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Molto prima dell'assalto del 7 ottobre 2023, i leader di Hamas avevano pianificato un'ondata molto più aggressiva di attacchi terroristici contro Israele che prevedevano anche l'abbattimento di due grattacieli di Tel Aviv, proprio come accaduto a New York l'11 settembre.
Oggi parleremo di un tema che ha colpito tutto il mondo, cambiando per sempre la storia del 21esimo secolo: l'11 settembre 2001..Support the project on Tipeee or Patreon and receive transcriptions of each episode, complete with translations of the most challenging words:https://en.tipeee.com/italian-stories-with-davide/news/207733.https://www.patreon.com/posts/111924323/.Donation - Paypal:https://www.paypal.com/donate/?hosted_button_id=HJF6KQ4BY27Y2.Hope you enjoy and...Ci vediamo presto!Music by Davide Emanuelli--------Source:https://www.rivistailmulino.it/a/11-9-2001-quando-tutto-cambi-in-italia.https://www.wired.it/attualita/politica/2019/09/11/11-settembre-storie/.https://www.agi.it/estero/news/2021-09-11/11-settembre-crifasi-italoamericani-torri-gemelle-13830910/.https://www.7colli.it/tra-le-vittime-dell11-settembre-cerano-anche-218-italiani-ecco-la-storia-di-chi-le-ha-scoperte-44585/
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· Afghanistan: dal maggiore produttore di eroina, a quello di anfetamine. · 11 settembre, la data maledetta, i 50 anni dal colpo di stato in Cile ai 12 dall'attentato delle Torri Gemelle. · Marocco: lotta contro il tempo per cercare i sopravvissuti, tre giorni di lutto nazionale. · Il presidente del calcio spagnolo si dimette dopo lo scandalo del bacio. · La giunta del Gabon ritiene che servano due anni per arrivare alle elezioni. · La Cina valuta di vietare indumenti che “feriscono i sentimenti” della nazione. Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli Se vuoi sostenere l'informazione indipendente www.radiobullets.com/sostienici
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Puntata 450 di Border NIghts - La Notte ai confinik, in onda ogni martedì alle 22 su Web Radio Network. Ospiti della puntata Andrea Tosatto autore de "Torna libero in tre mosse" che ci svelerà i meccanismi dell'inganno per poi poter tornare liberi. Un po' lo stesso concetto affrontato anche da Marco Fincati, partendo da presupposti diversi e affrontando il tema della coerenza. Con la partecipazione di Paolo Franceschetti (magia e divino, con la partecipazione di Elisabetta Giuliani), Germana Accorsi.Se ti piace Border Nights sostienici su https://it.tipeee.com/bordernightsDonazione singola Paypal: www.paypal.me/bordernightsTelegram: https://t.me/BorderNightsOfficialQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/654467/advertisement
Il capolavoro di Shyamalan è anche uno dei film che meglio hanno saputo tematizzare la paura e lo smarrimento dell'America e del mondo nel post 11 settembre. Uscito nel 2004, "The Village" entra da subito nell'immaginario collettivo, anche grazie ad uno dei colpi di scena più sconvolgenti del decennio.
L'imminente apocalisse aliena, la perdita della fede, la realtà da decifrare leggendo e interpretando i suoi segni: con Signs (2002), Shyamalan spinge le sue ossessioni ancora un po' più in là e firma un altro tassello fondamentale della sua filmografia.
L'11 settembre del 2001 negli Stati Uniti d'America furono dirottati quattro voli civili. Due di questi furono fatti schiantare da terroristi di Al Qaeda sulle torri del World Trade Center di New York. I due grattacieli crollarono. 2.974 furono le vittime, 19 i terroristi morti, 24 gli uomini dispersi. Più di 90 paesi nel mondo persero loro cittadini l'11 settembre del 2001. Il mondo assistette incredulo a una delle più assurde e sconvolgenti tragedie che l'uomo potesse mettere in atto.Sono stati circa 300 i cani da ricerca che hanno lavorato a Ground Zero. Hanno lavorato senza sosta tra le macerie per giorni interi, senza risparmiarsi. Tanti hanno sacrificato la propria vita. In questo podcast un omaggio ad alcuni dei cani che hanno avuto ruoli decisivi nel portare in salvo centinaia di vite. Per non dimenticarli.Interpretato da Mario Cagol.https://storiainpodcast.focus.it - Canale Personaggi.------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- YouTube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura
David Grieco"Miracolo a New York"La nave di Teseohttps://www.lanavediteseo.eu/L'11 settembre 2001 non era un giorno qualsiasi per morire. Gli amici e i parenti di tutti coloro che sono morti quella mattina sono destinati a non dimenticarli mai perché non hanno nemmenouna tomba su cui piangere o pregare. Il dottor Matthew Mason, protagonista di Miracolo a New York, non fa eccezione. Quel giorno ha perso sotto le macerie sua moglie Jodie, la madre del suo piccolo Charlie, e sebbene egli viva da tempo con un'altra donna che ha cresciuto suo figlio, Matthew trascorre le sue notti insonni a costruire con il Lego una folle, improbabile riproduzione delle Torri Gemelle. Una di quelle notti, Matthew viene chiamato al Pronto Soccorso dell'ospedale dove lavora. Si ritrova davanti a una donna che ha tentato il suicidio proprio lì. Matthew la riconosce. Jodie. Sua moglie. Non può che essere lei.Ma nessuno lo deve sapere. Da quel momento in poi, la vita di Matthew deraglia completamente. Ma quando perderà tutto, proprio tutto, il dottor Mason farà una scoperta sconvolgente che gli permetterà di rinascere.Giornalista, scrittore e regista, David Grieco ha scritto il romanzo Il comunista che mangiava i bambini (1994) – dal quale ha tratto un film intitolato Evilenko, interpretato da Malcolm McDowell – e numerosi libri di non fiction, l'ultimo dei quali è La macchinazione (2015), sulla morte di Pier Paolo Pasolini, e di questo ha diretto il film omonimo. È autore di numerose sceneggiature per il cinema, fra le quali quella di Caruso Pascoski di padre polacco con Francesco Nuti. Ha vinto svariati premi, tra i quali quello come miglior regista – unico italiano nella storia del premio – al festival americano di Tiburon e il prestigioso premio Adriana Prolo alla carriera conferito all'Associazione Museo Nazionale del Cinema.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Le condizioni di Sehaj Singh, figlia di una giovane coppia indiana residente a Trissino, era parse fin da subito gravissime. Era stata ricoverata in elicottero all'ospedale Borgo Trento di Verona ma il tentativo disperato dei medici veronesi di strapparla alla morte è stato inutile. L'auto guidata dalla madre si era schiantata contro un platano.
L'11 settembre 2001 la storia cambiò. Oggi gli Stati Uniti celebrano questa triste ricorrenza che una serie di celebrazioni nei luoghi colpiti dagli attentati.
Nel fine settimana gli Stati Uniti hanno ucciso in Afghanistan il leader di Al Qaeda, Ayman Al Zawahri, 71 anni. Su di lui c'era un taglia da 25 milioni di dollari offerta dal Dipartimento di Stato americano.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.filmgarantiti.it/it/articoli.php?id=191IL CORAGGIO DELLA VERITA' SULL'ISLAM"Voi meritate ricordi migliori dell'11 settembre e dell'attentato alla maratona di Boston": avrebbe detto Ayaan Hirsi Ali agli studenti della Brandeis University di Boston nel ricevere la laurea honoris causa, a pochi giorni dallo svolgimento dell'edizione 2014 della competizione. Nel 2013, come si ricorderà, due bombe sono esplose in prossimità del traguardo della maratona uccidendo diverse persone e ferendone più di 100.Ayaan Hirsi Ali è la donna somala, musulmana, che nel 2004 ha osato scrivere il testo di un cortometraggio intitolato Submission, realizzato dal regista olandese Theo Van Gogh, in cui si racconta la storia di cinque donne islamiche vittime di abusi e maltrattamenti inflitti nel nome di Allah e nel rispetto della legge coranica. Fu un'offesa intollerabile per gli integralisti islamici. Due mesi dopo l'uscita di Submission Theo Van Gogh pagava il suo ardire con la vita: un immigrato marocchino gli tese un agguato per strada, in pieno giorno, ad Amsterdam, lo uccise con quattro colpi di pistola, lo sgozzò e gli affondò nel corpo un coltello con infilata nella lama una lettera di cinque pagine destinata ad Ayaan e contenente una fatwa, una sentenza islamica che la condannava a morte.L'edizione 2014 della maratona di Boston si è svolta il 21 aprile senza incidenti. Ma Ayaan Hirsi Ali non ha mai pronunciato il suo discorso alla Brandeis University perchè, su pressione di docenti e studenti indignati per la sua "islamofobia", le autorità accademiche hanno deciso di non conferirle il titolo. «Noi occidentali – si riprometteva di dire agli studenti Hirsi Ali a proposito delle rivendicazioni delle donne nei paesi islamici – dobbiamo offrire la giusta dose di aiuto (...) dobbiamo ritornare alle nostre radici diventando ancora una volta il faro del libero pensiero e della libertà del Ventunesimo secolo. Davanti a un'ingiustizia dobbiamo reagire, non soltanto con la condanna, ma con azioni concrete. Uno dei posti migliori per farlo è nei nostri istituti di istruzione superiore. Dobbiamo rendere le nostre università dei templi non dell'ortodossia dogmatica, ma del vero pensiero critico, dove tutte le idee sono le benvenute e dove il dibattito civile è incoraggiato. Sono abituata a essere fischiata nelle università per cui sono grata dell'opportunità di potervi parlare oggi. Non mi aspetto che tutti voi siate d'accordo con me, ma apprezzo tantissimo la vostra apertura all'ascolto. Sono qui davanti a voi come qualcuno che sta combattendo per i diritti delle donne e delle ragazze in tutto il mondo. E sono davanti a voi come qualcuno che non è spaventato di fare domande scomode sul ruolo della religione in questa battaglia. La connessione tra la violenza, soprattutto la violenza contro le donne, e l'islam è troppo chiara per essere ignorata. Non aiutiamo gli studenti, le università, gli atei e i credenti quando chiudiamo gli occhi davanti a questa connessione, quando cerchiamo scuse anziché riflettere. Per questo domando: il concetto di guerra santa è compatibile con il nostro ideale di tolleranza religiosa? È blasfemia – punibile con la morte – mettere in discussione l'applicazione alla nostra era di certe dottrine risalenti al Settimo secolo? Sia il cristianesimo sia l'ebraismo hanno avuto le loro riforme. È arrivato il tempo anche per una riforma dell'islam. Queste argomentazioni sono inammissibili? Di certo non dovrebbero esserlo in un'università che è stata fondata dopo lo scandalo dell'Olocausto in un tempo in cui molte università americane ancora imponevano restrizioni agli studenti ebrei. Il motto della Brandeis University è "La verità, anche quella più inaccessibile". È anche il mio motto».Nel 2004 tutto il mondo occidentale è insorto contro l'uccisione di Theo Van Gogh e la condanna a morte di Ayaan. A lei che, immigrata nel 1992 in Olanda, all'epoca era cittadina olandese e deputato per il Partito Socialdemocratico fu data una scorta e il conforto di innumerevoli manifestazioni di solidarietà. Submission fu proiettato in tutto il mondo occidentale. Ma due anni dopo, nel 2006, il ministero dell'Immigrazione olandese, con il pretesto di dati errati contenuti nella sua richiesta di cittadinanza presentata nel 1997, decise di considerare nullo l'atto di naturalizzazione di Ayaan Hirsi Ali. Le furono concesse sei settimane per presentare ricorso. Contemporaneamente un giudice emetteva una sentenza favorevole ai suoi vicini di casa che ne avevano sollecitato lo sfratto sostenendo di subire violazioni della loro privacy a causa delle misure di sicurezza adottate per proteggerla e di temere che la sua presenza mettesse a rischio la loro incolumità. La sentenza le ingiungeva di lasciare entro quattro mesi l'abitazione-rifugio messa a sua disposizione dallo stato per difenderla. Così Hirsi Ali decise di accettare un'offerta di lavoro dell'American Enterprise Institute di Washington e si trasferì negli Stati Uniti.Quanto è successo alla Brandeis University, con l'aggravante da parte delle autorità accademiche di aver tentato di presentare la rinuncia all'onorificenza come una decisione concordata con Hirsi Ali, il che non è vero, è un segno dei tempi: e questa volta il mondo occidentale non si è levato in difesa di Ayaan, e dei propri ideali.I due splendidi libri autobiografici scritti da Ayaan Hirsi Ali sono stati pubblicati in Italia da Rizzoli: Infedele, nel 2007, e Nomade, nel 2010. In essi Ayaan racconta la propria vita, dall'infanzia in Somalia – segnata dall'evento straziante dell'infibulazione impostale dalla nonna all'insaputa dei suoi genitori e dalle traversie della sua famiglia colpita dalla persecuzione del dittatore Siad Barre contro cui il padre di Ayaan combatteva – alle vicende che l'hanno portata in Arabia Saudita, Etiopia e Kenya, fino matrimonio impostole dal padre, all'atto liberatorio di sottrarsi al destino riservato alle donne come lei e ai successivi anni trascorsi in Europa e negli Stati Uniti: "Sapevo che era possibile una vita diversa – scrive Hirsi Ali in Infedele, ricordando l'inizio della sua nuova vita in Occidente – l'avevo letto sui libri e ora potevo vederla, annusarla nell'aria: il genere d'esistenza che avevo sempre voluto, con una vera istruzione, un vero lavoro, un vero matrimonio. Volevo diventare una persona, un individuo, con una vita propria".Il prezzo che ha pagato è elevatissimo. Il padre e la sua intera famiglia l'hanno rinnegata e ha perso la fede. Se adesso anche l'Occidente la rinnega, che cosa le resta? Forse il sostegno della comunità cristiana alla quale si appellava nell'introduzione a Nomade? "Ho avuto il piacere di incontrare cristiani il cui concetto di Dio è ben lontano da Allah – si legge nella sua introduzione al libro – questo Dio cristiano moderno è sinonimo di amore: i preti non predicano odio, intolleranza e discordia; questo Dio è misericordioso, non cerca il potere temporale e non è in competizione con la scienza; i suoi seguaci considerano la Bibbia un libro fatto di parabole, non di ordini tassativi a cui attenersi scrupolosamente. Il cristianesimo di amore e tolleranza resta uno dei più potenti antidoti dell'Occidente all'islam di odio e intolleranza".
Dipendra del Nepal (1971-2001). Un principe amato con una personalità dissociata che fa esplodere rancori e vendette all'ombra della dinastia regnante del piccolo ed esotico regno del Nepal. Tutto assurdamente all'alba del terzo millennio. Una storia che sembra inconcepibile e quotidiana, tanto reale quanto incredibile e che condanna una intera famiglia e una dinastia alla sparizione.
Negli ultimi tempi si sente saltuariamente parlare del gioco ILLUMINATI della Steve Jackson Game. Si dice che quello, non sia solo un gioco. Si dice che dietro quelle carte, si nasconda un monito all'umanità. Si dice che la Jackson Game, sappia qualcosa del grande disegno degli Illuminati.Per acquistare il mio ultimo libro, "Al di là del grigio": https://shop.libriproibiti.com/it/from-hell-publishing/al-di-la-del-grigio-le-indagini-sui-veri-x-filesDocumenti citati nel podcasthttps://scholar.google.com/scholar_case?case=15578406156657124091https://repository.law.uic.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=1307&context=jitplCREDITS AUDIO (in sequenza):- Sottofondo in apertura: Migfus20: https://freesound.org/people/Migfus20/sounds/561085/- "XFiles" by Z3r0 Copyright free Music https://www.youtube.com/user/dibbella- Musica in chiusura "Dorian Gray" by Z3r0 Copyright free Music https://www.youtube.com/user/dibbellaWeb: https://www.massimomayde.itEmail: info@massimomayde.itFacebook:--- Salotto del Terrore: www.facebook.com/salottodelterrore--- Massimo Mayde: www.facebook.com/maydemassimoInstagram: @salottodelterrore | @massimo_maydeGruppo Telegram del Salotto del Terrore: https://t.me/salottodelterrorePer contattarmi: info@massimomayde.it
In questa “breve storia dell'autogestione in Ticino” era importante dedicare un momento di riflessione a quello che è stato semplicisticamente definito il “movimento no-global”. Le proteste altermondialiste, il WEF di Davos e il G8 di Genova hanno avuto importanti implicazioni a tutti i livelli sull'esperienza del CSOA il Molino. Difficile capire quando e come inserire questo tema in una cronologia, perché nel bene e nel male la parabola di questo movimento ha influenzato le scelte e le strategie dell'autogestione di un periodo piuttosto lungo. Le ripercussioni della repressione e dello smembramento di questo movimento hanno avuto strascichi e conseguenze che arrivano fino ad oggi. Hanno cambiato il modo con cui era possibile immaginare una lotta politica e generato ricordi, spesso dolorosi, in ognuna di noi.
Puntata 397 di Border Nights, la prima della stagione 2021-2022, in diretta su Web Radio Network e poi in podcast sulle piattaforme digitali. Primo ospite sarà Pietro Ratto (autore del libro 11/9 da Berlino a Kabul) per parlare di 11 settembre e degli intrighi tra Stati Uniti, multinazionali ed interessi economici. Nella seconda parte per la prima volta con noi lo scrittore Franco Del Moro, autore tra le altre opere di "Silenti ed eretici" e realizzatore della rivista Elin Selae. Con lui proveremo a spingerci nell'immediato futuro. Con Paolo Franceschetti analizzeremo ancora il momento che stiamo vivendo mentre Tom Bosco passerà in rassegna i fatti più interessanti dell'ultima settimana. A chiudere la puntata la biblioteca di Barbara Marchand ed i libri di Gerri.
Contenuto extra della docuserie "9/11. Il ricordo di chi lo raccontò agli italiani".L'azione internazionale degli Stati Uniti nel periodo successivo all'11 settembre è stata largamente definita dalla decisione dell'Amministrazione di George W. Bush di impegnare l'America in una Guerra Globale al Terrore e in un ambizioso programma di esportazione della democrazia. La rilevanza storica dell'Amministrazione è ravvisabile nel fatto che la politica estera delle amministrazioni successive sia stata infine un tentativo continuo di districarsi da maglie tessute da Bush e il suo entourage nei primi anni 2000. Il ritiro delle truppe USA dall'Afghanistan ordinato dal Presidente Joe Biden segna il passaggio tra l'era della Guerra Globale al Terrore e quella dominata dalla competizione globale con la Cina, ma le conseguenze della politica di Bush continueranno a farsi sentire ancora per anni.Riccardo Alcaro (Coordinatore delle ricerche e Responsabile del programma "Attori globali" dell'Istituto Affari Internazionali).https://storiainpodcast.focus.it - Canale DocuserieA cura di Francesco De Leo. Montaggio di Silvio Farina.------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura
Contenuto extra della docuserie "9/11. Il ricordo di chi lo raccontò agli italiani".L'azione internazionale degli Stati Uniti nel periodo successivo all'11 settembre è stata largamente definita dalla decisione dell'Amministrazione di George W. Bush di impegnare l'America in una Guerra Globale al Terrore e in un ambizioso programma di esportazione della democrazia. La rilevanza storica dell'Amministrazione è ravvisabile nel fatto che la politica estera delle amministrazioni successive sia stata infine un tentativo continuo di districarsi da maglie tessute da Bush e il suo entourage nei primi anni 2000. Il ritiro delle truppe USA dall'Afghanistan ordinato dal Presidente Joe Biden segna il passaggio tra l'era della Guerra Globale al Terrore e quella dominata dalla competizione globale con la Cina, ma le conseguenze della politica di Bush continueranno a farsi sentire ancora per anni.Riccardo Alcaro (Coordinatore delle ricerche e Responsabile del programma "Attori globali" dell'Istituto Affari Internazionali).https://storiainpodcast.focus.it - Canale DocuserieA cura di Francesco De Leo. Montaggio di Silvio Farina.------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura
In questa puntata: l'attacco alle torri visto dai sovranisti di allora e di oggi. Spoiler: non è cambiato molto.
⚽️⚪️⚫️ #almanaccobianconero ⠀15 settembre⠀
VIDEO: Perché i terroristi hanno scelto l'11 settembre? ➜ https://www.youtube.com/watch?v=dJNFYEn8DkMTESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6733NEL 2021 IN AFGHANISTAN L'ISLAM HA VINTO E L'OCCIDENTE HA PERSO di Roberto de MatteiIn un articolo sul Corriere della Sera del 28 agosto 2021, Ernesto Galli della Loggia pone la seguente domanda: "Sono ancora in grado le nostre società di fare la guerra? Di sostenere psicologicamente l'urto terribile di una dimensione per così dire volontaria della morte? Siamo ancora noi capaci di accettare l'eventualità di dare o ricevere consapevolmente la morte, così come da sempre vuol dire "fare la guerra".A questa domanda cruciale il politologo italiano risponde esaminando il peso militare che nelle operazioni contro i talebani hanno assunto i cosiddetti contractor. Utilizzati dagli Stati Uniti in tutti i teatri di operazione (dai Balcani all'Iraq) questi combattenti civili sono assunti da ditte private le quali hanno stipulato appositi contratti con il Pentagono. Essi sono l'espressione di un dato storico di fondo: la fine in Occidente dell'esercito nazionale, sostituito da un vero e proprio outsourcing della guerra affidata ad un esercito di specialisti che in Afghanistan hanno perso la vita in numero maggiore dei soldati della US Army. Ma, osserva Galli della Loggia, "con un'armata di specialisti e di mercenari si possono fare al massimo operazioni di polizia; e anche quelle si finisce inevitabilmente per perderle nella maniera più rovinosa se ci si ostina a farle passare per qualcos'altro" [spesso infatti le azioni di guerra sono chiamate dai media "missioni di pace", proprio per nascondere dietro alle parole la cruda realtà, anche perché non si capisce se i soldati le missioni di pace le facciano con i fiori oppure con i fucili, N.d.BB].Un popolo combatte se è disposto a sacrificare la propria vita per gli ideali in cui crede.Oggi, però, il bene comune sembra coincidere con quello della massima "sicurezza". L'Occidente pretende di combattere una guerra a morti zero, e se ciò non accade la reazione non è controllata, ma ansiosa ed emotiva.L'immagine del presidente degli Stati Uniti di America Joe Biden che piange in diretta tv, osserva Alessandro Sallusti sul quotidiano Libero del 28 agosto, non è un segnale incoraggiante per il mondo occidentale. Il comandante in capo della prima potenza mondiale non può farsi prendere dall'emozione come un qualsiasi anziano pensionato, ma deve essere in grado di mascherare la propria fragilità. Il dato psicologico di questa scena, osserva sullo stesso quotidiano Renato Farina, "non solo corrisponde in pieno alla durezza della catastrofe che stiamo vivendo, ma è pure una profezia per il futuro". Un futuro di lacrime appunto per l'Occidente.Quando Winston Churchill disse di non avere altro da offrire che "sangue, fatica, lacrime e sudore", aggiunse: "Chiedete qual'è la nostra politica? Rispondo che è condurre la guerra per mare, per terra e per cielo, con tutta la forza e lo spirito battagliero che Dio può infonderci".Chi è in grado oggi di affrontare i nemici con tanta determinazione? L'Occidente non ha ancora compreso qual è il nemico esterno che ha di fronte. Come osserva Maurizio Molinari su "La Repubblica" del 29 agosto, la faida jihadista per il controllo di Kabul fra i talebani di Abdul Ghani Baradar e l'Isis del Khorasan contrappone due modelli rivali per l'Afghanistan: "I talebani con la riedizione del loro Emirato islamico puntano a diventare l'esempio più rigido di Stato fondamentalista". L'Isis del Khorasan "persegue invece la creazione di un "Califfato" nei territori di Afghanistan e di ampie regioni limitrofe in Iran, Turkmenistan, Uzbekistan, Kirghistan e Tagikistan, fino a toccare i confini con la Cina di Xi Jinping". Entrambi i progetti "nascono dal pensiero jihadista di Abdullah Azzam, il fondamentalista palestinese assassinato a Peshawar nel 1999 e considerato il mentore di Osama Bin Laden, secondo il quale la ‘guerra agli infedeli' in Afghanistan avrebbe segnato ‘l'inizio della Jihad globale' portando alla sottomissione del mondo intero all'Islam. Ma puntano a realizzarlo in maniera opposta: edificando un Emirato nazionale o creando un Califfato regionale centro-asiatico".Collaborare con i "moderati" talebani, per isolare l'Isis, significherebbe ignorare chi si ha di fronte. L'islamismo contemporaneo, come osservano tutti i suoi studiosi ha il suo nucleo nella dottrina del jihad. Essa, si si esprime nella nuova guerra di religione mondiale che, sotto le vesti dei talebani o quelle dell'Isis, ha nell'Islam radicale il suo partito combattente.Di fronte a questo nemico ideologico la guerra è inevitabile, ma deve essere combattuta senza lacrime, a ciglia asciutte, con la determinazione a vincere. Ma quali sono gli ideali e i valori a cui si richiama la classe dirigente occidentale? È in grado essa di discernere una "guerra giusta", e di condurla con credibilità fino in fondo? Le guerre possono essere occasioni di grandi rinascite o di grandi catastrofi, a seconda degli uomini e delle contingenze storiche. Quale affidamento dare a chi non sa neppure attribuire agli eventi bellici il loro nome?Mentre la seconda guerra mondiale volgeva al termine, Pio XII indicava le linee maestre della ricostruzione nel ritorno delle società e delle nazioni all'ordine stabilito da Dio, cioè "a un vero cristianesimo nello Stato e fra gli Stati" (Allocuzione al Concistoro, 24 dicembre 1945). E all'indomani del conflitto il Papa, individuava le cause profonde della guerra nell'abbandono e nel disprezzo della legge di Dio, che costituisce il solo fondamento della pace interna degli Stati e della pace internazionale (Radiomessaggio al mondo del 24 dicembre 1941). Oggi non solo nessun uomo politico parla questo linguaggio, ma i vertici stessi della Chiesa lo hanno abbandonato e invocano una falsa pace che porta alla disfatta.In guerra non prevale la forza militare, ma quella morale. Se l'attentato dell'11 settembre 2001 fu una dichiarazione di guerra dell'Islam alla nostra civiltà occidentale, la vergognosa fuga da Kabul sancisce, dopo vent'anni, la sconfitta militare, ma soprattutto morale dell'Occidente. Solo uno straordinario aiuto divino può capovolgere le sorti di un conflitto planetario, il cui esito è altrimenti segnato. Per questo è l'ora della lotta e dell'immensa fiducia.Nota di BastaBugie: la storica Angela Pellicciari nell'articolo seguente dal titolo "Quell'11 settembre sotto le mura di Vienna" spiega come l'11 settembre 1683 veniva spezzato l'assedio di Vienna. L'espansionismo islamico ottomano in Europa venne fermato per sempre. Il 12 settembre, papa Innocenzo XI, attribuendo la vittoria all'intercessione della Vergine Maria, istituiva la festa del Santo Nome di Maria. Venne ripristinata da Giovanni Paolo II nel 2002, dopo un altro 11 settembre. L'Occidente cristiano, però, ha perso la sua memoria, mentre l'islam la conserva.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 12 settembre 2021:L'11 settembre del 1683 Vienna è assediata da un immenso esercito turco comandato dal gran visir Kara Mustafà e, ridotta alla fame, è prossima alla resa. I turchi, arrestati per mare a Lepanto nel 1571, hanno continuato via terra la loro avanzata che sembra inarrestabile e, dietro Vienna, intravedono Roma e San Pietro. Tutto è pronto per l'evento cui da mille anni l'islam lavora. Le forze turche sono nettamente superiori a quelle cristiane ma succede l'imprevisto. Fanno la differenza un geniale condottiero polacco, re Jan Sobieski, e il frate cappuccino Marco D'Aviano. Incaricato da Innocenzo XI di formare una Lega Santa contro i turchi, diventato consigliere e confessore dell'imperatore Leopoldo I, Marco riesce a coalizzare gli sforzi di Spagna, Portogallo, Polonia, Firenze, Venezia e Genova.Alla vigilia dello scontro, affidate alla Vergine Maria le sorti di Vienna, il frate cappuccino si rivolge a Dio con questa supplica: "O grande Dio degli eserciti, guardaci prostrati qui ai piedi della tua maestà, per impetrarti il perdono delle nostre colpe. Sappiamo bene di aver meritato che gl'infedeli impugnino le armi per opprimerci, perché le iniquità, che ogni giorno commettiamo contro la tua bontà, hanno giustamente provocato la tua ira [...] Non dimenticare, o Signore, che, se tu permetterai che gl'infedeli prevalgano su di noi, essi bestemmieranno il tuo santo Nome e derideranno la tua potenza, ripetendo mille volte: ‘Dov'è il loro Dio, quel Dio che non ha potuto liberarli dalle nostre mani?' Non permettere, o Signore, che ti si rinfacci di aver permesso la furia dei lupi, proprio quando t'invocavamo nella nostra miserevole angoscia. Vieni a soccorrerci, o gran Dio delle battaglie!".Mentre Vienna è in preghiera, dopo aver celebrato la messa sulla collina di Kahlenberg davanti a tutto l'esercito, rivolto a Sobieski Marco grida: Iohannes vinces (Giovanni vincerai). La vittoria dell'esercito cristiano sull'esercito turco è una disfatta di proporzioni incalcolabili quanto impreviste. Al punto che Maometto IV invierà al suo gran visir una corda di seta verde invitandolo a mettere fine alla sua vita con quella. L'indomani, mentre si dice che i pasticceri viennesi inventino i cornetti, un dolce a forma di mezzaluna, nella chiesa della Madonna di Loreto viene celebrato il solenne Te Deum di ringraziamento e Innocenzo XI, attribuendo la vittoria all'intercessione della Vergine Maria, decide di festeggiare lo scampato pericolo istituendo il 12 settembre la festa del Santo Nome di Maria.Al contrario dell'Occidente cristiano che non sa più chi sia e che, di conseguenza, ha perso la memoria, l'islam la storia la ricorda bene. Dopo trecentodiciotto anni, un 11 settembre, l'11 settembre del 2001, l'islam è in grado di prendere la rivincita e le torri di Manhattan crollano.
GLI SBIELLATIUn podcast di provincia per tentare di guardarci allo specchio, e non piacerci."In realtà le ricorrenze non trasformano nulla, solo ci rammentano la fragilità di cui siamo stati capaci e siamo ancora. Sono vent'anni che il mondo è cambiato d'improvviso, senza tornare mai più uguale a prima."
FAUSTO CAROTENUTO: 11 SETTEMBRE, cosa RESTA?Se ti piace Border Nights sostienilo! https://it.tipeee.com/bordernights
Questa musica La clip in sottofondo è "Sallimleh Alayh" cantata da Fairouz (dall'album "Fairouz World"-etichetta Modissa-Randa Phone-2018 all rights reserved)
Il direttore Luigi Contu ricostruisce l'attacco con i giornalisti che erano sul posto: Alessandra Baldini e Marco Bardazzi
⚽️⚪️⚫️ #almanaccobianconero 11 settembre
Marco Belpoliti"Scarabocchi"Il mio primo festivalhttps://scarabocchifestival.it/dal 17 al 19 settembre 2021Novara, Circolo dei Lettorihttps://www.circololettori.it/I due grandi temi che hanno occupato i nostri pensieri e le nostre immaginazioni in questo anno e mezzo di pandemia: il corpo e la Natura. Il corpo perché i nostri corpi di bambini e di adulti erano esposti al rischio del contagio, della malattia e persino della morte. Poi subito dopo il pensiero è andato alla Natura intorno a noi, alle nostre città inquinate, all'aria che respiravamo, al bisogno di ritrovare un equilibrio con tutto ciò che non è un prodotto dell'uomo e del suo lavoro.La Natura, di cui siamo parte, ha nell'albero un simbolo infantile intramontabile ed eterno. Così dopo l'anno scorso, in cui abbiamo concentrato sul tema del corpo la nostra attenzione nei laboratori del festival, quest'anno ci concentriamo invece su questo tema.La novità dell'anno sarà l'attenzione rivolta alla calligrafia. Oggi nelle scuole non si insegna più a “scrivere bene”, in modo leggibile, a fare della scrittura a mano un elemento che unisce corpo e mente, pensiero e manualità. La calligrafia è molto più che uno strumento di comunicazione, è un esercizio spirituale, un modo per rendere armoniche le nostre attività espressive. Per questo abbiamo invitato un terzetto di calligrafi italiani e stranieri, Luca Barcellona, James Clough e Alessandra Barocco, con cui lavoreremo a recuperare l'altra faccia dello scarabocchio, tema da cui siamo partiti quattro anni fa.Il festival sarà inaugurato da Massimo Recalcati, con una riflessione sulle conseguenze psichiche della pandemia. Mariangela Gualtieri e Chandra Candiani, due delle poetesse tra le più brave e seguite in Italia, ci accompagneranno con i loro versi: un esercizio di respirazione e di riflessione. La poesia rende il mondo più bello.Marco Belpoliticuratore ScarabocchiIL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Sono passati 20 anni da quando tutto il mondo si fermò per assistere, sconvolto, a quello che è considerato l'attacco terroristico più importante della storia. Era l'11 settembre del 2001 quando 19 dirottatori di Al-Qaeda si schiantarono su aerei di linea pieni di passeggeri, per colpire il cuore culturale, finanziario e politico degli Stati Uniti.
Torna Pillole di Motorsport, il podcast di Motorsport.com dedicato ad aneddoti e curiosità del mondo dei motori. Vent'anni fa, l'11 settembre del 2001, il mondo cambiava per sempre. Una ennesima strage sconvolge animi e vite, in una settimana in cui la Formula 1 si sta preparando al Gran Premio d'Italia, a Monza. La Ferrari si presenta spoglia di ogni sponsor e col muso della propria vettura tinto di nero, quasi a voler porre silenzio anche a ciò che la circonda, in segno di rispetto...
Edizione settimanale del 11 settembre 2021 a cura di Tommaso Perrone. In redazione: Elisabetta Scuri e Martina Girola.
Nelle settimane successive all'attentato, una delle immagini che più sconvolge il mondo intero è quella della misteriosa donna dai capelli rossi, aggrappata a una colonna esterna proprio in prossimità dello squarcio provocato da uno degli aerei. Su un blog appare un commento: “Io lo so chi è questa donna. Si chiama Edna Cintron. Era mia moglie”.
Quando è ormai chiaro che torri non reggeranno, il comando dei Vigili del Fuoco dirama l'ordine di evacuare. Ma non tutte le squadre ubbidiscono. Anzi: molti pompieri scelgono di continuare le operazioni di soccorso ai piani alti, a rischio della propria vita. E mettendo in gioco anche il futuro delle proprie famiglie, perché ignorare un ordine vanifica la possibilità di ottenere rimborsi assicurativi da parte dei familiari dei pompieri in caso di morte o invalidità.
Realizzate da Minoru Yamasaki, le torri furono costruite con l'obiettivo di dare corpo allo spirito che anima la società civile americana con la sua ricerca quotidiana del successo e la volontà di realizzare i propri sogni. E proprio per questo vennero scelte come obiettivo dell'attentato da Osama Bin Laden.
Anche Mohamed Atta, il capo dei dirottatori, commette un errore: accende il trasponder per parlare con i passeggeri ma sbaglio si mette in contatto con la torre di controllo, a cui comunica: “Abbiamo preso alcuni aerei”. Incredibilmente l'addetto alla sicurezza di Boston trascrive “Abbiamo dirottato un aereo”, altro errore che limiterà fortemente le possibilità di intervento.
Quella mattina dell'11 settembre 2001 il destino del volo AA11, e della storia mondiale, è stato nelle mani di una persona, ma non è la prima persona cui ci verrebbe di pensare.
C'è un quarto aereo in mano ai terroristi. È il volo AA 77 e a un certo punto vira verso Washington. L'assistente di volo Renee May riesce a comunicare con la madre Nancy e la prega di avvertire immediatamente del dirottamento. L'operatore dell'aeroporto di Washington che parla con i genitori di Renee, erroneamente, crede però che si stia parlando del volo AA11 da poco precipitato a New York, sebbene i genitori insistano che si tratta del volo AA77, e decide di non avvisare i propri superiori. Un altro decisivo errore.
Il Figlio è il podcast nato dalla omonima rubrica settimanale di Annalena Benini su Il Foglio. Storie di genitori e figli, di vita quotidiana. Questo è l'episodio del 3 settembre 2021.
L'11 settembre è stato l'evento di demarcazione fra il vecchio e il nuovo millennio. Come si è arrivati all'11 settembre e cosa rappresenta oggi? TWITCH https://www.twitch.tv/pupazzidalegareTELEGRAM t.me/pupazzi_da_legare_podcastYOUTUBE http://bit.ly/PupazziDiYoutubeINSTAGRAM http://bit.ly/SKI_instagram SITO www.pupazzidalegare.net Sostienici su www.patreon.com/pupazzidalegareI nostri sostenitori: Giulio Coni, Davide Pariciani, Paolo Rendina, Diego Regina, Giulia Capelli, Mara Puleo, Loris Grisotto, Daniele Guerrucci, Diego Terzi, Rossella Ricucci, Lucia Antonini, Alessandro Nguyen, Claudio Sala, Andrea Zucchelli, Francesca e Marco, Sara Pastore
Nella mattinata di giovedì 9 settembre, i nostri Claudio Chiari e Fabiana Paolini hanno intervistato Martina Gasperotti, italiana sopravvissuta all'attacco alle Torri Gemelle. Nel 2001 Martina si trovava a New York per motivi di studio e oggi ha raccontato in diretta cosa stava facendo esattamente alle 8:46 di quell'11 settembre. Ci ha spiegato le emozioni di paura e confusione di quel giorno, ma anche quale segno ha lasciato in lei quell'esperienza traumatica.
Contenuto extra della docuserie "9/11. Il ricordo di chi lo raccontò agli italiani".Ferdinando Nelli Feroci (Diplomatico, Presidente dell'Istituto Affari Internazionali).Di Francesco De LeoMontaggio di Silvio Farina. Montaggio sigla Mario Cagol.https://storiainpodcast.focus.it - Canale Docuserie------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura
Docuserie in 3 puntate e contenuti extra.Con Giampiero Gramaglia, Ennio Caretto, Arturo Zampaglione, Mario Platero, Alessandra Baldini, Anna Guaita, Andrea Fiano, Francesco Semprini e Ferdinando Nelli Feroci, Sergio Romano, Alberto Simoni.Di Francesco De LeoMontaggio di Silvio Farina. Montaggio sigla Mario Cagol. - La vicenda (Prima parte). - Le testimonianze (Seconda parte). - Le testimonianze (Terza parte). L'11 settembre del 2001 negli Stati Uniti d'America furono dirottati quattro voli civili. Due di questi furono fatti schiantare da terroristi di Al Qaeda sulle torri del World Trade Center di New York. I due grattacieli crollarono. 2.974 furono le vittime, 19 i terroristi morti, 24 gli uomini dispersi. Più di 90 paesi nel mondo persero loro cittadini l'11 settembre del 2001. Quel giorno alcuni giornalisti raccontarono l'attacco all'America. A 20 anni da quella tragedia abbiamo raccolto i loro ricordi.Extra: - L'Afghanistan: 20 anni dopo l'11 settembre. Di Ferdinando Nelli Feroci (Diplomatico, Presidente dell'Istituto Affari Internazionali). - 9/11: Una tragedia in diretta televisiva. Di Sergio Romano (Diplomatico, editorialista del Corriere della Sera). - L'America di Bush e la “rivoluzione” dell'11 settembre. Di Alberto Simoni (Capo della Redazione Esteri de La Stampa). https://storiainpodcast.focus.it - Canale Docuserie------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura
Docuserie in 3 puntate e contenuti extra.Con Giampiero Gramaglia, Ennio Caretto, Arturo Zampaglione, Mario Platero, Alessandra Baldini, Anna Guaita, Andrea Fiano, Francesco Semprini e Ferdinando Nelli Feroci, Sergio Romano, Alberto Simoni.Di Francesco De LeoMontaggio di Silvio Farina. Montaggio sigla Mario Cagol. - La vicenda (Prima parte). - Le testimonianze (Seconda parte). - Le testimonianze (Terza parte). L'11 settembre del 2001 negli Stati Uniti d'America furono dirottati quattro voli civili. Due di questi furono fatti schiantare da terroristi di Al Qaeda sulle torri del World Trade Center di New York. I due grattacieli crollarono. 2.974 furono le vittime, 19 i terroristi morti, 24 gli uomini dispersi. Più di 90 paesi nel mondo persero loro cittadini l'11 settembre del 2001. Quel giorno alcuni giornalisti raccontarono l'attacco all'America. A 20 anni da quella tragedia abbiamo raccolto i loro ricordi.Extra: - L'Afghanistan: 20 anni dopo l'11 settembre. Di Ferdinando Nelli Feroci (Diplomatico, Presidente dell'Istituto Affari Internazionali). - 9/11: Una tragedia in diretta televisiva. Di Sergio Romano (Diplomatico, editorialista del Corriere della Sera). - L'America di Bush e la “rivoluzione” dell'11 settembre. Di Alberto Simoni (Capo della Redazione Esteri de La Stampa). https://storiainpodcast.focus.it - Canale Docuserie------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura
Docuserie in 3 puntate e contenuti extra.Con Giampiero Gramaglia, Ennio Caretto, Arturo Zampaglione, Mario Platero, Alessandra Baldini, Anna Guaita, Andrea Fiano, Francesco Semprini e Ferdinando Nelli Feroci, Sergio Romano, Alberto Simoni.Di Francesco De LeoMontaggio di Silvio Farina. Montaggio sigla Mario Cagol. - La vicenda (Prima parte). - Le testimonianze (Seconda parte). - Le testimonianze (Terza parte). L'11 settembre del 2001 negli Stati Uniti d'America furono dirottati quattro voli civili. Due di questi furono fatti schiantare da terroristi di Al Qaeda sulle torri del World Trade Center di New York. I due grattacieli crollarono. 2.974 furono le vittime, 19 i terroristi morti, 24 gli uomini dispersi. Più di 90 paesi nel mondo persero loro cittadini l'11 settembre del 2001. Quel giorno alcuni giornalisti raccontarono l'attacco all'America. A 20 anni da quella tragedia abbiamo raccolto i loro ricordi.Extra: - L'Afghanistan: 20 anni dopo l'11 settembre. Di Ferdinando Nelli Feroci (Diplomatico, Presidente dell'Istituto Affari Internazionali). - 9/11: Una tragedia in diretta televisiva. Di Sergio Romano (Diplomatico, editorialista del Corriere della Sera). - L'America di Bush e la “rivoluzione” dell'11 settembre. Di Alberto Simoni (Capo della Redazione Esteri de La Stampa). https://storiainpodcast.focus.it - Canale Docuserie------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura
Contenuto extra della docuserie "9/11. Il ricordo di chi lo raccontò agli italiani".Sergio Romano (Diplomatico, editorialista del Corriere della Sera).Di Francesco De LeoMontaggio di Silvio Farina. Montaggio sigla Mario Cagol.https://storiainpodcast.focus.it - Canale Docuserie------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura
Contenuto extra della docuserie "9/11. Il ricordo di chi lo raccontò agli italiani".Alberto Simoni (Capo della Redazione Esteri de La Stampa).Di Francesco De LeoMontaggio di Silvio Farina. Montaggio sigla Mario Cagol.https://storiainpodcast.focus.it - Canale Docuserie------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura
Contenuto extra della docuserie "9/11. Il ricordo di chi lo raccontò agli italiani".Ferdinando Salleo (Diplomatico, Ambasciatore d'Italia negli Stati Uniti d'America dal 1995 al 2003).Di Francesco De LeoMontaggio di Silvio Farina. Montaggio sigla Mario Cagol.https://storiainpodcast.focus.it - Canale Docuserie------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura
Tutti sappiamo come sono andate le cose nell'attentato alle torri gemelle dell'11 settembre 2001, o almeno lo crediamo. Eppure, si può raccontare la stessa storia e non farne la solita storia: Paolo Colombo, docente di storia all'Università Cattolica di Milano lo fa parlando dell'attentato suicida più famoso di sempre. Una vicenda segnata da una serie di minuscoli dettagli che sono in realtà decisivi, e cambiano la storia mondiale del Ventunesimo secolo.
L'11 settembre 2001 è stato un evento della nostra vita che ha segnato uno spartiacque, un prima e un dopo. Un momento in cui abbiamo acquistato nuove consapevolezze, dopo il quale siamo ripartiti un po' diversi. Io all'epoca avevo 31 anni ed ebbi la fortuna di far parte della squadra che partì per New York la mattina dopo. Con me c'erano anche Gianni Riotta e Maurizio Molinari: sono tornato da loro per parlare di New York, di come la città è cambiata e del segno che una ferita così grande ha lasciato negli Stati Uniti e in tutto il mondo.
Cosa ci ha insegnato la Storia che può aiutarci a comprendere il presente? Storiainpodcast affronta i grandi temi del passato mettendo a confronto opinioni diverse di autorevoli esperti.Con la partenza dell'ultimo aereo USA da Kabul può considerarsi conclusa, dopo vent'anni, la guerra più lunga combattuta dagli Stati Uniti d'America. Il conflitto, iniziato a seguito dell'attentato alle Torri Gemelle del 2001, ha provocato circa 240mila vittime, tra soldati della coalizione, esercito afghano, talebani, giornalisti, personale umanitario e, soprattutto, popolazione civile. La stima, oltretutto, non conteggia le persone morte per malattie, perdita di accesso a cibo e acqua o per altre conseguenze indirette. Il costo economico è stato stratosferico, secondo i dati della Brown University. «Da quando hanno invaso l'Afghanistan nel 2001, gli Stati Uniti hanno speso 2,26 trilioni di dollari per la guerra, incluse le operazioni nel vicino in Pakistan», scrivono gli analisti.Storiainpodcast ne ha parlato con il Generale Mauro Del Vecchio – che dal febbraio 2004 al settembre 2007 ha comandato il Corpo d'Armata di Reazione Rapida italiano della NATO, è stato Comandante delle forze NATO in Afghanistan nell'ambito dell'operazione ISAF dal 2005 al 2006, per poi essere nominato al vertice del Comando operativo di vertice interforze – e con Emanuele Giordana, giornalista, analista, grande conoscitore d'Afghanistan e attualmente direttore di “Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo”.https://storiainpodcast.focus.it - Canale Le questioni della Storia A cura di Francesco De Leo. Montaggio di Silvio Farina.------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura
Lo scrittore e giornalista Andrew Spannaus conversa con Storiainpodcast raccontando l'America attraverso la sua vicenda personale. - La Virginia rurale, l'11 settembre, l'assalto al Campidoglio, il crac economico 2008, la Nazione, la Storia, la politica, i democratici e i repubblicani, JFK, Abraham Lincoln, il più grande tra i Presidenti, i luoghi più belli.Andrew Spannaus è un giornalista e analista politico americano, noto per aver anticipato la rivolta populista negli Stati Uniti e in Europa con i suoi libri Perché vince Trump (2016) e La rivolta degli elettori (2017). Nel 2020 ha pubblicato L'America post-globale, per spiegare il segno lasciato da Trump e la direzione che prenderà il paese con Joe Biden. Fondatore della newsletter Transatlantico.info, collabora con “Consortium News” e “Aspenia”, e commenta la politica americana per Rai News 24 e RSI (Radiotelevisione svizzera). È stato Consigliere Delegato dell'Associazione Stampa Estera di Milano dal 2018 al 2020 ed è docente nel Master in Economia e politiche internazionali all'ASERI, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.https://storiainpodcast.focus.it - Canale Eventi e luoghiA cura di Francesco De Leo. Montaggio di Silvio Farina.------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura
https://storiainpodcast.focus.it - Canale Guerre e conflittiIn coincidenza del 20esimo anniversario dell'attacco alle torri gemelle, gli Stati Uniti d'America ritireranno le truppe dall'Afghanistan. Così ha annunciato il presidente Joe Biden, mettendo fine al ventennale conflitto militare, il più lungo nella storia degli Stati Uniti. Tutto cominciò il 7 ottobre 2001 con l'invasione del territorio controllato dai talebani da parte dei gruppi afghani loro ostili dell'Alleanza del Nord, con il supporto tattico, aereo e logistico di USA e NATO. Nella seconda fase, dopo la conquista di Kabul, le truppe occidentali, con statunitensi e britannici in testa, incrementarono la loro presenza anche a livello territoriale per sostenere il nuovo governo afghano nell'Operazione Enduring Freedom. L'Amministrazione Bush giustificò l'invasione dell'Afghanistan, nell'ambito della guerra al terrorismo, seguita agli attentati dell'11 settembre 2001, con lo scopo di distruggere al-Qāʿida e di catturare o uccidere Osama bin Laden, negando all'organizzazione terroristica la possibilità di circolare liberamente all'interno dell'Afghanistan.L'Ambasciatore Alessandro Minuto Rizzo, Presidente della Nato Defense College Foundation, ha ricoperto dal 2001 al 2007, la carica di vicesegretario generale della Nato. In virtù di tale mandato ha conosciuto da vicino la difficile realtà dell'Afghanistan, presiedendo il Consiglio dell'Alleanza Atlantica in alcune missioni ufficiali nel paese. Il suo racconto per Storiainpodcast.A cura di Francesco De Leo. Montaggio di Silvio Farina.------------Storia in podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura
https://storiainpodcast.focus.it - Canale Guerre e conflittiIn coincidenza del 20esimo anniversario dell'attacco alle torri gemelle, gli Stati Uniti d'America ritireranno le truppe dall'Afghanistan. Così ha annunciato il presidente Joe Biden, mettendo fine al ventennale conflitto militare, il più lungo nella storia degli Stati Uniti. Tutto cominciò il 7 ottobre 2001 con l'invasione del territorio controllato dai talebani da parte dei gruppi afghani loro ostili dell'Alleanza del Nord, con il supporto tattico, aereo e logistico di USA e NATO. Nella seconda fase, dopo la conquista di Kabul, le truppe occidentali, con statunitensi e britannici in testa, incrementarono la loro presenza anche a livello territoriale per sostenere il nuovo governo afghano nell'Operazione Enduring Freedom. L'Amministrazione Bush giustificò l'invasione dell'Afghanistan, nell'ambito della guerra al terrorismo, seguita agli attentati dell'11 settembre 2001, con lo scopo di distruggere al-Qāʿida e di catturare o uccidere Osama bin Laden, negando all'organizzazione terroristica la possibilità di circolare liberamente all'interno dell'Afghanistan.L'Ambasciatore Alessandro Minuto Rizzo, Presidente della Nato Defense College Foundation, ha ricoperto dal 2001 al 2007, la carica di vicesegretario generale della Nato. In virtù di tale mandato ha conosciuto da vicino la difficile realtà dell'Afghanistan, presiedendo il Consiglio dell'Alleanza Atlantica in alcune missioni ufficiali nel paese. Il suo racconto per Storiainpodcast.A cura di Francesco De Leo. Montaggio di Silvio Farina.------------Storia in podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura
Edizione settimanale del 5 dicembre. A cura della Redazione di LifeGate
Meteo, musica elettronica e le console per i videogames
Benvenuti nella puntata 21 de i SenzaTempo! Tornati dalle vacanze dedichiamo questo episodio ai fatti che verranno ricordati tra pochi giorni e che difficilmente saranno mai dimenticati. Si parte con un documentario per chi vuole un po' di aria di complotto per poi passare ai primi film che hanno cercato di restituire le sensazioni di quei giorni. .Potete ascoltarci e seguirci anche su altre piattaforme come SPREAKER e INSTAGRAM :Clicca qui per farlo : https://linktr.ee/isenzatempomoviepodcast.Capitoli:(00:00) - Intro(02:10) - 11 SETTEMBRE 2001: INGANNO GLOBALE(19:33) - WORLD TRADE CENTER (27:17) - UNITED 93.I TRAILER:11 SETTEMBRE 2001: INGANNO GLOBALE - https://youtu.be/Ph0MSWeUVtQ ( a questo link l'intero documentario)WORLD TRADE CENTER: https://youtu.be/pZUiIGeysyYUNITED 93: https://youtu.be/yQdjDtlK3uQ.MUSICHE: Intro/OutroTrack: The Perpetual Ticking of Time ó Artificial.Music [Audio Library Release]Music provided by Audio Library PlusWatch: https://youtu.be/vSoQgxDwxYMFree Download / Stream: http://alplus.io/PerpetualTickingOfTime.Track: Spirit Of FireProvided by: Jesse Gallagher.Track : Dystopian Nightmare Provided by : Darren CurtisLink : https://www.darrencurtismusic.com/.Track : Temporal DesolationProvided by : Darren CurtisLink : https://www.darrencurtismusic.com/
In questo episodio Raffaele Tovazzi (per gli amici Tova) parla delle ricerche di Stephen Dubner e di come la filosofia applicata all'economia del furto di brioche in azienda offra uno specchio della nostra società e di come il potere dei pochi rubi ai molti per i propri interessi individuali. Podcast con tecnologia sonora 8D e spazializzazione del suono, ascoltare con cuffie indossate!Sound Design e architettura sonora a cura di Martino Mocchi. Per il podcast quotidiano: t.me/chicercatova
Si parla di The Mandalorian con spoiler e si riprende anche il discorso lasciato in sospeso di Episodio 9. Si parla di Guerre Stellari, lo si critica, lo si commenta ma sopratutto lo si ama!Hanno partecipato:Maria Chiara Virgili:► https://aqddshow.blog/►https://mariachiaravirgili.com/Silvio Benvenuto ►https://open.spotify.com/show/4CZ0stSJNkjohS2F69vlQ2 JJ Bustamante►https://www.makeonemovie.com/ Trovi Thundernerd ed altri podcast interessanti sulle Officine di Andrea:► https://officine.me (https://officine.me/)
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.filmgarantiti.it/it/articoli.php?id=169LA LEGA SANTA FERMA L'AVANZATA TURCA ISLAMICA: PER SEMPRE di Renato CirelliLo scenario politico-militare nella seconda metà del Seicento, il secolo terribile che aveva sconvolto e cambiato per sempre l'Europa, si presenta tutt'altro che pacifico. La Guerra dei Trent'Anni (1618-1648), iniziata come guerra di religione, era continuata come conflitto fra la Casa regnante francese dei Borbone e gli Asburgo per togliere a questi ultimi l'egemonia sulla Germania, che derivava loro dall'autorità imperiale. Per raggiungere questo scopo il primo ministro francese Armand du Plessis, cardinale duca di Richelieu (1585-1642), inaugurando una politica fondata sul solo interesse nazionale a scapito degli interessi dell'Europa cattolica, si allea con i principi protestanti.I Trattati di Westfalia del 1648 sanciscono l'indebolimento definitivo del Sacro Romano Impero e sulla Germania, devastata e divisa fra cattolici e protestanti e frazionata politicamente, si stabilisce l'egemonia del re di Francia Luigi XIV (1638-1715). Il ruolo dominante raggiunto in Europa spinge il Re Sole ad aspirare alla stessa corona imperiale e, in questa prospettiva, egli non esita a cercare l'alleanza degli ottomani, indifferente a ogni ideale cristiano ed europeo. Sul finire del secolo l'Europa cristiana è prostrata e ripiegata su se stessa fra divisioni religiose e lotte dinastiche, mentre la crisi economica e il calo demografico, conseguenti alla guerra, completano il quadro e la rendono oltremodo vulnerabile.L'OFFENSIVA TURCAL'impero ottomano, che aveva ormai conquistato i paesi balcanici fino alla pianura ungherese, il 1° agosto 1664 era stato fermato nella sua avanzata dagli eserciti imperiali guidati da Raimondo Montecuccoli (1609-1680) nella battaglia di San Gottardo, in Ungheria.Poco dopo però, sotto l'energica guida del Gran Visir Kara Mustafà (1634-1683), l'offensiva turca riprende, incoraggiata incoscientemente da Luigi XIV nella sua spregiudicata politica anti-asburgica, e approfitta della debolezza in cui versano l'Europa e l'Impero.Solo la Repubblica di Venezia contende ai Turchi ogni isola dell'Egeo e ogni metro di Grecia e di Dalmazia combattendo orgogliosamente da sola la sua ultima e gloriosa guerra, che culmina con la caduta di Candia nel 1669, difesa eroicamente da Francesco Morosini il Peloponnesiaco (1618-1694).Dopo Creta, nel 1672 la Podolia - parte dell'odierna Ucraina - viene sottratta alla Polonia e nel gennaio del 1683, a Istanbul, vengono inastate le code di cavallo di battaglia in direzione dell'Ungheria e un immenso esercito si mette in marcia verso il cuore dell'Europa, sotto la guida di Kara Mustafà e del sultano Maometto IV (1642-1693), con l'intento di creare una grande Turchia europea e musulmana con capitale Vienna.Le poche forze imperiali - appoggiate da milizie ungheresi guidate dal duca Carlo V di Lorena (1643-1690) - tentano invano di resistere. Il grande condottiero al servizio degli Asburgo prende il comando benché ancora convalescente di una grave malattia che lo aveva portato sull'orlo della morte, dalla quale - si dice - l'abbiano salvato le preghiere di un padre cappuccino, il beato Marco da Aviano (1631-1699). Il religioso italiano, inviato del Papa presso l'Imperatore e instancabile predicatore della crociata anti-turca, consiglia che tutte le insegne imperiali portino l'immagine della Madre di Dio. Da allora le bandiere militari austriache manterranno l'effigie della Madonna per due secoli e mezzo, fino a quando Adolf Hitler (1889-1945) le farà togliere.LE "CAMPANE DEI TURCHI"L'8 luglio 1683 l'esercito ottomano muove dall'Ungheria verso Vienna, vi giunge il 13 luglio e la cinge d'assedio. Durante il percorso ha devastato le regioni attraversate, saccheggiato città e villaggi, distrutto chiese e conventi, massacrato e schiavizzato le popolazioni cristiane.L'imperatore Leopoldo I (1640-1705), dopo aver affidato il comando militare al conte Ernst Rüdiger von Starhemberg (1638-1701), decide di lasciare la città e raggiunge Linz per organizzare la resistenza della Germania contro il tremendo pericolo che la sovrasta.Nell'impero suonano a stormo le "campane dei turchi", com'era già accaduto nel 1664 e nel secolo precedente, e inizia la mobilitazione delle risorse militari imperiali, mentre l'imperatore tesse febbrilmente trattative per chiamare a raccolta tutti i principi, cattolici e protestanti, sabotato da Luigi XIV e da Federico Guglielmo di Brandeburgo (1620-1688), e chiede l'immediato intervento dell'esercito polacco, appellandosi al supremo interesse della salvezza della Cristianità.PAPA INNOCENZO XIIn questo momento drammatico dà i suoi frutti la politica europea e orientale da anni promossa dalla Santa Sede, soprattutto per merito del cardinale Benedetto Odescalchi (1611-1689), eletto Papa con il nome di Innocenzo XI nel 1676, beatificato nel 1956 da Papa Pio XII (1939-1958).Convinto custode del grande spirito crociato, il Pontefice, che da cardinale governatore di Ferrara si era guadagnato il titolo di "padre dei poveri", ispira una politica lungimirante tesa a creare un sistema di equilibrio fra i principi cristiani per indirizzare la loro politica estera contro l'impero ottomano. Avvalendosi di abili e decisi esecutori come i nunzi Obizzo Pallavicini (1632-1700) e Francesco Buonvisi (1626-1700), il beato Marco da Aviano e altri, la diplomazia pontificia media e concilia i contrasti europei, pacifica la Polonia con l'Austria, favorisce l'avvicinamento con il Brandeburgo protestante e con la Russia ortodossa, difende perfino gli interessi dei protestanti ungheresi contro l'episcopato locale, perché tutte le divisioni della Cristianità dovevano venir meno davanti alla difesa dell'Europa dall'islam. E, nonostante gli insuccessi e le incomprensioni, nell'"anno dei Turchi" 1683 il Papa riesce a essere l'anima della grande coalizione cristiana, trova il denaro in tutta Europa per finanziare le truppe di grandi e di piccoli principi e paga personalmente un reparto di cosacchi dell'esercito della Polonia.L'ASSEDIOIntanto a Vienna, invasa dai profughi, si consuma la via crucis dell'assedio, che la città sopporta eroicamente. 6.000 soldati e 5.000 uomini della difesa civica si oppongono, tagliati fuori dal mondo, allo sterminato esercito ottomano, armato di 300 cannoni. Tutte le campane della città vengono messe a tacere fuorché quella di Santo Stefano, chiamata Angstern, "angoscia", che con i suoi incessanti rintocchi chiama a raccolta i difensori. Gli assalti ai bastioni e gli scontri a corpo a corpo sono quotidiani e ogni giorno può essere l'ultimo, mentre i soccorsi sono ancora lontani. Sollecitato dal Papa e dall'imperatore, alla testa di un esercito, muove a marce forzate verso la città assediata il re di Polonia Giovanni III Sobieski (1624-1696), che già due volte aveva salvato la Polonia dai turchi. Finalmente il 31 agosto si congiunge con il duca Carlo di Lorena, che gli cede il comando supremo, e, quando viene raggiunto da tutti i contingenti dell'impero, l'esercito cristiano si mette in marcia verso Vienna, dove la situazione è ormai drammatica. I turchi hanno aperto brecce nei bastioni e i difensori superstiti, dopo aver respinto diciotto attacchi ed effettuato ventiquattro sortite, sono allo stremo, mentre i giannizzeri attaccano, infiammmati dai loro predicatori, e i cavalieri tatari scorazzano per l'Austria e la Moravia. L'11 settembre Vienna vive con angoscia quella che sembra l'ultima notte e von Starhemberg invia a Carlo di Lorena l'ultimo disperato messaggio: "Non perdete più tempo, clementissimo Signore, non perdete più tempo".LA BATTAGLIAAll'alba del 12 settembre 1683 il beato Marco da Aviano, dopo aver celebrato la Messa servita dal re di Polonia, benedice l'esercito schierato, quindi, a Kalhenberg, presso Vienna, 65.000 cristiani affrontano in battaglia campale 200.000 ottomani.Sono presenti con le loro truppe i principi del Baden e di Sassonia, i Wittelsbach di Baviera, i signori di Turingia e di Holstein, i polacchi e gli ungheresi, il generale italiano conte Enea Silvio Caprara (1631-1701), oltre al giovane principe Eugenio di Savoia (1663-1736), che riceve il battesimo di fuoco.La battaglia dura tutto il giorno e termina con una terribile carica all'arma bianca, guidata da Sobieski in persona, che provoca la rotta degli ottomani e la vittoria dell'esercito cristiano: questo subisce solo 2.000 perdite contro le oltre 20.000 dell'avversario. L'esercito ottomano fugge in disordine abbandonando tutto il bottino e le artiglierie e dopo aver massacrato centinaia di prigionieri e di schiavi cristiani. Il re di Polonia invia al Papa le bandiere catturate accompagnandole da queste parole: "Veni, vidi, Deus vicit". Ancor oggi, per decisione di Papa Innocenzo XI, il 12 settembre è dedicato al SS. Nome di Maria, in ricordo e in ringraziamento della vittoria.Il giorno seguente l'imperatore entra in Vienna, festante e liberata, alla testa dei principi dell'impero e delle truppe confederate e assiste al Te Deum di ringraziamento, officiato nella cattedrale di Santo Stefano dal vescovo di Vienna-Neustadt, poi cardinale, il conte Leopoldo Carlo Kollonic (1631-1707), anima spirituale della resistenza.IL RIFLUSSO DELL'ISLAMLa vittoria di Kalhenberg e la liberazione di Vienna sono il punto di partenza per la controffensiva condotta dagli Asburgo contro l'impero ottomano nell'Europa danubiana, che porta, negli anni seguenti, alla liberazione dell'Ungheria, della Transilvania e della Croazia, dando inoltre possibilità alla Dalmazia di restare veneziana. È il momento in cui maggiormente si palesa la grandezza della vocazione e della missione della Casa d'Austria per il riscatto e per la difesa dell'Europa sud-orientale.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.filmgarantiti.it/it/articoli.php?id=179SETTE IMPRECISIONI STORICHE DEL FILM SUL BEATO MARCO D'AVIANO di Massimo ViglioneIn questi giorni si sta proiettando in alcuni cinema italiani un film di Renzo Martinelli, 11 settembre 1683, dedicato al beato Marco d'Aviano e alla vittoria di Vienna, decisiva per il resto di tutta la storia del millenario scontro fra Cristianità e Islam. A nessuno può quindi sfuggire il fatto che un film sul trionfo militare della Cristianità sull'Islam è più che un semplice film, e merita attenzione, comunque sia fatto.Sorvolo pienamente sugli aspetti tecnici: è ovvio che sarebbe dovuto essere un Kolossal, ma è altrettanto ovvio che i mezzi economici non ci sono, e in questo va dato atto a Martinelli di avere un certo "coraggio" nel "tuffarsi" in queste imprese, nonostante tutto.Sorvoliamo sul fatto che la data della battaglia non è l'11 settembre, ma il 12 settembre 1683 (e, infatti, Papa Innocenzo XI stabilì in questo giorno, come ringraziamento a Dio per la vittoria, la festa del nome di Maria). Esigenze pubblicitarie...Sorvoliamo che il consulente storico è stato Valerio Massimo Manfredi: i tuttologi non possono dare sempre il meglio, e Martinelli farebbe bene a guardare anche in altre direzioni, per il futuro: un nome meno altisonante ma più esperto della materia può essere di maggiore aiuto.Detto questo, possiamo affermare che la figura di padre Marco è ben interpretata da un attore navigato e noto come F. Murray Abraham. In generale, il cappuccino è rappresentato in maniera abbastanza fedele nella sua umiltà, nella sua intelligenza e nella ferma volontà di salvare la Cristianità, eccetto che per un aspetto di cui dico in seguito.Dal punto di vista più teologico, vi sono alcuni dialoghi interessanti sull'islam e sul rapporto fra le religioni: nella sostanza, si nota un certo "afflato ecumenico" ante litteram, o almeno un desiderio di esso, certamente assente in quei giorni, ma occorre dire che l'afflato si mantiene su una linea di moderata espressione (poteva andare molto peggio...). Inoltre, il fanatismo islamico e soprattutto la violenza ottomana viene ben rappresentata, almeno per quanto possibile oggi.Più negativo il mio giudizio dal punto di vista storico. Si possono registrare varie mancanze, gravi perché non sono aspetti secondari, soprattutto se si tiene conto del fatto che la gente non sa nulla di nulla, e che quindi, in tal maniera, persiste nel rimanere del tutto ignorante. Le espongo in maniera molto sintetica:1) MANCA PAPA INNOCENZO XI CHE FU IL PRIMO ARTEFICE DEL TRIONFO DI VIENNAIl beato Innocenzo XI è il primo artefice del trionfo di Vienna. Possiamo dire che san Pio V sta a Lepanto come Innocenzo sta a Vienna, nel senso che senza di loro non v'era Lega cristiana, e senza lega cristiana non v'era crociata, e senza crociata non v'era vittoria né salvezza. Pertanto, la sua completa assenza dal film è molto grave. Inaccettabile.2) L'IMPERATORE DESCRITTO CON STEREOTIPIAltrettanto grave l'aver descritto l'Imperatore come uno tipo inetto e atterrito. In tal maniera, Martinelli è caduto banalmente in stereotipi del tutto avulsi dalla realtà tipici del cinema yankee o di quello ideologico di sinistra europeo. Ancora una volta... popolo ignorante...3) NON CI FU SOLO IL RE POLACCO JAN SOBIESKILa figura del Re polacco Jan Sobieski è trattata bene, ovviamente. E si capisce il perché: il film è finanziato dai polacchi... Però, per quanto sia, non si può falsificare la storia facendo apparire il re polacco come l'unico vero, non solo vincitore ma addirittura combattente, della battaglia. Questa è fantastoria, e pure gratuita. Si sarebbe potuto tranquillamente metterlo in risalto senza dover umiliare inutilmente gli altri artefici e protagonisti (Duca di Baviera, Duca del Baden-Wittenberg, e altri).4) MANCANZA DEL RE SOLEMeno importante, ma comunque significativo: mancanza del Re Sole. È vero che nel film si fa capire l'idiozia e l'infamia della sua politica filoturca, ma si poteva fare anche una sola scena con lui presente: in fondo, è il grande assente della vittoria, e in quanto tale protagonista anch'egli, al negativo. Magari lo si poteva rappresentare con l'attacco di colite acuta che realmente gli venne alla notizia del trionfo asburgico!5) PADRE MARCO IN LACRIME PER IL TURCO? RIDICOLORiguardo Padre Marco, il giudizio come già detto è positivo in generale. Occorre però evidenziare questo: la storiella "d'amore" ridicola e patetica fra il turco e la cristiana muta si poteva evitare, o, almeno, si poteva certamente evitare la scena finale di padre Marco che urla di dolore per la morte del turco (il quale peraltro aiuta il suo mondo nella guerra alla Cristianità)... Francamente, questa è un'idiozia bella e buona. Far apparire – pure come ultima scena – padre Marco in lacrime per il turco non ha alcun valore di nessun genere, eccetto il ridicolo.6) NESSUNO SPAZIO AL TRIONFO CRISTIANOAltra grave mancanza a mio avviso: nessuno spazio finale al trionfo cristiano. Martinelli ha perso così un'occasione d'oro per avallare – e oggi ve n'è più che mai bisogno – un necessario trionfalismo di cui abbiamo perso ogni traccia. Il pubblico così non si rende conto della portata epocale della vittoria, non si rende conto della gioia immensa della Cristianità (in una lettera alla regina, Sobieski rivela che lui e padre Marco si abbracciarono "un milione di volte saltando per la gioia"... In altre testimonianze si parla dell'incontenibile gioia di Vienna liberata...). Sembra un aspetto secondario, ma non lo è.7) FINALE CARENTEIn tal senso, ancora più grave appare il fatto che padre Marco esca di scena nel modo suddetto. Martinelli avrebbe avuto mille maniere per rappresentarlo come il vero vincitore spirituale dello scontro epocale: avrebbe potuto rappresentare tutti i grandi sovrani e principi, a partire dall'Imperatore, in processione a Vienna, al seguito di padre Marco, per ringraziare Dio della vittoria fra il popolo in festa (solo per fare un esempio); avrebbe potuto concludere con l'invito di padre Marco a continuare la Crociata per liberare tutti i Balcani, come di fatto poi egli tentò di fare per i successivi 19 anni, fino alla morte. Oppure, come sarebbe stato bello vedere la gioia di Innocenzo XI al momento di ricevere la notizia del trionfo. Invece, nulla di tutto questo. Quasi come si fosse trattato di uno scontro qualsiasi, vinto solo grazie all'abilità del re polacco e al sostegno spirituale del beato.Ma la storia è tutta un'altra.Non voglio ipotizzare che le note simpatie politiche di Martinelli lo abbiano portato a voler cancellare o ridicolizzare volutamente le due forze che unite hanno permesso il trionfo di Vienna: la Chiesa di Roma e il Sacro Romano Impero. Però resta il fatto che dal film non traspare per nulla il vero messaggio storico e metastorico dell'evento, che è fra i più grandiosi di tutti i tempi: il trionfo – forse l'ultimo – dell'universalismo cristiano sull'omologazione totalitaria islamico-ottomana. Il trionfo di Vienna, come quello di Lepanto, non appartiene a questo o a quel popolo, ma alla Cristianità tutta (eccetto la Francia), che unita per l'ultima volta sotto le bandiere della Chiesa e dell'Impero ha sconfitto per sempre la tracotanza militare della mezzaluna.Almeno fino a oggi.CONCLUSIONE: UN FILM COMUNQUE DA VEDEREConcludo, comunque, con l'aspetto che secondo me è il più positivo: ed è quello dei turchi, paradossalmente. Martinelli ha ben descritto, almeno con i limitati mezzi finanziari a disposizione, il loro mondo, e Karà Mustafà è ben rappresentato da Enrico Lo Verso, anche e soprattutto nella morte.Un film che, dati i tempi, è meglio che ci sia e che comunque consiglio di vedere. Allo stesso tempo, però, una grande occasione mancata. L'ennesima.
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Nuova stagione e nuova struttura per I Magnifici Sette, il format di cinema de Gli Ascoltabili condotto da Simone Spoladori e Giuseppe Paternò Raddusa. Sette magnifici giorni di film, tra storia e attualità: dal Leone D'Oro a Joker ai 25 anni di Pulp Fiction, da IT 2 ai più bei film sull'armistizio fino al cinema dell'11 settembre.In più, due ricchissime chiacchierate con Matteo Bonazzi, filosofo e psicoanalista, sui 20 anni di Matrix, e con Karim Aïnouz, regista brasiliano dello splendido "La vita invisibile di Euridice Gusmao".
Ero a casa, la mia casa è nel centro di Manhattan, e verso le 9 ho avuto la sensazione d'un pericolo che forse non mi avrebbe toccato ma che certo mi riguardava. Sai, la sensazione che si prova alla guerra, anzi in combattimento, quando con ogni poro della pelle senti la pallottola o il razzo che arriva, e tendi le orecchie e gridi a chi ti sta accanto: «Down! Get down! Giù! Buttati giù». L'ho respinta. Non ero mica in Vietnam, mi son detta. Non ero mica in una delle tante e fottutissime guerre che sin dalla Seconda Guerra Mondiale hanno seviziato la mia vita! Ero a New York, perbacco, in un meraviglioso mattino di settembre. L'11 settembre 2001. Oriana Fallaci
Nonostante un raffreddore che avrebbe messo a tacere chiunque altro, ma non potendo rinunciare alla rara occasione di trovarsi tutti insieme, Sonia, Enrico ed Andrea Ferrero affrontano in questa nuova puntata un tema delicato e importantissimo: da che punto di vista provare a guardare e affrontare le tesi cospirazioniste, specie dopo che tutto è già stato detto e ancora non è stato sufficiente.Guardando all'11 settembre 2001, e a tutto quello che è seguito in materia di dibattito scientifico, proviamo a dare un punto di vista nuovo con cui continuare questo percorso condiviso di corretta informazione e divulgazione. Perché siamo convinti che anche la diffusione della conoscenza e del metodo scientifico siano dei mattoncini che servono a costruire una società libera e democratica.
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Oggi parliamo di complotti: esistono? E perché il complottismo sembra mettere in ombra il fatto che i complotti, fin dalla notte dei tempi, esistono? Credo che sia importante ragionarci per non cadere nella falla dell'anti-complottismo, quasi deleteria quanto il suo contrario! Il tour di "Seneca nel Traffico": http://tlon.it/events/senecaneltraffico/ Sostienimi con Patreon: https://www.patreon.com/rickdufer Il mio libro "Elogio dell'idiozia": https://amzn.to/2J9WwKZ (versione ebook: https://amzn.to/2xSsoOD) Il mio canale Youtube: http://bit.ly/rickdufer Il mio profilo Instagram: https://www.instagram.com/rickdufer/ La mia pagina Facebook: https://www.facebook.com/rickdalferro/ Tutti i miei prossimi eventi: https://riccardodalferro.com/eventi/ Daily Cogito: dal lunedì al venerdì alle 7 del mattino!Svegliarsi per pensare oppure pensare per svegliarsi? Filosofarsogood, ogni domenica alle 12: più cose scopriamo e più domande ci facciamo!Daily Cogito è ascoltabile e scaricabile dalle seguenti fonti:Canale Youtube: https://www.youtube.com/c/dailycogitoSpotify: http://bit.ly/DailySpoty iTunes: http://bit.ly/dailytunes
MAZZUCCO live - Puntata 36 (16-02-2019) BN TV:Cosa è diventato il Movimento 5 Stelle? Massimo MazzuccoSi parla di: Movimento 5 stelle, Luna, 11 settembre, Vaccini
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Saggio “Chiedo soltanto” di David Foster Wallace tratto dalla raccolta “Di carne e di nulla”, Einaudi 2013.
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Il complottismo è un fenomeno sempre più evidente: bufale, fake-news, teorie della cospirazione tra le più svariate. E "condannare" il fenomeno non basta, dobbiamo prima di tutto riconoscerlo nelle sue radici. Quando lo facciamo, ci accorgiamo che esso è molto più complesso di come appare di primo acchito perché, in fin dei conti, le radici del complottismo sono dentro ognuno di noi. Insomma, siamo tutti un po' complottisti. BIBLIOGRAFIA MINIMA Rob Brotherton, "Menti sospettose": http://amzn.to/2yVsT9d David Hume, "Ricerca sull'intelletto umano": http://amzn.to/2jj3lOB Domani, sul mio sito riccardodalferro.com troverai anche la trascrizione di questo podcast!
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Partiremo con la conferenza di Ambra Guerrucci: Scrittrice, chiaroveggente, ricercatrice nel campo della Spiritualità e dello sviluppo del potenziale umano. A seguito di forti esperienze personali legate al mondo della Spiritualità ha portato avanti un particolare lavoro di sviluppo della coscienza umana che mira a portare più consapevolezza in ogni aspetto e momento dell’esistenza umana nonchè un equilibrio psicofisico. È stata creatrice del seguito blog “Il Loto dai Mille Petali” e ad oggi gestisce l’omonima accademia di sviluppo delle energie sottiliIl tema della conferenza sarà "L'uomo e la natura della realtà": parlerà della grande illusione nella quale viviamo, in cui crediamo di essere liberi solamente perché possiamo scegliere la nostra schiavitù, condizione che si riflette nel mondo che chiamiamo “esteriore”. Ci avventureremo quindi nella comprensione del nostro essere, delle frequenze energetiche nello stato Inconscio, Conscio e Super-Conscio. In tutto questo fornirà una nuova chiave di lettura della realtà in cui appare chiaro che tutto ciò che viviamo “all’esterno” non è che il riflesso di ciò che esiste dentro di noi e che si manifesta nel momento in cui la nostra energia vitale incontra tali tracce registrate nella nostra Anatomia Sottile.Nella seconda parte per la prima volta con noi lo scrittore Roberto Quaglia, autore di fantascienza ma anche del volume "Il Mito dell'11 Settembre e l'Opzione Dottor Stranamore", nonché protagonista di PandoraTv con riflessioni sempre profonde e intelligenti.Stefania intervista Yogiraj Satgurunath Siddhanath: un Maestro realizzato, che dall'India diffonde il Kriya Yoga in tutto il mondo. Insieme a lui, durante un incontro di meditazione, abbiamo parlato della pratica dello Yoga, del ruolo del Maestro nel percorso spirituale, e dei mezzi per arrivare all'unione con il Divino.Sarà con noi il trio Franceschetti-Carpeoro-Proclamato per presentare la nuova tappa del tour sui Rosa Croce, il direttore del mensile "Misteri" Mario Fontana, maestro di Dietrologia, Barbara Marchand.Per intervenire: redazione@bordernights.ithttp://www.bordernights.itYouTube, iscriviti al canale: http://www.youtube.com/BorderNightsRadio
Partiremo con la conferenza di Ambra Guerrucci: Scrittrice, chiaroveggente, ricercatrice nel campo della Spiritualità e dello sviluppo del potenziale umano. A seguito di forti esperienze personali legate al mondo della Spiritualità ha portato avanti un particolare lavoro di sviluppo della coscienza umana che mira a portare più consapevolezza in ogni aspetto e momento dell’esistenza umana nonchè un equilibrio psicofisico. È stata creatrice del seguito blog “Il Loto dai Mille Petali” e ad oggi gestisce l’omonima accademia di sviluppo delle energie sottiliIl tema della conferenza sarà "L'uomo e la natura della realtà": parlerà della grande illusione nella quale viviamo, in cui crediamo di essere liberi solamente perché possiamo scegliere la nostra schiavitù, condizione che si riflette nel mondo che chiamiamo “esteriore”. Ci avventureremo quindi nella comprensione del nostro essere, delle frequenze energetiche nello stato Inconscio, Conscio e Super-Conscio. In tutto questo fornirà una nuova chiave di lettura della realtà in cui appare chiaro che tutto ciò che viviamo “all’esterno” non è che il riflesso di ciò che esiste dentro di noi e che si manifesta nel momento in cui la nostra energia vitale incontra tali tracce registrate nella nostra Anatomia Sottile.Nella seconda parte per la prima volta con noi lo scrittore Roberto Quaglia, autore di fantascienza ma anche del volume "Il Mito dell'11 Settembre e l'Opzione Dottor Stranamore", nonché protagonista di PandoraTv con riflessioni sempre profonde e intelligenti.Stefania intervista Yogiraj Satgurunath Siddhanath: un Maestro realizzato, che dall'India diffonde il Kriya Yoga in tutto il mondo. Insieme a lui, durante un incontro di meditazione, abbiamo parlato della pratica dello Yoga, del ruolo del Maestro nel percorso spirituale, e dei mezzi per arrivare all'unione con il Divino.Sarà con noi il trio Franceschetti-Carpeoro-Proclamato per presentare la nuova tappa del tour sui Rosa Croce, il direttore del mensile "Misteri" Mario Fontana, maestro di Dietrologia, Barbara Marchand.Per intervenire: redazione@bordernights.ithttp://www.bordernights.itYouTube, iscriviti al canale: http://www.youtube.com/BorderNightsRadio