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TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=8055L'AMBIGUA PRESENZA LGBT AL GIUBILEO 2025 di Roberto de Mattei Il 24 dicembre, con l'apertura della Porta santa di San Pietro, Papa Francesco ha inaugurato il Giubileo 2025. Il Papa ha attraversato la soglia della Porta per entrare nella Basilica, mentre risuonavano le parole del Vangelo di Giovanni, "Io sono la Porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato", e poi quelle del Salmo 118, "È questa la porta del Signore, per essa entrano i giusti".Dietro di lui una processione con i cardinali, vescovi, sacerdoti e alcune famiglie rappresentanti dei cinque continenti. Il 26 dicembre il Papa ha aperto, per la prima volta in un Giubileo ordinario, una Porta santa nel carcere romano di Rebibbia e il 29 dicembre quella della Basilica di San Giovanni in Laterano, cattedrale di Roma. Contemporaneamente l'anno giubilare è stato aperto da tutti i vescovi del mondo.La tradizione vuole che ogni Giubileo venga proclamato tramite la pubblicazione di una bolla papale d'Indizione. Il Giubileo del 2025 è stato indetto in San Pietro, il 9 maggio 2024, con la bolla Spes non confundit (La speranza non delude, Rm 5,5). In questa bolla, papa Francesco ricorda che "la speranza, insieme alla fede e alla carità, forma il trittico delle "virtù teologali", che esprimono l'essenza della vita cristiana". La speranza soprannaturale è quella della vita eterna. "Un'altra realtà connessa con la vita eterna - ha ricordato il Papa - è il giudizio di Dio, sia al termine della nostra esistenza che alla fine dei tempi. Il Sacramento della Penitenza ci assicura che Dio cancella i nostri peccati".La Penitenzieria Apostolica ha reso note le norme sulla concessione dell'Indulgenza durante il Giubileo 2025. Potranno ricevere l'indulgenza, con la remissione e il perdono dei peccati, tutti i fedeli "veramente pentiti", "mossi da spirito di carità", "che, nel corso del Giubileo, purificati attraverso il sacramento della Penitenza e ristorati dalla Santa Comunione pregheranno secondo le intenzioni del Sommo Pontefice", visitando una delle quattro Basiliche Papali Maggiori di Roma, o uno dei numerosi luoghi sacri previsti dalla Chiesa in tutto il mondo. Tuttavia, per ottenere l'indulgenza non è sufficiente passare la Porta santa. Bisogna confessarsi ed essere pentiti dei propri peccati. Il Concilio di Trento definisce il pentimento "un dolore dell'anima e una detestazione del peccato commesso con il proposito di non più peccare" (Sess. 14, cap. 4). Senza il proposito di non peccare, non c'è il perdono dei peccati, né la remissione delle pene, che dei peccati sono conseguenza.FEDE CRISTIANA E PRATICA DELL'OMOSESSUALITÀÈ a questa luce che dobbiamo giudicare notizie, come quella della possibile partecipazione al Giubileo di "La Tenda di Gionata", un'associazione che pretende conciliare la fede cristiana con la pratica dell'omosessualità.Il pellegrinaggio era stato incluso sul sito del Giubileo tra le centinaia di eventi elencati per il 2025, ma dopo che molti siti cattolici hanno espresso la loro riprovazione per questa inclusione, che suonerebbe come una forma di approvazione ufficiale della cultura e della pratica LGBT da parte del Vaticano, la presenza ufficiale de "La Tenda di Gionata" è scomparsa dal calendario del sito ufficiale del Giubileo. Lo staff dell'Anno giubilare ha spiegato che la rimozione è avvenuta per una mancanza di dettagli forniti dagli organizzatori.In un'intervista all'Agenzia spagnola EFE, il 23 dicembre 2024, l'arcivescovo Rino Fisichella, pro-prefetto del dicastero per l'Evangelizzazione, responsabile dell'organizzazione dell'Anno Santo, ha dichiarato che "se un'associazione che fa pastorale per gli omosessuali vuole concretizzare questa esperienza di fede, penso che dovrebbe trovare il Giubileo preparato anche per loro". Lo stesso giorno, in una intervista a "il Giornale" mons. Fisichella ha affermato: "Il Giubileo appartiene al popolo, è per tutti, non si può negare a nessuno. Tra le molte richieste più svariate, ne abbiamo avuta una dall'associazione "La Tenda di Gionata". Tuttavia, dopo la richiesta verbale - inserita nel calendario - non avevamo la certezza della loro partecipazione; abbiamo quindi tolto la giornata dagli appuntamenti fino a quando l'associazione si è iscritta come tutti gli altri. A quel punto è stata reinserita nel calendario. Abbiamo agito in modo trasparente. Voglio anche dire che non si tratta di un Giubileo specifico per una categoria di persone; sono credenti che vogliono fare un'esperienza di fede. Mi domando chi potrebbe proibire loro un pellegrinaggio alla Porta santa".L'IMBARAZZANTE POSIZIONE DI MONS. FISICHELLANelle parole di mons. Fisichella si riscontra purtroppo la stessa perniciosa ambiguità della Dichiarazione Fiducia Supplicans del 18 dicembre 2023. La pratica dell'omosessualità è una gravissima trasgressione morale condannata dalla Sacra Scrittura e dal Magistero della Chiesa. Se un omosessuale si pente del proprio peccato e si confessa, può certamente varcare la Porta santa affidandosi alla misericordia di Dio per la remissione delle pene dovute ai propri peccati, ma non ha bisogno di farlo con clamore, e tantomeno in un gruppo organizzato. L'associazione "Tenda di Gionata" si presenta invece come un gruppo costituito per "allargare il sostegno e l'accoglienza della Chiesa verso le persone LGBT e verso ogni persona colpita da discriminazione" e sostiene notoriamente la compatibilità tra la fede cristiana e la pratica dell'omosessualità.La partecipazione ufficiale al Giubileo di un'associazione di omosessuali, che non ha come fine la loro conversione, ma che anzi giustifica la loro condotta, ha un chiaro intento strumentale: quello di lasciar credere che la Chiesa abbia mutato il suo giudizio sull'omosessualità. Per evitare queste strumentalizzazioni, ma soprattutto per il bene delle anime e per l'onore della Chiesa, chi ha la massima responsabilità organizzativa del Giubileo avrebbe il dovere di ribadire su questo punto e su tutti gli altri, l'incompatibilità che esiste tra l'Anno Santo e la trasgressione morale rivendicata come un diritto. Altrimenti si fa complice della violazione morale che omette di condannare,Il Giubileo non è la canonizzazione del peccato vissuto e rivendicato, ma l'occasione di convertirci a un cristianesimo autentico, perché, come ricorda il Salmo, solo i giusti entrano nella Porta del Signore.
Giorgio Inglese"Il Tesoretto"Brunetto LatiniCarocci Editorewww.carocci.itBrunetto Latini (1220/30-1293) fu uno dei protagonisti della vita culturale fiorentina; svolse importanti incarichi politici per il suo Comune, militando nella “parte” guelfa: per questo fu esule in Francia nella fase di supremazia ghibellina e lì compose le sue opere più significative. In quasi tremila versi, il Tesoretto narra il viaggio dell'autore da una selva misteriosa governata dalla Natura fino alla vetta dell'Olimpo, attraverso il regno delle Virtù, il giardino del Piacere e il monastero della Penitenza. Sotto una fantasiosa veste allegorica, il maestro di Dante offre al lettore una piccola enciclopedia scientifica e geografica, e soprattutto un vivace “galateo” ispirato alla conciliazione tra valori cavallereschi e “borghesi” che possiamo ora apprezzare in questa nuova edizione del testo rivisto sui manoscritti più antichi e accompagnato da note puntuali.Giorgio IngleseÈ professore ordinario di Letteratura italiana alla Sapienza Università di Roma. Ha curato le edizioni critiche del Principe di Machiavelli (1994) e della Commedia dantescaIL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
Gesù, dopo aver rivelato la sua conoscenza e misericordia ai piccoli e ai poveri, li invita a formare con lui una sola famiglia, una comunione profonda e una gioia infinita attorno al suo banchetto eucaristico, fonte di vera guarigione. Nel racconto della moltiplicazione dei pani, Matteo sottolinea come Gesù anticipi e apra il regno di salvezza, compiendo un gesto significativo che si realizzerà pienamente nell’Ultima Cena: “Prese il pane, rese grazie e lo spezzò.” Con questo gesto, Gesù chiarisce la sua missione: donare la vita in abbondanza a tutta l’umanità e rivelare il vero amore del Padre. La Chiesa riconosce in Cristo l’unico pane di vita capace di saziare pienamente la fame del cuore umano, essendo egli la sorgente di ogni vita. Non sono solo i ciechi e i malati a essere invitati a partecipare a questo banchetto, simboleggiato dai pochi pani e pesci, ma anche noi. Siamo chiamati con umiltà di cuore ad accostarci alla mensa eucaristica, fonte di vita e comunione. Gesù conosce le nostre fragilità e ci risana attraverso i sacramenti, in particolare la Penitenza e l’Eucaristia, che sono il centro della nostra vita cristiana e della nostra comunione con lui.
Dal Vangelo secondo LucaIn quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:«Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell'uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca e venne il diluvio e li fece morire tutti. Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell'uomo si manifesterà. In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza e avrà lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot. Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva. Io vi dico: in quella notte, due si troveranno nello stesso letto: l'uno verrà portato via e l'altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l'una verrà portata via e l'altra lasciata».Allora gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno insieme anche gli avvoltoi».Commento di don Andrea, sacerdote della Diocesi di MondovìPodcast che fa parte dell'aggregatore Bar Abba: www.bar-abba
In occasione della Giornata di Preghiera, Penitenza e Digiuno indetta da Papa Francesco per lo scorso 7 Ottobre, "quelli di Capitoli Online" si sono ritrovati per un momento di preghiera: INSEGUIAMO LA PACE.E' stata letta la lettera di Papa Francesco ai cattolici del Medio Oriente (LINK)Ha animato la preghiera e la discussione Don Michele Gramegna, tra l'altro AE regionale del Masci Puglia.
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
Oggi la Chiesa si astiene del tutto dalla celebrazione dell'Eucaristia. Non si celebrano né Matrimonio né altri sacramenti, eccetto quello della Penitenza e dell'Unzione degli Infermi. Si può amministrare il Viàtico ai moribondi. La Grande Veglia di notte appartiene al Giorno di Pasqua. Vedi qui: [url=https://liturgia.silvestrini.org/veglia.html]VEGLIA DI PASQUA[/url]
La penitenza è innanzitutto un sacramento: il sacramento nel quale il sacerdote in nome di Dio rimette i peccati commessi dopo il battesimo. Il sacramento della penitenza, come ogni sacramento, ha una materia e una forma, cioè è un rito composto di cose e parole. La materia è costituita dai tre atti del peccatore: il pentimento o contrizione, la confessione vera e propria, e la soddisfazione, cioè l'accettazione della penitenza imposta dal sacerdote. La forma del sacramento è la sentenza del sacerdote, ovvero l'assoluzione del penitente, che deriva dal potere giudiziale che ha la Chiesa. La Chiesa ha infatti la capacità di assolvere o condannare, secondo le parole di Gesù Cristo, quando nel giorno della Risurrezione, soffiando sugli apostoli disse “riceverete lo Spirito Santo, i peccati che voi rimetterete saranno rimessi, quelli che riterrete saranno ritenuti” (Gv, 20, 22- 23).
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7528IL MINISTERO DEI SACERDOTI LEFEBVRIANI E' ILLEGITTIMO di Luisella ScrosatiUn primo chiarimento all'articolo "Delusi da Roma, ma seguire i lefebvriani non è la soluzione" è d'obbligo. Allorché si afferma la prerogativa esclusiva del Papa di nominare un vescovo, non si intende che spetti direttamente al Papa eleggere un vescovo. La modalità elettiva ha conosciuto e conosce concretizzazioni diverse: elezione del candidato da parte di un Sinodo (per le chiese orientali), del Capitolo cattedrale, presentazione di una terna da parte di una Conferenza episcopale, etc.Quello che rimane sempre fermo e non derogabile è il diritto del Papa di nominarlo e concedere il mandatum apostolicum, senza il quale la consacrazione, pur essendo valida, risulta illegittima. Nessun vescovo può essere consacrato contro la volontà del Papa, né può esercitare il suo ministero se il Papa non ne accetta la consacrazione, unendolo in tal modo al Collegio dei vescovi. Ora, nel caso di mons. Lefebvre, Giovanni Paolo II aveva esplicitamente rifiutato di conferire il mandatum ‒ e spiace davvero che, all'inizio del rito consacratorio, l'allora Superiore della FSSPX, l'abbé Franz Schmidberger, avesse invece confermato di avere il mandatum apostolicum. Inoltre, una volta avvenute le consacrazioni, lo stesso Papa non ha accolto questi vescovi nel Collegio.Nemmeno si può invocare l'analogia con i vescovi ausiliari: i quattro vescovi consacrati nel 1988 non sono ausiliari, in quanto mons. Lefebvre non era un Ordinario; né la FSSPX aveva alcun diritto di incardinare i propri membri sacerdoti (ordinati illecitamente). E se pure li si considerasse arbitrariamente tali, si deve ricordare che anche i vescovi ausiliari devono essere nominati (non eletti!) dal Papa, necessitano del mandatum apostolicum e devono essere confermati dalla Sede apostolica.Si è visto come la revoca delle scomuniche da parte di Benedetto XVI non abbia comportato alcun cambiamento quanto alla situazione scismatica. Ma, scisma o non scisma, un altro punto fondamentale da comprendere è che i sacerdoti della FSSPX esercitano un ministero illegittimo.Proprio quel Papa che aveva deciso di rimettere la più grave sanzione canonica ai quattro vescovi consacrati da mons. Lefebvre, aveva anche spiegato che «finché le questioni concernenti la dottrina non sono chiarite, la Fraternità non ha alcuno stato canonico nella Chiesa, e i suoi ministri - anche se sono stati liberati dalla punizione ecclesiastica - non esercitano in modo legittimo alcun ministero nella Chiesa».Si tratta di una mera questione disciplinare? Di una semplice "irregolarità canonica"?LA STRUTTURA GIURIDICA DELLA CHIESALa Chiesa cattolica insegna che per esercitare legittimamente il proprio ministero, il clero dev'essere parte della struttura giuridica della Chiesa; non è sufficiente un'ordinazione valida, ma è necessario ricevere una missione giuridica, da parte del Papa per i vescovi, e da parte dell'Ordinario per i sacerdoti e i diaconi (incardinazione). Per evitare fraintendimenti, sottolineiamo subito che non si tratta di semplici questioni di diritto ecclesiastico: alla base c'è la dottrina sulla Chiesa, un'ecclesiologia, che si distingue nettamente da quella protestante, proprio perché afferma la necessità di essere parte della Chiesa cattolica visibile, mediante il triplice vincolo della vera fede, dei veri sacramenti e della sottomissione alle legittime autorità. L'appartenenza alla struttura giuridica della Chiesa è requisito necessario e per il clero si traduce nel fatto di ricevere una missione canonica da parte delle legittime autorità.Di nuovo, non è una questione puramente "formale", se con questo termine si intende qualcosa di non essenziale; è il Concilio di Trento, nei canoni sul sacramento dell'Ordine, a colpire con l'anatema quanti affermano che «quelli che, senza essere stati regolarmente ordinati o inviati (rite ordinati nec missi sunt) dall'autorità ecclesiastica e canonica, ma provenendo da altri, sono legittimi ministri della parola e dei sacramenti» (Denz. 1777). Dunque è questione di fede e non di semplice disciplina; o, meglio, di quella disciplina che nasce dalla retta fede.Pio XII, nella Mystici Corporis, spiegava il senso profondo della dimensione giuridica della Chiesa. Parlando del «modo con cui Gesù Cristo vuole che l'abbondanza dei suoi doni dalla propria divina pienezza affluisca nella Chiesa», sottolineava che la Chiesa dev'essere intesa «secondo tutto il suo modo di vivere, quello visibile e quello invisibile». Questa visibilità della Chiesa si connette con la sua struttura giuridica, da cui deriva la missione giuridica. Per questo, Pio XII poté affermare che è «in virtù di quella missione giuridica per la quale il divin Redentore mandò nel mondo gli Apostoli come egli stesso era stato mandato dal Padre (cfr. Gv 17, 18; 20, 21)», che nella vita della Chiesa è Cristo stesso «che battezza, insegna, governa, assolve, lega, offre, sacrifica, per mezzo della Chiesa».Come si può notare, l'elemento giuridico è tutt'altro che secondario e discutibile: esso appartiene alla costituzione stessa della Chiesa, così come Cristo l'ha voluta, e connette la gerarchia con la missione che Egli ha ricevuto dal Padre: «Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi» (Gv 20,21). I successori degli Apostoli devono, come gli Apostoli stessi, ricevere questa missione da Cristo, a cui «è stato dato ogni potere in cielo e in terra» (Mt 28, 18). Senza quell'«andate dunque e ammaestrate...» (Mt 28, 19), ricevuto da Cristo per mezzo del suo Vicario in terra, nessuno può esercitare alcun legittimo ministero. Nella Chiesa cattolica si può trasmettere solo se prima si ha ricevuto; un vescovo non può "mandare" i suoi sacerdoti se a sua volta non è stato "mandato" dal Papa, né tanto meno un vescovo o un sacerdote possono inviare se stessi.NEL CUORE DELLA CHIESASi comprende che qui siamo nel cuore della Chiesa, nel cuore della sua unità: la sua natura giuridica e la missione giuridica sono strettamente collegate e sono inseparabili. Se si colpisce la seconda, se la si ignora, se la si disattende inevitabilmente si colpisce la natura stessa della Chiesa, perché la Chiesa di Cristo è la Chiesa cattolica visibile, e riconoscibile proprio grazie agli elementi visibili che scaturiscono dalla natura giuridica.Ora, la FSSPX, dalla sua soppressione nel 1975, non ha alcuna realtà giuridica nella Chiesa cattolica. I suoi sacerdoti non sono incardinati e i suoi vescovi non hanno alcuna missione canonica. È per questa ragione che il loro ministero rimane illegittimo. Nella visione cattolica, non basta che i sacramenti siano validi: devono essere anche legittimamente amministrati.Qualcuno potrà sollevare l'obiezione che queste siano tutte considerazioni ormai inutili, dal momento che papa Francesco ha concesso loro la giurisdizione per il sacramento della Penitenza e l'autorizzazione agli Ordinari «perché possano concedere anche licenze per la celebrazione di matrimoni dei fedeli che seguono l'attività pastorale della Fraternità» (la delega è concessa ad un sacerdote della diocesi e, solo dove ciò non sia possibile, direttamente ad sacerdote della FSSPX).Iniziamo con la cosa più evidente: se il Papa ha concesso queste autorizzazioni «in modo da assicurare la validità e la liceità del sacramento da loro amministrato e non lasciare nell'inquietudine le persone», lo ha fatto perché senza queste autorizzazioni i due sacramenti non sono validi. Con questo atto, il Papa non ha riconosciuto la validità di quei sacramenti fino ad allora amministrati, ma li ha resi validi; anteriormente al 27 marzo 2017, non lo erano. Purtroppo. La FSSPX, di nuovo, ha usurpato un diritto che appartiene solo al Papa e all'Ordinario, "prendendosi" la giurisdizione per le confessioni e le deleghe per assistere ai matrimoni, giurisdizione che nessuna legittima autorità ha dato loro.In secondo luogo, facciamo notare che ritenere che la discutibile decisione di papa Francesco significhi che la FSSPX non sia più in scisma o che i suoi sacerdoti possano esercitare legittimamente il loro ministero (e dunque che i fedeli vi possano ricorrere) è del tutto errato. Che si condivida o meno la decisione del Papa, la Chiesa può dare facoltà per singoli sacramenti anche a sacerdoti scismatici in situazioni particolari, per il bene delle anime. Questo è evidente nel can. 844 §2, dove si riconosce la validità del sacramento della Penitenza da parte dei ministri delle chiese orientali non in comunione con la Chiesa cattolica. Il che significa che il Papa ha concesso a questi sacerdoti giurisdizione per questo sacramento, che altrimenti sarebbe invalido (ricordo che la Penitenza e il Matrimonio sono gli unici due sacramenti che per essere validi, devono anche essere legittimamente amministrati).
Quando Nessi racconta il suo sogno all'interno di un Centro Termale, il Dottore cerca di portare alla luce i dettagli di una misteriosa figura che affolla gli incubi della bambina. Quello che Nessi chiama "Uomo Candela".----Questa serie è un adattamento della produzione originale "The Sounds of Nightmares", prodotta da Bandai Namco Europe e Louie Media, e diretta da Thomas Rozès.Una produzione Bandai Namco Europe e Keywords StudiosDiretta da Alessandro LussianaMusiche di Tobias Lilja e Thomas Rozès.Scritta da Lonnie Nadler, Mike Bambridge aka SuperHorrorBro, Supermassive Games, It's Just Jord e Eugene Myers. Adattamento Italiano a cura di Giuseppe D'Ercole.Lo showrunner è Lonnie Nadler.Con Veronica Cuscusa nel ruolo di Nessi e Valerio Amoruso nel ruolo di Otto.Basato su Little Nightmares di Bandai Namco EuropeLittle Nightmares™ & © Bandai Namco Europe S.A.S. Hosted on Acast. See acast.com/privacy for more information.
Omelia della s. Messa del 6 Marzo 2023, Lunedì della II Settimana di Quaresima, tenuta da p. Alessandro M. Apollonio, FI.
Giovanni invita a un battesimo di penitenza. Ma che valore aveva questo rito antico e cosa può significare per noi? Il senso del battesimo di Giovanni e della sua predicazione potrebbe in realtà non essere così immediato per noi...
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7195L'ATTRICE PIU' BELLA DEL SECOLO... SI FECE SUORA di Rino CammilleriUna virtù che san Tommaso ammirava era la magnanimità. Che non va confusa con la liberalità. La magnanimità - letteralmente: animo grande - ce l'hanno, attenzione, anche i cattivi. Infatti, c'è differenza tra un ladro di polli e un rapinatore seriale e a mano armata di banche. Cioè, si può essere piccini anche nel male, ma un gran cattivo che si converte, diventa un grande santo. Pensiamo a san Paolo o a sant'Agostino, nonché a tutta una serie di santi che, liberati dai «sette demoni», si tramutano nella Maddalena. Lo capì bene il Manzoni, che piazzò nel suo capolavoro due grandi convertiti (fra Cristoforo e l'Innominato). A proposito di Maddalena, questa santa ebbe seguaci nella Belle époque, che era anche la puritana Età vittoriana, quando lo scandalo era vero e planetario. E una donna che vi si dedicava aveva cento volte più coraggio e grinta delle moderne attricette da TikTok. In questo spazio che occupo da più di vent'anni, ho dato conto di alcune di loro, non vi resta che spulciare la raccolta de Il Kattolico. Troverete Éve Lavallière, regina della Comédie Française, che finì in clausura. O la baronessa Alessandra Di Rudinì, l'amante di Gabriele D'Annunzio, che terminò i suoi giorni in convento; figlia di primo ministro, sposata con prole, incurante dello scalpore suscitato dalla sua, chiamiamola così, trasgressione. O Ida Rubinstein, danzatrice idolatrata che non esitava a esibirsi nuda e pure lei ninfa del Vate: convertita, fece perdere le sue tracce in un monastero.IL PRIMO DIVORZIOOggi parlerò di una di queste donne turbolente, una di quelle che, all'epoca, facevano girare la testa a capi di Stato, magnati, membri dell'alta nobiltà, non pochi dei quali arrivavano a farsi saltare le cervella perché non potevano ottenerne le grazie o perché, una volta ottenutele, si accorgevano di doverle condividere. Il personaggio di cui oggi parleremo fu definita dai contemporanei «la donna più bella del secolo». Infatti, a tenere banco e scena era la sua rivalità con la famosa Bella Otero, l'altra miss universo che con le sue danze conturbanti vietava il sonno a legioni di uomini di ogni rango. Si chiamava Liane de Pougy e, se possibile, il suo scandalo era il più scandaloso di tutti perché andava a letto non solo con gli uomini ma pure con le donne. Et en plein air. Il suo vero nome era Anne-Marie-Olympe Chassaigne, francese nata a La Flèche, nella regione della Loira, nel 1869. Suo padre era un ufficiale dell'Armée e sua madre una nobildonna. Lei fu messa a studiare nel collegio che i gesuiti tenevano a St-Anne-d'Auray, luogo caro alla fede perché teatro, due secoli prima, dell'unica apparizione riconosciuta di sant'Anna, la madre della Madonna. Aveva sedici anni quando andò in sposa al tenente di vascello Henri Pourpre, dal quale ebbe l'unico figlio, Marc. Quest'ultimo divenne pilota da caccia e cadde nel primo anno della Grande guerra. Il marito si rivelò un uomo violento e manesco. Lei, pare, non tardò a cornificarlo e si beccò pure una pistolettata quando lui la sorprese con l'amante. Il malmatrimonio durò solo due anni. Lei andò a Parigi e chiese il divorzio, gettando nella costernazione i suoi cattolicissimi genitori. Che ancora. Però, non avevano visto niente.STRAGI DI CUORI E SUCCESSONella capitale, lei non tardò ad affascinare Henri Meilhac, un affermato autore teatrale che le procurò un ingaggio addirittura al Folies Bergère, il famosissimo e trasgressivo music-hall ancor oggi esistente. Lui le pagò le lezioni di recitazione e danza con la celebre Madame Mariquita, una coreografa di origine algerina che, essendo una trovatella, rimase nota col solo nome d'arte («mariquita»: «coccinella» in spagnolo). Così, la giovane Anne-Marie divenne Liane de Pougy, ballerina di cabaret. Non tardò a essere notata da Émilie-Louise Delabigne, vero nome della contessa Valtesse de La Bigne, una cortigiana d'alto bordo che la introdusse nel bel mondo parigino e le insegnò tutti i trucchi per alzare il suo prezzo. In breve Liane poté annoverare tra i suoi ammiratori (eufemismo) nomi come Maurice de Rothschild, l'inglese lord Carnarvon, il polacco conte Roman Potocki. Fu il celebre Edmond de Goncourt a lanciare la definizione «la donna più bella del secolo». Liane divenne molto ricca a furia di regali, anche perché, come anticipato, si concedeva a entrambi i sessi. Arrivò a possedere un intero palazzo nel centro di Parigi, una residenza estiva in Bretagna e una suite riservata al Carlton di Losanna, in Svizzera. Anche il mondo culturale se la contendeva. Max Jacob, per dirne uno, era solito passare le vacanze da lei.Storie saffiche e scandaliSì, perché Liane de Pougy aveva un talento anche per la scrittura e scriveva romanzi e commedie. Spudorati. Ecco un paio di titoli: Idillio saffico e Le sensazioni della signorina de La Bringue. Nel 1899 in tale veste fece la conoscenza della scrittrice americana Natalie Clifford Barney, e le due divennero amanti coram populo. La loro relazione riempì le cronache mondane per qualche tempo, poi l'americana si stufò, non essendo portata per la monogamia. Liane mise tutta la loro storia per iscritto nel romanzo il cui titolo esplicito ho su riportato e che diventò un bestseller. Nel 1910, al culmine della sua discutibile fama, convolò a nozze col principe romeno Georges Ghika. L'unione durò ben sedici anni, poi il principe scappò con la molto più giovane Manon Thiebaut, che era stata una delle amanti di Liane.LA RISCOPERTA DELLA FEDELa ex divorziata, attrice, ballerina, cortigiana bisex, scrittrice e ora addirittura principessa non tardò a consolarsi. Con donne, perché aveva promesso al principe che con gli uomini non sarebbe più andata e, malgrado la di lui infedeltà, chissà perché la mantenne. Lui tornò sui suoi passi dopo alcuni mesi, forse perché Manon si era stancata o forse perché si era stufata di svegliarsi accanto al nonno. Ma ormai qualcosa si era spezzato e il prosieguo del matrimonio fu praticamente un disastro. Intanto, però, qualcos'altro dentro di lei aveva cominciato a ribollire.Il tempo era passato e l'età aveva ormai spento i bollori, lasciando il posto alla riflessione. La nostalgia dei tempi della sua innocenza, la calda sicurezza della religione dei suoi padri, gli studi a St-Anne-d'Auray, quel che avrebbe potuto essere la sua vita se avesse preso la via giusta: tutti questi pensieri frullavano nella mente di Anne-Marie. La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso arrivò in un orfanatrofio per disabili di Grenoble. Le gran dame usavano fare beneficenza, e lei era una principessa. Quei piccoli che nessuno voleva le spezzarono il cuore. Fu una suora di quell'asilo Saint-Agnès a offrire una spalla al suo pianto liberatorio. Nel 1945, la decisione. Morto il marito, si fece terziaria domenicana e andò a lavorare proprio nell'orfanatrofio-goccia-finale. Prese il velo, divenne suor Anne-Marie-Madeleine de la Pénitence. Si notino i due nomi: Maddalena e Penitenza. E davvero fu penitenza, se Dio esaudì il suo desiderio di morire la notte di Natale del 1950. Aveva 82 anni. Chi la vide disse che sul suo viso si potevano scorgere ancora i segni dell'antica bellezza della “donna più bella del secolo» precedente.
Meditazioni anchor.fm/giulio-maspero
http://www.fedecultura.com/ha-ancora-senso-fare-penitenzaDal momento che Cristo è risorto per la nostra salvezza, che senso ha ancora fare penitenza? Le risposte sfolgoranti dell'arcivescovo americano Fulton Sheen nel libro "La pace dell'anima".Scopri di più: https://www.fedecultura.com/?store-page=La-pace-dellanima-p141152983Iscriviti al nostro canale senza censura su Telegram ➜ https://t.me/fedeculturaE alla nostra TV senza censura ➜ tv.fedecultura.com
Dal Vangelo secondo MatteoIn quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno».Commento di don Andrea, sacerdote della Diocesi di Noto Podcast che fa parte dell'aggregatore Bar Abba: www.bar-abba
Dal Vangelo secondo MatteoIn quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c'è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. Dunque, quando fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un'aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».Commento di don Andrea, sacerdote della Diocesi di Noto Podcast che fa parte dell'aggregatore Bar Abba: www.bar-abba
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6807LA CONFESSIONE GENERALE ABBRACCIA TUTTA LA VITA di Padre Angelo BellonLa confessione generale è quella che abbraccia tutta la propria vita.La Chiesa richiede per la valida celebrazione del sacramento della Penitenza l'accusa di tutti i peccati gravi commessi dopo il Battesimo e non ancora confessati in una confessione individuale.Ma alcune persone, per la loro devozione personale, desiderano fare di quando in quando una confessione generale.In passato, e anche oggi, alcuni desiderano farla prima di compiere un passo molto importante: ad esempio la professione religiosa, l'ordinazione sacerdotale, il matrimonio. Alcuni la fanno quando iniziano con il confessore un cammino di direzione spirituale.Ma perché confessare di nuovo i propri peccati? Non certo per mettere in discussione il perdono ricevuto, ma esclusivamente per ravvivare il pentimento per il male commesso.Infatti accusare di nuovo i propri peccati, soprattutto se non è richiesto, può costare una certa fatica. E qui sta appunto il merito.Don Bosco la consigliava tra i vari fioretti che assegnava giorno per giorno durante il mese di maggio.Alcuni, soprattutto all'interno degli Ordini religiosi, fanno la confessione generale dal periodo decorso dagli ultimi esercizi spirituali (in genere un anno).Papa Giovanni, quando compì 80 anni, fece la confessione generale di tutta la sua vita e la trascrisse nel Giornale dell'Anima. E da lì si evince che il Santo papa aveva conservato sempre la grazia ricevuta nel giorno del Battesimo.San Domenico morente fece la Confessione generale davanti a 12 frati.A questa confessione ci si prepara passando i rassegna i dieci comandamenti.Inoltre si deve chiedere al Confessore se è disposto ad ascoltare la confessione generale.Può darsi che il Confessore dica che non ce n'è bisogno oppure che non è opportuna, magari a motivo dell'inclinazione allo scrupolo da parte del penitente. In questo caso si obbedisce, e davanti al Signore si acquista il merito dell'obbedienza. [...]Ecco uno schema di esame di coscienza per la confessione sacramentale di adulti.PRIMO COMANDAMENTO: NON AVRAI ALTRO DIO FUORI DI MECom'è la mia vita di preghiera?Ho cercato di evitare distrazioni?Ho curato la mia formazione cristiana partecipando alle catechesi proposte e ascoltando la sacra predicazione?Ho atteso all'obiettivo che Dio ha dato alla mia vita, quello della santificazione?L'ho amato con tutto il cuore?Sono stato alla sua presenza?Al contrario ho partecipato a sedute spiritiche? Sono ricorso a maghi, sono stato superstizioso? Ho praticato il maleficio?SECONDO COMANDAMENTO: NON NOMINARE IL NOME DI DIO INVANOHo fatto dei voti o promesse a Dio che non ho mantenuto?Ho bestemmiato? Ho pronunciato il nome di Dio o della Vergine invano?Ho giurato il falso usando il nome di Dio?TERZO COMANDAMENTO: RICORDATI DI SANTIFICARE LE FESTEHo trascurato di partecipare alla S. Messa domenicale o nelle altre feste di precetto?Ho ricevuto l'Eucaristia senza aver confessato prima i peccati gravi?Ho taciuto peccati gravi in confessione?QUARTO COMANDAMENTO: ONORA IL PADRE E LA MADRESono stato motivo di sofferenza per i genitori, per il marito, per la moglie, per gli altri famigliari?Ho compiuto i miei doveri di lavoro?Sono caritatevole in casa e con il prossimo? Ho compiuto mancanze gravi di carità?Ho perdonato le offese?Mi sono vendicato?Ho parlato male degli altri?Ho seminato discordie?Ho dato il mio contributo e il mio impegno alla società?Ho contribuito alle necessità della Chiesa?QUINTO COMANDAMENTO: NON UCCIDEREHo commesso o consigliato aborto?Ho ucciso?Ho fatto uso di sostanze stupefacenti?Sono schiavo della gola o dell'alcool?SESTO COMANDAMENTO: NON COMMETTERE ATTI IMPURIHo commesso atti impuri da solo o con altre persone?Nell'ambito matrimoniale ho fatto contraccezione o profanato in altro modo il mio corpo e quello della sposa o dello sposo?Prima del matrimonio ho compiuto fornicazione (rapporti sessuali tra persone libere) oppure ho compiuto impurità varie con altre persone sia dello stesso sesso che di sesso diverso?Ho conservato la fedeltà matrimoniale oppure ho compiuto azioni o intrattenuto relazioni di adulterio?SETTIMO COMANDAMENTO: NON RUBAREHo rubato?Ho danneggiato i beni altrui?Ho riparato quanto ho rubato o danneggiato?Ho cercato guadagni disonesti?Ho sfruttato il mio prossimo non rimunerandolo come si doveva?OTTAVO COMANDAMENTO: NON DIRE FALSA TESTIMONIANZASono stato bugiardo? Le bugie hanno danneggiato il prossimo?Ho calunniato?Ho espresso sospetti o giudizi temerari?Ho riparato le maldicenze, le calunnie e le bugie che hanno recato danno?NONO COMANDAMENTO: NON DESIDERARE LA DONNA D'ALTRIHo fatto uso di pornografia?Ho partecipato a spettacoli immorali, a discorsi osceni?Ho custodito il pudore?Ho combattuto pensieri e fantasie impure?Il mio linguaggio è puro?Ho guardato altre persone con concupiscenza?DECIMO COMANDAMENTO: NON DESIDERARE LA ROBA D'ALTRISono invidioso dei beni altrui, desiderando che gli altri non li avessero?Ho goduto del male o delle disgrazie altrui?Ho organizzato truffe nei confronti del prossimo, anche se poi non le ho realizzate?A questo puoi aggiungere altri eventuali peccati non facilmente riconducibili allo schema dei comandamenti:Ho osservato il carattere penitenziale del venerdì?Ho digiunato secondo le leggi della Chiesa il mercoledì delle ceneri e il venerdì santo?Ho osservato il digiuno eucaristico?Mi sono recato a Messa con ritardo colpevole?Ho accolto il Signore nella Santa Comunione col dovuto raccoglimento?Sono stato imprudente nelle mie decisioni?Sono stato superbo, arrogante, vanitoso, invidioso?Sono stato pigro nel compimento dei miei doveri?Ho mancato di umiltà?Ho coltivato la virtù della penitenza?