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Federica Brignone senza limiti: è la “cannibale” di questa stagione di sci alpino femminile. L'azzurra dopo aver conquistato la Coppa del Mondo e quella di discesa, si prende anche il trofeo nella specialità di gigante.
Federica Brignone conquista ufficialmente la seconda Coppa del Mondo di sci alpino della carriera complice la cancellazione della discesa libera di Sun Valley. Troppo ampio il vantaggio accumulato sulla svizzera Lara Gut-Behrami, distante 382 punti dalla vetta quando mancano soltanto tre gare alla conclusione della stagione.
La notte scorsa in Asia il 23enne di Magrè di Schio ha centrato il terzo posto nel derby europeo con Ponti e Marchand. Lo svizzero e il francese hanno fatto segnare lo stesso tempo nella finale in vasca corta, di 51'', subito dietro di 15 centesimi Ceccon. Il nuotatore si cimenterà ora nella seconda competizione a cui è iscritto.
È stata approvata dal Consiglio di sicurezza dell'Onu la prima risoluzione che prevede un cessate il fuoco a Gaza. È la prima risoluzione del genere dal 7 ottobre in avanti, ma non sarà immediato farla rispettare. Silvia Stella Osella, esperta di moda, ci racconta del divieto attuato in Francia per tassare di più il fast fashion, e la proposta per evitare l'esportazione di vestiti dall'Europa. Rassegna stampa: Il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha approvato il cessate il fuoco immediato a Gaza, Luigi Mastrodonato Stiamo assistendo alle ultime stagioni di Coppa del mondo di sci?, Matteo Serra Un olivastro di migliaia di anni in Sardegna è arrivato terzo agli European Tree of the year awards 2024, Maurizio Bongioanni
Campione del mondo di sci alpinismo Under 18. E' un successo di quelli storici quello ottenuto questo pomeriggio a Molde in Norvegia dal giovanissimo Enrico Pellegrini, 18enne di Cogollo del Cengio in forza allo Sci Cai di Schio.
Lienz, Austria: Federica Brignone festeggia il suo 62° podio in carriera, chiudendo al secondo posto nell'ultimo gigante di Coppa del Mondo di sci alpino del 2023. Una piazza d'onore che peraltro consente all'azzurra di volare in testa alla Coppa di specialità.
Il SuperG di Val d'Isère si tinge d'azzurro grazie al successo di Federica Brignone nella Coppa del Mondo di sci alpino femminile. Per lei si tratta della vittoria n.
Corrado De Rosa ha scritto "Quando eravamo felici | Italia-Argentina: la partita da cui tutto finisce" - un libro edito da Minimum Fax - sulla storica semifinale del 3 luglio 1990 allo stadio San Paolo di Napoli. L'autore è l'ospite speciale di Potrero Books.Potrero, dove tutto ha inizio. Un podcast sul calcio sudamericano condotto e ideato da Enrico Zambruno e Manolo Chirico.Su Mola (www.mola.tv) per tutto il 2023 potrete seguire in esclusiva le partite della Copa Libertadores, Copa Sudamericana, Recopa, Liga Profesional Argentina, Copa de la Liga Profesional Argentina e Brasileirao.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/potrero--5761582/support.
Insieme a due colonne nerazzurre come Ivano Bordon e Beppe Bergomi, Fabio Donolato, ripercorre le emozioni di quel fantastico mondiale del 1982 vinto dall'Italia.Questo show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/3688126/advertisement
Sesta puntata della nuova stagione di Poligono360, il podcast di Eurosport completamente dedicato agli sport invernali con Gianmario Bonzi, Massimiliano Ambesi e Dario Puppo. In questa puntata i nostri giornalisti hanno parlato non solo dell'impresa dell'immensa Mikaela Shiffrin, ma anche del dominio norvegese a 360° a livello di sport invernali... ARGOMENTI 00:30 Mikaela Shiffrin11:38 Salto con gli sci6:34 Combinata Nordica32:22 Biathlon e il fenomeno Boe43:55 Klaebo e lo sci di fondo Abbonati a discovery+ e guarda il meglio dello sport in esclusiva > https://auth.discoveryplus.com/it/productSee omnystudio.com/listener for privacy information.
È Vincent Kriechmayr il nuovo re dello Stelvio. L'austriaco ha letteralmente dominato la discesa libera di Bormio - prova valida per il mondiale di sci alpino maschile - fornendo una prova senza sbavature.
Episodio numero duecentotrentacinque, scapestrato e dinoccolato come un poeta esistenzialista. Il menu di una puntata lirica e cinica: l'Argentina ha vinto, Messi ha vinto, viva l'Argentina e viva Messi; sondaggione che è un'ottima scusa per rivivire Qatar 2022 attraverso i nostri personalissimi highlight; il segreto della vittoria albiceleste e pensieri sparsi sulla Francia sconfitta ma comunque fortissima. Ringraziamo di cuore - oltre ai nostri redattori che non hanno potuto essere presenti dal vivo durante la registrazione ma ci hanno inviato comunque un appunto vocale - due amici che hanno partecipato al sondaggio: Michele Tossani de Il terzo uomo + La gabbia di Orrico, Marco Dolcinelli di Tunnel.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7251PER ALZARE LA COPPA DEL MONDO MESSI HA DOVUTO INDOSSARE IL BISHT di Giuliano GuzzoTutte le grandi storie, quasi senza eccezioni, hanno dei retroscena o delle sbavature, delle piccole ombre che, se non offuscano la luce complessiva di una narrazione, un minimo comunque la ridimensionano. Sembra essere questo il caso del gesto compiuto dal calciatore di cui si parla di più, e giustamente, in questi giorni. Vale a dire il fuoriclasse argentino Lionel Messi, il quale - sollevando la Coppa del Mondo - ha indossato un bisht, un mantello tradizionale del golfo Persico e non solo.Come rilevato da più osservatori, quel mantello è pregno di significati, dal momento che rispecchia opulenza e prestigio. E il fatto che, a porlo sulle spalle di quello che è universalmente riconosciuto come l'erede - ora ancor di più - di Diego Armando Maradona, sia stato l'emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani - peraltro facendolo in mondovisione -, a detta di molti ha rappresentato la globale sottomissione dello sport più popolare del mondo al potere e all'economia qatariota.Esagerazioni? Probabilmente no. Lo stesso scandalo Qatargate, che sta investendo l'Unione europea in queste settimane, dimostra infatti che serve incassare un bel po' di banconote per convincersi e provare a convincere terzi che da quelle parti valori come i diritti umani, quelli dei lavoratori, delle minoranze e via di questo passo, contino qualcosa. Perché la realtà dice altro, se non l'opposto. In questo senso, sicuramente il gesto dell'emiro del Qatar risulta molto potente, anche se non va certo fatta colpa al solo Messi.Come infatti dimenticare le parole - per molti analisti pregne d ipocrisia - di Gianni Infantino, il presidente della FIFA, il quale durante la conferenza stampa inaugurale dei Mondiali di calcio in Qatar aveva affermato: «Oggi mi sento qatariota, mi sento arabo, mi sento africano, mi sento gay, mi sento disabile, mi sento un lavoratore migrante». E lo stesso Infantino, alla vigilia della finale del Mondiale, ha rincarato la dose di ipocrisia, rispondendo - ad una domanda proprio sui diritti umani - che «ora pensiamo ai tifosi di calcio».Ma torniamo alla politicizzazione, indubbia, dello sfoggio del bisht per un'altra considerazione, che è la seguente.Si fa bene, anzi benissimo a riconoscere nel mantello rifilato a Messi un gesto clamoroso e vergognoso, ai limiti come si diceva poc'anzi della sottomissione culturale. Però bisogna essere franchi: non è certo il solo caso. Come la mettiamo, infatti, con analoghe politicizzazioni che da anni si abbattono in Occidente su eventi che nulla hanno a che vedere con la politica? Si pensi al collettivo inginocchiarsi prima di una manifestazione, oppure il rosso sfoggiato ovunque in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, ricorrenza molto importante ma nel corso della quale è impossibile - salvo che uno non intenda affrontare una bella polemica - ricordare che il primo ad uccidere le donne è l'aborto volontario. E ancora: come la mettiamo con i nastrini arcobaleno esibiti da star, influencer e sportivi di ogni livello, in teoria un simbolo contro le discriminazioni subite dalle minoranze sessuali ma, di fatto, un obolo alle più estreme rivendicazioni Lgbt, incluso l'utero in affitto?Come si può vedere, il discorso è molto ampio e non finisce né inizia in Qatar. Figuriamoci. Anzi, si può tranquillamente dire che la sudditanza di Lionel Messi all'emiro - sempre che sudditanza piena e consapevole sia poi stata -, è solo l'ultima di una lunga serie che si consumano ogni giorno in Occidente. Solo che queste ultime, anziché come tali, sono salutate anzi celebrate come "scelte di campo" coraggiose. Cosa ci sia mai di coraggioso in chi si accoda alla linea ideologica, se pensiamo ai cosiddetti diritti Lgbt, sposata non solo dalle più potenti cancellerie del pianeta, ma anche da colossi economici come Amazon, Apple o Disney, ecco, si fa fatica a capire.Come si fa fatica a comprendere chi - giustamente - si indigna per il gesto politico e di sottomissione di indossare un bisht, ma non si indigna allo stesso modo o affatto per i gesti politici e di sottomissione pro-Lgbt. Immaginate per un attimo un Lionel Messi - ovviamente non in Qatar, sarebbe stato impossibile - avvolto da una bandiera Lgbt per alzare la Coppa. Sarebbe stato un gesto salutato come forse il più coraggioso della storia. Non sarebbe stata sottomissione a politica e ideologia anche quella?Nota di BastaBugie: Lorenza Formicola nell'articolo seguente dal titolo "Affari e moschee, la rete del Qatar in Italia" spiega perché da 15 anni il Qatar fa grandi investimenti nel nostro Paese: moda, hotel di lusso, grattacieli. Il Qatar investe molto per diffondere l'islam, di qui i progetti sul territorio italiano di diverse moschee e scuole coraniche.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 19 dicembre 2022:L'hanno chiamato Qatargate e ha tutta l'aria di essere uno scandalo appena all'inizio. I servizi di sicurezza di ben cinque Stati europei indagano sul tentativo di corruzione di parlamentari dell'Unione Europea: un presunto sistema tangentizio, con lo scopo principale di incidere sui dossier in corso di istruzione all'Eurocamera. Un'indagine che ogni giorno s'ingrossa di più. Ad essere coinvolti fin qui nell'inchiesta sono soprattutto i politici dell'ala socialdemocratica del Parlamento e tra questi anche diversi italiani. Ci sono, per esempio, l'ex eurodeputato del Pd, oggi Articolo Uno, Antonio Panzeri, sospeso dopo lo scandalo, ma anche Niccolò Figa-Talamanca della Ong No Peace Without Justice, fondata nel 1993 da Emma Bonino.Ma quello tra Italia e Qatar non è un sodalizio recente. Tessere una rete di conoscenze capaci di influenzare è una strategia di Doha a livello globale che vede, da anni, nell'Europa un tassello fondamentale e nell'Italia un Paese di particolare interesse. Gli investimenti strategici nel corso degli anni si sono sprecati. Doha, attraverso la Qatar Investment Authority (Qia), il fondo sovrano del Paese creato nel 2005 per investire in tutto il mondo, ha investito estensivamente in Italia negli ultimi quindici anni. Un tesoro il cui valore sarebbe intorno ai cinque miliardi di euro. Il Qatar, grande poco più dell'Abruzzo, al 2022 conta una popolazione di tre milioni di persone per un Pil di 223 miliardi di euro e un Pil pro-capite che è più del doppio di quello italiano.È il 1995 l'anno della svolta per il Paese, quando, con un colpo di Stato, Hamad bin Khalifa Al Thani spodesta il padre e diventa emiro. L'obiettivo è subito trasformare il piccolo Stato in potenza globale: gli ingenti proventi dell'industria di gas e petrolio gli tengono le spalle coperte e già nel 1996 finanzia con 150 milioni di dollari la costituzione dell'emittente televisiva Al Jazeera che negli anni è diventata, secondo la Bbc, il più importante canale di informazione in lingua araba del mondo. E nel frattempo Al Thani inizia una lunga e florida amicizia con la Fratellanza Musulmana per puntare, attraverso il tessuto religioso, culturale ed economico all'espansione verso l'Occidente, Italia inclusa.Il Qatar è da tempo un importante partner, per il nostro Paese, sull'energia: riceviamo, per un contratto a lungo termine sottoscritto da Edison, 6,5 miliardi di metri cubi di gas l'anno, cioè più del 10 per cento del totale del gas che l'Italia acquista dall'estero. Ma l'amicizia Italia-Qatar non si limita all'energia. Moda, hotel di lusso, Costa Smeralda, Milano: la lista degli affari del Qatar in Italia ogni anno s'arricchisce. Nel 2021, le esportazioni qatariote verso l'Italia sono state pari a 2,1 miliardi di euro, cifre che procedono così, senza particolari variazioni, dal 2019; inoltre, siamo il secondo Paese europeo fornitore del Qatar (dopo la Germania) e il decimo al mondo.A Milano, il Qia possiede l'Hotel Gallia, un 5 stelle acquistato nel 2006. E in pochi anni è diventato proprietario del Gritti Palace, a Venezia, del St. Regis e dell'Excelsior a Roma, del Baglioni e del Four Seasons Hotel a Firenze. Riguardo alla moda, nel 2012, il Qatar compra la maison Valentino per 700 milioni di euro. Nello stesso anno viene acquistata per 650 milioni di euro la Smeralda Holding che possiede alberghi di lusso: 2300 ettari di terreni immacolati nella costa gallurese che diventano quattro alberghi. A maggio del 2014, Pigliaru presidente e Renzi premier firmano un accordo con Rispo, responsabile per l'Italia della Qatar Foundation Endowment: nasce l'ospedale Mater Olbia. Nel 2015, tocca di nuovo a Milano. I grattacieli di Porta Nuova, simbolo della skyline del capoluogo lombardo, diventano di Doha per 2 miliardi. Nel 2016, viene comprato l'albergo San Domenico di Taormina e, a fine settembre 2017, Qatar Airways conclude l'iter di acquisizione del 49% di Meridiana.La politica estera si realizza anche con le forniture militari e l'Emirato, negli anni, è diventato ottimo cliente del complesso militar-industriale italiano. Nel 2016, il Qatar firma con Fincantieri l'acquisto di quattro corvette, due pattugliatori d'altura e una nave anfibia multiruolo con un contratto di quattro miliardi di euro.
Il Qatar è al centro delle attenzioni mondiali: in Belgio è indagato per corruzione di parlamentari europei; ha avvisato che potrebbe rivedere le forniture di gas e petrolio; ostenta la sua influenza durante la finale dei Mondiali di calcio.Leila Belhadj Mohamed, esperta di geopolitca ed esteri, ci racconta le prime, complicate elezioni della Tunisia dopo il colpo di mano di Saied nel 2021.Puoi scriverci alla mail podcast@lifegate.it e trovare tutti gli approfondimenti su LifeGate.
Episodio numero duecentotrentaquattro, cadenzato e flautato come una lirica trobadorica. Il menu di una puntata quasi interamente votata alla finale di Qatar 2022, un'Argentina-Francia che tremare il mondo fa: l'avvicinamento delle finaliste all'atto conclusivo dei Mondiali; il Marocco veramente straordinario; potenziali premi Zagorakis; chi può vincere i Mondiali?
Giorgio Gazzaniga, figlio di Silvio Gazzaniga, creatore della Coppa del Mondo, è stato nostro ospite durante Lunch Press e ci ha rivelato tutti i segreti della coppa disegnata e creata da suo papà!
Episodio numero duecentotrentatré, clemente e cauterizzato anche se sono due caratteristiche che non c'entrano assolutamente niente. Il menu di una puntata costiera ma priva di insenature: hate parade di Qatar 2022, con tanto di lunga rassegna per ogni delusione del torneo (Belgio, Serbia, Germania e non solo); Mondiali più che dignitosi per le squadre dell'Estremo Oriente e, in particolare, per il Giappone; il talento abbacinante di Brasile e Francia; le potenzialità del Marocco.
Episodio numero duecentotrentadue, bailammoso e sfrigolante come una frittura malsana che spacciano come finger food ma in realtà è solo colesterolo puro. Il menu di una puntata mondiale e globalista, dedicata a Qatar 2022 quasi integralmente se non fosse che, mentre si registrava, è arrivato l'annuncio delle dimissioni del CdA della Juventus: favorite, sorprese, piacevoli conferme e tremende delusioni a livello epidermico; Germania, Spagna, Olanda, Danimarca, Senegal e Arabia Saudita più diverse altre squadre (per il Sudamerica c'è tempo!); dimissioni del CdA bianconero (sorpresi, eh?).
Nella nuova puntata del podcast di Salutepertutti.it, parliamo della Coppa del Mondo 2022 e proviamo a rispondere alla domanda: Può essere un'opportunità unica per mostrare come lo sport possa promuovere la salute?
Episodio numero duecentotrentuno, solenne e funeralizio come una spolverata elegante di fuliggine. Il menu di una puntata speculare a un teorema quantico indimostrabile: si è chiuso il Fantaeliteserien, uno dei rari successi di Spremuta di Enganche; tutti i motivi per cui i Mondiali di Qatar 2022 sono sbagliati, pericolosi e indecenti; nonostante tutto, c'è anche il calcio e dunque perché non perdere una gran quantità di tempo a discorrere delle nostre sensazioni relative alle Nazionali che scenderanno in campo a brevissimo?
Questo sabato c'è stata a Bologna una manifestazione con quasi 40mila persone per un approccio nuovo alla mobilità, un settore fondamentale nella lotta contro la crisi climatica. Leila Belhadj Mohamed, esperta di geopolitica e di esteri, ci racconta della Nigeria e dei danni elevatissimi causati dagli effetti del riscaldamento globale, come le alluvioni. Puoi scriverci alla mail podcast@lifegate.it e trovare tutti gli approfondimenti sul sito https://www.lifegate.it/.
Nella puntata del 30 settembre 2022 di CdTalk - Weekly Marcello Pelizzari e Nicola Martinetti si sono occupati di un singolo tema: i prossimi Mondiali in Qatar. Dalle prospettive della nazionale svizzera di Murat Yakin ai diritti umani calpestati, con la maglia polemica sfoderata dalla Danimarca. In mezzo, le chance di Mattia Bottani e quelle di Renato Steffen, i due giocatori del Football Club Lugano in orbita rossocrociata.
Ai microfoni di Giangiacomo Secchi, nel pomeriggio di sabato 13 marzo, è stata ospite la campionessa Marta Bassino. La sciatrice ha vinto la Coppa del Mondo di slalom gigante con una gara di anticipo. Grazie ai punti ottenuti precedentemente, le è bastato il quarto posto nel gigante di Jasna per conquistare il titolo. Su Radio Number One la 25enne di Borgo San Dalmazzo ha raccontato le emozioni che ha vissuto e ha rivolto un pensiero speciale al suo fan club, sempre pronto a sostenerla, indipendentemente dai risultati ottenuti. Prossimi obiettivi: ultima settimana delle finali e Campionati Italiani Assoluti.
Nella ventiquattresima puntata di "Poligono 360" l'ospite di Dario Puppo e Massimiliano Ambesi è Federica Brignone. La campionessa dello sci alpino racconta la sua ultima vittoria in Coppa del Mondo, la stagione vissuta fin qui e un Mondiale sfortunato. A seguire il punto sui Mondiali di sci nordico di Oberstdorf, dove le gioie azzurre sono state davvero poche fin qui, e sull'argento iridato di Roland Fischnaller, che a 40 anni non smette di stupire.
Nella terza puntata di Poligono 360, Dario Puppo e Massimiliano Ambesi ospitano Federica Brignone. La vincitrice della Coppa del Mondo di sci alpino 2020 e atleta FISI dell'anno si racconta, analizzando l'esordio di Soelden, il calendario e le speranze per l'annata appena cominciata. A seguire, spazio anche per le vicende di sci di fondo e biathlon: in queste discipline, la stagione non è ancora partita ma ci sono già molto argomenti di discussione.
Riparte la stagione invernale e torna anche "Poligono 360". Nella prima puntata, Dario Puppo e Massimiliano Ambesi hanno come ospite Marta Bassino, fresca vincitrice del gigante di Soelden. L'atleta giusta per parlare del momento d'oro dello sci alpino femminile in Italia, con Federica Brignone a caccia di conferme e Sofia Goggia in crescita. Spazio anche al trionfatore della prova maschile, Lukas Braathen, alla prima vittoria in Coppa del Mondo ma con un futuro roseo davanti a sè.
Il sindaco di Sestriere ci racconta l'importanza del ritorno della Coppa del Mondo di sci e ci illustra le prospettive per il futuro che puntano ai Mondiali 2029
Episodio 77, il terzo della serie speciale 'Russian Rouleta', il ciclo di episodi a cadenza - ancora più - irregolare dedicati ai Mondiali di calcio di Russia 2018.Ah, abbiamo creato una lega sul sito della FIFA per giocare il fantamondiale. Se volete partecipare, la trovate qui: https://t.co/1e1DmC2cUHDa un'idea malsana, realizzato da Giorgio Crico, Giuseppe Chiaramonte, Edoardo Battaglion e Federico Raso. Logo: Alberto Brusadelli Sigla di apertura: The Vivisectors - Vodka And BeerSigla di chiusura: Scomber - Déjà Vu
Episodio 77, il terzo della serie speciale 'Russian Rouleta', il ciclo di episodi a cadenza - ancora più - irregolare dedicati ai Mondiali di calcio di Russia 2018. Ah, abbiamo creato una lega sul sito della FIFA per giocare il fantamondiale. Se volete partecipare, la trovate qui: https://t.co/1e1DmC2cUH Da un'idea malsana, realizzato da Giorgio Crico, Giuseppe Chiaramonte, Edoardo Battaglion e Federico Raso. Logo: Alberto Brusadelli Sigla di apertura: The Vivisectors - Vodka And Beer Sigla di chiusura: Scomber - Déjà Vu
Episodio 75, il primo della serie speciale 'Russian Rouleta', il ciclo di episodi a cadenza - ancora più - irregolare dedicati ai Mondiali di calcio di Russia 2018. I nostri fantastici quattro hanno disquisito di Arabia Saudita, Russia, Golovin, Cheryshev, febbre da Coppa del Mondo, Cristante e Verdi nel calciomercato ma, soprattutto, l'attesissima sfida delle mascotte della storia delle varie edizioni della Coppa del Mondo. Praticamente, un trip di acidi mentre si osservano disegni molto brutti che, in gran parte, sono state giustamente dimenticati.Ah, abbiamo creato una lega sul sito della FIFA per giocare il fantamondiale. Se volete partecipare, la trovate qui: https://t.co/1e1DmC2cUHDa un'idea malsana, realizzato da Giorgio Crico, Giuseppe Chiaramonte, Edoardo Battaglion e Federico Raso. Logo: Alberto Brusadelli Sigla di apertura: The Vivisectors - Vodka And BeerSigla di chiusura: Scomber - Déjà Vu
Episodio 75, il primo della serie speciale 'Russian Rouleta', il ciclo di episodi a cadenza - ancora più - irregolare dedicati ai Mondiali di calcio di Russia 2018. I nostri fantastici quattro hanno disquisito di Arabia Saudita, Russia, Golovin, Cheryshev, febbre da Coppa del Mondo, Cristante e Verdi nel calciomercato ma, soprattutto, l'attesissima sfida delle mascotte della storia delle varie edizioni della Coppa del Mondo. Praticamente, un trip di acidi mentre si osservano disegni molto brutti che, in gran parte, sono state giustamente dimenticati. Ah, abbiamo creato una lega sul sito della FIFA per giocare il fantamondiale. Se volete partecipare, la trovate qui: https://t.co/1e1DmC2cUH Da un'idea malsana, realizzato da Giorgio Crico, Giuseppe Chiaramonte, Edoardo Battaglion e Federico Raso. Logo: Alberto Brusadelli Sigla di apertura: The Vivisectors - Vodka And Beer Sigla di chiusura: Scomber - Déjà Vu