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Situada al pie de los Alpes, en el noroeste del país, la capital del Piamonte conserva la elegancia de una época de esplendor. La capital de la Casa de Saboya lo fue también de todo el reino cuando Víctor Manuel II asumió la corona en 1861. Turín resultó clave en el proceso de unificación italiana; para entonces ya tenía nobles hechuras, cómodas calles jalonadas de 18 kilómetros de soportales, amplias plazas y refinadas construcciones. Sus palacios y castillos hoy forman parte de la lista del Patrimonio Mundial. Cuando la ciudad perdió relevancia política comenzó un vertiginoso despegue industrial y tecnológico, con la fábrica de Fiat como punta de lanza. En compañía de la arquitecta y diseñadora Teresa Sapey emprendemos un largo paseo que parte de su barrio, a la orilla del Po, en torno a la iglesia de la Gran Madre de Dios, y llega hasta el lejano Castello di Rivoli. Por el camino descubrimos símbolos turineses como la Mole Antonelliana y su museo del cine, el barroco palacio Carignano o el valiosísimo museo egipcio. Además, buscamos la enigmática Sábana Santa en una capilla del Palacio Real anexa a la catedral y visitamos otras residencias notables como el pabellón Stupinigi o la enorme Reggia di Venaria. Locales como el controlador aéreo Matteo Damian y la bailarina Michela Lanteri unen sus voces a las de los guías Lissette Piedra y Angelo de Leonardis. Retratamos monumentos como la basílica de Superga, encaramada en el monte que protagonizó el terrible accidente aéreo que mató a los futbolistas de Il Grande Torino en 1949, un trauma nacional que todavía se recuerda. Contamos también con las autoras de sendos blogs turísticos sobre la ciudad: María José Trujillo, de GuiaDeTurin.com, y Luisa Triviño, de VisitaTurin.com.Escuchar audio
In this episode of By Far The Greatest Team, hosts Graham and Jamie are joined by regular guest Phil Craig to delve into the remarkable story of Il Grande Torino, the dominant force in Italian football during the 1940s. The discussion begins with Ferruccio Novo, the visionary president who transformed Torino into a footballing powerhouse through innovative leadership and strategic planning. Despite the challenges posed by World War II, the team flourished, achieving an unprecedented run of championships that showcased their unique style of play and remarkable talent. The episode also highlights the incredible resilience of Ernst Erbstein, whose life story exemplifies the era's trials and triumphs. However, the narrative takes a poignant turn with the Superga air disaster, the tragic event that claimed the lives of the entire Torino squad and left an indelible mark on Italian football. Graham, Jamie, and Phil explore the profound emotional impact of this tragedy, not only on the football community but on the nation as a whole. Through their insightful conversation, the hosts celebrate Torino's legacy, emphasizing how their achievements continue to inspire while serving as a solemn reminder of the fragility of life and the enduring power of sports to unite and heal. This episode is a tribute to the greatness and humanity of a team whose story transcends the game itself.If you enjoy these podcasts, please don't forget to subscribe and give us a rating and also tell everyone about them!Or visit our website at www.thegreatestteam.co
If you were told to mention the greatest teams in the history of Italian football you'd throw in clubs like Juventus, Milan, Inter, maybe even a Napoli or one from the capital. You'd mention players like Baggio, Platini, Zidane, Maradona, Totti and the like. But they're not the best Calcio ever seen. This is, and it's the story of Il Grande Torino: the best football team you've never heard of. 00:00 – Intro 00:30 – A Brief History of Italian Football and Torino 03:15 – Erno Erbstein 06:35 – Lucchese: The Blueprint 09:20 – The False Start 16:35 – When Torino Became Grande 23:35 – Il Grande Torino 31:05 – Up On Superga Hill 36:25 – Legacy Learn more about your ad choices. Visit podcastchoices.com/adchoices
Bruno Morchio, Marco D'Aponte"Maccaia"Edizioni del Capricornowww.edizionidelcapricorno.itMaccaia, Bacci Pagano a fumetti. L'amato detective di Bruno Morchio, uno dei personaggi fondamentali del romanzo nero italiano contemporaneo, e la matita graffiante e stilosa di Marco D'Aponte s'incontrano per dare vita a un raffinato capolavoro noir.Mentre Genova è assediata dalla maccaia – quell'aria immobile e sospesa, quel tepore umido e salmastro che annuncia l'arrivo della primavera – nel parco del Peralto viene ritrovato il cadavere di un vecchio pensionato, Mino Terenzi.Straziato da un lupo. Subito la stampa grida al licantropo. Due anni prima Terenzi, di professione strozzino, aveva stipulato una milionaria assicurazione sulla vita e la giovane moglie sudamericana ne sembra l'unica beneficiaria.L'investigatore privato Bacci Pagano viene assunto dalla compagnia assicuratrice per trovare le prove che inchiodino la bellissima vedova e il suo amante come esecutori e mandanti dell'omicidio: un copione già scritto…Bacci indaga, ma in breve capisce che le cose non sono andate così; la sua sarà un'inchiesta insolita, tra apparenti evidenze obiettive e menzogne, personaggi che spuntano dal nulla e altri che non sono quello che sembrano, e dovrà anche districarsi tra le donne della sua vita, un'ex moglie ancora rabbiosa e ostile, una fidanzata che appare e scompare e una figlia che non vede da dieci anni…Bruno Morchio, genovese, laureato prima in Lettere moderne e poi in Psicologia, psicologo e psicoterapeuta, ha esordito come scrittore all'inizio degli anni Duemila, creando il personaggio dell'investigatore privato Bacci Pagano, ironico e disincantato, pubblicando una serie di romanzi noir ambientati nella sua città, Genova, tra cui: Bacci Pagano. Una storia da carruggi e Maccaia. Una settimana con Bacci Pagano (2004), Con la morte non si tratta (2006), Le cose che non ti ho detto (2007), Colpi di coda (2010), Lo spaventapasseri (2013), Un conto aperto con la morte (2014), Il testamento del Greco (2015), Fragili verità. Il ritorno di Bacci Pagano (finalista al Premio Scerbanenco, 2016), Un piede in due scarpe (2017), Uno sporco lavoro (2018), Le sigarette del manager (2019), Voci nel silenzio (2020), Nel tempo sbagliato (2021), Le ombre della sera e La fine è ignota (vincitore del Premio Scerbanenco, 2023).Marco D'Aponte. Dopo un esordio negli anni Ottanta sulla rivista Orient Express diretta da Luigi Bernardi, si dedica più assiduamente al fumetto dal 2000 collaborando con amici scrittori come Gianna Baltaro, Guido Ceronetti, Pit Formento, Dario Lanzardo, Marino Magliani, Rossana Repetto. Ha realizzato numerosi grapich novel da celebri romanzi come Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi e La luna e i falò di Cesare Pavese. Nel biennio 2023-2024 ha pubblicato per Töpffer Codex Rubens, su testi di Michel Hoëllard e Nathalie Neau, e l'adattamento a fumetti di Uova fatali di Michail Bulgakov. Con il Capricorno ha pubblicato Storia di Torino a fumetti, Il Grande Torino a fumetti e Il magnifico 7. Si è diplomato all'Accademia Albertina e dipinge ed espone in gallerie e musei. Vive tra Torino e Sestri Levante e la frequentazione di Genova e della Liguria l'ha portato a conoscere Bruno Morchio e il suo intrigante detective Bacci Pagano.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
My guest is Roberto Pennino, whose book 'Immortal Torino' covers the story of 'Il Grande Torino' - the Great Torino FC side that dominated Italian football in the 1940s. Tragically, the team and coaching staff all died as their plane descended into Turin on the way home from a friendly match in Lisbon against Benfica, crashing into the Basilica di Superga.
No dia em que se assinala o 75º aniversário da tragédia de Superga, republicamos o episódio gravado em 2020 sobre o desastre áereo que vitimou a equipa do Torino. Este episódio foi o primeiro de um rubrica intitulada “Mayday Monday”.
Ogni 4 maggio i tifosi del Toro (ma non solo) salgono al Colle di Superga per celebrare e ricordare le 31 vittime della tragedia del 1949. Manolo Chirico e Roberto Ugliono ripercorrono le storie dei campioni, che hanno scritto pagine di storia del calcio e sono entrati nella leggenda. Potrero, dove tutto ha inizio. Un podcast sul calcio internazionale.Su Mola (www.mola.tv) nel 2024 potrete seguire in diretta ed in esclusiva le partite della Copa Libertadores, Copa Sudamericana, Recopa, Liga Profesional Argentina, Copa de la Liga Profesional Argentina ed Eredivisie.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/potrero--5761582/support.
Fünf Meisterschaften in Folge und 93 Heimspiele ohne Niederlage: Der AC Turin war in den Nachkriegsjahren die überragende Fußballmannschaft Italiens – bis das Team am 4. Mai 1949 bei einem Flugzeugabsturz ums Leben kam. Von Eduard Hoffmann www.deutschlandfunkkultur.de, Nachspiel
TORINO (ITALPRESS) - "Tutti lo sanno, sono un terrone con un quarto di sangue piemontese e per questo motivo tutti sanno che io sono tifoso della Juventus. Però devo dire che la prima cosa che ho fatto, quando ho portato mio figlio allo stadio qua a Torino, è stato, quando siamo arrivati la mattina, è stato andare a Superga. Perché lo sport deve insegnare a rispettare tutti i grandi campioni, e nessuno si può dimenticare del grande Torino". Così il vice-presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, arrivando al teatro Carignano di Torino per il congresso provinciale di Forza Italia. "Io sono 100% bianconero, ma il Grande Torino rappresenta una parte fondamentale della storia del calcio italiano. Il rispetto nello sport è fondamentale, si devono riconoscere le capacità degli avversari".xb2/sat/gtr
TORINO (ITALPRESS) - "Tutti lo sanno, sono un terrone con un quarto di sangue piemontese e per questo motivo tutti sanno che io sono tifoso della Juventus. Però devo dire che la prima cosa che ho fatto, quando ho portato mio figlio allo stadio qua a Torino, è stato, quando siamo arrivati la mattina, è stato andare a Superga. Perché lo sport deve insegnare a rispettare tutti i grandi campioni, e nessuno si può dimenticare del grande Torino". Così il vice-presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, arrivando al teatro Carignano di Torino per il congresso provinciale di Forza Italia. "Io sono 100% bianconero, ma il Grande Torino rappresenta una parte fondamentale della storia del calcio italiano. Il rispetto nello sport è fondamentale, si devono riconoscere le capacità degli avversari".xb2/sat/gtr
C'è stato un momento, sul finale della lunghissima stagione 1945-1946, in cui il Grande Torino era ormai ad un passo dal cedere il titolo di Campione d'Italia ai rivali di sempre della Juventus. Tra un Derby perso e un'umiliazione subita a Milano, travolti 6-2 dall'Inter, i granata erano considerati ormai fuori dalla corsa per il secondo Scudetto consecutivo, il primo del dopoguerra. Eppure, nell'estate del 1946 - perché quello Scudetto si assegnò in estate inoltrata - successe qualcosa di decisamente inaspettato, che consacrò definitivamente quello che sarebbe diventato il ciclo più glorioso della storia del calcio italiano.
4 maggio 1949 - Alle ore 17:05 di un pomeriggio piovoso, l'aeroplano che portava a bordo l'intera squadra del Torino, fuori rotta per assenza di visibilità e per il malfunzionamento dell'altimetro, si schianta violentemente contro i muraglioni di sostegno del giardino sul retro della Basilica di Superga, poco fuori dal comune di Torino, non lasciando scampo a nessuno dei passeggeri. Persero la vita 18 calciatori, 31 persone in totale contando anche staff tecnico, giornalisti ed equipaggio. Era una squadra di leggende, era il Grande Torino. Ma quali sono le origini di questo mito moderno? Proviamo a scoprirlo insieme a Paolo Rendina, avvocato tributarista, ex dirigente sportivo, ma soprattutto Podcaster e autore della serie "Diritto e Rovescio". Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast
Per continuare e concludere il mini-ciclo dedicato al Grande Torino e all'Italia del dopoguerra e della ricostruzione, in questo episodio incontriamo Diego Fornero, giornalista e autore del podcast "Invincibili - Il Grande Torino", per parlare di come la squadra granata ha influito sulla società italiana e quale sia il suo lascito oggi. LE FONTI USATE PER QUESTO EPISODIO: FORNERO Diego, Invincibili- Il Grande Torino, disponibile sulle principali piattaforme di podcast La musica è "Inspired" di Kevin MacLeod [incompetech.com] Licenza C.C. by 4.0 Potete seguire Pallonate in Faccia a questi link: Sito: https://pallonateinfaccia.com Facebook: https://www.facebook.com/pallonateinfacciablog Twitter: https://twitter.com/pallonatefaccia Instagram: https://www.instagram.com/pallonateinfaccia Per contattarmi: pallonateinfaccia@gmail.com SOSTENETE PALLONATE IN FACCIA!
La storia del secondo dopoguerra in Italia è la storia del Grande Torino, la squadra che domina il calcio nazionale nella seconda metà degli anni Quaranta e diventa un simbolo sociale che va ben oltre il rettangolo verde. La vicenda dei campioni in maglia granata non è solo sport, ma lo specchio di un paese spezzato che faticosamente cercava di mettersi alle spalle dolore e sofferenza, e rinascere. LE FONTI USATE PER QUESTO EPISODIO: 4 maggio 1949. L'Italia piange il Grande Torino, Istituto Luce BUZZATI Dino, L'ultima veglia di Torino ai trentun caduti di Superga, Il Corriere della Sera DIETSCHY Paul, The Superga Disaster and the Death of the 'great Torino', Soccer & Society, vol. 5 iss. 2, 2004 Superga, la fine del Grande Torino, Passato e Presente, RaiPlay Un ringraziamento speciale al Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata. La musica è "Inspired" di Kevin MacLeod [incompetech.com] Licenza C.C. by 4.0 Potete seguire Pallonate in Faccia ai seguenti link: https://pallonateinfaccia.com/ https://www.facebook.com/pallonateinfacciablog https://twitter.com/pallonatefaccia https://www.instagram.com/pallonateinfaccia Per contattarmi: pallonateinfaccia@gmail.com SOSTENETE PALLONATE IN FACCIA
Dopo la Liberazione, nell'estate del 1945 il calcio italiano si prepara a vivere quella che gli storici chiamano “una seconda unità nazionale”, con il campionato di Serie A pronto a ripartire. Il Grande Torino arriva alla stagione ‘45-'46 forte dei nuovi rinforzi - Bacigalupo, Ballarin, Castigliano su tutti - e dei rientri dei prestiti - Maroso e Rigamonti - ed è chiamato a confermare il titolo del ‘43, ultimo campionato nazionale. Scopriamo insieme come i granata di Ferruccio Novo arrivano a questo appuntamento, tra match amichevoli, trasferte internazionali e una nuova realtà giornalistica pronta a narrarne le gesta: Tuttosport, creatura di Renato Casalbore, che sarà, insieme alla squadra, a bordo dell'aereo che si schianterà quattro anni dopo a Superga.
In this episode Frank sits down for a chat with Dominic Bliss, journalist, author of 'Erbstein: The Triumph and Tragedy of Football's Forgotten Pioneer' and co-founder of The Egri Erbstein Tournament. Frank and Dominic chat the extraordinary life and times of Ernő Egri Erbstein. Erbstein was one of the greatest coaches there has ever been, a pioneering tactician and supreme man-manager who created Il Grande Torino, the team that dominated Italian football in the years immediately after the Second World War. Erbstein's life was an extraordinary one characterised by courage and resourcefulness in the face of adversity and he was a part of the great Jewish coaching tradition developed in the coffee houses of Budapest. From his playing days to his managerial start in Bari, Erbstein's story is an amazing tale and through years of painstaking research Dominic has pieced together the lost history of one of football's most influential figures. Enjoy the conversation. Follow Dominic on Twitter: @theinsidelefty Follow Egri Erbstein Tournament: @EgriErbstein Follow Frank on Twitter: @SerieA_Aust Follow The Gentleman Ultra: @GentlemanUltra Please don't forget to rate, review and share the podcast and thanks for listening.
Il Grande Torino è stato la speranza dell'Italia del dopoguerra. Un miracolo sportivo finito in tragedia.La trascrizione dell'episodio è riservata agli iscritti alla newsletter. Per entrare: http://eepurl.com/hrMwC1Testo e voce di Salvatore GrecoSullo sfondo:Sunshine on sand – Unicorn headsSix seasons – Unicorn headsSad emotional guitar – Edwardo ChristianMy Valentine - Oak Studios – Licenza Creative Commons Attribution ND 4.0
“Il 4 maggio scelsero il paradiso, al mondo non c'era più nessuno da battere”. Dalla nascita alla tremenda fine di una delle più grandi squadre di sempre, in Italia e nel mondo. Un blocco italiano insuperabile, troppo forte per tutti.
“Gli eroi sono sempre immortali agli occhi di chi in essi crede. E così i ragazzi crederanno che il Torino non è morto: è soltanto «in trasferta»” Indro Montanelli. La leggenda del grande Torino. Superga 4 maggio 1949. Scritto da Francesco Fantini, montaggio e voce di Fabio Bernacconi
Racconto di FEDERICO BETTUZZIEra il 4 maggio 1949 ore 17:03, il Fiat G.212 della compagnia aerea ALI, , con a bordo l'intera squadra del Grande Torino, si schiantò contro il muraglione del terrapieno posteriore della basilica di Superga, che sorge sulla collina torinese; le vittime furono 31. Nell'incidente morirono anche i dirigenti della squadra e gli accompagnatori, l'equipaggio e tre noti giornalisti sportivi italiani: Renato Casalbore (fondatore di Tuttosport); Renato Tosatti (della Gazzetta del Popolo, padre di Giorgio Tosatti) e Luigi Cavallero (La Nuova Stampa). Il compito di identificare le salme fu affidato all'ex commissario tecnico della Nazionale Vittorio Pozzo, che aveva trapiantato quasi tutto il Torino in Nazionale. Il Grande Torino, la squadra di calcio piu' forte di tutti i tempi, diventa la Leggenda Del Grande Torino.Guarda Il Video Su Youtube: https://youtu.be/pAm0Yaqk-roIl Blog di Federico Bettuzzi: https://raccontidistoria.blogspot.com/Sostieni Noir Italiano su Patreon: https://www.patreon.com/noiritaliano---Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/racconti-di-storia-podcast--5561307/support.
Il Grande Torino non sarebbe stato lo stesso senza le geometrie di Giuseppe Grezar, il silenzioso centrocampista triestino che completa la campagna acquisti di Ferruccio Novo nell'estate del 1942.Questa è l'ultima estate di relativa quiete prima che l'autunno porti con sé una forte accelerazione della Seconda Guerra Mondiale, e un impatto sempre più devastante sulla vita dei torinesi e degli italiani, proprio mentre il Torino si avvia, con una rosa completa e nettamente superiore a quella delle rivali, alla sua prima stagione di grandi successi.Twitter: https://twitter.com/diegoforneroInstagram: https://www.instagram.com/diegofornero/
Nell'estate del 1941, Ferruccio Novo avvia una campagna acquisti sontuosa per rinforzare il suo Torino. Dalla Fiorentina, torna in granata Giacinto Ellena e porta con sé Romeo Menti, giovane ala destra che ha fatto innamorare Firenze e che porterà sempre con sé un giglio viola al bavero della giacca. Sulla sinistra, invece, arriva dall'Inter il campione del mondo Pietro Ferraris.Twitter: https://twitter.com/diegoforneroInstagram: https://www.instagram.com/diegofornero/
Alfio Caruso"Così ricostruimmo l'Italia"Neri Pozza Editorehttp://neripozza.it/All'inizio del giugno 1945, dopo un mese di pace in Italia, i mezzi di trasporto ferroviario, rispetto all'anteguerra, sono a un sesto, gli autocarri a meno della metà, la flotta mercantile a un decimo. Servono sette ore per andare da Roma a Napoli, trentasei da Torino a Roma su un unico treno giornaliero, trentatré da Milano.Per il trimestre estivo, gli approvvigionamenti di carbone sono valutati a un decimo del fabbisogno, pure lo zucchero è a un decimo, la carne a un quarto. Il Nord della Penisola è attraversato da una scia di odio sanguinario; i partiti politici si sbranano sul futuro assetto statuale, monarchia o repubblica; l'indipendentismo minaccia la Sicilia; Tito ha allungato le mani su Trieste e il Friuli Venezia Giulia.Eppure in quindici anni l'Italia stupirà il mondo con una rinascita che non ha precedenti.Ad accompagnare i sogni arriva subito la schedina, prima con il «12», poi con il «13». Il Grande Torino, Coppi, Bartali ridanno un minimo di orgoglio a un Paese umiliato dal fascismo e annichilito dalla guerra persa. La scuola, il diploma, la laurea diventano il traguardo di moltissime famiglie convinte che il «pezzo di carta» consentirà ai figli un domani migliore. Scandali, imbrogli, misfatti rimangono spesso sotto il pelo dell'acqua e in ogni caso non infrangono l'ottimismo di fondo. La guerra fredda, lo scontro fra le grandi ideologie scavano baratri incolmabili, tuttavia permane una solidarietà di fondo tra le diverse anime della Nazione. Sia a destra, sia a sinistra in diverse occasioni l'interesse di bottega viene sacrificato davanti all'interesse generale.Capo del governo per sette anni, l'asburgico De Gasperi tiene a freno i grandi nemici della sinistra, Togliatti e Nenni, e quelli dell'oltranzismo cattolico rappresentati da Luigi Gedda, il pupillo di Pio xii. Dalle ceneri dell'agip il monopolista a fin di bene Mattei costruisce l'eni e lo usa per rompere il predominio petrolifero delle sette sorelle. Dall'inventiva di Enzo Ferrari e di Enrico Piaggio nascono due gioielli invidiati dal mondo. Gli italiani sostituiscono la Vespa alla bici in attesa di salire prima sulla Seicento, poi sulla Cinquecento. La nascente televisione regala una lingua al Paese, lo racconta e lo fa conoscere ai tanti, che mai si sono mossi dal borgo natio. Il cinema italiano conosce il suo periodo più fecondo contrassegnato dagli oscar a De Sica e a Fellini, dai trionfi di Rossellini al festival di Cannes.È la grande stagione della ricostruzione, un periodo della nostra storia in cui le accese divisioni sociali e politiche si accompagnano al comune desiderio di rinascita di una Nazione.Alfio Caruso (Catania, 1950), una laurea, una moglie, tre figli, una nuora, due nipotini, dopo quattro romanzi con Leonardo e Rizzoli si è dedicato con Longanesi alla storia italiana del Ventesimo secolo. Ne ha narrato l'escalation mafiosa (Da Cosa nasce Cosa, Perché non possiamo non dirci mafiosi, Io che da morto vi parlo, Milano ordina: uccidete Borsellino), l'abbondanza di misteri (Il lungo intrigo), i più importanti episodi della seconda guerra mondiale (Italiani dovete morire, Tutti i vivi all'assalto, Arrivano i nostri, In cerca di una Patria, Noi moriamo a Stalingrado, L'onore d'Italia). Con Einaudi ha pubblicato due romanzi, Willy Melodia e L'arte di una vita inutile, con Salani Breve storia d'Italia.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Le 3 parole di oggi sono: collina, squadra e capitano.Prenota una lezione con me: https://linktr.ee/oggiparliamoNotizia originale: https://tinyurl.com/y9n7zhwmVideo: https://youtu.be/wdYzZjrGnUIL'omaggio dei tifosi dai balconi: https://youtu.be/FFm2uTwzLtI
Mayday Monday é a rubrica do podcast Matraquilhos que vai recordar as histórias de equipas de futebol afetadas por acidentes de aviação. É uma série de quatro episódios que estarão disponíveis todas as segundas-feiras de maio de 2020. Na estreia, no 71.º aniversário da tragédia de Superga, o Pedro Fragoso e o Rui Silva recordam o Grande Torino de Valentino Mazzola e companhia.
In May 1949, a plane carrying the Torino football team crashed into a mountain near Turin killing 31 people. At the time, "Il Grande Torino" were the dominant team in Italy and Europe, but the club never really recovered from an accident that killed almost the entire squad. Sporting Witness hears from Carla Maroso, the widow of one of the Torino players, and life-long Torino fan Gianpaolo Oremezzano. This programme was first broadcast in 2016. PHOTO: The ill-fated Torino squad (Hulton Archive/Getty Images)
Uno degli eventi più tragici e mitici che il nostro Paese abbia mai vissuto. Una storia non soltanto di sport, ma di vita, legata ad una squadra troppo grande che, a 70 anni esatti dalla sua dolorosa fine, rimane viva nelle menti e nei cuori di tutti gli italiani. Ospite di questa puntata Sandro Mazzola, figlio dell'indimenticato Valentino Mazzola.
Uno degli eventi più tragici e mitici che il nostro Paese abbia mai vissuto. Una storia non soltanto di sport, ma di vita, legata ad una squadra troppo grande che, a 70 anni esatti dalla sua dolorosa fine, rimane viva nelle menti e nei cuori di tutti gli italiani. Ospite di questa puntata Sandro Mazzola, figlio dell'indimenticato Valentino Mazzola.
On 4 May 1949, what was arguably the best team on the planet was wiped out in football's first aviation disaster. The plane carrying 'Il Grande Torino' - the great Torino FC side which had won five successive Italian championships - plowed into the Basilica di Superga that overlooks Turin, killing all 31 passengers and crew. For the 70th anniversary of the Superga air disaster, Outside Write visits Turin and also talks to Dominic Bliss, biographer of that Torino FC side's manager, Ernö Erbstein, and Robert Gillman, who blogs about Torino FC in English.
In Lo Stadio nemen Willem Haak en Wesley Victor Mak je elke week mee naar Il Bel Paese, het land van de mediano, de trequartista, 'il bomber' en de hartstochtelijk zingende tifosi, maar ook de thuishaven van omkoopschandalen, financiële wantoestanden, faillissementen en wekelijkse trainersontslagen. Jurriaan van Wessem verzorgt elke week een column, en ook Italofiel Sander Jonkman draagt wekelijks zijn steentje bij. Deze week is voetbalromanticus David Endt te gast en hebben we het over de slechte week van het Italiaanse voetbal en Torino-Juventus en luisteren we naar een gastcolumn van schrijver Roberto Pennino.
James Horncastle and Gabriele Marcotti join Jimbo to celebrate the all conquering Torino team of the 1940s, which won 5 straight scudetti before being tragically killed in the Superga air disaster. RUNNING ORDER: • PART 1: Escaping the war (2m 50s) • PART 2: The real Grande Torino (11m 00s) • PART 3: A city mourns (26m 50s) GET IN TOUCH: • find us on [Facebook](https://www.facebook.com/thetotallyfootballshow/), where you’ll find video, photos and loads of other stuff. • send us a [tweet: @theTotallyShow](http://www.twitter.com/thetotallyshow) • for sales and advertising email [sales@muddykneesmedia.com](mailto:sales@muddykneesmedia.com)
In questa puntata abbiamo voluto omaggiare 11 uomini che sono diventati degli eroi. Una squadra di calcio, LA squadra, che ha fatto innamorare un paese intero di questo sport, e che sono entrati nella leggenda per un destino beffardo. Il Grande Torino. Note dell’episodio La nostra principale fonte di ispirazione è stata il docu-racconto […]
Dominic Bliss joins Rory to talk about his incredible research into Il Grande Torino and why Eamon Dunphy was a 70's version of Joey Barton.
In May 1949, a plane carrying the Torino football team crashed into a mountain near Turin killing 31 people. At the time, "Il Grande Torino" were the dominant team in Italy and Europe, but the club never really recovered from an accident that killed almost the entire squad. Nick Marsh meets Carla Maroso,the widow of one of the Torino players, and life-long Torino fan Gianpaolo Oremezzano. PHOTO: A commemorative postcard for the Torino players (AP)
“Erbstein’s was an extraordinary life that was characterised by courage and resourcefulness in the face of adversity. That he and his family survived the holocaust was a matter of astonishing good fortune, but just four years after the end of the war, Erbstein was killed with his team, Il Grande Torino, in the Superga air crash.” In Episode Twelve of the Blizzard Podcast we bring you an extract from Chapters 10 and 11 of ‘Erbstein: The triumph and tragedy of football’s forgotten pioneer’ by Dominic Bliss, published by Blizzard Books in 2014. The book is the result of years of painstaking research into one of football’s forgotten greats. Erbstein was part of the great Jewish coaching tradition developed in the coffee houses of Budapest, and after a playing career that included stints in Hungary, Italy and the USA, he moved to Bari to embark on a coaching career that soon became noted for its innovativeness. He would go on to coach the great Torino side of the 1940s who dominated Italian football, until the tragic accident that claimed the lives of the squad, and their manager, at Superga in 1949. The extract in this episode details his family's experiences during the Hungarian holocaust, and how his quick wits and contacts helped spare the lives of his wife and daughters from a fascist death-march in 1944. If you have any feedback, comments or suggestions email podcast@theblizzard.co.uk, or find us on Twitter @blzzrd. The book is available from www.theblizzard.co.uk. Digital downloads cost £3, while print versions are available from £10 + postage. You can also find it on the Kindle and Google Play stores.
Azzurri, cyclists, boxers, Berlusconi, Balotelli, strapping Fascist men preparing to bear arms, strapping Fascist women preparing to bear children, the shirtless Duce, Ferraris, Vespas, doping scandals, World Cup celebrations, Serie A officials on the take, Il Grande Torino, and the barefoot marathoner Abebe Bikila. You find all this and more in Simon Martin‘s history of Italian sports, Sport Italia: The Italian Love Affair with Sport (I.B.Tauris, 2011). Simon’s book is sports history at its best–that is, it’s history at its fullest. As you hear in the interview, Italian sport offers a window to understanding the country’s uneven economic development, its fractious politics, the ideology and aesthetics of Fascism, the unrelenting weight of corruption, the role of the Catholic Church, and the persistent divide between North and South. Above all, there is the unresolved question of what it means to be Italian. Metternich’s adage that “Italy is only a geographical expression”still holds a kernel of truth, some 150 years after the Risorgimento.One of Simon’s principal arguments is that sport is the one thing which most consistently binds the country together. Simon’s book was awarded the 2012 Lord Aberdare Literary Prize, presented each year by the British Society for Sports History. This was the second time he’s received the award, having won in 2004 for his history of Italian football under Fascism. You can also find interviews with other winners of the Aberdare Prize in the New Books in Sports archive: the 2011 winners, Chris Young and Kai Schiller, talking about their book on the 1972 Munich Olympics; and Tony Collins on his history of English rugby union, which won the award for 2010. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
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