i santi e i teologi ne ricordano soprattutto quattro: stella del mare, mare amaro, signora o padrona e illuminatrice. Stella del mare, perché Maria è consolazione e guida di coloro che navigano nel mare di questo mondo, combattuti dalle onde e dalle tempeste delle tentazioni; mare amaro per l'immensità delle grazie celesti comunicatele da Dio, ma anche per l'immensità delle amarezze che Ella subì, durante tutta la vita, soprattutto nella Passione del Figlio; Signora e padrona, perché Maria è Regina del Cielo e della terra, a cui tutto è sottomesso; illuminatrice perché ha dato al mondo la Luce eterna e illumina di celeste sapienza le anime di tutti coloro che a Lei si affidano.Il Nome benedetto di Maria è anche un'arma infallibile contro i nemici, interni ed esterni, delle anime e della Chiesa. Il solo Nome di Maria atterrisce infatti i demoni e gli uomini che combattono Gesù Cristo e la Chiesa da lui fondata.L'11 settembre del 1683 l'armata cristiana, guidata dal re polacco Giovanni Sobieskì e animata dal beato Marco d'Aviano liberò la città imperiale di Vienna assediata dai Turchi. Il Beato Innocenzo XI, che aveva promosso e accompagnato con le sue preghiere quell'impresa militare, era convinto che la vittoria cristiana fosse dovuta alla Madonna e fosse stata ottenuta nel suo Nome. "Il riconoscimento generale della parte grande, decisiva, avuta da Innocenzo XI alla liberazione di Vienna - scrive lo storico Ludwig von Pastor -, riusciva penoso alla profonda umiltà di lui. Quando gli altri parlavano dei suoi meriti, egli portava il discorso su quelli altrui, e ascriveva al Signore Iddio tutto l'onore. Per sottolineare questo motivo fece coniare delle medaglie commemorative che recavano la scritta: 'La tua destra o Signore, ha colpito il nemico'. E per ringraziare la Madonna, stabilì per tutta la Chiesa la festa del Nome di Maria per la domenica dopo la natività della Santissima Vergine".Il Papa, per ricordare la vittoria di Vienna, fece costruire a Roma, al Foro Traiano, una chiesa dedicata al Santissimo Nome di Maria, istituendo per tutta la Chiesa la festa liturgica dedicata al suo Nome. Oggi i devoti della Madonna onorano il suo nome e combattono contro la Rivoluzione anticristiana per estendere la gloria di Maria e della Chiesa a tutta la terraAl Nome di Maria è legata anche una bella pratica, che consiste nel recitare cinque salmi le cui lettere iniziali corrispondono alle cinque di cui si compone il Nome di Maria:M, Magnificat (Luc. 46-55);A, Ad Dominum cum tribularer clamavi (Sal. 119);R, Retribue servo tuo (Sal. 118, 17-32);I, In convertendo (Sal. 125);A, Ad te levavi animam meam (Sal. 122). [...]San Bernardino da Siena (1380-1444) fu, nel XV secolo, il grande diffusore della devozione al Santissimo Nome di Gesù. Chiediamo al Signore che nuovi santi diffondano nel Ventunesimo secolo la devozione al Santissimo Nome di Maria, legandola al Trionfo del suo Cuore Immacolato.

Analisi e commenti | RRL
171 - Il Nome di Maria e il trionfo del suo Cuore Immacolato

Analisi e commenti | RRL

Play Episode Listen Later Sep 10, 2022 5:51


Il 12 settembre, dopo la festa della Natività della Santissima Vergine, la Chiesa onora il santo Nome di Maria per insegnarci, attraverso la Liturgia, ad avere sempre sulle labbra e nel cuore, il Nome di Maria, accanto a quello di Gesù. I suoi santi genitori Gioacchino ed Anna, le posero questo nome, nomen Virginis Mariae (Lc, I, 27) per speciale rivelazione del Signore, che in quel nome volle racchiudere tutte le grandezze spirituali di Colei che era destinata ad essere la Madre di Dio. Tra i tanti significati che sono stati attribuiti al nome di Maria, i santi e i teologi ne ricordano soprattutto quattro: stella del mare, mare amaro, signora o padrona e illuminatrice. Stella del mare, perché Maria è consolazione e guida di coloro che navigano nel mare di questo mondo, combattuti dalle onde e dalle tempeste delle tentazioni; mare amaro per l'immensità delle grazie celesti comunicatele da Dio, ma anche per l'immensità delle amarezze che Ella subì, durante tutta la vita, soprattutto nella Passione del Figlio; Signora e padrona, perché Maria è Regina del Cielo e della terra, a cui tutto è sottomesso; illuminatrice perché ha dato al mondo la Luce eterna e illumina di celeste sapienza le anime di tutti coloro che a Lei si affidano. Il Nome benedetto di Maria è anche un'arma infallibile contro i nemici, interni ed esterni, delle anime e della Chiesa. Il solo Nome di Maria atterrisce infatti i demoni e gli uomini che combattono Gesù Cristo e la Chiesa da lui fondata-

Il Nostro Pane Quotidiano
Come avere pace - 1 Agosto 2022

Il Nostro Pane Quotidiano

Play Episode Listen Later Aug 1, 2022 3:07


Abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore. Romani 5:1

Pregare con Sant'Egidio
12/07 Preghiera della sera. Meditazione di don Marco Gnavi sulla Lettera ai Romani (Rm 8,14-21)

Pregare con Sant'Egidio

Play Episode Listen Later Jul 13, 2022 10:42


Ogni sera torniamo a raccogliersi insieme per discernere e comprendere quale sia la volontà di Dio per la nostra vita. Abbiamo ascoltato le parole dell'apostolo Paolo mentre scrive alla comunità cristiana di Roma, esortandoli a vivere nella libertà dei figli di Dio. La comunità dei credenti in Cristo di quel tempo, come sappiamo, rifletteva la complessità del mondo in cui vivevano ebrei e pagani, schiavi e liberi, uomini e donne; questo stesso quartiere di Trastevere era popolato di immigrati dalla Siria e da altre regioni dell'Impero Romano. E in quel mondo complesso irrompe la novità del Vangelo di Gesù Cristo, tanto che l'Apostolo Paolo parla di una nuova creazione, che geme però nelle doglie del parto, come una donna aspetta la rivelazione dei figli di Dio. Per i cristiani, allora e oggi, il presente non è tutto, non esaurisce la loro testimonianza; anzi c'è un orizzonte, quello testimoniato dai profeti e dalla storia della salvezza, che per i cristiani diviene più prossimo, più visibile, con il Signore Gesù. E le doglie del parto ricordano i dolori del mondo, di allora e di ogni tempo, e l'attesa suscitata dalla fede. Dice l'apostolo “Ritengo infatti che le sofferenze del tempo presente non sono paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi”. Questa gloria, che è anche l'orgoglio dell'apostolo, è conoscere Dio e il suo amore e testimoniarlo fino all'offerta della propria vita; per Paolo è un amore universale e lo condurrà ben oltre i confini tracciati dalla sua storia e delle sue origini. https://www.santegidio.org/

Pregare con Sant'Egidio
28/06 Preghiera con Maria, Madre del Signore. Meditazione sul Vangelo di Giovanni (Gv 21, 15-19)

Pregare con Sant'Egidio

Play Episode Listen Later Jul 7, 2022 9:28


Dio ama il suo popolo con un amore grande. Dio ci ama in un modo che noi non possiamo capire, al di là della nostra comprensione. C'è tanta sofferenza nel mondo, ma soprattutto perché non sappiamo quanto Dio ci ama. Dio creatore del cielo e della terra, potente, capace di tutto ci ama, tanto che non dobbiamo preoccuparci, ma piuttosto avere fiducia in lui, nel suo amore. La fede è questo: avere fiducia nel Dio che ci ama, che ci vuole bene, che niente possa toccarci senza che Dio lo sappia e lo permetta. Gesù Cristo, è il figlio di Dio, che conosce, condivide, questo amore divino si è offerto, per venire nella miseria della storia umana, della persona umana, per riverlarsi, nell'amore di Dio, questo grande amore. Quanto Dio ci ama! Lui che ha offerto il suo unico figlio per la nostra salvezza! Gesù dopo aver offerto la sua vita per liberarci, chiede a Pietro tre volte: ”Simone di Giovanni mi ami più di costoro?”, affinchè confessi apertamente il suo amore per il Signore. https://www.santegidio.org/