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Nuova puntata, tutta fresca e lucida, di Eurovisione!
In Europa i casi di Covid-19 stanno diminuendo ma c'è ancora una trasmissione del virus nella maggior parte dei Paesi, tanto che in alcuni di questi il conteggio dei nuovi infettati è in aumento. E' in questo quadro sanitario complesso che è stata decisa la nuova parziale riapertura delle frontiere esterne dell'Unione. Oggi parliamo anche di come la pandemia abbia colpito le zone di guerra dell'Ucraina orientale, con Maria Avdeeva, direttore centro studi internazionali di Kharkiv (Ucraina). Con noi, nella seconda parte del programma, c'è anche Gioia Ghezzi, dal 1° luglio presidente dello European Institute of Innovation and Technology. Creato creato nel 2008, lo EIT è parte integrante di Horizon 2020. Ha infatti la missione di rafforzare la capacità di innovare dell'intero sistema europeo, integrando il lavoro di aziende, istituzioni formative e della ricerca nella produzione di soluzioni condivise alle sfide globali più urgenti.
Gli scontri nel governo e con l'Ue, l'ammissione dell'Iran, la richiesta di chiarimenti dell'Ucraina a Salvini.
Volodymyr Zelensky è diventato presidente dell'Ucraina. Interpretava in tv la storia di un professore che diventa capo dello Stato e si mette sul serio a servire il popolo. Dalla commedia alla realtà. Il racconto di un paese chiave nei rapporti tra Europa e Russia. Chi è Zelensky, perché la relazione con Mosca potrebbe cambiare, cosa farà Mosca (e l'America di Trump) e perché l'Ucraina è ancora un paese dalla rivoluzione incompiuta. Un'indagine del titolare di List con Luigi De Biase.
Sapete cosa mi fa davvero girare gli ingranaggi? Questa Lista Nera. Al Bano è finito nella lista di minacce alla sicurezza nazionale dell'Ucraina. Ma che fate sul serio?Instagram: @ingranaggipodcastSito: www.ingranaggipodcast.com
www.pandoratv.itwww.italy13.com
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I tedeschi: ma quali ostaggi di Mosca, ci difendiamo da soli!Più della metà dei tedeschi intervistati da Forsa — riferisce la Reuters — (Il 60% a est , il 55%a ovest), ritengono che la Germania non ha alcun bisogno della protezione americana perdifendersi dalla Russia. Solo il 37% la pensa diversamente. Il sorprendente risultato delsondaggio (che è stato effettuato su un campione di 1400 persone) è anche il prodottodell’ondata di riprovazione e di risentimento che ha fatto seguito alla dichiarazione di Trumpsecondo cui la Germania è “ostaggio nelle mani di Mosca” . Plebiscitariamente I tedeschiritengono questa frase una “totale assurdità.La Cina costruisce un sommergibile-drone1. La presenza statunitense nelle acque strategiche del Mare Cinese Meridionale e del Pacifico occidentale non lascia indifferente Pechino, alle prese con lo sviluppo di un drone sottomarino intelligente che potrebbe cambiare le sorti di un conflitto. A differenza dei sottomarini classici, di cui conserva le dimensioni, il nuovo drone cinese non avra' bisogno di operatori umani. La sua stiva capiente potra' ospitare carichi di diverso tipo, dalle apparecchiature di sorveglianza ai missili o ai siluri, e sara' alimentato da un sistema diesel-elettrico che ne garantira' un funzionamento continuo per mesi. Il ruolo dell'intelligenza artificiale in un ambiente complesso come quello marino e' cruciale: modificare rotta e profondità per non essere individuati, distinguere le imbarcazioni civili da quelle militari e scegliere l'approccio migliore per raggiungere il luogo designato, sono tutte decisioni che il drone dovra' prendere da solo. Sara' in grado di raccogliere informazioni, di collocare mine, di nascondersi in attesa del nemico. Ma potra' anche attirare il fuoco nemico, rivelandone la posizione . La realizzazione del progetto, che fa parte di un piano più ampio di intelligenza artificiale, e' prevista per l'inizio degli anni '20. Il referendum di Crimea fu valido? L’ambasciatore italiano a Kiev e Salvini in disaccordo tra loro.2. Il referendum di Crimea ha creato una frattura, almeno apparente, in seno al governo italiano. L'ambasciatore italiano a Kiev, Davide La Cecilia, si e' dissociato dalle dichiarazioni del ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che, intervistato giovedi' dal Washington Post, ha sostenuto la legittimita' del referendum. La Cecilia, convocato dal Ministero degli Esteri ucraino, ha ribadito il sostegno dell'Italia alla sovranità e all'integrità territoriale dell'Ucraina. Sibillina, invece, la replica del ministro degli Esteri, Moavero Milanesi: "riteniamo che le norme del diritto internazionale debbano essere rispettate". Ma quale norma vada rispettata di volta in volta, non ha chiarito. Il moderato Rohani sostituisce Kim come bersaglio polemico di Trump3. Dopo "Rocket Man", il nuovo bersaglio riottosi di Donald Trump e' Hassan Rouhani, che domenica scorsa ha messo in guardia il suo interlocutore: "Trump non giochi con la coda del leone", perche' "la guerra con l'Iran e' la madre di tutte le guerre". Il leader statunitense ha replicato via Twitter come e' consuetudine: "Non minacciate mai più gli Stati Uniti, o subirete conseguenze come pochi nella storia ne hanno sofferte". Di nuovo Teheran: "Ogni mossa illogica e poco saggia degli Usa porterà a una risposta indimenticabile dell’Iran che rimarrà nella storia". Donald Trump sembrerebbe quasi divertito da questi botta e risposta. Un po' meno l'Iran, che da qui a novembre potrebbe vedere azzerate le richieste di petrolio iraniano nel mondo. O quasi. La Russia, infatti, ha gia' fatto sapere che le sanzioni contro l'Iran sono illegali, e che continuera' ad acquistare il petrolio iraniano anche dopo il 4 novembre.A Livorno navi che preparano la guerraÈ sempre più drammaticamente evidente che qualche cosa di grave sta accadendo nel porto di Livorno e attorno all base USA di Camp Derby. Altre tre navi giganti della vera e propria flotta speciale americana (MSP Military Security Project) attraccheranno nelle prossime settimane. Con questo ritmo: Liberty Passion il 7 agosto; Liberty Pride, il 26 agosto; Liberty Promise il 4 settembre. Queste navi (e ce ne sono altre in rotta), servono per rifornire tutti i teatri di guerra, in Europa, Medio Oriente, Africa. L’Italia, quale fedele alleato di questa follia, assiste silenziosa. Ma la guerra si prepara così.
Italia, la finanza mondiale pronta a concretizzare le sue minacceMentre, in Italia, la situazione politica resta fluida, mercoledi', l'agenzia di rating statunitense Moody's ha messo sotto osservazione 12 banche italiane in vista di un possibile declassamento del rating sovrano. Nella decisione sono coinvolte UniCredit, Intesa Sanpaolo, Banca Imi, Cdp, Mediobanca, Bnl, Fca Bank, Credito Emiliano, Credit Agricole-Cariparma, Cassa Centrale Raiffeisen, Invitalia e, infine, la Banca del Mezzogiorno. A stretto giro, Moody's ha preso in considerazione la possibilità di ridurre i rating a lungo termine delle società di servizi ai consumatori Cdp Reti, Compagnia valdostana delle acque, Hera, Italgas, Snam e Terna. Sotto esame anche i colossi Eni, Poste Italiane e Rai. Ma in alcuni Paesi, per esempio in Cina e in Russia, la grande troika americana delle agenzie di rating - Standard and Poor's, Moody's e Fitch - da tempo viene chiamata con il suo nome, ovvero uno strumento dell'elite finanziaria degli Stati Uniti nella lotta contro i suoi concorrenti. Completamente priva di trasparenza e di obiettività, se non quella dei suoi interessi economici, nel 2017 Moody's aveva tagliato il rating della Cina, la cui economia è in costante crescita da quasi trent'anni. "Il debito continua a salire e il potenziale di crescita rallenta", scrivevano allora gli analisti di Moody's dagli Stati Uniti, Paese che vanta un debito pubblico record di 21 mila miliardi di dollari, in crescita a una velocita' pari a oltre 36 volte quella del Pil. Non e' una novita' il coinvolgimento della troika nella crisi finanziaria di dieci anni fa: la banca Lehman Brothers aveva continuato a mantenere il rating “A” fino al 15 settembre del 2008, il giorno del suo fallimento. Per non parlare della Grecia. Non semplici osservatori esterni, quindi, ma partecipanti attivi agli eventi assieme ai mass media, perfetti canali di trasmissione del terrorismo finanziario. "Credo che sarebbe meglio se risolvessero le cose dall'interno della zona Euro senza compiere cambiamenti significativi, e certamente gli italiani hanno la possibilità di farlo", ci ha consigliato, martedi', un alto funzionario del Tesoro degli Stati Uniti. Va in scena a Kiev la parodia del caso SkripalIl giornalista russo Arkadij Babchenko, trasferitosi in Ucraina nel 2017 e "freddato" dai servizi speciali russi martedi', e' risuscitato. Si e' trattato, infatti, di una messinscena organizzata dal Servizio di sicurezza ucraino con l'obiettivo, dicono, di impedire un vero omicidio e di identificarne i mandanti. Che secondo Vasilij Hrytsak, a capo dei servizi segreti ucraini, si troverebbero, guarda caso, al Cremlino. 30 mila dollari, affermano a Kiev, la cifra promessa al finto sicario dal presunto intermediario di Mosca - il "signor G.", imprenditore ucraino che fornisce le armi per l'operazione dell'esercito di Kiev nel Donbass. Attraverso il suo avvocato, il "signor G." ha gia' fatto sapere che l'ordine di omicidio non e' affatto partito da Mosca, ma dal dipartimento di controspionaggio del Servizio di sicurezza ucraino. Forse, aggiungiamo noi, su richiesta di un concorrente commerciale. Nel frattempo, il procuratore generale dell'Ucraina, Jurij Lutsenko, ha accolto con entusiasmo la reazione della comunita' internazionale alla notizia dell'omicidio: "ancora all'oscuro del materiale delle indagini, il mondo intero ha immediatamente accusato la Russia". Niente di nuovo sul fronte occidentale, quindi. Gli italiani sono stati prontamente informati dai mass media dei rapporti ostili tra Arkadij Babchenko e il Cremlino. Mentre il capo della diplomazia britannica, Boris Johnson, si e' detto "scioccato dall'omicidio di un altro giornalista russo che esprimeva apertamente le sue opinioni". Non tutti, pero', hanno apprezzato lo scherzo. A esprimere "la sua più profonda indignazione alla scoperta della manipolazione attuata dai servizi segreti ucraini per la loro guerra dell'informazione" e' la ONG "Reporter senza frontiere". Anche il ministro degli Esteri belga, Didier Reynders, ha chiesto spiegazioni al regime ucraino. Una versione parodica del caso Skripal, la definiscono a Mosca. D'altronde, come sostiene la portavoce della diplomazia russa, Maria Zakharova, a Kiev, "l'isterismo antirusso è l'unico modo rimasto per restare al potere". Un potere che traballa, quello di Petro Poroshenko, che a meno di un anno dalle prossime elezioni ha un indice di gradimento del 6%. Si e' aperta cosi', quindi, con una messinscena surreale, la campagna elettorale del presidente in carica. Intanto, e' stato ucciso in Messico, stavolta per davvero, il giornalista Hector Gonzalez Antonio: il terzo nelle ultime due settimane, il sesto dall'inizio dell'anno. Ma questo non fa notizia.No Comment - L’etica di AssadSOT, Murad Gazdiev, giornalista di RT: "Per quanto riguarda la sua relazione con gli Stati Uniti, il presidente Trump l’ha definita, e cito, 'Animal Assad'. Lei ha un soprannome per il presidente degli Stati Uniti?"SOT, Bashar al-Assad, Presidente siriano: "Questa non è il mio modo di esprimermi, quindi non posso usare un linguaggio simile. Questa è la sua lingua, rappresenta lui, e penso che ci sia un principio molto conosciuto secondo cui “sei quello che dici”. Quindi, voleva rappresentare ciò che è, ed è normale. Comunque non ha muoverà nulla, e questo tipo di linguaggio non dovrebbe far cambiare nulla per nessuno.L'unica cosa che ti muove sono le persone che ti danno fiducia, persone che sono equilibrate, persone che sono premurose, persone che sono morali, etiche, questo è ciò che dovrebbe muovere qualcosa dentro di te, sia in positivo che in negativo. Qualcuno come Trump non muoverà niente per me.Autogol a stelle e strisce nella guerra commerciale con PechinoNonostante la tregua, gli Stati Uniti minacciano nuove misure economiche contro la Cina. La decisione di imporre un dazio del 25% sulle importazioni di prodotti cinesi per un valore totale di 50 miliardi di dollari, e' stata annunciata, martedi' scorso, dalla Casa Bianca. La lista completa dei prodotti verrà comunicata il 15 giugno e le tariffe potrebbero entrare in vigore dopo appena due settimane. Entro il 30 giugno, inoltre, Washington intende annunciare ulteriori misure volte a frenare gli investimenti cinesi negli Stati Uniti e ad aumentare il controllo sull'esportazione di tecnologie statunitensi in Cina. Pechino non ha nascosto la sua sorpresa di fronte alla decisione della Casa Bianca, in netto contrasto con quanto concordato a Washington con la delegazione cinese lo scorso 20 maggio. La portavoce della diplomazia cinese, Hua Chunying, ha messo in guardia gli Stati Uniti: questi cambi di opinione continui, ha detto, potrebbero rovinarne la reputazione. Pechino, in ogni caso, si riserva il diritto di rispondere adeguatamente alle nuove misure. Le azioni intraprese da Washington per pareggiare la bilancia commerciale con la Cina rischiano di provocare l'effetto contrario. Secondo quanto riferito dai mass media, Pechino avrebbe lanciato 46 nuovi progetti con l'obiettivo di raggiungere l'Occidente nella produzione di microprocessori di qualita' entro il 2020. Una decisione presa dopo che, lo scorso aprile, il dipartimento del commercio degli Stati Uniti aveva vietato alle aziende americane di vendere componenti al colosso cinese degli smartphone, Zte. Un duro colpo, quindi, per il gigante statunitense dei chip, Intel, che oggi fornisce i suoi prodotti alla Cina per un ammontare di 200 miliardi di dollari all'anno.Miguel Diaz-Canel, Presidente di CubaA nome dei cubani, che hanno apprezzato le tue vittorie, il talento e la solidarietà di fronte all'aggressione della destra imperialista e neoliberista, consapevoli che l'eredità rivoluzionaria è viva e vibrante in Venezuela, io dichiaro senza esitazioni che non importa quanto siano grandi le difficoltà e le sfide. Oggi e sempre potrai contare sulla solidarietà di Cuba. Grazie mille.Nicolas Maduro, Presidente del VenezuelaIntendiamo andare avanti con intensità nello sviluppo economico condiviso tra Cuba, Venezuela, ALBA e la nostra America. Ho vera fede in questo.
L'asse del male gioca il tutto per tutto E' di 61 morti e di quasi tremila feriti il bilancio provvisorio del sanguinoso massacro di ieri, lunedi' 14 maggio, a Gaza, quando l'esercito israeliano ha aperto il fuoco contro i partecipanti della Grande Marcia del Ritorno, indignati dalla decisione di Washington di trasferire l'ambasciata a Gerusalemme. Un gesto che offende miliardi di credenti cristiani e musulmani. Sette palestinesi uccisi erano sotto i 18 anni, inclusa una ragazza. Almeno 203 dei feriti sono bambini e 79 donne. 76 casi si trovano in lotta tra la vita e la morte e altri 54 in condizioni critiche. Una bimba di otto mesi e' morta soffocata dai gas lacrimogeni. Annunciati tre giorni di lutto. Il massacro di Gaza dice una cosa chiarissima: Israele è convinta di poter fare quello che vuole. La protezione statunitense è assicurata. La stampa occidentale, inclusa quella italiana, lascia fare. Immaginate solo cosa sarebbe successo se a Mosca, o a Teheran, si contassero decine di morti inermi. Altro che sanzioni! Saremmo già pronti ad alzare in volo i nostri missili, i nostri aerei della Nato. Saremmo alla mobilitazione generale, ovviamente in nome dei “diritti umani”. Invece i morti palestinesi sono la norma. O quasi. Ogni misura è superata. Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, parla di autodifesa, appoggiato dalla Casa Bianca, che ha addossato ad Hamas la piena responsabilità della morte dei palestinesi. Di tutt'altro avviso la Turchia, che ha accusato Israele, “Stato terrorista”, di genocidio, e gli Stati Uniti di complicità nel massacro. E, assieme al Sudafrica, richiama il suo ambasciatore da Israele, ma anche dagli Stati Uniti. E se Donald Trump ha definito quello di ieri “un grande giorno”, per il capo della diplomazia iraniana, Mohammad Javad Zarif, è un giorno di grande vergogna. La violenza a Gaza, così come il trasferimento dell'ambasciata Usa a Gerusalemme, sono stati condannati dal presidente francese, Emmanuel Macron. Il Kuwait ha chiesto che venga convocato oggi, martedi' 15 maggio, il Consiglio di sicurezza dell'ONU, mentre Zeid Ra'ad Al Hussein, alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha chiesto che i responsabili siano consegnati alla giustizia.UE, ancora sanzioni contro la RussiaSi allunga di cinque persone l'elenco di coloro, ora 155, che sono soggetti a misure restrittive per aver agito contro l'integrità territoriale dell'Ucraina. Colpevoli di aver partecipato all'organizzazione delle presidenziali russe del 18 marzo in Crimea, sono state aggiunte all'elenco ieri, lunedi' 14 maggio, dal Consiglio dell'Unione Europea. Per loro, congelamento degli attivi e divieto di ingresso nell'Unione. Il presidente ucraino, Petro Poroshenko, ha accolto con favore la decisione di Bruxelles, mentre Mosca si riserva il diritto di rispondere adeguatamente all'ennesimo atto ostile dell'Europa. Un disegno di legge sulla responsabilità penale per l'attuazione delle sanzioni occidentali in Russia è gia' stato presentato alla Duma di Stato. “Le nuove misure dell'Unione Europea rivelano ancora una volta il suo reale atteggiamento nei confronti della popolazione della Crimea, dei suoi interessi e delle sue aspirazioni”, ha dichiarato la portavoce della diplomazia russa, Maria Zakharova, che aggiunge: “dimentica degli alti principi della democrazia e dei diritti umani, Bruxelles si ostina a punire coloro che contribuiscono all'espressione della democrazia nella penisola”. Come osserva la Zakharova, l'aumento del tenore di vita in Crimea dopo il 2014 non da' pace a Bruxelles, soprattutto se paragonato con la situazione in Ucraina, i cui cittadini si sentono comprensibilmente ingannati da chi aveva promesso loro “un futuro radioso”.Berlino si accorge dell'antisemitismo in UcrainaIl console ucraino ad Amburgo, Vasilij Marushinets, e' stato ritirato per antisemitismo. Il contenuto antisemita dei post pubblicati su Facebook dal diplomatico ucraino, in cui giustificava l'Olocausto e il Massacro di Babij Jar, e' salito agli onori della cronaca il 12 maggio scorso grazie alle indagini condotte dal giornalista Anatolij Sharij. “Dichiarazioni inammissibili”, le ha definite il ministero degli Esteri della Germania. Dal social network di Zuckerberg, infatti, Marushinets esortava all'assassinio di ebrei, russi, ungheresi e antifascisti, tanto che, secondo Sharij, l'intelligence tedesca lo sorvegliava ormai da tempo. Il capo della diplomazia ucraina, Pavel Klimkin, ha dichiarato, e verrebbe da aggiungere “non senza un velo di ironia”, che “per gli antisemiti e per coloro che incitano all'odio etnico non puo' esserci alcun posto ne' in una societa' civile, ne' tantomeno al ministero degli Esteri”. “Condanniamo con forza qualsiasi manifestazione di antisemitismo, xenofobia e discriminazione”, ha aggiunto la portavoce del dicastero ucraino, Mariana Betsa, annunciando la sospensione del console e precisando che si tratta di “un caso isolato”. Piu' tardi, pero', si è scoperto che i post apertamente nazisti pubblicati da Marushinets ricevevano regolarmente dei “like” da alcuni suoi colleghi; tra questi, anche l'ambasciatore dell'Ucraina in Portogallo.Crisi finanziaria: torna la paura a Cipro Nonostante gli sforzi profusi in questi anni in Europa per ricapitalizzare le banche e per alleggerirne i bilanci dalla massa di crediti inesigibili e incagliati, continuano a sorgere nuovi problemi. Questa volta, a finire nei guai è una banca cipriota, la Cooperative Bank, seconda banca del paese, nata ottanta anni fa per concedere credito agli agricoltori. La banca è schiacciata da oltre sei miliardi di crediti inesigibili pari a circa il 60% dei crediti totali concessi ed è a forte rischio di entrare il crisi di liquidità. Il governo cipriota ieri ha rotto gli indugi e ha ricapitalizzato immettendo 2,5 miliardi di euro. Non solo, l'esecutivo ha deciso di farsi carico di ulteriori 7,5 miliardi di assets tossici ripulendone il bilancio e rimettendola immediatamente sul mercato per un tentativo di privatizzazione. Un vero salasso per le casse dell'erario della piccola isola mediterranea già provate negli anni scorsi dalla fortissima crisi bancaria che costrinse il governo ad effettuare un bail-in bruciando in una notte 9,4 miliardi tra azioni, obbligazioni e risorse sui conti correnti. Un fantasma si aggira per l'Europa: quello di una nuova crisi finanziaria.
Benvenuti in MadBrainITA, canale in cui sentirete i podcast sui peggiori serial killer del nostro tempo, Menti malvage, deviate o semplicemente malate che hanno segnato per sempre la nostra storia.Per gli argomenti trattati in questo podcast,si sconsiglia la visione ad un pubblico facilmente impressionabile.In questo podcast parleremo di un vero killer che da solo uccise più di 50 persone.Un killer che nemmeno l'esercito fu in grado di fermare.Ricordatevi che c'è anche un canale di Youtube MadBrainITA: https://www.youtube.com/channel/UC4x6_3z3f6IlDgLyjIS9kSw
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1-“Siamo contro Assad, ma adesso vogliamo solo la fine della guerra”.A Esteri il racconto di un cittadino siriano di Madaya, sotto assedio dallo scorso giugno. Oggi la consegna degli aiuti delle Nazioni Unite.2-A due anni da Maidan i problemi dell'Ucraina sono sempre gli stessi.Una classe politica corrotta e una gravissima crisi economica. E ora potrebbe anche cadere il governo (Stefano Grazioli, esperto di spazio ex-sovietico).3-Papa Francesco a Ciudad Juarez. La messa verrà celebrata sul Rio Bravo, dove passano i migranti per andare dal Messico agli Stati Uniti. La città è il simbolo della separazione tra nord e sud del mondo (Lucia Capuzzi di Avvenire da Ciudad Juarez).4-Le isole contese nel Mare Meridionale Cinese. Questa volta contro Pechino c'è anche Taiwan (Gabriele Battaglia).5-Lo scontro tra Russia e Turchia arriva sui campi di calcio. A Istanbul un giocatore del Lokomotiv Mosca ha mostrato una maglia con il ritratto di Vladimir Putin (Dario Falcini).6-Progetti sostenibili: la bicistazione modello nello snodo ferroviario di Delft, in Olanda (Fabio Fimiani)
1-Siria. Vivere sotto assedio, sulla linea del fronte. Molte regioni sono in una situazione simile a quella di Madaya. Il racconto di un cittadino della regione di Ghouta Orientale, a est di Damasco.2-Il conflitto congelato. Nessuna soluzione in vista per la crisi nell'est dell'Ucraina. E le potenze mondiali hanno le loro, grandi, responsabilità (Mikhail Beznosov, Università Kharkiv).3-Iran e occidente. Relazioni quasi normali. Attesa per il rapporto finale dell'Agenzia per l'Energia Atomica...Gli osservatori diranno che Tehran ha rispettato l'accordo sul nucleare. A breve rimosse le sanzioni. Racconto di un viaggio (Lorenzo Bagnoli).4-Taiwan. Domani le elezioni della svolta. Probabile vittoria del partito anti-Pechino. Ma il distacco non ci sarà (Gabriele Battaglia).5-Enciclopedia della mondialità. Laboratorio Zimbabwe (Alfredo Somoza)
1-In Sud Africa sempre più frequenti gli attacchi contro i lavoratori stranieri. Il paese più ricco del continente alle prese con un grave problema di razzismo (Raffaele Masto).2-“Impossibile immaginare il nostro futuro, nessuno crede che la guerra sia finita”.Il racconto di un cittadino di Donetsk. Negli ultimi giorni ripresi i combattimenti nell'est dell'Ucraina...3-La multinazionale Rio Tinto vince il braccio di ferro con il governo mongolo. Imminente la riapertura della gigantesca miniera di Oiu Tolgoi (da Ulan Bator Gabriele Battaglia). 4-Dai vertici del Fondo Monetario ai guai con la giustizia spagnola. La triste parabola di Rodrigo Rato, ex-vice presidente del govenro di Madrid (Giulio Maria Piantadosi). 5-Il genocidio degli armeni: il rapporto tra la diaspora e la madre patria. La prossima settimana, a Erevan, le commemorazioni per il centenario (Baykar Sivazliyan, presidente Unione Armeni in Italia).6-Emergenza decmocrazia. A 25 anni dalla caduta del Muro di Berlino il bilancio non è positivo (Alfredo Somoza).
1- In Iraq ci vuole un governo di unita' nazionale. John Kerry porta a Baghdad la ricetta americana. I miliziani dell'ISIS avevano già mostrato la loro natura nel nord della Siria. A Esteri le testimonianze di due cittadini siriani...2-La popolazione dell'est dell'Ucraina su posizioni sempre più radicalizzateChi chiedeva una federazione vuole ora la secessione. (Mikhail Beznosov da Kharkiv)..3-Corea del Nord. Tutto quello che sappiamo lo sappiamo grazie ai fumetti. L'intervista a Michaël Sztanke, autore di La Faute ( Chawki Senouci) ..4-La disuguaglianza: un baco del capitalismo. la tesi dell'economista Thomas Piketty.Iniziamo oggi una recensione a puntate del Capitale nel XXI secolo, diventato un best seller negli Stati Uniti. (Lele Liguori)..5-Serie TV. Fargo, ispirato al film dei fratelli Cohen. (Massimo Alberti)..6-Sport. Al mondiale brasiliano comincia l'ultima serie di partite della fase a gironi. (Dario Falcini)..
Emanuele Valenti racconta il suo viaggio nell'est dell'Ucraina, la zona del paese legata alla Russia, attraverso la testimonianza di quattro protagonisti.