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Annamaria Bava"Da Botticelli a Mucha"Sale Chiablese, Musei Reali di TorinoNelle Sale Chiablese dei Musei Reali di Torino, la mostra DA BOTTICELLI A MUCHA. Bellezza, Natura, Seduzione, un viaggio nella seduzione e nella bellezza espresse attraverso il mito, la natura e l'universo femminile, da sempre principali soggetti della creazione artistica.Con oltre 100 opere tra dipinti, disegni, sculture antiche e oggetti d'arte provenienti dai Musei Reali di Torino, dalle Gallerie degli Uffizi e da molte altre prestigiose istituzioni, la mostra spazia da magnifiche statue e bassorilievi archeologici di età romana, passando da Botticelli e Lorenzo di Credi – di cui vengono messi a confronto due incredibili capolavori – proseguendo con opere rinascimentali; un excursus per temi che toccano il mito, il fascino dell'antico, la natura e l'universo femminile, fino ad arrivare all'inizio del Novecento con la seduzione delle opere di Alphonse Mucha, maestro dell'Art Nouveau.Tra i capolavori in mostra, la Venere di Botticelli della Galleria Sabauda e la Dama con l'unicorno di Luca Longhi da Castel Sant'Angelo.La mostra contiene anche preziosi focus su figure femminili straordinarie quali la Contessa di Castiglione, figura emblematica di fine Ottocento, nobildonna di rara bellezza e seducente agente segreto, o ancora principesse e regine di Casa Savoia.Vengono anche svelate, per la prima volta, le indagini diagnostiche realizzate sulla Venere di Botticelli, da cui si potranno scoprire i pensieri e i ripensamenti dell'artista.Contestualmente, ospite d'onore della mostra, lo splendido Volto di fanciulla, disegno autografo di Leonardo da Vinci realizzato tra il 1478 e il 1485 circa, proveniente dalla Biblioteca Reale ed esposto nel nuovo Spazio Leonardo al primo piano della Galleria Sabauda.Prodotta dai Musei Reali di Torino e da Arthemisia, la mostra è curata da Annamaria Bava.Anna Maria Bava, ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia e critica d'Arte e il post-dottorato di ricerca in Storia dell'arte moderna presso l'Università di Torino. Nel 1999 è diventata funzionario della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte. Dal 2011 è direttrice della Galleria Sabauda e ha curato il riordinamento dei nuovi settori a partire dal 2017. Ha pubblicato numerosi saggi, in particolare sul caravaggismo, sull'arte piemontese e sul collezionismo sabaudo tra il Cinquecento e il Settecento e ha curato diverse mostre in Italia e all'estero fra cui, tra le ultime, Le meraviglie del mondo: le collezioni di Carlo Emanuele I di Savoia; Van Dyck pittore di corte; Rubens. Capolavori d'arte dei Musei Italiani; Riccardo Gualino imprenditore e collezionista; Sulle tracce di Raffaello nelle collezioni sabaude; Le Signore dell'Arte. Storie di donne tra ‘500 e ‘600; Rembrandt incontra Rembrandt. Dialoghi in Galleria.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Scopri la storia del 500 in Europa tra crescita demografica, rivoluzione dei prezzi e conseguenze economiche delle esplorazioni transoceaniche.
Un'autrice è ospite del podcast oggi: Enrica Ferrara ci parla del suo romanzo d'esordio “Mia madre aveva una cinquecento gialla”. E poi una bella conversazione su parole, anni di piombo, infanzia e struttura narrativa.Enrica Ferrara è scrittrice, insegnante e traduttrice. È nata a Napoli ma vive a Dublino da oltre vent'anni. Ha pubblicato numerosi saggi su letteratura e cinema, in particolare su Italo Calvino, Elena Ferrante, Natalia Ginzburg, Pier Paolo Pasolini e Domenico Starnone. Lavora al Trinity College e collabora con l'Istituto Italiano di Cultura a Dublino. Mia madre aveva una Cinquecento gialla è il suo primo romanzo.Ti piacciono i miei contenuti? Iscriviti alla newlsetter: https://www.subscribepage.com/speakitaliano_podcast
Mercanti e banchieri nell'Europa del '500. Storia e caratteristiche della crescita demografica, dello sviluppo economico e la rivoluzione dei prezzi in Europa.
Oggi è il Lunedì dell'Angelo e numerose crush, compreso il tuo bell'imbusto, amano trascorrere un giorno così sacro tra fiumi di birra calda e carneficine di spiedini stopposi del discount. Che è comunque un'attività più edificante di altre tradizioni di Pasquetta: c'è stato un tempo, il Cinquecento, in cui se il tuo lui fosse vissuto a Salamanca avrebbe seriamente rischiato di festeggiare la Pasquetta andando a donnine.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Giacomo Todeschini"Seconda mano"Il valore delle cose fra Medioevo ed età modernaSalerno Editricewww.salernoeditrice.comFra Tre e Cinquecento il commercio di seconda mano diventa un aspetto fondamentale dell'ordine socioeconomico europeo. La gamma dei beni commerciabili si amplia a dismisura: ogni oggetto di cui si possa immaginare un'utilità anche minima viene ad avere un valore e un prezzo quanto mai discutibili e relativi. I protagonisti di questa gestione dell'usato o del nuovo non prodotto da chi lo rivende sono, all'inizio dell'età moderna, considerati figure socialmente ed economicamente ambigue. Che siano rigattieri, artigiani o dettaglianti la loro presenza nel gioco degli scambi, benché sempre più importante e sempre più diffusa, appare inquietante e controversa. Dallo straccio alla reliquia, passando per merci che il mercato ritiene primarie per la vita e la società, il commercio di seconda mano imposta, dalla fine del Medioevo, modalità di definizione del valore e dei prezzi che, in tutta la loro relatività, si affermeranno poi nella società di mercato moderna e contemporanea.Giacomo Todeschini ha insegnato Storia medievale all'Università di Trieste. Fra i suoi libri si ricordano: Ricchezza francescana. Dalla povertà volontaria alla società di mercato, Bologna 2004; Visibilmente crudeli. Malviventi, persone sospette e gente qualunque dal Medioevo all'età moderna, Bologna 2007; Come Giuda. La gente comune e i giochi dell'economia all'inizio dell'epoca moderna, Bologna 2011; La banca e il ghetto. Una storia italiana, Roma-Bari 2016. Per Carocci editore ha pubblicato: Gli ebrei nell'Italia medievale, 2018; Come l'acqua e il sangue. Le origini medievali del pensiero economico, 2021.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Amanda Colombo"La storia tra le righe"Festival di Letteratura Storicawww.lastoriatralerighe.fondazionepalio.orgSi terrà dal 4 al 7 aprile 2025 la terza edizione del Festival di Letteratura Storica "La storia tra le righe" di Legnano, che dopo il successo della seconda edizione, con tutti gli eventi sold-out e oltre 2000 presenze, si conferma un appuntamento molto atteso, in cui autori, editori e lettori possono condividere l'interesse e la passione per la Storia, nelle sue più articolate declinazioni, per tutte le età.Quattro giorni di eventi, tutti gratuiti, che coinvolgono l'intera città e hanno luogo nello storico Castello Visconteo e a Villa Jucker, sede della Fondazione Famiglia Legnanese, con una tappa al Teatro Tirinnanzi.Sarà Marco Buticchi ad inaugurare il Festival, venerdì 4 aprile a Villa Jucker, con il racconto della carriera dell'inventore Nikola Tesla, intrecciato all'attualità del conflitto israelo-palestinese (Il figlio della tempesta, ore 21).Il Castello Visconteo ospiterà invece gli incontri del sabato e della domenica. Sabato 5 aprile la mattinata si apre con Laura Pepe e la sua storia di Sparta, tutta ancora da raccontare (Sparta, Sala Previati, ore 11). Maria Novella Viganò, in dialogo con Valentina Zavoli, narrerà la storia della famiglia Lissi e della loro villa, teatro di numerose trasformazioni e accadimenti (La Superba, Cenobio, ore 11.30). A seguire tre incontri dedicati alle donne con Franca Pellizzari sull'eroina della Resistenza francese Rose Valland, che spiò i nazisti per recuperare 60.000 opere d'arte trafugate alle famiglie ebree (Rose Valland, Sala Crivelli, ore 12); Marina Marazza e il suo thriller storico incentrato sul mistero della Gertrude manzoniana (Il segreto della Monaca di Monza, Sala Cornaggia, ore 15); e David Salomoni sull'educazione militare che nel Medioevo veniva impartita anche alle donne. (Leonesse, Cenobio, ore 15).Il pomeriggio prosegue con Alessandra Selmi e la storia di Nina e Margherita, due donne agli estremi opposti della scala sociale che avranno il coraggio di battersi per forgiare il proprio destino (La prima regina, Sala Previati, ore 16), mentre Katia Tenti ricorderà come dopo uno dei processi più drammatici del Cinquecento trenta donne innocenti, le streghe dello Sciliar, abbiano perso la vita sul rogo (E ti chiameranno strega, Sala Crivelli, ore 17). Protagonisti dell'incontro con Luca Fezzi e Marco Rocco sono invece i gladiatori, il cui mito ha saputo resistere al tempo nella letteratura, nelle arti figurative, nel cinema e, oggi, nei videogiochi (Morituri – la vera storia dei gladiatori, Sala Cornaggia, ore 16.30), mentre Tommaso Braccini con la storia degli Argonauti ricostruirà la geografia e l'etnografia mitica del cuore dell'Europa, del Mediterraneo e delle sue sponde, e dell'Oceano illimitato (Il viaggio più pericoloso della storia, Cenobio, ore 17). Ancora, Marco Balzano con la sua storia di Mattia che, alla ricerca di una madre che non ha mai conosciuto, decide di indossare la camicia nera (Bambino, Sala Previati, ore 18) e Chiara Montani alle prese con un assassino da smascherare e una donna pronta a dipingere il volto della verità (L'artista e il signore di Urbino, Cenobio, ore 18.30). Infine, un insolito abbecedario dei cliché “medievali” nei media sarà il tema dell'incontro con Marco Brando (Medi@evo, Sala Crivelli, ore 18.30). La seconda giornata di Festival si conclude con Maurizio De Giovanni e il ritorno del commissario Ricciardi (Volver, Sala Capriate, ore 21). L'evento sarà accompagnato da una sessione di disegno live di Gianmauro Cozzi, art director di Sergio Bonelli Editore.Domenica 6 aprile si inizia con un'indagine piena di tensione ambientata nella Roma di Augusto assieme a Pino Imperatore (I demoni di Pausilypon, Sala Cornaggia, ore 11). Si prosegue catapultati nel Medioevo con Beatrice Del Bo e la storia dell'arsenico, all'epoca uno dei veleni più utilizzati per uccidere (Arsenico e altri veleni, Sala Previati, ore 11.30) e con Fabiano Massimi che racconterà invece un mistero legato alla prima presunta moglie di Mussolini su cui indagano l'ex commissario di polizia Sigfried Sauer e il suo collega Mutti (Le furie di Venezia, Cenobio, ore 12).Nel pomeriggio Duccio Balestracci condurrà alla scoperta di un Medioevo diverso, quello raccontato da una pattuglia di scrittori ‘non autorizzati', persone comuni, non acculturate, che si esprimono in un volgare approssimativo, ma senza condizionamenti (L'Erodoto che guardava i maiali e altre storie, Sala Previati, ore 15) e poi si tornerà ai tempi dell'Impero Romano con Cristina Fantini che, in dialogo con Pietro Sorace, narrerà le gesta di Lucio Avidio Corvo (L'ultima notte di Ercolano, Cenobio, ore 15.30). Alessia Gazzola coinvolgerà il pubblico nelle indagini della sua investigatrice improvvisata nella Londra degli anni Venti (Miss Bee e il fantasma dell'ambasciata, Sala Capriate, ore 16) e Marco Scardigli narrerà la storia del patriota Luciano Manara, che lottò per un'Italia che non riuscì a vedere (Storia di un memorabile perdente, Sala Cornaggia, ore 17). Aneddoti e pettegolezzi sul Settecento inglese arriveranno nelle sale del Castello Visconteo grazie a Francesca Sgorbati Bosi e Irene Merli (Guida pettegola al Settecento inglese, Cenobio, ore 17). Si proseguirà con una visita immaginaria degli edifici di Padova in cui hanno vissuto grandi personaggi ripercorrendo le vie della città insieme a Silvia Gorgi (Le case straordinarie di Padova, Sala Crivelli, ore 16.30) e successivamente Franco Cardini accompagnerà il pubblico in un viaggio storico nella capitale austriaca (Vienna, Sala Previati, ore 17.30). Il pomeriggio si concluderà con Marilù Oliva che racconterà le donne della Bibbia dando loro la parola per narrare un altro punto di vista, quello femminile (La Bibbia raccontata da Eva, Giuditta, Maddalena e le altre, Cenobio, ore 18.30).Matteo Strukul chiuderà la terza giornata della manifestazione trasportando il pubblico in una Venezia sotterranea e inedita, teatro di due brutali omicidi (La cripta di Venezia, Sala Capriate, ore 21).Lunedì 7 aprile alle 21 al Teatro Tirinnanzi avrà luogo la chiusura ufficiale del Festival, affidata a Beppe Severgnini che, partendo dal suo libro Socrate, Agata e il futuro, farà una riflessione sul tempo che passa e gli anni complicati che stiamo vivendo.Un'attenzione particolare è riservata a bambini e ragazzi che potranno partecipare a letture e laboratori a tema storico, con momenti di gioco anche per i più piccoli. Il programma del sabato prevede un incontro con Lodovica Cima che racconta il suo libro Sylvie sogni di seta (Sala Fiamma, ore 11) e uno con Fabrizio Altieri sul libro Omicidio sull'Hindenburg (Sala Fiamma, ore 16). Due anche gli appuntamenti della domenica, un incontro in collaborazione con il Teatro Regio di Parma per raccontare i grandi miti dell'opera e la storia del teatro d'opera alle giovani generazioni (Sala Fiamma, ore 11) e un laboratorio a cura di Fortuna Nappi (Sala Fiamma, ore 16).Per tutta la durata del Festival sarà possibile visitare la mostra "Immaginare il Commissario Ricciardi" a cura di Luca Crovi, Tatjana Giorcelli e Piero Ferrante con illustrazioni di Daniele Bigliardo per immergersi nel mondo del famoso Commissario nato dalla penna di Maurizio De Giovanni.Nata nel 2023 su impulso di Fondazione Palio e del Comune di Legnano, ideata e curata da Incipit Eventi culturali e letterari di Amanda Colombo, con la collaborazione di Università Cattolica del Sacro Cuore, Università Statale di Milano, Università degli Studi Milano Bicocca e Fondazione Arte della Seta Lisio-Firenze, la manifestazione intende consolidare il legame con la Storia della città di Legnano, già dal 1935 sede della tradizionale rievocazione del Palio, che celebra la leggendaria battaglia del maggio del 1176 in cui le truppe della Lega Lombarda arrestarono la calata dell'esercito imperiale di Federico Barbarossa, evento ricordato anche in un'opera di Giuseppe Verdi e nell'Inno di Mameli.Amanda Colombo è laureata in Filosofia con indirizzo in Comunicazioni sociali. Nel 1999 ha sposato il suo libraio di fiducia e oggi gestisce con lui la libreria di famiglia a Legnano. I libri sono la sua casa. Meno male che ci siete voi è il suo romanzo d'esordio.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Versione audio: La Natura morta è un genere pittorico nato nel Cinquecento e sviluppatosi con grande successo nel corso del XVII secolo. Ebbe straordinaria fortuna non solo in Italia, dove trovò in Caravaggio un sostenitore convinto e un vero caposcuola, ma in tutta l'Europa. Le nature morte fiamminghe, olandesi, spagnole e tedesche sono di rara […] L'articolo La Natura morta nel Seicento. Seconda parte proviene da Arte Svelata.
Se fino ad ora ci siamo soffermati sugli sviluppi dell'arte rinascimentale in ambito toscano, non possiamo ignorare l'importanza della pittura veneziana e umbra tra Quattrocento e Cinquecento. Due artisti fondamentali di questa stagione sono Giovanni Bellini e Pietro Perugino, pittori che hanno contribuito, ognuno con il proprio stile, a definire il linguaggio pittorico dell'epoca.
Oggi a Quilisma è di scena il contrasto tradizionale tra Carnevale e Quaresima ovvero l'alternarsi di un testo profano di cortigiana memoria e un severo richiamo alla vita saggia, un'anima che si deve nuovamente svegliare agli occhi di predicatori irrequieti in piazze gremite di uomini e donne. La Quaresima pone freno al caos del Carnevale e conclude la sua azione nella festività della Pasqua, nel passaggio dalla Morte alla Vita: tradizione religiosa che nella musica risalta in ogni contesto, nella tradizione colta e in quella orale. La lingua, il volgare italiano, subisce con piacere il suono “dialettale” delle diverse aree di provenienza soprattutto della musica, tanto da raccontare simbolicamente un viaggio attraverso il gusto e la cultura dell'epoca. Dall'Alto Medioevo al Cinquecento assistiamo a interessanti variazioni su tema che prende le mosse da melodie profane, alle quali veniva adattato un testo spirituale, devozionale, paraliturgico: così frottole, strambotti, villotte, barzellette, odi, pèrdono la loro tipica connotazione laica, amorosa, carnascialesca, sposando in pieno quella letteratura spirituale, dal sapore popolar-religioso, utile a raccontare virtù teologiche e immagini tratte dalle Sacre Rappresentazioni.
Due volumi per ripercorrere il Cinquecento quando la penisola italica era il centro del mondo.- Giancarlo Alfano - Franco Tomasi Il Rinascimento in Italia, I Storia, cultura, società / II Saperi, arti, letteratura, Carocci editore.Nella seconda parte, la storia dell'arte e Roma con le seguenti recensioni:- Tommaso Tovaglieri, Roberto Longhi, Il mito del più grande storico dell’arte del Novecento, Il Saggiatore.- Francesco Arcangeli, Saggi per un’altra storia dell’arte. Vol. 1. Da Wiligelmo a Crespi e Vol. 2: Da Turner a Pollock.- Hans C. Hönes, Un groviglio di sentieri, Vita di Aby Warburg, Johan & Levi.- Jessica Wärnberg, Roma, Storia di una città e dei suoi Papi, Mondadori.Leonardo, L’uomo vitruviano e La divina proporzione di Piero Della Francesca, la geometria al servizio delle parti, Federighi editore, ne Il confettino di questa settimana.
Celebrating the genius of a truly Renaissance man, Michelangelo on his birthday.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/pillole-di-italiano--4214375/support.
Dopo Piazza Risorgimento, Piazza Pia e Piazza San Giovanni, il percorso di Mariasole Garacci tra alcuni dei cantieri romani per il Giubileo 2025 si conclude a Piazza dei Cinquecento.Abbiamo cercato di raccontare il significato ulteriore di questi luoghi, oltre i cantieri odierni, per ritrovarne le memorie storiche e politiche a partire dai toponimi e dagli usi.A Piazza dei Cinquecento, con il vicino monumento ai caduti di Dògali, si incontrano due date significative e drammatiche, due storie di colonialismo, di razzismo, di violenza.Ne parlano con noi Kwanza Musi Dos Santos, dell'associazione Questa è Roma, e Yodit Estifanos, della Rete Yekatit 12- 19 febbraio.Sveja è un progetto di comunicazione reso possibile da Periferiacapitale, il programma per Roma della Fondazione Charlemagne.Sostienici su sveja.it
Un condottiero italiano vissuto nei primi decenni del Cinquecento, al cui comando marciava una compagnia d'élite, pochi uomini ma letali, le cui armature e insegne erano brunite, a ricalcare il nero colore della morte: le Bande Nere. E il loro condottiero, nonché protagonista di questa storia spettacolare, era Giovanni de' Medici. Detto il Gran Diavolo.Lorenzo Manara è scrittore di libri storici e fantasy. Acquista subito i miei romanzi!
Lucio Coco"Sulla natura dei diversi tipi di vino"De diversorum vini generum naturaGiacomo ProfettoOlschki Editorewww.olschki.itIl trattato Sulla natura dei diversi tipi di vino è un'opera unica nel panorama letterario del Cinquecento italiano. Scritto in forma di dialogo dal medico-filosofo siciliano Giacomo Profetto, archiatra pontificio al tempo di Paolo III (papa dal 1534 al 1549), in questo eccezionale testo sono condensate tutte le cognizioni sul vino – letterarie, storiche, terapeutiche – prodotte fino a quel momento: tra le sue pagine è possibile trovare non solo una geografia dei vini allora conosciuti, con l'elencazione delle loro qualità e proprietà salienti, ma anche una “scienza del vino” che affonda le sue radici nella filosofia, nella medicina, nell'astronomia, nella mitologia, nella morale.Lucio Coco è curatore di importanti edizioni di testi dei Padri della Chiesa quali Giovanni Crisostomo, Evagrio Pontico, Gregorio di Nazianzo e Gregorio di Nissa. Inoltre, è impegnato nello studio della spiritualità e della letteratura russa, con lavori sull'opera di Feofan Zatvornik (Meterikon), sullo jurodstvo nella sua declinazione femminile (Le sante stolte della chiesa russa). Ha pubblicato diverse prime edizioni di opere di Pavel Florenskij (Sulla soglia della fede. Taccuino del 1904-1905), di Nikolaj Gogol' (Non siate anime morte. Scritti spirituali inediti), di Lev Tolstoj (Regole di vita). Per i tipi di Olschki sono suoi diversi lavori su testi letterari bizantini, come gli Erotopaignia di un anonimo greco del XIV sec., le Sentenze morali e l'epistola sulla Formazione del principe di Fozio, l'Elogio del cane dell'umanista Teodoro Gaza e l'Encomio del vino di Michele Psello. Sempre per Olschki ha pubblicato – per la prima volta in Italia – il catalogo della biblioteca di Fedor Dostoevskij (La biblioteca di Dostoevskij. La storia e il catalogo, 2021). - (agosto 2024) -IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Per la puntata 500, ci siamo trovati a Milano, con un pubblico fantastico, barze orrende e molti di noi, impegnati a raccontare qualcosa che avesse a che fare con "il principio", perché arrivati a un traguardo così importante abbiamo voluto ricordare come tutto ciò è cominciato, cosa c'è stato prima e su che basi abbiamo costruito questo nostro piccolo grande podcast, sempre ricordando il ruolo immenso che ha avuto in questi anni l'afffetto di voi ascoltatori
Finalmente abbiamo iniziato a goderci i nuovi spazi che, seppur ancora in modalità work in progress, vengono progressivamente inaugurati per il Giubileo. In questo episodio andiamo a fare le pulci alle quattro nuove piazze simbolo: Piazza Pia, Piazza Risorgimento e Via Ottaviano, San Giovanni, Piazza dei Cinquecento e Repubblica. Vogliamo capire quanto siano riuscite davvero bene e quanto, invece, si sarebbe potuto fare di più. Poi torniamo al nostro grande amore: la mobiltà. Un blocco interamente dedicato a quello che sta succedendo su autobus, piste ciclabili, metro e ferrovie. Sui tram ci pensiamo il mese prossimo! Contributi audio nella puntata di Mario Colamarino (Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli), Giulia Mura (Superficial Studio), Carlo Tortorelli (Odissea Quotidiana), Paolo Arsena (Metrovia), Riccardo Pagano (Comitato MetroXRoma).FONTI Music from #Uppbeat (free for Creators!)https://uppbeat.io/browse/artist/sames Video dal canale Instagram del sindaco Roberto Gualtieri
ROMA (ITALPRESS) - È stata restituita alla città di Roma Piazza dei Cinquecento, dopo un intervento di riqualificazione del Gruppo FS Italiane. L'area rappresenta l'accesso alla stazione Roma Termini e si estende per una lunghezza pari a otto campi da calcio. I lavori di riqualificazione sono stati eseguiti da Anas, in qualità di soggetto attuatore, e rientrano tra le opere essenziali e indifferibili realizzate per conto del Commissario Straordinario del Governo per il Giubileo, il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri.spf/mgg/mrv
ROMA (ITALPRESS) - È stata restituita alla città di Roma Piazza dei Cinquecento, dopo un intervento di riqualificazione del Gruppo FS Italiane. L'area rappresenta l'accesso alla stazione Roma Termini e si estende per una lunghezza pari a otto campi da calcio. I lavori di riqualificazione sono stati eseguiti da Anas, in qualità di soggetto attuatore, e rientrano tra le opere essenziali e indifferibili realizzate per conto del Commissario Straordinario del Governo per il Giubileo, il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri.spf/mgg/mrv
ROMA (ITALPRESS) - In questa edizione:- Caos treni, Fs denuncia incidenti anomali sulla rete- Gaza, il Qatar potrebbe annunciare l'accordo stasera- Piantedosi: “Su scudo penale per polizia decide il Parlamento”- Animali torturati e decapitati in laboratori Università Catanzaro- Più latino e storia dell'Italia nei nuovi programmi scolastici- Obesità, cambia diagnosi: superato concerto indice di massa corporea- Debito pubblico, Bankitalia: a Novembre superati 3000 miliardi- Giubileo, inaugurata la nuova Piazza dei Cinquecento a Roma- Previsioni 3B Meteo 16 Gennaiomrv
La recente apertura della nuova sede di Palazzo Citterio ha ampliato gli orizzonti della Pinacoteca di Brera nella direzione di una Grande Brera; i nuovi spazi espositivi accolgono le collezioni di arte contemporanea e mostre temporanee. E tuttavia tutte queste novità sono solo l'ultima tappa di un lungo percorso iniziato nel Medioevo, quando Brera era uno spazio vuoto ai margini della città. La vocazione di Brera per le arti e le scienze prende forma con l'arrivo dei Gesuiti nella seconda metà del Cinquecento; la loro missione è la formazione delle classi dirigenti milanesi, come racconta Flavio Rurale. Dopo la soppressione dell'ordine nel 1773, l'imperatrice Maria Teresa d'Austria fonda qui l'Accademia di Belle Arti e la Biblioteca braidense. Infine con l'arrivo dei Francesi di Napoleone Milano assume un'importanza nuova come capitale del Regno d'Italia; e l'apertura della Pinacoteca di Brera sul modello del Louvre, nelle parole di Antonio De Francesco, rafforza proprio l'identità cittadina. L'identità di Brera prende forma così, secolo dopo secolo, strato dopo strato, integrando il passato senza rigide contrapposizioni, riflette lo storico dell'arte Marco Carminati passeggiando per le vie di un quartiere ormai centrale e prestigioso; mentre l'architetto Luca Molinari ha cercato di dare ordine e senso a questo lungo cammino curando la mostra «La Grande Brera. Una comunità di arti e scienze».undefined
Pier Giorgio Viberti"Le grandi battaglie dei Savoia"Edizioni del Capricornowww.edizionidelcapricorno.it“Il sole del 25 illuminò uno degli spettacoli più orribili che possano presentarsi all'immaginazione. Il campo di battaglia è dovunque ricoperto di cadaveri di uomini e di cavalli: le strade, i fossati, i burroni, i cespugli sono disseminati di corpi morti e i dintorni di Solferino ne sono letteralmente cosparsi” (Henry Dunant) Dalla battaglia di Staffarda all'invasione francese del ducato di Savoia, dall'assedio di Torino al campo trincerato dell'Assietta, dalla battaglia di Custoza alla seconda guerra d'indipendenza, con le battaglie di Magenta, Solferino e San Martino. Partendo dal contesto storico, il saggio di Pier Giorgio Viberti analizza le cause, le tattiche militari, le armi, i protagonisti e le conseguenze delle battaglie che hanno segnato l'affermarsi di casa Savoia, dalle modeste origini feudali alla costruzione dell'unità nazionale. Con un ricco apparato iconografico e approfondimenti sui protagonisti delle vicende descritte.La storia del Piemonte è stata «plasmata» da una serie interminabile di conflitti armati che ebbero come protagonista la dinastia sabauda e che fecero del ducato nel Seicento e Settecento il più agguerrito Stato italiano. Il saggio si sofferma su alcuni momenti cruciali, dalla «rinascita» del ducato a opera di Emanuele Filiberto, dopo la battaglia di San Quintino (1557), fino alla seconda guerra d'Indipendenza (1859). L'epoca delle «grandi» battaglie dei Savoia, coincide con l'inizio dello scontro tra Francia e Spagna per il predominio continentale, nei primi decenni del Cinquecento, quando il Piemonte divenne il passaggio obbligato delle armate transalpine che scendevano a combattere in Lombardia gli eserciti spagnoli. La prima battaglia presa in considerazione, quella di San Quintino, non fu una battaglia “dei” Savoia ma una battaglia di “un Savoia”, infatti, Emanuele Filiberto “Testa di ferro”, governatore dei Paesi Bassi, comandava le truppe spagnole e alla battaglia prese parte anche un manipolo di fanti piemontesi. Grazie a quella vittoria Emanuele Filiberto recuperò la Savoia e alcuni territori piemontesi, trasferendo successivamente la capitale da Chambéry a Torino. Vengono poi analizzate le battaglie di Vittorio Amedeo II, la “Volpe Savoiarda” (la battaglia di Staffarda del 1690, la battaglia della Marsaglia del 1693, l'assedio di Verrua del 1704, l'assedio di Torino del 1706, il caso più spettacolare di una lotta fra artiglierie pesanti e massicce fortificazioni): grazie alle conquiste territoriali così ottenute il ducato diventerà regno. La forza militare dei Savoia fu poi confermata nel corso della successiva guerra di Successione austriaca, quando le truppe di Carlo Emanuele III inflissero una durissima sconfitta ai francesi nella battaglia del colle dell'Assietta (1747). Seguono le battaglie di Carlo Alberto, il “Re Tentenna” (Curtatone e Montanara, Goito, Custoza, Mortara e la sconfitta di Novara che porterà Carlo Alberto ad abdicare); infine, quelle di Vittorio Emanuele II (la battaglia di Montebello del 1859, quella di Magenta, quindi Solferino e San Martino). Arrivando così all'11 luglio del 1859, quando Napoleone III e Francesco Giuseppe firmarono a Villafranca l'armistizio che pose fine al conflitto. L'AUTORE:Pier Giorgio Viberti è nato nel 1950 a Fossano (Cuneo) e si è trasferito giovanissimo a Torino, dove si è laureato prima in Lettere, poi in Scienze Politiche. Nel capoluogo piemontese ha trascorso tutta la sua vita di insegnante in istituti d'istruzione secondaria superiore. A partire dal nuovo millennio ha svolto un intenso lavoro nel campo dell'editoria scolastica, per la quale ha pubblicato numerose grammatiche (la prima è del 2002) rivolte alla scuola media inferiore e al biennio delle superiori. Per le scuole medie ha pubblicato, fra l'altro, Oltre il Duemila (ultima edizione 2012), che è stato per qualche anno in testa alle classifiche italiane nello specifico settore dei libri consigliati.In ambito storico ha pubblicato: Il Duca, il Condottiero, l'Eroe. Storia dei protagonisti dell'assedio di Torino del 1706 (Zedde Editore, 2011), Gli uomini del disonore. Mito, storia e attualità del pianeta mafia (Edisco, 2013), Lager. Inferno e follia dell'Olocausto (Giunti, 2018). I suoi ultimi lavori sono una grammatica per la scuola secondaria inferiore (SEI, 2022), una grammatica per il biennio delle superiori (Capitello, 2023) e un corso di storia in tre volumi per la secondaria inferiore, intitolato Il nostro tempo. Dalle storie alla storia (Principato, 2023). Per Capricorno ha pubblicato Amori e amanti alla corte dei Savoia (2023). IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Alessandra Melis ha intervistato, durante la quarta giornata di Più Libri Più Liberi, la prof.ssa Silvia Ginzburg che ci ha parlato del libro "I cantieri in Europa nel Cinquecento: architettura e decorazione", Officina libraria, 2024.
Auto - Rund ums Auto. Fahrberichte, Gespräche und Informationen
Denke ich an Fiat, denke ich an Italien - oder umgekehrt. Jedenfalls denke ich an Dolce Vita und an italienische Autos. Das müssen gar keine Sportwagen sein, auch italienische Kleinwagen haben ihren Reiz. Und ein 500er muss in Bella Italia keine Mercedes S-Klasse sein, hier kann man mit einem Fiat 500 alias Cinquecento genau so viel Eindruck machen. Wir haben seinen größeren Bruder, den Fiat 600 alias Seicento getestet.Darum geht es diesmal!Ich bin ja ein ausgesprochener Fan der deutschen Sprache, ich muss aber zugeben, dass bestimmte Begriffe in anderen Sprachen einfach schöner klingen. Beispiel gefällig? Heute sprechen wir über den Fiat 600, den größeren Bruder des Fiat 500. Auf italienisch klingt das gleich viel schöner. Seicento und Cinquecento. Das ist Musik in meinen Ohren. Das Outfit!Der neue Fiat 600 Hybrid hat einen unverwechselbar italienischen Stil, seine fünftürige Karosserie weist ikonische Designmerkmale des historischen Cinquecento auf. Und: Dieses Karosseriedesign verkörpert die Philosophie des Dolce Vita, des unbeschwerten Lebens, für das Italien weltberühmt ist. Als optische Unterstützung orientieren sich die Karosserielacke an den Farben von Sonne, Meer, Erde und Himmel. Power und Drive! Unser Seicento hat als Verbrenner einen 1,2 Liter Turbobenziner mit einer Leistung von 74 kW (100 PS) unter der Haube, es gibt eine weitere Verbrennervariante mit 100 kW (136 PS) und DCT-Getriebe. Der 74 kW (100 PS) Dreizylindermotor arbeitet mit einem neu entwickelten Doppelkupplungs-Elektrogetriebe mit sechs Gängen zusammen, das manuelle Gangwechsel mittels Schaltwippen am Lenkrad gestattet. In dieses Getriebe wurde ein Elektromotor als Riemen-Starter-Generator integriert, der in den Benziner bestimmten Fahrsituationen mit weiteren 21 kW unterstützt. Das hat unter anderem den Vorteil, dass diese Konfiguration das Start/Stopp-System optimiert. Die zusätzliche Leistung des Elektromotors hilft dem Benziner auch beim Beschleunigen. Denn der Riemen-Starter-Generator (RSG) startet den Verbrenner schneller und deutlich vibrationsärmer als ein konventioneller Anlasser. Der frontgetriebene Seicento beschleunigt in 10,8 Sekunden auf Tempo 100, er erreicht eine Spitze von 184 km/h. Dabei liegt sein Normverbrauch bei lediglich 5,1 Liter pro 100 Kilometer nach WLTP-Norm. Die Kosten!In der Preisliste findet sich der 1,2 Liter mit 74 kW (100 PS) zum Preis von 25.490, -- Euro, die 100 kW (136 PS) Version liegt bei 26.990, -- Euro. Wir hatten die höherwertige La Prima Ausführung im Test, da sprechen wir dann von 30.990,-- Euro bzw. 32.490,-- Euro. Dafür gibt es natürlich auch entsprechend mehr Ausstattung. Alle Fotos: © Stellantis Germany GmbH Diesen Beitrag können Sie nachhören oder downloaden unter:
FIRENZE (ITALPRESS) - "Attraverso la storia di nove grandissimi campioni, Fondazione Fair Play Menarini racconta le loro storie sportive e umane che si intrecciano all'insegna del fair play. Son tutte storie bellissime, quella che mi ha colpito di più è quella di Rigivan". Lo ha dichiarato Filippo Paganelli, membro del Board della Fondazione Fair Play Menarini, a margine del talk show "Fair Play Menarini - I campioni si raccontano" ambientato nella cornice del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze.f10/xb8/gm/gtr
FIRENZE (ITALPRESS) - Riflessioni, aneddoti e retroscena inediti per raccontare il meglio dello sport. È stata una serata di straordinaria intensità per il talk show Fair Play Menarini – I campioni si raccontano. Correttezza, spirito olimpico e rispetto hanno fatto da trait d'union dell'evento, in cui grandi sportivi hanno affascinato il pubblico con le sfide e i successi del loro percorso. Il talk show, ambientato nella cornice suggestiva del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, si è dimostrato anche quest'anno un'occasione senza precedenti per mettere in risalto il significato e l'importanza del fair play.f10/xb8/gm/gtr
FIRENZE (ITALPRESS) - "Tante volte noi veniamo giudicati solo per la parte economica, ma ci sono tanti sacrifici che facciamo per arrivare. E poter raccontare un pò del nostro aspetto umano è bellissimo". Lo ha dichiarato l'ex calciatore della Fiorentina e dell'Iter Borja Valero, a margine del talk show "Fair Play Menarini - I campioni si raccontano" ambientato nella cornice del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze.f10/xb8/gm/gtr
FIRENZE (ITALPRESS) - Riflessioni, aneddoti e retroscena inediti per raccontare il meglio dello sport. È stata una serata di straordinaria intensità per il talk show Fair Play Menarini – I campioni si raccontano. Correttezza, spirito olimpico e rispetto hanno fatto da trait d'union dell'evento, in cui grandi sportivi hanno affascinato il pubblico con le sfide e i successi del loro percorso. Il talk show, ambientato nella cornice suggestiva del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, si è dimostrato anche quest'anno un'occasione senza precedenti per mettere in risalto il significato e l'importanza del fair play.f10/xb8/gm/gtr
FIRENZE (ITALPRESS) - "Attraverso la storia di nove grandissimi campioni, Fondazione Fair Play Menarini racconta le loro storie sportive e umane che si intrecciano all'insegna del fair play. Son tutte storie bellissime, quella che mi ha colpito di più è quella di Rigivan". Lo ha dichiarato Filippo Paganelli, membro del Board della Fondazione Fair Play Menarini, a margine del talk show "Fair Play Menarini - I campioni si raccontano" ambientato nella cornice del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze.f10/xb8/gm/gtr
FIRENZE (ITALPRESS) - "E' un onore riuscire a trasmettere ai ragazzi qualcosa oltrel'importanza delle vittorie". Lo ha detto la pallavolista azzurra Ekaterina Antropova, a margine del talk show "Fair Play Menarini - I campioni si raccontano" ambientato nella cornice del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze.f10/xb8/gm/gtr
FIRENZE (ITALPRESS) - "Tante volte noi veniamo giudicati solo per la parte economica, ma ci sono tanti sacrifici che facciamo per arrivare. E poter raccontare un pò del nostro aspetto umano è bellissimo". Lo ha dichiarato l'ex calciatore della Fiorentina e dell'Iter Borja Valero, a margine del talk show "Fair Play Menarini - I campioni si raccontano" ambientato nella cornice del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze.f10/xb8/gm/gtr
FIRENZE (ITALPRESS) - "Andy Diaz ha fatto qualcosa di straordinario e va raccontato. Ha una storia unica con valori importanti". Lo ha dichiarato il tecnico azzurro del Salto triplo Fabrizio Donato, a margine del talk show "Fair Play Menarini - I campioni si raccontano" ambientato nella cornice del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze. "Sono emozionato per il bronzo, la mia rinascita nello sport ad alto livello e raggiungere questo obiettivo era il minimo che potevo fare per l'Italia e per tutti quelli che mi hanno aiutato in questo percorso" le parole dell'azzurro. f10/xb8/gm/gtr
FIRENZE (ITALPRESS) - "Ripensare per bene a quali sono i valori dello sport è il nostro obbligo da ex sportivi". Lo ha dichiarato l'ex pallavolista azzurro Andrea Zorzi, a margine del talk show "Fair Play Menarini - I campioni si raccontano" ambientato nella cornice del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze.f10/xb8/gm/gtr
FIRENZE (ITALPRESS) - "Ripensare per bene a quali sono i valori dello sport è il nostro obbligo da ex sportivi". Lo ha dichiarato l'ex pallavolista azzurro Andrea Zorzi, a margine del talk show "Fair Play Menarini - I campioni si raccontano" ambientato nella cornice del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze.f10/xb8/gm/gtr
FIRENZE (ITALPRESS) - "Forse la mia fortuna è stata avere le persone giuste vicino che mi hanno aperto la testa per pensare a questo. Altrimenti ti verrebbe di pensare solo al brutto della vita. Sono stato molto fortunato perchè ho visto un'altra vita". Lo ha dichiarato Rigivan Ganeshamoorthy, campione paralimpico di lancio del disco, a margine del talk show "Fair Play Menarini - I campioni si raccontano" ambientato nella cornice del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze.f10/xb8/gm/gtr
FIRENZE (ITALPRESS) - "Forse la mia fortuna è stata avere le persone giuste vicino che mi hanno aperto la testa per pensare a questo. Altrimenti ti verrebbe di pensare solo al brutto della vita. Sono stato molto fortunato perchè ho visto un'altra vita". Lo ha dichiarato Rigivan Ganeshamoorthy, campione paralimpico di lancio del disco, a margine del talk show "Fair Play Menarini - I campioni si raccontano" ambientato nella cornice del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze.f10/xb8/gm/gtr
FIRENZE (ITALPRESS) - "Noi sportivi abbiamo la responsabilità di trasmettere ai giovani quello che lo sport può regalare. Non c'è niente di meglio per un giovane che praticare sport. Crescere con lo sport ti fa vivere e condividere emozioni, crescere nei momenti più difficili". Lo ha dichiarato l'ex sciatore azzurro Giuliano Razzoli, a margine del talk show "Fair Play Menarini - I campioni si raccontano" ambientato nella cornice del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze.f10/xb8/gm/gtr
FIRENZE (ITALPRESS) - "Noi sportivi abbiamo la responsabilità di trasmettere ai giovani quello che lo sport può regalare. Non c'è niente di meglio per un giovane che praticare sport. Crescere con lo sport ti fa vivere e condividere emozioni, crescere nei momenti più difficili". Lo ha dichiarato l'ex sciatore azzurro Giuliano Razzoli, a margine del talk show "Fair Play Menarini - I campioni si raccontano" ambientato nella cornice del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze.f10/xb8/gm/gtr
In questa edizione parliamo delle vicende dei fratelli varesini Gabriele e Benedetto Tatti: orefici, appaltatori delle zecche di Roveredo e Montanaro, falsificatori nella prima metà del Cinquecento. Fiorente al tempo Di Gian Giacomo Trivulzio, nel giro di pochi anni la zecca di Roveredo precipita all'infimo livello delle fabbriche monetarie possedute dai piccoli signori locali dell'Italia Settentrionale, sempre desiderosi di creare nicchie di potere nei torbidi legati al dramma delle Guerre d'Italia. Costoro emettevano, spesso impunemente, notevoli quantità di «monete cattive» (alleggerite, di dimensioni inferiori alla norma) e imitavano i coni delle grandi signorie e degli stati confinanti. La contraffazione delle monete più utilizzate e importanti consentiva, tanto ai falsari quanto ai proprietari, dei diritti di zecca, notevoli guadagni speculativi. Nostro ospite è Riccardo Genovesi, docente di storia, laureato all'Università degli Studi di Milano, è un esperto di storia degli antichi Stati italiani e del periodo visconteo sforzesco.
Nella puntata speciale numero 500 con Francesco Grazian parliamo del suo ritorno nel mondo del blogging con Digiteee e festeggiamo il mezzo migliaio di episodi ripercorrendo l'evoluzione tecnologica degli ultimi anni, raccontando attraverso i nostri prodotti più iconici come il mondo tech sia cambiato dal nostro punto di osservazione da appassionati del settore.Visita Digiteee e scopri tutte le notizie sulla tecnologiaSegui Digiteee su TikTokDimmi la tua su Twitter, su Threads, su Telegram, su Mastodon, su BlueSky o su Instagram.Mail jacoporeale@yahoo.it Scopri dove ascoltare il podcast e lascia una recensione su Apple Podcast o Spotify.Ascolta An iPad guy su YouTube Podcast.Supporta il podcast..
Este podcast es algo así como “Las Olimpiadas de los utilitarios”. Hablamos de los coches que motorizaron países como Alemania, España, Francia o Italia: Citroën 2CV, Fiat 500, Seat 600 y VW escarabajo. Coches todos ellos con una fuerte personalidad, pero… ¿cuál era el mejor? Esta comparativa va a ser complicada. Y os lo anticipo: Hay ganador y perdedor… que no os gustarán a todos... Estos cuatro coches tienen varios rasgos en común: El primero, su fuerte personalidad, aunque es cierto que unos más que otros… El segundo rasgo, que han sido modelos claves en la historia porque permitieron motorizar a los países donde se fabricaban y, en algunos casos, a otros. Tercero, tuvieron muy larga vida, por eso, aunque cada uno tuvo su momento de gloria, en algunos mercados y durante algún tiempo, fueron rivales en los concesionarios. Vamos a ver, lo primero, la línea temporal de estos cuatro modelos.Por orden alfabético, comenzamos con el Citroën 2 CV que nace en 1948 aunque de un diseño previo a la Segunda Guerra Mundial y se fabrica nada menos que hasta 1990. El Fiat 500 con motor posterior nace en 1957, aunque hubo uno anterior con motor delantero y propulsión posterior, denominado por los italianos, “topolino”, o sea, “ratoncito”. Se mantiene a la venta durante 18 años, hasta 1975. El Seat 600 nace como Fiat en 1955 y se fabrica, en Italia, hasta 1969… en otros países su vida se alarga mucho más, hasta 1995. El Seat 600 propiamente dicho nace en 1957 y se vende durante 16 años, hasta 1973. Por último, el VW “Escarabajo” más correctamente denominado, Tipo 1, nace en 1938, aunque de verdad comienza a venderse a particulares al finalizar la guerra, en 1945 o aún más tarde. En Alemania se vende hasta 1978, en otros mercados, como México, llegaron incluso al 2003. Os evito que hagáis números, ya los hago yo por vosotros: Entre 1957 y 1969 todos ellos coincidieron en Europa en diversos países… No voy a repetir lo del pliego de condiciones del 2CV, la cesta de huevos y el sembrado… en GH hemos hecho al menos tres vídeos donde contamos estas cosas y mucho más, pero os recomiendo en especial “Citroën 2CV una suspensión muy especial” y nuestro video de “historia ficción” titulado “Cuando los nazis descubrieron el Citroën 2CV”. Era un modelo muy avanzado para su tiempo, con tracción delantera, centro de gravedad muy bajo, motor bicilíndrico bóxer refrigerado por aire, unas suspensiones que lo hacían muy apto para caminos y un consumo ridículo. A cambio, las prestaciones no eran su punto fuerte, pero no nos engañemos: Estos cuatro modelos ninguno puede presumir de buenas prestaciones. A diferencia de los otros tres coches de esta comparativa Vintage, el “Cinquecento” nace con vocación os diría casi exclusivamente urbana. Fue un todo atrás con un bicilíndrico en línea de unos 500 cm3 y apenas 15 CV. Lo más importante, su longitud ni siquiera llegaba a los 3 metros, se quedaba en 2.970 mm, lo que repercutía en la habitabilidad, pero permitía una manejabilidad en la ciudad espectacular. A diferencia del 500, el 600 era un coche familiar… sí, era mucho más grande, crecía de menos de 3 metros hasta los 3,3… siguen siendo pocos, pero es un 10 por ciento más. Y os aseguro que esos 30 cm. más, en tema de habitabilidad interior, marcaban la diferencia. Contaba con un motor ya serio, un 4 cilindros en línea refrigerado por agua, de 633 cm3 y 21,5 CV en sus primeras versiones que llegaron a sobrepasar los 30 CV en las últimas. Se simplifico todo tanto que no tenía ni calefacción decente, simplemente se dejaba pasar el aire del vano motor al habitáculo, mezclado con vapores de aceite y gasolina… un seguro de mareo. Como todos sabéis a estas alturas, porque sois muy listos y sabéis mucho de coches, el Escarabajo, cuyo nombre verdadero era “Tipo 1” fue un encargo de Hitler a Ferdinand Porsche para hacer un “Volkswagen”, en español, un “coche del pueblo”. El motor era un 4 cilindros bóxer inicialmente de un litro de cilindrada y 22,5 CV a 3.200 rpm. El motor, a lo largo de la vida de este modelo no dejo de crecer en cilindrada, hasta llegar a los 1,6 litros. El motor era trasero y el chasis era separado, lo que ha hecho de este modelo ideal para hacer versiones diferentes, en particular, los bonitos Buggies que nacieron con esta mecánica. El diseño no era muy moderno ni nada excepcional, pero la calidad de fabricación sí, y eso hizo de este modelo un coche muy duro y longevo. Y vamos ahora con la clasificación del último, el cuarto, al primero. Para mí el menos bueno de todos es el Fiat 500, un coche perfecto para ciudad… pero prácticamente solo para ciudad. Su especialización es lo que le vale caer a este último puesto, aun siendo un extraordinario coche. El tercer puesto es para el Fiat-Seat 600. Es menos robusto que los demás, con un confort escaso y un comportamiento rayando lo peligroso. Su mayor virtud es que era lo que había… Subcampeón queda el VW, sobre todo por su calidad de fabricación, notable incluso cuando ves uno de estos coches hoy día. No solo es cuestión de ajustes o de buena mano de obra, sino calidad de materiales. Pero es pensado y hasta cierto punto, antiguo cuando se popularizó. ¡And the winner is! ¡El Citroën 2 CV! Y no, no es porque sea, lo confieso, “citroenista”, es que este diseño, realmente de 1938, era fantástico y adelantado a su tiempo. Para mí al 2CV le faltó una verdadera evolución, pues el Dyane 6 y otros derivados eran más de los mismo. Pero un 2CV más ancho, algo más largo, con motores más potentes, hubiese sido un duro rival y aún más longevo… ¿una idea para un video de “historia-ficción”? ¿Qué os parece?
Katia Tenti"E ti chiameranno strega"Neri Pozzawww.neripozza.itA guardarlo da lontano, il castello di Fiè allo Sciliar sembra un luogo da fiaba. Nessuno penserebbe che tra quelle mura imponenti sia stato perpetrato un crimine orrendo, si sia svolto uno dei processi più drammatici del Cinquecento e trenta donne innocenti abbiano perso la vita sul rogo.A guardarlo da lontano, il castello di Fiè allo Sciliar sembra un luogo da fiaba. Scolpito nell'onice bianco, si staglia maestoso sul cielo cobalto di una valle delle Dolomiti e pare custodire le case che lo circondano. Nessuno penserebbe che tra quelle mura imponenti sia stato perpetrato un crimine orrendo, si sia svolto uno dei processi più drammatici del Cinquecento e trenta donne innocenti abbiano perso la vita sul rogo. E invece le streghe dello Sciliar sono state incarcerate nelle minuscole celle dei sotterranei del castello, sono state chiamate amanti del demonio, torturate, sono state loro estorte confessioni false, volte solo a far terminare il supplizio. E non sono state piante da nessuno, perché provare compassione per quelle donne dannate avrebbe significato autoaccusarsi. Barbara Vellerin è una di loro. Cresciuta dalla madre ai margini del villaggio per stare a contatto con la natura, i suoi primi anni di vita sono stati un incanto, tra lo studio delle piante e la cura dei bisognosi. Poi tutto è cambiato, il sospetto si è fatto strada negli occhi di coloro che prima richiedevano i suoi medicamenti e le idee di un manipolo di religiosi, per i quali ogni donna è una potenziale strega, si sono diffuse nella valle come una peste. Cinquecento anni dopo, Arianna Miele vince un concorso come curatrice di una mostra sulle streghe dello Sciliar. È la sua occasione per iniziare finalmente la carriera da antropologa che desidera, per rendersi indipendente da una famiglia che da sempre cerca di soffocarla e per dimostrare, soprattutto a sé stessa, il proprio valore. Non può sapere che, riportando alla luce le vite di un gruppo di donne che per lei all'inizio non sono altro che una lista di nomi, scoprirà una verità scomoda sull'eroe di quelle parti, il capitano del Tirolo Franziskus von Stauber, e riuscirà a dar voce, lei che una voce non l'ha avuta mai, a una donna innocente, messa a tacere dall'ipocrisia e dalla crudeltà.Katia Tenti è nata e vive a Bolzano. Si è laureata a Trento e per anni si è impegnata nell'approfondimento dei fenomeni di devianza sociale. Dopo essersi occupata di cultura, di teatro e di arte contemporanea, oggi ha scelto di dedicarsi alla scrittura. Per Marsilio Editori ha pubblicato Ovunque tu vada (2014) e Nessuno muore in sogno (2017).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Nicola Panichi"Saggi di Montaigne"Festival Filosofiawww.festivalfilosofia.itFestival Filosofia, CarpiNicola PanichiSaggi di MontaigneVenerdì 13 settembre 2024, ore 10:00Qual è il carattere dirompente del moi che dà voce ai Saggi di Michel de Montaigne? Quale funzione svolge l'opera all'interno di una storia della formazione dell'idea di soggetto?Nicola Panichi è professoressa di Storia della filosofia presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. È stata direttrice del Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Urbino “Carlo Bo” ed è consigliere ordinario dell'Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento di Firenze. Fa parte di comitati scientifici di riviste nazionali e internazionali, ed è membro dell'Editorial Board di “Montaigne Studies” (University of Chicago). Oltre ad essersi occupata a lungo di Montaigne, ha indagato la storia della filosofia del Rinascimento e dell'età moderna, la storiografia filosofica, la filosofia del linguaggio sul problema epistemologico e storico della “traducibilità”, la filosofia politica e la genesi della filosofia dell'economia politica. Gli attuali interessi di ricerca si muovono sulla ricostruzione di alcune tappe fondamentali del pensiero rinascimentale italiano nella loro ricaduta sulla cultura filosofica europea. È autrice di numerosi saggi, in diverse lingue, su alcuni temi di fondo del Cinquecento italiano ed europeo. Tra i suoi libri: Plutarchus redivivus: La Boétie e i suoi interpreti (Roma 1999, 20082); Michel de Montaigne. L'immaginazione (Firenze 2000); I vincoli del disinganno. Per una nuova interpretazione di Montaigne (Firenze 2004); Montaigne (Roma 2010, 20182); Ecce Homo. Studi su Montaigne (Pisa 2017, 20182); La virtù eloquente. La “civil conversazione” nel Rinascimento (Urbino 1994; Pisa-Firenze 2021). Ha collaborato al Dictionnaire de Michel de Montaigne (Paris 20072, Prix de l'Académie française) e in lingua francese ha pubblicato Michel de Montaigne. De la force de l'imagination (Paris 2021).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Torna a settembre la carta Dedicata a te, la social card introdotta in via sperimentale nel 2023.Cinquecento euro in una sola tranche annuale per le famiglie con un Isee fino a 15mila euro annui che non abbiano già sussidi come l’Adi o la Carta acquisti ma non siano neanche fruitori di Naspi, Dis-Coll o cassa integrazione. Torniamo a riepilogarne il funzionamento con Michela Finizio - Il Sole 24 ORE. Dopo l'estate, non può mancare - poi - un punto della situazione sulle bollette e sulla fine del mercato tutelato per i clienti "non vulnerabili" delle utenze di energia elettrica, dopo il passaggio che si è registrato il 1° luglio. Con Luigi Gabriele - presidente di Consumerismo - mettiamo a fuoco gli aspetti che creano ancora dubbi o perplessità nel rapporto con i diversi operatori e nella scelta della tariffa più adatta.
La voce di un matematico che guida il pubblico alla scoperta di opere d'arte? Capita, quando si parla del genio creativo di Piero della Francesca e lo scienziato è un grande divulgatore contemporaneo come Piergiorgio Odifreddi. Lo studioso di principi logici è infatti la voce guida (e membro del comitato scientifico) per la mostra «Piero della Francesca. Il disegno tra arte e scienza», ospitata a Palazzo Magnani di Reggio Emilia , dal 14 marzo al 14 giugno 2015. Un evento che mette sotto una nuova luce il talento matematico dell'artista, ricordato in tutti i manuali di storia dell'arte per quel suo trattato, «De prospectiva pingendi», che rivoluzionò il modo di pensare alle rappresentazioni pittoriche. Il percorso espositivo riunisce l'intero corpus grafico e teorico di Piero della Francesca, tra cui i sette esemplari, tra latini e volgari, del De Prospectiva Pingendi. Ma questo è solo il punto di partenza per un viaggio attraverso l'arte del Quattrocento e del Cinquecento, passando in rassegna i capolavori, sia dipinti che carte, di maestri quali Lorenzo Ghiberti, Ercole de' Roberti, Domenico Ghirlandaio, Giovanni Bellini, Albrecht Dürer, Amico Aspertini e Michelangelo. Poi accanto alle opere (un centinaio tra dipinti, disegni, manoscritti, opere a stampa, incisioni, sculture, tarsie, maioliche e medaglie) la mostra presenta i modelli tridimensionali, realizzati per l'occasione, che traducono nello spazio i disegni del trattato di Piero della Francesca e la riproduzione degli strumenti che si trovavano nella bottega di un artista del Rinascimento per realizzare gli effetti dell'anamorfosi o della proiezione delle ombre. Odifreddi ha curato l'audioguida della mostra, in 25 brevi interventi. In questo episodio vi proponiamo i rimanenti 13.
La voce di un matematico che guida il pubblico alla scoperta di opere d'arte? Capita, quando si parla del genio creativo di Piero della Francesca e lo scienziato è un grande divulgatore contemporaneo come Piergiorgio Odifreddi. Lo studioso di principi logici è infatti la voce guida (e membro del comitato scientifico) per la mostra «Piero della Francesca. Il disegno tra arte e scienza», ospitata a Palazzo Magnani di Reggio Emilia , dal 14 marzo al 14 giugno 2015. Un evento che mette sotto una nuova luce il talento matematico dell'artista, ricordato in tutti i manuali di storia dell'arte per quel suo trattato, «De prospectiva pingendi», che rivoluzionò il modo di pensare alle rappresentazioni pittoriche. Il percorso espositivo riunisce l'intero corpus grafico e teorico di Piero della Francesca, tra cui i sette esemplari, tra latini e volgari, del De Prospectiva Pingendi. Ma questo è solo il punto di partenza per un viaggio attraverso l'arte del Quattrocento e del Cinquecento, passando in rassegna i capolavori, sia dipinti che carte, di maestri quali Lorenzo Ghiberti, Ercole de' Roberti, Domenico Ghirlandaio, Giovanni Bellini, Albrecht Dürer, Amico Aspertini e Michelangelo. Poi accanto alle opere (un centinaio tra dipinti, disegni, manoscritti, opere a stampa, incisioni, sculture, tarsie, maioliche e medaglie) la mostra presenta i modelli tridimensionali, realizzati per l'occasione, che traducono nello spazio i disegni del trattato di Piero della Francesca e la riproduzione degli strumenti che si trovavano nella bottega di un artista del Rinascimento per realizzare gli effetti dell'anamorfosi o della proiezione delle ombre. Odifreddi ha curato l'audioguida della mostra, in 25 brevi interventi. In questo episodio vi proponiamo i primi 12.
Il podcast di Alessandro Barbero: Lezioni e Conferenze di Storia
Nel Cinquecento nell'Europa cristiana convivono un vivace terreno economico e finanziario, ed una spietata intolleranza religiosa. A oriente invece, l'Impero Ottomano offre un'economia stagnante ma una relativa tolleranza. Fra questi due mondi si muovono i banchieri ebrei, protagonisti e vittime dell'epoca: tra di loro seguiamo Gracia Nasi, e scopriamo la sua interessante storia.Questa è la seconda conferenza del ciclo "Tre lezioni di Alessandro Barbero", organizzato da Intesa Sanpaolo e svoltosi nell'omonimo Grattacielo, a Torino. Grazie ad Intesa Sanpaolo per il permesso di pubblicare le conferenze.Credits: Intesa Sanpaolo 2019Intesa Sanpaolo Onair: https://pod.link/1521869598Twitter: https://twitter.com/barberopodcastFacebook: https://facebook.com/barberopodcastInstagram: https://instagram.com/barberopodcastGeorge Street Shuffle by Kevin MacLeodLink: https://incompetech.filmmusic.io/song/3800-george-street-shuffleLicense: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
Alessandro Barbero al Festival della Mente: Lezioni e Conferenze di Storia
Nel Cinquecento nell'Europa cristiana convivono un vivace terreno economico e finanziario, ed una spietata intolleranza religiosa. A oriente invece, l'Impero Ottomano offre un'economia stagnante ma una relativa tolleranza. Fra questi due mondi si muovono i banchieri ebrei, protagonisti e vittime dell'epoca: tra di loro seguiamo Gracia Nasi, e scopriamo la sua interessante storia.Questa è la seconda conferenza del ciclo "Tre lezioni di Alessandro Barbero", organizzato da Intesa Sanpaolo e svoltosi nell'omonimo Grattacielo, a Torino. Grazie ad Intesa Sanpaolo per il permesso di pubblicare le conferenze.Credits: Intesa Sanpaolo 2019Intesa Sanpaolo Onair: https://pod.link/1521869598Twitter: https://twitter.com/barberopodcastFacebook: https://facebook.com/barberopodcastInstagram: https://instagram.com/barberopodcastGeorge Street Shuffle by Kevin MacLeodLink: https://incompetech.filmmusic.io/song/3800-george-street-shuffleLicense: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
This week on the Flavor of Italy podcast, we're shifting gears from food to something just as delicious, the historic Italian car, the Fiat 500. I know we usually talk about culinary delights, but trust me, the Fiat 500 is a tasty little icon in its own right. On your next trip to Italy, why not hop into a Fiat 500 - in Italy affectionately known as the Cinquecento - for a tour. All the details in this episode, plus you'll find out how this delightful little car has been used for everything from serving up delicious gelato to using the car as a grill for grilled meats. But first, let's take a little joyride through the Fiat 500 history. My first experience with the Fiat 500 was with my husband on our first date many decades ago...
The region is home to historic cities such as Florence, Siena, and Pisa, each boasting stunning architecture, art masterpieces, and a vibrant atmosphere. Florence, the birthplace of the Renaissance, houses renowned museums like the Uffizi Gallery and the Accademia, where Michelangelo's David stands as a symbol of artistic brilliance.Tuscany's culinary scene is a feast for the senses, featuring world-class wines like Chianti and Brunello di Montalcino, along with traditional dishes like ribollita, pappa al pomodoro, and the famous bistecca alla fiorentina.SienaSiena, Italy, is a charming medieval city renowned for its rich history, stunning architecture, and vibrant cultural scene. Nestled in the heart of Tuscany, Siena is famous for its well-preserved medieval streets and the iconic Piazza del Campo, one of Europe's most fabulous medieval squares.The city's medieval center is a UNESCO World Heritage Site, showcasing Gothic and Romanesque architecture that transports visitors back in time. Siena's most iconic landmark is the Duomo di Siena (Siena Cathedral), a magnificent example of Italian Gothic architecture adorned with intricate sculptures and beautiful frescoes.Siena is also renowned for the Palio, a historic horse race that takes place twice a year in the Piazza del Campo. The Palio is a centuries-old tradition that captivates locals and visitors alike, adding a touch of excitement to the city's cultural tapestry.Beyond its historical treasures, Siena offers a culinary experience that captures the essence of Tuscan cuisine. Visitors can savor local delicacies, including Pici pasta, ribollita soup, and the region's exceptional wines.With its timeless beauty and cultural richness, Siena stands as a testament to Italy's enduring charm and is a must-visit destination for those seeking a glimpse into the country's medieval past.San GimignanoSan Gimignano is a picturesque medieval town nestled in the heart of Tuscany, Italy. Known as the "Town of Fine Towers," its skyline is dominated by 14 well-preserved medieval towers, offering a unique and enchanting atmosphere. The town, a UNESCO World Heritage Site, is renowned for its medieval architecture, charming cobblestone streets, and rich history.Visitors to San Gimignano can explore the Piazza della Cisterna, a central square surrounded by medieval buildings and inviting cafes. The town is also home to remarkable landmarks, such as the Collegiate Church of Santa Maria Assunta, featuring stunning frescoes and art.Aside from its architectural wonders, San Gimignano is celebrated for its local produce, including the famous Vernaccia di San Gimignano wine. The surrounding vineyards and olive groves contribute to the region's gastronomic delights, making it a haven for food and wine enthusiasts.With its well-preserved medieval charm, breathtaking views of the Tuscan countryside, and delectable local offerings, San Gimignano is a must-visit destination for those seeking an authentic Italian experience.Pisa Pisa, a charming city in Tuscany, Italy, is renowned worldwide for its iconic Leaning Tower. Nestled on the banks of the Arno River, Pisa is not just a one-tower wonder; it boasts a rich history, stunning architecture, and a vibrant cultural scene.The Leaning Tower of Pisa, part of the Piazza dei Miracoli (Square of Miracles), is a masterpiece of medieval engineering. Its unintentional tilt has captivated visitors for centuries, making it one of the most recognizable landmarks on the planet.Beyond the tower, Pisa is a treasure trove of historical gems. The Pisa Cathedral, also located in the Square of Miracles, is a breathtaking example of Romanesque architecture adorned with intricate sculptures and artwork. The Baptistery, adjacent to the cathedral, is another architectural marvel that adds to the city's allure.Wandering through Pisa's narrow streets, you'll encounter charming cafes, lively markets, and centuries-old buildings. The city's university, founded in 1343, adds a youthful energy, making Pisa a dynamic blend of tradition and modernity.Pisa's cultural scene is vibrant, with museums showcasing art, history, and science. The Palazzo Blu, for instance, hosts rotating exhibitions, providing a glimpse into Italy's rich cultural heritage.Whether you're drawn to the Leaning Tower's quirkiness or the city's historical charm, Pisa offers a delightful escape into the heart of Italian culture and history.Whether exploring charming medieval villages, enjoying the serenity of the countryside, or indulging in the region's culinary delights, Tuscany offers a truly enchanting experience for every traveler. It's a destination that seamlessly combines history, art, and nature, making it a must-visit for those seeking a taste of authentic Italian beauty and culture.A Renaissance of Wonders: Exploring Florence, ItalyNestled in the heart of Tuscany, Florence is a city that breathes history, art, and culture at every cobblestone turn. Known as the birthplace of the Renaissance, Florence boasts a rich tapestry of architectural marvels, world-class art, and delectable cuisine. If you're planning a visit to this enchanting city, here's a Travel Brat-approved guide to help you make the most of your time.The Duomo and Brunelleschi's DomeNo visit to Florence is complete without marveling at the iconic Santa Maria del Fiore Cathedral or Il Duomo. Admire the intricate facade and climb to the top for breathtaking panoramic city views. Be sure to appreciate the genius of Filippo Brunelleschi's Dome, a masterpiece of Renaissance engineering. Don't forget to visit the baptistry and bell tower too!Uffizi GalleryHome to an unparalleled Renaissance art collection, the Uffizi Gallery is a treasure trove for art enthusiasts. Works by Michelangelo, Leonardo da Vinci, Botticelli, and Raphael adorn the walls. Some favorite works include Birth of Venus or Primavera Botticelli, Doni Tondo by Michelangelo, Annunciation, Adoration of the Maji, The Baptism of Christ, Davinci, Madonna del Cardellino, Saint John the Baptist in the Dessert Rafel, and Madona and Child by Filippo Lippi. Book your tickets in advance to skip the lines and allow ample time to explore this artistic haven. Galleria dell'AccademiaThe Galleria dell'Accademia is where you'll find one of the most celebrated sculptures in the world – Michelangelo's David. Witness the sculptor's mastery up close and explore other works by Michelangelo and other renowned artists. Here, you will also find four other unfinished works by Michelangelo.Ponte VecchioStroll across the Ponte Vecchio, Florence's oldest bridge spans the Arno River. Lined with charming shops, Ponte Vecchio is the perfect spot to shop for jewelry, art, and souvenirs. The bridge offers splendid views of the cityscape, especially during sunset.Palazzo VecchioPalazzo Vecchio is a medieval fortress turned town hall located in the heart of Florence's historic center. Admire the impressive frescoes, sculptures, and the opulent Salone dei Cinquecento, which showcases the city's political and artistic legacy. Boboli GardensEscape the hustle and bustle of the city with a visit to the Boboli Gardens, a stunning example of Italian Renaissance garden design. Wander through the landscaped greenery, fountains, and sculptures, enjoying a peaceful respite.Piazza della SignoriaThis historic square is an open-air museum, surrounded by iconic sculptures like the Fountain of Neptune and a copy of Michelangelo's David. Sit at one of the cafes, soak in the atmosphere, and witness the pulse of Florentine life.Florentine CuisineIndulge your taste buds in Florence's culinary delights. Savor local specialties such as ribollita (a hearty Tuscan soup), bistecca alla fiorentina (Florentine steak), and gelato from one of the city's renowned gelaterias. For a relaxed and delicious meal, try Bis Trot Tre Tavoli authentic casual, and for an upscale meal, try II Guscio.Santa Croce BasilicaVisit the final resting place of some of Italy's most illustrious figures, including Michelangelo, Galileo, and Machiavelli. The Basilica di Santa Croce is not only a place of worship but also a testament to Florence's cultural and intellectual heritage.Sunset at Piazzale MichelangeloWrap up your Florence adventure with a visit to Piazzale Michelangelo, a panoramic terrace offering unparalleled city views. As the sun sets over Florence, you will be treated to a magical sight that perfectly encapsulates the timeless beauty of this remarkable city.Medici Chapels The Medici Chapels, located in Florence, Italy, are a stunning testament to the wealth and cultural influence of the Medici family during the Renaissance. Commissioned by the powerful banking family, the chapels are part of the Basilica di San Lorenzo complex and serve as a final resting place for several members of the Medici clan. The New Sacristy, designed by Michelangelo, is a Renaissance art and architecture masterpiece. Its grandeur is characterized by intricately carved statues and elegant tombs, including those of Lorenzo the Magnificent and Giuliano de' Medici. The Chapel of the Princes, another notable section of the complex, was intended to be a grand mausoleum for the Medici rulers.Perfume Making If you need a break from sightseeing, you can make your very own perfume right in Florence at the Antica Spezieria Erboristeria San Simone Firenze.Where to stayStay like a local in the heart of Florence at the Horto Convento.Florence, with its artistic legacy and timeless charm, is a destination that transcends the boundaries of time. Whether you're an art aficionado, a history buff, or simply seeking the pleasures of Italian culture and cuisine, Florence is sure to leave an indelible mark on your heart. Immerse yourself in the Renaissance spirit, and let Florence cast its enchanting spell on you.