Village in Republika Srpska, Bosnia and Herzegovina
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Una finestra sui fatti del giorno per andare oltre le notizie. Il direttore Daniele Capezzone dà voce ai contenuti editoriali di Libero con un extra-editoriale in formato podcast.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/libero-in-tre-minuti--5680426/support.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=8012RICONOSCIUTO IL 71° MIRACOLO A LOURDES di Paola Belletti La Chiesa di solito non ha fretta. [...] Ce lo mostra [...] la storia di un soldato britannico, John Traynor, e del 71° miracolo riconosciuto a Lourdes. Nato a Liverpool da madre irlandese, nel 1883 si arruolò nella Royal Navy all'inizio della Grande guerra. Il primo conflitto mondiale è famigerato per la sanguinosità delle battaglie e il costo spropositano in termini di vite umane strappate e di quelle segnate da ferite gravi e mutilazioni, al punto che molte opere sorsero per dare sollievo proprio a chi si era salvato dalla morte immediata, ma se l'era in qualche modo portata a casa sotto forma di menomazioni, malattie e dolori indicibili. Dieci milioni i soldati caduti sul campo di battaglia, venti i feriti.John è uno di quelli: rimase ferito per la prima volta l'8 ottobre del 1914 vicino ad Anversa, durante l'attacco tedesco al Belgio che contava sulla città fortificata come roccaforte inespugnabile. Negli scontri John Taylor venne ferito per la prima volta, l'8 ottobre del 1914; una seconda avvenne nella battaglia di Gallipoli (attuale Turchia) quando fu raggiunto da colpi di mitragliatrice, l'8 maggio dell'anno successivo, il secondo del conflitto. Da quel momento iniziò il calvario di sofferenze per il giovane soldato, come leggiamo sul sito del santuario mariano: «Numerosi interventi chirurgici fallirono. Perse l'uso del braccio destro, ma rifiutò l'amputazione e soffrì di gravi crisi epilettiche. Nel 1920, un chirurgo di Liverpool tentò di curare l'epilessia con la trapanazione, che causò una paralisi parziale di entrambe le gambe. Le sue condizioni erano tali che all'inizio dell'estate del 1923, "fu destinato all'hospice des incurables, dove sarebbe entrato il 24 luglio 1923" (procès verbal de guérison du Bureau des Constatations Médicales, firmato dal presidente, Docteur Auguste Vallet, 2 ottobre 1926)».Quando le possibilità solo umane si avviavano all'esaurimento, seppure in un accompagnamento pietoso, John decise di bussare alla porta di Maria SS: nel luglio del 1923 partecipò al primo pellegrinaggio dell'arcidiocesi di Liverpool al santuario di Lourdes. Il 25 luglio, dopo essere stato immerso nelle piscine e aver partecipato alla processione eucaristica e alla benedizione degli ammalati, si trovò perfettamente guarito. «Lo stesso giorno, i medici che accompagnavano il pellegrinaggio confermarono le sue condizioni. Lasciò Lourdes il giorno seguente. Si recò al Bureau des Constatations Médicales il 7 luglio 1926 per dichiarare la sua guarigione. John Traynor tornò a Lourdes ogni anno come barelliere, fino al 1939. È membro della Liverpool Brancardier Association. Si dice nel Regno Unito che sia stato il primo cattolico britannico a essere guarito a Lourdes. Morì l'8 dicembre 1943 per una malattia completamente diversa».RICONOSCIUTO IL MIRACOLO DEL 1923Un secolo e un anno dopo il Santuario di Lourdes accoglie la proclamazione ufficiale post-mortem del 71° miracolo di Lourdes, da parte di Mons. Malcolm McMahon, arcivescovo di Liverpool. Ridotta a cronaca asciutta di uno degli innumerevoli miracoli avvenuti per intercessione di Maria nei pressi della grotta di Massabielle, la storia del corpulento, sano e vivace John, non emerge in tutta la sua bellezza. Chi lo ha conosciuto anni dopo la guarigione ce ne lascia un affresco vivido e consolante. Così ce lo tratteggia un testimone oculare: «Lo vidi per la prima volta mentre camminavo lungo la banchina con la mia valigia e lo vidi in attesa di salire sulla carrozza in cui speravo di viaggiare. Un uomo di corporatura robusta, alto circa cinque piedi e dieci, con un viso forte, sano e rubicondo, vestito con un abito grigio piuttosto sgualcito, che portava la sua borsa da viaggio, si distingueva dalla folla circostante. Con lui c'erano due dei suoi bambini piccoli e otto o dieci pellegrini irlandesi e inglesi che tornavano a casa da Lourdes. Ora, John Traynor era un miracolo perché, secondo tutte le leggi della natura, non avrebbe dovuto essere lì in piedi, robusto e sano. Avrebbe dovuto essere, se fosse stato vivo, paralizzato, epilettico, una massa di piaghe, rattrappito, con un braccio destro raggrinzito e inutile e un buco spalancato nel cranio. Questo era quello che era stato. Questo era il modo in cui l'abilità medica aveva dovuto lasciarlo, dopo aver fatto del suo meglio. Questo era il modo in cui la scienza medica aveva certificato che doveva rimanere». Di lui ricorda con gratitudine la fede virile, senza eccessi, la personalità naturale e modesta, un'intelligenza pulita arricchita proprio dalla fede senza aver potuto forgiarla con un'istruzione superiore.LA FEDE CATTOLICARimase orfano in giovane età ma della madre ricorda la grande devozione alla santa Messa e alla Comunione insieme alla solida fiducia nella Santa Madre di Dio. John ricorda che si accostava all'Eucarestia quotidianamente quando la pratica era assai poco diffusa. Quando venne ferito la prima volta stava svolgendo il suo dovere di soldato con coraggio e dedizione: la scheggia che gli arrivò nel cranio lo sorprese mentre stava portando in salvo uno dei suoi ufficiali. «Non riprese conoscenza fino a cinque settimane dopo, quando si svegliò dopo un'operazione in un ospedale marittimo in Inghilterra. Si riprese rapidamente e tornò in servizio». Anche nella spedizione in Egitto e sui Dardanelli continuò a distinguersi per abnegazione e forza in condizioni asperrime e disastrose per le forze alleate. La risposta dei Turchi fu così violenta che le operazioni furono sospese per diverse ore; tutti gli ufficiali erano stati uccisi e per questo Traynor si ritrovò a capo di 100 uomini. Anche il cappellano cattolico, padre Finn, venne ucciso e finì in acqua ma John e alcuni compagni recuperarono il corpo e lo seppellirono sulla riva. Continuava ad essere virtuoso, a perseguire il bene possibile in ogni circostanza. Resistette incolume fino all'8 maggio quando fu crivellato da una serie di colpi che segnarono l'inizio della sua dolorosa "carriera" di invalido e paziente sottoposto a numerose operazioni inefficaci e anzi portatrici di altra sofferenza.Persino la storia del pellegrinaggio ha del miracoloso per tutti gli ostacoli che dovette superare, a causa della ferma e anche ragionevole opposizione di medici e sacerdoti e per tutti i fondati pronostici di morte che in molti gli fecero. John non desistette mai, l'obiezione che sarebbe potuto morire a Lourdes o già durante il viaggio la vinceva rispondendo che sarebbero stati un buon posto e una buona causa per cui morire. Nemmeno la guarigione arrivò al primo tentativo ma, racconta egli stesso, volle partecipare a tutte le devozioni e a tutte le immersioni nelle piscine che poteva.Nel frattempo soffriva terribilmente perché gli standard di cura sia sui treni dei malati sia all'Asile dove sostavano gli infermi gravi al santuario non erano affatto come sono ora. Le ferite peggiorarono, le crisi epilettiche si acuirono, ma ogni volta, invitato con forza a desistere da quasi tutti, John ribadiva la sua ferma intenzione a restare. Dopo la decima immersione nelle piscine, uscì e non ebbe più crisi epilettiche. Nelle ore e i giorni successivi la sua guarigione divenne totale. Per non allarmare (o forse perché anche se non c'era Whatsapp gli uomini tendevano a comunicare così, con meno del minimo indispensabile), mandò un breve telegramma alla moglie: «Sto meglio, Jack».
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** ISCRIZIONI APERTE al corso “Bambini nell'era digitale”Leggi qui tutti i dettagli: https://mammasuperhero.mykajabi.com/bed La tecnologia è una risorsa straordinaria, e se potessi non sceglierei mai di vivere in un mondo senza accesso ai dispositivi. Eppure, quando mi guardo intorno, vedo un approccio agli schermi che riflette 3 modi di vivere: chi segue la corrente, chi è cauto e chi sceglie di nuotare controcorrente. Le scelte digitali che facciamo per noi stessi e per i nostri figli possono riflettere questi 3 modi di vivere: scelte conformi alla maggioranza per mancanza di consapevolezza o paura del rifiuto, scelte caute dettate dalla paura di sbagliare o causare eventuali danni, e scelte consapevoli che si allineano con i nostri valori e obiettivi. Con l'aiuto degli esperti Andrea Davis (*Better Screen Time*), Jonathan Haidt (*Generazione ansia*) e Julianna Miner(*Raising a Screen-Smart Kid*), in questo episodio ti porto a riflettere per mantenere i giusti paletti digitali. Che tu sia un genitore insicuro sulle regole da impostare o semplicemente alla ricerca di spunti per migliorare, questo episodio è per te. Ascolta ora per scoprire come puoi fare scelte più consapevoli per te e per i tuoi bambini in un mondo iperconnesso. E se sei pronto ad ampliare le conoscenze su questo tema, acquista il corso “Bambini nell'era digitale”: https://mammasuperhero.mykajabi.com/bed **Iscrizioni aperte Lascia una recensione e condividi Se il podcast Mamma Superhero ti aiuta, ti fa sentire meno sola e ti fa compagnia nella relazione con tuo figlio, ti chiedo di lasciare una recensione e condividerlo con altri genitori. Questo aiuta il podcast a crescere e mi motiva a continuare a offrire questo servizio gratuito che diffonde il respectful parenting e supporta la genitorialità. *** Seguimi sui social Instagram: https://www.instagram.com/mammasuperhero/ Facebook: https://www.facebook.com/mammasuperhero
Tra il 1992 e il 1993 due delitti crearono in Italia forte emozione e paura. Avvennero in Umbria, nella zona di Foligno. Il 4 ottobre 1992 venne assassinato un bambino di quattro anni, Simone Allegretti; il 7 agosto 1993 un tredicenne, Lorenzo Paolucci. Dopo il primo delitto l'assassino inviò lettere alla polizia, sfidandola e annunciando che avrebbe ucciso ancora. Si firmava autodefinendosi “il mostro”. Le indagini furono difficili, non c'erano tracce, né prove, nessuno aveva visto nulla. Dopo il primo omicidio un ragazzo della provincia di Milano si autoaccusò: diede indicazioni realistiche su ciò che aveva fatto. Per 15 giorni le indagini si fermarono fino a che si capì che quel ragazzo si era inventato tutto. L'aveva fatto, disse, per attirare l'attenzione della ex fidanzata. Il vero assassino fu preso dopo il secondo delitto. Lasciò questa volta numerose tracce che portarono fino a lui. Si chiamava Luigi Chiatti, quando lo fermarono disse: «Io sono un bravo boy scout». Confessò quasi subito ma soprattutto, durante gli interrogatori, mise sé stesso al centro di tutto, parlando della sua vita (aveva trascorso i primi sette anni in un istituto per l'infanzia ed era stato adottato poi da una famiglia di Foligno), e dei suoi problemi, quasi giustificando e banalizzando ciò che aveva fatto. Aveva un piano, rapire dei bambini e vivere con loro per sette anni. Senza mai scendere nei particolari dei due delitti, la storia degli omicidi di Foligno racconta di come segnali evidenti presenti nei comportamenti di Luigi Chiatti vennero ignorati, di come si svolsero le perizie psichiatriche e di come, al centro dei processi, ci furono proprio quelle perizie, molto contrastanti, sulla sua capacità di intendere e di volere. Luigi Chiatti ha finito di scontare la sua pena nel 2015 ma da allora è stato trasferito in una rems, una residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza. I giudici non gli hanno mai concesso di tornare libero: viene ancora oggi giudicato “socialmente pericoloso”. Ogni due mesi c'è Altre Indagini: altre storie di Stefano Nazzi per le persone abbonate al Post. Per ascoltare Altre Indagini, abbonati al Post. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Tra il 1992 e il 1993 due delitti crearono in Italia forte emozione e paura. Avvennero in Umbria, nella zona di Foligno. Il 4 ottobre 1992 venne assassinato un bambino di quattro anni, Simone Allegretti; il 7 agosto 1993 un tredicenne, Lorenzo Paolucci. Dopo il primo delitto l'assassino inviò lettere alla polizia, sfidandola e annunciando che avrebbe ucciso ancora. Si firmava autodefinendosi “il mostro”. Le indagini furono difficili, non c'erano tracce, né prove, nessuno aveva visto nulla. Dopo il primo omicidio un ragazzo della provincia di Milano si autoaccusò: diede indicazioni realistiche su ciò che aveva fatto. Per 15 giorni le indagini si fermarono fino a che si capì che quel ragazzo si era inventato tutto. L'aveva fatto, disse, per attirare l'attenzione della ex fidanzata. Il vero assassino fu preso dopo il secondo delitto. Lasciò questa volta numerose tracce che portarono fino a lui. Si chiamava Luigi Chiatti, quando lo fermarono disse: «Io sono un bravo boy scout». Confessò quasi subito ma soprattutto, durante gli interrogatori, mise sé stesso al centro di tutto, parlando della sua vita (aveva trascorso i primi sette anni in un istituto per l'infanzia ed era stato adottato poi da una famiglia di Foligno), e dei suoi problemi, quasi giustificando e banalizzando ciò che aveva fatto. Aveva un piano, rapire dei bambini e vivere con loro per sette anni. Senza mai scendere nei particolari dei due delitti, la storia degli omicidi di Foligno racconta di come segnali evidenti presenti nei comportamenti di Luigi Chiatti vennero ignorati, di come si svolsero le perizie psichiatriche e di come, al centro dei processi, ci furono proprio quelle perizie, molto contrastanti, sulla sua capacità di intendere e di volere. Luigi Chiatti ha finito di scontare la sua pena nel 2015 ma da allora è stato trasferito in una rems, una residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza. I giudici non gli hanno mai concesso di tornare libero: viene ancora oggi giudicato “socialmente pericoloso”. Ogni due mesi c'è Altre Indagini: altre storie di Stefano Nazzi per le persone abbonate al Post. Per ascoltare Altre Indagini, abbonati al Post. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
C'è forte preoccupazione in Europa per l'escalation della tensione tra Israele e Libano. Il livello di attenzione sui 1.
Lasciò morire di stenti la figlia Diana, di 18 mesi, abbandonandola a casa da sola per 6 giorni nel luglio del 2022. Per questo Alessia Pifferi è stata condannata oggi all'ergastolo dalla Corte di Assise di Milano.
Ep. 656 - C'è davvero il rischio che Haaland lasci il Manchester City la prossima estate?
oh my darling, oh my darling, oh my darling Clementine! Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
MOON SAFARI S10P4 - Chandra Livia Candiani e la musica di Moon SafariPLAYLIST POETICASIAMO NUVOLESiamo nuvolei nomi complicano la tessiturama siamo nuvole,notturne mattinieredipende,oltraggiose spauritecandide sprezzanti,cavalieri e cavalcaturebastimenti e animalisiamo prontea dissolverci con fierezzain quel tutto pacatissimodel cielo ultimoche ci affida il mondo.Siamo nuvolecambiamo vita di frequentelì, sopra il disordine della realtàil fondosereno delle cose,la pioggiala seteDalla raccolta "Fatti vivo" (Einaudi, 2017)COME SE IO BRUCIASSICome se io bruciassi.Come luce frontale.Come ghiaccio traditore.Come mondo di polvere.Come sbucciata. Come goccia di sangue sul palmo. Come spina. Mi tocchi. Mi sbirci. Non stringi. Non tieni. Sfiori. Tremi. Lasci. [Dalla raccolta "La bambina pugile ovvero la precisione dell'amore" (Einaudi, 2014)]DI CHI È LA VOCE (estratto) Di chi è la voceche mi chiede di essereasciutta risonanzabucato steso al soleumilmente in attesadi laboriose mani.Di chi è la voceche mi spinge le spalleal neutro disastro della nottee senza culla alcunami invita a un sonno di personaabbracciata alla memoriae non di bambino costretto al nulla.Di chi è la voce che tace insiemequando cado e poi cado ancorae nemmeno precipitoma senza fare centroresto sepolta sotto il terriccio mutodel dentro me.Di chi è la voce che non fa cronacadel presente e non condannai guai ma conosceil bruciore nettodelle guance.Di chi è la voceche attendeteneramente persanel bosco di paroledi chi parlasenza desiderio dell'altro.Fate luce.[Dalla raccolta "La bambina pugile ovvero la precisione dell'amore" (Einaudi, 2014)]PLAYLIST MUSICALE >> https://open.spotify.com/playlist/2OuIhDQeqVID2IJwfDEO2V?si=J3KBQ5ZESoeuyewd97_xOg&pi=e-wTU6QAxUS_mR. Cigarettes After Sex - Sweet. Nick Murphy - Novocaine and Coca Cola. Caribou - Melody Day (Four Tet Remix). Portico Quartet - A Luminous Beam. Nicolas Godin, Alexis Taylor - Catch Yourself Falling. DJ Krush - Final Home. David August - J.B.Y.. Oliver Koletzki, HVOB - Bones. Olafur Arnalds - Ekki Hugsa. Apparat, Substance - Heroist (Substance Remix). Populous - Pedro. Nils Frahm - No Step on Wing
Il cuore spezzato ci mette sempre un po' a riprendersi, attraversa fasi diverse, passa quasi sempre da cene a base di chili di cioccolata e commedie romantiche, e poi, per fortuna, torna a pieno regime. In una relazione ormai finita, cosa è peggio? Lasciare o essere lasciati? Ci sono dei modi per prendere meglio, in faccia eh, i pali dell'amore? La puntata Bridget Jones di cui avevamo bisogno.
Video, ita_t_rav_2023-11-07_lesson_bs-shamati-108-im-taazveni-yom_n2_p1. Lesson_part :: Daily_lesson 2
Audio, ita_t_rav_2023-11-07_lesson_bs-shamati-108-im-taazveni-yom_n2_p1. Lesson_part :: Daily_lesson 2
Edwin Porter aveva una dote unica: riusciva a capire, a un primo sguardo, il funzionamento di qualsiasi meccanismo. Lasciò la scuola a 14 anni, ma era potenzialmente un grande ingegnere. Inventava apparecchiature per il cinema e diventò un ottimo regista guardando decine di film con la stessa attenzione che gli permetteva di comprendere il funzionamento dei meccanismi.
Se fosse possibile cancellare tutti i ricordi relativi ad una persona del passato, lo faresti o terresti tutto, nonostante il dolore provato? Partendo dal film “The Eternal Sunshine of the Spotless Mind”, affrontiamo con Luana il tema della rottura e del ricordo dell'ex partner. Affrontare il dolore richiede molta forza e coraggio, ma siamo certe dei guadagni che si hanno una volta superato lo stesso. Una nuova puntata ogni martedì alle 7.00 Unisciti alla community su Instagram, mi trovi come @altremillevite Seguimi anche su Youtube, troverai i video delle interviste!
Lasciò la tonaca 6 anni fa dopo essersi innamorato di una donna
Giorgio Enrico Bena"Verde profondo"Neos Edizionihttps:neosedizioni.it«Per i primi istanti gli riuscì solamente di osservare. Immobile. Senza fiato. Sopraffatto dall'esuberanza e dalla varietà della vegetazione che lo circondava. Lasciò lo sguardo scorrere sul verde attorno, da sfumatura a sfumatura, dagli spessi strati di filamenti che ricoprivano il terreno su cui appoggiava i piedi ai rami carichi di appendici fogliari che si inarcavano sopra la suatesta, appesi a fusti che salivano verso il cielo per tre, quattro, alcuni anche per dieci volte almenola sua altezza. Tutto sembrava incredibile. Quasi impossibile.»Diciotto racconti di viaggio e cinque portfolio fotografici dedicati a boschi, selve, foreste pluviali,giungle, toccando tutti i continenti, spaziando fra narrativa, cronaca e descrizione appassionatae accompagnando il lettore in un vero e proprio “bagno in foresta”.Gli Autori hanno esplorato ogni sfumatura del verde, in una grande varietà di stili letterari eambientazioni. Dall'Amazzonia al Madagascar, da Cuba alla Cambogia, dalle nostre Alpi alleHawaii, si susseguono storie avvincenti, percorsi indimenticabili, incontri reali o immaginari conpersonaggi umani e non, tracce che la storia ha lasciato e la natura ripreso, perle botaniche, echi diguerre, avventure fantasticate, suoni, sapori, odori, paura e bellezza.Il volume è introdotto dalle splendide immagini storiche realizzate da Vittorio Sella a cavallo fra‘800 e '900, gentilmente concesse dalla Fondazione Sella. Sono fotografie realizzate nel 1899durante il viaggio di esplorazione intorno al massiccio del Kanchenjunga, nello stato indiano delSikkim, e nel 1906 durante la spedizione nella foresta del Ruwenzori (Uganda).I luoghi di cui si parla: Tanzania (Uzungwa), Myanmar (Tanintharyi), le Alpi (Italia, Svizzera eSlovenia), Cambogia, Madagascar (Ikongo), Uganda (Bwindi Impenetrable Forest), Cuba (SierraMaestra), Hawaii (Maui), Costa Rica (Arenal), Messico (Palenque), Cambogia (Angkor), Panama,l'Amazzonia brasiliana, Estonia (pinete di Tallinn), Thailandia (Kui Buri), la foresta di Brocéliande inFrancia, Palanfré in Val Grande (Piemonte) e Porto Selvaggio e la Foresta Umbra in Puglia.A cura di Giorgio Enrico BenaRacconti di: Donatella Actis, Piero Belletti, Selena Belletti, Germana Buffetti, Pierangelo Chiolero,Fernanda De Giorgi, Chiara Enrico Bena, Giorgio Enrico Bena, Jorge Fernández-de-Cossío-Díaz,Antonio Graziosi, Michele Lanzoni, Giorgio Macor, Daniele Regge, Laura Remondino, Franca RizziMartini, Barbara Rolando, Caterina Schiavon, Raffaele Tomasulo, Maria Vassallo.Racconti fotografici di: Vittorio Sella, Luca Cagnasso, Chiara Enrico Bena, Silvia Maria Ramasso,Gaia Amaranta Taberna.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Dopo diverse tribolazioni il governo Meloni ha trovato la soluzione per riuscir a incassare la terza rata da 19 miliardi del Pnrr. Non è propriamente una soluzione ingegnosa: hanno deciso di fare lo sconto. Dopo avere presentato dieci proposte di modifiche sulla quarta rata (più correttamente potremmo dire dice obiettivi che non riuscirebbero a raggiungere) ora sulla terza tranche hanno deciso di rinunciare ai 7.500 nuovi posti letto negli studentati che Roma non ha dimostrato di avere creato ex novo. Questa modifica a uno dei 55 obiettivi della terza rata si aggiunge a quelle già decise nei mesi scorsi, a partire dall'esclusione del Bosco dello Sport di Venezia e della ristrutturazione dello stadio di Firenze dai progetti finanziati con i fondi europei per la vivibilità delle periferie e dalla correzione del regolamento sulle concessioni portuali. La notizia risulta ancora più fastidiosa perché sulla questione del caro affitti delle residenze per universitari il governo Meloni ha cannoneggiato a lungo accusando gli studenti di politicizzare la loro rivendicazione. Vi ricordate quei giorni? “Non serve protestare perché la questione è già risolta”, ripetevano dalle parti del governo. Come l'hanno risolta? Rinunciandoci. Tanto sarà facile dare la colpa ai governi precedenti, all'Europa cattiva o a qualche amministratore. Le trattative con l'Ue per il Pnrr assomigliano ogni giorno di più all'acquisto del prosciutto: “sono 519 milioni in meno, che faccio signò, lascio?”. Lasci, lasci. #LaSveglia per La Notizia
Rosario Fiorello: "Siamo alla ricerca di una nuova location, se non riusciremo a trovarla entro novembre VIVA RAI 2 sarà soltanto un bel ricordo""In questi primi cinquanta giorni come Ad della Rai ho cercato di dare delucidazioni a tutti i quesiti posti dai colleghi della stampa. In questa querelle che vede coinvolta una delle trasmissioni più seguite della scorsa stagione e i condomini di Via Asiago sento il dovere di intervenire direttamente per chiudere, spero definitivamente, la vicenda. Non abbiamo mai contattato singolarmente i residenti di via Asiago e non abbiamo mai pensato a indennizzi economici. I soldi del canone non vengono sprecati in questo modo, servono invece per offrire prodotto di servizio pubblico ai cittadini". Lo afferma in una nota l'amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, augurandosi che "dopo questa mia dichiarazione tutte le voci infondate, non credibili, false, cessino definitivamente. Come anticipato da Fiorello lavoreremo per proporre una seconda edizione di 'VivaRai2!' ancora più ricca e interessante", conclude Sergio.Alle polemice sulla trasmissione Rai risponde il Presidente del VI municipio di Roma: "Ai Parioli non vogliono Fiorello? Da noi sarà accolto a braccia aperte""A Parioli danno fastidio i rumori della trasmissione di Fiorello la mattina? Che venga da noi, lo accoglieremo a braccia aperte. Abituati ai fuochi d'artificio sparati a tutte le ore per segnalare l'arrivo della droga, agli spacciatori che mettono le canzoni neomelodiche a tutto volume anche alle 2 di notte, alle comunità romene, bengalesi e arabe che suonano la loro musica senza farsi alcun problema, come l'altra notte all'una alla Borghesiana, figuriamoci se può darci fastidio Fiorello". Lo dice all'Adnkronos Nicola Franco, presidente del VI Municipio di Roma, quello che comprende la difficile Tor Bella Monaca e che ha il più alto tasso di residenti stranieri della Capitale. In risposta al malumore degli abitanti di Roma nord che vogliono cacciare lo showman siciliano e la sua 'chiassosa' banda di 'Viva Rai2!' per l'indesiderata sveglia quotidiana, il minisindaco della periferia rilancia e dice: "Il suo programma qui potrebbe essere un presidio culturale sul territorio. Lasci la Parioli chic, qui in VI municipio siamo pronti ad accoglierlo".
Non fatevi confondere dal titolo italiano: "Eternal Sunshine of the Spotless Mind" è un film imperdibile con due meravigliosi Jim Carrey e Kate Winslet. Malinconico e introspettivo, riflette sull'amore e sulla memoria senza sentimentalismi. Critica entusiasta e Oscar come migliore sceneggiatura originale.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Francesco Zambon"Messaggio" PessoaMolesini Editore Veneziahttps://molesinieditore.itUn impero dei poeti?La misteriosa profezia testamentaria di PessoaIntroduzione, traduzione e commento di Francesco ZambonUscito nel 1934, un anno prima della morte, Messaggio è il solo libro poetico in portoghese pubblicato da Fernando Pessoa.Le liriche che lo compongono si inscrivono in una vera e propria, rigorosissima, struttura poematica, che ha evidenti implicazioni simboliche ed esoteriche. Al centro campeggia il mito del re Don Sebastiano, il sovrano scomparso e probabilmente ucciso nel corso della battaglia di Alcácer-Quibir in Marocco (4 agosto 1578): secondo la leggenda egli dovrà ritornare in patria per restaurare l'impero portoghese, il Quinto Impero nella storia universale. Nell'interpretazione visionaria di Pessoa, sarà una sorta di impero virtuale dei poeti, destinato a sussumere tutti i precedenti imperi materiali su un piano metastorico e spirituale.Il volume contiene la traduzione poetica integrale di Messaggio con il testo critico a fronte, controllato sull'edizione originale dell'opera; lo corredano una introduzione e un puntuale commento del curatore.Fernando Pessoa (Lisbona 1888 – ivi 1935) è uno dei più grandi poeti europei del Novecento.Lasciò in gran parte inedita la sua vastissima opera in versi e in prosa, sepolta in un mitico baule, il cui contenuto incominciò a essere noto solo dopo la sua morte.Costruì una intera letteratura attribuendo molti dei suoi scritti a degli eteronimi, scrittori immaginari dotati ciascuno di un proprio stile e di una propria personalità.Fu profondamente interessato, specie nei suoi ultimi anni, alle tradizioni esoteriche (gnosi, rosacroce, massoneria, teosofismo) di cui molte sue opere, fra cui Messaggio, recano tracce evidenti.Francesco Zambon (Venezia 1949) è professore emerito di Filologia romanza presso l'Università di Trento.Studioso di fama internazionale, ha indagato su numerosi aspetti della letteratura allegorica e religiosa del medioevo latino e romanzo (bestiari, mito del Graal, trovatori, eresia catara, mistica).Ha scritto inoltre su alcuni poeti italiani ed europei contemporanei.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Per parlare di misteri bisogna crederci per forza? È quello che sembrano pensare alcuni di coloro che vedono miei video e poi, magari, scoprono che il mistero a cui erano tanto affezionati... non era poi così misterioso, bastava solo andare un po' più a fondo. Ma ci restano male e sembra che preferiscano restare nell'ignoranza...Aderisci alla pagina PATREON e sostieni i miei progetti e il mio lavoro: http://patreon.com/massimopolidoroPartecipa e sostieni su TIPEEE il progetto del mio Tour 2022 in tutta Italia: https://it.tipeee.com/massimopolidoroScopri il mio Corso online di Psicologia dell'insolito:https://www.massimopolidorostudio.comRicevi l'Avviso ai Naviganti, la mia newsletter settimanale: https://mailchi.mp/massimopolidoro/avvisoainavigantie partecipa alle scelte della mia communitySeguimi:Instagram: https://www.instagram.com/massimopolidoro/Gruppo FB: https://www.facebook.com/groups/MassimoPolidoroFanClubPagina FB: https://www.facebook.com/Official.Massimo.PolidoroTwitter: https://twitter.com/massimopolidoroSito e blog: http://www.massimopolidoro.comIscriviti al mio canale youtube: https://goo.gl/Xkzh8A
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TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.filmgarantiti.it/it/articoli.php?id=485PRECISAZIONI SUI PERSONAGGI1) Robert The Bruce fu il vero cuore impavido2) Edoardo I non morì in contemporanea a Wallace3) Isabella di Francia non rimase incinta di Wallace1) ROBERT THE BRUCE FU IL VERO CUORE IMPAVIDORobert the Bruce forse è il personaggio rappresentato in maniera peggiore. Ce lo presentano come insicuro, sottomesso al padre e come un uomo che non ha abbastanza coraggio per sostenere Wallace, che alla fine tradisce. È pur vero, però, che alla fine del film si riscatta, diventando il leader delle truppe scozzesi nell'ultima scena. Si presenta all'ultima battaglia per prestare giuramento di vassallaggio al re inglese ma alla fine decide di riprendere la lotta di Wallace combattendo contro gli inglesi e vincendo.Nonostante l'immagine di pusillanime che ci trasmette il film, Robert the Bruce è considerato uno dei più grandi eroi della storia della Scozia, se non proprio il maggiore. Essendo discendente di una famiglia di sangue reale legata a quella di Davide I di Scozia, risultava essere uno dei candidati al trono scozzese.Sebbene avesse giurato fedeltà ad Edoardo I di Inghilterra insieme a suo padre, rapidamente si unì alla rivolta scozzese. Dopo la sconfitta di Falkirk, accettò il titolo di Guardiano di Scozia a cui Wallace aveva dovuto rinunciare.In seguito uccise John Comyn, altro candidato alla corona. [...] Fu incoronato a Scone, antica capitale di Scozia e proseguì la sua lotta per difenderla dal re inglese. Sconfitto e catturato, riuscì a scappare su un'isola irlandese. Tornò in Scozia dopo la morte di Edoardo I, per approfittare della debolezza del suo successore Edoardo II. Riuscì a recuperare il tempo perso e sconfisse definitivamente gli inglesi nella battaglia di Bannockburn, assicurandosi così la corona. Nel film ci fanno credere che questa battaglia venne combattuta poco dopo la morte di William Wallace, ma in realtà si verificò ben 9 anni dopo.Una piccola curiosità: Robert the Bruce dispose che, dopo la sua morte il suo cuore fosse portato in Terra Santa. Durante il viaggio, i cavalieri scozzesi che lo custodivano furono catturati in Spagna dopo una battaglia contro i musulmani. Muhammed IV, re nazareno di Granada, quando seppe a chi apparteneva il cuore reale, lo inviò ad Alfonso XI, che a sua volta lo spedì in Scozia. Ora riposa nell'abbazia di Melrose. Questo è il cuore che può essere considerato il vero cuore impavido o Braveheart del quale parla la storia scozzese e che fu usato per il titolo del film. [...]2) EDOARDO I NON MORÌ IN CONTEMPORANEA A WALLACEEdoardo I, chiamato “gamba lunga” era probabilmente tanto cattivo come vediamo nel film. [...] Sebbene nel film vediamo che Edoardo muore nello stesso momento in cui muore Wallace, al grido “Libertà!” dello scozzese, in realtà il re inglese morì 3 anni più tardi. Lasciò il trono a suo figlio Edoardo II, che forse è il personaggio nel film che più si avvicina a quello reale. Con carattere debole e poco portato per comandare, il suo regno fu disastroso per l'Inghilterra. La sua omosessualità, che ci viene raccontata nel film, è documentata da testimonianze storiche.3) ISABELLA DI FRANCIA NON RIMASE INCINTA DI WALLACESua moglie, Isabella di Francia, viene rappresentata come una giovane bella e onesta e che subito si innamora di Wallace e dei suoi ideali romantici. Nel film, i due hanno una relazione e Isabella rimane incinta, pertanto, secondo il film il successivo re d'Inghilterra sarebbe stato l'ipotetico figlio di Wallace. In realtà, la vera Isabella aveva 3 anni a quell'epoca e non aveva ancora viaggiato fuori dalla Francia, quindi non conobbe mai Wallace.
Ne avevamo parlato. A fatica, registrando l'episodio, mi ricordo di avervi parlato di un caso che mi era capitato acquistando da Aliexpress, da un produttore cinese.Ora l'attitivà e' strutturata e Amazon passa all'attacco.Ecco alcune perplessità sull'azione penale.QUIZ 2614 Cosa mi era capitato ?1. avevo acquistato un prodotto, e un biglietto mi offriva un altro prodotto uguale in cambio di una recensione positiva2. mi e' stato proposto uno sconto dopo il primo acquisto3. mi hanno promesso soldi in cambio di una bella recensione.La risposta sul canale Telegram il 25 ottobre ore 19.30
Isaia 53 è uno dei brani biblici più intensi, dolorosi, commoventi delle Scritture. Ci parlano del sacrificio d’amore di Gesù con parole dirette, crude, che entrano nelle viscere dei lettori L'articolo Maltrattato, si lasciò umiliare è stato appena pubblicato su HopeMedia Italia.
L'avvocato dimentica il pc all'assistenza.In un paese noto per essere liberale con il fisco.Ma l'assistenza scopre dei files e avvisa.Ne nasce una inchiesta, sopita, ma ritorna in questi giorni.Perche' l'avvocato ha un cognome importante.No; non sto parlando dell'avvocato di Berlusconi che aveva fatto un semplice quick format del suo hd.E' un altro avvocato.Quanto vorrei tenere un corso di sicurezza informatica agli avvocati, a pagamento naturalmente....
Audio, ita_t_rav_2021-12-10_lesson_bs-shamati-108-im-taazveni-yom_n1_p1. Lesson_part :: Daily_lesson 1
Video, ita_t_rav_2021-12-10_lesson_bs-shamati-108-im-taazveni-yom_n1_p1. Lesson_part :: Daily_lesson 1
Se avessero deciso di tradurlo letteralmente, tragicamente, sarebbe diventato “La luce sempiterna della mente pura“, dal sapore mistico o new age. "Se mi lasci ti cancello" sfrutta pregevolmente nella propria narrazione non lineare elementi da dramma psicologico, e – diciamolo – anche un po' della nostra sana ed amatissima fantascienza, ma lo fa per indagare sulla relazione inconfessabile tra la nostra memoria e l'amore romantico. Un amore che oggi potrebbe essere diventato tragicamente tossico, e che un film come The lobster di Anthimos ha trattato in modo decisamente più incisivo ed interessante.
Ultima puntata di stagione dell'edicola volante!
Il fantastico film di Michel Gondry viene analizzato in ogni sua parte da questo gruppo della 5BS 2021: Chiara, Gaia, Giulia, Hind, Marta, Sofia, Matteo. Buon ascolto! --- Send in a voice message: https://anchor.fm/istitutomasotto/message
di Michel Gondry, 2004. In conduzione Enrico Magrelli
Benvenuti nella raccolta in formato Podcast delle puntate di #CloseUp, a cura di Matteo Righi, aka Houssy. #CloseUp è la rubrica di recensioni cinematografiche in onda su Radio Italia Anni 60 Emilia-Romagna.
Se un giorno il sole non si svegliasse? Il sole era così stanco che quel giorno pensò di dormire ancora un po`, ma..Lasciò la terra nel buio totale.Come riuscirà il sole a riaccendere il pianeta?Se non vuoi perderti nemmeno una delle nostre storie iscriviti alla newsletter su www.raccontiperbambiniliberi.com e seguici su Instagram: @raccontiperbambiniliberiAutrice: Susana PeixCasa Editrice: Gribaudo
Tutti noi abbiamo una copia di noi stessi nel mondo digitale, con account, profili, foto, documenti. A chi andrà tutto questo alla tua morte? Ti suggerisco cosa fare per prepararsi e non lasciare problemi a chi rimane.Un tema un po' scottante, ma vale la pena affrontarlo!
A cura di Massimiliano SamsaElisabeth Jacquet de la Guerre (1665-1729) - Le Passage de la Mer Rouge Le Tendre Amour EnsembleLuanda Siqueira, soprano - Ouverture- Récitatif : Israël dont le Ciel- Air gravement : Ingrats, que vos plaintes - Ritournelle- Récitatif : Moyse donne l'ordre- Mouvement Marqué : Ciel, ciel quel prodige !- Air : Le trouble et l'horreur- Bruit de Guerre- Récitatif : La Mer, pour engloutir son armée- Air Gay: Peuples, chantez*******Elisabeth Jacquet de la Guerre (1665-1729) - Sonate en trio III en ré majeur- Grave - Vivace e presto, Adagio- Allegro- Adagio- Allegro- Aria affettuoso- Allegro*******André Campra (1660-1744) - Te Deum per soli, coro e orchestra (1729) Denise Monteil, sopranoGeorge Elden, haute-contreAndré Mallabrera, tenoreGeorge Abdoun, bassoHenri Carol, organoAnne-Marie Beckensteiner, cembaloCorale Philippe CaillardOrchestra nazionale di MontecarloLouis Frémaux, direttoreElisabeth Jacquet de la GuerreNel 1673 venne presentata dal padre, clavicembalista e organista presso la chiesa di Saint-Louis-en-l'Île a Parigi, alla corte di Versailles e incantò il sovrano Luigi XIV con le sue precoci doti di cantante e clavicembalista.Crebbe presso la corte del Re Sole e la sua educazione fu curata da Madame de Montespan, favorita del re. Ciò le diede accesso a vari privilegi professionali negati ad altri musicisti: essa acquisì una profonda cultura, eccezionale per una donna di quell'epoca, godette degli insegnamenti dei più celebri musicisti della corte e ricevette un'educazione sociale di alto livello.Lasciò la corte nel 1680 e nel 1684 sposò il valente organista e clavicembalista Marin de La Guerre.Trovatasi sola, dopo che nel giro di poco tempo erano morti l'unico figlio, il padre ed il marito, a partire dal 1704 intensificò il suo impegno nell'ambito musicale. Oltre a continuare la sua frequentazione della corte, presso il proprio domicilio dava concerti semi-privati in cui si riunivano e si esibivano alcuni tra i musicisti più in vista dell'epoca. Essa acquistò una grande notorietà sia come virtuosa che come insegnante di clavicembalo.Élisabeth, nonostante abbia sempre perseguito la carriera di musicista indipendente, ebbe senza interruzioni il sostegno e l'ammirazione del re Luigi XIV. Nella cerchia di donne intellettuali che marcò la corte del Re Sole, tra cui le letterate Madame de Scudéry, Madame de La Fayette o Madame de Sévigné, essa era la sola compositrice. Godette di una grande notorietà in Francia ed in tutta Europa come virtuosa del clavicembalo e compositrice per tutto il XVIII secolo, mentre il suo nome cadde nell'oblio nel XIX.Testo tratto da: https://it.wikipedia.org/wiki/%C3%89lisabeth_Jacquet_de_La_GuerreAndré CampraSvolse la sua attività artistica nel periodo compreso fra Jean-Baptiste Lully e Jean-Philippe Rameau, contribuendo sensibilmente al rinnovo dell'opera francese del periodo.Figlio di un medico italiano, Francesco Campra di origine piemontese, la sua famiglia si trasferì ancor prima della sua nascita in Francia, dove egli poté approfondire i suoi studi musicali e religiosi nella cattedrale di Saint-Saveur nella città Aix-en-Provence, dove prese i voti nel 1678.Dal 1694 al 1700 fu maestro di cappella presso la Cattedrale di Notre-Dame di Parigi, dopo aver ricoperto simili incarichi a Tolosa, Tolone e Arles. A partire dal 1697 cominciò però a manifestare i primi interessi nei confronti del teatro musicale, scrivendo in gran segreto la sua prima opera e alcune musiche di scena, per il timore di venire scoperto dalle autorità ecclesiastiche, visto lo stretto divieto che veniva fatto agli uomini di chiesa di dedicarsi ad attività profane. Inutilmente si celò per i primi tempi dietro uno pseudonimo, ma nel 1700 si dedicò completamente al teatro suscitando numerosi consensi di critica e di pubblico già con il suo primo lavoro, l'opéra-ballet L'Europe galante (1697). Fu direttore musicale di corte dopo Luigi XIV e del teatro di corte. Durante l'ultima parte della sua vita riprese i voti dedicandosi esclusivamente alla musica sacra.StileSeppur ponendosi in una posizione intermedia fra Lully e Rameau, i suoi lavori incontrarono vasti consensi di pubblico; mostrando sensibilità ed eleganza melodica, ebbe come principale scopo quello di unire le peculiarità stilistiche della musica italiana con le virtù della musica francese. Molte sue creazioni contengono infatti pagine in italiano, come "Les fêtes vénitienes" (1710).Testo tratto da: https://it.wikipedia.org/wiki/Andr%C3%A9_Campra
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6386SAN LEONARDO DA PORTO MAURIZIO E LA DIFFUSIONE DELLA VIA CRUCISPropagandò la Via Crucis in tutta la Chiesa, ma anche la promessa delle Tre Ave Maria (che la Vergine aveva fatto a santa Matilde di Hackeborn)di Ermes DovicoIl primo merito che va ascritto a san Leonardo da Porto Maurizio (1676-1751), un frate francescano della cosiddetta «Riformella», è la propagazione della Via Crucis in tutta la Chiesa. Fu lui, nel 1731, a ottenere da Clemente XII il breve Exponi nobis che autorizzava l'allestimento in tutte le chiese della Via Crucis, fino allora un privilegio delle sole chiese francescane. Solo il santo ne eresse ben 572 nelle varie città in cui andò in missione. Attirava folle enormi con i suoi sermoni sulla Passione di Gesù, che arrivavano fino a far lacrimare e singhiozzare i presenti.San Leonardo introdusse inoltre le meditazioni per ognuna delle 14 stazioni, insegnando che la Via Crucis «è lo stesso che contemplare con tenerezza di cuore tutti quegli strazi e dolori che dalla casa di Pilato sino al Calvario soffrì sotto il peso della Croce l'amatissimo Gesù, il nostro bene». Fu sempre lui a spingere Benedetto XIV verso l'istituzione della Via Crucis al Colosseo, che venne consacrato a Dio e ai tantissimi cristiani che vi avevano patito il martirio. La prima si svolse nel 1750, in pieno Anno Santo. E il fatto religioso contribuì a evitare che il grande anfiteatro romano, a lungo utilizzato come cava di travertino, venisse smantellato.Al secolo Paolo Girolamo Casanova, il santo era rimasto orfano della madre ad appena due anni. Ricevette l'educazione religiosa dal padre. Lasciò la natìa Liguria poco più che bambino. Studiò teologia al convento romano di San Bonaventura al Palatino e a 25 anni venne ordinato sacerdote. Avrebbe voluto partire missionario per evangelizzare la Cina, ma il cardinale Colloredo gli disse: «La tua Cina sarà l'Italia». Fu così che l'Italia la girò in lungo e in largo, specie le regioni centro-settentrionali. Richiamò il popolo alla preghiera, alla penitenza e all'adorazione del Santissimo Sacramento. «È il più grande missionario del nostro secolo», disse di lui sant'Alfonso Maria de' Liguori. Molto noto è un episodio avvenuto in Corsica, allora tormentata da insurrezioni separatiste; dopo una predica sulla Passione, gli uomini scaricarono in aria i fucili e si abbracciarono gridando a gran voce: «Viva frate Leonardo, viva la pace!».Combatté il giansenismo e la sua errata concezione di Dio, che faceva dubitare dell'amore divino. Raccomandava di porre sopra la porta delle case l'immagine di Gesù, nonché i Santissimi Nomi di Gesù e Maria. Verso la Madonna aveva una devozione filiale. Propagò la promessa delle Tre Ave Maria (che la Vergine aveva fatto a santa Matilde). Fu un convinto assertore dell'Immacolata Concezione. Consigliò di indire una consultazione con i vescovi, che chiamò «concilio per iscritto e senza spese», annunciando nella sua Lettera Profetica che l'Immacolata Concezione sarebbe stata proclamata dogmaticamente. Il suo scritto venne esposto nella cappella del convento di San Bonaventura al Palatino, dove il santo morì.Un secolo più tardi divenne papa un devotissimo dell'allora beato Leonardo, Pio IX (sarà proprio lui a canonizzarlo), che conosceva bene quella cappella, dove si ritirava spesso a pregare. Poco dopo essere salito al Soglio petrino, Pio IX volle leggere e avere copia della Lettera Profetica, le cui parole gli rimasero impresse. Il 2 febbraio 1849, sollecitato anche dalle suppliche di molti fedeli, il pontefice pubblicò l'enciclica con cui chiedeva a tutti i vescovi del mondo di manifestare quale fosse il loro pensiero e la pietà del popolo cristiano verso l'Immacolata Concezione. Si sa com'è andata a finire: l'8 dicembre 1854 il dogma venne solennemente proclamato.Nota di BastaBugie: l'autore del precedente articolo, Ermes Dovico, nell'articolo seguente parla delle esperienze mistiche di Santa Matilde di Hackeborn e della promessa delle tre Ave Maria in onore di ciascuna delle tre Persone della Trinità, molto raccomandata da san Leonardo da Porto Maurizio.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 19 novembre 2020:La mistica ha raggiunto vette altissime con Matilde di Hackeborn (c. 1240-1298), una delle grandi sante cresciute al monastero di Helfta nel XIII secolo e la cui vita spirituale è tracciata in quello scrigno di tesori che è Il libro della Grazia speciale, nato dalle confidenze fatte per obbedienza a due consorelle, che annotarono le sue rivelazioni. Quando Matilde seppe degli appunti presi dalle monache, una delle quali era l'allieva santa Gertrude la Grande, rimase turbata in ragione della sua profonda umiltà, ma fu Gesù stesso a rassicurarla dicendole che quello scritto si sarebbe diffuso a maggior gloria di Dio e a beneficio del prossimo. A quel punto la santa si decise a rivedere con cura il manoscritto, nel quale le sue visioni, l'unione sponsale con Cristo, i dialoghi con la Beata Vergine sono descritti in modo da far cogliere l'intimità che aveva con il sacro.In monastero vi entrò a sette anni per la felicità provata dopo una visita con la madre e nonostante l'iniziale contrarietà dei genitori. Divenuta monaca verso i 17 anni, si formò sotto la guida della sorella Gertrude (da non confondere con Gertrude la Grande), che nel frattempo era stata eletta badessa. Fin dai primi passi in monastero Dio la ricolmò di doni soprannaturali, che si univano a ricorrenti prove e sofferenze anche fisiche, offerte con gioia da Matilde per la salvezza delle anime. Chiamata «l'Usignolo di Dio» per il canto soave, e autrice di diverse orazioni, sviluppò presto un tale amore per la Sacra Scrittura che per il suo modo di leggerla «in tutti suscitava la devozione» e in particolare prediligeva il Vangelo, che Gesù le aveva raccomandato: «Considera quanto sia immenso il mio amore: se vorrai conoscerlo bene, in nessun luogo lo troverai espresso più chiaramente che nel Vangelo».Il libro della Grazia speciale ha influito sulla devozione al Sacro Cuore di Gesù, preparando il terreno - assieme all'Araldo del divino Amore di santa Gertrude - per l'affermazione definitiva del culto, avvenuta in seguito alle rivelazioni a santa Margherita Alacoque nel XVII secolo. Nelle sue pagine un posto centrale è occupato dai sacramenti della Confessione e Comunione quali mezzi di santificazione, dalla beatitudine del Paradiso in cui vide immersi i suoi contemporanei Tommaso d'Aquino e Alberto Magno («quando furono arrivati davanti al trono di Dio, tutte le parole dei loro scritti apparvero sulle loro vesti in lettere d'oro»), dalla pietà verso le anime del Purgatorio (per le quali offriva continui sacrifici), dalle visioni delle anime dell'Inferno («all'uscire dal loro corpo, sono invase dalle tenebre») e dai colloqui con la Madonna, che chiamava Immacolata perché Maria le aveva già rivelato il dogma proclamato dalla Chiesa sei secoli dopo. A Lei domandò un giorno quale fosse stata la prima virtù praticata nell'infanzia: «L'umiltà, l'obbedienza e l'amore», rispose la Vergine.A santa Matilde è legata anche la promessa, valida per tutti i fedeli, delle tre Ave Maria in onore di ciascuna delle tre Persone della Trinità e dei doni particolari di potenza, sapienza e amore che Dio Padre, Figlio e Spirito Santo hanno fatto alla Madonna: la quale le promise di assisterla con la sua presenza nell'ora della morte, chiedendole in cambio di recitarle ogni giorno secondo le suddette intenzioni. La promessa delle tre Ave Maria, che vale per tutte le anime che le recitano con devozione, è stata propagata nei secoli da diversi santi e pontefici. Titolo originale: San Leonardo da Porto MaurizioFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 26-11-2020Pubblicato su BastaBugie n. 693
Ho una domanda per te :)
Se mi lasci fare, vale, di Sara Mariotti. Racconti (un podcast inutile) è una coproduzione tra INUTILE » associazione culturale e Querty. Per leggere questo racconto vai alla pagina: http://rivista.inutile.eu/2017/09/mi-lasci-vale/
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Se mi lasci fare, vale, di Sara Mariotti. Racconti (un podcast inutile) è una coproduzione tra INUTILE » associazione culturale e Querty. Per leggere questo racconto vai alla pagina: http://rivista.inutile.eu/2017/09/mi-lasci-vale/
Maurizio Crozza veste i panni di Irene Pivetti durante una puntata di Fratelli di Crozza. Guarda Fratelli di Crozza senza pubblicità qui https://it.dplay.com/passa-a-plus/?utm_source=podcast&utm_medium=crozza Support the show.
Sesto incontro del ciclo di “Lezioni di antimafia” ideato dalla Scuola di Formazione “Antonino Caponnetto” e coordinato da Raffaele Liguori. Titolo: «In nome del padre». La lezione è stata tenuta da Roberta Mauri, figlia di Ambrogio Mauri, imprenditore simbolo della lotta alla corruzione. Ambrogio Mauri veniva escluso dagli appalti pubblici perché non pagava le mazzette nella Milano delle tangenti degli anni ‘80 e ‘90. Il 21 aprile del 1997 l'imprenditore di Desio si tolse la vita. Lasciò scritto su un biglietto: “dopo tangentopoli tutto e tornato come prima”. La lezione, a causa dei blocchi decisi per l'emergenza coronavirus, non si è svolta nell'auditorium di Radio Popolare, bensì nella forma di una conversazione radiofonica trasmessa il 25 marzo 2020.
Sesto incontro del ciclo di “Lezioni di antimafia” ideato dalla Scuola di Formazione “Antonino Caponnetto” e coordinato da Raffaele Liguori. Titolo: «In nome del padre». La lezione è stata tenuta da Roberta Mauri, figlia di Ambrogio Mauri, imprenditore simbolo della lotta alla corruzione. Ambrogio Mauri veniva escluso dagli appalti pubblici perché non pagava le mazzette nella Milano delle tangenti degli anni ‘80 e ‘90. Il 21 aprile del 1997 l'imprenditore di Desio si tolse la vita. Lasciò scritto su un biglietto: “dopo tangentopoli tutto e tornato come prima”. La lezione, a causa dei blocchi decisi per l'emergenza coronavirus, non si è svolta nell'auditorium di Radio Popolare, bensì nella forma di una conversazione radiofonica trasmessa il 25 marzo 2020.
Sesto incontro del ciclo di “Lezioni di antimafia” ideato dalla Scuola di Formazione “Antonino Caponnetto” e coordinato da Raffaele Liguori. Titolo: «In nome del padre». La lezione è stata tenuta da Roberta Mauri, figlia di Ambrogio Mauri, imprenditore simbolo della lotta alla corruzione. Ambrogio Mauri veniva escluso dagli appalti pubblici perché non pagava le mazzette nella Milano delle tangenti degli anni ‘80 e ‘90. Il 21 aprile del 1997 l’imprenditore di Desio si tolse la vita. Lasciò scritto su un biglietto: “dopo tangentopoli tutto e tornato come prima”. La lezione, a causa dei blocchi decisi per l’emergenza coronavirus, non si è svolta nell’auditorium di Radio Popolare, bensì nella forma di una conversazione radiofonica trasmessa il 25 marzo 2020.
Sesto incontro del ciclo di “Lezioni di antimafia” ideato dalla Scuola di Formazione “Antonino Caponnetto” e coordinato da Raffaele Liguori. Titolo: «In nome del padre». La lezione è stata tenuta da Roberta Mauri, figlia di Ambrogio Mauri, imprenditore simbolo della lotta alla corruzione. Ambrogio Mauri veniva escluso dagli appalti pubblici perché non pagava le mazzette nella Milano delle tangenti degli anni ‘80 e ‘90. Il 21 aprile del 1997 l’imprenditore di Desio si tolse la vita. Lasciò scritto su un biglietto: “dopo tangentopoli tutto e tornato come prima”. La lezione, a causa dei blocchi decisi per l’emergenza coronavirus, non si è svolta nell’auditorium di Radio Popolare, bensì nella forma di una conversazione radiofonica trasmessa il 25 marzo 2020.
Sesto incontro del ciclo di “Lezioni di antimafia” ideato dalla Scuola di Formazione “Antonino Caponnetto” e coordinato da Raffaele Liguori. Titolo: «In nome del padre». La lezione è stata tenuta da Roberta Mauri, figlia di Ambrogio Mauri, imprenditore simbolo della lotta alla corruzione. Ambrogio Mauri veniva escluso dagli appalti pubblici perché non pagava le mazzette nella Milano delle tangenti degli anni ‘80 e ‘90. Il 21 aprile del 1997 l’imprenditore di Desio si tolse la vita. Lasciò scritto su un biglietto: “dopo tangentopoli tutto e tornato come prima”. La lezione, a causa dei blocchi decisi per l’emergenza coronavirus, non si è svolta nell’auditorium di Radio Popolare, bensì nella forma di una conversazione radiofonica trasmessa il 25 marzo 2020.
Sesto incontro del ciclo di “Lezioni di antimafia” ideato dalla Scuola di Formazione “Antonino Caponnetto” e coordinato da Raffaele Liguori. Titolo: «In nome del padre». La lezione è stata tenuta da Roberta Mauri, figlia di Ambrogio Mauri, imprenditore simbolo della lotta alla corruzione. Ambrogio Mauri veniva escluso dagli appalti pubblici perché non pagava le mazzette nella Milano delle tangenti degli anni ‘80 e ‘90. Il 21 aprile del 1997 l’imprenditore di Desio si tolse la vita. Lasciò scritto su un biglietto: “dopo tangentopoli tutto e tornato come prima”. La lezione, a causa dei blocchi decisi per l’emergenza coronavirus, non si è svolta nell’auditorium di Radio Popolare, bensì nella forma di una conversazione radiofonica trasmessa il 25 marzo 2020.
No quarto episódio do Digitalize saiba como melhorar o engajamento orgânico nas redes sociais com Bárbara Lasci, estrategista de conteúdo criativo. Ela é fundadora da página La Social, um canal sobre boas práticas em mídias sociais, e criadora do grupo de Facebook Mulheres da Social Media. Apresentação: Érica Abe e Rafael Lisbôa Produção: Cristiane Rosa Edição: Guilherme Baldi
Un episodio di consigli a tema... film romantici ma non commedie, dal capolavoro contemporaneo di Se mi lasci ti cancello, ad uno dei film preferiti di Tommaso Amour, un film consigliato su Netflix Her ma anche Hiroshima Mon Amour e Drive. Insomma tanti film per tenervi compagnia in questo periodo di cinema chiusi.
Una volta c’era un sarto bugiardo e spaccone, oltre ad essere pure uno che non pagava mai i suoi debiti. Un giorno quel sarto fanfarone ebbe il desiderio e la voglia d’andarsene a vagare per il bosco. Lasciò così, appena poté, il suo negozio di bottega, il villaggio, e se ne andò. Fuori dal villaggio vide nell’azzurro lontano un monte alto e ripido. Dietro il monte vi stava una torre ancora più alta, quasi arrivava sino al cielo. Ogni cosa sovrastava un bosco fitto fitto, e selvaggio e oscuro. — Corpo di Bacco per bacco nel bacco dal filo spesso cucito e ricucito! — esclamò forte il sarto sbruffone: — e quello che cos'è? [...] Continue reading
Una volta c’era un sarto bugiardo e spaccone, oltre ad essere pure uno che non pagava mai i suoi debiti. Un giorno quel sarto fanfarone ebbe il desiderio e la voglia d’andarsene a vagare per il bosco. Lasciò così, appena poté, il suo negozio di bottega, il villaggio, e se ne andò. Fuori dal villaggio vide nell’azzurro lontano un monte alto e ripido. Dietro il monte vi stava una torre ancora più alta, quasi arrivava sino al cielo. Ogni cosa sovrastava un bosco fitto fitto, e selvaggio e oscuro. — Corpo di Bacco per bacco nel bacco dal filo spesso cucito e ricucito! — esclamò forte il sarto sbruffone: — e quello che cos'è? [...] Continue reading
Hexen, Lasci and FlaccidBaron go through every card in the Convergence announcement and discuss how they will impact the first rotation meta.
Hexen, Lasci, XeroHour and special guest Agent of Zion discuss the Snoke saturated meta.
Ascolta dalla Bibbia Isaia 55con il commento dell'insegnante Egidio Annunziata. Passo dopo passo alla lettura della Bibbiaè il programma che ti permette di approfondirela Bibbia leggendola un versetto per voltacon semplici commentidell'insegnante Egidio Annunziata.Isaia 551 «O voi tutti che siete assetati, venite alle acque; voi che non avete denaro venite, comprate e mangiate! Venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte!2 Perché spendete denaro per ciò che non è pane e il frutto delle vostre fatiche per ciò che non sazia? Ascoltatemi attentamente e mangerete ciò che è buono, gusterete cibi succulenti!3 Porgete l'orecchio e venite a me; ascoltate e voi vivrete; io farò con voi un patto eterno, vi largirò le grazie stabili promesse a Davide.4 Ecco, io l'ho dato come testimonio ai popoli, come principe e governatore dei popoli.5 Ecco, tu chiamerai nazioni che non conosci, e nazioni che non ti conoscono accorreranno a te, a motivo del SIGNORE, del tuo Dio, del Santo d'Israele, perché egli ti avrà glorificato».6 Cercate il SIGNORE, mentre lo si può trovare; invocatelo, mentre è vicino.7 Lasci l'empio la sua via e l'uomo iniquo i suoi pensieri; si converta egli al SIGNORE che avrà pietà di lui, al nostro Dio che non si stanca di perdonare.8 «Infatti i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie», dice il SIGNORE.9 «Come i cieli sono alti al di sopra della terra, così sono le mie vie più alte delle vostre vie, e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri.10 Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza aver annaffiato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, affinché dia seme al seminatore e pane da mangiare,11 così è della mia parola, uscita dalla mia bocca: essa non torna a me a vuoto, senza aver compiuto ciò che io voglio e condotto a buon fine ciò per cui l'ho mandata.12 Sì, voi partirete con gioia e sarete ricondotti in pace; i monti e i colli proromperanno in grida di gioia davanti a voi, tutti gli alberi della campagna batteranno le mani.13 Nel luogo del pruno si eleverà il cipresso, nel luogo del rovo crescerà il mirto; ciò sarà per il SIGNORE un motivo di gloria, un monumento perenne che non sarà distrutto».Romani 818 Infatti io ritengo che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria che deve essere manifestata a nostro riguardo.19 Poiché la creazione aspetta con impazienza la manifestazione dei figli di Dio;20 perché la creazione è stata sottoposta alla vanità, non di sua propria volontà, ma a motivo di colui che ve l'ha sottoposta,21 nella speranza che anche la creazione stessa sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella gloriosa libertà dei figli di Dio.22 Sappiamo infatti che fino ad ora tutta la creazione geme ed è in travaglio;23 non solo essa, ma anche noi, che abbiamo le primizie dello Spirito, gemiamo dentro di noi, aspettando l'adozione, la redenzione del nostro corpo.24 Poiché siamo stati salvati in speranza. Or la speranza di ciò che si vede non è speranza; difatti, quello che uno vede perché lo spererebbe ancora?25 Ma se speriamo ciò che non vediamo, lo aspettiamo con pazienza.26 Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede egli stesso per noi con sospiri ineffabili;27 e colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio dello Spirito, perché egli intercede per i santi secondo il volere di Dio.Episodio: Isaia 55Insegnante: Egidio AnnunziataLuogo: Nocera Inferiore, Salerno - ItalyEvento: Incontro LiveData: domenica 2 dicembre 2018Lingua: ItalianaWeb: http://www.essereuncristiano.it/
Hexen, XeroHour and Lasci discuss the last spoilers before the release of Across the Galaxy.
Hexen, Lasci and XeroHour discuss cheating and cheaters in Star Wars: Destiny.
Hexen, XeroHour, and Lasci discuss the GenCon finalists' decks, the meta going forward, the prevalence of Blue throughout Destiny and whether or not vehicles has any life in the Way of the Force meta game.
Lasci from Artificery joins JediGeekGirl in this episode of I Rebel. In it they talk about Across the Galaxy, nerfing Kylo2, villain decks, DJ, and much much more. Decklists mentioned in the show: eThrawn/eSnoke http://swdestinydb.com/decklist/view/22033/2ndplace27pplstorechamp7718saltlakegamingcon-1.0 eJabba/eDJ http://swdestinydb.com/decklist/view/21967/whatwhatinthehutt2ndplacestorechamps-1.0 eCad/eSnoke http://swdestinydb.com/decklist/view/21461/122personscwinner-cadsnoke-1.0 eKylo2/ePryce http://swdestinydb.com/decklist/view/21932/identitykrysiskyloprycesc1stplace-1.0 eSnoke/Traitor/Piett http://swdestinydb.com/decklist/view/21924/snokesblokes-4thplace24personstorechamps-1.0 eJabba2/Dooku2 http://swdestinydb.com/decklist/view/21918/2nd14playersc-jabbaedooku-1.0 Where you can find our guest: Artificery’s main website: https://artificery.com/ Artificery’s […]
[...] Il cane la sentì: e sentì quello che essa voleva. Quindi non abbaiò, ma si alzò d'impeto, le fu addosso, l'afferrò per il collo, senza morderla. Anch'essa volse rapida la testa e gli morsicò, un po' più forte di quanto esso facesse, la punta di un orecchio. Il cane rabbrividì tutto, come scottato: dalla schiena gli si irradiarono per tutto il corpo i razzi di questo brivido incandescente: si sciolsero in scintille di piacere. Sentì anch'esso un folle desiderio di giocare, di liberarsi dall'opaca schiavitù verso l'uomo, verso le bestie, verso il suo vuoto modo di vivere. Lasciò la volpe, ma la riprese subito, e si avvoltolarono sull'erba, si morsicarono a sangue, sempre in silenzio, con gioia crudele. Poi, d'improvviso, essa fuggì, parve dileguarsi nel crepuscolo dell'orizzonte. Ma il cane vide sull'erba come una scia di luce, e vi andò dietro, pazzo di piacere. [...]
Una borta ci fiat - una volta c'era - Novelline popolari sarde, di Francesco Mango
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Se una notte * Storie dalle Storie di Erodoto * Viaggi e Meraviglie
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Artificery's Hexen, Lasci and XeroHour review every blue card in the Way of the Force.
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Dai non fare il superiore: anche tu, almeno una volta nella vita, sei stato "scaricato/a", E, molto probabilmente, hai sentito una di queste scuse per giustificare la fine di una relazione.
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