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Breaking News Italia - Ultime Notizie
Nichi Vendola, Pensioni D'Oro: Ecco Quanto Percepisce Il Politico!

Breaking News Italia - Ultime Notizie

Play Episode Listen Later Jan 21, 2025 2:31


Nichi Vendola, Pensioni D'Oro: Ecco Quanto Percepisce Il Politico!Un vitalizio da lusso sfrenato per Nichi Vendola fa scoppiare il dibattito sui privilegi politici. Ecco quanto percepisce!#breakingnews #ultimenotizie #notiziedelgiorno #notizie #cronaca #caso #doro #governatore #guadagna #lusso #nichivendola #pensione #percepisce #politica #politico #prende #quanto #soldi #stipendio #villa #vitalizio

Notizie a colazione
Lun 27 nov | Lo scontro tra Crosetto e l'Anm; i fondi inesistenti nella legge di bilancio per gli anziani non autosufficienti; il ritorno in politica di Nichi Vendola

Notizie a colazione

Play Episode Listen Later Nov 27, 2023 12:27


Oggi parliamo dello scontro tra Crosetto e l'Anm, dei fondi inesistenti nella legge di bilancio per gli anziani non autosufficienti del ritorno in politica di Nichi Vendola. ... Qui il link per iscriversi al canale Whatsapp di Notizie a colazione: https://whatsapp.com/channel/0029Va7X7C4DjiOmdBGtOL3z Per iscriverti al canale Telegram: https://t.me/notizieacolazione ... Qui gli altri podcast di Class Editori: https://milanofinanza.it/podcast Musica https://www.bensound.com. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

TG Luna
Ep. 317 | Tregua allungata - 27.11.23

TG Luna

Play Episode Listen Later Nov 27, 2023 5:33


di Alessandro Luna | Tra gli argomenti di oggi il post-corteo del 25 novembre, la tregua tra Israele e Hamas e il ritorno di Nichi Vendola. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

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Cult
Cult di lunedì 10/10/2022

Cult

Play Episode Listen Later Oct 10, 2022 55:32


Oggi a Cult: Andrea Canobbio sul suo romanzo "La traversata notturna" (La nave di Teseo); due grandi mostre su Pisanello e Giulio Romano a Mantova; l'intervista a Nichi Vendola che è in tournèe in Italia con il suo spettacolo "Quanto resta della notte"; il doc "Citto di Daniele Ceccarini su Francesco Maselli; la rubrica di classica a cura del maestro Giuseppe Califano. Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 11.30 alle 12.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

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Le Radici dell'Orgoglio
Le Radici dell'Orgoglio Ep. #16 - Stu-pendooo! (1983-1984)

Le Radici dell'Orgoglio

Play Episode Listen Later Jan 29, 2022 48:36


In questo episodio: la mozione Squarcialupi al parlamento europeo; la nascita del Circolo Mario Mieli; il Frocio per l'Estate; Giuni Russo; il percorso verso la fondazione di Arcigay; tre film: Another Country, Sotto… sotto… strapazzato da anomala passione, Delitto al Blue Gay; Vinicio Diamanti.Interviste a: Prof. Giuseppe Antonio Recchia, docente di diritto del lavoro; Vanni Piccolo, ex preside e attivista; Francesco Gnerre, saggista e critico letterario; Paolo Rumi, pubblicitario e attivista; Michele Aversa, esperto musica pop; Franco Grillini, politico e attivista; Nichi Vendola, politico; Beppe Ramina, attivista; Vincenzo Patané, critico cinematografico; Luisa De Santis, attrice; Saverio Aversa, attivista.BIBLIOGRAFIA:A cura di Beppe Ramina, Ha più diritti Sodoma di Marx?, Il Cassero 1977-1982, Quaderni del Cassero, BolognaClaudio Sabelli Fioretti, Franco Grillini. Gay. Molti modi per dire ti amo, Aliberti editore, Reggio Emilia 2007Franco Grillini, Laura Maragnani, Ecce omo. 25 anni di rivoluzione gentile, Rizzoli, Milano, 2008FILMOGRAFIAAnother Country, Marek Kanievska (Inghilterra 1984)Sotto… sotto… strapazzato da anomala passione, Lina Wertmuller (Italia 1984)Delitto al Blue Gay, Bruno Corbucci (Italia 1984)

Le Radici dell'Orgoglio
Le Radici dell'Orgoglio Ep. #13 - Falce e finocchio: la sinistra si accorge dei compagni omosessuali (1981)

Le Radici dell'Orgoglio

Play Episode Listen Later Dec 22, 2021 36:32


In questo episodio: prime notizie in arrivo dall'America su inspiegabili patologie in giovani pazienti omosessuali; Don Marco Bisceglia; la fondazione del circolo Arci-Gay di Palermo; Ivan Cattaneo e gli Italian Graffiati; il bacio lesbico d'Agrigento e la manifestazione del 22 ottobre; i campi di Adelfia; Culo e Camicia; la Rocky Horror Mania.Interviste a: Dott. Massimo Cernuschi, infettivologo dell'Ospedale San Raffaele di Milano e presidente ASA - Associazione Solidarietà Aids e del Milano Checkpoint; Nichi Vendola, politico e ex governatore della Puglia; Enrico Menduni, docente e saggista, ex presidente dell'Arci; Francesco Lepore, giornalista de Linkiesta e scrittore; Vincenzo Scimonelli, ex insegnante ed attivista; Massimo Milani, attivista, coordinatore del Palermo Pride; Ivan Cattaneo, cantautore; Paola Guazzo, attivista e saggista; Lia D'Urso, attivista; Claudio Bisio, attore.BIBLIOGRAFIA:Elena Biagini, L'emersione imprevista. - Il movimento delle lesbiche in Italia negli anni '70 e '80, Edizioni ETS, Pisa, 2018Francesco Lepore, Il delitto di Giarre, Rizzoli, Milano 2021Luigi Martini, Arci - Una nuova frontiera, Futura, San Vito al Tagliamento, 2007Rocco Pezzano, Troppo amore ti ucciderà - Le tre vite di don Marco Bisceglia, Edigrafema, Policoro, 2013Cosimo Rossi, Nichi Vendola, Nikita - Un'eccezione che non conferma la regola si racconta, Manifestolibri, Milano, 2005FILMOGRAFIA: Culo e camicia , Ep. Un uomo, un uomo e... Evviva una donna! (1981, Pasquale Festa Campanile)

Ecologia
Un tribunale ambientalista distrugge l'ex Ilva

Ecologia

Play Episode Listen Later Jun 8, 2021 8:25


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6599UN TRIBUNALE AMBIENTALISTA DISTRUGGE L'EX ILVA di Luigi AmiconeColpevoli di disastro ambientale. Questo è il verdetto di prima istanza con cui il tribunale di Taranto ha condannato a quarantadue anni complessivi di carcere i fratelli Riva (20 anni a Nicola e 22 a Fabio), ex proprietari del polo siderurgico Ilva. Tre anni e mezzo sono stati inflitti anche a Nichi Vendola, fondatore ed ex leader di Sinistra e Libertà («È stata calpestata la verità», protesta l'ex governatore della Puglia). E condanne minori a un'altra quarantina di imputati di un processo durato cinque anni. Inoltre la Corte d'Assise di Taranto ha disposto la confisca degli impianti e la confisca ai Riva di beni per un totale di 2 miliardi e 100 milioni. In piazza le associazioni ambientaliste e grilline hanno accolto con tripudio festante la notizia delle sentenza.LA CROCIATA DELLA PROCURA DI TARANTOÈ noto infatti che a cominciare dal 2012, quando la Procura sequestrò gli impianti, bloccò sul terreno i prodotti pronti alla commercializzazione causandone il deperimento, spinse il governo Monti a varare il primo "decreto salva Ilva", grillini, associazioni ambientaliste e pubblicistica di stampo giustizialista, si sono sempre battute per esigere la condanna, i risarcimenti e possibilmente la chiusura delle acciaierie.Non c'è mai stato nessun dialogo tra la squadra della Procura di Taranto (composta da un pm e dal capo della Procura) e, per dirla calcisticamente, "il resto del mondo" (dai sindacati al governo). Ancora nel 2016, data di inizio del processo penale, se ne conteranno ben cinque di decreti legge ad hoc varati dai vari governi Monti, Letta e Renzi nel tentativo di conciliare le esigenze della giustizia penale con la difesa dei posti di lavoro. D'altra parte, tutti i governi, a partire da Berlusconi in avanti, hanno cercato con ogni mezzo di mettere in sicurezza ambientale e sanitaria l'industria siderurgica. Ma mai la Procura di Taranto ha accettato di confrontarsi con tempistiche e valutazioni che non venissero dall'interno dei propri uffici.Un primo riscontro a questa intransigenza da parte della magistratura locale si ha già nei giorni del primo sequestro giudiziario del 2012. Allorché ministri e rappresentanti delle istituzioni si precipitano a Taranto in pieno agosto e soltanto il capo della Procura di Taranto si rifiuta di lasciare la località calabrese in cui si trova in ferie per partecipare al tavolo indetto appunto dalle istituzioni radunate a Taranto per tentare di trovare una via di uscita alla situazione che rischiava di distruggere un'azienda che ancora nel 2012 valeva l'1% del Pil Italiano e che ancora oggi, acquisita dagli indiani di ArcelorMittal, pur nel continuo tira e molla con i provvedimenti della magistratura tarantina, vale 8200 dipendenti e 19 miliardi di contributo al Pil.Per chi come noi ha seguito con una certa attenzione in questi anni le vicende Ilva, per rispondere a una sentenza giudiziaria di quasi impossibile interpretazione logica, ma certamente comprensibilissima in chiave propagandistica, la scaletta dei prossimi eventi dovrebbe essere la seguente.COSA SUCCEDE ADESSO1) Domani mattina ArcelorMittal dovrebbe restituire chiavi in mano l'acciaieria al governo italiano, comunicare il congelamento dei contratti e degli impegni presi con il nostro paese, la messa in mobilità dei lavoratori. E annunciare che dopo questa sentenza la proprietà non è più tenuta a onorare gli impegni presi in quanto gli è di fatto reso impossibile proseguire la produzione in condizioni di continui stop and go, fermo e sequestro degli impianti, con ripartenze sempre più condizionate dagli atti giudiziari.2) Fortunatamente è del tutto verosimile che i proprietari dell'ex Ilva verranno prontamente informati del fatto che la sentenza di Taranto sarà riformata in secondo grado. Ed è ancora più verosimile che come già accade per precedenti provvedimenti di sequestro del patrimonio dei Riva presi dal tribunale di Taranto, anche questo verdetto verrà dichiarato "abnorme" e sarà cancellato in sede di Cassazione.Che senso ha investire in Italia?3) Nel frattempo però, mentre il tempo della giustizia italiana provvederà a correggere, non si può escludere che, in tempo di Recovery Fund, emergano nuove preoccupazioni in sede europea. Infatti, perché si dovrebbe venire ancora a investire in Italia? Quale fiducia i partner europei possono avere in un sistema Paese - politico, economico, sociale - impotente davanti a iniziative giudiziarie che mettono a repentaglio il destino di aziende che, come l'ex Ilva, sono state addirittura imprese numero 1 in sede europea e lo sarebbero ancora se l'azione di un solo pm, avallata da un capo della Procura, non avesse prodotto di fatto il sostanziale fallimento di tale azienda già numero 1 in Europa?4) Ma se come si capisce fin dagli inizi, quello di giungere a un grosso risarcimento collettivo era l'obbiettivo di coloro che oggi festeggiano in piazza la sentenza tarantina, perché invece di intentare un Dies irae penale che ha smantellato un intero polo industriale e distrutto quel poco di lavoro che c'è al sud, non si è percorsa la via del giudizio in sede civile?5) Visto che l'Ilva e quindi il disastro ambientale sentenziato non è un'esclusiva dei Riva, quali altri nuovi capitoli da "colonna infame" ci si deve aspettare? Non dimentichiamo che Ilva nasce Italsider nel 1960 e che i Riva subentrano alla gestione statale solo nel 1994. Quando a detta del verbo usato dal Fatto Quotidiano, lo Stato attraverso «l'Iri gestita da Romano Prodi, svende l'ex Italsider alla famiglia Riva». Chi dovrebbe essere incriminato dopo i Riva per disastro ambientale ed essere candidato magari all'ergastolo, visto che dal 1994 al 2012 ci sono 18 anni di "disastro" e dal 1960 al 1994 ce ne sono 34 di anni? Saranno incriminati ex presidenti della Repubblica e l'attuale capo dello Stato in quanto vertice dello Stato che fu proprietario - analogamente ai Riva - di un'acciaieria che ha disastrato l'ambiente?6) Ma poi si dovrà ancora indagare a fondo: chi ha voluto l'Italsider a Taranto? Forse la stessa Taranto e tutti i partiti del sud che oggi si sono inventati il reddito di cittadinanza e ieri le cattedrali nel deserto? E adesso il conto dovrebbero pagarlo i Riva e l'intera platea di contribuenti italiani?Infine, sembra che con il suo verdetto la Corte d'Assise di Taranto ci abbia voluto mostrare con plastica drammaticità, l'urgente necessità di una radicale riforma della giustizia che passi anzitutto dalla messa in mora di inchieste monstre e di sentenze fuori da ogni senso di realtà.

Piazzapulita
L'intervista a Nichi Vendola - Puntata del 3/5/2021

Piazzapulita

Play Episode Listen Later Jun 3, 2021 25:26


Vi proponiamo l'ascolto dell'intervista di Corrado Formigli all’ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola in cui affronta il tema dell' Ex Ilva di Taranto dopo la condanna, in primo grado, a 3 anni e mezzo di carcere per concussione aggravata emessa dalla Corte d’Assise di Taranto nell'ambito del processo chiamato “Ambiente svenduto”, sulle irregolarità nel controllo ambientale dello stabilimento.

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Io Non Mi Rassegno
La storica sentenza sull'ex Ilva di Taranto! - Io Non Mi Rassegno #379

Io Non Mi Rassegno

Play Episode Listen Later Jun 1, 2021 12:05


È arrivata la sentenza in primo grado del processo ambiente svenduto sull'Ilva di Taranto, ed è una sentenza dura, con condanne di oltre vent'anni per i fratelli Riva, di 3 anni e mezzo per Nichi Vendola. L'impatto ambientale, sociale e umano dello stabilimento più discusso e inquinante d'Italia viene infine riconosciuto per quello che è, un enorme disastro. Colposo. A Taranto s'inizia finalmente a fare i conti con il passato. E, forse, anche con il futuro.Tutte le notizie qui: https://www.italiachecambia.org/rassegna-stampa/storica-sentenza-ex-ilva-di-taranto/Contribuisci: https://www.italiachecambia.org/contribuisci/

BASTA BUGIE - Omosessualità
Legge Zan, un flagello alle porte dell'Italia

BASTA BUGIE - Omosessualità

Play Episode Listen Later May 25, 2021 11:20


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6586LEGGE ZAN, UN FLAGELLO ALLE PORTE DELL'ITALIA di Roberto de MatteiIn Italia la minaccia del coronavirus fa dimenticare talvolta l'esistenza di altri flagelli, come il devastante disegno di legge in discussione in Parlamento, dal titolo Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale, sull'identità di genere e sulla disabilità. Questa proposta legislativa è conosciuta come "legge Zan", perché prende il nome dal deputato del Partito Democratico Alessandro Zan che l'ha presentata, ma ha alle sue spalle venticinque anni di storia.Il primo disegno di legge contro l'omofobia fu proposto infatti nel 1996 dal deputato di Rifondazione comunista Nichi Vendola. Nel 1999, il governo comunista di Massimo D'Alema approvò un decreto dal titolo Misure contro le discriminazioni e per la promozione di pari opportunità. La legge non passò perché il governo D'Alema cadde il 24 aprile 2000. Tra il 2013 e il 2014, il governo delle "larghe intese" di Enrico Letta tentò invano di far approvare un nuovo disegno di legge contro l'omofobia presentato dal deputato del Pd Ivan Scalfarotto. Lo stesso Enrico Letta, oggi segretario del Pd, chiede con insistenza che sia approvato il testo unico Zan, che il 4 novembre 2020 è stato approvato alla Camera e alla fine di aprile 2021 è stato calendarizzato al Senato. La strada non è facile, per l'opposizione del centro-destra, ma il pericolo è imminente e reale.Quale sia l'intento di questo progetto di legge è stato rivelato da un suo tentativo di anticiparlo nelle scuole. Il 17 maggio 2021, nella "Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia, la transfobia" (prevista dal decreto Zan all'art. 7), è stata diramata dall'ufficio scolastico della Regione Lazio, una circolare dal titolo Linee guida per la scuola: strategie di intervento e promozione del benessere dei bambini e degli adolescenti con varianza di genere.In questo documento si afferma che «negli ultimi anni stiano assistendo a una Gender Revolution», per cui bisogna «superare il concetto di binarismo sessuale che prevede l'esistenza di solo due generi (maschile e femminile)», sostituendo ad esso quello di «spettro di genere», dal momento che «il genere ormai si presenta in un'infinità varietà di forme, dimensioni e tonalità». Gli istituti scolastici, in conseguenza, dovrebbero adottare «un linguaggio di genere inclusivo», prevedere «l'assegnazione di un'identità provvisoria, transitoria e non consolidabile» allo studente che manifesti la volontà di cambiare «genere» e l'allestimento di bagni e spogliatoi «non connotati per genere» dedicati agli studenti trans.SCUDO PENALE PER I VARI ORIENTAMENTI SESSUALITutto questo non è che l'applicazione del primo articolo del testo Zan, che si propone di tutelare giuridicamente l'identità di genere, definita come «identificazione percepita e manifestata di se in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso, indipendentemente da non aver concluso un percorso di transizione».L'"identità di genere" di una persona è dunque un'"auto-percezione", determinata dagli impulsi, desideri, sentimenti ed emozioni del singolo individuo. La norma non tutela solo l'omosessualità o la transessualità, bensì tutte le forme di "orientamento sessuale" dirette a separare l'identità sessuale della persona dalla sua identità biologica allo scopo di favorire la creazione di una nuova identità psicologica, fluida e indeterminata. «In questo modo, - ha giustamente osservato Mauro Ronco, professore emerito di Diritto Penale nell'Università di Padova - si intende porre sotto lo scudo della protezione penale tanto i vari orientamenti sessuali, ancora oggi valutati come disturbi della personalità, come la tendenza voyeuristica, la tendenza sessuale masochistica, la tendenza sessuale sadistica, la tendenza sessuale feticistica, quanto le ancora oggi assai controverse teorie del gender, alla cui stregua l'identità della persona non è determinata dalla biologia, bensì dalla libera scelta dell'individuo».Lo stesso Professor Ronco, nella sua audizione alla Camera dei Deputati del 21 maggio 2020, ha bene illustrato qual è la deforme concezione su cui si fonda il concetto anti-giuridico del reato di "discriminazione" e di "odio", che il testo Zan vorrebbe punire con la reclusione o con una multa finanziaria.«L'eventuale estensione del reato d'odio alla manifestazione di idee per motivi di orientamento sessuale o di identità di genere segnerebbe il passaggio abnorme del diritto penale verso un modello che punisce la manifestazione di idee per correggere gli individui in ordine alla loro disposizione interiore. Non v'è alcuna base empirica per distinguere tra giudizi espressi sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere per ragioni d'odio, da un lato, ovvero, da un altro lato, per ragioni religiose, metafisiche, etiche e sociali». Infatti, «chi esprime opinioni critiche sulla tendenza omosessuale per ragioni metafisiche o sugli atti omosessuali per ragioni etiche, psicologiche, mediche o sociali, non per ciò è indotto a tali critiche per ragioni d'odio. Anzi, il più delle volte, il motivo per cui esprime tali opinioni risiede in ragioni del tutto contrarie allo stato interiore dell'odio. L'assurdità ancor maggiore sta nel conferire a un giudice il compito di decidere se una determinata opinione sia stata espressa per convinzione scientifica, per convinzione religiosa, per scelta culturale, per tradizione familiare, ovvero, tutto al contrario, per odio. Ma per odio verso chi? Verso una tendenza, un orientamento, una dottrina, una opinione o verso delle persone in carne e ossa? Anche qui la distinzione tra l'oggetto del presunto stato d'animo d'odio non può essere precisato se non attraverso una critica delle intenzioni, del tutto inaccettabile nel diritto penale poiché non è il giudice che può discriminare tra le intenzioni buone e quelle cattive».UN LIBRO SPIEGA LE VERE INTENZIONI DELLA LEGGE ZANUn approfondimento di questo e di altri temi ci è offerto dal volume curato da Alfredo Mantovano "Legge omofobia perché non va" (Cantagalli, Siena 2021), in cui la proposta di legge Zan viene attentamente esaminata e confutata articolo per articolo, svelandone le vere intenzioni.La nuova legislazione vuole intronizzare come modello sociale assoluto ciò che un tempo era considerato devianza, isolando invece come devianza e anormalità la difesa dei principi naturali e cristiani. Ma ogni progetto di sovvertimento dell'ordine naturale, dall'abolizione della proprietà privata alla soppressione dell'identità sessuale, ha bisogno per realizzarsi della violenza, perché la natura, come il bene e il vero, è in sé stessa diffusiva. Quando le leggi negano l'ordine naturale si afferma inesorabilmente la dittatura del relativismo più volte denunciata da Giovanni Paolo II e da Benedetto XVI.Se la legge sull'omofobia andasse in porto, il diritto della libertà di espressione sarebbe negato solo ai difensori dell'ordine tradizionale. Sarebbe tuttavia un grave errore limitarsi a criticare la soppressione della libertà introdotta dal testo unico di legge Zan, senza risalire alla causa di questo totalitarismo che sta nella definizione di identità di genere presente nell'articolo 1 del testo.Il liberalismo impregna oggi la mentalità di molti cattolici, che vedono il nemico solo nel "proibizionismo", dimenticando che il male non sta nelle istituzioni, ma nella violazione di un oggettivo ordine morale di valori. Non è in nome della "libertà", ma della natura e della ragione, che bisogna combattere il nefasto progetto di legge Zan.C'è un'aspra battaglia di idee in corso. Senza la chiarezza dei princìpi filosofici e morali tutto è perduto. Sulla base di questi princìpi professati e vissuti, e con l'aiuto di Dio, si può vincere invece la battaglia culturale del nostro tempo.Nota di BastaBugie: nell'articolo è stato citato il recente libro a cura di Alfredo Mantovano "Legge omofobia, perché non va", edizioni Cantagalli, pagine 256, € 19,00 (prezzo Amazon). Questo volume, esito della comune riflessione maturata all'interno del Centro Studi Rosario Livatino, è una guida alla lettura dei 10 articoli del testo unificato, con i contributi di Domenico Airoma, Daniela Bianchini, Francesco Cavallo, Francesco Farri, Carmelo Leotta, Roberto Respinti, Mauro Ronco, Angelo Salvi e Aldo Rocco Vitale.Per ordinare il libro, clicca qui!https://amzn.to/3eYtcoH

BASTA BUGIE - Omosessualità
Palloncini LGBT contro il Cremlino

BASTA BUGIE - Omosessualità

Play Episode Listen Later Sep 29, 2020 10:41


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6308PALLONCINI LGBT CONTRO IL CREMLINO di Chiara ChiessiAlexander Donskoy, ex sindaco della città russa Arkhangelsk ed oggi artista, si è dichiarato pubblicamente omosessuale nel 2017. Intorno alla metà del mese di agosto, ha voluto lanciare un messaggio alla politica da lui considerata "omofoba" della Russia ed al suo presidente, Vladimir Putin, appendendo una bandiera LGBT a decine di palloncini gonfiati ad elio. La bandiera ha poi raggiunto proprio il Cremlino. Donskoy ha spiegato che il gesto era un messaggio per dire basta alla legge anti-propaganda LGBT approvata dalla Russia nel 2013, ma anche per denunciare l'attacco alle ambasciate che nel mese del pride hanno voluto dimostrare il loro supporto esponendo una bandiera arcobaleno fuori dalle loro sedi. In Russia vige infatti fortunatamente una legge che vieta la propaganda LGBT rivolta ai minori di 18 anni; insomma tutto quello che sta succedendo da noi nelle scuole, oppure tramite film o musica, è vietato in Russia. Nota di BastaBugie: ecco altre notizie sul "gaio" mondo gay... sempre meno gaio.SOLDI RAI PER FILM PRO UTERO IN AFFITTOLa Rai finanzia un docufilm, dal titolo «Tuttinsieme», in cui il regista Puccioni racconta la relazione con il suo compagno, a lui unito civilmente (celebrante Nichi Vendola e presente Monica Cirinnà), e i bambini avuti con la pratica della maternità surrogata, pratica vietata nel nostro Paese. Dunque noi contribuenti abbiamo finanziato l'uscita di questa pellicola.Nel lungo trailer del film il regista vuole offrire un quadro positivo di tale pratica, forse dimentico che per avere un bambino in braccio molti altri non potranno mai venire alla luce, che molte donne nel mondo vengono sfruttate come incubatrici di carne e che la maternità surrogata, in modo preordinato, strappa a forza un bambino dalla sua madre biologica.(Gender Watch News, 15 settembre 2020)CONDANNATA UN'ATLETA PERCHÉ DOTATACaster Semenya è stata medaglia d'oro negli 800 metri femminili ai Mondiali di atletica leggera di Berlino, stravincendo sulle altre concorrenti. Semenya è molto dotata perché ha, per natura, livelli assai elevati di ormoni maschili. Questo l'avvantaggerebbe e dunque il Tribunale arbitrale internazionale dello sport di Losanna nel 2019 aveva deciso che l'atleta avrebbe dovuto sottoporsi a terapie per diminuire il testosterone. L'atleta fece ricorso e recentemente il Tribunale federale svizzero ha rigettato il ricorso.Due rapide considerazioni. Se per natura un atleta è più dotato degli altri dobbiamo mettere i ceppi al suo talento per renderlo uguale agli altri? Chiediamo a Cristiano Ronaldo di correre meno velocemente in campo per rendere le partite più eque?Seconda riflessione: fuori le donne troppo androgine e dentro i transessuali maschi che gareggiano con le donne e, nonostante i trattamenti, hanno il testosterone a mille, più forza e maggiore densità corporea?(Gender Watch News, 16 settembre 2020)URSULA VON DER LEYEN E JOE BIDEN ACCUSANO LA POLONIA DI AVERE ZONE LGBT FREE (MA È UNA FAKE-NEWS!)Ok, la misura è colma e stracolma. Non posso tacere. Questa notte, la facciata della sede della Commissione Europea è stata illuminata con la bandiera polacca su fondo arcobaleno. E una scritta: «Stop alle zone LGBT free in Polonia». Chi conosce l'attaccamento dei polacchi alla propria bandiera non si stupirà di sapere che questa azione commessa dalla Commissione Europea è stata considerata una profanazione. Al di là di questo, non si è mai visto un simile attacco ad uno Stato membro, né una minor considerazione delle opinioni di milioni di cittadini europei.Questa è solo una delle tante reazioni della élite mondiale alle famose zone «Lgbt free» polacche. C'è stato l'intervento di Ursula von der Leyen, la quale ha affermato che «le zone Lgbt free della Polonia non hanno posto nell'UE» e che sono «zone libere dall'umanità»; e, ovviamente, non poteva mancare quello di Joe Biden: «le zone Lgbt free della Polonia non hanno posto nell'Unione Europea o in nessuna parte del mondo». Insomma: queste zone Lgbt free sono veramente una carognata polacca, un po' come i famosi «campi di concentramento polacchi». Per chi si fosse indignato e volesse approfondire, c'è pronta una dettagliata voce di Wikipedia che spiega, per filo e per segno, quale opinione è corretto farsi in merito. Tutto chiaro, semplice e manicheo. Peccato sia tutto falso.Le zone Lgbt free polacche, semplicemente, non esistono. Proprio così: si tratta di una mostruosa montatura finalizzata a dare un'ulteriore stretta di vite alla libertà di pensiero in Europa e nel mondo a proposito dell'omosessualismo. Mi spiego: prima delle ultime elezioni presidenziali polacche, il presidente di Varsavia Trzaskowski, concorrente di Duda, ha approvato una «dichiarazione Lgbt+»; in risposta a questa iniziativa, diversi Comuni polacchi hanno approvato una «carta dei diritti della famiglia» a sostegno della famiglia naturale. Bene: l'attivista omosesssualista polacco Bartosz Staszewski ha cominciato a girare per questi Comuni attaccando, al loro ingresso, un cartello giallo con scritto, in varie lingue, «Lgbt free zone», zona libera da LGBT. Ripeto, nel caso non fosse chiaro: nessun comune polacco ha mai dichiarato il suo territorio «Lgbt free zone»: è stato un attivista gay polacco ad attaccare quei cartelli e a fotografarli. Quei cartelli esistono, le zone «Lgbt free zone» non esistono, nessun Comune polacco vieta nulla a nessun cittadino polacco o di qualsiasi altra nazione.Ma è possibile? Staszewski può fare una cosa del genere? Ovviamente no! Infatti è stato denunciato sia per aver appeso abusivamente dei cartelli alla segnaletica stradale; sia per aver falsamento accusato le amministrazioni di questi Comuni di incitamento all'odio nei confrotni di persone Lgbt.Nonostante queste denunce, Staszewski ha proseguito il suo «progetto fotografico» (come lui stesso lo definisce) e visto che se ne frega delle conseguenze giudiziarie della sua azione, è legittimo il sospetto che abbia le spalle coperte. Comunque sia, questa falsa notizia è stata ripresa dai media di tutto il mondo, senza alcun approfondimento né verifica e ha provocato le reazioni che abbiamo visto. Ma non è finita: visto che l'omofobia avanza, a novembre la Commissione Europea presenterà una strategia per «rafforzare i diritti delle persone Lgbt+». Il tutto sulla base di una fake news, di una bufala che puzza parecchio di trappolone.Due riflessioni conclusive. La prima: questa è l'Unione Europea, questi sono i suoi metodi, questa è l'élite che ci governa. Poi si fanno inchieste per scoprire le misteriose cause del «sovranismo» e del «complottismo». Che, in italiano corrente, si chiamano «diffidenza». Se non si giocasse con la fiducia dei cittadini, probabilmente, questi fenomeni non avrebbero ragione d'essere. La seconda: la menzogna è una brutta cosa. Intendo proprio brutta. Non è un caso se il Logos incarnato si è definito «la Verità» (Gv 14, 6); e il Suo sedicente antagonista è stato chiamato «padre della menzogna» (Gv 8, 44). Usare una menzogna per condurre le proprie battaglie ideologiche e politiche (contro i propri governati, ma soprassediamo...) è una cosa che puzza. E di zolfo.(Roberto Marchesini, La Nuova Bussola Quotidiana, 26 settembre 2020) Titolo originale: Bandiera LGBT vola verso il CremlinoFonte: Provita & Famiglia, 31 agosto 2020Pubblicato su BastaBugie n. 684

Lo Specchio Nero
Lo Specchio Nero #17 - Pretofilia - 28/05/2020

Lo Specchio Nero

Play Episode Listen Later May 28, 2020 47:55


Questa diciassettesima puntata ha rischiato di non andare in onda. Non siamo riusciti a guardare tutti i film italiani che parlano di pedofilia nella chiesa, e preti pedofili. ...Ci avete creduto, eh? Non c'è nessun film italiano che parla di preti pedofili. Certo, c'è qualche romanzo, come “Bruciare tutto” di Walter Siti. Ma al cinema, non ricordiamo nemmeno un prete pedofilo italiano. Forse potreste aiutarci voi, cercateli, trovateli e segnalateci i titoli. Come degli ausiliari civici infallibili. Ricordiamo invece le parole di Nichi Vendola, durante il suo regno in Puglia: “non è che non ci siano preti pedofili in Italia, è che il tasso di pedofilia nella chiesa è uguale al tasso di pedofilia nel resto della società”. Una dichiarazione sconcertante, per quanto non possa essere comprovata. Certo è che se provate a fare una ricerca su google digitando “preti pedofili” e aggiungendo una qualsiasi regione o città, i risultati saranno sempre simili ad elenchi telefonici. Perchè la pedofilia, il sopruso, l'abuso, sono esercizi del potere. Non sono perversioni, non sono malattie; lo sarebbero a livello singolare. Non certo quando vengono tollerate, avallate, praticate da un'intera organizzazione. Ovviamente non pensiamo che non esistano pedofili musulmani, buddisti, ecc. Noi però ci concentriamo sulla chiesa, sui cattivi maestri, sui loro poveri greggi. Noi parliamo di preti cattivi.

BASTA BUGIE - Politica
Avvenire scende in campo insieme alle Sardine

BASTA BUGIE - Politica

Play Episode Listen Later Dec 18, 2019 7:16


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5929AVVENIRE SCENDE IN CAMPO INSIEME ALLE SARDINE di Andrea ZambranoAvvenire che scende in campo per le Sardine è una notizia che non stupisce. Del resto, la prima pagina regalata ieri al movimento di Sinistra non è altro che il risultato di giorni passati a lisciare il pelo a Mattia Santori & co. Per mancanza di un'identità e per comodità, dato che Avvenire non sa fare politica, ma si intesta sempre quella degli altri.E' dall'8 dicembre scorso che il quotidiano dei vescovi segue con ansia il crescere di questa realtà che si vuole spacciare come naturale, quando invece è chiaro anche a un bambino che è pilotata e vezzeggiata da una Sinistra, che come Avvenire, non sa darsi identità salvo portare avanti l'ideologia delle poche cose certe: migrazionismo, i partigiani che cantano Bella Ciao, una spolveratina di ambiente. E odio, tanto odio verso Salvini. Messo in cartelli o anche solo evocato senza mai pronunciarne il nome. In questo, il quotidiano dei vescovi, Repubblica e le Sardine sono accomunati dallo stesso sentimento di avversione perché le Sardine non propongono un modello politico, ma solo un'avversione ad un altro modello.UN ENTUSIASMO DA RAGAZZININon stupisce dunque che la prima pagina di ieri di Avvenire fosse ancora più amica di quelle degli altri giornali: Sardine, obiettivo raggiunto. Stesso titolo per il Corriere, ma almeno in via Solferino conoscono la differenza tra la marchetta e la cronaca e hanno anteposto alla frase le virgolette, in modo da far sì che fossero gli organizzatori a intestarsi la paternità di sostenere di aver raggiunto lo scopo, cioè l'occupazione di Piazza San Giovanni. Invece ad Avvenire ci sono andati giù proprio con l'entusiasmo di quelli che non avendo più nulla da perdere, hanno deciso di sposare tutto lo sposabile, purché significhi un po' di senso per tirare avanti.La cronaca poi, un entusiasmo da ragazzini: "Un mare di persone", "Una manifestazione apartitica che manda forti segnali politici". Con in piazza Nichi Vendola, Susanna Camusso, l'Anpi, Isabella Ferrari, Michele Santoro e Erri De Luca, sai che apartitismo...? E' Sinistra. Al caviale, dura e pura, radical o salottiera, ma sempre Sinistra è. Sarà impegnata finche vuoi, politicamente corretta alla bisogna e comunque sempre dalla parte giusta, ma sempre e comunque di Sinistra si tratta.Avvenire non fa altro che accodarsi e seguire il diktat di chi, nel mondo cattolico ha già subito il fascino di questo movimento di cartone come di cartone è il simbolo che le porta in piazza. Con gli annessi e connessi di tutti i movimenti germinati dalla Sinistra, le contraddizioni e le spinte oggettivamente discutibili: il raduno nello stabile okkupato liberato dall'elemosieniere del Papa, la partecipazione di personaggi ambigui per la causa palestinese. Insomma: tutti i corollari della Sinistra che evidentemente stanno affascinando qualcuno in Piazza Carbonari.FASCINO SARDINESCOIn pochi giorni, dall'esplosione in Piazza Grande a Bologna, passando per Modena, Reggio Emilia, Milano e le altre piazze, quanti preti e vescovi hanno subito il fascino sardinesco.Dal cardinale, segretario di Stato Vaticano, Parolin ("Si mettano in luce le spinte positive") all'onnipresente Nunzio Galantino, che non ha nascosto la sia simpatia. Passando per il cardinale Peter Turkson, presidente del dicastero dello Sviluppo Umano integrale: "Noi accompagniamo questo gruppo cercando sempre di andare incontro con il Vangelo e la Dottrina sociale della Chiesa. Ma è un movimento italiano. Aspettiamo prima una mossa della Conferenza episcopale italiana, solo dopo possiamo appoggiare e scendere in campo". Dalla prima pagina di ieri di Avvenire sembra che il segnale sia stato dato. Ora, le vedremo in Vaticano a occupare San Pietro o qualche antro dalle parti di Borgo Pio, aspettiamocelo.Senza dimenticare i Padre Bartolomeo Sorge, gli Zanotelli e i Don Sigurani e anche qualche gruppo organizzato, come testimonia lo spazio concesso da Avvenire all'associazione Papa Boys, palesemente spiaggiata come un cormorano "incatramato" sulle Sardine. Davvero non c'è che dire in quanto a tifo sperticato.Quel tifo che Avvenire non ha mai manifestato per quei movimenti - questi sì, apartitici - che da parte cattolica hanno cercato di svegliare la politica portando il loro contributo di società civile. Non si ricordano entusiasmi vescovili per i due Family Day, anzi si ricorda una palese opposizione di sgambetti e poca visibilità concessa. Né per le manifestazioni della Manif pur tous e l'attività delle Sentinelle in Piedi (eppure, anche loro interrogavano la politica): non si ricordano di Avvenire campagne massicce per difenderle dagli attacchi, a volte il linciaggio, subito in questi anni.Invece i vescovi stanno operando una precisa scelta di campo: si sono spostati armi e bagagli a Sinistra, condividendo goffamente istanze aliene al pensiero cattolico e alla tradizione del cattolicesimo italiano quando addirittura ostili. A braccetto con i centri sociali, i Saviano e la gauche degli intelló che arriva a fine mese comoda comoda. Una deriva scofortante.Nota di BastaBugie: già avevamo parlato delle Sardine e delle loro "sinistre alleanze".Per leggere l'articolo clicca sul seguente link:LE SARDINE SI ALLEANO CON LA COMUNITA' LGBTdi Manuela Antonaccihttp://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5912

AgitPop
AgitPop di gio 05/10/17 (prima parte)

AgitPop

Play Episode Listen Later Oct 4, 2017 24:27


Nella sinistra alla sinistra del Pd volano gli stracci. L'ex sindaco di Milano Pisapia accusa D'Alema di essere divisivo, lui gli risponde per le rime, interviene perfino Nichi Vendola. Nel frattempo la costruzione di un soggetto unitario di sinistra e' sempre piu' lontana e fumosa. Le vostre opinioni. (prima parte)

prima nella nel pd nichi vendola agitpop
AgitPop
AgitPop di gio 05/10 (prima parte)

AgitPop

Play Episode Listen Later Oct 4, 2017 24:27


Nella sinistra alla sinistra del Pd volano gli stracci. L'ex sindaco di Milano Pisapia accusa D'Alema di essere divisivo, lui gli risponde per le rime, interviene perfino Nichi Vendola. Nel frattempo la costruzione di un soggetto unitario di sinistra e' sempre piu' lontana e fumosa. Le vostre opinioni. (prima parte)

prima nella nel pd lex nichi vendola d'alema agitpop
Radio anch'io
RADIO ANCH'IO del 02/07/2015 - PARTE 1 - la Grecia verso il referendum

Radio anch'io

Play Episode Listen Later Jul 2, 2015 20:16


con: Emanuele Fiorilli da Atene, Nichi Vendola coordinatore nazionale di SEL, Luigi Guiso docente di economia e finanza presso Istituto Einaudi

Radio anch'io
RADIO ANCH'IO del 09/05/2014 - 1°PARTE

Radio anch'io

Play Episode Listen Later May 9, 2014 22:33


Nichi Vendola

cultura notizie nichi vendola
Eventi
Video - Italie: Puglia. La tenacia del Sud

Eventi

Play Episode Listen Later Dec 20, 2013 96:32


Tavola rotonda con : Antonio Uricchio, Nichi Vendola, Eva Milella, Giuseppe Acierno, Pietro Di Leo, Angelo Michele Vinci. Moderatore Ferruccio de Bortoli

Eventi
Audio - Italie: Puglia. La tenacia del Sud

Eventi

Play Episode Listen Later Dec 20, 2013 96:32


Tavola rotondo con : Antonio Uricchio, Nichi Vendola, Eva Milella, Giuseppe Acierno, Pietro Di Leo, Angelo Michele Vinci. Moderatore Ferruccio de Bortoli

Macchiaradio
Macchiaradio Primacchie (Speciale Primarie del 25/11/2012)

Macchiaradio

Play Episode Listen Later Nov 25, 2012


Macchiaradio Primacchie (Speciale Primarie del 25/11/2012)

sinistra matteo renzi primarie skytg24 centrosinistra matteo bordone nichi vendola pier luigi bersani gianluca neri simone tolomelli macchiaradio
Macchiaradio
Macchiaradio (Speciale Primarie Sinistra del 12/11/2012)

Macchiaradio

Play Episode Listen Later Nov 14, 2012


Macchiaradio (Speciale Primarie Sinistra del 12/11/2012)

sinistra matteo renzi primarie skytg24 centrosinistra matteo bordone pier luigi bersani nichi vendola gianluca neri macchiaradio
Crossing Continents
Nichi Vendola

Crossing Continents

Play Episode Listen Later Dec 9, 2010 28:04


Rosie Goldsmith profiles Nichi Vendola, the governor of Puglia and the hope for the Italian left. Can this gay, Catholic poet and environmentalist challenge Silvio Berlusconi? Producer: Helen Grady.

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