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Il Consiglio delle Chiese Evangeliche di Bari organizza l'inaugurazione della libreria Bonhoeffer per la giornata di sabato 25 maggio.La libreria è situata all'interno del Centro IN in Via Principe Amedeo. "Si tratta uno spazio fruito da vari enti per iniziative culturali e religiose - spiega il pastore evangelico Aldo Abbattista - un contenitore che offre un sevizio di hosting a favore di diverse realtà che qui hanno trovato un luogo accogliente. Il centro si sviluppa su due piani per un totale di 800 metri e al suo interno abbiamo ricavato anche la libreria, dotata di due bellissime vetrine espositive. La struttura consta poi di spazi di lettura o di studio per gli studenti, con postazioni Wi-Fi. Il centro IN, che ha un suffisso che ricorda l'Insieme e l'Inclusione, è operativo da due anni, gestito interamente da volontari e volontarie". La libreria Bonhoeffer è attualmente l'unica libreria evangelica presente sul territorio pugliese e si propone di essere un punto di riferimento culturale.L'inaugurazione ufficiale avverrà alle ore 17,30 con il taglio del nastro e alle ore 19 si svolgerà una conferenza del prof. Paolo Ricca, docente emerito di Storia del Cristianesimo della Facoltà Teologica Valdese.
La Diaconia Valdese ha accolto in questi giorni alcuni bambini e bambine palestinesi, che nelle scorse settimane sono stati evacuati per motivi sanitari dall'Egitto, dove erano riusciti a fuggire. Un'iniziativa umanitaria che vede il coinvolgimento della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e il sostegno dell'Otto per mille della chiesa valdese. Un intervento che ha accolto 18 bambini palestinesi con problemi sanitari e che sono stati ricoverati negli ospedali pediatrici di Bologna, Milano, Firenze e Genova. La Diaconia Valdese ospita attualmente quattro famiglie, come ci spiega Alice Squillace dei Servizi inclusione: "Due famiglie sono ospitate nel territorio di Genova e altre due famiglie sono state accolte a Firenze, nei nostri appartamenti dei progetti di accoglienza legati ai Corridoi Umanitari. Il modello che abbiamo immaginato infatti è legato a quello che utilizziamo per i Corridoi Umanitari, ovviamente mantenendo un'attenzione particolare alle esigenze specifiche di questi gruppi, che sono arrivati per le cure mediche dei bambini e che necessitano di un percorso psicologico più tutelato. Ci stamo attivando per capire che tipo di supporto possiamo dare, in questo senso, alle famiglie".Ascolta l'intervista con Alice Squillace.
La Chiesa metodista di Roma in via XX settembre organizza un pomeriggio di letture, musica e canti sul tema “Due diari a confronto” per ricordare la Giornata della Memoria. Letture e riflessioni attorno a due diari molti diversi: quello di Anna Frank e quello di Etty Hillesum. Diverse le due autrici per età e vita vissuta, diverso il contesto in cui vengono scritti, diverso lo scopo per cui sono composti.Interverrranno la scrittrice Lia Tagliacozzo e il prof. Daniele Garrone, presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia. Appuntamento giovedì 26 gennaio, alle ore 18,30 alla chiesa metodista.Intervista con Mirella Manocchio, pastora della chiesa metodista di Roma.
Sabato 1 ottobre la Consulta delle Chiese Evangeliche di Roma organizza una Festa del Creato, nel parco dei Daini di Villa Borghese. Dalle 16 alle 18,30 si alterneranno momenti di riflessione, preghiera, canto, meditazione sul tema della salvaguardia dell'ambiente che ci circonda e delle sue creature. Un primo momento di riflessione sul creato sarà curato da Marco Fornerone, pastore della chiesa valdese di Roma piazza Cavour e da Maria Elena Lacquaniti, coordinatrice della Glam, Commissione Globalizzazione e Ambiente della Fcei, Federazione Chiese Evangeliche in Italia. Seguirà il culto tenuto dal pastore Andrea Aprile, della chiesa battista di Centocelle, con predicazione del pastore Luca Faedda, della chiesa Avventista Roma Appio.In caso di maltempo l'evento si svolgerà nei locali della chiesa valdese di via IV novembre.La Festa del Creato è inserita nelle attività del Tempo del Creato, periodo liturgico ecumenico volto alla tutela dell'ambiente.Ne parliamo con Fabio Perroni, membro della Consulta.
Studenti, giornalisti, attivisti: categorie tra le più a rischio nell'Afghanistan talebano. Ma anche un gruppo di cicliste, doppiamente perseguitate perché donne e perché sportive. Poco meno di un anno fa un'operazione di salvataggio promossa dall'Unione Ciclistica Internazionale con la regia di Sylvan Adams – il filantropo a capo della Israel Premier Tech, la prima squadra professionistica israeliana recente protagonista al Tour de France – aveva permesso il salvataggio di alcune centinaia di cittadini afghani in pericolo di vita. Non tutti però hanno potuto raggiungere l'Europa nei tempi previsti, restando bloccati ad Islamabad per un totale di nove mesi. Un blocco “burocratico” finalmente superato. Dopo una lunga attesa una settantina di profughi (tra loro molte donne) sono sbarcati quest'oggi all'aeroporto romano di Fiumicino, da dove hanno poi preso la strada dell'Abruzzo che li accoglierà in alcune strutture. Ad abbracciarli c'era tra gli altri lo stesso Adams: “Sono ebreo, ma sono guidato dall'antico imperativo culturale del ‘Tikkun Olam': il concetto ebraico di riparazione del mondo. Un concetto che ci ha guidati in Rwanda, dove abbiamo ‘adottato' un team femminile e dove abbiamo in programma di costruire un centro dedicato alla bicicletta. La speranza è che anche gli atleti afghani possano avere una possibilità di emergere”. L'iniziativa ha potuto svolgersi nell'ambito dei “corridoi umanitari” attivati da Comunità di Sant'Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, Tavola Valdese, Arci, Caritas italiana, Iom, Inmp e Unhcr.
La Consulta delle Chiese Evangeliche di Roma organizza una giornata di riflessione intorno alla Pentecoste per il prossimo giovedì 2 giugno.Fabio Perroni, membro della chiesa metodista di Roma e segretario e tesoriere della Consulta, ci spiega che «La Consulta, formata da 12 chiese romane, è una realtà viva che cerca di mettere in rete le comunità e i membri di chiesa e offre dei servizi di diaconia».Giovedì 2 giugno si svolgerà quindi una giornata comunitaria alla chiesa battista di Centocelle, in via delle Spighe 8.Il programma prevede alle 11 il culto, cui seguirà un pranzo comunitario e nel pomeriggio musica, attività per ragazzi e un confronto sulle diverse esperienze che le chiese di Roma stanno facendo per l'accoglienza e la solidarietà verso i profughi ucraini.Intervista con Fabio Perroni
Apriamo la nostra puntata sul rapporto tra religioni e ambiente con Luigino Bruni, direttore scientifico del comitato The Economy of Francesco, che ci spiega come sia nato questo raggruppamento ispirato ai dettami di Papa Francesco e quali siano le attività che svolge. Con Sergio Castelbolognesi, presidente di Keren Kayemeth LeIsrael Italia, scopriamo quale sia il legame tra la religione ebraica e i progetti di riforestazione che promuove e realizza questa ONLUS. La Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia ha istituito da 20 anni una commissione globalizzazione e ambiente: parliamo dei loro progetti con la coordinatrice Antonella Visintin. Il buddismo ha un rapporto quasi viscerale con la natura e il mondo che ci circonda: conosciamo quale sia il suo modo di rapportarsi all'ambiente insieme a Stefano Bettera, portavoce dell'Unione Buddisti Italiani. Sergio Yahya Pallavicini, presidente e imam della COREIS (Comunità Religiosa Islamica Italiana), spiega quali siano i riferimenti al rispetto dell'ambiente all'interno del Corano e come questi precetti abbiano un'applicazione nella vita quotidiana del credente musulmano. In chiusura, con Maria Rosaria Piccinni, cultore della materia di Diritto Ecclesiastico, diritto canonico e diritto delle relazioni interculturali e interreligiose, cerchiamo di trovare dei punti in comune tra religione e ambiente
In questa intervista tratta dalla diretta RVS dell'1 luglio 2021, Claudio Coppini e Roberto Vacca parlano con Marta Bernardini, del programma “Mediterranean Hope” della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia Tra i temi toccati: la strage delle giovani migranti a Lampedusa. La trasmissione dedicata all'attualità su RVS – condotta da Claudio Coppini e Roberto Vacca – la potete ascoltare ogni giorno dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 10 L'articolo “Sfogliando il giornale” con Marta Bernardini (1 luglio 2021) è stato appena pubblicato su HopeMedia Italia.
Mediterranean Hope, programma migranti e rifugiati della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, e le associazioni Medici per i diritti umani (MEDU), Sanità di Frontiera e Csc Nuvola Rossa e Co.S.Mi. comitato solidarietà migranti che forniscono assistenza sanitaria, legale e sociale in particolare a chi vive negli insediamenti informali della piana di Gioia Tauro in Calabria, hanno lanciato un appello al governo italiano.La richiesta è quella di smontare i ghetti e gli accampamenti della piana di Gioia Tauro e non solo, per mettere al sicuro le persone che ci vivono contro la diffusione del coronavirus.Intervista di Giacomo rosso a Francesco Piobbichi, operatore MH.
Mediterranean Hope, programma migranti e rifugiati della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, e le associazioni Medici per i diritti umani (MEDU), Sanità di Frontiera e Csc Nuvola Rossa e Co.S.Mi. comitato solidarietà migranti che forniscono assistenza sanitaria, legale e sociale in particolare a chi vive negli insediamenti informali della piana di Gioia Tauro in Calabria, hanno lanciato un appello al governo italiano.La richiesta è quella di smontare i ghetti e gli accampamenti della piana di Gioia Tauro e non solo, per mettere al sicuro le persone che ci vivono contro la diffusione del coronavirus.Intervista di Giacomo rosso a Francesco Piobbichi, operatore MH.
“Ex-Emergo/Emergenza” è il titolo dell'opera artistica, frutto di un laboratorio a cui hanno partecipato i residenti della Casa delle Culture di Scicli.Molti di loro sono arrivati tramite i corridoi umanitari, hanno storie difficili da raccontare, storie che non riescono a uscire con la voce e hanno bisogno di canali comunicativi diversi.Monica Simeoni, artista terapista, ha seguito un laboratorio di cucito che ha portato alla luce queste storie, raccontate dai protagonisti con l'aiuto di amici e famigliari. Ex-Emergo è un grande "arazzo" di circa 10 metri quadrati, ospitato nella Casa delle Culture .Gli enti promotori dell'iniziativa sono l'Accademia di Belle Arti di Brera – dove andrà l'opera dopo la mostra a Scicli -, la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e MH – Casa delle Culture.La mostra sarà aperta al pubblico da martedì 17 settembre fino a fine novembre, nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19.Intervista a Monica Simeoni.
“Ex-Emergo/Emergenza” è il titolo dell'opera artistica, frutto di un laboratorio a cui hanno partecipato i residenti della Casa delle Culture di Scicli.Molti di loro sono arrivati tramite i corridoi umanitari, hanno storie difficili da raccontare, storie che non riescono a uscire con la voce e hanno bisogno di canali comunicativi diversi.Monica Simeoni, artista terapista, ha seguito un laboratorio di cucito che ha portato alla luce queste storie, raccontate dai protagonisti con l'aiuto di amici e famigliari. Ex-Emergo è un grande "arazzo" di circa 10 metri quadrati, ospitato nella Casa delle Culture .Gli enti promotori dell’iniziativa sono l’Accademia di Belle Arti di Brera – dove andrà l’opera dopo la mostra a Scicli -, la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e MH – Casa delle Culture.La mostra sarà aperta al pubblico da martedì 17 settembre fino a fine novembre, nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19.Intervista a Monica Simeoni.
Nella puntata di oggi torniamo sui temi del fine vita, testamento biologico, diritti relativi alle scelte personali.Anche le chiese protestanti hanno firmato a Roma il primo “Manifesto interreligioso dei diritti nei percorsi di fine vita”. Tra i firmatari anche la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, FCEI Si tratta di un accordo in nove punti basato sul riconoscimento della dignità umana e sul rispetto reciproco.Ne parliamo con Heiner Bludau, Decano della Chiesa Evangelica-Luterana in Italia, che dichiara: “Con questa Dichiarazione, i rappresentanti delle religioni e delle strutture sanitarie sono riusciti a colmare un vuoto. E, soprattutto, alla discussione sono seguiti dei passi concreti”. Articolo completo sul sito della Chiesa Luterana.La Dichiarazione si basa sul riconoscimento della dignità umana e sul rispetto reciproco dell’orientamento religioso, spirituale e culturale dell’individuo. Come ci ricorda Bludau, nel documento si ricordano i vari diritti in 9 punti. Tra questi: il diritto all’assistenza religiosa, al rispetto del proprio orientamento religioso, del proprio ambiente culturale e soprattutto il diritto di conoscere, quando possibile, il tempo che ci resta da vivere.Il tema del fine vita ritorna anche in un incontro organizzato dalla Consulta milanese per la Laicità delle Istituzioni. Si tratta del convegno “Fine vita: dal biotestamento al caso Cappato, tra alibi e ritardi della politica”. Incontro e confronto tra Marilisa D'Amico, Professore Ordinario Diritto Costituzionale, Beppino Englaro Associazione Per Eluana, Giada Lonati Medico Palliativista Direttrice sociosanitaria Vidas, Luca Savarino Professore Associato Membro Comitato Nazionale Bioetica. Lo presentiamo con l'intervista a Giada Lonati di Vidas.Potete riprendere l'articolo di Voce delle Chiese in occasione dei 1000 testamenti biologici sottoscritti allo sportello della chiesa di Milano.
Nella puntata di oggi torniamo sui temi del fine vita, testamento biologico, diritti relativi alle scelte personali.Anche le chiese protestanti hanno firmato a Roma il primo “Manifesto interreligioso dei diritti nei percorsi di fine vita”. Tra i firmatari anche la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, FCEI Si tratta di un accordo in nove punti basato sul riconoscimento della dignità umana e sul rispetto reciproco.Ne parliamo con Heiner Bludau, Decano della Chiesa Evangelica-Luterana in Italia, che dichiara: “Con questa Dichiarazione, i rappresentanti delle religioni e delle strutture sanitarie sono riusciti a colmare un vuoto. E, soprattutto, alla discussione sono seguiti dei passi concreti”. Articolo completo sul sito della Chiesa Luterana.La Dichiarazione si basa sul riconoscimento della dignità umana e sul rispetto reciproco dell'orientamento religioso, spirituale e culturale dell'individuo. Come ci ricorda Bludau, nel documento si ricordano i vari diritti in 9 punti. Tra questi: il diritto all'assistenza religiosa, al rispetto del proprio orientamento religioso, del proprio ambiente culturale e soprattutto il diritto di conoscere, quando possibile, il tempo che ci resta da vivere.Il tema del fine vita ritorna anche in un incontro organizzato dalla Consulta milanese per la Laicità delle Istituzioni. Si tratta del convegno “Fine vita: dal biotestamento al caso Cappato, tra alibi e ritardi della politica”. Incontro e confronto tra Marilisa D'Amico, Professore Ordinario Diritto Costituzionale, Beppino Englaro Associazione Per Eluana, Giada Lonati Medico Palliativista Direttrice sociosanitaria Vidas, Luca Savarino Professore Associato Membro Comitato Nazionale Bioetica. Lo presentiamo con l'intervista a Giada Lonati di Vidas.Potete riprendere l'articolo di Voce delle Chiese in occasione dei 1000 testamenti biologici sottoscritti allo sportello della chiesa di Milano.
Definire i diritti e garantire, oltre alle cure, il rispetto della dignità e il supporto religioso e spirituale per chi si trova nella fase finale della vita in strutture sanitarie. Questo il fulcro del Manifesto interreligioso dei diritti nei percorsi di fine vita, presentato il 5 febbraio dal gruppo promotore (costituito da Asl Roma 1, Università Cattolica del Sacro Cuore, Tavolo interreligioso di Roma). Diritti da garantire non solo nei centri di cure palliative ma anche negli ospedali, nei Pronto soccorso. Un lavoro delicato quanto importante, un traguardo che è frutto di una particolare sensibilità nei confronti del dialogo interreligioso in ambito sanitario. Creare un percorso che porti a impegni concreti è l’obiettivo del Manifesto, un documento in nove punti che rappresenta l’approdo di un percorso pienamente condiviso con le confessioni religiose e che rende possibile la trasformazione in procedure operative dei nove diritti sottoscritti. Tutte le confessioni religiose hanno sottoscritto un testo comune all’interno della Settimana mondiale dell’armonia interreligiosa, promossa dall’Assemblea generale dell’Onu. Il gruppo promotore vuole essere anche un punto di riferimento per realizzare e sostenere nuove iniziative volte a promuovere il percorso quale modello di accoglienza, sostegno e rispetto della fede di tutti, replicabile in altre realtà sanitarie. «La nostra professione si realizza nell’incontro con l’assistito indipendentemente dal credo religioso o politico e dalle questioni di genere», ha dichiarato Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi), a margine della presentazione. Oltre al gruppo promotore, i firmatari del Manifesto sono: Centro Islamico Culturale d’Italia, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, Diocesi Ortodossa Romena d’Italia, Hospice Villa Speranza – Università Cattolica del Sacro Cuore, Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, Unione Buddhista Italiana, Unione Comunità Ebraiche Italiane, Unione Induista Italiana, Unione Italiana Chiese Cristiane Avventiste del Settimo Giorno, Vicariato di Roma, AVO (Associazione Volontari Ospedalieri), CSV Lazio (Centro Servizio per il Volontariato), Cittadinanzattiva – Tribunale per i Diritti del Malato, un Operatore Socio Sanitario in rappresentanza della categoria. Il Manifesto è costituito dai seguenti nove punti: Diritto di disporre del tempo residuo – Ogni persona ha il diritto di conoscere ed essere reso consapevole del suo percorso di cura e del possibile esito, secondo i protocolli terapeutici più aggiornati, affinché possa gestire la propria vita in modo qualitativamente soddisfacente, anche in relazione alla propria spiritualità e fede religiosa. Diritto al rispetto della propria religione – Ogni persona ha il diritto di comunicare la propria fede religiosa alla struttura sanitaria affinché possa essere rispettata, in conformità alla normativa sulla privacy. Diritto a servizi orientati al rispetto della sfera religiosa, spirituale e culturale – Ogni persona ha il diritto di usufruire di servizi rispettosi della sua sfera religiosa, spirituale e culturale, compatibilmente con le possibilità organizzative. A tal fine la struttura sanitaria deve promuovere adeguati percorsi informativi e formativi per gli operatori. Diritto alla presenza del Referente religioso o Assistente spirituale – Ogni persona ha diritto di avere accanto il proprio Referente religioso o Assistente spirituale cui sia garantito l’accesso, compatibilmente con l’organizzazione dei servizi sanitari. Diritto all’assistenza di un mediatore interculturale – Ogni persona ha il diritto nel percorso di fine vita di potersi avvalere di un mediatore interculturale o altra persona competente autorizzata, il cui intervento viene favorito dalla struttura sanitaria. Diritto a ricevere assistenza spirituale anche da parte di Referenti di altre fedi – Ogni persona ha il diritto di chiedere, qualora l’Assistente spirituale della propria fede non fosse disponibile, l’assistenza da parte di un Referente di altra fede. Diritto al sostegno spirituale e al supporto relazionale per sé e per i propri familiari – Ogni persona ha il diritto di ricevere all’interno della struttura sanitaria il sostegno spirituale e il supporto relazionale per sé e per i propri familiari. Diritto al rispetto delle pratiche pre e post-mortem – Ogni persona ha diritto al rispetto delle pratiche pre e post mortem previste dalla religione di appartenenza. La struttura sanitaria è tenuta a conoscere tali pratiche, a formare adeguatamente il proprio personale e a creare le condizioni perché queste pratiche possano essere realizzate, in conformità con la normativa vigente. Diritto al rispetto reciproco – Ogni diritto porta come conseguenza il dovere di ognuno di rispettare il credo religioso degli altri, siano essi pazienti, familiari o personale di cura (Redazione Nurse Times del 12-02-20189, Fonte: www.fnopi.it). In questo numero di Sfogliando il giornale Claudio Coppini e Roberto Vacca hanno intervistato sull'argomento Mariella Orsi, vice-presidente del Comitato regionale di bioetica della Regione Toscana. Nel corso del programma sono stati proposti anche alcuni brevi contributi registrati da HopeMedia Italia nel corso della cerimonia della firma del Manifesto. Tra questi una breve dichiarazione del presidente dell'Unione italiana delle Chiese avventiste, il pastore Stefano Paris, un'intervista al Ministro Grillo, la lettura degli articoli a cura dell'attore Sebastiano Somma e un breve bilancio della dottoressa Mariangela Falà, presidente del Tavolo interreligioso di Roma. L'articolo Nove diritti nei percorsi di fine vita proviene da Radio Voce della Speranza.
Definire i diritti e garantire, oltre alle cure, il rispetto della dignità e il supporto religioso e spirituale per chi si trova nella fase finale della vita in strutture sanitarie. Questo il fulcro del Manifesto interreligioso dei diritti nei percorsi di fine vita, presentato il 5 febbraio dal gruppo promotore (costituito da Asl Roma 1, Università Cattolica del Sacro Cuore, Tavolo interreligioso di Roma). Diritti da garantire non solo nei centri di cure palliative ma anche negli ospedali, nei Pronto soccorso. Un lavoro delicato quanto importante, un traguardo che è frutto di una particolare sensibilità nei confronti del dialogo interreligioso in ambito sanitario. Creare un percorso che porti a impegni concreti è l’obiettivo del Manifesto, un documento in nove punti che rappresenta l’approdo di un percorso pienamente condiviso con le confessioni religiose e che rende possibile la trasformazione in procedure operative dei nove diritti sottoscritti. Tutte le confessioni religiose hanno sottoscritto un testo comune all’interno della Settimana mondiale dell’armonia interreligiosa, promossa dall’Assemblea generale dell’Onu. Il gruppo promotore vuole essere anche un punto di riferimento per realizzare e sostenere nuove iniziative volte a promuovere il percorso quale modello di accoglienza, sostegno e rispetto della fede di tutti, replicabile in altre realtà sanitarie. «La nostra professione si realizza nell’incontro con l’assistito indipendentemente dal credo religioso o politico e dalle questioni di genere», ha dichiarato Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi), a margine della presentazione. Oltre al gruppo promotore, i firmatari del Manifesto sono: Centro Islamico Culturale d’Italia, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, Diocesi Ortodossa Romena d’Italia, Hospice Villa Speranza – Università Cattolica del Sacro Cuore, Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, Unione Buddhista Italiana, Unione Comunità Ebraiche Italiane, Unione Induista Italiana, Unione Italiana Chiese Cristiane Avventiste del Settimo Giorno, Vicariato di Roma, AVO (Associazione Volontari Ospedalieri), CSV Lazio (Centro Servizio per il Volontariato), Cittadinanzattiva – Tribunale per i Diritti del Malato, un Operatore Socio Sanitario in rappresentanza della categoria. Il Manifesto è costituito dai seguenti nove punti: Diritto di disporre del tempo residuo – Ogni persona ha il diritto di conoscere ed essere reso consapevole del suo percorso di cura e del possibile esito, secondo i protocolli terapeutici più aggiornati, affinché possa gestire la propria vita in modo qualitativamente soddisfacente, anche in relazione alla propria spiritualità e fede religiosa. Diritto al rispetto della propria religione – Ogni persona ha il diritto di comunicare la propria fede religiosa alla struttura sanitaria affinché possa essere rispettata, in conformità alla normativa sulla privacy. Diritto a servizi orientati al rispetto della sfera religiosa, spirituale e culturale – Ogni persona ha il diritto di usufruire di servizi rispettosi della sua sfera religiosa, spirituale e culturale, compatibilmente con le possibilità organizzative. A tal fine la struttura sanitaria deve promuovere adeguati percorsi informativi e formativi per gli operatori. Diritto alla presenza del Referente religioso o Assistente spirituale – Ogni persona ha diritto di avere accanto il proprio Referente religioso o Assistente spirituale cui sia garantito l’accesso, compatibilmente con l’organizzazione dei servizi sanitari. Diritto all’assistenza di un mediatore interculturale – Ogni persona ha il diritto nel percorso di fine vita di potersi avvalere di un mediatore interculturale o altra persona competente autorizzata, il cui intervento viene favorito dalla struttura sanitaria. Diritto a ricevere assistenza spirituale anche da parte di Referenti di altre fedi – Ogni persona ha il diritto di chiedere, qualora l’Assistente spirituale della propria fede non fosse disponibile, l’assistenza da parte di un Referente di altra fede. Diritto al sostegno spirituale e al supporto relazionale per sé e per i propri familiari – Ogni persona ha il diritto di ricevere all’interno della struttura sanitaria il sostegno spirituale e il supporto relazionale per sé e per i propri familiari. Diritto al rispetto delle pratiche pre e post-mortem – Ogni persona ha diritto al rispetto delle pratiche pre e post mortem previste dalla religione di appartenenza. La struttura sanitaria è tenuta a conoscere tali pratiche, a formare adeguatamente il proprio personale e a creare le condizioni perché queste pratiche possano essere realizzate, in conformità con la normativa vigente. Diritto al rispetto reciproco – Ogni diritto porta come conseguenza il dovere di ognuno di rispettare il credo religioso degli altri, siano essi pazienti, familiari o personale di cura (Redazione Nurse Times del 12-02-20189, Fonte: www.fnopi.it). In questo numero di Sfogliando il giornale Claudio Coppini e Roberto Vacca hanno intervistato sull'argomento Mariella Orsi, vice-presidente del Comitato regionale di bioetica della Regione Toscana. Nel corso del programma sono stati proposti anche alcuni brevi contributi registrati da HopeMedia Italia nel corso della cerimonia della firma del Manifesto. Tra questi una breve dichiarazione del presidente dell'Unione italiana delle Chiese avventiste, il pastore Stefano Paris, un'intervista al Ministro Grillo, la lettura degli articoli a cura dell'attore Sebastiano Somma e un breve bilancio della dottoressa Mariangela Falà, presidente del Tavolo interreligioso di Roma. L'articolo Nove diritti nei percorsi di fine vita proviene da Radio Voce della Speranza.
Il gruppo è il più numeroso di quelli arrivati in Italia. «Questo corridoio è percepito come qualcosa di naturale – dice l'operatore Simone Scotta della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia – a febbraio 2016 fu una battaglia portare la prima famiglia in Italia, oggi siamo in grado di portare 125 persone senza dover muovere mari e monti, ma grazie alle relazioni con il ministero dell'interno e degli Esteri».Marco Magnano dice «da dietro le quinte colpisce la lunghezza dei controlli che devono subire i profughi all'aeroporto di Beirut, quasi 5 ore. Oppure che, anche dall'altra parte del confine, noi occidentali siamo sempre viaggiatori di serie A, siamo stati gli ultimi a fare il check in ma gli ultimi ai controlli passaporti, mentre la coda dei siriani si allungava e venivano interrogati singolarmente, problemi risolti grazie all'intervento del console». Piccoli e grandi problemi quotidiani che ci fanno capire quanto è difficile costruire un progetto come questo.Tutti vogliono imparare l'italiano, andare a scuola e hanno un'idea molto chiara di dove arriveranno.
Il gruppo è il più numeroso di quelli arrivati in Italia. «Questo corridoio è percepito come qualcosa di naturale – dice l'operatore Simone Scotta della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia – a febbraio 2016 fu una battaglia portare la prima famiglia in Italia, oggi siamo in grado di portare 125 persone senza dover muovere mari e monti, ma grazie alle relazioni con il ministero dell'interno e degli Esteri».Marco Magnano dice «da dietro le quinte colpisce la lunghezza dei controlli che devono subire i profughi all'aeroporto di Beirut, quasi 5 ore. Oppure che, anche dall'altra parte del confine, noi occidentali siamo sempre viaggiatori di serie A, siamo stati gli ultimi a fare il check in ma gli ultimi ai controlli passaporti, mentre la coda dei siriani si allungava e venivano interrogati singolarmente, problemi risolti grazie all'intervento del console». Piccoli e grandi problemi quotidiani che ci fanno capire quanto è difficile costruire un progetto come questo.Tutti vogliono imparare l'italiano, andare a scuola e hanno un'idea molto chiara di dove arriveranno.
Si è svolta ad Assisi l’Assemblea annuale di Articolo 21. Il giornalismo italiano si è interrogato sulla corretta informazione e sulle notizie che fomentano l'odio, partendo dal terreno fertile dell'ignoranza su fatti concreti e da una conoscenza superficiale di eventi e correlazioni tra essi.Stefano Corradino, direttore Articolo 21, ha sottolineato l'importanza di una "Carta Francescana delle buone parole", presentata durante il focus sulle religioni e la comunicazione.La Fcei, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, ha curato la relazione sul tema «Il mosaico delle fedi, la libertà religiosa e la necessità di una Carta d’Assisi per il pluralismo».
Si è svolta ad Assisi l'Assemblea annuale di Articolo 21. Il giornalismo italiano si è interrogato sulla corretta informazione e sulle notizie che fomentano l'odio, partendo dal terreno fertile dell'ignoranza su fatti concreti e da una conoscenza superficiale di eventi e correlazioni tra essi.Stefano Corradino, direttore Articolo 21, ha sottolineato l'importanza di una "Carta Francescana delle buone parole", presentata durante il focus sulle religioni e la comunicazione.La Fcei, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, ha curato la relazione sul tema «Il mosaico delle fedi, la libertà religiosa e la necessità di una Carta d'Assisi per il pluralismo».
L’incontro tra i ministri dell’Ambiente dei paesi del G7 si è concluso lunedì 12 giugno con un comunicato che non sorprende, ma che cerca di rilanciare sugli impegni presi a fine 2015 alla Cop21 di Parigi, quando si adottarono nuove strategie per contenere il cambiamento climatico e i suoi effetti entro una soglia che permetta la sopravvivenza del più alto numero possibile di specie animali e di ambienti minacciati. Ne parliamo con Antonella Visintin della commissione Globalizzazione e Ambiente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia.
L’incontro tra i ministri dell’Ambiente dei paesi del G7 si è concluso lunedì 12 giugno con un comunicato che non sorprende, ma che cerca di rilanciare sugli impegni presi a fine 2015 alla Cop21 di Parigi, quando si adottarono nuove strategie per contenere il cambiamento climatico e i suoi effetti entro una soglia che permetta la sopravvivenza del più alto numero possibile di specie animali e di ambienti minacciati. Ne parliamo con Antonella Visintin della commissione Globalizzazione e Ambiente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia.
L'avvocato di Totò Riina ha richiesto gli arresti domiciliari per il boss a causa delle sue condizioni di salute in peggioramento. Ma il tribunale di sorveglianza di Bologna ha respinto la richiesta, sostenendo che il boss potesse essere curato anche in carcere. La Cassazione ha annullato l’ordinanza del tribunale di Bologna per “difetto di motivazione” e ha sostenuto che tenere una persona gravemente malata in carcere può essere contrario al senso di umanità e dignità e al “diritto a morire dignitosamente” in base alla Costituzione e alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo.Situazione controversa che ha alimentato un forte dibattito in seno all'opinione pubblica: ne discutiamo con Francesco Sciotto, coordinatore del gruppo Carceri e giustizia della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia.
L'avvocato di Totò Riina ha richiesto gli arresti domiciliari per il boss a causa delle sue condizioni di salute in peggioramento. Ma il tribunale di sorveglianza di Bologna ha respinto la richiesta, sostenendo che il boss potesse essere curato anche in carcere. La Cassazione ha annullato l’ordinanza del tribunale di Bologna per “difetto di motivazione” e ha sostenuto che tenere una persona gravemente malata in carcere può essere contrario al senso di umanità e dignità e al “diritto a morire dignitosamente” in base alla Costituzione e alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo.Situazione controversa che ha alimentato un forte dibattito in seno all'opinione pubblica: ne discutiamo con Francesco Sciotto, coordinatore del gruppo Carceri e giustizia della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia.
Soltanto un minore sui 5000 arrivati in Italia è stato assegnato a un altro Stato. Un sistema boicottato dai paesi che l'hanno sottoscritto due anni fa. Giulia Gori, del Relocation desk di Mediterranean Hope - Progetto Rifugiati e Migranti della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, ne ha parlato con noi.
Soltanto un minore sui 5000 arrivati in Italia è stato assegnato a un altro Stato. Un sistema boicottato dai paesi che l'hanno sottoscritto due anni fa. Giulia Gori, del Relocation desk di Mediterranean Hope - Progetto Rifugiati e Migranti della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, ne ha parlato con noi.
Il 24 maggio un'altra imbarcazione si è ribaltata nel Mediterraneo vicino alle coste libiche, facendo più di trenta morti e centinaia di dispersi. Ne abbiamo parlato con Alberto Mallardo, operatore dell'osservatorio sulle migrazioni Mediterranean Hope (della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia) presente a Lampedusa.
Il 24 maggio un'altra imbarcazione si è ribaltata nel Mediterraneo vicino alle coste libiche, facendo più di trenta morti e centinaia di dispersi. Ne abbiamo parlato con Alberto Mallardo, operatore dell'osservatorio sulle migrazioni Mediterranean Hope (della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia) presente a Lampedusa.
Il nuovo arrivo di profughi siriani grazie ai corridoi umanitari di Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e Sant'Egidio. Il professor Paolo Naso, coordinatore di Mediterranean Hope ha viaggiato con il primo gruppo di profughi, il 27 aprile.
Il nuovo arrivo di profughi siriani grazie ai corridoi umanitari di Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e Sant'Egidio. L'intervista al presidente Negro a poche ore dall'arrivo del primo gruppo del 27 aprile
Il nuovo arrivo di profughi siriani grazie ai corridoi umanitari di Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e Sant'Egidio. L'intervista al presidente Negro a poche ore dall'arrivo del primo gruppo del 27 aprile
Il nuovo arrivo di profughi siriani grazie ai corridoi umanitari di Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e Sant'Egidio. Il professor Paolo Naso, coordinatore di Mediterranean Hope ha viaggiato con il primo gruppo di profughi, il 27 aprile.
La situazione a Lampedusa secondo l'osservatorio della Federazione delle Chiese Evangeliche italiane
La situazione a Lampedusa secondo l'osservatorio della Federazione delle Chiese Evangeliche italiane
La legge per la cittadinanza degli stranieri nati in Italia (quindi italiani) è bloccata in Senato da un anno. Ne parliamo con Giulia Gori, operatrice della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia
Venerdì 7 ottobre, alle ore 19,30, si terrà una cena di solidarietà alla casa valdese di corso Vittorio Emanuele II 23 a Torino.L'evento è organizzato dai/dalle richiedenti asilo e rifugiati accolti a Torino dalla Diaconia Valdese nell'ambito dello SPRAR e dei Corridoi umanitari e il ricavato sarà interamente versato sul conto attivato dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia che ha promosso una raccolta fondi a favore della popolazione colpita dal terremoto in Centro Italia.L'evento è organizzato in collaborazione con Il Passo Social point e la Diaconia Valdese.Ce ne parla Silvia Torresin.
Venerdì 7 ottobre, alle ore 19,30, si terrà una cena di solidarietà alla casa valdese di corso Vittorio Emanuele II 23 a Torino.L'evento è organizzato dai/dalle richiedenti asilo e rifugiati accolti a Torino dalla Diaconia Valdese nell'ambito dello SPRAR e dei Corridoi umanitari e il ricavato sarà interamente versato sul conto attivato dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia che ha promosso una raccolta fondi a favore della popolazione colpita dal terremoto in Centro Italia.L'evento è organizzato in collaborazione con Il Passo Social point e la Diaconia Valdese.Ce ne parla Silvia Torresin.
Il 28 agosto il vice cancelliere e ministro dell'Economia tedesco Sigmar Gabriel ha affermato che le trattative per il partenariato transatlantico sul commercio e gli investimenti, il Ttip, sono fallite e che «nulla si sta muovendo in avanti». L''accordo prevede una ridefinizione delle regole dei due continenti in modo da creare un grande mercato di libero scambio. Immediata la smentita da parte della Commissione europea e della cancelliera tedesca Angela Merkel, che oggi hanno sostenuto che non solo i negoziati sono a buon punto, ma che potrebbero portare a un'intesa tra Stati Uniti e Unione europea entro la fine dell'anno. Ne abbiamo parlato con Herbert Anders, pastore battista e membro del Glam, gruppo globalizzazione e ambiente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia.
Il 20 aprile è stata presentata un'interpellanza dai deputati Lacquaniti e Chaouki al Ministro degli Interni contro una legge in Veneto, ritenuta incostituzionale perché viola il diritto di libertà religiosa. Ne abbiamo parlato con Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, che era anche presente all'incontro.
Tra qualche settimana arriverà il secondo gruppo di profughi con i Corridoi Umanitari della Federazione delle Chiese Evangeliche e Sant'Egidio.
1-La brexit secondo Boris Johnson. Il sindaco di Londra sarà decisivo nella campagna che porterà al referendum del prossimo giugno (Daniele Fisichella)...2-“Se i paesi europei si assumessero le loro responsabilità sull'immigrazione ci sarebbero molti meno problemi”. Il racconto di Luciano Griso un medico che lavora al corridoio umanitario tra Italia e Libano organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio e dalla Federazione delle Chiese Evangeliche.3-Quando il petrolio fa dialogare anche i peggiori nemici. Il calo del prezzo del greggio constringe Iran e Arabia Saudita a cooperare, almeno in campo energetico (Pejman Abdolmohammadi, London School of Econòmics e John Cabot University di Roma).4-Senegal, il maxi-processo per la terra. La prossima settimana la sentenza nel caso Senhuile-Senethanol (Lorenzo Bagnoli).5-Futuro difficile per la FIFA, anche nel dopo-Blatter. Venerdì l'elezione del suo successore (Dario Falcini e Andrew Jennings).6-Serie TV. Questa notte terminerà X-Files, la storica serie TV sul soprannaturale riproposta con nuovi episodi a 16 anni dalla conclusione (Massimo Alberti)
1-La brexit secondo Boris Johnson. Il sindaco di Londra sarà decisivo nella campagna che porterà al referendum del prossimo giugno (Daniele Fisichella)...2-“Se i paesi europei si assumessero le loro responsabilità sull'immigrazione ci sarebbero molti meno problemi”. Il racconto di Luciano Griso un medico che lavora al corridoio umanitario tra Italia e Libano organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio e dalla Federazione delle Chiese Evangeliche.3-Quando il petrolio fa dialogare anche i peggiori nemici. Il calo del prezzo del greggio constringe Iran e Arabia Saudita a cooperare, almeno in campo energetico (Pejman Abdolmohammadi, London School of Econòmics e John Cabot University di Roma).4-Senegal, il maxi-processo per la terra. La prossima settimana la sentenza nel caso Senhuile-Senethanol (Lorenzo Bagnoli).5-Futuro difficile per la FIFA, anche nel dopo-Blatter. Venerdì l'elezione del suo successore (Dario Falcini e Andrew Jennings).6-Serie TV. Questa notte terminerà X-Files, la storica serie TV sul soprannaturale riproposta con nuovi episodi a 16 anni dalla conclusione (Massimo Alberti)
1-La brexit secondo Boris Johnson. Il sindaco di Londra sarà decisivo nella campagna che porterà al referendum del prossimo giugno (Daniele Fisichella)...2-“Se i paesi europei si assumessero le loro responsabilità sull'immigrazione ci sarebbero molti meno problemi”. Il racconto di Luciano Griso un medico che lavora al corridoio umanitario tra Italia e Libano organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio e dalla Federazione delle Chiese Evangeliche.3-Quando il petrolio fa dialogare anche i peggiori nemici. Il calo del prezzo del greggio constringe Iran e Arabia Saudita a cooperare, almeno in campo energetico (Pejman Abdolmohammadi, London School of Econòmics e John Cabot University di Roma).4-Senegal, il maxi-processo per la terra. La prossima settimana la sentenza nel caso Senhuile-Senethanol (Lorenzo Bagnoli).5-Futuro difficile per la FIFA, anche nel dopo-Blatter. Venerdì l'elezione del suo successore (Dario Falcini e Andrew Jennings).6-Serie TV. Questa notte terminerà X-Files, la storica serie TV sul soprannaturale riproposta con nuovi episodi a 16 anni dalla conclusione (Massimo Alberti)
Dopo le drammatiche emergenze umanitarie che hanno funestato nei giorni scorsi le acque del Mediterraneo, la Comunità di Sant'Egidio e le Chiese Evangeliche avanzano delle proposte. Riccardo Cristiano ne ha parlato con Marco Impagliazzo, Presidente della Comunità di Sant'Egidio.
Contro i perversi e vani ragionamenti fatti da alcune Chiese Evangeliche a favore dell’omosessualità