Podcasts about comandamenti

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Ecovicentino.it - AudioNotizie
Calvenesi su Raiuno: Don Pozza racconta la “cura” di Don Beppe e la sua comunità d'amore

Ecovicentino.it - AudioNotizie

Play Episode Listen Later Aug 27, 2024 1:59


Saranno Don Beppe Gobbo e la sua comunità fondata oltre quarant'anni fa a Calvene, i protagonisti della sesta puntata de "I 10+2 Comandamenti", trasmissione della seconda serata di Raiuno condotta da un altro calvenese d'origine, benché ormai avvezzo ad una ribalta nazionale, l'ufficialmente cappellano del carcere di Padova Don Marco Pozza.

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio
Lunedì 19 agosto 2024 - Vuoi una vita piena?

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio

Play Episode Listen Later Aug 19, 2024 5:17


Dal Vangelo secondo MatteoIn quel tempo, un tale si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?». Gli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». Gli chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso». Il giovane gli disse: «Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?». Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, va', vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!». Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze.Commento di Don Federico (Buet), sacerdote della Diocesi di MondovìPodcast che fa parte dell'aggregatore Bar Abba: www.bar-abba

Ecovicentino.it - AudioNotizie
Don Pozza accende la seconda serata su Rai1: successo per la docuserie sui comandamenti

Ecovicentino.it - AudioNotizie

Play Episode Listen Later Jul 26, 2024 1:38


Conquista anche la seconda serata di Raiuno il volto sorridente e rassicurante di Don Marco Pozza, cappellano del carcere Due Palazzi di Padova originario di Calvene. Già un successo dalla prima puntata del suo nuovo format esordito mercoledì - una docuserie sui dieci comandamenti - con quasi 640mila telespettatori incollati dopo le 23 nella rete ammiraglia.

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio
Lunedì 27 maggio 2024 - Lascia tutto!

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio

Play Episode Listen Later May 27, 2024 4:26


Dal Vangelo secondo MarcoIn quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”».Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va', vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio
Martedì 14 maggio 2024 (SAN MATTIA)- Ancora ancora ancora!!

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio

Play Episode Listen Later May 14, 2024 4:04


Dal Vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi.Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».Commento di don Mariano della diocesi di Cuneo

Il Libro Più Letto @ ttb.twr.org/italiano
Comandamenti ripetuti e spiegati da Mosè

Il Libro Più Letto @ ttb.twr.org/italiano

Play Episode Listen Later May 10, 2024 21:03


Ciao! Leggo la Bibbia
48- Mosy spacca le tavole dei 10 comandamenti

Ciao! Leggo la Bibbia

Play Episode Listen Later May 8, 2024 3:28


Mosy va in burnout quando vede il vitello d'oro costruito dal fratello Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Bibbia in Podcast
Esodo, Capitolo 20

Bibbia in Podcast

Play Episode Listen Later Apr 28, 2024 5:26


Comandamenti che riguardano Dio. Comandamenti che riguardano l'uomo. L'altare dei sacrifici: il provvedimento per avvicinarsi a Dio.

AI CONFINI - di Massimo Polidoro
Esiste l'Arca dell'Alleanza?

AI CONFINI - di Massimo Polidoro

Play Episode Listen Later Jul 6, 2023 5:38


Esiste davvero l'Arca dell'Alleanza? E dove si nasconderebbe... Ecco il primo episodio della mini-serie "I misteri di Indiana Jones" andata in onda su Studio Universal qualche tempo fa. Un viaggio tra misteri storici, reali o immaginari, che sono al centro dei film con il celebre archeologo.Aderisci alla pagina PATREON e sostieni i miei progetti e il mio lavoro: http://patreon.com/massimopolidoroPartecipa e sostieni su TIPEEE il progetto del mio Tour 2022 in tutta Italia: https://it.tipeee.com/massimopolidoroScopri il mio Corso online di Psicologia dell'insolito:https://www.massimopolidorostudio.comRicevi l'Avviso ai Naviganti, la mia newsletter settimanale: https://mailchi.mp/massimopolidoro/avvisoainavigantie partecipa alle scelte della mia communitySeguimi:Instagram: https://www.instagram.com/massimopolidoro/Gruppo FB: https://www.facebook.com/groups/MassimoPolidoroFanClubPagina FB: https://www.facebook.com/Official.Massimo.PolidoroTwitter: https://twitter.com/massimopolidoroSito e blog: http://www.massimopolidoro.comIscriviti al mio canale youtube: https://goo.gl/Xkzh8A

Commento al Vangelo di don Nicola
La gioia di Dio sia con voi (Gv 15,9-11)

Commento al Vangelo di don Nicola

Play Episode Listen Later May 11, 2023 3:25


«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».

Commento al Vangelo di don Nicola
"Chi mi ama, osserva la mia parola" (Gv 14,21-26)

Commento al Vangelo di don Nicola

Play Episode Listen Later May 8, 2023 4:26


Gesù disse ai suoi discepoli: «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui».Gli disse Giuda, non l'Iscariòta: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?».Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

il posto delle parole
Fulvio Ferrario "La Storia tra le righe"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Apr 13, 2023 23:37


Fulvio Ferrario"La Storia tra le righe"Festival di Letteratura Storica, LegnanoSabato 15 Aprile, ore 19:00Fulvio Ferrario"Datemi un martello"Il pastore valdese, illustrerà la storia di Lutero e della Riforma, e dei risvolti che questa ha avuto sulla contemporaneità, in occasione della ristampa del Grande Catechismo di LuteroIl Piccolo Catechismo (1529)Martin LuteroClaudiana Editricehttps://claudiana.itIl Piccolo Catechismo, mediante un vigoroso impegno di sintesi, e un'architettura interna assai curata, presenta in poche pagine quello che un cristiano o una cristiana devono sapere: i Comandamenti, il Credo, il Padre nostro, il significato del battesimo, della confessione dei peccati e della Cena del Signore. Pochi testi come questo hanno contribuito a plasmare la fede evangelica e a diffonderla non solo in Germania ma in Europa. Già nel XVI secolo venne tradotto in molte lingue compresa quella italiana.La presente è la seconda edizione aggiornata con l'aggiunta del testo originale tedesco a fronte. Inoltre il testo dell'Enchiridion è corredato dall'aggiunta del Libretto sul matrimonio e del Libretto sul battesimo, qui presentati in italiano per la prima volta.ll Grande Catechismo (1529)Martin LuteroClaudiana Editricehttps://claudiana.itLa Riforma del XVI secolo è, fondamentalmente, un poderoso sforzo di alfabetizzazione biblica del popolo cristiano: i Riformatori vogliono aiutare i membri della chiesa di Cristo a maturare una fede personale adulta, responsabile, critica. L'Enchiridion, o Piccolo Catechismo, e il Catechismo tedesco o Grande Catechismo, entrambi del 1529, sono concepiti in questa prospettiva.Il Grande Catechismo costituisce una riflessione articolata sui Comandamenti, il Credo, il Padre nostro, il significato del battesimo, della confessione dei peccati e della Cena del Signore, e dunque espone in forma organica il pensiero di Lutero sugli elementi centrali della fede cristiana. Nel 1555, Olimpia Morato, nobildonna italiana di sentimenti evangelici, chiedeva a Pier Paolo Vergerio di tradurre il libro in italiano, ritenendo che potesse essere di grande utilità «ai nostri italici, specialmente alla gioventù». Vergerio non poté esaudire la richiesta. Quella che qui presentiamo è la prima traduzione del Grande Catechismo in lingua italiana.La presente è la seconda edizione aggiornata con l'aggiunta del testo originale tedesco a fronte. «Non c'è nessun mio libro nel quale veramente io mi riconosca, tranne forse quello sul Servo arbitrio e il Catechismo».Martin LuteroFulvio FerrarioPastore valdese, ordinario di Dogmatica e discipline affini presso la Facoltà valdese di Teologia di Roma, è professore invitato presso l'Istituto di Studi Ecumenici S. Bernardino di Venezia e la Facoltà Teologica Marianum di Roma. Tra le sue pubblicazioni, ricordiamo: Dio nella Parola (Claudiana 2008, 20212) e Rileggere la Riforma. Studi sulla teologia di Lutero (con Lothar Vogel, Claudiana 2020). Nella collana Opere scelte di Lutero ha curato anche, con Giacomo Quartino, La cattività babilonese della chiesa(1520).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement

Untold Money
Ep. 34 - I X comandamenti dell'investimento finanziario - Luca Lixi

Untold Money

Play Episode Listen Later Jan 23, 2023 13:16


Cosa sono i X comandamenti dell'investimento finanziario? In questo episodio cercherò di spiegare cosa ho appreso leggendo questo libro scritto da Luca Lixi, persona di riferimento per quanto riguarda la finanza personale in Italia, facendone un riassunto completo e condividendo alcune considerazioni personali. Buon ascolto! ----------------------------------------------- Se vuoi, puoi entrare a fare parte del mio progetto finanziandolo e ottenendo in cambio ulteriori servizi e vantaggi: https://bit.ly/tipeee-federicosormani Un ringraziamento personale ai miei tippers: Noemi Cenni, Marina Manzoni, Gabriele Contini, Paola Sormani, Giovanni Pianigiani, Edoardo Tofi, Jacopo Fumanti Petrini. ----------------------------------------------- Per metterti in contatto con me (feedback/consigli/critiche/interviste/collaborazioni): untoldmoney.podcast@gmail.com https://bit.ly/linkedin-federicosormani --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/federico-sormani/message

UniversiTea Space MemoVia: studia intelligente nella metà del tempo
10 COMANDAMENTI per Iscriversi e Iniziare Bene l'Università (Funziona)

UniversiTea Space MemoVia: studia intelligente nella metà del tempo

Play Episode Listen Later Oct 26, 2022 7:21


10 Comandamenti che ci aiutano a capire come funziona l'università, come iniziare bene e proseguire al meglio, e contestualmente 10 regole da seguire per fare tutto male e incastrarsi in qualche tranello già al secondo-terzo anno.

Passione Inter Notizie
Inter, i quattro comandamenti di Inzaghi per battere il Barca

Passione Inter Notizie

Play Episode Listen Later Oct 11, 2022 1:54


INTER NEWS - Ecco i 4 "comandamenti" di Simone Inzaghi per provare a battere il Barcellona domani sera al Camp Nou

Cardinale Angelo Comastri
Catechesi – I primi tre comandamenti

Cardinale Angelo Comastri

Play Episode Listen Later Aug 1, 2022 39:35


I comandamenti sono sempre validi e attuali, segnaletica sicura di vera libertà. In questa catechesi il cardinale Angelo Comastri prende in esame i primi tre comandamenti, quelli che riguardano il rapporto dell'uomo con Dio, e ne spiega la fondamentale importanza. La catechesi si è tenuta a Roma nella chiesa di Santo Spirito in Sassia, il 27 gennaio 2015. https://podcast.donAngeloComastri.it

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia VI Dom. di Pasqua - Anno C (Gv 14,23-29)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later May 17, 2022 4:21


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6947OMELIA VI DOM. DI PASQUA - ANNO C (Gv 14,23-29)Dio ci ama a tal punto da voler rimanere sempre con noi. Egli non si disinteressa delle sue creature. Con la sua grazia, Egli entra nell'anima come il sole entra attraverso il vetro e illumina l'interno di una stanza. Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo prendono dimora nel nostro cuore e noi, pertanto, diveniamo tempio della Santissima Trinità. Non c'è più distanza tra noi e Dio. Dio è in cielo e in terra, e anche nel nostro cuore, se accettiamo che Egli abiti dentro di noi, se noi lo amiamo. Gesù ce lo dice chiaramente nel Vangelo di oggi: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui» (Gv 14,23).Questo ci insegna che non siamo mai soli, se veramente vogliamo amare Dio. La vita del cristiano è una vita di comunione con Colui che ci ha creati e ci ha redenti. Anzi, diciamo di più: quanto più ci sembra di essere soli, tanto più siamo vicini al nostro Dio. Egli non fa sentire la sua presenza del chiasso e nel frastuono, ma solamente nel silenzio e nella solitudine. Questa certezza ci deve spingere a cercare, nel corso della giornata, dei momenti da dedicare a questa presenza silenziosa e misteriosa. Quando preghiamo, chiudiamo la porta della nostra stanza, chiudiamo i nostri occhi, e pensiamo che Dio è dentro di noi. Parliamogli con grande familiarità e Lui ci ispirerà sempre qualche buon proposito. Sarà soprattutto nel momento della prova che sperimenteremo la sua presenza benefica: quanto più si sarà lontani dagli aiuti umani, tanto più saremo vicini all'aiuto divino.Il fatto, purtroppo, è che, quando preghiamo, siamo molto distratti. La nostra preghiera si riduce a una ripetizione superficiale di parole, alle quali nemmeno pensiamo. Per pregare bene, dobbiamo pensare innanzitutto che Dio è presente in noi e dobbiamo porre attenzione al senso delle parole che pronunciamo. Allora, e solo allora, la nostra preghiera non rimarrà mai senza effetto: od otterrà quello che domandiamo, oppure ci procurerà qualcosa di ancora più grande.Dio in me e io in Lui! Certo, con un Ospite così vivo e così grande, badiamo bene di non sfigurare. Pensiamo spesso che Dio ci vede, che Dio è nel nostro cuore. Pertanto non dobbiamo offendere questa presenza in noi con il peccato. C'è, infatti, una condizione affinché Dio dimori in noi: dobbiamo amarlo. E lo ameremo veramente solo se osserveremo la sua parola, oppure, se non lo abbiamo fatto per il passato, se ci impegneremo ad osservarla. Anche queste sono parole di Gesù: «Chi non mi ama, non osserva le mie parole» (Gv 14,24). Se si ama veramente Dio, non costerà fatica fare la sua Volontà, osservare i suoi Comandamenti d'amore. Solo se faremo così, godremo della pace che Gesù è venuto a portare su questa terra. Altrimenti, nei nostri cuori, nelle nostre famiglie e nella società umana, vi sarà sempre guerra e divisione.Il Vangelo di oggi ci parla inoltre del Paraclito, ovvero dello Spirito Santo. Paraclito significa Consolatore. Egli consola i nostri cuori nelle prove della vita e ci fa assaporare, nel segreto della preghiera, quella che sarà la gioia senza fine del Paradiso. Lo Spirito Santo è il santificatore della nostra anima. Il Padre lo ha inviato su questa terra nel giorno di Pentecoste. Nel brano del Vangelo di oggi, Gesù dice che il Paraclito ci insegnerà ogni cosa e ci ricorderà tutto ciò che Gesù ha insegnato (cf Gv 14,26).Bisogna dunque pregarlo. Ci avviciniamo ormai alla sua festa. Proponiamoci fin d'ora di invocare la sua discesa nei nostri cuori, affinché Egli ci arricchisca con i suoi Sette Doni e ci faccia comprendere sempre di più le parole di Gesù.

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio
Lunedì 16 maggio 2022 - I comandamenti sono la Promessa di Dio

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio

Play Episode Listen Later May 16, 2022 4:11


Dal Vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui».Gli disse Giuda, non l'Iscariòta: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?».Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».Parola del SignoreCommento di Don Tonino, sacerdote della Diocesi di CuneoPodcast che fa parte dell'aggregatore Bar Abba: www.bar-abba

Catechismo per bambini
235 - Quali sono i frutti dell'osservanza dei Comandamenti di Dio e dei precetti della Chiesa?

Catechismo per bambini

Play Episode Listen Later Apr 13, 2022 15:32


Quali sono i frutti dell'osservanza dei Comandamenti di Dio e dei precetti della Chiesa? Invece quali sono i frutti della trascuratezza dei Comandamenti di Dio e dei Precetti della Chiesa? E' quanto risponde questa catechesi.

Catechismo per bambini
232 - Antico Testamento e Comandamenti

Catechismo per bambini

Play Episode Listen Later Mar 23, 2022 13:31


Perché dobbiamo obbedire i Comandamenti di Dio? Sono i Comandamenti un bene? Perché?

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio
Lunedì 28 febbraio 2022 - Liberi tutti!!

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio

Play Episode Listen Later Feb 28, 2022 4:19


Dal Vangelo secondo MarcoIn quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”». Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va', vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».Commento di don Andrea, sacerdote della Diocesi di Noto Podcast che fa parte dell'aggregatore Bar Abba: www.bar-abba

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così
Lettera al titolare: non mi vaccino e non mi piego al greenpass

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così

Play Episode Listen Later Jan 11, 2022 8:11


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6869LETTERA AL TITOLARE: NON MI VACCINO E NON MI PIEGO AL GREEN PASSEro una partita iva ma i vari lockdown mi hanno fatto chiudere ed ora, da operaio, sono costretto a scegliere se piegarmi o no: questa realtà mi toglie il fiato, ma poi il mio sguardo volge verso il cielo e Gesù mi sorridedi ChristianCiao (nome titolare) e buon anno.Rispondendo alla tua email, sono a ringraziarvi per la fiducia e l'opportunità datami.Sono sicuro che un accordo economico sarà l'ultimo dei nostri problemi, rifletto però sulla tua domanda relativa ai tempi che corrono.Ragiono come padre di famiglia, come uomo responsabile della vita di altri esseri umani che da me dipendono, come uomo religioso che ha in Gesù Cristo l'unico punto di riferimento, nella sacra scrittura, la Bibbia, parola di Dio.Alla tua domanda ho solo una risposta, che è la stessa che elaborai all'inizio di tutta questa farsa.Non voglio fare un trattato filosofico e neppure un diktat morale, ma la mia convinzione rimane tale e quale.Non mi inginocchierò mai davanti all'uomo, tanto meno se si arroga il diritto di decidere sulla mia vita, sulle mie libertà, sulla mia morale, e soprattutto se mi ordina di contravvenire ai comandamenti che Dio mi ha dato.Comandamenti sui quali incentro la mia vita, la mia morale e la mia libertà.Pertanto, escludendo a priori una inoculazione di un siero sperimentale mortale, pericoloso e soprattutto inutile, non sottostarò mai al consecutivo gioco a cui vorrebbero obbligarmi a partecipare. I tamponi, ormai dichiaratamente e ufficialmente spiegati come inutili dallo stesso CDC americano, in quanto possono confondere influenza con covid, e valutando la pericolosità di omicron che è pari ad un raffreddore (dichiarazioni ufficiali dei medici in Africa scopritori della variante) e leggendo i dati ormai incontrovertibili che girano in tutto il mondo tranne che in Italia, non posso che non obbedire ad una narrazione orweliana, distopica, autoritaria e dittatoriale, che attraverso la nuova bibbia, la televisione, e un nuovo dio, il vaccino, vuole convincerci che l'unica "verità" è nelle mani di una falsa scienza, asservita ad interessi economici sproporzionatamente giganteschi delle note case farmaceutiche.Non posso e non voglio obbedire a uomini politici che nel dichiararsi per il bene altrui, in realtà stanno facendo solo giochi di poltrone e di soldi, contravvenendo ogni regolamento internazionale sui diritti umani e la nostra costituzione.Detto questo, io credo in Dio e nella Sua Divina Provvidenza, credo nella vera Santa Chiesa e nella comunione dei Santi, che ci hanno insegnato la vera dottrina (non quella che oggi "qualcuno" vuole imporci) ma soprattutto nella preghiera, azione che accompagna ogni mia giornata.Non ho paura dell'uomo, che può fare perire solo il mio umile e corrotto corpo, ma temo Colui che può farmi perire per l'eternità giudicando e condannando la mia anima.Credo nello Spirito Santo che attraverso la Sua luce illumina le mie scelte.Tutto quello che stiamo vivendo è, che ci crediate oppure no, ma ormai è fin troppo evidente anche ai più convinti, una vera e propria manipolazione, un controllo coercitivo che vuole obbligarci ad una spersonalizzazione forzata, atta a raggiungere un unico scopo, l'ubbidienza incondizionata.Ti sembrerò pazzo, ma tutto quello che sta accadendo (green pass, prima dose, seconda dose, terza dose, forse una quarta, tamponi per i vaccinati, obbligo vaccinale nascosto) io lo avevo già chiaro nella mia mente, era già evidente all'inizio e lo dicevo già alle prime avvisaglie di una dittatura mascherata come emergenza pandemica.Non voglio convincere nessuno e nemmeno insegnare qualcosa, ma soprattutto non voglio mancare di rispetto a nessuno.La paura ha condizionato tutti e ognuno ha reagito come si sentiva di fare.Ma ora siamo arrivati al punto che se non abbiamo un super pass rafforzato (solo il termine fa ridere, per non piangere) rischiamo di non poter lavorare, rischio che i nostri beneamati governanti hanno già minacciato.La Bibbia ci insegna che quando l'uomo si vuole sostituire a Dio, cosa che oltretutto gli è impossibile, attira su di se la Sua ira e ben presto cadrà, finendo nel fuoco eterno della Geenna.La Sua ira misericordiosa sarà inarrestabile e solo questo dovrebbe farci riflettere e guidare le nostre scelte. Ma non per paura, ma per il vero dispiacere di offendere Colui, che per infinito amore, ci ha creato.Ci troviamo oggi a dover scegliere e decidere su chi e come far lavorare oneste persone, seguendo una narrativa completamente insensata. Infatti oggi brave persone si trovano, loro malgrado, a discriminare altre brave persone solo perché queste ultime scelgono un dissenso pacifico, appoggiandosi oltretutto a principi garantiti dalla costituzione italiana, e dove l'onore, la stima, il rispetto, ma soprattutto l'amore, ormai hanno lasciato il posto alla paura. E se la paura è l'unica cosa a dirigere le nostre azioni, queste non potranno che essere opera del diavolo, il quale solo così, può farci fare quello che vuole lui.Solo questo dovrebbe farci riflettere sulla bontà della gestione di tutta questa situazione.Non si tratta più di obbedire o disobbedire a chi ci mal governa. Ma di guardare oltre, più lontano e cercare di capire a quale futuro vogliamo andare incontro.I miei riferimenti in questo mondo, non sono Draghi, Speranza, il CTS, o qualche virologo da televisione, ma persone come Franz Jagerstatter, Massimiliano Maria Kolbe, Padre Pio, uomini, santi coraggiosi che si opposero al male contrapponendo il bene, affidandosi completamente anima e corpo a Gesù Cristo, donandoci così, a tutti noi, grazie immense come la Fede, la Speranza, ma soprattutto la Carità.Loro mi hanno insegnato cosa vuol dire vivere. Cosa vuol dire vivere per Nostro Signore.Rivolgo le mie preghiere quotidiane a nostra Signora della Pace, Maria Santissima, che guida i miei passi. Con Lei non temo nulla.Sarete pertanto e comunque nelle mie preghiere, per il tempo trascorso e se vorrete per il tempo che trascorreremo insieme in futuro.Quindi lascio a te e a voi la scelta finale, se considerarmi come un problema difficilmente gestibile oppure un collaboratore con il quale vale la pena continuare a lavorare nonostante i "relativi rischi".Grazie.Christian

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia III Dom. di Avvento - Anno C (Lc 3,10-18)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Dec 7, 2021 3:48


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6714OMELIA III DOM. DI AVVENTO - ANNO C (Lc 3,10-18)Siamo giunti alla terza domenica di Avvento che è chiamata anche la domenica della gioia. È chiamata in questo modo perché il Natale si avvicina e le letture della Messa ci invitano all'esultanza. Il profeta Sofonia così annuncia: «Rallegrati, figlia di Sion, grida di gioia, Israele, esulta e acclama con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme» (3,14). Questo invito alla letizia è rivolto a ciascuno di noi. Dobbiamo gioire perché è stata revocata la nostra condanna (cf Sof 3,15) e Gesù viene a salvarci. A queste parole fanno eco quelle di san Paolo Apostolo che, scrivendo ai Filippesi, così esorta: «Siate sempre lieti nel Signore. [...]. La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino!» (Fil 4,4-5). Ormai il Natale è vicino e noi dobbiamo preparare i nostri cuori al Signore che viene.Per vivere anche noi la gioia dobbiamo fare la Volontà di Dio. Questo è quanto ci insegna il Vangelo di oggi. Le folle andavano da Giovanni Battista per chiedere a lui una parola di vita. Per ben tre volte il brano dell'evangelista Luca riporta questa domanda: «Che cosa dobbiamo fare?» (3,10).La prima volta il Battista risponde: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto» (Lc 3,11); la seconda volta, rispondendo ai pubblicani, dice: «Non esigete nulla più di quanto vi è stato fissato» (Lc 3,13); la terza volta, rivolgendosi ai soldati, insegna: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno» (Lc 3,14). Da queste risposte impariamo che se vogliamo gioire anche noi nel Signore e a Lui piacere dobbiamo osservare i Comandamenti di Dio, praticare la carità fraterna, rispettare il prossimo e non commettere ingiustizie.Dio che è Amore è venuto a portare l'amore su questa terra e solo amando Dio e il prossimo potremo anche noi essere felici. Ogni peccato è un'offesa all'amore, una mancanza all'amore. Ai giorni d'oggi, ciò che manca veramente ai nostri cuori è proprio l'amore. Siamo dominati dall'egoismo che è esattamente il contrario dell'amore e il contrario della gioia. E così, commettendo peccati su peccati, noi ci condanniamo alla tristezza e alla delusione.Guardiamo i Santi se vogliamo imparare ad amare. Nessuno più di loro ha amato su questa terra; nessuno più di loro ha gioito. Così è stato san Francesco d'Assisi, il quale all'inizio della sua conversione ha posto al Signore la domanda del Vangelo: «Che cosa devo fare?». Egli pensava di trovare la gioia nel diventare un cavaliere valoroso; invece la voce del Signore lo invitava sempre di più ad abbandonare tutto e servirlo nella povertà e nella letizia.Oltre all'osservanza dei suoi Comandamenti, Dio domanda a ciascuna delle sue creature qualcosa di particolare: una missione da svolgere per il bene di tutti. Ognuno di noi è unico e irripetibile e deve chiedere ogni giorno al Signore di comprendere quale è questa sua Volontà. San Francesco comprese e divenne la persona più felice di questo mondo. Ora tocca a noi. Da chi dobbiamo farci aiutare per comprendere la risposta? Dal sacerdote a cui abbiamo affidato la direzione della nostra vita. Il Signore si serve proprio di loro per manifestare la sua Volontà.Per ottenere tutto questo, affidiamoci alla Madonna, alla «Causa della nostra Letizia», come la invochiamo nelle Litanie lauretane. Preghiamola ogni giorno con il Santo Rosario e domandiamole l'inestimabile grazia di trovare un direttore spirituale, fermo e deciso, che ci incammini per la retta strada che conduce alla gioia eterna.

BASTA BUGIE - Cristianesimo
La confessione generale abbraccia tutta la vita

BASTA BUGIE - Cristianesimo

Play Episode Listen Later Dec 7, 2021 6:52


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6807LA CONFESSIONE GENERALE ABBRACCIA TUTTA LA VITA di Padre Angelo BellonLa confessione generale è quella che abbraccia tutta la propria vita.La Chiesa richiede per la valida celebrazione del sacramento della Penitenza l'accusa di tutti i peccati gravi commessi dopo il Battesimo e non ancora confessati in una confessione individuale.Ma alcune persone, per la loro devozione personale, desiderano fare di quando in quando una confessione generale.In passato, e anche oggi, alcuni desiderano farla prima di compiere un passo molto importante: ad esempio la professione religiosa, l'ordinazione sacerdotale, il matrimonio. Alcuni la fanno quando iniziano con il confessore un cammino di direzione spirituale.Ma perché confessare di nuovo i propri peccati? Non certo per mettere in discussione il perdono ricevuto, ma esclusivamente per ravvivare il pentimento per il male commesso.Infatti accusare di nuovo i propri peccati, soprattutto se non è richiesto, può costare una certa fatica. E qui sta appunto il merito.Don Bosco la consigliava tra i vari fioretti che assegnava giorno per giorno durante il mese di maggio.Alcuni, soprattutto all'interno degli Ordini religiosi, fanno la confessione generale dal periodo decorso dagli ultimi esercizi spirituali (in genere un anno).Papa Giovanni, quando compì 80 anni, fece la confessione generale di tutta la sua vita e la trascrisse nel Giornale dell'Anima. E da lì si evince che il Santo papa aveva conservato sempre la grazia ricevuta nel giorno del Battesimo.San Domenico morente fece la Confessione generale davanti a 12 frati.A questa confessione ci si prepara passando i rassegna i dieci comandamenti.Inoltre si deve chiedere al Confessore se è disposto ad ascoltare la confessione generale.Può darsi che il Confessore dica che non ce n'è bisogno oppure che non è opportuna, magari a motivo dell'inclinazione allo scrupolo da parte del penitente. In questo caso si obbedisce, e davanti al Signore si acquista il merito dell'obbedienza. [...]Ecco uno schema di esame di coscienza per la confessione sacramentale di adulti.PRIMO COMANDAMENTO: NON AVRAI ALTRO DIO FUORI DI MECom'è la mia vita di preghiera?Ho cercato di evitare distrazioni?Ho curato la mia formazione cristiana partecipando alle catechesi proposte e ascoltando la sacra predicazione?Ho atteso all'obiettivo che Dio ha dato alla mia vita, quello della santificazione?L'ho amato con tutto il cuore?Sono stato alla sua presenza?Al contrario ho partecipato a sedute spiritiche? Sono ricorso a maghi, sono stato superstizioso? Ho praticato il maleficio?SECONDO COMANDAMENTO: NON NOMINARE IL NOME DI DIO INVANOHo fatto dei voti o promesse a Dio che non ho mantenuto?Ho bestemmiato? Ho pronunciato il nome di Dio o della Vergine invano?Ho giurato il falso usando il nome di Dio?TERZO COMANDAMENTO: RICORDATI DI SANTIFICARE LE FESTEHo trascurato di partecipare alla S. Messa domenicale o nelle altre feste di precetto?Ho ricevuto l'Eucaristia senza aver confessato prima i peccati gravi?Ho taciuto peccati gravi in confessione?QUARTO COMANDAMENTO: ONORA IL PADRE E LA MADRESono stato motivo di sofferenza per i genitori, per il marito, per la moglie, per gli altri famigliari?Ho compiuto i miei doveri di lavoro?Sono caritatevole in casa e con il prossimo? Ho compiuto mancanze gravi di carità?Ho perdonato le offese?Mi sono vendicato?Ho parlato male degli altri?Ho seminato discordie?Ho dato il mio contributo e il mio impegno alla società?Ho contribuito alle necessità della Chiesa?QUINTO COMANDAMENTO: NON UCCIDEREHo commesso o consigliato aborto?Ho ucciso?Ho fatto uso di sostanze stupefacenti?Sono schiavo della gola o dell'alcool?SESTO COMANDAMENTO: NON COMMETTERE ATTI IMPURIHo commesso atti impuri da solo o con altre persone?Nell'ambito matrimoniale ho fatto contraccezione o profanato in altro modo il mio corpo e quello della sposa o dello sposo?Prima del matrimonio ho compiuto fornicazione (rapporti sessuali tra persone libere) oppure ho compiuto impurità varie con altre persone sia dello stesso sesso che di sesso diverso?Ho conservato la fedeltà matrimoniale oppure ho compiuto azioni o intrattenuto relazioni di adulterio?SETTIMO COMANDAMENTO: NON RUBAREHo rubato?Ho danneggiato i beni altrui?Ho riparato quanto ho rubato o danneggiato?Ho cercato guadagni disonesti?Ho sfruttato il mio prossimo non rimunerandolo come si doveva?OTTAVO COMANDAMENTO: NON DIRE FALSA TESTIMONIANZASono stato bugiardo? Le bugie hanno danneggiato il prossimo?Ho calunniato?Ho espresso sospetti o giudizi temerari?Ho riparato le maldicenze, le calunnie e le bugie che hanno recato danno?NONO COMANDAMENTO: NON DESIDERARE LA DONNA D'ALTRIHo fatto uso di pornografia?Ho partecipato a spettacoli immorali, a discorsi osceni?Ho custodito il pudore?Ho combattuto pensieri e fantasie impure?Il mio linguaggio è puro?Ho guardato altre persone con concupiscenza?DECIMO COMANDAMENTO: NON DESIDERARE LA ROBA D'ALTRISono invidioso dei beni altrui, desiderando che gli altri non li avessero?Ho goduto del male o delle disgrazie altrui?Ho organizzato truffe nei confronti del prossimo, anche se poi non le ho realizzate?A questo puoi aggiungere altri eventuali peccati non facilmente riconducibili allo schema dei comandamenti:Ho osservato il carattere penitenziale del venerdì?Ho digiunato secondo le leggi della Chiesa il mercoledì delle ceneri e il venerdì santo?Ho osservato il digiuno eucaristico?Mi sono recato a Messa con ritardo colpevole?Ho accolto il Signore nella Santa Comunione col dovuto raccoglimento?Sono stato imprudente nelle mie decisioni?Sono stato superbo, arrogante, vanitoso, invidioso?Sono stato pigro nel compimento dei miei doveri?Ho mancato di umiltà?Ho coltivato la virtù della penitenza?

CCI London
#273-

CCI London

Play Episode Listen Later Oct 31, 2021 62:42


Es el día del Señor! Conéctate en familia

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia XXXI domenica T.O. - Anno B (Mc 12, 28-34)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Oct 26, 2021 6:21


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6707OMELIA XXXI DOMENICA T.O. - ANNO B (Mc 12, 28-34)Il Vangelo di oggi fa parte della serie delle dispute di Gesù con i principali responsabili religiosi del suo tempo. Nel Vangelo secondo Matteo l'episodio non dà adito ad alcun dubbio: si tratta proprio di una disputa. L'Evangelista infatti inizia annotando che «un dottore della legge, lo interrogò per metterlo alla prova» (Mt 22,35). Nel Vangelo di san Marco, invece, lo scriba che interroga Gesù, anche se, forse, inizialmente era prevenuto nei confronti del Maestro, in seguito rimane positivamente impressionato dalla sua risposta, tanto da lodarlo: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità». è uno dei rari casi in cui Gesù riceve un riconoscimento da parte dei capi religiosi dei giudei.La domanda che lo scriba rivolge a Gesù: «Qual è il primo dei comandamenti?», era una nota questione, che riceveva diverse risposte dalle varie scuole rabbiniche del tempo. è risaputo che «i rabbini giudei – come ci informa padre Marco Sales – dividevano i 613 comandamenti della legge (248 precetti e 365 proibizioni) in due classi: gravi e leggeri. Non si accordavano però tra loro nel determinare quali appartenessero all'una o all'altra classe, e meno ancora nel fissare le condizioni perché un precetto potesse dirsi grave. Per questo vi era chi diceva più grande il precetto dell'osservanza del Sabato, perché più antico; chi diceva più grande la circoncisione, ecc. La domanda fatta a Gesù si prestava quindi a mille cavilli e mirava a trascinarlo nelle dispute che dividevano le varie scuole».Gesù risponde con due citazioni della legge mosaica. La prima è una parte della preghiera o professione di fede più comune dei giudei, detta "Shemà", dalla prima parola con cui inizia: «Ascolta, Israele...» (cf la Prima Lettura di oggi). Essa è costituita da tre sezioni bibliche (Dt 6,4-9; 11,13-21; Nm 15,37-41), precedute e seguite dalla recita di alcune benedizioni. Gli ebrei recitano questa preghiera, con profonda riverenza due volte al giorno, la mattina e la sera e, privatamente, prima di coricarsi. I rabbini insegnano, tra l'altro, che le parole dello Shemà sono 245. Ripetendone l'ultima espressione diventano 248, tante quante sono, per tradizione, le membra del corpo umano, come per dire che bisogna aderire alle parole dello Shemà con tutta la propria persona.Con questa prima citazione Gesù riafferma anzitutto l'unità di Dio, poi, attraverso espressioni sinonime, ricorda l'impegno ad amarlo «sopra tutte le cose – continua il Sales –, in modo che a lui siano indirizzati tutti i pensieri della mente, tutti gli affetti del cuore e tutte le operazioni. La misura di amar Dio è amarlo senza misura». Questo è, dice Gesù, il «più grande e il primo dei comandamenti» (Mt 22,38). Però ne aggiunge subito un secondo, che, dice ancora il Maestro, è simile al primo: «Amerai il prossimo tuo come te stesso». Accanto al precetto dell'amore di Dio va messo sempre quello dell'amore del prossimo.è vero che il precetto della carità verso il prossimo letteralmente era già contenuto nell'Antico Testamento, esattamente in Lv 19,18. Non è dunque una novità assoluta introdotta da Gesù. Tuttavia, alla luce di tutto l'insegnamento evangelico e, soprattutto, alla luce della testimonianza stessa di Gesù, che ha offerto la sua vita per l'umanità, si può affermare che esso acquista un significato molto più profondo e allo stesso tempo molto più impegnativo. Infatti, mentre prima il concetto di "prossimo" era molto limitato, relativamente ristretto, per Gesù il prossimo è ogni persona bisognosa di aiuto che si incontra. Non solo, ma prossimo è anche chi fa del male, il nemico, che va perdonato e persino amato.Nel Discorso della montagna Gesù, perfezionando la legge antica, afferma: «Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori» (Mt 5,43s). In un'altra occasione Gesù aggiungerà: «Fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l'altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica» (Lc 6,27-29).Gesù, con questa duplice risposta, indica il principio unificatore di tutta la Legge e i Profeti, ossia di tutta la Sacra Scrittura. La novità e la grandezza di queste parole consiste nell'aver unito insieme i due precetti, in modo che formino quasi un'unico Comandamento, che abbraccia e comprende tutti gli altri. Anzi, tutti i Comandamenti ricevono il loro vero senso dal precetto più grande, quello dell'amore di Dio e del prossimo.I due Comandamenti vanno sempre insieme, tuttavia non sono sullo stesso piano. Gesù dice chiaramente che l'amore del prossimo è il "secondo" Comandamento. Non si può dunque appiattire o ridurre il Comandamento dell'amore di Dio a quello dell'amore verso il prossimo. L'amore di Dio è il fondamento dell'amore verso i fratelli. Solo se ci sarà una profonda fede in Dio e un attento ascolto della sua Parola, l'amore del prossimo potrà raggiungere la perfezione ed essere praticato in tutta la sua radicalità. L'amore di Dio modellerà il nostro amore verso il prossimo. è vero però anche il contrario. Senza amore verso il prossimo, non ci può essere vero amore e vera conoscenza di Dio, come dirà esplicitamente san Giovanni: «Se uno dicesse: "Io amo Dio", e odiasse il suo fratello, è un mentitore. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. Questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche il suo fratello» (1Gv 4,20s).

Le parole che non hai mai letto
Episodio 306 - Il mio quarto comandamento : Non puoi accontentare tutti

Le parole che non hai mai letto

Play Episode Listen Later Oct 18, 2021 8:08


..e proseguiamo con la mia personale tavola dei comandamenti

Le parole che non hai mai letto
Episodio 304 - Il mio secondo comandamento : meglio quadrati che tondi

Le parole che non hai mai letto

Play Episode Listen Later Oct 17, 2021 9:16


E proseguiamo con la tavola dei miei comandamenti…

Le parole che non hai mai letto
Episodio 305 - Il mio 3 comandamento : Non dimenticare!

Le parole che non hai mai letto

Play Episode Listen Later Oct 17, 2021 7:28


E proseguiamo con la tavola dei miei comandamenti

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Con che cosa ti stai rivestendo? | 10 Ottobre 2021 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Oct 11, 2021


Gesù non si è sottratto dall'essere nudo sulla croce pur di darti dei nuovi abiti da vestire al posto di quelli che il mondo ti ha messo addosso, e  proteggerti col suo mantello di amore. Ma devi scegliere tu, ogni giorno, di vestire quei nuovi abiti. --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 9 minuti  Tempo di ascolto audio/visione video: 24 minuti Siamo all'ultimo passo del nostro cammino tra i “nudi” della Bibbia. Cosa abbiamo visto fino ad ora? Adamo ed Eva scoprirono di essere nudi dopo aver disobbedito per la prima volta a Dio. Giobbe affermò che nudo era nato e nudo sarebbe morto e che tutto il resto era un di più concesso da Dio. Michea ululava e mugghiava nudo davanti al popolo che una volta era stato il popolo di Dio per dire loro  “Siete nudi e siete pazzi, perché avete abbandonato il vostro Dio”. Vorrei, prima ti continuare, aprire una piccola parentesi parlando del concetto di “nudo” nella Bibbia. Leggendo i brani che ho usato per le prediche potreste pensare che la Bibbia associ sempre la nudità a qualcosa di cui vergognarsi, di sbagliato, di sporco. Se pensi così vorrei farti leggere un paio di brani: “Il tuo collo è come la torre di Davide, costruita per essere un'armeria; mille scudi vi sono appesi, tutti gli scudi dei valorosi.  Le tue mammelle sono due gemelli di gazzella che pascolano tra i gigli.... Le sue mani sono anelli d'oro, incastonati di berilli; il suo corpo è d'avorio lucente, coperto di zaffiri. Le sue gambe sono colonne di marmo, fondate su basi d'oro puro.  (Cantico dei Cantici 4:4-5, 5:14-15) Queste frasi non sono tratte da un romanzo erotico, ma fanno parte della Bibbia e non stanno parlando, come qualcuno vorrebbe interpretare, di metafore per descrivere la chiesa, ma di un  corpo fisico di  una lei (le mammelle) e di quello di un lui (le gambe). Per cui la nudità nella Bibbia non è sempre associata con qualcosa di negativo: dipende dal perché,  o dal per cosa si è nudi. Il libro di 2 Samuele ci racconta l' episodio nel quale l'Arca del Patto fa il suo ingresso a Gerusalemme, e davanti all'Arca che contiene le tavole della Legge (i 10 Comandamenti), troviamo Davide che danza: “Davide era cinto di un efod di lino e danzava a tutta forza davanti al Signore.” (2 Samulele 6:14) Ora, per farvi capire, Davide stava danzando vestito SOLO di un “efod”. Cosa era un “efod”? Era un paramento sacro di lino con fili porpora, rosso e viola, ma soprattutto, somigliava un po' a un grembiule da cucina, che copre davanti, ma di dietro no! Infatti, quando fu tornato a casa, la moglie di Davide, Mical (figlia di Saul), avendolo visto dalla finestra, non sembrava davvero felice:  «Bell'onore si è fatto oggi il re d'Israele a scoprirsi davanti agli occhi delle serve dei suoi servi, come si scoprirebbe un uomo da nulla!» (2 Samuele 6:20) La parola tradotta con scoprirsi in originale è גָּלָה g̱âlâ che significa “denudarsi-spogliarsi”.  Davide rispose: «L'ho fatto davanti al Signore che mi ha scelto invece di tuo padre e di tutta la sua casa per stabilirmi principe d'Israele, del popolo del Signore; sì, davanti al Signore ho fatto festa. Anzi mi abbasserò anche più di così e mi renderò umile ai miei occhi; ma da quelle serve di cui parli, proprio da loro, sarò onorato!» (2 Samuele 6: 21-22) Attenzione: Davide sta affermando una cosa ben precisa: “L'essere nudi o vestiti non fa differenza se quello lo facciamo per il Signore!” Davide sta dicendo in sostanza  che c'è una nudità che non offende Dio se è fatta davanti a lui e per lui. Davide dice: “Per il mio Signore farò molto di più che essere nudo”. Vi ricordate la prima volta che l'uomo aveva scoperto di essere nudo, vero? Era quando Adamo ed Eva  si erano guardati dopo aver disobbedito a Dio. E vi ricordate quale era stata la prima azione che Dio aveva fatto verso le sue creature? “Dio il Signore fece ad Adamo e a sua moglie delle tuniche di pelle, e li vestì.” (Genesi 3:21) All'inizio dei tempi la prima cosa che Dio ha fece fu di provvedere alla nostra nudità sacrificando delle vite per coprirci.  Ed alla fine dei tempi, (perché da quando è venuto Gesù  stiamo vivendo gli ultimi tempi,  anche se nessuno sa quanto dureranno) Dio ha fatto la medesima cosa. Davide aveva detto che lui per il Signore avrebbe fatto ben più che essere nudo. Dio userà uno della sua stessa stirpe per fare ben più che coprire la mia e la tua nudità: “I soldati dunque, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una parte per ciascun soldato, e anche la tunica. La tunica era senza cuciture, tessuta per intero dall'alto in basso.  Dissero dunque tra di loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocchi»; affinché si adempisse la Scrittura {che dice}: «Hanno spartito fra loro le mie vesti e hanno tirato a sorte la mia tunica». Questo fecero dunque i soldati.” (Giovanni 19:23-24) La tunica era l'ultimo indumento prima della pelle; era la canottiera e le mutande dell'epoca. I romani toglievano anche quello ai condannati a morte, come ultima umiliazione e affinché dessero scandalo a chi guardava. Isaia dirà: “Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la bocca.” ( Isaia 53:7 a) Giovanni ci spiega che tutto ciò avveniva perché si compisse qualcosa  che nella Bibbia era già stato scritto, nel salmo 22... da Davide! Vedete come tutto ritorna? Davide aveva danzato nudo (o quasi) davanti all'arca che conteneva le Tavole della Legge. Lo aveva fatto per il Signore, perché la Legge entrava nella città Santa,  a Gerusalemme! Ora un altro re  (“Re dei Giudei”, così diceva la scritta sulla croce), era nudo. Non per celebrale la Legge, ma per completare la Legge ed elargire la Grazia. Da allora in poi, non saremmo stai mai più nudi! La Legge che ci condannava, l'insieme di comandamenti ai quali nessun uomo sarebbe mai stato capace di obbedire sino in fondo, non avrebbe più avuto efficacia su di noi, perché saremmo stati sotto al Grazia di Cristo. Davide, qualche salmo dopo il 22, avrebbe affermato: “Tu hai mutato il mio dolore in danza; hai sciolto il mio cilicio e mi hai rivestito di gioia” (Salmo 30:11) Essere nudi rappresenta l' essere vulnerabili, l' essere esposti; come uomini e donne nel mondo abbiamo provato a proteggerci,  a”vestirci” con mille altre cose: la famiglia, il lavoro, il danaro, il sesso... tutte cose che ci danno una apparente sicurezza... ma che alla fine, come dice Giobbe, svaniranno: “Nudo sono uscito dal grembo di mia madre e nudo tornerò in grembo alla terra...”. (Giobbe 1:21) Non porteremo nessun vestito con noi... se non quello con cui ci vuol coprire Cristo: “Se pure gli avete dato ascolto e in lui siete stati istruiti secondo la verità che è in Gesù, avete imparato per quanto concerne la vostra condotta di prima a spogliarvi del vecchio uomo che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici; a essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente e a rivestire l'uomo nuovo che è creato a immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità.” (Efesini 4:21-24) Come ti senti,  in questo preciso momento della tua vita? Ti senti nudo, o nuda, o ti senti vestito, o vestita? E se ti senti vestito, con che cosa ti stai rivestendo? Stai vestendo quelli che il mondo o te stesso, ti sei messo addosso per sentirti protetto, per sentirti protetta? Abiti che ti tengono al caldo... almeno per un po'. Oppure ti senti nudo, ti senti nuda, perché quegli abiti non ti piacciono più, oppure si sono strappati e sono caduti:  un matrimonio in frantumi, un lavoro perso, un futuro incerto... Gesù si è lasciato spogliare, affinché tu potessi rivestirti. “Si, Marco, io vorrei rivestirmi di Cristo... ma cosa significa e come faccio?” Paolo ti dice:  “La notte è avanzata, il giorno è vicino; gettiamo dunque via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno, senza gozzoviglie e ubriachezze, senza immoralità e dissolutezza, senza contese e gelosie; ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non abbiate cura della carne per soddisfarne i desideri.” (Romani 13:12-14) Paolo sta  usando un verbo all'imperativo: è un ordine: “Rivestitevi” La Grazia attraverso Gesù, è disponibile a tutti, ma devi scegliere indossarla. Quando mi vesto ogni mattina, faccio una scelta:  mi metto questo o quello.  In questo brano Paolo ci dice  cosa dobbiamo decidere di NON  indossare. Non indossare le dipendenze: all'epoca c'era solo l'alcool...  adesso c'è l'imbarazzo della scelta... e non penso solo alla droga, ma a tutto ciò che ci condiziona, io gioco, il porno, i social, tutte le cose che ci allontanano dalla vita vera e ci fanno vivere come in una bolla. L'immoralità: il “sesso ricreativo”, quello che non prevede nessun vero legame, quello che cambia spesso partner perché “ogni lasciata è persa”. Le contese: quelle di cui ne sono piene le TV tra politici, opinionisti, influencer, reality e quant'altro... dove tutti urlano e tutti litigano... e alla fine noi non sappiamo neppure perché! “ Questi - dice Paolo - sono gli abiti che non ti devi mettere la mattina. Mettiti questi altri, invece”: “Vestitevi, dunque, come eletti di Dio, santi e amati, di sentimenti di misericordia, di benevolenza, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza.” (Colossesi 3:12) Avete ascoltato un TG, o visto un talk shaw, o un reality  in questi ultimi tempi? Se si, per quanti minuti hanno parlato di misericordia,  di benevolenza,  di umiltà,  di mansuetudine,  di pazienza? Zero, vero? E' per questo che Paolo dice  che dobbiamo “vestirci” di questi sentimenti; non ce li abbiamo addosso, perché normalmente abbiamo gli altri. Quelli che ci dice di NON mettere la mattina. Ma, anche stavolta, ogni mattina dobbiamo decidere con cosa vestirci; dobbiamo decidere di indossarli. Ma vestirci solo non basta,  dice Paolo, “Dovete proteggere quei nuovi vestiti con un mantello speciale”: “Al di sopra di tutte queste cose vestitevi dell'amore che è il vincolo della perfezione.” (Colossesi 3:14) Quando hai qualcosa  su cui è stato posto un  “vincolo”, che sia un terreno o del denaro, significa che non lo puoi toccare fintanto che sussiste quel vincolo. Fintanto che il mantello dell'amore ricopre  la misericordia, la benevolenza,  l' umiltà,  la mansuetudine, la  pazienza essi non potranno essere toccati, saranno al sicuro, protetti. Per quanto lo saranno? Per quanto l'amore di Cristo ci proteggerà, rivestendoci della sua Grazia? Paolo afferma: “Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?...Ma, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati.” (Romani 8:35, 37) L'amore con cui Cristo ti ama è un mantello speciale che nulla potrà toglierti: neppure l'essere nudi. Colui che ci ha amati, ha accettato di essere nudo pur di ricoprici per sempre  col mantello della sua Grazia. Ma devi scegliere di vestirti di quel mantello. Conclusione Siamo giunti alla fine di questa serie di quattro messaggi che si aprivano con una domanda, che era quella di Dio fatta ad Adamo: “Chi ti ha mostrato che eri nudo?” (Genesi 3:11) "Chi ti ha detto che eri nudo?” Ora sai che puoi non essere più nudo, più nuda, se accetti il mantello di amore di Cristo. Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL VIDEO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL VIDEO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM---GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD  (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio, vedere il video del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia della XXVIII Domenica del Tempo Ordinario - Anno B (Mc 10,17-30)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Oct 5, 2021 5:11


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6703OMELIA XXVIII DOM. DEL T.ORD. - ANNO B (Mc 10,17-30)La prima lettura di questa domenica ci parla della vera sapienza. La sapienza deve essere preferita a scettri e a troni, e tutta la ricchezza, al suo confronto, è un nulla (cf Sap 7,8). La Sapienza deve essere amata più della salute e della bellezza, e deve essere preferita alla stessa luce che illumina i nostri passi (cf Sap 7,10). L'Autore del Libro della Sapienza, da cui è tratta questa prima lettura, afferma: «Insieme con lei mi sono venuti tutti i beni, nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile» (Sap 7,11).In che modo possiamo ottenere la Sapienza? Il testo che abbiamo letto ci fa comprendere che, per possedere questo dono, innanzitutto dobbiamo pregare il Signore. È un dono, e lo dobbiamo domandare umilmente nella preghiera: «Pregai e mi fu elargita la prudenza, implorai e venne in me lo spirito della sapienza» (Sap 7,7).Ma in che cosa consiste la Sapienza? Vera Sapienza è ricercare sempre la volontà di Dio, ogni giorno della nostra vita, per dare un frutto che rimanga e per essere autenticamente felici.Il Vangelo di oggi si collega molto bene con questo tema. Un giovane si gettò in ginocchio davanti a Gesù e gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?» (Mc 10,17). Egli ricercava la Volontà di Dio; ma, come si capisce dal proseguo del racconto, non era pienamente determinato in questa ricerca. Egli osservava diligentemente tutti i Comandamenti di Dio, e avvertiva che Dio gli stava domandando qualcosa di più. Infatti Dio, nella sua eterna Sapienza, destina a ciascuna delle sue creature una missione particolare da svolgere, per la sua gloria e per il bene delle anime. A quel giovane Dio chiedeva qualcosa di grande: la rinuncia a tutti i suoi averi e il dono completo della sua vita. Gesù infatti «fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: "Una sola cosa ti manca: va', vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!"» (Mc 10,21).È questo il dono della vocazione che Dio riserva ad alcuni a preferenza di altri. La vocazione consiste nel seguire Gesù sulla strada dei Consigli evangelici di povertà, castità e obbedienza. La vocazione consente a queste creature di imitare la vita di Gesù nel modo più completo, ed è un anticipo di quella che sarà la condizione futura in Paradiso, ove saremo tutti come angeli. La vocazione comporta delle rinunce, ma, certamente, dona più di quanto domanda. Gesù lo dice chiaramente con queste parole: «Non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà» (Mc 10,29-30).Il giovane di cui parla il Vangelo di oggi non ebbe la forza di dire di "sì" a quella chiamata e se ne andò via triste (cf Mc 10,22). Non trovò la forza di seguire Gesù perché era legato ai molti beni, alla grande ricchezza materiale che possedeva. Quando non si dice di "sì" alla vocazione si perde la gioia del cuore; soltanto chi aderisce pienamente alla Volontà di Dio è sempre lieto, pur nelle grandi prove che deve superare. San Leonardo da Porto Maurizio diceva verso il termine della sua vita: «Ho settantadue anni e non sono stato nemmeno un giorno triste». Egli poteva dire così perché aveva sempre fatto la Volontà di Dio.Gesù inoltre dice: «Quanto è difficile, per quelli che posseggono ricchezze, entrare nel regno di Dio!» (Mc 10,23). Si intende chiaramente l'attaccamento a queste ricchezze, dal momento che uno potrebbe anche non averle, ma, in cuor suo, esserne attaccato più di tutti gli altri. La virtù della povertà consiste nell'essere distaccato dai beni di questo mondo e di servirsene con sobrietà, non come il fine della vita, ma come un mezzo per poter servire il Signore e per far del bene al prossimo.Secondo l'insegnamento di san Giovanni Bosco, Dio chiama molti giovani alla vita di consacrazione, secondo lui sarebbero addirittura un terzo; ma, purtroppo, molti sono quelli che non ascoltano questa chiamata, perché storditi dai piaceri e dalle ricchezze di questo mondo.Ognuno di noi dovrebbe far sua la preghiera di san Francesco: «Signore, cosa vuoi che io faccia?». Dalla risposta alla chiamata di Dio, dipenderà la nostra felicità.

Usa la testa
Puntata 122 - Amiamo sempre troppo poco e troppo tardi

Usa la testa

Play Episode Listen Later Sep 30, 2021 5:27


Amiamo sempre troppo poco e troppo tardi è una frase di Roberto Benigni nel video dei Dieci Comandamenti.Al minuto 7,57 il passaggio sulla felicità è a mio avviso un esempio che dovremmo ricordare...Scopri tutto su:https://www.latuamappa.com/amiamo-sempre-troppo-poco-e-troppo-tardi-di-roberto-benigni/------------------------Unisciti a noi su: https://www.latuamappa.com/Corso gratuito: Mappe Mentali in Pratica: https://goo.gl/NjEXfSSocialFacebook: https://www.facebook.com/marcoventuri2016/Instagram: https://www.instagram.com/marcoventuri2018/LinkedIn : https://www.linkedin.com/in/marco-venturi-bb8174164/

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia della XXII Domenica del Tempo Ordinario - Anno B (Mc7,1-8.14-15.21-23)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Aug 24, 2021 5:58


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6618OMELIA XXII DOM. T .ORD. - ANNO B (Mc7,1-8.14-15.21-23)La prima lettura di questa domenica ci insegna l'importanza di osservare la santa Legge di Dio. Mosè disse al popolo: «Ascoltate le leggi e le norme che io vi insegno, affinché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in possesso della terra che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi [...] le osserverete dunque, e le metterete in pratica, perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza» (Dt 4,1.6).Da questo impariamo che è fondamentale osservare i Comandamenti di Dio, se veramente vogliamo entrare in possesso della Vita eterna in Paradiso. Il Salmo responsoriale dice che dimorerà nella Casa del Signore solo «colui che cammina senza colpa, pratica la giustizia e dice la verità che ha nel cuore, non sparge calunnia con la sua lingua [...] non fa danno al suo prossimo [...] non lancia insulti al suo vicino [...] non fa usura [...] colui che agisce in questo modo resterà saldo per sempre» (Sal 14,1-5). Meditiamo su queste parole e rinnoviamo il nostro proposito di rimanere sempre fedeli alla Legge di Dio che è legge di vita.Se ci capita la disgrazia di cadere in peccato grave, ricorriamo con fiducia al sacramento della Riconciliazione: se ci confesseremo con vero pentimento e con sincero proposito riceveremo certamente il perdono di Dio e la grazia per vivere da veri cristiani.Il Vangelo di oggi ci fa comprendere qualcosa in più: ci fa capire che non basta una osservanza solo esteriore della Legge divina e dei Precetti della Chiesa, ma ci vuole soprattutto una adesione interiore. Le parole di Gesù sono molto chiare: «Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me» (Mc 7,6). Queste parole sono una decisa condanna dell'ipocrisia. L'ipocrisia era il peccato dei farisei. Essi ostentavano la perfezione davanti agli altri, ma tale perfezione era solo apparente. Gesù paragonò i farisei a dei sepolti imbiancati, belli all'esterno, ma che all'interno contengono solo putridume.A volte rischiamo anche noi di essere degli ipocriti, quando facciamo vedere esteriormente di essere delle persone perbene, ma, dentro di noi, si nascondono i vizi più brutti e innominabili. A volte siamo anche noi come dei sepolcri imbiancati, rispettabili all'esterno, ma dal nostro cuore escono «impurità, furti, omicidi, adulteri, avidità, calunnia, superbia, stoltezza» (Mc 7,21-22). Le parole di Gesù sono un richiamo ad una conversione e purificazione interiore.Anche per noi valgono le parole del Vangelo, nel senso che abbiamo sempre il nome di Dio sulla bocca, mentre il nostro cuore è lontano da Lui. Ci sentiamo a posto e non ci accorgiamo dell'incredibile durezza del nostro cuore.Un giorno due donne andarono a chiedere dei consigli spirituali ad un santo eremita. Una donna era una grande peccatrice che si era sinceramente pentita dei suoi innumerevoli peccati; l'altra era una donna perbene, la quale si sentiva a posto. L'eremita diede un incarico a tutte e due: alla peccatrice disse di andare a prendere una grossa pietra; alla donna perbene ordinò di portargli un sacco pieno di sabbia. Dopo diverso tempo, le due donne tornarono. Allora il santo disse: «Chi di voi due ha fatto più fatica?». Evidentemente tutte e due avevano fatto fatica. Pertanto, l'eremita disse alla donna che si era convertita da una vita di peccato: «La pietra simboleggia il tuo grande peccato», mentre, alla donna perbene, disse: «Il sacco di sabbia raffigura i tuoi molti peccati di superbia e d'orgoglio». La lezione venne compresa molto bene. La donna peccatrice se ne tornò a casa finalmente libera dal peccato; e anche l'altra donna tornò a casa umile e pentita.Buttiamo via il nostro sacco fatto di tanta superbia, di tanta vanità, di tanto disprezzo del prossimo, e di tante mancanze alla carità, nei nostri giudizi, nelle nostre parole e nelle nostre opere. Questo sacco ci impedisce di camminare speditamente incontro al Signore e, tante volte, blocca il nostro cammino. Gettiamo via questo sacco e, come dice san Giacomo nella seconda lettura, mettiamo in pratica la Parola di Dio che è stata seminata in noi (cf Gc 1,21-27).In modo particolare, l'apostolo san Giacomo ci esorta a camminare nella carità con queste parole: «Religione pura e senza macchia davanti a Dio Padre è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze e non lasciarsi contaminare da questo mondo» (Gc 1,27). In poche parole bisogna fare il bene ed evitare il male. Non basta solamente evitare il male, ciò è troppo poco, bisogna anche fare il bene. San Giacomo parlava di visitare gli orfani e soccorrere le vedove. Queste due opere sono solo un piccolo esempio: davanti a ciascuno di noi si apre un campo sconfinato di bene da compiere. Non lasciamoci sfuggire questa grazia di poter far qualcosa per la gloria di Dio e il bene dei fratelli. Sia questo il nostro proposito.

Grazia Graziella &
ORA DEL TÈ. I 10 comandamenti di Raffaella Carrà.

Grazia Graziella &

Play Episode Listen Later Jul 12, 2021 14:02


Raffaella Carrà è stata e sarà per sempre un'icona, non solo della televisione italiana, ma è stata la prima ad aprire le danze a tante lotte che ancora ci portiamo dietro. Icona femminista, alleata della community LGBTQIA+ e regina dello spettacolo. Abbiamo voluto renderle omaggio così, raccogliendo tutti i suoi insegnamenti.

Books24 - I libri del Sole 24 Ore
I 10 comandamenti per il CEO del futuro

Books24 - I libri del Sole 24 Ore

Play Episode Listen Later Jun 11, 2021 15:05


Nel mondo e nel business è necessaria un nuovo tipo di leadership. Ma con quali caratteristiche, su quali basi, con che competenze e valori e da dove bisogna partire per costruire il nuovo CEO in grado di affrontare le sfide quotidiane del mondo contemporaneo?È da queste domande che partita CEO Confidential, l'iniziativa del Sole 24 Ore nata dall'intuizione di Francesco Pagano che ha raccolto l'esperienza di manager, innovatori, uomini di marketing e creatori di tecnologia, tutte persone impegnate nel cambiamento. E le loro esperienze sono state condensate nelle pagine del libro “Primo non comandare, i dieci comandamenti per il CEO del futuro” di cui ci parla uno degli autori, Pierangelo Soldavini, nella puntata di Books24 di oggi.Il libro è acquistabile in libreria, in edicola insieme al Sole 24 Ore fino al 22 giugno oppure online: http://s24ore.it/Mfynr2Questo podcast è a cura di Massimo Brugnone del Digital marketing del Sole 24 Ore.

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia della Sesta Domenica di Pasqua

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later May 5, 2021 6:12


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6481OMELIA VI DOMENICA PASQUA - ANNO B (Gv 15,9-17)Quando si parla di amore, ci si riferisce normalmente a quello che dobbiamo avere verso Dio e verso il prossimo. Oggi, il brano evangelico, che segue immediatamente alla parabola della vite e dei tralci, letta domenica scorsa, fissa invece l'attenzione sull'amore che Dio ha per noi e lo propone come sorgente e modello di quello che noi pure dobbiamo a Lui e ai fratelli.«Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi» (Gv 15,9). Queste parole, scaturite dalle labbra e dal Cuore di Gesù, sono tra le più belle di tutto il Vangelo. Esse ci fanno comprendere tutta la grandezza dell'amore di Gesù per noi. Con lo stesso amore con cui è amato dal Padre, Gesù ama ciascuno di noi in particolare. Gesù stabilisce il confronto dell'amore suo verso di noi con quello che ha per Lui il Padre: è un amore veramente divino, senza limiti. Non sarebbe stato possibile dare una definizione più elevata di questa per farci comprendere di quale estensione e portata sia l'amore di Cristo per noi e per aiutarci a dissipare le eventuali obiezioni contro l'amore di Dio che sorgono talvolta dal nostro fondo di peccatori.E Gesù ci dice: «Rimanete nel mio amore» (Gv 15,9). Rimanere nell'amore di Dio comporta una conseguenza pratica: l'osservanza dei Comandamenti. Chi deve rimanere nella corrente dell'amore divino è tutto l'uomo: non solo la mente, ma anche la volontà, decisa a conformarsi al Volere divino. Non può infatti esservi amore autentico e sincero se non c'è una piena adesione della volontà dell'uno a quella dell'altro: è solo dalla fusione delle due volontà che sorge l'amore. Perciò amare Dio e non osservare i suoi Comandamenti è una vera e propria contraddizione. Gesù lo dice molto chiaramente: «Se osserverete i miei comandamenti rimarrete nel mio amore» (Gv 15,10).Viene dunque da sé che chi cerca il Signore è sempre disposto ad osservare i suoi Comandamenti. Dio, che è amore, come ci ricorda san Giovanni nella seconda lettura, non può non desiderare quello che è bene per ciascuno di noi. I suoi precetti sono perciò la via migliore, anzi l'unica, perché noi raggiungiamo il vero nostro bene definitivo ed eterno. Anche su questo punto Gesù si richiama al paragone del suo amore verso il Padre. Anche Egli ha dimostrato il suo amore al Padre con l'osservanza dei Comandamenti del Padre suo e lo ha fatto con ubbidienza assidua e perfetta. Così Egli invita a fare anche noi, mostrandoci il suo esempio. L'imitazione di Cristo è infatti la grande strada che il cristiano è chiamato a percorrere ed è, nonostante le apparenze, la fonte della massima gioia. Lo conferma Gesù: «Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena» (Gv 15,11).A questo punto Gesù estende la sua esortazione passando all'amore del prossimo. E se anche per questo occorre un modello, eccolo pronto: «Come io vi ho amati» (Gv 15,12). Il modello da imitare è sempre di natura divina: è Cristo stesso, colui che sa e può veramente amare nel senso più pieno della parola. Come io vi ho amati: e qui dobbiamo pensare alla nostra Creazione, alla Redenzione, al Sacrificio di Cristo per noi, a tutti i doni di cui ci rende partecipi.I caratteri di questo amore disinteressato e senza limiti devono costituire l'esempio da seguire da parte di noi tutti. Ed è così che l'amore verso il prossimo diventa la perfetta imitazione di quello di Cristo e la norma suprema della vita dei suoi discepoli.L'esortazione va così a colpire il punto centrale: «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici» (Gv 15,13). Questa misura straordinaria dell'amore costituisce il supremo vertice a cui dobbiamo tendere anche nelle circostanze ordinarie della vita. L'amore deve essere disinteressato al massimo per meritare di chiamarsi amore cristiano.Nella seconda lettura di oggi abbiamo la più bella definizione di Dio, se di definizione possiamo parlare. L'apostolo san Giovanni scrive che «Dio è amore» (1Gv 4,8). In questa piccola frase è racchiuso tutto il Mistero divino. E noi, creati a immagine e somiglianza di Dio, siamo chiamati innanzitutto ad amare, siamo chiamati a riflettere l'amore del nostro Creatore nell'amore fraterno. Comunemente si dice che il simile conosce il simile, che solo l'amore può conoscere l'Amore. Pertanto si comprende molto bene che quanto più amiamo, tanto più riusciremo a conoscere Dio e a farlo conoscere a chi ci sta intorno. Per questo motivo, i Santi parlavano di Dio anche senza aprir bocca: tutta la loro vita era una predica vivente. San Giovanni scrive inoltre che «chi non ama non ha conosciuto Dio» (1Gv 4,8), proprio perché Dio è amore.La Vergine Immacolata, Madre del Risorto, ci ottenga dal Figlio suo il bene inestimabile del puro e santo amore!

Ecommerce Masterclass
#028: 3 Comandamenti dell'imprenditore

Ecommerce Masterclass

Play Episode Listen Later Apr 23, 2021 5:56


Solo una pochissima quantità di persone riesce a creare un business, un'attività che vale i milioni di euro. Molte persone falliscono e anche tu potresti fallire. Che tu sia un lavoratore autonomo, un freelance, un professionista o un imprenditore,  poco importa dovresti adottare questi approcci di business se vuoi creare un'attività di successo. Sponsor di questa puntata: www.123ecommerce.net/iubenda

Valerio Novelli (Monetizzando®)
#102 Imparare ad Investire: I 10 Comandamenti di Luca Lixi?

Valerio Novelli (Monetizzando®)

Play Episode Listen Later Apr 20, 2021 15:44


Come imparare ad investire? Esiste un manuale che ci insegna come investire? I 10 comandamenti dell'investimento finanziario è un libro diverso dai classici manuali sugli investimenti e la finanza. Acquista il libro su Amazon: https://amzn.to/2Qm2AEF Leggi la recensione su Monetizzando: https://www.monetizzando.it/consigli-per-investire-luca-lixi/ Il libro di Luca Lixi non è il classico manuale sugli investimenti e ruota intorno alla storia di un uomo che si trova in una situazione molto spiacevole. Dopo aver affidato infatti i suoi risparmi ad un promotore finanziario, un bel giorno riceve una lettera dalla banca con il resoconto dei suoi investimenti, e scopri così che i suoi 270,000 euro erano diventati 74.000 e lui, non essendosi mai interessato ed avendo lasciato carta bianca al promotore, non si riusciva a spiegare come fosse possibile… Luca racconta una storia vera di cui è stato testimone e protagonista, e proprio attraverso questa storia condivide quelli che sono secondo lui i dieci comandamenti dell'investimento finanziario. L'utilizzo di una storia permette di seguire il libro in maniera semplice, comprendendo numerosi concetti legati al mondo del risparmio e degli investimenti.

Don Pierpaolo Maria Cilla: lezioni sulla Divina Volontà
Chi non osserva i comandamenti non dica di amare Gesù

Don Pierpaolo Maria Cilla: lezioni sulla Divina Volontà

Play Episode Listen Later Apr 18, 2021


BASTA BUGIE - Omelie
Omelia della Terza domenica di Pasqua - Anno B (Lc 24, 35-48)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Apr 14, 2021 5:20


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6478OMELIA III DOM. DI PASQUA - ANNO B (Lc 24, 35-48)Il Vangelo di questa terza domenica di Pasqua prosegue il racconto dei discepoli di Emmaus. Questi due discepoli raccontarono agli Undici e a tutti quelli che erano con loro «ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto Gesù nello spezzare il pane» (Lc 24,35). Mentre stavano narrando la loro straordinaria esperienza, ecco che Gesù comparve loro e disse: «Pace a voi» (Lc 24,36). Il Signore diede prova della sua Risurrezione mostrando loro le mani e i piedi: era proprio Lui, e i segni gloriosi delle ferite lo testimoniavano in modo molto chiaro. Poi domandò loro qualcosa da mangiare, ed essi gli diedero una porzione di pesce arrostito: non si trattava certamente di un fantasma. Alla fine, Gesù spiegò agli Apostoli il senso delle Scritture, le quali parlavano della sua Morte e Risurrezione, e del compito che Gesù affidava loro: il compito di predicare a tutti i popoli «la conversione e il perdono dei peccati» (Lc 24,47).Gli Apostoli presero alla lettera queste parole e, dopo la Pentecoste, si misero a predicare la Buona Novella. Così, nella prima lettura di oggi, abbiamo ascoltato il discorso che san Pietro rivolse al popolo. Al termine di questo discorso, Pietro disse: «Convertitevi dunque e cambiate vita, perché siano cancellati i vostri peccati» (At 3,19).Se veramente vogliamo vivere anche noi da risorti, dobbiamo cambiare vita ed eliminare energicamente il peccato. Con questo testimonieremo di amare davvero il Signore. San Giovanni lo afferma chiaramente nella seconda lettura di oggi: «Da questo sappiamo di averlo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti. Chi dice: lo conosco, e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e in lui non c'è la verità. Chi invece osserva la sua parola, in lui l'amore di Dio è veramente perfetto» (1Gv 2,3-5).L'amore di Dio consiste nell'osservare i suoi Comandamenti, non può essere diversamente. Quando si ama Dio, allora sarà una gioia per noi metter in pratica ciò che Egli insegna, ed evitare risolutamente il peccato. Quando si ama, si fa volentieri la volontà della persona amata. Se io so che Gesù non vuole una cosa, farò di tutto per non farla, costi quel che costi.Tante volte non si pensa che il peccato è la più grande disgrazia che possa colpirci. I Santi avrebbero preferito mille e mille volte la morte piuttosto che commettere un solo peccato. Pensiamo a tanti Martiri, ai quali i persecutori, per non torturarli e metterli a morte, avevano ingiunto di rinnegare la fede in Cristo e di bestemmiare. Ma loro rimasero fedeli a Dio e andarono incontro lieti alle più grandi sofferenze e alla morte.Abbiamo un criterio infallibile per sapere se una cosa è bene o male, si può fare o è peccato: questo criterio è l'obbedienza al Papa e al suo Magistero. Se il cristiano sa, ad esempio, e lo sa con certezza perché ce lo insegna la Chiesa, che non si può rubare, che non si può imbrogliare il prossimo, che non si possono commettere atti impuri, che il Matrimonio non può essere profanato dall'infedeltà o dall'uso di anticoncezionali, ecc., egli deve evitare tutto questo, anche se ciò comporta sacrificio, confidando nell'aiuto onnipotente di Dio e nella preghiera.Se il cristiano sa che Dio vuole che si santifichino le feste, che si preghi ogni giorno, che si facciano le opere di bene, egli deve fare tutto questo con gioia. In questo modo, egli testimonierà il suo amore a Dio non a parole, ma con i fatti.All'inizio della sua conversione, san Francesco chiese con fiducia che Dio gli indicasse il cammino da seguire. Egli comprese benissimo che la nostra gioia non consiste nel fare la nostra volontà, ma la Volontà del nostro Creatore. Per essere sicuro di stare nella Volontà di Dio, egli non si fidò di quanto sentiva in cuore, ma volle andare dal Papa: solo da lui poteva avere la certezza di essere sul retto sentiero.Impariamo da san Francesco questa docilità all'insegnamento del Papa. Ai giorni d'oggi molti si sentono illuminati; ma, a conti fatti, dimostrano di mancare della cosa più importante: di questa docilità al Magistero della Chiesa. Se anche noi obbediremo a questo insegnamento, saremo certi di fare la Volontà di Dio e godremo di una grande pace nel cuore.

Radio Eco Sud
Al passo coi tempi 1 puntata

Radio Eco Sud

Play Episode Listen Later Apr 10, 2021 51:37


In questa serie di trasmissioni, Padre Rocco Spagnolo insieme a Caterina Nasso e Angela Caccamo, tratteranno i dieci Comandamenti contestualizzandoli ai tempi di oggi.

Radio Eco Sud
Al passo coi tempi 3 puntata

Radio Eco Sud

Play Episode Listen Later Apr 10, 2021 67:42


In questa serie di trasmissioni, Padre Rocco Spagnolo insieme a Caterina Nasso e Angela Caccamo, tratteranno i dieci Comandamenti contestualizzandoli ai tempi di oggi.

Radio Eco Sud
Al passo coi tempi 2 puntata

Radio Eco Sud

Play Episode Listen Later Apr 10, 2021 55:34


In questa serie di trasmissioni, Padre Rocco Spagnolo insieme a Caterina Nasso e Angela Caccamo, tratteranno i dieci Comandamenti contestualizzandoli ai tempi di oggi.

Spirito e Vita
Comandamenti Impossibili

Spirito e Vita

Play Episode Listen Later Apr 7, 2021 7:04


Quando accettiamo la sfida dei “comandamenti impossibili” allora supereremo i confini delle nostre incapacità per scoprire le possibilità di Gesù. Ci troviamo nelle mani di un Dio che può fare ancora tutto.Attraverso quattro passi (“non posso”, “mi dispiace”, “ti prego aiutami” e “cominciamo”) realizzeremo il piacere di un'ubbidienza gioiosa suscitata dallo Spirito Santo.Scopri il libro qui: http://www.adimedia.it/impossibileLeggi un estratto: https://www.adimedia.it/digital/2021/04/06/missione-impossibile/Ascolta il nostro podcast: https://www.spreaker.com/show/spirito-e-vita

FREE YOURSELF... MY JOURNEY... PLOG-Podcast Blog
Le Cronache Dei Comandamenti Di Dieci Anni♟

FREE YOURSELF... MY JOURNEY... PLOG-Podcast Blog

Play Episode Listen Later Mar 5, 2021 2:30


  First Commandment: You will tell them, there will be NO Christmas dinner.  "I am no Victoria Gotti...but I think I am." ♟♟♟  

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia III Domenica di Quaresima - Anno B (Gv 2,13-25)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Mar 2, 2021 5:07


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6464OMELIA III DOM. DI QUARESIMA - ANNO B (Gv 2,13-25)Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgereda Il settimanale di Padre PioSiamo ormai giunti alla terza domenica di Quaresima e, nel Vangelo di oggi, abbiamo un chiaro annuncio della morte e risurrezione di Gesù. Ai Giudei che lo interrogavano, Gesù disse: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere» (Gv 2,19). Gesù intendeva parlare del tempio del suo Corpo, che è il vero tempio della divinità, di cui la costruzione di pietra era solo una immagine.Gesù parla della sua prossima passione e morte, ma i farisei non comprendono questo linguaggio. Anche noi tante volte non comprendiamo il linguaggio della croce e cerchiamo di allontanare quanto più è possibile questo mistero dalla nostra vita. San Paolo, invece, nella seconda lettura ci vuole far comprendere che la Croce «è potenza di Dio e sapienza di Dio» (1Cor 1,24).Anche noi, come i Giudei, chiediamo dei segni, o, come i pagani, cerchiamo solo una sapienza umana; ma Gesù ci offre un solo segno: la sua Croce; e ci insegna una sola sapienza: quella che lo condusse a offrire la sua vita in sacrificio per noi. Il cristiano deve comprendere bene questa lezione e saper riconoscere nella croce che porta un dono che lo rende ancora più simile al nostro Maestro Divino.Il brano del Vangelo di oggi deve essere compreso bene. Il gesto di Gesù non deve essere inteso come un atto di impazienza di fronte ai venditori di animali e ai cambiavalute. Dobbiamo infatti ricordare che il Tempio di Gerusalemme aveva dei locali che si utilizzavano appositamente per la vendita degli animali destinati al sacrificio, e per il cambio delle monete. Infatti, questi animali dovevano essere comprati con una moneta speciale, di qui la necessità dei cambiavalute.Gesù non era contrario a questo culto esterno: Egli stesso si recava al Tempio per adempiere queste prescrizioni. Il vero significato del suo gesto è un richiamo all'interiorità. Se questa mancasse, la cerimonia esterna diverrebbe un gesto inutile, buono solo ad ingannare la coscienza, facendo credere di essere a posto con Dio, quando invece non lo si è.La Quaresima è il tempo adatto per penetrare anche noi in questa interiorità, per scrollarci di dosso la nostra superficialità nel culto divino. Il nostro culto esteriore, le nostre preghiere, la penitenza e i digiuni devono essere un'espressione d'amore, altrimenti varranno ben poco. Queste pratiche dovranno essere accompagnate dalla misericordia verso il nostro prossimo. Se con la preghiera chiediamo, sarà sempre con la misericordia che otterremo. Le più grandi penitenze non serviranno a nulla se saremo dominati dalla durezza del cuore.Comunque, il gesto di Gesù è di grande insegnamento anche per il rispetto esteriore che dobbiamo avere per la Casa di Dio. Per questo motivo valgono le severe parole di Gesù: «Non fate della casa del Padre mio un mercato!» (Gv 2,16). Anche noi rischiamo di rendere la chiesa non solo un mercato, ma addirittura un teatro e un luogo di divertimento, profanato spesso da mode indecenti e scandalose.Gesù stesso, un giorno, si lamentò con santa Gemma Galgani in questo modo: «Il mio Cuore è sempre contristato, me ne rimango quasi sempre solo nelle chiese e se molti si radunano hanno ben altri motivi e devo soffrire di vedere la mia chiesa, la mia casa ridotta in un teatro di divertimento...». E, a santa Margherita Maria, così diceva: «Io ho una sete ardente d'essere onorato dagli uomini nel Santissimo Sacramento e non trovo quasi nessuno che, secondo il mio desiderio, si sforzi di dissetarmi, usando verso di me qualche contraccambio».In questa Quaresima dobbiamo fare un proposito molto importante: quello di venire spesso in chiesa, non soltanto per la Messa domenicale, ma anche per delle brevi visite a Gesù Sacramentato. Il pensiero che Gesù rimane notte e giorno nelle nostre chiese, nei nostri tabernacoli, non ci deve lasciare indifferenti. Dobbiamo sentire il dovere di venire ad adorare Gesù, di metterci ai suoi piedi e di donargli un po' del nostro tempo. Sarà il tempo meglio speso, e il Signore ci ricolmerà delle sue benedizioni.La prima lettura di oggi ci richiama, invece, alla fedeltà alla Legge di Dio, ovvero ai dieci Comandamenti. I dieci Comandamenti tracciano quello che deve essere il nostro cammino, il cammino di ogni uomo che vuole raggiungere la felicità non solo su questa terra, ma, soprattutto, in Paradiso. Solo dall'osservanza di questa legge potrà scaturire la vera gioia, una gioia che nessuno potrà toglierci. Ad un certo punto della sua vita, san Leonardo da Porto Maurizio così diceva: «Ho settantadue anni e non sono stato neppure un giorno triste». Questo lo poteva dire perché egli visse sempre nell'amicizia con Dio, nell'osservanza dei suoi Comandamenti. Così potremo dire anche noi se faremo di questa legge di vita la luce per il nostro cammino. Fonte: Il settimanale di Padre PioPubblicato su BastaBugie n. 706

il Vangelino
Mt 5,20,26 [Il cuore dei comandamenti] - Andrea

il Vangelino

Play Episode Listen Later Feb 25, 2021 4:22