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Andrea Minuti"Il cuore della montagna"In cammino nelle ApuaneKellermann EditorePrefazione di Paolo CiampiDisegni di Maria Efisia Schirruwww.kellermanneditore.itDisponibile in anteprima al Salone del libro di Torino, presentazione con l'autore domenica 18 maggio, ore 19, stand Regione Toscana (pad. Oval) Un viandante in cammino nelle Apuane, in Garfagnana, racconta i luoghi che attraversa: i boschi che da sempre nutrono e riparano, i borghi quasi del tutto abbandonati, cave, rupi, un antico eremo... e qui si imbatte in un'antica storia. Nella notte tra il 6 e il 7 gennaio del 1598, un violento terremoto scuote il monastero di San Giorgio; al diradarsi della polvere, una nuova, oscura montagna si erge inattesa. Un giovane monaco, abile disegnatore, viene incaricato di scendere a valle per ritrarre questa misteriosa apparizione, nella speranza di comprenderne la natura. A partire da questa novella suggestiva, l'autore offre una profonda riflessione sulla bellezza del cammino, ma anche sulla fragilità ambientale e sociale delle aree interne. Emergono temi cruciali come l'abbandono, il rischio sismico, le conseguenze dello sfruttamento delle risorse naturali, invitando il lettore a meditare sul delicato equilibrio tra uomo e montagna, tra passato e presente. La montagna nera, sorta improvvisamente dalle viscere della terra, diviene così una potente metafora delle vulnerabilità che minacciano questi territori. ndrea MinutiPisano, classe 1989, si laurea in Teatro allo IUAV di Venezia, specializzandosi in Etnologia e antropologia sociale all'EHESS di Parigi. Scrive racconti e novelle che affrontano diverse tematiche: le tradizioni popolari, il rapporto tra l'uomo e l'ambiente, l'ecologia, la montagna, utilizzando uno sguardo antropologico. Vive a Parigi.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itùDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Piero Martin"Questo è quanto"La fisica quantistica in cinque ideeEditori Laterzawww.laterza.itSi può restare senza fiato di fronte alla maestosità delle Dolomiti anche senza doverle per forza scalare. Ci si può emozionare di fronte a un brano musicale senza essere Mozart. Allo stesso modo, è possibile avvicinarsi al mondo dei quanti anche senza essere dei fisici. Questo libro spiega come.La fisica quantistica è probabilmente la più profonda rivoluzione della scienza e del pensiero moderni. Frutto di uno sforzo corale permeato di umanità, ci ha costretto ad abbandonare solide certezze tanto da farsi rinnegare da alcuni tra coloro che l'avevano pensata.La quantistica ci ha permesso di superare i limiti della fisica classica nello spiegare l'infinitamente piccolo e ha schiuso una finestra su un panorama di conoscenze che dà brividi ed emozioni, conducendoci al cuore del mondo.Questo libro non ha la pretesa di trasformare lettrici e lettori in donne e uomini di scienza (fosse così facile!) ma permetterà di stupirsi e godere della meraviglia di una tra le più affascinanti conquiste dell'intelletto umano, attraverso cinque idee fondamentali che sono alla base della rivoluzione dei quanti: discontinuità, identità, futuro, indeterminazione, relazione. Cinque idee intrise di umanità, perché poche branche della fisica sono riuscite a coinvolgere tanti aspetti del nostro vivere in una delle costruzioni più geniali dell'intelletto.In cinque atti unici, alla portata di tutti e di tutte, scopriremo i capisaldi dell'architettura quantistica, che danno forma a tante applicazioni che hanno cambiato e cambieranno il mondo e miglioreranno l'ambiente, dal laser alla medicina, dai computer quantistici alle celle solari.Piero Martin è professore ordinario di Fisica sperimentale all'Università di Padova, attualmente distaccato presso il Centro Interdisciplinare “B. Segre” dell'Accademia Nazionale dei Lincei e visiting professor presso la Columbia University di New York. Studia la fusione quale sorgente di energia. Fellow dell'American Physical Society, è stato responsabile scientifico di grandi progetti internazionali e oggi coordina le attività di fisica di DTT, il nuovo grande esperimento di fusione italiano. Scrive per “Domani” e “La Stampa” e ha vinto il Premio Fiuggi Scienza. Ha pubblicato L'era dell'atomo (con A. Viola, Il Mulino 2014), Zerologia (con C. Bartocci e A. Tagliapietra, Il Mulino 2016) e Trash. Tutto quello che dovreste sapere sui rifiuti (con A. Viola, Codice edizioni 2018, finalista al Premio Galileo 2018 e vincitore del Premio nazionale di divulgazione scientifica, sezione Scienze). Per Laterza è autore di Le 7 misure del mondo (2021, tradotto in molte lingue e finalista al Premio Galileo 2022) eStorie di errori memorabili (2024, vincitore del Premio Trieste Next. Science Book of the Year e del Premio nazionale di divulgazione scientifica, sezione Scienze).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Mosab Abu Toha ha vinto il Pulitzer mentre in troppi ancora si chiedono se le parole possano qualcosa contro la guerra. I suoi saggi pubblicati sul New Yorker non sono solo resistenza culturale: sono cronaca incisa nella carne, sono memoria che non chiede il permesso di esistere. Abu Toha scrive da poeta e sopravvissuto. Scrive per chi non può più parlare. Scrive con l'urgenza di chi ha perso tutto tranne la voce. “La Gaza che ci lasciamo alle spalle” è un titolo che sembra una resa, ma contiene invece un intero atlante di ciò che si vuole far sparire: un forno d'argilla, il costume di Spider-Man del figlio, le partite di calcio tra amici, le melanzane coltivate ai bordi dei campi. È la geografia sentimentale della distruzione. Perché ogni casa bombardata, racconta, è “una sorta di album, pieno non di foto ma di persone reali, i morti pressati tra le sue pagine”. Ha rischiato la deportazione dagli Stati Uniti, dove vive in esilio con la sua famiglia. Ha cancellato incontri pubblici per paura. Ha detto che è devastante essere al sicuro nel Paese che finanzia il genocidio della sua gente. Eppure continua a scrivere. Continua a raccontare la fatica di coltivare verdure in mezzo ai droni, la vergogna di chiedere a un fratello affamato di cercare un album fotografico sotto le macerie. La speranza che un aquilone visto da un bambino non sia solo un aquilone. Abu Toha ha raccolto l'eredità di Refaat Alareer, ucciso da un raid nel dicembre 2023. A lui risponde con la stessa formula: “Let it bring hope. Let it be a tale”. Perché se devono morire, allora qualcuno deve raccontare. È questo, oggi, il compito del giornalismo. Il resto è contabilità del silenzio. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
L'Inter affonda il Barcellona nella semifinale di ritorno di UEFA Champions League, accedendo così alla finale. Seguici su www.allthebest-radio.com
Laura Marzi"Stelle cadenti"Mondadori Editorewww.mondadori.itTorino, 1993. Ludovica e suo fratello Edoardo frequentano il liceo, vivono in una casa piena di begli oggetti, libri e opere d'arte, indossano vestiti di marca e hanno fiducia nel futuro. Sono figli di Arturo Montella, segretario regionale della Democrazia Cristiana, un uomo affascinante e carismatico la cui aura aleggia su di loro anche quando è assente. Credono nelle vite lucenti dei genitori – stelle che brillano lontane -, nella loro cultura, nella stabilità e nel benessere che incarnano. Poi, un giorno, Arturo Montella viene arrestato. I ragazzi scoprono dalla televisione che il padre è coinvolto nell'inchiesta Mani pulite: è accusato di corruzione e finanziamento illecito al partito. Il perno su cui si reggeva la famiglia Montella crolla da un giorno all'altro: mentre il padre è in carcere e la madre si adopera in ogni modo per tirarlo fuori, Ludovica e Edoardo rimangono soli e senza punti di riferimento, combattuti tra la vergogna e la rabbia. L'unico estraneo ammesso nel limbo di casa Montella è Tommaso, il miglior amico di Edoardo. E in quella bolla di tempo sospeso lui e Ludovica si scoprono attratti l'uno dall'altra. Ma Ludo sa che se il fratello indovinasse il sentimento che le esplode nel petto, rischierebbe di perdere anche lui. All'inizio di questa storia, che la segue fino all'età adulta, Ludovica non ha ancora diciott'anni, ma l'impatto destinato a deviare per sempre la traiettoria della sua vita è già avvenuto. Dopo aver dedicato il suo primo libro al mondo della scuola, Laura Marzi si addentra ora, con lo sguardo obliquo e profondo della romanziera, in un momento della storia italiana recente, gli anni Novanta di Tangentopoli, che ha segnato la fine di un'epoca, e lo racconta dalla prospettiva di chi alla caduta di quella classe politica ha assistito dal basso e ne ha raccolto i detriti: la generazione dei figli.Laura Marzi ha un dottorato in Studi di Genere conseguito all'università “Paris 8”. Scrive per “il manifesto” e “LetterateMagazine” e traduce dall'inglese e dal francese. Vive a Roma. Nel 2022 ha esordito per Mondadori con il romanzo La materia alternativa, vincitore del premio Minerva e del premio John Fante per l'opera prima.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
«Quel che accadde realmente quel primo pomeriggio del 29 aprile 1925 forse lo sanno solo i boschi di betulle che attorniano la Picheta, piccolo monte poco sotto Gola di Lago in Capriasca. In realtà questa storia è stata dimenticata. In pochi possiedono ancora qualche frammento. E nonostante l'ordine che ho cercato di fare, ognuno ha il suo sguardo. È come se una volta finita l'esplosione, che ha portato titoli in prima pagina e scandalo, tutto sia stato volutamente chiuso a chiave in un cassetto. E la chiave ormai non si sa più dov'è finita. A me non interessa la verità, voglio solo capire cosa sia accaduto e come dopo cento anni la memoria sopravviva e identifichi, o abbia identificato, un pezzo di territorio. I fatti? Scrive la Gazzetta ticinese il 30 aprile 1925».«Oggi alle 14 un drammaticissimo fatto metteva a soqquadro la vita della tranquilla Capriasca. Certo Deluigi Bernardo, con un colpo di rivoltella alla testa, freddava il notissimo conduttore d'Alpe Rovelli Pietro di Lelgio, soprannominato Pinin, suo zio.»L'oggi era il giorno precedente. Il 29 aprile. Già da subito in questa storia iniziano a crearsi incongruenze tra la realtà dei fatti e la loro narrazione.Musiche di Andrea Manzoni.
Susanna Mattiangeli"La Costituzione nelle parole"La storia di come è stata scritta la Costituzione italianaIllustrazioni di Giovanni GastaldiEdizioni Lapiswww.edizionilapis.itLa nostra Costituzione è uno dei testi giuridici più belli del mondo. Non è frutto di una sola mente geniale: è un gigantesco esempio di scrittura collettiva. Ma la Costituzione italiana chi l'ha scritta? Come è stata scritta? Da quante persone? La pensavano tutti allo stesso modo? No? Come hanno fatto a mettersi d'accordo? Chi ha scelto le parole esatte? C'erano anche delle donne? Quanti tentativi ci sono voluti prima di arrivare alla stesura definitiva?Per arrivare a un testo condiviso così preciso e limpido è stato necessario un processo complesso: 556 menti hanno collaborato affinché i 12 principi fondamentali della Costituzione diventassero le colonne portanti della neonata Repubblica. Un compito che ha portato a discussioni appassionanti, spesso accese, in cui si sono confrontati modi diversi di vedere il mondo.Questo libro, che nasce da un attento studio degli atti parlamentari del tempo, non vuole limitarsi a riassumere il significato dei 12 principi fondamentali della Costituzione. In maniera agile e coinvolgente, ci fa scoprire il dibattito dell'Assemblea Costituente «in presa diretta», permettendoci di vedere e sentire i volti e le voci della Costituente. Un taglio innovativo, che ci restituisce il racconto live dell'esperienza della scrittura di quei principi da parte dell'Assemblea e il contributo dei Costituenti. La struttura grafica e le illustrazioni partecipano a costruire il senso del discorso e lo ampliano. Rendono possibile comprendere le ragioni dell'una o dell'altra componente politica, anche per chi non ha ancora studiato il periodo storico del dopoguerra.Susanna MattiangeliÈ nata e vive a Roma. Scrive e traduce storie brevi e lunghe per molte case editrici. I suoi libri sono stati tradotti in una ventina di Paesi. Oltre a questo, compone cruciverba, gioca con le parole e organizza laboratori collaborando con scuole, biblioteche e librerie. Nel 2018 ha vinto il Premio Andersen come Miglior scrittrice. È stata nominata Italian Children's Laureate per il biennio 2023/2024.Giovanni GastaldiÈ un giovane illustratore, grafico e fumettista piemontese. Laureato allo IED di Torino nel 2017, alumnus Mimaster 2021, vive tra le Alpi Marittime e le Langhe piemontesi nella sua Mondovì (CN). Lavora nell'illustrazione editoriale e nella grafica pubblicitaria collaborando con importanti riviste come The Economist, L'Espresso, La Stampa e Il Sole 24 Ore.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
A Dubai le leggi le scrive l'Intelligenza Artificiale: futuro o incubo?A Dubai nasce il primo ufficio legale controllato da un'intelligenza artificiale. Analizza, scrive e approva leggi in tempo reale. Ma cosa succede quando l'IA entra nella giustizia? Scopri tutto nel nostro approfondimento.#Dubai #IntelligenzaArtificiale #LeggiDelFuturo #Tecnologia #AI #Sharia #GiustiziaDigitale #Emirati #FuturoLegale #EticaAI
Cettina Caliò"Nella notte più buia il linguaggio ci chiede di cosa siamo fatti"Adelphi Edizioniwww.adelphi.itTraduzione di Lia Iovenitti, Milena Zemira CiccimarraCura editoriale di Milena Zemira CiccimarraNel suo discorso di accettazione del Premio Nobel, Han Kang rende omaggio alla letteratura, che attraverso il filo luminoso del linguaggio lega e unisce le creature viventi, rendendoci partecipi dei loro universi interiori, e opponendosi così a ogni atto di violenza contro la vita.ll filo luminoso del linguaggio che lega e unisce le creature viventi, rendendoci partecipi dei loro universi interiori, nel discorso di accettazione del Premio Nobel di Han Kang. Cettina Caliò è nata a Catania nel 1973. Scrive poesia e prosa. Traduce dal francese. Cura libri. Ha pubblicato: Poesie (1995), L'affanno dei verbi servili (2005), Tra il condizionale e l'indicativo (2007), Sulla cruda pelle (2012), La forma detenuta (2018), Di tu in noi (La nave di Teseo 2021).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Fabio Massimo Franceschelli"Introduzione alla mia morte"Del Vecchio Editorewww.delvecchioeditore.itUn uomo che dimentica in auto il suo bambino; un politico populista e vanesio che fonda un nuovo partito; un giornalista, famoso inviato di guerra, che si trasferisce in un'isolata casa in montagna e cerca di recuperare e sintetizzare il senso della sua vita nella scrittura di un romanzo e nella ricomposizione attorno a sé di una famiglia da sempre trascurata. Infine Sonia, la donna che è bussola e cifrario nel ripercorrere le vite di questi uomini autocentrati e che raccontano, loro malgrado, la storia della società di cui sono al tempo stesso prodotti e fautori. Quattro personaggi che compongono una famiglia che di tradizionale non ha nulla. Quattro voci che invitano il lettore ad indagare nelle storie che raccontano, a destreggiarsi tra apparenze farsesche e un'interiorità buia e respingente per giungere a delineare il ritratto della nostra società. Franceschelli, con il suo linguaggio ammaliante, un'ironia sottile e la sapiente costruzione della narrazione, dà vita a un romanzo che con la potenza visionaria di un dramma in più atti è capace di inchiodare il lettore, non solo alla storia narrata, ma anche e soprattutto alla rappresentazione di una realtà da cui si tende a volgere lo sguardo.Fabio Massimo FranceschelliAutore di drammaturgia, narrativa, critica, saggistica.Ha scritto svariati drammi, monologhi e commedie, rappresentati in Italia e all'estero e in gran parte pubblicati. Nel 2017 ha vinto la “Menzione Quadri” al 54° Premio Riccione per il Teatro, riconoscimento “all'opera che meglio coniuga scrittura teatrale e ricerca letteraria“. Ha firmato numerose regie e diretto festival teatrali. Cura laboratori teatrali sull'interpretazione del testo e del personaggio.Con il romanzo Italia, pubblicato da Del Vecchio Editore, è stato finalista dell'edizione XVIII del Premio Italo Calvino; della prima edizione del Premio POP 2016 (menzione speciale); dell'edizione 2017 del Premio Nabokov (secondo classificato). Il suo racconto Ipotesi V è stato recentemente pubblicato da Edizioni Arcoiris nel primo volume della collana di letteratura nera Trema.È stato fondatore della fanzine teatrale “Ubusettete”; redattore della rivista di drammaturgia contemporanea “Perlascena”; redattore della webmagazine di critica dell'arte e della società “Amnesia Vivace”; collaboratore di “PaneAcquaCulture”, rivista web di narrazione del contemporaneo. Scrive di critica del contemporaneo sul blog “ereticobencotto”.Laureato in Storia delle Religioni, ha pubblicato saggi e articoli sui moderni sincretismi religiosi (2000, Euroma La Goliardica; 2004, Bulzoni), con particolare attenzione alle religioni afrobrasiliane.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Hilary Tiscione"Setole"Polidoro Editorewww.alessandropolidoroeditore.itDopo il successo di Liquefatto, Hilary Tiscione torna in libreria il 12 aprile nella collana Interzona con Setole, un romanzo dalla lingua fenomenica e vorticosa.Dentro una dimenticata villa con piscina, in un tempo e luogo sospesi come in un quadro di David Hockney, si muovono vite disastrose e illuminanti, quelle di Mira, Lena, Rocco e Cino. Nel cuore tormentoso della grande casa, la quale pulsa di disastri e incontri, gli abitanti sembrano non appartenere a se stessi e al mondo fuori, appartengono solo alle loro stanze, ai tetti e al giardino, che a dispetto della loro immobilità, pullula di vita. In questo spazio mosse dall'aria e dal fato, galleggiano le esistenze di una ragazzina lolitiana mai stufa di vivere, una donna oppressa dalle pillole e dal peso delle indecisioni e di altri personaggi che gravitano intorno alla lussuosa villa. Poi, c'è un uomo lontano, eppure incastonato, come un emblema che si accartoccia su sé stesso mai perdendo la forza simbolica, nelle esistenze di tutti loro. Il suo nome è Al.Un romanzo che sembra richiamare il ritmo masticato, filosofico e acidamente lirico di Nabokov, di Ellis e di Manganelli. Setole vuole rinnovare la poetica cinematografica delle solitudini avanzata da un film cult come Il giardino delle vergini suicide di Sofia Coppola."Setole" proposto da Filippo Bologna al Premio Strega 2025 con la seguente motivazione:«Come nelle celebri tele di David Hockney o nell'indimenticabile film di Jacques Deray con Alain Delon, anche in questa storia c'è una piscina. Con l'acqua a volte limpida, a volte torbida, increspata di piccole onde. Proprio come i sentimenti di Lena, adolescente inquieta confinata in una villa su un'isola delle Hawaii, sospesa nel tempo immobile di un'estate senza fine. E attorno a questa piscina, sotto un sole stordente che si abbatte sul polveroso cantiere della dépendance e sul lussureggiante giardino, si muovono presenze sfuggenti, ombre riflesse sul fondale, indecise se tuffarsi o meno nella vasca senza fondo delle loro vite. Sono Lena, prigioniera dei turbamenti ormonali e del febbricitante languore estivo; Mira, madre depressa e femme fatale sfiorita che annega il suo malessere tra sonniferi e alcol; Cino, giardiniere tuttofare che regge sulle spalle l'eroismo silenzioso della sopportazione; e Rocco, giovane e atletico manovale che diventa il vertice di un conturbante triangolo del desiderio. Su questa Itaca dei Tropici aleggia l'assenza onnipresente di Al, musicista e compagno di Mira, padre di Lena, Ulisse smarrito, che ha dimenticato la rotta di casa e forse non farà mai ritorno alla sua reggia. Setole è un romanzo dall'atmosfera ipnotica, che avvolge da subito il lettore tra le sue spire narrative. Con una struttura compatta e incalzante, scandita in trentuno capitoli – tanti quanti i giorni di agosto – e una voce capace di captare ogni minima vibrazione dell'animo di un'adolescente, Hilary Tiscione dimostra una sensibilità di scrittura rara. Attraverso un uso del dialogo asciutto e percussivo, di chiara ispirazione cinematografica, e uno stile visivo e sensoriale, denso di immagini poetiche, l'autrice crea un efficacissimo montaggio, che alterna accelerazioni improvvise e dilatati ralenti. Tra campiture pittoriche fatte di esplosioni di luce e violenti tagli d'ombra, e una vibrante playlist che diventa colonna sonora dell'abbandono, della delusione e del tradimento, Setole si impone come un romanzo originalissimo e pop, capace di distinguersi per personalità e stile nel panorama della letteratura contemporanea.»Hilary Tiscione (1987) è nata a Genova e vive a Milano. Si è laureata in Lettere e Filosofia all'Università Cattolica del Sacro Cuore. Ha scritto per il Magazine 8 e mezzo e per la rivista online LongTake. Scrive per La Ragione. I suoi racconti sono apparsi su Nazione Indiana, Il Primo Amore, Minima&Moralia e Altri Animali. Lavora all'Università IULM di Milano; è coordinatrice del Master in Sceneggiatura della sede di Roma. Produttore esecutivo del docufilm “Vorrei sparire senza morire – Un racconto di Pupi Avati” selezionato alle Giornate degli Autori nella 78esima edizione della Mostra del cinema di Venezia. Nel 2021 ha pubblicato il suo primo romanzo, Liquefatto (Polidoro Editore) e il saggio narrativo Se Rose gli facesse spazio, Jack si salverebbe? (Bietti).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Benedetta Vassallo"Carissimo Billy, Dear Lucky"Lucia Rodocanachi, Guglielmo BianchiOtto Edizioniwww.8ttoedizioni.comQuando Guglielmo Bianchi e Lucia Rodocanachi si conoscono, all'inizio degli anni Trenta, lui vive tra Lavagna, Genova e Parigi, è un poeta e un artista “furibondo di gloria”, un dandy che aspetta la sua consacrazione tra la ville lumière e quella sottile striscia di Liguria. Lei invece è la musa, instancabile motore di ispirazione creativa, degli “amici poeti degli anni Trenta” che si riuniscono nella casa che divide insieme al marito pittore ad Arenzano: tra gli altri Eugenio Montale, Camillo Sbarbaro, Carlo Bo, Adriano Grande, Gianna Manzini, Henry Furst.L'amicizia che da subito lega Bianchi e Rodocanachi sfocia in una corrispondenza che copre un decennio fondamentale per la Storia collettiva e la loro storia personale. Le 34 lettere scelte si snodano in un arco temporale che va dal 1937 al 1947: in questi anni Bianchi si consuma in un'esistenza inquieta, causa ed effetto di un successo mai raggiunto, fugge in Sud America, naufrago superstite di un mondo che non riesce più a comprendere. Lucia legge, studia, traduce – spesso su commissione al servizio di penne importanti: Montale, Vittorini, Sbarbaro, Gadda senza che il suo nome venga mai menzionato – attraversa la guerra, viene incarcerata e sfollata. E scrive. Scrive agli amici nel tentativo di illuminare quel buio, di riannodare i fili delle loro vite drammatiche. In pochi hanno conservato quelle lettere, uniche testimoni di una scrittura pulsante e vitale. Guglielmo fu uno di questi.Questa raccolta mira a ricostruire il sostrato artistico e letterario che contribuì a dare vita a una stagione culturale irripetibile per la Liguria dei primi del Novecento e a conoscere la storia, intellettuale e umana, di due artisti da riscoprire.Selezione delle lettere e note introduttive a cura di Benedetta Vassallo.Suddivisione tematica a cura di Alessandra Barbero.Con approfondimenti critici di Alessandra Barbero, Virna Brigatti, Silvia Falcione e Anna FerrandoIL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Omelia della V domenica di Quaresima C. Il silenzio di Dio dà spazio Alla possibilità di poter tornare ad essere umani… dalla pietra alla polvere, dal dito puntato al dito che scrive la parola “futuro”… “Ma l'uomo non capisce cosa fa ? Ha il mare in tasca e l'acqua va a cercar…”
Esame terza media, prova di italiano: come si scrive il testo argomentativo? Ecco struttura e schema.
Gabriella Bosco"I frutti del Congo"Alexandre VialattePrehistorica Editorewww.prehistoricaeditore.itI Frutti del Congo, è innanzitutto un volantino pubblicitario di una magnifica donna nera che porta con sé dei limoni d'oro. Ma anche i sogni degli scolari di una cittadina della montagnosa Alvernia, per i quali questa illustrazione simboleggia l'impresa estrema, la poesia stessa dell'esistenza.Cos'è del resto l'adolescenza? Proprio questa è la questione cui l'autore risponde, senza di fatto avere bisogno di rispondere, in questo romanzo. Vialatte infatti ci mostra l'adolescenza, con le sue stravaganze, le sue sublimi aspirazioni, i suoi amori febbrili; ci mostra al tempo stesso una città di provincia con le sue kermesse, il suo assassino, il suo dottore, il liceo e la piazza.Ode alla poesia del quotidiano, alla creatività e all'evasione, ma anche dura critica della società di consumo, I Frutti del Congo si dà come “uno dei più grandi romanzi francesi del XX secolo” – secondo il critico Pierre Jourde –, il capolavoro dell'avventura immaginata. Si tratta di un'opera dall'ambizione altissima, fulgida metafora della Letteratura.Alexandre Vialatte, divenuto celebre per aver fatto conoscere per primo ai francesi le opere di Kafka, e per avere tradotto autori del calibro di Nietzsche, Goethe, von Hoffmannsthal, Mann, Brecht, Alexandre Vialatte (1901 Magnac-Laval – 1971 Parigi) ha nel corso degli anni dato prova di un'immensa creatività artistica, che lo ha portato a spaziare dalla poesia alla cronaca letteraria, per arrivare al romanzo. Ha pubblicato presso alcune delle più prestigiose case editrici d'oltralpe, tra le quali Gallimard e Juillard. Oggi, è universalmente annoverato dalla Critica nella categoria dei grandi classici senza tempo.Gabriella Bosco, la traduttrice di questo libro, insegna letteratura francese all'Università di Torino. Si occupa di teoria della letteratura, stadiando in particolare le neo-avanguardie e le scritture narrative in prima persona. Scrive di letteratura su varie testate italiane e francesi. Traduce romanzi e saggi. Tra gli autori tradotti Eugène Ionesco, Samuel Beckett, Philippe Forest.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Antonio Canu"L'Italia di carta"Viaggio tra le pagine che hanno raccontato il nostro Paeseil Saggiatorewww.ilsaggiatore.comDalle Dolomiti di Dino Buzzati alle Cinque Terre di Eugenio Montale, passando per la Sardegna di Grazia Deledda e la Maremma amata da Italo Calvino: Antonio Canu ci conduce in un viaggio attraverso l'Italia tra i luoghi che hanno ispirato scrittori, poeti e intellettuali di ogni epoca. Un racconto fatto di passi, sguardi e parole che è anche una riflessione sui molti modi in cui quei territori sono cambiati nel tempo. Che cos'è un paesaggio? Uno spazio oggettivo, descrivibile in modo univoco e preciso o qualcosa che muta e si trasforma al mutare delle nostre emozioni e delle esperienze che l'hanno abitato? Per Antonio Canu non si può descrivere un territorio senza tener conto dell'intreccio tra l'opera della natura e l'intervento, diretto e indiretto, dell'essere umano. Con l'occhio del naturalista e la curiosità del lettore, Canu percorre valli, città, laghi, mari e montagne d'Italia lasciandosi guidare dai pensieri e dalle voci degli autori che quei luoghi li hanno visitati, amati e immortalati nei loro scritti. Ecco che allora, come in un Grand Tour, vediamo apparire la Marsica illuminata dai racconti di Natalia Ginzburg e di Carlo Emilio Gadda. Ecco il Gargano cui tanti reportage dedicò Anna Maria Ortese. Ecco laggiù la Campagna romana, con i suoi pini a ombrello che affascinarono Virginia Woolf. Ecco la costa del Cilento animata dai versi di Ungaretti, così simile e così distante dal Po romantico di Gianni Celati. L'Italia di carta ci fa riscoprire il nostro paese sotto forma di una grande opera letteraria, composta di bellezza, storia e qualche stranezza: un immaginario inesauribile, che chiede continuamente di essere conosciuto e rivissuto, ma non smette mai di ricordarci che ha anche bisogno di essere protetto e custodito.Antonio Canu (Roma, 1960), ambientalista, giornalista ed esperto in gestione di aree protette, è stato responsabile nazionale delle Oasi per WWF Italia ed è attualmente presidente di WWF Travel. Scrive di natura e ambiente per diverse testate nazionali e regionali, è autore di numerose guide specialistiche e ha pubblicato, tra gli altri, Lettera a mia figlia sulla Terra (2001), Roma Selvatica (2015) e Andare per Parchi nazionali (2019). Con il Saggiatore ha pubblicato Il mondo in un carrello (2022).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
PALERMO (ITALPRESS) - "Il dialogo con l'Anm è certamente fondamentale, nel rispetto delle prerogative di ciascuno: il parlamento scrive le leggi, i giudici le applicano. Un dialogo deve esserci necessariamente, fermo restando che è il parlamento a rappresentare i cittadini e non certo l'Anm". Lo sottolinea il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, a margine della convention La riforma della giustizia di Forza Italia, al teatro Politeama Garibaldi di Palermo. "Noi agiamo secondo la Costituzione e l'articolo 111 dice con chiarezza che il processo viene fatto davanti a un giudice terzo e imparziale - prosegue Sisto, - Bisognerebbe riflettere su questo principio per comprendere come la separazione delle carriere è già di matrice costituzionale da quando è stato introdotto il processo accusatorio: il giudice non può essere un arbitro della stessa città di una delle due squadre in campo, ma deve essere equidistante. Il nostro auspicio è che l'iter parlamentare della riforma possa chiudersi entro l'estate o in autunno: c'è poi ovviamente il referendum, che è la parte più esaltante di questa riforma, perché a decidere se queste norme hanno diritto o meno a entrare in Costituzione sarà il popolo e non il parlamento. Tanti magistrati la vedono diversamente dall'Anm e quest'ultima deve stare tranquilla, perché appunto non sarà il parlamento a determinare l'ingresso della riforma in Costituzione: io penso che chi accusa e chi giudica non possono avere la stessa origine, la separazione delle carriere non è un principio scritto da Forza Italia ma scolpito nella storia del nostro paese". xd8/vbo/mca3
Gabriele Santoro"Tutti i colori del rosso"Un viaggio nella storia della sinistra per ritrovare l'orgoglio dell'alternativaIntroduzione di Massimiliano TarantinoPostfazione di Giorgia SerughettiFondazione Giangiacomo Feltrinelliwww.fondazionefeltrinelli.itTutti i colori del rosso è un viaggio nella storia della sinistra europea e mondiale post 1989, che riflette e indaga l'attualità politica italiana, internazionale e le sfide poste dal disordine globale nel quale siamo immersi.Pace e guerra, immigrazione, il diritto alla salute, lavoro e precariato, contrasto alla povertà, ambientalismo e giustizia climatica, i diritti civili e le donne in politica: le otto inchieste giornalistiche che compongono il volume affrontano le questioni centrali del nostro tempo. Il libro analizza e interroga anche le scelte, le promesse tradite o incompiute dei protagonisti che negli ultimi tre decenni hanno caratterizzato a sinistra la leadership di partiti e governi: le luci e le ombre di François Mitterrand sull'immigrazione, la parabola di Tony Blair segnata dalla guerra in Iraq, i limiti del riformismo verde di Joschka Fischer, il cammino di Willy Brandt verso la caduta del Muro di Berlino, la sfida di Barack Obama per la sanità pubblica, Matteo Renzi e la rottamazione del diritto del lavoro, Lula e l'agenda per la “Fame zero”, l'ascesa di Ada Colau e le donne in politica nella Spagna post franchista. Nei loro ritratti emergono gli snodi tematici cruciali determinanti ieri come oggi. Dalla ricostruzione con una prospettiva storica del tramonto elettorale e politico delle socialdemocrazie, si illumina ciò che è stato e ciò che manca alle sinistre per incarnare un progetto di riscatto sociale collettivo e orientare in senso progressista le grandi trasformazioni all'orizzonte. Perché non esiste un'alternativa alla globalizzazione mercatistica? È possibile ricostruire la relazione tra sinistre e popolo, colmando i ritardi nella comprensione dei mutamenti nelle società? Come tenere insieme la difesa dei diritti sociali e la promozione di quelli civili? A queste domande critiche rispondono gli interventi di Fausto Bertinotti, Pietro Bartolo, Emma Bonino, Luigi Manconi, Susanna Camusso, Rosy Bindi, Sergio Cofferati e Livia Turco.Gabriele Santoro è giornalista professionista dal 2010. Ha lavorato per Adnkronos, gli esteri di Rainews24 e Tv2000. Dal 2009 collabora con Il Messaggero. Scrive per il venerdì di Repubblica, Minima&moralia, Il Tascabile – Treccani e l'Osservatorio Balcani – Caucaso. È autore del saggio inchiesta La scoperta di Cosa nostra. La svolta di Valachi, i Kennedy e il primo pool antimafia (Chiarelettere). Nel 2024 esce per Feltrinelli Tutti i colori del rosso. Un viaggio nella storia della sinistra per ritrovare l'orgoglio dell'alternativa.Fonte immagine: Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Costanza DiQuattro"Il profumo del basilico"Gallucci Editorewww.galluccieditore.comÈ l'estate del penultimo anno di liceo e Otto e Sebastian partono dal Trentino per la loro prima vacanza da soli alla volta della Sicilia. Appena arrivati, fanno amicizia con Lighea e Gigi, due ragazze del posto, che li guidano alla scoperta del mare e dei tesori della loro affascinante isola. Tra Lighea e Seba scatta subito una scintilla, che ricorda però drammaticamente l'antica leggenda delle teste di moro, la storia di Elisabetta e Hassan, di un amore inebriante e della gelosia assassina della ragazza. Tra le due vicende corrono mille anni di distanza, ma a unirle c'è il profumo del basilico, una pianta all'apparenza innocua, ma in realtà molto pericolosa per i traditori…“Sebastian e Lighea continuavano a fissarsi, incuranti del mondo; lui ogni tanto accennava a un sorriso mentre lei si sistemava il ciuffo ribelle, tutta rossa in viso. Erano teneri, avvolti in quella sensazione di libertà e benessere che solo la meraviglia di un incontro inaspettato sa regalare”.Costanza DiQuattro è nata a Ibla, in Sicilia, dove vive nel palazzo di famiglia. Laureata in Lettere e in Filosofia, dirige il teatro Donnafugata e si occupa di drammaturgie. Scrive romanzi storici e con Gallucci ha già pubblicato La Baronessa di Carini.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Guida completa al saggio breve: schema, scaletta, esempio guidato per migliorare la scrittura e strutturare il testo in modo efficace.
Guido Vitiello"Joker scatenato"Il lato oscuro della comicitàGramma Feltrinelliwww.feltrinellieditore.itPer più di mezzo secolo abbiamo considerato il divertimento, la comicità e l'umorismo come strumenti di pacificazione sociale. Nel 1985 un pamphlet del critico americano Neil Postman, Divertirsi da morire, annunciava che grazie alla droga della tv commerciale eravamo ormai entrati in un “mondo nuovo” ilare e rincretinito profetizzato dallo scrittore Aldous Huxley.Poi però è successo qualcosa di imprevisto. La nostra è tuttora una società del divertimento, ma la comicità non è più soltanto un innocuo gas esilarante: è l'arma con cui si combattono duelli politici all'ultimo sangue e guerre culturali ferocissime. Un umorismo cinico e sarcastico si è impadronito del discorso pubblico. Il re e il suo buffone si cambiano continuamente di posto: i leader politici adottano uno stile da stand-up comedy e i comici avviano inopinate carriere politiche. Una frangia della sinistra americana ha scatenato una war on jokes moralizzatrice, e la comicità si va spostando a destra. Dai bassifondi della rete è emersa la troll culture, con il suo sarcasmo nichilistico e sottilmente sociopatico, e ha trovato una consonanza entusiastica con il ritorno trionfale di Donald Trump – battezzato non per caso Troll-in-Chief dalla stampa americana – alla Casa Bianca.Guido Vitiello tenta di decifrare questo carnevale perpetuo rivisitando alcuni passaggi cruciali nella storia sociale dell'umorismo. A fargli da guida in questo inferno sghignazzante è la figura di Joker, l'antieroe della saga di Batman, le cui successive metamorfosi hanno rispecchiato fin dagli anni quaranta le diverse fasi del nostro rapporto con il “lato oscuro della farsa” e con il nesso ineludibile tra comicità e violenza. Nelle sue ultime incarnazioni, dal Cavaliere oscuro di Christopher Nolan al Joker di Todd Phillips, il supervillain ha assunto i tratti sinistramente convergenti del terrorista e dello stand-up comedian. Scappato, dopo decenni, dalla gabbia dorata dell'egemonia televisiva, soporifera ma universalistica, si è mescolato tra le bande identitarie dei social network, che si sbranano a colpi di risate.Guido Vitiello è nato a Napoli ma vive e lavora a Roma. Scrive per “Il Foglio”, curando la rubrica Il Bi e il Ba. Ha collaborato per anni con il “Corriere della Sera” (“La Lettura”) e “Il Sole 24 Ore” (“IL Magazine”). Insegna Teorie del cinema e dell'audiovisivo alla Sapienza di Roma. Ha pubblicato, per Adelphi, Una visita al Bates Motel (2019); per Einaudi, Il lettore sul lettino. Tic, manie e stravaganze di chi ama i libri (2021).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Un furto clamoroso. Un ladro italiano si introduce indisturbato nella residenza londinese di Carlo d'Inghilterra e lo deruba. Gioielli e forse lettere personali, nel periodo più turbolento della relazione del futuro re con Lady Diana. Un colpo incredibile. La dimora reale è sguarnita, gli allarmi di sicurezza restano muti, il ladro la fa franca. E mai verrà punito, perché non sarà scoperto e perché, una volta rivelatosi, non potrà più essere più perseguito. Assolto. Sembra un film, ma è una storia vera. Ne parliamo con Fabio Pozzo, giornalista di la Stampa, autore del libro HO RUBATO AL RE D'INGHILTERRA (TEA LIBRI). Oggi, 31 anni fa, il 24 febbraio 1994 Renato Rinino, ligure di Savona, si arrampica sulle impalcature di St. James's Palace, forza una finestra, il comò nella camera da letto di Carlo e s'impossessa di un piccolo tesoro. Tre anni dopo si autodenuncia e la notizia fa il giro del mondo. È pronto a restituire il bottino, in cambio del perdono e della possibilità di divulgare la storia che lo ha reso all'altezza del suo personaggio preferito, Arsenio Lupin, il ladro gentiluomo. Scrive un memoriale, ma non avrà il tempo di raccontarsi, perché sarà ucciso da un vicino di casa, spinto dalla gelosia. “Mi vedevo celebrato sui giornali - le sue parole -. Il ladro del secolo! Perchè in fondo avevo sempre pensato di aver diritto a una vita che lasciasse il segno, a qualcosa di grande che avesse fatto parlare di me, a un colpo che avesse stupito il mondo, indipendentemente dai soldi. Che poi, in fondo, a me dei soldi non importava nemmeno così tanto. Non essendo nato ricco, li consideravo solo un mezzo per sopravvivere a una esistenza nata e continuata sghemba”. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Cento giorni. Non sono numeri, sono notti insonni, sono ore che si dilatano nel vuoto di un'assenza insopportabile. Cento giorni senza una voce, senza uno sguardo, senza una certezza. Cento giorni in cui una madre si aggrappa all'unico strumento che le resta: la parola. E scrive. Scrive alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sperando che il suo essere madre prevalga sul protocollo. Scrive ai giornali, agli amici, al mondo intero, perché il silenzio non diventi complicità. Alberto Trentini non è un criminale, non è un mercenario, non è un affarista. È un operatore umanitario, un cittadino italiano trattenuto in Venezuela mentre svolgeva il suo lavoro. Eppure, l'Italia ufficiale si muove con la lentezza burocratica di chi ha sempre qualcos'altro di più urgente da fare. Le lettere restano in attesa di una risposta, le richieste diplomatiche si perdono nei corridoi di ministeri e ambasciate. E mentre la politica esita, il tempo scava ferite. “Giorgia Meloni è una madre, e lo sa”, scrive Armanda Trentini. Ma essere madre non è un titolo onorifico, è una responsabilità. E governare non significa strumentalizzare i confini, ma anche difendere chi, fuori da quei confini, incarna la parte migliore del nostro Paese. Un governo che si proclama patriottico non può abbandonare un suo cittadino, un suo figlio, in un limbo diplomatico che rischia di diventare condanna. L'appello di una madre non dovrebbe essere un grido nel deserto. Non dovremmo aspettare che diventi tragedia per accorgerci che una vita è sospesa. Ora, subito, è il momento di agire. Siamo già a cento giorni di troppo. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
Ultima giornata, la più importante delle Final Eight di Coppa Italia e ultimo appuntamento con il podcast live da Torino. Chiudiamo con la vittoria di gran merito di Trento che domina la finale e s'iscrive nella storia.Grazie per averci seguito in questi giorni.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/backdoor-podcast--4175169/support.
Gioia Salvatori"Avere una brutta natura"Baldini+Castoldiwww.baldinicastoldi.itAvere una brutta natura è un epistolario tutto sbagliato con un Carlo qualunque, un interlocutore, «amato e fin troppo esperito», che è una sorta di incidente della vita, ma d'altra parte ognuno di noi ha uno sbaglio su cui si impunta anche solo per tigna. Non è certo però una lagnetta amorosa questa, piuttosto un racconto a voce alta sull'essere libere di essere altro: non performanti, meschine, schife, adatte o disattente, e poi, soprattutto, sceme. In una città dai nomi di fantasia, la protagonista passa in rassegna tutti i suoi fastidi e i suoi tic, compra un terapeuta al distributore automatico di terapeuti, si addormenta al supermercato, parla con delle giraffe e sputa alla gente che passa, insieme ai suoi amici mendicanti. Tutto, mentre paga un'esosissima cartella esattoriale di multe prese per stare appresso al fantasmatico Carlo, di cui però lei nemmeno ricorda se abbia o meno i baffi. Un po' squinternata, sicuramente assediata dalla mancanza di soldi, la nostra non eroina vive la sua vita come vuole lei: male, ma con una certa poesia. Vi pare poco? Gioia Salvatori, in arte Cuoro, arriva in libreria con il suo primo romanzo dalla lingua materiale e duttile, un'ironia mai prevedibile e spesso tragica, come lo è questa esistenza in cui ci arrabbattiamo tutti, irriducibilmente umani.Gioia Salvatori, nata a Roma, attrice, autrice e conduttrice. Lavora tra gli altri con Elio Germano, Lucia Calamaro, Gigi Dall'Aglio. Scrive come drammaturga per il teatro e per la radio. È coautrice e coconduttrice del programma per Rai Radio3 Le ripetizioni. Conduce con la filosofa Ilaria Gaspari il programma Playbooks in onda su Raiplay. I suoi monologhi comici sono stati ospiti del programma tv Propaganda Live, Radio2 Social Club e nell'ultimo anno ha partecipato al format comico teatrale di Serena Dandini Vieni avanti, cretina! Nel 2023 conduce il format di Romaeuropa, Ghostrack. Dal 2012 ha un progetto web, «Cuoro», che è un contenitore di satira di costume e anche uno spettacolo teatrale che si declina diversamente di volta in volta a seconda dei temi affrontati. Va nel panico. Non tace mai.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Graziano Gala"Popoff"minimum faxwww.minimumfax.comÈ notte fonda quando alla porta di Cimino, un vecchietto strambo e un po' smemorato, bussa un bambino che nessuno ha mai visto prima e che sembra essersi materializzato dal nulla. Con il viso protetto da una sciarpa, e imbacuccato in vari strati di giubbotti, ha una sola domanda per Cimino: «Mi scusi, signore, ha visto per caso mio padre?» In paese il cibo scarseggia, vecchi rancori mai sopiti sono sempre sul punto di eruttare in tragedia, antiche ingiustizie attendono di essere vendicate e gli abitanti diminuiscono giorno dopo giorno a causa di misteriose lettere di espulsione. Senza un nome e senza una casa, il bambino – ribattezzato Popoff – sa che i genitori sono lì da qualche parte e con l'aiuto dei pochi disposti a dargli una mano è determinato a trovarli.Con la stessa commistione di comico e tragico, realismo e fiaba, lingua letteraria e dialetto che ha fatto di Sangue di Giuda uno degli esordi più apprezzati degli ultimi anni, Graziano Gala racconta con incredibile delicatezza la storia del piccolo Popoff, che in un paesaggio umano vecchio di secoli si innamora delle candele votive, segue una dolce ninna nanna cantata nel cuore della notte dalle casse del supermercato, assiste impotente al terribile spettacolo della crudeltà umana. Senza mai stancarsi di ripetere la stessa, disperata domanda: «Ha visto per caso mio padre?»Graziano Gala è nato a Tricase, in provincia di Lecce. Vive e lavora come professore in provincia di Milano. Ha esordito per minimum fax con il romanzo Sangue di Giuda (2021). Nel 2023 ha pubblicato per Tetra la novella Ciabatteria Maffei e ha curato, per Baldini e Castoldi, il Controdizionario della lingua italiana. Scrive per Treccani.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
[ Vota Atariteca tramite la app di Spotify ] Dove l'Omone cerca di capire il perché di tanto odio per Adventure Island e se ne torna a casa con tanto amore per Wonder Boy#wonderboy #adventureisland #hudsonsoft #sega #ewnstone #videogiochiQui sotto le musiche che puoi ascoltare durante l'episodio:Adventure Island "Higgins Goes to Miami"Wonderboy | underground lo-fi theme remix instrumental beat | Prod. Jago isaiahSe desiderate supportarmi: https://ko-fi.com/ataritecapodcastIl gruppo Telegram del Vintage People NetworkIl canale YouTube dei Vintage People La sigla di Atariteca è stata gentilmente offerta da BluefixxerPer tutto il resto c'è il sito di ATARITECA### CONTRIBUISCI ALL'ATARITECA ###### ISCRIVITI ###Omone su InstagramSpreakeriTunesGoogle Podcast SpotifyFeed
Adriano Altamira"Remo Bianco: il periodo 3D"Electawww.electa.itIl volume avvia una collaborazione fra Electa e la Fondazione Remo Bianco volta a promuovere l'attività dell'artista milanese, fra i protagonisti dell'avanguardia dagli anni '50 fino alla metà degli anni '70. Grande sperimentatore e artista fecondo, si è confrontato con soluzioni e linguaggi diversi che hanno reso ardua una lettura unitaria del suo lavoro e che dunque richiedono un'attività di approfondimento e studio in grado di restituire i suoi momenti più geniali e avviare una lettura critica sistematica che presenti la sua opera in una chiave inedita e complessiva. Il primo capitolo di questo progetto è a firma di Adriano Altamira, amico personale di Bianco e fra i maggiori conoscitori della sua opera, e affronta gli esordi dell'artista, con una mostra, presentata da Lucio Fontana nel 1953, in cui furono esposti i 3D. Queste opere erano cassette disegnate o dipinte su più strati di plastiche trasparenti che offrivano allo spettatore suggestioni spaziali e cinetiche decisamente innovative per il contesto coevo. Il “periodo 3D” durò fino alla fine di quel decennio, quando l'artista raggiunse la fama coi suoi “Tableaux Dorés”.Adriano Altamira, dopo la laurea in Storia dell'Arte, intraprende contemporaneamente una doppia carriera di critico d'arte e d'artista. Scrive su numerose riviste, tra cui NAC, Flash Art, Le Arti, e in seguito Artistes, Tema Celeste, FMR e altre. Esplora dal suo punto di vista critico/artistico sia il mondo delle Avanguardie, sia i meccanismi dell'analogia e dei collegamenti inconsci fra percezione e memoria. Fino a tempi recenti Adriano Altamira ha sempre lavorato con la fotografia. Conceptual Rigoletta pur esplorando, come è solito per l'autore, il mondo dell'analogia e delle ricorrenze iconiche, segna un ritorno al disegno, ed apre la strada ad un nuovo tipo di concettualità.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Nizza24: Meteo, allerta vento forte - Bayrou scrive discorso con MS Word - Sciopero traghetti Corsica Lines - Altre accuse per l'abate Pierre
Giorgia Sallusti"Nella terra dei ciliegi"Undici modi per scoprire il GiapponeLaterza Editoriwww.laterza.itDai manga al sushi, dagli anime all'estetica del kawaii, dai kimono ai rituali del tè, il Giappone è ormai entrato prepotentemente nel nostro immaginario e nella nostra vita quotidiana. Una guida d'eccezione ci accompagna in un viaggio tra gli aspetti più popolari e quelli più misteriosi del Paese del Sol Levante.Il Giappone è diventato sempre più vicino e familiare, come testimonia la diffusione di tantissime parole e pratiche che nella terra dei ciliegi trovano origine, da sumōa geisha, da hikikomori a kimono. Tuttavia, mantiene il fascino intatto dell'altrove. E forse proprio per questa commistione di prossimità e lontananza il Giappone seduce e incanta.Giorgia Sallusti ci invita a esplorare la storia del Giappone, le sue leggende, gli oggetti della vita quotidiana, i personaggi e gli artisti che ne hanno costruito l'identità e molto altro attraverso undici vie d'accesso, undici parole che aprono finestre su un mondo in buona parte ancora da scoprire.Come arriva sulle tavole dei giapponesi il sushi? Com'è fatta la giornata di un lottatore di sumō? E ancora, da dove arrivano i manga? Che lavoro fa una geisha? Che rapporto ha il mostro Godzilla con la storia del nucleare in Giappone? E la gattina di Hello Kitty che cosa ci dice sul kawaii e su tutto ciò che è «troppo grazioso»?A queste e ad altre domande il libro risponde, regalandoci anche il piacere di bere una tazza di tè scoprendone i segreti legati all'estetica del buddhismo zen.Giorgia Sallusti (Roma, 1981) è libraia, yamatologa, traduttrice. Ha esordito con A Tōkyō con Murakami(Giulio Perrone Editore) nel 2024. È autrice e voce del podcast Yamato. Un viaggio nel Giappone che non vi hanno mai raccontato prodotto da Emons record e ha curato il libro Genere e Giappone. Femminismi e queerness negli anime e nei manga (Asterisco 2023). Scrive per “il manifesto”, “Lucy” e “Altri Animali”, rivista di cui è anche editor, occupandosi di Giappone, oriente e femminismi.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Maristella Lippolis"Donne che non muoiono"Vallecchi Editorewww.vallecchi-firenze.it«Possediamo tutte l'istinto di autodifesa, care sorelle. Ce l'hanno trasmesso le nostre madri selvagge dalle remote lontananze ancestrali e lo abbiamo dimenticato perché abbiamo smesso di pensare che ci potesse essere utile. Perché ci sarebbe stato sempre qualcuno a difenderci. Sarebbe bastato comportarci bene, da brave ragazze che non rientrano tardi la sera, per scansare i pericoli; da donne consapevoli, di quelle che non provocano, che non abbandonano, che comprendono.»"Donne che non muoiono è una storia di salvezze. È abitata da dodici protagoniste che in modi diversi devono affrontare la violenza di un uomo, non aspettano ma agiscono, aiutate dal caso, dalla fortuna, da un progetto preparato in solitudine o con l'aiuto di altre donne. Perché prima o poi arriva il momento di dire basta, innanzi tutto a se stesse, e salvarsi da un destino che le vorrebbe vittime predestinate. Sono lettrici, e nella libreria di Alice leggono storie che raccontano salvezze e vendette, e così anche i libri diventano protagonisti, ispirazione e sostegno. Scoprono di non essere sole e di possedere risorse insospettate, e a volte l'amicizia di un gatto nero può fare una grande differenza, tra morire o salvarsi.Maristella LippolisScrittrice, operatrice culturale, ha esordito nella narrativa pubblicando racconti sulla rivista Tuttestorie diretta dalla scrittrice Maria Rosa Cutrufelli. I suoi romanzi e racconti sono abitati da donne che non rinunciano a desiderare di essere se stesse, universi femminili in movimento. Nel 1999 con la raccolta di racconti La storia di un'altra si è aggiudicata il prestigioso Premio Piero Chiara. Seguono i romanzi Il tempo dell'isola, Ed. Tracce; Adele né bella né brutta, Piemme, finalista al Premio Stresa 2008 e al Premio Giuseppe Berto; Una furtiva lacrima, Piemme; Raccontami tu, L'Iguana, da cui è stata tratta una riduzione teatrale dalla compagnia Teatro Aulò di Padova; Non ci salveranno i Melograni, Ianieri ; Abbi cura di te, Ianieri; La notte dei bambini, Vallecchi 2022, finalista nel Contest Social per il miglior romanzo di fantascienza italiano. E' stata finalista del Premio Urania 2020 con l'inedito Oltre Tauersiti. Il suo ultimo romanzo Donne che non muoiono (Vallecchi Firenze 2024) è una storia di salvezze e vendette, un'utopia possibile su come mettersi in salvo dalla violenza maschile. Collabora con la rivista Leggendaria e il LetterateMagazine. Nel Direttivo della Società italiana delle Letterate si è occupata delle scrittrici che abitano il vasto pianeta dell'Oltrecanone. Organizza laboratori di scrittura autobiografica e narrativa e collabora con il Centro antiviolenza Ananke di Pescara. Scrive di libri sul blog www.maristellalippolis.itIL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Giuseppe Ciarallo"Era bello il mio ragazzo"Morti sul lavoro.Canzoniere del dolore e della rabbiaEdizioni Pendragonwww.pendragon.itLe morti sul lavoro diventano sempre più argomento di denuncia e di riflessione, materia di conflitto sociale e di vertenza sindacale. Ne è una ulteriore conferma il fatto che tale questione si ritrova sempre più spesso in quella che è una delle forme espressive di maggiore imapatto popolare: la canzone. E così troviamo questa materia dolente in molti testi della musica leggera italiana, riportati in questo volume in cui Giuseppe Ciarallo compone una sorta di autobiografia della classe lavoratrice italiana uccisa, ferita, resa invalida, che inizia con Lu minaturi di Domenico Modugno (1954) e si conclude con L'uomo nel lampo di Paolo Jannacci e Stefano Massini (2024). Ogni testo di questa raccolta rappresenta un pezzetto di una grande storia, quella dell'industria italiana, dei suoi lavoratori e delle sue lavoratrici. E della salute e della sicurezza. Il libro è il prodotto di un progetto che mette insieme i nomi di artisti e di gruppi musicali, ognuno con la propria impronta e il proprio stile; e che avvia un processo collettivo di memoria e di consapevolezza: gli incidenti sul lavoro e le malattie professionali non sono qualcosa di occasionale e di imprevedibile. Sono la tragica conseguenza di un complessivo sistema produttivo che funziona a spese dei suoi ingranaggi umani.Giuseppe Ciarallo, di famiglia molisana, è nato nel 1958 a Milano. Scrive di letteratura, musica, satira: ha collaborato con le riviste «PaginaUno», «InKroci» e «A-Rivista anarchica». Attualmente scrive per «Lapis» e ha una rubrica su «Buduàr», magazine on line di cultura umoristica. È stato uno dei fondatori e redattori di «Letteraria/Nuova Rivista Letteraria/Nuova Rivista Letteraria nuova serie» e «Zona Letteraria – studi e prove di letteratura sociale», periodico del quale è stato direttore. Ha pubblicato le raccolte di short-stories Amori a serramanico (Tranchida, 1999), Le spade non bastano mai (PaginaUno, 2016) e Le opinioni di un sax tenore e altri racconti (Calibano, 2022). Suoi sono anche un poemetto di satira politica dal titolo DanteSka Apocrifunk – HIP HOPera in sette canti (PaginaUno, 2011), una raccolta di testi in forma di poesia Dada Revolution (abrigliasciolta, 2021) e, in collaborazione con l'illustratore Manlio Truscia, Zappa – il fumetto (PaginaUno, 2022). Ha inoltre partecipato con suoi racconti a diversi libri collettivi, scritto sceneggiatura, testi e dialoghi dei graphic novel Chi ha rapito san Gennaro? e Milano visionaria (Guida Editori, 2023), e curato il catalogo L'eco del Padrone (Bliff!, 2023). Per Pendragon è autore di Era bello il mio ragazzo. Morti sul lavoro. Canzoniere del dolore e della rabbia (2024).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
What's the secret to turning partnerships into a SaaS growth engine? In this episode, Victor Wrede, Co-founder and CSO of Scrive, reveals how the company is transforming business workflows with electronic signatures and digital contracts. He shares the strategies behind building strong partnerships, integrating seamlessly into customer workflows, and creating solutions that stand out in competitive markets. Victor also opens up about the lessons learned from navigating partner dynamics, the importance of joint initiatives, and the fine balance between direct sales and partner-driven growth. What you'll take away: How Scrive creates efficiency through streamlined solutions The game-changing impact of strategic partnerships in SaaS Insights on thriving in dynamic marketplaces The role of collaboration in driving long-term success Practical advice for scaling through innovation and teamwork If you're ready to take your SaaS growth to the next level, this episode is filled with ideas and strategies to help you get there. Grab a coffee, tune in, and let's dive into the world of smarter partnerships!
Mimmo Muolo"Ribellarsi alla notte"Edizioni Paolinewww.paoline.itDopo il successo di “Per un'altra strada”, il giornalista Mimmo Muolo torna con un nuovo romanzo, addentrandosi questa volta nel genere giallo, ma lanciando anche stavolta un messaggio di grande valore spirituale.Poco dopo Natale, dal presepe allestito in una piazza romana qualcuno sottrae la statuetta di Gesù Bambino. Per il parroco don Eugenio è un atto gravissimo, ma per il commissario Mariotti, che riceve la sua denuncia, è un caso di poco conto. Per ordini superiori, deve comunque dare precedenza al "rapimento" di Gesù Bambino e così, per ripicca, affida le indagini a quello che considera il meno capace dei suoi agenti, balbuziente e per di più azzoppato in seguito a uno scontro a fuoco con alcuni malviventi. Quando Rocco Gargiulo si mette al lavoro, molte piste sono aperte, ma nessuna è veramente convincente.Intanto, dalla finestra del proprio appartamento, Antonio, dodici anni, osserva tutto ciò che accade e annota i discorsi che crede di aver colto grazie alla sua capacità di leggere il labiale di quanti si avvicendano nella piazza. Parlando con lui, Gargiulo avrà un'intuizione che gli permetterà di ricostruire la ragnatela dei rapporti tra i diversi personaggi e gli farà scoprire una verità a doppio fondo.Questa la vicenda narrata nel nuovo romanzo del giornalista Mimmo Muolo. Che, dopo il grande successo di Per un'altra strada, affronta stavolta il genere giallo, con un grande messaggio spirituale. Scrive infatti l'Autore nella nota conclusiva al romanzo: «In sostanza: che cosa può succedere nella vita di ognuno di noi quando il Dio fatto uomo scompare dall'orizzonte? Una domanda di grande attualità in un cambiamento d'epoca come il nostro, contrassegnato sia da sacche di indifferentismo religioso, sia da una sete di spiritualità che si esprime talvolta in forme nuove e persino stravaganti».Come nel precedente romanzo, anche in Ribellarsi alla notte, l'Autore lancia dunque al lettore un messaggio importante, in piena sintonia con quanto papa Francesco ha scritto nella recente Lettera sul ruolo della letteratura nella formazione: «Quella letteraria è una parola che mette in moto il linguaggio, lo libera e lo purifica: lo apre, infine, alle proprie ulteriori possibilità espressive ed esplorative, lo rende ospitale per la Parola che prende casa nella parola umana, non quando essa si auto comprende come sapere già pieno, definitivo e compiuto, ma quando essa si fa vigilia di ascolto e attesa di Colui che viene per fare nuove tutte le cose».IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Sono ore decisive per il futuro del nostro pianeta: a Baku, in Azerbaigian, si conclude la cop29 ed è il momento di tirare le somme. Cosa si è fatto? Cos'altro ancora si deve fare? Ne discutiamo con i nostri ospiti in diretta dalla capitale azera.Gli ospiti di oggi:Eleonora Cogo - analista finanziaria di Ecco il think thank italiano sul climaJacopo Bencini - Presidente di Italian Climate NetworkEmanuele Bompan - Direttore della rivista Materia Rinnovabile, collabora con testate come La Stampa, Nuova Ecologia, Oltremare.Lorenzo Tecleme - Giornalista, Scrive di politica, di clima e delle due cose assieme per Domani, il manifesto, Valori.it, Jacobin Italia.Grammenos Mastrojeni - Vice Segretario Generale e Deputy Secretary General della sezione "Energy and Climate Action" presso il Segretariato dell'Unione per il MediterraneoSi può fare - Storie dal socialeCombattenti per la paceSi chiama "Combatans for peace" l'associazione nata vent'anni fa in Cisgiordania da un gruppo di soldati israeliani e combattenti palestinesi. Deposte le armi il gruppo si è unito sulla lotta per la pace. Un tema che oggi portano avanti raccogliendo sempre più consensi.
Guia Risari, Sergio Olivetti"Mirabasso e Altamira"Edizioni Lapiswww.edizionilapis.itQualche tempo fa, su una collina rotonda, sorgeva la città di Mirabasso. Gli abitanti avevano una strana abitudine: passavano l'intera giornata a fissare il proprio ombelico. Lo fissavano da mattina a sera: era il loro chiodo fisso. Per loro, distrarsi da quel bottoncino e guardare altrove era un crimine.Proprio sulla collina di fronte a Mirabasso, sorgeva la cittadina di Altamira. Lì, gli abitanti avevano una passione altrettanto curiosa: fissavano continuamente il cielo. Questo infondeva loro grande allegria e speranza, tanto che mantenevano la stessa posizione in ogni occasione.Tra Mirabasso e Altamira non correva buon sangue: gli abitanti di Mirabasso consideravano irresponsabile il modo di vivere degli abitanti di Altamira, mentre questi ultimi pensavano che gli altri non sapessero godersi le gioie della vita. Le due città erano separate da un fiume, ma soprattutto dalle loro inconciliabili visioni del mondo.Di conflitti veri e propri non ce n'erano mai stati, ma un giorno di pioggia, a Mirabasso, cominciò a circolare la voce che fossero stati gli abitanti di Altamira a causare il maltempo. Da Mirabasso partì allora un messaggero con l'ordine di intimare ad Altamira di ritirare le nuvole o di prepararsi al peggio...Sorridere di una guerra si può, quando mostri il suo lato ridicolo e ottuso. Disarmarla anche, coltivando un terreno d'incontro, pieno di promesse e futuro.Guia RisariNata nel 1971 a Milano, si è laureata in Filosofia Morale all'Università Statale con una tesi su Jean Améry, lavorando come educatrice e giornalista per L'Unità. Si è specializzata in Modern Jewish Studies alla Leeds University con ricerche su Saadia, Maimonide, Mendelsohn, Rosenzweig, Lévinas, Jabès, Rawicz, Bauman, Rose e una tesi di M.A. sull'antisemitismo italiano. In seguito, si è trasferita in Francia, dove, oltre a scrivere e tradurre, ha insegnato e svolto ricerche in socio-critica, storia, letteratura orale e comparata delle migrazioni. Scrive e pubblica in quattro lingue. Lavora con case editrici, riviste, compagnie teatrali, radio e quotidiani. Interviene con laboratori e corsi di scrittura e lettura. Tiene conferenze e formazioni in scuole, università, biblioteche, librerie, festival.Sergio OlivettiArchitetto, grafico, autore e illustratore, ha insegnato al Politecnico di Milano. Da anni si dedica totalmente alla creazione di albi e storie per l'infanzia caratterizzati da un tratto personale e riconoscibile. Ha pubblicato con vari editori italiani tra cui Rizzoli, Edizioni Clichy e Sinnos. Vincitore nel 2018 del premio per la miglior immagine digitale al Lucca Junior e per la miglior immagine analogica all' Annual — Autori di Immagini, nel 2021 ha ricevuto una menzione speciale al Premio Gianni Rodari e nel 2022 i premi La Magna Capitana e Giovanni Arpino 2022.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Sara Marconi, Anna Curti"I sogni di Yume"Edizioni Lapiswww.edizionilapis.itLe autrici di Il viaggio di Madì tornano con un nuovo libro, una raccolta di storie che celebrano il fascino dell'Oriente.Yume è grande gatto, dal muso grigio e il manto candido. È morbido e saggio. Gli piace moltissimo dormire, e quando dorme, sogna! Fa sogni lunghi e corti, belli e brutti, proprio come noi; ma nei suoi sogni è sempre elegantemente abbigliato con uno splendido kimono rosso e nero ed è sempre un eroe: l'interprete delle più belle fiabe giapponesi.Seguendolo nelle sue avventure oniriche incontreremo indimenticabili personaggi della ricchissima cultura nipponica: luoghi incantati, palazzi sottomarini, bambini che nascono dai frutti… creature magiche e persone comuni premiate per la generosità verso il prossimo. I valori fondanti della cultura giapponese racchiusi nelle sue fiabe tradizionali, rielaborate per essere condivise con i più piccoli. E Yume, che di sogno in sogno, di fiaba in fiaba, accompagna il lettore alla scoperta di questo immaginario pieno d'incanto.Sara MarconiEditor e traduttrice, si laurea in Storia della lingua italiana presso l'Università di Bologna. Inizia la sua carriera a Milano, lavorando per un'agenzia pubblicitaria, per poi trasferirsi in Toscana, dove avvia un progetto dedicato all'arte e alla comunicazione ludica. Cura numerosi volumi, soprattutto romanzi e riscritture di classici, pubblicati da Lapis. Insieme a Simone Frasca firma la serie I Mitici Sei, edita da Giunti. Scrive inoltre per Feltrinelli, Raffaello Ragazzi e Slow Food. Oggi vive a Torino, dove dirige Il Mignolo, il supplemento dell'Indice dei libri del mese dedicato alla letteratura per ragazzi. Anna CurtiNata a Torino, frequenta il liceo artistico presso l'Accademia Albertina e poi la facoltà di Architettura del Politecnico. Si iscrive a un corso di grafica pubblicitaria, grazie al quale si avvicina al mondo dell'editoria. Da oltre trent'anni si dedica all'illustrazione e alla progettazione di libri per ragazzi, collaborando con numerose case editrici italiane e internazionali, spesso come autrice completa. Ha pubblicato con Mondadori, Einaudi Ragazzi, Emme Edizioni, La Coccinella, Salani, Gakken (Tokyo), Giunti, Castalia, De Agostini, Panini, Editoriale Scienza, Lapis, Notes Edizioni. Ha esposto le sue opere in numerose mostre personali e collettive, in tutto il mondo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Antonio Galetta"Pietà"Einaudi Editorewww.einaudi.itI partiti candidati all'amministrazione di un anonimo paesino del Sud hanno nomi strani: c'è l'usato sicuro del «Calderone degli uscenti e degli ex-oppositivi», c'è «Casa dolce Casa» che vuole cambiare lo status quo, c'è la studiata vaghezza della «Delegazione locale di una Forza nazionale» e infine gli odiatori xenofobi di «Contro-Riace». Tra queste armate Brancaleone, nei giorni frenetici della campagna elettorale si scatena una lotta feroce e insieme sottile, senza esclusione di colpi, un gioco pericoloso in cui il bene pubblico si sfalda nel tornaconto privato. In questo libro troverete scene grottesche, amori e tradimenti, una galleria di insospettabili cittadini con le loro vite e i loro garbugli. Un inventore visionario, una profetessa dell'odio razziale, un prete, una miriade di politicanti dotati di molti interessi ma poche idee… E poi troverete una storia in prima persona plurale, raccontata da un «noi» temerario che coincide con le voci di chi, in paese, decide di scendere in campo e schierarsi. Il risultato è un'analisi sul potere lucidissima e divertente, che indaga i meccanismi sottili della persuasione, racconta il valzer del compromesso, i tentacoli della criminalità, le sofisticazioni della cosa pubblica. Antonio Galetta osserva l'infinitamente piccolo della provincia come se stesse guardando un diorama, un plastico, ma in realtà non fa altro che parlare di tutti noi, del nostro essere animali politici. Con un'urgenza commovente e con una lingua impegnata a cucire lo strappo fra le parole e le cose, Galetta ci precipita nel mondo e del mondo ci dice che è grottesco, duro, cannibale, perverso, disperato; eppure, allo stesso tempo, la sua è una preghiera.Antonio Galetta (Ceglie Messapica, 1998) è dottorando in Letteratura italiana presso l'Università di Pisa e Sorbonne Université. Scrive su riviste cartacee e online. Pietà (Einaudi 2024) è stato finalista alla XXXVI edizione del Premio Italo Calvino.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Eloisa Morra"La lente di Gadda"Electa Editorewww.electa.itQuesto libro ci guida all'interno del laboratorio dello sguardo del più sperimentale tra gli autori del nostro Novecento, Carlo Emilio Gadda (1893-1973). Il visivo ha un ruolo decisivo nel modellare la scrittura-pensiero dell'Ingegnere, ed è spinta decisiva per cucire assieme, secondo la sua stessa definizione, “la fodera dell'io con la stoffa del mondo”. Alla complessa, multiforme officina linguistica corrisponde un analogo lavoro di studio, riflessione, rivisitazione d'un serbatoio di immagini appartenenti ai più diversi periodi storici, senza soluzione di continuità tra alto e basso, tra capolavori riconosciuti e cultura visiva assimilata attraverso viaggi, riviste illustrate, film e manifesti pubblicitari. Gadda cannibalizza la materialità delle immagini per costruire una realtà di secondo grado sorprendente, che spesso finisce per rivelarne elementi inattesi.Dall'analisi della memoria famigliare all'eros, dalla satira del fascismo al genius loci, il modo che chi scrive ha di conoscere il mondo (e di velare i propri traumi biografici) è legato alla traduzione del demone del visivo attraverso le pinze verbali della scrittura. L'occhio di Gadda materializza i diversi mondi in cui si muovono i personaggi dell'Ingegnere, dimostrando come la visività diventi parte tanto della “struttura” stessa del suo indimenticabile stile, quanto delle riscritture transmediali dei suoi testi più celebri.Eloisa Morra è critica letteraria, curatrice, professoressa di letteratura italiana all'Università di Toronto. Ha scritto Un allegro fischiettare nelle tenebre. Ritratto di Toti Scialoja (Quodlibet, 2014), Poetiche della visibilità (Carocci, in pubblicazione) e ha in preparazione un saggio su Carlo Emilio Gadda e la visualità. Oltre a Scialoja A-Z, ha curato i volumi Prisma Celati (Mimesis 2023), Toti Scialoja e i linguaggi dell'arte (Carocci, 2019), Building the Canon Through the Classics (Brill, 2019). Scrive per il Domenicale del Sole 24ore e Il Manifesto.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Rudi Capra"Filosofia del viaggio"Modi, tempi, spazi, sensi del viaggiareMimesis Edizioniwww.mimesisedizioni.itForse a causa della familiarità che si ha con l'esperienza di viaggiare, il viaggio è rimasto un parziale “impensato” nella storia della filosofia. Facendo dialogare filosofia, letteratura, sociologia e antropologia, il volume affronta il viaggio nella sua duplice accezione di concetto ed esperienza, tentando, da un lato, di esplorarlo in quanto costante culturale e, dall'altro, di descriverne le molteplici manifestazioni, con attenzione particolare alla contemporaneità, in cui le pratiche del turismo massificato, del turismo virtuale, della flânerie e dell'urbex hanno crescente rilevanza.Ma viaggiare ha anche una dimensione anacronistica, perché mette in rapporto con il desiderio, che è senza tempo. Il desiderio segue sempre un moto altrove: è ondivago, irrequieto, vagabondo, spinge a partire e cambiare incessantemente, è desiderio di essere altro, di essere altrove. Questo libro si pone allora come una riflessione sul rapporto che abbiamo con desiderio e identità attraverso il viaggio, che è capace di trasformare entrambe.Rudi Capra, PhD in Filosofie dell'Asia Orientale, è Postdoctoral Fellow alla Fondazione 1563 per l'Arte e la Cultura e Visiting Fellow all'Università di Torino. Scrive di critica cinematografica per varie riviste, fra cui “Ondacinema”. È autore della monografia Nicolas Winding Refn. La vertigine del fato (2022). Per Mimesis ha pubblicato: I flauti del cielo. Quattro divagazioni sul tema della filosofia comparata (2020) e Filosofia del viaggio. Modi, tempi, spazi, sensi del viaggiare (2024).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
This movie should be called Scrive. Join us as we discuss Michael Cera's juice box scene, Paul Rudd's sex appeal, Jack Quaid's potential, and how much Patrick Dempsey owned in Thanksgiving. Kam is afraid of twins. Mandy likes the beans but the pod is too furry. Side hugs are nice but not with knives. And always ask yourself, WWKD? www.franchisefrightspodcast.com
Luca Fiore"Babel Festival"www.babelfestival.chDomenica 15 Settembre 2024Paesaggio fabbricato e paesaggio consumatoJürgen Nefzgercon Luca FioreartBabel: A metà anni Novanta l'artista tedesco Jürgen Nefzger si trasferisce in Francia e comincia a percorrerne il territorio con la sua macchina fotografica di grande formato. Lo sta facendo ancora oggi. In mostra, una selezione di immagini che per la prima volta mette in dialogo tra loro le varie serie realizzate da Nefzger in territorio francese negli ultimi trent'anni, dai due libri di Hexagone sul «paesaggio fabbricato» e il «paesaggio consumato» a Épuisement, il suo lavoro più recente ancora inedito. Alla presenza dell'artista e del curatore Luca Fiore. La mostra si tiene allo spazio 5b di Bellinzona, apre giovedì 12 settembre, primo giorno di Babel, e rimane aperta fino al 25 settembre.Incontro in teatro: Jürgen Nefzger riflette sul suo lavoro trentennale di fotografo documentarista nella Francia metropolitana: un'indagine minuziosa e immaginifica dell'impatto della società umana sull'ambiente, che con scatti di raro equilibrio formale svela la realtà a volte difficile da credere che ci stiamo costruendo. Dialoga con lui il critico Luca Fiore.Luca Fiore (Milano, 1978) è giornalista, critico e curatore di arte e fotografia contemporanea. Scrive per Il Foglio, Domani, Il Giornale dell'Arte, Azione e la rivista americana Aperture. Ha collaborato con il pittore Giovanni Frangi a L'intervista (Magonza, 2022) e ha curato il libro d'artista di Andrea Bianconi Manuale per esercitare la propria stupidità (Skira, 2022). Ha curato mostre di Mario Cresci, Curran Hatleberg, Gus Powell e Antonio Rovaldi.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Francesco Bianchini"Tra Paolo e Giovanni"Studi sui testi paolini e giovannei e sui loro rapportiEDB Edizioni Dehoniane Bolognawww.dehoniane.itIl rapporto tra le varie tradizioni neotestamentarie aiuta a comprendere meglio il cristianesimo dei primi secoli. Il volume si propone, in maniera originale per il panorama italiano, di studiare il rapporto tra i testi paolini e quelli giovannei. Questo non significa semplicemente rilevare il dato proveniente dalla struttura canonica del Nuovo Testamento, ma piuttosto mostrare gli elementi che le due tradizioni hanno in comune rispetto a tutti gli altri libri neotestamentari e che possono far pensare a una relazione particolare tra i due corpora. Dal punto di vista storico, tali legami sono motivati dal fatto che molto probabilmente ad Efeso, nell'ultima parte del I secolo, il cristianesimo paolino e quello giovanneo sono entrati in contatto.Francesco Bianchini ha conseguito il dottorato in Scienze bibliche al Pontificio Istituto Biblico. È docente di Esegesi del Nuovo Testamento presso la Pontificia Università Urbaniana a Roma. È membro dell'Associazione Biblica Italiana (ABI) e della Studiorum Novi Testamenti Societas (SNTS). È autore di monografie e commentari. Scrive articoli e recensioni di argomento biblico, con particolare attenzione agli scritti paolini. Tra le sue pubblicazioni: Figli nel Figlio. La categoria della figliolanza nelle lettere di Paolo (2017); Parlare di sé per parlare di Cristo. I testi autobiografici paolini nel contesto dell'antichità classica e cristiana (2021); The Apostle Paul and His Letters. Introduction to the Corpus Paulinum (2022).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Susanna Raule"Minerva in fiamme"Mondadori Editorewww.mondadori.itIl lunedì è sempre un orrore, si sa. Per Minerva Blanc, psicologa e psicoterapeuta quarantenne in forza al Centro per adolescenti della Spezia, il buongiorno speciale arriva dalla gamba destra, che al risveglio è in fiamme. Dopo quindici anni di (più o meno) educata convivenza con la sclerosi multipla, Minerva sa di aver appena vinto un pit-stop in ospedale causa recidiva in corso. Ignora, invece, che al lavoro la aspetta la notizia che ogni terapeuta teme: un suo paziente è morto. Si tratta di Angel, sedicenne in terapia obbligata dopo l'arresto per spaccio. Un incidente, dicono i rilievi, ma a lei sembra un incidente strano sospetto, addirittura. Minerva inizia a indagare quasi per caso, ma a ogni domanda ne saltano fuori altre tre. E non è la sola, perché investigano anche i colleghi con le loro fisime, la tirocinante dagli occhi di foca, la psichiatra dalle eterne salopette e persino la neurologa di Minerva. E quando dei sensibili professionisti dell'ascolto come loro si mettono in testa di fare i detective… le cose non vanno proprio come in una serie tv. In una città rovente che sfinisce Minerva sul piano fisico, la teorica sfida intellettuale si fa sempre meno intellettuale e sempre più un completo casino. Tra pazienti che brandiscono coltelli, allarmi bomba, uno spacciatore troppo ansioso di darle una mano, branchi di turisti disprezzati dalla popolazione locale e dirigenti preoccupati delle possibili querele, per Minerva non sarà semplice arrivare in fondo al caso viva e vegeta. O almeno viva.Susanna Raule esordisce nel Giallo Mondadori con un crimedy perfetto, pieno di suspense e altrettanto humour, con una protagonista d'eccezione.Susanna Raule è nata alla Spezia, dove vive. Psicologa e psicoterapeuta, ha lavorato come traduttrice e sceneggiatrice per vari editori. È l'autrice di L'ombra del commissario Sensi, Satanisti perbene e L'architettura segreta del mondo, tutti pubblicati da Salani, e del graphic novel Inferno. L'ombra del commissario Sensi è stato selezionato dal “Sole 24 Ore” nella collezione dei migliori gialli italiani. Scrive per “Esquire”, “Harper's Bazaar” e “Wired”. È tra le fondatrici del collettivo per la parità di genere nel fumetto Moleste (www.moleste.org).il posto delle paroleascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Rudi Capra"Riaprire dei possibili"De-coincidenza, un'arte di operareOrthotes Editricewww.orthotes.comIl libro di François Jullien si potrebbe definire, a prima vista, un “Manifesto” politico. A leggerlo, però, ci si rende conto che non contiene tesi politiche, il che è indicativo del suo vero intento: più che presentare una dottrina o una teoria, questo libro presenta un modo di fare, di operare. Anzi, come recita il suo sottotitolo, un'“arte di operare”, quella della de-coincidenza. Parlare di un'arte, d'altronde, sottolinea il carattere non metodico di questo operare, perché non riguarda la definizione di un programma che, in partenza, stabilisca che cosa si debba fare: l'arte rappresenta in modo emblematico un fare il cui scopo è aprire nuove possibilità, nuovi modi di pensare, di dire.Questo libro è un invito a trasformarci, a non coincidere più con noi stessi, a “scollarci” dalle nostre abitudini, dalle nostre idee stereotipate, dalle nostre convinzioni e dalle nostre presunte verità.François Jullien è uno dei maggiori filosofi e sinologi viventi. Vive a Parigi e insegna all'Université Paris-VII “Denis Diderot”. Tra i suoi recenti libri, tradotti in tutto il mondo, si ricordano: Una seconda vita. Come cominciare a esistere davvero (2017), Il gioco dell'esistenza. De-coincidenza e libertà (2019) e L'apparizione dell'altro (2020).Rudi Capra, PhD in Filosofie dell'Asia Orientale, è Postdoctoral Fellow alla Fondazione 1563 per l'Arte e la Cultura e Visiting Fellow all'Università di Torino. Scrive di critica cinematografica per varie riviste, fra cui “Ondacinema”. È autore della monografia Nicolas Winding Refn. La vertigine del fato (2022). Per Mimesis ha pubblicato: I flauti del cielo. Quattro divagazioni sul tema della filosofia comparata (2020) e Filosofia del viaggio. Modi, tempi, spazi, sensi del viaggiare (2024).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Francesco Filippi"Bye Bye Benny"Una storia di rap e libertàUp Feltrinelliwww.feltrinellieditore.itL'avventura di tre ragazzi in un'Italia in cui il fascismo non è mai stato sconfitto.In una piccola città italiana è il 2024 e il fascismo è ancora al potere. Il web è strettamente controllato, e non si può accedere ai siti stranieri. Gli smartphone sono di produzione italiana, così come il gasogeno, il mezzo di trasporto più comune, e la televisione trasmette solo programmi che esaltano glorie nazionali e virtù patriottiche. Italo e Giacomo sono amici, frequentano la stessa scuola. Solo che i genitori di Italo lavorano per il partito e sono orgogliosamente fascisti, quelli di Giacomo molto meno. Ma ciò che più li unisce è la passione per la musica. In particolare il rap. Tutto cambia una mattina quando, a scuola, saltano i blocchi della rete e Italo e Giacomo si trovano a navigare liberamente nel web per qualche minuto. Vengono così a conoscenza di un festival rap che si svolgerà in Francia. Per i due è presto deciso: vogliono partire e raggiungere Lione per godersi tre giorni di musica sovversiva e libertà. Ma per due sedicenni che vivono sotto regime procurarsi un visto falso, viaggiare da soli e attraversare la frontiera è un'impresa praticamente impossibile. O forse no?!Francesco Filippi (1981), storico della mentalità e formatore, è co-fondatore dell'associazione Deina, con cui collabora alla programmazione e alla realizzazione di viaggi di memoria e percorsi formativi in tutta Europa. Lavora per la Fondazione Museo Storico del Trentino, nell'ambito della memoria collettiva e pubblica con particolare riferimento al Novecento italiano ed Europeo. È docente di comunicazione e divulgazione storica presso Feltrinelli Education. Scrive, tra gli altri, per Repubblica, Domani, L'Essenziale, Micromega.Ha all'attivo diverse pubblicazioni sul rapporto tra passato e presente. I suoi ultimi libri sono Guida semiseria per aspiranti storici social (Bollati Boringhieri 2022), Noi però gli abbiamo fatto le strade. Le colonie italiane tra bugie, razzismi e amnesie (Bollati Boringhieri 2021) e Prima gli italiani! (sì, ma quali?) (Laterza 2021), Ma perché siamo ancora fascisti? Un conto rimasto aperto (Bollati Boringhieri 2020) e Mussolini ha fatto anche cose buone. Le idiozie che continuano a circolare sul fascismo (Bollati Boringhieri 2019).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Federico Riccardo "Tender"Edizioni Effettowww.edizionieffetto.itDi contemporaneità, disagio sociale e millennials. Questi 8 nuovi racconti di Federico Riccardo affrontano temi decisamente insoliti, rispetto a quelli cui l'autore milanese ci ha abituati finora. Si comincia col bullismo, si prosegue con l'alcolismo per poi sfociare in una “strage di vecchi” invocata da un giovane che non riesce a emergere. E poi ancora: il conflitto vita/scrittura, gli hikikomori, il sentirsi soli, la fine del mondo che incombe, il cannibalismo, l'incomunicabilità, la violenza familiare.“Ci sono le ossessioni e le domande, ci sono le incognite che andrebbero risolte per trovare le risposte. C'è soprattutto una grande passio-ne per quello che si fa, nello specifico per la scrittura, e in tempi che fanno di tutto per togliertela, quella passione – per rosicchiartela via assieme alle certezze grazie a un precariato economico, relazionale, in definitiva esistenziale – il fatto che Federico Riccardo ce l'abbia e che traspaia a ogni riga è una cosa che ci fa tifare per lui.” (dalla prefazione di Valentina Mira).Con un saggio finale di Alberto Bergamini.Federico Riccardo è nato nel 1991 a Milano, città dove tuttora risiede. Si è laureato in Scienze dei Beni Culturali presso l'Università degli Studi di Milano con una tesi sul teatro indiano. Lavora come ufficio stampa, consulente artistico, ghostwriter e redattore di articoli per il web. Scrive racconti da quando è bambino. Con la casa editrice Bookabook ha pubblicato il libro Il tempo è il binario di un tram cui è seguito Le vie di mezzo – Esercizi di immobilità. Nel 2022 è il turno della sua prima raccolta di poesie, dal titolo Amore e Griffonia. Nel 2023, per Edizioni Effetto ha pubblicato la raccolta di racconti Erotica Liquida, assieme a Simone Sciamè. Ha fondato il magazine online Topsy Kretts, completamente incentrato sui racconti brevi contemporanei (www. topsykretts.it).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
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