Podcasts about wojtyla

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Best podcasts about wojtyla

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Tunnel
#188 - Vatigol

Tunnel

Play Episode Listen Later May 15, 2025 75:50


In questa puntata:- Focus: siamo ancora in atmosfera conclave, quindi andiamo a Città del Vaticano assieme a Federico Sborchia e Roberto Scarcella (con un contributo audio di Damiano Benzoni)

Racconti di Storia Podcast
L'Attentato a Papa WOJTYLA

Racconti di Storia Podcast

Play Episode Listen Later May 13, 2025 11:31


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Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Conclusa la sesta congregazione dei cardinali | Il Corsivo di Mercoledì 30 Aprile 2025

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Apr 30, 2025 2:17


Conclusa la sesta congregazione dei cardinali. E' terminata la sesta Congregazione dei cardinali in Vaticano in vista del Conclave che inizierà il 7 maggio alle 16.30. I cardinali scendono a 133 e si abbassa il quorum per l'elezione a 89 voti. Il cardinale Becciu ha annunciato il suo passo indietro. Secondo molti analisti e cardinali, questa volta il Conclave che sceglierà il nuovo papa sarà breve, massimo due o tre giorni. I cardinali ultraconservatori premono per un loro Papa, segnando quindi un'inversione rispetto alla linea tracciata da Francesco. Le voci su una svolta a destra dopo Francesco riflettono piuttosto i desideri di una piccola e rumorosa parte della Chiesa americana. C'è Raymond Burke, vescovo conservatore del Wisconsin e convinto sostenitore della Messa in latino. Dall'Africa, appartengono a questo gruppo due conservatori intransigenti, il cardinale Robert Sarah della Guinea e il cardinale Peter Turkson del Ghana. Tre italiani forti: Zuppi, Parolin, Pizzaballa. La domanda che ci facciamo tutti è se si continuerà sulla scia di Francesco. Penso che indietro non si debba tornare, perché il solco tracciato da Bergoglio marcia intorno a tre valori fondamentale: pace, solidarietà, sviluppo sostenibile. Infatti i tre cardinali forti in continuità con Francesco sono tutti italiani: Matteo Zuppi, presidente della Cei e Arcivescovo di Bologna, Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, e Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme. I tre candidati rappresentano però la sparuta minoranza degli italiani, 19 su 135, il 14 per cento. Erano 28 su 115 nel Conclave del 2013 che ha eletto papa Francesco, 20 su 115 in quello che elesse Benedetto XVI, 26 su 111 nel voto che incoronò Wojtyla. Fine diplomatico, Parolin è capace di collezionare consensi trasversali. È stato il Segretario di Stato voluto da papa Francesco. Zuppi proviene da Sant'Egidio, ha il profilo del pastore gioviale. Spirito sessantottino e capacità di navigazione democristiana, empatia nel contatto personale. Pierbattista Pizzaballa, il carismatico francescano a capo del Patriarcato latino di Gerusalemme che ha trascorso trent'anni in Medio Oriente. Su loro tre si accende la speranza della parte più progressista della Chiesa, ma la differenza la farà il voto moderato. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it

Zuppa di Porro
Italia più in lutto per Francesco che per Wojtyla: mah…

Zuppa di Porro

Play Episode Listen Later Apr 23, 2025 13:18


Zuppa di Porro del 23 aprile 2025: rassegna stampa quotidiana

Italia Mistero
Emanuela Orlandi Marcinkus, De Pedis e la tomba (I soliti sospetti - 9° parte)

Italia Mistero

Play Episode Listen Later Mar 2, 2025 18:59


Nella vicenda di Emanuela Orlandi siamo ormai nel 2005 quando una telefonata anonima giunge alla redazione del programma "Chi la visto l'ha visto" ed introduce la figura di Enrico De Pedis, sepolto a Sant'Apollinare Poi arriverà Sabrina Minardi, sedicente ex cdel De Pedis che dichiarerà che la Orlandi era stata tenuta prigioniera dal De Pedis su commissione di Monsignor Marcinkus. La presenza di don Vergari dovrebbe essere utile a spiegare la sepoltura dell'ex banda della Magliana, ma la questione si complica. ISCRIVITI AL CANALE: https://www.youtube.com/@italiamistero?sub_confirmation=1 ùVuoi approfondire? Vai alle seguenti playlist su Youtube: Oppure vai alla pagina di italiamistero.it: #italiamistero #orlandi #depedis

Today's Catholic Mass Readings
Today's Catholic Mass Readings Tuesday, October 22, 2024

Today's Catholic Mass Readings

Play Episode Listen Later Oct 22, 2024 Transcription Available


Full Text of ReadingsTuesday of the Twenty-ninth Week in Ordinary Time Lectionary: 474The Saint of the day is Saint John Paul IISaint John Paul II's Story “Open wide the doors to Christ,” urged John Paul II during the homily at the Mass where he was installed as pope in 1978. Born in Wadowice, Poland, Karol Jozef Wojtyla had lost his mother, father, and older brother before his 21st birthday. Karol's promising academic career at Krakow's Jagiellonian University was cut short by the outbreak of World War II. While working in a quarry and a chemical factory, he enrolled in an “underground” seminary in Kraków. Ordained in 1946, he was immediately sent to Rome where he earned a doctorate in theology. Back in Poland, a short assignment as assistant pastor in a rural parish preceded his very fruitful chaplaincy for university students. Soon Fr. Wojtyla earned a doctorate in philosophy and began teaching that subject at Poland's University of Lublin. Communist officials allowed Wojtyla to be appointed auxiliary bishop of Kraków in 1958, considering him a relatively harmless intellectual. They could not have been more wrong! Bishop Wojtyla attended all four sessions of Vatican II and contributed especially to its Pastoral Constitution on the Church in the Modern World. Appointed as archbishop of Kraków in 1964, he was named a cardinal three years later. Elected pope in October 1978, he took the name of his short-lived, immediate predecessor. Pope John Paul II was the first non-Italian pope in 455 years. In time, he made pastoral visits to 124 countries, including several with small Christian populations. John Paul II promoted ecumenical and interfaith initiatives, especially the 1986 Day of Prayer for World Peace in Assisi. He visited Rome's main synagogue and the Western Wall in Jerusalem; he also established diplomatic relations between the Holy See and Israel. He improved Catholic-Muslim relations, and in 2001 visited a mosque in Damascus, Syria. The Great Jubilee of the Year 2000, a key event in John Paul's ministry, was marked by special celebrations in Rome and elsewhere for Catholics and other Christians. Relations with the Orthodox Churches improved considerably during his papacy. “Christ is the center of the universe and of human history” was the opening line of John Paul II's 1979 encyclical, Redeemer of the Human Race. In 1995, he described himself to the United Nations General Assembly as “a witness to hope.” His 1979 visit to Poland encouraged the growth of the Solidarity movement there and the collapse of communism in central and eastern Europe 10 years later. John Paul II began World Youth Day and traveled to several countries for those celebrations. He very much wanted to visit China and the Soviet Union, but the governments in those countries prevented that. One of the most well-remembered photos of John Paul II's pontificate was his one-on-one conversation in 1983, with Mehmet Ali Agca, who had attempted to assassinate him two years earlier. In his 27 years of papal ministry, John Paul II wrote 14 encyclicals and five books, canonized 482 saints and beatified 1,338 people. In the last years of his life, he suffered from Parkinson's disease and was forced to cut back on some of his activities. Pope Benedict XVI beatified John Paul II in 2011, and Pope Francis canonized him in 2014. Reflection Before John Paul II's funeral Mass in St. Peter's Square, hundreds of thousands of people had waited patiently for a brief moment to pray before his body, which lay in state inside St. Peter's for several days. The media coverage of his funeral was unprecedented. Presiding at the funeral Mass, Cardinal Joseph Ratzinger—then dean of the College of Cardinals and later Pope Benedict XVI—concluded his homily by saying: “None of us can ever forget how, in that last Easter Sunday of his life, the Holy Father, marked by suffering, came once more to the window of the Apostolic Palace and one last time gave his blessing urbi et orbi (‘to the city and to the world'). “We can be sure that our beloved pope is standing today at the window of the Father's house, that sees us and blesses us. Yes, bless us, Holy Father. We entrust your dear soul to the Mother of God, your Mother, who guided you each day and who will guide you now to the glory of her Son, our Lord Jesus Christ. Amen.” Learn more about Saint John Paul II! Saint of the Day, Copyright Franciscan Media

Daily Rosary
October 22, 2024, Memorial Day of St. John Paul II, Holy Rosary (Sorrowful Mysteries)

Daily Rosary

Play Episode Listen Later Oct 22, 2024 28:09


Friends of the Rosary, Today, October 22, is the feast day of Saint John Paul II (1920-2005), the charismatic and beloved Polish who was an extraordinary testimony of holiness. He contributed to the fall of communism in Europe, established World Youth Days and the World Meeting of Families, promulgated the Catechism of the Catholic Church, and instituted the Luminous Mysteries. Born in Wadowice, a small city 50 kilometers from Krakow, on May 18, 1920, Karol Józef Wojtyla became Pope in 1978. His exceptional apostolic zeal, particularly for families, young people, and the sick, led him to numerous pastoral visits worldwide during his 27 years of papacy. On May 13, 1981, an attempt on his life was made in Saint Peter's Square. Saved by the maternal hand of the Mother of God, following a lengthy stay in the hospital, he forgave the attempted assassin and intensified his pastoral commitments. John Paul II was beatified in 2011 by Pope Benedict XVI and canonized in 2014 by Pope Francis. “It is Jesus that you seek when you dream of happiness,” he told young people in 2000. “He is waiting for you when nothing else you find satisfies you; he is the beauty to which you are so attracted. It is he who reads in your hearts your most genuine choices.” Ave Maria!Jesus, I Trust In You!St. John Paul II, Pray for Us! Come, Holy Spirit, come! To Jesus through Mary! + Mikel Amigot | RosaryNetwork.com, New York • October 22, 2024, Today's Rosary on YouTube | Daily broadcast at 7:30 pm ET

Divine Mercy Radio
Camp Wojtyla: A Camper's Perspective

Divine Mercy Radio

Play Episode Listen Later Oct 17, 2024 44:29


Camp Wojtyla: A Camper's Perspective by Divine Mercy Radio

BarBalkans - Podcast
The Pope of contention

BarBalkans - Podcast

Play Episode Listen Later Sep 11, 2024 4:18


September '94: the twist of the Pope's visit to Sarajevo | The cancelled trip and the unheard call for peace | Tension is back in Mostar

BarBalcani - Podcast
Il Papa della discordia

BarBalcani - Podcast

Play Episode Listen Later Sep 11, 2024 4:16


Settembre '94: il giallo della visita di Papa Giovanni Paolo II a Sarajevo | Il viaggio annullato e l'appello alla pace inascoltato | Il ritorno della tensione a Mostar

Italia Mistero
Emanuela Orlandi: i soliti sopetti (8° parte)

Italia Mistero

Play Episode Listen Later Sep 10, 2024 19:14


Il caso di Emanuela Orlandi arriva al 1998 anno in cui si chiudono diverse indagini senza esito. Qualche anno dopo Agca parla dei servizi e del caso Orlandi parlando della Cia. Poi l'omicidio Estermann in Vaticano e le ombre della Stasi, per finire con le opinioni dell'avvocatro Egidio vicino ai servizi.Vai alle seguenti playlist su Youtube:Oppure vai alla pagina di italiamistero.it: #italiamistero #emanuelaorlandi #casoorlandi #vaticano Italiamistero puntatawww.italiamistero.it: https://www.italiamistero.it/

BASTA BUGIE - Santi e beati
Annuncio ufficiale: Carlo Acutis sarà Santo

BASTA BUGIE - Santi e beati

Play Episode Listen Later May 29, 2024 5:26


VIDEO: Conferenza della mamma di Carlo ➜ https://www.youtube.com/watch?v=s_hftmmo27AVIDEO: Carlo Acutis e l'autostrada per il cielo ➜ https://www.youtube.com/watch?v=l6WTVTzxgRoTESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7808ANNUNCIO UFFICIALE: CARLO ACUTIS SARA' SANTO di Giuliano GuzzoÈ ufficiale: Carlo Acutis - lo studente morto a soli 15 anni stroncato dalla leucemia fulminante e già beatificato da papa Francesco il 10 ottobre 2020 - sarà santo. L'importante annuncio è arrivato quest'oggi, nel corso dell'udienza al cardinal Marcello Semeraro, prefetto per le Cause dei Santi - e riguarda anche un'altra figura: il beato Giuseppe Allamano, fondatore delle Missioni della Consolata. Il Santo Padre ha difatti autorizzato il Dicastero a promulgare i Decreti riguardanti il miracolo attribuito all'intercessione del giovane, morto nell'aprile 2019.Il miracolo in questione, riferisce Vatican News, è quello avvenuto nel 2022 ad una donna, Liliana, della Costarica. «La donna si inginocchia, prega e lascia una lettera, parole di speranza che avvolgono l'angoscia peggiore per una madre. Sei giorni prima, il 2 luglio, sua figlia è caduta nella notte dalla bici mentre tornava a casa nel centro di Firenze, dove dal 2018 la ragazza si trova per studiare. La notizia che arriva dall'ospedale Careggi è di quelle che schiantano. Trauma cranico molto grave, intervento di craniotomia, asportazione dell'osso occipitale destro per diminuire la pressione, speranze di sopravvivere quasi nulle.Quel 2 luglio, la segretaria di Liliana comincia a pregare il beato Carlo Acutis e l'8 Liliana stessa va ad Assisi. Quello stesso giorno l'ospedale informa: Valeria ha ripreso a respirare spontaneamente, il giorno dopo riprende a muoversi e parzialmente a parlare. Di lì in avanti è uno di quei casi in cui i protocolli medici si fanno da parte. Il 18 luglio la Tac mostra la scomparsa dell'emorragia e l'11 agosto la ragazza viene trasferita per la terapia riabilitativa, ma dopo solo una settimana è chiaro che la guarigione completa è ormai a un passo. E il 2 settembre madre e figlia sono di nuovo ad Assisi sulla tomba di Carlo a dire il loro infinito grazie».Il riconoscimento di questo miracolo e il riconoscere Carlo Acutis come santo certamente allieterà i tantissimi che già erano legati alla figura di questo giovane, considerato il ”patrono di Internet'‘ per la sua passione per l'informatica. In effetti, tanti sono anche i pensieri che, pur nella sua giovane età, il giovane era stato in grado di condividere ed evidentemente ispirati da una fede grandiosa: «L'eucaristia è la mia autostrada per il cielo», «Il rosario è la scala più corta per salire in Cielo», «Tutti nasciamo originali, ma molti muoiono fotocopie»...Detto questo, c'è da immaginare che, con la notizia di oggi, Carlo Acutis - giustamente - diventerà sempre più un riferimento non solo per la Chiesa tutta e per i fedeli in generale, ma soprattutto per quei giovani che, spesso, sembrano come distanti alla fede o percepiscono la santità come un traguardo irraggiungibile; mentre invece la breve ma luminosissima vita di questo giovane santo (ora possiamo dirlo), dimostra che è qualcosa cui si può guardare; anche a prescindere da quella che è la religiosità della propria famiglia.La madre di Carlo Acutis, infatti, non ha problemi a riconoscere che la fede di suo figlio non dipendeva da quella sua famiglia, che era assai più blanda per così dire. «Non è certo per merito di noi genitori», disse infatti la donna al Corriere della Sera, intervistata da Stefano Lorenzetto, «lo scriva pure. In vita mia ero stata in chiesa solo tre volte: prima comunione, cresima, matrimonio. E quando conobbi il mio futuro marito, mentre studiava economia politica a Ginevra, non è che la domenica andasse a messa [...] un ruolo lo ebbe Beata, la bambinaia polacca, devota a papa Wojtyla».«Ma c'era in lui una predisposizione naturale al sacro», ricorda ancora la madre del giovane, «a 3 anni e mezzo mi chiedeva di entrare nelle chiese per salutare Gesù. Nei parchi di Milano raccoglieva fiori da portare alla Madonna. Volle accostarsi all'eucaristia a 7 anni, anziché a 10». Insomma, sin da giovanissimo Carlo Acutis già si era scelto «l'autostrada per il cielo» giusta, tracciando un sentiero che, da oggi, potrà essere seguito da tutti quanti noi con ancora maggiori convinzione e gratitudine.

Italia Mistero
Emanuela Orlandi i soliti sospetti (8° parte)

Italia Mistero

Play Episode Listen Later Mar 30, 2024 13:16


Nella vicenda di Emanuela Orlandi tra il settembre 1983 ed il gennaio 1984 accadono diversi avvenimenti importanti: giungono lettere da Boston, muore il bambino José Garramon, Wojtyla incontra Ali Agca e scompare Katy Skerl. La storia di Emanuela Orlandi Vuoi approfondire? Vai alle seguenti playlist: https://www.youtube.com/playlist?list=PLjklKhxhc2tndVRNM4bfgXY-8rB-a0HDR #italiamistero #emanuelaorlandi #josegarramon www.italiamistero.it Italiamistero puntata 56 Vuoi indicizzare i tuoi video : https://www.tubebuddy.com/italiamistero 00:00 Il ritorno dell'amerikano 01:01 Lettere da Boston 03:56 L'appello di pertini 06:12 Agca ed i bulgari 09:35 José Garramon www.italiamistero.it: https://www.italiamistero.it/

Racconti di Storia Podcast
Le MILLE Domande Sull'OPUS DEI

Racconti di Storia Podcast

Play Episode Listen Later Feb 2, 2024 25:34


OFFERTA ESCLUSIVA NORDVPN Non perderla: https://bit.ly/4awfHrjPrelatura o setta? Un reclutamento spirituale o frutto di plagio? Una dottrina impermeabile per scelta o necessità? E come conciliare le presunte posizioni anti-dittatoriali del fondatore Escrivà de Balaguer con i suoi rapporti col franchismo e l'appoggio fornito dall'Obra ai massacratori sudamericani? Sono tanti gli interrogativi relativi a quella che è stata definita "la massoneria bianca": l'Opus Dei, l'unica prelatura personale della Chiesa Cattolica, affermatasi negli ultimi decenni come una forza potente ed accusata da più parti di nutrire posizioni retrograde, oscurantiste, medievali.Il nostro canale Youtube: https://www.youtube.com/channel/UC1vziHBEp0gc9gAhR740fCwSostieni DENTRO LA STORIA su Patreon: https://www.patreon.com/dentrolastoriaAbbonati al canale: https://www.youtube.com/channel/UC1vziHBEp0gc9gAhR740fCw/joinSostienici su PayPal: https://paypal.me/infinitybeatDentro La Storia lo trovi anche qui: https://linktr.ee/dentrolastoriaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/racconti-di-storia-podcast--5561307/support.

BASTA BUGIE - Santi e beati
Emilia Kaczorowska, la mamma di san Giovanni Paolo II

BASTA BUGIE - Santi e beati

Play Episode Listen Later Nov 22, 2023 11:09


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7603EMILIA KACZOROWSKA, LA MAMMA DI SAN GIOVANNI PAOLO II di Renzo AllegriLa madre di Giovanni Paolo II, Emilia Kaczorowska, era figlia di un sellaio lituano, ma era nata in Slesia il 26 marzo 1884. Aveva otto fratelli. La famiglia si trasferì a Cracovia quando Emilia era ancora piccola e fu bersagliata da dolori e disgrazie. In pochi anni, Emilia perse quattro fratelli e anche i genitori. Per alcuni anni crebbe in un Collegio delle suore della Misericordia. Poté frequentare solo le scuole elementari. Poi dovette pensare a guadagnarsi da vivere facendo la sarta.Era gracile e cagionevole di salute, ma era molto bella.Maria Janina, una coetanea di Emilia, nel 1978, subito dopo l'elezione a Pontefice di Karol Wojtyla, ricordava: «Emilia Kaczorowska, da ragazza, era la più bella ed elegante di Wadovice. Abitavamo nella stessa casa. Era snella, aveva profondi occhi neri e un sorriso disarmante. Di carattere era gaia e sempre serena. Vestiva modestamente, ma era distinta, molto femminile. Si confezionava lei stessa i vestiti. Aveva capelli lunghi e si pettinava, come si usava allora, puntandoli tutti in alto».Il padre del Papa si chiamava Karol. Al figlio poi diede il proprio nome, come si usava spesso allora. Era nato nel 1879. Era figlio di un sarto e anche lui aveva imparato il mestiere del sarto, ma poi lo aveva abbandonato per un posto di ufficiale di carriera nell'esercito.«Era alto, con spalle molto dritte e aveva un incedere armonioso», raccontava Maria Janina, la vicina di casa. «Gli stivali lunghi e la divisa militare con le scintillanti tre stellette di sottufficiale sul colletto gli davano fascino ed eleganza. Era molto ammirato dalle ragazze. Anche Emilia si era nascostamente innamorata di lui, e fu felicissima quando Karol la scelse come fidanzata».I due giovani si erano conosciuti nella chiesa cattolica di Cracovia che entrambi frequentavano. Emilia se ne era innamorata subito. Secondo un rapporto dell'esercito austriaco, dove Karol prestava servizio, egli era «onesto, leale, serio, educato, modesto, retto, responsabile, generoso e instancabile». Era anche un affascinante parlatore. Tutte doti preziose, immediatamente apprezzate da Emilia.IL MATRIMONIO E I FIGLISi sposarono il 10 febbraio 1904 e subito dopo si trasferirono a Wadowice, dove aveva sede un prestigioso reggimento di fanteria in cui Karol Wojtyla svolgeva compiti amministrativi.Nell'agosto del 1906, Emilia diede alla luce un maschietto, che fu chiamato Edmund. Ma già fin da quel primo parto risultò che Emilia aveva una salute gracile e che successive maternità potevano essere fatali per lei. I medici quindi le consigliarono di non avere altri figli.La vita dei coniugi Wojtyla a Wadowice trascorreva serena. Lo stipendio di Karol non era pingue ma sufficiente. Emilia lo amministrava con oculatezza. Lavorava anche lei come sarta contribuendo al bilancio familiare. Amava vestire bene il suo bambino e andava a comperargli qualche vestitino a Cracovia.Edmund era intelligente, studiava con profitto. Emilia decise che quel suo ragazzo doveva frequentare l'università e diventare importante. Era orgogliosa di lui.Nel 1914 però Emilia rimase di nuovo incinta. La gravidanza questa volta fu difficile, il parto complicato e nacque una bambina che visse poche ore. Emilia la volle chiamare Olga, come la propria sorella morta a soli 22 anni.Quella difficile maternità e la perdita della bambina segnarono molto Emilia. Fisicamente ma anche psicologicamente. Era diventata una donna molto sofferente. Andava soggetta a fortissimi mal di schiena che le impedivano perfino di reggersi in piedi. Inoltre veniva presa da improvvisi capogiri, svenimenti che le facevano perdere conoscenza. Quando arrivavano quelle crisi, doveva restare a letto anche per quattro cinque giorni di fila. Doveva essere trasportata a Cracovia, per essere assistita da medici specialisti. Le assenze duravano anche una settimana e allora era il marito a sbrigare le faccende domestiche, fare da mangiare, lavare i piatti, pulire la casa.I medici dicevano che aveva i reni compromessi e il cuore malandato. Doveva condurre un'esistenza tranquilla, serena, non doveva affaticarsi e neppure lontanamente pensare ad altre maternità.IL RIFIUTO DELL'ABORTO TERAPEUTICOMa alla fine del 1919 si accorse di aspettare un nuovo bambino. Aveva già 35 anni e mezzo e la nuova gravidanza si annunciò subito difficile. I medici dissero che era pericolosa per lei e per il nascituro: doveva interromperla. Ma Emilia era una donna di fede. Con grande semplicità, si affidò al buon Dio. Mai avrebbe impedito a quel suo bambino di venire al mondo: per lui era disposta a morire.I nove mesi di gestazione furono pieni di complicazioni per la salute cagionevole di Emilia. Il parto, avvenuto il 18 maggio 1920, fu difficile. Il bambino però nacque sano e venne chiamato Karol, come il padre.Da quel momento l'esistenza di Emilia divenne precaria. I disturbi al cuore e ai reni peggiorarono, i gonfiori alle gambe le impedivano di restare a lungo in piedi. Doveva egualmente provvedere alla casa e ai figli. Si sacrificava in silenzio. «Sopportava il dolore con fede», raccontò la sua coetanea Maria Janina. «Non parlava mai dei suoi disturbi e riusciva sempre a tenere un sorriso dolce e sereno sulle labbra, anche nei momenti di maggior sofferenza».Il piccolo Karol crebbe sereno e vezzeggiato. Nel 1926 cominciò ad andare a scuola. Aveva difficoltà in matematica, ma con l'aiuto del fratello maggiore, che era già universitario, riuscì a superarle e divenne uno dei migliori allievi.Nell'inverno del 1928 le condizioni di salute di Emilia si aggravarono. Karol, che aveva compiuto otto anni, cominciò a capire e ad avere il terrore di perdere la mamma. Un suo insegnante di allora raccontò che il bambino era spesso pensieroso e assente. La mattina del 13 aprile 1929, Karol, dopo aver fatto colazione, era uscito presto come il solito per andare a scuola. Verso mezzogiorno arrivò nella sua classe il preside e disse all'insegnante che doveva parlare con il piccolo Wojtyla. Fuori dell'aula, Karol vide una vicina di casa. Capì che era accaduto qualcosa di grave alla sua mamma e scoppiò a piangere. La signora Emilia, infatti, era spirata poco dopo aver mandato a scuola il bambino.La salma esposta nella casa, i funerali, la sepoltura nel cimitero, impressionarono tremendamente il piccolo Karol. Quel lutto segnò la sua vita per sempre. Gli fece scoprire il dolore di perdere la persona più cara. Tutti gli amici di Karol Wojtyla sono concordi nel dire che egli rimase sconvolto dalla perdita della madre al punto di non riuscire quasi mai a parlare di lei. Solo una volta, al giornalista francese André Frossard, che era suo amico, confidò:«La morte di mia madre è sempre profondamente scolpita nella mia mente». Il suo amore tenero e vivo lo dimostrò tenendo sempre con sé alcuni oggetti che erano appartenuti a sua madre: un tavolino e la cesta di vimini che Emilia usava per raccogliere la biancheria.In seguito, quando Karol Wojtyla era anche diventato un famoso poeta, scrisse, in ricordo della madre questa poesia:«Sulla tua tomba bianca / Fioriscono bianchi fiori della vita.Oh, quanti anni sono stati senza di te, / Quanti anni fa?Sulla tua tomba bianca / Da tanti anni già chiusa:Come se in alto qualcosa si innalzasse, / Come la morte incomprensibile.Sulla tua tomba bianca, / O madre, mio spento amore,Con tanto affetto filiale / Faccio preghiera: Dio, donale eterno riposo».Versi densi di un tremendo dolore mai venuto meno.

Today's Catholic Mass Readings
Today's Catholic Mass Readings Sunday, October 22, 2023

Today's Catholic Mass Readings

Play Episode Listen Later Oct 22, 2023 Transcription Available


Full Text of ReadingsTwenty-ninth Sunday in Ordinary Time Lectionary: 145The Saint of the day is Saint John Paul IISaint John Paul II's Story “Open wide the doors to Christ,” urged John Paul II during the homily at the Mass where he was installed as pope in 1978. Born in Wadowice, Poland, Karol Jozef Wojtyla had lost his mother, father, and older brother before his 21st birthday. Karol's promising academic career at Krakow's Jagiellonian University was cut short by the outbreak of World War II. While working in a quarry and a chemical factory, he enrolled in an “underground” seminary in Kraków. Ordained in 1946, he was immediately sent to Rome where he earned a doctorate in theology. Back in Poland, a short assignment as assistant pastor in a rural parish preceded his very fruitful chaplaincy for university students. Soon Fr. Wojtyla earned a doctorate in philosophy and began teaching that subject at Poland's University of Lublin. Communist officials allowed Wojtyla to be appointed auxiliary bishop of Kraków in 1958, considering him a relatively harmless intellectual. They could not have been more wrong! Bishop Wojtyla attended all four sessions of Vatican II and contributed especially to its Pastoral Constitution on the Church in the Modern World. Appointed as archbishop of Kraków in 1964, he was named a cardinal three years later. Elected pope in October 1978, he took the name of his short-lived, immediate predecessor. Pope John Paul II was the first non-Italian pope in 455 years. In time, he made pastoral visits to 124 countries, including several with small Christian populations. John Paul II promoted ecumenical and interfaith initiatives, especially the 1986 Day of Prayer for World Peace in Assisi. He visited Rome's main synagogue and the Western Wall in Jerusalem; he also established diplomatic relations between the Holy See and Israel. He improved Catholic-Muslim relations, and in 2001 visited a mosque in Damascus, Syria. The Great Jubilee of the Year 2000, a key event in John Paul's ministry, was marked by special celebrations in Rome and elsewhere for Catholics and other Christians. Relations with the Orthodox Churches improved considerably during his papacy. “Christ is the center of the universe and of human history” was the opening line of John Paul II's 1979 encyclical, Redeemer of the Human Race. In 1995, he described himself to the United Nations General Assembly as “a witness to hope.” His 1979 visit to Poland encouraged the growth of the Solidarity movement there and the collapse of communism in central and eastern Europe 10 years later. John Paul II began World Youth Day and traveled to several countries for those celebrations. He very much wanted to visit China and the Soviet Union, but the governments in those countries prevented that. One of the most well-remembered photos of John Paul II's pontificate was his one-on-one conversation in 1983, with Mehmet Ali Agca, who had attempted to assassinate him two years earlier. In his 27 years of papal ministry, John Paul II wrote 14 encyclicals and five books, canonized 482 saints and beatified 1,338 people. In the last years of his life, he suffered from Parkinson's disease and was forced to cut back on some of his activities. Pope Benedict XVI beatified John Paul II in 2011, and Pope Francis canonized him in 2014. Reflection Before John Paul II's funeral Mass in St. Peter's Square, hundreds of thousands of people had waited patiently for a brief moment to pray before his body, which lay in state inside St. Peter's for several days. The media coverage of his funeral was unprecedented. Presiding at the funeral Mass, Cardinal Joseph Ratzinger—then dean of the College of Cardinals and later Pope Benedict XVI—concluded his homily by saying: “None of us can ever forget how, in that last Easter Sunday of his life, the Holy Father, marked by suffering, came once more to the window of the Apostolic Palace and one last time gave his blessing urbi et orbi (‘to the city and to the world'). “We can be sure that our beloved pope is standing today at the window of the Father's house, that sees us and blesses us. Yes, bless us, Holy Father. We entrust your dear soul to the Mother of God, your Mother, who guided you each day and who will guide you now to the glory of her Son, our Lord Jesus Christ. Amen.” Learn more about Saint John Paul II! Saint of the Day, Copyright Franciscan Media

Divine Mercy Radio
Camp Wojtyla

Divine Mercy Radio

Play Episode Listen Later Sep 14, 2023 44:29


Camp Wojtyla by DMR

Racconti di Storia Podcast
Papa Ratzinger - Tra Fede e Scandali

Racconti di Storia Podcast

Play Episode Listen Later Sep 1, 2023 20:03


Il nostro canale Youtube: https://www.youtube.com/channel/UC1vziHBEp0gc9gAhR740fCwSostieni DENTRO LA STORIA su Patreon: https://www.patreon.com/dentrolastoriaAbbonati al canale: https://www.youtube.com/channel/UC1vziHBEp0gc9gAhR740fCw/joinSostienici su PayPal: https://paypal.me/infinitybeatQuello di Joseph Ratzinger non e' stato un pontificato semplice, eletto al soglio di Pietro come successore di Giovanni Paolo II, un'eredita' non facile da gestire, specialmente per un uomo che ha dedicato la propria vita allo studio della teologia diventandone uno dei principali custodi. Dal 2005 al 2013, otto anni di pontificato, con un forte accento tradizionalista, qualche polemica e molti scandali da gestire, fino alla resa con le dimissioni del 28 Febbraio 2013 e la successiva nomina a Papa Emerito all'ombra di un nuovo Pontefice, Papa Francesco.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/racconti-di-storia-podcast--5561307/support.

Il ricatto di Putin
Bergoglio non è Wojtyla - Giorgio Provinciali

Il ricatto di Putin

Play Episode Listen Later Sep 1, 2023 4:21


Il discorso tenuto da papa Francesco lo scorso 25 agosto ai giovani russi di San Pietroburgo in occasione della Giornata della Gioventù ha sollevato in Ucraina un vespaio di polemiche che non accenna a diminuire.

Italia Nera - Il Male nel Belpaese
Emanuela Orlandi - La pista finanziaria

Italia Nera - Il Male nel Belpaese

Play Episode Listen Later Aug 29, 2023 29:47


Emanuela Orlandi e la pista finanziaria. Un'ipotesi molto discussa e vagliata anche dal compianto Andrea Purgatori, che per anni si è occupato del caso Orlandi.Cosa può esserci in comune tra la sparizione di una quindicenne, lo scandalo Sindona e il crack del Banco Ambrosiano? La risposta risiede nel Vaticano, e in particolare in un istituito piuttosto controverso di sua proprietà: lo Ior, in quegli anni gestito da monsignor Paul Casimir Marcinkus. In questo ottavo episodio del podcast dedicato ad Emanuela Orlandi, ripercorriamo la carriera ecclesiastica del controverso arcivescovo americano e i suoi legami con Michele Sindona e Roberto Calvi. E torniamo a parlare della Banda della Magliana e di Enrico De Pedis, in quanto la pista finanziaria del caso Orlandi si ricollega proprio al noto boss criminale romano. Seguite Italia Nera - Il Male nel Belpaese anche dal canale You Tube del podcast. Il link è il seguente: https://youtube.com/@italianera-ilmalenelbelpaese?si=FBvDrY7bqwiJHIm7Il blog di Italia Nera - Il Male nel Belpaese è invece al seguente link: https://italianerabyvdp.altervista.orgAscoltate (e seguite) il podcast anche su Spreaker cliccando sul seguente link: https://www.spreaker.com/show/italia-nera-il-male-nel-belpaese_1Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/italia-nera-il-male-nel-belpaese--5702018/support.

Racconti di Storia Podcast
Triplice DELITTO In VATICANO: Il CASO ESTERMANN

Racconti di Storia Podcast

Play Episode Listen Later Jul 28, 2023 18:32


Ricevi dove e quando vuoi tutti gli ingredienti freschi e già dosati per cucinare ricette nuove e sempre diverse. L'ispirazione per le tue cene è in una box per cucinare! Solo con l'offerta esclusiva di HELLO FRESH! https://bit.ly/3oFAh5d Codice SCONTO: CHEFIT99Il nostro canale Youtube: https://www.youtube.com/channel/UC1vziHBEp0gc9gAhR740fCwSostieni DENTRO LA STORIA su Patreon: https://www.patreon.com/dentrolastoriaAbbonati al canale: https://www.youtube.com/channel/UC1vziHBEp0gc9gAhR740fCw/join4 maggio 1998, data fatidica. Negli appartamenti del comandante del Corpo delle Guardie Svizzere in Vaticano vengono rinvenuti tre cadaveri: apparentemente il comandante Alois Estermann e la moglie Gladys Romero sono stati uccisi dal vicecaporale Cédric Tornay, poi suicidatosi. Inizia una delle tante storie nere sotto la cupola di San Pietro, una storia che coinvolge la guardia personale del pontefice e che tramite speculazioni ed indiscrezioni porta l'intera vicenda verso questioni personali, cliniche, passionali, di spionaggio. Un torbido intreccio di morte su cui ancora oggi manca un dettaglio finale: la completa verità.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/racconti-di-storia-podcast--5561307/support.

Italia Nera - Il Male nel Belpaese
Emanuela Orlandi - Il rapimento

Italia Nera - Il Male nel Belpaese

Play Episode Listen Later Jun 4, 2023 25:09


Chiamate continue intasano il centralino di casa Orlandi, e quello della segreteria vaticana. Tra mitomani e depistatori, si staglia la figura di un uomo dall'accento anglosassone: l'Americano. L'uomo sostiene di essere il sequestratore di Emanuela Orlandi, e chiede uno scambio con il terrorista Ali Agca. Ma non sarà l'unico a rivendicare il rapimento della ragazza...L'ombra del terrorismo internazionale si staglia sul caso Orlandi, e il primo ad esserne convinto è Papa Giovanni Paolo II. Tra "Lupi Grigi", "Fronte Turkesh" e criminalità organizzata, la scomparsa di Emanuela Orlandi inizia ad intrecciarsi con la Storia degli anni Ottanta. Credits:L'estratto dell'audiocassetta è stato preso da YouTube: https://youtu.be/-z-I76jGe0IAscoltate (e seguite) il podcast anche su Spreaker cliccando sul seguente link: https://www.spreaker.com/show/italia-nera-il-male-nel-belpaese_1Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/italia-nera-il-male-nel-belpaese--5702018/support.

True Crime Diaries, un podcast firmato LA CASE Books

Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, ha perso la pazienza. Non ne può più di mezze verità, bugie, rassicurazioni e toni paternalistici. Da quarant'anni ormai aspetta di conoscere la verità su quello che è successo a sua sorella e, invece, si sempre sentito raccontare bugie. E allora non ci sta più Pietro Orlandi, non vuole più recitare il ruolo di quello che aspetta in silenzio. Alza la voce: "Mi dicono che Wojtyla ogni tanto la sera usciva con due Monsignori polacchi e non andava certo a benedire le case....". Finalmente Orlandi ha avuto il coraggio di dire quello che tanti hanno sempre pensato ma che in pochissimi hanno avuto il coraggio di dire: con la storiaccia di Emanuela Orlandi c'entrava anche Papa Wojtyla o, perlomeno, sapeva molto più di quanto ha detto. Pezzan e Brunoro, forti anche delle indagini sul caso fatte ai tempi dell'uscita del loro audiolibro "Il caso Orlandi" (LA CASE Books, 2010), tornano a raccontare gli infiniti sviluppi di uno dei casi di cronaca più inquietante della storia italiana. Un caso che, badate bene, non è un "mistero", ma un "segreto". Perché non ci sono dubbi a proposito: qualcuno conosce la verità ma ha deciso di non raccontarla... --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/la-case-books/message Support this podcast: https://podcasters.spotify.com/pod/show/la-case-books/support

ARTICOLI di Rino Cammilleri
La colonizzazione delle americhe non fu un sopruso, ma una missione provvidenziale

ARTICOLI di Rino Cammilleri

Play Episode Listen Later Apr 18, 2023 6:09


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7379LA COLONIZZAZIONE DELLE AMERICHE NON FU UN SOPRUSO, MA UNA MISSIONE PROVVIDENZIALELa cancel culture sputa sulla Chiesa partendo da una visione banale e riduttiva dell'azione evangelizzatrice della Spagna dopo le scoperte di Cristoforo Colombodi Rino CammilleriBasta che tre o quattro autodesignatisi "rappresentanti" degli indigeni sudamericani alzino la voce e il pugno (v. le foto) e i preti se la fanno nella tonaca o nel clergyman e si precipitano a chiedere scusa anche di quel che la Chiesa non ha fatto. Anni fa, a uno dei tanti "vertici" di Rio per la «salvezza» dell'Amazzonia, alla presenza di «esperti» come Sting, Bono, Rigoberta, ci fu una levata di scudi quando un capo yanomani si presentò con addosso una pelle di leopardo. Orrore! Come, noi siamo qui per salvare l'ambiente e tu ammazzi un animale protetto? L'indio rispose serafico: secondo voi, se nella giungla mi assale una pantera, che dovrei fare? E poi aggiunse: la verità e che voi volete che noi continuiamo a vivere come in un zoo per il vostro divertimento turistico, ma anche noi vogliamo case riscaldate, il cellulare, internet e aerei per raggiungere l'ospedale più vicino, date le distanze qui.Ora, poiché quel che conta sono i titoli sui media, non serve andarsi a leggere le parole esatte del documento, perché è ormai universalmente noto che il Vaticano «prende le distanze» dalla sua vecchia dottrina «coloniale». Dunque, cinque secoli fa avrebbe sbagliato a costringere la Spagna a diventare la prima - e unica - nazione missionaria della storia, quando le impose di evangelizzare gli indios. Già desta meraviglia che un potente re come Ferdinando d'Aragona e sua moglie Isabella di Castiglia abbiano chiesto al papa il permesso di impiantarsi nel Nuovo Mondo. La Francia e l'Inghilterra se ne guardarono bene.E poi, evangelizzare equivale a colonizzare o, peggio, schiavizzare? Il primo contatto di Colombo con gli indios araucani fu il seguente: gli chiesero aiuto contro i vicini caribi, che erano cannibali. Lo stesso accadde a Cortés e Pizarro, che i popoli usati come carne da sacrificio umano dai aztechi e incas salutarono come liberatori e si affrettarono ad allearsi con loro. Parentesi polemica: ma la parola «colonia» è davvero così brutta? La inventarono - e applicarono alla grande - i Romani. E si potrebbe utilmente chiedere, che so, agli africani, se stanno meglio oggi che i colonizzatori bianchi se ne sono andati, quei colonizzatori che se non altro impedivano loro di massacrarsi l'un l'altro, cosa che poi hanno ripreso a fare; e se ancora oggi chi riempie la loro pentola non sono i bianchi coi loro "aiuti".Spiace dirlo, ma l'iniziatore del vezzo di chiedere scusa a chi, invece, dovrebbe lui scusarsi fu Wojtyla. Quel pur grande papa credette cosa buona e giusta aprire il Terzo Millennio con una richiesta di scuse. Intendeva una cosa del genere: signori laicisti, se i cattolici e che io rappresento vi hanno fatto qualche torto nei secoli, ebbene, vi chiedo perdono, dunque qua la mano e guardiamo al futuro. Invece, su quella mano ci sputarono sopra e dissero: visto che avevamo ragione noi? E al clericalume dei donabbondi non parve vero di calare le braghe: eh, l'ha detto il papa!Ma l'avete visto Mission? Era l'illuminista marchese di Pombal quello che voleva schiavizzare gli indios, che, al contrario del film, i gesuiti armavano e guidavano in battaglia contro i paulistas e i bandeirantes. Nel Nordamerica, invece, non c'erano blackrobes, i «manti neri» gesuiti evangelizzatori. E infatti, gli indiani sono spariti, a differenza del Sud. Domanda da un milione di dollari, che però nessuno si pone (il famoso divieto di far domande): gli indios stavano meglio, prima che gli spagnoli li evangelizzassero? Se qualcuno ha voglia di approfondire, si legga il mio libro I mostri della Ragione (Ares). Qui ho poco spazio.

EGOriferiti - di Giuseppe Cardinale e Vassily Sortino
94 UN SANTO PUÒ ESSERE PEDOFILO...? [Lo Specchio]

EGOriferiti - di Giuseppe Cardinale e Vassily Sortino

Play Episode Listen Later Apr 13, 2023 7:09


Gesù, perchè non li lasciano in pace 'sti poveri cardinali?!

Radio HM
Un ancla en la tormenta: Intervenciones papales en el Concilio 3/8

Radio HM

Play Episode Listen Later Feb 21, 2023 12:03


A lo largo de las sesiones del Concilio Vaticano II, encontramos la intervención de tres papas. Curiosamente, con el tiempo, los tres han sido canonizados. Son: san Juan XXIII, san Pablo VI y san Juan Pablo II. D. Pablo Blanco Sarto –profesor de Teología Dogmática en la Universidad de Navarra– comienza su reflexión acerca de las «intervenciones papales en el concilio» con Juan XXIII, su iniciador y quien dispuso las bases sobre las que el concilio debía tratar. Seguirá con Pablo VI, que se encargó de desarrollar el proyecto de Juan XXIII y hacer de intermediario entre los diferentes participantes en el concilio. Y terminará con el entonces cardenal Karol Wojtyla, futuro papa Juan Pablo II, que influyó muy positivamente en el desarrollo de la constitución «Gaudium et Spes». El Card. Wojtyla fue aplicando lo que se iba definiendo en el concilio en su propia diócesis de Cracovia (Polonia). Veinte años después del mismo, ya, Sumo Pontífice de la Iglesia católica, convocó un concilio extraordinario para evaluar los resultados obtenidos hasta ese momento.

Racconti di Storia Podcast
Le Ombre Sul Pontificato Di Giovanni Paolo II

Racconti di Storia Podcast

Play Episode Listen Later Feb 3, 2023 18:27


Il nostro canale Youtube: https://www.youtube.com/channel/UC1vziHBEp0gc9gAhR740fCwSostieni DENTRO LA STORIA su Patreon: https://www.patreon.com/dentrolastoriaAbbonati al canale: https://www.youtube.com/channel/UC1vziHBEp0gc9gAhR740fCw/joinUn pontificato lungo 27 anni, un periodo, quello che va dal 1978 al 2005 costellato di scandali e misteri che hanno coinvolto in pieno il Vaticano. Lo scandalo del Banco Ambrosiano, con le relazioni pericolose tra lo IOR di Marcinkus e la finanza oscura di Calvi, il Caso Orlandi, l'omicidio di Oscar Romero, arcivescovo salvadoregno assassinato durante una funzione, l'incontro con Augusto Pinochet in Cile, l'appoggio al discusso Opus Dei e molto altro. Un pontificato con molte ombre, alcune molto oscure, che hanno segnato il papato di Giovanni Paolo IIDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/racconti-di-storia-podcast--5561307/support.

La ContraCrónica
El Papa teólogo

La ContraCrónica

Play Episode Listen Later Jan 3, 2023 43:45


El último día del año que acabamos de dejar atrás falleció Benedicto XVI, en el siglo Joseph Ratzinger, sumo pontífice romano entre los años 2005 y 2013. El Papa emérito tenía 95 años y su estado de salud era muy delicado. Llevaba desde su abdicación (la primera de un Papa en casi 600 años) fuera de los focos, pero su presencia se dejaba sentir en el Vaticano, donde convivía con el actual Papa, el argentino Francisco I. Benedicto XVI era alemán de nacimiento. Vino al mundo en un pequeño pueblo de Baviera en 1927 y, tras estudiar teología en la universidad de Frisinga, fue ordenado sacerdote con 24 años. Se convirtió entonces en profesor universitario y en un reputado teólogo que participó como asesor durante el Concilio Vaticano II convocado por el Papa Juan XXIII para renovar la Iglesia y adaptarla al mundo contemporáneo. Años más tarde, ya durante el pontificado de Pablo VI, fue elevado a la dignidad de obispo de Múnich. Fue entonces cuando conoció a un cardenal polaco no mucho mayor que él llamado Karol Wojtyla. Wojtyla sería elegido Papa poco después y le nombró prefecto de la Congregación para la Doctrina de la Fe que hasta años antes se había denominado como Santo Oficio. Ahí se mantuvo durante más de veinte años hasta que en 2005 falleció Wojtyla y del cónclave cardenalicio salió su nombre. Primero como cardenal y luego como papa reafirmó las enseñanzas tradicionales sobre infinidad de asuntos comprometidos en el Vaticano II y disciplinó a los teólogos que buscaban reconciliar los Evangelios con el marxismo. A pesar de todas las críticas que se le hicieron, especialmente las provenientes de la prensa, que le motejó como “Panzerkardinal”, Ratzinger era un hombre tranquilo y poco inclinado al conflicto. Fue en esencia un estudioso de gustos refinados para la música y el arte en general. Nunca buscó ser obispo, cardenal o Papa. Como prefecto de la Congregación de la Doctrina de la Fe trató en repetidas ocasiones de renunciar y regresar a Alemania como profesor de teología, que era lo que de verdad le interesaba. El Papa Benedicto XVI fue, de hecho, uno de los grandes teólogos del siglo pasado. Formaba parte de una generación de pensadores católicos como Henri de Lubac, Yves Congar o Hans Urs von Balthasar que renovaron la teología tras el impacto de las dos guerras mundiales sobre la conciencia del Occidente cristiano. Como teólogo Ratzinger realizó un viaje desde sus primeros trabajos en la década de los sesenta en los que abogaba por la renovación de la Iglesia hasta su labor como prefecto de la Congregación de la Doctrina de la Fe, donde defendió la tradición, criticó el relativismo del mundo actual y patrocinó el diálogo entre el razonamiento y la experiencia religiosa, algo que consideraba fundamental. Para Ratzinger razón y fe se necesitaban mutuamente y una no se podía entender sin la otra. Su figura, alejada desde hace casi diez años de la atención pública, ha ganado mucho relieve entre los especialistas y el tiempo ha terminado por darle un juicio mucho más ecuánime que el que se le dispensó cuando decidió abdicar ocasionando un enorme desconcierto entre la grey católica de todo el mundo. Con Benedicto XVI se ha perdido una de las mentes más originales de la Iglesia católica por lo que, a pesar de su breve y agitado pontificado, su recuerdo perdurará. En La ContraRéplica: - Partidos políticos prohibidos en Ucrania - El PIB de México - Huelgas en la sanidad · Canal de Telegram: https://t.me/lacontracronica · “La ContraHistoria de España. Auge, caída y vuelta a empezar de un país en 28 episodios”… https://amzn.to/3kXcZ6i · “Lutero, Calvino y Trento, la Reforma que no fue”… https://amzn.to/3shKOlK · “La ContraHistoria del comunismo”… https://amzn.to/39QP2KE Apoya La Contra en: · Patreon... https://www.patreon.com/diazvillanueva · iVoox... https://www.ivoox.com/podcast-contracronica_sq_f1267769_1.html · Paypal... https://www.paypal.me/diazvillanueva Sígueme en: · Web... https://diazvillanueva.com · Twitter... https://twitter.com/diazvillanueva · Facebook... https://www.facebook.com/fernandodiazvillanueva1/ · Instagram... https://www.instagram.com/diazvillanueva · Linkedin… https://www.linkedin.com/in/fernando-d%C3%ADaz-villanueva-7303865/ · Flickr... https://www.flickr.com/photos/147276463@N05/?/ · Pinterest... https://www.pinterest.com/fernandodiazvillanueva Encuentra mis libros en: · Amazon... https://www.amazon.es/Fernando-Diaz-Villanueva/e/B00J2ASBXM #FernandoDiazVillanueva #ratzinger #benedictoxvi Escucha el episodio completo en la app de iVoox, o descubre todo el catálogo de iVoox Originals

De Geschiedenisreis
4.11 De Koude Oorlog - Onrecht (jaren 70)

De Geschiedenisreis

Play Episode Listen Later Nov 30, 2022 37:18


Onrecht.De Koude Oorlog zat in de jaren 60 en 70 in een impasse. Ingegraven in hun eigen werelden keken de VS en de Sovjet-Unie naar elkaar. Tijdens een periode die de Detente wordt genoemd besloten zij wel met elkaar in gesprek te gaan. Een boeiende periode, met grote gevolgen!Door dichter bij elkaar te komen ontstonden er juist in beide landen spanningen. Spanningen die met name voor de Sovjet-Unie het begin van het einde zouden betekenen.In deze aflevering zetten wij de eerste stap naar dat einde toe. De opkomst van interessante figuren als Havel en Wojtyla met hun nieuwe ideeën van verzet zouden van groot belang blijken te zijn voor het verloop van dit koude conflict.Wat was de detente en hoe kon deze ervoor zorgen dat er nieuwe belangrijke ideeën en personen naar de voorgrond konden treden? Support the showHelp ons een handje!.Als je ons wilt helpen en onze podcast mogelijk wilt blijven maken voor de toekomst, kan dat via de link hieronder:.Klik hier om naar de Buzzsprout-website te gaan.Buzzsprout is onze podcasthost en biedt nu een handige manier om ons te steunen. Het maakt het ook voor ons makkelijker om in de toekomst misschien wat extraatjes met jullie te delen. Betalen kan via Google Pay of Credit Card..Social Media.Vergeet niet om lid te worden van onze Geschiedenisreis Facebookgroep. Hier kun je je kennis testen met leuke interacties, je mening delen over onze podcast en praten over geschiedenis met andere liefhebbers!.Volg ons op onze social media kanalen:. Facebookgroep: Groep van geschiedenis enthousiastelingen! Instagram: Hier delen we info over onze podcast, achtergrondverhalen en aankomende onderwerpen. YouTube: Documentaires in samenwerking met VidiVision TikTok: Korte documentaires met beeldmateriaal! Zakelijk emailadres:leethijsgeschi...

The Theology Mill
Phenomenology Booth, Pt. 2 / Conor Sweeney / Dasein, the Sacraments, and Metaphysics

The Theology Mill

Play Episode Listen Later Nov 29, 2022 44:09


The Phenomenology Booth is a virtual exhibit devoted to the philosophical field of phenomenology. The exhibit is hosted on the Wipf and Stock Blog and includes a set of interviews with philosophers and theologians working in phenomenology, as well as a selection of Wipf and Stock's books in phenomenology. You can find the link to the booth below. Dr. Conor Sweeney is a professor of theology at Christendom College and the author of a handful of books with us at Cascade, including his Sacramental Presence after Heidegger: Onto-theology, Sacraments, and the Mother's Smile. In the interview, Professor Sweeney and I have a conversation about Heidegger, sacramental theology, John Paul II, Hans Urs von Balthasar, and lots more. PODCAST LINKS: The Phenomenology Booth: https://wipfandstock.com/blog/2022/11/15/the-phenomenology-booth/ Blog post: https://wipfandstock.com/blog/2022/11/28/the-phenomenology-booth-conor-sweeney-dasein-the-sacraments-in-postmodernity-and-von-balthasars-rehabilitated-metaphysics/ Author page: https://wipfandstock.com/author/conor-sweeney/ CONNECT: Website: https://wipfandstock.com/ YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCvht9V0Pndgvwh5vkpe0GGw Twitter: https://twitter.com/wipfandstock Facebook: https://www.facebook.com/wipfandstock Instagram: https://www.instagram.com/wipfandstock/ SOURCES MENTIONED: Heidegger, Martin. Being and Time. Husserl, Edmund. The Logical Investigations. 2 vols. Marion, Jean-Luc. In Excess: Studies of Saturated Phenomena. Sokolowski, Robert. Introduction to Phenomenology. von Balthasar, Hans Urs. Love Alone Is Credible. Wojtyla, Karol/John Paul II. Love and Responsibility. ———. Man and Woman He Created Them: A Theology of the Body. ———. Person and Community: Selected Essays. OUTLINE: (01:23) – Phenomenology as the study of givenness (04:30) – Sokolowski – Husserl - Wojtyla/John Paul II (08:43) – JP2, Heidegger, and the French theological turn (12:47) – Phenomenology and golfing (18:43) – The “destruction” of “onto-theology” (25:18) – “Dasein,” “being-in-the-world,” and “being-towards-death” (28:56) – von Balthasar vis-à-vis Chauvet and Boeve (34:31) – Dasein and "the mother's smile”

Roadmap To Heaven with Adam Wright
November 16, 2022 (Spiritual Battle, Camp Wojtyla)

Roadmap To Heaven with Adam Wright

Play Episode Listen Later Nov 16, 2022 40:30


Adam and Doug Barry continue their discussion on the spiritual battle.  Scott and Annie Powell join Adam to discuss Camp Wojtyla.  Learn more about Covenant Network Catholic Radio at www.OurCatholicRadio.org. 

BASTA BUGIE - Cristianesimo
Gli scacchi e la Chiesa: un matrimonio realizzato

BASTA BUGIE - Cristianesimo

Play Episode Listen Later Nov 2, 2022 8:05


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7197GLI SCACCHI E LA CHIESA: UN MATRIMONIO REALIZZATO di Roberto BerettaIl Bianco muove e matta in tre mosse. Se è difficile dare scacco al Re, figuriamoci al Papa. [...] Giovanni Paolo II, infatti, potrebbe essere un avversario ostico anche sulla scacchiera.Wojtyla dispone i pezzi da lunga data, pratica gli arrocchi con disinvoltura fin dai tempi del liceo, sposta pedoni e alfieri secondo le regole del giocatore scaltrito. Lo rivela la rivista L'Italia scacchista, [...] proprio con un articolo sul Papa, pubblicando tre problemi (di cui uno inedito) che Wojtyla avrebbe composto negli anni anteguerra per una rivista polacca. Il futuro Papa, infatti, allora diciottenne, si dilettava (come peraltro molti connazionali) di scacchi ed era diventato persino compilatore della colonna di settore sulla rivista degli universitari cattolici di Cracovia; in quella sede avrebbe pubblicato, come usa nelle rubriche di genere, dei "problemi" scacchisti anonimi, che sono stati conservati negli archivi della Federazione polacca e ora tornano alla luce a lui attribuiti con una sicurezza del 90% in particolare uno, del 1938, appare persino in un manuale inglese del 1984 per principianti. L'autore della "scoperta" è Adolivio Capece, direttore de L'Italia scacchistica, che ha ripreso la notizia da riviste di settore e l'ha rilanciata in Italia. Ma Capece è anche "maestro nazionale" ed ha quindi titolo per commentare il livello tecnico di Giovanni Paolo II: "Non si tratta di problemi trascendentali, le sue sono composizioni semplici e lineari da giocatore medio. Sono temi che si basano su quello definito in gergo "scacco di scoperta", ovvero il pezzo che muove e ne "scopre" un altro che dà scacco: un approccio abbastanza comune, ma sempre simpatico. Soprattutto è importante che non siano presenti le cosiddette "demolizioni", ovvero la possibilità di più soluzioni". [...]UNA PARTITA PAPALE PAPALENon solo: di Giovanni Paolo II, allora neppure prete, si sarebbe conservata un'intera partita, giocata con una signora dell'aristocrazia di Cracovia; ma qui l'attribuzione è molto più incerta. Mentre due altri, problemi del Papa, pubblicati nel 1987 in Inghilterra e spacciati addirittura come composti nei primi anni di pontificato, si sono presto rivelati apocrifi; anzi, in quell'occasione la Segretaria di stato chiese (e ottenne) la pubblicazione di una smentita e le scuse del falsario. I falsi scacchistici non sono del resto materia nuova per i Pontefici. Già di Giovanni Paolo I, conosciuto per discreto giocatore, era stata tramandata una partita giocata da Vescovo di Vittorio Veneto contro il suo medico personale; ma si tratta di un'attribuzione molto dubbia. E anche Leone XIII, appassionato giocatore (da cardinale sfidava spesso un prete di Perugia), è stato vittima di un falso, in quanto gli venne assegnata un match disputato invece da altri. Tra i Papi scacchisti si segnalano poi il cinquecentesco Leone X, che fin da quando era solo Giovanni de' Medici risultava gran giocatore e continuò anche dopo (tanto da meritarsi una citazione in tal senso persino nell'austera Storia dei Papi del von Pastor), e in misura minore Pio V (1566-1572), mecenate di alcuni noti scacchisti dell'epoca.Prima di loro, tuttavia, non è che gli scacchisti godessero di una buona fama in casa cattolica, come documenta l'articolo di Capece. San Pier Daminani, per esempio, nel 1061 scrisse una filippica contro torri e cavalli, "disonesti, assurdi e libidinosi" perché distoglievano i sacerdoti dai doveri pastorali e perché erano troppo simili a un gioco d'azzardo: in quel periodo, infatti, per quanto assurdo possa sembrare la mossa dei pezzi era decisa dal lancio dei dadi, così da vivacizzare le partite e non far vincere sempre i più bravi, e la cosa si prestava alle scommesse. Ancora nel 1128 Bernardo di Chiaravalle interdisse la scacchiera ai Templari e una serie di concili locali del XIII secolo (particolarmente severo il Bitterrense del 1255) ribadirono la proibizione. [...] Pure San Luigi IX di Francia vietò gli scacchi nel 1254, mentre San Bernardino da Siena in una predica del 1425 riuscì a far bruciare in piazza un numero imprecisato di scacchiere. Medesimi roghi innalzò, e per due volte, il Savonarola (che pure sapeva giocare) sul finire del secolo XV. Invece un concilio messicano nel 1585 minacciò di scomunica i chierici che giocavano in pubblico. La "svolta" era però già in atto, soprattutto per opera di quattro grandi santi: Francesco Saverio, che convertì un marinaio battendolo a scacchi durante uno dei suoi viaggi missionari; Teresa d'Avila, che nel cammino di perfezione cita in dettaglio e in più punti gli scacchi (e per questo verrà proclamata nel 1944 "patrona degli scacchisti"); Francesco di Sales, che ufficialmente dichiara lecito il gioco, purché non si ecceda al punto da stancarsi troppo psichicamente; e infine il grande Carlo Borromeo, che - sorpresa! - una volta vinse in una memorabile partita notturna la dote di una monaca. [...]APERTURE DA PRETE: LA SPAGNOLA, LA SICILIANA, LA PONZIANIFu così che primo "campione del mondo" degli scacchi divenne un vescovo, lo spagnolo Ruy Lopez de Segura, il quale nel 1560 - venuto in Italia per un conclave - sfidò e vinse tutti i più forti giocatori nazionali; al ritorno scrisse un manuale in 5 volumi, ideò la "spagnola" (una delle aperture oggi più in voga) ed ebbe da Filippo II un vitalizio come "miglior scacchista del secolo".Un exploit solo parzialmente ripetuto da altri ecclesiastici, come il siciliano Pietro Carrera che nel 1617 compose prima un poemetto latino e poi un trattato sugli scacchi sostenendo la "difesa siciliana", l'apertura tuttora e di gran lunga più giocata. Oppure don Domenico Ponziani, canonico a Modena, autore de Il giuoco incomparabile degli scacchi (1769). O ancora il cappellano inglese Henry Loveday, che a Delhi intorno al 1850 elaborò la composizione scacchistica nota come "problema indiano".Per finire [...] tuttora si contano parecchi preti giocatori: qualcuno nei tornei, qualcuno per posta; il migliore, monsignor Pierluigi Sartorelli, prima categoria nazionale, era addirittura arcivescovo e nunzio apostolico. [...]Nota di BastaBugie: il problema di scacchi attribuito a Carol Wojtyla (vedi immagine: la casella in alto a sinistra è a8) ha la seguente soluzione: 1. c8=C Ra3 2. Cb6 axb6 3. axb6#

Today's Catholic Mass Readings
Today's Catholic Mass Readings Saturday, October 22, 2022

Today's Catholic Mass Readings

Play Episode Listen Later Oct 22, 2022 Transcription Available


Full Text of ReadingsSaturday of the Twenty-ninth Week in Ordinary Time Lectionary: 478All podcast readings are produced by the USCCB and are from the Catholic Lectionary, based on the New American Bible and approved for use in the United States _______________________________________The Saint of the day is Saint John Paul II“Open wide the doors to Christ,” urged John Paul II during the homily at the Mass where he was installed as pope in 1978. Born in Wadowice, Poland, Karol Jozef Wojtyla had lost his mother, father, and older brother before his 21st birthday. Karol's promising academic career at Krakow's Jagiellonian University was cut short by the outbreak of World War II. While working in a quarry and a chemical factory, he enrolled in an “underground” seminary in Kraków. Ordained in 1946, he was immediately sent to Rome where he earned a doctorate in theology. Back in Poland, a short assignment as assistant pastor in a rural parish preceded his very fruitful chaplaincy for university students. Soon Fr. Wojtyla earned a doctorate in philosophy and began teaching that subject at Poland's University of Lublin. Communist officials allowed Wojtyla to be appointed auxiliary bishop of Kraków in 1958, considering him a relatively harmless intellectual. They could not have been more wrong! Bishop Wojtyla attended all four sessions of Vatican II and contributed especially to its Pastoral Constitution on the Church in the Modern World. Appointed as archbishop of Kraków in 1964, he was named a cardinal three years later. Elected pope in October 1978, he took the name of his short-lived, immediate predecessor. Pope John Paul II was the first non-Italian pope in 455 years. In time, he made pastoral visits to 124 countries, including several with small Christian populations. John Paul II promoted ecumenical and interfaith initiatives, especially the 1986 Day of Prayer for World Peace in Assisi. He visited Rome's main synagogue and the Western Wall in Jerusalem; he also established diplomatic relations between the Holy See and Israel. He improved Catholic-Muslim relations, and in 2001 visited a mosque in Damascus, Syria. The Great Jubilee of the Year 2000, a key event in John Paul's ministry, was marked by special celebrations in Rome and elsewhere for Catholics and other Christians. Relations with the Orthodox Churches improved considerably during his papacy. “Christ is the center of the universe and of human history” was the opening line of John Paul II's 1979 encyclical, Redeemer of the Human Race. In 1995, he described himself to the United Nations General Assembly as “a witness to hope.” His 1979 visit to Poland encouraged the growth of the Solidarity movement there and the collapse of communism in central and eastern Europe 10 years later. John Paul II began World Youth Day and traveled to several countries for those celebrations. He very much wanted to visit China and the Soviet Union, but the governments in those countries prevented that. One of the most well-remembered photos of John Paul II's pontificate was his one-on-one conversation in 1983, with Mehmet Ali Agca, who had attempted to assassinate him two years earlier. In his 27 years of papal ministry, John Paul II wrote 14 encyclicals and five books, canonized 482 saints and beatified 1,338 people. In the last years of his life, he suffered from Parkinson's disease and was forced to cut back on some of his activities. Pope Benedict XVI beatified John Paul II in 2011, and Pope Francis canonized him in 2014. Reflection Before John Paul II's funeral Mass in St. Peter's Square, hundreds of thousands of people had waited patiently for a brief moment to pray before his body, which lay in state inside St. Peter's for several days. The media coverage of his funeral was unprecedented. Presiding at the funeral Mass, Cardinal Joseph Ratzinger—then dean of the College of Cardinals and later Pope Benedict XVI—concluded his homily by saying: “None of us can ever forget how, in that last Easter Sunday of his life, the Holy Father, marked by suffering, came once more to the window of the Apostolic Palace and one last time gave his blessing urbi et orbi (‘to the city and to the world'). “We can be sure that our beloved pope is standing today at the window of the Father's house, that sees us and blesses us. Yes, bless us, Holy Father. We entrust your dear soul to the Mother of God, your Mother, who guided you each day and who will guide you now to the glory of her Son, our Lord Jesus Christ. Amen.” Learn more about Saint John Paul II! Saint of the Day, Copyright Franciscan Media

The Uncensored Unprofessor
277 Climate Change (14) The Great Reset

The Uncensored Unprofessor

Play Episode Listen Later Sep 21, 2022 44:12


Climate change sounds benign: good folk want to help the planet stay hospitable. But is that only where this is headed? How do leaders of the World Economic Forum, Bill Gates, and Bank of America envision climate change? How might climate change be used for alternative purposes? I also think aloud about the role and place of a Christian bearing, a churchly bearing, in and to culture. What are the dominant models at work today with regard to Church and culture? Come laugh and think with me.

NUESTRA FE EN VIVO
2022-09-13 - BORJA E INÉS ZAVALA

NUESTRA FE EN VIVO

Play Episode Listen Later Sep 13, 2022 60:00


Los dos productores más jóvenes del cine español probablemente, Borja Zavala y su hermana Inés, de 21 y 20 años respectivamente, han constituido Custodian Movies para lanzar su primer largometraje El Cielo no puede esperar, sobre el adolescente Carlo Acutis beatificado por el Papa Francisco en octubre de 2020. Borja e Inés Zavala han participado ya en dos películas –Wojtyla. La investigación y Amanece en Calcuta- en labores de producción y fotografía, y ahora se proponen producir ellos mismos cine con valores que llegue a los jóvenes del mundo entero.

Mises Brasil
Podcast 474 - Wojtyla, Thatcher Reagan contra o Comunismo

Mises Brasil

Play Episode Listen Later Aug 29, 2022


Reagan, João Paulo II e Tatcher foram três personalidades fundamentais no combate ao comunismo na segunda metade do século XX. Juntos, eles mudaram o mundo religiosa, econômica e politicamente, contribuindo na linha de frente para o fim da Guerra Fria. Rodrigo Marinho convida Ana Paula Henkel, comentarista política e ex-jogadora de voleibol, para explicar a importância dessas três personalidades para a liberdade que vivemos hoje. Esse episódio é uma adaptação de uma live promovida no Instagram pelo Clube Ludovico, para celebrar o lançamento do livro 'O Presidente, o Papa e a Primeira-Ministra', de John O'Sullivan."

10 min con Jesús - América Latina

P. Federico (Guatemala)Ser sal y luz es el ADN del cristiano: da sabor, ilumina, acoge. Que contraste con el ADN del tiburón: agresivo, solitario. Podámosle a Santa María: “Madre mía, cámbiame de una vez”.

Restoring the Faith Media
Dom Alcuin Reid's Recent Clandestine Ordination: A Throwback to Karol Cdl. Wojtyla and Jozef Cdl. Slipyj?

Restoring the Faith Media

Play Episode Listen Later May 25, 2022 8:43


www.GiveSendGo.com/DefeatCMTV --- Support this podcast: https://anchor.fm/restoring-the-faith-media/support

Dvojka
Příběhy z kalendáře: Papež Jan Pavel II. je považován za největšího Poláka

Dvojka

Play Episode Listen Later May 18, 2022 17:59


Papež Jan Pavel II. se narodil coby Karol Józef Wojtyla. Obránce lidských práv a svobod i důsledný ochránce víry je považován za největšího Poláka. V pořadí 264. papež strávil v čele římskokatolické církve téměř sedmadvacet let. Církev přirovnával ke skleněné krychli, do které má být ze všech stran vidět. Měl zásluhu na pádu komunistického režimu v Polsku a byl přesvědčen, že církev musí být vnitřně silná. Vedl dialog s protestanty i s Židy, které označil za starší bratry.

The Open Door
Episode 231: Dr. Michael J. Healy, Sr., Discusses the Philosophy of John Paul II (March 16, 2022)

The Open Door

Play Episode Listen Later Mar 16, 2022 77:12


In this episode of The Open Door, panelists Jim Hanink, Mario Ramos-Reyes, and Christopher Zehnder explore the philosophical and artistic legacy of St. John Paul II. Our welcome guest is Dr. Michael J. Healy. He recently authored A Primer in the Philosophy of John Paul II—In His Own Words (En Route Books and Media, 2021). Healy has served as Dean of the Faculty at Franciscan University of Steubenville and interim president of Ave Maria College. As a full professor of philosophy at Franciscan University, he specializes in philosophy of the person, ethics, existentialism, and philosophy of religion. He has a special love for Kierkegaard, von Hildebrand, and Wojtyla interpreted in light of the philosophia perennis. We'll be asking Dr. Healy the following questions. Feel free to suggest your own.Dr. Healy, Michael if we may, could you tell us a bit about yourself and how you came to Franciscan University?You wrote your book with your students in mind. How would you describe the academic dimension of your school?In your Primer you point out the distinctly Polish framework of St. John Paul II. Could you explain that framework?Ukraine, like Poland, is at the intersection of West and East. Both are Slavic countries. How did John Paul II understand the Slavic heritage?What is the context for John Paul II work as a dramatist? How does he present the primacy, as it were, of the word?What is Thomistic Personalism? Who are some of its contemporary proponents?In light of what we might call the turn to the subject, what is the difference between subjectivity and subjectivism?How does Carmelite spirituality affect John Paul II's theological writing?Are there any distinctive intellectual links between Dietrich von Hildebrand and John Paul II? What's your next project?For more on Dr. Healy's work on the philosophy of John Paul II, see https://enroutebooksandmedia.com/primer/Dr. Healy's book seeks to aid students in comprehending the Holy Father's thought, Dr. Healy provides close-to-the-text summary interpretations of Saint John Paul II's major philosophical works, condensing the essence of his philosophical teachings on the person and act, love, and sexuality.

BASTA BUGIE - Cristianesimo
Addio Monsignor Negri

BASTA BUGIE - Cristianesimo

Play Episode Listen Later Jan 4, 2022 10:45


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6859ADDIO MONSIGNOR NEGRI di Maurizio Crippa"Il tempo passa, ma non ci lascia. Il tempo passa, ma si ripropone ogni giorno di più come una cosa nuova, piena di senso e di significato. Il tempo che passa è perché il tempo passi, scusate il giro di frase, ma è proprio così". Lo aveva detto poco tempo fa, in un ultimo messaggio agli amici, perché non aveva mai perso il gusto delle parole usate bene, per andare in profondità delle cose, sfidando sempre l'intelligenza dei suoi interlocutori. "Il tempo che passa è perché il tempo di Dio passi e si affermi potente in noi la grazia di Cristo", aveva concluso, ed era il riassunto di una vita spesa per un solo ideale - "la vita divina in noi e nel mondo", per usare ancora alcune sue parole -, anche da prima di essere ordinato sacerdote: il 28 giugno 1972, dal cardinale Giovanni Colombo arcivescovo di Milano. Da prima, significa da quando a quattordici anni, nel 1955, anche lui aveva salito per la prima volta i tre gradini d'ingresso del liceo Berchet di Milano e vi aveva incontrato don Luigi Giussani, che lì era arrivato l'anno prima, incaricato della "scuola di religione" da cui sarebbe nata l'esperienza di Gioventù studentesca. Come tanti altri, Luigi Negri fu "travolto da giovane" da quell'incontro, dalle ragioni e dalla sfida alla ragione che quel brillante giovane sacerdote proponeva ai rampolli della borghesia milanese degli anni Cinquanta. Quegli interrogativi non lo abbandoneranno più: alla Cattolica studiò filosofia, la sua tesi fu sul problema della fede e della ragione in Tommaso Campanella. Nel frattempo era diventato uno degli esponenti più in vista di Gs e due anni dopo, nel 1967, varcò un altro ingresso decisivo: quello del seminario di ambrosiano di Venegono.Per molti ciellini della generazione appena successiva alla sua don Negri fu il primo impatto con un modo pugnace, caloroso come la sua voce a tratti un po' roca, di proporre il cristianesimo: quando fu, per molti anni, responsabile di Gioventù studentesca, la sigla che ora raggruppava gli studenti medi di Comunione e liberazione. Erano gli anni Settanta della violenza nelle strade e nelle scuole, ma già si intravvedeva il vuoto che le ideologie stavano lasciando nella vita di un'intera generazione. Negri non smetteva mai di indicare nella cultura laicista di matrice illuminista l'origine di quel disastro, e di offrire l'esperienza cristiana come la risposta a quelle domande che la politica e la storia lasciavano inevase. Vennero gli anni dell'insegnamento in Cattolica, e gli anni di Giovanni Paolo II che così spesso insisteva sul rapporto necessario tra fede e cultura: "Una fede che non diventa cultura è una fede non pienamente accolta, non interamente pensata, non fedelmente vissuta", era una frase di Papa Wojtyla che Negri aveva particolarmente cara e che ha sempre orientato anche il suo impegno episcopale: nel 2005 fu nominato vescovo di San Marino-Montefeltro, una delle ultime nomine di Giovanni Paolo II, e poi nel 2013 arcivescovo di Ferrara-Comacchio, di cui era emerito dal 2017.Una visione combattiva del ruolo del cristianesimo nel mondo, nella crisi dell'occidente e negli anni della "guerra di civiltà" islamista, che lo aveva spesso portato a polemizzare dentro e fuori la chiesa, nell'agone politico. Negli ultimi anni, favorite dal venir meno di ruoli ufficiali, erano arrivate anche le prese di posizione in dissenso da alcuni aspetti del pontificato di Francesco (parlò di situazioni "scismatiche") che avevano lasciato perplesso qualche vecchio compagno di strada.Monsignor Luigi Negri è morto l'ultimo giorno del 2021, mercoledì 5 gennaio avrà l'onore di esequie doppie: in mattinata nella Basilica di San Francesco a Ferrara, presiedute dal cardinale Matteo Zuppi, e nel pomeriggio, alle 15, nel duomo della sua Milano, dove a celebrare il rito sarà l'arcivescovo Mario Delpini.Nota di BastaBugie: Riccardo Cascioli nell'articolo seguente dal titolo "A Dio, monsignor Negri" ricorda l'arcivescovo emerito di Ferrara-Comacchio, grande amico e sostenitore della Bussola.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 1° gennaio 2022:Se la si vede con gli occhi del mondo, può sembrare paradossale essere raggiunti dalla notizia della morte di un amico proprio mentre si sta per entrare in chiesa per cantare il Te Deum. Ma nella prospettiva della fede il momento si rivela provvidenziale per rendere grazie a Dio con più consapevolezza per il dono dell'amicizia di monsignor Luigi Negri. Amico: mi sembra la parola che meglio definisce questa figura straordinaria di vescovo che nell'amicizia con Cristo, imparata nella lunga frequentazione di don Luigi Giussani, traeva la capacità di accompagnare con paternità verso Cristo chiunque incontrasse sulla sua strada.Ha fatto così anche con la Bussola, un'opera che ha sempre sostenuto e accompagnato fin dall'origine e fino a quando la salute glielo ha permesso. Le sue riflessioni sulla Chiesa e sulla società hanno segnato il cammino del nostro giornale, ha guidato tutti noi a riconoscere la Provvidenza all'opera nella storia, a leggere la cronaca nella prospettiva della vita eterna, a ricentrare il compito della Chiesa nel momento della massima confusione dei pastori e disorientamento dei fedeli. Non a caso il suo modello come vescovo era il "Leone di Münster", il vescovo tedesco Clemens August Graf von Galen, che con forza e a rischio della propria vita denunciava l'imbarbarimento dei costumi portato dal nazismo e richiamava alla Legge di Dio.Basta scorrere gli articoli scritti in questi anni per la Bussola per ritrovare la stessa chiarezza di giudizio, la testimonianza della Presenza di Cristo in una società «impoverita e immeschinita» dalla Sua assenza. Vale davvero la pena rileggere i suoi articoli, perché i giudizi che vi sono contenuti sono più che mai attuali, un faro in questa nebbia che è calata sulla Chiesa e sulla società. Sono uno strumento che ci aiuta a permanere saldi nella Verità in un momento in cui sembra ovunque trionfare la menzogna. Anche perché monsignor Negri ha sempre dimostrato un grande amore alla Chiesa e a quel particolare pezzo di Chiesa che lo aveva generato alla fede - il movimento di Comunione e Liberazione - anche quando, negli ultimi anni, gli è costato umiliazioni e incomprensioni, a volte anche da quelli che erano stati suoi amici.«Noi vogliamo essere fedeli amici di Cristo perché fedeli seguaci della Chiesa, e in essa desideriamo che il nostro cammino sia un andare sempre più vicino a quel Signore che ci guida, attendendo il giorno beato e benedetto in cui potremo vederlo "come Egli è", secondo l'intuizione insuperabile dell'apostolo Paolo», scriveva in uno dei suoi ultimi articoli per la Bussola, due anni fa. Quel «giorno beato e benedetto» è dunque arrivato, e a noi è dato di proseguire la sua testimonianza secondo il compito che il Signore ci affida.La capacità di essere amico nel senso più profondo del termine, dicevo all'inizio. E non posso non testimoniarlo anche nella vita personale. Pur non entrando nei dettagli di questioni private, basti dire che se sono rimasto a Milano e ho potuto iniziare a fare questo mestiere, molto lo devo proprio a lui, alla sua generosità e alla sua paternità, che pure mi conosceva da poco. E più volte nel corso della mia vita la presenza e la parola di don Negri sono arrivate in modo provvidenziale. A dispetto dell'apparenza a volte burbera, e di modi a volte sopra le righe, don Luigi Negri era capace di una grande tenerezza e capacità di accoglienza che chiunque l'abbia conosciuto - e sono davvero tanti - può testimoniare.L'unico suo interesse era portarci a Cristo, facendocelo riconoscere nelle vicende a volte intricate della nostra vita personale. Per questo gli saremo sempre grati e ringraziamo ancora una volta Dio per averlo messo come sentinella sulla nostra strada. A Dio, monsignor Negri.

il posto delle parole
Ferruccio Pinotti "La setta divina"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Nov 25, 2021 30:05


Ferruccio Pinotti"La setta divina"Il Movimento dei Focolari fra misticismo, abusi e poterePiemme Edizionihttps://www.edizpiemme.it/Misticismo e abusi sessuali, opere di carità e sottrazione di beni personali, donazione totale di sé e fanatismo dei metodi, culto della leader carismatica e asservimento delle donne; il sorriso costante indossato come una divisa ma unito a un malessere diffuso. È lungo l'elenco delle contraddizioni che emergono da questa grande inchiesta sul Movimento dei Focolari, una realtà ecclesiale per molti aspetti sconosciuta, nonostante conti due milioni di aderenti in tutto il mondo. Fondato nel 1943 da Chiara Lubich, una figura controversa ma avviata verso la canonizzazione, il Movimento è attivo oggi, a livello internazionale, negli ambiti della formazione, della cultura e della politica - con scuole, gruppi editoriali, istituti di ricerca - e soprattutto opera in campo economico con le attività delle cittadelle, veri centri produttivi, e attraverso migliaia di cooperative e imprese collegate alla rete dell'Economia di Comunione. Un'organizzazione laicale potente, che ha validi sostegni nella Chiesa. Ma che, da qualche anno, è oggetto di severe contestazioni: un folto gruppo di ex appartenenti, in Italia e in altri Paesi, denuncia fenomeni di manipolazione psicologica, sfruttamento del lavoro, censure. Ferruccio Pinotti, che ha studiato a lungo le derive integraliste delle associazioni cattoliche internazionali, ha raccolto in questo libro una ricchissima documentazione sul mondo dei Focolari e una serie di interviste esclusive di testimoni, ex focolarini abusati, teologi ed esperti: il risultato è un reportage vibrante, arricchito da un dossier inedito, che dà voce a drammatiche esperienze esistenziali e osserva dall'interno l'ambiente del Movimento, facendone emergere le problematiche e illuminandone i punti oscuri.Ferruccio Pinotti è giornalista e autore di libri di inchiesta. Lavora al "Corriere della Sera". Tra i suoi libri Poteri forti sulla morte del banchiere Roberto Calvi, Opus Dei segreta, l'inchiesta sulla massoneria Fratelli d'Italia, Colletti sporchi (col magistrato Luca Tescaroli), e i bestseller La lobby di Dio su Comunione e Liberazione e Wojtyla segreto (con Giacomo Galeazzi).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

Catholic News
October 22, 2021

Catholic News

Play Episode Listen Later Oct 22, 2021 2:36


A daily news briefing from Catholic News Agency, powered by artificial intelligence. Ask your smart speaker to play “Catholic News,” or listen every morning wherever you get podcasts. www.catholicnewsagency.com - Catholic, Anglican, and Jewish leaders in the United Kingdom have expressed opposition to a parliamentary bill that would legalize assisted suicide. The bill would allow for assisted suicide for terminally ill patients, a practice which is currently illegal in the UK. The religious leaders who signed the letter said that their opposition to the bill was rooted in a conviction that every human life is sacred. The bill is also facing opposition from medical professionals. https://www.catholicnewsagency.com/news/249366/catholic-anglican-and-jewish-leaders-urge-uk-parliament-to-reject-assisted-suicide-bill A U.K. lawmaker has proposed adding an amendment to a bill going through Parliament, ensuring that Catholic priests can administer the last rites at crime scenes. The push comes after Sir David Amess, a Catholic and pro-life member of parliament, was stabbed to death last week during a meeting with contituents. A priest reportedly tried to enter the crime scene to give Amess last rites, but was denied entry. The “Amess amendment” would seek to protect the right of Catholic priests and other ministers of religion to pray alongside the dying. https://www.catholicnewsagency.com/news/249360/sir-david-amess-death-uk-lawmaker-proposes-adding-amess-amendment-on-last-rites-to-bill The number of Catholics in Asia and Africa continued to grow in 2019, according to newly released statistics. The world population grew by 81.3 million in 2019, while members of the Catholic Church increased by 15.4 million, for a total of 1.3 billion Catholics worldwide. The new statistics compare 2019, the last year for which data is available, with 2018 and therefore do not reflect the effects of the global coronavirus outbreak in 2020. https://www.catholicnewsagency.com/news/249354/number-of-catholics-in-asia-and-africa-continues-to-rise Today, the Church celebrates Pope St. John Paul II. Born Karol Józef Wojtyla in Poland in 1920, he was the first non-Italian Pope in more than 400 years. John Paul II is remembered for, among many other things, his deep prayer life, extensive travels, dialogue with other religions, and prolific writings during his 27-year papacy. In 2019, the Polish bishops' conference called for the Polish pope to be granted the title of Doctor of the Church. https://www.catholicnewsagency.com/saint/pope-saint-john-paul-ii-713

Today's Catholic Mass Readings
Today's Catholic Mass Readings Friday, October 22, 2021

Today's Catholic Mass Readings

Play Episode Listen Later Oct 22, 2021


Full Text of ReadingsFriday of the Twenty-ninth Week in Ordinary Time Lectionary: 477All podcast readings are produced by the USCCB and are from the Catholic Lectionary, based on the New American Bible and approved for use in the United States _______________________________________The Saint of the day is Saint John Paul II“Open wide the doors to Christ,” urged John Paul II during the homily at the Mass where he was installed as pope in 1978. Born in Wadowice, Poland, Karol Jozef Wojtyla had lost his mother, father, and older brother before his 21st birthday. Karol's promising academic career at Krakow's Jagiellonian University was cut short by the outbreak of World War II. While working in a quarry and a chemical factory, he enrolled in an “underground” seminary in Kraków. Ordained in 1946, he was immediately sent to Rome where he earned a doctorate in theology. Back in Poland, a short assignment as assistant pastor in a rural parish preceded his very fruitful chaplaincy for university students. Soon Fr. Wojtyla earned a doctorate in philosophy and began teaching that subject at Poland's University of Lublin. Communist officials allowed Wojtyla to be appointed auxiliary bishop of Kraków in 1958, considering him a relatively harmless intellectual. They could not have been more wrong! Bishop Wojtyla attended all four sessions of Vatican II and contributed especially to its Pastoral Constitution on the Church in the Modern World. Appointed as archbishop of Kraków in 1964, he was named a cardinal three years later. Elected pope in October 1978, he took the name of his short-lived, immediate predecessor. Pope John Paul II was the first non-Italian pope in 455 years. In time, he made pastoral visits to 124 countries, including several with small Christian populations. John Paul II promoted ecumenical and interfaith initiatives, especially the 1986 Day of Prayer for World Peace in Assisi. He visited Rome's main synagogue and the Western Wall in Jerusalem; he also established diplomatic relations between the Holy See and Israel. He improved Catholic-Muslim relations, and in 2001 visited a mosque in Damascus, Syria. The Great Jubilee of the Year 2000, a key event in John Paul's ministry, was marked by special celebrations in Rome and elsewhere for Catholics and other Christians. Relations with the Orthodox Churches improved considerably during his papacy. “Christ is the center of the universe and of human history” was the opening line of John Paul II's 1979 encyclical, Redeemer of the Human Race. In 1995, he described himself to the United Nations General Assembly as “a witness to hope.” His 1979 visit to Poland encouraged the growth of the Solidarity movement there and the collapse of communism in central and eastern Europe 10 years later. John Paul II began World Youth Day and traveled to several countries for those celebrations. He very much wanted to visit China and the Soviet Union, but the governments in those countries prevented that. One of the most well-remembered photos of John Paul II's pontificate was his one-on-one conversation in 1983, with Mehmet Ali Agca, who had attempted to assassinate him two years earlier. In his 27 years of papal ministry, John Paul II wrote 14 encyclicals and five books, canonized 482 saints and beatified 1,338 people. In the last years of his life, he suffered from Parkinson's disease and was forced to cut back on some of his activities. Pope Benedict XVI beatified John Paul II in 2011, and Pope Francis canonized him in 2014. Reflection Before John Paul II's funeral Mass in St. Peter's Square, hundreds of thousands of people had waited patiently for a brief moment to pray before his body, which lay in state inside St. Peter's for several days. The media coverage of his funeral was unprecedented. Presiding at the funeral Mass, Cardinal Joseph Ratzinger—then dean of the College of Cardinals and later Pope Benedict XVI—concluded his homily by saying: “None of us can ever forget how, in that last Easter Sunday of his life, the Holy Father, marked by suffering, came once more to the window of the Apostolic Palace and one last time gave his blessing urbi et orbi (‘to the city and to the world'). “We can be sure that our beloved pope is standing today at the window of the Father's house, that sees us and blesses us. Yes, bless us, Holy Father. We entrust your dear soul to the Mother of God, your Mother, who guided you each day and who will guide you now to the glory of her Son, our Lord Jesus Christ. Amen.” Click here for more on St. John Paul II! Saint of the Day Copyright Franciscan Media

ARTICOLI di Rino Cammilleri
Perchè per gli Usa la Russia è sempre il nemico?

ARTICOLI di Rino Cammilleri

Play Episode Listen Later Oct 19, 2021 8:16


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6763PERCHE' PER GLI USA LA RUSSIA E' SEMPRE IL NEMICO? di Rino CammilleriI media di regime, mentre scrivo, stanno facendo di tutto per insinuare che le elezioni in Russia sono truccate da Putin. Su input americano, che ha praticamente intimato alla Ue di boicottare la Russia in tutti i modi. Non sappiamo a quale prezzo la Merkel sia riuscita a strappare il sì al gasdotto NorthStream2, ma la domanda è un'altra: perché per gli Usa la Russia deve continuare ad essere il Nemico? Bisogna prenderla alla larga.Terminato il gaudio per l'implosione dell'Urss con Gorbaciov, ricevuti da quest'ultimo tutti i premi e le copertine possibili in Occidente, con Eltsin la nuova Russia toccò il suo punto minimo, storico, politico ed economico, e giù grandi pacche sulle spalle: ricordate le risate irrefrenabili in diretta Eltsin-Clinton? E ricordate che il primo Putin, paraninfo Berlusconi, in un incontro a Pratica a Mare quasi quasi entrava nella Nato? A quel punto però non si rise più: Berlusconi sappiamo la fine che fece e Putin diventò lo «zar». Sua unica colpa, quella di aver rimesso in piedi la Russia e cercato di riportarla al ruolo di grande potenza. E questo non va bene agli americani, i quali hanno ereditato la geopolitica del fu Impero Britannico. Aveva voglia papa Wojtyla di parlare di Europa che respira «a due polmoni», e Putin di auspicare un'Europa «dall'Atlantico agli Urali». No, perché dai tempi di Pietro il Grande quel che le «potenze di mare» temono è proprio una Russia europea, testa in Europa e il resto in Asia. Sì, ne adotti pure lo stile nel vestire e anche il calendario. Ma l'economia, cioè i soldi, sono un'altra cosa. Lo studio della storia, oggi come oggi, interessa ormai solo quelli che abbattono i monumenti e fanno gli «antifa» al solo scopo di saccheggiare i negozi (e farsi la barba d'oro con le donazioni dei radical-chic).LE BASI NATOMa c'è anche un'altra categoria di cultori di storia: i Paesi che dalla Russia hanno sempre avuto guai, anche prima che diventasse comunista. Infatti, si sono affrettati a chiedere di entrare nella Nato, e la Nato (cioè, gli Usa), si è affrettata a precipitarvisi. Così che oggi la capitale russa ha basi Nato a soli cento chilometri di distanza e la Russia europea ne è letteralmente circondata. Si pensi che nemmeno la Cina è in queste condizioni. E solo un disinformato (per non dire peggio) può realmente ritenere che, per l'Occidente, la Russia sia più pericolosa della Cina. Infatti, Trump era ingenuamente disinformato quando dichiarò che da Putin non riteneva di avere niente da temere e che ci si poteva andar d'accordo. Immediatamente la minaccia di empeachment lo fece rientrare nei ranghi: gli «hacker russi» avrebbero favorito la sua elezione a presidente, così che ogni sua dichiarazione di simpatia a Putin finiva col confermare il sospetto. Come se gli americani, che l'informatica l'hanno inventata, fossero degli sprovveduti al riguardo. Il cosiddetto Deep State, in larga parte in mano ai democratici così come il complesso militar-industriale, ha fatto schioccare la frusta e tutto è tornato nella norma: il Grande Gioco deve continuare.Il riferimento a Kipling non è casuale. Il nemico globale dell'Impero Britannico era la Russia, e non solo in Afghanistan. Quando lo zar cercò di affacciarsi nel Mediterraneo si videro due potenze cristiane alleate dei musulmani contro un altro cristiano. E fu la Guerra di Crimea, in cui l'Inghilterra trascinò la Francia e ammise il piccolo Piemonte perché le serviva per restare padrona anche del Mediterraneo, oltre che degli altri mari. Britannia rules all the waves, cantavano le giubbe rosse di Sua Maestà. E pure mezzo secolo prima qual era il maggior pericolo per l'Inghilterra? Un blocco continentale. Ci provò anche Napoleone e allora l'Inghilterra si scatenò.IL TIMORE DI UNA POTENZA IMBATTIBILEVenendo ai soldi (sono essi a far muovere il mondo), più precisamente il timore geopolitico riguarda la Germania e la Russia: una loro fusione economica creerebbe una potenza anche politica imbattibile. Detto in parole semplici, cervelli tedeschi e risorse naturali (quasi illimitate) russe. Ai tempi degli zar anche i professori di liceo in Russia erano tedeschi. E tedesca era l'ultima zarina (nonché Caterina la Grande). La contiguità territoriale in geopolitica rimane importante. Da qui i reiterati tentativi di entrambi, russi e tedeschi, per spartirsi quanto stava di mezzo. Si dimentica che la Germania sconfitta e schiacciata nella Grande Guerra smontò le sue industrie pesanti e, in sordina, le rimontò in Russia: tutto il suo veloce riarmo avvenne dietro la cortina degli Urali. Il Patto Molotov-Ribbentrop seguì a ruota. Alleanza di due totalitarismi? Macché: prosieguo di una politica di antica data. E, in tutte e due le guerre mondiali, l'Inghilterra scese in campo per scongiurarla. Infatti, in due si erano spartiti la Polonia, ma Londra dichiarò guerra solo a Berlino, da cui le veniva il vero pericolo.Gli Usa nascono come propaggine dell'Inghilterra e da essa si sono scissi per meri motivi economici. Ma per gli stessi motivi devono continuarne la politica. Non a caso i due sono alleati di ferro sempre e comunque. Perché il grande strepito contro il gasdotto russo-tedesco? Perché la difesa a tutto spiano dell'«indipendenza» ucraina? Perché le vesti stracciate per i «diritti umani» di Navalny? Perché l'Italia ci sta rimettendo la camicia a furia di «sanzioni» contro la Russia? Neanche Draghi ha osato sollevare il problema con Biden in Cornovaglia: sa che sarebbe stato fiato sprecato. Be', almeno non si dica che non abbiamo capito.

Diffusia.fr présente les dates de l'histoire
Le 18 mai 1920, Karol Josef Wojtyla, le futur pape Jean-Paul II, voit le jour à Wadowice en Pologne

Diffusia.fr présente les dates de l'histoire

Play Episode Listen Later Oct 9, 2021 1:10


Les premiers moments de la vie du futur pape, racontés par Christian Morin, sont présentés dans le CD Saint Jean-Paul II disponible sur Diffusia.fr

il posto delle parole
Ferruccio Pinotti "Potere massonico"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Aug 6, 2021 21:46


Ferrucci Pinotti"Potere massonico"http://chiarelettere.it/Nel quarantesimo anniversario della scoperta della P2, una nuova inchiesta su uno degli aspetti più controversi e scottanti della nostra democrazia. Ecco come la massoneria, attraverso affiliazioni più e meno coperte, indirizza le scelte politiche, economiche, sociali del nostro paese.Un libro rigoroso, frutto di centinaia di incontri e interviste con esponenti massoni, politici, magistrati e professionisti. Fa impressione leggere uno dopo l'altro i capitoli di questo ampio e documentato viaggio all'interno del potere massonico. Non ci si può credere che esso sia così pervasivo e solido nel tempo (in Italia opera da almeno trecento anni). In una catena continua di nomi e di eventi, la nostra storia, recente e passata, è fortemente segnata dall'attività muratoria, nel bene e nel male. La Repubblica italiana arriva da lì, a cominciare dall'inno nazionale ("Fratelli d'Italia") e dalla Costituente in cui molto folta era la presenza dei "fratelli", per poi continuare con le più alte cariche dello Stato, presidenti della Repubblica, ministri, deputati e senatori. Sembra impossibile. Eppure. La massoneria è ovunque. Imprenditori famosi, grandi banchieri, magistrati in posizioni apicali, accademici, giornalisti e uomini di spettacolo e purtroppo anche 'ndranghetisti e mafiosi. Le richieste di adesione sono in continua crescita. Il successo e i soldi passano da lì. Forse anche il destino dell'Italia? A fianco delle tre principali obbedienze, i cui gran maestri sono qui intervistati da Pinotti insieme a molti altri esponenti, ci sono centinaia di logge coperte, le cui attività formano un network articolato e duro da estirpare, che determina le sorti di concorsi universitari, processi, carriere politiche, militari, cariche istituzionali, oltre a coprire affari malavitosi. Avere consapevolezza dell'enorme influenza del potere massonico è un primo passo per rendere più trasparente la democrazia e combattere le sue degenerazioni.Ferruccio Pinotti (Padova, 1959) è giornalista al «Corriere della Sera» e autore di Poteri forti (Bur, 2005), Opus Dei segreta (Bur, 2006), Berlusconi Zampanò (Riemann, 2006, con Udo Gümpel), Fratelli d'Italia (Bur, 2007), Olocausto bianco (Bur, 2008), La Società del sapere (Rizzoli, 2008), Colletti sporchi (Bur, 2009), L'Unto del Signore (Bur, 2009, con Udo Gümpel), "La lobby di Dio" (Chiarelettere, 2010), Non Voglio il silenzio (Piemme, 2010, con Patrick Fogli), "Wojtyla segreto" (Chiarelettere, 2011, con Giacomo Galeazzi), Finanza cattolica (Ponte alle Grazie, 2012), La sanità di Dio (Bur, 2012), Vaticano massone (Piemme, 2013, con Giacomo Galeazzi).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

BASTA BUGIE - Cinema
FILM GARANTITI: Walesa, l'uomo della speranza (2013) - Storia romanzata di Lech Walesa e Solidarnosc

BASTA BUGIE - Cinema

Play Episode Listen Later Jul 16, 2021 7:28


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=2955UOMO DELLA SPERANZA, IL FILM DI ANDRZEJ WAJDA SU LECH WALESA di Alessandra De Luca«Ho vissuto in Polonia l'occupazione nazista, la guerra, il regime comunista, l'affermarsi della libertà. Guardando i fatti della storia è sempre difficile separare colpevoli e innocenti, ma di una cosa sono certo: Lech Walesa è un indiscusso eroe dei nostri tempi. È stato il primo operaio a svolgere un ruolo determinante nella vita politica del nostro paese, che prima vedeva protagonisti solo intellettuali e aristocratici. Walesa ha capito che negoziare era meglio che ricattare e ha portato al successo l'intera Europa senza spargimenti di sangue». Ad affermarlo è il regista Andrzej Wajda, che ieri a Venezia ha presentato fuori concorso Walesa - Uomo della speranza , ritratto tra pubblico e privato del leader del sindacato Solidarnosc che ha capovolto l'ordine politico del dopoguerra europeo diventando simbolo della lotta per la democrazia. Dallo sciopero nel cantiere navale di Danzica nel 1970 all'elezione di Walesa alla Presidenza della Repubblica nel 1990, passando per l'introduzione della legge marziale in Polonia nel 1981 e l'assegnazione del Nobel per la Pace nel 1983 ritirato dalla moglie Danuta, il film ricostruisce la nascita della Nuova Europa utilizzando come griglia narrativa la celebre e profetica intervista che la giornalista Oriana Fallaci (interpretata da Maria Rosaria Omaggio), fece nel 1981 a un uomo tanto carismatico e coraggioso quanto controverso.«Walesa è il soggetto più difficile con il quale ho avuto a che fare durante i miei 55 anni di carriera cinematografica. Ammiro Lech da quando l'ho incontrato durante le trattative tra Solidarnosc e la Commissione Governativa e sono rimasto subito impressionato dalla sua lungimiranza, dalla lucidità con la quale valutava ciò che stava accadendo. Realizzare L'uomo di ferro nel 1981, film che ottenne un enorme successo in Polonia e che a Cannes vinse la Palma d'Oro, ha creato un rapporto ancora più forte con il movimento. Vorrei che questo film attirasse soprattutto i giovani. Quelli di una volta si facevano crescere i baffi per assomigliare a Lech, quelli di oggi non hanno idea di chi sia Walesa, un buon esempio per convincerli a partecipare attivamente alla nostra vita politica».Due scene nel film ci ricordano in modo particolare l'importanza che ebbe Karol Wojtyla nella lotta per la conquista della libertà: la famiglia Walesa in ginocchio davanti alle immagini televisive di papa Giovanni Paolo II in Polonia, nel 1979, visita che attirerà milioni di polacchi facendo crescere il ruolo della Chiesa Cattolica, e la firma delle trattative tra Solidarnosc, i comunisti e la Chiesa, firma per la quale Walesa utilizzò una grossa penna con le immagini del Santo Padre. «Solidarnosc non è stato il frutto delle conversazioni tra Walesa e Wojtyla, arrivato sulla scena quando il processo di rinnovamento era già in atto – spiega Wajda – ma la sua prima visita in Polonia dimostrò a tutti i cattolici polacchi che potevano sconfiggere la paura, che non avevano bisogno di alcun regime e che erano pronti per la libertà. Un evento che cambiò la mentalità dei miei connazionali e contribuì moltissimo al rafforzamento di Solidarnosc. In Wojtyla, che svolse un ruolo decisivo all'indomani dell'introduzione della legge marziale, il nostro paese aveva finalmente un rappresentante nel mondo molto più forte di qualunque politico a Mosca».Maria Rosaria Omaggio che sullo schermo fronteggia Walesa con pari carisma, aggiunge a proposito di Giovanni Paolo II: «Nulla mi ha spaventato nell'incarnare sullo schermo questa celebre giornalista, regina degli opposti. L'unico momento difficile è stato quando dovevo guardare una foto di Wojtyla vescovo esprimendo scetticismo e sfiducia: una scena che mi è costata una gran fatica visto l'amore che ho sempre provato per il futuro Pontefice».

Hildebrand Project
Major Figures of Personalism | 2021 Summer Seminar

Hildebrand Project

Play Episode Listen Later Jul 12, 2021 56:43


Discussion of major personalist themes in Scheler, Wojtyla, Guardini, Stein, and especially Hildebrand. Panelists: Rocco Buttiglione & Josef Seifert Assigned Reading: Rocco Buttiglione. “The Political Praxis of Karol Wojtyla and St. Thomas Aquinas.” Text of a lecture delivered at the University of St. Thomas Houston. Further Recommended Reading: “The Political Praxis of Karol Wojtyla and St. Thomas Aquinas.” Entire text.

NUESTRA FE EN VIVO
JOSÉ MARÍA ZAVALA

NUESTRA FE EN VIVO

Play Episode Listen Later Apr 6, 2021 60:00


Desde su natal España, nos acompaña José María Zavala, periodista, historiador, escritor profesional y director de cine. Autor de casi 40 libros sobre los Borbones o la Guerra Civil española y miembro de la Academia de las Artes y las Ciencias Cinematográficas de España, ha trabajado durante más de 30 años en las redacciones de los diarios El Mundo y Expansión, y en la revista Capital, entre otros. Pero en su vida de esposo y padre de familia hay un antes y un después desde su conversión tumbativa por intercesión del Padre Pío, de quien es hijo espiritual. De ahí que su libro más querido, y el que cambió su vida, sea Padre Pío. Es autor también del bestseller de espiritualidad “Así se Vence al Demonio” y coautor, junto a su esposa Paloma, de “Un Juego de Amor.” Como director y guionista cuenta con cuatro largometrajes, “El Misterio del Padre Pío,” “Renacidos,” “Wojtyla. La investigación” y “Amanece en Calcuta.”