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Mary Vincent è sopravvissuta a Lawrence Singleton per vendicarsi. Poteva essere una delle tante vittime abbandonate al lato di una strada, ma la sua forza vitale e la rabbia hanno avuto il sopravvento, Mary ce l'ha fatta e ha incastrato Lawrence. Ma nemmeno la legge riesce a fermare certe persone e Singleton miete un'altra vittima. --------- Patreon: https://www.patreon.com/crimeandcomedy Youtube: https://youtu.be/bhRFa11BNOs Tutti i Podcast: https://link.chtbl.com/CrimeandComedy Instagram: https://www.instagram.com/crimeandcomedy.podcast/ Telegram: https://t.me/crimeandcomedy Sito: https://www.crimeandcomedy.it Facebook: https://www.facebook.com/crimeandcomedy/ Youtube: https://www.youtube.com/c/CrimeComedy Instagram: Clara Campi: https://www.instagram.com/claracampicomedy/ Marco Champier: https://www.instagram.com/mrchreddy/ Caricature - Giorgio Brambilla: https://www.instagram.com/giorgio_brambilla_bookscomedy/ Capitoli: (00:00:00) | Intro (00:00:55) | Sigla (00:01:09) | Ringraziamenti Patreon (00:04:58) | Mary Vincent, una quindicenna un po' particolare, incontra Lawrence Singleton (00:15:44) | Mary Vincent sopravvive per vendicarsi di Lawrence Singleton (00:24:59) | Dopo Mary Vincent il processo non ferma Lawrence Singleton (00:32:26) | Lawrence Singleton esce di prigione e Mary Vincent deve fermarlo ancora (00:48:34) | I nostri Patreon Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Com'è andato questo 2022?Sicuramente poteva andare peggio: potevano esserci guerre, pandemie, crisi economiche, crisi sociali.Poteva piovere.
Il monologo di Maurizio Crozza su Marcello Gemmato e non solo in occasione di una puntata di Fratelli di Crozza. Guarda Fratelli di Crozza senza pubblicità qui: https://bit.ly/3gS5JXwSee omnystudio.com/listener for privacy information.
INTER NEWS - Maesschalck, fisioterapista del Belgio, ha parlato della condizione fisica di Romelu Lukaku, attaccante dell'Inter
“Il Governo ha fatto quello che poteva fare, nella limitatezza delle sue risorse”. Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, a margine dell'assemblea annuale, parlando della manovra.xb1/sat/gsl
“Il Governo ha fatto quello che poteva fare, nella limitatezza delle sue risorse”. Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, a margine dell'assemblea annuale, parlando della manovra.xb1/sat/gsl
Poteva essere una tranquilla serata di Mondiale davanti alla tv, senza troppe sorprese, con il Brasile e poi il Portogallo di CR7 già qualificati agli ottavi...e invece è venuta giù la Juventus, con le dimissioni del Cda e del presidente Agnelli. E ora che succede? Ne parliamo col direttore di Tuttosport Guido Vaciago. Poi, il day after dei tifosi con il bianconero Massimo Giletti. Ma non è stato sacrificato solo un Agnelli sull'altare dei conti e dei risultati di casa Elkann...è ufficiale anche il sacrificio dell'agnello Binotto, in carica in Ferrari fino al 31 dicembre, poi si vedrà...la Pero-Cormano di Leo Turrini non è mai stata così trafficata di dimissionari.
Nessun accordo sull'Ucraina è emerso a conclusione del G20 di Bali, ma nel comunicato finale si legge che “la gran parte dei membri condanna fermamente la guerra”. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni in conferenza stampa sottolinea: “Poteva essere un fallimento, è stato invece un successo”.
Poteva trasformarsi in una tragedia il crollo che ieri sera intorno alle 22:00, ha coinvolto un edificio dell'Università di Cagliari. La Procura di Cagliari ha aperto un'inchiesta e l'area di via Trentino è stata circoscritta e messa a sotto sequestro.
Anche la saga di Halloween è caduta nel gorgo dei remake di inizio millennio ma ne è uscita in condizioni migliori rispetto a tutte le altre. Vi spieghiamo perché. Buon ascolto! Soundtraccia: Pengo (Locomotive Mix) - Andrea Babich
"I partiti fanno una selezione in base all'aspetto giudiziario, ma non possono mai immaginare condotte delittuose. Stavolta è toccato alla nostra coalizione, ma può succedere anche ad altri partiti". Lo ha detto Renato Schifani, candidato del Centrodestra alla presidenza della Regione Siciliana, oggi a Palermo, durante la chiusura della campagna elettorale a Villa Bordonaro.xd8/trl
"I partiti fanno una selezione in base all'aspetto giudiziario, ma non possono mai immaginare condotte delittuose. Stavolta è toccato alla nostra coalizione, ma può succedere anche ad altri partiti". Lo ha detto Renato Schifani, candidato del Centrodestra alla presidenza della Regione Siciliana, oggi a Palermo, durante la chiusura della campagna elettorale a Villa Bordonaro.xd8/trl
Questo è un termine musicale ebraico, che significa “fanciulle; ragazze”, e allude alle voci da soprano delle ragazze. Era usato per indicare che un brano musicale o un accompagnamento doveva essere seguito su un registro acuto. Poteva riferirsi anche al falsetto usato dai ragazzi. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/corgiov/message
Ospiti: Impallomeni:" Napoli in crescita. Milan la migliore mentalmente. Juve enigma continuo." Ceccarini:" Allegri si deve interrogare. Arrivabene poteva risparmiarsi la battuta." Discreti:" Juve, Arrivabene ha fatto capire tutto. Braglia:" Milan e Napoli gioco, Inter - Juve delusione." - Maracanà con Marco Piccari
Con Carlo Genta e Pierluigi Pardo, lo sport appassiona e diverte. Le voci e i suoni del calcio. Una lettura ironica e coinvolgente degli avvenimenti dell'attualità sportiva, senza fanatismi e senza tecnicismi. Commenti, interviste e soprattutto il dibattito con gli ascoltatori, che sono tutti convocati. E' come andare al bar sport: fra una risata, un commento, lo sport con Genta e Pardo è per tutti.E alla domenica, dopo le partite Tutti Convocati Weekend, condotto da Giovanni Capuano, con la partecipazione dell'immancabile Pierluigi Pardo per commentare insieme agli ascoltatori un rigore mancato, un gol rubato e un risultato con il cuore di chi la passione la vive, la racconta e ci gioca. Con imitazioni, tic, smorfie, scherzi da spogliatoio e ironia irriverente. L'unico programma in diretta sul calcio a partite appena finite, in cui da casa o dallo stadio gli ascoltatori possono dire la loro perché sono sempre convocati.
Nè la Juve nè il Milan sono soddisfatte dei risultati della loro prima serata di Champions. Il Milan perchè sapeva di poter andare oltre l'1-1 contro una squadra (comunque seria) come il Salisburgo. La Juve perchè ha capito troppo tardi che poteva andare oltre la sconfitta di 2-1 e avrebbe potuto ambire almeno ad un pari al Parco dei Principi, contro il PSG. Dopo un primo tempo opaco, il gol di McKennie ha riacceso le speranze e, per quanto si è visto, il 2-2 non sarebbe stato un risultato sbagliato. Questa sera, tocca a Napoli e Inter contro Liverpool e Bayern. Tutto materiale per una bella chiacchierata con Riccardo Trevisani, telecronista e opinionista di Sport Mediaset. Tempo di primi esoneri: da Tuchel a Mihajlovic. La decisione del Bologna, in particolare, sta facendo molto discutere. Ne parliamo con il vice direttore della Gazzetta Andrea Di Caro che, con Sinisa, ha scritto la biografia "La partita della vita". Chiudiamo con Geri De Rosa di Sky Sport sull'Italbasket che, con una bella prestazione, batte la Croazia e vola alla fase finale degli Europei a Berlino.
Orlando:" Spalletti non doveva perdere la testa, ma il tifoso deve pagare." Minervini:" Spalletti poteva cambiare qualcosa. Sarri il migliore allenatore italiano" Petri:" Esce meglio la Fiorentina contro il Napoli. la Lazio può stupire"
Oggi parliamo di cose che succedevano, andavano di moda o non andava 100 anni fa, perché ancora oggi la maggior parte di noi pensa di essere nei primi anni del 2000, ma in realtà 100 anni fa erano gli anni 20 e noi pian piano stiamo entrando nella prima metà del primo centenario del secondo millennio… Che ca**o ho detto?! Parleremo di ciò che era trash 100 anni fa e ora è di classe, come dovremmo adattarci se dovessimo tornare indietro nel tempo nel 1920, cosa si aspettavano dal nostro presente i nostri parenti del passato e come percepiamo noi oggi (in maniera erronea) il tempo passato. Replica della puntata di Fuoriluogo del 04/08/22 Fuoriluogo è in diretta dal martedì al venerdì dalle 21 alle 22 su Radio 105 lab. Crew: Vasky, Briella e Gabriele Donolato
Baldini magnifico anarchico, non poteva resistere in questo Palermo
Poteva andare peggio, poteva essere il 2018
Con i dati trimestrali sono stati annunciati i risultati in termini di audience da parte di Netflix, che ha perso quasi 1 milione di utenti in tre mesi, ma poteva andare peggio.A proposito di Netflix, c'è una notizia che non ci fa impazzire che riguarda il futuro.Il giudice ha deciso di accelerare i tempi nello scontro tra Elon Musk e Twitter.Per leggere la trascrizione completa del podcast: https://www.mistergadget.tech/111820/netflix-perde-quasi-un-milione-di-utenti-in-3-mesi-podcast/
"Un re ricevette in regalo due piccoli falchi che consegnò a un maestro falconiere per la loro formazione.Dopo alcuni mesi, l'istruttore avvisò il re che uno dei falchi era stato educato in maniera perfetta, ma non sapeva cosa stesse accadendo all'altro: da quando era arrivato alla dimora reale, il falco non si era ancora mosso dal ramo.Furono convocati dal re, guaritori, maghi, sacerdoti, ma nessuno di riuscì a far prendere il volo a quel piccolo falco.Una situazione apparentemente inusuale che magicamente migliorò quando, la mattina seguente, il piccolo falco venne avvistato librarsi nel cielo blu. – Portatemi il responsabile di questo miracolo – ordinò il sovrano.Davanti al re comparve un semplice contadino, una persone dalle fattezze innocenti che tuttavia sembrava mostrare molta saggezza.Incuriosito il re chiese:– Come sei riuscito a far volare il falco? Sei per caso un mago?– Non è stato difficile mio signore - spiegò il contadino – Ho semplicemente tagliato il ramo su cui era poggiato il piccolo falco.Solo allora l'uccello si è reso conto che aveva le ali."
L'omicidio di Shinzo Abe a Nara in Giappone poteva diventare una strage. Tetsuya Yamagami, l'uomo che ha sparato e ucciso l'ex premier nipponico, ha infatti confessato alla polizia di aver tentato di realizzare una bomba, in aggiunta alle pistole artigianali realizzate, una delle quali usata per il folle gesto.
A cura di Daniele Biacchessi Il ministro degli Esteri russo Lavrov abbandona la riunione del G20 di Bali, in Indonesia. E sbatte la porta. "Se l'Occidente non vuole che si svolgano colloqui, ma desidera che l'Ucraina sconfigga la Russia sul campo di battaglia, poiché sono state espresse entrambe le opinioni, allora, forse, non c'è nulla di cui parlare con l'Occidente", ha detto il capo della diplomazia russa. Poco prima aveva detto ai suoi omologhi che l'invasione russa dell'Ucraina non è responsabile di una crisi globale alimentare e che le sanzioni progettate per isolare Mosca equivalgono a una dichiarazione di guerra. Il vertice nei fatti è già fallito per chi intendeva utilizzarlo come una vetrina politica e di propaganda come Lavrov. L'incontro è pienamente riuscito per chi aveva come obiettivo il totale isolamento politico ed economico della Russia. Di certo un G20 senza la Russia è già un vertice zoppo. Poteva essere uno strumento utile per riportare lo scontro militare verso le regole della mediazione politica della diplomazia internazionale. Non è stato così, perché il fallimento era già previsto dai protocolli iniziali che hanno preceduto i lavori in Indonesia. Lavrov non era presente ai colloqui per valutare come migliorare le forniture alimentari e risolvere i problemi di distribuzione, che vengono esacerbati dalla guerra in Ucraina. La grande maggioranza dei partecipanti al G20 ha «condannato la brutale guerra di aggressione della Russia». E Lavrov alla fine si è sfilato dal confronto. Credits: Agenzia Fotogramma
A cura di Daniele Biacchessi Il ministro degli Esteri russo Lavrov abbandona la riunione del G20 di Bali, in Indonesia. E sbatte la porta. "Se l'Occidente non vuole che si svolgano colloqui, ma desidera che l'Ucraina sconfigga la Russia sul campo di battaglia, poiché sono state espresse entrambe le opinioni, allora, forse, non c'è nulla di cui parlare con l'Occidente", ha detto il capo della diplomazia russa. Poco prima aveva detto ai suoi omologhi che l'invasione russa dell'Ucraina non è responsabile di una crisi globale alimentare e che le sanzioni progettate per isolare Mosca equivalgono a una dichiarazione di guerra. Il vertice nei fatti è già fallito per chi intendeva utilizzarlo come una vetrina politica e di propaganda come Lavrov. L'incontro è pienamente riuscito per chi aveva come obiettivo il totale isolamento politico ed economico della Russia. Di certo un G20 senza la Russia è già un vertice zoppo. Poteva essere uno strumento utile per riportare lo scontro militare verso le regole della mediazione politica della diplomazia internazionale. Non è stato così, perché il fallimento era già previsto dai protocolli iniziali che hanno preceduto i lavori in Indonesia. Lavrov non era presente ai colloqui per valutare come migliorare le forniture alimentari e risolvere i problemi di distribuzione, che vengono esacerbati dalla guerra in Ucraina. La grande maggioranza dei partecipanti al G20 ha «condannato la brutale guerra di aggressione della Russia». E Lavrov alla fine si è sfilato dal confronto. Credits: Agenzia Fotogramma
Giuseppe Conte oggi ha consegnato una lettera al presidente del consiglio Mario Draghi con le richieste del Movimento 5 Stelle per restare nella maggioranza. Come ha comunicato? Poteva utilizzare un linguaggio più semplice e comprensibile? Dal mio punto di vista, decisamente sì. Ne parlo in questo episodio.
In questo episodio analizzo la comunicazione della cantante Alessandra Amoroso, che recentemente ha negato un autografo a una sua fan.Ha comunicato bene? Poteva comunicare meglio? Cerco di rispondere raccontando un famoso esperimento di psicologia sociale.
Solo Enrico poteva farlo.. N° DATA REGIONE DESTINAZIONE KM 1 11 Maggio 2022 Sicilia (Nizza di Sicilia, Messina) 28 + (Traghetto* 3,2miglia) 2 12 maggio 2022 Calabria (Amantea) 158 3 13 maggio 2022 Basilicata (Policoro) 171 4 14 maggio 2022 Puglia (Candela) 181 5 15 maggio 2022 Campania (Ariano Irpino) 61 6 16 maggio 2022 Molise (Venafro) 121 7 17 maggio 2022 Abruzzo (Barrea) 59 8 18 maggio 2022 Lazio (Norma + Rocca Massima) 161 9 19 maggio 2022 Umbria (Narni) 145 10 20 maggio 2022 Marche (Cagli) 147 11 21 maggio 2022 Emilia-Romagna (Riviera Adriatica, Riccione) 73 12 22 maggio 2022 Veneto (Adria) 155 13 23 maggio 2022 Friuli (Codroipo) 150 14 24 maggio 2022 Trentino (144 Tezze + 100 Torbole) 144+100 15 25 maggio 2022 Lombardia (Brescia – Melegnano - Tribiano) 83+94+11 16 26 maggio 2022 Valle d'Aosta (Montjovet, PN Gran Paradiso) 183 17 27 maggio 2022 Piemonte (Casale Monferrato) 116 18 28 maggio 2022 Liguria (Sestri Levante) 160 19 29 maggio 2022 Toscana (Pisa) 156 20 30 maggio 2022 Sardegna (Olbia - Porto Pollo) 44 --- Send in a voice message: https://anchor.fm/ideepericolose/message
Ospiti: Impallomeni:"Dybala è stato determinante per andare Champions." Discreti: " Se la Roma prende Dybala lotta per lo scudetto." Santarelli:" Anche Allegri con questo Real poteva vincere la Champions." - In studio: Alessandro Santarelli - Maracanà con Marco Picccari e Eleonora Marini
Cosa fai, quando le onde della tempesta nella tua vita non si placano? Dove trovi assistenza e conforto? Gesù siede sulla riva del Cielo, vede e prega per te, affinché tu lo faccia entrare nella tua barca, per affrontare assieme la tempesta. --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 9 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: XX minuti La settimana scorsa abbiamo detto che la fede in Gesù non è un lasciapassare verso una vita senza problemi, ma un aiuto costante nella vita delle persone quando arrivano le tempeste. Ma, sapete, la verità è che noi, anche se siamo credenti, tendiamo ad affrontare le tempeste della vita in perfetta solitudine, credendo di farcela da noi stessi. Non è che non crediamo che Gesù sia capace di aiutarci, e nemmeno che sia disinteressato, e che la sua promessa di starci a fianco non sia più un'opzione valida. Semplicemente, ci “dimentichiamo”; talvolta per orgoglio (“Ce la posso fare da solo!”) talvolta per un errato rispetto (“Non voglio disturbare Gesù per questa cosa!”) il più delle volte perché “ci troviamo lì”: la tempesta è arrivata all'improvviso e ci ha colti di sorpresa, e siamo indaffarati a legare vele e tirare corde piuttosto che a invocare Gesù in soccorso. C'è una tempesta di cui scrivono sia Matteo che Marco che ha proprio questa genesi: vediamo il racconto che ne fa Marco: “Preso commiato, se ne andò sul monte a pregare. Fattosi sera, la barca era in mezzo al mare ed egli era solo a terra. Vedendo i discepoli che si affannavano a remare perché il vento era loro contrario, verso la quarta vigilia della notte [le quattro di mattina] , andò incontro a loro camminando sul mare; e voleva oltrepassarli, ma essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono che fosse un fantasma e gridarono; perché tutti lo videro e ne furono sconvolti. Ma subito egli parlò loro e disse: «Coraggio, sono io; non abbiate paura!»“(Marco 6:46-50) Cosa accade nella vita dei credenti quando si scatena una tempesta? Quando il vento è contrario... “Vedendo i discepoli che si affannavano a remare perché il vento era loro contrario, ” (v. 48a) I discepoli non erano lì per piacere; non avevano deciso di fare “una gita in barca”, ma per lavoro, essendo pescatori. E non avevano deciso “a caso” di uscire di notte, come facevo io da ragazzo con le turiste tedesche per fare colpo su di loro... Se siete pescatori, già sapete che le pescate migliori si fanno di notte, magari con una luce (si chiamano “lampare”). Non stavano in mezzo al mar di Galilea per portare Gesù ad evangelizzare le folle, non c'era un ministerio da compiere tra i non credenti... Era, semplicemente, lavoro (quello che noi chiamiamo “secolare”... se mai esista una distinzione tra il lavoro per Dio e quello per vivere... ma questa è un'altra predica!) Insomma, pescare o morire di fame. Generalmente non ci stupiamo se nelle nostre vite arrivano tempeste legate a ciò che facciamo per Gesù; anzi, le accettiamo, le esponiamo come fossero medaglie al valore, le riteniamo logica conseguenza e dimostrazione dell'efficacia del nostro lavoro per il Signore! Siamo “preparati”, magari ne soffriamo, ma accettiamo e lottiamo. Ma quando la tempesta arriva nella vita di tutti i giorni, a lavoro, magari sotto forma di licenziamento, o a casa, sotto forma di una malattia (il Covid ha fornito una bella mano ultimamente!) o per strada, sotto forma di bombe che cadono dal cielo perché c'è una guerra in corso... (anche qui vari governanti mondiali sono una fonte infinita di opportunità) allora siamo impreparati. Talvolta ci sentiamo abbandonati: “Signore, perché io, perché questo, perché adesso?” Dov'è il Gesù che ha promesso “Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente.” (Matteo 28:20 b) Dov'è quel Gesù? Vi faccio rivedere il versetto: ...c'è chi a riva sta vedendo... “Vedendo i discepoli che si affannavano a remare perché il vento era loro contrario, ” (v. 48a) Sapete, io penso che quando Gesù diceva “nel mondo avrete tribolazioni” (Giovanni 16:33 a) non stesse pensando solo a noi, non solo ai credenti... ma a tutti; credenti e non credenti indistintamente. Le tempeste arrivano a tutti, credenti e non credenti, senza alcuna distinzione; in questo non siamo “speciali” perché abbiamo creduto in Gesù. La differenza per il credente è che sa che Gesù ha vinto il mondo per noi. Gesù è sulla riva del Cielo, che guarda le malferme barchette su cui ci avventuriamo sul mare della vita, e non solo guarda, ma agisce... Vi ricordate che cosa aveva fatto fino a quel momento Gesù? “Preso commiato, se ne andò sul monte a pregare.” (v. 46) Ti sei mai chiesto, cosa pregasse Gesù quando si appartava? Pregava di sicuro il Padre, ci sono tanti esempi, che ci ha lasciato, dal Padre Nostro al Getsemani... ma poi? Cosa pregava “oltre” Dio? Ce lo spiega Paolo... “...è alla destra di Dio e anche intercede per noi.” (Romani 8:34 b) ...e lui stesso: “Io prego per loro (i discepoli) non prego per il mondo, ma per quelli che tu mi hai dati, perché sono tuoi.” (Giovanni 17:9) Gesù dalla riva del Cielo vede anzi, pre-vede, vede prima quello che ti accadrà. E prega PRIMA che ti accada che tu possa farcela, se sei credente, che tu lo accetti per starti a fianco se non lo sei ancora. Tu potresti dirmi: “Bello Marco, sapere che Gesù prega per me... ma io ho bisogno di aiuto “fisico”, di braccia, gambe, soluzioni, azioni...” Vi svelo un segreto: il motto della nostra chiesa “Amare non è un sentimento, amare è un'azione” non è mio... l'ho copiato! Da chi? ...ed agisce... “... verso la quarta vigilia della notte [le quattro di mattina] , andò incontro a loro camminando sul mare;.(v. 48b) Vi ricordate quando era intervenuto Gesù nella tempesta della scorsa settimana? Quando i discepoli avevano gridato “Maestro, non t'importa che moriamo?” (Marco 4:38 b). Stavolta non c'è un grido, né una supplica, né una invocazione... (temo qualche bestemmia, ma potrei sbagliare...). Eccolo là, il comportamento classico di noi uomini! La tempesta arriva all'improvviso in un ambito prettamente di vita e non di fede, e noi corriamo tra vele e corde... e ci scordiamo che Gesù esiste! Ma lui, Gesù, arriva lo stesso, ed agisce... ma come stavolta? La settimana scorsa aveva “sgridato le onde e parlato al mare (Marco 4:39); stavolta, invece, le onde restano e il vento pure... Perché? Perché Gesù non è nella barca... almeno non ancora. Gesù sta offrendo il suo aiuto, anche se non richiesto, arriva “vicino”, e per farsi notare fa un miracolo incredibile, solo per dire : “Ehi! Sono qui! Fatemi salire!” Mettiti nei panni dei discepoli, nella loro barca tra le onde: quale sera per loro il più grande problema? Ovviamente le onde! Ma in realtà è un falso problema. Il problema vero, non sono le onde, ma il vento; è lui che crea le onde. Le onde sono l'effetto visibile di un problema invisibile. Noi facciamo lo stesso; pensateci un attimo. Non mi spaventa perdere il lavoro, ma mi spaventa il suo effetto: non avrò di che far vivere i miei figli. Non mi spaventa il tumore, ma il suo effetto: la sofferenza mia e delle persone care che mi vederanno malato. Non mi spaventa la guerra; ma il suo l'effetto: le bombe, la distruzione, la morte di innocenti. E Gesù, attraverso la sua “camminata” dimostra che sulle onde, sull'effetto visibile di una causa invisibile, se tu credi, si può anche camminare. Molto spesso non è possibile rimuovere l'origine delle onde nelle tempeste della nostra vita; non puoi impedire il tuo licenziamento, o la tua malattia, o la guerra nella tua patria. Ma Gesù ti mostra che puoi camminare in mezzo a ciò che provoca la tempesta nella tua vita. Perché lo fa? Per dimostrare i suoi superpoteri? No; il suo obiettivo non è la sua fama, ma la tua attenzione. … così che tu veda lui e lo chiami... “ e voleva oltrepassarli, ma essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono che fosse un fantasma e gridarono” (v.48b-49) Sapete, quando Gesù arriva nella tempesta, e ti dimostra che è possibile camminare sulle onde, in pochi sono pronti a credere che sia lui ad averlo fatto. Riconosciamo che è Gesù quello che si avvicina, ma “gridiamo” spaventati: “Come è mai possibile tutto questo?” Se succede, quando succede, non fartene una colpa: è umano! Gesù non si offende! E anche un urlo scomposto, suona ai suoi orecchi come una preghiera! “Ah! Finalmente hai visto che ci sono, eh!” … per poterti parlare e confortare... “... tutti lo videro e ne furono sconvolti. Ma subito egli parlò loro e disse: «Coraggio, sono io; non abbiate paura!»" (v. 50) Vi ricordate la settimana scorsa cosa aveva fatto Gesù per prima cosa? Prima aveva fatto cessare il vento e le onde, e poi aveva confortato i discepoli. Stavolta la prima cosa che fa, invece è confortare i discepoli. Perché? Perché Gesù non è ancora nella barca. Gesù sa che la cosa importante, non è far cessare il vento, ma darti la vita eterna. Vorrei poterti dire che le onde cesseranno sempre quando Gesù arriverà nella tua barca. Mi spiace: non posso. Alcune tempeste finiranno, altre no. Un anno fa, in questo esatto giorno, la nostra sorella Maria... mia madre... finiva la sua corsa su questa terra, e raggiungeva il suo Signore. Per ventidue anni aveva vissuto tra le onde alte di una tempesta che non poteva passare: l'aver visto morire il proprio sposo sotto i suoi occhi. Quella tempesta, Gesù, non la poteva far cessare: ma poteva accompagnare Maria per il resto dei suoi giorni nella barca della sua vita. Poteva farla sentire amata, desiderata, accudita, figlia... Maria lo aveva fatto entrare nella sua barca. E ci ha lasciato, desiderando davvero di finire la corsa, di andare dove non ci sono più tempeste, né vento, né onde... C.S Lewis ha detto: “Dio sussurra nei nostri piaceri, parla nella nostra coscienza, ma urla nelle nostre pene: è il suo megafono per risvegliare un mondo sordo.” In alcune tempeste Gesù saprà farle cessare, in altre sarà al tuo fianco, anche se non cesseranno. Ma alcune di quelle serviranno a farlo entrare nella tua barca per affrontare quelle che non possono cessare. … e farti camminare sulle onde della tempesta. Quando sei in una tempesta, e il vento non è cessato Gesù vuole che tu non abbia paura, che domini le onde, anzi, che le usi come tappeto per i tuoi piedi “Allora Pietro lo chiamò: "Signore, se sei davvero tu, dimmi di venire da te, camminando sull'acqua!" "Vieni!" disse il Signore.” (Matteo 14:28-29 a PV) Quando il vento è contrario, c'è chi a riva sta vedendo ed agisce così che tu veda lui e lo chiami per poterti parlare e confortare e farti camminare sulle onde della tempesta. Gesù vuole entrare nella tua barca, accompagnarti, darti la sua potenza affinché tu possa dominare le onde, e farne un tappeto su cui camminare. Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM---GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio, vedere il video del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6946OMELIA V DOM. PASQUA - ANNO C (Gv 13, 31-33.34-35)Il Vangelo di questa quinta domenica di Pasqua ci insegna quella che deve essere la misura del nostro amore fraterno. L'esempio che dobbiamo imitare è molto grande, il più grande che potessimo avere. Non dobbiamo amare il prossimo come lo ama una qualsiasi persona buona, ma come Gesù ci ha amati e continuamente ci ama. Comprendiamo subito una cosa: non riusciremo mai ad uguagliare l'amore di Gesù. Per quale motivo, dunque, Egli ci dice: «Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri» (Gv 13,34)?La risposta penso sia soltanto una: Gesù ci dice di imitare un modello irraggiungibile per farci comprendere che dobbiamo e possiamo sempre migliorare e crescere nella carità. Non ci sarà mai un momento nel quale potremo dire di amare abbastanza.Com'è che Gesù ci ha amati? Ci ha amati fino a morire in Croce per noi, fino al Sacrificio supremo, fino al dono dell'Eucaristia, e fino a donarci, dall'alto della Croce, quanto aveva di più caro: la Madre sua quale Madre nostra tenerissima. Poteva dimostrarci un amore più grande? Certamente no! Egli ha dato tutto: la sua vita e il suo amore per noi.Sul suo esempio, dobbiamo amarci gli uni gli altri. A questa scuola divina, comprenderemo facilmente che la prova sicura dell'autentica carità è il sacrificio. Infatti, solo chi ama è disposto a sacrificarsi per una persona, fino a donare tutta la sua vita. Così fanno i genitori con i figli, così fanno le persone che si amano autenticamente e non sono accecate dall'egoismo. L'egoismo è l'esatto contrario dell'amore. L'amore è donazione; l'egoismo è solo ricerca del proprio tornaconto. Pensiamo a quante famiglie si sfasciano. Per quale motivo tante divisioni? Si sta insieme solo fino a quando ci è utile, ma quando c'è da affrontare qualche sacrificio, allora si molla tutto. Non era Gesù la misura dell'amore, ma unicamente il nostro io.Dobbiamo un po' tutti convertirci dall'egoismo all'amore. Tanti si illudono di amare; ma, in realtà, cercano solo il proprio benessere. Se di fronte al sacrificio noi non amiamo più, allora significa che in realtà non abbiamo mai amato, ma abbiamo unicamente cercato il nostro io nelle consolazioni e nei benefici che ci venivano dalle persone che ci illudevamo di amare. È regola infallibile che i veri amici si vedono solo al momento della prova. Di questi veri amici, purtroppo, ce ne sono sempre molto pochi. Amare, dunque, costa sacrificio, e non può essere diversamente.Sospinti da questo amore per il prossimo, Paolo e Barnaba predicavano il Vangelo fra molte difficoltà e opposizioni. I due Santi non badavano però a tali persecuzioni perché dicevano: «Dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni» (At 14,22). Da loro impariamo che, se veramente vogliamo bene al nostro prossimo, innanzitutto dobbiamo ricercare il loro bene spirituale, la loro salvezza eterna. Per salvare le anime, Paolo e Barnaba non badavano ai sacrifici che inevitabilmente dovevano affrontare. Tutto era poco in paragone alla salvezza dei fratelli. Si sarebbero poi riposati in Paradiso; ma, finché erano su questa terra, c'era da lottare.Una volta lasciata questa terra, avremo la giusta ricompensa. San Giovanni, nella seconda lettura di oggi, ci dice che in Paradiso Dio «asciugherà ogni lacrima [...] non vi sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno» (Ap 21, 4). Pensiamo spesso al Paradiso e comportiamoci in modo da meritarlo.
Issa Pills, pillole di rap, solo su ISSA PODCAST, ogni martedì una nuovo episodio.
Serena Mollicone poteva essere salvata. A spiegarlo in aula, davanti ai giudici della Corte d'Assise, sono state il medico legale Luisa Regimenti e la criminologa Roberta Bruzzone, periti della parte civile, nelle nuova udienza del processo per il delitto della giovane scomparsa da Arce il 1 giugno del 2001 e trovata senza vita due giorni dopo nel bosco dell'Anitrella, in provincia di Frosinone.
VIDEO: Sandokan (la tigre della Malesia) SIGLA➜ https://www.youtube.com/watch?v=KtDlcM0ZmzgVIDEO: SALVOKAN di Fabio Lucentini parodia SANDOKAN ➜ https://www.youtube.com/watch?v=_e1GEsy-yFoTESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6897IL VERO SANDOKAN FU VESCOVO E MISSIONARIO di Rino CammilleriCom'è noto, Emilio Salgari non si mosse mai dalla biblioteca pubblica. Da dove trasse le descrizioni di una regione remota come il Borneo, di cui nessuno a quel tempo sapeva niente? L'ipotesi, niente affatto campata in aria, è che le abbia lette sui rapporti e sulle mappe che tale Carlos Cuarteroni stilò, disegnò e inviò alla Santa Sede nel 1849 per convincerla ad aprire una missione da quelle parti. Non solo. La vita avventurosissima di quell'uomo pare abbia ispirato i romanzi salgariani su Sandokan e i Pirati della Malesia. La storica spagnola Alicia Castellanos Escudier lo sostiene nel suo libro Cuarteroni y los piratas malayos (1816-1880), ed. Silex, segnalato da diverse pagine culturali e anche sul sito web Aleteia.org. Qui ci interessa perché il nostro Sandokan-Cuarteroni finì la sua carriera come vescovo, particolarmente impegnato contro la tratta degli schiavi (attività preferita dai veri pirati malesi).MARINAIO NELLE FILIPPINESalgari cominciò a pubblicare a puntate il suo romanzo e nel 1895 dovette sostenere un duello con un giornalista che gli aveva dato praticamente del truffatore perché descriveva luoghi nei quali non era mai stato. In fondo era vero, ma ciò torna a merito di Salgari (che tra l'altro vinse il duello). Veniamo al nostro personaggio. Carlos Cuarteroni Fernánez era il quarto dei nove figli che l'italiano Giovanni Quarteroni aveva avuto con la moglie spagnola. Nacque a Cadice nel 1816 (il cognome era divenuto Cuarteroni, perché "qua" in spagnolo sarebbe stato pronunciato "ca"). Famiglia molto religiosa: due figli divennero sacerdoti e un altro missionario laico. Il padre aveva un fondaco di rifornimento per le navi che andavano nelle Americhe e nelle Filippine. Nel 1829 Carlos si iscrisse alla scuola marittima e fu imbarcato per Manila. La situazione era questa: non c'era il canale di Suez, si andava a vela, si doveva doppiare il pericoloso Capo di Buona Speranza e affrontare l'ancora più rischioso Oceano Indiano, coi suoi monsoni, uragani e soprattutto pirati. Le Filippine, una delle colonie ancora rimaste alla Spagna, erano un arcipelago labirintico impossibile da pattugliare con la scarsa flotta disponibile. Per ciò, chi faceva la scuola nautica era automaticamente un militare. Fu così che in pochi anni Carlos ebbe i gradi di capitano e su un brigantino fece la spola tra Manila, Hong Kong, Singapore.L'ARGENTO RITROVATO NEGLI ABISSINel 1842 si mise in proprio: comprò una goletta (ma forse era un praho filippino) che battezzò Mártires de Tonkin (Martiri del Tonchino) e, con equipaggio di ventisette uomini, tutti filippini, si diede alla pesca di perle e tartarughe, attività lucrosa ma che richiedeva notevoli capacità da sub. Epperò, data la rarità di tale merce, in molti si chiesero se fosse valsa la pena di rinunciare allo stipendio di capitano. In realtà era una copertura. Il furbo Cuarteroni cercava ben altro e lontano da occhi indiscreti: l'anno prima era affondata la nave inglese Christina carica di lingotti d'argento lungo le coste dell'isoletta di Labuan. Val la pena di ricordare che la fidanzata di Sandokan, Marianne, era detta la "perla di Labuan". E il "malvagio" sir James Brooke, il "rajah di Sarawak", esisteva davvero ed era un buon amico del nostro Cuarteroni (v. il recente film Ai confini del mondo. La vera storia di James Brooke, con Jonathan Rhys Meyers e Dominic Monaghan, l'hobbit Merry di Tolkien), il quale nei suoi diari ne descrisse la nipote. E una località chiamata Sandokan. La Christina faceva la spola tra Macao e Bombay carica di oppio indiano che vendeva in Cina per tornare col ricavato in argento. La storia: con le famose "guerre dell'oppio" gli inglesi avevano costretto il Celeste Impero a comprare per forza l'oppio coltivato in Nepal e Bengala, oppio che la Cina aveva vietato ai suoi sudditi perché fonte di intuibili guasti sociali e sconquassi anche economici. Cuarteroni nel 1844 il tesoro d'argento lo trovò veramente. La zona che esplorò per primo ancora oggi porta il suo nome: Cuarteron Reef. E a ventott'anni si ritrovò ricchissimo. Tonnellate d'argento, decine di milioni di odierni euro. Poteva fare come Brooke, che, da governatore, a furia di comprare terreni era diventato "rajah". O trattare un'alta carica politica per sé con la Spagna. Invece no, aveva in mente altro.TRATTATIVE PER APRIRE LE MISSIONIAveva visto troppe donne e bambini tratti schiavi di pirati malesi, troppe incursioni, villaggi distrutti, massacri, stupri. E in quegli anni non aveva fatto altro che disegnare carte geografiche, vergare descrizioni, preparare progetti. La sua intenzione era di portare tutto questo materiale alla Congregazione de Propaganda Fide affinché aprisse una missione nel Borneo. I soldi ce li avrebbe messi lui. Depositato l'argento in una banca di Singapore, dedicò due anni ad approntare la documentazione necessaria da sottoporre alla Santa Sede. Si trattava infatti di far conoscere la geografia, le popolazioni e la situazione di una parte del mondo che l'Occidente (a parte le varie Compagnie delle Indie) conosceva poco. Roma si convinse, lo ordinò sacerdote (dell'ordine dei Trinitari, nati nel Medioevo appunto per riscattare gli schiavi cristiani in mano agli islamici) e lo nominò Prefetto apostolico. In tale veste Cuarteroni ritornò nei suoi mari e creò tre missioni nella zona, tra Borneo, Sumatra e Malesia, oggi nel sultanato del Brunei. Non fu facile né aprirle, né mantenerle in piedi. Ogni volta venivano distrutte dagli attacchi schiavisti e ogni vota bisognava sia ricostruirle che riscattare i battezzati rapiti. Spesso occorreva ricomprarli più volte. Le imprese del missionario Cuarteroni, prete cattolico col rango di vescovo, divennero note e leggendarie in tutte le isole comprese tra la Cina e le Filippine. Che sono migliaia. Era diventato così esperto in trattative coi pirati che le autorità civili e anche militari ricorrevano a lui quando loro cittadini venivano catturati. E lui navigava, sopportava naufragi, arrembaggi all'arma bianca, perfino complotti. Così per vent'anni. Alla fine, povero e malato, tornò a morire a casa sua a Cadice, dove si spense nel 1880. Il territorio della sua diocesi missionaria fu occupato dai soliti inglesi, e oggi non ce n'è più traccia. Tre anni dopo, Salgari cominciò a pubblicare a puntate il suo Sandokan. Il primo Prefetto apostolico di Labuan e Borneo, nominato nel 1857 e diventato l'apostolo del Borneo, riposa nella cripta della cattedrale di Cadice. Alle potenze commerciali del tempo gli esseri umani non interessavano. Anche perché, darwinianamente, erano "razze inferiori". L'unico a prendersene cura fu un vescovo cattolico, e di tasca sua.
Nuovo episodio di Piazza della Libertà con Giuliano De Matteis. In studio Cristiano Sala
Poteva mancare Carcassa Horror Podcast, il primo podcast horror italiano, dall'esimersi di dire la propria sul nuovo requel di Texas Chainsaw Massacre ad opera di mamma Netflix?Tautologico.
L'equivoco di ieri tra Draghi e Zelensky si poteva evitare?La comunicazione parlata è un combinato disposto tra linguaggio verbale (le parole che usiamo), paraverbale (uso della voce) e non verbale (gestualità). Per questo l'episodio di ieri dell'incomprensione tra il premier Draghi e il Presidente dell'Ucraina Zelensky (una telefonata tra loro non sarebbe stata possibile “perché il presidente Zelensky non era più disponibile”) assume un significato particolare.Quando leggiamo testi scritti (magari tradotti), non sempre riusciamo a cogliere gli aspetti dell'intenzione originale del comunicatore.Ne parlo in questo episodio, pubblicato ieri su Tik Tok, in meno di 180 secondi.
Poteva essere ci sta come la fava ma sarebbe stato ambiguo Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro, insieme alla giornalista e scrittrice Silvia Gorgi, fanno un'incursione nel Rinascimento italiano per raccontare un cold case che all'epoca creò non poco scalpore. Scopriremo dunque com'era la vita degli studenti che nel '600 arrivavano all'Università di Padova da tutta Europa, una vita molto più violenta e pericolosa di quanto si potrebbe credere. Poteva capitare, infatti, che uno studente fra letture all'Università, giochi amorosi e spettacoli teatrali, finisse molto facilmente invischiato in duelli per futili motivi, imbattersi in un caso di stregoneria nel Lazzaretto patavino o, ancora, essere assassinato in circostanze decisamente particolari. Proprio come capitò all'anatomista Wirsung, che a Padova fece una scoperta fondamentale per la medicina moderna e che fu suo malgrado protagonista di un giallo dai toni oscuri. Silvia Gorgi: padovana DOC, giornalista, scrive di cinema, arte e nuove tendenze, per i quotidiani del gruppo editoriale GEDI e per Sugarpulp Magazine, per il quale segue come inviata i festival cinematografici internazionali (Venezia, Cannes, Berlino, Transilvania). Giornalista, scrittrice e sceneggiatrice, ha fondato la società di pre-produzione cinematografica Nordest Boulevard. Con Newton Compton editori ha pubblicato Forse non tutti sanno che a Padova…, Storie segrete della storia di Padova, I luoghi e i racconti più strani di Padova, Le incredibili curiosità di Padova e Padova che nessuno conosce. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/la-case-books/message Support this podcast: https://anchor.fm/la-case-books/support
Poteva chiamarsi Meglio. --- Support this podcast: https://anchor.fm/asteriscoproduzioni/support
Fiorenza Pistocchi "Il tocco del piccolo angelo"Neos Edizionihttp://www.neosedizioni.it/Linette, giovane, capelli crespi e occhi abbaglianti, ha un passato doloroso. Sta iniziando una nuova vita, ma le visioni che le scorrono nelle vene insieme al sangue creolo, offuscano la realtà. Un omicidio la obbligherà a chiarire la natura delle sue percezioni e a lottare per se stessa per gli affetti in cui crede.Lambrate, periferia di Milano. Il corpo di una donna viene trovato sotto il viadotto della tangenziale. Inizia un'inchiesta lunga e problematica dalla quale faticano a emergere i moventi dell'assassinio. Fra un sopralluogo, un interrogatorio e una perquisizione, il commissario Perego si imbatte nell'inatteso: la giovane Linette, che sta tentando di imbastire una vita normale dopo vicende di droga e prostituzione. Il suo passato e ciò che si percepisce di lei però non combaciano, gli occhi trasparenti e l'attenzione per gli altri raccontano di una storia che ha preso una via sbagliata. Diego Perego ne resterà irretito, soprattutto quando la fragilità di lei si esprimerà in premonizioni e intuizioni imprevedibili. Il tocco misterioso del piccolo angelo accompagneranno le vicende alla soluzione.Dalla penna di Fiorenza Pistocchi nasce una nuova protagonista. Con il talento che le è proprio di restituire l'umanità e le atmosfere delle situazioni, la scrittrice affronta la metropoli, le sue inquietudini e la molteplicità delle sue relazioni. Con Linette, complessa e fuori dall'ordinario, l'Autrice regala ai suoi lettori una guida sensibile che avvince e scompagina le carte dei luoghi comuni.… Quando guardava indietro le sembrava di affacciarsi su un buco nero, una voragine di cui avrebbe voluto cancellare ogni ricordo. Le tornavano in mente episodi che la facevano vergognare di se stessa. Aveva sperato di poterli dimenticare, invece riaffioravano spesso.Avrebbe potuto perdonarsi? Poteva elencare i propri obiettivi? L'unico che le venne in mente era quello di crescere Stella nel miglior modo possibile. Ma come avrebbe fatto? … Doveva dare retta al cuore oppure affidarsi alla ragione? E la ragione che cosa le avrebbe suggerito?Non lo sapeva, né sapeva immaginarlo, non l'aveva mai ascoltata. Nella sua vita niente era stato ragionevole: tutto quello che aveva fatto era stato dettato dall'istinto, dallo spirito di ribellione, dalla sofferenza, dalla passione. Anche le sue capacità di vedere attraverso i corpi erano legate a un mondo oscuro, irrazionale e misterioso, nel quale temeva di perdersi. C'era infine il tema inquietante del piccolo angelo, dubbi e interrogativi che non contribuivano a tranquillizzarla.Ora ai suoi pensieri si era aggiunto Diego…Quando guardava indietro le sembrava di affacciarsi su un buco nero, una voragine di cui avrebbe voluto cancellare ogni ricordo. Le tornavano in mente episodi che la facevano vergognare di se stessa. Aveva sperato di poterli dimenticare, invece riaffioravano spesso.Avrebbe potuto perdonarsi? Poteva elencare i propri obiettivi? L'unico che le venne in mente era quello di crescere Stella nel miglior modo possibile. Ma come avrebbe fatto? … Doveva dare retta al cuore oppure affidarsi alla ragione? E la ragione che cosa le avrebbe suggerito?Non lo sapeva, né sapeva immaginarlo, non l'aveva mai ascoltata. Nella sua vita niente era stato ragionevole: tutto quello che aveva fatto era stato dettato dall'istinto, dallo spirito di ribellione, dalla sofferenza, dalla passione. Anche le sue capacità di vedere attraverso i corpi erano legate a un mondo oscuro, irrazionale e misterioso, nel quale temeva di perdersi. C'era infine il tema inquietante del piccolo angelo, dubbi e interrogativi che non contribuivano a tranquillizzarla.Ora ai suoi pensieri si era aggiunto Diego…Fiorenza Pistocchi è nata a Savona. Ha vissuto per molti anni a Milano e ora risiede a Pioltello, una cittadina dell'area metropolitana. Ha conservato un grande attaccamento per la sua terra d'origine e passa spesso le sue vacanze a Noli, uno dei borghi più belli della Riviera di Ponente. Proprio in questa cittadina, ricca di cultura, di storia e di bellezze naturali ha voluto ambientare il suo primo romanzoIL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
La Procura di Bologna non ha ravvisato responsabilità dei medici emiliani sul decesso del giovane artista di Rosà, morto in ospedale a Bologna per una ischemia provocata da una leucemia fulminante. La Procura di Vicenza potrebbe indagare i medici di Rosà e di Cittadella che avevano visitato il 28enne ancora in maggio, quando forse poteva essere salvato.
La frase “poteva andarmi peggio che essere disabile” è abilista anche se l''obiettivo della campagna è rimuovere i cliché e modi di descrivere la disabilità, ma per me non centra bene il puntoPer il podcast: https://bit.ly/2RnLlil Fonti:https://parentproject.it/2021/11/11/finalmente-virale-la-distrofia-di-duchenne-e-becker TELEGRAM https://t.me/br1brownOfficial INSTAGRAM https://www.instagram.com/br1.brown/
DJI fa tripletta, MA poteva fare di più. Oggi parliamo di Mavic 3, Ronin 4D e Action 2, di quanto siano importanti sul mercato, ma sopratutto quale potrebbe essere il futuro del brandSeguimi su instagram: https://instagram.com/simonecioe
Il nostro cervello ha la capacità di selezionare i ricordi belli e di rendere idilliaco spesso il passato: per questo motivo forse il luogo comune di questa settimana appare così anacronistico. Sarà vero che un tempo si poteva lasciare la porta aperta? C'era più fiducia un tempo? E quando l'uomo ha iniziato ad avere paura? Tutto questo ci ha acceso una lampadina e ci ha fatto chiedere se la paura è innata nell'uomo, nel suo dna, oppure è una costruzione mentale. E a chi potevamo chiedere risposte se non a Guido Barbujani, genetista e docente all'università di Ferrara?
Cultisti! La torrida estate ha ormai ceduto il passo ad un clima più autunnale dove, tra una pioggia e l'altra, tornano in auge i pomeriggi casalinghi a base di giochi da tavolo ed empietà, preludio ideale agli immancabili chiusoni invernali. Poteva forse il DBC farvi mancare il suo adeguato supporto in questo fondamentale rito di passaggio stagionale? Ovviamente no e quindi eccoci pronti con l'episodio 205: tra romanzi dedicati ai mondi fantastici dei nostri giochi preferiti, narrativi app-driven in tetri setting fantasy, coloratissimi Kickstarter letteralmente per tutti i gusti e uno strano puzzle/escape-room, sicuramente troverete qualcosa che fa al caso vostro. BONUS IN APERTURA: Daniele Pallozzi con il "Patreon of the Week" più rimandato nella storia del podcast!