Un viaggio fatto per raccontare un mondo che va dalla Slovenia al Caucaso, dal Mare di Barents al Golfo Persico e che nasce in collaborazione con Most Associazione e EaST Journal. Un mondo che troppo spesso viene riassunto in un paio di luoghi comuni e di frasi fatte, ma che, sia sopra sia sotto la superficie della politica e dei rapporti internazionali, non si può ridurre alla semplicità.
Ultima puntata di stagione dell'edicola volante!
La nostra edicola volante fa tappa nella città di Tol'jatti (Togliatti), in Russia. Al di là dei curiosi legami con l'Italia, Tol'jatti è un perfetto esempio di "città del futuro” sovietica, dove la fabbrica domina la vita quotidiana. Parleremo del rapporto tra ideologia, spazio urbano e cittadini in Urss, ma anche dello sguardo che da ‘occidente' portiamo oggi ai paesaggi urbani post-sovietici. Nostro ospite è Guido Sechi, ricercatore presso il Dipartimento di Geografia Umana dell'Università della Lettonia e co-autore - insieme al fotografo Michele Cera - del libro "Tolyatti. Exploring Post-Soviet Spaces" (The Velvet Cell e V-A-C Foundation, 2020).--La musica dell'edicola volantehttps://open.spotify.com/playlist/0AbzJE7zYFaTkks2LhpNSZ
In questa puntata parliamo di musica e attraversiamo diversi paesi e momenti storici.Partiamo dalla Polonia, dove scopriamo la scena rap locale insieme ad Alessandro Ajres, docente di lingua e letteratura polacca all'università di Torino e fondatore del circolo culturale Polski Kot.Ci spostiamo poi in Unione Sovietica, per parlare della nascita delle prime discoteche, aperte negli anni '70. Lo facciamo insieme a Martina Napolitano, dottoressa in slavistica e co-direttrice editoriale di East Journal. --La musica dell'edicola volantehttps://open.spotify.com/playlist/0AbzJE7zYFaTkks2LhpNSZ
L'indagine del team investigativo dell'ONU ha dimostrato senza ombra di dubbio che i crimini commessi contro gli yazidi costituiscono un genodicio. Ma il dramma di questa minoranza continua. Nostra intervista alla giornalista Sara Lucaroni. Il progetto del governo ungherese di inaugurare un'università cinese a Budapest trova la dura opposizione del sindaco Karácsony, che sfida apertamente Orbán e Pechino. Intervista a Lorenzo Berardi di Centrum Report.
Nella prima parte ci occupiamo dei tre cosiddetti “non-paper” (documenti non ufficiali) circolati negli ultimi mesi tra le cancellerie europee. Questi contengono proposte radicali e molto controverse sul futuro dei Balcani Occidentali, con particolare attenzione a Bosnia Erzegovina e Kosovo. Una vicenda oscura, con autori non sempre chiari, che alimenta gli appetiti dei nazionalismi locali e mette in discussione il ruolo stabilizzatore di UE e comunità internazionale. Il punto sulla vicenda, con l'intervento di Giorgio Fruscione (ISPI).Ci spostiamo poi a Varsavia per la recente inaugurazione del "Collegium Intermarium": un'università che si propone di formare una nuova generazione di élite conservatrici in Polonia e non solo. Dopo la dipartita della Central European University da Budapest, il Collegium si propone come contro-istituzione regionale volta a promuovere una visione del mondo alternativa a quella liberale.
Il 24 aprile il presidente Joe Biden, per la prima volta nella storia degli USA, ha riconosciuto e commemorato pubblicamente il genocidio armeno. Un percorso durato 106 anni, complice anche la guerra fredda, e che si interseca con molte questioni contemporanee, dalle tensioni con la Turchia di Erdogan alla guerra in Karabakh. Una nostra analisi.Intrighi, denari, misteri: la storia millenaria di Siena ne è piena. Una storia antica che si rispecchia nelle più recenti vicende del Monte dei Paschi di Siena, che naviga a vista dal dissesto del 2013. Senza i suoi denari, la città è diventata oggetto di scorribande di investitori rapaci, che hanno cercato di aggiudicarsi le sue ricchezze. Fra loro, anche alcuni oligarchi dello spazio post-sovietico. Nostra intervista a Lorenzo Bagnoli di IRPI Media.
In questa puntata di Kiosk si parla di inquinamento, Green Deal e miniere di carbone. Voliamo in Polonia, dove la questione della transizione energetica, prevista dal Green deal europeo, risulta più complicata che altrove. La chiusura delle miniere in Polonia, fortemente dipendente dal carbone, comporta pesanti conseguenze non solo dal punto di vista energetico, ma anche per il tessuto socio-economico di alcune regioni, come la Slesia. Ne parliamo con Salvatore Greco, giornalista di Centrum Report e Polonicult, in diretta da Varsavia.
Jovan Divjak, leggenda vivente della città di Sarajevo, della Bosnia Erzegovina plurale e delle sue lotte di libertà e convivenza, è scomparso l'8 aprile scorso a 84 anni. In questa puntata ricordiamo il suo percorso di vita: l'infanzia a Belgrado tra difficoltà familiari e scelte obbligate; l'adesione ai valori della fratellanza e unità jugoslava; l'amore, sempre fedele e ricambiato, per Sarajevo; la decisione, difficile ma convinta, di guidare la città in difesa dall'assedio; l'abbandono dei gradi militari per costruire un “esercito di settemila bambini”, con la ONG da lui fondata dedita all'educazione e alla pace. Il percorso comune di Divjak e Sarajevo abbraccia decenni di storia europea, chiudendosi sulle note di un inno mondiale della libertà e del prendere parte.
Il 26 aprile 1986 una serie di esplosioni distrussero il reattore e il fabbricato della quarta unità della centrale elettronucleare di Černobyl', causando la più grande catastrofe nucleare della storia. Trentacinque anni dopo,ricordiamo quegli eventi da due prospettive diverse ma interconnesse, quella ambientale e quella umana, con una particolare attenzione ai legami con il contesto italiano.
In questa puntata partiamo dall'Ungheria, dove è stato varato un nuovo piano del governo per supportare la musica pop nazionale. Partiamo da questo evento per raccontare il complesso rapporto tra governo e settore culturale, da anni nel mirino di Orban. Ci spostiamo poi in un luogo denso di memorie che ripercorrono l'ultimo secolo. Stiamo parlando di Kiev, città che con i suoi monumenti e murales ci racconta, oltre agli orrori del nazismo e dello stalinismo, anche la rivoluzione del 2014 e la guerra con la Russia. Ne abbiamo parlato con Claudia Bettiol, co-direttrice editoriale di East Journal.
Apriamo la puntata di oggi parlando di una parte dello spazio post-sovietico di cui ci si interessa relativamente poco: una piccola repubblica dal clima subtropicale, situata sulle coste orientali del mar Nero, a sud della catena montuosa del Grande Caucaso, che la separa dalla Russia.Stiamo parlando dell'Abcasia, repubblica appartenente secondo il diritto internazionale alla Georgia, ma che dopo una sanguinosa guerra all'inizio degli anni novanta si è autoproclamata indipendente. Ad oggi, l'Abcasia è riconosciuta come stato indipendente solamente da 5 paesi membri dell'ONU, tra cui ricordiamo ovviamente la Federazione Russa – che de facto ne garantisce la sicurezza e l'autonomia da Tbilisi, e dai cui aiuti economici dipende quasi la metà del budget statale abcaso.Nella seconda parte facciamo un viaggio nel passato, nella prima metà dell'Ottocento, un'epoca in cui due grandi potenze dell'epoca stavano cercando di tracciare dei nuovi confini lì dove, almeno ufficialmente, non esistevano.È la storia della competizione tra Russia e Inghilterra per la conquista dell'Asia centrale, in quello che gli inglesi chiamano “Il Grande gioco”, e che i russi, più poeticamente, definiscono “Il torneo delle ombre”. All'interno di questa vicenda, una figura davvero poco conosciuta ma estremamente affascinante si aggira per l'Asia centrale: si chiama Ivan Viktorovič Vitkevič.
Nel centenario della sua nascita, ricordiamo la figura di Andrej Sacharov, fisico e attivista per i diritti umani sovietico. Dagli esperimenti sulla bomba a idrogeno al Nobel per la pace, ripercorriamo le tappe fondamentali della sua vita insieme a Marcello Flores, storico ed esperto di storia dei diritti umani.Nei Balcani occidentali crescono le mobilitazioni contro la violenza sulle donne. In Serbia, le denunce delle attrici Milena Radulović e Danijela Štajnfeld contro due uomini al centro del sistema di potere del paese hanno incoraggiato migliaia di donne a testimoniare sulle molestie subite. La campagna „Nisam tražila“, nata in Bosnia Erzegovina e rivolta a tutta la regione, esige misure concrete contro la violenza di genere nella giustizia, nell'assistenza e nell'educazione.
In questa puntata, partiamo facendo un viaggio nello spazio, per raccontarvi di un avvenimento storico e memorabile di cui ricorre il sessantesimo anniversario. Il 12 aprile 1961, dalla base spaziale di Baikonur in Kazakistan decollava la Vostok 1, la prima navicella spaziale con equipaggio umano. All'interno della capsula c'era il pilota e cosmonauta sovietico appena 27enne Jurij Gagarin.Nella seconda parte di puntata, poesia, immigrazione, e la memoria del naufragio della Kater i Rades, avvenuto il 28 marzo del 1997, sono al centro della nostra intervista alla poetessa Gentiana Minga, italo-albanese, che ha appena pubblicato una raccolta di poesie trilingue intitolata 'Tempi che sono'.
All'edicola volante di Kiosk si parla di:
Questa settimana facciamo un salto parallelo di quarant'anni, dalle rive della Neva a quelle della Sava, rigorosamente a ritmo di rock.Il 18 febbraio 1981, la Jugoton di Zagabria pubblicava Paket Aranžman, una raccolta di tre gruppi emergenti belgradesi destinata a diventare pietra miliare della novi talas (new wave) e battistrada dell'espressione giovanile indipendente.Poche settimane più tardi, il 7 marzo 1981, apriva i battenti il Leningradskij rok-klub, il primo e più grande locale dedicato al rock in Unione Sovietica dove i giovani gruppi potevano esibirsi legalmente.--La musica dell'edicola volantehttps://open.spotify.com/playlist/0AbzJE7zYFaTkks2LhpNSZ
Una messinscena dell'esecuzione di Ceaușescu e di sua moglie. E' quanto avvenuto a Yerevan la scorsa settimana, durante una delle tante manifestazioni antigovernative che stanno segnando il periodo seguito alla sconfitta militare del Karabakh. Ovviamente non e' di loro che si parlava, ma del premier armeno Pashinyan, gia' leader della rivoluzione di velluto del 2018, e di sua moglie. Una scena, questa, che simboleggia un odio senza precedenti che sta segnando in modo sempre piu' manifesto le lacerazioni e le divisioni dell'Armenia postbellica.In Georgia, la crisi politica in corso da novembre è degenerata con le dimissioni del premier Gakharia e l'arresto del leader del principale partito di opposizione, Nika Melia. Ancora una volta, i diplomatici europei devono mediare tra governo e opposizione. Nonostante sia ritratta dai media come una deriva autoritaria e 'filorussa' del partito di governo, la natura degli eventi è più complessa e dimostra una crisi di legittimità della classe politica - sempre più distante dagli interessi reali dei cittadini.--La musica dell'edicola volantehttps://open.spotify.com/playlist/0AbzJE7zYFaTkks2LhpNSZ
Partiamo dalla Polonia e torniamo ad affrontare il tema della storia e delle politiche di memoria, partendo da due eventi successi nelle due settimane: la nomina dell'antisemita Tomasz Greniuch all'Istituto per la Memoria Nazionale e il processo per diffamazione agli storici Barbara Engelking e Jan Grabowski.Tra ballate romantiche e brani impegnati, testi poetici e denunce contro nazionalismi, autoritarismi e guerre, Djordje Balašević è stato probabilmente il più grande cantautore dei paesi (post-)jugoslavi. La scomparsa di Djole, avvenuta venerdì scorso nella sua Novi Sad, ha riversato un'ondata di commozione su tutta la regione, attraversando confini e generazioni come non succedeva da tempo. Ripercorriamo carriera, parole e note del marinaio della Pannonia.--La musica dell'edicola volantehttps://open.spotify.com/playlist/0AbzJE7zYFaTkks2LhpNSZ
Nelle ultime settimane, la Russia è stata attraversata dalle proteste in seguito all'arresto di Aleksej Navalnyj. Ma un altro tipo di dimostrazioni ha preso piede negli ultimi giorni, stavolta in supporto al presidente Vladimir Putin. In numerose città del paese, studenti e lavoratori si stanno riunendo per registrare video, con tanto di canzoni patriottiche, coreografie e slogan come "Putin è il nostro presidente!" e "Vladimir Vladimirovich, siamo con te!”. Tuttavia, in alcuni casi i partecipanti hanno dichiarato di essere stati attirati a questi eventi con l'inganno, essendo convinti che si trattasse di qualcos'altro.I resti di 104 yazidi uccisi dall'ISIS nel 2014 sono stati onorati e sepolti il 6 febbraio nel villaggio di Kocho, in Iraq. Dopo l'esumazione dell'anno scorso, i corpi sono stati trasportati a Baghdad per l'identificazione e la raccolta delle prove. Più di sei anni dopo il genocidio, le famiglie di Kocho hanno potuto finalmente piangere una parte dei loro cari. Fra loro, anche il premio Nobel Nadia Murad.--La musica dell'edicola volantehttps://open.spotify.com/playlist/0AbzJE7zYFaTkks2LhpNSZ
E' emergenza umanitaria permanente in Bosnia nord-occidentale. Centinaia di migranti continuano a stazionare nel campo provvisorio di Lipa, in condizioni igeniche-sanitarie inadatte e senza ripari adeguati da neve e gelo, Nel frattempo, il caso della delegazione di europarlamentari, bloccata vicino al confine croato-bosniaco dalla polizia di Zagabria, solleva nuovi inquietanti interrogativi sulla gestione delle frontiere esterne della UE.
Artista vivace, attrice polivalente, attivista tenace. Mira Furlan, scomparsa improvvisamente a 66 anni, lascia un vuoto profondo nella cultura post-jugoslava, ma anche un esempio di integrità di fronte alla violenza nazionalista che la costrinse all'esilio. Accompagniamo il ricordo della carriera, da Papà è in viaggio d'affari a Lost, con la lettura dei suoi contributi più significativi, che inducono a riflettere sul rapporto tra identità nazionali e individuo.Nella seconda parte della puntata, ci uniamo alle commemorazioni per la Giornata della Memoria e lo facciamo continuando a parlare di donne resistenti. Raccontiamo la storia di Ester e Hana Wajcblum, le due sorelle che parteciparono all'insurrezione dei Sonderkommando di Auschwitz-Birkenau.--La musica dell'edicola volantehttps://open.spotify.com/playlist/0AbzJE7zYFaTkks2LhpNSZ
Apriamo questa puntata con l'attualità, parlando degli ultimi sviluppi del “caso Navalny”. Dopo il fallito avvelenamento dello scorso agosto e il trasferimento in Germania, il principale oppositore di Vladimir Putin ha fatto rientro in Russia solo per esservi immediatamente arrestato. Dalla reazione della comunità internazionale al rilascio di una nuova inchiesta anti-corruzione, facciamo il punto sugli ultimi eventi. Nella seconda parte, il primo racconto di viaggio di Simone Zoppellaro in Armenia e in Karabakh, terre segnate da un recente conflitto – durato 44 giorni – che ha lasciato traumi e ferite profonde. Dal cimitero di Yerablur, segnato da centinaia di tombe di ragazzi giovanissimi, a una Stepanakert, dove la pace non è mai stata così lontana. --La musica dell'edicola volantehttps://open.spotify.com/playlist/0AbzJE7zYFaTkks2LhpNSZ
In questa puntata parliamo di due accordi post-conflitti e delle loro eredità e conseguenze sul presente.In questi giorni si commemorano i 25 anni degli accordi di Dayton, che posero fine al conflitto in Bosnia Erzegovina. Ripercorriamo lo sviluppo e i protagonisti dei negoziati del 1995, ma anche i vuoti lasciati fino a oggi dalla loro mancata riforma: funzionalità dello stato, rappresentanza democratica, giustizia sociale.Nella seconda parte di puntata vi portiamo alla scoperta di Kaliningrad, exclave russa ed entità più occidentale della federazione, collocata tra Polonia e Lituania. Raccontiamo la storia di questa “anomalia” territoriale e facciamo una passeggiata virtuale per le strade della sua capitale.
4 mesi dopo le elezioni presidenziali, continua in Bielorussia la mobilitazione contro il regime di Lukashenko. Che ruolo giocano le donne nelle proteste in corso e fino a che punto l'uguaglianza di genere è una priorità per l'opposizione? Ne parliamo insieme a Julia Mickiewicz, attivista e co-fondatrice del Gruppo di lavoro femminista del Consiglio di Coordinamento dell'opposizione bielorussa.A un quarto di secolo dalla scomparsa di Alexander Langer, presentiamo un libro che raccoglie una scelta dei suoi scritti sulla Bosnia e sulla crisi della ex Jugoslavia. 'Quei ponti sulla Drina. Idee per un'Europa di pace', questo il titolo, rappresenta una testimonianza preziosissima del suo impegno, che andava ben oltre i limiti, spesso angusti, della politica istituzionale. Per parlarne, abbiamo intervistato Sabina Langer che, insieme a Edi Rabini, ha curato il volume.--La musica dell'edicola volantehttps://open.spotify.com/playlist/0AbzJE7zYFaTkks2LhpNSZ
Questa sera a Kiosk una puntata dedicata a tre personaggi indimenticabili, di sport e oltre:
Nel novembre 1983, sette giovani georgiani dirottano un aereo per tentare la fuga dall'URSS. Lo scorso venerdì, un uomo prende in ostaggio 11 persone nella sede di una società di microfinanza a Tbilisi. Che cos'hanno in comune queste due storie all'apparenza lontanissime? Il libro fotografico “Shooting in Sarajevo”, uscito recentemente per Bottega Errante Edizioni, ha una particolarità: le fotografie sono state scattate da quelle che, negli anni dell'assedio, erano le postazioni dei cecchini. Ne parliamo insieme a Luigi Ottani, autore delle foto, e Roberta Biagiarelli, attrice teatrale esperta di Balcani e curatrice dei testi inclusi nel libro.--La musica dell'edicola volantehttps://open.spotify.com/playlist/0AbzJE7zYFaTkks2LhpNSZ
Nessuna pace, ancora una volta, in Karabakh. Il nove di novembre, Armenia e Azerbaijan hanno firmato un accordo di cessate il fuoco sotto la supervisione della Russia. Putin non firma solo l'accordo, insieme a Pashinyan e Aliyev, ma schiera le sue truppe in funzione di peacekeeping, su tutto il territorio del Karabakh, ma anche nei sette distretti adiacenti. Un nostro approfondimento.Il libro “L'arte in rivolta, Pietrogrado 1917”, è la prima traduzione in italiano delle memorie di Nikolaj Punin, critico, teorico e storico dell'arte, figura chiave della vita culturale della Russia pre- e post-rivoluzionaria. Edito da Guerini e Associati in collaborazione con Memorial Italia, il libro ci offre uno spaccato interessante della vita culturale che si svolgeva a Pietrogrado alla vigilia della Rivoluzione d'ottobre. Ne parliamo con Nadia Cicognini, curatrice e traduttrice.--La musica dell'edicola volantehttps://open.spotify.com/playlist/0AbzJE7zYFaTkks2LhpNSZ
Lo scorso 3 novembre la Corte d'appello di Milano ha assolto Vitaliy Markiv, l'ex soldato ucraino accusato per l'omicidio dei giornalisti Andrea Rocchelli e Andrej Mironov, uccisi il 24 maggio 2014 mentre documentavano il conflitto nel Donbas.Ne parliamo insieme a Cristiano Tinazzi, co-autore del documentario "Crossfire” che fa luce sulla vicenda.
Questa sera a Kiosk sorvoliamo più che mai orienti e occidenti, sud e nord d'Europa.
Questa sera andiamo in Polonia, dove continuano gli attacchi ai diritti delle donne e alla comunità LGBT. I due gruppi sembrano essere i bersagli preferiti del partito di governo e dei suoi alleati. Proviamo a raccontarvi alcuni degli ultimi sviluppi insieme a Salvatore Greco, autore di Centrum Report e PoloniCult.Nella seconda parte di puntata raccontiamo una bella, e forse poco nota, storia d'amore: quella tra lo scrittore italiano Gianni Rodari e il popolo russo-sovietico. Ne parliamo insieme ad Anna Roberti, autrice del libro "Cipollino nel paese dei Soviet. La fortuna di Gianni Rodari in URSS (e in Russia)", recentemente edito da Lindau.--La musica dell'edicola volantehttps://open.spotify.com/playlist/0AbzJE7zYFaTkks2LhpNSZ
Alba Dorata è un'organizzazione criminale: è questa la sentenza storica della Corte d'appello di Atene, stabilita il 7 ottobre 2020 dopo un processo durato oltre cinque anni. Con Enzo Navarra, giornalista, ripercorriamo l'ascesa e la caduta del partito neonazista greco, cresciuto negli anni della crisi economica, ricordando alcuni momenti e personaggi chiave del maxi-processo.Nella seconda parte della puntata vi portiamo nell'estremo oriente russo, più precisamente in Kamčatka, per parlarvi di un disastro ambientale che sta causando la morte di un'enorme parte della fauna marina. Facciamo il punto della situazione insieme a Vasilij Jablokov di Greenpeace Russia.--La musica dell'edicola volantehttps://open.spotify.com/playlist/0AbzJE7zYFaTkks2LhpNSZ
La puntata di stasera si muove tra Caucaso, Balcani e Italia
Trent'anni fa, il 3 ottobre 1990, la Germania tornava a essere un solo paese, dopo circa 40 anni di divisione est/ovest. Quanto conosciamo veramente della vita nella DDR, a parte la Stasi e la dittatura? Facciamo un piccolo tuffo nel passato per parlare di cultura giovanile e musica alternativa insieme a Sascha Lange, storico tedesco ed esperto musicale.Sempre trent'anni fa, il 20 luglio 1990 ci lasciava Sergey Parajanov, grandissimo regista sovietico nato nel 1924 a Tbilisi da genitori armeni. Parleremo dell'importanza dell'opera di Parajanov per la cultura caucasica e per la storia del cinema soffermandoci sul suo film-capolavoro "Il colore del melograno", che di recente è tornato alla ribalta per merito di una nota popstar occidentale.--La musica dell'edicola volantehttps://open.spotify.com/playlist/0AbzJE7zYFaTkks2LhpNSZ
Dall'Unione Sovietica alla Russia contemporanea, dalla diaspora ebraica negli Stati Uniti alle migrazioni di oggi dal sud-est europeo. La musica racconta storie che segnano momenti, definiscono l'immagine di un luogo o di una persona, e soprattutto ci accompagna in ogni momento della nostra vita. Mentre la seconda stagione di Kiosk arriva alla fine, abbiamo deciso di raccontarti alcuni tra i protagonisti delle nostre playlist.
Dalla DDR sorvegliata e soffocante raccontata da Wolf Biermann alla Sarajevo del "nuovo primitivismo" degli anni Ottanta, fino ai circoli del rock dell'Unione sovietica e alla resistenza antifascista del combat folk russo di oggi.La musica racconta storie che segnano momenti, definiscono l'immagine di un luogo o di una persona, e soprattutto ci accompagna in ogni momento della nostra vita.Mentre la seconda stagione di Kiosk si avvicina alla fine, abbiamo deciso di raccontarvi alcuni tra i protagonisti delle nostre playlist.PLAYLIST- Wolf Biermann - Die Stasi-Ballade- Zabranjeno Pušenje - Nedelja kada je otišao Hase- Кино - Мои друзья- Аркадий Коц - Люся
In questa puntata torniamo indietro di 28 anni per raccontare le Olimpiadi di Barcellona 1992, più precisamente il torneo di basket.Racconteremo la storia di altri due "Dream Team", che salirono sul podio insieme alla più famosa squadra dei sogni, la nazionale statunitense di Michael Jordan e Magic Johnson.Da un lato, la Croazia dei leggendari Dino Rađa, Toni Kukoč e del "Mozart del basket", Dražen Petrović: tutti provenienti dalla fortissima "generazione d'oro" della scomparsa nazionale jugoslava.Dall'altro, la Lituania di Arvydas Sabonis, Šarūnas Marčiulionis e Valdemaras Chomičius, che giunsero ai giochi olimpici dopo diverse peripezie e insieme alle loro magliette psichedeliche.
⚠️ Ungheria, Serbia e Montenegro “non sono più democrazie”, secondo un recente report del think tank Freedom House che sta facendo molto discutere.Ma non è l'unica voce a preoccuparsi per le derive autocratiche in questi paesi, soprattutto dopo l'emergenza COVID. E a Belgrado si torna a scendere in piazza, pro (!) e contro il governo.Con il commento di Giorgio Fruscione (ISPI - Istituto per gli studi di politica internazionale)❓ “La questione non si pone: i Balcani occidentali sono una priorità per l'Unione Europea” ha commentato Ursula von der Leyen, presidente della Commissione, in occasione del vertice di Zagabria, che sembra rilanciare l'allargamento verso i paesi della regione. Approfondimento con Tomas Miglierina, corrispondente da Bruxelles di Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa e della Radio Svizzera Italiana
Il 9 maggio in Russia (e non solo) si celebra il 75° anniversario del Giorno della Vittoria nella seconda guerra mondiale: anche se la grande parata sulla Piazza Rossa di Mosca è stata rimandata a causa del coronavirus, le iniziative (e le polemiche) per l'occasione non mancano.In questa puntata parliamo della costruzione, su iniziativa del ministro della difesa russo, di una "megachiesa" dedicata alla Vittoria: un progetto colossale in cui si intrecciano religione, patriottismo e militarismo.Ci soffermiamo poi su un altro aspetto controverso delle celebrazioni per il Giorno della Vittoria: la figura di Josif Stalin, e un certo mito che si è sviluppato intorno al suo rapporto con la religione.
La 22esima puntata di Kiosk è dedicata a interferenze e resistenze. Parliamo dell'influenza della Russia di Putin sull'Italia e il contesto europeo in generale, da un punto di vista culturale e politico, ma anche finanziario. Ne discuteremo insieme a Lorenzo Bagnoli, giornalista di Irpi Media.Nella seconda parte omaggiamo lo scrittore cileno Luis Sepúlveda e celebriamo l'imminente Festa della Liberazione. Vi accompagniamo alla scoperta di due brevi racconti tratti dal libro "Le rose di Atacama", storie di resistenza ambientate a est.PLAYLIST• CCCP - A Ja Ljublju SSSR• Аркадий Коц - Венсеремос
Iniziamo raccontandovi la vita e la carriera di Janka Djagileva, cantautrice e poetessa protagonista della scena punk siberiana degli anni '80.Djagileva non è stata una star e non ha mai cercato la luce dei riflettori, ma il suo stile è rimasto inconfondibile e non facile da descrivere a parole.Continuiamo ricordando “il primo partigiano d'Europa”: così era chiamato Manolis Glezos, che il 30 maggio 1941 si arrampicò sull'Acropoli di Atene per ammainare la bandiera nazista, gesto simbolo della resistenza greca ed europea.Glezos è scomparso a 97 anni dopo una vita di impegno civile e lotte sociali, che ripercorriamo con il contributo di Marco Meotto, storico e redattore di LaStoriaTutta.org.PLAYLIST• Янка - Рижская• Янка - По трамвайным рельсам• Lemonostifel - Anthos Aravositou
Iniziamo raccontandovi del progetto Extinguished Countries, le prime guide dedicate a paesi che non esistono più. La serie parte con un libro sulla Repubblica di Venezia: una macchina del tempo multimediale per viaggiare in 7 paesi sfidando i confini attuali, i nazionalismi e celebrando un passato comune. Ce ne parla l'autore, il giornalista Giovanni Vale.Proseguiamo raccontandovi la storia dell'eclettico chitarrista ungherese Gábor Szabó. Folgorato dal suono della chitarra grazie a un film, Szabó si formò da autodidatta, mosse i primi passi in patria, ma continuò la sua carriera oltreoceano. Ce ne parla Lorenzo Berardi, autore di Centrum Report.PLAYLIST• Detour - Zaljubila Sam Se• Gábor Szabó - Gypsy Queen
Per la puntata di oggi abbiamo scelto un filo conduttore ben preciso: quello della poesia. Insieme a Gentiana Minga e Natasha Sardzoska, due voci femminili di valore, abbiamo raccontato, fra riflessioni, versi e musica, che cosa significa fare poesia oggi, facendo della propria produzione un ponte fra le diverse culture.Nata a Durazzo, Gentiana Minga vive oggi a Bolzano. Ha iniziato a scrivere in giovanissima eta' ed e' una testimone importante di una presenza, quella albanese in Italia, che e' figlia di una relazione antica e feconda fra i nostri paesi.Natasha Sardzoska e' una fra le voci piu' affermate della poesia internazionale. Scrive, oltre che in italiano, anche e soprattutto nella sua lingua madre, il macedone, con la quale ha un rapporto molto intenso. Traduttrice e interprete e antropologa, ha studiato e vissuto in diversi paesi, ed ha una cultura ampia e transnazionale che emerge costantemente nei suoi versi.PLAYLIST• Vaçe Zela - Valsi I Lumturise• Elena Risteska - Opasno vreme