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Corriere Daily
Dieci anni di Papa Francesco: come sono cambiati il mondo e la Chiesa

Corriere Daily

Play Episode Listen Later Mar 12, 2023 13:05


Il 13 marzo 2013 Jorge Mario Bergoglio è stato eletto successore di Benedetto XVI, che si era dimesso il 28 febbraio, con un gesto che rimarrà nella storia. Fino al 31 dicembre 2022, quindi, giorno della morte di Joseph Ratzinger, in Vaticano ci sono stati due pontefici: una delle tante particolarità del primo decennio di pontificato del gesuita argentino. Ne parlano il vaticanista del Corriere Gian Guido Vecchi e l'editorialista Massimo Franco, che all' «enigma Bergoglio» ha dedicato un libro.Per altri approfondimenti:Papa Francesco, un primo bilancio: la ricostruzione di Massimo FrancoFrancesco, i 10 anni del primo Papa “globale”Papa Francesco su Benedetto XVI: “Cercava la via per trovare Dio, gli siamo grati”

RAGAZZACCI
BENEDETTO XVI Con Giovanni Minghetti

RAGAZZACCI

Play Episode Listen Later Jan 12, 2023 26:21


Che tu sia Ateo o Cristiano, Buddhista o Musulmano, Agnostico o fedele a qualsiasi altra religione, è innegabile che Joseph Ratzinger è stato uno dei più grandi teologi dell'ultimo secolo. Ed è per questo che siamo qui oggi a raccontarlo, per parlare del suo pensiero, della sua storia e di chi era quest'uomo. Parleremo di fatti e di come studiando il pensiero di Papa Ratzinger, la fede che oggi alla grande maggioranza delle persone sembra qualcosa di sconnesso dalla realtà, ha invece un vincolo profondo con la ragione, e lo faremo con Giovanni Minghetti, scrittore, docente di religione, avvocato e soprattutto amico. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Analisi e commenti | RRL
185 - L'Epifania

Analisi e commenti | RRL

Play Episode Listen Later Jan 7, 2023 7:45


Nella festa dell'Epifania e nei giorni successivi, la liturgia della Chiesa ci ricorda la presenza dei Re Magi nella Grotta di Betlemme. I Re Magi non erano “Maghi”, ma principi che vivevano in Oriente, dove studiavano i moti celesti per comprendere, attraverso i loro movimenti, le divine profezie. Questi re furono docili alla voce della grazia, che mormorava loro: “Orietur stella”, si leverà una stella. Per seguire la stella che apparve loro, lasciarono la loro patria, le loro ricchezze, il loro riposo. Dio, che li aveva chiamati da terre diverse, li riunì in uno stesso viaggio come in una stessa fede. Malgrado le difficoltà materiali e morali di un viaggio di cui ignoravano la fine, non persero mai la fiducia nella stella che li guidava. I Magi, dice il padre Faber, seguivano la stella come si segue una vocazione, senza sapere chiaramente di seguire un impulso divino. Giunsero finalmente a Gerusalemme. “Ed ecco la stella, che avevano veduta in Oriente, andar loro innanzi, finché venne a fermarsi sopra il luogo dove era il bambino” (Mt, 2, 9). Entrarono nella misera Grotta di Betlemme e videro un bambino su una mangiatoia, vegliato da una giovane madre e da un uomo un poco più anziano, ma altrettanto attento e premuroso. Non ebbero un attimo di dubbio. Compresero immediatamente di trovarsi di fronte al Messia promesso, il Re dei Re, il Salvatore dell'umanità. Il carattere distintivo dei Magi fu la fede che li animava. Dopo la fede di san Pietro e di Abramo, secondo il padre Faber, mai vi fu al mondo una fede come quella dei Magi. “La fede è quella che risaltò in essi a ogni istante; è una fede che fu eroica fin dai primordi”. Adorarono l'Uomo-Dio.e si prostrarono davanti alla Madre Divina. Ebbero la grazia di essere i primi, dopo Maria e Giuseppe, ad offrire sulla terra un atto di adorazione esterna al Bambino di Betlemme. Il Corpo Mistico della Chiesa, è rappresentato in questo momento dalla Sacra Famiglia, dai Magi e dai Pastori. E' i Magi offrono il primo atto di culto solenne e ufficiale al Bambino Divino, che è il Capo di questo Corpo Mistico. Betlemme, dice dom Guéranger, non è soltanto il luogo della nascita del Redentore, ma è anche la culla della Chiesa. Betlemme, aggiungiamo, è anche l'atto di nascita della Civiltà cristiana, rappresentata da questi Re che rappresentano il potere secolare che si sottomette a Cristo, riconoscendolo come Signore del Cielo e della terra. Il principio della Regalità sociale di Cristo, ha la sua origine nell'adorazione dei Re Magi a Betlemme. I nomi dei Magi, secondo la tradizione della Chiesa, erano Gaspare, Baldassarre e Melchiorre. Melchiorre rappresentava la razza di Sem, Gaspare la razza di Cam, Baldassarre quella di Jafet. Sono i tre rami della famiglia umana discendente da Noè. Le nazioni, scrive Ernest Hello, sono presentate nella persona dei loro rappresentanti: tutte sono chiamate dalla medesima stella. “La stessa attrazione, in ugual modo celeste e maestosa, le riunisce e le inchina nella stessa adorazione”. I Magi offrirono all'Uomo-Dio l'oro, l'incenso e la mirra, che simboleggiano, secondo i Padri della Chiesa, la regalità, la divinità e l'umanità del Salvatore. A Lui erano dovuti, con l'oro, gli onori di Re; con l'incenso, il culto divino; con la mirra, la fede nella sua umanità. La lunga attesa del Messia si dissolve in quest'istante, che ha in sé tutta la fecondità dei secoli futuri. Ritornati a casa, i Magi conservarono fedelmente la memoria di Betlemme. Vivevano ancora quando l'apostolo san Tommaso arrivò nei loro paesi. San Tommaso aveva visto Gesù risuscitato, i Magi lo avevano visto bambino nella capanna di Betlemme. Il loro incontro fu certo emozionante. I Magi dedicarono tutto il resto della loro vita alla predicazione del Vangelo. Poi tornarono a Gerusalemme per contemplare i luoghi della Passione, morte e Resurrezione di Gesù Cristo e qui morirono. Sant'Elena fece trasferire le loro spoglie a Costantinopoli, nella basilica di Santa Sofia. In seguito l'imperatore ne fece dono al vescovo Eustorgio che le portò a Milano, dove fece erigere una basilica in loro onore. Quando Federico Barbarossa prese e saccheggiò questa città, i loro resti, nel 1164, furono trasferiti a Colonia, in Germania. Reinoldo, arcivescovo di Colonia, fece fabbricare per loro il reliquiario più prezioso dell'intero mondo cristiano e su di esso fu elevato un reliquiario ancora più grande: il Duomo di Colonia. Con Gerusalemme la "Città Santa", con Roma la "Città Eterna", con Santiago di Compostella in Spagna, Colonia, grazie ai Magi, è divenuta nel corso dei secoli uno dei luoghi di pellegrinaggio più importanti dell'Occidente cristiano. Lo ha ricordato Benedetto XVI nel 2005, quando, visitò la cattedrale di Colonia, e si raccolse in preghiera davanti al reliquiario che raccoglie i resti dei Magi. Benedetto, che parlava spesso dei Re Magi disse: “I Magi provenienti dall'Oriente sono soltanto i primi di una lunga processione di uomini e donne che nella loro vita hanno costantemente cercato con lo sguardo la stella di Dio, che hanno cercato quel Dio che a noi, esseri umani, è vicino e ci indica la strada. È la grande schiera dei santi - noti o sconosciuti - mediante i quali il Signore, lungo la storia, ha aperto davanti a noi il Vangelo e ne ha sfogliato le pagine; questo, Egli sta facendo tuttora.” (Discorso del 20 agosto 2005). Ai quei Re Magi, che venivano da Oriente, affidiamo oggi le sorti dell'Occidente, affidiamo le sorti della Cristianità, affidiamo in particolare le sorti della chiesa di Germania che sembra voler propagare un incendio alla Chiesa intera. E che Maria stella matutina, Maris stella, guidi la nostra strada, coome la stella di Betlemme guidò la loro. (Roberto de Mattei)

Skill On Air
Ep. 78 - Benedetto XVI, il cardinale Fernando Filoni ne ricorda la figura e l'opera

Skill On Air

Play Episode Listen Later Jan 6, 2023 5:24


Ep. 78Benedetto XVIil cardinale Fernando Filoni ne ricorda la figura e l'opera

Non Stop News
Non Stop News: la tregua chiesta da Putin, l'addio a Papa Ratzinger e la monarchia britannica

Non Stop News

Play Episode Listen Later Jan 6, 2023 162:59


Le prime pagine dei principali quotidiani nazionali commentate in rassegna stampa da Davide Giacalone. La tregua chiesta da Putin, l'addio a Papa Ratzinger e l'inflazione record. E' il giorno dell'Epifania. Quali dolci sono finiti nella calza? Quali sono le differenze tra regione e regione? A queste domande ha risposto questa mattina, Marta Boccanera della pasticceria Grué di Roma, a cui il Garbero Rosso a conferito le tre torte. Roberto Arditti. Il noto giornalista, direttore editoriale di Formiche.net, è stato ospite questa mattina. Al centro del suo intervento il caso del giornalista El Kadi arrestato in Algeria, uomo simbolo del giornalismo indipendente nel Paese maghrebino. Epifania. Per gli amanti del presepe i veri protagonisti sono i Re Magi. Questo argomento è stato affrontato questa mattina dal giornalista di Avvenire Mimmo Muolo. Con la crisi energetica e lo scoppio della guerra in Ucraina, il nostro Paese ha dovuto trovare nuovi fornitori di energia. Molti di questi li ha trovati in Africa, ma quanto sono sicuri e affidabili questi Paesi? Lo abbiamo chiesto al dottor Giuseppe Mistretta, direttore per l'Africa Sub-Sahariana presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Tornano sotto i riflettori i reali inglesi: Harry, nella sua autobiografia, racconta di essere stato attaccato fisicamente dal fratello William. Ne ha parlato questa mattina Vittorio Sabadin, editorialista del Messaggero, autore di "Carlo III. La lunga attesa di un re", edito da Utet. Ieri in vaticano sono stati celebrati i funerali di Benedetto XVI. Ne ha parlato questa mattina il rettore dell'Università Lumsa di Roma, il Professor Francesco Bonini. All'interno di Non Stop News, con Barbara Sala, Luigi Santarelli e Massimo Lo Nigro.

SBS Italian - SBS in Italiano
Addio a Benedetto XVI, oggi i funerali in Piazza San Pietro

SBS Italian - SBS in Italiano

Play Episode Listen Later Jan 5, 2023 11:26


Per tre giorni i fedeli hanno reso omaggio al feretro di Joseph Ratzinger esposto in Vaticano. Le esequie del papa emerito verranno celebrate da Papa Francesco.

Non Stop News
Non Stop News: il funerale di Benedetto XVI, i mezzi pubblici di Bari quasi gratis, il calcio e l'attualità

Non Stop News

Play Episode Listen Later Jan 5, 2023 161:01


Le prime pagine dei principali quotidiani nazionali commentate in rassegna stampa da Davide Giacalone. Il cambio dei tecnici statali, le critiche alla BCE e la ripartizione dei migranti. Il consueto appuntamento con il settimanale Donna Moderna. Il numero in edicola è uscito alla fine del 2022 e il prossimo sarà disponibile da giovedì 12 gennaio. Ospite questa mattina Maria Elena Viola, direttrice di Donna Moderna. Riprende il campionato di serie A, dopo la pausa per i mondiali del Qatar. Il punto del noto giornalista sportivo Massimo Caputi. Don Antonio Mazzi, fondatore della comunità Exodus, regala ogni giorno un pensiero, un suggerimento, una frase agli ascoltatori di RTL 102.5. Bari è la prima città italiana che rende quasi gratuiti gli abbonamenti ai bus urbani. Il costo per accedere ai mezzi pubblici, per tutto il 2023, sarà di 20 euro contro i 250 degli anni precedenti. Ne ha parlato questa mattina, il sindaco della città pugliese, Antonio Decaro. L'offerta di Sky dedicata a hotel e bar. Ospite questa mattina, Matteo Arpini, Sky Business Senior Director. Tante le informazioni per capire come risparmiare. Da Piazza San Pietro, la nostra inviata Maria Paola Raiola, per raccontare i momenti che precedono i funerali di Papa Ratzinger. Imponenti le misure di sicurezza per garantire la sicurezza alle oltre 100mila persone. Ospite questa mattina, Carlo Verdelli, direttore del settimanale Oggi, per commentare le notizie dei principali quotidiani del nostro Paese. All'interno di Non Stop News, con Giusi Legrenzi, Enrico Galletti e Massimo Lo Nigro.

Ultim'ora
Addio a Benedetto XVI, i fedeli "Ha cambiato le sorti della Chiesa"

Ultim'ora

Play Episode Listen Later Jan 5, 2023 1:17


"Santo subito". Gli oltre 50 mila fedeli accorsi da ogni parte d'Italia a Roma per i funerali hanno chiesto a gran voce la santificazione di Benedetto XVI, il Papa emerito scomparso il 31 dicembre a 95 anni. Abbiamo chiesto a chi ha affollato piazza San Pietro un ricordo di Joseph Ratzinger. xc3/fsc/abr/mgg/gsl

Ultim'ora
Papa Francesco "Benedetto ha elargito sapienza e dedizione"

Ultim'ora

Play Episode Listen Later Jan 5, 2023 0:53


"Siamo qui a dimostrare l'amore che non si perde. E vogliamo farlo con la stessa sapienza, delicatezza e dedizione che ha saputo elargire nel corso degli anni". Lo ha detto Papa Francesco durante l'omelia per i funerali di Benedetto XVI.fsc/gtr(fonte video: Vatican News)

Ultim'ora
Funerali Benedetto XVI, il coro dei fedeli: "Santo subito"

Ultim'ora

Play Episode Listen Later Jan 5, 2023 1:03


Un lungo applauso ha accompagnato la fine della messa funebre del Papa emerito Benedetto XVI. Da piazza San Pietro si sono levati i cori dei fedeli, oltre 50mila secondo la questura capitolina, che invocano “Ratzinger Santo Subito". abr/gtr

Radio Vaticana con voi
Radio Vaticana con voi Speciale Benedetto XVI 05.01.2023 (seconda parte)

Radio Vaticana con voi

Play Episode Listen Later Jan 5, 2023 60:14


La diretta dal Braccio di Carlo Magno, in Piazza San Pietro, al termine dei funerali di Benedetto XVI, celebrati da Papa Francesco. Nello studio mobile ospiti Alessandro Gisotti, vicedirettore editoriale del Dicastero della Comunicazione; Massimiliano Menichetti, responsabile di Radio Vaticana - Vatican News; Christine Seuss e Salvatore Cernuzio, delle redazioni tedesca e italiana di Radio Vaticana - Vatican News; Marcello Filotei e Marco Di Battista, dei programmi musicali. Hanno raccolto voci e testimonianze dalla piazza Alessandro Guarasci e Gianmarco Murroni. Ha condotto la trasmissione Andrea De Angelis.

Radio Vaticana con voi
Radio Vaticana con voi Speciale Benedetto XVI 05.01.2023 (prima parte)

Radio Vaticana con voi

Play Episode Listen Later Jan 5, 2023 82:54


La diretta dal Braccio di Carlo Magno, in Piazza San Pietro, nell'attesa dei funerali di Benedetto XVI, celebrati da Papa Francesco. Nello studio mobile ospiti Alessandro Gisotti, vicedirettore editoriale del Dicastero della Comunicazione; Massimiliano Menichetti, responsabile di Radio Vaticana - Vatican News; Luca Collodi, caporedattore del canale italiano di Radio Vaticana; Emanuela Campanile, viceresponsabile dei social del Dicastero della Comunicazione; suor Veronica Donatello, responabile della Pastorale per le persone disabili della Cei; Marcello Filotei e Marco Di Battista, dei programmi musicali. Hanno raccolto voci e testimonianze dalla piazza Gianmarco Murroni e Gabriele Rogani. Ha condotto la trasmissione Andrea De Angelis.

Ecovicentino.it - AudioNotizie
Ultimo saluto a Benedetto XVI. In piazza oltre 50 mila persone

Ecovicentino.it - AudioNotizie

Play Episode Listen Later Jan 5, 2023 2:01


Si sono conclusi i funerali di Benedetto XVI in San Pietro. Ieri sera si è svolto il rito di chiusura della bara del Papa emerito: in questi giorni oltre 200mila persone hanno reso omaggio alla sua salma.

Ultim'ora
Udienza generale in Vaticano, domani i funerali di Benedetto XVI

Ultim'ora

Play Episode Listen Later Jan 4, 2023 1:01


Alle nove di questa mattina Papa Francesco ha fatto il suo ingresso nell'aula Paolo VI in Vaticano per l'udienza generale del mercoledì. Al suo arrivo, non in carrozzina, ma camminando con il sostegno di un bastone, il Santo Padre è stato accolto da applausi e grida di incitamento: “Viva il Papa”. All'esterno, in Piazza San Pietro, va avanti la processione dei fedeli per salutare il Papa Emerito Benedetto XVI.abr/gsl

Effetto notte le notizie in 60 minuti
Demografia e lavoro e l'idea sbagliata che i giovani siano pigri

Effetto notte le notizie in 60 minuti

Play Episode Listen Later Jan 4, 2023


Rebus trasporti: aumentare il costo dei biglietti per far fronte ai rincari diffusi o abbassarne il prezzo per abbattere il traffico privato? A Bari sull'autobus si va quasi gratis, come spiega Antonio De Caro, sindaco di Bari e presidente dell'Anci. Viceversa a Verona, l'azienda dei trasporti pubblici avverte: o aumentiamo i prezzi o ne usciamo distrutti, come spiega Andrea Bettarello, presidente ATV. Due strategie agli antipodi che commentiamo con Andrea Giuricin, economista dei trasporti all'Università Milano BicoccaIn apertura parliamo di lavoro partendo da due storie che hanno in comune la difficoltà nel reperire addetti. La prima arriva da Livorno dove Michele Cordaro, panettiere di Piazza Attias, non riesce a trovare una commessa part time. La seconda storia proviene da Milano doveOrazio Parisi, titolare della pasticceria.La fotografia del mercato del lavoro secondo il rapporto Unioncamere Anpal. Claudio Tucci del Sole 24 OreRestiamo sul tema con una riflessione su demografia e lavoro e l'idea sbagliata che i giovani siano pigri di Giustina Orientale Caputo, professoressa di sociologia del lavoro all'Università Federico II di NapoliMonsignor Fisichella ricorda Benedetto XVI. Intervista esclusiva di Catia CaramelliNiente neve su Emilia-Romagna, Toscana e Abruzzo. Regioni e Federfuni chiedono aiuti. Andrea Formento, presidente di Federfuni Italia e assessore al Turismo di Abetone Cutigliano (Pistoia)60 Alberi piantati nel Comune di Zerobranco (TV) da una coppia di sposi, come "bomboniera". Gianmarco e Gioia NuzzoTorna il campionato con Dario Ricci

Radio Vaticana con voi
Radio Vaticana con voi Speciale Benedetto XVI 03.01.2023

Radio Vaticana con voi

Play Episode Listen Later Jan 3, 2023 108:10


Ospiti: Michele Raviart, redattore di Radio Vaticana - Vatican News; Maurizio Fontana, caporedattore dell'Osservatore Romano; Stefano Zamagni, presidente della Pontificia Accademia delle scienze sociali; Marcello Filotei, redattore dei programmi musicali di Radio Vaticana - Vatican News; Walter Veltroni, già sindaco di Roma; Piergiorgio Odifreddi, matematico; Alessandro Gisotti, vicedirettore editoriale del Dicastero per la Comunicazione; padre Lucio Zappatore, parroco romano. Conduttore: Andrea De Angelis

roma comunicazione benedetto xvi walter veltroni piergiorgio odifreddi radio vaticana stefano zamagni
BASTA BUGIE - Cristianesimo
La morte di Benedetto XVI: cari progressisti basta ipocrisie, voi non lo avete mai amato

BASTA BUGIE - Cristianesimo

Play Episode Listen Later Jan 3, 2023 16:15


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7262LA MORTE DI BENEDETTO XVI: CARI PROGRESSISTI BASTA IPOCRISIE, VOI NON LO AVETE MAI AMATO di Giuseppe De LorenzoLe prime pagine dei siti di tutto il mondo sono dedicate alla morte di Benedetto XVI. L'Italia non fa eccezione. Racconti accorati. Foto emozionali. Il ricordo di un papa conservatore "che ha rivoluzionato la Chiesa". Per lui, molti elogi e dichiarazioni di ringraziamento. Balle. Non nel senso che Joseph Ratzinger non sia stato davvero un gigante nella storia della Chiesa. Ma perché sono riti di circostanza, spesso e volentieri ipocriti.Diciamolo: Papa Ratzinger non lo avete mai amato. Non trasmetteva l'empatia che vi sareste aspettati. Era molto teologo e poco star. Portava le scarpe rosse e la catena d'oro al collo. Viveva in Vaticano. Ha delineato una Chiesa ancorata ai principi che non piacevano a un certo cattolicesimo "adulto", "progressista", aperto al mondo e alla modernità.Non lo avete mai amato. E forse non lo avete mai capito. Lo dimostrano le dichiarazioni che si leggono nei lanci di agenzia, più concentrate sulla scelta di dimettersi che su quanto fatto in otto anni di pontificato. Nei messaggi dedicati a Benedetto, nessuno - se non poche eccezioni - tra alti prelati, vescovi, presidenti della Cei, teologi e via dicendo ha mai citato la difesa dei "principi non negoziabili" e la lotta alla dittatura del "relativismo", quel cancro sociale che "non riconoscendo nulla come definitivo, lascia come ultima misura solo il proprio io con le sue voglie". Nessuno lo ha enfatizzato. Eppure era questo il fondamento del suo ministero.IL DIRITTO A NON EMIGRARENessuno ha sottolineato la forza con cui difese "la tutela della vita in tutte le sue fasi, dal primo momento del concepimento fino alla morte naturale" (no all'aborto e all'eutanasia). Nessuno ha ricordato il suo sforzo per promuovere la "struttura naturale della famiglia", senza tentennamenti, "quale unione fra un uomo e una donna basata sul matrimonio" (no alle unioni gay). Nessuno ha citato la frase di Ratzinger in cui sosteneva "il diritto dei genitori di educare i propri figli", contro qualsiasi forma di indottrinamento statale, parastatale, gender e fluidità affini. Nessuno, infine, ha enfatizzato la lotta in difesa della famiglia "dai tentativi di renderla giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione che, in realtà, la danneggiano e contribuiscono alla sua destabilizzazione" (no alle unioni civili). La Chiesa la modernità deve cercare di guidarla, non subirla. "Le varie forme odierne di dissoluzione del matrimonio, come le unioni libere e il matrimonio di prova, fino allo pseudo-matrimonio tra persone dello stesso sesso, sono espressioni di una libertà anarchica, che si fa passare a torto per vera liberazione dell'uomo".Sarà un caso. Ma nel messaggio diffuso da Monsignor Gian Carlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes, tutto si cita tranne che l'invito di Ratzinger a riaffermare "il diritto a non emigrare", cioè "a essere in condizione di rimanere nella propria terra". "Il cammino di integrazione - diceva Benedetto XVI - comprende diritti e doveri, attenzione e cura verso i migranti perché abbiano una vita decorosa, ma anche attenzione da parte dei migranti verso i valori che offre la società in cui si inseriscono". Era così difficile includere questa parte?LE DIMISSIONISarebbe bastato un poco di coraggio per dire che quando nel 2013 Benedetto XVI rassegnò le dimissioni, molti dei commentatori tirarono un mezzo sospiro di sollievo. Lo dimostrano i fatti. Quando pronunciò la storica lectio magistralis di Ratisbona sul rapporto tra fede e ragione, su religione e violenza, in pochi si presero la briga di difenderlo (salvo dargli ragione in seguito con la nascita dell'Isis). Nello scandalo pedofilia non ebbe la stessa benevolenza della stampa, e della curia, oggi assicurata a Bergoglio. La sua scelta di reintrodurre la Messa in latino venne vista come una mossa reazionaria. Lo stesso dicasi per il tentativo di giungere ad una riconciliazione con i Lefebvriani. In Germania lo chiamarono "il Grande Inquisitore". In Italia aprirono i quotidiani col titolo "il Pastore tedesco". Nel 2008 Ratzinger, già Papa, venne invitato dalla Sapienza di Roma per l'inaugurazione dell'anno accademico: 67 tra professori e docenti diedero vita ad una protesta contro la "sconcertante iniziativa" di far parlare un pontefice all'Università. Alla fine Benedetto XVI annullò la visita, in quello che è uno dei più grandi atti censori mai avvenuti in un Ateneo.Tutto sommato, alla fine, a tanta ipocrisia è preferibile l'onestà intellettuale di Vladimir Luxuria. L'attivista, dispiaciuto per "la perdita della persona", ha deciso di non "tacere i grandi contrasti" che "Benedetto ha avuto con la comunità Lgbtq+" e che "si sono affievoliti" solo "con Papa Francesco". [...]

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Il popolo di Ratzinger | 03/01/2023 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Jan 3, 2023 2:37


A cura di Daniele Biacchessi Cosa muove migliaia di persone giunte a Roma per l'ultimo saluto alla salma di Benedetto XVI in Vaticano? Non basta solo la fede, c'è dell'altro: un affetto profondo per quel Papa conservatore e rivoluzionario, teologo e praticante. Una moltitudine umana si è messa in fila, ordinata e composta, arrivata da ogni parte d'Italia e del mondo, compie lo stesso gesto, e lo farà fino al 5 gennaio con i funerali. “Grazie a lui ho ritrovato la fede e spero mi stia vicino in questo periodo difficile della mia vita in cui devo affrontare delle cure oncologiche” ha raccontato una donna. “Non lo abbiamo conosciuto perché siamo troppo giovani ma abbiamo sentito la necessità di rendergli omaggio”, ha spiegato una coppia di Vicenza. “Sono venuto da Milano con un gruppo di parrocchiani. Penso sia stato come una bussola, le sue parole hanno indicato la strada anche nel nascondimento con una finezza d'animo che non si trova più” ha spiegato un prete. Gente semplice, umile, di poche parole. È il popolo di Joseph Ratzinger. Al corpo di Benedetto XVI, che è stato trattato per l'esposizione in San Pietro, è stata messa la talare bianca che ha portato dall'elezione nella Cappella Sistina, il 19 aprile 2005, fino alla morte, avvenuta il 31 dicembre 2022. Sopra la talare bianca, alle spoglie del Papa emerito sono state messe le vesti liturgiche: sono bianchi il camice e l'amitto gli copre il collo, poi la stola presbiterale, la tunicella e la casula rosse. E intorno a Ratzinger sfilano i fedeli, Capi di Stato come Sergio Mattarella e di Governo come Giorgia Meloni. Benedetto XVI sarà sepolto nella stessa cripta che ha ospitato le spoglie di Giovanni Paolo II, nelle grotte vaticane. Una scelta che era stata fatta dallo stesso Ratzinger per l'ultimo tratto di strada che porta alla Storia.

SBS Italian - SBS in Italiano
Il mondo cattolico in lutto per la morte del Papa emerito Benedetto XVI

SBS Italian - SBS in Italiano

Play Episode Listen Later Jan 3, 2023 10:10


Il feretro del papa emerito rimarrà esposto nella Basilica di San Pietro fino a mercoledì. Papa Francesco celebrerà i funerali giovedì mattina.

RadioPNR
Santa Messa in suffragio del Papa emerito Benedetto XVI - Omelia di Mons. Guido Marini

RadioPNR

Play Episode Listen Later Jan 3, 2023 22:37


Pubblichiamo l'omelia di Mons. Guido Marini alla Santa Messa in suffragio del Papa emerito Benedetto XVI

Radio Vaticana con voi
Radio Vaticana con voi Speciale Benedetto XVI 02.01.2023

Radio Vaticana con voi

Play Episode Listen Later Jan 2, 2023 108:22


Ospiti: Andrea Monda, direttore dell'Osservatore Romano; Massimiliano Menichetti, responsabile di Radio Vaticana - Vatican News; Stefano Zamagni, presidente della Pontificia Accademia delle scienze sociali; Marcello Filotei, redattore dei programmi musicali di Radio Vaticana - Vatican News. Conduttori: Andrea De Angelis Giancarlo La Vella

benedetto xvi radio vaticana stefano zamagni
Ultim'ora
Benedetto XVI, la salma a San Pietro: visita di Mattarella e Meloni

Ultim'ora

Play Episode Listen Later Jan 2, 2023 1:12


I primi fedeli si sono messi in fila, alle porte della Basilica di San Pietro a Roma, quando il sole non era ancora sorto. Per il saluto al Papa emerito Benedetto Sedicesimo migliaia di persone sono arrivate in Vaticano. Alle nove la lenta coda di fedeli ha iniziato la processione nella basilica dove questa mattina sono state portate le spoglie di Joseph Ratzinger. I primi a fare visita alla salma questa mattina sono stati Sergio Mattarella, presidente della Repubblica e la presidente del consiglio Giorgia Meloni.mrv

Ultim'ora
Tg News - 2/1/2023

Ultim'ora

Play Episode Listen Later Jan 2, 2023 4:31


In questa edizione:- Benedetto XVI, la salma a San Pietro: visita di Mattarella e Meloni- Mattarella, la Repubblica è di chi paga le tasse- Lotta al Covid, isolamento breve ma 10 giorni con la Ffp2- Iniziano i saldi invernali, previsto un +10% di venditemrv

Zuppa di Porro
Benedetto XVI, l'ultima lite è sui funerali

Zuppa di Porro

Play Episode Listen Later Jan 2, 2023


00:00 Tutti i giornali aprono con la morte di Ratzinger. “Era il nostro Papa”, titola Il Giornale. Bello anche il titolo della Verità: “Benedetto Ratzinger”. Per la prima volta, un […]

Non Stop News
Non Stop News: la scomparsa di Papa Ratzinger, i rincari del 2023, l'astrologia e le stelle e l'attualità

Non Stop News

Play Episode Listen Later Jan 2, 2023 163:56


Le prime pagine dei principali quotidiani nazionali commentate in rassegna stampa da Davide Giacalone. L'addio a Papa Ratzinger e il discorso di fine anno di Mattarella. Nel nostro spazio dedicato all'attualità, questa mattina è tornato con noi il condirettore de La Verità massimo De Manzoni. Con lui abbiamo parlato dei vari temi che caratterizzano l'inizio del 2023. Abbiano parlato di politica interna, di esteri e non è mancato un richiamo alla morte di Benedetto Sedicesimo. In tanti si sono augurati che il 2023 sia un anno all'insegna dell'amore, chissà in quanti magari ambiscono a trovare il proprio partner. Eppure in questi anni trovare l'anima gemella o mantenere le proprie relazioni non è stato semplice, soprattutto a causa del covid. Com'è cambiato il modo di approcciare degli italiani? Ne abbiamo parlato con Flavio Montrucchio, conduttore di "Primo Appuntamento" Don Antonio Mazzi, fondatore della comunità Exodus, regala ogni giorno un pensiero, un suggerimento, una frase agli ascoltatori di RTL 102.5. L'anno nuovo si preannuncia come l'anno dei rincari: dalle bollette alla benzina, cosa ci aspetta nei primi mesi del 2023? lo abbiamo chiesto ad Alessandro Sessa di Altroconsumo. E' iniziato il 2023 e in tanti si chiedono cosa le stelle abbiano in serbo per loro. Ne abbiamo parlato con Giulia Gaudino, influencer e autrice di "Pianeta Giulia: tutta colpa di Venere! Come l'astrologia ha cambiato la mia vita" (Edito da Mondadori), scritto insieme a Marco Gerosa (astrologo). La morte del Papa emerito Benedetto XVI, oggi l'esposizione della salma in San Pietro, giovedì i funerali, ne abbiamo parlato questa mattina in Non Stop News con con il vaticanista di Sky Tg24 Stefano Maria Paci. Gli ultimi fatti d'attualità commentati questa mattina in Non Stop News su Rtl 102.5 da Daniele Capezzone, editorialista de La Verità. All'interno di Non Stop News, con Giusi Legrenzi, Enrico Galletti e Massimo Lo Nigro.

Quarto potere
Ep. 320 | Non se ne fa un altro. Vita e morte di Benedetto XVI, il conservatore che salvò la Chiesa

Quarto potere

Play Episode Listen Later Jan 2, 2023 19:48


di Massimiliano Coccia | La morte di Benedetto XVI avvenuta lo scorso 31 dicembre apre una strada di riflessione importante all'interno della Chiesa e della società: chi è stato e cosa ha contribuito a cambiare il Papa della rinuncia? Oltre gli aspetti mainstream raccontati dalla stampa come la complessità del suo pensiero si inserisce nel dibattito occidentale? Abbiamo provato a dare delle risposte.

Ecovicentino.it - AudioNotizie
Addio a Benedetto XVI: da oggi a mercoledì l'omaggio dei fedeli a San Pietro

Ecovicentino.it - AudioNotizie

Play Episode Listen Later Jan 2, 2023 1:09


Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha reso omaggio a Benedetto XVI "alle 8.50, prima dell'apertura della basilica vaticana" al pubblico, ha detto il parroco di San Pietro don Agnello Stoia.

Radio Vaticana con voi
Radio Vaticana con voi Speciale Benedetto XVI 01.01.2023

Radio Vaticana con voi

Play Episode Listen Later Jan 1, 2023 89:50


Ospiti Andrea Tornielli, direttore editoriale del Dicastero per la Comunicazione; padre Federico Lombardi, presidente della Fondazione vaticana Joseph Ratzinger - Benedetto XVI; Domenico Giani, già comandante del Corpo della Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano. Conduttori Luca Collodi Andrea De Angelis

Non Stop News
Non Stop News: brindisi a case connesse

Non Stop News

Play Episode Listen Later Jan 1, 2023 165:57


Puntata speciale di Non stop News dedicata ai brindisi a case connesse: abbiamo festeggiato il Capodanno collegandoci con gli ascoltatori. In "Fisi News", lo spazio in collaborazione con la Federazione Italiana Sport Invernali, questa mattina abbiamo intervistato la campionessa Marta Bassino! Con Andrea Monda, direttore de L'Osservatore Romano, abbiamo parlato della scomparsa del Papa emerito Benedetto XVI, morto ieri a 95 anni. Non Stop News, condotto da Barbara Sala, Massimo Lo Nigro e Antonio Sica.

Radio Vaticana con voi
Radio Vaticana con voi - seconda parte - Speciale Benedetto XVI 01.01.2023

Radio Vaticana con voi

Play Episode Listen Later Jan 1, 2023 80:25


Ospiti: Andrea Monda, direttore Osservatore Romano; padre László Vértesaljai, responsabile della sezione ungherese di Radio Vaticana - Vatican News; Massimiliano Menichetti, responsabile della testata Radio Vaticana - Vatican News; don Fortunato Di Noto, presidente dell'Associazione Meter. Conduttori: Andrea De Angelis Luca Collodi

seconda benedetto xvi radio vaticana
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Putin: “L'Occidente ha mentito sulla pace”

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Play Episode Listen Later Dec 31, 2022 1:22


Come da tradizione, in Russia è andato in scena l'atteso discorso di fine anno di Vladimir Putin. Il presidente russo ha esordito con le condoglianze per la morte di Benedetto XVI, ricordando: "Nel corso del suo pontificato si sono sviluppate le relazioni tra la Chiesa ortodossa russa e la Chiesa cattolica romana".

Le voci di Cattolica News
L'eredità di Benedetto XVI per la Chiesa

Le voci di Cattolica News

Play Episode Listen Later Dec 31, 2022 12:41


Papa Joseph Ratzinger è stato il 265esimo pontefice della Chiesa Cattolica, dal 2005 al 2013. A tracciare il suo profilo è Agostino Giovagnoli, docente di Storia contemporanea in Università Cattolica

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E' morto il Papa Emerito Benedetto XVI. Il 5 gennaio i funerali

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Play Episode Listen Later Dec 31, 2022 1:23


Dopo una lunga malattia, all'età di 95 anni, è morto Benedetto XVI. Le condizioni di salute del Papa Emerito si erano aggravate pochi giorni prima di Natale.

Effetto notte le notizie in 60 minuti

Questa mattina Giorgia Meloni ha partecipato alla conferenza stampa di fine anno da Palazzo Chigi, durata oltre tre ore: commentiamo le parole del Premier insieme aBarbara Fiammeri, commentatrice politica de Il Sole 24 Ore, e con Luca Mariani, giornalista dell'AGI. Le condizioni di Benedetto XVI sono stabili, seppur gravi: ci colleghiamo con il giornalistaPaolo Rodari, vicedirettore del gruppo Athesis, a lungo vaticanista per La Repubblica, per avere aggiornamenti sullo stato di salute del Papa emerito. Le ultime sulla guerra in Ucraina, con nuove esplosioni e un missile ucraino finito in territorio bielorusso: ne parliamo con Nello Scavo, firma di Avvenire. Torna l'esame di maturità nel format che veniva utilizzato prima dell'inizio della pandemia da Covid: ospite Giuseppe Valditara, ministro dell'Istruzione e del Merito. Schillaci, ministro della Salute, ha emanato l'ordinanza che impone l'obbligo di tampone per i passeggeri dei voli provenienti dalla Cina. Intanto arrivano i primi esiti sul sequenziamento del virus trovato nei controlli svolti dal 26 dicembre: li commentiamo insieme a Matteo Bassetti, direttore Clinica Malattie Infettive Ospedale Policlinico San Martino di Genova. E' scontro a Bruxelles sul Nutri-Score, il nuovo sistema di etichettatura degli alimenti: facciamo chiarezza con l'aiuto di Ivano Vacondio, presidente di FederAlimentare. Mauro Demichelis, sindaco di Andora, spiega la situazione nel piccolo Comune in provincia di Savona, i cui abitanti da sei mesi devono fare i conti con infiltrazioni di acqua marina nell'acquedotto. A causa di un coleottero è a serio rischio di estinzione l'abete rosso presente in Europa: ne parliamo con l'entomolgoAndrea Battisti, entomologo, capo del dipartimento della scuola di agraria dell'Università di Padova. Con 1 miliardo di incassi nelle prime due settimane dall'uscita in sala, è record di incassi mondiale nel 2022 per Avatar 2, il sequel del colossal di fantascienza diretto da James Cameron: ospite il critico cinematograficoGabriele Niola.

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Peggiorano le condizioni di salute di Benedetto XVI. Papa Francesco: “Preghiamo per lui”

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Play Episode Listen Later Dec 28, 2022 1:38


Benedetto XVI è molto malato. Per questo Papa Francesco, con un messaggio sorprendente misto a preoccupazione, ha chiesto di pregare per lui.

Effetto notte le notizie in 60 minuti
Tamponi per chi viaggia dalla Cina: si torna all'obbligo

Effetto notte le notizie in 60 minuti

Play Episode Listen Later Dec 28, 2022


Preoccupa lo stato di salute di Benedetto XVI, con le condizioni che si sono aggravate nelle ultime ore, come svelato da Papa Francesco al termine dell'udienza papale di mercoledì. Sentiamo le ultime con Carlo Marroni, vaticanista del Sole 24 Ore. La Manovra all'esame del Senato, oggi la fiducia e domani il voto finale. Ci colleghiamo a Roma con Barbara Fiammeri, commentatrice politica de Il Sole 24 Ore. Nuove segnalazioni di abusi in Iran nei confronti dei manifestanti e un diciassettenne che sarebbe stato ucciso dagli spari della Polizia. Facciamo il punto conTiziana Ciavardini, giornalista esperta di Iran. Crescono di ora in ora le tensioni in Kosovo, con il presidente serbo Vucic che ha allertato l'esercito per tutelarsi in caso di escalation incontrollata: ne parliamo con Luca Veronese, firma del Sole 24 Ore. E' record di affluenza per Pane Quotidiano ONLUS, con diecimila persone che hanno potuto usufruire alla mensa dei poveri di Milano, di cui Luigi Rossi è vice presidente. La Lombardia ha stanziato un pacchetto di interventi da 288 milioni di euro per sostenere le imprese: scopriamo i dettagli di queste nuove misure insieme a Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia. Mentre si è ancora alla ricerca di tre detenuti, evasi due giorni fa dal Beccaria, sentiamo la testimonianza di Daniel Zaccaro, ora scrittore ed educatore, che anni fa venne detenuto proprio all'interno del carcere minorile milanese. E' operativo a Fiumicino il nuovo sistema per ridurre le code in aeroporto. Intanto, proprio in queste ore, nello scalo romano sono tornati i test Covid per i voli provenienti dalla Cina, ormai prossimi a diventare obbligatori per questa tratta. Ne parliamo con Ivan Bassato, Direttore Operations di Aeroporti di Roma. Adriano Rigoli, presidente dell'associazione "Case della Memoria", illustra un progetto per il recupero di alcune dimore storiche in cui hanno vissuto personaggi illustri. Grande show dell'azionista Luciano Moggi nell'assemblea dei soci della Juventus, in cui l'ex presidente Agnelli ha dichiarato di aver svolto un ottimo lavoro: sondiamo gli umori in casa bianconera con Guido Vaciago, direttore di Tuttosport.

Ultim'ora
Tg News - 28/12/2022

Ultim'ora

Play Episode Listen Later Dec 28, 2022 3:21


In questa edizione:- Benedetto XVI malato, il Papa: "Pregate per lui"- Croazia nell'area euro dal 1° gennaio 2023- Osservaprezzi Mit: prezzo carburanti in calo- Minacce e querele pretestuose a giornalisti raddoppiano nel 2022gsl

BASTA BUGIE - Comunismo
Proclamare santo il vescovo Camara significa canonizzare il comunismo

BASTA BUGIE - Comunismo

Play Episode Listen Later Dec 20, 2022 10:53


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7254PROCLAMARE SANTO IL VESCOVO CAMARA SIGNIFICA CANONIZZARE IL COMUNISMOIl vescovo brasiliano Helder Camara potrebbe essere dichiarato venerabile: fu protagonista della teologia della liberazione, benevolo verso Urss e Cina, nella sua diocesi si pianificava la lotta armata rivoluzionariadi Stefano ChiappaloneUn deciso passo in avanti per la causa di beatificazione di mons. Helder Camara (1909-1999), il "vescovo rosso" brasiliano che a breve potrebbe essere dichiarato venerabile. Lo ha reso noto l'arcivescovo mons. Fernando Saburido, suo successore nell'arcidiocesi di Olinda e Recife, retta da Camara tra il 1964 e il 1985. Un prelato sui generis, schierato con l'ala più progressista dei padri conciliari e poi, a concilio concluso, desideroso di un Vaticano III che superasse il secondo (naturalmente a sinistra). Protagonista della teologia della liberazione, sul piano politico, si mostrò decisamente benevolo verso le dittature comuniste, dall'Unione Sovietica, alla Cina, a Cuba, sempre all'insegna della "difesa dei poveri" con cui è stato propagandisticamente identificato in vita e in morte. Qualora un giorno mons. Camara salisse agli onori degli altari, costituirebbe un modello a dir poco controverso. A sostenerlo, auspicando che la causa venga sospesa, è Tradizione Famiglia Proprietà (TFP), rete di associazioni nata proprio in Brasile dall'opera di Plinio Corrêa de Oliveira (1908-1995), leader cattolico e impegnato nella "battaglia culturale" su posizioni opposte a quelle di dom Camara. Ne parla a La Bussola Julio Loredo, presidente della TFP italiana.Loredo, potremmo avere dunque un "vescovo rosso" sugli altari?Dom Helder Camara è stato una figura chiave del progressismo ecclesiale dagli anni ‘30 fino alla morte, protagonista della svolta a sinistra dell'Azione Cattolica in Brasile. In seno a questo processo è sorta anche la teologia della liberazione. Inoltre negli anni '50 e '60 ha avuto un ruolo centrale nel ricambio (generazionale ma anche ideologico) dell'episcopato brasiliano, favorendo la nomina di prelati progressisti insieme al nunzio dell'epoca, mons. Armando Lombardi.Una parabola partita però dal fronte opposto...E non da semplice militante: era il numero due del partito filo-nazista Azione Integralista Brasiliana, fondato da Plinio Salgado. Quando fu ordinato sacerdote, nel 1931, sotto la talare indossava la divisa delle milizie integraliste. Grazie a uno studio di Plinio Correa de Oliveira, che ne mostrava l'incompatibilità con la dottrina cattolica, venne meno l'appoggio ecclesiastico al movimento, poi messo fuorilegge dal presidente Getulio Vargas. Dopo la dissoluzione e l'esilio di Salgado, Camara iniziò il suo trasbordo ideologico verso sinistra - che abbiamo descritto in apertura - fino alla teologia della liberazione e alla costituzione di comunità ecclesiali di base (CEB), prefigurate dal pedagogo brasiliano marxista Paulo Freire, ispiratore del Movimento de Educação de Base.Come si mosse dom Camara durante il Concilio?Pur non avendo mai preso la parola in aula, è stato assolutamente centrale dietro le quinte del Vaticano II. Era lui a coordinare gli incontri fra esponenti dell'ala progressista (curiosamente anche sul fronte tradizionalista la spinta veniva dal Brasile, grazie agli incontri coordinati da Plinio Correa de Oliveira dai quali scaturì il Coetus Internationalis Patrum). In questi anni dom Helder, già parte integrante della teologia della liberazione, portava avanti il dissenso dal magistero anche sul piano morale fino alla critica della Humanae Vitae di Paolo VI e alla difesa dell'aborto.Un politico più che un vescovo?Nel 1969 tenne un celebre discorso a New York in cui appoggiava il comunismo internazionale. Difendeva l'URSS e la Cina di Mao. Al Sessantotto risale uno degli episodi più scioccanti: il documento Comblin. Nel giugno 1968 trapelò questo documento che pianificava una rivoluzione comunista armata in Brasile. Joseph Comblin era un sacerdote belga, professore presso l'istituto teologico di Recife. Dunque, nella diocesi e sotto l'egida di mons. Camara, il quale non negò l'autenticità del documento, limitandosi a dire che non era ufficiale. Il progetto contemplava, per esempio, l'abolizione della proprietà privata, delle forze armate, la censura di stampa, radio e tv, i tribunali popolari. In pratica una rivoluzione bolscevica in Brasile. Correa de Oliveira raccolse 2 milioni di firme chiedendo l'intervento di Paolo VI per bloccare questa infiltrazione marxista nella Chiesa brasiliana, ma non ebbe risposta.Anzi, il controverso presule rimase in carica fino ai 75 anni canonici.Nel 1984 Giovanni Paolo II nominò suo successore José Cardoso Sobrinho, che ha cercato di mettere un po' d'ordine nella diocesi, addirittura chiudendo l'istituto teologico e creandone un altro. Nello stesso anno usciva l'istruzione vaticana Libertatis Nuntius che condannava gli aspetti esterni della teologia della liberazione, ma era come chiudere la stalla con i buoi già scappati.E lui personalmente non ha mai ritrattato le sue posizioni?Non risulta. E alla sua morte, nell'agosto 1999, godeva di una sorta di canonizzazione mediatica. Alcuni giornali italiani titolavano: «Profeta dei poveri», «Santo delle favelas», «Voce del Terzo Mondo», e addirittura «San Helder d'America».Una "fama di santità" ideologica, più che religiosa.Un'eventuale canonizzazione di dom Helder Camara sarebe la canonizzazione del comunismo, della teologia della liberazione, del dissenso. Lo chiamano già "Santo dei poveri", ma lui difendeva regimi che provocano la povertà, come aveva sintetizzato Indro Montanelli: «La sinistra ama tanto i poveri, che ogni volta che sale al potere ne aumenta il numero». Riguardo alla «falsificazione della fede cristiana» operata dalla teologia della liberazione, Benedetto XVI disse che « bisognava opporsi anche proprio per amore dei poveri e a pro del servizio che va reso loro».Nota di BastaBugie: mons. Helder Câmara appoggiava un progetto di rivoluzione comunista per l'America Latina conosciuto come il "Documento Comblin" preparato nel giugno 1968 sotto l'egida di mons. Helder Câmara dal sacerdote belga Joseph Comblin, professore presso l'Istituto Teologico (Seminario) di Recife. Si trattava di un Rapporto destinato al Consiglio Episcopale Latinoamericano. Il documento proponeva, senza veli, un piano eversivo per smantellare lo Stato e stabilire una "dittatura popolare" di matrice comunista.In mezzo all'accesa polemica che ne seguì, padre Comblin non negò l'autenticità del documento, ma disse trattarsi "soltanto di una bozza".Eccone alcuni punti, riportati dal sito di Tradizione, Famiglia, Proprietà:CONTRO LA PROPRIETÀNel documento, il p. Comblin difende una triplice riforma - agraria, urbana e aziendale- partendo dal presupposto che la proprietà privata e, quindi, il capitale siano intrinsecamente ingiusti. Qualsiasi uso privato del capitale dovrebbe essere vietato dalla legge.UGUAGLIANZA TOTALEL'obiettivo, afferma p. Comblin, è stabilire l'uguaglianza totale. Ogni gerarchia, sia nel campo politico-sociale sia in quello ecclesiastico, va quindi abolita.RIVOLUZIONE POLITICO-SOCIALEIn campo politico-sociale, questa rivoluzione ugualitaria propugna la distruzione dello Stato per mano di "gruppi di pressione" radicali i quali, una volta preso il potere, dovranno stabilire una ferrea "dittatura popolare" per imbavagliare la maggioranza, ritenuta "indolente".RIVOLUZIONE NELLA CHIESAPer consentire a questa minoranza radicale di governare senza intralci, il documento propone il virtuale annullamento dell'autorità dei vescovi, che sarebbero soggetti al potere di un organo composto solo da estremisti, una sorta di Politburo ecclesiastico.ABOLIZIONE DELLE FORZE ARMATELe Forze Armate vanno sciolte e le loro armi distribuite al popolo.CENSURA DI STAMPA, RADIO E TVFinché il popolo non avrà raggiunto un accettabile livello di "coscienza rivoluzionaria", la stampa, radio e TV vanno strettamente controllati. Chi non è d'accordo deve abbandonare il Paese.TRIBUNALI POPOLARIAccusando il Potere Giudiziario di essere "corrotto dalla borghesia", p. Comblin propone l'istituzione di "Tribunali popolari straordinari" per applicare il rito sommario contro chiunque si opponga a questo vento rivoluzionario.VIOLENZANel caso in cui non fosse stato possibile attuare questo piano eversivo con mezzi normali, il professore del seminario di Recife considerava legittimo il ricorso alle armi per stabilire, manu militari, il regime da lui teorizzato.

BASTA BUGIE - Cristianesimo
Papa Francesco può piacere o no, ma è il legittimo papa

BASTA BUGIE - Cristianesimo

Play Episode Listen Later Dec 20, 2022 12:07


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7249PAPA FRANCESCO PUO' PIACERE O NO, MA E' IL LEGITTIMO PAPA di Emmanuele BarbieriL'articolo del prof. Roberto de Mattei su Corrispondenza Romana del 20 novembre 2022 (clicca qui http://www.bastabugie.it/it/edizioni.php?id=798) ha provocato tra i nostri lettori alcuni quesiti, che possiamo così riassumere: "Benedetto XVI, annunciando l'11 febbraio 2013 le sue dimissioni, ha dichiarato di rinunziare al ministero del Pontificato, ma non al 'munus' petrino. Benedetto inoltre si è auto-definito 'Papa emerito', continua a indossare la veste bianca, che caratterizza lo status di Papa, e impartisce la benedizione apostolica. Ma poiché nella Chiesa cattolica ci può essere un solo Papa, e non due, non avrà ragione chi sostiene che il legittimo Pontefice è ancora Benedetto e non Francesco?"La questione nasce dall'anomalia della rinuncia al pontificato di Benedetto XVI, su cui più volte Corrispondenza Romana ha espresso la sua opinione. Il canonista gesuita Gianfranco Ghirlanda, già rettore della Pontificia Università Gregoriana, e oggi Commissario dei Francescani dell'Immacolata, il 2 marzo 2013, dieci giorni prima l'elezione di papa Francesco, confutò la figura ratzingeriana del "Papa emerito" in un lungo e argomentato saggio su La Civiltà Cattolica, spiegando che «colui che cessa dal ministero pontificio non a causa di morte, pur evidentemente rimanendo vescovo, non è più papa, in quanto perde tutta la potestà primaziale, perché essa non gli era venuta dalla consacrazione episcopale, ma direttamente da Cristo tramite l'accettazione della legittima elezione». Infatti, la dottrina comune della Chiesa ha sempre distinto tra potere di ordine e potere di giurisdizione. Il primo è ricevuto attraverso i sacramenti, il secondo per missione divina, nel caso del Papa, o per missione canonica nel caso dei vescovi e dei sacerdoti. Il Papato non è un "supersacramento", ma il governo supremo della Chiesa, fondato sul potere di giurisdizione.PAPA BENEDETTO HA RINUNCIATO AL PAPATO IN MANIERA VALIDA, ANCHE SE AMBIGUASul blog di Sandro Magister il 15 settembre 2014, il prof. de Mattei notando che tra i cattolici di orientamento conservatore, alcuni già cominciavano a contrapporre il "Papa emerito" Benedetto XVI al "Papa in esercizio" Francesco, osservava che questa posizione, diversa da quella sedevacantista, era però caratterizzata dalla stessa debolezza teologica. Infatti, «se il papa è, per definizione, colui che governa la Chiesa, rinunciando al governo egli rinuncia al papato. Il papato non è una condizione spirituale, o sacramentale, ma un "ufficio", ovvero un'istituzione. (...) Il Papa è colui che ha il supremo potere di giurisdizione, la "plenitudo potestatis", perché governa la Chiesa. È per questo che il successore di Pietro è prima Papa e poi vescovo di Roma. È vescovo di Roma in quanto Papa e non Papa in quanto vescovo di Roma».Benedetto XVI, quali che siano state le ragioni per dimettersi, lo ha fatto in maniera valida, ma ambigua, creando una profonda confusione tra i fedeli. Il 15 gennaio 2020, Corrispondenza Romana scriveva che Benedetto XVI: «conservando il titolo di Papa emerito, come avviene per i vescovi, sembra ritenere che l'ascesa al Pontificato imprima sull'eletto un carattere indelebile analogo a quello sacerdotale. In realtà i gradi sacramentali del sacerdozio sono solo tre: diaconato, presbiterato ed episcopato. Il pontificato appartiene ad un'altra gerarchia della Chiesa, quella di giurisdizione, o di governo, di cui costituisce l'apice. Quando viene eletto, il Papa riceve l'ufficio della suprema giurisdizione, non un sacramento dal carattere indelebile. Il sacerdozio non si perde neanche con la morte, perché sussiste "in aternum". Si può invece "perdere" il pontificato, non solo con la morte, ma anche in caso di volontaria rinuncia o di manifesta e notoria eresia. Se rinuncia ad essere pontefice, il Papa cessa di essere tale: non ha diritto a indossare la veste bianca né ad impartire la benedizione apostolica. Egli, dal punto di vista canonico, non è neanche più un cardinale, ma torna ad essere un semplice vescovo».In un suo importante saggio, dal titolo Renuntiatio Papae. Alcune riflessioni storico-canonistiche (in Archivio Giuridico, 3-4 (2016), pp. 655-674), il cardinale Walter Brandmüller ha ribadito che uno e solo uno è il Papa, e inscindibile nella sua unità è il suo potere. «La sostanza del Papato è così chiaramente definita dalla Sacra Scrittura e dalla Tradizione autentica, cosicché nessun Papa può essere autorizzato a ridefinire il suo ufficio».ANCHE BENEDETTO XVI RICONOSCE PAPA FRANCESCOSe Benedetto XVI ritenesse di essere davvero Papa, simultaneamente a Francesco, negherebbe la verità di fede per cui esiste un solo Vicario di Cristo e dovrebbe essere considerato eretico o sospetto di eresia. Il prof. Enrico Maria Radaelli, che è persona più preparata e conseguenziale di Andrea Cionci, nel suo libro Al cuore di Ratzinger, sostiene che l'abdicazione di papa Benedetto è invalida e nulla, proprio perché è stata elaborata sulle basi di una dottrina eretica, di stampo hegeliano. Ma a questa tesi il prof. de Mattei già rispondeva il 1° luglio 2020 su Corrispondenza Romana: «Se fosse provato che Benedetto XVI aveva l'intenzione di scindere il pontificato, modificando la costituzione della Chiesa, sarebbe caduto in eresia; e poiché questa concezione eretica del Papato sarebbe certamente anteriore alla sua elezione, l'elezione di Benedetto dovrebbe essere ritenuta invalida per lo stesso motivo per cui si ritiene invalida l'abdicazione. Egli non sarebbe in nessun caso Papa. Ma questi sono discorsi astratti, perché solo Dio giudica le intenzioni, mentre il diritto canonico si limita a valutare il comportamento esterno dei battezzati. Una sentenza celebre del diritto romano, ricordata sia dal cardinale Walter Brandmüller che dal cardinale Raymond Leo Burke, afferma che «De internis non iudicat praetor»; un giudice non giudica le cose interne. D'altra parte il canone 1526, § 1 del nuovo Codice di Diritto Canonico ricorda che "Onus probandi incumbit ei qui asserit" (L'onere di fornire le prove tocca a chi asserisce)». Inoltre, "se il legittimo Papa è Benedetto XVI, che cosa accadrebbe se egli da un giorno all'altro morisse, o se invece, prima della sua morte, venisse a mancare papa Francesco? Dal momento che molti degli attuali porporati sono stati creati da papa Francesco e nessuno dei cardinali elettori lo considera un antipapa, la successione apostolica sarebbe interrotta, pregiudicando la visibilità della Chiesa. Il paradosso è che per provare l'invalidità della rinuncia di Benedetto si utilizzano sofismi giuridici, ma poi per risolvere il problema della successione di Benedetto o di Francesco, si dovrebbe ricorrere a soluzioni extra-canoniche. La tesi del visionario francescano Jean de Roquetaillade (Giovanni di Rupescissa: 1310-1365), secondo cui, nell'imminenza della fine dei tempi, apparirebbe un "Papa angelico" alla testa di una Chiesa invisibile, è un mito diffuso da molti pseudo-profeti, ma mai accolto dalla Chiesa. E' questa la strada che imboccherebbe una parte del mondo conservatore? Sembra più logico ritenere che i cardinali riuniti in conclave per eleggere un nuovo Papa, dopo la morte o la rinunzia al pontificato di papa Francesco, sarebbero assistiti dallo Spirito Santo. E, se è vero che i cardinali potrebbero rifiutare l'influsso divino, eleggendo un Pontefice peggiore di papa Francesco, è anche vero che la Provvidenza potrebbe riservare sorprese».CONCLUSIONEIn conclusione: l'essenza del Papato non è nel munus, come nei vescovi, ma è nell'esercizio del governo, ovvero nel ministerium, che non è un sacramento indelebile, ma un potere di giurisdizione, che si può perdere o a cui si può rinunciare. Il Papato non è una condizione spirituale o sacramentale, ma un "ufficio", o più precisamente un'istituzione. Chi rinuncia al ministerium, cioè al governo, perde il Papato. E questo era ben chiaro a Benedetto XVI, che nella sua Declaratio del 13 febbraio 2013 afferma con chiarezza: «[Declaro] Conclave ad eligendum novum Summum Pontificem (...) convocandum esse» ("dichiaro che va convocato un conclave per eleggere un nuovo Sommo Pontefice"). Benedetto XVI non ha inteso conservare per sé la condizione papale, affidando il governo a un facente funzione, ma ha formalmente aperto la sede vacante (e non impedita), ordinando l'elezione di un nuovo Papa. Questo Papa è stato eletto con il nome di Francesco ed è stato riconosciuto come tale dalla Chiesa universale. Potrà piacere o no, ma è il legittimo Papa. Se Benedetto XVI continua ad atteggiarsi a Pontefice, vestendo di bianco e impartendo la benedizione apostolica, commette un errore, creando confusione tra i fedeli, ma non rivendica certo una legittimità pontificia alla quale ha rinunciato il 13 febbraio 2013. Nessuna sua parola o gesto apparentemente contrario è stato finora più forte di quella solenne Declaratio con cui ha concluso il suo pontificato.

BASTA BUGIE - Cristianesimo
I presunti messaggi segreti di Benedetto XVI

BASTA BUGIE - Cristianesimo

Play Episode Listen Later Dec 7, 2022 8:59


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7233I PRESUNTI MESSAGGI SEGRETI DI BENEDETTO XVI di Roberto De MatteiC'è in Italia un giornalista che scrive di cose della Chiesa e si lamenta essere ignorato da una serie di intellettuali e di testate cattoliche di orientamento tradizionale, di cui riporta un puntiglioso elenco, accusandole di sottrarsi a un confronto che il giornalista giudica doveroso data l'importanza del tema: i presunti messaggi in codice che l'unico papa legittimo, Benedetto XVI, trasmetterebbe per denunciare l'impostura dell'antipapa, Jorge Maria Bergoglio. Il giornalista non si duole delle numerose critiche che ha già ricevuto, ma di quelle che non sono ancora arrivate, impedendo, con questo silenzio, che la sua ricostruzione delle vicende della Chiesa venga presa nell'«attenta, serissima e approfondita considerazione» che, a suo avviso, merita.Poiché tra le testate che egli accusa di non avere ancora espresso un giudizio su di lui e sulla sua opera, c'è anche Corrispondenza Romana, non abbiamo difficoltà a soddisfare il suo desiderio: si chiama Andrea Cionci, un giornalista di cui abbiamo apprezzato gli articoli fino ai primi mesi del 2020 quando, con la pandemia, sembra aver completamente perso la bussola, come altri promettenti ingegni.Cionci si vanta di aver pubblicato centinaia di articoli e un libro che ha venduto 12.000 copie ed è stato tradotto in due lingue, ma si illude se pensa che questi numeri corrispondano a un ampio consenso di pubblico. La ragione del suo successo sta nella "curiosità" che le sue cervellotiche tesi suscitano tra lettori amanti del sensazionalismo. La vana curiositas che, come spiega san Tommaso, è l'aspetto vizioso del desiderio di conoscere (Somma Teologica, II-II, q. 167), è una malattia della mente da cui ogni cattolico deve guardarsi. Questa è la ragione per cui non riteniamo necessario pubblicizzare il suo libro e i suoi articoli, senza che di ciò ci si debba far rimprovero.SCRIVERE SENZA NESSUNA COMPETENZALa ragione per la quale il silenzio ha accompagnato la sua "inchiesta" sul conclave del 2013 sta anche nel fatto che egli pretende di parlare di una questione non solo seria, ma drammatica, riguardante la vita della Chiesa, senza avere la pur minima competenza per farlo. Cionci infatti non ha alcuna conoscenza teologica o canonica, ma soprattutto sembra privo di quel buon senso, prima ancora che di quello spirito cattolico, che è condizione necessaria per affrontare problemi delicati e complessi che toccano la vita delle anime. Gli "esperti" a cui si richiama per giustificare le sue tesi sono citati a sproposito, perché nessuno di essi le condivide. E l'unica arte di cui egli si dimostra padrone è purtroppo quella del sofisma.L'abdicazione di Benedetto XVI e il modo con cui essa è avvenuta sono considerati da molti studiosi e anche da eminenti membri del Sacro Collegio come un grave errore, mentre per Cionci è un'astutissima manovra del "Papa emerito" per mettere con le spalle al muro il suo rivale Francesco. Cionci ha coniato l'espressione di "auto-impedimento" per descrivere un'inedita situazione in cui Benedetto XVI, unico vero Papa, combatte in maniera occulta contro l'usurpatore Bergoglio. Papa Benedetto, a suo parere, si esprime in maniera criptica, attraverso una comunicazione in codice che solo Cionci è in grado di decifrare. Ma se il linguaggio di Benedetto è volutamente segreto, non si capisce perché Cionci, che è un suo ammiratore, lo riveli al mondo intero. Benedetto, direttamente o attraverso il suo segretario mons. Georg Gänswein, ha più volte smentito la tesi che lo vuole ancora Papa regnante, ma ogni smentita è per Cionci una conferma, perché, a suo avviso, se Benedetto confermasse pubblicamente il suo piano, svelerebbe il gioco che conduce. E se Benedetto dicesse che Cionci è matto, il nostro sarebbe pronto a dichiarare che, in senso spirituale, la follia può rappresentare il passaggio ad un alto livello di conoscenza. Non a caso nelle carte dei Tarocchi il "matto" cambia il suo significato a seconda di come esce nel giuoco, positivo se è diritto, negativo se è a rovescio.UNA TESI INCONSISTENTECionci afferma che il prof. Roberto de Mattei, direttore di Corrispondenza Romana, «non ha colto che la questione della legittimità di Bergoglio è canonica, anni luce prima di essere teologica». In realtà è proprio il Diritto canonico, prima ancora della dottrina teologica, a rendere inconsistente la tesi di Cionci, per cui la Chiesa cattolica sarebbe prossima alla sua fine, a causa di un'illegittima successione al pontificato. Cionci sembra ignorare che la Chiesa è necessariamente, e per sua natura, una società visibile. Pio XII lo esprime in questi termini: «La Chiesa cattolica è il gran mistero visibile, perché visibile è il suo capo sulla terra, il Vicario di Cristo, visibili sono i suoi ministri, visibile la sua vita, visibile il suo culto, visibile l'opera e l'azione sua per la salvezza e la perfezione degli uomini" (Discorso del 4 dicembre 1943).Se la Chiesa cattolica non fosse visibile, non potrebbe essere riconosciuta ed essa può e deve essere riconosciuta da ogni uomo sulla terra proprio per le proprietà visibili che la caratterizzano. Questa visibilità è data innanzitutto dalla successione apostolica, un carattere che si trova solo nella Chiesa cattolica romana. Chi proclama l'interruzione della successione apostolica si situa nel solco delle innumerevoli conventicole eretiche di cui sant'Alfonso Maria de' Liguori ha fatto un esauriente e sempre attuale compendio (Storia delle eresie colle loro confutazioni, Phronesis, Palermo 2022). Nell'orgoglio, nota sant'Agostino, hanno la loro radice tutte le eresie e le apostasie della fede (Sermo 46, n. 18). Solo un uomo pieno di presunzione può anteporre l'opinione propria al giudizio della Chiesa universale fondata da Dio. Per mortificare quella forma di orgoglio della mente che è la vana curiositas, potrebbe essere utile sostituire alle letture mattutine o serali di tanti blog pseudo-cattolici, le meditazioni illuminanti sull'Avvento del grande abate di Solesmes, dom Prosper Guéranger (1805-1875). Le parole della Liturgia spiegate da don Guéranger parlano di tenebre che Dio solo può dissipare e di piaghe che solo la sua bontà può risanare: sono le piaghe della Chiesa e sono le tenebre in cui è immerso chiunque rifiuta di accettarne il Mistero.

Recensioni librarie
152 - Il vescovo che disse “no” a Hitler

Recensioni librarie

Play Episode Listen Later Nov 22, 2022 2:47


Benedetto XVI lo definì «un grande testimone della fede, che in tempi bui ha fatto splendere la luce della verità e ha mostrato il coraggio di opporsi al potere della tirannide»: il riferimento è al card. Clemens August conte von Galen (1878-1946), colui che osò tener testa apertamente e senza protezioni al regime nazionalsocialista. «Più degli uomini – ha proseguito papa Ratzinger - egli temeva Dio, che gli ha concesso il coraggio di fare e di dire ciò che altri non osavano dire e fare. Così egli ci esorta a vivere di nuovo la fede oggi e ci mostra anche come ciò sia realizzabile nelle cose semplici e umili e tuttavia grandi e profonde». Quando, nel marzo 1946, von Galen tornò da Roma, dove Pio XII lo aveva da pochi giorni creato cardinale, la popolazione lo accolse trionfalmente davanti alle rovine del duomo di Münster, quasi completamente distrutto dai bombardamenti. Fu la forza della sua coscienza, che gli consentì di diventare un eroe, suo malgrado, tanto da esser ricordato come «il leone di Münster». Nell'appendice del libro vengono riportate tre prediche del 1941 ed altri suoi interventi, oltre ad una vibrante lettera di protesta da lui indirizzata al Führer, testi che conservano intatta anche oggi la propria intensità e che ancora rappresentano un chiaro e forte monito, rivelando in modo impressionante con quanta coerenza e coraggio il card. von Galen si fosse schierato contro l'arbitrio della dittatura, impegnandosi nella difesa del diritto alla vita di ogni essere umano. BEAUGRAND GUENTER, , Edizioni San Paolo,Cinisello Balsamo 2021, p. 276, € 22 

pordenonelegge.it - Festa del libro con gli autori
Massimo Franco - Il monastero. Benedetto XVI, nove anni di papato-ombra

pordenonelegge.it - Festa del libro con gli autori

Play Episode Listen Later Nov 16, 2022 58:47


Incontro con Massimo Franco. Presenta Pierluigi Castagnetti Massimo Franco ci accompagna tra i segreti del Monastero. Racconta l'evoluzione e poi l'involuzione dell'equilibrio miracoloso tra i «due papi», segnato dalle tensioni e dagli scontri di potere. Sullo sfondo rimane il tema, irrisolto e traumatico, della rinuncia di un papa. Col Monastero che diventa cruciale per decifrare i destini non di uno ma di due pontificati. E dell'intera Chiesa. Edizione 2022 www.pordenonelegge.it

Immanuel Ka...st: Lezioni di Filosofia e Storia in mobilità

Denunciò per primo in Germania le aberrazioni e i crimini dei nazisti risvegliando le coscienze. Denunciò gli orrori del programma “Aktion T4” e fu una causa della sua chiusura. Attaccò con virulenza le politiche disumane, criminali, razziste e anti-cristiane del Terzo Reich. Il 9 ottobre del 2005 fu fatto Beato da Benedetto XVI

BASTA BUGIE - Santi e beati
Morto il gesuita tedesco che ha smontato per sempre la leggenda nera su papa Pio XII

BASTA BUGIE - Santi e beati

Play Episode Listen Later Oct 19, 2022 11:36


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7187MORTO IL GESUITA TEDESCO CHE HA SMONTATO PER SEMPRE LA LEGGENDA NERA SU PAPA PIO XII di Ermes DovicoIl 12 ottobre è morto padre Peter Gumpel, gesuita tedesco di 98 anni (ne avrebbe compiuti 99 il 15 novembre). Gumpel è noto in particolare per aver potuto accedere, fin dal 1965, alla documentazione sul pontificato di Pio XII contenuta nell'Archivio Segreto Vaticano (l'odierno Archivio Apostolico) e aver così contribuito a smontare, insieme ad altri storici, le leggende nere che circolavano su papa Pacelli.Leggende che avevano raggiunto il culmine nel ‘63, attraverso la rappresentazione teatrale Il Vicario del drammaturgo Rolf Hochhuth, che accusava il Pastore Angelico di essere rimasto passivo e indifferente di fronte al genocidio compiuto dai nazisti. Una "tesi teatrale" che fa a pugni con la realtà di un pontefice, quale Pio XII, che mise in piedi un'opera capillare per offrire rifugio, nutrimento e salvezza a migliaia di ebrei. Eppure, la suddetta tesi non è mai scomparsa dalla propaganda anticattolica, di cui lo stesso padre Gumpel, come testimoniava, faceva esperienza nel suo lavoro di storico.La Nuova Bussola ha intervistato don Nicola Bux, che ha conosciuto personalmente il gesuita tedesco.Don Bux, ci può tratteggiare innanzitutto la figura di padre Gumpel?Apparteneva a una famiglia nobile tedesca, che fu perseguitata sotto il governo nazista a causa delle sue origini ebraiche e costretta a emigrare. Il suo ruolo di storico ha avuto risalto, essenzialmente, per i suoi lavori di ricerca e di acclaramento della verità sulla figura di Pio XII. Era già noto ai tempi di Paolo VI, perché fu allora che si approfondirono le ricerche su Pacelli. Papa Montini stimava molto Pio XII (con il quale aveva lavorato quando era Sostituto alla Segreteria di Stato) e perciò volle che si pubblicassero documenti per attestare l'opera di Pacelli durante la guerra. Al Concilio Vaticano II lo stesso Paolo VI chiese che fosse avviata contemporaneamente la causa di beatificazione sia di Giovanni XXIII che di Pio XII. Poi, sotto Benedetto XVI, la postulazione della causa di Pacelli è stata affidata ai gesuiti, anche perché i gesuiti sono stati consiglieri di Pio XII, che si avvaleva molto del loro aiuto. Faccio notare che già due mesi dopo la sua morte era stata pubblicata la prima preghiera per chiedere la sua beatificazione: Pio XII morì infatti il 9 ottobre 1958 e già l'8 dicembre di quell'anno veniva dato l'imprimatur a un suo santino.Che ruolo ha avuto padre Gumpel nella causa?Padre Gumpel, in particolare, è stato il relatore della causa di beatificazione di Pio XII per trent'anni, dal 1983 al 2013. In quell'arco temporale, nel 2009, la Chiesa ha riconosciuto le virtù eroiche di papa Pacelli, che è quindi stato proclamato venerabile da Benedetto XVI. Papa Ratzinger si è servito fino alla fine della collaborazione di padre Gumpel, per fugare l'ultimo dubbio che pesava sul processo di beatificazione, e cioè se Pio XII avesse fatto tutto il possibile per aiutare e salvare gli ebrei. Gumpel, appunto, fugò con grande perizia gli ultimi dubbi in merito. Tra l'altro, incontrò il leader di un gruppo di circa 800 rabbini ebrei ortodossi nordamericani che gli diede una dichiarazione scritta in cui spiegava che gli ebrei ortodossi non erano d'accordo con quei fratelli nella fede che si intromettono nelle questioni interne della Chiesa. È noto che sulla vicenda di Pio XII hanno pesato condizionamenti politici di parte, che hanno rallentato l'iter per la beatificazione, ma che padre Gumpel riuscì bene a "dribblare" con la forza della documentazione storica, che attesta il comportamento esemplare del Santo Padre.Padre Gumpel si rammaricava per il fatto che ci fossero personaggi noti, anche in ambienti cattolici, che non sostenevano la beatificazione di Pio XII.Sì, io ho avuto modo di conoscerlo e di parlare con lui, quando era ancora in forze. Poi negli ultimi anni è stato ricoverato in infermeria e quindi non ha più seguito la postulazione, anche perché la causa - raggiunto il grado della venerabilità - attende solo il riconoscimento di un miracolo per la beatificazione e poi di un altro per la canonizzazione.Lui supervisionò la positio sulle virtù di Pio XII, un lavoro di tremila pagine.Certamente è un lavoro in cui ha avuto un grande ruolo, e si è avvalso di tanti collaboratori. Padre Gumpel era convintissimo della santità di papa Pacelli. Un'altra grande figura nella causa è stato il postulatore padre Paolo Molinari (†2014). Dopo la morte di Molinari, che faceva seguito a quella dello storico gesuita Pierre Blet (†2009) - uno dei quattro autori della monumentale opera in francese "Atti e documenti della Santa Sede relativi al periodo della Seconda Guerra Mondiale" - padre Gumpel era diventato una sorta di ultima memoria storica di Pio XII e dell'epoca in cui l'Archivio Vaticano sul suo pontificato (aperto dal 2020) era inaccessibile ai più. Come dicevo, fu Paolo VI che fece pubblicare quella documentazione sul periodo della guerra, per chiarire ulteriormente il ruolo di Pio XII.Ci può fare qualche esempio di ritrovamento storico illustrato da padre Gumpel?Lui ha fatto parecchie scoperte. Ma una che vorrei indicare, visto anche il 60° anniversario dal suo inizio, è quella sulla convocazione del Concilio ecumenico. Molti non sanno che Pio XII avrebbe voluto riprendere il Concilio Vaticano I che era stato interrotto a seguito della Presa di Roma. Con Pio XI non fu possibile concretizzare la cosa, per le contingenze storiche. Pio XII aveva ripreso il piano di convocazione del Concilio; a volte è stato detto che egli non l'abbia convocato perché si sentiva anziano: nel 1951 aveva 75 anni, con alle spalle le fatiche dell'Anno Santo (1950). Poi iniziarono a manifestarsi nel Santo Padre i prodromi della grave malattia che lo afflisse, come scriveva lo stesso Gumpel, e che nel ‘54 fecero seriamente temere per la sua vita. Ma questi non erano gli unici fattori, ce ne furono altri, che fanno capire perché Pio XII non abbia, per prudenza, convocato il Concilio: Pacelli sapeva bene che un eventuale Concilio - per le materie gravi da trattare, per i tempi e le divergenze di allora - si sarebbe protratto per un po' di anni. E quindi lui era convinto che in quell'epoca - siamo all'inizio degli anni Cinquanta, con la Cortina di ferro e l'impedimento per molti vescovi dell'Europa orientale - non ci fossero le condizioni per una convocazione conciliare. Comunque, come sappiamo, e questo Gumpel lo mette bene in evidenza, il magistero di Pio XII ha avuto un'influenza considerevole sul Vaticano II, al punto che è la fonte più citata nei documenti conciliari. A proposito vorrei fare una riflessione.Quale?Se ci sarà la beatificazione di Pio XII si ricomporrà forse quella "rottura" tra Chiesa preconciliare e postconciliare, menzionata da Benedetto XVI nel celebre discorso del 2005 sulla necessità di un'ermeneutica della continuità. Il fatto che Benedetto XVI abbia contribuito a rilanciare la causa di Pio XII con la dichiarazione sull'eroicità delle virtù, e quindi la venerabilità, dimostra che l'ermeneutica della continuità ha bisogno di un segnale. Pio XII ha collaborato tanto con i gesuiti e spero che ora che c'è un Papa gesuita possa arrivare questo segnale.Dagli studi di Gumpel è emersa anche la vicenda della religiosa addetta al governo dell'appartamento di Pio XII, la tedesca suor Pascalina Lehnert, che durante il conflitto coordinò - su incarico del Santo Padre - l'accoglienza degli ebrei in diversi monasteri e lei stessa andava in giro per Roma alla guida di un furgone, distribuendo cibo e vestiti.Sì, oltre che nelle ricerche di padre Gumpel, questo è un aspetto ben documentato da Dominiek Oversteyns, della Famiglia spirituale "L'Opera", che a Boccea (Roma) ha creato un piccolo museo, allestito grazie al contributo della stessa suor Pascalina. La cosa che impressiona quando si visita quel museo sono le scarpe - bucate nella suola - di Pio XII, che lui non faceva riparare per devolvere il più possibile ai bisognosi. Durante la guerra non faceva accendere i caloriferi in Vaticano, per solidarietà con le tante famiglie che stavano al freddo. La carità di quest'uomo, papa Pacelli, è stata grande, ma mai sbandierata. Sempre Oversteyns ha fatto una mole imponente di ricerche sulle famiglie ebraiche, raccolte su un sito Internet, in cui censisce tutti gli interventi fatti da Pio XII in favore degli ebrei a Roma.Nel 2021 è stato anche pubblicato il libro di Johan Ickx (Pio XII e gli ebrei), che da decenni lavora negli archivi della Santa Sede. Non so in che modo abbiano collaborato Gumpel e Ickx, ma quest'ultimo, nel volume, inserisce nei ringraziamenti il gesuita tedesco. In questo libro si descrive tra l'altro la storia del bureau, l'apposito ufficio creato da Pio XII per aiutare gli ebrei.Ickx ha contato - nell'archivio della Seconda Sezione della Segreteria di Stato - 2800 richieste di aiuto, relative a circa cinquemila persone. E spiega che si tratta di cifre che potrebbero un giorno essere riviste al rialzo...Esatto. Perciò risultano avvilenti i tentativi da parte di certa pubblicistica anticattolica di dipingere Pacelli come "il Papa di Hitler", quando invece i nazisti, come spiegava padre Gumpel sulla base dei documenti dell'epoca, odiavano Pio XII. E tra i fedeli la devozione è molto viva. L'attuale postulatore generale dei gesuiti, padre Pascual Cebollada, mi ha detto che ogni giorno giungono alla postulazione richieste da tutto il mondo di santini di Pio XII (con le preghiere per impetrarne la beatificazione), a conferma della sua fama di santità.

il posto delle parole
Lucetta Scaraffia "Agnus Dei"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Jul 20, 2022 20:07


Lucetta Scaraffia, Anna Foa, Franca Giansoldati"Agnus DeiGli abusi sessuali del clero in ItaliaSolferino Editorehttps://www.solferinolibri.it/Solo in Italia e in Spagna le conferenze episcopali si rifiutano di collaborare, all'interno di una Chiesa in cui l'abuso è tuttora considerato una trasgressione del sesto comandamento senza tuttavia che il diritto canonico ne consideri l'effetto e le conseguenze per le vittime.Le autrici di questo libro, redattrici o collaboratrici di «Donne Chiesa Mondo», mensile dell'«Osservatore Romano», per la prima volta cercano di capire la situazione italiana, confrontandola anche con quella degli altri paesi, a partire dall'unico archivio sugli abusi disponibile in Italia, quello della «Rete L'Abuso», fondata e diretta da una vittima.Ne emerge un quadro molto preoccupante, di fronte al quale la Chiesa sembra non muoversi. Quali sono state le posizioni dei papi degli ultimi anni, Benedetto XVI e Francesco? E da dove possiamo ripartire?Occorre anzitutto l'esplicita condanna degli abusi e un ripensamento della sessualità, cui segua una riconciliazione con le vittime che passi anche da indennizzi economici per aiutare le persone a ricostruire la propria integrità. Solo così la Chiesa potrà riacquistare credibilità di fronte ai fedeli.Lucetta Scaraffia ha insegnato Storia contemporanea all'Università di Roma La Sapienza. È editorialista della «Stampa» e del «Quotidiano Nazionale» e ha fondato e diretto la rivista «Donne Chiesa Mondo».Tra i suoi libri ricordiamo Dall'ultimo banco. La Chiesa, le donne, il sinodo (2016), Storia della liberazione sessuale (2019) e il romanzo La donna cardinale (2020).Anna Foa ha insegnato Storia moderna all'Università di Roma La Sapienza. Si occupa principalmente di storia sociale, culturale e religiosa della prima età moderna e di storia degli ebrei.Franca Giansoldati è giornalista e vaticanista del «Messaggero». Tra i suoi libri ricordiamo Il demonio in Vaticano. I Legionari di Cristo e il caso Maciel (2014).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

Un libro tira l'altro
Il lungo papato parallelo di Benedetto XVI

Un libro tira l'altro

Play Episode Listen Later Jun 19, 2022


Sono passati nove anni da quando Benedetto XVI ha annunciato di voler lasciare il Vaticano, una rinuncia probabilmente nata dalla paura di diventare un papa incapacitato dal punto di vista della salute, come lo era stato Giovanni Paolo II negli ultimi anni del suo pontificato – commenta Massimo Franco, autore del libro "Il monastero. Benedetto XVI, nove anni di papato-ombra" (Solferino, 288 p., € 18,00). Ormai però Ratzinger è stato più a lungo papa emerito che papa regnante, e la convivenza tra i due papi, che all'inizio era tranquilla, ha mostrato segnali di tensione in seguito alle riforme volute da papa Bergoglio. Benedetto XVI è stato percepito da alcuni come il contropotere scelto dai tradizionalisti per contrastare le presunte deviazioni dottrinali di Francesco. Ma va riconosciuto che, pur in maniera molto diversa, entrambi i pontefici hanno cambiato immagine del papato - conclude Massimo Franco. RECENSIONI"Il Magistero. Testi e documenti del pontificato" di Giovanni Paolo I (Edizioni San Paolo, 472 p., € 29,00)"L'amore al tempo dell'odio" di Florian Illies (Marsilio, 384 p., € 19,00)"Addio a Berlino" di Christopher Isherwood (Adelphi, 538 p., € 12,00)"Scandalosamente felice" di Gaia de Beaumont (Marsilio, 192 p., € 16,00)"Anja ed Esther" di Klaus Mann (Castelvecchi, 96 p., € 13,50)"Figlio di questo tempo" di Klaus Mann (Castelvecchi, 216 p., € 18,50)"L'invitata" di Simone de Beauvoir (Mondadori, 420 p., € 15,00)IL CONFETTINO "Alla scoperta di Parigi" di Daniela Celli (White Star, 32 p., € 12,90) "Alla scoperta di Londra" di Daniela Celli (White Star, 48 p., € 12,90)

il posto delle parole
Massimo Franco "Il monastero"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Jun 16, 2022 19:53


Massimo Franco"Il monastero"Benedetto XVI nove anni di papato-ombraSolferino Librihttps://www.solferinolibri.it/Benedetto XVI, il Papa emerito. Ma soprattutto l'uomo del Monastero: l'ex convento di clausura incastonato in una radura appartata dei Giardini vaticani, dove si è trasferito nel maggio del 2013 dopo l'epocale rinuncia al pontificato. Da allora, la percezione della sua personalità è cambiata. Con quel gesto di Joseph Ratzinger si sono prodotte anomalie a cascata che, dopo nove anni di papato di Francesco, perdurano e condizionano gli equilibri della Chiesa.La prima è proprio la scelta di Benedetto di stabilirsi nel Monastero Mater Ecclesiae: uno dei luoghi più misteriosi e inaccessibili all'ombra della cupola di san Pietro. L'emerito ha avuto la «sfrontatezza» di sopravvivere alle proprie dimissioni, alimentando i dubbi sui veri motivi della decisione.Nessuno, forse nemmeno lui, avrebbe detto che il suo «papato parallelo» sarebbe durato più di quello effettivo, accompagnando fino a oggi il pontefice argentino; né che lo avrebbe affiancato, aiutato e poi, senza volerlo e senza cercarlo, arginato e quasi sfidato, per volontà altrui più che propria.In questi anni l'eremo di Ratzinger si è trasformato da stanza di compensazione delle tensioni nei confronti della «rivoluzione bergogliana» in simbolo di resistenza, stile diverso di papato, perfino opzione dottrinale. È diventato il sensore di ogni vibrazione, di ogni scossa prodottasi a Casa Santa Marta, l'albergo che ospita Francesco e che rappresenta un'anomalia simmetrica.Il nuovo libro di Massimo Franco ci accompagna tra i segreti del Monastero. Racconta l'evoluzione e poi l'involuzione dell'equilibrio miracoloso tra i «due papi», segnato dalle tensioni e dagli scontri di potere. Sullo sfondo rimane il tema, irrisolto e traumatico, della rinuncia di un papa. Col Monastero che diventa cruciale per decifrare i destini non di uno ma di due pontificati. E dell'intera Chiesa.Massimo Franco, editorialista politico del «Corriere della Sera», ha lavorato per «Avvenire», «Il Giorno», «Panorama». È membro dell'International Institute for Strategic Studies di Londra. Tra i suoi libri ricordiamo Il Vaticano secondo Francesco (Mondadori, 2014), Imperi paralleli (Mondadori, 2005; il Saggiatore, 2015), L'assedio (Mondadori, 2016) e, con Solferino, L'enigma Bergoglio (2020) e C'era una volta Andreotti (2021).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

il posto delle parole
Giuliano Vigini "Giovanni Paolo I. Un ritratto spirituale"

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Play Episode Listen Later May 21, 2022 17:51


Giuliano Vigini"Giovanni Paolo I"Un ritratto spiritualeEdizioni Sanpinohttps://www.edizionisanpino.it/Un ritratto spirituale – In soli 33 giorni di pontificato ha conquistato il cuore della gente per la dolcezza del suo tratto e per la trasparenza della sua fede cristallina e comunicativa. Di lui ha scritto il grande Jean Guitton: «Passare come un fiore dei campi, lasciandosi dietro il profumo del sorriso, significa compiere una grande opera in questo momento di angoscia per l'universo». La “grande opera” della vita e del pontificato di Giovanni Paolo I troveranno una solenne conferma da parte della Chiesa il prossimo 4 settembre, quando sarà proclamato beato da Papa Francesco. È l'occasione per riscoprire la figura di questo grande Papa, la sua intelligenza, la sua bontà e il suo sorriso. Tra i numerosi scritti di questi mesi, si inserisce anche questo “ritratto spirituale”, firmato da uno dei massimi esperti e narratori del “Papa del sorriso”.Giuliano ViginiSaggista e docente all'Università Cattolica di Milano, ha pubblicato numerose opere sui Papi del Novecento, su Benedetto XVI e su Francesco. Per le Edizioni Sanpino è autore del saggio Carlo Maria Martini. Un ritratto spirituale (2022). Collabora a quotidiani e riviste, tra cui Corriere della sera, Avvenire e Vita e Pensiero.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

Analisi e commenti | RRL
181 - L'arresto del cardinale Zen : un messaggio preoccupante

Analisi e commenti | RRL

Play Episode Listen Later May 14, 2022 7:15


La notizia ha suscitato scandalo e indignazione. L'11 maggio 2022 è stato arrestato dalla polizia di sicurezza nazionale di Hong Kong il cardinale Joseph Zen, la figura di maggior spicco della Chiesa cinese. Il cardinale che ora ha 90 anni è nato a Shanghai, ma durante la guerra civile in Cina, per sfuggire alla tirannia comunista si rifugiò a Hong Kong, un tempo colonia Britannica, oggi dipendente da Pechino. Nel 2002, dopo la morte del Cardinale John Baptist Wu, divenne vescovo di quella città e nel 2006 fu creato cardinale da papa Benedetto XVI. Oggi vive modestamente nella residenza dei Salesiani di Hong Kong, ma non ha mancato negli ultimi anni di far sentire la sua voce,L'arresto è motivato dalla presunta violazione della nuova Legge per la sicurezza nazionale, imposta a Hong Kong da Pechino, a seguito delle manifestazioni di protesta del 2019 contro le autorità filocomuniste. Il cardinale Zen era uno dei cinque amministratori di un Fondo con cui erano stati aiutati i manifestanti democratici nel pagamento delle spese legali o sanitarie che dovevano affrontare. “Le persone interessate sono sospettate di cospirazione per collusione con Paesi stranieri o forze straniere per mettere in pericolo la sicurezza nazionale, un atto di natura grave”, ha affermato l'Ufficio commissariale che rappresenta il ministero degli Esteri cinese a Hong Kong. Dopo il suo arresto, il cardinale è stato rilasciato grazie al pagamento di una cauzione. Perché dunque arrestarlo, considerata anche l'età? Il regime comunista cinese ha innanzitutto voluto mandare un messaggio chiaro per fare comprendere chi comanda a Hong Kong.

il posto delle parole
Andrea Monda "John Ronald Reuel Tolkien. L'imprevedibilità del bene"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Mar 14, 2022 20:15


Andrea Monda"John Ronald Reuel Tolkien. L'imprevedibilità del bene"Prefazione di Don Fabio RosiniEdizioni Areshttps://www.edizioniares.it/Attraverso una ricognizione degli snodi principali dell'opera e dei protagonisti, l'autore suggerisce i passi per una profonda immersione tra le pagine di Tolkien, fino a toccare temi fondamentali per la vita di ciascuno. In particolare, vi troviamo la certezza che la Storia – non solo nelle saghe epiche – è mossa dall'intervento imprevisto di un personaggio mai nominato ma sempre presente,la Provvidenza, e dall'eroismo spesso nascosto dei piccoli, degli Hobbit: buffe, prosaiche e sorprendenti creature, così simili a noi. Tolkien ha scritto per ricordarci che l'uomo, «animale narrante», può essere salvato da una storia, e da una storia commovente.Andrea Monda. Scrittore e saggista, vive a Roma, è sposato e ha un figlio. Laureato in Giurisprudenza alla Sapienza e in Scienze Religiose alla Gregoriana, è docente di religione. Collabora con diverse testate giornalistiche, tra le quali Avvenire, e scrive recensioni per La Civiltà Cattolica. Presidente dell'associazione BombaCarta, che organizza laboratori ed eventi culturali. Dal 2006 tiene un seminario su religione e letteratura presso la Pontificia Università Lateranense. Autore di saggi letterari dedicati a Tolkien e Lewis, e di un saggio biografico su Benedetto XVI.Il 18 dicembre 2018 è stato nominato da Papa Francesco direttore dell'Osservatore Romano.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/