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Il discorso di Carlo III in Parlamento è stata una sorpresa: incentrato sui rapporti secolari tra Italia e Gran Bretagna, ha toccato temi come il Risorgimento e la Resistenza. Lo scrittore Maurizio Maggiani il giorno dopo ha scritto un articolo per il quotidiano La Stampa in cui diceva che molti dei nostri parlamentari non conoscevano i fatti storici a cui il sovrano britannico si riferiva. Ne abbiamo parlato con Maggiani in una lunga intervista. L'altro nostro ospite di questa prima parte della trasmissione è stato lo storico Marcello Flores, con cui abbiamo parlato dell'attualizzazione del 25 aprile. Nella seconda parte del programma, un bilancio del papato di Francesco. Gli ospiti sono stati Iacopo Scaramuzzi, vaticanista de La Repubblica, Lucia Capuzzi, inviata speciale di Avvenire e Paolo Naso, docente universitario, esperto di religioni. A cura di Michele Migone.
Siamo tornati al 1938? Nella prima parte di questa puntata è con noi Marcello Flores, storico e scrittore, già docente di Storia comparata e Storia dei diritti umani all'Università di Siena, per analizzare i recenti sviluppi del conflitto russo-ucraino a partire dalla domanda che ci siamo posti e che emana un po' di inquietudine.Torna a trovarci Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto, per parlare di politica interna ed in particolare del terzo mandato e delle Olimpiadi Milano-Cortina a un anno dall'inizio della manifestazione. In chiusura, il tennis: dalla sentenza su Jannik Sinner all'eliminazione di Matteo Berrettini dall'Atp 500 di Doha, passando per l'infortunio di Jasmine Paolini. Aprile e Bellasio ne discutono con Eleonora Cottarelli, giornalista esperta di tennis, volto noto di Sky Sport.
Marcello Flores. Giovanni Gozzini"Perché la guerra"Editori Laterzawww.laterza.itDa sempre gli uomini combattono. Da sempre le guerre segnano la storia. Ma le guerre non sono sempre state la stessa cosa, si sono trasformate e con esse le ragioni per le quali gli uomini combattono. E conoscere la storia ci può aiutare a capire come possiamo fare la pace e renderla duratura.La domanda «perché la guerra» è tornata prepotente. Gli storici hanno una risposta semplice: le guerre sono sempre esistite e quindi sempre esisteranno. Ma anche le paci sono sempre esistite e quindi sempre esisteranno.Questo libro cerca una risposta nei fatti: è in aumento il numero di conflitti armati e di vittime di guerra? Sì, in cifra assoluta (ma di poco), no, in rapporto al numero crescente di stati e di abitanti della Terra. Le guerre sono cambiate. È aumentato il numero di attori non statali come Hamas e i separatisti filorussi del Donbass in Ucraina. E le guerre si sono imbastardite: solo raramente sono scontri campali tra eserciti, più spesso si fa uso di missili, droni, attentati contro civili. Per questo ci fanno ancora più paura. Non cambia invece la sostanza: le guerre sono frutto di decisioni politiche di uomini contro altri uomini. Non sono il prodotto ineluttabile di una natura umana malvagia. Siamo capaci di guerra e di pace. Dipende dalle circostanze: c'è stato un periodo di pace sostanziale subito dopo la fine della Guerra Fredda, grazie alle operazioni di peacekeeping condotte dai caschi blu dell'ONU. Potremmo e dovremmo farlo anche oggi.Questa è la via maestra, forse l'unica, per un pacifismo che non voglia limitarsi alla salvezza farisaica della propria anima.Marcello Flores ha insegnato Storia contemporanea nelle Università di Trieste e di Siena. Si è occupato di storia dei totalitarismi e di storia dei genocidi. Con Giovanni Gozzini ha già pubblicato 1968. Un anno spartiacque (il Mulino 2018). Per Laterza è autore di Storia della Resistenza (con Mimmo Franzinelli, 2019) e, con Giovanni Gozzini, Il vento della rivoluzione. La nascita del Partito comunista italiano (2021) e Perché il fascismo è nato in Italia (2022).Giovanni Gozzini insegna Storia contemporanea all'Università di Siena. Si è occupato di storia della globalizzazione e delle disuguaglianze e di storia del giornalismo e dei media. Per Laterza è autore di La mutazione individualista. Gli italiani e la televisione 1954-2011 (2011), L'età del disordine. Storia del mondo attuale 1968-2017 (con Tommaso Detti, 2018) e Ecologia del denaro. Finanza e società nel mondo contemporaneo (2024).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Sulle mille colline del Ruanda, tornano pian piano a vivere le persone che hanno finito di scontare la loro pena. Sono state in prigione chi per 25, chi 20, chi 15 anni, perché hanno partecipato all'uccisione di almeno 800'000 persone, a colpi di machete nel genocidio del 1994. Molte menti pensanti di allora invece rimangono in carcere, condannate all'ergastolo, altre sono libere, all'estero. Sulle mille colline del Ruanda c'è chi non ha mai smesso di coltivare la terra. Fagioli e mais sono i prodotti da mettere nel piatto di tutti i giorni da tanti anni; se poi c'è un po' di surplus, si vende al mercato. Se piove troppo, il raccolto è distrutto, se non piove, le piantine muoiono. Nel cuore del Ruanda, nella capitale fra le colline, si registrano dati da record: un PIL e una crescita economica da far invidia a tutto il continente, una Kigali sempre più “Singapore d'Africa”, una pulizia da far impallidire i netturbini di qualsiasi città svizzera, una stampa allineata al presidentissimo Paul Kagame, zero opposizioni. Un silenzio. E un fermo immagine. Un gelo. Ogni anno. Dal 1994, ad aprile, per commemorare le vittime del genocidio. Un paese che può dirsi riconciliato oggi, una generazione dopo il 1994? Ne discutiamo con: · OMAR FIORDALISIO – cooperante da 20 anni attivo in Ruanda;· MARCELLO FLORES – storico;. JEAN-PAUL HABIMANA – superstite del genocidio, docente di religione a Milano.
16 marzo 2024 - Marcello Flores
GENOCIDIO, ISRAELE SOTTO ACCUSA con Marcello Flores storico, docente universitario, studioso dei genocidi e dei diritti umani, ha lavorato in particolare sul genocidio degli armeni - LE ELEZIONI A TAIWAN E IL RAPPORTO CON LA CINA con Gabriele Battaglia - LA NUOVA RUBRICA DEL VENERDI: LE FAKE NEWS SULL'AMBIENTE CHE SENTIREMO DA QUI ALLE ELEZIONI EUROPEE a cura di Sara Milanese con la redazione della trasmissione Il Giusto Clima - CASO ILARIA SALIS: DOPO LA DENUNCIA PUBBLICA DELLE SUE CONDIZIONI DI DETENZIONE IN UNGHERIA, COSA SUCCEDE? con Roberto Salis, padre di Ilaria. In studio Lorenza Ghidini, in redazione Massimo Alberti
Pietro Secchia era senza dubbio il numero 2 del Partito Comunista Italiano. Il posto di potere se lo era guadagnato in oltre vent'anni di clandestinità, di lavoro nelle riunioni carbonare nelle cantine, nelle case di campagna, facendo politica braccato dalla polizia politica. Era una delle anime del partito: quella rivoluzionaria. Lui sognava la lotta armata e ha lavorato affinché la prospettiva di una rivoluzione vincente nelle piazze fosse la prospettiva di tutto il partito. BIBLIOGRAFIA Massimo Caprara, Quando le botteghe erano oscure Gianni Cervetti, L'oro di Mosca Cesare Catananti, La scomunica ai comunisti. Protagonisti e retroscena nelle carte desecretate del Sant'Offizio Miriam Mafai, L'uomo che sognava la lotta armata. La storia di Pietro Secchia Miriam Mafai, Botteghe oscure, addio: com'eravamo comunisti Giorgio Amendola, Lettere a Milano Giorgio Bocca, Palmiro Togliatti Paolo Spriano, Storia del Partito Comunista italiano. Vol. 1: Gli anni della clandestinità Il Quaderno dell'Attivista, a cura di Marcello Flores d'Arcais Giancarlo Pajetta, Le crisi che ho vissuto Pietro Secchia, La guerriglia in Italia Marco Albeltaro, Le rivoluzioni non cadono dal cielo. Pietro Secchia, una vita di parte Armando Cossutta con Gianni Montesano, Una storia comunista Giulio Seniga, Togliatti e Stalin. Contributo alla storia del Pci con il testo integrale nella stesura autografa di Pietro Secchia del documento che anticipa di tre anni la svolta del Rapporto Kruscev. I documenti pubblicati in questo libro sono gran parte di quelli trafugati durante la fuga di Seniga del luglio del 1954. Giulio Seniga, Credevo nel partito, A cura di Maria Antonietta Serci e Martino Seniga Carlo Feltrinelli, Senior service Giorgio Bocca, Togliatti Vindice Lecis, Il nemico Maurizio Caprara, Lavoro riservato. I cassetti segreti del PCI Franco Giannantoni e Ibio Paolucci, Giovanni Pesce «Visone» un comunista che ha fatto l'Italia Donald Sassoon, Togliatti e il partito di massa. Il PCI dal 1944 al 1964 Concetto Marchesi, Perché sono comunista Santo Peli, Storie di Gap. Terrorismo urbano e Resistenza Stefano Zurlo, Quattro colpi per Togliatti. Antonio Pallante e l'attentato che sconvolse l'Italia Arturo Colombi, Nelle mani del nemico Paolo Spriano, Storia del Partito Comunista Italiano. Vol. 3: I fronti popolari, Stalin, la guerra Paolo Spriano, Storia del Partito Comunista Italiano. Vol. 5: La resistenza, Togliatti e il partito nuovo Pietro Secchia, Il Partito Comunista Italiano E La Guerra Di Liberazione 1943-1945 Alessandro Portelli, L'ordine è già stato eseguito. Roma, le Fosse Ardeatine, la memoria Michail Bulgakov, Il Maestro e Margherita FILMOGRAFIA Senso è un film di Luchino Visconti uscito nel 1955, interpretato da Alida Valli e Farley Granger, ispirato da un racconto di Camillo Boito. Aiuto regista furono anche Francesco Rosi e Franco Zeffirelli. In questo film qualcuno ha voluto leggere maliziosamente la trasposizione dell'amore tra Pietro Secchia e Giulio Seniga. Il dottor Zivago è un film del 1965 diretto da David Lean, con Omar Sharif, Julie Christie e Geraldine Chaplin. Il film è tratto dal romanzo di Boris Pasternak, pubblicato per la prima volta dalla casa editrice Feltrinelli. Vinse cinque Golden Globe e cinque Oscar. Alcune scene furono girate all'Hotel Metropol di Mosca. Il Maestro e Margherita è un film realizzato in coproduzione italo-jugoslava del 1972. Interpretato da Ugo Tognazzi è stato diretto da Aleksandar Petrović. Fu ispirato dall'omonimo romanzo di Michail Bulgakov. Per scriverci opinioni o consigli, ricevere la bibliografia, commentare la puntata, avere l'elenco delle canzoni: ombelico@ilpost.it Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Marcello Flores"Festival del Mondo Antico. Rimini"Venerdì 14 luglio ore 21.30 | Rimini, Lapidario del Museo della CittàBuona e cattiva memoria | con Marcello Flores e Michela Ponzani Che memoria del passato dobbiamo mantenere in un mondo in profonda trasformazione come quello in cui viviamo? Intanto, privilegiando a favore della storia - rispetto alla memoria individuale e collettiva - il rapporto che collettivamente dobbiamo avere con il passato. É solo la storia, oggi, che può permetterci di mettere in sintonia il mondo globalizzato in cui viviamo con un passato che è stato anch'esso globale, ma che la memoria ci fa invece immaginare - attraverso monumenti e nomi, manuali scolastici e memorie individuali - come appartenente al solo occidente in cui siamo nati e cresciuti. Uno sguardo globale al passato è il compito più importante che dobbiamo porci, se vogliamo che il passato possa davvero diventare insegnamento per il presente e possibile guida per il futuro.Negli ultimi decenni il ruolo della memoria nella vita pubblica è cresciuto costantemente, ma in parallelo è diminuito il peso della storia nel costruire la nostra conoscenza e sensibilità del passato. Un processo accentuatosi con il sempre maggiore intervento della politica e delle istituzioni nel creare «leggi di memoria», «luoghi di memoria», monumenti, memoriali; ma anche con il contributo che i mass media, la letteratura, il cinema e la televisione danno a una lettura e ricordo del passato spesso lontani dalla coerenza di una narrazione storica rispettosa della verità.Flores e Ponzani, da specialisti della materia, proporranno un dialogo che consentirà di analizzare questo contraddittorio e complesso rapporto tra storia e memoria in un mondo come quello di oggi, apparentemente globalizzato, ma spesso propenso a guardare al passato in termini strumentali rispetto alle esigenze del presente. Marcello Flores (Padova 1945) storico di fama internazionale ha insegnato Storia comparata e Storia dei diritti umani nell'Università di Siena, dove ha diretto anche il Master europeo in Human Rights and Genocide Studies. Nato in una famiglia della nobiltà sarda col titolo di Marchese d'Arcais, autore di apprezzate pubblicazioni, si è occupato principalmente della storia del comunismo, del XX secolo, del genocidio degli Armeni durante la prima guerra mondiale, dei diritti umani e delle vittime di guerre.Michela Ponzani (Roma 1978) insegna Storia contemporanea all'Università degli studi di Roma «Tor Vergata». Autrice e conduttrice televisiva di programmi culturali per Rai Storia, è stata borsista della Fondazione Luigi Einaudi di Torino e consulente dell'Archivio storico del Senato della Repubblica. Tra le sue pubblicazioni: Figli del nemico. Le relazioni d'amore in tempo di guerra 1943-48 (Laterza 2015) e, con Massimiliano Griner, Donne di Roma. La lunga strada dell'emancipazione femminile nella città eterna (Rizzoli 2017). Per Einaudi ha pubblicato di recente Processo alla Resistenza. L'eredità della guerra partigiana nella Repubblica 1945-2022 (2023).Ascolta qui la conversazione con Marcello Flores per "Cattiva memoria" Il Mulino Editorehttps://ilpostodelleparole.it/libri/marcello-flores-cattiva-memoria/IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
L'attacco missilistico russo su 10 città ucraine è il più grande bombardamento contro i civili dall'inizio dell'invasione del 24 febbraio. E' stata colpita la capitale Kiev, sono state prese di mira le linee elettriche. E' l'ennesimo crimine di guerra, spiega lo storico Marcello Flores, membro del direttivo di Memorial Italia (l'ong russa Memorial è stata insignita del Nobel per la pace 2022). Quali sono le nuove strategie adottate da Putin? Terrorizzare e piegare la popolazione ucraina, assecondare i falchi e dividere i Paesi occidentali. C'è ancora un Occidente prigioniero come scriveva Milan Kundera? In Russia intanto c'è un cambio della guardia a livello militare: è arrivato Sergei Surovikin, conosciuto come il generale Armageddon. E infine che ruolo ha la Cina (il 16 ottobre si apre il XX congresso del partito comunista cinese) in questo momento? Ne parla Mauro Evangelisti, giornalista della redazione Interni-Esteri del Messaggero, in questa puntata di Zoom condotta da Stefania Piras.
Rosangela Bonsignorio"Festival della Comunicazione"Camogl, dall'8 all'11 settembre 2022http://www.festivalcomunicazione.it/Festival della Comunicazione 2022: uno sguardo prospettico sulla libertà, dalle origini al nostro futuro Dall'8 all'11 settembre a Camogli oltre 100 eventi gratuiti, prenotazioni dalle 12:00 del 29 agosto. Libertà è quella forza atavica e indomita, istintiva e viscerale, che muove i nostri gesti più profondi e i nostri desideri. È quella condizione che ci consente di esprimere chi siamo nel profondo e di manifestare agli altri la nostra identità e la nostra individualità, oltre qualsiasi forma di costrizione e di condizionamento, oltre quei vincoli che, nati per garantire la libertà, spesso finiscono per schiacciarla sotto il loro peso.Prende le mosse da questo tema la nona edizione del Festival della Comunicazione, la più grande di sempre da giovedì 8 a domenica 11 settembre a Camogli, in un viaggio lungo quattro giorni e articolato in più di 100 appuntamenti per esplorare i mille volti della Libertà dalle sue origini fino al tempo presente, gettando uno sguardo sul futuro. Tutto attraverso la lente dei diversi saperi e il principio guida della contaminazione tra le discipline, grazie al contributo di oltre 160 ospiti protagonisti della cultura italiana contemporanea, con la direzione di Danco Singer e Rosangela Bonsignorio e l'ispirazione del padre nobile del Festival Umberto Eco.Nell'età della polarizzazione e delle bolle informative, della ricerca di risposte senza più fiducia nella guida degli esperti e senza mediazioni, dell'esaltazione dell'individualismo, dell'insofferenza verso gli obblighi etici e verso il rispetto delle libertà altrui, non c'è libertà senza ricordo, senza quella consapevolezza che viene dal confronto aperto e dalla possibilità di dare espressione alle forme più varie di pensiero, di amore, di fede e di ragione. Così l'indagine a tutto tondo sul significato e sul valore della libertà attraverso il tempo, attraverso lo spazio e attraverso le culture umane parte dall'esplorazione di quel passato comune da cui tutti veniamo, per comprendere a fondo a che punto siamo nella società dell'oggi e soprattutto per individuare le vie che potremo percorrere, mettendo assieme i linguaggi della storia, dell'arte, della creatività, della sociologia, della musica, dell'economia, dell'innovazione e della scienza, tra memoria, coscienza di sé e coscienza dell'altro.In un programma variegato e caleidoscopico, nuovi e vecchi amici del Festival della Comunicazione porteranno sui cinque palchi camoglini la propria visione su come il passato abbia dato forma al nostro essere odierno. Alessandro Barbero, con una delle sue ineguagliabili narrazioni storiche in un confronto con i giorni nostri, esplorerà l'evoluzione attraverso i secoli del significato di essere liberi, con la sua lectio di inaugurazione “Libertà va cercando”. L'appuntamento sarà anche l'occasione per ricordare, insieme ai direttori, Piero Angela, amatissimo ospite fisso e appassionato del Festival a cui è dedicato anche uno speciale su festivalcomunicazione.it. Dalla scienza alla storia, verso un passato più contiguo alla contemporaneità, Marcello Flores e Giovanni Gozzini si interrogheranno sul “Perché il fascismo è nato in Italia?”, guidati nel loro dialogo da Aldo Cazzullo che poi sullo stesso fil rouge con Moni Ovadia e Giovanna Famulari condurrà lo spettacolo “Il duce delinquente”, per raccontare come Mussolini abbia compiuto azioni vergognose già ben prima del 1938. Fino ad arrivare a un tema tanto classico quanto drammaticamente attuale come “Chi comincia la guerra? Manuale per principianti e non”, con Franco Cardini e Giovanni Gozzini, per spaziare dall'antichità fino all'attualità in Ucraina. E poi di nuovo uno zoom all'indietro attraverso centinaia di migliaia di anni di storia, con Guido Barbujani, Stefano Allievi e Silvia Ferrara a mettere insieme genetica, sociologia e linguistica per raccontare (nell'amatissimo appuntamento Homo sapiens) “la lunga marcia” dell'umanità, iniziata dall'Africa 200mila anni fa e tuttora in corso, che ha lasciato un'impronta profonda su quasi tutto: le nostre differenze biologiche, le nostre culture e le nostre società.Con gli occhi attenti sul presente, “Libertà di informare: ma l'indipendenza non è equidistanza” è la lectio con cui Enrico Mentana estenderà il tema al mondo del giornalismo, quindi alla giustizia con Gherardo Colombo e “L'armonia, il male, la libertà. Riflessioni sull'essere umano”. Poi ai media di ieri e di oggi con Aldo Grasso intervistato da Monica Maggioni a proposito de “La televisione spiegata al popolo”, il conflitto che assume la forma mediatica con “Guerra e informazione” con Furio Colombo, Carlo Rognoni e Luca Ubaldeschi, fino al cabaret, alla scrittura, alla televisione e alla radio con il Premio Comunicazione 2022 consegnato a Luciana Littizzetto, che con la sua contagiosa simpatia e il suo modo provocatorio e irriverente di comunicare – libero da ogni costrizione – è capace di raccontare l'attualità con lucido umorismo. E il Festival sarà anche un viaggio in giro per il mondo alla scoperta del senso attuale della libertà in società ed economie profondamente diverse, dalla Cina con Giada Messetti alla California con Francesco Costa, dalla Francia con Gilles Gressani, Stefania Giannini e Mara Gergolet a “Navigare nell'interregno” fino a chiederci “A cosa serve l'America?” in un reading di Federico e Jacopo Rampini. Per l'Italia interverranno, a proposito di libertà a cavallo tra economia e politica, Carlo Cottarelli, Francesco Paolo Figliuolo e venerdì 9 settembre – a poche ore dal blocco preelettorale dei sondaggi – Nando Pagnoncelli con Ferruccio de Bortoli darà in diretta in anteprima gli ultimi dati Ipsos sulle previsioni di voto.Il Festival della Comunicazione, organizzato da Frame in collaborazione con il Comune di Camogli, è reso possibile anche grazie al supporto di Regione Liguria, Teatro Sociale di Camogli, Camera di Commercio di Genova, Bank of America e Ascot, assieme ai partner tecnologici Istituto Italiano di Tecnologia, Università di Genova, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e Human Technopole, e a sponsor privati tra cui il main partner FS italiane, i main sponsor Banca Passadore, Basko, Bmw, Generali, Lavazza, Enel, Audible, Eni, Weber Shandwick e Iren, e i gold: Msc, Fondazione Compagnia di San Paolo, MyEdu e Snam.Il programma dettagliato del Festival con i singoli eventi, le date, gli orari e le location è disponibile su festivalcomunicazione.it. Tutti gli eventi del Festival della Comunicazione sono gratuiti fino a esaurimento posti. Rosangela Bonsignorio"Preferisco il rumore del vento"Il Canneto Editorehttps://www.cannetoeditore.it/Matti e Edo si conoscono il primo giorno di scuola, si piacciono e cominciano a frequentarsi con alterne fortune. Una storia come tante? Forse. Ma la famiglia di Edo è tutto tranne che normale e Matti ha un gatto chiacchierone disposto a fare qualsiasi cosa per lei. Edo ha quattordici anni, comprende il linguaggio degli animali, all'occorrenza sa volare, anche se solo per brevi tratte. Non ha idea di chi sia suo padre, di certo un umano. Vive con la madre, la valchiria Tora, e Muninn, il corvo che gli ha regalato Odino. Sono tempi difficili per le divinità degli antichi vichinghi: nessuno crede più in loro e piano piano Thor e tanti altri hanno preferito invecchiare come gli umani e spegnersi. Abituati a essere adorati, non si sono rassegnati all'oblio. Incuriositi dai racconti di Edo, Odino, sommo tra gli dèi, Loki, dio dell'inganno e Freya, dea dell'amore, decidono di avventurarsi di nuovo nel mondo, dopo secoli di esilio su un'isola sperduta al largo della DanimarcaIL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Dopo 82 giorni oltre 2mila soldati ucraini sono usciti dall'Azovstal. I sotterranei del mega impianto siderurgico di Mariupol hanno ospitato migliaia di civili, e combattenti ora in mano alle truppe russe. Stefania Piras ne parla con lo storico Marcello Flores che fa parte anche del comitato direttivo di Memorial Italia (Memorial è la più importante organizzazione russa per la difesa dei diritti umani che ora è stata messa fuori legge in Russia). Entriamo virtualmente nell'Azovstal: Marcello Flores spiega cos'è, cosa rappresenta, com'è fatta. Ci parla di cos'è un assedio: quali sono i precedenti storici più rilevanti. Ci racconta, infine, come nasce il battaglione Azov.
Antonio Scurati è autore di due monumentali romanzi– che fanno parte di una tetralogia in divenire – sulla figura di Benito Mussolini e la vicenda del fascismo. La sua scrittura intreccia la letteratura alla storia: nessun personaggio o accadimento che figura nelle sue pagine è frutto di invenzione, e le fonti documentarie consultate fanno da continuo contrappunto al racconto. I suoi romanzi hanno permesso infatti a centinaia di migliaia di lettori di conoscere e approfondire molti aspetti misconosciuti sulle origini e ascesa del fascismo, così come sulla storia efferata, e poco raccontata, del colonialismo italiano in Africa. A Festivaletteratura 2021, Scurati è stato intervistato dallo storico Marcello Flores davanti al numerosissimo pubblico di Piazza Castello, a proposito di questo fertile connubio tra letteratura e storiografia.
Il primo marzo del 2022, Stroncature ha ospitato il seminario “La retorica delle colpe dell'Occidente” con Marcello Flores e Giovanni Perazzoli.
A seguito di una (assurda) circolare diffusa dal Ministero dell'Istruzione in occasione della “Giornata del Ricordo”, lo storico Marcello Flores, a valle di comprovati studi di ricerca, ricostruisce con perizia storiografica origini e conseguenze di due eventi profondamente differenti che hanno contrassegnato la storia europea in un passato nemmeno così lontano: la Shoah e le foibe. In cosa si differenziano questi tristi episodi storici? Quali ne furono gli elementi scatenanti e quali le conseguenze? Perché non possono essere accomunati sotto il comune cappello di genocidio e di pulizia etnica?
Il primo settembre 1919 nasce a Chicago Il Partito Comunista Americano - con Marcello Flores
Il 27 luglio 1987, di fronte alla corte distrettuale di Gerusalemme, inizia l'interrogatorio di Ivan John Demjanjuk, accusato di crimini contro il popolo ebraico e contro l'umanità - con Marcello Flores
Enzo Arceri, Gr ; Marcello Flores , storico ; Mario Del Pero, Ist. SciencesPo Parigi ; Virgilio Ilari, Univ. Cattolica .
Enzo Arceri, Gr ; Marcello Flores , storico ; Mario Del Pero, Ist. SciencesPo Parigi ; Virgilio Ilari, Univ. Cattolica .
La sera del 16 giugno 1944 Marc Bloch viene assassinato dai nazisti, nei pressi di Lione, in quanto membro della Resistenza francese - con Marcello Flores
Lo scorso 22 maggio Stroncature ha ospitato la presentazione di “Il vento della rivoluzione. La nascita del Partito comunista italiano” di Marcello Flores e Giovanni Gozzini (Laterza, 2021). Con gli autori dialogano Gianni Cerchia e Alex Hobel. Modera Armando Pepe.
Che cos'è un genocidio? Inventata nel 1944, la parola «genocidio» rappresenta un concetto a lungo discusso nella sua capacità di rappresentare la violenza di massa e tuttora, nonostante il diritto internazionale con la Convenzione del 1948 ne abbia sancito il significato, essa rimane un termine controverso, con una storia complessa che ancora continua a cambiare. Ne parliamo a Europa Europa con Marcello Flores, storico, si è occupato principalmente della storia del comunismo, del XX secolo, del genocidio degli Armeni durante la Prima Guerra Mondiale, dei diritti umani e delle vittime di guerre. In collaborazione con Euranet Plus.
Il 27 aprile 1859, nasce a Reggio Emilia Camillo Prampolini - con Marcello Flores
Nel centenario della sua nascita, ricordiamo la figura di Andrej Sacharov, fisico e attivista per i diritti umani sovietico. Dagli esperimenti sulla bomba a idrogeno al Nobel per la pace, ripercorriamo le tappe fondamentali della sua vita insieme a Marcello Flores, storico ed esperto di storia dei diritti umani.Nei Balcani occidentali crescono le mobilitazioni contro la violenza sulle donne. In Serbia, le denunce delle attrici Milena Radulović e Danijela Štajnfeld contro due uomini al centro del sistema di potere del paese hanno incoraggiato migliaia di donne a testimoniare sulle molestie subite. La campagna „Nisam tražila“, nata in Bosnia Erzegovina e rivolta a tutta la regione, esige misure concrete contro la violenza di genere nella giustizia, nell'assistenza e nell'educazione.
Gli eccedi nazifascisti in Jugoslavia, centinaia di migliaia le vittime. Il 6 aprile 1941, ottant'anni fa, l'invasione della Jugoslavia da parte dei militari fascisti italiani. Oggi un appello al presidente Mattarella di oltre un centinaio di storici (Giulia Albanese, Giovanni De Luna, Chiara Colombini, Davide Conti, Eric Gobetti, Marcello Flores, Paolo Rumiz e tanti altri) cerca di dare luce ad una vicenda rimasta da allora in un cono d'ombra della storia. (Qui si può leggere l'appello con le adesioni https://www.reteparri.it). Memos ha ospitato gli storici Eric Gobetti e Raoul Pupo. Pupo è il curatore di una importante mostra online sui fatti del 1941 a cui ha lavorato anche Gobetti. La mostra si intitola “A ferro e fuoco. L'occupazione italiana della Jugoslavia 1941-1943” (qui è possibile visitarla https://www.occupazioneitalianajugoslavia41-43.it).
Gli eccedi nazifascisti in Jugoslavia, centinaia di migliaia le vittime. Il 6 aprile 1941, ottant’anni fa, l’invasione della Jugoslavia da parte dei militari fascisti italiani. Oggi un appello al presidente Mattarella di oltre un centinaio di storici (Giulia Albanese, Giovanni De Luna, Chiara Colombini, Davide Conti, Eric Gobetti, Marcello Flores, Paolo Rumiz e tanti altri) cerca di dare luce ad una vicenda rimasta da allora in un cono d’ombra della storia. (Qui si può leggere l’appello con le adesioni https://www.reteparri.it). Memos ha ospitato gli storici Eric Gobetti e Raoul Pupo. Pupo è il curatore di una importante mostra online sui fatti del 1941 a cui ha lavorato anche Gobetti. La mostra si intitola “A ferro e fuoco. L’occupazione italiana della Jugoslavia 1941-1943” (qui è possibile visitarla https://www.occupazioneitalianajugoslavia41-43.it).
Il 19 marzo 1950 si chiude a Stoccolma il Consiglio Mondiale per la Pace, con la partecipazione di 150 delegati da tutto il mondo. Ne scaturirà il celebre appello per l'interdizione dell'arma atomica - con Marcello Flores
Il sogno che ha animato i comunisti italiani nasce dal vento di novità che soffia sull'Europa subito dopo la Grande Guerra e la Rivoluzione di Ottobre. È un sogno che si scontra subito con il fascismo e ad esso sopravvive clandestinamente fino alla Liberazione, per poi trasformarsi e strutturarsi nel programma del Partito Comunista Italiano, uno dei grandi partiti più votati della Repubblica. Marcello Flores ne ripercorre la storia, risalendo al momento della sua fondazione, nel gennaio 1921, per capirne il senso. Dal suo inizio alla sua fine.
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Zadie Smith, Questa strana e incontenibile stagione - Gary Younge, Le proteste razziali - Marcello Flores, Cattiva memoria - Federica Manzon, Il bosco del confine - Luca Scarlini, L’uccello del Paradiso - Mario Mieli e la lingua perduta del desiderio
Zadie Smith, Questa strana e incontenibile stagione - Gary Younge, Le proteste razziali - Marcello Flores, Cattiva memoria - Federica Manzon, Il bosco del confine - Luca Scarlini, L’uccello del Paradiso - Mario Mieli e la lingua perduta del desiderio
Marcello Flores"Cattiva memoria"Perché è difficile fare i conti con la storiaLaterza Editorihttps://www.laterza.it/Negli ultimi decenni il ruolo della memoria nella vita pubblica è cresciuto costantemente, ma in parallelo è diminuito il peso della storia nel costruire la nostra conoscenza e sensibilità del passato. Un processo accentuatosi con il sempre maggiore intervento della politica e delle istituzioni nel creare «leggi di memoria», «luoghi di memoria», monumenti, memoriali; ma anche con il contributo che i mass media, la letteratura, il cinema e la televisione danno a una lettura e ricordo del passato spesso lontani dalla coerenza di una narrazione storica rispettosa della verità. Il libro analizza questo contraddittorio e complesso rapporto tra storia e memoria, per quanto riguarda sia l'Italia e l'Europa sia un mondo sempre più globalizzato e propenso a guardare al passato in termini strumentali rispetto alle esigenze del presente.Marcello Flores ha insegnato nelle Università di Siena e Trieste. Fra i suoi libri con il Mulino: «Il secolo mondo» (2002), «Il genocidio degli armeni» (2005), «Storia dei diritti umani» (2008), «Traditori» (2015), «Il secolo dei tradimenti» (2017), «1968. Un anno spartiacque» (con G. Gozzini, 2018).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
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- Segnalazioni dagli inserti domenicali dei quotidiani nazionali..- Cos'è un decennio? Ce lo spiega lo storico Marcello Flores..- Il Partito Democratico vuole cambiare nome, ragioniamo su significato e conseguenze di questa eventualità con Giorgia Bulli (Da Memos)..- Un viaggio sulla storia e i suoni del Gqom, genere musicale Sudafricano, guidato dal nostro collaboratore Gurbaaz Singh..-Giacomo Borella osserva nuove trasformazioni urbane milanesi: Iulm..- Musica: Any Song, Zico
- Segnalazioni dagli inserti domenicali dei quotidiani nazionali..- Cos'è un decennio? Ce lo spiega lo storico Marcello Flores..- Il Partito Democratico vuole cambiare nome, ragioniamo su significato e conseguenze di questa eventualità con Giorgia Bulli (Da Memos)..- Un viaggio sulla storia e i suoni del Gqom, genere musicale Sudafricano, guidato dal nostro collaboratore Gurbaaz Singh..-Giacomo Borella osserva nuove trasformazioni urbane milanesi: Iulm..- Musica: Any Song, Zico
L'OCCUPAZIONE DI VILNIUS raccontata da Marcello Flores
IL PROTOCOLLO DI LONDRA DEL 1944 raccontato da Marcello Flores
Matteo Collura, giornalista e scrittore ; Arcangelo Ferri, caporedattore cronaca Gr ; Marcello Flores, storico .
IL MANIFESTO RUSSELL-EINSTEIN raccontato da Marcello Flores
Imre Nagy raccontato da Marcello Flores
Trent'anni fa le proteste di Piazza Tienanmen a Pechino videro la partecipazione di studenti, intellettuali e operai dal 15 aprile al 4 giugno 1989. Nella notte tra il 3 e il 4 giugno 1989 si consumò la strage. I carri armati dell'Esercito di liberazione popolare cinese uccisero centinaia di persone. Il bilancio ufficiale parlò di 319 vittime, ma per la Croce Rossa furono molti di più. Focus Storia ne ha parlato con lo storico Marcello Flores.A cura di Francesco De Leo------------Sei curioso di conoscere Focus Storia? Scopri la nostra rivista con un abbonamento di 6 mesi: https://www.abbonamenti.it/vincolata/r40450Ci trovi anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/culturaPuoi ascoltare "La Voce della Storia" anche su Spotify: http://bit.ly/VoceDellaStoria
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Come sta la democrazia in Europa? Quarta e ultima puntata del nostro ciclo in vista delle elezioni europee del prossimo 26 maggio. Qual è stata la missione della democrazia europea? Da un lato assicurare la pratica delle libere elezioni (dopo gli anni bui dei fascismi e dei totalitarismi) e dall'altro offrire le garanzie del welfare e dei diritti connessi al lavoro, come tentativo di compensare alcuni effetti negativi del capitalismo. Ma questa missione sembra essersi dimezzata. La crisi economica di questo ultimo decennio ha scavato solchi profondi nel tessuto sociale dell'Europa: le disuguaglianze sono cresciute, il welfare ha fatto passi indietro per i tagli ai bilanci pubblici, il lavoro ha perso per strada diversi diritti. E' rimasta in piedi solo la pratica delle elezioni e per questa ragione la missione della democrazia europea ha perso pezzi importanti. Memos ne ha parlato con lo storico Marcello Flores e con il politologo Yves Mény (“Popolo, ma non troppo”, Il Mulino, 2019).
Manca un mese alle elezioni europee del 26 maggio. Come sta la democrazia in Europa? Quarant'anni dopo le prime elezioni del 1979, finirà l'era del compromesso storico popolari-socialisti? Dieci anni di austerità, una crisi lacerante e una società sempre più diseguale, hanno fatto crescere le destre e i nazional-populismi. E' in arrivo la riscossa delle sinistre? Non sembrerebbe, stando ai sondaggi. E i verdi, capitalizzeranno le piazze piene di questi mesi contro il cambiamento climatico? Ci sarà un “effetto Greta”? Sono alcune delle domande che Memos girerà ai suoi ospiti, tutti i venerdì da oggi e fino al 17 maggio. Si comincia stasera con Monica Frassoni, co-presidente del Partito Verde Europeo, è stata deputata al parlamento di Strasburgo per due legislature; e con Lorenzo Marsili, co-fondatore del movimento per la democrazia in Europa, DiEM 25, insieme a Yanis Varoufakis (l'ex ministro dell'economia greco). Nelle prossime settimane Memos ospiterà la filosofa Rosa Fioravante e il giurista Alessandro Somma, gli storici Adriana Castagnoli e Marcello Flores, i politologi Nadia Urbinati e Colin Crouch.
Hanno un ruolo le nuove strategie comunicative nella costruzione di manipolazioni di Stato del passato? È possibile ricostruire una mappatura generale dei più significativi casi di negazioni, rimozione, revisione dei fenomeni di genocidio e sterminio di massa? Marcello Flores Negazionismi Una mappa globale festivalfilosofia 2018 | verità Domenica 16 Settembre 2018 Carpi
1-Il più difficile comincia adesso. Le sfide che attendono Emmanuel Macron: ..le elezioni politiche di giugno, la frattura sociale evidenziata dal voto. ..Aggiornamenti, analisi, commenti. ..( Francesco Giorgini, Marta Fana, Jean – Yves Dormagen – redazione Esteri )) ..2-Pericolo scampato. La stampa estera mette in risalto la sconfitta di Marine le Pen e lo stop del suo progetto anti Europa. ( Roberto Festa) .. 3-Allarme Onu. In Sud Sudan guerra e violenze stanno scatenando catastrofe. ..Un milione di bambini in fuga. ( Raffaele Masto ) ..4-Le recensioni di Vincenzo Mantovani. Il secolo dei tradimenti. Da Mata Hari a Snowden 1914-2014 di Marcello Flores.
La puntata di oggi di Memos è dedicata a Trump e al suo discorso di insediamento di venerdì scorso a Washington. Qual è l'idea di democrazia che emerge dalle parole del capo della Casa Bianca (“the time for empty talk is over”)? Il protezionismo in campo economico di Trump (“buy American and hire American”) rappresenta la fine della globalizzazione neoliberista? ..Ospiti della puntata di oggi lo storico della filosofia Michele Ciliberto, con la sua ipotesi di una “democrazia dispotica” in arrivo negli Stati Uniti. E lo storico Marcello Flores con l'idea che a fronte di una doppia globalizzazione - tecnologica e politica - Trump possa fermare la seconda, ma non la prima.
Marcello Flores insegna Storia comparata e Storia dei diritti umani nell'Università di Siena, dove dirige anche il Master europeo in Human Rights and Genocide Studies. Sono passate due settimane dagli attentati di Parigi, la strage che ha fatto 130 morti, 352 feriti, un centinaio dei quali ancora in ospedale di cui 30 – fino a due giorni fa – erano ancora ricoverati nei reparti di terapia intensiva. Abbiamo sentito in queste settimane molte affermazioni che riassumono lo spirito del momento. Eccone alcune: “Siamo in guerra”, “E' l'11 settembre della Francia”, “Gli islamici moderati prendano le distanze dai terroristi”, “La ferocia dei terroristi che colpisce i luoghi della vita quotidiana, i nostri stili di vita, e non i simboli”. Lo storico Marcello Flores, ospite oggi a Memos, analizza queste frasi anche alla luce delle contraddizioni che ciascuna di esse contiene: le alleanze belliche che confliggono al loro interno (vedi il caso di Turchia, Francia e Russia), le richieste di abiura a senso unico (verso gli “islamici moderati” e perché non anche verso i sostenitori dei regimi totalitari, ad esempio delle monarchie arabe del petrolio); infine la civiltà dei diritti “repubblicani”, nata dalla rivoluzione francese, colpita dal terrorismo fondamentalista e allo stesso tempo disattesa dalle elites che governano i paesi occidentali.
La festa di Berlino per i 25 anni della caduta del Muro ha confermato la potenza della Germania in Europa. Quella di ieri è stata una festa "tedesca": sul palco delle autorità la cancelliera Merkel, il presidente della repubblica tedesca Gauck, il presidente del Parlamento europeo, il tedesco Schultz. Nessun leader europeo è arrivato ieri a Berlino: nè Renzi, nè Hollande, nè altri. Assenti anche esponenti di rilievo dell'amministrazione Obama. Unici ospiti internazionali: Michail Gorbaciov e Lech Walesa. La festa "tedesca" non è il segno di un isolamento della Germania. «Certamente - dice lo storico Marcello Flores ospite di Memos - la Germania ha tutto l'interesse a celebrare una propria festa mettendo al centro la propria riunificazione. Ma in questo vedo anche un errore dell'Europa che non è riuscita a mettere in rilievo un fatto importante. La caduta del Muro ha significato molto di più della riunificazione tedesca: la fine della guerra fredda, del comunismo, di un mondo che per 70 anni aveva caratterizzato i rapporti europei».