Podcasts about e ges

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Briciole di Vangelo
Martedì 11 luglio

Briciole di Vangelo

Play Episode Listen Later Jul 11, 2023 4:25


Mt 19,27-29Voi che mi avete seguito, riceverete cento volte tanto.In quel tempo, Pietro, disse a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d'Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna».https://www.nondisolopane.it/il-vangelo-del-giorno-martedi-11-luglio/

La Gioia del Vangelo
San Benedetto, patrono d'Europa

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Jul 10, 2023 2:41


Dal Vangelo secondo Matteo 19,27-29   In quel tempo, Pietro disse a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d'Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna». --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vangelo/message

La Gioia del Vangelo
Sabato della XIII settimana del tempo ordinario

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Jul 7, 2023 3:19


Dal Vangelo di Matteo 9,14-17   In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».  E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno. Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore. Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l'uno e gli altri si conservano». --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vangelo/message

La Gioia del Vangelo
Sabato della XII settimana del tempo ordinario

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Jun 30, 2023 4:40


Dal Vangelo di Matteo 8,15-17 In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di' soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch'io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: "Va'!", ed egli va; e a un altro: "Vieni!", ed egli viene; e al mio servo: "Fa' questo!", ed egli lo fa».Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall'oriente e dall'occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti». E Gesù disse al centurione: «Va', avvenga per te come hai creduto». In quell'istante il suo servo fu guarito.Entrato nella casa di Pietro, Gesù vide la suocera di lui che era a letto con la febbre. Le toccò la mano e la febbre la lasciò; poi ella si alzò e lo serviva.Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la parola e guarì tutti i malati, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:"Egli ha preso le nostre infermitàe si è caricato delle malattie". --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vangelo/message

La Gioia del Vangelo
Santi Pietro e Paolo, apostoli

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Jun 28, 2023 3:34


Dal Vangelo di Matteo 16,13-19   In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vangelo/message

Ö1 Vom Leben der Natur
Kleine Insekten - große Gesänge (4)

Ö1 Vom Leben der Natur

Play Episode Listen Later Jun 9, 2023 4:46


Der Bioakustiker Thorin Jonsson von der Universität Graz nimmt Grillen und Heuschrecken als Modellorganismen, um die Biomechanik der Lauterzeugung zu erforschen. Er untersucht die Vibrationseigenschaften der Flügel, um die Prozesse zu klären, die im Lauf der Evolution zur Entwicklung dieser „Miniaturlautsprecher“ geführt haben.

Ö1 Vom Leben der Natur
Kleine Insekten - große Gesänge (3)

Ö1 Vom Leben der Natur

Play Episode Listen Later Jun 7, 2023 4:46


Die Gesänge von Grillen und Laubheuschrecken dienen nicht nur zur Anlockung von Weibchen, sie können auch - lauter und aggressiver - zur Abwehr von Rivalen produziert werden. Die Feldgrille zum Beispiel hat noch einen dritten Gesang: Er ist leiser und macht das Weibchen paarungsbereit - ohne dass Fressfeinde ihn hören.

Ö1 Vom Leben der Natur
Kleine Insekten - große Gesänge (2)

Ö1 Vom Leben der Natur

Play Episode Listen Later Jun 6, 2023 4:44


Bei den Grillen und Laubheuschrecken singen meist nur die Männchen, um paarungsbereite Weibchen anzulocken. Die weiblichen Tiere sind meistens stumm, sie entscheiden aber, welches Männchen zum Zug kommt.

Ö1 Vom Leben der Natur
Kleine Insekten - große Gesänge (1)

Ö1 Vom Leben der Natur

Play Episode Listen Later Jun 5, 2023 4:45


Sie prägen das akustische Bild des Spätfrühlings - die Gesänge von Heuschrecken und Grillen. Doch diese Insekten haben keine Stimmbänder, um Gesang hervorzubringen, sie haben andere „Musikinstrumente“: Die Feldheuschrecken reiben die Beine an den Flügeln, die Laubheuschrecken und Grillen hingegen reiben die Flügel aneinander.

La Gioia del Vangelo
Santi Carlo Lwanga e compagni martiri

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Jun 2, 2023 4:01


Dal Vangelo di Marco 11,27-33 In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli andarono di nuovo a Gerusalemme. E, mentre egli camminava nel tempio, vennero da lui i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani e gli dissero: «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l'autorità di farle?». Ma Gesù disse loro: «Vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi». Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Diciamo dunque: “Dagli uomini”?». Ma temevano la folla, perché tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un profeta. Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo». E Gesù disse loro: «Neanche io vi dico con quale autorità faccio queste cose». --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vangelo/message

Briciole di Vangelo
Giovedì 1 giugno

Briciole di Vangelo

Play Episode Listen Later Jun 1, 2023 3:14


IL VANGELO DEL GIORNO – giovedì 1 MAGGIOMc 10,46-52Rabbunì, che io veda di nuovo!In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va', la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.https://www.nondisolopane.it/il-vangelo-del-giorno-giovedi-1-maggio/

La Gioia del Vangelo
San Giustino, martire

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later May 31, 2023 3:39


Dal Vangelo secondo Marco 10,46-52 In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va', la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vangelo/message

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Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Chi mi rotolerà la pietra? - Pasqua 2023 | 9 Aprile 2023 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Apr 9, 2023


"Chi rotolerà per me la pietra?" Quella dei miei problemi, delle mie incertezze, delle mie ferite... Gesù lo ha già fatto, nella Pasqua di duemila anni fa. Lo ha fatto per dare a te la sua stessa potenza. Devi solo varcare la soglia di quella tomba vuota, ed accettare la resurrezione.---Predicatore: Marco Delle Monache CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 10 minutiTempo di ascolto audio/visione video: 30 minutiQuanto siete forti?Nel senso, quanto peso riuscite a sollevare?Attualmente il record del mondo di sollevamento appartiene all''islandese Hafthor Bjornsson con 501 kg!Certo, noi siamo abituati a spostare pesi, alcuni sono più forti di altri, ma quando ci troviamo dinanzi ad alcuni pesi, non possiamo che pensare: “E chi je la fa?”E' esattamente quello che hanno pensato tre donne il giorno di Pasqua di quasi duemila anni fa:“Passato il sabato, Maria Maddalena, Maria, madre di Giacomo, e Salome comprarono degli aromi per andare a ungere Gesù. La mattina del primo giorno della settimana, molto presto, vennero al sepolcro al levar del sole. E dicevano tra di loro: "Chi ci rotolerà la pietra dall'apertura del sepolcro?" (Marco 16:1-3)Quello che si reca alla tomba di Gesù, è un terzetto di donne che non si è formato per caso!Maria di Magdala, o Maddalena, era una delle “finanziatrici” dell'opera missionaria di Gesù; lo faceva forse per gratitudine, visto che Gesù la aveva liberata da “sette demoni” (Luca 8:2).E poi c'è l'altra Maria, Maria di Cleofa; lei ha un figlio, Giacomo il minore, all'interno dello “staff” di Gesù, alcuni affermano fosse sua parente:suo padre infatti sarebbe stato Anteo Cleofa, ovvero il fratello di Giuseppe, sposo di Maria.E infine Salome.Salome aveva anche lei due dei suoi figli all'interno dello “staff del capo”:Era la madre di Giacomo il maggiore e di Giovanni,“il discepolo che Gesù amava” (Giovanni 13:23)come viene detto dallo stesso Giovanni nel suo vangelo.Maria Maddalena, Maria e Salome non erano semplici discepole, ma facevano parte di quel ristretto nucleo di persone che viveva fianco a fianco,o gni giorno, col maestro.Chissà quante volte avranno ascoltato queste sue parole:«Noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà dato nelle mani dei capi dei sacerdoti e degli scribi. Essi lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani,  i quali lo scherniranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno; ma dopo tre giorni egli risusciterà». (Marco 10:31-34)L'informazione l'hanno avuta tutta, hanno creduto e seguito Gesù...ma poi l'hanno visto morire in croce...e il suo corpo giacere a terra, e la pietra chiudere la tomba...“Allora Gesù emise un altro forte grido e rese lo spirito...Cʼerano là alcune donne che seguivano a distanza la scena. Maria Maddalena, Maria (la madre di Giacomo il piccolo e di Iose), Salome ed altre... Giuseppe comprò un lungo lenzuolo di lino e, dopo aver tolto dalla croce il corpo di Gesù, lo avvolse nel lenzuolo e lo depose in una tomba scavata nella roccia. Poi fece rotolare una grossa pietra davanti allʼapertura del sepolcro. Maria Maddalena e Maria, madre di Iose, stavano a guardare dove veniva deposto il corpo di Gesù.” (Marco 15:37, 41, 46-47)Non erano lì per caso. Erano un “team”. Si supportavano a vicenda...E, secondo me,  in quel “Chi ci rotolerà la pietra” c'è ben più che una riflessione sul peso della porta del sepolcro.E' il momento in cui dubbio, assenza e disperazione si fondono assieme, e  vivono assieme.L'originale  in greco non dice semplicemente “pietra”, ma “megas litos”... ovvero “un macigno”!Quale è il macigno più grande nella mente di Maria di Magdala, di Maria di Clefoa, di Salome? La pietra da spostare... oppure?Oppure le domande che non si dicono l'una all'altra...irrisolte, intellettuali, ma che girano nella loro testa:“E' questa la fine della nostra speranza? E' realmente rinchiuso in una tomba il nostro Salvatore?” “Ci siamo sbagliate? Abbiamo creduto in qualcuno che non era affidabile?” “Chi ci rotolerà la pietra?Come faremo a continuare a vivere senza la nostra Speranza?”E poi c'era la pietra, il megalite, quello vero fatto di roccia...Un dubbio  “reale”: “Come faremo a spostare la pietra? Come faremo ad entrare la tomba e a accudire il nostro Signore?” La vita di ciascuno di noi propone dubbi su base quotidiana; dubbi, che spesso sono pietre, mega litos, macigni...Quale pietra stai portando qui quest'oggi? E' un dubbio “intellettuale” su come sarà la tua vita nei prossimi anni, perché senti che qualcosa dentro non va, che non hai più motivo apparente per vivere, nè uno sbocco certo per il futuro?Oppure è un dubbio reale:“Mio figlio è malato. Il mio matrimonio è a pezzi. Ho perso il lavoro”Quali che siano le tue pietre ,senti che sono come i 501 chili del record del mondo...e non ce la farai a rotolarle via...Mi spiace dirtelo... ma la tua sensazione è giusta:Non puoi!Non tu, almeno.Non tu da solo, non tu da sola.Come Maria di Magdala, come Maria di Cleofa, come Salome...Ma la Pasqua non è una croce; quella era il venerdì, assieme al dolore e alla umiliazione.La Pasqua è una pietra rotolata e una tomba vuota.Gesù non l'ha fatto per dimostrare i suoi superpoteri, anzi, ai farisei che glie ne chiedevano uno, rispose:“Una generazione malvagia e adultera chiede un segno; segno non le sarà dato, se non il segno del profeta Giona. Poiché, come Giona stette nel ventre del pesce tre giorni e tre notti, così il Figlio dell'uomo starà nel cuore della terra tre giorni e tre notti." (Matteo 12:39-40)Ma lo affatto per dare a noi la sua stessa potenza per lasciarla  a te, a me, a tutti coloro che si affidano a lui.Paolo parla così della potenza della risurrezione:“Mi sono disfatto di qualsiasi altra cosa: è stato lʼunico modo valido per poter conoscere fino in fondo Cristo e la potenza della sua resurrezione, e scoprire che cosa significa soffrire e morire unito a lui,per giungere anch'io alla nuova vita con la resurrezione dai morti.” (Filippesi 3:10-11 PV)Quella potenza che aveva sperimento su di se, imparando chi era colui che poteva rotolare la pietra:“Per ben tre volte ho pregato il Signore di liberarmi da questa sofferenza, ma egli mi ha detto: «No, perché la mia grazia ti basta. La mia potenza si manifesta in pieno in quelli che sono deboli». Ecco perché sono contento di vantarmi della mia debolezza; di essere una dimostrazione vivente della potenza di Cristo, anziché fare sfoggio della mia forza e delle mie capacità. (2 Corinzi 12:8-9 PV)La Pasqua è Dio che trasmette la sua potenza alla sua creatura.È Gesù che può rotolare via la pietra dalla tua vita.E' Gesù che può farti affrontare la tua vita quotidiana.E Gesù che può farti compiere opere che ti sembrano impossibili da compiere, ben più di spostare 501 chili, o un macigno.Fino ai miei  25 anni ho avuto una pietra abbastanza grande ad ostruire tutto ciò che facessi... nulla aveva senso, tutto chiuso.. sbarrato per venticinque anni avevo  provato a  rotolarla via da solo.Ho perso energie, tempo, lacrime. Fino a quando ho scoperto che c'era chi già aveva rotolato via la pietra per parte mia, tanti anni prima che io nascessi o fossi stato ancora concepito. Qualcuno che, morendo in croce, stava pensando a ME. Qualcuno che risuscitando dai morti mi faceva partecipe della sua potenza. Riuscite a credermi? Quando dico che Gesù, qualsiasi sia l'impresa che pensate non sia possibile portare a temine, qualsiasi sia la dimensione della pietra che c'è nella tua vita, è più che capace di spazzarla via, ci credete qui (nella testa), o qui (nel cuore)?Oppure non ci credete affattoNon dovete credere a me, ma a...“...colui che può, mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente di più di quel che domandiamo o pensiamo...”(Efesini 3:20)Ma  di sicuro la mia vita non è un esempio eclatante; in fondo io, di buona famiglia, senza grandi problemi,“no sex no drugs no rock & roll” né esso, né droga né vita sfrenata, sono un piccolo esempio della potenza della resurrezione., e non mi troverete su Wikipedia. Allora, vorrei parlarvi di altri che trovate su Wikipedia...Azezet Kidane  Azezet Kidane è nata nel 1944 a Adi Quala, in EritreaNegli anni '70, l'Etiopia era sotto il regime comunista e Azezet  ha iniziato a visitare  i container dove venivano ammassati i prigionieri politici e i cristiani; a questi ultimi  era vietato di pregare.Quando ha protestato col governo, il dittatore le ha detto: “OK, possono pregare solamente se TU vai dentro il container assiema a loro.”Che ve ne pare? Era un macigno abbastanza grande? “Chi mi rotolerà la pietra?”Azezet entrò nei container, pregò assieme ai credenti, e grazie a lei decine di prigionieri accettarono Gesù, e la notizia arrivò ai media di tutto il mondo che chiesero che l'Etiopia smettesse di incarcerare gente nei container.Dal 2010 vive in Israele, in Terrasanta, dove ogni anno arrivano profughi, uomini e donne che attraversano il Sinai per poi essere sfruttati gli uomini come lavoratori a basso costole donne come prostitute.Ancora una volta: “Chi ci rotolerà la pietra?”Azezet ha lavorato per svelare e a  denunciare la  rete di campi di tortura utilizzati dai trafficanti di esseri umani per estorcere denaro ai rifugiati. Molti sono stati smantellati, molti aguzzini arrestati, molte donne salvate dall'abuso quotidiano.Nick Vujicic Nick è australiano, ed è nato senza braccia e gambe a causa di una rara malattia genetica, la tetramelia. Da piccolo, a scuola i bulli lo prendevano di mira per la sua disabilità. A dieci anni arrivò a pensare al suicidio. Ci provò due volte senza successo, cercando di affogarsi nella vasca di bagno.Ancora una volta: “Chi mi rotolerà la pietra?”Un giorno la madre gli mostrò un articolo di giornale sulla vita di un uomo portatore di handicap che era riuscito a raggiungere la felicità; e quell'uomo era  un credente.Il momento in cui Nick capì di non essere solo capì che c'è chi ha rotolato la pietra per lui...Ora vive per Cristo, parla di Cristo, e sogna di metter su famiglia.“Anche se mi rendo conto che non potrò tenere le mani di una donna, quando arriverà il momento saprò tenere il suo cuore”.Così diceva un dieci anni fa...… e così è la sua vita adesso! Una moglie, due figli maschi, due gemelle.Forse ti stai pensando: “Va bene, Marco, queste sono storie di grandi personaggi, persone uniche al mondo... ma io? Che c'entrano con i problemi della mia vita?Lascia allora che ti parli di qualcuno che è più alla tua portata...che so... un membro di un'altra chiesaPaolaL'ultima storia che ti racconto è quella di Paola...E' un nome di fantasia, ma lei  e la sua storia è assolutamente reale. Io la conosco, voi no... e per me è più che una figlia! Paola è credente, sposata, con figli, disoccupata... e per dare una mano alla famiglia va a lavorare in un negozio qualche ora al giorno.Una sera le si rompe la macchina, e il datore di lavoro si offre di riaccompagnarla a casa...ma lungo il tragitto devia...e succede quello che potete immaginare.Torna a casa, si fa una doccia fino a scorticarsi la pelle per cercare di lavare via lo schifo... Va a letto... e per giorni non dice nulla...Gli ci vorrà quasi una settimana per metabolizzare, raccontare, e denunciare... La giustizia farà il suo corso... ma lei? “Chi mi rotolerà la pietra?”Avrebbe voglia di uccidersi... e ci prova anche. Poi chiama una coppia di amici di un'altra chiesa, che la aiutano a capire. E solo allora comprende... Anche quel macigno, Gesù,  lo aveva rotolato in un giorno di Pasqua, duemila anni fa...La vita di Paola è cambiata da quel giorno... in meglio! Il matrimonio che era traballante , si è cementato nell'amore e nel sostegno reciproco, un altro figlio è arrivato, e loro come coppia non sono più membri di una chiesa, ma ministri di Cristo nella loro chiesa!Molto spesso la pietra da rimuovere più grande è la mancanza di Gesù nelle nostre vite. Azezet ha affermato che: “Quello che io ho visto accadere dinanzi ai miei occhi, persone che si sedevano davanti a me, uno persecutore e l'altro perseguitato, e capivano che il loro dolore era lo stesso, che soffriamo tutti e moriamo, e si perdonavano, questo cosa solo Dio la può dare."Nick ha affermato: “Chiunque tu sia, qualunque cosa tu stia attraversando, Dio lo sa, Lui è con te, e te ne trarrà fuori”. Non dipende da quello che sono capace o non sono capace di fare, ma da quello che divento per la potenza di Gesù Cristo” Paolo ha detto: "La potenza di Dio si manifesta in pieno in quelli che sono deboli";  ognuno di noi è debole in qualche aspetto. Ognuno di noi ha il dubbio:“Chi mi rotolerà la pietra”.C'è chi decide di lottare da solo, e chi decide di afferrare la Pasqua, di ricevere l'aiuto che porta quella pietra rimossa e quella tomba vuota.Se lo accetti, puoi guardare dentro la tomba, come hanno fatto Maria di Magdala, Maria di Cleofa e Salome:“Perciò entrarono nella tomba e videro, seduto sulla destra, un giovane vestito di bianco. Le donne si spaventarono,  ma l'angelo disse: "Non meravigliatevi. State cercando Gesù di Nazaret che hanno crocifisso? Non è qui, è risorto! Ecco il posto dove avevano messo il suo corpo.”(Marco 16:6 VP)  “Chi ci rotolerà la pietra?”Gesù lo ha già fatto. Lo ha fatto per dare a te la sua stessa potenza. Devi solo varcare la soglia di quella tomba vuota, ed accettare la resurrezione.Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM---GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD

Commento al Vangelo di don Nicola
Va' e d'ora in poi non peccare più (Gv 8,1-11)

Commento al Vangelo di don Nicola

Play Episode Listen Later Mar 27, 2023 5:53


Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adultèrio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adultèrio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell'interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più».

La Gioia del Vangelo
Lunedì della V settimana di Quaresima

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Mar 26, 2023 3:59


Dal Vangelo di Giovanni 8,1-11 In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una a sorpresa in adultèrio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adultèrio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell'interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più». --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vangelo/message

La Gioia del Vangelo
Martedì della III settimana di Quaresima

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Mar 14, 2023 4:39


Dal Vangelo di Matteo 18,21-35 In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette. Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: "Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa". Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito. Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: "Restituisci quello che devi!". Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: "Abbi pazienza con me e ti restituirò". Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito. Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: "Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?". Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto. Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello». --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vangelo/message

Commento al Vangelo di don Nicola
Perdonare perché perdonati (Mt 18,21-35)

Commento al Vangelo di don Nicola

Play Episode Listen Later Mar 14, 2023 6:55


Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito. Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto. Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».

La Gioia del Vangelo
Venerdì della II settimana di Quaresima

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Mar 10, 2023 4:51


Dal Vangelo di Matteo 21,33-43.45-46 In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Ascoltate un'altra parabola: c'era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l'erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?». Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo». E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d'angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”? Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti». Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vangelo/message

Commento al Vangelo di don Nicola
La misericordia di Dio (Mt 21,33-43.45)

Commento al Vangelo di don Nicola

Play Episode Listen Later Mar 10, 2023 6:10


Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Ascoltate un'altra parabola: c'era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l'erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?». Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo». E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:“La pietra che i costruttori hanno scartatoè diventata la pietra d'angolo;questo è stato fatto dal Signoreed è una meraviglia ai nostri occhi”?Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta.

La Gioia del Vangelo
Venerdì dopo le ceneri

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Feb 24, 2023 2:49


Dal Vangelo di Matteo 9,14-15 In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno». --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vangelo/message

Commento al Vangelo di don Nicola
Il senso del vero digiuno (Mt 9,14-15)

Commento al Vangelo di don Nicola

Play Episode Listen Later Feb 24, 2023 3:31


si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno».

Commento al Vangelo di don Nicola
Una parola che cambia la vita (Mc 1,21-28)

Commento al Vangelo di don Nicola

Play Episode Listen Later Jan 10, 2023 3:51


Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafarnao,] insegnava. Ed erano stupìti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

La Gioia del Vangelo
Martedì della I settimana del tempo ordinario

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Jan 10, 2023 3:42


Dal Vangelo di Marco 1,21b-28 In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafarnao,] insegnava. Ed erano stupìti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/vangelo/message

La Gioia del Vangelo
Santa Lucia, vergine e martire

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Dec 13, 2022 3:35


Dal Vangelo secondo Matteo 21,28-32 In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: "Figlio, oggi va' a lavorare nella vigna". Ed egli rispose: "Non ne ho voglia". Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: "Sì, signore". Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli». --- Send in a voice message: https://anchor.fm/vangelo/message

Commento al Vangelo di don Nicola
Disponibili a cambiare (Mt 21,28-32)

Commento al Vangelo di don Nicola

Play Episode Listen Later Dec 13, 2022 4:52


Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va' a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Sperare in un Dio misericordioso – Giona 3 | 27 Novembre 2022

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Nov 27, 2022


CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 10 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 24 minutiOggi è la prima domenica in cui per tradizione accendiamo la prima delle candele della Corona dell'Avvento,  quella che ci ricorda la Speranza. Paolo ha detto:“Questa speranza poi non ci porta alla delusione, perché, accada quel che accada, sappiamo che Dio ci ama e sentiamo dentro di noi il calore del suo amore che, per mezzo dello Spirito Santo, ci ha riempito il cuore.” (Romani 5:5 PV)E forse avrete notato anche che il titolo della serie di messaggi è cambiato: non è più una misericordia inaspettata,ma una misericordia promessa. Dio aveva promesso che avrebbe mandato qualcuno a riscattarci... ma nessuno si sarebbe aspettato che avrebbe mandato il Figlio a farlo.Ma questa è la natura di Dio: Dio è amore. Se qualcuno ti ama, lui ti ascolta; è per quello che la speranza è indissolubilmente legata alla preghiera: ecco cosa dice Dio nei Salmi, a proposito della preghiera.“...poi invocami nel giorno della sventura; io ti salverò, e tu mi glorificherai.” (Salmo 50:15)“Benedetto sia Dio, che non ha respinto la mia preghiera e non mi ha negato la sua grazia.” (Salmo 66:20) “Egli ascolterà la preghiera dei desolati e non disprezzerà la loro supplica.” (Salmo 102:17)“Perciò ogni uomo pio t'invochi mentre puoi essere trovato; e qualora straripino le grandi acque, esse, per certo, non giungeranno fino a lui.” (Salmo 32:6)Possiamo rivolgerci a Dio in qualsiasi occasione, in qualsiasi circostanza. Non importa cosa abbiamo fatto. Non importa in quale stato emotivo ci troviamo. Nulla dovrebbe impedirci di rivolgerci a Dio.Eppure... spesso ci fermiamo. E quando lo facciamo, ci troviamo in una lunga fila di persone che hanno fatto lo stesso. Non a caso Giona fa parte di queste. Soprattutto alla luce dell'ultimo versetto.“Perciò ogni uomo pio t'invochi mentre puoi essere trovato; e qualora straripino le grandi acque, esse, per certo, non giungeranno fino a lui.” (Salmo 32:6) Leggiamo la situazione in cui si trova Giona:“Il Signore fece venire un gran pesce per inghiottire Giona. Giona rimase nel ventre del pesce tre giorni e tre notti. Dal ventre del pesce Giona pregò il Signore, il suo Dio, e disse: «Io ho gridato al Signore, dal fondo della mia angoscia, ed egli mi ha risposto; dalla profondità del soggiorno dei morti ho gridato e tu hai udito la mia voce. Tu mi hai gettato nell'abisso, nel cuore del mare; la corrente mi ha circondato, tutte le tue onde e tutti i tuoi flutti mi hanno travolto. Io dicevo: “Sono cacciato lontano dal tuo sguardo! Come potrei vedere ancora il tuo tempio santo?” Le acque mi hanno sommerso, l'abisso mi ha inghiottito; le alghe si sono attorcigliate alla mia testa. Sono sprofondato fino alle radici dei monti, la terra ha chiuso le sue sbarre su di me per sempre; ma tu mi hai fatto risalire dalla fossa, o Signore, mio Dio! Quando la vita veniva meno in me, io mi sono ricordato del Signore e la mia preghiera è giunta fino a te, nel tuo tempio santo. Quelli che onorano gli idoli vani allontanano da sé la grazia; ma io ti offrirò sacrifici con canti di lode, adempirò i voti che ho fatto. La salvezza viene dal Signore». E il Signore diede ordine al pesce, e il pesce vomitò Giona sulla terraferma.” (Giona 2:1-11)Ciò che ha pregato Giona nel ventre del pesce,sono le medesime parole (parola più parola meno) che il Signore aveva messo in cuore a Davide, Asaf e agli altri che hanno scritto i Salmi:"Io ho gridato al Signore, dal fondo della mia angoscia, ed egli mi ha risposto." (Giona 2:3).“Nella mia angoscia ho invocato il Signore, ed egli mi ha risposto.” (Salmo 120:1). “...ma tu mi hai fatto risalire dalla fossa, o Signore, mio Dio!” (Giona 2:7 b).“Benedici, anima mia, il Signore e non dimenticare nessuno dei suoi benefici. Egli perdona tutte le tue colpe, risana tutte le tue infermità; salva la tua vita dalla fossa, ti corona di bontà e compassioni...”(Salmo 103:2-4).“Quelli che onorano gli idoli vani allontanano da sé la grazia...” (Giona 2:9)“Detesto quelli che si affidano alle vanità ingannatrici; ma io confido nel Signore.”(Salmo 31:6).La Bibbia è un unico lungo piano, di libro in libro, di generazione in generazione, di evento in evento, che parla di Speranza, di una misericordia promessa, e che ci esorta a parlare con Dio.La scorsa volta avevamo detto che lo Spirito Santo ci aiuta quando non sappiamo cosa pregare. Ma la stessa cosa vale per la Bibbia. Quante volte vi è capitato che in una situazione vi venga in mente una Scrittura che parla proprio di quella situazione? Oppure state valutando cosa fare in una situazione di vita e vi viene in mente una parola della Scrittura e riconoscete che quella è la risposta che cercavate?La Bibbia, la Parola di Dio, è un “serbatoio” da cui potete attingere... ma solo se la leggete, la studiate, la memorizzate.Giona evidentemente lo aveva fatto. Ma che tipo di preghiera è? Potrebbe sembrare una preghiera di pentimento, in cui Giona torna in sé e confessa umilmente al Signore di aver peccato. Giona vede che Dio vuole avere misericordia di Ninive e che ha scelto Giona come suo strumento.Ho detto “potrebbe sembrare”... perché al capitolo 4 leggiamo:“Giona ne provò gran dispiacere e ne fu irritato. Allora pregò e disse: «O Signore, non era forse questo che io dicevo, mentre ero ancora nel mio paese? Perciò mi affrettai a fuggire a Tarsis. Sapevo infatti che tu sei un Dio misericordioso, pietoso, lento all'ira e di gran bontà e che ti penti del male minacciato. 3 Perciò, Signore, ti prego, riprenditi la mia vita; poiché per me è meglio morire piuttosto che vivere».” (Giona 4:1-3)Al capitolo 4 Giona è di nuovo sulla terraferma, è vivo e salvo, e non accetta la misericordia di Dio per Ninive; così, prega con rabbia.Ma al capitolo 2, invece, lui sta pregando quella che si definisce la "preghiera della trincea"; era quella che pregavano i soldati nella 1° Guerra Mondiale, dove gli eserciti si affrontavano l'uno di fronte all'altro e scavavano trincee per conquistare il terreno.Ogni giorno i soldati entravano nella trincea, e non sapevano se ne sarebbero usciti vivi; e così pregavano: "Dio, se mi tiri fuori da questa situazione, farò tutto quello che vuoi".Giona sta recitando una preghiera da trincea. Osservate i tempi della preghiera "Dal ventre del pesce Giona pregò il Signore..." (Giona 2:2)."Io ho gridato al Signore, dal fondo della mia angoscia..." (Giona 2:3)"Io dicevo: “Sono cacciato lontano dal tuo sguardo!" (Giona 2: 4).“...ma tu mi hai fatto risalire dalla fossa, o Signore, mio Dio! Quando la vita veniva meno in me, io mi sono ricordato del Signore e la mia preghiera è giunta fino a te, nel tuo tempio santo. (Giona 2:7-8)Giona non spera... è semplicemente disperato. Pensava di voler solo essere gettato in mare e farla finita. Ma adesso realizza che è ancora vivo … o forse è morto (non lo sappiamo), ma comunque ancora pensa, riflette... e finalmente prega!. È una preghiera da trincea.Guardate l'atteggiamento di Giona nella preghiera: "Tu mi hai gettato nell'abisso, nel cuore del mare..." (Giona 2: 4)Mica è vero! E' stato lui a dire ai marinai di gettarlo come zavorra dalla nave per far placare i venti!E adesso invece dice che è Dio ad averlo buttato a mare! Dio è il colpevole!“Quando la vita veniva meno in me, io mi sono ricordato del Signore” (Giona 2:8).C'è voluto un bel po' per far decidere Giona di parlare con Dio! E adesso, nel ventre del pesce, pensa: “Bisogna che succeda qualcosa prima che parta della digestione del pesce”. E si ricorda solo allora di pregare! Ma non ricorda che forse dovrebbe confessare il suo peccato, e magari chiedere scusa... anzi!“IO ho gridato al Signore... IO mi sono ricordato...la mia preghiera è giunta...” “Io l'ho fatto! La mia pietà. La mia spiritualità. I miei sforzi.”"Quelli che onorano gli idoli vani allontanano da sé la grazia; ma io ti offrirò sacrifici con canti di lode, adempirò i voti che ho fatto. La salvezza viene dal Signore».”. (Giona 2:9-10)"Guardami Dio. Non sono come quei pagani che non ti adorano. Sono molto meglio. Ti seguirò. Sarò fedele!”A dirla tutta, proprio in questo momento in superficie, su un mare calmo, quei cosiddetti marinai senza valore, adoratori di idoli, invocano il nome del Signore. E il loro timore di Dio è diventato timore., stupore, meraviglia, riverenza... per il Signore!Capita, quando ci troviamo nella trincea, di ricordare a Dio perché dovrebbe salvarci... evitando accuratamente di ricordare perché dovrebbe non farlo. Per i nostri peccati, per le nostre mancanze, per i nostri rifiuti... Se fossimo onesti, Dio dovrebbe girarsi dall'altra parte... e non guardare Giona... e nemmeno noi!Ma non lo fa! Giona viene salvato dalla misericordia inaspettata di Dio. Le preghiere di Giona possono essere pronunciate nella più completa disperazione, ma Dio le ascolta comunque. E Dio risponde ancora ad esse. Risponde a Giona... e anche a noi!Non perché ci siamo umiliati. Non perché abbiamo detto le parole giuste. Non perché abbiamo l'atteggiamento giusto. E certamente non perché in qualche modo siamo migliori degli altri. Ma solo perché il suo carattere è la misericordia.Giona non aveva visto la misericordia promessa da Dio all'opera, noi si, in quel primo Natale... senza che avessimo chiesto scusa, senza che ci fossimo pentiti... solo perché Dio aveva promesso che avrebbe avuto misericordia di noi.Per Giona aveva scelto un pesce per portare la Salvezza; per tutti noi ha scelto una Vergine Ha mandato un bambino, attraverso una giovane donna:“Perciò il Signore stesso vi darà un segno: ecco, la giovane concepirà, partorirà un figlio, e lo chiamerà Emmanuele.” (Isaia 7:14) "...che tradotto vuol dire 'Dio con noi'". (Matteo 1:23 b)È un momento che racchiude pienamente la misericordia inaspettata di Dio che ci da Speranza.Anni dopo, a quel figlio, nato da una Vergine, qualcuno avrebbe chiesto un altro segno:“Allora alcuni scribi e farisei presero a dirgli: «Maestro, noi vorremmo vedere da te un segno». Ma egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera chiede un segno; segno non le sarà dato, se non il segno del profeta Giona. Poiché, come Giona stette nel ventre del pesce tre giorni e tre notti, così il Figlio dell'uomo starà nel cuore della terra tre giorni e tre notti.” (Matteo 12:38-40)Qual è il segno? Un luogo che dovrebbe essere un luogo di morte definitiva, dopo tre giorni si rivela un luogo di vita. Il ventre di un pesce gigante. E il cuore della terra, che è una tomba.Non si va deliberatamente in questi luoghi e non ci si aspetta di tornare. Ma Giona lo fece. E Gesù dice ai farisei che lo farà anche lui. Sappiamo che è esattamente quello che è successo. È successo perché un Dio misericordioso ha voluto salvare un popolo peccatore che si trovava in una situazione disperata.Dio ha fatto questo in quel primo Natale, ancor prima che coloro che fuggono da Lui si rendessero conto che Egli sta attivamente creando una strada, una via, una salvezza.Gesù viene a Natale per aprirla: dalla morte certa alla vita eterna. Dal ventre della morte, che sia un grande pesce, una tomba, o una vita lontana dal Padre, alla speranza di un altro giorno, di un'altra vita, di una vita nuova in Cristo. Rinati!Il segno di Giona è la Speranza! La speranza per noi peccatori che pregano nella trincea, che affondano disperatamente, che mangiano le alghe, che vivono nella trincea. E' la misericordia inattesa di Dio, ma che Dio aveva promesso... e Dio è fedele! La misericordia che salverà. Il segno di Cristo è la Speranza... quella con la esse maiuscola, giunta sulla terra attraverso una Vergine che partorisce colui che sarà la misericordia inattesa ma promessa, di Dio che ci trae fuori dalla morte del peccato e ci proietta verso una vita vissuta assieme al nostro Padre. Nascerà Emmanuele, Dio con noi! Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM---   GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD

Commento al Vangelo di don Nicola
La tua fede ti ha salvato (Lc 18,35-43)

Commento al Vangelo di don Nicola

Play Episode Listen Later Nov 14, 2022 4:51


Gesù si avvicinava a Gèrico, un cieco era seduto lungo la strada a mendicare. Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. Gli annunciarono: «Passa Gesù, il Nazareno!». Allora gridò dicendo: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!». Quelli che camminavano avanti lo rimproveravano perché tacesse; ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù allora si fermò e ordinò che lo conducessero da lui. Quando fu vicino, gli domandò: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». Egli rispose: «Signore, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato». Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo glorificando Dio. E tutto il popolo, vedendo, diede lode a Dio.

La Gioia del Vangelo
Lunedì della XXXIII settimana del tempo ordinario

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Nov 14, 2022 3:17


Dal Vangelo di Luca 18,35-43 Mentre Gesù si avvicinava a Gèrico, un cieco era seduto lungo la strada a mendicare. Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. Gli annunciarono: «Passa Gesù, il Nazareno!». Allora gridò dicendo: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!». Quelli che camminavano avanti lo rimproveravano perché tacesse; ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù allora si fermò e ordinò che lo conducessero da lui. Quando fu vicino, gli domandò: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». Egli rispose: «Signore, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato». Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo glorificando Dio. E tutto il popolo, vedendo, diede lode a Dio. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/vangelo/message

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Una chiamata inquietante da parte di un Dio misericordioso - Giona 1 | 6 Novembre 2022 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Nov 6, 2022


La misericordia da parte di Dio è talvolta inattesa; invece di punire chi non opera per il bene altrui,  li cerca affinché cambino vita.  Troviamo  inquietante la grazia inattesa di Dio verso chi non sembra meritarlo? E quanta misericordia ha verso noi, quando ci chiama,  imperfetti, ad agire per Lui? ---CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 9 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 27 minutiLa storia di Giona è ben nota a tutti, credenti e non credenti, tanto da ispirare scrittori come Collodi che fa fare a Pinocchio la stessa fine di Giona, inghiottito da una balena.Ma quale è l'obiettivo principale di Dio attraverso il libro di Giona, oltre quello di raccontarci una storia bizzarra di un uomo  che vive dentro la pancia di un pesce? Vedremo che l'obiettivo principale del libro  è mostrare che Dio ha misericordia di tutti...  anche quando non ce lo aspettiamo. Leggiamo Giona 1:“La parola del Signore fu rivolta a Giona, figlio di Amittai, in questi termini: «Àlzati, va' a Ninive, la gran città, e proclama contro di lei che la loro malvagità è salita fino a me».  Ma Giona si mise in viaggio per fuggire a Tarsis, lontano dalla presenza del Signore. Scese a Iafo, dove trovò una nave diretta a Tarsis e, pagato il prezzo del suo viaggio, si imbarcò per andare con loro a Tarsis, lontano dalla presenza del Signore.” (Giona 1:1-3)Al di fuori di questo libro, l'unica altra volta  che Giona viene menzionato nelle Scritture è in 2 Re 14:23-25:“Nel quindicesimo anno di Amasia, figlio di Ioas, re di Giuda, cominciò a regnare a Samaria Geroboamo, figlio di Ioas, re d'Israele, e regnò quarantun anni. Egli fece quello che è male agli occhi del Signore; non si allontanò da nessuno dei peccati con i quali Geroboamo, figlio di Nebat, aveva fatto peccare Israele. Egli ristabilì i confini d'Israele dall'ingresso di Camat al mare della pianura, come il Signore, Dio d'Israele, aveva detto per mezzo del suo servitore il profeta Giona, figlio di Amittai, che era di Gat-Efer.” (2 Re 14:23-25)Prima del governo di Geroboamo, Israele era un piccolo territorio  che pagava pesanti tributi alle nazioni circostanti.  Ma poi, dal 780 al 740 a.C. circa, pur essendo malvagio,  Geroboamo riuscì a raggiungere la prosperità, l'influenza e l'espansione  e a riportare i confini a quelli che erano ai tempi del re Davide.E la Bibbia afferma che tutto ciò avvenne grazie a qualcuno che stava scappando verso Tarsis pur di non obbedire alla chiamata di Dio! Attraverso un profeta riluttante. Si, proprio Giona! Ninive è una città importante dell'Assiria:   Genesi 10 descrive le nazioni che si stabilirono dopo il diluvio:“Cus generò Nimrod, che cominciò a essere potente sulla terra. Egli fu un potente cacciatore davanti al Signore; perciò si dice: «Come Nimrod, potente cacciatore davanti al Signore».Il principio del suo regno fu Babel, Erec, Accad e Calne nel paese di Scinear. Da quel paese andò in Assiria e costruì Ninive, Recobot-Ir e Cala; e tra Ninive e Cala, Resen, la grande città.” (Genesi 10:88-12)Ninive fu una delle città fondatrici dell'Assiria.  Alla fine divenne la capitale nel 700 a.C.,  un po' dopo il tempo di Giona.  È una città con una lunga storia.È anche una città con una reputazione... e non era affatto buona!  Nimrod era un potente cacciatore e guerriero.  La città di Ninive rifletteva il suo carattere.  Parlando di Ninive, Naum  dice: “Oracolo su Ninive; libro della visione di Naum l'Elcosita....Guai alla città sanguinaria, piena di menzogna e di violenza, che non cessa di depredare! Si ode rumore di fruste, frastuono di ruote, galoppo di cavalli, sobbalzare di carri.  I cavalieri danno la carica, fiammeggiano le spade, sfolgorano le lance, abbondano i feriti, si ammucchiano i cadaveri, sono infiniti i morti, si inciampa nei cadaveri.”  (Naum 1:1, 3:1-3)La città di Ninive amava la caccia... si, delle persone!  Un esercito potente e crudele era la loro arma.  Ai tempi di Giona il loro potere era in aumento.Un giorno Giona se ne stava tranquillo  nella sua città natale, Gat-Efer,  ed ecco che Dio gli dice: "«Àlzati, va' a Ninive, la gran città, e proclama contro di lei che la loro malvagità è salita fino a me».  Ma Giona si mise in viaggio per fuggire a Tarsis, lontano dalla presenza del Signore” (Giona 1:2-3)Non c'è accordo tra gli studiosi su dove si trovi Tarsis.  Ma se leggiamo 2 Cronache ci facciamo un'idea.  Il tempo è quello del regno di re Salomone.“Infatti il re aveva delle navi che andavano a Tarsis con la gente di Curam; e una volta ogni tre anni venivano le navi da Tarsis, portando oro, argento, avorio, scimmie e pavoni.” (2 Cronache 9:21)Una nave mercantile impiegava due anni  per fare un viaggio di andata e ritorno a Tarsis, più uno per caricare le merci.  Quindi l'ipotesi che Tarsis sia nella Spagna moderna,  è probabilmente la più accurata. Il piano di Giona era di andare il più lontano possibile...  e probabilmente restare là... magari in attesa che Dio trovasse qualcun altro da mandare a Ninive... e si dimenticasse di Giona.E per fare questo va a  Iafo (l'attuale Giaffa)  aspetta una barca per Tarsis (e non erano frequenti come i treni della metro a Roma) e ci sale;  egli sta quasi letteralmente andando  il più lontano possibile nella direzione opposta.So cosa state pensando:  “Che credente da nulla è Giona!" Ma Giona aveva le sue ragioni.Vedete, altri profeti sono stati chiamati a parlare contro le nazioni. Abdia predica contro Edom. Naum predica contro l'Assiria. Isaia contro Babilonia, Assiria ed  Egitto, Geremia  fa lo stesso.Sapete quale è la differenza tra tutti questi profeti e Giona? Che quelli predicavano contro altre nazioni  o da Israele o da altri posti dove erano stati deportati a forza. A Giona Dio chiede di lasciare deliberatamente Israele e di andare di sua volontà in una città pagana dove si fanno sacrifici umani. Vedete che la situazione è differente?Riusciamo ad essere un minimo empatici con questo profeta riluttante, e a comprendere la sua fuga? Che cosa avrei fatto io nella sua stessa situazione?E Giona reagisce. Reagisce per due motivi: il primo è la preoccupazione per se stesso. Il secondo è più grave: l'indignazione per un Dio che mostra misericordia verso un popolo pagano, peccatore e omicida (lo vedremo più avanti nel libro).La visione che Giona ha di Dio non prevede la misericordia per il popolo di Ninive;  trova questa misericordia inattesa troppo inquietante  e decide di andare nella direzione opposta.Ecco quindi la domanda di applicazione per oggi: troviamo la misericordia inattesa di Dio troppo inquietante?È troppo inquietante pensare che Dio abbia pietà  di un uomo che tradisce la moglie o ha una vita sessuale promiscua?Abbiamo difficoltà a pensare che Dio avrebbe pietà  di coloro che trovano nei soldi, o nella fama il loro idolo da venerare?È troppo sconvolgente per noi riconoscere  che verso uomini e donne che praticano l'omosessualità,  o lottano con l'identità di genere,  o promuovono il matrimonio tra persone dello stesso sesso, Dio sia disposto ad essere misericordioso?Possiamo immaginare che Dio abbia misericordia di chi  è entrato in casa nostra e ha rubato i nostri telefoni,  i nostri i-pad, i nostri gioielli e la nostra TV  e se ne è andato con la nostra auto usando le chiavi che erano sul tavolo?Abbiamo difficoltà a pensare che i truffatori,  o i padroni che schiavizzano i lavoratori sottopagandoli trovino un  Dio che è disposto ad avere misericordia per loro?Abbiamo previsto che l'alcolizzato, o il drogato,   che ha rovinato la vita della sua famiglia, che ha perso tutti i suoi soldi  e che guida sulle strade con alcool e droga nel sangue e uccide un passante perché non lo ha visto,  potrà trovare un Dio che abbia misericordia di lui?Troviamo inquietante che per coloro che negano Dio,  che si scagliano contro il cristianesimo  e fanno del tutto per opprimere chi crede   Dio abbia un progetto di misericordia?E, attenzione, non ho usato esempi a caso, ma li ho tratti dalla Scrittura:“Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v'illudete: né fornicatori, né idolatri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriachi, né oltraggiatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio. E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e mediante lo Spirito del nostro Dio..” (1 Corinzi 6:9-11)Paolo usa tre verbi al passato, pesanti come pietre; qualcosa è accaduto... ed è irreversibile.LavatiIn greco è  ἀπολούω apolouō; che è composto da λούω louō , ovvero "lavato"  più il prefisso ἀπο apo,  "via".  Il sangue di Gesù ha lavato via i peccati: tutti.Santificati In greco è  ἁγιάζω hagiazō; che significa “purificati per un'offerta”. Gesù ci ha resi degni di essere presentati al Padre, ci ha collocati  in una situazione spirituale di santità davanti a Dio. GiustificatiIn grco è  δικαιόω dikaioō; che significa “far ritornare diritti” Gesù ci ha raddrizzati, come se non avessimo mai peccato e non fossimo mai stati un peccatori. Chi è che ha ricevuto tutto ciò da  Gesù? Tutti nell'elenco di Paolo.  Non gli integri, non quelli che vanno ogni giorno al tempio, non chi fa elemosina abbondante...Ma ogni categoria di peccatori. Nessuno escluso.  Questo ci disturba? Ci fa arrabbiare una misericordia così inaspettata?  C'è forse un po' di Giona in tutti noi?A Giona Dio aveva detto “Alzati e vai a parlare alla città di Ninive perché il suo male ha la mia attenzione.”; a ciascuno di noi Gesù ha detto questo:"E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo...". (Matteo 28:18-19)"Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all'estremità della terra».". (Atti 1:8) Lo faccio io ? Sono disposto ad andare?  E se non vado   è perché non credo che Dio  possa portare alla trasformazione e al pentimento?  Oppure sono effettivamente turbato dal fatto  che sia possibile una misericordia così inattesa  e non mi sta bene, perché non la ritengo giusta e vorrei vedere friggere i nemici miei e di Gesù?La misericordia inattesa di Dio  ci costringe a fermarci e a riflettere.  Perché vediamo le opere di Dio da una prospettiva diversa,  una prospettiva che ci mette alla prova; mette alla prova na nostra logica causa-effetto: tu pecchi, per cui vieni punito. E' giusto, è dovuto.Ma invece Dio è paziente e misericordioso; manda una barca a soccorrere i peggiori peccatoti dal naufragio delle loro vite, da loro una seconda, una terza, una ennesima chance per salvarsi...Ma  Dio è paziente e misericordioso anche con noi; lo dimostra da come ha trattato Giona.Ci vogliono almeno quattro giorni per camminare da Gat-Efer a Iafo. E non è che a Iafo parta  una barca per Tarsis ogni giorno.  Forse Giona avrà atteso una settimana, anche due.La disobbedienza di Giona non è andare a Iafo.  Non c'è nemmeno bisogno di uscire dalla porta di casa per disobbedire a Dio; avrebbe potuto, semplicemente, dire “NO!”. Quante volte lo faccio io all'anno... o al mese... o alla settimana... o al giorno?Giona lo sa, che Dio governa la sua vita, tanto che dopo dirà:"Sono Ebreo e temo il Signore, Dio del cielo, che ha fatto il mare e la terraferma.". (Giona 1:9)Il Dio che ha creato il mare è dove si trova il mare.  Giona sa che non può scappare da Dio;  e non è questo che Giona sta facendo. La strategia di Giona consiste nel cercare di andare in un posto  dove possa evitare la chiamata di Dio sulla sua vita: “Se sono abbastanza distante da Ninive,  allora Dio non lo chiederà più a me.”Giona cerca di fuggire dalla sua identità.  L'identità di essere un agente, un predicatore, un testimone  della Misericordia imprevista di Dio. Ma Dio mostra pazienza, in modo che Giona possa riscoprire cosa Lui fa, chi Lui è.Così, anche Giona è il destinatario della Grazia inattesa di Dio; non c'è punizione per la disobbedienza, ma misericordia, e attesa di un cuore che cambi.Al momento  è una grazia che Giona trova inquietante.  E forse anche noi.Davanti a tanta misericordia da parte di Dio ciò che devo chiedermi e che suggerisco anche a te di chiederti,  è:  "Trovo inquietante la grazia inattesa di Dio?". E, ancora: “Trovo inquietante che un Dio misericordioso chiami me ad agire per lui?".Preghiamo. GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM---  GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD

Vivere nel Fiat supremo
L'incontro personale e profondo con Dio

Vivere nel Fiat supremo

Play Episode Listen Later Oct 10, 2022 39:20


Luisa prorompe di gioia nel constatare la gioia e la felicità divina che sente nel cuore. E Gesù coglie l'occasione per ribadire quanto Dio voglia la felicità della creatura e come questo non si possa realizzare al di fuori di un rapporto intimo e personale con Lui. Libro di Cielo, Volume 29, 20 Ottobre 1931, Lunedì 10 Ottobre 2022

Commento al Vangelo di don Nicola
Secondo le giuste priorità (Lc 9,57-62)

Commento al Vangelo di don Nicola

Play Episode Listen Later Sep 28, 2022 3:59


mentre camminavano per la strada, un tale disse a Gesù: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo». A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va' e annuncia il regno di Dio». Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all'aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».

La Gioia del Vangelo
Mercoledì della XXVI settimana del tempo ordinario

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Sep 27, 2022 3:20


Dal Vangelo di Luca 9,57-62 In quel tempo, mentre camminavano per la strada, un tale disse a Gesù: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo». A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va' e annuncia il regno di Dio». Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all'aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio». --- Send in a voice message: https://anchor.fm/vangelo/message

Calendario Parole di Vita 2022
GESÙ PERDONA • 22 Settembre 2022

Calendario Parole di Vita 2022

Play Episode Listen Later Sep 21, 2022 1:42


Meditazione dal Calendario Parole di Vita 2022.E Gesù diceva: Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno...(Luca 23:34)

BASTA BUGIE - Cinema
La battaglia di Hacksaw Ridge** (2016) - I 4 errori di Desmond Doss, il protagonista della Battaglia di Hacksaw Ridge

BASTA BUGIE - Cinema

Play Episode Listen Later Sep 20, 2022 15:04


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7142I 4 ERRORI DI DESMOND DOSS, IL PROTAGONISTA DELLA BATTAGLIA DI HACKSAW RIDGE di Pietro GuidiLa battaglia di Hacksaw Ridge è un film di Mel Gibson che racconta la vera storia di Desmond Doss, un soldato obiettore di coscienza. La sua vita è segnata da due grandi desideri: quello di servire la propria patria nella seconda guerra mondiale e quello di non uccidere nessuno. Questi desideri sono apparentemente inconciliabili, ma grazie all'aiuto di suo padre, che aveva combattuto nella prima guerra mondiale, riesce a farsi riconoscere come soldato obiettore di coscienza e a prestare il suo servizio come medico militare. Desmond dice: "In un mondo impegnato a farsi a pezzi da solo, non mi sembra una cattiva idea tentare di rimetterlo insieme pezzo dopo pezzo".A causa della sua determinazione nel rifiuto di uccidere, nemmeno il nemico, viene preso in giro dai superiori e dai commilitoni, che arrivano a mettergli le mani addosso. Ma nella battaglia di Hacksaw Ridge dimostra il suo valore e il suo coraggio salvando circa settantacinque persone ferite portandole fuori dal campo di battaglia e meritandosi il rispetto degli altri soldati.In questo film Mel Gibson mette tutta la sua esperienza nel descrivere realisticamente la guerra che è terribile e spettacolare allo stesso tempo. Inoltre alcuni valori cristiani sono ben messi in luce: la verginità prima del matrimonio del protagonista (introvabile nei film di oggi), la carità cristiana che arriva a donare la propria vita per i propri amici e infine l'importanza della preghiera in ogni azione quotidiana che per Dodd tocca un vertice nella richiesta a Dio di trovare ancora un soldato ferito, sia amico che nemico. Azzeccata anche la presa in giro dei culturisti che mostrano con orgoglio i loro muscoli, ma nascondono debolezze interiori come la paura che blocca ogni azione.Il film quindi è senz'altro da vedere, nonostante quattro errori che forse, a causa della cultura moderna in cui siamo immersi, potrebbero passare inosservati.1) L'INGIUSTA OBIEZIONE DI COSCIENZAIl primo di tutti è l'obiezione di coscienza. Essendo questo il cardine del film bisogna capire che cosa è veramente e se sia una cosa buona. Il mondo di oggi non avrà problemi a giustificare l'obiezione di coscienza di Doss, forse ne avrà chi ha visto i precedenti film di Mel Gibson sulla guerra dove la figura del guerriero è indubbiamente positiva. Basti pensare a William Wallace di Braveheart. Le convinzioni religiose di Desmond sono state molto importanti per far maturare in lui il sentimento di avversione nei confronti delle armi. Naturalmente ha contribuito a questa convinzione anche la traumatica esperienza avuta in casa quando ha minacciato suo padre con una pistola per difendere sua madre. In realtà Doss in questa occasione ha fatto esattamente quello che ogni figlio deve fare e quindi non avrebbe nulla da rimproverarsi. Però nel film questo episodio gli genera dei sensi di colpa. Ma tralasciando questo elemento soggettivo del protagonista, parliamo invece dell'elemento oggettivo della compatibilità tra religione e servizio militare. L'elemento religioso è stato quello decisivo nella sua scelta, perché la setta protestante a cui appartiene, cioè gli avventisti del settimo giorno, negano in ogni caso la legittimità della guerra giusta appellandosi ad una interpretazione assoluta e distorta del comandamento "non uccidere". Sarebbe curioso chiedere a uno di loro se si possa uccidere chi sta cercando di violentare tua moglie o di rapire i tuoi figli, ma sappiamo già la risposta. La Chiesa cattolica invece, coerentemente con la Bibbia, ricchissima di storie di santi guerrieri, e con l'insegnamento di Gesù e degli apostoli, ha sempre affermato la possibilità della legittima difesa e della guerra giusta (che comunque non può essere offensiva). Re Davide era un guerriero, Mosè aveva applicato la pena di morte verso tremila Israeliti che avevano adorato il vitello d'oro e non si erano pentiti e l'elenco potrebbe andare avanti a lungo. Dio stesso veniva invocato come "Signore degli eserciti". Anche nel Nuovo Testamento, pur non essendoci guerre visto che ancora non c'era una civiltà cristiana da difendere, sono state dette molte frasi che approvano il servizio militare. Per esempio san Giovanni Battista esortava i soldati ad accontentarsi delle loro paghe e a non estorcere nulla alle persone, considerandolo un mestiere lecito come gli altri. Quando un centurione andrà da Gesù a chiedere un miracolo farà una professione di fede militare, dicendo che come lui aveva dei sottoposti che gli obbedivano così tutto il mondo era sottoposto all'autorità di Gesù. E Gesù loda molto questo centurione romano, che continuerà a fare il suo lavoro anche dopo la conversione. San Paolo, riassumendo nella lettera ai romani il concetto cristiano di autorità dice che essa non invano porta la spada: "Vuoi non aver da temere l'autorità? Fa' il bene e ne avrai lode, poiché essa è al servizio di Dio per il tuo bene. Ma se fai il male, allora temi, perché non invano essa porta la spada; è infatti al servizio di Dio per la giusta condanna di chi opera il male". Quindi il quinto comandamento significa che non si può uccidere l'innocente, ma nel caso di legittima difesa e di guerra giusta è lecito e, a volte, anche doveroso uccidere. Chi non volesse uccidere per principio permetterebbe al male di continuare a far danno e di distruggere l'ordine della società, che viene protetto dalla spada come insegna san Paolo, ma anche la semplice ragione umana.2) LA NONVIOLENZADa questo errore deriva anche quello sull'interpretazione letterale della frase evangelica: "Porgi l'altra guancia". Nel film infatti si può vedere come Desmond non si difenda quando viene picchiato dai commilitoni e nemmeno quando fanno battute pesanti su sua moglie. Ma questo non è essere cristiani, bensì zerbini degli altri. Gesù stesso, che ha pronunciato questa frase, non ha porto l'altra guancia quando è stato schiaffeggiato dal servo del sommo sacerdote, ma ha risposto con durezza: "Se ho parlato male, dimostrami dov'è il male. Ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?" (Gv 18,23). Gesù non si difende nella Passione perché ha una missione da compiere: era venuto sulla terra proprio per morire e così salvare tutti gli uomini. Non lo fa perché crede che non dobbiamo difenderci con la forza quando siamo minacciati. Infatti, quando Gesù stava per essere catturato nell'orto degli ulivi, san Pietro proverà a difenderlo con la spada, ma Gesù lo fermerà spiegandogli perché, in quel caso, non bisognava combattere: "Credi che io non possa pregare il Padre mio, che metterebbe subito a mia disposizione più di dodici legioni di angeli? Ma allora come si compirebbero le Scritture, secondo le quali così deve avvenire?" (Mt 26,53). Se Gesù avesse voluto avrebbe potuto salvarsi e sconfiggere chi lo catturava, ma siccome aveva una missione da compiere non l'ha fatto. Non erano i soldati a catturare Gesù, ma era lui che si offriva a loro per essere sacrificato sull'altare della croce.3) IL RIFIUTO DELLA CARNEIn una scena del film vediamo inoltre Desmond che, sul campo di battaglia, dà una scatoletta di carne ad un altro soldato perché lui non la può mangiare. Per gli avventisti del settimo giorno infatti è vietato mangiare carne di animali, a causa del loro concetto distorto di rispetto della vita. Facendo così vanno contro l'insegnamento di Dio che nella Genesi dà all'uomo tutti gli animali perché se ne cibi. Diverse volte il vangelo ci racconta che Gesù mangiava pesce e che andava a Gerusalemme per sacrificare e mangiare l'agnello pasquale. Inoltre ha anche insegnato che si possono mangiare tutti gli alimenti, contrariamente alle prescrizioni alimentari dell'epoca: "Non capite che tutto ciò che entra nell'uomo dal di fuori non può renderlo impuro, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va nella fogna? Così rendeva puri tutti gli alimenti" (Mc 7,18-19). Per convincere san Pietro che è lecito cibarsi di tutti gli animali Dio stesso gli mostra in visione una grande tovaglia con sopra animali di ogni specie. E Dio gli comanda: "Coraggio, Pietro, uccidi e mangia!". Più chiaro di così! Ma il nostro Desmond probabilmente avrebbe rifiutato questo allettante comando.4) IL RIPOSO FESTIVO ASSOLUTOInfine Desmond si rifiuta di combattere in giorno di sabato perché è un giorno di riposo assoluto. La sua setta protestante, infatti, non festeggia la domenica, come giustamente fanno i cattolici per commemorare la resurrezione di Cristo, ma sono rimasti al vecchio culto ebraico del giorno del sabato. Infatti si chiamano "avventisti del settimo giorno", cioè del sabato. A parte quale giorno festeggiare, è opportuno notare quanto sia sbagliato questo formalismo nel rispetto del giorno di riposo. Infatti la Chiesa ha sempre insegnato la necessità del riposo domenicale dal lavoro, ma non ne ha fatto un assoluto morale. In casi gravi (sottolineo in casi gravi, non per arrotondare) infatti è possibile lavorare di domenica. Se c'è siccità e un contadino ha bisogno di irrigare i suoi campi altrimenti perde il raccolto lo può legittimamente fare anche in giorno di domenica. Invece per gli avventisti del settimo giorno no. Nemmeno un poliziotto e un medico possono lavorare di sabato per salvare vite. E neanche ti puoi difendere da un nemico che ti attacca perché violi il riposo festivo. Si capisce bene che è un'assurdità. È un atteggiamento formalistico nei confronti della legge già condannato da Gesù ai suoi tempi. A quelli che gli rimproveravano le sue guarigioni operate in giorno di sabato Lui rispondeva: "Chi di voi, se un figlio o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà fuori subito in giorno di sabato?" (Lc 14,5). Desmond Doss, potremmo rispondere! Invece Gesù invitava a non assolutizzare una cosa relativa. Il riposo festivo è fatto per l'uomo, non il contrario.

Calendario Parole di Vita 2022
RACCONTA L'OPERA DI DIO • 19 Settembre 2022

Calendario Parole di Vita 2022

Play Episode Listen Later Sep 18, 2022 1:47


Meditazione dal Calendario Parole di Vita 2022.E Gesù non glielo permise, ma gli disse: Va' a casa tua dai tuoi, e racconta loro le grandi cose che il Signore ti ha fatto, e come egli ha avuto pietà di te(Marco 5:19)

Alle sorgenti della fede in Terra Santa
La città di Gamla, gli Zeloti e Gesù

Alle sorgenti della fede in Terra Santa

Play Episode Listen Later Aug 23, 2022 51:13


La città di Gamla, gli Zeloti e GesùTrascrizione (non corretta dall'autore)

ges gamla la citt e ges trascrizione
Commento al Vangelo di don Nicola
Nessuno si salva da solo (Mt 19,23-30)

Commento al Vangelo di don Nicola

Play Episode Listen Later Aug 16, 2022 4:11


Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità io vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». A queste parole i discepoli rimasero molto stupiti e dicevano: «Allora, chi può essere salvato?». Gesù li guardò e disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile».Allora Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d'Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi».

La Gioia del Vangelo
Martedì della XX settimana del tempo ordinario

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Aug 15, 2022 4:00


Dal Vangelo di Matteo 19,23-30 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità io vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». A queste parole i discepoli rimasero molto stupiti e dicevano: «Allora, chi può essere salvato?». Gesù li guardò e disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile». Allora Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d'Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi». --- Send in a voice message: https://anchor.fm/vangelo/message

Il Nostro Pane Quotidiano
Einstein e Gesù - 14 Agosto 2022

Il Nostro Pane Quotidiano

Play Episode Listen Later Aug 14, 2022 3:06


Gesù parlò loro di nuovo, dicendo: “Io sono la luce del mondo”.Giovanni 8:12

Commento al Vangelo di don Nicola
Il coraggio di chi perdona (Mt 18,21-19,1)

Commento al Vangelo di don Nicola

Play Episode Listen Later Aug 11, 2022 6:05


Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito. Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto. Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello». Terminati questi discorsi, Gesù lasciò la Galilea e andò nella regione della Giudea, al di là del Giordano.

La Gioia del Vangelo
Santa Chiara

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Aug 10, 2022 4:50


Dal Vangelo di Matteo 18,21-19,1 In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette. Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito. Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito. Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto. Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello». Terminati questi discorsi, Gesù lasciò la Galilea e andò nella regione della Giudea, al di là del Giordano. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/vangelo/message

Calendario Parole di Vita 2022
PERCHÈ CERCHI DIO? • 10 Agosto 2022

Calendario Parole di Vita 2022

Play Episode Listen Later Aug 9, 2022 1:49


Meditazione dal Calendario Parole di Vita 2022.E Gesù, voltatosi, e osservando che lo seguivano, domandò loro: Che cercate? Ed essi gli dissero: Rabbì [che, interpretato, vuol dire: Maestro], ove dimori?(Giovanni 1:38)

La Bibbia Oggi
La conversazione di Gesù con una donna peccatrice (Giovanni 8:1-11) - Fred Whitman

La Bibbia Oggi

Play Episode Listen Later Aug 7, 2022 39:43


Predicazione espositiva del Pastore Emerito Fred Whitman su Giovanni 8 versetti da 1 a 11. Registrata presso il Centro Evangelico Battista di Perugia il 7 Agosto 2022.Titolo del messaggio: "La conversazione di Gesù con una donna peccatrice".GIOVANNI 8V1-111 Gesù andò al monte degli Ulivi. 2 All'alba tornò nel tempio, e tutto il popolo andò da lui; ed egli, sedutosi, li istruiva. 3 Allora gli scribi e i farisei condussero una donna colta in adulterio; e, fattala stare in mezzo, 4 gli dissero: «Maestro, questa donna è stata colta in flagrante adulterio. 5 Or Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare tali donne; tu che ne dici?» 6 Dicevano questo per metterlo alla prova, per poterlo accusare. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere con il dito in terra. 7 E, siccome continuavano a interrogarlo, egli, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei». 8 E, chinatosi di nuovo, scriveva in terra. 9 Essi, udito ciò, uscirono a uno a uno, cominciando dai più vecchi; e Gesù fu lasciato solo con la donna che stava là in mezzo. 10 Gesù, alzatosi, le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?» 11 Ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neppure io ti condanno; va' e da ora in poi non peccare più».]

Chiesa Cristiana Evangelica ADI Milano
E Gesù voleva oltrepassarli

Chiesa Cristiana Evangelica ADI Milano

Play Episode Listen Later Jul 31, 2022 28:18


voleva e ges
Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Perle, maiali e feste: le parabole di Gesù - Parte 4: Il cuore di Dio per i perduti

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Jul 10, 2022


Dio ha un cuore per coloro che la vita ha  colpito, atterrato, vinto...  i perduti.  Il Suo amore è liberamente disponibile per tutti, ma i modi in cui siamo perduti e ritrovati sono personali e individuali. E spetta a ciascun credente di portare la Sua speranza nel buio di chi soffre.---Predicatrice: Jean GuestCLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 8 minutiTempo di ascolto audio/visione video: 28 minutiMi piacciono le canzoni che mi fanno ballare o cantare. Per questo motivo ho due playlist su l'app Spotify. La prima,“Jeanbean1”, è piena di canzoni che fanno affollare la pista da ballo e la seconda, “Jeanbean2”, è fatta da tutte le ballate che fanno emergere la mia Aretha Franklin interiore mentre canto insieme alla musica. Devo confessarvi che al mio cane Artie non piacciono né l'una né l'altra: non gli piace affatto ballare e lo confonde l'occasionale scoppio in lacrime di fronte a un testo: "Sta cantando, è felice, ma sta piangendo, devo forse darle una leccata"? Perché, come tutta la grande arte, un testo di musica pop è in grado di parlare alla nostra comune esperienza umana e può catturare il cuore. Quello che mi colpisce ogni volta è nella canzone “All I ask” di Adele, quando canta di quanto sia sconcertante quando perdiamo l'amore della nostra vita che è anche il nostro migliore amico:“Nessuno mi conosce come te. E poiché tu sei l'unico che conta, dimmi da chi devo correre?”Un testo straziante e universalmente vero, e questo è il genio di Adele.Ci sono anche un paio di versetti nella Bibbia che mi fanno sempre venire un groppo alla gola. La prima è quando Gesù lava i piedi a Pietro durante l'ultima cena e Pietro, in tutta la sua favolosa irruenza, quando capisce che si tratta di una sorta di unzione, dice: "Non solo i miei piedi, ma tutto me stesso". E l'altra è questa nella Parabola del figlio perduto“Ma mentre egli era ancora lontano, suo padre lo vide e ne ebbe compassione; corse, gli si gettò al collo e lo baciò.” ( Luca 15:20 b)È un'immagine bellissima che parla del cuore di Dio e del suo amore per i perduti. Dio non aspetta che siamo dispiaciuti, o che siamo bravi, o che abbiamo tutto in regola, prima di amarci: ci ama e ci cerca. Il senso della parabola del figlio perduto è: "Torna a casa, ti prego, torna a casa".Lasciate che preghi per noi: Padre, siamo così grati di poterci definire tuoi figli, di essere stati trovati da te e chiamati al tuo amore. Mentre ascoltiamo queste parole, metti nel nostro cuore  un peso per coloro che stai ancora cercando. Amen“Tutti i pubblicani e i peccatori si avvicinavano a lui per ascoltarlo.  Ma i farisei e gli scribi mormoravano, dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola:  «Chi di voi, avendo cento pecore, se ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e non va dietro a quella perduta finché non la ritrova?  E trovatala, tutto allegro se la mette sulle spalle;  e giunto a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la mia pecora che era perduta”.  Vi dico che, allo stesso modo, ci sarà più gioia in cielo per un solo peccatore che si ravvede che per novantanove giusti che non hanno bisogno di ravvedimento.” (Luca 15:1-7)L'amore di Dio, reso completo da Gesù, è un'offerta universale. È per tutti, è liberamente disponibile per tutti, ma i modi in cui siamo perduti e ritrovati sono personali e individuali. La mia storia di salvezza non è la tua, né la tua. Perché mentre il pastore guarda all'intero gregge, il Regno lavora uno alla volta. È semplicemente così: il figlio perduto, la moneta perduta, la pecora smarrita. Questa è la natura stessa di Dio, il singolo 'individuo conta per Dio. C'è qualcosa di profondo, in un mondo che cerca di confondere tutti in un'unica cosa, nel fatto che la Chiesa annuncia "no, a Dio interessa l'individuo, il singolo". Questo è il modello del Regno.Ci sembra strano: è davvero ciò che farebbe un pastore? E' sufficiente un gregge di 99 persone, no? Ma non è una parabola su quanti sono rimasti, bensì sul valore di ciò che è perduto e su come Dio lo cerca."«Oppure, qual è la donna che se ha dieci dramme e ne perde una, non accende un lume e non spazza la casa e non cerca con cura finché non la ritrova?  Quando l'ha trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: “Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta”. Così, vi dico, v'è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si ravvede». " (Luca 15:8-10)In alcune delle vostre bibbie vedrete una piccola nota tra parentesi dopo la parola “dramma”;  se guardate, vedrete che è una nota  che  spiega il valore della moneta che viene persa. È una dracma d'argento e vale circa un giorno di paga. La donna dovrebbe averne 10, quindi in totale mille dracme, non una fortuna, ma sono tutti i suoi risparmi, tutto ciò che sta tra lei e la povertà. Non c'è da stupirsi che sia alla disperata ricerca di questa moneta.Il valore della moneta è significativo, e ancora una volta il punto della parabola è come Dio sia risoluto nel perseguire ciò che è perduto. La donna mette a soqquadro la casa finché non trova la moneta; il pastore cerca finché non trova la pecora; il padre è sempre alla ricerca del figlio perduto fino al giorno in cui lo vede e poi corre verso di lui.Dio ha un cuore per i perduti che non si arrende mai. E quando ciò che è perduto viene ritrovato, c'è una festa in cielo che può battere persino la mia playlist di Jeanbean1. Ne parleremo la prossima settimana, quando esamineremo l'Accoglienza in Cielo.Quindi, se Dio è questo risoluto inseguitore di persone perdute, cosa vuole che facciamo in tutto questo? Quale ruolo dobbiamo svolgere? Indovinate un po': abbiamo qualche parabola per aiutarci. “Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità [tra il popolo]. Vedendo le folle, ne ebbe compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore.  Allora disse ai suoi discepoli: «La mèsse è grande, ma pochi sono gli operai.  Pregate dunque il Signore della mèsse che mandi degli operai nella sua mèsse».” (Matteo 9:35-38)In un attimo potremmo quasi non accorgerci di questo piccolo ma ricco passaggio nel mezzo di Matteo. Ma è un punto cruciale in cui l'attenzione si sposta dal ministero di Gesù al nostro. Rende umili, è impegnativo ed emozionante.Il verbo greco tradotto con "ebbe compassione" indica che Gesù era commosso profondamente, tanta era la pena che provava per le persone che vedeva. Questa frase è usata spesso nei Vangeli per descrivere i sentimenti lancinanti/strazianti che Gesù provava per le persone bisognose. “[Gesù,] smontato dalla barca, vide una gran folla; ne ebbe compassione e ne guarì gli ammalati.” (Matteo 14:14)“Gesù, chiamati a sé i suoi discepoli, disse: «Io ho pietà di questa folla; perché già da tre giorni sta con me e non ha da mangiare; non voglio rimandarli digiuni, affinché non vengano meno per strada».” (Matteo 15:32)Non è indifferente alle difficoltà della gente, né incolpa le persone per il caos in cui si trovano. La sfida per noi è: quanto spesso proviamo una profonda, straziante compassione per le persone?Spesso siamo ciechi di fronte alle persone che ci circondano, sia per quanto riguarda i loro bisogni spirituali sia per quanto riguarda la loro disponibilità e apertura a Gesù. Vediamo il loro stile di vita e i loro atteggiamenti a volte duri, e dimentichiamo che Dio è in grado di operare potentemente in loro quando è il momento giusto. La nostra sfida è quella di chiederci: "Cosa ci spinge a stare con le persone, a soddisfare i loro bisogni e magari a condividere con loro la nostra storia del Vangelo"? Spero che sia una combinazione di queste due cose:“Questo è buono e gradito davanti a Dio, nostro Salvatore,  il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della verità. “ (1 Timoteo 2:3-4)“L'amore sia senza ipocrisia.” (Romani 12:9 a)Torniamo a Matteo 9.“Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità [tra il popolo].  Vedendo le folle, ne ebbe compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La mèsse è grande, ma pochi sono gli operai. Pregate dunque il Signore della mèsse che mandi degli operai nella sua mèsse.”  (Matteo 9:35-38)Fino al versetto 37 l'attenzione di Matteo si è concentrata su Gesù e sulla sua opera di Buon Pastore. Si prende cura di loro, li guarisce, provvede alle loro necessità. Ma nel versetto 37 c'è uno spostamento e un cambiamento nella metafora. Ora l'attenzione si concentra sui discepoli e su di noi e sui modi in cui siamo invitati a collaborare con Dio per raggiungere i suoi scopi. Ed egli ha bisogno di noi ora!Notate che la parola "mèsse" è usata tre volte nei versetti 37-38 e l'atto del raccogliere implica un senso di urgenza. Il momento è giusto. Il Regno dei cieli è vicino. Ora. Non c'è tempo da perdere. La raccolta potrebbe essere rovinata o perduta se l'agricoltore ritarda. Ma come possiamo diventare coloro che trebbiano il raccolto?“Pregate dunque il Signore della mèsse”  (v 38)La prima cosa da fare è pregare. A tutti noi è stato dato un luogo specifico con una chiamata specifica: in quale campo ci troviamo? Quale preghiera ci chiede Gesù di fare per partecipare alla mietitura? Quali sono i bisogni maturi /pronti per i quali vuole che ci impegniamo /interagiamo?E poi, ci prepariamo a essere inviati;  inviati nei nostri luoghi di lavoro, nei nostri gruppi di amici, nelle nostre famiglie,  tra i nostri vicini, nelle nostre comunità.Notate cosa fa Gesù subito dopo in Matteo 10: manda i suoi discepoli nei campi; il Signore della messe manda i suoi operai.I discepoli hanno seguito Gesù come un rabbino, un maestro che li forma con insegnamenti ed esempi. La loro formazione e il loro scopo si trovano nelle parole e nelle opere del loro rabbino, nel seguire le sue vie.Noi avremo uno scopo unico all'interno dei piani che Gesù ha per noi, ma tutti puntano allo stesso regno, allo stesso re e salvatore. Gesù è la fonte e il Signore del nostro scopo. Il nostro scopo è seguire il suo cuore per i perduti e non arrenderci mai.“E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra.  Andate dunque[a] e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo,  insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente».”  (Matteo 28:18-20)Amen.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM---GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD