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Año XIX. Núm. 2. Sentirnos ignorados nos roba la paz interior. El Papa nos ofrece estas palabras de consuelo en su nueva encíclica Dilexit Nos.
Año XVIII. Núm. 140. En su nueva carta encíclica, Dilexit Nos, el Papa Francisco destaca el valor de la ternura y advierte sobre el mundo que ha perdido el corazón.
Año XVIII. Núm. 137. El Papa Francisco ha publicado su carta encíclica "Nos Amó" sobre el Sagrado Corazón de Jesús.
I titoli: Presentata la nuova Enciclica del Papa “Dilexit Nos”: tra guerre e squilibri il mondo sembra perdere il cuore. L'editoriale del nostro direttore Chiuso in Russia il vertice dei Paesi emergenti: più spazio nelle Nazioni Unite al Sud del mondo Rapporto di Aiuto alla Chiesa che Soffre: aumenta la persecuzione dei cristiani nel mondo a causa del terrorismo e degli Stati Luca Collodi
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7828BEATIFICATO DON STREICH, MARTIRE UCCISO DAI COMUNISTI di Wlodzimierz RedziochDurante l'udienza concessa il 23 maggio al card. Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, Papa Francesco ha autorizzato il medesimo Dicastero a promulgare una serie di decreti, tra cui quello riguardante il martirio del Servo di Dio Stanislao Kostka Streich, sacerdote diocesano; nato il 27 agosto 1902 a Bydgoszcz (Polonia) e ucciso in odio alla fede il 27 febbraio 1938 a Luboń (Polonia). Un'altra vittima del comunismo in Polonia sarà proclamata beata, ma a differenza dei sacerdoti martiri nel periodo comunista, don Streich fu ucciso nella Polonia democratica, prima della Seconda guerra mondiale da un militante comunista. La sua storia assomiglia a tante storie dei sacerdoti dell'Emilia Romagna martirizzati dai comunisti negli anni Quaranta.Un anno prima dell'assassinio di don Streich Pio XI pubblicava l'Enciclica Divini Redemptoris sul «'comunismo bolscevico' ed ateo che mira a capovolgere l'ordinamento sociale e a scalzare gli stessi fondamenti della civiltà cristiana». Nella sua Enciclica il Papa, tra le altre cose, spiegava le cause della violenza esercitata dai comunisti. «Insistendo sull'aspetto dialettico del loro materialismo, i comunisti pretendono che il conflitto, che porta il mondo verso la sintesi finale, può essere accelerato dagli uomini. Quindi si sforzano di rendere più acuti gli antagonismi che sorgono fra le diverse classi della società; e la lotta di classe, con i suoi odi e le sue distruzioni, prende l'aspetto d'una crociata per il progresso dell'umanità. Invece, tutte le forze, quali che esse siano, che resistono a quelle violenze sistematiche, debbono essere annientate come nemiche del genere umano» - scriveva Pio XI. Il martiro di don Streich è la prova della correttezza dell'analisi del Papa che, purtroppo, è sempre attuale.DON STANISŁAW KOSTKA STREICHMa chi era don Stanisław Kostka Streich? Nacque il 27 agosto 1902 a Bydgoszcz che nel periodo delle spartizioni della Polonia ad opera delle potenze confinanti (1795-1918) apparteneva alla Prussia. I suoi genitori erano: Franciszek Streich, impiegato di una Compagnia di Assicurazioni, e Władysława Birzyńska. Nel 1912, dopo aver compiuto i tre anni della scuola dell'obbligo, frequentò per otto anni il ginnasio di Scienze umane fino al 1920. Lo stesso anno, inoltrò una domanda di ammissione al Seminario di Poznań e fu ammesso. Poi studiò a Gniezno e fu ordinato sacerdote il 6 giugno 1925. Dopo l'ordinazione, negli anni 1925-1928 studiò filosofia classica all'Università di Poznań. Negli anni successivi lavorava come vicario presso varie parrocchie e insegnava religione al seminario.Nel 1933 assunse la funzione di parroco nella località Zabikowo nel territorio del comune di Lubon dove, purtroppo, mancava una vera chiesa: da chiesa fungeva la cappella presso il convento delle Ancelle dell'Immacolata. Don Streich organizzò un comitato per la costruzione della chiesa: nel 1935 fu presa la decisione di avvio della costruzione della chiesa a Luboń e fu istituita la nuova parrocchia di San Giovanni Bosco organizzata attorno alla chiesa in costruzione. Durante i 3 anni del suo lavoro pastorale, prima di essere assassinato, il sacerdote organizzò quasi dal nulla la vita parrocchiale e la vita della comunità. Il suo atteggiamento pieno di premura e disponibilità, la promozione della vita eucaristica nella parrocchia e le attività introdotte conferirono alla parrocchia di San Giovanni Bosco di Lubon una qualità particolare. Don Streich organizzò una serie di organizzazioni cattoliche che poi crebbero in modo meraviglioso. Ma le sue intense attività nel campo sociale, di particolare importanza per Lubon, città abitata prevalentemente da operai, furono malviste dai comunisti locali che volevano instaurare il comunismo.MINACCE DI MORTEPer tutto l'anno 1937 il sacerdote riceveva lettere anonime in cui, con linguaggio ingiurioso e offensivo, si prediceva la sua morte imminente. Ad aprile, qualcuno si introdusse di nascosto nella chiesa, manomise il tabernacolo, forzò le cassette delle offerte e sparpagliò gli abiti di rito. Ad agosto, fu aggredito il guardiano della chiesa. In ottobre, aggressori ignoti lanciarono pietre contro il prete. È proprio in quel mese che scrisse il suo testamento. L'11 febbraio 1938, scrisse la sua ultima lettera alla madre. La domenica del 20 febbraio, nella chiesa successe un fatto strano: fu probabilmente quel giorno che, durante una finta confessione il suo futuro assassino gli comunicò la sua intenzione di ammazzarlo. Dopo quel fatto il sacerdote sembrava cambiato.Il 27 febbraio 1938 alle ore 9.30, don Streich entrò nel confessionale come al solito per sentire le confessioni dei fedeli. Alle 10.00 cominciò a celebrare la Messa. Dopo che si fu allontanato dall'altare, si tolse la casula e si diresse verso il pulpito per leggere il Vangelo e pronunciare la predica. Con la mano sinistra stringeva contro il petto l'evangeliario, con la destra toccava le testine dei bambini. All'improvviso, dalla folla saltò fuori un uomo con la mano alzata e sparò due volte a don Streich mirando alla faccia. Il primo colpo fu mortale: il proiettile entrò sotto l'occhio destro, ruppe l'osso cranico e si fermò nel cervello. La seconda pallottola attraversò l'Evangeliario. Il prete cadde all'indietro sul fianco destro e l'attentatore gli sparò altri due colpi alla schiena. L'atto di decesso precisava il momento della morte: le ore 10.30.I tentativi volti ad avviare l'inchiesta diocesana della causa di beatificazione di don Streich iniziarono subito dopo la sua morte. Sfortunatamente, l'anno successivo scoppiò la Seconda guerra mondiale, successivamente, nel 1945, in Polonia fu istaurato il regime comunista che ovviamente non permetteva d'instaurare un processo di beatificazione di una vittima di un comunista. Solo con la caduta del comunismo nel 1989 si ripresentò la possibilità d'avviare la causa, essendo sempre viva fama di martirio e di santità di don Streich tra i fedeli. Il 26 gennaio 2017, la Congregazione Vaticana per le cause dei santi rilasciò il "nulla osta" per l'istruzione della causa che cominciò nell'arcidiocesi di Poznan. Finita la fase diocesana, il 26 aprile 2019 gli atti furono consegnati alla Congregazione per le Cause dei Santi. L'odierna promulgazione del decreto sul martirio di don Streich apre la strada alla sua già prossima beatificazione.«Quando i cristiani sono veramente lievito, luce e sale della terra, diventano anche loro, come avvenne per Gesù, oggetto di persecuzioni. Come Lui sono 'segno di contraddizione' (...) Quanto utile è allora guardare alla luminosa testimonianza di chi ci ha preceduto nel segno di una fedeltà eroica sino al martirio!» - scriveva Benedetto XVI.Il messaggio del martirio di don Streich rimane sempre attuale nel mondo che continua a combattere la Chiesa di Cristo e perseguita i suoi sacerdoti. Ed è particolarmente attuale anche nella Polonia di oggi dove è iniziata una nuova persecuzione della Chiesa, simile a quella dei tempi del comunismo. I politici, ma prima di tutto i media, fomentano l'odio verso fede cattolica e l'anticlericalismo. E i preoccupanti risultati si vedono: profanazione dei luoghi di culto e dei simboli religiosi, spettacoli blasfemi, attacchi anche fisici ai sacerdoti, ondate di discorsi d'odio conto la Chiesa e i valori cristiani nei social media. Allora il martirio di don Streich dovrebbe essere anche un monito contro chi alimenta l'anticattolicesimo.Nota di BastaBugie: Wlodzimierz Redzioch, nell'articolo seguente dal titolo "Sacerdote arrestato nella nuova Polonia anticlericale" intervista l'avvocato del sacerdote in carcere dal 26 marzo. Si sospetta il movente politico dietro l'arresto, per appropriarsi del suo centro di aiuto alle persone in difficoltà e "regalarlo" a fondazioni di sinistra.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 11 aprile 2024:Quest'anno la Settimana Santa per la Chiesa in Polonia è stata particolare: martedì 26 marzo è stato fermato dalla polizia un sacerdote, padre Michal Olszewski: fermato e subito condannato dal tribunale distrettuale di Varsavia-Mokotów a tre mesi di arresto temporaneo in relazione al caso del Fondo Giustizia. Il difensore di padre Olszewski, l'avvocato Krzysztof Wąsowski ha comunicato che non c'erano motivi per l'arresto e che le accuse rivolte alla Fondazione Profeto diretta dal sacerdote sono infondate. Perciò ha fatto ricorso contro la detenzione del sacerdote. La faccenda riguarda la costruzione del centro "Arcipelago - Isole libere da violenza" destinata ad aiutare le persone in situazioni economiche difficili, socialmente escluse e vittime di violenza e crimini, che viene finanziato principalmente dal Fondo Giustizia gestito dal Ministero della Giustizia.Nemmeno i confratelli di padre Olszewski, i padri del Sacro Cuore di Gesù, potevano contattarlo nel giorno dell'arresto. Lo stesso giorno, gli agenti dell'Agenzia per la Sicurezza Interna (ABW) sono entrati in tre case appartenenti alla congregazione. P. Płatek, portavoce della congregazione, ha dichiarato che il giorno dell'arresto «gli ufficiali dell'ABW sono venuti e hanno fatto delle perquisizioni nelle loro case a Varsavia, Stopnica e Stadniki: erano luoghi dove la Fondazione Profeto svolgeva temporaneamente le proprie attività».L'arresto di p. Olszewski è stato preceduto ed accompagnato dall'odiosa campagna mediatica di denigrazione del sacerdote che l'avvocato ha
Massimo Faggioli"Pacem in terris"Già e non ancoraEdizioni Qiqajonwww.qiqajon.itTrascorsi sessant'anni, l'umanità non sembra aver fatto tesoro di quanto la pace sia necessaria. Uno sguardo al nostro quotidiano, infatti, mostra come l'egoismo di pochi e gli interessi sempre più limitati di alcuni inducono a pensare di poter trovare nelle armi la soluzione a tanti problemi o a nuove esigenze (papa Francesco, nel 60° anniversario dell'enciclica Pacem in terris).Pacem in terris (1963), la prima enciclica rivolta non solo ai cattolici ma a tutti gli uomini e le donne “di buona volontà”, ha aperto vie nuove alla tradizione del magistero della chiesa e del pensiero teologico. Essa ha fondato un nuovo linguaggio cattolico dei diritti umani, sociali, politici ed economici, e ha segnato una nuova tappa nel percorso dalla dottrina della “guerra giusta” a una cultura della pace e del dialogo.Questo volume colloca e rilegge l'ultima enciclica di Giovanni XXIII nel contesto degli ultimi due secoli: come un capitolo di svolta nella storia del Novecento e dell'aggiornamento della chiesa cattolica culminato con il Vaticano II, e alla luce dei “segni dei tempi” rappresentati dal nuovo disordine globale.Massimo Faggioli (Ferrara 1970) è uno storico e teologo. Ha ottenuto la laurea in scienze politiche nel 1994 presso l'Università di Bologna e un dottorato di ricerca in storia religiosa nel 2002 presso l'Università di Torino. Nel 2008 si è trasferito negli Stati Uniti d'America, dove nel 2009 è diventato professore associato presso l'University of St. Thomas, nel Minnesota, diventando di ruolo nel 2013. Nel 2016 è passato alla Villanova University, in Pennsylvania.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
È uscita l'esortazione apostolica sulla crisi climatica di papa Francesco: si chiama Laudate Deum, mette in guardia dal negazionismo e pone l'accento sulle forti disuguaglianze sociali ed economiche. La degna conclusione dell'enciclica del 2015.Giorgio Vacchiano, forestale, ci racconta dell'aumento delle foreste italiane e la creazione di crediti di carbonio; allo stesso tempo, ci sono nuovi strumenti per ricavare biomassa rinnovabile. Rassegna stampa: Papa Francesco: la crisi climatica è colpa dell'uomo, ma non agiamo per risolverla, Andrea BaroliniChi sono i vincitori del premio Nobel 2023. Segui la diretta Puoi scriverci alla mail podcast@lifegate.it e trovare tutti gli approfondimenti sul sito di LifeGate.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6951OMELIA CORPUS DOMINI - ANNO C (Lc 9,11-17)Oggi celebriamo la solennità del Corpo e Sangue di Cristo. È dunque la festa dell'Eucaristia. L'Eucaristia è il dono per eccellenza, poiché è Gesù stesso che si dona a noi nelle sembianze di un po' di pane e di un po' di vino.Le letture di oggi ci aiutano a comprendere, per quanto è possibile, la grandezza di questo dono. La prima lettura ricorda la più antica figura di Cristo Sacerdote: Melchisedek, re di Salem e sacerdote del Dio Altissimo che, in ringraziamento a Dio per la vittoria ottenuta da Abramo, offre un sacrificio di "pane e vino". Questo sacrificio fatto a Dio del pane e del vino simboleggia il sacrificio dell'Eucaristia. E Melchisedek, questo misterioso personaggio di cui l'Antico Testamento non ci dà alcuna indicazione, è una prefigurazione, ovvero una anticipazione profetica, di Gesù Cristo vero Sacerdote che congiunge la terra al Cielo. Il Salmo responsoriale dice di Lui: «Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchisedek».La seconda lettura ci presenta l'Istituzione dell'Eucaristia. San Paolo, scrivendo ai Corinzi, riporta il racconto dell'Ultima Cena di Gesù con i suoi Apostoli. Durante l'Ultima Cena avvenne il più grande miracolo, miracolo che si perpetua ad ogni celebrazione della Santa Messa: il pane muta di sostanza e diventa il Corpo di Cristo, e così pure il vino che si trasforma nel Sangue Preziosissimo del Redentore.L'Eucaristia che Gesù stringeva tra le sue mani durante l'Ultima Cena è lo stesso suo Corpo che a distanza di pochi giorni è stato immolato sulla Croce, ed è lo stesso Corpo che, ogni volta, riceviamo alla Comunione. Durante l'Ultima Cena, dunque, Gesù anticipò il Sacrificio che compì sul Calvario e disse agli Apostoli: «Fate questo in memoria di me» (1Cor 11,25). Fin dal suo sorgere, la Chiesa ha sempre obbedito a questo comando del Signore, celebrando la Messa ogni giorno. Non si tratta di un semplice ricordo di un avvenimento passato, in quanto l'Eucaristia rende presente, in modo sacramentale, lo stesso Sacrificio del Calvario.Anche il Vangelo di oggi parla dell'Eucaristia, di cui il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci è anch'esso un'anticipazione profetica. Gesù prende i pani, eleva gli occhi al cielo, li benedice, li spezza e li distribuisce. Tutti questi gesti saranno poi ripetuti durante l'Ultima Cena. Per compiere il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, Gesù si servì dell'aiuto dei suoi Apostoli; per compiere invece il Miracolo Eucaristico, Gesù si avvale dei suoi sacerdoti, i quali sono come i suoi tesorieri.Il Vangelo dice che «tutti mangiarono a sazietà» (Lc 9,17). L'Eucaristia, soltanto l'Eucaristia, può saziare ogni nostro desiderio. Tutto il resto, anche le ricchezze e i beni di questo mondo, ci lasceranno sempre vuoti e insoddisfatti.Come proposito pratico, impegniamoci a partecipare con più amore all'Eucaristia domenicale e a ricevere spesso la Comunione. Ricordiamoci però che, per ricevere la Comunione, bisogna essere in grazia di Dio. Quindi, se uno è consapevole di essere in peccato mortale, deve prima confessarsi. In questi nostri tempi spesso si è pensato che questa norma fosse ormai decaduta, come qualcosa di superato. La Chiesa, invece, continua a ribadirla. L'ultimo Catechismo così riporta: «Chi è consapevole di aver commesso un peccato grave, deve ricevere il Sacramento della Riconciliazione, prima di accedere alla Comunione» (CCC, n. 1385). Ciò significa che, per quanto grande possa essere il nostro pentimento, se si è in peccato mortale, bisogna prima confessarsi dal sacerdote. Anche il papa Giovanni Paolo II, in una sua lettera Enciclica, ha ripetuto questo insegnamento, dichiarando: «Desidero quindi ribadire che vige e vigerà sempre nella Chiesa la norma [...] che, al fine di una degna ricezione dell'Eucaristia, si deve premettere la confessione dei peccati, quando uno è conscio di peccato mortale».
ALTO MARE – SARA GARINO – RICCARDO MENSUALI – ARNALDO CASALI – 18/03/2021 Dalle 18:30 alle 19:30 “L’Amor che move il Sole e l’altre stelle”: tra Fede, Storia e Attualità, una riflessione sull’umanità di un sentimento divino A cinque anni dalla promulgazione dell’Enciclica “Amoris Laetitia” e in una contingenza storica…
Enciclica di Papa Francesco "Fratelli tutti" - XIV parte
Enciclica di Papa Francesco "Fratelli tutti" - XIII parte
Enciclica di Papa Francesco "Fratelli tutti" - XII parte
Enciclica di Papa Francesco "Fratelli tutti" - XI parte
Enciclica di Papa Francesco "Fratelli tutti" - X parte
Lettura e commento Enciclica "Fratelli tutti" - Capitolo IV - IX parte
Il Santo Padre, da sempre vicino agli atleti e ai temi dello sport, ha risposto in particolare 7 domande: lealtà, impegno, sacrificio, inclusione, spirito di gruppo, ascesi e riscatto che sintetizzano il suo pensiero sull'importanza e il valore dello sport.
Enciclica di Papa Francesco "Fratelli tutti" - VII parte
Introduccion nn.1-8
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6348NON ESISTE FRATELLANZA AL DI FUORI DI CRISTO da Radio Roma LiberaMolti sanno che san Pio X è l'autore della Pascendi, l'enciclica dell'8 settembre 1907 che condanna il modernismo, ma non tutti sanno che il grande Pio X è autore di un documento, che non è un'enciclica, ma è una Lettera apostolica, che per importanza si affianca alla Pascendi, di cui costituisce, potremmo dire, un complemento, perché del modernismo affronta non l'aspetto teologico e filosofico, ma quello politico e sociale.La Lettera a cui mi riferisco è appunto la Notre charge apostolique che condanna il movimento del Sillon («Solco»), fondato in Francia nel 1902 da Marc Sangnier (1873-1950), un movimento di cattolici-democratici, precursore di quelli che oggi sono definiti i movimenti "popolari" o "sociali".Notre Charge apostolique, il titolo della Lettera di san Pio X, significa "la nostra carica apostolica", potremmo anche dire la nostra missione apostolica, il nostro dovere apostolico: il dovere del Supremo Pastore di guidare e illuminare il suo gregge. Questa Lettera, diretta ai vescovi francesi, fu pubblicata il 25 agosto 1910, dunque centodieci anni fa e merita di essere ricordata per la sua stringente attualità. Io invito tutti a leggerla con attenzione. Da parte mia vi propongo la lettura di un passo che mi sembra illuminante, dedicato appunto al concetto di "fraternità".Dopo aver criticato i concetti di giustizia e di uguaglianza propugnati dal Sillon, papa san Pio X afferma: "Lo stesso accade per la nozione di fraternità, di cui stabiliscono la base nell'amore degli interessi comuni, oppure, al di la di tutte le filosofie e di tutte le religioni, nella semplice nozione di umanità, comprendendo così nello stesso amore e in un'eguale tolleranza tutti gli uomini con tutte le loro miserie, tanto intellettuali e morali quanto fisiche e temporali.Orbene, la dottrina cattolica ci insegna che il primo dovere della carità non consiste nella tolleranza delle convinzioni erronee, per quanto sincere esse siano, né nella indifferenza teorica o pratica per l'errore o per il vizio in cui vediamo immersi i nostri fratelli, ma nello zelo per il loro miglioramento intellettuale e morale, non meno che per il loro benessere materiale.Questa stessa dottrina cattolica ci insegna pure che la sorgente dell'amore per il prossimo si trova nell'amore di Dio, padre comune e comune fine di tutta l'umana famiglia, e nell'amore di Gesù Cristo, di cui siamo le membra al punto che consolare un infelice equivale a far bene a Gesù Cristo stesso. Ogni altro amore è illusione o sentimento sterile e passeggero.Certamente, l'esperienza umana sta a provare, nelle società pagane o laiche di tutti i tempi, che in certi momenti la considerazione dei comuni interessi o della naturale somiglianza è di scarsissimo peso di fronte alle passioni e agli affetti disordinati del cuore.No, Venerabili Fratelli, non vi è vera fraternità al di fuori della carità cristiana, che per amore di Dio e del suo Figlio Gesù Cristo, nostro Salvatore, abbraccia tutti gli uomini per confortarli tutti e tutti condurre alla stessa fede e alla stessa felicità celeste. Separando la fraternità dalla carità cristiana intesa in tal modo, la Democrazia, lungi dall'essere un progresso, costituirebbe un disastroso regresso per la civiltà. Infatti, se si vuol arrivare, e noi lo desideriamo con tutta l'anima nostra, alla maggior quantità di benessere possibile per la società e per ciascuno dei suoi membri, per mezzo della fraternità, oppure, come ancora si dice, per mezzo della solidarietà universale, sono necessarie l'unione degli spiriti nella verità, l'unione delle volontà nella morale, l'unione dei cuori nell'amore di Dio e di suo Figlio, Gesù Cristo. Orbene, questa unione è realizzabile soltanto per mezzo della carità cattolica, la quale solamente, di conseguenza, può condurre i popoli sul cammino del progresso, verso l'ideale della civiltà."In tempi di Covid, ricordiamo ancora queste parole della Lettera che san Pio X sembra profeticamente indirizzare ai cattolici disorientati del nostro tempo: Gesù Cristo "non ha annunciato per la società futura il regno di una felicità ideale, da cui sarebbe bandita la sofferenza; ma, con le sue lezioni e i suoi esempi, ha tracciato il cammino della felicità possibile sulla terra e della felicità perfetta in Cielo: la via regale della Croce. Sono insegnamenti che si avrebbe torto ad applicare soltanto alla vita individuale in vista della salvezza eterna; sono insegnamenti eminentemente sociali e ci mostrano in Nostro Signore Gesù Cristo una realtà ben diversa da un umanitarismo senza consistenza e senz'autorità."La via della Croce: non qualsiasi Croce, ma quella di Cristo, seconda persona della Santissima Trinità, Verbo Incarnato, fondatore della Chiesa cattolica, l'unica che, grazie ai suoi Sacramenti e al suo immutabile Magistero, trasmesso dai Romani pontefici, ci permette di raggiungere la salvezza eterna, che è l'obiettivo di ogni uomo che voglia dare senso e significato alla sua vita. Titolo originale: La fraternità di papa Francesco e quella di san Pio XFonte: Radio Roma Libera, 27 ottobre 2020Pubblicato su BastaBugie n. 690
Enciclica di Papa Francesco "Fratelli tutti" - VI parte
In questo numero:- In Etiopia la regione del Tigray è isolata dopo che il primo ministro Abiy Ahmed ha inviato l'esercito "per salvare il paese dalla destabilizzazione". Ne parliamo con Fabio Artoni, giornalista ed esperto di federalismo etnico.- Gli accordi militari dell'Italia: non tutti sono in regola secondo Archivio Disarmo. Ce ne parla Luciano Bertozzi.- "Fratelli proprio tutti", è il titolo del numero di novembre e dell'editoriale di Nigrizia. Il direttore Filippo Ivardi Ganapini ci spiega perché non ci facciamo mai abbastanza gli affari degli altri.
Enciclica di Papa Francesco "Fratelli tutti" - V parte
Enciclica di Papa Francesco "Fratelli tutti" - IV parte
Nell'ultima enciclica di Papa Francesco si apre una porta a favore della condivisione di un percorso comune per due fedi con un futuro da scrivere insieme. Un obiettivo che coinvolge, in particolare, i rapporti tra Islam e Cattolicesimo.L'ispirazione arriva dal dialogo fraterno tra Papa Francesco e un importante Imam e teologo, Ahmad al Tayyeb, che ha trovato il suo culmine nel mese di febbraio del 2019 durante un celebre incontro avvenuto ad Abu Dhabi tra i due leader spirituali. L'incontro portò alla compilazione del documento Fratellanza mondiale per la pace e la convivenza comune, tema ripreso nell'ultima enciclica.Abbiamo voluto sondare la reazione del mondo musulmano in Italia attraverso il punto di vista di Adnane Mokrani, teologo e docente presso la Pontificia Università Gregoriana a Roma e presidente del Cipax, Centro Interconfessionale per la Pace, progetto finanziato dall'8x1000 delle Chiese Metodiste e Valdesi.Intervista con Adnane Mokrani
Enciclica di Papa Francesco "Fratelli tutti" - III parte
Trasmissione d'intrattenimento curata e condatta da Luciano Chiolli che vi parla di letteratura,politica,storia,cinema,condita da buona musica !!
Enciclica di Papa Francesco "Fratelli tutti" - II Parte
Enciclica di Papa Francesco "Fratelli tutti" - I Parte
La terza enciclica di papa Francesco, Fratelli tutti, firmata il 3 ottobre ad Assisi, sembra quasi il documento conclusivo del suo pontificato, una specie di testamento politico. Perché l'enciclica è politica, come tutto il pontificato di papa Francesco.
La terza enciclica di papa Francesco, Fratelli tutti, firmata il 3 ottobre ad Assisi, sembra quasi il documento conclusivo del suo pontificato, una specie di testamento politico. Perché l’enciclica è politica, come tutto il pontificato di papa Francesco.
Nell’enciclica Divini Redemptoris, Pio XI denunciò gli errori del comunismo e la falsa speranza di redenzione che si cela dietro una libertà deprivante della dignità umana e di ogni ritegno morale. La condanna delle ideologie e dei regimi totalitari dell’epoca, comunismo e nazismo, non poteva essere più esplicita e ufficiale. Con il mondo tedesco le cose precipitarono e la persecuzione si esacerbò proprio in seguito all’Enciclica.
Sono trascorsi 5 anni dall'Enciclica Laudato sì di Papa Francesco ma il suo messaggio continua ad essere più che mai attuale, proponendo alla collettività un cambio di direzione sostenibile nel modo di consumare e di produrre. Protagonisti della puntata di oggi, voci del mondo ecclesiastico giornalistico e di quello consortile: Monsignor Domenico Pompili, Giorgio Vittadini, Silvano Brescianini, Giuseppe di Martino.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5630OMELIA CORPUS DOMINI - ANNO C (Lc 9,11-17)Oggi celebriamo la solennità del Corpo e Sangue di Cristo. È dunque la festa dell'Eucaristia. L'Eucaristia è il dono per eccellenza, poiché è Gesù stesso che si dona a noi nelle sembianze di un po' di pane e di un po' di vino.Le letture di oggi ci aiutano a comprendere, per quanto è possibile, la grandezza di questo dono. La prima lettura ricorda la più antica figura di Cristo Sacerdote: Melchisedek, re di Salem e sacerdote del Dio Altissimo che, in ringraziamento a Dio per la vittoria ottenuta da Abramo, offre un sacrificio di "pane e vino". Questo sacrificio fatto a Dio del pane e del vino simboleggia il sacrificio dell'Eucaristia. E Melchisedek, questo misterioso personaggio di cui l'Antico Testamento non ci dà alcuna indicazione, è una prefigurazione, ovvero una anticipazione profetica, di Gesù Cristo vero Sacerdote che congiunge la terra al Cielo. Il Salmo responsoriale dice di Lui: «Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchisedek».La seconda lettura ci presenta l'Istituzione dell'Eucaristia. San Paolo, scrivendo ai Corinzi, riporta il racconto dell'Ultima Cena di Gesù con i suoi Apostoli. Durante l'Ultima Cena avvenne il più grande miracolo, miracolo che si perpetua ad ogni celebrazione della Santa Messa: il pane muta di sostanza e diventa il Corpo di Cristo, e così pure il vino che si trasforma nel Sangue Preziosissimo del Redentore.L'Eucaristia che Gesù stringeva tra le sue mani durante l'Ultima Cena è lo stesso suo Corpo che a distanza di pochi giorni è stato immolato sulla Croce, ed è lo stesso Corpo che, ogni volta, riceviamo alla Comunione. Durante l'Ultima Cena, dunque, Gesù anticipò il Sacrificio che compì sul Calvario e disse agli Apostoli: «Fate questo in memoria di me» (1Cor 11,25). Fin dal suo sorgere, la Chiesa ha sempre obbedito a questo comando del Signore, celebrando la Messa ogni giorno. Non si tratta di un semplice ricordo di un avvenimento passato, in quanto l'Eucaristia rende presente, in modo sacramentale, lo stesso Sacrificio del Calvario.Anche il Vangelo di oggi parla dell'Eucaristia, di cui il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci è anch'esso un'anticipazione profetica. Gesù prende i pani, eleva gli occhi al cielo, li benedice, li spezza e li distribuisce. Tutti questi gesti saranno poi ripetuti durante l'Ultima Cena. Per compiere il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, Gesù si servì dell'aiuto dei suoi Apostoli; per compiere invece il Miracolo Eucaristico, Gesù si avvale dei suoi sacerdoti, i quali sono come i suoi tesorieri.Il Vangelo dice che «tutti mangiarono a sazietà» (Lc 9,17). L'Eucaristia, soltanto l'Eucaristia, può saziare ogni nostro desiderio. Tutto il resto, anche le ricchezze e i beni di questo mondo, ci lasceranno sempre vuoti e insoddisfatti.Come proposito pratico, impegniamoci a partecipare con più amore all'Eucaristia domenicale e a ricevere spesso la Comunione. Ricordiamoci però che, per ricevere la Comunione, bisogna essere in grazia di Dio. Quindi, se uno è consapevole di essere in peccato mortale, deve prima confessarsi. In questi nostri tempi spesso si è pensato che questa norma fosse ormai decaduta, come qualcosa di superato. La Chiesa, invece, continua a ribadirla. L'ultimo Catechismo così riporta: «Chi è consapevole di aver commesso un peccato grave, deve ricevere il Sacramento della Riconciliazione, prima di accedere alla Comunione» (CCC, n. 1385). Ciò significa che, per quanto grande possa essere il nostro pentimento, se si è in peccato mortale, bisogna prima confessarsi dal sacerdote. Anche il papa Giovanni Paolo II, in una sua lettera Enciclica, ha ripetuto questo insegnamento, dichiarando: «Desidero quindi ribadire che vige e vigerà sempre nella Chiesa la norma [...] che, al fine di una degna ricezione dell'Eucaristia, si deve premettere la confessione dei peccati, quando uno è conscio di peccato mortale».
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L'ENCICLICA HUMANAE VITAE raccontata da Alfonso Botti
Enciclica Sollicitudo Rei Socialis nel XX anniversario della Populorum Progressio
La Dottrina Sociale della Chiesa: enciclica Centesimus Annus Giovanni Paolo II
L'ENCICLICA PASCENDI raccontata da Alfonso Botti
L'enciclica di papa Bergoglio “Laudato Si” letta da un sociologo, Luciano Gallino, e da un filosofo, Orlando Franceschelli. Gallino affronta la denuncia del papa sul “salvataggio a ogni costo delle banche, facendo pagare il prezzo alla popolazione, che (...) riafferma un dominio assoluto della finanza”. «La presa di posizione del papa – sostiene il sociologo – è un fatto positivo. In Europa, comunque, siamo di fronte ad un grave paradosso: da una lato c'è una letteratura sterminata, molto rigorosa, che racconta che il dominio della finanza è una dittatura che non si era mai vista; dall'altro i governi e le istituzioni europee continuano ad avallare e sostenere il dominio della finanza». Il filosofo Franceschelli si sofferma invece su un doppio aspetto: l'appello di Bergoglio alla cura della “casa comune”- che il filosofo definisce condivisibile - e i riferimenti al dialogo, anche con i non credenti, che per Franceschelli invece presentano aspetti contraddittori. «Bergoglio fa sorgere il timore – sostiene il filosofo – che, cito, “una spiritualità che dimentica Dio creatore e Onnipotente” sia condannata a essere una spiritualità che non produce una sensibilità ecologica. Bergoglio sembra sostenere che chi ragiona al di fuori della dottrina biblica della creazione è condannato poi ad una vita che sia meno felice, meno dotata di senso e ad avere una minore sensibilità ecologica».
L'enciclica di papa Bergoglio “Laudato Si” letta da un sociologo, Luciano Gallino, e da un filosofo, Orlando Franceschelli. Gallino affronta la denuncia del papa sul “salvataggio a ogni costo delle banche, facendo pagare il prezzo alla popolazione, che (...) riafferma un dominio assoluto della finanza”. «La presa di posizione del papa – sostiene il sociologo – è un fatto positivo. In Europa, comunque, siamo di fronte ad un grave paradosso: da una lato c'è una letteratura sterminata, molto rigorosa, che racconta che il dominio della finanza è una dittatura che non si era mai vista; dall'altro i governi e le istituzioni europee continuano ad avallare e sostenere il dominio della finanza». Il filosofo Franceschelli si sofferma invece su un doppio aspetto: l'appello di Bergoglio alla cura della “casa comune”- che il filosofo definisce condivisibile - e i riferimenti al dialogo, anche con i non credenti, che per Franceschelli invece presentano aspetti contraddittori. «Bergoglio fa sorgere il timore – sostiene il filosofo – che, cito, “una spiritualità che dimentica Dio creatore e Onnipotente” sia condannata a essere una spiritualità che non produce una sensibilità ecologica. Bergoglio sembra sostenere che chi ragiona al di fuori della dottrina biblica della creazione è condannato poi ad una vita che sia meno felice, meno dotata di senso e ad avere una minore sensibilità ecologica».
L'enciclica di papa Bergoglio “Laudato Si” letta da un sociologo, Luciano Gallino, e da un filosofo, Orlando Franceschelli. Gallino affronta la denuncia del papa sul “salvataggio a ogni costo delle banche, facendo pagare il prezzo alla popolazione, che (...) riafferma un dominio assoluto della finanza”. «La presa di posizione del papa – sostiene il sociologo – è un fatto positivo. In Europa, comunque, siamo di fronte ad un grave paradosso: da una lato c'è una letteratura sterminata, molto rigorosa, che racconta che il dominio della finanza è una dittatura che non si era mai vista; dall'altro i governi e le istituzioni europee continuano ad avallare e sostenere il dominio della finanza». Il filosofo Franceschelli si sofferma invece su un doppio aspetto: l'appello di Bergoglio alla cura della “casa comune”- che il filosofo definisce condivisibile - e i riferimenti al dialogo, anche con i non credenti, che per Franceschelli invece presentano aspetti contraddittori. «Bergoglio fa sorgere il timore – sostiene il filosofo – che, cito, “una spiritualità che dimentica Dio creatore e Onnipotente” sia condannata a essere una spiritualità che non produce una sensibilità ecologica. Bergoglio sembra sostenere che chi ragiona al di fuori della dottrina biblica della creazione è condannato poi ad una vita che sia meno felice, meno dotata di senso e ad avere una minore sensibilità ecologica».
Oggi le oche iniziano con la rassegna stampa della settimana. Il resto della puntata è tutto dedicato all'enciclica del Papa sul clima. In collegamento con noi Federico Antognazza, giovane ingegnere ambientale iscritto, tra l'altro, a Climalteranti.
Oggi le oche iniziano con la rassegna stampa della settimana. Il resto della puntata è tutto dedicato all'enciclica del Papa sul clima. In collegamento con noi Federico Antognazza, giovane ingegnere ambientale iscritto, tra l'altro, a Climalteranti.
E' uscita oggi l'Enciclica di Papa Francesco: molto molto ecologista! Carlotta Sami, UNHCR, fa la spola nel Mediterraneo
1-”Laudato si “: pubblicata l'enciclica verde di papa Francesco. Il punto di Esteri. ..2-Debito greco: vertice dell'Eurogruppo per trovare un accordo. Monito del fondo monetario a Tsipras...3-I dannati della guerra: 60 milioni di persone costretti a lasciare la propria casa secondo il rapporto dell'Onu...4-Hong Kong: il parlamento sfida Pechino. ..Bocciata la riforma elettorale che era stata osteggiata dal movimento Occupy. ..5-Land Grabbing e deforestazione: gli effetti devastanti ..della produzione dell'olio di palma. 6-le recensioni di Vincenzo Mantovani: La strada interrotta di , ..Patrick Leigh Fermor.
1-”Laudato si “: pubblicata l'enciclica verde di papa Francesco. Il punto di Esteri. ..2-Debito greco: vertice dell'Eurogruppo per trovare un accordo. Monito del fondo monetario a Tsipras...3-I dannati della guerra: 60 milioni di persone costretti a lasciare la propria casa secondo il rapporto dell'Onu...4-Hong Kong: il parlamento sfida Pechino. ..Bocciata la riforma elettorale che era stata osteggiata dal movimento Occupy. ..5-Land Grabbing e deforestazione: gli effetti devastanti ..della produzione dell'olio di palma. 6-le recensioni di Vincenzo Mantovani: La strada interrotta di , ..Patrick Leigh Fermor.