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Anche le economie domestiche e le piccole imprese potranno scegliere da chi comprare l'elettricità. Questo il cambiamento principale previsto dall'accordo sull'energia elettrica tra la Svizzera e l'Unione Europea presentato la settimana scorsa a Berna. Un accordo legato ai negoziati bilaterali con l'UE e che se accettato entrerà in vigore nel 2030 circa .Un'intesa voluta dai grandi produttori di energia elvetici, così da mantenere aperti i mercati d'esportazione, ma anche per garantire le importazioni. Importazioni di elettricità vitali, perché l'esclusione dai meccanismi europei di regolazione si fa già sentire sulla stabilità della rete Svizzera proprio in un periodo in cui l'aumento dei consumi e l'arrivo di fonti energetiche rinnovabili - dalla produzione irregolare - si sovrappongono allo spegnimento delle centrali nucleari. Per capire le implicazioni per consumatori, distributori e produttori di energia a modem intervengono:Massimo Filippini, professore di economia politica al Politecnico federale di Zurigo e all'USIFabio Laloli, direttore delle Aziende comunali di Ascona e presidente ESIGiovanni Leonardi, presidente di AET
«Quando si fanno mostre per quarantatré anni si arriva ad un certo un punto. (…) Con 43 anni un uomo raggiunge l'equinozio della vita e può iniziare a costruire il proprio castello in aria, il proprio Palais idéal». Diceva Harald Szeemann in un'intervista del 2001. «Da questo momento in poi, anche se fai una mostra con artisti contemporanei, vuoi che non sia solo una collettiva ma un mondo temporaneo».Venti anni dopo la scomparsa del grande curatore svizzero esce il libro Pretenzione Intenzione, Objects of Beauty and Bewilderment from the Archive of Harald Szeemann (Edizioni Patrick Frey). Il volume verrà presentato il 19 luglio alla Fondazione Monte Verità, giorno in cui viene inaugurata l'omonima mostra dedicata a questo importante protagonista della scena artistica internazionale. Ospiti della puntata: L'artista Una Szeemann e il critico d'arte Michele Robecchi, curatori del progetto. La responsabile cultura della Fondazione Monte Verità, Nicoletta Mongini.La personale dell'artista svizzero Roman Signer al Kunsthaus di Zurigo è, invece, al centro dell'inserto di questa puntata. Ce la presenta la curatrice Mirjam Varadinis al microfono di Emanuela Burgazzoli.undefinedundefined
Nick Furrer è un individuo curioso e versatile, un modo di essere che negli anni ha permesso a questo batterista e cantautore zurighese di immergersi in mondi ed esperienze musicali diverse, principalmente nei Black Sea Dahu e nel progetto solista Haubi Songs.undefinedSpinto dalla necessità di cambiare, Furrer si è ritrovato tra le mani Supernova Easy, un progetto indie pop in cui, facendo della sua vulnerabilità la sua forza, mette in discussione i modelli di ruolo, la mascolinità e il patriarcato, dipingendo una galassia sonora piena di romanticismo, prospettiva e apocalisse.undefined“Supernova Easy” è sia il nome del progetto che del titolo dell'album di Nick Furrer. È il suo nuovo modo di concepire la musica, condividendo le idee con gli ospiti più disparati e una costante, l'amica di vecchia data Corinne, in arte Cori Nora, band cui Nick suona la batteria. undefinedSupernova Easy è una corposa espressione del DIY totale, del fascino della musica fatta in casa e dell'ignoto da affrontare con lo spirito dell'esploratore. undefinedSandra Romano ha incontrato Nick Furrer a Zurigo!
Sarah Palin negli anni ha prestato mani e strumenti ad artisti svizzeri come OneSentence.Supervisor (di cui è stata batterista) o Kusk K e gli americani BoyToy, per i quali ha suonato il basso. Eppure, nell'anima di questa polistrumentista aleggiava un sentimento di mancanza: quello delle radici. In sintesi, serviva un rifugio.undefinedSarah Palin il rifugio se l'è costruito con Palinstar e ne parla nel suo album di debutto “Backtrain Places” (Mouthwatering Records) l'album heart-rock (“heart” come il cuore) di un'artista che ama il grunge, il kitsch e ogni cosa che sta tra Mica Levi e Chappel Roan.Palinstar è un condensato indie rock di grandi melodie, testi essenziali e una voce sensuale che parla di auto-apprendimento, cura di sé, trasformazione e sensibilità. E c'è una curiosità: alcuni testi sono tradotti letteralmente dallo svizzero tedesco all'inglese, a cominciare dal titolo dell'album. Sono modi di dire inglesi inesistenti che si possono scoprire ascoltando le 9 canzoni di questo primo e consistente esercizio. undefined“Backtrain places” di Palinstar è una capsula del tempo che trasporta piccole gemme maturate nel corso di tanti anni e che ne raccontano la storia. Sandra Romano ha incontrato Sarah Palin a Zurigo.undefined
Alle 18:00 a Zurigo torna il grande falò che “dovrebbe” prevedere l'estate: il Böögg. Il tempo che impiegherà a esplodere, secondo la tradizione, svelerà come sarà l'estate.I meteorologi avvertono che il fuoco inganna. Non è il fato a decidere: sono la legna, l'umidità e il vento. Intanto, MeteoSvizzera ha già lanciato il suo verdetto: un'estate umida e bollente ci aspetta...Chi avrà ragione: la scienza o il fuoco antico?
Ripristinare un sistema di difesa europeo, autonomo dagli USA e abbastanza poderoso da dissuadere sul nascere ogni velleità aggressiva della Russia richiede innanzitutto una definizione delle strategie e degli obiettivi. In caso contrario si rischia di disperdere le risorse in troppi rivoli perdendo di vista la logica complessiva.Non è necessario costruire la difesa europea sotto l'egida dell'Unione Europea, basta che i paesi maggiori trovino un'intesa e l'intendenza seguirà. Ne parliamo con Mauro Gilli ricercatore al Politecnico di Zurigo, uno dei maggiori esperti su politiche della difesa, che abbiamo ospitato già in varie occasioni su Inglorious Globastards.
È destinato a aumentare di parecchio il numero delle vittime causate dal violento terremoto che lo scorso 28 marzo ha colpito il Myanmar e, in modo meno devastante, diversi altri Paesi di quella regione. Da quel momento gli aiuti umanitari si sono messi in moto, ma nell'ex Birmania la guerra civile in corso sta rendendo queste operazioni estremamente complicate e pericolose. Tornata al potere dopo il colpo di Stato del 2021, la giunta continua a bombardare lungo i tanti fronti di questa guerra, e questo anche dopo il terremoto e nonostante una situazione umanitaria sempre più precaria. Anche i tagli agli aiuti umanitari decisi di recente dagli Stati Uniti, e pure da diversi altri Paesi occidentali, stanno frenando l'arrivo degli aiuti di cui una buona parte della popolazione locale ha urgente bisogno. Cosa succede nel Myanmar? Cosa vuol dire prestare soccorso in un Paese oppresso da una dittatura? E quale ruolo possono avere le potenze internazionali, a cominciare da Cina, India e Russia, principali alleati della giunta al potere in quel paese asiatico?Ne parliamo con:Emanuele Giordana, giornalista, scrittore e esperto di MyanmarAndrea Castronovo, ricercatore e membro dell'Associazione Amicizia Italia Birmania Giuseppe MalpeloGiammarco Sicuro, inviato della Rai, che si trovava in Myanmar al momento del terremotoVi proponiamo anche un'intervista registrata a Domenico Giardini, sismologo e professore al Politecnico di Zurigo
Immaginarsi a una certa distanza, di là da sé, non importa dove. Preferibilmente da giovani. Potremmo introdurre con queste parole, invero un poco sibilline, gli ospiti della nuova puntata di Alice. Il primo sarà Antonio Rossi, tra i poeti più originali della Svizzera di lingua italiana, del quale è in uscita la nuova raccolta di versi, Quandoltre (Book Editore), che segue a distanza di dieci anni Brevis altera: un libro a maggior ragione atteso. Dell'ormai consolidato sodalizio Yari Bernasconi & Andrea Fazioli sono le cartoline riunite sotto il titolo di Non importa dove (Gabriele Capelli), un lavoro che prosegue l'esperimento letterario di A Zurigo, sulla luna, tradotto anche in tedesco. Massimo Raffaeli ci presenterà, invece, le Poesie dell'inizio 1967-1973 di Milo De Angelis (Lo specchio di Mondadori), un volume che raccoglie i primissimi passi di una figura chiave della nostra poesia di oggi. E in conclusione, non mancherà la recensione di Mirador: questa settimana con Giuliana Altamura, che ci proporrà la lettura del nuovo romanzo duella giovane scrittrice catalana Irene Solà Ti ho dato gli occhi e hai guardato le tenebre (Einaudi), tradotto in italiano da Amaranta Sbardella.undefinedundefinedundefinedundefined
La cartellonistica stradale, anche quella elettronica, è finita nel mirino del Consiglio comunale di Zurigo, che la settimana scorso ha approvato una proposta dell'Alternative Liste, partito della sinistra radicale. Sostenuta anche da Socialisti e Verdi questa mozione mira a vietare la pubblicità su suolo pubblico a Zurigo, città che è pur sempre il motore economico del nostro Paese. Per la sinistra, le affissioni pubblicitarie lungo le strade risvegliano bisogni che in realtà le persone non avrebbero e causano pertanto inutili corse ai consumi. Acquisti compulsivi che portano anche danno all'ambiente. Argomentazioni che in aula hanno fatto breccia, anche se per un solo voto di differenza. Per il centro-destra zurighese invece il divieto della pubblicità equivale ad una messa sotto tutela del cittadino, capace di scegliere in modo autonomo se guardare e seguire i messaggi della pubblicità. Un dibattito che non riguarda solo Zurigo, ma anche altre realtà del nostro Paese che stanno vagliando l'introduzione di misure simili. Il divieto della pubblicità su suolo pubblico è dunque sempre più un tema di dibattito, noi ne parleremo con:Antonella Crüzer, segretaria generale dell'Associazione dei consumatori della Svizzera italiana Natascia Valenta, specialista di marketing, e membro del comitato di Swiss marketing TicinoAlessandro Siviero, docente di marketing alla Supsi E con un'intervista registrata a: Michael Schmid, consigliere comunale per l'Alternative Liste di Zurigo
Ci eravamo lasciati nel 2024 con un grande punto interrogativo sul ritorno di Trump, e a soli tre mesi dal suo insediamento possiamo dirlo: l'effetto terremoto è arrivato. Sostegno all'Ucraina ridotto all'osso, rapporti NATO ai minimi storici e un messaggio chiaro agli alleati: “arrangiatevi”. L'Europa, spaesata ma scossa, inizia a ragionare su un'autonomia difensiva, mentre il progetto “ReArm Europe” si affaccia con ambizioni e polemiche. In questa puntata, Mauro Gilli – ricercatore al Politecnico di Zurigo – ci aiuta a leggere lo scenario: quali sono le reali minacce? L'Europa può davvero difendersi da sola? E l'Italia, storicamente mediatrice, che ruolo può giocare tra vincoli di bilancio e tensioni geopolitiche crescenti? Un episodio per chi vuole capire, al di là dei titoli, dove stiamo andando.
- Giampiero Comolli, scrittore e giornalista, propone in queste settimane delle riflessioni bibliche sui primi capitoli del libro della Genesi. Questa settimana, soffermandosi sulla creazione del genere umano, spiega che cosa significhi “li creò maschio e femmina” (Genesi 1, 27). L'essere umano – afferma Comolli – non è solo chiamato a un dialogo con Dio, ma anche al dialogo fra i due generi, maschile e femminile, su un piano di totale parità, senza prevaricazione e nell'ascolto reciproco.- La Zwinglihaus di Zurigo compie 100 anni. Nella Aemtlerstrasse, quartiere Wiedikon, sorgeva nel 1925 un grande edificio fuori dal comune e all'avanguardia per l'epoca: un ampio cortile e la chiesa senza campanile, un teatro e, in cima a una scalinata, la vera e propria chiesa. In un quartiere che nei primi decenni del Novecento si espandeva, anche a causa dei flussi migratori, la Zwinglihaus voleva essere punto di incontro per i lavoratori migranti e non solo. Oggi il contesto è cambiato, ma le parole “accoglienza e trasformazione” rimangono al centro delle sue attività. Ne parla il pastore Herbert Anders, della Chiesa valdese di lingua italiana, che presso la Zwinglikirche organizza per il 30 marzo uno speciale culto per il centenario.
Cinquantasette franchi all'ora la prima ora, sessanta franchi all'ora a partire dalla seconda. Sono le nuove tariffe per i posteggi in zona “arrivi” all'aeroporto di Zurigo. Cifre che elevano l'aeroporto svizzero al primo posto di questa speciale classifica negativa.
Rendere balneabile lo stagno che aveva nel suo giardino era l'intento di una signora di Uetikon-am-See nel canton Zurigo. Per raggiungere lo scopo ha scelto il fai-da-te e ha versato ogni mese nel suo biotopo mezzo chilo di cloro. Sostanza che poi si è riversata nell'ambiente attraverso il sistema fognario, provocando una grave moria di pesci. La signora è stata recentemente condannata per negligenza e danno ambientale.
In Svizzera mancano medici, specialisti ma anche medici di famiglia. Due granconsiglieri zurighesi hanno proposto una soluzione per porre un freno al problema: un corso di laurea specifico per chi vuole diventare medico generalista, una sorta di apprendistato con teoria e pratica fin dal primo giorno di università. Un'idea accolta favorevolmente da Università e Politecnico di Zurigo; una proposta che solleva invece perplessità nel panorama politico zurighese e che richiederebbe anche una modifica di legge a livello federale.
L'attaccamento ai luoghi passa anche da posti iconico come un grande magazzino nato a Zurigo 125 anni fa.
Continua a far discutere il nuovo stadio Hardturm a Zurigo. La nuova, vecchia casa del Grasshopper non piace a tutti: in particolare non piace a Urs Zweifel, che è tra i firmatari di una delle opposizioni al progetto. Urs Zweifel è il nipote del fondatore dell'omonima azienda contro la quale si è scatenato il boicottaggio: tifosi del Grasshopper, “vecchie glorie” delle Cavallette e da qualche giorno anche il gruppo Kramer, che non venderà più snack e patatine nei suoi hotel, bar e ristoranti. L'azienda Zweifel si dissocia, sostenendo di non essere contraria al nuovo stadio, anche perché i bar dell'Hardturm - se mai venisse costruito - potrebbero essere un ottimo punto vendita
È il deserto la prima immagine che vedi quando “Silver Lining” ti entra nelle orecchie, un calore a tinte gialle che liquefa l'immagine sull'orizzonte e che entra dal finestrino abbassato dell'automobile sulle strade della California, quando fa così caldo che sei sospeso nel tempo.undefined“Silver lining” è il bagliore argenteo che accende il contorno delle nuvole quando dietro c'è il sole. È anche il titolo del primo album di Mount Jacinto, progetto della cantautrice costaricana di stanza a Zurigo, Sonya Carmona, ex Colornoise e Las Robertas, una musicista con radici nel rock alternativo più grezzo. Linee di basso morbide, groove, tanta melodia, sensibilità pop e atmosfere ipnotiche alimentate da belle linee vocali reverberate… “Silver lining” è un disco che può essere veloce e statico, dove c'è tanto rumore e anche silenzio.undefinedNel suo viaggio introspettivo, Sonya Carmona, arrivata in Svizzera seguendo l'amore, prende il cavallo come metafora dell'intuizione, di un istinto al quale dobbiamo restare fedeli se vogliamo soddisfare i desideri dell'anima; oppure la foresta di notte, allegoria delle ombre che ci portiamo dentro, spaventose e che scacciamo ma dalle quali possiamo imparare delle cose.undefinedSandra Romano ha intervistato Sonya Carmona a Zurigo e la chiacchierata è partita dal luogo mitico che ha ispirato tutta questa storia: il deserto. undefined
- “La libertà è una conquista preziosa”, spiega il pastore riformato Angelo Cassano nella sua meditazione biblica. Ma tale libertà è un dono prezioso che arriva da Dio attraverso Gesù Cristo, secondo il passo biblico dell'apostolo Paolo che aggiunge un invito: “Non vi lasciate porre di nuovo sotto il giogo della schiavitù”. Proteggere questo dono di Cristo – aggiunge il pastore – è la chiamata che ci è rivolta.- 500 anni fa nasceva il movimento anabattista, nell'ambito dei processi di riforma della Chiesa avviati nel 1517 in Germania ad opera di Martin Lutero. Gli anabattisti furono perseguitati tanto dai cattolici quanto dai riformatori protestanti (in particolare nella Zurigo del riformatore Ulrich Zwingli), a causa della loro pratica del battesimo degli adulti. La pena che veniva loro comminata consisteva, per tragica ironia, nell'annegamento. Il pastore riformato Paolo de Petris, specialista di questa materia storica, ci aiuta a comprendere gli snodi che portarono alla nascita di questo movimento, i cui eredi oggi sono principalmente i mennoniti (presenti negli Stati Uniti) e gli hutteriti. - Il mensile “Voce Evangelica”, della Conferenza delle Chiese evangeliche di lingua italiana in Svizzera, presenta, nel suo numero di febbraio, un dossier a partire dalla “Settimana mondiale dell'armonia interreligiosa”, occasione per parlare della Casa delle religioni di Berna, iniziativa di dialogo e convivenza, che ha appena celebrato i suoi primi 10 anni di vita.
Letzi e Tramdepot, due complessi abitativi in due zone diversi di Zurigo, entrambi con affitti a prezzi moderati. Il risultato? Migliaia di pretendenti per poche centinaia di appartamenti e allora la città ha deciso di estrarre a sorte anche solo chi potrà sottoporre la candidatura.
Inizio alle 8 (e non più alle 7.30), tre pomeriggi liberi a settimana e l'orario dei compiti dopo-scuola quantificato nell'orario scolastico. Sono alcune delle richieste che il parlamento cantonale dei giovani ha avanzato al consiglio comunale di Zurigo. Il perché? Dormire più a lungo è più in linea con il ritmo biologico degli adolescenti e permetterebbe loro di gestire meglio il loro tempo libero.
- Che cosa ne sarebbe della fede cristiana senza l'amore? La meditazione biblica di Angelo Cassano, pastore riformato a Locarno, prende le mosse da un passo dell'apostolo Paolo, in cui si afferma che la fede sarebbe sterile, arida, se non accompagnata da amore e che quest'ultimo non avrà mai fine. Ma la parola amore è insidiosa. Che cosa significa concretamente? Non rischia di essere un generico sentimento? Per il pastore Cassano l'amore di Dio di cui parla l'apostolo non tramonta mai, perché è Dio stesso che entra nel flusso della storia umana per condividerne la sofferenza e offrire speranza.- “500+50” è lo slogan che racconta un doppio anniversario che verrà celebrato con varie iniziative nel corso del 2025. Cinquant'anni fa la Chiesa evangelica riformata nel Ticino (CERT) veniva riconosciuta come ente di diritto pubblico. E 500 anni fa nascevano le prime chiese riformate, in Sassonia e a Zurigo. Parliamo di questi anniversari con il pastore Stefano D'Archino, presidente della Chiesa riformata ticinese.
La voce di Oliviero Toscani conservata nelle Teche RSI ci aiuta a percorrere la carriera professionale unica e irripetibile di questo protagonista della cultura e della comunicazione degli ultimi sessant'anni.Dalla fotografia al cinema, dalla pubblicità alla moda, Toscani ha lasciato un segno indelebile, controverso ma efficace di denuncia, utilizzando l'immagine e rappresentando la realtà. I suoi scatti non sono mai stati banali. Semplici forse ma in grado di fare pensare: una nascita, un uomo nudo, una donna nera intenta ad allattare un neonato bianco, sono alcuni esempi di una lista lunghissima di immagini iconiche. Laser non dimentica il lungo rapporto di Toscani con la Svizzera. Dai quattro anni passati a Zurigo alla Scuola di Arte grafica, che per sua stessa ammissione ha fatto la differenza in un mondo – quello della fotografia – dove altrimenti si imparava il mestiere solo praticandolo, fino alle esposizioni a Chiasso, alla partecipazione ai festival cinematografici a Locarno e Bellinzona, alle innumerevoli presenze sui canali radio e TV della RSI.In fondo la vecchiaia non è altro che il castigo di essere ancora viviundefined
L'analisi dei giocatori stranieri arrivati in Serie A in ottica fantacalcistica prosegue con Cheick Condé, nuovo giocatore del Venezia, arrivato dallo Zurigo. Lo presentano Simone Indovino e Tommaso Murdocca. Potrero, dove tutto ha inizio. Un podcast sul calcio italiano e internazionale.Su Mola powered by Como TV (https://tv.comofootball.com) nel 2025 potrete seguire in diretta ed in esclusiva le partite della Copa Libertadores, Copa Sudamericana, Recopa, Liga Profesional Argentina, Copa de la Liga Profesional Argentina, Brasileirao, Eredivisie, HNL croata, Super League greca e Coppa di Grecia.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/potrero--5761582/support.
Sono passati più di 2 anni dall'Artist Award vinto dai Mnevis agli Swiss Music Awards. È un riconoscimento che premia l'eccellenza del lavoro musicale di questo quartetto sparso oggi tra Lucerna, Baden e Zurigo e che, simbolicamente, ha dato il via a un nuovo periodo di ricerca sfociato nel terzo album “Lightning Sulfur Calm” (2024 Red Brick Records).Il songwriting di Mnevis matura come i pomodori al sole, e con esso i loro paesaggi cinematografici e quel gusto riconoscibile per le atmosfere musicali delicate e raffinate. undefined“Lightning sulfur calm” è il nuovo prodotto di un laboratorio pop in cui i confini di genere vengono costantemente valicati, esplorati e ridisegnati, ma dove si trova sempre un fil rouge: ritmiche incalzanti, cura del dettaglio e un mood sognante e calmo alimentato dalla voce di Mario Hänni che fluttua sopra tutto.Nell'universo inconfondibilmente diverso di Mnevis, c'è sempre una narrazione cosmica: le stelle, le galassie e lo spazio sono ricorrenti in questo magma sonoro in costante movimento. È da lì, che parte l'intervista di Sandra Romano con il bassista David Hänniundefined
A Zurigo si sono tenuti oggi i sorteggi dei gironi di qualificazione ai Mondiali del 2026. L'Italia di Spalletti dovrà battere la Germania nei quarti di finale di Nations League per essere inserita nel non impossibile Gruppo A con Slovacchia, Irlanda del Nord e Lussemburgo, altrimenti capiterà nel Gruppo I dove è presente lo spauracchio Haaland con la sua Norvegia. Ne parlano Tommaso Murdocca e Simone Indovino.Potrero, dove tutto ha inizio. Un podcast sul calcio italiano e internazionale. Su Mola powered by Como TV (https://tv.comofootball.com) nel 2024 potrete seguire in diretta ed in esclusiva le partite della Copa Libertadores, Copa Sudamericana, Recopa, Liga Profesional Argentina, Copa de la Liga Profesional Argentina, Brasileirao, Eredivisie, Super League greca e Coppa di Grecia.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/potrero--5761582/support.
A trent'anni dalla morte del poeta, traduttore e critico letterario Franco Fortini, la Rete Due ricorda la parentesi svizzera di questo protagonista della scena letteraria italiana del dopoguerra.Il periodo vissuto in Ticino, a Zurigo, nella Svizzera interna e a ridosso della frontiera della Confederazione con la Repubblica Partigiana dell'Ossola, segnano in modo importante la vita e la produzione letteraria e critica, oltre che il pensiero politico di Franco Fortini. Il suo spirito libero, la sua impostazione radicale di sinistra, laica e sociale, si sviluppano proprio nel confronto con gli esuli italiani a Zurigo, con la frequentazione della famiglia del pastore valdese per i riformati italofoni Alberto Fuhrmann, che ospitava musicisti, artisti, imprenditori visionari (tra cui Adriano Olivetti, che gli offrirà un impiego nella sua fabbrica di Ivrea nel dopoguerra), letterati della vita culturale zurighese. Inizia a collaborare con il periodico italiano di Zurigo “L'avvenire dei lavoratori” dove si dedica alla saggistica – l'archivio del giornale conserva ancora gli scritti su Benedetto Croce e Giovanni Gentile - primo passo di una esperienza che lo accompagnerà per tutta la vita. Franco Fortini conserverà sempre una impronta della vita trascorsa lontano dall'Italia. Lui nato a Firenze, figlio di un affermato avvocato ebreo (il suo cognome è Lattes, userà lo pseudonimo Fortini a partire dal 1941), conoscerà nell'edificio “Francesco Soave” di Bellinzona, trasformato in campo di internamento, la severità delle condizioni di vita dei profughi e la difficoltà nell'adattarsi a realtà diverse da quelle che conosceva.
Poco più di un puntino su un foglio di carta, eppure questo segno sta facendo parecchio discutere, perché in nome dell'inclusione delle persone non-binarie, introduce una modifica dell'alfabeto. Un dibattito pubblico che a Zurigo-città domenica prossima sfocerà in una votazione popolare, una chiamata alle urne che a quanto pare rappresenta una “Weltpremiere”, mai nessuno fino ad ora aveva chiamato la popolazione ad esprimersi sull'uso dell'asterisco. A farlo a Zurigo un'iniziativa targata UDC, che chiede di annullare l'obbligo dell'uso dell'asterisco introdotto dal municipio della città nel 2022. In altri termini, si chiede un dietro-front perché si ritiene che l'uso dell'asterisco abbia reso troppo difficile la comprensione dei testi pubblicati dall'amministrazione comunale. Una visione sostenuta anche da PLR e Centro. Sull'altro fronte invece la sinistra e i Verdi liberali, convinti che l'asterisco non abbia dato finora fastidio a nessuno e che al tempo stesso abbia facilitato l'inclusione delle persone non-binarie e di altri orientamenti minoritari. Uno scontro che va in ogni caso al di là del semplice asterisco e che torna ad aprire il dibattito su tutto ciò che ruota attorno alla fluidità di genere.Ne parleremo con:· Monica Sanesi Muri, granconsigliera del Canton Zurigo dei Verdi liberali· Donato Scognamiglio, granconsigliere del Canton Zurigo del Partito Evangelico· Alessio Petralli, linguista e direttore della Fondazione Möbius · Gianluca Olgiati, corrispondente RSI a ZurigoModem su Rete Uno alle 8.30, in replica su Rete Due alle 18.30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSI e RSIPlay.
Niente da fare a Bellinzona per la mozione dell'UDC Tiziano Galeazzi denominata “Un'eventuale autogestione cantonale ma con regole chiare!” con il punto esclamativo. Seguendo il parere del Governo ticinese, il Gran Consiglio ha bocciato l'idea di cantonalizzare la ricerca di una soluzione spaziotemporale per chi vuole incontri aggregativi autogestiti a Lugano. Ma tre anni e mezzo dopo la demolizione dell'ex Macello, rimane un dibattito di fondo su quale autogestione a Sud delle Alpi. E rimane il confronto con il resto della Svizzera dove negli anni il dialogo ha portato a delle soluzioni, dalla Rote Fabrik di Zurigo all'Usine di Ginevra. Ne discutiamo a Modem con: · SABRINA ALDI - granconsigliera Lega · TESSA PRATI - granconsigliera PS · TAZIO PESSI – membro dell'assemblea SOA/Il Molino da Ginevra: · TOBIA SCHNEBLI - membro Gruppo Svizzera senza Esercito e attivista della prima ora
Si chiama “Adrift” il primo vero album di Arthur Hnatek, rinomato maestro della batteria jazz diventato sperimentatore elettronico, già Premio Svizzero di Musica e osannato da personaggi come Tom Ravenscroft e Gilles Peterson di BBC6.Dopo una lunga serie di singoli, EP e collaborazioni entusiasmanti inaugurata nel 2020, il musicista ginevrino di stanza a Zurigo aggiunge un nuovo tassello al suo puzzle evolutivo. Spingendosi oltre i confini delle convenzioni, Hnatek ridefinisce il concetto di musica elettronica contemporanea mescolando improvvisazioni percussive acustiche e cultura club, in un processo di semplificazione ritmica che è semplice solo all'apparenza.undefinedNel suo primo LP distribuito da Mouthwatering Records e disponibile anche in vinile, Arthur alterna ambienti dancefloor a paesaggi sonori onirici, passando dalla Breakbeat e dall'IDM. Il titolo “Adrift” dice tutto: andare alla deriva, in balia della corrente, senza un porto dove attraccare.undefinedLa nostra chiacchierata è partita proprio da lì, da quell'idea che, alla fine, c'è una componente dell'arte creativa che non potrai mai controllare.undefined
In queste settimane al Kunsthaus di Zurigo si può visitare la più importante retrospettiva in Svizzera dedicata a Marina Abramović: un'esposizione che rimette in scena grazie a giovani performer reclutati per l'occasione dal museo alcune storiche performance dell'artista serba, come la celebre “Imponderabilia” del 1977 e che vi raccontiamo nell'intervista alla curatrice, Miriam Varadinis. Ma oggi non è più possibile riproporre le performance storiche nella loro forma originale, per ragioni di sicurezza e di “politicamente corretto”. Curatori e artisti scendono quindi a compromessi necessari. Ma qual è il senso di proporre una performance art che per definizione esplora i limiti in una forma addomesticata? E quale futuro ha la performance art in un mondo digitalizzato e sempre più smaterializzato? Ne parleremo con un ospite, Luigi Mojo, docente di tecniche performative all'Accademia Albertina di Belle arti di Torino e co-promotore di un festival internazionale di performance art.
Bruna Dominici, art director di IT'S dialoga con Alia Bengana architetta, insegnante e giornalista.Laureata presso l'École Nationale Supérieure d'Architecture di Paris-Belleville, ha ottenuto il Certificate in Advanced Studies presso l'ETH di Zurigo, specializzandosi in materiali rigenerativi.Sviluppa progetti in Francia e all'estero attraverso un approccio bioclimatico e manifestando un interesse particolare per la terra cruda, i materiali naturali e il riutilizzo. Qui ci illustra come da questi possa essere rielaborato il concetto di sostenibilità in architettura
- La pastora valdese Sophie Langeneck, che esercita il suo ministero nella Chiesa metodista di Milano, propone un ciclo di meditazioni intorno alla Festa della Riforma protestante, incentrato sul tema della giustizia di Dio. I passi biblici scelti dalla pastora, tratti dalla lettera ai Romani, furono al centro della conversione di Martin Lutero, che avviò il processo di riforma della chiesa dopo una profonda e sofferta rilettura del testo biblico.- Tutti gli anni la Solidarietà Protestante Svizzera (SPS) organizza la “Colletta della Riforma”, per sostenere progetti di Chiese riformate svizzere in difficoltà. Si tratta di un'istituzione con alle spalle una lunga tradizione di sostegno delle realtà “In diaspora”. A partire dal 1842 nacquero diverse “Hilfsvereine”, cioè associazioni riformate di mutuo soccorso, in vari centri, come Basilea-città, Sciaffusa, Zurigo, Berna. Andreas Hess, membro del Comitato di direzione della SPS, racconta questa storia di solidarietà protestante, nata per sostenere quelle realtà di minoranza che spesso non godevano di alcun riconoscimento ufficiale da parte del cantone in cui si trovavano.
Coira rimette al centro dell'attenzione il consumo di crack in Svizzera, consumo in continuo aumento. La città grigionese è teatro da alcuni anni di un'inquietante scena aperta e si dice ora pronta a sperimentare la distribuzione controllata di questa o altre sostanze a base di cocaina. Un po' come già avviene per l'eroina, da oltre 30 anni, in 22 centri di distribuzione in Svizzera. La misura non fa l'unanimità. La Commissione federale per le dipendenze la appoggia, il Canton Ginevra la respinge, la città di Zurigo vi si approccia con cautela. Perché, affermano gli esperti, eroina e cocaina non sono la stessa cosa e c'è chi nega che le dipendenze dalle due sostanze possano essere gestite con programmi equivalenti. Ne discutiamo con: Emilia Gianola, criminologa, assistente all'Università di Losanna, studiosa della realtà del crack in SvizzeraKarin Valenzano Rossi, municipale a Lugano, responsabile del Dicastero sicurezza e spazi pubbliciDaniele Zullino, psichiatra, professore all'Università di Ginevra, esperto di dipendenzeIntervista registrata a Patrik Degiacomi, municipale di Coira, responsabile del Dicastero istruzione, società e cultura, incaricato del dossierModem su Rete Uno alle 8.30, in replica su Rete Due alle 18.30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSI e RSIPlay.
Trecentododicesima puntata della trasmissione “Generazioni Mobili” di Radio 24, il primo “passaporto radiofonico valido per l’espatrio”.In questa puntata:- Federico Fabiani, fondatore di “Scambi Europei”, ci elenca le ultimissime e concrete opportunità di studio, stage e lavoro in Europa e nell’UE;- Simone Nava, 49enne System Administrator di stanza in Svizzera, nei pressi di Zurigo, ci spiega come approdare nella Confederazione Elvetica per lavorare nel settore IT. O, più in generale, quali sono i settori professionali più attrattivi nel Paese per profili qualificati - ospite in onda Riccardo Santoni, software engineer al lavoro negli Stati Uniti;- Alessio Romeo, Digital Innovator e HR Startup Inventor, ci porta a scoprire i trend lavorativi e le migliori offerte di impiego in Europa e nel mondo;- nella rubrica “Expats Social Club” prosegue la serie di pillole informative, dedicate a consigli pratici e di orientamento su studio-tirocinio-lavoro all’estero. Oggi con l’agenzia Erasmus Indire vi spieghiamo come approfittare delle opportunità offerte dal più importante programma di mobilità UE già prima dell’università.CONNETTITI CON "GENERAZIONI MOBILI""Studiate/lavorate/siete imprenditori all'estero? Siete junior o senior? Avete una storia da raccontare e consigli preziosi da dare per cogliere opportunità oltreconfine, sfruttando le occasioni di mobilità internazionale? Scrivete a: generazionimobili@radio24.itOppure, avete domande da porre su come studiare/fare stage/lavorare/avviare start-up all'estero? Inviatele a: generazionimobili@radio24.itInfine, avete un sito/blog all'estero, nel quale fornite consigli pratici su come trasferirsi nel vostro attuale Paese di residenza? O avete scritto un libro su questo tema? Segnalateci tutto, sempre a: generazionimobili@radio24.it
Luca Salza"Il disertore"Francesco MisianoEdizioni Cronopiowww.cronopio.itChe cosa significa politicamente e filosoficamente un rifiuto?Nel discorso che pronuncia alla Camera dei Deputati il 12 luglio 1920, Francesco Misiano deve cercare di evitare l'autorizzazione a procedere richiesta dal procuratore del Re: è stato disertore della Grande Guerra. Quando la guerra finisce, seppure ancora latitante, il Partito Socialista lo candida alle legislative ed è il primo degli eletti a Napoli. Misiano rivendica l'entrata in Parlamento perché la sinistra vuole riorganizzarsi, dopo la carneficina della guerra mondiale, con un programma decisamente antimilitarista.Oggi sconosciuto, ieri considerato da Lenin uno dei capi della classe operaia italiana, nel suo discorso Misiano traccia la sua linea di vita: non la vita esemplare di un rivoluzionario, ma una vita fra le tante di militanti senza più un nome. Protagonista della rivolta contro la guerra, disertore a Zurigo, sulle barricate a Berlino durante la rivoluzione spartachista. Francesco Misiano (Ardore, 1884-Mosca, 1936) fu tra i fondatori del Partito Comunista d'Italia. Sindacalista, rivoluzionario, nemico pubblico numero uno per i fascisti, quando la reazione inizia a vincere si rifugia in Russia, dove sarà protagonista dell'organizzazione e della produzione del nuovo, dirompente, cinema sovietico. A cura e con una prefazione di Luca SalzaLuca Salza insegna letteratura italiana e storia delle idee all'Università di Lille. Dirige, con Pierandrea Amato, la rivista K.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Il 15 ottobre del 1909 Albert Einstein diventa professore all'Università di Zurigo! Scopri di più e scarica ora l'app di Podcastory! Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Il ritorno al goal di Vlahovic e Lautaro fa sorridere Juve e Inter: entrambe vincono in trasferta a Genova e a Udine e affiancano il Milan in cima alla classifica. Ne parliamo con Sandro Sabatini e Stefano Colantuono. Nel pomeriggio di Serie A, Roma e Lazio vincono. Per la Lazio una vittoria convincente contro il Torino ormai ex capolista. Per i giallorossi invece una vittoria sofferta contro un buonissimo Venezia. Convochiamo Massimo Caputi. Arriva la notizia che non avremmo mai voluto risentire: la Wada decide di riaprire il caso Doping su Jannik Sinner. Il tennista italiano si dice deluso e come nella prima sentenza, collaborerà per chiudere al più presto il caso. Convochiamo Paolo Bertolucci. Quello che è andato in scena a Zurigo è stato un capolavoro ciclistico. Un qualcosa di mai visto in tempi attuali, che riporta indietro a Merckx e a Coppi. Tadej Pogacar è campione del mondo 2024 e noi non possiamo che essere testimoni di tutto questo. Sentiamo Pier Augusto Stagi. Nonostante un week end deludente, Bagnaia recupera 3 punti su Martin nella lotta mondiale. Vittoria dello spagnolo nel gran premio di Indonesia e terzo posto per l'italiano. Convochiamo Paolo Ianieri. E' riniziato il campionato italiano di Basket, dopo la vittoria in supercoppa di Milano. Ne parliamo con Umberto Gandini.
Per comprendere come si arriva nel 1524 all'unione delle Tre Leghe (Lega Caddea, delle Dieci Giurisdizioni e Lega Grigia), bisogna fare un passo ancora più indietro nel tempo e quindi parlare di nobiltà. Una sineddoche è ben rappresentata dalla famiglia De Sacco, che per tre secoli dominò la Mesolcina. In questa edizione diamo uno sguardo su quel periodo, cercando di capire quale fosse il ruolo dei De Sacco, o Von Sax che dir si voglia. Una vicenda conclusasi in modo poco glorioso per il casato, con la vendita della valle nel 1480 a Gian Giacomo Trivulzio, ma che ha portato a costruire una fisionomia duratura in termini di costruzione comunitaria.Nostro ospite è Paolo Ostinelli, direttore del Centro di dialettologia ed etnografia del Canton Ticino, professore di storia medievale all'Università di Zurigo e docente all'Università della Svizzera italiana.
Walter Nardon"Poche cerimonie"Buone ragioni per leggere e scriverePendragon www.pendragon.itChe ne è della scrittura nell'epoca in cui la macchina ha imparato a generarla autonomamente sostituendosi all'essere umano? L'importanza del gesto con cui si scrive non può più essere data per scontata, come è avvenuto nella Galassia Guntenberg, o intesa in modo incerto, come è invece successo a partire dal Duemila, quando grazie alla realtà digitale il primato della scrittura è stato messo in discussione. Cosa dire a uno studente che prende in mano un libro? Quali sono oggi le ragioni per cui leggere e scrivere? Forse sono quelle che impieghiamo allestendo ogni giorno con il linguaggio giochi diversi nei quali le macchine possono e non possono entrare, a seconda di ciò che decidiamo di costruire, o di raccontare, mettendo insieme una parola dopo l'altra. Alternando racconto personale e riflessione sui nodi centrali della letteratura, in questo saggio narrativo Walter Nardon affronta una questione urgente e inesauribile. Fra gli insegnamenti di Nabokov e la soluzione di Proust, le motivazioni dell'attività letteraria nel secondo Novecento e le novità del presente, il libro cerca una rotta praticabile.Walter Nardon è nato a Zurigo nel 1970 e lavora a Trento. Narratore e saggista, ha pubblicato i saggi La parte e l'intero (Edizioni Università di Trento, 2007) e L'illusione e l'evidenza (Mimesis, 2016), il romanzo Sibber (Effigie, 2014), le raccolte di racconti Il ritardo (QuiEdit, 2009), Erin e gli altri (Pendragon 2021). Sempre per Pendragon nel 2024 è uscito il saggio narrativo Poche cerimonie. Buone ragioni per leggere e scrivere. Ha conseguito un dottorato di ricerca in Letterature comparate. Insegna in un liceo e scrive su «Doppiozero», «Nazione Indiana», «Zibaldoni». Coordina la sezione SIR-Scuola del Seminario internazionale sul romanzo presso l'Università di Trento.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
The guest on this episode of rootbound is Sophia Mahoney-Rohrl aka Gentle Millennial Friend. First, Steve is in Switzerland talking about clouds. Then, Sophia shares a big, fire-loving, mysterious tree. Steve shares about killer nuts and the tree they belong to. Finally, Steve discovers a tree in an unexpected place. Show Notes!Trees bend the laws of physicsEpicormic GrowthTrees of MysteryAlbino RedwoodsEnsatina salamandersBertholletia excelsaBrazil nut harvesting proves a win-win for forest and community livelihoodMeet the Agouti: the master behind Brazil nutsGiant Sequoia at Bleicherweg & Todistrasse in Zürich, Zurigo, SwitzerlandGentle Millennial Friend on InstagramSupport rootbound
I droni stanno cambiando il modo di fare la guerra un po' dappertutto: in Ucraina, in Israele, in Myanmar, in Etiopia, in Nagorno Karabakh. Con Mauro Gilli, ricercatore in Tecnologia militare e Sicurezza internazionale al Center for Security Studies ETH di Zurigo. I consigli di Mauro Gilli – Un recente report sui droni curato da Elio Calcagno e Alessandro Marrone dell'Istituto Affari Internazionali – “Predator: The Secret Origins of the Drone Revolution” di Richard Whittle – I profili social di Michael Kofman e di Rob Lee, esperti militari di Ucraina che stanno per pubblicare un nuovo studio sui droni I droni sul Post – Come si abbatte un drone iraniano – I droni militari hanno cambiato il corso della guerra anche in Etiopia – Le armi usate dall'Iran per attaccare Israele Sono aperte le iscrizioni alle “10 lezioni sui podcast” del Post, dieci incontri online per chi vuole capire meglio come funzionano i podcast, dall'idea alla pubblicazione. Le lezioni saranno due volte a settimana, in diretta, insieme a chi li pensa, chi li scrive, chi li registra. Ci saranno sia autori del Post (da Stefano Nazzi a Francesco Costa) sia ospiti esterni. Ci si può iscrivere fino al 27 maggio. Trovi altre informazioni a questo link o scrivendo a scuola@ilpost.it Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Avete presente quegli avvisi che compaiono la prima volta che visitate un sito? Quelli onnipresenti, che parlano di cookie e di dati personali e che impediscono di vedere il sito finché non si decide se cliccare su “Accetta” o “Rifiuta” o su qualche altra opzione incomprensibile? Una ricerca svolta presso il Politecnico di Zurigo indica che cliccare su “Rifiuta “per proteggere i propri dati è praticamente inutile, perché il 65% dei siti ignora completamente questo rifiuto e si prende lo stesso i dati personali degli utenti. Questa puntata è dedicata alla strana storia dei cookie, i biscottini virtuali inventati dagli informatici, che stanno per compiere trent'anni e che molti utenti considerano con sospetto. Una volta tanto, secondo questa ricerca, il sospetto è fondato.
Marco Daffra"Un mare di porti lontani"Un mare di porti lontani – Omaggio di verità a chi tende le braccia ai naufraghi del Mediterraneo è il potente film del regista fiorentino Marco Daffra che “smentisce i luoghi comuni sulle navi umanitarie” (Avvenire). Il film presenta le testimonianze di capitani, marinai, medici, infermieri, macchinisti, interpreti e mediatori culturali, nonché quelle del dr. Pietro Bartolo, “il medico di Lampedusa” che visitò 350mila sbarcati in 30 anni, e di Padre Bernardo Gianni, Abate di San Miniato a Monte. Presentato in anteprima a Firenze, alla presenza di Marco Tarquinio, già direttore di Avvenire, da Monsignor Gian Carlo Perego, Arcivescovo di Ferrara e presidente della Fondazione Migrantes, e da Valentina Brinis, portavoce Open Arms, il film inizia adesso il suo tour internazionale toccando città come a Roma, Vienna, Zurigo, Ginevra, Parigi, Bruxelles; ed anche a Bogotà, Città del Messico, Guadalajara e Tijuana, centro nevralgico della emigrazione sudamericana, ossia in città di paesi dove il tema delle migrazioni è molto sentito. A Firenze il film tornerà il 22 aprile, sempre allo Spazio Alfieri, alle ore 19. Le altre date già in programma sono il 18 aprile alle 21 al Cinema Santo Spirito di Ferrara, il 2 maggio alle 21 al CRC dell'Antella (Fi) e il 4 maggio alle 21 a Greve in Chianti. Nel 2023 Marco Daffra e la sua cinepresa hanno navigato da Carrara a Siracusa per più di mille chilometri sulla nave Open Arms. Daffra è poi volato in ricognizione di naufraghi con Pilotes Volontaires. Il regista ha infine intervistato tanti protagonisti a Lampedusa, centro nevralgico degli sbarchi di migranti, come testimonia il monumento “Porta di Lampedusa – Porta d'Europa”. Tra le interviste, spiccano quelle del dottor Pietro Bartolo, “il medico di Lampedusa” e eurodeputato, e quella di Padre Bernardo Gianni, Abate di San Miniato a Monte.Dice Bartolo, che visitò 350mila sbarcati a Lampedusa: “Si parla ancora di “emergenza sbarchi” quando invece da decenni c'è un fenomeno strutturale. Hanno criminalizzato i migranti. Dicono: sono alieni, vengono a rubare il lavoro, c'è l'invasione, portano malattie. Hanno propagato “un'informazione tossica” che diffonde pregiudizio e rancore. Dicono questo perché non hanno mai visto negli occhi il terrore di queste persone. Allora bisogna fare una contro narrazione, raccontare la verità.” “San Bernardo di Chiaravalle – osserva Padre Bernardo Gianni nel film - diceva che la misura dell'amore è non avere misura. E così sento di poter dire su un altro versante analogo all'amore, la misura del salvare è non aver misura. Qualsiasi legge, disciplina, regolamento che intenda contenere questo impeto del cuore che fa grandi le persone che si dedicano al salvataggio di vite altrui (….) è davvero un attentato alla dignità.” L'azione umanitaria è ora ostacolata da leggi e ingiunzioni perentorie che impongono alle navi umanitarie “porti lontani” anche oltre mille chilometri e molti giorni di navigazione - ulteriori giorni in mare che gli scampati, già stremati e in cattive condizioni sanitarie e psicologiche, devono subire, spesso nel maltempo. La “politica dei porti lontani” è aggravata dalla proibizione di soccorsi plurimi, da processi, multe, blocchi delle navi in porto, e da sanzioni draconiane e spesso illegittime contro gli equipaggi delle navi umanitarie. Questa politica ha sottratto al soccorso più di 300 giornate-nave nel solo 2023. Quante vite avrebbero potuto essere salvate, se invece le navi umanitarie fossero rimaste operative a Sud dell'Italia, là dove sono più necessarie? Come ha scritto Avvenire “il film smentisce i luoghi comuni sulle navi umanitarie”, accusate di favorire l'immigrazione clandestina e di complicità con i passatori marittimi, spesso con argomentazioni che in tribunale si rivelano inconsistenti, come nel caso delle navi Ocean Viking, Sea Watch 5, Humanity 1, e come nel clamoroso maxiprocesso alla nave umanitaria Juventa, nel quale la stessa accusa ha richiesto l'assoluzione, dopo 8 anni di udienze, 3 milioni di euro di spese, il sequestro e la rovina della nave, e la perdita di più di 2000 giornate-nave di soccorso. In effetti, le navi umanitarie hanno sbarcato ultimamente meno del 10% dei superstiti, mentre la grande maggioranza degli sbarchi si deve ai meritevoli soccorsi di Guardia Costiera, Guardia di finanza, Marina militare e navi commerciali, nonché a imbarcazioni autonome. In 30 anni le morti di migranti accertate in Mediterraneo sono 50mila, ma in realtà sono ben di più perché è testimoniato che molte imbarcazioni, con migliaia di migranti, sono partite ma mai arrivate. Per fortuna, però, molte più vite sono state salvate, un grande miracolo che continua a ripetersi ogni giorno grazie anche ai volontari che “tendono le mani ai naufraghi del Mediterraneo”, persone che il documentario di Marco Daffra ci permette di conoscere e di ascoltare, dando così voce ad una verità che dovrebbe essere gridata ma che, purtroppo, viene travisata. IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Oggi, nella puntata del podcast del Corriere del Ticino, andremo a parlare di una nostra eccellenza, Dalila Zambelli. Una giovane cuoca che continua a vincere gare e medaglie al pari di un'atleta. Nel 2021, la giovane locarnese—di appena 23 anni— è balzata agli onori della cronaca per essere «la migliore apprendista cuoca della Svizzera». La sua ultima prestazione, però, l'ha fornita alle Olimpiadi internazionali della cucina che si sono svolte in Germania, a Stoccarda. Più di mille professionisti di 55 nazioni si sono sfidati ai fornelli e le cinque squadre svizzere hanno conquistato due posti sul podio (la selezione nazionale al secondo posto, quella di Lucerna terza tra le squadre regionali) più un ambitissimo oro, quello della squadra dei cuochi dell'esercito (categoria Community Catering). La nostra interlocutrice sta andando al lavoro, al ristorante Roof Garden di Zurigo, ma può permettersi un paio di minuti per rispondere a qualche domanda. Sorridente e soddisfatta del risultato ci parla, con quel sorriso smagliante che la contraddistingue e occhi castani che riflettono una gioia e una passione che riversa in cucina. L'intervista è stata pubblicata sul sito internet all'indirizzo cdtlink.ch/cuoca-mondiale.
La prima storia per questa puntata 506 è più adatta ad Halloween che a Pasqua, e ci porta nei mari del Sudafrica, dove le orche Port e Starboard hanno ideato una tecnica di caccia particolare contro gli squali, che sta letteralmente modificando l'equilibrio ecologico dell'area. Trovate più informazioni qui e qui, oltre a un video un po' crudo qui (un bel po' crudo, non dite che non eravate stati avvisati).Valeria intervista Enea Maffei, post-doc dell'ETH di Zurigo, che era già stato nostro ospite (qui) per introdurci al mondo dei virus dei batteri, i batteriofagi. Questa volta Enea ci parla di Paride, che è un batteriofago, e dei batteri dormienti. Enea ci spiega i risultati della loro ricerca, recentemente pubblicata su Nature Communications, in cui questo batteriofago è in grado di dare la sveglia ai batteri e renderli più sensibili all'azione di alcuni antibiotici.Andrea infine si ricorda di essere vecchio e trova consolazione in un articolo che mostra come sia peggiorataaaah la musica negli ultimi decenni: in realtà è un interessante spunto per capire come non sia solo l'evoluzione del gusto, ma anche della tecnologia a influenzare l'evoluzione delle caratteristiche delle canzoni che hanno più successo. Comunque nella top 500 dei migliori album della storia stilata da Rolling Stones, vincono a mani basse gli anni Settanta, seguiti dai Novanta...Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/scientificast--1762253/support.
I disturbi cerebrali, tra i quali figurano patologie quali ictus, demenze, psicosi, parkinson, epilessia, depressione, disturbi del sonno, colpiscono oltre il 50% della popolazione e sono all'origine di grandi sofferenze e di un aumento dei costi per l'intera comunità. Per promuovere la salute del cervello e prevenire i disturbi cerebrali, è stato recentemente varato il Piano svizzero per la salute cerebrale 2023-33, fra le prime iniziative a livello mondiale, presieduto dal neurologo Claudio Bassetti. Nato e cresciuto a Bellinzona, dopo gli studi in medicina all'Università di Basilea, il Professor Bassetti si è specializzato in neurologia nelle Università di Berna e di Losanna e negli Stati Uniti. Dal 2000 è stato vice direttore e direttore ad Interim della clinica neurologica dell'ospedale universitario di Zurigo, prima di trasferirsi in Ticino nel 2009 per dirigere il Neurocentro della Svizzera italiana. Nel 2012 è stato chiamato quale direttore e professore ordinario di neurologia all'Università di Berna. Un curriculum lunghissimo nel mondo della medicina svizzera e internazionale, attualmente presiede la Fondazione neuroscienze Ticino da lui fondata nel 2012 e il Piano svizzero per la salute cerebrale, fra le prime iniziative a livello mondiale. Brigitte Schwarz lo ha incontrato, anche in veste di nuovo membro del Consiglio di Amministrazione dell'Ente ospedaliero cantonale, nella nuova sede dell'Istituto di ricerca di biomedicina di Bellinzona di cui è membro del Consiglio di Fondazione.
Oggi, nel podcast del Corriere del Ticino, sentiremo il racconto di un'esperienza incredibile unita a molti suggerimenti per risparmiare… direttamente da una delle città più care al mondo: Zurigo. Oppure no? A sentire il racconto di un giovane locarnese, qualche dubbio sorge spontaneo. Il suo nome è Adarsh (pronunciato «Adars», ndr) Sitapati. Il 32.enne, nato e cresciuto a Locarno appunto, nella vita fa il coach e lavora come libero professionista. Ma a stupire è la sua abitazione. A casa sua — una decina di minuti dal centro della capitale economica della Confederazione — ha una sala da biliardo, un laboratorio fai-da-te superattrezzato, un'area giochi con tanto di calcetto, un terrazzo talmente grande che ci crescono pure gli alberi, un ufficio con una stampante professionale, una sala multiuso con grande cucina e proiettore. Considerando che un monolocale, da queste parti, può arrivare a costare anche 1.200 franchi al mese (uno di quelli non proprio di lusso, eh), quanto dovrà sborsare per tutto questo agio sconfinato? Quattromila franchi al mese? Cinquemila? «Ah, ma no. Figurati» esclama lui, forse premettendo una cifra ben più alta. E invece no. «Questo è il mio castello urbano. E l'affitto mi costa la bellezza di 680 franchi al mese». Seicentottanta franchi al mese? Ma com'è possibile? Il trucco c'è. E si chiama condivisione.Il reportage, completo di video, dati e infografica, è stato pubblicato sul sito internet e potete consultarlo all'indirizzo cdtlink.ch/casa-condivisa.
In questa edizione parliamo del documentario di maggior successo nelle classifiche svizzere ed è al quinto posto tra tutti i film elvetici dello scorso anno. “I Giacometti” uscito nelle sale della Svizzera italiana e tedesca lo scorso mese di ottobre, da marzo invece sarà in romandia.Tra le interpreti del film di Susanna Fanzun, non poteva mancare Nelda Moggi Negrini, a lungo modella di Alberto Giacometti. All'epoca era una giovane cameriera impiegata nell'albergo, bar e ristorante di proprietà della zia. Davvero toccante il suo racconto di come conobbe Giacometti e di come lo abbia eletto a figura paterna.Parleremo poi dello sgabello dei Giacometti. Quello che Giovanni e Alberto utilizzarono per anni nell'atelier per dipingere tele o modellare creta. È stato acquistato dalla fondazione e riportato nel nucleo di Stampa. Lasceremo poi la Bregaglia e ci sposteremo a Poschiavo dove da alcune settimane è visitabile - e lo sarà fino alla fine di ottobre - la mostra temporanea dedicata ad un altro artista bregagliotto: Willi Guggenheim, in arte Varlin, nato a Zurigo nel 1900 e deceduto a Bondo nel 1977.
Continua la serie di contenuti random per non farvi sentire la nostra mancanza. Oggi Gianmarco vi parla di una delle cose che conosce meglio: i lib...no! Questa volta vi parla proprio di Empoli. Un Erasmus particolare in cui vi parla dell'esperienza europea dei toscani nella stagione 2007/2008
Questa settimana gli argomenti sono tutti leggeri. La puntata si apre con Anna che ci parla di una conferenza avvenuta a Dublino la settimana scorsa durante la quale esperit internazionali si sono ritrovati per parlare dello sviluppo del cervello durante tutto l'arco della vita. Un concetto chiave di cui si è parlato è l'idea che servano curve normative per sapere riconoscere con tempismo se la struttura o la funzionalità del cervello sono troppo diverse dalla norma della popolazione o da quel che ci si aspetterebbe data l'età cronologica di una persona. Questa informazione aiuterebbe ad individuare precocemente condizioni degenerative e quindi aiutare nella diagnosi e nel trattamento.Nell'esterna, Valeria intervista Enea Maffei post-doc all'ETH di Zurigo per parlare dei batteriofagi, i virus dei batteri. Come si isolano i fagi? Quali sono i limiti per usarli in terapia? E come possiamo fare per ottenere fagi utili? Per chi fosse interessato a lavorare sui fagi, maggiori informazioni sulla libreria di cui Enea ci racconta la genesi si possono trovare qui.Tornati in studio dopo una bellissima barza (sì, lo sappiamo dovrebbe essere brutta, ma stavolta era bella) Giuliano ci parla di uno studio recentemebte pubblicato sulle cubomeduse (qui la press release). I ricercatori hanno studiato le capacità di apprendimento visuo-spaziale di queste meduse letali dai 24 occhi e hanno dimostrato che sono capaci di imparare, dopo pochi tentativi, ad adattare il proprio movimento per aggirare ostacoli invisibili nel loro ambiente. Il problema è che le meduse non hanno un cervello, ma un sistema nervoso distribuito costituito da poche centinaia di neuroni. La domanda ora è: si può comunque parlare di comportamento intelligente?