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Dice Netanyahu che dopo la tregua si tornerà ad “assediare Gaza”. Non è una minaccia. È un piano: dividere la popolazione, spingerla a sud, trasformare il nord della Striscia in un campo di battaglia, il sud in un recinto. Ieri l'ennesimo ordine: evacuare immediatamente Gaza City e Jabalia. Un ultimatum lanciato a chi non ha più nulla da evacuare, se non il proprio corpo esausto, se ancora in vita. Nel frattempo, le bombe piovono sui campi profughi. A Shati cinque morti, nel quartiere Remal sei uccisi sotto le tende degli sfollati. Secondo il ministero della Sanità locale, oltre 58 mila le vittime palestinesi da ottobre 2023, più della metà donne e bambini. La cifra viene contestata da Israele, ma è difficile controbattere le immagini dei cadaveri di bambini in fila per l'acqua. L'Egitto parla apertamente di “oltre cento morti al giorno solo per cercare gli aiuti”. L'Europa si mostra “preoccupata”, ma a Gaza continuano a mancare carburante, medicine, cibo. E pace. L'evacuazione forzata e la distruzione sistematica delle infrastrutture civili configurano un intento genocidario sotto gli occhi del mondo. L'Onu parla di "crimini", le chiese cristiane denunciano attacchi dei coloni a Taybeh, una fondazione belga chiede l'arresto di un soldato israeliano. Netanyahu, invece, promette la prosecuzione del conflitto come se fosse un diritto sovrano. Trump riduce Gaza a una trattativa immobiliare: “una soluzione nella prossima settimana”. Le bombe, intanto, non si fermano. Tra le vittime di ieri anche il fratello di un medico palestinese che lavora in Italia: era andato a cercare cibo. Gaza muore e il mondo prende appunti. Sul metodo. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
Oggi in Parlamento la relazione annuale del garante della privacy sui benefici - ma anche sui rischi - dell'intelligenza artificiale generativa. Sentiamo il nostro Ivan Torneo.Bombe israeliane su un campo profughi a Gaza. L’IDF intima di evacuare immediatamente Gaza City e Jabalia. Sentiamo Alessandro Migliorati, coordinatore delle missioni di Emergency nella Striscia di Gaza.Trump minaccia Putin: “Pace in 50 giorni o saranno dazi al 100%”. Ma poi si dice non pronto ad una rottura con il leader del Cremlino. Secondo i media USA, il presidente americano avrebbe chiesto a Zelensky perché l'Ucraina non avesse bombardato Mosca. Con noi Alessandro Marrone, responsabile del programma “Difesa, sicurezza e spazio” dell’Istituto Affari Internazionali, e Katya Nesterenko, giornalista ucraina, conduttrice televisiva di "1+1 Media".Ex Ilva: ieri il piano di decarbonizzazione di Urso che prevede l’obiettivo di 8 milioni di tonnellate di acciaio l’anno, oggi l’incontro con gli enti locali con il via alla nave rigassificatrice sul tavolo. Mettiamo ordine con Domenico Palmiotti del Sole 24 Ore, in collegamento da Taranto.
I titoli: - Il Papa ai Carabinieri: No alla tentazione di pensare che il male possa vincere - Scontri inter-etnici in Siria, almeno 80 morti nella zona meridionale a prevalenza drusa di Suwayda. Tensione Israele-Damasco - In Qatar in corso i negoziati per una tregua a Gaza. Decine le vittime anche oggi per i raid israeliani nella Striscia
A Gaza si continua a morire di fame, di sete e di missili. Questa mattina, almeno dieci palestinesi, tra cui sei bambini, sono rimasti uccisi e altri 16 sono rimasti feriti quando aerei militari israeliani hanno bombardato un punto di distribuzione dell'acqua nel campo profughi di Nuseirat, nella Striscia centrale.
Conflitto in Ucraina. Il presidente Usa Trump pronto a inviare armi a Kyiv e a imporre sanzioni contro Mosca Ancora decine di vittime nella Striscia di Gaza, mentre sono in stallo le trattative per il cessate il fuoco Il Pkk depone le armi dopo 40 anni di conflitto con la Turchia, un tassello per un'era di pace di pace per il Medio Oriente
I titoli Diplomazia al lavoro per un accordo di cessate il fuoco a Gaza, intanto ancora vittime nella Striscia. Prosegue a Roma la Conferenza per la ricostruzione dell'Ucraina Leone XIV nel messaggio in occasione dell'AI for Good Summit 2025: lo sviluppo dell'Intelligenza Artificiale si affianchi al rispetto dei valori umani e sociali Trent'anni fa il massacro di Srebrenica, l'arcivescovo di Sarajevo Tomo Vuksic ai Media Vaticani: “La memoria va alle vittime, la riconciliazione passa dal perdono” Conduce: Gianmarco Murroni In regia: Gabriele Di Domenico
Nel silenzio globale che avvolge la devastazione della Striscia, c'è chi già immagina il dopoguerra come un'occasione per nuove rendite. Il Financial Times ha scoperchiato le slide di un progetto distopico: trasformare Gaza in una Dubai in miniatura, terminale del corridoio economico India-Medio Oriente-Europa. È una colonizzazione tecno-finanziaria, senza popolo, senza memoria, senza lutto. Una ricostruzione pensata prima ancora che si fermino le bombe. Un progetto disegnato per chi sopravvive – ma solo se serve. Il Tony Blair Institute si affretta a negare il proprio coinvolgimento, ma lo schema è sempre lo stesso: potenze occidentali, reti di interessi, istituti internazionali e governi che ammiccano mentre la realtà viene sepolta sotto i detriti. Oltre centomila morti stimati – impossibili da contare con precisione perché a Gaza nessuno può più entrare a verificare. Giornalisti e osservatori vengono respinti, i dati oscurati, le testimonianze screditate. Nel frattempo, in Europa e nel Regno Unito chi manifesta contro il genocidio viene schedato, arrestato, accostato al terrorismo. Università e redazioni si adeguano al clima, e il dissenso evapora. Il potere non vuole più nemmeno essere contraddetto. Esiste solo la narrazione ufficiale, imposta a colpi di repressione soft e minacce implicite: chi parla rischia di perdere il lavoro, la cattedra, il microfono. Non è solo complicità, è progettualità. La guerra, ormai, è il braccio armato dell'urbanistica globale. Prima si radono al suolo le città, poi si costruiscono quartieri modello con fibre ottiche e vigilanza integrata. Prima si annientano le identità, poi si ricoprono di smart glass. Gaza è diventata il laboratorio di un futuro senza diritti. E l'Occidente, che si diceva culla della democrazia, è ormai il promotore occulto di un neocolonialismo a circuito chiuso. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
C'è chi ripete che «i giornalisti possono entrare a Gaza», come se la verità fosse una libera passeggiata tra le macerie. La realtà, invece, si chiama censura militare. Dal 7 ottobre 2023 nessun giornalista può mettere piede nella Striscia senza essere accompagnato dall'IDF. Nessuna inchiesta autonoma, nessuna voce libera. Solo tour guidati dalla propaganda bellica. La Foreign Press Association — che rappresenta oltre 370 reporter internazionali — ha impugnato il divieto davanti alla Corte Suprema israeliana. Ma la risposta è stata una retorica di “rischi” e “circostanze eccezionali”, mentre le udienze vengono rimandate di mese in mese. Intanto, su 139 ingressi autorizzati, tutti sono stati filtrati dall'IDF: senza scorta militare, Gaza è zona proibita. Nel frattempo, l'esercito israeliano decide chi può raccontare la guerra e come. I giornalisti locali sono ammessi più spesso perché parlano agli israeliani, mentre ai corrispondenti stranieri si chiudono le porte, “per motivi di sicurezza”. Il paradosso è evidente: in Ucraina i reporter entrano liberamente, anche al fronte. In Siria, in Iraq, in Afghanistan, i giornalisti si sono assunti i propri rischi. Ma a Gaza no. A Gaza solo silenzio autorizzato. È così che si costruisce l'impunità. Negando l'accesso, si nega la documentazione indipendente. Si nega la possibilità di verificare crimini. Si nasconde la guerra dietro un permesso negato. E chi ha il coraggio di chiamarla censura, viene accusato di ostilità. Chi ripete che “i giornalisti possono entrare” mente. O peggio: legittima la menzogna. Perché l'informazione, quella vera, non viaggia mai con la scorta armata di chi la teme. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
Secondo il giornalista de Il Manifesto Michele Giorgio "Israele ha ormai raggiunto tutti gli obiettivi nella Striscia e potrebbe cessare le ostilità, anche se la frangia estrema della coalizione di Netanyahu vuole una dichiarazione di resa di Hamas".
Ettore Greco, vicepresidente vicario dell'Istituto Affari Internazionali (IAI), è stato ospite della trasmissione Spazio Transnazionale su Radio Radicale, condotta da Francesco De Leo.Greco ha commentato l'annuncio dell'ex presidente Donald Trump riguardo l'introduzione di nuovi dazi, con tariffe comprese tra il 25% e il 40%, la cui entrata in vigore è prevista a partire dal 1° agosto.Greco ha inoltre analizzato i recenti sviluppi nell'ambito del vertice dei Paesi BRICS, evidenziando la crescente unità di intenti emersa tra i membri nel contrastare le politiche commerciali promosse da Trump.Infine, l'analisi si è concentrata sulla situazione in Medio Oriente e sul futuro della Striscia di Gaza, anche alla luce del recente incontro con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
Non è più questione di propaganda. È questione di macerie. Di quelle vere, che Jean-Pierre Filiu – storico e politologo francese, professore a Sciences Po e già diplomatico in Siria e Giordania – ha attraversato a piedi nella Striscia di Gaza senza riconoscere più nulla. Nessun punto di riferimento, nessun edificio familiare, nessuna strada rimasta. Un'intera città annientata – sistematicamente, metodicamente – mentre il governo israeliano nega l'accesso ai giornalisti e recinta la verità con il filo spinato della censura. E ora è chiaro il perché. Perché chiunque metta piede lì dentro, ne esce cambiato. Perché vedere Gaza oggi significa vedere la fine dell'etica, la negazione del diritto internazionale, la vittoria della punizione collettiva come strumento di governo. Filiu, che in quella terra è stato decine di volte, oggi scrive di una realtà che non somiglia a una guerra ma a una distruzione scientifica: ospedali bombardati, bambini affamati che dividono cibo con i gatti randagi, orfani tra le rovine. E un messaggio per il futuro: “Gaza è un laboratorio”, scrive. E lo è. Un laboratorio dove si sperimenta cosa può diventare il mondo quando l'impunità si fa strategia, quando la legge viene sospesa e la compassione considerata una debolezza. Israele lo sa. Per questo ha paura delle immagini, non dei razzi. Per questo tiene lontani i giornalisti: non per sicurezza, ma per controllo. Perché una foto – solo una – potrebbe incrinare la retorica della “democrazia assediata” e mostrare al mondo la realtà: non un conflitto tra pari, ma un castigo a cielo aperto. E allora chi guarda non potrà più voltarsi. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
Nuovo round di colloqui a Doha per un accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas Rimane grave la situazione umanitaria nella Striscia e sempre più difficile ricevere aiiuti alimentari: la testimonianza di WeWord Onlus Lotta contro la povertà educativa: presentato il progetto PEPE della Caritas Italiana
Oggi l'incontro tra il presidente americano e il premier israeliano. In agenda oltre a un possibile cessate il fuoco nella Striscia, c'è anche la politica comune contro l'Iran. Ne abbiamo parlato con Michele Giorgio a Gerusalemme.
Giuseppe Sarcina spiega perché l'imprenditore ha fondato «America Party» e qual è il suo obiettivo visto che (essendo nato in Sudafrica) non si può candidare alla presidenza Usa. Lorenzo Cremonesi parla della trattativa per il cessate il fuoco nella Striscia, con il primo ministro israeliano Netanyahu a Washington per discuterne con Trump. Paolo Salom racconta la guerra politica sulla successione alla massima autorità del buddismo tibetano.I link di corriere.it:Fin dove può arrivare l'America Party di Elon MuskA che punto è la trattativa per Gaza (che sembra sempre tornare alla casella iniziale)Dalai Lama: «Ci sarà un successore e non sarà scelto dalla Cina». Pechino replica: «Decidiamo noi»
Hamas potrebbe fornire una risposta alla nuova proposta di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Ne parliamo con Valentina Furlanetto, inviata di Radio24. Mentre il Presidente Vladimir Putin si prepara a chiamare l'omologo statunitense, Pyongyang invia 30 mila nuovi soldati nordcoreani sul fronte russo. Ne parliamo con Francesco Rosazza, ricercatore dell'Osservatorio di Geoeconomia di ISPI e con Alessandro Marrone, responsabile del programma Difesa, sicurezza e spazio di IAI.
Il 30 giugno Israele ha condotto uno degli attacchi più pesanti delle ultime settimane nella Striscia di Gaza, dove secondo le Nazioni Unite e le autorità palestinesi nessun luogo può dirsi sicuro. Con Paola Caridi, giornalista e presidente di Lettera 22.Da domenica scorsa quattordici dipartimenti nel sud della Francia sono stati messi in allerta arancione, con punte di temperatura che hanno superato i 40 quaranta gradi. Con Filippo Ortona, giornalista, da Parigi.Oggi parliamo anche di: Pakistan • Nozze di ghiaccio ad alta quota, di Antonio Martinez Ronhttps://www.internazionale.it/magazine/antonio-martinez-ron/2025/06/26/nozze-di-ghiaccio-ad-alta-quotaMusica • The lost tapes, Beethoven: sonate n. 18, 27, 28 e 31, Svjatoslav Richter, pianoforteCi piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
I titoli: Il presidente Usa Trump annuncia: Israele accetta una tregua di 60 giorni su Gaza, ma Tel Aviv non conferma. Intanto, ancora vittime nella Striscia. Attesa in Terra Santa la solennità della Beata Vergine del Carmine il 16 luglio prossimo. Ai nostri microfoni la testimonianza di Padre Bergara. Giustizia climatica e cura della casa comune. I temi al centro del documento, presentato ieri in Vaticano, promosso dai vescovi africani, asiatici e sudamericani in vista della Cop30 sul clima. Conduce: Paola Simonetti In regia: Alberto Giovannetti
I titoli Ancora raid israeliani sulla Striscia: colpito un locale a Gaza City La fame come arma di guerra è uno scandalo: la denuncia di Leone XIV in un messaggio alla 44.ma Sessione della Conferenza FAO Il Papa alle religiose: radicate e fondate nella carità per seminare il bene Conduce: Gianmarco Murroni In regia: Daniele Giorgi
Le parole di papa Leone XIV alla Fao sono un forte richiamo a Israele, che pure continua a bombardare anche le aree cosiddette sicure della Striscia di Gaza, uccidere giornalisti e sparare alle persone in coda per il cibo. Prosegue la seconda forte ondata di calore nel sud dell'Europa, con punte di 46°C in Spagna e 42°C in Francia. In Italia, tornano forti precipitazioni che causano esondazioni e anche un morto a Bardonecchia. Si è appena chiuso il festival di Glastonbury, uno dei più importanti al mondo, e l'anno prossimo rimarrà fermo un anno per motivi ambientali e sociali. Quest'anno sono state molte le voci degli artisti per la Palestina libera. Jacopo Bencini, presidente di Italian Climate Network, ci racconta della fine dei negoziati intermedi a Bonn, gli ultimi formali prima della Cop30 di Belem, in Brasile, che però si concludono con più questioni aperte che chiuse. Puoi scriverci a podcast@lifegate.it e trovare tutte le notizie su www.lifegate.it. Rassegna stampa: Il Glastonbury festival si prende un anno di pausa per motivi ambientali, Luigi Mastrodonato
Superati i 100 mila morti a Gaza. Non è solo questione di mera statistica, perché dietro all'impressionante cifra di 100 mila a Gaza c'è la storia di un vero e proprio genocidio, una strage di vite di uomini, donne, vecchi, bambini, alcuni ancora in fascie, comunque tutti civili uccisi dalla politica militare di Netanyahu e dal suo governo di ultra destra. La risposta israeliana alla terribile strage di Hamas è dieci volte superiore a ciò che avvenne il 7 ottobre 2023, in un rapporto di uno a dieci. Persino la distribuzione di aiuti umanitari “sta uccidendo persone”. Parola del segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, secondo cui le operazioni gestite dai mercenari statunitensi della Gaza Humanitarian Foundation sono “intrinsecamente insicure”. In circa un mese, dalla ripresa dell'ingresso di beni di prima necessità nella Striscia, l'esercito israeliano e gli stessi contractor americani hanno colpito decine e decine di civili colpevoli di cercare cibo per loro e per la propria famiglia. Qatar e Stati Uniti spingono per la tregua, Israele va avanti. L'amministrazione americana ed il Qatar starebbero spingendo per raggiungere la tregua, convinti che si debba sfruttare lo slancio del cessate il fuoco di questa settimana con l'Iran per lavorare ad uno stop delle ostilità anche nella Striscia. Ma i tentativi di rinvigorire gli sforzi diplomatici, si scontrano con i numeri delle vittime negli attacchi di Tel Aviv. A raffreddare gli entusiasmi sono scesi in campo alti funzionari israeliani coinvolti nei colloqui per un accordo sugli ostaggi, che affermano di non comprendere i motivi dell'ottimismo del presidente Donald Trump, secondo cui un cessate il fuoco a Gaza potrebbe essere raggiunto già la prossima settimana. Dunque Israele va avanti e, al momento, la tregua a Gaza sembra un sogno lontano. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
I titoli: Tregua a Gaza entro una settimana. L'annuncio del presidente Usa Trump. Ma nella Striscia è ancora strage di civili. In Kenya dure repressioni della polizia alle proteste dei giovani contro la politica del presidente Ruto. Almeno 19 le vittime. Accordo di pace firmato alla Casa Bianca ieri tra Repubblica democratica del Congo e Ruanda. Rispetto dell'integrità territoriale e la cessazione di tutte le ostilità i cardini dell'intesa. Condice: Paola Simonetti In regia: Bruno Orti
1-Striscia di Gaza. La fame è usata come arma di guerra. Il giornale Haaretz dà la parola ai soldati israeliani. Le testimonianze raccolte confermano le denunce delle Ong. ( Martina Stefanoni) 2-Nucleare iraniano: Donald Trump gioca la carta degli incentivi per rilanciare i negoziati. ( Nima Bahlevi, Alfredo Somoza) 3-Gran Bretagna. Più welfare meno armi. Il premier Starmer fa marcia indietro sui tagli ai sussidi dopo la rivolta dei deputati laburisti. ( Daniele Fisichella) 4-Allarme disuguaglianza. Negli ultimi dieci anni la ricchezza dell'1% più ricco è aumentata di circa 34 mila dollari. Il rapporto Oxfam alla vigilia della Conferenza sul finanziamento dello sviluppo di Siviglia. ( Giulio Maria Piantadosi) 5-Cervelli in fuga dall'oscurantismo. Marsiglia ha accolto ieri primi ricercatori americani. ( Francesco Giorgini) 6-Massive Attack. Concerti oltre i confini della musica. La recensione di Pier Giorgio Pardo.
A Gaza si continua a morire mentre il mondo si congratula con sé stesso. Venti palestinesi uccisi nel sud della Striscia. Nove morti in fila per ricevere aiuti. Un totale di 41 corpi raccolti dall'alba, secondo le autorità sanitarie locali. Tra loro donne e bambini. Nessun combattente, nessuna "minaccia". Solo fame, attesa e un'esplosione. Israele piange sette soldati morti in un attacco a Khan Younis. Il governo parla di “eroi caduti per battere Hamas”. Nessuna parola per i 56mila palestinesi uccisi da ottobre, secondo i dati aggiornati. Nelle stesse ore in cui Netanyahu proclama “una vittoria storica” e l'esercito israeliano dichiara che “ora l'attenzione torna su Gaza”, i droni continuano a sorvolare i centri abitati e le colonne degli aiuti vengono trasformate in trappole mortali. Donald Trump, che si attribuisce il merito della fragile tregua tra Israele e Iran, annuncia “grandi progressi su Gaza”. Intanto gli USA finanziano con 30 milioni di dollari un gruppo sostenuto da Israele per distribuire cibo nella Striscia. È la stessa “distribuzione umanitaria” che ha già provocato morti. L'ONU denuncia la “militarizzazione del cibo”. Gli aiuti sono usati come esche. L'illusione della pace si costruisce con le bombe, mentre le cancellerie occidentali fingono che le vittime siano un effetto collaterale. “Due popoli, due Stati” dice Giorgia Meloni, ma intanto non condanna lo Stato che sta infierendo su un intero popolo. La tregua tra Israele e Iran tiene. Quella tra Israele e Gaza, mai nemmeno iniziata, continua a scricchiolare sotto il peso dei corpi. Chi finge di non vedere, è già complice. E chi confonde l'umanitario con il militare, non salva: sorveglia. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
Netanyahu e Trump si sarebbero accordati per porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza entro due settimane ed estendere gli Accordi di Abramo, conclusi con alcuni Paesi arabi, che prevedono il riconoscimento dello Stato ebraico.
1) Striscia di Gaza. Un massacro senza fine. Nel centesimo della rispesa del' aggressione israeliana uccisi almeno 70 palestinesi. Oltre 56 mila il totale dei morti. 2) Iran, il giorno dopo il cessate il fuoco. Il regime che teme per la sua stabilità tenta di compattare la popolazione attorno alla parola resistenza. 3) Da New York un messaggio forte al partito democratico. Alle primarie per la carica di sindaco ha vinto il socialista e ProPal Zohran Mamdani. 4) Anche le autorità turche leggono i graphic novel: arrestata all'aeroporto di Ankara l'autrice Kudert Gunes accusata di apologia del PKK. 5) Ecco come le Fake News, prodotte da governi e lobby del carbone, contribuiscono alla crisi climatica. DaI rapporto del Panel internazionale sull'informazione ambientale 6) Genocidi, il libro di Antonio Marchesi e Riccardo Noury. I due autori ripercorrono dal punto di vista storico e giuridico norme e fatti. 7) Gaza Cola, molto più di bibita. È diventata il simbolo del sostegno dell'opininone pubblico alla popolazione palestinese. (Intervista a Osama Qashoo) 8) Progetti sostenibili. La valorizzazione del patrimonio caseario e culturale al servzio del turismo etico nella regione tedesca dell'Algovia.
Dall'inizio della guerra tra Israele e Iran il 13 giugno, l'esercito israeliano ha intensificato la sua offensiva nella Striscia di Gaza, dove da settimane mancano medicine, acqua pulita e cibo. Con Loris De Filippi, operatore umanitario dell'Unicef.Alla fine di maggio degli scontri armati in una regione di confine tra la Thailandia e la Cambogia hanno fatto riemergere una vecchia disputa territoriale tra i due paesi. Con Emanuele Giordana, giornalista.Oggi parliamo anche di: Argentina • “I piani di Javier Milei per cambiare il calcio” di Christoph Gurkhttps://www.internazionale.it/magazine/christoph-gurk/2025/06/19/i-piani-di-javier-milei-per-cambiare-il-calcioSerie tv • Stick su Apple Tv+Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
A Gaza, oggi, sono morti altri diciotto palestinesi. Alcuni erano in fila per ricevere aiuti umanitari, altri dormivano in tenda. L'ospedale Al-Quds ha ricevuto oltre 140 corpi in 24 ore e curato 560 feriti. La rete è ancora isolata nel sud della Striscia per il secondo giorno consecutivo, colpita da un raid mirato all'infrastruttura. Queste notizie, che fino a una settimana fa avrebbero spalancato aperture e indignazione, ora faticano a guadagnare spazio tra le righe dei dispacci, soffocate dalla nuova centralità iraniana. La quotidianità dell'orrore a Gaza non è diminuita. È diventata abitudine. E l'abitudine, si sa, è l'anticamera dell'indifferenza. Nel gioco ottuso delle gerarchie geopolitiche, il massacro a Gaza sembra declassato a “danno collaterale prolungato”, persino mentre Israele estende i bombardamenti su Rafah, Khan Younis, Gaza City. Le stesse zone, gli stessi obiettivi civili, gli stessi corpi mutilati nei sacchi di plastica. Il ragazzo che urla disperato accanto al cadavere del padre ucciso in fila per un pacco alimentare, oggi, non fa più notizia. Il mondo guarda altrove. E così facendo, lo legittima. Legittima la logica per cui una strage, se reiterata abbastanza a lungo, smette di essere una notizia. E diventa routine. Accettare che Gaza resti uno sfondo silenzioso mentre si negozia tra Teheran e Tel Aviv significa accettare che il dolore palestinese valga meno. Gaza non è la scenografia dei potenti del mondo. Gaza non può divenire l'ennesima guerra a bassa intensità mediatica e politica. La normalizzazione dell'orrore è la più subdola delle complicità: quella che si nasconde dietro lo sguardo distolto. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
Da oltre un anno, la parola “genocidio” è al centro di un acceso dibattito su quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza. Ma come si dimostra il crimine di genocidio? Quali prove servono? E chi può condannare, nel caso, Israele? Abbiamo cercato di rispondere a queste domande in un puntata speciale nel profilo Spotify di Poteri Forti, ma per ascoltarla dovete diventare sostenitori di Pagella Politica: per farlo basta andare sul nostro sito o cliccare al link qui sotto. Grazie per il vostro aiuto e buon ascolto! Sostieni Pagella Politica CREDIT BRANI “Right on target” di Lemonmusicstudio “Metal, anxiety, guitar, tension, depression, sadness” di R-region Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Mentre l'attenzione del mondo è concentrata sulla guerra tra Israele e l'Iran, nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania continuano le violenze e le operazioni dell'esercito contro i palestinesi. Con Lorenzo Kamel, docente di relazioni internazionali all'università di Torino.La Meta ha annunciato che WhatsApp, l'app di messaggistica più popolare del mondo, comincerà a mostrare annunci pubblicitari agli utenti. Con Valerio Bassan, giornalista.Oggi parliamo anche di:Festival • I workshop di Internazionale a Ferrarahttps://www.internazionale.it/festival/workshop/anno/2025Disco • Mixes of a lost world di The CureCi piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
La barca a vela Madleen, appartenente alla rete internazionale di ong Freedom Flotilla, che stava tentando di raggiungere la Striscia di Gaza carica di aiuti umanitari, è stata intercettata da un commando della marina israeliano in acque internazionali nella notte tra l'8 giugno e il 9 giugno. Con Alessandra Annoni, docente di diritto internazionale all'università di Ferrara.L'8 e 9 giugno i referendum su cittadinanza e lavoro non hanno raggiunto il quorum. E quello sulla cittadinanza è andato peggio degli altri. Con Michael Braun, corrispondente del quotidiano tedesco Die Tageszeitung.Oggi parliamo anche di:Festival • I workshop di Internazionale a Ferrarahttps://www.internazionale.it/festival/workshop/anno/2025Disco • Lotus di Little SimzCi piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
1) Striscia di Gaza. 120 palestinesi uccisi nelle ultime 24 ore. Oggi sono stati superati i 55 mila morti. “maltrattati, derisi, privati del sonno”. Da Parigi la testimonianza di un medico francese Baptiste Andre che era bordo della barca Madleen sequestrata da Israele. 2) Non solo Los Angeles: si allarga in tutto il paese la protesta contro Donald Trump. (Roberto Festa) 3) C'era una volta Belfast. Notti di disordini e di violenza a sfondo razziale. Il punto di Emanuele Valenti. 4) Addio a un vero genio della musica. È morto Brian Wilson fondatore e leader dei Beach Wilson. 5) La fame e i tagli agli aiuti mettono a rischio la vita di milioni di rifugiati. L'UNHCR lancia la campagna “Torniamo a sentire”. (Filippo Ungaro – UNHCR) 6) Progetti sostenibili. La città di Nantes sempre più verde grazie alla strategia di 3-30- 300. (Fabio Fimiani) 7) Romanzo a fumetti: Vera Bushwack il graphic novel ci Sig Burwash. (Luisa Nannipieri)
1) Striscia di Gaza. La barca Madleen un forte simbolo dell'urgente e imprescindibile necessità di porre fine al blocco degli aiuti umanitari. (Martina Stefanoni) 2) I migranti non sono dei criminali. L'ira del governo messicano contro gli stati uniti. L'intervista di Esteri 3) Nucleare iraniano. Gli ultimi rapporti di Aiea rischiano di ostacolare il negoziato tra Teheran e i governi occidentali. (Emanuele Valenti) 4) Spagna. Estrema destra e e il mondo della criptovaluta al centro della terza visita privata a Madrid del presidente argentino Milei. (Giulio Maria Piantadosi) 5) Serie TV: il mese del Pride nell' era di Donald Trump. (Alice Cucchetti)
Gaza: Israele dirotta la nave con Greta Thunberg e attivisti in rotta verso la Striscia. 106 persone uccise nella Striscia nelle ultime 24 ore.Colombia: attentato al senatore Miguel Uribe Turbay, ferito durante un comizio a Bogotá.Iran: vietato portare a spasso i cani in 18 città. ”Mali: Wagner lascia il Paese, subentra l'Africa Corps russa.USA: la Guardia Nazionale a Los Angeles, scontri per i raid anti-migranti.Cambogia e Thailandia: tregua fragile al confine contesoIntroduzione al notiziario: Referendum, il coraggio di contare Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets a cura di Barbara Schiavulli
Marta Serafini parla dell'offensiva ucraina arrivata fino in Siberia e che ha portato alla distruzione di 40 bombardieri strategici di Mosca. Giusi Fasano racconta gli attacchi ai residenti nella Striscia in coda per il cibo, mentre la tregua fra Israele e Hamas continua a non arrivare. Stefano Montefiori spiega da dove nasce il trionfo sull'Inter nella finale di Champions League, ieri festeggiato non solo nella capitale.I link di corriere.it:Operazione di Kiev: «Distrutti in Russia 40 bombardieri strategici, danni per 7 miliardi»Sulla rotta degli aiuti per Gaza, tra spari e posti di bloccoPerché il Psg ha stravinto con l'Inter nella finale di Champions? Domande e risposte
Martina Carbonaro uccisa a colpi di pietra dall'ex a 14 anni.
Cesare Zapperi spiega la vittoria del centrosinistra al primo turno nelle elezioni amministrative nel capoluogo ligure (e a Ravenna). Giusi Fasano parla dei nuovi, violentissimi attacchi israeliani su Khan Younis, nel Sud della Striscia di Gaza. Guido Santevecchi racconta le dure punizioni volute dal dittatore nordcoreano per i presunti responsabili del fallimento del varo di una nuova nave da guerra, avvenuto il 21 maggio.I link di corriere.it:Ex martellista con un ruolo nel Coni: chi è Silvia Salis, la nuova sindaca di GenovaI risultati del primo turno delle elezioni amministrative del 25 e 26 maggioCorea del Nord, 5 arresti dopo il disastroso varo della nave da guerra: Kim Jong-un punisce alcuni dei suoi migliori ingegneri navali
Decine di adolescenti israeliani di destra hanno aggredito commercianti e residenti musulmani nella Città Vecchia in occasione del Giorno di Gerusalemme. Nel frattempo, si fa sempre più forte la pressione di alcuni leader occidentali nei confronti di Israele. Ne parliamo con Eleonora Colpo, infermiera di Emergency lavora nella clinica di Al Qarara, nel sud della Striscia di Gaza, Nello Scavo, inviato di Avvenire, e Giuseppe Dentice, analista dell'Osservatorio Mediterraneo (OSMED) dell'Istituto di Studi Politici "S. Pio V".Mentre il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha ottenuto ieri una netta vittoria nelle elezioni legislative, il paese è chiamato a votare per la prima il governatore e otto deputati dell'Esequibo, una regione ricca di petrolio rivendicata dal Venezuela che però è amministrata dalla vicina Guyana. Ne parliamo con Roberto Da Rin, inviato de Il Sole 24Ore in America Latina.
1) A Gaza iniziano le prove della distribuzione di aiuti con la fondazione creata da Israele. “Nessuno ci andrà”, dicono dalla Striscia. Intanto a Gerusalemme coloni ed estremisti di destra mettono a ferro e fuoco la città, mentre Netanyahu annuncia: nei prossimi giorni annuncio importante sugli ostaggi. (Sami Abu Omar, Nello Scavo - Avvenire) 2) “Serve un embargo europeo alla compravendita di armi con Israele”. Al vertice di Madrid, il ministro degli esteri spagnolo propone un cambio di passo per fermare la guerra a Gaza. (Giulio Maria Piantadosi) 3) Guerra in Ucraina. Mentre Mosca intensifica gli attacchi sul paese, Trump attacca Putin e Zelensky, ma non ha ancora deciso cosa fare. (Emanuele Valenti) 4) Elezioni in Venezuela. Il partito di Maduro vince con una maggioranza schiacciante. Ma il dato più significativo è l'astensione: solo il 12% è andato a votare. (Alfredo Somoza) 5) A Panama la Chiquita licenzia migliaia di lavoratori che scioperavano da fine aprile. Anche il presidente si schiera con la multinazionale delle banane. (Gianni Beretta) 6) E' morto Marcel Ophuls. Il documentarista premio oscar che con "Il dolore e la pietà" per la prima volta affrontò il tema complesso del collaborazionismo francese con la Germania nazista. (Francesco Giorgini)
Marta Serafini racconta il nuovo, potente attacco aereo russo, uno dei più vasti dall'inizio della guerra. Greta Privitera spiega il piano di Israele per affidare a dei contractor la gestione degli aiuti umanitari nella Striscia. Federico Fubini parla delle possibili conseguenze sui mercati della minaccia di Donald Trump di dazi al 50% su tutti i prodotti di fabbricazione europea a partire dal 1° giugno.I link di corriere.it:Nuovo attacco aereo russo contro l'Ucraina: uno dei più vasti dall'inizio della guerraGaza, il piano di Netanyahu per controllare gli aiuti affidandoli a contractorDazi, perché l'Europa non ha usato il «bazooka» con Trump
Oggi avremo il piacere di fare un viaggio con Dario Ballantini, un artista televisivo e pittore che è nel mondo dello stupore da 40 anni. Il personaggio di “Valentino“ a Striscia la notizia gli cambierà la vita. Ci racconterà come è arrivato a creare tutto questo, ma soprattutto, a mantenerlo. Il dream team di One More Time è composto da: Giovanni Zaccaria, Samar Abdel Basset, Davide Tessari, Alice Gagliardi, Tommaso Galli, Gianluca Samblich.See omnystudio.com/listener for privacy information.
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L'apertura dei giornali, con le notizie e le voci dei protagonisti, tutto in meno di 30 minuti. Dopo oltre due mesi di stop, i primi tir di aiuti umanitari sono tornati ad entrare a Gaza, ormai stremata dalla fame e dove i bombardamenti continuano. Nella giornata di ieri l'Onu è stata autorizzata a inviare circa 100 camion di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Ne parliamo con Tommaso della Longa, portavoce della Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa.
Dopo oltre due mesi di blocco, Israele fa entrare cinque camion di aiuti nella Striscia. Ne parliamo in apertura di programma.Sviluppi sull'omicidio di Garlasco. Stasi e Sempio convocati in Procura per un'interrogatorio ma il secondo indagato non si presenta per questioni procedurali. Una riflessione con il sindaco di Garlasco, comune tornato ad essere preso di mira da cronisti e curiosi.Accordo Oms per rafforzare la cooperazione globale nella prevenzione e gestione delle pandemie ma l'Italia si astiene. Ospite sul tema Roberto Bertollini, ex rappresentante Oms presso l'Unione Europea, attualmente membro commissione salute presso la Commissione europea e consulente per il ministero della Salute del Qatar.
Il sindaco di Bucarest, Nicusor Dan, ha vinto il secondo turno delle elezioni presidenziali in Romania battendo il nazionalista di estrema destra Gìorge Simiòn. Con Mircea Vasilescu, docente di letteratura romena all'università di Bucarest.Il 18 maggio il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che farà entrare nella Striscia di Gaza una quantità limitata di aiuti umanitari. Con Micaela Frulli, docente di diritto internazionale all'università di Firenze. Oggi parliamo anche di:Scienza • “Cosa resta della Wagner“ di Tom Gardnerhttps://www.internazionale.it/magazine/tom-gardner/2025/05/15/cosa-resta-della-wagnerSerie tv • Étoile di Amy Sherman-Palladino e Daniel Palladino, su Prime VideoCi piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
Israele combatte per la conquista di Gaza mentre a Doha prosegue la trattativa con Hamas per la liberazione degli ostaggi israeliani ed una tregua, seppur temporanea, dei combattimenti nella Striscia.
Mario Soldaini"Il loro grido è la mia voce"Poesie da GazaFazi Editorewww.fazieditore.itA cura di Antonio Bocchinfuso, Mario Soldaini, Leonardo TostiPrefazione di Ilan PappéCon interventi di Susan Abulhawa e Chris HedgesTraduzione dall'arabo di Nabil Bey SalamehTraduzione dall'inglese di Ginevra Bompiani ed Enrico TerrinoniLa poesia come atto di resistenza. La forza delle parole come tentativo di salvezza. È questo il senso più profondo delle trentadue poesie di autori palestinesi raccolte in questo volume, in gran parte scritte a Gaza dopo il 7 ottobre 2023, nella tragedia della guerra in Palestina, in condizioni di estrema precarietà: poco prima di essere uccisi dai bombardamenti, come ultima preghiera o testamento poetico (Abu Nada, Alareer), mentre si è costretti ad abbandonare la propria casa per fuggire (al-Ghazali), oppure da una tenda, in un campo profughi dove si muore di freddo e di bombe (Elqedra). Come evidenzia lo storico israeliano Ilan Pappé nella prefazione, «scrivere poesia durante un genocidio dimostra ancora una volta il ruolo cruciale che la poesia svolge nella resistenza e nella resilienza palestinesi. La consapevolezza con cui questi giovani poeti affrontano la possibilità di morire ogni ora eguaglia la loro umanità, che rimane intatta anche se circondati da una carneficina e da una distruzione di inimmaginabile portata». Queste poesie, osserva Pappé, «sono a volte dirette, altre volte metaforiche, estremamente concise o leggermente tortuose, ma è impossibile non cogliere il grido di protesta per la vita e la rassegnazione alla morte, inscritte in una cartografia disastrosa che Israele ha tracciato sul terreno». «Ma questa raccolta non è solo un lamento», nota il traduttore Nabil Bey Salameh. «È un invito a vedere, a sentire, a vivere. Le poesie qui tradotte portano con sé il suono delle strade di Gaza, il fruscio delle foglie che resistono al vento, il pianto dei bambini e il canto degli ulivi. Sono una testimonianza di vita, un atto di amore verso una terra che non smette di sognare la libertà. In un mondo che spesso preferisce voltare lo sguardo, queste poesie si ergono come fari, illuminando ciò che rimane nascosto». Perché la scrittura, come ricordava Edward Said, è «l'ultima resistenza che abbiamo contro le pratiche disumane e le ingiustizie che sfigurano la storia dell'umanità».Il libro è anche un'iniziativa concreta di solidarietà verso la popolazione palestinese. Per ogni copia venduta Fazi Editore donerà 5 euro a EMERGENCY per le sue attività di assistenza sanitaria nella Striscia di Gaza.https://youtu.be/nwaL8jXE2uwCurata da Antonio Bocchinfuso, Mario Soldaini e Leonardo Tosti, questa raccolta propone una selezione di poesie di dieci autori palestinesi: Hend Joudah, Ni'ma Hassan, Yousef Elqedra, Ali Abukhattab, Dareen Tatour, Marwan Makhoul, Yahya Ashour, Heba Abu Nada (uccisa nell'ottobre 2023), Haidar al-Ghazali e Refaat Alareer (ucciso nel dicembre 2023). Il volume è arricchito da una prefazione dello storico israeliano Ilan Pappé e da due interventi firmati dalla scrittrice Susan Abulhawa, autrice del romanzo bestseller Ogni mattina a Jenin, e dal giornalista premio Pulitzer Chris Hedges, ex corrispondente di «The New York Times» da Gaza.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Ieri, al termine del secondo giorno di conclave, il cardinale Robert Francis Prevost è stato eletto papa con il nome di Leone XIV. Con Stefania Mascetti, editor di Europa di Internazionale.Un'operatrice umanitaria appena tornata da Gaza racconta le enormi difficoltà che affronta il personale medico impegnato nella Striscia. Con Chiara Lodi, coordinatrice di Medici senza frontiere. Oggi parliamo anche di:Film • Bird di Andrea ArnoldCi piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
1- Agire urgentemente per evitare l "annientamento" dei palestinesi nella Striscia di Gaza. L'appello dell'Onu alla comunità internazionale. ( Francesco Giorgini) 2- Pakistan - India. Lo scontro militare tra disordine mondiale, geopolitica e questioni identitarie. ( Emanuele Valenti) 3- Diario americano: si allarga la questione delle deportazioni dei migranti. La Casa Bianca chiede a due paesi in guerra . Ucraina e Libia – di di ospitare i detenuti. ( Roberto Festa) 4-Novi Sad _ Bruxelles. La maratona degli studenti per portare in Europa la protesta contro il regime serbo. ( Massimo Moratti – OBCT) 5-Progetti sostenibili: 30 anni di rigenerazione degli spazi e delle acque del fiume Sprea a Berlino. ( Fabio Fimiani) 6-Romanzo a fumetti: “ C'era una volta l'Est “ il graphic novel Di Boban Pesov. ( Luisa Nannipieri)
Nella notte tra il 4 e il 5 maggio il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato un piano che prevede l'espansione della sua offensiva nella Striscia di Gaza e la “conquista” del territorio. Con Francesca Gnetti, editor di Medio Oriente di Internazionale.Al primo turno delle elezioni presidenziali rumene del 4 maggio George Simion, leader del partito ultranazionalista Aur, ha ottenuto quasi il 41 percento dei voti. Con Stefano Bottoni, docente di storia dell'Europa orientale all'università di FirenzeOggi parliamo anche di:Articolo • “Affari di famiglia”, di J. Spero e O. Walkerhttps://www.internazionale.it/magazine/j-spero/2025/04/30/affari-di-famiglia-4RaiPlay • Chet Baker a D.O.C., nella raccolta "I grandi del jazz"https://www.raiplay.it/video/2021/06/I-grandi-del-jazz---Chet-Baker-a-DOC-316f0ec7-bcf3-48c5-9041-f7d743e1f781.htmlCi piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
1) Siria. Cinque mesi dopo la fuga di Assad le nuove autorità si giocano il futuro sulla lotta alla povertà ma soprattutto sulla convivenza tra le decine di comunità etnico – religiose. (Emanuele Valenti) 2) Striscia di Gaza: oltre alle bombe e alla fame, da 18 mesi la popolazione è sottoposta al rumore incessante e assordante dei droni israeliani. (Martina Marchiò - MSF) 3) La libertà di stampa secondo Donald Trump. In occasione dei suoi primi 100 giorni di mandato il presidente degli Stati Uniti ha cercato in ogni modo di intimidire l'intervistatore di ABC Terry Moran. (Roberto Festa) 4) Messico. L'aumento dei salari abbatte il tasso di povertà. Dai rapporto della Banca Mondiale. (Alfredo Somoza) 5) Vietnam, 50 anni fa la caduta di Saigon che segnò la sconfitta militare dell' esercito americano. 6) Progetti sostenibili: A Bergen in Norvegia un tunnel ciclabile con tutti i confort: arte , colori e aree di sosta per la sicurezza. 7) Romanzo a fumetti. Nero vita una storia di moderna schiavitù il graphic novel di Daria Bogdanska.