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(01:31) Ranucci-Gasparri, uno spettacolo che abbiamo ascoltato, così non dovete farlo voi (06:09) Dice che l'esercito di Israele telefona ai palestinesi che sta per bombardare (09:29) Riccardo, il giornalista che «fece cadere» il muro di Berlino Closer è un podcast di Will che dal 4 Dicembre sarà disponibile solo per chi ha sottoscritto la membership. Trovi tutte le informazioni su come sostenere Will tramite il programma di membership cliccando qui.
La caduta del Muro di Berlino: come si è arrivati a questo evento? Qual era il clima precedente alla caduta. --- Support this podcast: https://anchor.fm/matteo-modena/support
32 anni fa cadeva il muro, e un sacco di gente che abitava all'Est credeva di poter finalmente viaggiare. Il fatto è che il passaporto da solo non basta, per viaggiare ci vogliono i soldi.LINKQui racconto le atmosfere nei giorni della caduta del muro, quando ero una giovane studentessa pendolare che viveva a Berlino ovest e che rientrava a Cagliari ad ogni appello dell'università per dare gli esami per la laurea in lingue e letterature straniere. Ecco qua! => https://cristinamarras.com/article/50-berlin-1989
Racconto di Federico BettuzziIl Muro di Berlino (in tedesco Berliner Mauer, nome ufficiale: Antifaschistischer Schutzwall, in italiano: "barriera di protezione antifascista") fu un sistema di fortificazioni attivo dal 1961 al 1989, eretto da parte del governo della Germania dell'Est per impedire la libera circolazione delle persone verso la Germania dell'Ovest. Per "Muro di Berlino" si intende, il lungo sistema di recinzione in calcestruzzo armato, di 156 km, alto 3,6 metri, che cingeva la parte occidentale della città di Berlino, filoccidentale e appartenente alla giurisdizione della Germania Ovest, ampia circa 480 km² e comunemente detta Berlino Ovest, all'interno della stessa città, capitale della Germania Est, quest'ultima comunemente detta Berlino Est.Guarda Il Video Su Youtube: https://youtu.be/QAfytZArkjIIl Blog di Federico Bettuzzi: https://raccontidistoria.blogspot.com/Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/racconti-di-storia-podcast--5561307/support.
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Il cane da pastore del Caucaso è senza alcun ombra di dubbio uno dei migliori esempi di cane custode dei greggi, tanto leggendario ed indomabile oggi quanto lo fu nel corso dei secoliSeguite tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni , per articoli e podcast visitate il nostro sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo". Vuoi avere tutto in unico posto? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorni Ogni like, condivisione o supporto è ben accetto e ci aiuta a dedicarci sempre di più alla nostra passione: raccontare il Medio Oriente
The first episode of The Football Pink's newly relaunched podcast looks at 2006, the year of Fabio Cannavaro. It was a year in which Cannavaro captained Italy to a World Cup triumph, won the Ballon d'Or and FIFA World Player of the Year awards, completed a near-unbeaten season with Juventus, sealed a big money transfer to Real Madrid, and earned one of football's most evocative nicknames. Host Roddy Cairns (@RoddyGCairns) is joined by Jack Wills (@Jack_Wills_95) and Liam Baxter (@liambxtr). Music credits (as edited): Welcome to the Show by Kevin MacLeod (Link: https://incompetech.filmmusic.io/song/4614-welcome-to-the-show) Fearless First by Kevin MacLeod (Link: https://incompetech.filmmusic.io/song/3742-fearless-first) Sardana by Kevin MacLeod (Link: https://incompetech.filmmusic.io/song/5002-sardana) License: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
L'ospite di questo episodio è Francesco Cancellato che è vicedirettore di Fanpage e scrittore. In questa intervista parliamo del suo ultimo libro che s'intitola “Il muro. La fine della guerra fredda in 15 storie” pubblicato da Egea.Un libro che ci fa riflettere su quanto è accaduto con la caduta del muro di Berlino, attraverso quindici storie di donne e uomini comuni. Una riflessione necessaria perché la storia al di là della “cortina di ferro” è andata avanti e questa memoria storica va recuperata per capire il presente.I muri si possono costruire in tanti modi, impilando mattoni uno sopra l'altro, abbattendo ponti, distruggendo le biblioteche. È vero poi si possono abbattere o ricostruire ma nulla sarà mai più come prima. VUOI CONTATTARMI?Scrivi a marzia.tomasin@periscritto.ito su http://telegram.me/periscritto
L'ospite di questo episodio è Francesco Cancellato che è vicedirettore di Fanpage e scrittore. In questa intervista parliamo del suo ultimo libro che s'intitola “Il muro. La fine della guerra fredda in 15 storie” pubblicato da Egea.Un libro che ci fa riflettere su quanto è accaduto con la caduta del muro di Berlino, attraverso quindici storie di donne e uomini comuni. Una riflessione necessaria perché la storia al di là della “cortina di ferro” è andata avanti e questa memoria storica va recuperata per capire il presente.I muri si possono costruire in tanti modi, impilando mattoni uno sopra l'altro, abbattendo ponti, distruggendo le biblioteche. È vero poi si possono abbattere o ricostruire ma nulla sarà mai più come prima. VUOI CONTATTARMI?Scrivi a marzia.tomasin@periscritto.ito su http://telegram.me/periscritto
Il muro di Berlino è stato per quasi trent'anni il simbolo della guerra fredda e dell'Europa divisa. La sua caduta, avvenuta nella notte del 9 novembre 1989, è passata alla storia come un evento epocale.In questa pillola ripercorriamo tutte le tappe della storia del Muro: le motivazioni che lo hanno visto nascere, la divisione in blocchi, la reazione dell'Ovest, i tentativi di fuga, e, infine, il crollo.Se vuoi approfondire puoi farlo qui: https://www.studenti.it/caduta-muro-berlino-storia-cronologia-protagonisti.htmlColonna sonoraBlippy trance / Poppers and prosecco - Kevin Mac Leod https://incompetech.com/Effetti sonori: https://www.zapsplat.com, Getty Images
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5933LA DRAMMATICA STORIA DEL MURO DI BERLINO di Luciano GaribaldiIl dramma di Berlino ebbe inizio durante il summit di Yalta, nel febbraio 1945, allorché le quattro potenze vincitrici della seconda guerra mondiale (Stati Uniti, Unione Sovietica, Regno Unito e Francia) stabilirono che la capitale del Terzo Reich venisse divisa in quattro settori, ognuno dei quali controllato e amministrato dai vincitori. All'URSS toccò il settore più esteso.Nel frattempo, l'avanzata sovietica proseguì su tutto il territorio tedesco, per arrestarsi, all'atto della resa del Terzo Reich, lungo la linea che verrà definita "Cortina di ferro": ad Occidente, le nazioni libere e indipendenti; ad Oriente, quelle private della libertà e sottomesse alle dittature comuniste, strettamente controllate da Mosca.Berlino venne così a trovarsi in una situazione assolutamente unica al mondo: i berlinesi, che abitavano nella zona sottoposta all'URSS, furono privati di ogni libertà; quelli invece residenti nei tre quartieri controllati da americani, inglesi e francesi, iniziarono ad apprezzare i vantaggi della libertà di azione e di opinione alla quale avevano dovuto rinunciare durante il Terzo Reich.IL "BLOCCO DI BERLINO"Fino al 1948, sia pure con mille condizionamenti, i tre quartieri "liberi" di Berlino avevano potuto comunicare, via terra e via aerea, con la Germania Occidentale. Ma nel 1948 si verificò il cosiddetto "Blocco di Berlino" da parte dell'Unione Sovietica, blocco che spinse gli Alleati ad attuare il «ponte aereo per Berlino», anche solo per rifornire i tre quartieri da essi controllati di viveri e generi di prima necessità.Ben presto, si diffuse la denominazione di Berlino Ovest e Berlino Est, che non era soltanto un'espressione geografica. Di fatto, i tre quartieri sottoposti ad americani, inglesi e francesi diventavano un'enclave della Germania Ovest, enclave completamente circondata dalla Germania Est. Nei primi tempi ai cittadini di Berlino fu consentito di circolare liberamente in tutti i settori. I residenti nel quartiere controllato dai russi potevano tranquillamente recarsi nei quartieri americano-anglo-francesi, fare la spesa dove volevano, mandare i figli a scuola negli istituti preferiti, cercare lavoro ovunque.Tuttavia, divenne sempre più imponente il flusso di cittadini della Germania Est, stufi dell'oppressione comunista, verso i tre quartieri liberi di Berlino, con l'obiettivo di raggiungere, da qui, via aerea, la Germania Ovest, dove li attendevano parenti o amici stretti, pronti ad aiutarli ad intraprendere una nuova esistenza. Le cifre parlano chiaro.Circa 2 milioni e mezzo di tedeschi lasciarono la Germania Est (RDT, Repubblica Democratica Tedesca) e Berlino Est tra il 1949 e il 1961: il flusso di fuggiaschi era costituito per circa la metà da persone giovani, sotto i 25 anni, e poneva la dirigenza della RDT di fronte a difficoltà sempre maggiori. Era di fatto impossibile controllare l'enorme massa di persone (in media, mezzo milione) che ogni giorno passava i confini dei quattro settori di Berlino in tutte e due le direzioni, e che aveva così modo di confrontare le condizioni di vita: un abisso tra chi viveva nel settore sovietizzato e chi aveva avuto la fortuna di nascere, crescere e abitare nei tre settori occidentalizzati. I risultati non poterono mancare. Soltanto nel 1960 circa 200 mila tedeschi dell'Est si trasferirono stabilmente nella Germania Ovest, raggiungendola, via aerea, da Berlino Ovest. La RDT rischiava il collasso sociale ed economico.DAL FILO SPINATO AL MUROCosì, anche per effetto del peggioramento della Guerra Fredda, una serie di proibizioni calò sia sugli abitanti della zona "sovietizzata", sia su coloro che avevano raggiunto Berlino provenendo da altre città o paesi della Germania Est. I loro movimenti subirono limitazioni sempre più pesanti. Il 15 giugno 1961 il presidente del Consiglio di Stato della RDT dichiarò: «Nessuno ha intenzione di costruire un muro». Ma, poche settimane dopo, il 12 agosto, il Consiglio dei ministri emise un'ordinanza nella quale si poteva leggere: «Per impedire le attività ostili delle forze revansciste e militariste della Germania Occidentale e di Berlino Ovest, verrà introdotto ai confini della Repubblica Democratica Tedesca - compresi i confini dei settori occidentali di Berlino - un controllo pari a quello consueto ai confini di ogni Stato sovrano».Ovviamente, queste misure erano volte a limitare la libertà della propria popolazione, non certo quella degli europei occidentali, liberi di recarsi dove volessero. La prima conseguenza fu che nelle prime ore del mattino di domenica 13 agosto 1961 vennero eretti sbarramenti provvisori ai confini tra il settore sovietico e i tre settori "occidentali" e furono tolti tratti di pavimentazione sulle strade di collegamento, di fatto interrompendole. Squadre della Polizia del Popolo e della Polizia dei Trasporti bloccarono la circolazione al confine dei settori.Nelle settimane e nei giorni successivi, gli sbarramenti di filo spinato ai confini con i tre quartieri di Berlino Ovest furono sostituiti da un muro di lastre di cemento e blocchi forati. Vi erano strade i cui marciapiedi appartenevano ad uno dei quartieri di Berlino Ovest mentre la fila di edifici era stata assegnata alla Berlino sovietizzata. Ebbene, senza esitare, il governo della RDT fece murare le entrate delle case e le finestre al piano terra. Gli abitanti potevano accedere alle loro abitazioni solo passando dalla parte dei cortili, che si trovavano a Berlino Est.IL MURO E LA GUERRA FREDDAAttraverso la costruzione del Muro, da un giorno all'altro furono tagliate e separate strade, piazze e case ed i collegamenti del traffico urbano furono interrotti. La sera del 13 agosto il borgomastro Willy Brandt disse, davanti al Parlamento di Berlino: «L'amministrazione di Berlino denuncia davanti a tutto il mondo le misure illegali e inumane di chi divide la Germania, opprime Berlino Est e minaccia Berlino Ovest».«Il Muro di Berlino - scrive Enzo Bettiza nel suo celebre libro 1989. La fine del Novecento - fu concepito a Vienna fra il 3 e il 4 giugno 1961. Lo concepì in quei due giorni l'imprevedibile Nikita Kruscev durante un paio d'incontri, insieme fatali e falliti, con il presidente John Fitzgerald Kennedy. Il vertice viennese fu eccezionale sul piano mediatico e sembrò promettente su quello politico. Definito per quarantott'ore "storico" da famosi commentatori internazionali, accorsi da ogni parte nella capitale austriaca, avrebbe dovuto sminare il terreno sotto le zampate delle due superpotenze atomiche e inaugurare, all'insegna della coesistenza, un'era di distensione e di costruttivo armistizio. Accadde l'esatto contrario. L'evento, anziché preannunciare un'epoca di negoziati e di compromessi planetari, segnò l'inizio della fase più acuta e pericolosa della guerra fredda. Si può ben dire che esso partorì la prima pietra del Muro. Di lì a poco, il 13 agosto, Kruscev, sostenuto dal complice tedesco Walter Ulbricht, avrebbe conficcato una spada di cemento armato nel cuore d'Europa».Nel periodo successivo gli impianti di sbarramento furono ampliati sempre di più, il sistema di controllo fu perfezionato. Il Muro all'interno della città, che divideva Berlino Est da Berlino Ovest, raggiunse una lunghezza di 43,1 chilometri. La parte degli impianti di sbarramento, che isolava ermeticamente il resto della RDT lungo il confine con Berlino Ovest, aveva una lunghezza di 111,9 chilometri. Negli anni successivi, oltre 100 mila cittadini della RDT cercarono di fuggire attraverso il confine tra le due Germanie oppure oltre il Muro di Berlino.In base alla documentazione raccolta dal Centro di Storia Contemporanea di Potsdam, 125 persone persero la vita tra il 1961 e il 1989 nel tentativo di oltrepassare il Muro, ma centinaia (il numero esatto non è stato possibile ricostruire) vennero abbattute dalle guardie di confine comuniste, onde impedire loro di raggiungere la Germania Ovest.
Secondo e ultimo episodio della serie di Bruxelles Talk dedicata alla caduta del muro di Berlino e alle infiltrazioni delle mafie italiane. Ne parliamo con Sabrina Pignedoli, eurodeputata M5S e autrice del libro "Le mafie sulle macerie del muro di Berlino, con il giornalista Davide Lorenzano, autore del documentario "L'abbraccio" sulla storia di Antonino Saetta, Presidente della Corte d'Appello a Palermo, di anni 65, e del figlio Stefano, di anni 35, e con il giornalista Luca Conti.
Dopo la caduta del muro di Berlino le mafie italiane sono diventate a tutti gli effetti delle multinazionali perfettamente integrate nell'economia globalizzata e nei flussi internazionali delle merci, del denaro, degli scambi. Ne parliamo con Sabrina Pignedoli, eurodeputata M5S, e Ambra Montanari, giornalista, autrici del libro "Le mafie sulle macerie del muro di Berlino. Gli affari di 'ndrangheta, Cosa nostra e camorra in Germania". Interviene anche Luca Conti, giornalista.
A trent'anni dal crollo del Muro che divideva Berlino, comunismo e socialismo continuano a infestare il mondo. Paradossalmente, la caduta del Muro ha tolto all'Occidente un alibi per continuare a considerare nel modo più appropriato quell'ideologia criminale: una dittatura che porta solo morte, miseria e paura. Con Leonardo Facco, autore del libro Il Muro di...
Qualche giorno fa il @Partito Democratico decide di festeggiare i 30 anni della caduta del Muro di Berlino con un post dove dichiara: ''Potete costrurire muri, ci troverete ad abbatterli''.Suscitando, però, le ire di tutta una parte politica che accusa il PD di essere - con l'ex PCI - gli artefici stessi del Muro e della sua costruzione...Una bella questione che ho deciso di dirimere con uno storico (in fieri), l'amico Gabriele Moretti, che oltre ad essere il gestore della pagina SPI - Storia, Politica, Informazione è nei Paesi Bassi proprio per studiare Global Studies.E per capire due punti: in primo luogo se effettivamente il PD è l'artefice del muro (no) e in secondo luogo se una comunicazione del genere è efficaca (no ancora)...Se volete seguire Gabriele lo trovate qui: https://www.facebook.com/spistoriapoliticainformazione/
Nicolae Ceausescu (1918-1989). Despota comunista amato all'estero e odiato e temuto in patria, dove solo la moglie Elena lo supera nel disprezzo, prudentemente nascosto, della popolazione. La coppia presidenziale rumena è attesa da un epilogo brutale e tragico, che, conclude, come lo sciabordio dell'ultima onda, la tempesta rivoluzionaria del 1989 in tutta l'Europa dell'est. Nulla sarà mai più come prima.
30 anni dalla caduta del muro di Berlino. La storia della Sachsenring Trabant e della Wartburg
30 anni dalla caduta del muro di Berlino. La storia della Sachsenring Trabant e della Wartburg
"Muro di Berlino: Il silenzio o il coraggio delle Chiese?" Con Felice Cimatti, Elettra Stimilli, Gian Enrico Rusconi, Lothar Vogel
Il 9 novembre 1989 cade il Muro di Berlino. Simbolo della Cortina di Ferro ha diviso la città per 38 anni, dal 1961. Un sistema di fortificazioni fatto costruire dalla Germania Est per impedire la libera circolazione delle persone tra Berlino est e Berlino ovest. Due muri paralleli di cemento armato separati dalla cosiddetta striscia della morte larga alcune decine di metri. Voce e testi di Sofia Longhini
Dopo la seconda guerra mondiale la Germania venne suddivisa tra le potenze vincitrici del conflitto nella conferenza di Postdam. La Germania dell'est venne affidata sotto il controllo dell'URSS, mentre la parte dell'Ovest fu suddivisa tra Stati Uniti, Inghilterra e Francia. In questo periodo viene portato alla luce un conflitto latente, ribattezzato con il nome di "Guerra Fredda", il quale consisteva nel cercare di avere maggiore influenza sui territori circostanti. Il mondo era sostanzialmente diviso in due parti : il blocco occidentale tenuto insieme dall'alleanza NATO e il blocco orientale consolidatosi nel patto di Varsavia. La cortina di ferro che separa il comunismo dal capitalismo, la libertà da un controllo costante dello stato, viene definitivamente sgretolata il 9 novembre 1989 con la caduta del Muro di Berlino. Il crollo di una ideologia e di un mondo che sta cercando ancora oggi di ricostruirsi.
Di quella volta in cui Jack, noto anche come il Patriota, si fa catturare dalla nostalgia per la cortina di ferro e la caduta del muro di Berlino e ripiglia in mano quella perla beat'em up a scorrimento di Mother Russian Bleeds e ne parla sull'unico podcast italiano Horror.Compagni, uniti verso la lotta!
Il racconto e l'analisi di uno dei più grandi eventi della storia contemporanea. Prima parte: Quel 9 novembre 1989Seconda parte: Il bilancioTerza parte: La riunificazione della GermaniaCon le voci di Gianni Bonvicini (Studioso di questioni europee e di politica estera. Già Direttore dello IAI. Consigliere dello IAI), Giampiero Gramaglia (Giornalista. Direttore di Affari Internazionali. Già Direttore dell'ANSA), Ettore Greco (Studioso di questioni europee e di politica estera. Vicepresidente vicario dello IAI), l'Ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci (Diplomatico. Presidente dello IAI. Già rappresentante permanente d'Italia presso l'Unione europea a Bruxelles, è stato capo di gabinetto e direttore generale per l'integrazione europea presso il Ministero degli Esteri), Stefano Silvestri (Direttore editoriale AffarInternazionali e Consigliere scientifico dello IAI. Già sottosegretario di Stato alla Difesa) e Nathalie Tocci (Direttore dello IAI. Professore onorario all'Università di Tübingen e Special Adviser dell'Alto rappresentante Mogherini sulla nuova strategia di politica estera dell'Unione europea).A cura di Francesco De LeoMontaggio di Silvio Farina. Ha collaborato Sonia Nardinocchi.INSIDE Opinioni, testimonianze, analisi e inchieste sui grandi dossier della comunità internazionale
Chi ha davvero compreso il prima e il durante, ma soprattutto il dopo di quella data cruciale per Berlino, per l'Europa e per il mondo ?
Barbara Gruden, corrispondente Rai Berlino ; David Sassoli, presidente Parlamento Europeo ; Andrea Pipino, Internazionale .
Andrea Pipino, Internazionale ; Daniel Verdù, El Pais ; Marco Cipolloni, Univ. Modena e Reggio .
con Michele Sambin e Alessandro Del Re
Da struttura di divisione a elemento di attrazione: il #MurodiBerlino, la barriera più famosa del mondo, continua a segnare la vita della capitale tedesca e dei suoi visitatori. Dopo il suo abbattimento che partì il 9 novembre 1989, il tratto più lungo conservato attualmente misura circa 1,3 chilometri.Quasi subito dopo la sua caduta è stato dipinto da 118 artisti provenienti da 21 paesi. Così è nata la East Side Gallery di Berlino.Testi, regia e selezione musicale: Claudio PetronellaSpeaker: Valeria LucentiBLOG e Podcast https://rbe.it/trasmissioni/dumbo
Da struttura di divisione a elemento di attrazione: il #MurodiBerlino, la barriera più famosa del mondo, continua a segnare la vita della capitale tedesca e dei suoi visitatori. Dopo il suo abbattimento che partì il 9 novembre 1989, il tratto più lungo conservato attualmente misura circa 1,3 chilometri.Quasi subito dopo la sua caduta è stato dipinto da 118 artisti provenienti da 21 paesi. Così è nata la East Side Gallery di Berlino.Testi, regia e selezione musicale: Claudio PetronellaSpeaker: Valeria LucentiBLOG e Podcast https://rbe.it/trasmissioni/dumbo
Il 9 novembre 1989 cadeva il muro di Berlino. Per 28 anni ha diviso in due una città, delle vite, ma simbolicamente ha anche rappresentato una spaccatura in tutta Europa. Il muro è simbolo della cortina di ferro, cioè la divisione tra i paesi dell’ovest e il blocco sovietico dell’est. Una divisione che ha caratterizzato il continente europeo dalla fine della Seconda Guerra mondiale per tutta la Guerra Fredda. La caduta, infatti, viene anche presa come data della fine della Guerra fredda, infatti di lì a poco ci fu anche la dissoluzione dell’Unione Sovietica. Ripercorriamo la storia del muro, dalla costruzione fino alla sua caduta, ma anche oltre, in questa puntata. Guarda il video sul nostro canale: https://youtu.be/wrDQTp_eWVE Rimani in contatto con noi: https://myurls.co/clipnotes
Il viaggio di Ti Mando la Posizione di oggi inizia ai civici 43-45 di Friedrichstraße di Berlino, da Check Point Charlie, il posto di blocco che separava il quartiere sovietico di Mitte con quello statunitense di Kreuzberg, per raccontarvi la storia del Muro di Berlino nel trentennale della sua caduta.Con: Gian Mario Bachetti, Daniele De Bernardin, Matteo FranzaIn regia: Giovanni De SanctisMusiche: MoscatoRegistrato e prodotto presso Sonus Factory (Via Costantino Corvisieri, Roma)
condotto da Riccardo, Emanuele e Paolo
condotto da Riccardo, Emanuele e Paolo
condotto da Riccardo, Emanuele e Paolo
Il dossier di questo numero è interamente dedicato al muro di Berlino, a trent'anni dal suo crollo: la costruzione avvenne, infatti, su ordine di Mosca nella notte tra il 12 ed il 13 agosto 1961, nel tentativo di arginare la fuga della popolazione civile dalla Germania dell'Est, la caduta avvenne il 9 novembre 1989.
Il dossier di questo numero è interamente dedicato al muro di Berlino, a trent’anni dal suo crollo: la costruzione avvenne, infatti, su ordine di Mosca nella notte tra il 12 ed il 13 agosto 1961, nel tentativo di arginare la fuga della popolazione civile dalla Germania dell’Est, la caduta avvenne il 9 novembre 1989.
Si avvicina Play: Festival del Gioco edizione 2016. Migliaia di giocatori sono carichi e pronti a sfidarsi, a comprare e scambiare giochi, felici di ritrovarsi insieme a condividere la passione per il gioco intelligente. L'edizione di quest'anno è ricca di novità, con spazi rinnovati e ampliati, una serie di torneri ed iniziative pensate ai giocatori […] L'articolo Play 2016: le novità della fiera – Il Dado Incantato #4 sembra essere il primo su Il Dado Incantato.
La festa di Berlino per i 25 anni della caduta del Muro ha confermato la potenza della Germania in Europa. Quella di ieri è stata una festa "tedesca": sul palco delle autorità la cancelliera Merkel, il presidente della repubblica tedesca Gauck, il presidente del Parlamento europeo, il tedesco Schultz. Nessun leader europeo è arrivato ieri a Berlino: nè Renzi, nè Hollande, nè altri. Assenti anche esponenti di rilievo dell'amministrazione Obama. Unici ospiti internazionali: Michail Gorbaciov e Lech Walesa. La festa "tedesca" non è il segno di un isolamento della Germania. «Certamente - dice lo storico Marcello Flores ospite di Memos - la Germania ha tutto l'interesse a celebrare una propria festa mettendo al centro la propria riunificazione. Ma in questo vedo anche un errore dell'Europa che non è riuscita a mettere in rilievo un fatto importante. La caduta del Muro ha significato molto di più della riunificazione tedesca: la fine della guerra fredda, del comunismo, di un mondo che per 70 anni aveva caratterizzato i rapporti europei».
L'Anniversario dei 25 anni della Caduta del Muro di Berlino ! Collegamenti in diretta con Filippo Solibello e Claudia De Lillo da Berlino ! Ospite Paolo Giordano !
L'Anniversario dei 25 anni della Caduta del Muro di Berlino ! Collegamenti in diretta con Filippo Solibello e Claudia De Lillo da Berlino ! Ospite Paolo Giordano !
La festa di Berlino per i 25 anni della caduta del Muro ha confermato la potenza della Germania in Europa. Quella di ieri è stata una festa "tedesca": sul palco delle autorità la cancelliera Merkel, il presidente della repubblica tedesca Gauck, il presidente del Parlamento europeo, il tedesco Schultz. Nessun leader europeo è arrivato ieri a Berlino: nè Renzi, nè Hollande, nè altri. Assenti anche esponenti di rilievo dell'amministrazione Obama. Unici ospiti internazionali: Michail Gorbaciov e Lech Walesa. La festa "tedesca" non è il segno di un isolamento della Germania. «Certamente - dice lo storico Marcello Flores ospite di Memos - la Germania ha tutto l'interesse a celebrare una propria festa mettendo al centro la propria riunificazione. Ma in questo vedo anche un errore dell'Europa che non è riuscita a mettere in rilievo un fatto importante. La caduta del Muro ha significato molto di più della riunificazione tedesca: la fine della guerra fredda, del comunismo, di un mondo che per 70 anni aveva caratterizzato i rapporti europei».
il Muro di Berlino: Sergio Romano e Paolo Mieli tra gli ospiti di oggi. Cipro, l'Isola ancora divisa: Dimitri Deliolanes, corrispondente in Italia della TV greca.
Il 9 novembre del 1989 si sgretola il pezzo più importante della Cortina di ferro che ha diviso in due l'Europa per quarant'anni. Il racconto di quei giorni attraverso un documento sonoro di Rp e la testimonianza della scrittrice tedesca Christiane Kohl. La fine della Guerra fredda, la riunificazione tedesca, la nuova Europa nell'analisi di Luigi Bonanate (politologo internazionale dell'Università di Torino).
Il 9 novembre del 1989 si sgretola il pezzo più importante della Cortina di ferro che ha diviso in due l'Europa per quarant'anni. Il racconto di quei giorni attraverso un documento sonoro di Rp e la testimonianza della scrittrice tedesca Christiane Kohl. La fine della Guerra fredda, la riunificazione tedesca, la nuova Europa nell'analisi di Luigi Bonanate (politologo internazionale dell'Università di Torino). A cura di Lele Liguori.
Il 9 novembre del 1989 si sgretola il pezzo più importante della Cortina di ferro che ha diviso in due l'Europa per quarant'anni. Il racconto di quei giorni attraverso un documento sonoro di Rp e la testimonianza della scrittrice tedesca Christiane Kohl. La fine della Guerra fredda, la riunificazione tedesca, la nuova Europa nell'analisi di Luigi Bonanate (politologo internazionale dell'Università di Torino).
con: Danilo Taino del Corriere della Sera, Karl Hoffman della ARD, Rino Pellino
con: Danilo Taino del Corriere della Sera, Rino Pellino
Il 9 novembre del 1989 si sgretola il pezzo più importante della Cortina di ferro che ha diviso in due l'Europa per quarant'anni. Il racconto di quei giorni attraverso un documento sonoro di Rp e la testimonianza della scrittrice tedesca Christiane Kohl. La fine della Guerra fredda, la riunificazione tedesca, la nuova Europa nell'analisi di Luigi Bonanate (politologo internazionale dell'Università di Torino). A cura di Lele Liguori.
Tobias Piller, corrispondente in Italia Frankfurter Allgemeine Zeitung
Il 9 novembre del 1989 si sgretola il pezzo più importante della Cortina di ferro che ha diviso in due l'Europa per quarant'anni. Il racconto di quei giorni attraverso un documento sonoro di Rp e la testimonianza della scrittrice tedesca Christiane Kohl. La fine della Guerra fredda, la riunificazione tedesca, la nuova Europa nell'analisi di Luigi Bonanate (politologo internazionale dell'Università di Torino).
WILLY BRANDT, DAL PROCESSO DI NORIMBERGA ALLA CADUTA DEL MURO DI BERLINO raccontato da Paolo Soldini. Repertorio: - tre sequenze del film Vincitori e vinti (diretto da Stanley Kramer nel 1961) con Spencer Tracy, Burt Lancaster e Marlene Dietrich, - la voce del Presidente americano John Kennedy nel 1963, -due brani tratti dal gr del 7 dicembre 2010 (nel quarantesimo anniversario della genuflessione di Brandt davanti al monumento del ghetto di Varsavia) e dal telegiornale del 9 novembre 1989 sulla caduta del muro di Berlino. Brano musicale: Lorelei, Nina Hagen
Rivoluzione bolscevica e stalinismo Il XIX secolo si apre con la