Ebbene sì, le recensioni CaRfatiche diventano anche podcast! Periodicamente, film di tutti i generi commentati dal vostro CaRfa preferito, con passione e umiltà!
Un gruppo di antieroi si deve per forza alleare per contrastare le trame senza scrupoli di Valentina Allegra De Fontaine, che deve coprire le sue malefatte per evitare la galera, eliminando possibili testimoni del suo passato non proprio cristallino.I Thunderbolts, però, si troveranno a fare i conti con un nemico ancora più potente, che potrebbe mettere in pericolo l'esistenza stessa del genere umano, che rischia l'oblio eterno.La Marvel è tornata. La Marvel non è tornata.Boh? Francamente, al sottoscritto interessa solamente il fatto di essersi divertito con un film di puro intrattenimento, che però è in grado di esplorare molto bene temi importanti come la depressione e il male di vivere.Una pellicola dove l'azione non manca e gli attori, seppur non troppo approfonditi nei loro personaggi, offrono la giusta alchimia e regalano momenti di combattimento degni di nota. Florence Pugh non fa rimpiangere la Vedova Nera degli Avengers e anzi regala spessore ad una protagonista femminile che doveva essere un semplice rimpiazzo.Il villain è degno di nota e qualche volta fa anche paura e David Harbour è un ottimo comedy relief. Due ore che volano senza problemi e quindi...piantatela di rompere i coglioni e rilassatevi nella visione o vi stango le scapole, parola del CaRfa!
Dopo la devastante 3° guerra mondiale, l'umanità ha creato una società distopica nella quale ogni sentimento è assolutamente bandito.Un corpo speciale di milizia, denominato Cleric, è incaricato di scovare e distruggere qualsiasi forma d'arte residua e spazzare via la resistenza, che vorrebbe mantenere vive le emozioni dell'essere umano, in un mondo ormai asettico e glaciale.Preston è il migliore dei Cleric, ma un incidente lo porterà a riscoprire le emozioni che aveva perduto da tempo, ritrovando quindi la consapevolezza di vivere in un sistema violento e sbagliato. Deciderà di unirsi alla resistenza, per sovvertire la dittatura del "Padre".Christian Bale in grande forma, per una pellicola fantascientifica ottimamente realizzata, che strizza l'occhio alle atmosfere di Matrixiana memoria. Bellissimo il concetto rappresentato di Kata della pistola e molto ben rappresentato il ritorno dei colori, con il risvegliarsi delle emozioni umane.Un film andato a scomparire, che invece cattura per il contesto, la storia, le pazzesche scene d'azione.Sean Bean, come sempre, va lungo...
Appena uscito di galera per un crimine che ha commesso l'aspirante boss del quartiere Claudio, Fabio riprende la sua attività di toelettatore per cani, ma il piccolo e violento criminale continua a vessarlo, fino a quando il mite amante degli amici a quattro zampe, da vittima si trasformerà in spietato e sanguinario carnefice.Già portata sullo schermo dal più famoso Dogman, di Matteo Garrone, la storia vera del Canaro rivive in questo lungometraggio del maestro del makeup Stivaletti merita una maggiore considerazione.Ci si trova davanti ad una Roma dei bassifondi, dove i buoni non hanno spazio e dove importa solamente il codice d'onore della criminalità da strada. Tra attori che se la cavano benissimo ed una splendida sequenza (quasi surreale) di un funerale, il finale è votato all'eccesso ed al sangue, sicuramente non adatto agli impressionabili.Un'opera cinematografica indipendente che va recuperata e apprezzata per come racconta una storia scomoda e cruda, ma anche per alcuni momenti di grande poesia visiva e narrativa, accompagnati da una colonna sonora memorabile.
Tom e Mary, due fratelli rimasti orfani, arrivano a New York per raggiungere lo zio, unico parente rimasto loro, che vive nel Far West.Clandestinamente a bordo di un treno, i due bambini faranno la conoscenza di Nick, ragazzino costretto su una sedie a rotelle e incapace di parlare. Quando i banditi attaccheranno il mezzo, i tre dovranno fuggire nel mezzo della prateria, fra pellerossa sul piede di guerra e branchi di bufali scontrosi.Una delle migliori pellicole della precedente stagione cinematografica, ispirata da una storia vera di grande amore e forza d'animo. Sicuramente adatto ad un pubblico di giovanissimi, Buffalo Kids è un film che però può divertire e commuovere anche gli adulti, come ha fatto con il sottoscritto.E' una storia densa di sincerità, senso di famiglia e piena di sequenza d'azione, per un'animazione veramente sorprendente, seppur non eccelsa.Da vedere senza alcuna esitazione...e da collezionare.
Dopo 11 anni d'attesa (non mia), la saga che vede protagonista una Nera Signora stizzita, alla ricerca di coloro che hanno osato sottoporsi al suo giudizio, è tornata su grande schermo.In questo caso, la formula avrebbe le intenzioni di variare qualche aspetto e di attualizzarsi, per cogliere le simpatie delle nuove generazioni di spettatori, oltre a stuzzicare la nostalgia di chi ha amato i precedenti capitoli.Personalmente, non sono mai stato un grandissimo fan di questa serie di pellicole teen horror, anche se ho apprezzato i primi due capitoli.Successivamente, la formula è diventata parecchio ripetitiva e, problema sicuramente mio, questo nuovo episodio alla fine scivola nelle stesse dinamiche dei precedenti e non mi ha preso.Una pellicola gradevole, per carità e sicuramente più divertente e fatta meglio di tanti orroracci che ho avuto la sfortuna di vedere in questi ultimi anni, ma Final Destination continuo a ritenerla una serie che aveva esaurito tutto già dopo i primi due capitoli e, seppur con qualche bella scena in mezzo e qualche morte davvero splatterosa e spettacolare, non riesce a far ancora breccia nel mio cuore.Triste vedere l'addio di un grande come Tony Todd in questo film, che riprende il ruolo già visto in precedenza e che parla anche al pubblico, dicendo una grandissima e mai banale verità : godiamoci ogni momento!
E siamo così giunti alla fine delle avventure dell'iconico Ethan Hunt, interpretato da un Tom Cruise che se ne frega dell'età e ancora ci crede e convince il pubblico, con una pellicola d'azione che, secondo il sottoscritto, chiude molto bene la saga della spia cinematografica, ormai famosa quanto James Bond.Stunt pazzeschi, scene d'azione girate davvero bene e leggi della fisica lasciate da parte, ma chi se ne frega, questo ottavo capitolo intrattiene per tutte le tre ore di durata.Qualche esagerazione c'è ovviamente, ma ci sono anche tanti omaggi e ritorni che ho gradito. Non un capolavoro e chi l'ha mai detto? Ma un ottimo film action assolutamente sì!Adesso vedremo se il buon Tom manterrà fede alla sua parola e concederà veramente al prode Ethan una meritata e serena pensione.PS : Roberto Chevalier doppia ancora che è una MERAVIGLIA!!!
La superluna ha trasformato in licantropi assassini la maggior parte della popolazione mondiale. Un anno dopo, l'evento sta per ripetersi e decine di scienziati sembrano aver trovato un antidoto al mutamento, ma qualcosa va storto...Film assolutamente cazzaro, con una sceneggiatura annessa che ha delle voragini belle larghe, attori non proprio perfetti, ad eccezione di Frank Grillo che grilleggia bene come sempre.Un film inutile? Sì! Un film fatto male? Abbastanza, certo.Ma il sottoscritto ci si è divertito molto ed i licantropi sono anche fatti abbastanza bene, quindi io ve lo consiglio, va mò là!
Ebbene sì...anch'io sono arrivato al punto di realizzare questa puntata podcast speciale, dove rispondo alle domande che mi sono state fatte nel tempo da qualche utente pazzo che pensa io ne sappia qualcosa di cinema.Tutte domande molto semplici, perché ovviamente non ne capisco un cazzo, ma mi sono divertito a registrare questa chiacchierata fra me e voi e chissà...magari ci sarà un'altra occasione per farlo, nel prossimo o lontano futuro.Quello che è certo è che, anche qui si parla di cinema.Buon ascolto!
Chi vi scrive non è assolutissimamente un fan di Robbie Williams, anzi...l'ho sempre trovato spocchioso, sbruffone, arrogante e non così talentuoso come si racconta. Però, mi rendo perfettamente conto di essere una scheggia impazzita in un mondo di adoratori totali dell'ex Take That.Però, che cazzo! Questo film, visto con aspettative bassissime (anche per la scimmia), mi ha davvero colpito e sorpreso!Una biografia ben realizzata, mai agiografica, che coinvolge e commuove fino ad uno splendido finale sulle note di My Way.Che sia chiaro: Robbie Williams continua a non piacermi affatto, ma Better Man è un'altra cosa.
Diciamo che raramente una delle mie puntate podcast potrebbe essere più adatta di questa, al momento.Freschissimo di elezione del nuovo Papa, cerchiamo però di capire cosa succede quando viene organizzato l'evento che precede appunto la nomina del Santo Padre.Questo Conclave, tratto dal romanzo omonimo di Robert Harris e diretto da Berger, che già aveva stupito il pubblico con Niente di nuovo sul fronte occidentale, ci mostra le differenze di pensiero tra cardinali, dubbi religiosi, contrasti e tanta tanta politica.Una pellicola francamente abbastanza piatta, seppur girata in maniera impeccabile (forse troppo), con un cast di altissimo livello, che si rivela però parecchio sprecato, a cominciare proprio dal protagonista, sempre bravissimo, Ralph Fiennes.Sergio Castellitto memorabile, ma tutto veramente troppo freddo per coinvolgermi e il finale mi è sembrato un po' troppo incredibile e non realistico. Una confezione molto più affascinante del contenuto, secondo il parere del sottoscritto.A voi è piaciuto?
E' giovedì e Dino, marito separato e padre del piccolo Robertino, va a prendere il figlio per trascorrere una giornata con lui.L'uomo, seppur spiantato e senza un lavoro, millanta meriti e soddisfazioni, purché il figlio abbia una buona opinione di lui, ma l'affetto reciproco è sincero.Dino Risi regala al pubblico una pellicola sincera e tenera, regalando anche uno spaccato italiano interessante e nostalgico, pur con tutti i suoi difetto.Bravissimo Walter Chiari, forse nel suo ruolo migliore e bravo anche Roberto Ciccolini nel ruolo del figlio.Un film amaro e dolce al tempo stesso, che non potrà non piacere ai veri cultori del nostro grande cinema.
Un gruppo di aspiranti attori, decide di riaprire un vecchio cinema, per organizzare una rassegna di pellicole horror d'annata, ma un misterioso assassino spia da dietro le quinte, pronto a trasformare lo spettacolo in un bagno di sangue.Che il Billy della saga di Porky's avesse provato anche a fare il regista mi era del tutto nuovo, però questa pellicola slasher comedy mi ha fatto trascorrere un'oretta e mezza di puro divertimento, nonostante tutte le evidenti limitazioni del caso, tra budget irrisorio, trama trita e ritrita e attori non proprio al top.Fa parecchio l'ambientazione cinematografica e poi...quando un film omaggia l'arte del cinema e il dietro le quinte, per me ha già vinto.Senza pretese, un po' cazzaro e prevedibile, ma ugualmente godibile.
Un popolare conduttore televisivo, viene sequestrato da una misteriosa quanto arrabbiata donna, all'interno di un ascensore.Lei sembra sapere tutto dell'uomo e sembra essere mossa da un feroce desiderio di vendetta: avrà inizio un sadico gioco.Una bella sorpresa del cinema nostrano. Nonostante la trama non brilli per originalità, questo film è stata una piacevole visione, grazie soprattutto alla bravura dei due protagonisti, che reggono sulle loro spalle praticamente tutta la storia.La tensione c'è e il finale non appare poi così scontato. C'è spazio anche per un piccolo cameo di Paulie di Rocky.Semplice e imperfetto, ma abbastanza solido nel suo complesso.
Ascesa e declino tragico della Banda Casaroli, in un Italia del passato, fatta di romanticismo, decadenza, mestieri e violenza.Uno spaccato che Florestano Vancini dirige egregiamente, trasportando il pubblico all'interno di una pellicola memorabile, dove spicca anche un irriconoscibile Tomas Milian.Da recuperare per chiunque ami il cinema italiano di cuore, mestiere e istinto.
Questa volta, il vostro CaRfa approccia una puntatina un po' particolare.Un episodio veloce, nel quale vi consiglio quattro pellicole che ho appena visto e che potete recuperare sulle piattaforme streaming più note.Tra azione, fantascienza e horror, quattro pellicole che non sono affatto capolavori, ma che intrattengono e sono in grado di far trascorrere una serata senza pensieri.Fatemi sapere se li avete visti o meno e se, dopo questa recensione, ne recupererete qualcuno o magari anche tutti.
Ebbene sì, è successo anche al vostro CaRfa. Spotify mi ha bacchettato, dicendo che inserisco musica protetta da copyright nelle mie puntate, quindi minacciando di cancellarle, se non faccio il bravo.Al di là del fatto che, per quanto mi riguarda, l'arte è libera e va liberamente condivisa, altrimenti ci troviamo davanti al solito regime dittatoriale, come praticamente tutto in sto cazzo di mondo, è vero che farò un pochino di attenzione d'ora in avanti, ma per quanto mi riguarda Spotify può andare allegramente a farsi fottere.La musica la pubblico lo stesso, come citazione e pubblicità al film che recensisco e poi vediamo che succede.Ci vuole ben altro per fermare le RECENSIONI CARFATICHE!!!Detto questo, oggi si inizia la settimana con un classicone, ovvero quell'Highlander che a me personalmente non ha mai fatto impazzire più di tanto, da ragazzo. Però, devo dire che a questa recente visione, mi ha preso molto di più e quindi consiglio anche a voi un rewatch, se magari non lo trovavate convincente ai tempi.Lambert protagonista azzeccatissimo, Connery ha sempre il suo fascino e Clancy Brown cattivo da brividi, per una pellicola sicuramente figlia dei suoi tempi, che che non manca di essere gradevole anche oggi.Ma gli altri immortali che fine hanno fatto??? Sono tutto MORTI??? Eccheccazz...!!!
I due fratelli gemelli Smoke e Stack tornano nel loro paese natio, dopo aver lavorato a Chicago per Al Capone. Intenzionati ad aprire un locale per soli neri, dove si suona blues, i due verranno aiutati da amici e vecchi amori, ma qualcosa di maligno è in agguato nelle tenebre...Non è assolutamente ammissibile che vi lasciate sfuggire questa straordinaria pellicola dalla sala!I Peccatori è un film sentito, di pancia e di cuore, dove la musica ha una importanza fondamentale e c'è ben più di una scena che resta impressa nella memoria.Ryan Coogler, alla sua opera migliore, trasporta lo spettatore in un viaggio indietro nel tempo, tra amori perduti, poesia, danze coreografate magnificamente, ma anche tra orrore e sangue.Michael B. Jordan perfetto nel doppio ruolo, così come sono bravissimi tutti gli altri attori. Un film che omaggia, ma che prende anche la propria strada.Un film visivamente intrigante e istintivo...come istintiva è questa mia recensione. Buon ascolto.
Questa volta, il vostro affezionato CaRfa vi parla di ben due pellicole che dovete assolutamente recuperare.Due film molto simili tra loro, nei quali la tecnologia è fondamentale per cercare persone scomparse, trovare indizi e svelare segreti e identità nascoste. In Searching, un padre deve ritrovare sua figlia, mentre in Missing la protagonista è un'adolescente alla ricerca della madre sparita durante una vacanza con il suo compagno.Due thriller moderni, giocati quasi esclusivamente dal punto di vista degli schermi di computer, tablet e smartphone, ma ciononostante non risultano mai noiosi.Il ritmo è sempre dinamico, le scelte narrative non risultano mai banali né scontate e il mondo della rete è messo in scena in maniera veramente interessante...inoltre, nel secondo film, c'è un Joaquim De Almeida super simpatico e tenerissimo!Mi raccomando, non ve li perdete, che poi vi interrogo, eh???
Mimì è un adolescente orfano e affetto da una malformazione ai piedi. Lavora come pizzaiolo a Napoli ed è un ragazzo estremamente timido e spaventato dal mondo, ma anche di una sensibilità unica.Un giorno, incontrerà Carmilla, ragazza dark convinta di essere discendente del Conte Dracula. Tra i due scoccherà l'amore.Inizialmente snobbato, con un trailer che non mi aveva detto più di tanto, l'opera prima di Brando De Sica si rivela essere invece potentissima e perfettamente sospesa tra romanticismo e terrore.Una pellicola ben diretta e ben recitata da un cast di giovanissimi, per raccontare anche temi importanti come la solitudine, il bisogno d'affetto e di accettazione ed i disturbi mentali. Ma dove anche il vampirismo viene raccontato con mistero e fascino, attraverso una Napoli ipnotica ed estremamente suggestiva.Finale non adatto ai deboli di stomaco, siete avvertiti.
Tratto dalla vera storia di un gruppo di coloni che, nella piena espansione nazi/fascista in Europa, decidono di abbandonare la civiltà e tentare una nuova vita nell'ostile ma affascinante isola disabitata di Floreana, nelle Galapagos.Film veramente ipnotico, nella quale la natura viene egregiamente mostrata nella sua ruvidità e bellezza e dove il cast artistico è davvero ad alti livelli, accompagnato da una sempre azzeccata colonna sonora di Hans Zimmer, che sembra sottotono, ma che invece racconta più di quanto si pensi (non ho potuto metterla a fine puntata, per motivi di copyright...)Un Ron Howard più maturo, più evoluto e molto interessante, che realizza una pellicola molto ben bilanciata, tra dramma e thriller e che offre ottimi spunti filosofici e di vita sui quali riflettere a lungo dopo la visione.
E voi l'avreste mai detto che il vostro CaRfa avrebbe recensito proprio questo film, magari anche trovandolo estremamente gradevole e ben realizzato?Sì, perché la storia del maialino Babe, che vuole a tutti i costi trovare il suo posto nel mondo, sfidando anche la sua stessa natura, è una pellicola che mi ha catturato.Nelle sue ingenuità e semplicità, questo film racconta una bella favola di crescita ambientata nel mondo animale, anche se c'è un ottimo James Cromwell, nel ruolo del fattore che adotta il porcellino.Simpatici anche tutti gli altri animali, qualche scena drammatica ben inserita nel contesto generale e un finale prevedibile, ma gradevole che fanno di questo film un prodotto delizioso e per nulla banale o scontato.Guardatelo, che è meglio!
Venezia, epoca fascista.Una coppia, sposata da circa un ventennio, ha perso la passione e cerca di ricostruire un delicato equilibrio sessuale. Lei avrà un'infatuazione, ricambiata, per il giovane fidanzato della figlia e la cosa ecciterà il marito, che annoterà emozioni e perversioni su un diario...Un capolavoro del maestro dell'erotismo italiano, Tinto Brass, che qui ricostruisce minuziosamente un fetta storica italiana mai dimenticata, senza trascurare l'erotismo elegante, incarnato in una splendida e seducente Stefania Sandrelli, cui fa da contraltare un magnifico Frank Finlay.Un grande esempio di cinema italiano trasgressivo, ma mai volgare e intelligentemente ironico, che vale la pena riscoprire.
Dopo che un medaglione gli è stato rubato da un gruppo di ragazzotti, il serial killer Johnnt risorge dalla morte, pronto a fare un massacro per riappropriarsene.Girato quasi completamente dal punto di vista dell'assassino, il film di Nash omaggia palesemente Jason Voorhees di Venerdì 13, ma offre spunti molto interessanti a livello di narrazione e registicamente parlando. Viene valorizzato anche molto il contesto naturalistico, quasi con taglio da documentario.Un film che non brilla certamente per originalità, ma molto carino e godibile, se visto nella giusta prospettiva.Probabilmente, solo per appassionati, ma anche per chi ama il genere horror che vuole sperimentare.
Ma che bel film!Che bella storia, che ti scalda il cuore e ti fa uscire felice e arricchito dalla sala! E che bello pensare che si sta parlando di un grande esempio di cinema italiano.Il lungometraggio d'esordio dell'attrice Greta Scarano, ispirato dal romanzo "Mia sorella mi rompe le balle" di Damiano e Margherita Tercon, è fatto con il cuore e con passione.Ci si affeziona a Omar, quarantenne affetto da autismo, che sogna di cantare sul palco di un noto talent show. Ad aiutarlo ci sarà sua sorella minore e insieme i due recupereranno uno splendido rapporto, rimasto sopito troppo a lungo.Greta Scarano racconta una storia genuina e lo fa in maniera intelligente, affrontando il tema dell'autismo con delicatezza e con tanta ironia, mentre Matilde De Angelis e Yuri Tuci sono due protagonisti perfetti.Ci si ritrova a ridere e piangere senza accorgersene, con La vita da grandi e spero che sarà anche per voi uno dei migliori film del 2025.
Un film esperimento davvero riuscitissimo, con protagonista assoluto un Tom Hardy perfetto, nel ruolo di un capocantiere che, sul tragitto di casa, deciderà di prendere una direzione diversa, per una scelta che si ripercuoterà inevitabilmente e drasticamente sul suo lavoro e sulla sua stessa vita.Film notturno, ricco di dramma e inquadrature interessanti, il regista rende estremamente dinamico un titolo che poteva rischiare di diventare monotono.Riflessioni e responsabilità, ma anche scelte e rapporti familiari, per un road movie sicuramente atipico, ma molto coraggioso e da vedere più volte.
Una scimmia giocattolo, un oggetto maldetto, un tamburo di morte.Liberamente tratto dal racconto di Stephen King, il nuovo film di Oz Perkins ammetto mi abbia lasciato un po' perplesso, sotto alcuni aspetti.Ma è altrettanto vero che a volte diverte e che le morti splatterose, seppur un po' ripetitive, sono fatte bene.Un prodotto di puro intrattenimento, che sicuramente ha divertito anche gli addetti ai lavori e va premiata la volontà di Perkins di sperimentare generi e stili differenti, sempre comunque sorprendendo per essere uno dei migliori cineasti di genere in circolazione.
Una ragazza cinese arriva nella nostra capitale, in cerca della sorella scomparsa ormai da troppo tempo. Si imbatterà in un ragazzo, proprietario di un ristorante, il cui padre è anch'egli scomparso, che la aiuterà a scoprire la verità. I due condivideranno sofferenza, ma anche l'amore.Che bellissimo film! Che bella boccata di ossigeno necessario, è l'ultima opera di Mainetti, che valorizza Roma ancora una volta e realizza una storia romantica, tragica e piena d'azione, con tutti e dico tutti i protagonisti in parte, pure Sabrina Ferilli.Una favola moderna, che rapisce sin dai primi attimi e sicuramente, almeno per il sottoscritto, uno dei film migliori del 2025, a mani basse.
C'è anche il potentissimo Guidobaldo Maria Riccardelli (e tanti altri splendidi caratteristi) in un piccolo ruolo, in questa perla dimenticata del cinema italiano.Valerio Barigozzi, giornalista frustrato e senza alcuno scrupolo, verrà contattato da un misterioso serial killer, che gli comunicherà in anticipo le vittime designate. L'uomo farà una rapida ed enorme carriera, grazie al feroce assassino, ma il dramma è dietro l'angolo.Un cinema italiano fatto di verità, denuncia sociale e perfetto nei dettagli e nella costruzione di una trama che delude raramente. Zampa dirige egregiamente un cast sontuoso, nel quale spicca il monumentale Johnny Dorelli, qui ad una delle sue migliori interpretazioni.Colonna sonora del sempiterno Ennio Morricone, finale tragicamente amaro.Anche adesso è una storia terribilmente attuale.
In un mondo alternativo, anni 90, umani e robot convivono assieme, fino ad una furiosa guerra tra le due specie, che ha portato al confinamento degli esseri artificiali in una zona confinata.In questo clima desolato e sempre teso, una giovane riceve la visita di un robot che si spaccia per il fratello di lei, presumibilmente morto in un incidente d'auto, implorando la ragazza di trovarlo...sarà solo l'inizio di un'avventura che abbraccerà tecnologia e amicizia.Si è buttato tanto fango su quest'ultima fatica dei fratelli Russo che, secondo me, hanno fatto molto peggio. Chiaro è che non ci si trova davanti a un film memorabile, che ha fatto infuriare i fan della graphic novel da cui è tratto, ma è anche un buon prodotto di intrattenimento, che ha un buon ritmo e degli effetti speciali fatti bene.Il cast artistico se la cava bene, Millie Bobby Brown è la clone di Winona Ryder, Chris Pratt fa sempre Starlord, mentre Stanley Tucci e Giancarlo Esposito sono sempre piacevoli da ammirare.Capolavoro o cacca...no, ragazzi...ci sono anche tantissimi altri film nel mezzo e questo The Electric State ne è la prova.
Questa volta, non una bensì cinque pellicole cinque, per un tema cinematografico che, come ormai ben saprete, mi sta molto a cuore: lo Zombi.Una delle più belle e carismatiche creature dell'orrore, che il cinema continua a proporre ed esaminare con punti di vista differenti.Solo apparentemente superficiale, lo zombi è veicolo di svariati aspetti della società di ieri e di oggi. Che sia lento o maratoneta (ma io preferisco la prima versione!), il morto vivente non è mai da sottovalutare e contiene molto più di sinistri grugniti ed una fame perenne.In questa puntata, il vostro CaRfa preferito, vi consiglia 5 titoli che sono passati più o meno inosservati, sicuramente da recuperare ma già cult di livello, per gli amanti del genere.Buon ascolto.
1961. La vera storia della scienziata e fisica afroamericana Katherine Johnson, che collaborò con la NASA, in pieno periodo di segregazione razziale, rivelandosi determinante per il calcolo delle traiettorie nelle missioni Mercury e dell'Apollo 11.Signori, ci troviamo di fronte ad una pellicola che trasuda grande cinema da ogni inquadratura. Una storia coinvolgente e mai retorica, che fa commuovere e tiene incollati allo schermo, grazie all'interpretazione delle tre attrici protagoniste, ma anche di un bravissimo Kevin Costner.Si riflette e si viene catapultati in un'America contradditoria, razzista e segregazionista, ma fortunatamente anche, nel suo piccolo, pronta a cambiare almeno un minimo.Bellissime le scene nello spazio e splendidi dialoghi, per un ritmo sempre alto, che non annoia manco un secondo.Da vedere e collezionare senza alcun indugio.
In un distopico e deprimente futuro prossimo, i "Sacrificabili" sono coloro che firmano l'impegno di morire ed essere ricopiati a ripetizione per il bene del progresso e dell'umanità.Mickey Barnes è appunto uno di questi, ma qualcosa cambierà quando si troverà davanti ad una sua copia, ricreata per errore dopo essere ritenuto morto su un pianeta da esplorare, popolato da creature note come Striscianti.L'ultima opera di Bong Joon-Ho è sicuramente un film affascinante e messo in scena con classe e rigore, mentre gli attori sono bravissimi e Pattinson si conferma davvero maturato artisticamente. C'è però qualcosa che mi ha lasciato un po' spiazzato nella parte centrale, ma ve lo racconto nella recensione.Si deve vedere in sala? Assolutamente sì, ovviamente.Buon ascolto.
Un giovane scrittore emotivamente instabile, un feroce serial killer che mutila orribilmente le sue vittime, una storia d'amore intensa e impossibile, una serie di luoghi misteriosi e inquietanti.Questi gli ingredienti del nuovo film di Pupi Avati, tratto dal suo omonimo romanzo. Una pellicola di grande classe e sottile fascino, fatta della bravura degli attori, dei luoghi che il nostro esalta sempre all'ennesima potenza e da domande che rimangono senza risposta.Girato in uno splendido bianco e nero, L'orto americano è un film che non deve mancare alla visione di tutti gli estimatori del grande cinema italiano e delle storie intriganti e sinistre che Avati mette nuovamente in scena con maestria, confermando di essere in ottima forma, alla faccia dell'anagrafe.
Nicola Calipari, alto dirigente SISMI, ha contribuito in maniera decisiva al salvataggio della giornalista Giuliana Sgrena, prigioniera di un gruppo armato iracheno, sia pure a prezzo della sua stessa vita.Calipari venne infatti ucciso da una raffica di fuoco amico, durante il trasporto della donna verso l'aeroporto.L'importante pellicola di Alessandro Tonda ripercorre gli eventi dell'ultimo mese di Calipari, del suo impegno per la salvezza della giornalista, della rettitudine morale di un grande uomo, magistralmente interpretato da Claudio Santamaria.Una pellicola asciutta e mai retorica, che non trascura il rapporto familiare dell'ex poliziotto con la sua famiglia.Ad oggi, nessun colpevole è stato processato per l'omicidio di Nicola Calipari. Ad oggi, più che mai, è necessario non dimenticare questi eroi silenziosi.
Autore di pellicole molto interessanti e ben realizzate, quali Oltre il guado e l'ultimo L'angelo dei muri, Lorenzo Bianchini è l'ennesimo esempio di come il cinema indipendente di casa nostra sia fatto da professionisti che sopperiscono alla mancanza di budget con grandi idee e una sceneggiatura potente.Da sempre valorizzatore del proprio territorio, Bianchini esordisce con Radice Quadrata di 3, che è un altro ottimo esempio di horror fatto con pochi mezzi ma con un'ambientazione affascinante e misteriosa e inquadrature che emanano inquietudine.In questa puntata speciale, il sottoscritto chiacchiera piacevolmente con il regista, tra sensazioni, passioni, riflessioni e uno sguardo sul cinema di genere, che non manca mai di stupire.
Finalmente, sono riuscito a recuperare questo splendido e ripeto splendido film, vincitore dell'Oscar per il miglior lungometraggio di animazione.E, nonostante la statuetta tanto ambita non sia certezza assoluta per la qualità di una pellicola di qualsivoglia genere, in questo caso, mai riconoscimento è più meritato...perché FLOW è la meravigliosa storia di un gatto e dei suoi nuovi amici che, a bordo di una barca a vela, devono affrontare nientemeno che un mondo apocalittico, nel quale l'umanità è ormai un lontano ricordo e dove l'unione e la messa a parte dei contrasti sono la condizione necessaria per sopravvivere.Romantico, poetico, commovente e divertente, ma soprattutto intelligente, FLOW non lo dimenticherete e vi concquisterà il cuore.Da vedere e possedere senza alcuna scusa. Ipnotico nella messa in scena, sontuoso e perfetto nelle musiche.Capolavoro.
Due detenuti in fuga da un carcere di massima sicurezza, nel cuore dell'Alaska. Un treno senza macchinista, che sfreccia impazzito tra i paesaggi innevati.Una caccia senza tregua, mentre il confine fra uomo e belva si assottiglia sempre di più.Un film mostruoso, intenso, brutale e struggente, che Končalovskij dirige con mano precisa, ritagliando un profondo ritratto di disperazione, rimorsi, speranze e una durissima lotta per la sopravvivenza e la libertà. Visto da ragazzino, mi folgorò immediatamente.Tra le migliori interpretazioni di Jon Voight, affiancato dai notevoli Eric Roberts e Rebecca De Mornay, questa pellicola non vi darà tregua e, nel contempo, vi indurrà profonde riflessioni.Colonna sonora immensa.
Due cugini di origine ebreo-polacca, si uniscono ad una comitiva per un viaggio nei luoghi dell'Olocausto in Polonia, alla ricerca della casa nella quale è nata e cresciuta la nonna, da poco scomparsa e scampata ai campi di concentramento.Sarà l'occasione, per i due ragazzi, di ritrovarsi dopo tanto tempo, scoprendo quanto sono cambiati, ma comunque uniti da un profondo affetto e grande dolore per qualcosa che li ha allontanati.Jesse Eisenberg, anche regista oltre che protagonista assieme a Kieran Culkin (Oscar per il suo personaggio), realizza una vicenda sentita e toccante, ma che mi aspettavo fosse un po' più approfondita sotto alcuni aspetti.Un ottimo film, su questo non ci piove...con anche una bellissima colonna sonora dal respiro classico, ma forse anche la durata esigua non ha aiutato, per una storia che avrebbe meritato certamente di più nella narrazione.
Una ragazza ferita, corre disperatamente nel bosco, inseguita da un feroce serial killer armato di fucile. La giovane troverà riparo in una casa abitata da due anziani coniugi. Ma questo è solo l'inizio di una storia torbida, perversa, romantica a modo suo...dove le sorprese sono sempre dietro l'angolo.Un thriller horror veramente sopraffino e di gran classe, sorretto dalla maestria di una regia ispirata e dalla bravura degli attori protagonisti.Inquietante e teso al punto giusto, non lesinando scene di violenza che si scatenano all'improvviso, mentre la narrazione non lineare, suddivida in sei capitoli, mantiene alta l'attenzione fino alla fine.Da vedere assolutamente, per apprezzare un cinema indipendente che non invidia assolutamente nulla a quello mainstream, perché quando ci sono le buone idee e la buona scrittura, il resto viene da sé...
Una puntata nata un po' così per caso, per chiacchierare senza troppa serietà dell'ultima notte degli Oscar.Una kermesse che, piaccia o meno, fa parte del cinema e, devo ammettere che quest'ultima edizione, pur senza grandissime sorprese, mi ha certo divertito più di quanto non abbia fatto la precedente, a partire dall'ottimo conduttore Conan O'Brien e da momenti musicali veramente degni di nota.Chiacchiere in libertà, opinioni e impressioni da parte del vostro CaRfa, ma ovviamente vi chiedo anche la vostra e the Oscar goes to...
Ricordando l'immenso Gene Hackman.Harry Caul è un esperto di sicurezza ed intercettazione audio, cui viene affidato l'incarico di spiare una giovane coppia di amanti. Sembra un incarico come tanti altri, ma sotto c'è qualcosa di molto più pericoloso.Hackman riveste uno dei suoi ruoli più iconici e più interessanti, a parer del sottoscritto. Una pellicola dove il senso di minaccia ed un'inquietudine sempre più presente serpeggiano durante la narrazione, fino ad un finale sorprendente e amaro. Tra dubbi e paranoie, Harry Caul dovrà mettere in discussione la moralità della sua professione e decidere se prendere posizione o estraniarsi come sempre da qualsiasi contatto umano.Dirige il maestro Coppola e si vede splendidamente.
Dopo così tanto tempo, la tragica vicenda riguardante i misfatti compiuti dal serial killer noto come Mostro di Firenze è ancora ben presente nella cultura italiana.Omicidi brutali e un assassino ancora senza volto, tra investigazioni scrupolose, vicoli ciechi, processi, ostacoli, sospetti ed incriminazioni, nuove rivelazioni e forse misteriosi mandanti dei compagni di merende.Una verità ancora avvolta dalla nebbia.Una tragica vicenda di cronaca nera, da cui anche cinema e letteratura hanno attinto.In questa puntata speciale, il sottoscritto chiacchiera con il giornalista e documentarista Paolo Cochi, la voce più esperta ed autorevole sull'argomento, autore del libro "Mostro di Firenze : al di là di ogni ragionevole dubbio" (Runa Editrice).Una puntata tosta, senza però mancare di ammorbidire i toni, parlando anche del cinema che ci piace e che ci intrattiene.
In ritardo nei nostri cinema, questa pellicola arriverà in sala proprio domani, 27 febbraio e il consiglio del vostro CaRfa è quello di correre a vederla senza alcun indugio, perché ci troviamo davanti ad una pellicola horror veramente interessante, assolutamente non banale, nella quale fede e scetticismo si incontrano e si scontrano.Due giovani ragazze che hanno abbracciato la fede mormone, si ritrovano nella casa dell'enigmatico Mr. Reed (uno Hugh Grant bravissimo come non è mai stato!), per presentare l'immancabile opuscolo informativo sulla loro fede. Da lì in poi, qualcosa di inquietante accadrà nelle mura della casa e le due giovani dovranno mettere in discussione il proprio credo, se vogliono sopravvivere.Già bravissima Sophie Tatcher, nel recente Companion, anche qui offre un'ottima interpretazione, assieme a quella di Chloe East.Forse, qualche difettuccio c'è, ma è veramente roba di poco conto ed Heretic resta una pellicola che richiede la giusta attenzione allo spettatore, ormai assuefatto ad horrorini del cazzo, che non fanno paura e che sono senza alcun guizzo.Davvero memorabile.
Inizio timidamente questa nuova rubrica delle Recensioni CaRfatiche Podcast. Di tanto in tanto, sceglierò qualche titolo da cui è stato tratto un remake e, sempre in maniera molto leggera, vedrò di fare qualche confronto e riflessione su entrambe le pellicole.Partiamo da un originale e un remake che portano la firma dello stesso regista, ovvero John Woo.La storia è sempre quella di un abile killer che tenta di rimediare al fatto di aver provocato la cecità ad una vittima collaterale, durante una sua missione. Il confronto, in questo caso è abbastanza impietoso e già l'atmosfera orientale dell'originale è molto al di sopra della frenesia e laccatura americana del remake, senza contare la straordinaria interpretazione offerta da Chow Yun - Fat.Voi li avete visti entrambi? E quale avete preferito?Parliamone assieme...intanto, buon ascolto.
Beh, non è nemmeno una cattiva abitudine, se proprio devo dirlo.Era tempo che i trailer non mi davano vibrazioni positive e devo dire che anche questa volta hanno colpito nel segno, specialmente se consideriamo che non sono mai stato appassionatissimo dei Fantastici 4 nemmeno sulla carta.Questo trailer promette bene ed emana emozioni, oltre che umorismo. Bella l'atmosfera vintage e inquietante la sagoma di Galactus.Grande assente il Dottor Destino, ma sappiamo bene che Robert Downey Jr. promette sfracelli nel prossimo film degli Avengers...
Ascesa e caduta di Riccardo Schicchi, fondatore della società Diva Futura.Un uomo, la cui visione ha indubbiamente contribuito a rivoluzionare il porno italiano, creando delle vere e proprie icone del cinema a luci rosse, come Moana e Cicciolina.La seconda opera di Giulia Steigerwalt, dopo Settembre, non è esente da difetti e risulta un po' troppo agiografica soprattutto nella seconda parte, ma si tratta comunque di una pellicola gradevole e magistralmente interpretata, da un Pietro Castellitto perfetto nella parte di Schicchi, ma anche le attrici che incarnano le pornostar sono bravissime.Un film che esalta quella pornografia amorale, ma mai immorale e che, volenti o nolenti, ha fatto parte di quell'Italia che fu, alla faccia del perbenismo e del bigottismo che ancora oggi impera sfacciato.
Questa volta, una piacevolissima puntata Special, che mi vede chiacchierare con uno dei registi del documentario propostovi nella puntata precedente.Massimiliano Zanin, regista e produttore, dialoga in libertà con il sottoscritto. Torniamo a parlare di Joe D'Amato, ma non solo.Spaziando da Tinto Brass al cinema di oggi e inquietanti riflessioni sulla società moderna, un'ora di chiacchierata è stata tanto piacevole quanto fin troppo breve.Spero ci saranno altre occasioni, ma intanto eccovela anche a voi!
Joe D'Amato non è stato solamente il re del porno italiano, come molti ancora credono, erroneamente.Parliamo di un regista, ma non solo...di un uomo eclettico, che poteva tranquillamente realizzare un film per conto proprio, tanta era la sua esperienza e la sua gavetta in campo tecnico. Da operatore, aiuto regista, a direttore della fotografia e produttore, Joe D'Amato è stato un uomo fondamentale per il cinema italiano estremo, a basso budget. Un uomo con una grandissima passione ed una personale visione, sin troppo osteggiata. Un uomo ingiustamente sottovalutato e troppo presto dimenticato.Questo documentario, rende giustizia ad una personalità fuori dagli schemi e sopra le righe quanto volete, ma pur sempre ricca di calore umano, umorismo e invidiabile professionalità. Tanti gli interventi di amici e collaboratori stretti che hanno lavorato con il nostro, apprendendo aneddoti, calore umano e il modo giusto di fare le cose.
E un altro horror conclude questa orgogliosa settimana CaRfatica ricca di TRASH, ma anche di tanto umorismo e di tantissima voglia di leggerezza che, nel mondo di oggi, non ce n'è mai abbastanza.Personalmente, devo ancora capire dove cavolo sia la villa e dove sia il parco, in questo film. Non era forse meglio utilizzare il titolo internazionale, RATMAN, per cercare di entrare un pochino di più nel mood corretto della vicenda?Però devo ammettere che in questo film, qualche momento buono c'è e il finale cattivissimo mi manda sempre in sollucchero.Non so voi ma io vedrei benissimo uno spin off con due grandi protagonisti di questa settimana che si fronteggiano : PUMAMAN vs. RATMANSarebbe un film MO NU MEN TA LE!!!
Beh...e beh, ragazzi...qui lo confesso apertamente, arriviamo al mio TRASHONE preferito in assoluto.Le immagini del super eroe PUMA MAN, che vola nei cieli, pronto a combattere i perfidi piani del Dottor Kobras, rimarranno per sempre scolpiti nella mia memoria, così come l'astronave a uovo stile Gotanda e la potenza e la saggezza di Vadinho!Una splendida origin story del supereroe più inetto e inutile della storia, ma che volete farci? E' una pellicola che non odierò mai e poi mai e voi non potete immaginare quante volte ho canticchiato e canticchio ancora il tema principale dell'Uomo Puma.Un eroe che non ci meritiamo assolutamente e di cui non abbiamo assolutissimamente bisogno...ma è un eroe cui dobbiamo per forza dare una mano, prima che si faccia male!
Noto anche con il titolo Il lupo mannaro contro la camorra, qui ci troviamo davvero a livelli altissimi di trash.Questa sgangherata pellicola è apprezzata e conosciuta da chiunque sia amante di un cinema per il quale non credo esista una definizione adeguata.La storia di questo impiegato cui viene rubata una paccosissima croce gemmata, senza la quale è condannato a trasformarsi in un improbabile uomo lupo, che combatterà contro i più alti pilastri della camorra e troverà anche l'amore, è ormai storia assoluta di qualunque espressione artistica si parli. Non lo ammetterete mai con nessuno, pena la lapidazione pubblica, ma adorerete questo film e lo riguarderete nel tempo, diventandone dipendenti come una sublime droga senza effetti collaterali dannosi.Inquadrature completamente sbagliate, un morphing assolutamente esilarante, una recitazione inesistente e una regia piatta e anonima più di Arch Stanton, fanno di questo film una chicca trash che rimane a vette altissime e che vorrei avere nella mia collezione, lo ammetto e lo dico soltanto con un pochino di vergogna.Che poi, vedere Annie Belle e le sue grazie, per un maschietto è sempre una cosa bella...