POPULARITY
"E tutti danzarono" di Alessandro Bertante e "Il mago delle parole" di Giuseppe Antonelli."E' una visione impressionante, ogni metro quadrato del parco è occupato da un ragazzo che balla, ma non sente più nemmeno la musica. Balla e basta come se fosse solo l'unica persona rimasta al mondo". E' una delle scene del romanzo "E tutti danzarono" di Alessandro Bertante (La nave di Teseo). Il protagonista è un uomo di 50 anni, Ivan Boscolo, docente universitario. E' ipocondriaco e ansioso, "Ivan -si legge- è un uomo che non si fida del suo corpo", è disilluso e non ha fiducia nel futuro. Siamo a Milano durante una torrida estate in cui l'aria condizionata può essere accesa solo per due ore al giorno. Il sindaco ha organizzato un rave di tre giorni nei parchi attirando in città centinaia di migliaia di giovani. La situazione, però, sfugge di mano: ragazze e ragazzi cadono a terra sfiniti dal ballo, gli ospedali sono al collasso, ci sono saccheggi, violenze e stupri. In questo contesto allucinante Ivan gira per la città alla ricerca della figlia adolescente che sta partecipando al rave. "La grammatica è glamour, la grammatica è l'arte di incantare con le parole". La pensa così il professore di italiano protagonista di "Il mago delle parole" (Einaudi) di Giuseppe Antonelli, linguista, ordinario di storia della lingua italiana a Pavia e anche volto noto della tv perché ospite fisso del programma "Splendida cornice" con Geppi Cucciari. Si tratta di un saggio narrativo, un modo per conoscere tanti aspetti della lingua italiana attraverso una storia di fiction. Il protagonista è un professore che compie in classe una vera e propria rivoluzione: non insegna la grammatica in modo tradizionale, ma gioca con le parole, racconta aneddoti, coinvolge gli studenti talvolta anche spiazzandoli. Ed è proprio uno di questi studenti a narrare la storia e a decidere poi di fondare l'Accademia di arte grammatica, per poter continuare a giocare con le parole insieme ai suoi compagni di classe così come ha insegnato il professore.
Intrattenimento e informazione, musica e cultura: tutto questo è Radio Vaticana con Voi! Anche oggi 4 ore insieme per iniziare la giornata con numerosi ospiti! Protagonisti gli ascoltatori, come ogni giorno! Intervenite in diretta via WhatsApp al numero 335 1243 722 Gli ospiti di oggi in ordine di presenza: Antonio Lissoni, presidente Aifo, Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau; Andrea Catarci, direttore dell'Ufficio del Giubileo delle Persone e della Partecipazione del Comune di Roma; Carlo Bartoli, presidente Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti; Giuseppe Antonelli, linguista, scrittore, autore del libro Il mago delle parole, edito da Einaudi; don Luca Peyron, direttore della Pastorale Universitaria di Torino, coordina il servizio per l'Apostolato Digitale; Tornike, studente Rondine Cittadella della Pace; don Ampelio Crema, responsabile Centro culturale San Paolo. Conducono Andrea De Angelis e Silvia Giovanrosa A cura di Andrea De Angelis e Silvia Giovanrosa Hanno collaborato le colleghe ed i colleghi Marina Tomarro, Gianmarco Murroni, Luca Collodi, fra Marco Valletta, Fabio Colagrande, Benedetta Capelli, Amedeo Lomonaco, Olivier Bonnel e Roberto Paglialonga Tecnici del suono Alberto Giovannetti e Bruno Orti
Ma quant'è bella la lingua italiana? Se ne accorge soprattutto chi vive all'estero, che si sente sempre un po' più a casa quando la parla o la sente. Ce ne svela tante curiosità Giuseppe Antonelli, curatore del Museo Multimediale della lingua italiana MULTI. Ascoltiamo poi come si vive da bilingui, e parliamo del potere delle parole e della letteratura, soprattutto in tempi di derive autoritaristiche, con lo scrittore Fabio Stassi, appena premiato col Kesten-Preis del PEN club tedesco. Von Cristina Giordano.
Buon inizio settimana con In the Mood ed uno sguardo alle pagine di cultura dei principali giornali italiani.Parliamo diRoger de La Fresnaye, in un articolo di Cristiana Campanini su Robinson la RepubblicaLuci sull'Archeologia al Teatro Argentina a Roma, due appuntamenti al mese fino a tutto aprile per parlare dell'otium latino e non solo (e non solo maschile).Takeuchi Seiho, in un articolo di Mario Finazzi su Alias la Domenica Il Manifesto"La paradossale illusione delle aziende woke", articolo di Adriana Castagnoli sulla Domenica del Sole 24 ore in recensione del libro di Carl Rhodes, Capitalismo Woke, Edizioni Fazi, 20 euro"La quarta vittima di Acca Larenzia", articolo di Clotilde Veltri su Robinson La Repubblica, in recensione di un libro diValentina Mira, Dalla stessa parte mi troverai, Edizioni SEM, 17 euroPer il Dibattito delle idee sulla Lettura del Corriere della Sera, un articolo di Giuseppe Antonelli sul tema/problema della comunicazione.Tra i libri segnalati,Vera Gheno, L'antidoto, Longanesi, euro 15,20E di Vera Gheno io ti segnalo anche il podcast su Spotify, Amare Parole.Fabio Isman dal Messaggero su Pier Leone Ghezzi, caricaturista e affrescatore del 17^ secolo.La musica è sotto licenza Artlist. io
Incontro con Giuseppe Antonelli. Presenta Valentina Gasparet Abbiamo chiesto ai ragazzi e alle ragazze delle Scuole secondarie di I grado, con i loro insegnanti, di scegliere le parole per loro più importanti, più "urgenti", più intense o inattese, per raccontarsi, per dire chi sono e come è il mondo visto attraverso i loro occhi. Le definizioni selezionate, sviluppate in un piccolo vero vocabolario, diventano anche un Atlante affettivo, per orientarsi e magari per guardare al futuro. Ne parliamo a pordenonelegge, sotto la guida del linguista Giuseppe Antonelli. Edizione 2023 https://www.pordenonelegge.it/
Incontro con Giuseppe Antonelli C'è il Dante emblema della nostra identità culturale, la cui effigie passa dalle lire agli euro. C'è l'immagine di Dante usata già da tempo, non solo in Italia, come marchio commerciale e in chiave pubblicitaria. C'è il Dante personaggio che ritorna – fino in America, fino in Giappone – nelle trame di libri, film, fumetti, giochi di successo. Tutte proiezioni popolari di quell'inarrivabile poeta in grado di cantare con una potenza senza pari l'amore, la morte, la bellezza, l'orrore, la vita terrena e quella ultraterrena. Edizione 2023 https://www.pordenonelegge.it/
®È nato Multi, il primo museo virtuale dedicato alla lingua italiana. Multi si propone di raccontare, preservare e contestualizzare il patrimonio immateriale della nostra lingua. Tutti lo possono visitare liberamente, basta accedere al sito multi.unipv.it e sarà come essere dentro un museo, solo che l'esperienza fisica diventa un'esperienza multimediale, arricchita da vari contenuti: oltre ai testi esplicativi, troviamo immagini, contenuti audio e video, riproduzioni digitali di documenti e manoscritti, attività ludiche, mappe interattive, articoli. Tutto ciò va a costituire il materiale espositivo del museo, e permette una fruizione a più livelli, da quello più approfondito a quello più leggero e giocoso.La realizzazione digitale del Multi è stata affidata allo studio milanese Dotdotdot, mentre i contenuti scientifici sono stati elaborati da esperti dell'Università di Pavia, che ha coordinato i lavori, con l'apporto dell'Università di Napoli L'Orientale e dell'Università della Tuscia.La presentazione del Multi è accompagnata dall'uscita del volume "Verso il Museo multimediale della lingua italiana. Riflessioni, esperienze, linguaggi" (Edizioni Il Mulino), a cura di Giuseppe Antonelli, Giacomo Micheletti e Anna Stella Poli.Di cosa sia un museo virtuale, e di cosa sia il Multi in particolare parleremo in questa puntata, con la guida di Alessandro Masserdotti, co-fondatore di Dotdotdot e supervisore del progetto digitale, e di Giuseppe Antonelli, professore ordinario di Storia della lingua italiana all'Università di Pavia e coordinatore scientifico della ricerca.Prima emissione: 21 agosto 2023
In questa nuova puntata di “Voci da Festivaletteratura” vi riproponiamo l'incontro che lo scorso settembre ha visto protagonista Pupi Avati. A Festivaletteratura 2022 il regista bolognese, intervistato dallo storico della lingua Giuseppe Antonelli, ha parlato del suo rapporto con Dante. Odiato in gioventù sui banchi di scuola e riscoperto poi in età adulta, Avati ha lavorato per anni a due progetti dedicati al poeta fiorentino che hanno visto la luce negli ultimi tempi: da una parte il romanzo “L'alta fantasia”, dall'altra il film “Dante”. Due racconti della vicenda biografica del poeta attraverso la testimonianza di Boccaccio, il primo e più importante costruttore del mito dantesco. Sollecitato da Antonelli, Pupi Avati ha raccontato al pubblico di Piazza Sordello come abbia dato vita a queste due opere, e come, nel farlo, abbia impastato il suo vissuto a quelli di Dante e Boccaccio.
Per il testo, iscriviti a https://italianoconletteratura.substack.com
Dante, potere di un brand https://www.corriere.it/digital-edition/CS_ND/2022/10/11/11572726.shtml Per le letture quotidiane e il testo https://italianoconletteratura.substack.com
Corriere della Sera, Sette
Come le promesse che si fanno alla fine dell'anno "da domani palestra", "da lunedì smetto di fumare", "settimana prossima, dieta", si annovera anche l'uscita dai social tra queste bugie che ci raccontiamo. Saremmo capaci di stare senza Facebook, Instagram, Twitter e Tik Tok? E senza Whatsapp? Impossibile! Ma qualcuno ci è riuscito: Giuseppe Antonelli, linguista e professore ordinario di linguistica italiana presso l'Università degli studi di Pavia, è da più di 100 giorni fuori dai social. E non gli mancano per niente.
Da pomiciare a paccare, le parole speciali di quando si era giovani di Giuseppe Antonelli https://www.corriere.it/sette/
Matteo Motolese, Giuseppe Antonelli, Lorenzo Tomasin"Storia dell'italiano scritto"Carocci Editorehttp://www.carocci.it/Premio Pavese 2021Sabato 6 e domenica 7 novembre 2021Chiesa dei SS. Giacomo e Cristoforo, Santo Stefano Belbo (CN)I vincitori della 38esima edizione:Antonella Anedda Angioy (poesia)Antonio Franchini (narrativa)Stefano Mauri (editoria)Tommaso Pincio (traduzione)Giuseppe Antonelli, Matteo Motolese e Lorenzo Tomasin (saggistica)La sezione saggistica vede un'assegnazione collettiva al gruppo di autori composto da Giuseppe Antonelli, Matteo Motolese e Lorenzo Tomasin - rispettivamente professore ordinario di Storia della lingua italiana all'Università di Pavia, professore ordinario di Linguistica italiana all'Università La Sapienza di Roma e professore di Filologia romanza e di Storia della lingua italiana all'Università di Losanna - per l'opera in sei volumi Storia dell'italiano scritto (Carocci), avviata a inizio 2014 e completata a marzo 2021. Otto anni di lavoro che hanno attraversato la poesia, la prosa letteraria e le forme dell'italiano dell'uso familiare, giornalistico e burocratico, oltre alle grammatiche e ai problemi della testualità, coinvolgendo moltissimi collaboratori. Con questa assegnazione si intende premiare in particolare “il taglio metodologico assai originale” adottato dagli autori e “la coerenza” con cui questa grande opera è stata portata avanti, “differenziandola da ogni precedente”. Negli ultimi due decenni la storia della lingua italiana ha conosciuto un intenso sviluppo, conquistando una posizione centrale nel panorama degli studi umanistici. Quest'opera in più volumi intende mettere a frutto le innovazioni metodologiche più recenti, per ricostruire quella parte di storia linguistica (la più ampia, non solo cronologicamente) che è legata agli usi scritti dell'italiano. Il risultato è una mappa nitida e aggiornata: un prezioso strumento di lettura e insieme d'interpretazione complessiva della nostra storia linguistica.Come si è diffuso, nel corso del tempo, l'italiano scritto? Quali supporti sono stati usati per trasmetterlo? Che tipo di lingua troviamo nelle testimonianze autografe dei grandi autori? A queste e altre domande intende rispondere l'ultimo volume della Storia dell'italiano scritto: una riflessione a più voci sulla componente primaria e materiale della scrittura che ha caratterizzato gli oltre dieci secoli di storia della nostra lingua.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Antonella AneddaPremio Pavese 2021Sezione PoesiaPremio Pavese 2021Sabato 6 e domenica 7 novembre 2021Chiesa dei SS. Giacomo e Cristoforo, Santo Stefano Belbo (CN)I vincitori della 38esima edizione:Antonella Anedda Angioy (poesia)Antonio Franchini (narrativa)Stefano Mauri (editoria)Tommaso Pincio (traduzione)Giuseppe Antonelli, Matteo Motolese e Lorenzo Tomasin (saggistica)Per la sezione poesia il Premio Pavese va alla poetessa e saggista Antonella Anedda Angioy. Dal 2021 il Premio Pavese apre ad una nuova sezione dedicata alla poesia, ambito in cui Cesare Pavese ha operato caratterizzando la sua ricerca poetica con innovazione e segnando un nuovo percorso di linguaggio per le successive generazioni di scrittori. “La poesia di Antonella Anedda raccoglie, ausculta, prolunga in respiro «il soffio delle cose» ed è kosmos perché la sua parola è eticamente tesa oltre la pronuncia, oltre colui che dà timbro a una parola che appartiene al mondo, e di cui il poeta ha eterna cura”. Il Premio ad Antonella Anedda Angioy vuole riconoscere la ricerca stilistica pavesiana e dunque sottolineare l'importanza della parola, del verso in un percorso poetico intenso e raffinato.Antonella Anedda"Historiae"Einaudi Editorehttps://www.einaudi.it/La poesia di Antonella Anedda è caratterizzata da sempre da una specie di sguardo a raggi infrarossi, da una capacità percettiva in grado di illuminare figure dell'invisibile, di evocare assenze e mancanze. E anche in questo libro, raccontando le tragedie dei migranti affogati nei nostri mari o la vita di chi va a cercare qualche avanzo nei cassonetti dei rifiuti, sono soprattutto le immagini a far procedere le «historiae». Immagini che riportano alla luce ciò che non si vuole vedere. Il rimosso storico è dunque al centro del libro, ma intrecciato con incursioni nella lingua sarda ed elaborazioni di lutti personali. Come se non ci fosse differenza tra pubblico e privato e l'angoscia fosse tutt'una. Ma oltre alla storia, piú della storia, ci sono la geografia e la geologia. La prima e l'ultima sezione, che incorniciano il nucleo piú politico del libro, sono dedicate a paesaggi allo stesso tempo concreti e metafisici, e alle ossa dei morti che ci ricordano l'appartenenza alla natura pietrosa dell'universo.Antonella AneddaDi origini sarde è nata a Roma, dove vive. Tra le sue raccolte di poesia: Residenze invernali (Crocetti 1992), Notti di pace occidentale (Donzelli 1999), Il catalogo della gioia (Donzelli 2003), Dal balcone del corpo (Mondadori 2007), Salva con nome (Mondadori 2012). In prosa ha pubblicato Cosa sono gli anni (Fazi 1997), La luce delle cose. Immagini e parole nella notte (Feltrinelli 2000), La vita dei dettagli (Donzelli 2009) e Isolatria. Viaggio nell'arcipelago della Maddalena (Laterza 2013). Le sue traduzioni di poeti classici e moderni sono pubblicate in Nomi distanti (Empiria 1998). Per Einaudi ha pbblicato la raccolta di poesie Historiae (2018).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Lorenzo Tomasin, Matteo Motolese, Giuseppe Antonelli"Storia dell'italiano scritto"Carocci Editorehttp://www.carocci.it/Premio Pavese 2021Sabato 6 e domenica 7 novembre 2021Chiesa dei SS. Giacomo e Cristoforo, Santo Stefano Belbo (CN)I vincitori della 38esima edizione:Antonella Anedda Angioy (poesia)Antonio Franchini (narrativa)Stefano Mauri (editoria)Tommaso Pincio (traduzione)Giuseppe Antonelli, Matteo Motolese e Lorenzo Tomasin (saggistica)La sezione saggistica vede un'assegnazione collettiva al gruppo di autori composto da Giuseppe Antonelli, Matteo Motolese e Lorenzo Tomasin - rispettivamente professore ordinario di Storia della lingua italiana all'Università di Pavia, professore ordinario di Linguistica italiana all'Università La Sapienza di Roma e professore di Filologia romanza e di Storia della lingua italiana all'Università di Losanna - per l'opera in sei volumi Storia dell'italiano scritto (Carocci), avviata a inizio 2014 e completata a marzo 2021. Otto anni di lavoro che hanno attraversato la poesia, la prosa letteraria e le forme dell'italiano dell'uso familiare, giornalistico e burocratico, oltre alle grammatiche e ai problemi della testualità, coinvolgendo moltissimi collaboratori. Con questa assegnazione si intende premiare in particolare “il taglio metodologico assai originale” adottato dagli autori e “la coerenza” con cui questa grande opera è stata portata avanti, “differenziandola da ogni precedente”. Negli ultimi due decenni la storia della lingua italiana ha conosciuto un intenso sviluppo, conquistando una posizione centrale nel panorama degli studi umanistici. Quest'opera in più volumi intende mettere a frutto le innovazioni metodologiche più recenti, per ricostruire quella parte di storia linguistica (la più ampia, non solo cronologicamente) che è legata agli usi scritti dell'italiano. Il risultato è una mappa nitida e aggiornata: un prezioso strumento di lettura e insieme d'interpretazione complessiva della nostra storia linguistica.Come si è diffuso, nel corso del tempo, l'italiano scritto? Quali supporti sono stati usati per trasmetterlo? Che tipo di lingua troviamo nelle testimonianze autografe dei grandi autori? A queste e altre domande intende rispondere l'ultimo volume della Storia dell'italiano scritto: una riflessione a più voci sulla componente primaria e materiale della scrittura che ha caratterizzato gli oltre dieci secoli di storia della nostra lingua.Lorenzo TomasinInsegna Filologia romanza e Storia della lingua italiana all'Università di Losanna. Nei suoi studi si è occupato di temi posti tra filologia e dialettologia, storia linguistica e storia letteraria.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Tommaso Pincio"Premio Pavese"TraduzionePremio Pavese 2021Sabato 6 e domenica 7 novembre 2021Chiesa dei SS. Giacomo e Cristoforo, Santo Stefano Belbo (CN)I vincitori della 38esima edizione:Antonella Anedda Angioy (poesia)Antonio Franchini (narrativa)Stefano Mauri (editoria)Tommaso Pincio (traduzione)Giuseppe Antonelli, Matteo Motolese e Lorenzo Tomasin (saggistica)Per la sezione traduzione riceve il Premio Pavese il poliedrico Tommaso Pincio che, come Pavese, perfettamente incarna la figura dello scrittore-traduttore. Come si legge nella motivazione al Premio, “Quando traduce, Pincio si cala nei panni dell'altro scrittore in uno sforzo consapevole e titanico di immedesimazione e auto-annullamento. Pincio non affronta (solo) un testo, ma una persona; vuole diventare l'altro e parlare con la sua voce: diventare il suo doppio”. Un'operazione che riesce a portare a termine con estrema naturalezza, ma anche - e qui risiede la motivazione del Premio - “con grande talento letterario, come solo i veri scrittori sanno fare, e con piena comprensione del ruolo della traduzione, e con un'intelligenza critica fuori dal comune, e come se non bastasse con umiltà”.Tommaso Pincio, pseudonimo derivato dalla traduzione italiana del nome dell'autore Thomas Pynchon, è uno scrittore italiano.Ha esordito come romanziere nel 1999 con M., una sorta di rivistazione letteraria del film Blade Runner ambientata in una Berlino immaginaria del 1969. Successivamente ha pubblicato Lo spazio sfinito (2000) e Un amore dell'altro mondo (2002), un libro che ha diviso ha critica letteraria e con il quale l'autore ha acquistato una certa notorietà. La ragazza che non era lei, pubblicato nel 2005 da Einaudi, traccia un bilancio su ciò che è andato perduto e ciò che è rimasto dei sogni di amore e libertà degli anni Sessanta. È invece del 2006 Gli alieni (Einaudi), un'indagine su come l'ipotesi dell'esistenza di civiltà extraterrestri sia diventata uno dei grandi miti dell'era moderna. Segue poi, nel 2008, il quinto romanzo dell'autore, Cinacittà (Einaudi).Tommaso Pincio collabora regolarmente alla rivista «Rolling Stone» e alle pagine culturali di «La Repubblica» e «il manifesto» occupandosi perlopiù di letteratura statunitense.Un amore dell'altro mondo, ripubblicato in economica nel 2014 sempre da Einaudi, rievoca Kurt Cobain attraverso una biografia fittizia di Homer Alienson, l'amico immaginario del cantante dei Nirvana morto suicida nel 1994. Nel 2015 esce Panorama (Vincitore Premio Sinbad 2015 - Narrativa italiana, per NN Editore) e Scrissi d'arte (L'Orma). Del 2018 Il dono di saper vivere (Einaudi).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
La costruzione di una comunità passa per la conquista di una lingua comune. Nella nostra storia, soprattutto una lingua scritta. Le mani che hanno fatto l'italiano sono quelle dei grandi scrittori. Ma anche di tante persone qualunque che, spinte dal bisogno di comunicare, si sono sforzate di scrivere come potevano. Nel corso del tempo sono cambiati gli strumenti utilizzati per scrivere e di conseguenza la forma delle lettere. E oggi che tutti parliamo e scriviamo in italiano a essersi persa è proprio l'individualità della grafia. Nell'era digitale, riusciamo ancora a lasciare un'impronta?
Arnaldo Soldanidirettore del dipartimento di Culture e civiltà dell'Università di VeronaDante a Verona 1321-2021Dante oggiPresenza e divulgazione nella cultura popolare contemporaneaNe parlano lunedì 17 maggio, alle 17, Giuseppe Antonelli, Giuliana Nuvoli e Luca Raffaelli in live-streaming sul canale YouTube dell'Università di Verona Quest'anno l'Italia intera celebra Dante e il suo ruolo centrale nella storia della nostra lingua, nella letteratura e nella cultura del Paese. Ma quanto la figura del Poeta è oggi radicata nella cultura popolare contemporanea? Ne parleranno lunedì 17 maggio, alle 17, il linguista Giuseppe Antonelli, l'italianista Giuliana Nuvoli e lo sceneggiatore Luca Raffaelli nell'incontro in live-streaming Dante oggi. Presenza e divulgazione nella cultura popolare contemporanea, promosso dal dipartimento di Culture e civiltà dell'Università di Verona, con il Comune di Verona, nell'ambito del programma Dante a Verona 1321-2021 (canale YouTube dell'ateneo).Dante è stato uomo del suo tempo, ma la sua fama non si è esaurita con i suoi contemporanei: ancora oggi, infatti, continua a essere un'eterna fonte di ispirazione per gli artisti. La sua popolarità è nata subito dopo la prima divulgazione della Commedia e già nel Trecento la si coglie nella grande diffusione dei manoscritti e delle miniature, esempio di come, da subito, il mondo delle Cantiche sia uscito dai confini della letteratura, per essere rappresentato in altre forme. Altra spia di una fama senza confini fu il fiorire quasi immediato di leggende su Dante come uomo, la sua trasformazione in personaggio e, all'inverso, la metamorfosi di personaggi emblematici della Commedia – Ulisse, Paolo e Francesca, il conte Ugolino, San Francesco, Pia de' Tolomei – in figure reali, indipendentemente dalla conoscenza del testo dantesco.A fare un punto su questa presenza senza eguali del Poeta nell'immaginario collettivo saranno: Giuseppe Antonelli, linguista, scrittore e docente di Storia della lingua italiana all'università di Pavia, con la lezione Dante pop; quindi Giuliana Nuvoli, docente di Letteratura italiana all'università di Milano, che parlerà della relazione tra Dante e il cinema. Infine, una riflessione su come l'opera del Sommo Poeta non sia nuova all'incontro con il mondo dei fumetti, ci sarà proposta da Luca Raffaelli, giornalista, saggista e sceneggiatore, uno dei uno dei massimi esperti italiani nel campo dei fumetti e dell'animazione.«Dante Alighieri appartiene al numero, molto ristretto, degli autori che hanno saputo coniugare una grandezza assoluta nell'espressione stilistica, nell'evidenza figurativa, nella profondità dei contenuti, con una straordinaria ricezione a livello “popolare”, a ogni stadio della stratificazione sociale e culturale» dichiara Arnaldo Soldani, direttore del dipartimento di Culture e civiltà dell'Università di Verona «Ciò è stato possibile perché la Divina Commedia sprigiona una tale potenza di rappresentazione dell'umano, sollecita a tal punto l'immaginario collettivo, che ognuno ha potuto cogliervi qualcosa di sé e del mondo che lo circonda e, insieme, ha potuto proiettare se stesso all'interno del destino universale raffigurato dal viaggio nell'oltretomba. Riflettere su “Dante oggi” significa, dunque, mappare la diffusione e la presenza di Dante nel mondo contemporaneo, nella cultura popolare che continua nutrirsi di quei personaggi e di quelle rappresentazioni, che sanno sempre adattarsi alle forme espressive più moderne: cinema, fumetto, cartoons, videogiochi, musica di tutti i generi, pubblicità, innumerevoli oggetti di consumo, rispondendo a tutte le esigenze e a tutti i gusti, senza preclusioni e senza paura di cadere nella stravaganza e nel kitsch, quasi che si trattasse di un fondo inesauribile di suggestioni».«Il mito del Sommo Poeta non si è mai fermato, ma si è rinnovato, percorrendo nuove strade espressive» aggiunge Francesca Briani, assessore alla cultura del Comune di Verona «La nostra volontà, nel creare il programma Dante a Verona 1321-2021, è sempre stata quella di coinvolgere un pubblico ampio, il più diversificato possibile, perché Dante è patrimonio di tutti. Come in occasione del Dantedì, continuiamo a proporre iniziative che incontrino interessi diversi, per varie fasce di età, per generi differenti, certi che a ognuno di noi il Poeta possa, ancora oggi, insegnare qualcosa».Informazioni su: http://www.danteaverona.it/Live-streaming:Canale YouTube Università: https://www.youtube.com/user/UniVerona Piattaforma Zoom: https://univr.zoom.us/j/86267723040#success IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
A breve gli Stati Uniti eleggeranno il loro nuovo presidente e per noi è una grande occasione per parlare di America e di come ha condizionato, da un punto di vista sociale e culturale la nostra vita. Il nostro viaggio inizia dal cinema e con Gianni Canova, critico cinematografico e rettore dello IULM, parliamo di come il cinema a stelle strisce abbia cambiato per sempre il nostro modo di fare e intendere i film. Quando pensiamo agli USA, spesso pensiamo ai fast food, che sono arrivati anche dalle nostre parti. Noi italiani, però, invece che adagiarci su un format lo abbiamo rielaborato completamente, è questo il caso, tra gli altri di Pescaria, che fa panini di pesce di qualità. E' con noi Domingo Iudice, uno dei fondatori del brand. Recentemente la ASI (Agenzia Spaziale Italiana) è diventata la prima partner europea della NASA per un progetto che mira alla colonizzazione della luna. Con il Presidente di ASI Giorgio Saccoccia andiamo alla scoperta del progetto "Artemis". L'italiano sta diventando un lingua sempre più americana, ma è giusto? E in quale come si evolverà? Lo chiediamo a Giuseppe Antonelli, linguista e docente all'Università degli Studi di Pavia. Se pensiamo agli USA, poi, non possiamo non pensare al rap e all'hip-hop, una forma di espressione nata negli Stati Uniti e sbarcata prepotentemente in Italia. Ne parliamo con Paola Zukar "La signora del Rap italiano" e manager, tra gli altri di Fabri Fibra e Marracash.
Interviste di Paolo Di Paolo alla cantante Cinzia Tedesco sul suo “Puccini in jazz”, di Giuseppe Antonelli allo storico della lingua italiana Vittorio Coletti, di C...
Con le interviste di Paolo Di Paolo a Riccardo Cucchi, di Giordano Meacci ad Adriano Panatta e al compianto Gianni Mura, di Giuseppe Antonelli a
C'è preoccupazione per il costante aumento di casi di Covid-19 in Germania. Il ministro federale della Salute, Jens Spahn, si appella alla responsabilità dei cittadini. Vediamo poi, assieme al linguista Giuseppe Antonelli, come la pandemia ha modificato il nostro linguaggio. Andiamo, infine, in Bielorussia, per capire le cause alla base delle tensioni in atto nel Paese.
Analfabetismo di ritorno: il 47% degli italiani è incapace di leggere e scrivere con coscienza. Ne parliamo con Giuseppe Antonelli, linguista, ordinario di Linguistica Italiana all'Università di Pavia e autore di "Il Museo della lingua italiana" (ed. Mondadori), con Sebastiano Fadda, Presidente Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP). Nostro ospite anche Luca Abbrescia, conduttore radiofonico, animatore, intervistatore itinerante per "Il Milanese Imbruttito". Torniamo a parlare di scuola e dei nostri studenti che torneranno in classe a Settembre: i trasporti, però, sono da organizzare e le aule da trovare. Nostri ospiti Cristina Giachi, Vice Sindaca di Firenze e Presidente delle Commissione Istruzione dell'Anci nazionale, Elena Donazzan, Assessora all'Istruzione della Regione Veneto, Nicola Pascale, Amministratore unico Anm - Azienda Napoletana Mobilità e Eugenio Bruno, Il Sole 24 Ore.
Analfabetismo di ritorno: il 47% degli italiani è incapace di leggere e scrivere con coscienza. Ne parliamo con Giuseppe Antonelli, linguista, ordinario di Linguistica Italiana all'Università di Pavia e autore di "Il Museo della lingua italiana" (ed. Mondadori), con Sebastiano Fadda, Presidente Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP). Nostro ospite anche Luca Abbrescia, conduttore radiofonico, animatore, intervistatore itinerante per "Il Milanese Imbruttito". Torniamo a parlare di scuola e dei nostri studenti che torneranno in classe a Settembre: i trasporti, però, sono da organizzare e le aule da trovare. Nostri ospiti Cristina Giachi, Vice Sindaca di Firenze e Presidente delle Commissione Istruzione dell'Anci nazionale, Elena Donazzan, Assessora all'Istruzione della Regione Veneto, Nicola Pascale, Amministratore unico Anm - Azienda Napoletana Mobilità e Eugenio Bruno, Il Sole 24 Ore.
Nella chiave dei sensi riascoltiamo le interviste di Paolo Di Paolo alla street artist Alice Pasquini e all'attrice Viola Graziosi, di Giuseppe Antonelli al 'restaurant man'...
In questa puntata dedicata alla musica riascolterete l'intervista di Paolo Di Paolo con Niccolò Fabi e poi dalle nostre edizioni passate gli incontri di Giuseppe Antonelli con Zucche...
Interviste di Paolo Di Paolo a Beppe Severgnini e Vinicio Capossela, di Giordano Meacci a Ilide Carmignani, di Giuseppe Antonelli a Michele Ma...
Potrebbe essere l'ultimo processo per crimini nazisti: ad Amburgo si attende la sentenza nei confronti di Bruno Dey, ex guardia SS del campo di sterminio di Stutthof. Cristina Giordano racconta il processo e la storia degli italiani che passarono di lì. E poi, quanto ha cambiato l'italiano il Coronavirus? L'intervista al linguista Giuseppe Antonelli sul nuovo "vocabolario dell'epidemia". Infine andiamo a conoscere Maria Carolina Foi, nuova direttrice dell'Istituto Italiano di Cultura di Berlino.
Una puntata colma di ospiti: si parla di libri russi, e della loro demonizzazione, con Francesco Artibani, con Micol Beltramini invece della graphic novel su Jeff Buckley scritta da lei e disegnata da Gea Ferraris, della capacità di Topolino di raccontare il mondo con Silvia Ziche, di come diavolo dobbiamo chiamare le graphic novel con Giuseppe Antonelli, del Museo del fumetto Spazio WOW che c'è a Milano con Maria Sara Mignolli, di femminismo a fumetti con Elisabetta Sedda e Josephine Signorelli, e del concorso per Giovani illustratori di Inchiostro festival, a tema Carbonio. Puff pant! E c'è anche tempo perché la nostra Lavinia ci dica un po' che cosa è uscito in edicola e cosa succede in giro. Il tutto mentre Tito tira le fila con caparbietà e sapienza.
Una puntata colma di ospiti: si parla di libri russi, e della loro demonizzazione, con Francesco Artibani, con Micol Beltramini invece della graphic novel su Jeff Buckley scritta da lei e disegnata da Gea Ferraris, della capacità di Topolino di raccontare il mondo con Silvia Ziche, di come diavolo dobbiamo chiamare le graphic novel con Giuseppe Antonelli, del Museo del fumetto Spazio WOW che c'è a Milano con Maria Sara Mignolli, di femminismo a fumetti con Elisabetta Sedda e Josephine Signorelli, e del concorso per Giovani illustratori di Inchiostro festival, a tema Carbonio. Puff pant! E c'è anche tempo perché la nostra Lavinia ci dica un po' che cosa è uscito in edicola e cosa succede in giro. Il tutto mentre Tito tira le fila con caparbietà e sapienza.
Una puntata colma di ospiti: si parla di libri russi, e della loro demonizzazione, con Francesco Artibani, con Micol Beltramini invece della graphic novel su Jeff Buckley scritta da lei e disegnata da Gea Ferraris, della capacità di Topolino di raccontare il mondo con Silvia Ziche, di come diavolo dobbiamo chiamare le graphic novel con Giuseppe Antonelli, del Museo del fumetto Spazio WOW che c'è a Milano con Maria Sara Mignolli, di femminismo a fumetti con Elisabetta Sedda e Josephine Signorelli, e del concorso per Giovani illustratori di Inchiostro festival, a tema Carbonio. Puff pant! E c'è anche tempo perché la nostra Lavinia ci dica un po' che cosa è uscito in edicola e cosa succede in giro. Il tutto mentre Tito tira le fila con caparbietà e sapienza.
Come dovrebbe essere realizzato un museo che racconti in modo concreto l'evoluzione della nostra lingua? Con quali oggetti e perché? Ne abbiamo parlato con Giuseppe Antonelli, autore de Il museo della lingua italiana
Nel marketing elettorale, per mezzo anche dei social media, quali trasformazioni ha subito la lingua, la sua grammatica, la sua sintassi, le sue espressioni? Cosa resta del gioco della corrispondenza tra verità, linguaggio e realtà? Giuseppe Antonelli Propaganda Credere, compiacere, condividere festivalfilosofia 2018 | verità Venerdì 14 settembre 2018 Carpi
Per la Giornata Pro-Grammatica: Giuseppe Antonelli, Luca Bandirali, Davide Barletti e Mauro Russo.
In Utah da qualche anno hanno sperimentato la settimana breve per i dipendenti pubblici (e non sono morti di noia!): vuoi vedere che per salvare il Pianeta si potrebbe fare anche da noi?! I risultati della settimana di raccolta della "Linguina italiana" con Giuseppe Antonelli. Luca Longo è il professore più amato d'Irlanda. Paolo Labati indagatore del mistero
Ospiti della puntata: Francesco Renga e Giuseppe Antonelli
Ospite della puntata: Giuseppe Antonelli
Ospiti al Social Club: Stefano Bollani e Giuseppe Antonelli.
Ospiti al Social Club: Stefano Bollani e Giuseppe Antonelli.
Purtroppo ormai un'arte poco praticata ci racconta Laura Laurenzi con qualche consiglio pratico. E mentre il cuoricino (emoticon) risulta essere la parola più utilizzata, scopriamo grazie al libro di Giuseppe Antonelli che anche Giacomo Leopardi diceva le parolaccie
Ospite al Social Club Giorgia, Giuseppe Antonelli e la ''ragazza del club'' Roberta Giallo.