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Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha compiuto la sua prima visita diplomatica all'estero recandosi a Riad. Il viaggio proseguirà in Qatar e negli Emirati Arabi Uniti, due paesi del Golfo di particolare interesse per il presidente. Ne parliamo con Riccardo Sessa, già Ambasciatore e presidente della SIOI (Società Italiana per l'Organizzazione Internazionale) e Giacomo Luciani, professore di politica economica all'Università Sciences Po, Parigi.Nella serata di ieri sono scoppiati scontri armati nel centro e in altre parti della capitale libica, Tripoli, a seguito della notizia dell'uccisione di Abdel Ghani Al-Kikli, capo della milizia Apparato di Supporto alla Stabilità (Ssa), affiliata al Consiglio Presidenziale. Ne parliamo con Umberto Profazio, Associate Fellow del The International Institute for Strategic Studies e analista della Nato Defense College Foundation, esperto di Medio Oriente e Nord Africa.
NATO is the longest lasting and most successful military alliance in human history. Today NATOs 75th Summit in Washington, DC comes to a close. What can NATO's past tell us about its probably future? To commemorate this symbolic occasion, Jason is joined by Peter Apps. He is the author of ‘Deterring Armageddon: A Biography of NATO', a global defence columnist for Reuters, and a British Army reservist. He has reported from more than 20 countries over two decades, despite being paralyzed in a frontline car crash in Sri Lanka in 2006. Jason and Peter discuss: Lord Ismay's dictum; how has the Ukraine war affected the alliance?; how important are personalities to the alliance and how it works?; and how can NATO's history, institutional biography, and legacy of diplomatic flexibility shed some light on how it might respond to the unprecedented challenges around it — from the rise of the far right in National Rally in France, the AfD in Germany, to the spectre of Trump — and the challenges posed to NATO by Putin, Xi, climate change, AI, and misinformation. Twitter: @DisorderShow Subscribe to our Substack: https://natoandtheged.substack.com/ Website: https://natoandtheglobalenduringdisorder.com/ Producer: George McDonagh Exec Producer: Neil Fearn Show Notes Links Peter's book Deterring Armageddon: A Biography of NATO: the "astonishingly fine history" of the world's most successful military alliance https://www.amazon.co.uk/Deterring-Armageddon-Biography-astonishingly-successful/dp/103540575X Listen to Disorder Ep6. NATO: A Model for Ordering the Disorder? with Kori Shacke, Timothy Garton Ash, Jamie Shea and Charles Kupchan: https://pod.link/1706818264/episode/9472a8b7d262dd9fb0cd9827e8947964 About the NATO Defense College Foundation: https://www.natofoundation.org/about-us Learn more about your ad choices. Visit podcastchoices.com/adchoices
Quello della guerra in Ucraina sarà uno dei temi principali in discussione al vertice della Nato in corso a Washington dal 9 all'11 luglio. In particolare, ha creato divisioni interne la possibilità che l'ucraina entri a far parte del Patto atlantico e le modalità in cui dovrà farlo. Ne parliamo con Alessandro Minuto Rizzo, presidente della Nato Defense College Foundation, già vice segretario generale della Nato.
Dalla sua aveva tre requisiti fondamentali: doti diplomatiche, la netta posizione pro Ucraina e rapporti quasi amichevoli con Donald Trump. Così Mark Rutte, premier uscente olandese, ha ottenuto il ruolo di nuovo segretario generale della Nato, sbaragliando la concorrenza romena e strappando il sì del premier ungherese Viktor Orban. Ne parliamo con l'ambasciatore Alessandro Minuto Rizzo, presidente della Nato Defense College Foundation, già vice Segretario Generale della Nato.
Mentre il parlamento turco dà il via libera all'ingresso della Svezia nella Nato, si sta svolgendo un'importante prova tecnica per i paesi del Patto Atlantico. Una maxi esercitazione, chiamata "Steadast Defender 2024", che prevede la partecipazione di 90mila soldati e l'utilizzo di oltre 50 mezzi navali, portaerei comprese, più di 80 velivoli e più di 1.100 veicoli da combattimento tra cui 166 carri armati. Ne parliamo con Alessandro Minuto Rizzo (nella foto), presidente della NATO Defense College Foundation, già vice Segretario Generale della NATO.Donald Trump batte Nikki Haley in New Hampshire. Sul fronte repubblicano è già tutto definito? Lo chiediamo a Mario Del Pero, docente di Storia Internazionale a SciencesPo.
In a special Thanksgiving bonus episode of the podcast, Jason is joined by Alessandro Politi, the Director of the NATO Defense College Foundation in Rome. They discuss: Alessandro's Axis lineage, what role if any NATO has in the Middle East, what Europe's unique role should be in the Israel-Hamas war (potentially as a counterbalance to America), how global affairs look from Taiwan (where Alessandro just was), and whether the Ukraine-Russia and Israel-Gaza Wars might act as a detonator for larger US and China tensions. Twitter: @DisorderShow Website: https://natoandtheglobalenduringdisorder.com/nato-and-adversaries Producer: George McDonagh Exec Producer: Neil Fearn Show Notes Links Read Alessandro's writing on China here More on the NATO Defense College Foundation can be found here Listen to Jason appearing alongside Gershon Baskin discussing hostage negotiations and scenarios for Post-War Gaza here For more on what Europe is proposing in the Middle East, read ‘Germany suggests UN take control in Gaza after Israel-Hamas war ends' here Learn more about your ad choices. Visit podcastchoices.com/adchoices
Oggi la Finlandia entra nella NATO. Il commento di Alessandro Politi, direttore della NATO Defense College Foundation. Ieri scontro tra Lega e Meloni sul PNRR. Il punto con Manuela Perrone del Sole 24 Ore. Trasmettendo in diretta dal Vinitaly 2023 non possiamo che parlare di vino: lo facciamo con Paolo De Castro, eurodeputato PD e membro della Commissione Agricoltura al Parlamento Ue.
Dopo la denuncia di possibile golpe della Presidente della Moldova Maia Sandu, il piccolo stato sempre più vicino all'Occidente ha decretato la chiusura dello spazio aereo. Ne abbiamo parlato con Francesco Brusa, analista di Osservatorio Balcani e Caucaso, e Valeriu Pasa, direttore del think-tank moldavo Watchdog MD Community. La nuova riunione dei ministri degli Esteri a Bruxelles e la nuova offensiva russa. Il commento con Alessandro Politi, direttore della Nato Defense College Foundation.
Mentre la Svezia continua ad essere scossa da sparatorie e regolamenti di conti, il gesto dell'attivista anti-Islam Rasmus Paludan che ha bruciato una copia del Corano davanti all'ambasciata turca a Stoccolma ha innescato immediatamente la reazione del presidente turco Erdogan che minaccia di sbarrare la strada all'ingresso nella Nato del paese. Ne abbiamo parlato conAnders Lindberg, giornalista politico di Expressen, Valentina Rita Scotti, docente di Diritto comparato alla European Public Law Organisation in Grecia e autrice di "La Turchia di Erdogan" (ed. il Mulino), e con Alessandro Minuto Rizzo della Nato Defense College Foundation.
La notizia di ieri sera della caduta di un missile in territorio polacco e della morte di due civili ha destato molta preoccupazione in relazione ad un'eventuale escalation nel conflitto. Ne abbiamo parlato con Lorenzo Berardi di Centrum Report, con l'ambasciatore Minuto Rizzo, presidente della Nato Defense College Foundation, e conPhilip Trzaskovski, fotografo e giornalista freelance polacco.
Un'ampia delegazione del governo turco si è recata in Libia dove, col governo internazionalmente riconosciuto, sono stati firmati accordi di collaborazione energetica, per l'esplorazione e l'estrazione di gas e petrolio. Ne abbiamo parlato con Umberto Profazio, analista della Nato Defense College Foundation, Bilgehan Ozturk, analista di SETA, e con Abdulkader Assad, giornalista di Libya Observer.
Boston Globe op ed: When the U.S. shrinks from the stage things fall apart: From Ukraine to the Middle East and Taiwan, the world requires bipartisan American leadership that's gone out of fashion. After the raid on Trump's Mar a Lago home in Florida has the U.S. become even more divided and less bipartisan. Are we staring down the metaphoric barrel of an uncharted course for the United States of America? Guest: Jason Pack. Author of the op ed and senior defence analyst at the NATO Defense College Foundation. Senior Non-Resident Scholar at the Middle East Institute in Washington, D.C. Book: Libya and the Global Enduring Disorder, published by Oxford University Press. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Siamo andati a Madrid, dove è in corso il vertice NATO che sancisce ufficialmente la procedura d'ingresso di Svezia e Finlandia dopo il via libera da parte della Turchia: ne abbiamo parlato con Alessandro Politi (direttore della NATO Defense College Foundation) e con Bilgehan Öztürk, analista di SETA, think tank filogovernativo turco con sede ad Ankara. Subito dopo siamo tornati a Washington, dove la commissione sui fatti del 6 gennaio 2021 ha ascoltato come testimone Cassidy Hutchinson, assistente del Chief of Staff di Donald Trump Mark Meadows: ne abbiamo parlato con Mario Del Pero, docente di Storia degli Stati Uniti a Sciences Po, Parigi.
My guest today is Jason Pack, who is the author of ‘Libya and the Global Enduring Disorder'. Jason is also a Senior Analyst for Emerging Challenges at the NATO Defense College Foundation in Rome where he leads a program titled ‘NATO and the Global Enduring Disorder', which seeks to produce a range of content analysing our current era of geopolitics while proposing actionable solutions to our most pressing collective action challenges. Jason is also the President of Libya-Analysis LLC, a boutique consultancy providing strategic advice to any organisations seeking to make sense of the latest political, economic, commercial and security developments in Libya. He is also the founder of the US-based non-profit ‘Eye on ISIS', which conducts research into Islam and Islamist movements in and outside of Libya. Some of the many topics we covered are: Jason's background and entry into the study of conflict Behaviouralist, rather than realist, view of International Relations Meaning of ‘incumbent psychology' Decline in American exceptionalism Defining the Global Enduring Disorder ‘Deliberative disorder' as a political policy Difference between the war in Iraq and conflicts like Libya, Syria, Yemen, Venezuela or Ukraine Some of the causes behind the Global Enduring Disorder The benefits of a global hegemon Why market economics was not enough to unite the world Western failures after the Cold War The importance of social trust to domestic order Absurdity of Libya and its representation of the Global Enduring Disorder The complexity of the Global Enduring Disorder The role of technology and social media in the Global Enduring Disorder If you like what you've heard, please consider liking and reviewing the show wherever you get your pods. You can also support the show on our Patreon and Buy Me A Coffee page on the links below: Patreon: https://www.patreon.com/thevoicesofwar Buy Me A Coffee: https://www.buymeacoffee.com/thevoicesofwar
Conversazione con Alessandro Politi, direttore della Nato Defense College Foundation, sulla strategia militare della Russia sul territorio ucraino e su quanto quella che stiamo vivendo sia anche una guerra psicologica tra venti di guerra nucleare e sottovalutazioni storiche.
Siamo tornati in Ucraina, mentre proseguono i colloqui in Bielorussia e anche i bombardamenti russi su tutto il territorio ucraino: abbiamo ricevuto le ultime notizie sul campo da Roberto Bongiorni, inviato del Sole 24Ore che in questo momento si trova a Leopoli. Subito dopo abbiamo analizzato la situazione diplomatica con l'Ambasciatore Alessandro Minuto Rizzo (presidente della Nato Defense College Foundation, già segretario generale ad interim della NATO), e il fronte militare con Mauro Gilli(Ricercatore all ETH, il politecnico di Zurigo, esperto in affari militari). Abbiamo esaminato il ruolo della Bielorussia con Franak Viačorka (consigliere di Sviatlana Tsikhanouskaya, leader dell'opposizione bielorussa, ora in esilio a Vilnius, Lituania) e tentato di tracciare nuovi scenari con Ferdinando Nelli Feroci (ex ambasciatore, presidente di Istituto Affari Internazionali - IAI).
Siamo andati in Libia, dove dopo il fallito attentato di ieri contro il premier Abdel Hamid Dbeibah il parlamento di Tobruk ha designato come nuovo primo ministro l'uomo forte Fathi Bashagha: ne abbiamo parlato con Umberto Profazio (Associate Fellow di International Institute for Strategic Studies e analista della Nato Defense College Foundation, esperto di affari libici, Medio Oriente e Nord Africa). Subito dopo siamo andati in Francia, dove il movimento dei "Convogli per la Libertà" è stato importato dal Canada e si dirige verso Parigi, mentre l'amministrazione blocca l'ingresso: ne abbiamo parlato con Antoine Castagné(giornalista di Le Parisien) e con Aurélien Delpirou(esperto di geografia umana e sociologia, insegna alla Scuola di Urbanistica di Parigi. Tra le sue opere, "Il colore dei gilet gialli"). Infine abbiamo provato a comprendere il legame tra proteste e tassi di vaccinazione con Matteo Villa (ricercatore ISPI).
Un ex colonnello del regime di Assad condannato in Germania per tortura, ce ne parla Enzo Savignano in studio. Riccardo Noury di Amnesty international ci racconta quanto è diffusa la pratica della tortura nel mondo, mentre con Alessandro Politi, direttore della Nato Defense College Foundation, parliamo della situazione attuale in Siria. Von Luciana Caglioti.
Dopo lo stallo nei colloqui tra Nato e Russia cosa può succedere in Ucraina nelle prossime settimane? Abbiamo tracciato il peggiore e il migliore degli scenari in compagnia di Alessandro Politi, direttore della NATO Defense College Foundation, Sissi Bellomo, giornalista del Sole 24Ore, esperta di materie prime e con Andrei Kortunov, direttore del Russian Council.
Siamo andati in Libia, dove Saif al-Islam al-Gheddafi, figlio dell'ex presidente Muhammar al-Gheddafi, ha annunciato la sua candidatura alle elezioni che dovrebbero tenersi il prossimo 24 dicembre: ne abbiamo parlato con Arturo Varvelli (direttore ECFR Roma - European Council on Foreign Relations) e con Bilgehan Öztürk (analista del think-tank turco SETA). Subito dopo siamo tornati sul confine tra Bielorussia e Polonia, dove l'odissea dei profughi stretti tra il regime di Lukashenko e i rifiuti della presidenza polacca diventa sempre più dura, man mano che le temperature si abbassano: ne abbiamo parlato con Karol Wilczyński (attivista di Salam Lab, Ong che sta soccorrendo i profughi sul confine) e con Matteo Gerlini (docente all'Università di Siena e coordinatore scientifico della NATO Defense College Foundation).
Oggi si tiene il G7 straordinario per discutere della situazione in Afghanistan. Come si muoveranno gli stati e, nello specifico, l'Italia? Ne parliamo con Alessandro Politi, direttore della NATO Defense College Foundation, e con Piero Fassino, presidente della Commissione Esteri alla Camera dei Deputati. Intanto cerchiamo di raccontare com'è la realtà di questi giorni a Kabul insieme a Gina Portella, medico anestesista-rianimatore, coordinatrice della divisione medica di Emergency. In un momento così delicato riguardo i diritti umani, finalmente è arrivata un'ottima notizia: è stata liberata Ikram Nazi, studentessa italo-marocchina, che era stata sequestrata in Marocco. Ne parliamo con Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. Parliamo dell'inizio delle Paralimpiadi con il nostro Dario Ricci e con Paola Fantato, grande ex atleta paralimpica e membro di giunta del Comitato Italiano Paralimpico.
In apertura l'approfondimento sull'attacco hacker subito dai sistemi informatici della Regione Lazio con il vicedirettore della Polizia postale Ivano Gabrielli. A seguire, con la Presidente di AGTA - Associazione Guide Turistiche Abilitate Isabella Ruggiero, affrontiamo il tema del Green Pass nei luoghi di cultura: come funzionerà e quali criticità vedono gli operatori del settore. Parliamo poi di conciliazione tra formazione universitaria e attività sportiva di alto livello con Andrea Prencipe, rettore dell'Università Luiss Guido Carli, l'ateneo in cui studiano due olimpionici come Gianmarco Tamberi e Federica Cesarini. Ampia pagina di Esteri con Fabrizio Cassinelli, giornalista autore de "L'Iran svelato" (Cdg Edizioni), che commenta l'insediamento di Ebrahim Raisi alla presidenza persiana e con Matteo Bressan, Analista e componente del Comitato Scientifico del NATO Defense College Foundation, che fa il punto sul destino incerto del Libano, a un anno dall'esplosione che distrusse il porto di Beirut. Infine parliamo di archeologia sommersa con due importanti scoperte nel lago di Bolsena e nella laguna veneta con Barbara Barbaro, archeologa subacquea del servizio di Archeologia Subacquea della Soprintendenza per l’Etruria meridionale e con Fantina Madricardo, fisica ricercatrice dell'istituto di scienze marine del CNR di Venezia.
Siamo tornati ad Haiti, dove dopo l'omicidio del presidente Jovenel Moïse le forze di sicurezza hanno arrestato un gruppo di mercenari ed ex militari colombiani: abbiamo parlato di tutti i misteri della vicenda e delle ripercussioni sul popolo haitiano con Roberto Da Rin (inviato del Sole 24Ore per l'America Latina). Subito dopo siamo andati in Afghanistan, dove ormai i talebani controllano l'85% del territorio: la Cina o la Turchia possono riempire il vuoto lasciato dal ritiro delle truppe americane? Di che mezzi dispongono e l'esercito regolare afghano è in grado di contrastarli? Chi governerà l'Afghanistan di domani? Ne abbiamo parlato con Raffaello Pantucci (Senior Associate Fellow RUSI -Royal United Services Institute- di Londra, esperto di terrorismo rapporti tra Cina e Asia Centrale), Fabrizio Foschini (analista di Afghanistan Analysts Network) e con l'ambasciatore Alessandro Minuto Rizzo (presidente della NATO Defense College Foundation).
Economia e sicurezza. L'Occidente in versione novecentesca (G7 e Nato) punta il dito contro Cina e Russia. A Memos ne abbiamo parlato con l'economista Alessia Amighini, docente all'Università del Piemonte Orientale e co-direttrice dell'Osservatorio Asia dell'Ispi; e con l'analista strategico Alessandro Politi, direttore del centro di ricerca “Nato Defense College Foundation”. Secondo Politi “la Nato ha trovato un consenso su come trattare Russia e Cina”. La Russia, sostiene Politi, è un problema oggettivo. “La Crimea è stata annessa in un modo totalmente illegale. In più c'è metà dell'Ucraina sottratta alla sovranità legittima del governo di Kiev. La Cina, invece, viene trattata sostenendo che rappresenta sia una sfida che un'opportunità. C'è, quindi, un trattamento differenziato tra Russia e Cina”. A ciò l'economista Alessia Amighini aggiunge un dato che riguarda la Russia e i suoi annunci (vedi il ministro degli esteri Lavrov) di volersi svincolare dal dollaro. “La Russia – sostiene Amighini - gioca in questo modo una carta nuova e lo fa in combutta con Pechino (che da tempo ha deciso di muoversi verso la propria de-dollarizzazione, ndr) perché da sola non riuscirebbe”.
Economia e sicurezza. L'Occidente in versione novecentesca (G7 e Nato) punta il dito contro Cina e Russia. A Memos ne abbiamo parlato con l'economista Alessia Amighini, docente all'Università del Piemonte Orientale e co-direttrice dell'Osservatorio Asia dell'Ispi; e con l'analista strategico Alessandro Politi, direttore del centro di ricerca “Nato Defense College Foundation”. Secondo Politi “la Nato ha trovato un consenso su come trattare Russia e Cina”. La Russia, sostiene Politi, è un problema oggettivo. “La Crimea è stata annessa in un modo totalmente illegale. In più c'è metà dell'Ucraina sottratta alla sovranità legittima del governo di Kiev. La Cina, invece, viene trattata sostenendo che rappresenta sia una sfida che un'opportunità. C'è, quindi, un trattamento differenziato tra Russia e Cina”. A ciò l'economista Alessia Amighini aggiunge un dato che riguarda la Russia e i suoi annunci (vedi il ministro degli esteri Lavrov) di volersi svincolare dal dollaro. “La Russia – sostiene Amighini - gioca in questo modo una carta nuova e lo fa in combutta con Pechino (che da tempo ha deciso di muoversi verso la propria de-dollarizzazione, ndr) perché da sola non riuscirebbe”.
https://storiainpodcast.focus.it - Canale Guerre e conflittiIn coincidenza del 20esimo anniversario dell'attacco alle torri gemelle, gli Stati Uniti d'America ritireranno le truppe dall'Afghanistan. Così ha annunciato il presidente Joe Biden, mettendo fine al ventennale conflitto militare, il più lungo nella storia degli Stati Uniti. Tutto cominciò il 7 ottobre 2001 con l'invasione del territorio controllato dai talebani da parte dei gruppi afghani loro ostili dell'Alleanza del Nord, con il supporto tattico, aereo e logistico di USA e NATO. Nella seconda fase, dopo la conquista di Kabul, le truppe occidentali, con statunitensi e britannici in testa, incrementarono la loro presenza anche a livello territoriale per sostenere il nuovo governo afghano nell'Operazione Enduring Freedom. L'Amministrazione Bush giustificò l'invasione dell'Afghanistan, nell'ambito della guerra al terrorismo, seguita agli attentati dell'11 settembre 2001, con lo scopo di distruggere al-Qāʿida e di catturare o uccidere Osama bin Laden, negando all'organizzazione terroristica la possibilità di circolare liberamente all'interno dell'Afghanistan.L'Ambasciatore Alessandro Minuto Rizzo, Presidente della Nato Defense College Foundation, ha ricoperto dal 2001 al 2007, la carica di vicesegretario generale della Nato. In virtù di tale mandato ha conosciuto da vicino la difficile realtà dell'Afghanistan, presiedendo il Consiglio dell'Alleanza Atlantica in alcune missioni ufficiali nel paese. Il suo racconto per Storiainpodcast.A cura di Francesco De Leo. Montaggio di Silvio Farina.------------Storia in podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura
https://storiainpodcast.focus.it - Canale Guerre e conflittiIn coincidenza del 20esimo anniversario dell'attacco alle torri gemelle, gli Stati Uniti d'America ritireranno le truppe dall'Afghanistan. Così ha annunciato il presidente Joe Biden, mettendo fine al ventennale conflitto militare, il più lungo nella storia degli Stati Uniti. Tutto cominciò il 7 ottobre 2001 con l'invasione del territorio controllato dai talebani da parte dei gruppi afghani loro ostili dell'Alleanza del Nord, con il supporto tattico, aereo e logistico di USA e NATO. Nella seconda fase, dopo la conquista di Kabul, le truppe occidentali, con statunitensi e britannici in testa, incrementarono la loro presenza anche a livello territoriale per sostenere il nuovo governo afghano nell'Operazione Enduring Freedom. L'Amministrazione Bush giustificò l'invasione dell'Afghanistan, nell'ambito della guerra al terrorismo, seguita agli attentati dell'11 settembre 2001, con lo scopo di distruggere al-Qāʿida e di catturare o uccidere Osama bin Laden, negando all'organizzazione terroristica la possibilità di circolare liberamente all'interno dell'Afghanistan.L'Ambasciatore Alessandro Minuto Rizzo, Presidente della Nato Defense College Foundation, ha ricoperto dal 2001 al 2007, la carica di vicesegretario generale della Nato. In virtù di tale mandato ha conosciuto da vicino la difficile realtà dell'Afghanistan, presiedendo il Consiglio dell'Alleanza Atlantica in alcune missioni ufficiali nel paese. Il suo racconto per Storiainpodcast.A cura di Francesco De Leo. Montaggio di Silvio Farina.------------Storia in podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura
All'inizio di giugno diversi paesi arabi sunniti hanno annunciato di avere rotto i rapporti con il Qatar, accusato di sostenere il terrorismo. Cerchiamo di capire cosa potrà succedere insieme a Eleonora Ardemagni, collaboratrice di ISPI e analista per l'area del Golfo e per il Mediterraneo orientale presso la NATO Defense College Foundation.