Storie, notizie, analisi, per raccontare ogni giorno tutto ciò che accade fuori dai confini italiani. Fatti apparentemente lontani che ci riguardano sempre di più, quotidianamente. Dopo un anno di reportage, Giampaolo Musumeci posa lo zaino, accende il microfono e accoglie reporter, fotografi, anali…
Entro il 2030 l'Unione europea deve essere pronta ad un attacco russo. Per questo motivo oggi, giovedì 16 ottobre, la Commissione europea e l'Alta Rappresentante per gli Affari esteri e la Sicurezza Kaja Kallas hanno presentato un piano di riarmo articolato in 16 pagine. Una road map che prevede droni, un programma "sentinella" a guardia dei confini, uno Scudo Aereo Europeo e uno Scudo Spaziale di Difesa. Ne parliamo con Beda Romano, corrispondente de Il Sole 24Ore a Bruxelles, e con Isabella Antinozzi, analista del Rusi.La guerra in Ucraina e la tregua appena cominciata a Gaza: ne parliamo con Paolo Magri, presidente del Comitato Scientifico dell'ISPI.
L'Ucraina e la difesa comunitaria sono stati i principali punti all'ordine del giorno del vertice dei ministri della Difesa della Nato a Evere, alla periferia di Bruxelles. Le recenti incursioni di droni russi nei cieli dei Paesi dell'Alleanza atlantica hanno poi spinto a discutere della risposta più appropriata da opporre. Ne parliamo con il generale Pasquale Preziosa, presidente dell'Osservatorio Eurispes sulla sicurezza, e con Alessandro Marrone, responsabile del programma "Difesa, sicurezza e spazio" dell'Istituto Affari Internazionali.Cessati i bombardamenti israeliani, Gaza deve fronteggiare un'altra minaccia: quella della sicurezza e della guerriglia tra Hamas e i gruppi rivali. Ne parliamo con Carlo Biffani, esperto di intelligence, sicurezza e terrorismo.
Dalla salita al potere di Hugo Chávez, e successivamente di Nicolás Maduro, il Venezuela si è progressivamente isolato sul piano internazionale. Oggi, il calo del prezzo del petrolio e la dipartita delle imprese straniere per l'alto tasso di corruzione hanno portato il Paese sull'orlo del baratro. Ma c'è chi progetta una svolta radicale. Ne parliamo con il capitano Javier Nieto Quintero, ex ufficiale della guardia nazionale venezuelana e noto esponente anti madurista.Torniamo poi a Gaza, per capire chi si occuperà di mantenere sicurezza e stabilità in questa delicata fase di transizione. Ne parliamo con l'ambasciatore Stefano Stefanini, senior advisor di ISPI e con Paola Caridi, giornalista, autice di "Il gelso di Gerusalemme" (Feltrinelli).
Gli ostaggi sono tornati a casa e duemila detenuti palestinesi hanno lasciato le carceri israeliane. È una grande vittoria quella di Donald Trump, l'inizio di un percorso che metterà la parola fine a due anni di massacri e devastazione. Eppure al consesso di oggi a Sharm el-Sheikh il tavolo diplomatico è gremito, talmente affollato di attori diversi e dagli interessi divergenti che viene da domandarsi quanto potrà arrivare lontano questo piano di pace. Ne parliamo con l'ambasciatore Pasquale Ferrara, ex direttore politico alla Farnesina, Valentina Furlanetto, inviata di Radio24 a Tel Aviv, e con Ehud Olmert, politico israeliano, già primo ministro di Israele.
Andrà a lei, la leader dell'opposizione venezuelana Maria Corina Machado, il premio Nobel per la pace tanto ambito anche da Donald Trump. Per la sua capacità "di mantenere accesa la fiamma della democrazia in tempi bui, per essere un esempio straordinario di coraggio civile". Ne parliamo con Roberto Da Rin, giornalista de Il sole 24Ore, esperto di America Latina.Torniamo poi in Medio Oriente, per analizzare il peso dei Paesi arabi nel negoziato per la pace e per capire cosa significhi disarmare Hamas e quanto sia fattibile. Lo facciamo con Claudio Bertolotti, direttore di Start Insight, e con Pejman Abdolmohammadi, professore di Storia e Istituzioni del Medio Oriente all'Università di Trento.
Il sollievo è in primis degli ostaggi e della popolazione di Gaza. Ma, a dire il vero, il mondo intero ha provato sollievo stamattina nell'apprendere dell'accordo di cessate il fuoco raggiunto tra Israele e Hamas. Il piano di Trump è stato sottoscritto, anche se alcuni punti rimangono vaghi e restano dei dubbi rispetto al futuro. Ne parliamo con Valentina Furlanetto, nostra inviata a Tel Aviv, con Nicola Pedde, direttore dell'Insitute for Global Studies, Kobi Michael, analista del Misgav Institute for National Security & Zionist Strategy, e con Meron Rapoport, giornalista di +972 Magazine e Local Call.
Ancora un ultimo tentativo. Il primo ministro francese Sébastien Lecornu ha accolto l'invito del presidente Macron a tentare di tenere i negoziati finali con le forze politiche per la stabilità del Paese. Stasera Lecornu riferirà se vi siano prospettive di collaborazione per evitare che l'indebitamento della Francia peggiori. Ne parliamo con Jean-Pierre Darnis, professore di Storia contemporanea alla Luiss Guido Carli e professore all'Università di Nizza.Mentre continuano i negoziati per Gaza, i bombardamenti da parte di Israele non cessano. Ne parliamo con Luca Sangalli, capo missione di Cesvi in Palestina, e con Ilan Pappé, storico israeliano, autore di "La fine di Israele. Il collasso del sionismo e la pace possibile in Palestina" (Fazi editore).
Nel giorno del ricordo e del dolore per le circa 1.200 persone uccise e per gli oltre 250 rapiti portati a Gaza sono state diverse le cerimonie in Israele. Nel frattempo, in Egitto si è concluso il primo round dei negoziati per la pace. Ne parliamo con Valentina Furlanetto, nostra inviata a Tel Aviv, Giuseppe Dentice, Analista Osmed (Osservatorio Mediterraneo) dell’Istituto di Studi Politici S. Pio V, e con Ilan Pappé, storico israeliano, autore di “La fine di Israele. Il collasso del sionismo e la pace possibile in Palestina” (Fazi editore).
Un Donald Trump ottimista continua a distribuire le carte nella difficile partita del piano di pace per Gaza, facendo pressioni sia su Hamas sia su Benjamin Netanyahu. Oggi, a Sharm el-Sheik, cominciano i negoziati per i primi passi verso la fine delle ostilità. Ne parliamo con Michela Mercuri, professoressa di Storia dei Paesi musulmani all'Università di Padova, e con Valentina Furlanetto, inviata di Radio24 a Gerusalemme.Il primo ministro Sébastien Lecornu si dimette. Quale sarà il prossimo passo del presidente Macron? Lo chiediamo a Michele Marchi, professore di Storia contemporanea all'Università di Bologna.
Una petroliera battente bandiera beninese, sospettata di far parte della flotta fantasma russa, è stata trattenuta per diversi giorni nei pressi del parco eolico di Saint-Nazaire, vicino alle acque territoriali francesi. Nel frattempo, le imbarcazioni della Global Sumud Flotilla sono state fermate da Israele quando ancora si trovavano in acque internazionali. Ma quali azioni sono lecite, e quali no, in alto mare? Lo chiediamo ad Antonio Leandro, professore di Diritto internazionale del mare all'Università Aldo Moro di Bari.Rafforzare la difesa e migliorare la capacità di coordinamento tra Paesi sono stati gli imperativi all'ordine del giorno del consiglio europeo straordinario di Copenaghen. Ne abbiamo parlato con Beda Romano, corrispondente del Sole 24Ore a Bruxelles.Un attentato alla sinagoga di Manchester ha obbligato il primo ministro Keir Starmer a lasciare Copenaghen in tutta fretta per fare ritorno a Londra. Ne abbiamo parlato con Marzia Maccaferri, professoressa di Storia e teoria politica alla Queen Mary University of London.
"Aspetteremo tre o quattro giorni. Vedremo. Tutti i Paesi arabi sono d’accordo, i Paesi musulmani sono d’accordo, Israele è d'accordo. Stiamo solo aspettando Hamas". Così ieri il presidente degli Stati Uniti ha passato la palla a Hamas, dopo aver annunciato il piano di pace per Gaza. Intanto Hamas ha già proposto alcune modifiche riguardanti il disarmo, l'esilio della leadership e la necessità di ottenere garanzie per un ritiro completo dell'Idf. Ne parliamo con Giuseppe Dentice, analista Osmed dell’Istituto di Studi Politici S. Pio V.La Sumud Global Flotilla è sempre più vicina a Gaza. Le navi italiane messe a disposizione dal ministro Guido Crosetto non andranno oltre le acque internazionali. Sentiamo Annalisa Corrado, eurodeputata per il Pd a bordo di una delle imbarcazioni della Flotilla.Andiamo poi negli Stati Uniti per analizzare la riunione dei vertici militari voluta da Pete Hegseth. Lo facciamo con Gregory Alegi, professore di Storia e Politica degli USA alla Luiss.
"Tutto si sta risolvendo. Oggi è un giorno storico per la pace": con queste parole Donald Trump ha dato avvio alla conferenza stampa con Benjamin Netanyahu, al termine di un incontro sulla pace in Medio Oriente. Trump ha proposto un piano per la pace articolato in 20 punti che prevede ricostruzioni e sviluppo economico. Ne parliamo con Pejman Abdolmohammadi, docente di Storia e Istituzioni del Medio Oriente all'Università di Trento, e con Ettore Sequi, già ambasciatore, segretario generale dello European Corporate Council on Africa and the Middle East.
Inizierà intorno alle 19 italiane l'incontro tra Benjamin Netanyahu e Donald Trump che potrebbe, a detta del presidente americano, porre fine alla guerra. Quali sono i punti del piano proposto da Donald Trump e cosa accadrà a Gaza? Ne parliamo con Giovanni Borgognone, professore di Storia delle dottrine politiche all’Università di Torino, e con Michela Mercuri, professoressa di Storia dei Paesi musulmani all'Università di Padova.La Moldova ha scelto di stare con l'Europa. Lo ha fatto in cabina elettorale domenica scorsa, esprimendo più del 50% delle preferenze per il Partito d’azione e solidarietà (Pas). Commentiamo con Isac Mihai, giornalista di TVR Moldova.
Mentre la Global Sumud Flotilla avanza, dopo il rifiuto di consegnare il carico per Gaza a Cipro, Benjamin Netanyahu parla all'Assemblea Onu ribadendo la sua determinazione a distruggere Hamas. Ne parliamo con Alessia Melcangi, professoressa di Storia e Istituzioni dell'Africa alla Sapienza, esperta di Medio Oriente, e con Antonio Leandro, professore di Diritto internazionale del mare all’Università Aldo Moro di Bari.I droni in Polonia, Romania, Lettonia. Poi i Mig in prossimità dell'Alaska. Cosa significa questo affollamento nei cieli? Lo chiediamo al generale Pasquale Preziosa, già capo di Stato maggiore dell’Areonautica militare, presidente dell’Osservatorio Eurispes sulla sicurezza.
Parole dure come mai prima quelle della Premier Meloni all'Assemblea Generale dell'Onu nei confronti di Israele. Reazione eccessiva, oltre i limiti. Come è noto, l'Italia si impegnerà a riconoscere la Palestina a condizione del rilascio degli ostaggi ancora detenuti da HamasNel suo intervento, netta anche la considerazione sulla Russia: Mosca ha calpestato l'Onu". Ne parliamo con Alessandro Marrone e Arturo Varvelli.
Alcune imbarcazioni della spedizione umanitaria Global Sumud Flotilla hanno subìto un attacco aereo con mandante ancora ignoto. Il Ministro italiano della Difesa ha annunciato l'invio della fregata Fasan in acque internazionali, a tutela della flotta con rotta verso Gaza. Lo stesso farà la Spagna. Spazio anche alle recenti dichiarazioni del Presidente USA Trump all'Assemblea Generale dell'ONU.
Lunedì notte gli aeroporti di Copenaghen e Oslo sono stati chiusi per circa quattro ore, a causa della presenza di alcuni droni non identificati. Nelle ultime settimane vari droni e jet militari russi hanno violato lo spazio aereo di alcuni paesi dell’Europa dell’Est, causando molte preoccupazioni e convincendo la NATO a rafforzare le proprie difese. Ne parliamo con Pietro Batacchi, direttore della Rivista Analisi Difesa.Nella seconda parte, commentiamo l'80ª Assemblea Generale dell’Onu, segnata dal riconoscimento dello Stato di Palestina, con Gianluca Pastori, docente di Storia delle relazioni politiche tra il Nord America e l'Europa all’Università Cattolica.
Il 18 settembre decine di migliaia di persone sono scese in piazza in Francia durante una giornata di scioperi e manifestazioni, indetta dai sindacati, contro possibili tagli alla spesa pubblica nella prossima legge di bilancio. Gli ultimi dati del ministero dell'Interno francese e della prefettura di Parigi parlano di oltre 500.000 manifestanti che hanno sfilato in tutto il Paese. Ne parliamo con Michele Marchi, professore di Storia contemporanea all'Università di Bologna.
È un legame solido quello che unisce Stati Uniti e Gran Bretagna: lo dicono oggi in conferenza stampa Keir Starmer e Donald Trump, dopo aver siglato un accordo economico per 250 miliardi di sterline. Un legame fatto di collaborazioni economiche proficue, certo, ma che lascia spazio a qualche incomprensione sul piano della politica internazionale. Come quella sul riconoscimento dello Stato di Palestina che vede il presidente americano convintamente contrario. Ne parliamo con Giorgia Scaturro, giornalista e producer, nostra collaboratrice a Londra.L'avanzata israeliana a Gaza continua e proprio pochi giorni dopo l'attacco di Israele a Doha, l'Arabia Saudita sigla un accordo di mutua difesa con il Pakistan. Ne parliamo con Urban Coningham, analista del Rusi (Royal United Services Institute).
Donald Trump è arrivato in Gran Bretagna insieme alla consorte Melania, per la sua seconda visita di Stato nel Paese. Dopo un primo incontro con il re e la regina, il presidente discuterà con Keir Starmer di relazioni economiche e nuova cooperazione nucleare e dei conflitti a Gaza e in Ucraina. Ne parliamo con Giorgia Scaturro, nostra collaboratrice a Londra.A Gaza l'offensiva di terra continua obbligando migliaia di palestinesi all'esodo. Delle ultime mosse sul campo di Israele e della relazione dell'Onu sul perché si sarebbe configurato un vero e proprio genocidio a Gaza parliamo con Michael Milshtein, responsabile del Centro per gli studi palestinesi dell'Università di Tel Aviv, e con Paolo Palchetti, professore docente di Diritto internazionale alla Sorbonne di Parigi.
L’esercito israeliano ha dato il via all’offensiva di terra a Gaza City, in quella che appare come la fase più dura del conflitto iniziato dopo il 7 ottobre 2023. Si calcola che nella Striscia ci siano ancora circa 650mila palestinesi, ad oggi incerti su dove rifugiarsi. Ne parliamo con Francesco Petronella di Ispi, Emmanuele Panero, analista Desk Difesa e Sicurezza del Cesi, Esperanza Santos, coordinatrice delle emergenze di MSF a Gaza, Francesco Sacchi, Capo progetto di EMERGENCY a Gaza, e con Udi Goren, esponente del movimento dei familiari degli ostaggi di Hamas.
Nei mesi scorsi Israele ha bombardato diversi Paesi in Medio Oriente: Libano, Siria, Yemen e, ovviamente, l'Iran. Mai però aveva colpito uno dei Paesi del Golfo, quei Paesi con cui la prima amministrazione Trump aveva avviato un processo diplomatico complesso, volto ad ottenere un riavvicinamento con Israele. L'attacco in Qatar, per Netanyahu necessario per eliminare alcuni esponenti di Hamas, segna dunque uno spartiacque decisivo nella guerra in Medio Oriente? Ne parliamo con Giuseppe Dentice, analista OSMED, e con Antonino Occhiuto, analista di Gulf Stete Analytics.Dopo il caso polacco arriva quello romeno. Questa volta si è trattato di un singolo drone russo entrato nello spazio aereo Nato, per l'appunto in Romania, con un volo di 50 minuti. Vladimir Putin sta quindi deliberatamente e sistematicamente provocando la Nato? Ne parliamo con Vincenzo Camporini, già Capo di Stato Maggiore della Difesa, e con Svetlana Tikhanovskaya, leader dell'opposizione bielorussa.
Si chiama Tyler Robinson e ha 22 anni. Il killer che ha sparato un colpo letale all'influencer di desta Charlie Kirk da un tetto a più di 100 metri di distanza è stato arrestato. Ne parliamo con Marco Valsania, corrispondente del sole 24Ore a New York.Dopo un rilascio di prigionieri, gli Stati Uniti valutano la riapertura dell'ambasciata in Bielorussia proprio mentre si stanno preparando le esercitazioni militari congiunte tra Russia e Bielorussia. Ne parliamo con Eleonora Tafuro di Ispi e Alessandro Marrone, direttore del programma "Difesa, Sicurezza e Spazio" di Iai.
La violenza politica negli Stati Uniti ha raggiunto livelli allarmanti. Charlie Kirk, attivista di destra alleato di Donald Trump e rock star del movimento Maga (Make America Great Again), è stato ucciso con un'arma da fuoco mentre partecipava a un evento alla Utah Valley University. Kirk stava tenendo una presentazione quando è stato colpito al collo da un proiettile. Ne parliamo con Mario Del Pero, professore di Storia internazionale a Sciences Po.L'invasione dello spazio aereo polacco e il ricorso all'articolo 4 del trattato atlantico hanno davvero segnato un punto di non ritorno rispetto al conflitto in Ucraina? Lo chiediamo a Roberto Menotti, vice direttore di Aspenia, e a Elio Calcagno, ricercatore del programma "Difesa" di Iai.
Droni (presunti) russi hanno solcato i cieli della Polonia la scorsa notte. La risposta è stata immediata: la Difesa aerea Nato si è attivata neutralizzando la minaccia. L'episodio però ha acceso una miccia che difficilmente potrà essere spenta. Ne parliamo con Pietro Batacchi, direttore di Rivista Italiana Difesa, e con Fabio Turco di Centrum Report.Dopo l'attacco israeliano in Qatar ci si chiede quale tenuta possano ancora avere i patti di Abramo. Lo chiediamo a Cinzia Bianco, visiting fellow allo European Council on Foreign Relations, esperta di Paesi del Golfo.
I volontari sull'imbarcazione al largo del porto tunisino di Sidi Bou Said hanno parlato di un drone, le autorità tunisine smentiscono. La Global Sumud Flotilla ha subito un'altra battuta d'arresto in Tunisia e stavolta non per il maltempo ma per un incendio a bordo di una delle imbarcazioni le cui cause sono in fase di accertamento. Ne parliamo con Matteo Garavoglia, giornalista freelance a Tunisi.Nel frattempo, Israele ha rivendicato un attacco a Doha sferrato per colpire alcuni esponenti di Hamas proprio mentre erano in corso i colloqui sulla proposta di cessate il fuoco di Trump. Ne parliamo con Alessia Melcangi, professoressa di Storia e Istituzioni dell'Africa alla Sapienza, esperta di Medio Oriente.Dopo la sfiducia dell'Assemblea Nazionale, Bayrou si appresta a lasciare il suo incarico. Quali le prospettive future? Lo chiediamo a Veronica Gennari, giornalista freelance a Parigi.
È il quarto capo di governo in due anni. François Bayrou chiederà oggi la fiducia dell'Assemblea Nazionale, certo del fatto che serviranno mosse coraggiose e dolorose per risollevare il Paese e che avere la fiducia sia dunque essenziale per andare avanti. Intanto, i francesi, sempre più preoccupati per il carovita, si apprestano a paralizzare il Paese con uno sciopero generale il 10 settembre. Ne parliamo con Michele Marchi, professore di Storia contemporanea all' Università di Bologna.800 droni e 13 missili si sono scagliati contro Kiev nella notte tra sabato e domenica. Commentiamo con Davide Maria De Luca, giornalista freelance, collabora con la Radiotelevisione svizzera.Un attentato a una stazione dell'autobus a Gerusalemme ha provocato 6 morti. Ne parliamo con Giuseppe Dentice, analista dell' Osservatorio Mediterraneo (OSMED) dell' Istituto di Studi Politici S. Pio V.
Questa putata nasce da un viaggio con fondazione Avsi in Kenya, per scoprire le sfide, i progetti e le storie che rendono il latte non solo fonte di vita ma anche l’oro bianco del paese.
Migrazione, mutilazione genitale femminile, AIDS. Sono temi attraverso cui cerchiamo di raccontare un paese, la Costa d'Avorio, con l'aiuto di Fondazione Avsi e di una voce particolare, vicina alla gente, quella delle radio locali.
In Burundi la scarsità di acqua ha fatto nascere modi ingegnosi di purificarla e convogliarla verso i villaggi, per uso personale e agricolo. Li scopriamo insieme a Giampaolo Musumeci e Fondazione Avsi.
Con la Fondazione Avsi, partiamo alla volta del Burundi per scoprire alcuni innovativi progetti di produzione di energia elettrica. Dove non è scontato poter illuminare la propria dimora durante la notte, scopriamo un progetto che ha permesso di superare la tradizionale illuminazione con le candele.
L’Africa è un continente dalle mille sfaccettature, che possiede il 30% delle risorse minerarie mondiali e il 60% delle terre coltivabili inutilizzate a livello globale e nel quale vi sono aree, quali la subsahariana, in costante crescita, demografica, urbanistica, infrastrutturale e del potere d’acquisto. Questa puntata nasce da un forum organizzato da Il Sole 24Ore sul tema e fornisce una cassetta degli attrezzi per guardare all'Africa con occhi diversi, più sensibili alla modernità africana e alle opportunità che il continente offre.
Il cardinale Pizzaballa, assieme al patriarca Teofilo, entra a Gaza all'indomani del bombardamento israeliano all'unica chiesa cattolica della Striscia. Intanto, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu chiama Papa Leone XIV. Ne parliamo con Carlo Marroni, Vaticanista de Il Sole 24Ore.Una settimana dopo la storica visita a Londra del presidente francese Emmanuel Macron, nella capitale britannica arriva il Cancelliere tedesco, Friedrich Merz, per firmare il Trattato di Kensington, il più importante patto di cooperazione in materia di sicurezza tra Gran Bretagna e Germania dalla fine della Seconda Guerra mondiale. Ne parliamo con Michele Marchi, professore di Storia contemporanea all'Università di Bologna.L'impatto del Big Beautiful Bill in Europa e l'autonomia spaziale italiana. Con Emilio Cozzi, giornalista, esperto di spazio.
"Abbiamo dato priorità agli interessi del popolo siriano rispetto al caos e alla distruzione", ha dichiarato il presidente Al Sharaa in un discorso televisivo. Questa la premessa dell'annuncio del conferimento della responsabilità della sicurezza nella città meridionale di Sweida alle fazioni locali e agli sceicchi drusi. Ne abbiamo parlato con Daniele Raineri, giornalista, inviato del Post a Damasco, e con Francesco Petronella, giornalista ISPI esperto di Medio Oriente. Nel frattempo negli Stati Uniti cresce lo scandalo dei file Epstein all'interno dello stesso partito repubblicano. Ne parliamo con Marco Valsania, corrispondente del Sole 24Ore da New York.
Israele ha attaccato la Siria, bombardando il Palazzo presidenziale di Damasco, affermando di sostenere la minoranza religiosa drusa. Ne parliamo con Alessia Melcangi, professoressa all’Università La Sapienza di Roma, insegna Storia contemporanea del Nord Africa e del Medio Oriente. La guerra ibrida della Russia: colpite infrastrutture in Europa. Ce ne parla da Londra Giorgia Scaturro, giornalista e voce di Radio24.
Il presidente Trump ha annunciato di applicare dazi al 100 per cento contro la Russia, se non si raggiunge la pace in Ucraina entro 50 giorni. Le minacce del presidente statunitense, però, non sembrano preoccupare Mosca. Ne parliamo con Antonella Scott, giornalista del Sole 24Ore, esperta di Russia.Il partito ultra-ortodosso “Ebraismo della Torah Unito” ha annunciato l'uscita dalla coalizione di governo israeliana a causa di una lunga disputa sulla mancata esenzione degli studenti religiosi dal servizio militare. Ne parliamo con Roberto Bongiorni, inviato del Sole 24Ore.Almeno 18 membri delle forze di sicurezza siriane, a maggioranza drusa, sono stati uccisi dopo che le forze governative e le tribù beduine si sono scontrate con le milizie druse nell’ultima escalation degli scontri settari nella provincia di Sweida. Ne parliamo con Lorenzo Trombetta, analista di Limes.
I leader di Francia e Regno Unito hanno firmato un accordo che garantisce ai due paesi di poter coordinare i loro deterrenti nucleari, pur restando pienamente autonomi. Inoltre, Starmer e Macron, hanno concordato un progetto pilota, che permetterà di rimpatriare in Francia alcuni migranti che attraversano illegalmente il Canale della Manica. Ne parliamo con Arturo Varvelli, direttore della sede romana dell’European Council on Foreign Relations, e Tiziana Prezzo, corrispondente Sky TG24 da Londra, autrice del libro “Il regno fragile”, People.Nel frattempo, continuano gli attacchi dei coloni nei territori palestinesi. Ne parliamo con Roberto Bongiorni, inviato del Sole 24Ore in Israele.
Al via a Roma alla Conferenza per la Ripresa dell'Ucraina. Ne parliamo con Emanuele Bussa, giornalista freelance, collabora con Radio24, Corriere della Sera, Il Post e Atlante delle Guerre, e con Carolina De Stefano, docente di Storia e politica russa alla Luiss Guido Carli.
La delegazione UE con il Ministro dell'Interno italiano, Matteo Piantedosi, viene respinta a Bengasi. Ne parliamo con Luca Gambardella, giornalista del Foglio.Mentre la Russia lancia un vastissimo attacco aereo contro l'Ucraina, sganciando più di 700 droni e 13 missili, Donald Trump minaccia il Cremlino con nuove sanzioni. Ne parliamo con Piero Meda, direttore paese WeWorld Ucraina, e con Marco Magnani, professore di International Economics alla LUISS Guido Carli, ha scritto “Il grande scollamento. Timori e speranze dopo gli eccessi della globalizzazione”, Bocconi University Press.