Storie, notizie, analisi, per raccontare ogni giorno tutto ciò che accade fuori dai confini italiani. Fatti apparentemente lontani che ci riguardano sempre di più, quotidianamente. Dopo un anno di reportage, Giampaolo Musumeci posa lo zaino, accende il microfono e accoglie reporter, fotografi, anali…
Nella notte seguente all'attentato di Gerusalemme, l'esercito israeliano ha confermato il lancio di un razzo dal territorio di Gaza, intercettato dai sistemi di difesa aerea. La tregua è dunque finita. Il racconto di Giampaolo Musumeci da Gerusalemme.
Sono tre gli israeliani rimasti uccisi stamattina alla fermata di un autobus a Gerusalemme. Due giovani donne di 16 e 24 anni e un 70enne identificato in seguito come il rabbino Elimelech Waserman. Il racconto di Giampaolo Musumeci dal luogo dell'attentato.
Camminando per Betlemme si respira un'aria nuova. La città è deserta e quest'anno non ci saranno i festeggiamenti che ogni Natale attirano migliaia di turisti. Ne abbiamo parlato con Francesco Bono, rappresentante Paese di Avsi, e con suor Carmela della scuola Effetà “Paolo VI” di Betlemme.
"Sono entrati in casa e hanno cominciato a distruggere tutto. Speravamo che non raggiungessero la nostra porta, la porta del rifugio. Ma alla fine l'hanno fatto". Sono le parole di Irit Lahav che il 7 ottobre, nel kibbutz Nir Oz, ha visto il proprio mondo crollare. Attraverso la sua e altre storie anche oggi, da Gerusalemme, cerchiamo di leggere la trama complessa di questo conflitto.
Nella prima giornata in diretta da Gerusalemme vi raccontiamo della tregua, nelle scorse ore prolungata di due giorni, e dei nuovi accordi sugli ostaggi. Diamo poi voce a Khaled, corridore di "Right to movement", Efraim Inbar, direttore del Jerusalem Institute for Strategic Studies, e a Roy Yellin di B'Tselem, Ong israeliana che si batte per il rispetto dei diritti umani nei Territori occupati.
È cominciata la liberazione degli ostaggi di Hamas: sono stati rilasciati 12 thailandesi e 13 israeliani, 12 dei quali sono del kibbutz Nir Oz. Intanto, è scattato il cessate il fuoco tra Israele e Hamas a Gaza proprio per consentire lo scambio con i detenuti palestinesi. Ne parliamo con Lorenzo Kamel, professore di Storia Contemporanea all’Università di Torino, e con Dan O'Shea, comandante dei Navy SEAL in pensione ed ex coordinatore del gruppo di lavoro sugli ostaggi del Dipartimento di Stato.
Un piano d'azione per consolidare ancora di più la relazione tra Italia e Germania. È quello firmato dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, in occasione del vertice intergovernativo a Berlino. Ne parliamo con Beda Romano, corrispondente del Sole24Ore da Bruxelles.
Olandesi alle urne oggi per una tornata elettorale tra le più incerte di sempre, al termine della quale Mark Rutte, il primo ministro, si dovrà dimettere dopo 13 anni di guida del Paese. Ne parliamo con Sergio Nava, giornalista di Radio24, ora nei Paesi Bassi per le elezioni.
Il possibile accordo tra Hamas e Israele per il rilascio di una parte degli ostaggi sembra più concreto. Anche il primo ministro del Qatar, in una recente intervista, parla di "obiettivo più concreto". Ne parliamo con Cinzia Bianco, analista esperta di Paesi del Golfo, Giuseppe Dentice del Centro Studi Internazionali, e con Michele Groppi, ricercatore al Dipartimento Studi sulla Difesa del King’s College di Londra.
L'ultraliberista di destra Javier Milei è il nuovo presidente eletto dell'Argentina. Con l'86% dei voti scrutinati l'anarcocapitalista ha vinto con il 56% il ballottaggio contro il candidato peronista progressista Sergio Massa (44,04%), in un'elezione storica e cruciale per il Paese. Ne parliamo con Roberto Da Rin, inviato del Sole 24Ore in America Latina, e con Federico Larsen, giornalista freelance a La Plata.
Continua l'esodo di immigrati afghani dal Pakistan. Ora che è passato il termine ultimo del primo novembre, le autorità pakistane sono decise a espellere tutti gli immigrati irregolari.Cosa accade sul campo di battaglia in Ucraina? E la situazione a Gaza? Lo chiediamo a Pietro Batacchi, direttore di Rivista Italiana difesa.
Due soluzioni diverse, quelle pensate da Rishi Sunak e Giorgia Meloni, per trasferire il problema dell'immigrazione al di fuori dei confini nazionali. Ma mentre la soluzione di deportazione dei richiedenti asilo in Ruanda proposta da Sunak ha avuto l'alt della Corte d'appello di Londra, l'accordo che Giorgia Meloni ha siglato con il primo ministro albanese Edi Rama non è stato respinto dall'Unione europea. Ne parliamo con Beda Romano, corrispondente da Bruxelles per il Sole 24Ore, e con Francesca De Vittor, ricercatrice in Diritto internazionale all'Università Cattolica di Milano.
Il presidente statunitense Joe Biden incontrerà oggi l’omologo Xi Jinping a margine dell’Asia Pacific Economic Cooperation summit di San Francisco. Il forum riunisce in California 21 economie che si affacciano sul Pacifico rappresentando il 60% dell’economia mondiale. Ne parliamo con Lorenzo Lamperti, direttore editoriale di China Files, e con Lorenzo Termine, ricercatore del Centro Studi Geopolitica.info e docente di Relazioni Internazionali presso l'Università degli Studi Internazionali.
Xi Jinping è partito da Pechino per incontrare Joe Biden. Sarà un incontro non facile, tra i rappresentanti di due Paesi strutturalmente molto diversi ma che necessitano di collaborare sul piano economico. Ne parliamo con Giulia Sciorati, ricercatrice in Relazioni internazionali alla London School of Economics, e con Gianluca Pastori, docente di Storia delle relazioni politiche tra il Nord America e l'Europa all'università Cattolica.
Il premier Rishi Sunak cambia titolare dell'Interno due giorni prima dell'attesa sentenza della Corte Suprema sul piano di trasferimento dei migranti irregolari in Ruanda. Torna invece David Cameron, che andrà a sostituire Cleverly al ministero degli Esteri. Ne parliamo con Giorgia Scaturro, nostra collaboratrice a Londra.
Mentre a Doha funzionari del Qatar, il capo del Mossad, David Barnea (nella foto a sinistra), e il numero uno della Cia, William Burns (nella foto a destra), trattano per ottenere da Hamas il rilascio degli ostaggi, a Parigi si è tenuta una conferenza per sbloccare gli aiuti umanitari diretti a Gaza. Ne parliamo con Danilo Ceccarelli, nostro collaboratore a Parigi, e con Eleonora Ardemagni, esperta di Medio Oriente e docente alla Cattolica.
Che ne sarà di Gaza dopo il conflitto? Israele ha un piano? Ne parliamo con Peter Lerner, portavoce delle IDF, Eylon Levy, portavoce del governo di Israele, e con Francesco Petronella di Ispi.
Nonostante la conferma dell'appoggio incondizionato a Israele, Joe Biden deve affrontare l'imbarazzante disaccordo con Benjamin Netanyahu sullo stop del conflitto per poter attuare la liberazione degli ostaggi e sull'occupazione di Gaza al termine del conflitto. Ne parliamo con Roberto Menotti, vicedirettore di Aspenia.La Commissione europea riapre il dossier dell'allargamento dell'Unione. L'obiettivo sarebbe quello di isolare Putin a Est. Ne parliamo con Beda Romano del Sole 24Ore.
L'Italia realizzerà in Albania due centri per la gestione dei migranti che potranno gestire un flusso annuale di 36mila persone. Lo ha dichiarato oggi la premier Giorgia Meloni in conferenza stampa con il primo ministro albanese Edi Rama. Ne parliamo con Genthiola Madhi, ricercatrice di Osservatorio Balcani e Caucaso, e con Andrea Spagnolo, professore di Diritto internazionale e umanitario all'Università di Torino.In un'intervista rilasciata all'emittente americana ABC, Benjamin Netanyahu ha prospettato la possibilità che Israele controlli la sicurezza di Gaza per un tempo indefinito dopo il conflitto. Ne parliamo con Nello Del Gatto, nostro collaboratore a Gerusalemme, e con Lorenzo Kamel, professore di Storia Contemporanea all’Università di Torino, autore di "Terra contesa. Israele, Palestina e il peso della storia" (Carocci editore).
Gli Stati Uniti cercano una soluzione al conflitto tra Hamas e Israele. Il segretario di Stato Antony Blinken si è infatti recato in Cisgiordania dove ha incontrato il presidente dell'Autorità Palestinese Mahmoud Abbas o Abu Mazen. Ne parliamo con Roberto Bongiorni, giornalista del Sole 24Ore ora in Cisgiordania.L’ex presidente Donald Trump è arrivato in tribunale a New York per testimoniare al processo in cui è già stata decretata la sua colpevolezza per frode. Ne parliamo con Mario Del Pero, docente di Storia della politica estera americana a SciencePo.
"Le decisioni della resistenza palestinese sono esclusivamente nelle mani dei suoi leader": con il suo discorso, il leader di Hezbollah ha legittimato l'aggressione a Israele ma ha anche voluto circoscrivere il conflitto ed escludere il coinvolgimento di altri soggetti. Ne parliamo con Lorenzo Trombetta, corrispondente Ansa da Beirut.In Consiglio dei ministri la premier Giorgia Meloni ha presentato il piano Mattei per l'Africa. Il commento con Alberto Magnani del Sole 24Ore e Arturo Varvelli, direttore della sede romana dello European Council on Foreign Relations.
La premier Giorgia Meloni è stata tratta in inganno al telefono da un duo di comici russi che si sono spacciati per il presidente dell’Unione Africana. Abbiamo indagato le implicazioni del fatto sulla questione sicurezza con Adriano Soi, già prefetto e responsabile Comunicazione istituzionale del DIS (Dipartimento Informazioni e Sicurezza), e con Anna Zafesova, giornalista, esperta di affari russi.
Le condizioni di vita all'interno della Striscia di Gaza si possono definire come potenzialmente criminogene? Lo abbiamo chiesto a Chrissie Steenkanp, Senior Lecturer alla scuola di Legge e Scienze Sociali della Brookes University di Oxford.
Benjamin Netanyahu non ha dubbi. Pressato dagli Stati Uniti e dalla stessa comunità israeliana per un cessate il fuoco che permetterebbe di mettere in salvo gli ostaggi, il primo ministro afferma che "questo è il tempo della guerra" e che "dopo l'attacco del 7 ottobre è impossibile per le forze israeliane fermarsi". Nonostante - fanno notare le Nazioni Unite - la striscia di Gaza si sia praticamente trasformata in un cimitero per bambini: secondo i rilievi Unicef, dal 7 ottobre, dallo scoppio del conflitto, sarebbero 450 i bambini palestinesi che ogni giorno perdono la vita. Ne parliamo con Nello Del Gatto, nostro collaboratore a Gerusalemme, con Chantal Meloni, docente di Diritto penale internazionale all’Università Statale di Milano, e con Nabil Abu Rudeineh, vice primo ministro dell’Autorità Palestinese, ministro della Comunicazione.
Mentre i tank israeliani percorrono la periferia di Gaza City, ci si interroga se ci sia un piano politico per il dopo. Quali saranno le mosse di Netanyahu? Ne parliamo con Alessandro Marrone, responsabile del programma "Difesa e Sicurezza" di IAI, Sergio Della Pergola, professore Emerito all'Università Ebraica di Gerusalemme, e Andrea Sparro, Humanitarian Unit di We World.
Il Qatar sta rivestendo un ruolo importante nella gestione del conflitto scoppiato tra Hamas e Israele. Ha ospitato il segretario di Stato Anthony Blinken ma anche il ministro degli Esteri iraniano. Ne parliamo con Chiara Pellegrino, arabista e ricercatrice della Fondazione Oasis.
I militanti di Hamas sono dei "liberatori" che combattono per la loro terra e "non dei terroristi". Lo ha detto il presidente turco Erdogan anteponendo la difesa della fede islamica ai rapporti intessuti negli anni con il mondo occidentale. Ne parliamo con Valeria Talbot che dirige il Centro di studi per il Medio Oriente e l'Africa di Ispi.
"L'attacco di Hamas non viene dal nulla. È il frutto dell'occupazione". Queste parole, pronunciate dal segretario dell'Onu Antonio Guterres, hanno provocato l'ira del ministro degli Esteri israeliano Ely Cohen, che è arrivato addirittura a chiederne le dimissioni. La tensione è sempre alta sul fronte israelopalestinese, dove i bombardamenti hanno colpito anche la Cisgiordania. Ne parliamo con Orio Giorgio Stirpe, colonnello e analista, e Nello Del Gatto, nostro collaboratore a Gerusalemme.
La politica può tornare protagonista e inserirsi nella guerra tra Israele e Hamas? E l'allargamento del conflitto a nord con l'ingresso di Hezbollah dal Libano è già in atto? Ne parliamo con Nicola Perugini, docente di Relazioni Internazionali presso l’Università di Edimburgo, e con Ori Givati, responsabile dell’Advocacy per Breaking the Silence.
Ieri in Argentina si è votato per il primo turno delle elezioni presidenziali e per rinnovare parte del Congresso. Il candidato peronista di centrosinistra Sergio Massa del partito Unión por la Patria ha superato i pronostici, ottenendo il 36,6% dei voti. Il favorito, l'economista ultraliberista dell'estrema destra Javier Milei, leader de La Libertad Avanza, ha preso il 29,98% dei voti, accedendo così al ballottaggio, che si terrà il prossimo 19 novembre. Ne parliamo con Federico Larsen, giornalista italo-argentino, collegato da La Plata.Seconda pagina dedicata alla guerra in Medio Oriente con la voce di Najla Shawa, country relations manager for Middle East and North Africa per Oxfam, collegata da Zawaida, nella zona centrale della Striscia di Gaza.Analizziamo poi il ruolo dell'Iran con Eleonora Ardemagni, ricercatrice e analista di Ispi, esperta di Medio Oriente e docente dell’ASERI, all’Università Cattolica del Sacro Cuore.Infine, il punto sulla situazione in Libano con Matthieu Karam, co-direttore della sezione web del quotidiano libanese L’Orient-Le Jour.
Quindici minuti di discorso, il secondo rilasciato dallo Studio Ovale. Ieri sera il presidente Joe Biden si è rivolto agli americani che assistono al dipanarsi di due guerre lontane ma che richiedono un grande dispendio per la nazione. Ne parliamo con Marta Dassù, direttrice di Aspenia.
"Quando si danno delle rose a qualcuno, il loro profumo resta sulla mano". Con questa metafora Xi Jinping parla dell'amicizia che lo lega a Vladimir Putin. Un rapporto diventato ancora più stringente da quando, con la guerra in Ucraina, l'ordine mondiale si è fortemente polarizzato. Ne parliamo con Cecilia Attanasio Ghezzi, sinologa, collabora con Internazionale, e con Eleonora Tafuro Ambrosetti di Ispi.
L'esplosione di ieri all'ospedale di Gaza spariglia le carte in tavola: cambia il viaggio diplomatico di Biden, che oggi ha incontrato il leader israeliano Netanyahu, e getta benzina nelle piazze arabe dove si stanno sollevando forti le proteste contro Israele e i suoi alleati occidentali. Ne parliamo con Roberto Bongiorni del Sole 24Ore, Nello Del Gatto, nostro collaboratore a Gerusalemme, e Pietro Batacchi, direttore di Rivista italiana difesa.
Il presidente Biden si prepara ad andare in Israele. Un viaggio straordinario che cade nelle ore in cui lo stato di Israele si prepara ad invadere la striscia di Gaza. Ne parliamo con Mario Del Pero, docente di Storia della politica estera americana a SciencePo.Nel frattempo, Vladimir Putin atterra a Pechino per il forum sulla Via della seta. Il commento con Antonio Talia, nostro redattore ed esperto di Cina.
Spoglio in corso in Polonia dove ieri si è votato per le elezioni parlamentari. Secondo i risultati degli exit poll diffusi ieri sera e stamattina, Pis di Jaroslaw Kaczynski sta ottenendo il 40%, la Ko di Donald Tusk il 28%, Terza Via il 14%, la Sinistra l'8% e Confederazione 7%.Siamo poi tornati in Israele dove la temuta offensiva via terra a Gaza sembra non arrivare per le pressioni politiche provenienti da più parti, come il pericolo costituito da Hezbollah, le raccomandazioni degli Stai Uniti, le minacce dell'Iran.
Israele ha ordinato l'evacuazione entro ventiquattr'ore di tutti i civili dalla città di Gaza. Stéphane Dujarric, portavoce del segretario generale dell’Onu, ha confermato l'ordine ma ha anche affermato che un'evacuazione di tale portata è "impossibile senza causare conseguenze umanitarie devastanti". Ne parliamo con Maria Luisa Fantappiè di IAI, il colonnello Orio Giorgio Stirpe e Kenneth Katzman, ex agente della CIA, esperto di Medio Oriente.
"Come è stato schiacciato l'Isis, così sarà schiacciata anche Hamas". Con queste parole Banjamin Netanyahu apre la conferenza stampa tenuta oggi a Tel Aviv con il segretario di stato Anthony Blinken. Della posizione degli Stati Uniti e del rischio escalation del conflitto abbiamo parlato con il ministro degli Affari esteri Antonio Tajani e con Abdol Mohammadi, docente di Storia e Politica del Medio Oriente all'Università di Trento.
Mentre continuano i lanci di razzi tra Hamas e Israele, passiamo in rassegna l'eventualità di un coinvolgimento diretto di altri soggetti, primo Hezbollah. Ne parliamo con Nello Del Gatto, giornalista a Gerusalemme, e con Ugo Tramballi, consigliere scientifico di Ispi ed editorialista del Sole 24Ore.
Continuano gli scontri tra Hamas e Israele. Ma chi o cosa è Hamas? Di quali conoscenze tecnologiche dispone e di quali mezzi finanziari? Ne parliamo con Paola Caridi, autrice di “Hamas. Che cos'è e cosa vuole il movimento radicale palestinese” (ed. Feltrinelli), Pietro Batacchi, direttore di Rivista Italiana Difesa, Stefano Mele, avvocato esperto di cybersicurezza, e con Raffaello Pantucci, analista, esperto di terrorismo.
Cinquant'anni dopo la guerra di Yom Kippur, Hamas ripete il copione attaccando a sorpresa Israele. Immediata la reazione dello Stato ebraico contro la Striscia di Gaza. Ne abbiamo parlato con Nello Del Gatto, giornalista freelance a Gerusalemme, Roberto Bongiorni, inviato del Sole 24Ore a Gerusalemme, Lorenzo Kamel, professore all'Università di Torino e autore di "Terra contesa. Israele, Palestina e il peso della storia", Lorenzo Trombetta, corrispondente Ansa da Beirut, Haggai Matar, direttore esecutivo di 972 Magazine, e Efraim Inbar, ex militare israeliano e direttore dell'Istituto di Strategia e Sicurezza di Gerusalemme.
Joe Biden tradisce la promessa fatta sull'immigrazione: "Nessun muro sarà costruito sotto la mia amministrazione". Comunica infatti la costruzione di 20 miglia di muro al confine con il Messico, pressato - a suo dire - dalla necessità di portare a ultimazione l'investimento approvato dal Congresso nel 2019. Ne parliamo con Brian Katulis, fondatore ed editor del think-tank democratico “The Liberal Patriot” e vicepresidente del Middle East Institute.
Nella riunione dei ventisette ambasciatori di stamattina è stato raggiunto l'accordo sul nuovo testo del Regolamento su migrazioni e asilo. Stralciato il capitolo sulle Ong: è questa la soluzione accettata dalla Germania che ha permesso di superare l'impasse incontrata lo scorso luglio. Ne abbiamo parlato con Beda Romano del Sole 24Ore, Flavio di Giacomo di Oim (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni) e con Matteo Garavoglia, giornalista del Centro di giornalismo permanente a Tunisi.