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What's the secret to turning partnerships into a SaaS growth engine? In this episode, Victor Wrede, Co-founder and CSO of Scrive, reveals how the company is transforming business workflows with electronic signatures and digital contracts. He shares the strategies behind building strong partnerships, integrating seamlessly into customer workflows, and creating solutions that stand out in competitive markets. Victor also opens up about the lessons learned from navigating partner dynamics, the importance of joint initiatives, and the fine balance between direct sales and partner-driven growth. What you'll take away: How Scrive creates efficiency through streamlined solutions The game-changing impact of strategic partnerships in SaaS Insights on thriving in dynamic marketplaces The role of collaboration in driving long-term success Practical advice for scaling through innovation and teamwork If you're ready to take your SaaS growth to the next level, this episode is filled with ideas and strategies to help you get there. Grab a coffee, tune in, and let's dive into the world of smarter partnerships!
Mimmo Muolo"Ribellarsi alla notte"Edizioni Paolinewww.paoline.itDopo il successo di “Per un'altra strada”, il giornalista Mimmo Muolo torna con un nuovo romanzo, addentrandosi questa volta nel genere giallo, ma lanciando anche stavolta un messaggio di grande valore spirituale.Poco dopo Natale, dal presepe allestito in una piazza romana qualcuno sottrae la statuetta di Gesù Bambino. Per il parroco don Eugenio è un atto gravissimo, ma per il commissario Mariotti, che riceve la sua denuncia, è un caso di poco conto. Per ordini superiori, deve comunque dare precedenza al "rapimento" di Gesù Bambino e così, per ripicca, affida le indagini a quello che considera il meno capace dei suoi agenti, balbuziente e per di più azzoppato in seguito a uno scontro a fuoco con alcuni malviventi. Quando Rocco Gargiulo si mette al lavoro, molte piste sono aperte, ma nessuna è veramente convincente.Intanto, dalla finestra del proprio appartamento, Antonio, dodici anni, osserva tutto ciò che accade e annota i discorsi che crede di aver colto grazie alla sua capacità di leggere il labiale di quanti si avvicendano nella piazza. Parlando con lui, Gargiulo avrà un'intuizione che gli permetterà di ricostruire la ragnatela dei rapporti tra i diversi personaggi e gli farà scoprire una verità a doppio fondo.Questa la vicenda narrata nel nuovo romanzo del giornalista Mimmo Muolo. Che, dopo il grande successo di Per un'altra strada, affronta stavolta il genere giallo, con un grande messaggio spirituale. Scrive infatti l'Autore nella nota conclusiva al romanzo: «In sostanza: che cosa può succedere nella vita di ognuno di noi quando il Dio fatto uomo scompare dall'orizzonte? Una domanda di grande attualità in un cambiamento d'epoca come il nostro, contrassegnato sia da sacche di indifferentismo religioso, sia da una sete di spiritualità che si esprime talvolta in forme nuove e persino stravaganti».Come nel precedente romanzo, anche in Ribellarsi alla notte, l'Autore lancia dunque al lettore un messaggio importante, in piena sintonia con quanto papa Francesco ha scritto nella recente Lettera sul ruolo della letteratura nella formazione: «Quella letteraria è una parola che mette in moto il linguaggio, lo libera e lo purifica: lo apre, infine, alle proprie ulteriori possibilità espressive ed esplorative, lo rende ospitale per la Parola che prende casa nella parola umana, non quando essa si auto comprende come sapere già pieno, definitivo e compiuto, ma quando essa si fa vigilia di ascolto e attesa di Colui che viene per fare nuove tutte le cose».IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Guia Risari, Sergio Olivetti"Mirabasso e Altamira"Edizioni Lapiswww.edizionilapis.itQualche tempo fa, su una collina rotonda, sorgeva la città di Mirabasso. Gli abitanti avevano una strana abitudine: passavano l'intera giornata a fissare il proprio ombelico. Lo fissavano da mattina a sera: era il loro chiodo fisso. Per loro, distrarsi da quel bottoncino e guardare altrove era un crimine.Proprio sulla collina di fronte a Mirabasso, sorgeva la cittadina di Altamira. Lì, gli abitanti avevano una passione altrettanto curiosa: fissavano continuamente il cielo. Questo infondeva loro grande allegria e speranza, tanto che mantenevano la stessa posizione in ogni occasione.Tra Mirabasso e Altamira non correva buon sangue: gli abitanti di Mirabasso consideravano irresponsabile il modo di vivere degli abitanti di Altamira, mentre questi ultimi pensavano che gli altri non sapessero godersi le gioie della vita. Le due città erano separate da un fiume, ma soprattutto dalle loro inconciliabili visioni del mondo.Di conflitti veri e propri non ce n'erano mai stati, ma un giorno di pioggia, a Mirabasso, cominciò a circolare la voce che fossero stati gli abitanti di Altamira a causare il maltempo. Da Mirabasso partì allora un messaggero con l'ordine di intimare ad Altamira di ritirare le nuvole o di prepararsi al peggio...Sorridere di una guerra si può, quando mostri il suo lato ridicolo e ottuso. Disarmarla anche, coltivando un terreno d'incontro, pieno di promesse e futuro.Guia RisariNata nel 1971 a Milano, si è laureata in Filosofia Morale all'Università Statale con una tesi su Jean Améry, lavorando come educatrice e giornalista per L'Unità. Si è specializzata in Modern Jewish Studies alla Leeds University con ricerche su Saadia, Maimonide, Mendelsohn, Rosenzweig, Lévinas, Jabès, Rawicz, Bauman, Rose e una tesi di M.A. sull'antisemitismo italiano. In seguito, si è trasferita in Francia, dove, oltre a scrivere e tradurre, ha insegnato e svolto ricerche in socio-critica, storia, letteratura orale e comparata delle migrazioni. Scrive e pubblica in quattro lingue. Lavora con case editrici, riviste, compagnie teatrali, radio e quotidiani. Interviene con laboratori e corsi di scrittura e lettura. Tiene conferenze e formazioni in scuole, università, biblioteche, librerie, festival.Sergio OlivettiArchitetto, grafico, autore e illustratore, ha insegnato al Politecnico di Milano. Da anni si dedica totalmente alla creazione di albi e storie per l'infanzia caratterizzati da un tratto personale e riconoscibile. Ha pubblicato con vari editori italiani tra cui Rizzoli, Edizioni Clichy e Sinnos. Vincitore nel 2018 del premio per la miglior immagine digitale al Lucca Junior e per la miglior immagine analogica all' Annual — Autori di Immagini, nel 2021 ha ricevuto una menzione speciale al Premio Gianni Rodari e nel 2022 i premi La Magna Capitana e Giovanni Arpino 2022.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Sono ore decisive per il futuro del nostro pianeta: a Baku, in Azerbaigian, si conclude la cop29 ed è il momento di tirare le somme. Cosa si è fatto? Cos'altro ancora si deve fare? Ne discutiamo con i nostri ospiti in diretta dalla capitale azera.Gli ospiti di oggi:Eleonora Cogo - analista finanziaria di Ecco il think thank italiano sul climaJacopo Bencini - Presidente di Italian Climate NetworkEmanuele Bompan - Direttore della rivista Materia Rinnovabile, collabora con testate come La Stampa, Nuova Ecologia, Oltremare.Lorenzo Tecleme - Giornalista, Scrive di politica, di clima e delle due cose assieme per Domani, il manifesto, Valori.it, Jacobin Italia.Grammenos Mastrojeni - Vice Segretario Generale e Deputy Secretary General della sezione "Energy and Climate Action" presso il Segretariato dell'Unione per il MediterraneoSi può fare - Storie dal socialeCombattenti per la paceSi chiama "Combatans for peace" l'associazione nata vent'anni fa in Cisgiordania da un gruppo di soldati israeliani e combattenti palestinesi. Deposte le armi il gruppo si è unito sulla lotta per la pace. Un tema che oggi portano avanti raccogliendo sempre più consensi.
ROMA – BOLOGNAPer la rubrica “Racconta il tuo Libro”Francesco Lioce presenta: Attraversamenti, di Bartolomeo Bellanova, puntoacapo Editrice, 2024La poesia di Bartolomeo Bellanova, nutrita com'è di elementi culturali di diversa provenienza (e nello spazio e nel tempo) ed esplicitata in un linguaggio fortemente ibridato dall'uso di lemmi attinenti a vari settori del sapere, esige, in ragione di ciò, per essere meglio compresa e restituita, un tipo di lettura relazionista, capace di mettere insieme tutti gli elementi che la costituiscono […] Volendo indicare da subito il soggetto della raccolta, non esiterei a rintracciarlo in una sorta di racconto dell'iter umano e spirituale, fra indietreggiamenti, dubbi e ripensamenti, del poeta, teso al raggiungimento della consapevolezza della necessità di cogliere il sacro, inteso nel suo significato più ampio, in ogni manifestazione del reale, giungendo in seguito al suo attraversamento, alla celebrazione della forza salvifica dell'Amore […] (Dalla Postfazione di Franca Alaimo) Bartolomeo Bellanova nasce a Bologna; dopo un percorso di studi finanziari pubblica i romanzi La fuga e il risveglio (Albatros Il Filo 2009), Ogni lacrima è degna (In.Edit 2012) e La storia scartata (terre d'ulivi 2018). In poesia: Gocce insorgenti (Terre d'Ulivi 2017), Diramazioni (Ensemble 2021) e Perdite (puntoacapo 2022) Partecipa ad antologie poetiche tra cui Sotto il cielo di Lampedusa – Annegati da respingimento (Rayuela 2014), Sotto il cielo di Lampedusa – Nessun uomo è un'isola (Rayuela 2015) e Distanze obliterale – Generazioni di poesie sulla rete (puntoacapo 2021). Ha fatto parte della redazione della rivista culturale lamacchinasognante. Fa parte dello staff di Bologna in Lettere BIL, spazio di dialogo e condivisione di letteratura contemporanea.Gisella Blanco vive a Roma da diversi anni. Collabora con Il Foglio. Scrive per la rivista Leggere Tutti cartacea e on line, per minima&moralia, per Atelier Poesia cartaceo e on line, per LiguriaDay, per Poesia di Luigia Sorrentino, per Smerilliana. Svariati interventi critici e interviste sono presenti su Laboratori critici, Poesia del Nostro tempo e Poesia de Il Corriere della Sera. Ha svolto, come relatrice, lezioni in ambito universitario sulla poesia (Università di Palermo – Dipartimento di Scienze Umanistiche, Corso di studio in Lettere, Insegnamento Istituzioni di Linguistica italiana); nel 2020 ha tenuto una lezione sulla poesia agli studenti di Linguistica Italiana della Sichuan International Studies University di Chongqing (Cina). Nel 2022, per Università degli Studi di Palermo, ha tenuto una lezione sui percorsi della poesia, in occasione dell'incontro del percorso seminariale Attività Tipologia F su “Le parole che ho sempre voluto”. È stata ospite presso l'Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, all'interno del corso “Poesia italiana del Novecento – Laurea Magistrale”. Particolarmente attenta ai temi sociali, filosofici e femministi, è autrice della silloge poetica Melodia di porte che cigolano, pubblicata da Eretica Edizioni (2020), compare nell'antologia Inno alla morte, pubblicata da Bertoni Editore (2021), nell'antologia “Cuori a Kabul – Poesie per l'Afghanistan” di Graphe.it Edizioni e nell'antologia Italia insulare – i poeti di Macabor Editore 2022. Alcuni suoi testi sono stati tradotti nel Journal of Italian Translantion. Una sua poesia è presente nell'antologia Negli occhi bambini (con una nota introduttiva di Umberto Piersanti per ScriverePoesia Edizioni). Ha scritto una plaquette che compare nell'antologia La terra inesplorata delle donne, Dalia Edizioni. Lavora come editor e nella comunicazione. Ha seguito, per la comunicazione, la Fiera del Libro di Iglesias, il Premio Nazionale Elio Pagliarani, Elba Book e il TeverEstate per il Cibaldone Culture Festival, il Festival La poesia, lingua viva della Soprintendenza Speciale di Roma, Il Maggio dei Libri del Secondo Municipio di Roma. È giurata nel Premio Internazionale Città di Sassari per la Sezione Poesia Edita.Marco LodiRegia, editing, grafica, musiche con licenza d'uso Epidemic SoundGIANO PUBLIC HISTORY APSè afferente all'Albo della Cittadinanza Attiva e delle Reti Civiche del Comune di Roma.Sostienici con il 5×1000 : CF 97901110581
Episodio dedicato a chi ama luoghi impervi, aspri e selvaggi.Riccardo Bee è il prototipo dei FreeSoloist senza troupe cinematografiche alle spalle. Scrive la storia nelle Dolomiti Bellunesi ricercando condizioni sempre più estreme, due su tutte: isolamento e freddo. Sito: www.storiedimontagna.comContatti: andataeritorno.podcast@gmail.com Newsletter: https://andataeritornopodcast.substack.com/Instagram: https://www.instagram.com/andataeritornostoriedimontagna/Linkedin: https://www.linkedin.com/company/andata-e-ritorno-storie-di-montagna/?viewAsMember=trueFacebook: https://www.facebook.com/profile.php?id=61557903953187&name=xhp_nt__fb__action__open_userThreads: https://www.threads.net/@andataeritornostoriedimontagnaMusic by Epidemic SoundCrediti immagine: https://gognablog.sherpa-gate.com/riccardo-bee/
I risultati che cerchiamo - vendite, iscritti, appuntamenti - si creano con i contenuti.Questo avviene ad ogni step della nostra attività di comunicazione.Fermarsi a pochi metri dal traguardo non ha senso perché la gara non è finita finché non è finita. Come fare lo sprint finale usando i contenuti?Lo spiego in questa puntata.Visita https://www.ascoltobeltrami.com/La voce di Alessio Beltrami viene utilizzata per gentile concessione della Fondazione Alessio Beltrami
Sara Marconi, Anna Curti"I sogni di Yume"Edizioni Lapiswww.edizionilapis.itLe autrici di Il viaggio di Madì tornano con un nuovo libro, una raccolta di storie che celebrano il fascino dell'Oriente.Yume è grande gatto, dal muso grigio e il manto candido. È morbido e saggio. Gli piace moltissimo dormire, e quando dorme, sogna! Fa sogni lunghi e corti, belli e brutti, proprio come noi; ma nei suoi sogni è sempre elegantemente abbigliato con uno splendido kimono rosso e nero ed è sempre un eroe: l'interprete delle più belle fiabe giapponesi.Seguendolo nelle sue avventure oniriche incontreremo indimenticabili personaggi della ricchissima cultura nipponica: luoghi incantati, palazzi sottomarini, bambini che nascono dai frutti… creature magiche e persone comuni premiate per la generosità verso il prossimo. I valori fondanti della cultura giapponese racchiusi nelle sue fiabe tradizionali, rielaborate per essere condivise con i più piccoli. E Yume, che di sogno in sogno, di fiaba in fiaba, accompagna il lettore alla scoperta di questo immaginario pieno d'incanto.Sara MarconiEditor e traduttrice, si laurea in Storia della lingua italiana presso l'Università di Bologna. Inizia la sua carriera a Milano, lavorando per un'agenzia pubblicitaria, per poi trasferirsi in Toscana, dove avvia un progetto dedicato all'arte e alla comunicazione ludica. Cura numerosi volumi, soprattutto romanzi e riscritture di classici, pubblicati da Lapis. Insieme a Simone Frasca firma la serie I Mitici Sei, edita da Giunti. Scrive inoltre per Feltrinelli, Raffaello Ragazzi e Slow Food. Oggi vive a Torino, dove dirige Il Mignolo, il supplemento dell'Indice dei libri del mese dedicato alla letteratura per ragazzi. Anna CurtiNata a Torino, frequenta il liceo artistico presso l'Accademia Albertina e poi la facoltà di Architettura del Politecnico. Si iscrive a un corso di grafica pubblicitaria, grazie al quale si avvicina al mondo dell'editoria. Da oltre trent'anni si dedica all'illustrazione e alla progettazione di libri per ragazzi, collaborando con numerose case editrici italiane e internazionali, spesso come autrice completa. Ha pubblicato con Mondadori, Einaudi Ragazzi, Emme Edizioni, La Coccinella, Salani, Gakken (Tokyo), Giunti, Castalia, De Agostini, Panini, Editoriale Scienza, Lapis, Notes Edizioni. Ha esposto le sue opere in numerose mostre personali e collettive, in tutto il mondo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Antonio Galetta"Pietà"Einaudi Editorewww.einaudi.itI partiti candidati all'amministrazione di un anonimo paesino del Sud hanno nomi strani: c'è l'usato sicuro del «Calderone degli uscenti e degli ex-oppositivi», c'è «Casa dolce Casa» che vuole cambiare lo status quo, c'è la studiata vaghezza della «Delegazione locale di una Forza nazionale» e infine gli odiatori xenofobi di «Contro-Riace». Tra queste armate Brancaleone, nei giorni frenetici della campagna elettorale si scatena una lotta feroce e insieme sottile, senza esclusione di colpi, un gioco pericoloso in cui il bene pubblico si sfalda nel tornaconto privato. In questo libro troverete scene grottesche, amori e tradimenti, una galleria di insospettabili cittadini con le loro vite e i loro garbugli. Un inventore visionario, una profetessa dell'odio razziale, un prete, una miriade di politicanti dotati di molti interessi ma poche idee… E poi troverete una storia in prima persona plurale, raccontata da un «noi» temerario che coincide con le voci di chi, in paese, decide di scendere in campo e schierarsi. Il risultato è un'analisi sul potere lucidissima e divertente, che indaga i meccanismi sottili della persuasione, racconta il valzer del compromesso, i tentacoli della criminalità, le sofisticazioni della cosa pubblica. Antonio Galetta osserva l'infinitamente piccolo della provincia come se stesse guardando un diorama, un plastico, ma in realtà non fa altro che parlare di tutti noi, del nostro essere animali politici. Con un'urgenza commovente e con una lingua impegnata a cucire lo strappo fra le parole e le cose, Galetta ci precipita nel mondo e del mondo ci dice che è grottesco, duro, cannibale, perverso, disperato; eppure, allo stesso tempo, la sua è una preghiera.Antonio Galetta (Ceglie Messapica, 1998) è dottorando in Letteratura italiana presso l'Università di Pisa e Sorbonne Université. Scrive su riviste cartacee e online. Pietà (Einaudi 2024) è stato finalista alla XXXVI edizione del Premio Italo Calvino.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Eloisa Morra"La lente di Gadda"Electa Editorewww.electa.itQuesto libro ci guida all'interno del laboratorio dello sguardo del più sperimentale tra gli autori del nostro Novecento, Carlo Emilio Gadda (1893-1973). Il visivo ha un ruolo decisivo nel modellare la scrittura-pensiero dell'Ingegnere, ed è spinta decisiva per cucire assieme, secondo la sua stessa definizione, “la fodera dell'io con la stoffa del mondo”. Alla complessa, multiforme officina linguistica corrisponde un analogo lavoro di studio, riflessione, rivisitazione d'un serbatoio di immagini appartenenti ai più diversi periodi storici, senza soluzione di continuità tra alto e basso, tra capolavori riconosciuti e cultura visiva assimilata attraverso viaggi, riviste illustrate, film e manifesti pubblicitari. Gadda cannibalizza la materialità delle immagini per costruire una realtà di secondo grado sorprendente, che spesso finisce per rivelarne elementi inattesi.Dall'analisi della memoria famigliare all'eros, dalla satira del fascismo al genius loci, il modo che chi scrive ha di conoscere il mondo (e di velare i propri traumi biografici) è legato alla traduzione del demone del visivo attraverso le pinze verbali della scrittura. L'occhio di Gadda materializza i diversi mondi in cui si muovono i personaggi dell'Ingegnere, dimostrando come la visività diventi parte tanto della “struttura” stessa del suo indimenticabile stile, quanto delle riscritture transmediali dei suoi testi più celebri.Eloisa Morra è critica letteraria, curatrice, professoressa di letteratura italiana all'Università di Toronto. Ha scritto Un allegro fischiettare nelle tenebre. Ritratto di Toti Scialoja (Quodlibet, 2014), Poetiche della visibilità (Carocci, in pubblicazione) e ha in preparazione un saggio su Carlo Emilio Gadda e la visualità. Oltre a Scialoja A-Z, ha curato i volumi Prisma Celati (Mimesis 2023), Toti Scialoja e i linguaggi dell'arte (Carocci, 2019), Building the Canon Through the Classics (Brill, 2019). Scrive per il Domenicale del Sole 24ore e Il Manifesto.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
durée : 00:07:15 - Canta u populu corsu - Vogliu scrive lu to nome - Storia d'un live miticu !
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Iader Fabbri, romagnolo, appassionato di sport, ex ciclista, è consulente nutrizionale, divulgatore scientifico, mental coach. Diplomato dietista, laureato in Scienze e tecnologie del farmaco, specializzato in Scienze della nutrizione umana, ha conseguito diversi master internazionali. Scrive per diverse testate giornalistiche ed è spesso ospite televisivo. Come esperto di alimentazione per lo sport è relatore e formatore in convegni e seminari su tutto il territorio nazionale. Collabora sul fronte della ricerca con alcune università italiane. Nel 2018 ha pubblicato “L'indice di equilibrio”, dove racconta le sue innovative regole sull'alimentazione. Tra gli altri scritti, “Ricette vegane e vegetariane anche per onnivori”, “Benessere, longevità e salute. Come cambiare la tua vita con semplici strategie di Brain & Body Hacking”.
Rudi Capra"Filosofia del viaggio"Modi, tempi, spazi, sensi del viaggiareMimesis Edizioniwww.mimesisedizioni.itForse a causa della familiarità che si ha con l'esperienza di viaggiare, il viaggio è rimasto un parziale “impensato” nella storia della filosofia. Facendo dialogare filosofia, letteratura, sociologia e antropologia, il volume affronta il viaggio nella sua duplice accezione di concetto ed esperienza, tentando, da un lato, di esplorarlo in quanto costante culturale e, dall'altro, di descriverne le molteplici manifestazioni, con attenzione particolare alla contemporaneità, in cui le pratiche del turismo massificato, del turismo virtuale, della flânerie e dell'urbex hanno crescente rilevanza.Ma viaggiare ha anche una dimensione anacronistica, perché mette in rapporto con il desiderio, che è senza tempo. Il desiderio segue sempre un moto altrove: è ondivago, irrequieto, vagabondo, spinge a partire e cambiare incessantemente, è desiderio di essere altro, di essere altrove. Questo libro si pone allora come una riflessione sul rapporto che abbiamo con desiderio e identità attraverso il viaggio, che è capace di trasformare entrambe.Rudi Capra, PhD in Filosofie dell'Asia Orientale, è Postdoctoral Fellow alla Fondazione 1563 per l'Arte e la Cultura e Visiting Fellow all'Università di Torino. Scrive di critica cinematografica per varie riviste, fra cui “Ondacinema”. È autore della monografia Nicolas Winding Refn. La vertigine del fato (2022). Per Mimesis ha pubblicato: I flauti del cielo. Quattro divagazioni sul tema della filosofia comparata (2020) e Filosofia del viaggio. Modi, tempi, spazi, sensi del viaggiare (2024).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Scrive il Wall Street Journal che il numero di ucraini e russi uccisi e feriti avrebbe raggiunto la quota di un milione. Ovviamente di dati ufficiali non ce ne sono. Una stima ucraina riservata di inizio anno ipotizzava il numero di soldati ucraini morti a 80.000 e i feriti a 400.000. Le stime dell'intelligence occidentale sulle vittime russe variano, con alcune che ipotizzano il numero di morti a quasi 200.000 e i feriti a circa 400.000. L'impatto nei due paesi che già erano alle prese con il declino della popolazione viene definito “devastante”. "La demografia è una priorità per Putin, e lui vuole usare l'Ucraina e la sua gente per consolidare il nucleo slavo della Russia", ha detto al quotidiano Usa Ivan Krastev , politologo di origine bulgara e autore di un libro in uscita sulla demografia europea. "Ma per l'Ucraina, il dilemma è esistenziale: quante persone puoi perdere in una guerra prima di perdere il tuo futuro?" Il censimento più recente in Ucraina, nel 2001, ha registrato 48 milioni di abitanti. All'inizio del 2022, prima dell'invasione russa, erano scesi a 40 milioni, comprese regioni come la Crimea che la Russia aveva annesso con il referendum del 2014. Con oltre sei milioni di persone in fuga dall'Ucraina dall'inizio della guerra nel febbraio 2022, secondo le Nazioni Unite, e la Russia che si è impossessata di ulteriori territori, la popolazione totale nel territorio controllato da Kiev è ora scesa tra 25 e 27 milioni. Oltre alle morti militari, anche il tasso di natalità dell'Ucraina è crollato al livello più basso mai registrato: nella prima metà di quest'anno, sono morte tre volte più persone di quante ne siano nate, secondo i dati governativi. Eccola, la guerra. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
This movie should be called Scrive. Join us as we discuss Michael Cera's juice box scene, Paul Rudd's sex appeal, Jack Quaid's potential, and how much Patrick Dempsey owned in Thanksgiving. Kam is afraid of twins. Mandy likes the beans but the pod is too furry. Side hugs are nice but not with knives. And always ask yourself, WWKD? www.franchisefrightspodcast.com
Luca Fiore"Babel Festival"www.babelfestival.chDomenica 15 Settembre 2024Paesaggio fabbricato e paesaggio consumatoJürgen Nefzgercon Luca FioreartBabel: A metà anni Novanta l'artista tedesco Jürgen Nefzger si trasferisce in Francia e comincia a percorrerne il territorio con la sua macchina fotografica di grande formato. Lo sta facendo ancora oggi. In mostra, una selezione di immagini che per la prima volta mette in dialogo tra loro le varie serie realizzate da Nefzger in territorio francese negli ultimi trent'anni, dai due libri di Hexagone sul «paesaggio fabbricato» e il «paesaggio consumato» a Épuisement, il suo lavoro più recente ancora inedito. Alla presenza dell'artista e del curatore Luca Fiore. La mostra si tiene allo spazio 5b di Bellinzona, apre giovedì 12 settembre, primo giorno di Babel, e rimane aperta fino al 25 settembre.Incontro in teatro: Jürgen Nefzger riflette sul suo lavoro trentennale di fotografo documentarista nella Francia metropolitana: un'indagine minuziosa e immaginifica dell'impatto della società umana sull'ambiente, che con scatti di raro equilibrio formale svela la realtà a volte difficile da credere che ci stiamo costruendo. Dialoga con lui il critico Luca Fiore.Luca Fiore (Milano, 1978) è giornalista, critico e curatore di arte e fotografia contemporanea. Scrive per Il Foglio, Domani, Il Giornale dell'Arte, Azione e la rivista americana Aperture. Ha collaborato con il pittore Giovanni Frangi a L'intervista (Magonza, 2022) e ha curato il libro d'artista di Andrea Bianconi Manuale per esercitare la propria stupidità (Skira, 2022). Ha curato mostre di Mario Cresci, Curran Hatleberg, Gus Powell e Antonio Rovaldi.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Francesco Bianchini"Tra Paolo e Giovanni"Studi sui testi paolini e giovannei e sui loro rapportiEDB Edizioni Dehoniane Bolognawww.dehoniane.itIl rapporto tra le varie tradizioni neotestamentarie aiuta a comprendere meglio il cristianesimo dei primi secoli. Il volume si propone, in maniera originale per il panorama italiano, di studiare il rapporto tra i testi paolini e quelli giovannei. Questo non significa semplicemente rilevare il dato proveniente dalla struttura canonica del Nuovo Testamento, ma piuttosto mostrare gli elementi che le due tradizioni hanno in comune rispetto a tutti gli altri libri neotestamentari e che possono far pensare a una relazione particolare tra i due corpora. Dal punto di vista storico, tali legami sono motivati dal fatto che molto probabilmente ad Efeso, nell'ultima parte del I secolo, il cristianesimo paolino e quello giovanneo sono entrati in contatto.Francesco Bianchini ha conseguito il dottorato in Scienze bibliche al Pontificio Istituto Biblico. È docente di Esegesi del Nuovo Testamento presso la Pontificia Università Urbaniana a Roma. È membro dell'Associazione Biblica Italiana (ABI) e della Studiorum Novi Testamenti Societas (SNTS). È autore di monografie e commentari. Scrive articoli e recensioni di argomento biblico, con particolare attenzione agli scritti paolini. Tra le sue pubblicazioni: Figli nel Figlio. La categoria della figliolanza nelle lettere di Paolo (2017); Parlare di sé per parlare di Cristo. I testi autobiografici paolini nel contesto dell'antichità classica e cristiana (2021); The Apostle Paul and His Letters. Introduction to the Corpus Paulinum (2022).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Davide viene a sapere che Saul e Gionata sono morti Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
PRO - Se la Polizia scrive i verbali con la AI, reggeranno in un processo ?Per gli iscritti l'analisi. Link in linkografia https://www.civile.it/internet/visual.php?num=98770Breve spoiler: attenti alle considerazioni implicite, inespresse.caffe20.it/membri 30 gg gratis poi da 4 euro al mese.L'episodio commenta una domanda posta su Reddit riguardo l'uso dell'intelligenza artificiale da parte della polizia per scrivere verbali e la loro validità in tribunale. Le risposte si concentrano principalmente su:L'uso già esistente di template da parte della polizia- Il potenziale risparmio di tempo- La possibilità di generare rapporti da video delle bodycam- L'uso di chatbot per porre domande e produrre rapporti- La correzione di testi scritti a mano tramite IA- La necessità di soluzioni personalizzate per ogni dipartimentoLe principali considerazioni emerse sono:La potenziale maggiore chiarezza e leggibilità dei testi prodotti dall'IA- Il fatto che il risparmio di tempo potrebbe non essere significativo- La possibilità che in futuro l'abilità valorizzata sia il parlare piuttosto che lo scrivere- Il rischio di imprecisioni o errori nei contenuti generati dall'IA che potrebbero avere conseguenze legaliL'autore nota che la discussione si è concentrata più sugli aspetti pratici che su quelli legali della questione originale.
Susanna Raule"Minerva in fiamme"Mondadori Editorewww.mondadori.itIl lunedì è sempre un orrore, si sa. Per Minerva Blanc, psicologa e psicoterapeuta quarantenne in forza al Centro per adolescenti della Spezia, il buongiorno speciale arriva dalla gamba destra, che al risveglio è in fiamme. Dopo quindici anni di (più o meno) educata convivenza con la sclerosi multipla, Minerva sa di aver appena vinto un pit-stop in ospedale causa recidiva in corso. Ignora, invece, che al lavoro la aspetta la notizia che ogni terapeuta teme: un suo paziente è morto. Si tratta di Angel, sedicenne in terapia obbligata dopo l'arresto per spaccio. Un incidente, dicono i rilievi, ma a lei sembra un incidente strano sospetto, addirittura. Minerva inizia a indagare quasi per caso, ma a ogni domanda ne saltano fuori altre tre. E non è la sola, perché investigano anche i colleghi con le loro fisime, la tirocinante dagli occhi di foca, la psichiatra dalle eterne salopette e persino la neurologa di Minerva. E quando dei sensibili professionisti dell'ascolto come loro si mettono in testa di fare i detective… le cose non vanno proprio come in una serie tv. In una città rovente che sfinisce Minerva sul piano fisico, la teorica sfida intellettuale si fa sempre meno intellettuale e sempre più un completo casino. Tra pazienti che brandiscono coltelli, allarmi bomba, uno spacciatore troppo ansioso di darle una mano, branchi di turisti disprezzati dalla popolazione locale e dirigenti preoccupati delle possibili querele, per Minerva non sarà semplice arrivare in fondo al caso viva e vegeta. O almeno viva.Susanna Raule esordisce nel Giallo Mondadori con un crimedy perfetto, pieno di suspense e altrettanto humour, con una protagonista d'eccezione.Susanna Raule è nata alla Spezia, dove vive. Psicologa e psicoterapeuta, ha lavorato come traduttrice e sceneggiatrice per vari editori. È l'autrice di L'ombra del commissario Sensi, Satanisti perbene e L'architettura segreta del mondo, tutti pubblicati da Salani, e del graphic novel Inferno. L'ombra del commissario Sensi è stato selezionato dal “Sole 24 Ore” nella collezione dei migliori gialli italiani. Scrive per “Esquire”, “Harper's Bazaar” e “Wired”. È tra le fondatrici del collettivo per la parità di genere nel fumetto Moleste (www.moleste.org).il posto delle paroleascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
CESENA - GENOVA - ROMAFrancesco Lioce (poeta, scrittore, podcaster) dialoga con gli autori Maria Laura Valente, Stefano Bertoli e Simone PansolinM.L. Valente e S. Bertoli, Kotodama, Kipple Officina Libraria, 2024Poema in haiku in lingua italiana, tradotto in giapponese e angloamericano con fotografie originali di Stefano Bertoli.S. Pansolin, Pixels, Red Moon Press, 2021La raccolta Pixels è costituita da settanta poesie haiku in forma libera in lingua italiana e tradotte in inglese dal poeta di haiku amaricano Jim KacianMaria Laura VALENTECritico, poeta e haijin. Scrive di critica letteraria su riviste e lit-blog. È nello staff organizzativo del festival multidisciplinare Bologna In Lettere ed è giurato nei premi letterari Bologna in Lettere e Versante Ripido. [...]Stefano BERTOLINato in Italia nel 1969, da quasi quarant'anni si divide fra una carriera di Musicista e una di Sound Engineer, Sound Designer.Fra i suoi lavori in studio piú noti citiamo Yugasanti, sotto il moniker di KHN'SHS registrato live insieme al combo russo Phurpa e Theda Bara Vs Dr.Caligari, insieme alla Soprano Antonella Suella con il Moniker di AndromacA. [...]Simone PANSOLINPer anni si dedica allo studio della poesia haiku, approfondendo i caratteri dello haiku moderno. Nel 2021 pubblica, per la casa editrice Red Moon Press, la raccolta Pixels, contenente 70 haiku in forma libera. L'anno successivo vede la luce Duet of Black, una pubblicazione della Japan Universal Poets Association (JUNPA) condivisa con il poeta H. Namino, contenente una selezione di suoi lavori tradotti in giapponese. [...]Le musiche di Ludovico Roncalli (1654-1713) e Giovanni Zamboni (1664-1721) sono eseguite da Simone Pansolin.Stefano Bertoli, AcquamarinaStefano Bertoli, Deep RedLudovico Roncalli, Preludio dalla sonata in re+Giovanni Zamboni, Minuetto dalla sonata 11Stefano Bertoli, Moon SandsStefano Bertoli, MotherpearlLudovico Roncalli, Giga dalla sonata in re+Giovanni Zamboni, Gavotta dalla sonata 9Marco LodiRegia, editing, grafica, musiche con licenza d'uso Epidemic SoundGIANO PUBLIC HISTORY APSafferente al Centro interuniversitario per la ricerca e lo sviluppo della Public HistorySostienici con il 5×1000 : CF 97901110581PAGINA EVENTO
Rudi Capra"Riaprire dei possibili"De-coincidenza, un'arte di operareOrthotes Editricewww.orthotes.comIl libro di François Jullien si potrebbe definire, a prima vista, un “Manifesto” politico. A leggerlo, però, ci si rende conto che non contiene tesi politiche, il che è indicativo del suo vero intento: più che presentare una dottrina o una teoria, questo libro presenta un modo di fare, di operare. Anzi, come recita il suo sottotitolo, un'“arte di operare”, quella della de-coincidenza. Parlare di un'arte, d'altronde, sottolinea il carattere non metodico di questo operare, perché non riguarda la definizione di un programma che, in partenza, stabilisca che cosa si debba fare: l'arte rappresenta in modo emblematico un fare il cui scopo è aprire nuove possibilità, nuovi modi di pensare, di dire.Questo libro è un invito a trasformarci, a non coincidere più con noi stessi, a “scollarci” dalle nostre abitudini, dalle nostre idee stereotipate, dalle nostre convinzioni e dalle nostre presunte verità.François Jullien è uno dei maggiori filosofi e sinologi viventi. Vive a Parigi e insegna all'Université Paris-VII “Denis Diderot”. Tra i suoi recenti libri, tradotti in tutto il mondo, si ricordano: Una seconda vita. Come cominciare a esistere davvero (2017), Il gioco dell'esistenza. De-coincidenza e libertà (2019) e L'apparizione dell'altro (2020).Rudi Capra, PhD in Filosofie dell'Asia Orientale, è Postdoctoral Fellow alla Fondazione 1563 per l'Arte e la Cultura e Visiting Fellow all'Università di Torino. Scrive di critica cinematografica per varie riviste, fra cui “Ondacinema”. È autore della monografia Nicolas Winding Refn. La vertigine del fato (2022). Per Mimesis ha pubblicato: I flauti del cielo. Quattro divagazioni sul tema della filosofia comparata (2020) e Filosofia del viaggio. Modi, tempi, spazi, sensi del viaggiare (2024).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Francesco Filippi"Bye Bye Benny"Una storia di rap e libertàUp Feltrinelliwww.feltrinellieditore.itL'avventura di tre ragazzi in un'Italia in cui il fascismo non è mai stato sconfitto.In una piccola città italiana è il 2024 e il fascismo è ancora al potere. Il web è strettamente controllato, e non si può accedere ai siti stranieri. Gli smartphone sono di produzione italiana, così come il gasogeno, il mezzo di trasporto più comune, e la televisione trasmette solo programmi che esaltano glorie nazionali e virtù patriottiche. Italo e Giacomo sono amici, frequentano la stessa scuola. Solo che i genitori di Italo lavorano per il partito e sono orgogliosamente fascisti, quelli di Giacomo molto meno. Ma ciò che più li unisce è la passione per la musica. In particolare il rap. Tutto cambia una mattina quando, a scuola, saltano i blocchi della rete e Italo e Giacomo si trovano a navigare liberamente nel web per qualche minuto. Vengono così a conoscenza di un festival rap che si svolgerà in Francia. Per i due è presto deciso: vogliono partire e raggiungere Lione per godersi tre giorni di musica sovversiva e libertà. Ma per due sedicenni che vivono sotto regime procurarsi un visto falso, viaggiare da soli e attraversare la frontiera è un'impresa praticamente impossibile. O forse no?!Francesco Filippi (1981), storico della mentalità e formatore, è co-fondatore dell'associazione Deina, con cui collabora alla programmazione e alla realizzazione di viaggi di memoria e percorsi formativi in tutta Europa. Lavora per la Fondazione Museo Storico del Trentino, nell'ambito della memoria collettiva e pubblica con particolare riferimento al Novecento italiano ed Europeo. È docente di comunicazione e divulgazione storica presso Feltrinelli Education. Scrive, tra gli altri, per Repubblica, Domani, L'Essenziale, Micromega.Ha all'attivo diverse pubblicazioni sul rapporto tra passato e presente. I suoi ultimi libri sono Guida semiseria per aspiranti storici social (Bollati Boringhieri 2022), Noi però gli abbiamo fatto le strade. Le colonie italiane tra bugie, razzismi e amnesie (Bollati Boringhieri 2021) e Prima gli italiani! (sì, ma quali?) (Laterza 2021), Ma perché siamo ancora fascisti? Un conto rimasto aperto (Bollati Boringhieri 2020) e Mussolini ha fatto anche cose buone. Le idiozie che continuano a circolare sul fascismo (Bollati Boringhieri 2019).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Federico Riccardo "Tender"Edizioni Effettowww.edizionieffetto.itDi contemporaneità, disagio sociale e millennials. Questi 8 nuovi racconti di Federico Riccardo affrontano temi decisamente insoliti, rispetto a quelli cui l'autore milanese ci ha abituati finora. Si comincia col bullismo, si prosegue con l'alcolismo per poi sfociare in una “strage di vecchi” invocata da un giovane che non riesce a emergere. E poi ancora: il conflitto vita/scrittura, gli hikikomori, il sentirsi soli, la fine del mondo che incombe, il cannibalismo, l'incomunicabilità, la violenza familiare.“Ci sono le ossessioni e le domande, ci sono le incognite che andrebbero risolte per trovare le risposte. C'è soprattutto una grande passio-ne per quello che si fa, nello specifico per la scrittura, e in tempi che fanno di tutto per togliertela, quella passione – per rosicchiartela via assieme alle certezze grazie a un precariato economico, relazionale, in definitiva esistenziale – il fatto che Federico Riccardo ce l'abbia e che traspaia a ogni riga è una cosa che ci fa tifare per lui.” (dalla prefazione di Valentina Mira).Con un saggio finale di Alberto Bergamini.Federico Riccardo è nato nel 1991 a Milano, città dove tuttora risiede. Si è laureato in Scienze dei Beni Culturali presso l'Università degli Studi di Milano con una tesi sul teatro indiano. Lavora come ufficio stampa, consulente artistico, ghostwriter e redattore di articoli per il web. Scrive racconti da quando è bambino. Con la casa editrice Bookabook ha pubblicato il libro Il tempo è il binario di un tram cui è seguito Le vie di mezzo – Esercizi di immobilità. Nel 2022 è il turno della sua prima raccolta di poesie, dal titolo Amore e Griffonia. Nel 2023, per Edizioni Effetto ha pubblicato la raccolta di racconti Erotica Liquida, assieme a Simone Sciamè. Ha fondato il magazine online Topsy Kretts, completamente incentrato sui racconti brevi contemporanei (www. topsykretts.it).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
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Cettina Caliò"L'estremo forte degli occhi"La nave di Teseowww.lanavediteseo.eu“La scrittura è una forma di resa e resistenza, insieme, io vivo prendendo appunti,” afferma Cettina Caliò. Nella rarefatta e attenta brevità espressiva c'è l'infinità della definizione di un noi collettivo, un noi nella necessità del fiato, un noi in un costante andare e tornare “…a precipizio / nella magrezza del fiato.”In questa nuova raccolta di poesie, Cettina Caliò conferma uno stile ormai inconfondibile e la cifra della sua ricerca: la capacità di tradurre la quotidianità viva dei giorni restituendo profondità e consistenza alle parole comuni. Attraverso l'indagine lucida, l'essenzialità delle immagini, l'accuratezza dei suoni e la misura del verso, l'autrice riesce a fare delle occasioni della vita metafora assoluta. In L'estremo forte degli occhi, così, si entra accompagnati da un'immagine lieve, e si impara per negazione nel “poco a poco” in rovina.Cettina Caliò è nata a Catania nel 1973. Scrive poesia e prosa. Traduce dal francese. Cura libri. Ha pubblicato: Poesie (1995), L'affanno dei verbi servili (2005), Tra il condizionale e l'indicativo (2007), Sulla cruda pelle (2012), La forma detenuta (2018), Di tu in noi (La nave di Teseo 2021).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Giuseppe De Filippis"Ho visto Vittoria volare"Edizioni Clichywww.edizioniclichy.itI motivi per cui non dormo sono quattro.Il primo è l'asma, che sveglia i miei polmoni nel cuore della notte.Il secondo è la paura di non svegliarmi più.Il terzo è la frase hai tutta la vita davanti.Uno dei più interessanti romanzi d'esordio italiani degli ultimi anni. Un autore trentenne che propone ai lettori il Male oscuro del nuovo millennio.Che differenza c'è tra un corpo che cammina e un corpo che cade? Come salvarsi dall'abisso? Come poter vivere, amare, crescere? Dove trovare la forza, il coraggio, i motivi per camminare e non cadere? Che differenza c'è tra un corpo che cammina e un corpo che cade?La storia prende il via da un suicidio, a cui il protagonista, Riccardo, assiste in un momento personale di enorme difficoltà. Questo evento divide la sua vita tra un prima e un dopo e diventa la spinta decisiva per ricorrere alla psicoterapia, mettendosi nelle mani e nella mente della psicoterapeuta Maria, una figura dapprima eterea e via via sempre più carnale che cerca di spiegare al ragazzo tutti i mali del mondo, dal fuoco all'acqua nei polmoni, e che diviene rapidamente una delle protagoniste della storia. Riccardo apre sempre di più la sua mente, ma, soprattutto, amerebbe che Maria facesse la stessa cosa. Intanto cerca di portare avanti la sua relazione con Giada, ma il suo stato mentale rappresenta una bomba all'interno dell'equilibrio di una coppia destinata a esplodere. Riccardo non c'è, Riccardo è senza risposte, Riccardo fa fatica a trattenere i suoi pensieri nell'inesorabile esplorazione continua verso il nero oscuro degli abissi della vita e della morte. Giada lascia Riccardo. Riccardo cerca, lentamente, di rimettere a posto i pezzi e decide di affrontare Maria, le mostra le sue perplessità sulla terapia e decide di essere completamente sincero, di parlarle del suo passato, dell'idea del suicidio e, infine, delle sue fantasie. La vita è pronta a riservare nuovi dolori e smarrimenti, fino a una conclusione che non conclude, ma instilla nel lettore una tempesta di dubbi e forse anche alcune possibili risposte sull'esistenza, il coraggio, la forza, l'essenza della vita. Cosa significa camminare? Cosa significa cadere? E come si può andare avanti quando tutto sembra portarti proprio a cadere?Giuseppe De Filippis è nato a Napoli nel 1993. Ha collaborato per quattro anni col progetto editoriale Borderlain.it, per il quale si è occupato di redigere interviste, recensire libri e, soprattutto, scrivere racconti brevi. Per due anni consecutivi i suoi racconti sono stati gli articoli più letti sul portale. Vive a Napoli e lavora come front-end developer. Scrive su quandononcisono.it, il suo progetto personale che nasce dall'esigenza di ascoltare – e ascoltarsi – quando la mente esaspera il qui e ora, e che gli lasci dire: ora che non sento, ora che non sono, poi mi troverò. Sul sito trovano spazio i suoi nuovi racconti brevi, articoli e podcast.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Daria Cadalt"Back to Amy"La storia di Amy Winehousewww.ilcastelloeditore.it“Back To Amy” è un ritratto intimo e accurato della tormentata cantante inglese: l'infanzia complicata; il talento musicale che la porta a firmare giovanissima con la Island; il successo planetario con due dischi divenuti leggendari come “Frank” e “Back to Black”. Ma dalle pagine del libro emerge anche l'altra Amy, una ragazza tormentata, schiacciata dalla fama, da un carattere autodistruttivo e dalla storia d'amore tossica con il marito Blake Fielder-Civil, che la fa velocemente sprofondare in un vortice di alcool, droghe e psicofarmaci."Continuo a essere fermamente convinta che buona parte della mia esistenza e di quella di Amy Winehouse abbiano, per qualche strano motivo, intrecciato i loro percorsi e si siano incontrate, a un certo punto, in una sorta di Salone di Bellezza per “ragazze problematiche” confinato chissà dove nello spazio-tempo. Non solo perché siamo nate a soli quattro mesi di distanza; e nemmeno perché io abbia la presunzione di considerarmi una “ragazza problematica” tout court – potessi oggi considerarmi una “ragazza” già mi basterebbe! – ma perché abbiamo sperimentato così tante esperienze analoghe che non riesco, ancora adesso che sono passati tredici anni, a non provare rabbia per quello che le è accaduto. Me lo ricordo quel giorno."Daria Cadalt, Napoli, 1984, si è diplomata in Discipline per lo Spettacolo – Scenografia e Costume Teatrale – all'Accademia di Belle Arti di Brera.Scrive sulla rivista di divulgazione storica e culturale Vanilla Magazine, che vanta una community di oltre un milione di utenti tra sito internet e canale YouTube.Ha tradotto per l'Italia il libro Letting Blake Go di Georgette Civil, madre del discusso marito della Winehouse.Back to Amy – La Storia di Amy Winehouse è il suo primo libro.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Tommaso Melilli"Perché andiamo al ristorante?"Dialoghi di Pistoiawww.dialoghidipistoia.itDomenica 26 maggio, ore 17:00Teatro BologniniDialoghi di PistoiaTommaso Melilli "Perché andiamo al ristorante?"I ristoranti esistono da più di due secoli e mezzo, ma – contrariamente a ciò che racconta una famosa leggenda – sono stati inventati ben prima della Rivoluzione Francese, e per un motivo molto semplice: perché servivano. La borghesia europea aveva bisogno di un nuovo tipo di luogo: aperto a tutti, o quasi, non sgradevole, non necessariamente costoso, ma retto da alcune semplici regole. Un luogo dove incontrarsi con persone sconosciute, per capire se era il caso approfondire la conoscenza. I ristoranti, i piatti, i menu, le prenotazioni e le recensioni erano in origine un elegantissimo pretesto per decidere, durante la cena, se valeva la pena di rivedere la persona seduta davanti a noi: per fare affari, per inventare cose nuove, o per provare ad amarsi. Tommaso Melilli, chef e scrittore ci accompagna in una sorta di analisi antropologica sul perché andiamo al ristorante, una delle attività che più amata e praticata, ma perchè lo facciamo?Tommaso Melilli è chef e scrittore. Da quattro anni cura sul Venerdì di Repubblica la rubrica di ricette “Pentole e parole” ed è uno dei fondatori deL'Integrale. Rivista di pane, vino e cultura. Scrive inoltre per l'edizione francese di Slate. In Italia ha pubblicato per Einaudi I conti con l'oste (2020) non un libro di cucina ma di cucine e delle persone che ci vivono e della loro vita oscura per chi non è del mestiere, e Cucina aperta (66thand2nd, 2024). In Francia nel 2018 è uscito il libro Spaghetti Wars, un personal essay scritto «sul fronte» dei conflitti di appartenenza e identità legati a quello che mangiamo, e nel 2025 pubblicherà per Stock il nuovo volume dedicato al tema della conferenza.È chef e co-proprietario di Gloria, a Milano, dopo avere lavorato per molti anni in Francia.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Piero Martin"Storie di errori memorabili"Editori Laterzawww.laterza.itFood & Science FestivalDomenica 19 maggio 2024, ore 17:30Mantova, Piazza Leon Battista Alberti"Errori fruttuosi"con Piero Martin, Danilo Zagari, Edwige Pezzulliwww.foodsciencefestival.itNon si tollera, non si riconosce, non si perdona, ma non si può evitare. È l'errore, prezioso compagno di quel meraviglioso errare che è la vita. Un viaggio sorprendente tra memorabili incidenti di percorso della scienza: sbagliare non solo è umano ma spesso è anche molto utile!Spesso si considera la scienza il regno della certezza e della verità. Invece, il dubbio e l'errore sono fondamentali per il progresso del sapere in ogni settore. E, come accade nella vita di ogni giorno, anche nella scienza l'errore si presenta sotto molteplici forme: c'è l'errore che è motore di nuove conoscenze, ma anche quello frutto dell'ideologia o della fretta. C'è l'errore riconosciuto e quindi fecondo, ma anche quello testardo.In questo libro scopriremo storie affascinanti di chimica, biologia, medicina e soprattutto di fisica, dal punto di vista di chi sbaglia. Incontreremo scienziati come Fermi, Einstein e Pauling e studiosi quasi ignoti. Scoprire che anche i grandi della scienza hanno sbagliato sarà una iniezione di ottimismo. Viviamo in un mondo che con l'errore ha un rapporto difficile. Oggi più che mai è importante rivalutarlo: lunga vita all'errore!Piero Martin è professore ordinario di Fisica sperimentale all'Università di Padova, attualmente distaccato presso il Centro Interdisciplinare “B. Segre” dell'Accademia Nazionale dei Lincei. Studia la fusione quale sorgente di energia. Fellow dell'American Physical Society, è stato responsabile scientifico di grandi progetti internazionali e oggi coordina le attività di fisica di DTT, il nuovo grande esperimento di fusione italiano. Scrive per “La Stampa” e “lavoce.info” e ha vinto il Premio Fiuggi Scienza. Ha pubblicato L'era dell'atomo (con A. Viola, Il Mulino 2014), Zerologia (con C. Bartocci e A. Tagliapietra, Il Mulino 2016) e Trash. Tutto quello che dovreste sapere sui rifiuti (con A. Viola, Codice edizioni 2018, finalista al Premio Galileo 2018 e vincitore del Premio nazionale di divulgazione scientifica, sezione Scienze). Per Laterza è autore di Le 7 misure del mondo (2021, tradotto in otto lingue e finalista al Premio Galileo 2022).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Silena Santoni"La mia creatura"Giunti Editorewww.giunti.itDa sempre, Mary inabissa il suo straordinario talento di scrittrice sotto il peso dei fantasmi e delle colpe. È solo l'amore folle per Percy Shelley che la tiene in vita: per quell'uomo anticonformista e geniale, romantico e crudele, Mary è disposta a tutto. Anche a perdere sé stessa. Pierre è un montanaro pacifico e curioso che gestisce con la moglie una locanda sulla riva del Lago di Ginevra. Quando vede sopraggiungere a Villa Diodati l'eccentrico poeta Lord Byron con i suoi ospiti, ne è stregato. Inizia a spiarli: Percy Shelley, Claire Clairmont, Polidori si lasciano andare alle più depravate sregolatezze mentre ai margini, come estranea agli eventi, Mary li osserva. È il 1816, “l'anno senza estate”, e a Villa Diodati sta per consumarsi una vicenda oscura che, fra crimini e inquietanti ossessioni, porterà Mary a concepire la sua creatura: un mostro spietato che, nel metterla di fronte agli incubi più cupi, le darà finalmente anche la forza di liberarsene. Per diventare immortale. Un romanzo gotico ispirato alla vita di Mary Shelley che intreccia verità e finzione in un'emozionante storia di rivalsa femminile. Un'eroina tormentata, magnetica, indimenticabile.Silena Santoniè nata e vive a Firenze. Per molti anni ha insegnato Lettere nella scuola secondaria di I e II grado. Scrive brani e adattamenti teatrali per la compagnia Katapult, nella quale ha a lungo recitato. Una ragazza affidabile (2018), il suo romanzo d'esordio, è stato un grande successo di critica e pubblico, al quale hanno fatto seguito Piccola città (2020) e Volver (2022), tutti pubblicati da Giunti Editore.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Tiziana Lupi"Il Nobel mancato"Vincenzo Tiberio. L'italiano che scoprì gli antibioticiMinerva Edizioniwww.minervaedizioni.itPrefazione dell'Ammiraglio Ispettore Capo Antonio Dondolini Poli, Ispettorato Di Sanità Della Marina MilitarePostfazione di Anna Zuppa Covelli e Giulio CaponeUn uomo, l'amore, la scienza: in queste poche parole è racchiusa la storia di Vincenzo Tiberio, il medico italiano che primo fra tutti, ben trentatré anni prima di Fleming, scoprì l'importanza di alcune muffe e sperimentò il loro potere antibiotico. Accadde, come spesso avviene nelle scoperte importanti, quasi per caso: l'intuito di Tiberio fece il resto. I suoi studi, pubblicati nel 1895 negli “Annali d'Igiene Sperimentale” con il titolo Sugli estratti di alcune muffe, rimasero però in un cassetto perché Tiberio, a causa di un amore apparentemente impossibile, abbandonò la carriera universitaria per quella militare, vincendo il concorso per Ufficiale medico della Regia Marina.Questo libro è il racconto della sua vicenda di uomo, di studioso e di militare tratto dai diari gelosamente custoditi dai suoi nipoti che hanno deciso di metterli a disposizione dell'autrice perché venga finalmente riconosciuto a Vincenzo Tiberio il posto che merita nell'albo d'oro dei grandi scienziati del nostro tempo: quello dell'italiano che scoprì gli antibiotici.Tiziana Lupi. Giornalista, è autrice di documentari a carattere storico e religioso. Ha lavorato per diversi programmi Rai e Mediaset e ha scritto alcune puntate della fortunata serie tv Don Matteo. Ha scritto il libro Il nostro papa. La prima biografia illustrata di Francesco (Mondadori), da cui è stato tratto l'omonimo docufilm di cui ha curato la regia con Marco Spagnoli. È curatrice del libro di Papa Francesco La mia idea di arte (Mondadori-Musei Vaticani) e autrice dell'omonimo documentario, diretto da Claudio Rossi Massimi. Ha scritto (insieme a Lucia Macale) il libro Il comitato sai che fa? Metamorfosi dell'autore televisivo (Grafica Santhiatese). Ha scritto con Alessandro Greco e Beatrice Bocci il libro Ho scelto Gesù. Un'infinita storia d'amore (Rai Libri). Ha scritto e diretto per Rai Documentari (con Marco Spagnoli) il documentario L'arte della guerra. Scrive sul quotidiano “Avvenire”, sui settimanali “TV Sorrisi e Canzoni” e “Telepiù” e per l'agenzia di stampa “Italpress”.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Marco Campedelli"Lessico disobbediente"Parole per una rivoluzione quotidianaPrefazione di Alex ZanotelliGabrielli Editoriwww.gabriellieditori.itLe parole sono fragili, un segno sulla carta, un soffio che esce dalla bocca.“Lessico disobbediente”, le parole antifasciste di Marco Campedelli in collaborazione con Adista.Questo libro raccoglie parole. Sono fragili, un segno sulla carta, un soffio che esce dalla bocca. Eppure hanno una forza ancestrale: quelle dei miti, dei grandi racconti. Custodiscono la memoria che abbiamo perduto. Sono parole-alberi, parole-mare. Su di esse possiamo arrampicarci verso la luce, tuffarci, talvolta naufragare. Questo campionario di parole è un appello a ritrovarle, a scandirle, a liberarle se imprigionate, a tenerle strette dentro la bufera. Sono parole marginali, lasciate ai bordi. Non addomesticate. (Dall'introduzione dell'Autore)Oggi viviamo in una società di sonnambuli, una società che sperimenta un “intontimento psichico”. Una società che, senza accorgersene, sta ballando sull'orlo del precipizio o dell'“inverno nucleare” o dell'“estate incandescente”. Ecco perché ritengo così importante il lavoro critico, fatto con la parola e la penna, dell'amico Marco Campedelli, dentro la società civile come dentro la Chiesa. (Dalla prefazione di Alex Zanotelli)«Le parole a margine, quelle scritte sui bordi della pagina. Annotate, risucchiate dal testo e messe in salvo. Le parole scritte a matita, accompagnate dalla grammatica della punteggiatura. Un punto esclamativo, se è una parola ritrovata, quella che aspettavamo apparire prima o dopo all'orizzonte. Oppure un punto interrogativo a volerle come indagare, rovesciare a gambe all'aria. Le parole marginali o emarginate. Le parole fragili o quelle prestate al potere o alla guerra.»Marco Campedelli, narratore e teologo, nasce a San Michele Extra, Verona (le sue antiche genealogie montanare affondano le radici nella Lessinia veronese e nell'Altopiano di Asiago).Allievo del Maestro burattinaio Nino Pozzo, continua il suo “Teatro Mondo Piccino” (1923). Studia teologia a Verona e a Padova, conseguendo il Dottorato con il Prof. Aldo Natale Terrin sulla relazione tra poesia, rito e teatro. Ha avuto poi come maestri i teologi Marcelo Barros e José Maria Castillo. Con Claudiana ha pubblicato una trilogia su Alda Merini, Dario Fo, Eduardo De Filippo. Gli ultimi lavori del suo Teatro civile sono dedicati a don Lorenzo Milani, S. Francesco e la guerra e Sostiene Pereira. Parte delle poesie che Alda Merini gli ha dettato sono raccolte nel libro “Nel cerchio di un pensiero” (Crocetti). A lui e alla memoria di Giorgio Gaber la poeta milanese ha dedicato “La clinica dell'abbandono” (Einaudi). Scrive per Adista e per Rocca. È impegnato nella lotta per i Diritti e la libertà di coscienza, anche nella Chiesa. Il suo ultimo libro “Lessico disobbediente. Parole per una rivoluzione quotidiana” con prefazione di Alex Zanotelli è pubblicato da Gabrielli editori (2024), un libro nato in collaborazione con Adista.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Gianni Montieri, Régis Debray"Contro Venezia"Wetlandswww.wetlandsbook.comImpietosa requisitoria contro la Venezia degli intellettuali e dei turisti, questo pamphlet polemico, uscito per la prima volta nel 1995, è una paradossale dichiarazione d'amore per la città lagunare, da secoli crocevia di viaggiatori d'ogni sorta e teatro di un'infinita rifrazione d'immagini e discorsi. In pagine acute e dense di riferimenti letterari, Régis Debray si scaglia contro questa Venezia, che secoli di decadenza hanno trasfigurato da città vivente in luogo comune, opponendola simbolicamente a Napoli, quali poli opposti di natura e cultura, di arte e vita.Completano il volume una nuova prefazione dell'autore e un testo di Gianni Montieri, che, nel continuare a esplorare questa contrapposizione, testimoniano come i 25 anni trascorsi dalla prima pubblicazione di Contro Venezia non abbiano affatto reso meno attuale questo accorato j'accuse.Régis Debray è uno dei più brillanti, controversi e intransigenti intellettuali francesi. Protagonista del movimento studentesco nel maggio del '68 e della guerrilla in Sudamerica a fianco di Guevara, a partire dagli anni '70 si è dedicato allo studio dei mass-media e dell'immagine nel mondo occidentale. Ha scritto oltre 50 opere di saggistica e narrativa, molte delle quali tradotte in italiano. Nel 2019 l'Académie Française gli ha assegnato il Grand Prix de Litérature per il complesso della sua opera.Gianni Montieri è poeta, narratore e saggista. Scrive per varie riviste, tra le quali Doppiozero, minima&moralia, Huffpost e Il Manifesto. È redattore della rivista bilingue The Florence Review ed è coordinatore artistico del Festival dei Matti. I suoi più recenti libri di poesia sono Ampi Margini (2022) e Le cose imperfette (2019), pubblicati da Liberaria. È nato a Napoli e vive a Venezia.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Virtus Zallot"Un Medioevo di abbracci"Non solo d'amore, non solo umaniLe edizioni del Mulinowww.mulino.itUn affresco inconsueto. Il linguaggio silenzioso di un gesto dell'anima.Abbracci di madri, amanti, bambini, amici, peccatori e santi; a persone, animali, cose, figure dipinte o evocate in sogno; intimi e sociali, umani e divini, metaforici e reali. Gesti che accolgono, congedano, proteggono, consolano, aggrediscono, sostengono il corpo e l'anima. Questo volume li indaga nell'arte e nella letteratura del Medioevo, dove sono eloquenti ed eclatanti poiché in tale epoca, e ancor più nel suo immaginario, il linguaggio corporeo integrava fortemente, e spesso sostituiva, le parole. Pur messi in scena entro contesti apparentemente lontani, gli abbracci medievali sono una sorta di specchio entro cui osservarci, scoprendo che ci appartengono e parlano di noi.Virtus Zallot è docente di Storia dell'arte medievale all'Accademia di Belle Arti SantaGiulia di Brescia.Studiosa di iconografia sacra, collabora con istituzioni culturali ed enti pubblici a progetti di ricerca e di valorizzazione del patrimonio artistico. Per il Mulino ha pubblicato «Con i piedi nel Medioevo. Gesti e calzature nell'arte e nell'immaginario» (2018) e «Sulle teste nel Medioevo. Storie e immagini di capelli» (2021). Scrive per «Il Giornale dell'Arte».IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Cettina Caliò"Memorie di un pazzo"Nikolaj Gogol'Traduzione di Serena VitaleAdelphiwww.adelphi.it«Nikolaj Gogol', il più strano poeta in prosa che la Russia abbia mai prodotto»(Vladimir Nabokov).«Confesso che da qualche tempo ho cominciato a vedere e sentire cose che nessuno ha mai visto o sentito». Così scrive nel suo diario il consigliere titolare Popriščin – funzionario di rango non elevato ma di grandi ambizioni, roso dal senso di inferiorità, dall'invidia verso più altolocati colleghi al servizio dello Stato –, che ritiene un privilegio l'incarico di temperare, una volta alla settimana, le penne d'oca di un superiore della cui figlia è segretamente innamorato. Nelle pagine che accolgono le sue frustrazioni e i suoi sogni di gloria si insinuano le sempre più assurde fantasie che lo abitano: mucche che comprano il tè, il carteggio tra due cagnoline dal quale apprende che la giovane amata andrà in sposa a un altro. Lo sdegno e un'impotente rabbia lo precipitano definitivamente nella follia («burocratica» questa, priva del demoniaco romanticismo che caratterizza l'insania del pittore nel Ritratto, un altro dei «racconti pietroburghesi» di Gogol'). Persa del tutto la ragione – ora si crede Ferdinando VIII, re di Spagna –, Popriščin viene rinchiuso in un manicomio, dove si occupa degli «affari di Stato» e si angoscia per la sorte della Luna. Dinanzi al suo delirio, alle grida strazianti per le «cure» brutali che gli vengono inflitte, anche a noi non resta che ripetere, come Popriščin: «Vabbè, vabbè, silenzio!». Un silenzio che verrà riempito dalla voce stridula e penetrante dell'Uomo del sottosuolo di Dostoevskij.Cettina Caliò è nata a Catania nel 1973. Scrive poesia e prosa. Cura libri. Traduce dal francese. Ha pubblicato: Poesie (1995), L'affanno dei verbi servili (2005), Tra il condizionale e l'indicativo (2007), Sulla cruda pelle (2012), La forma detenuta (2018), Di tu in noi (2021).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Ho letto 5 libri bellissimi che non vedo l'ora di consigliarti!Quindi? Cosa stai aspettando?Schiaccia play!EVVIVA!
Valerio Bassan"Riavviare il sistema"Come abbiamo rotto Internet e perché tocca a noi riaggiustarlaChiarelettere Edizioniwww.chiarelettere.itLa promessa originaria di Internet è stata tradita. Nata come uno spazio infinito di libertà creativa e partecipazione democratica, questa tecnologia rivoluzionaria si è trasformata in una grande arena in cui vince chi applica le logiche commerciali più spietate. Ogni azione che oggi compiamo online – come informarci, comunicare, fare amicizia o acquistare qualcosa – rende sempre più ricchi gli oligarchi della rete e finisce per impoverire noi, i suoi abitanti. In questo libro, Valerio Bassan ricostruisce i processi capitalistici che hanno reso Internet un «luogo inabitabile», accompagnandoci in un viaggio ricco di disillusioni e colpi di scena. Nel mettere a nudo le dinamiche e le insidie che si celano dietro i nostri schermi, Bassan indica una possibile via per scardinare questo meccanismo e ricostruire un'Internet più sostenibile e giusta, aiutandoci a capire come mettere in discussione – e ripensare – gli iniqui modelli di business che governano il web. Per farlo sarà necessario ripartire dalle basi, cambiando il modo in cui investiamo collettivamente tempo e attenzione, ma soprattutto maturando la consapevolezza che solo reclamando a gran voce i nostri diritti digitali saremo in grado di riscrivere il futuro della rete. Che Internet vogliamo lasciare a chi verrà dopo di noi?Valerio Bassan (1986) è autore, giornalista e strategist. Lavora come consulente per media company italiane e internazionali ed è mentor presso la Newmark Journalism School della City University di New York. Ha tenuto un TEDx dal titolo L'economia della relazione salverà i media ed è condirettore di DIG, il più importante festival europeo dedicato al giornalismo investigativo. Scrive regolarmente per numerose testate e la sua newsletter, Ellissi, è diventata un punto di riferimento per gli appassionati di media e di Internet in Italia. Questo è il suo primo libro.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Albano Marcarini"Il balcone dei tre laghi"A piedi dal Lago Maggiore al Lago di Como per il Lago di LuganoEdiciclo Editorewww.ediciclo.itAll'inizio del '900 si poteva, utilizzando treno e battello, compiere in giornata la ‘traversata' da Luino a Menaggio, ovvero dal Lago Maggiore al lago di Como, passando per il lago di Lugano. Oggi questa fitta rete di piccole ferrovie, funicolari, battelli è quasi scomparsa. Ecco allora l'idea della guida: un percorso ‘dolce' in otto tappe da compiere a piedi e (in parte) con i mezzi pubblici per unire, oggi come una volta, Luino, Ponte Tresa, Porto Ceresio, Morcote, Lugano, Porlezza, Menaggio. Insomma, il cuore dei laghi delle Prealpi Lombarde, un territorio montuoso compreso fra Italia e Svizzera, fra Lombardia e Regione Ticino. Diviso in tappe giornaliere, il Balcone dei Tre Laghi è adatto a tutti, anche a coloro che soffrono le salite, poiché i tratti più faticosi si coprono in funivia o con le funicolari. Agli escursionisti non resta che camminare in piano o in discesa, con tutto il tempo per ammirare gli splendidi panorami. Alla guida è pure aggiunta un'alternativa da coprire in bicicletta o in e-bike. Il libro è completo di mappe dettagliate, disegnate dall'autore insieme a un corredo di acquerelli e tracce gpx.Albano Marcariniurbanista milanese, viaggia a piedi e in bicicletta. Scrive guide, disegna mappe, dipinge paesaggi. È stato fondatore di Co.Mo.Do. (Confederazione per la mobilità dolce) e presidente dell'Inventario delle Vie di Comunicazione Storiche. È stato segretario generale, ma per diletto, dell'AVD (Associazione Viaggi desueti). Per Ediciclo ha pubblicato Alti passi, grandi salite, Piste ciclabili e greenways in Lombardia, La mia bici va a potassio, Milano e i suoi parchi in bicicletta, La Via Francigena per principianti. Si può scoprire di più sui suoi itinerari su www.sentieridautore.itIL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Marco Testi"La cetra e la penna"Dalla letteratura alla canzone d'autoreAncora Editricewww.ancoralibri.itGiovedì 14 marzo, alle ore 17, alla Libreria AncoraStore, in via della Conciliazione n. 63 a Roma, il libro “La cetra e la penna – Dalla letteratura alla canzone d'autore” di Marco Testi. L'autore converserà con Nicoletta Nicolai e Franco Esposito-Soekardi.In queste pagine si parla della cosiddetta canzone d'autore, di quel tentativo cioè di fondere parole e tessuto musicale che si è manifestato soprattutto a partire dalla fine degli anni Cinquanta del Novecento e che ha lasciato tracce indelebili in opere divenute pietre miliari non solo del mondo della canzone, ma della poesia e della cultura contemporanea. In filigrana dietro i testi di autori nordamericani come Cohen e Dylan, francesi come Brel o Brassens e infine italiani come – tanto per fare alcuni nomi – Battiato, Dalla, De André, De Gregori e Vecchioni, troviamo così echi, cadenze, immagini provenienti da una molteplicità di fonti letterarie, da Omero a Whitman, da Baudelaire a Joyce. Senza dimenticare la Bibbia, il «grande codice dell'Occidente», che ha insegnato anche ai cantautori «a intrecciare nel loro pensare, scrivere e cantare, spirito e corpo, mito e storia, mistica e amore, sacro e profano, ma soprattutto Dio e uomo, avendo sempre accesa nel loro cielo la stella della Scrittura» (card. Gianfranco Ravasi).«Ho cercato (e trovato!) alcune radici, che ci hanno rivelato come perfino la tanto vituperata canzone nasconda aristocratiche paternità. Anche dove non sembrerebbe. Perché non sono solo canzonette».Marco Testi è storico della letteratura e critico letterario. Scrive sulle pagine culturali dell'agenzia stampa SIR, su «L'Osservatore Romano» e «La Civiltà Cattolica». Ha pubblicato, fra le altre cose, Sentieri nascosti. Quando i libri celano nuovi modi di vedere il mondo (Ed. Fili d'aquilone, 2019); La cura. Il libro come salvezza dalla solitudine e dalla paura (Fuorilinea, 2021) e il romanzo Risvegli (Robin, 2023).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Questa settimana tanti nuovi spunti interessanti ed idee per la tua pratica artistica dalla chiacchierata con Davide Calí, scrittore. Davide è un autore, ma anche un fumettista ed un illustratore. Ha scritto oltre 250 tra albi illustrati e libri di narrativa per ragazzi in Italia e all'estero, particolarmente in Francia e negli Stati Uniti. Scrive e disegna anche per riviste, è art director, insegna in giro per l'Italia ed i suoi lavori hanno collezionato numerosi riconoscimenti in Italia e non solo.Davide ci racconta della sua infanzia, della Svizzera, di viaggi, di scrittura, illustratori, e molto altro ancora.Ogni settimana una nuova storia, una nuova vita, dietro le immagini.Questo è un podcast indipendente. Clicca i link qui di seguito per:Diventare un mio PATREON e sostenere questo podcast con un piccolo contributo per coprire le spese di produzione ed aiutarmi a continuare questo progetto;Ricevere la NEWSLETTER de “il mondo invisibile” in cui condivido cosa imparo ogni settimana dagli ospiti del podcast e cosa voglio ricordare per la mia pratica creativa;Seguire l'ACCOUNT Instagram @ilmondoinvisibilepodcast e la pagina facebook con lo stesso nome, per vedere le opere degli artisti, e per mandarmi i tuoi commenti.Grazie milleA presto!
Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.Davide Grittani"Il gregge"Alter Ego Edizioniwww.alteregoedizioni.itIl volto di uno dei membri dell'ex Quinta D del liceo Pasolini ricompare all'improvviso sui manifesti elettorali di una città il cui motore è rappresentato dalla ragione per cui imprese e delitti vengono espulsi dalla stessa vescica: i soldi. Il ricongiungimento dei vecchi compagni di classe diventa il pretesto per indagare sulla metamorfosi che da banali cialtroni li ha convertiti in feroci razzisti e per riflettere sulla deriva che ha trasformato un piccolo branco di anarchici in un gregge in transumanza verso l'odio. Costretti a lavorare insieme per accrescere con ogni mezzo possibile la popolarità del candidato sindaco, uno di loro scopre che in realtà, a unirli, è una tragedia.Davide Grittani, con una commedia amara che racconta tic, paranoie e aberrazioni delle campagne elettorali, ieri nostalgici corpo a corpo basati perlopiù sul trasformismo e oggi ricatti sociali ispirati dalla precarietà dei nostri tempi, rivela impietosamente il vuoto valoriale che ha consentito all'ultranulla di scalare ogni forma di potere. Traccia una mappa iperrealista dove l'essenza stessa – e il futuro – della democrazia rappresentativa appare irrimediabilmente compromessa.Davide Grittani, nato nel 1970, ha pubblicato i romanzi Rondò (Transeuropa, 1998); E invece io (Robin, 2016) proposto al “Premio Strega” 2017; La rampicante (LiberAria, 2018) proposto al “Premio Strega” 2019 e vincitore dei premi “Nabokov” e “Giovane Holden”; La bambina dagli occhi d'oliva (Arkadia, 2021) vincitore dei premi “Alda Merini” e “Città di Siena”. Dal 2006 al 2016, in collaborazione con gli Istituti Italiani di Cultura, ha curato la mostra della letteratura italiana tradotta all'estero “Written in Italy”, esponendola in ventisei Paesi e aggiudicandosi il “Premio Maria Grazia Cutuli” (2010). Scrive di letteratura e società per “Pangea News”, collabora al “Corriere del Mezzogiorno” e dirige il periodico di sostenibilità alimentare “BLab Magazine”.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.it
Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.Stefania Conte"Io sono Federico Tavan"Morganti Editoriwww.morgantieditori.itIn questo romanzo l'Autrice ricostruisce la vita di Federico Tavan attraverso le testimonianze, le sue poesie e le sue prose. Lo racconta attingendo agli stili narrativi del realismo magico e del romanzo esistenzialista, per superare l'immagine lacunosa e semplificata di lui, restituendolo ai lettori nella sua affascinante complessità.La storia prende avvio il giorno del sessantaquattresimo compleanno del Poeta, quando Giacomina, donna entrata realmente nel vissuto di Tavan, ma trasformata dalle circostanze in presenza straordinaria, bussa alla porta di casa. Inizia così fra loro una lunga conversazione, cui lui non può sottrarsi: lei lo pungola e lo sostiene, lui si lamenta e inveisce, ma in tal modo riflette, ricorda e separa la realtà dall'illusione. Lo scopo di Giacomina è condurre quest'uomo vessato dalla follia, sostenuto dal talento e ferito dalla solitudine, a prendere coscienza di sé.È una storia che non lascia scampo alla ragione e alle passioni, trasformando Federico Tavan in un modello di resilienza.Federico Tavan"La nâf spaziâl"Le trentasette poesie raccolte nella monografia "La nâf spaziâl" sono presentate allo scopo di avvicinare il lettore all'irripetibile mondo interiore del Poeta, che da lui prende voce con l'uso principale dell'andreano (da lui soprannominato tavanot), lingua madre e familiare. In questo primo titolo viene affrontata la comprensione dei versi per tentare di raggiungere il mondo interiore di Tavan, attraverso l'analisi della vita e della creatività del Poeta, realizzata secondo l'episteme della Filosofia dell'Essere (a cura di Stefania Conte). Il lettore può avvalersi anche di un'analisi testuale e di una nuova e rispettosa traduzione in italiano (a cura di Maria Cristina Vitali), quest'ultima in grado di concedere ai versi un secondo ‘corpo verbale', fatto di metrica, ritmo, musicalità, senso e spirito.Federico Tavan"Le vie buie"Le quarantasette poesie raccolte nella monografia "Le vie buie", sono presentate allo scopo di avvicinare il lettore all'irripetibile mondo interiore del Poeta, che da lui prende voce con l'uso principale dell'andreano (da lui soprannominato tavanot), lingua madre e familiare. In questo secondo titolo il Poeta esprime nei versi la complessa percezione di Andreis e dalla sua gente; è il luogo natale da cui per tutta la vita cercherà di emanciparsi (a cura di Stefania Conte). Il lettore può avvalersi anche di un'analisi testuale e di una nuova e rispettosa traduzione in italiano (a cura di Maria Cristina Vitali), quest'ultima in grado di concedere ai versi un secondo ‘corpo verbale', fatto di metrica, ritmo, musicalità, senso e spirito.Federico Tavan nasce il 5 novembre del 1949 ad Andreis, borgo della Valcellina pordenonese; figlio primogenito di Osvaldo Tavan e di Cosetta Rosa.Di carattere timido e insofferente alle rigide regole imposte in famiglia, Federico trova nel nonno Antonio la figura del padre benevolo, che il padre non sembra rappresentare. Tavan a diciotto anni ottiene la licenza media e termina il suo percorso di studi, ma non si esaurisce in lui la passione onnivora per la lettura, favorita da una prodigiosa memoria. Racconta lui stesso che le prime poesie nascono nell'adolescenza, ma inizia a trovare per sé un posto nel mondo pubblicando i primi versi e prose solo negli anni Ottanta. Scrive da quando aveva dodici anni in lingua italiana e in dialetto andreano. Verso il 2004 il panorama culturale nazionale si accorge del suo talento. Tavan allora supera la provincia e ha tutte le carte in regola per diventare un Poeta nazionale, al pari di Pier Paolo Pasolini, Alda Merini, Tonino Guerra e Pierluigi Cappello; ma l'ambiente d'origine e il suo delicato equilibrio psichico, che lo fa oscillare fra pericolose posizioni maniaco-depressive, non gli consentono di emanciparsi da sé stesso.Muore in solitudine all'età di 64 anni, il 7 novembre del 2013.Negli ultimi anni della sua esistenza gli era stata accordato il vitalizio della Legge Bacchelli.Testo cortesemente fornito dalla Morganti Editori © - tutti i diritti riservati – sulle opere del Poeta TavanIL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.it
Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.Gabriele Rizza"Billy Wilder"E' il cinema, bellezza!Edizioni Clichywww.edizioniclichy.itA novant'anni dalla direzione del suo primo film e dal suo sbarco a Hollywood, un omaggio al sette volte premio Oscar sceneggiatore e regista di pellicole come Viale del tramonto, A qualcuno piace caldo e L'appartamento.«Vado negli studios perché non posso sopportare il rumore dell'aspirapolvere di mia moglie e anche perché non riesco a trovare tre partner per il bridge o qualcuno per giocare a tennis. E lavoro anche per impedire a qualche falso talento di vincere degli Oscar»L'austro-ungarico Billy Wilder, già giornalista fra Vienna e Berlino, soggettista e sceneggiatore nella Germania prehitleriana, stacca il biglietto per l'America nel 1934: il sogno hollywoodiano lo accoglie, e non sbaglia un colpo. I sette Premi Oscar in bacheca ne certificano la statura. Per Wilder lo stile è una questione di «touch» (come lo sarà per il collega Lubitsch), la classicità una rete di belle trame dove affondare lo sguardo, i generi una panoramica di incroci, sfumature e ombreggiature, dove calare le pedine di un gioco che conosce le regole ma dialetticamente le incrina. Le scheggia. Un gioco che profuma di libero arbitrio, inventiva, ironia, frescura, brillantezza, malinconia, trauma, farsa e tragedia, innocenza e cinismo, una dissolta emergenza della vita «proiettata» su una tavolozza che sfugge a qualsiasi organica sistemazione critica.Gabriele Rizza, giornalista, critico teatrale e cinematografico, Gabriele Rizza fa parte del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici e della giuria del Premio Ubu. Ha codiretto il Cineclub Spazio Uno e collaborato col Festival France Cinéma. Cura la sezione cinema del Maggio Musicale Fiorentino. Fa parte dello staff del Lucca Film Festival e del Festival Presente Italiano. Già direttore artistico del Festival Estate a Radicondoli e del Premio Fiesole ai Maestri del Cinema. Scrive su «Il Tirreno» e «il manifesto».IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.it
Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.Cecilia Roda"L'amore in technicolor"Prefazione: Anna SegreInterno Poesiawww.internopoesialibri.com“L'amore in technicolor”, il secondo volume poetico di Cecilia Roda, dopo il successo del primo libro “L'amore da quando ci sei tu”, è il racconto di un sentimento, l'amore, dalle molteplici sfumature e dei modi in cui questo è capace di tingere di colore le nostre vite. L'amore è rosso, giallo, verde, blu, arancione ma anche viola, o nero. L'amore è felice, triste, meravigliato, irritato, malinconico. La raccolta, impreziosita da illustrazioni che la trasformano come in una pellicola cinematografica a colori, e impreziosita dalla prefazione di Anna Segre, è una storia in movimento rivelatrice di un amore mai statico, capace di reinventarsi, di progettare il futuro, di ripensare un passato che non c'è più. Il linguaggio è intimo, ironico, a tratti tagliente e diretto, in grado di farci sentire tutti parte di un unico mondo emotivo.Dalla prefazione di Anna Segre: “La semplicità è un punto d'arrivo. Quando spieghi una diagnosi, l'effetto di un farmaco, arredi una stanza o scrivi una poesia. Cecilia Roda sta in questa tensione verso lo sfrondare, ogni parola con lo spazio bianco che ognuno riempirà con la sua emotività, ogni parola in bilico come una carta che gioca ad essere castello, per due secondi di stabilità, castello…”Cecilia Roda (1990) vive a Modena ed è un'artista conosciuta con lo pseudonimo Lilybris. Illustratrice dell'amore e delle emozioni, nel suo quotidiano dà voce e sensibilizza su temi come l'uguaglianza, l'accettazione, i diritti e la libertà. Scrive da sempre poesie ed è convinta che, allo stesso modo del disegno, la poesia sia un canale emotivo ed evocativo molto potente, capace di andare oltre i confini delle cose, toccando corde intime e private di ognuno di noi. Ha all'attivo diverse mostre e collaborazioni come “iO Donna” (Corriere della Sera), “Dynamo Camp Onlus”, “Faliero Sarti”, “Animenta”. Ha illustrato Diario d'amore per adulti (Sperling & Kupfer, 2021) e pubblicato Sette giorni al mese. Battaglie (illustrate) dell'essere Donna (Edizioni Cinque Terre, 2021). Con Interno Poesia ha pubblicato la sua prima raccolta poetica, L'amore da quando ci sei tu (2021).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.it
Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.Angelo Pasquarella"L'arte di far domande"Quando ascoltare è meglio che parlareEdgar H. Schein, Peter A. ScheinGuerini Nextwww.guerini.itComunicare non vuol dire semplicemente parlare e trasmettere informazioni. Spesso ci si concentra troppo sull'assertività, dimenticando l'ascolto e ancor più la capacità di fare domande. E anche nel caso in cui, all'interno di un'organizzazione, si pongano domande, l'interlocuzione avviene con la presunzione di conoscere già le risposte. A parere di Schein, al contrario, bisognerebbe parlare meno e imparare a fare le domande giuste. Questo atteggiamento, che presuppone una buona disposizione all'ascolto, vale per tutti ma soprattutto per i leader delle organizzazioni. Un buon leader non dovrebbe solo saper orientare, dare direttive ed esprimere valori; dovrebbe anche capire quando è il momento di domandare e di mettersi in ascolto «con umiltà». Porre domande e fermarsi ad ascoltare genera un clima di reciproca fiducia e facilita la comunicazione dal basso verso l'alto, indispensabile nelle organizzazioni. Scrive infatti Schein che «in un mondo sempre più complesso, connesso e culturalmente diversificato non possiamo pensare di comprendere persone di cultura professionale, aziendale e personale diversa. Se non sappiamo fare domande e costruire relazioni fondate sul rispetto reciproco e sulla consapevolezza che l'altro possa essere a conoscenza di cose che potremmo aver bisogno di sapere, non possiamo interagire».Edgar H. Schein (1928-2023) è stato tra i massimi esperti mondiali di psicologia sociale e delle organizzazioni. Ha insegnato all'MIT per oltre quarant'anni, ricevendo numerosi premi e lauree ad honorem. I suoi saggi sono stati pubblicati in decine di lingue. Guerini ha pubblicato molte sue opere, tra cui L'arte della consulenza (2017), L'arte di creare fiducia (2019) e Sviluppo organizzativo e metodo clinico (19891 – 20232).Peter A. Schein è un consulente di strategia nella Silicon Valley. Con oltre trent'anni di esperienza nel settore della strategia, del marketing e dello sviluppo aziendale, aiuta le start-up e le aziende tecnologiche in fase di espansione.Angelo Pasquarella è Presidente di Projectland. Da molti anni opera nella formazione e nello sviluppo di progetti innovativi per il settore assicurativo. Per le nostre edizioni ha pubblicato Il quinto stato (2011), Giovani al lavoro (con G. Cazzola e A. Servidori, 2013), La formazione concreta (con S. Carbone, 2016) e Punto HR 2020! (con S. Carbone, 2019).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.it
Federico Leoni"Metafisica dello specchio"Anish Kapoor e la poesia delle superficiMarsilio Artewww.marsilioeditori.itArtista del non-oggetto, poeta della dualità, autore di opere sospese tra materiale e immateriale, Anish Kapoor esplora la soglia che divide e riunisce luce e ombra, maschile e femminile, concavità e convessità, in un incessante andirivieni di pieni e vuoti. I suoi oggetti sono dotati di una presenza incisiva e sottrattiva insieme: massimamente consistenti, capaci di imporsi con forza irrefutabile, allo stesso tempo e per lo stesso motivo possiedono una qualità evanescente, illocalizzabile, fantasmatica. Sembrano essere nel mondo, ma anche disegnare un passaggio in cui il mondo è destinato a riversarsi per scomparire o da cui sembra dover risorgere.Grazie a opere come Sky Mirror, Cloud Gate, Dirty Corner, l'inesauribile ricerca condotta dal maestro degli opposti ci consegna «la più chiara esperienza di noi stessi, il nostro ritratto più ovvio, più quotidiano». In un tempo in cui tutto è «crosta delle cose», in cui oggetti e persone parlano di sé attraverso la pelle, lo specchio riporta in superficie la profondità, quella forma scura, quel buco nero che racchiude le domande fondamentali sull'Essere.Federico Leoni(1974) insegna Antropologia filosofica all'Università di Verona, dove dirige, insieme a Riccardo Panattoni, il Centro di ricerca «Tiresia» per la filosofia e la psicoanalisi.È coordinatore scientifico del festival Kum! di Pesaro. Scrive su «aut aut», «Alias», «doppiozero» e su varie riviste italiane e straniere. Tra i suoi libri più recenti: Habeas corpus (2008), L'idiota e la lettera (2013),Bergson (2021), L'immagine-scatola (2022).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.