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Com’è possibile che in un’poca in cui l’accesso all’informazione è alla portata di tutti, si diffondano fake news, complottismi e informazioni distorte? La facilità con la quale prendono piede queste idee dipende in parte dal nostro eccesso di precauzione: per non correre rischi, ci accontentiamo di mezze verità, che poi si diffondono velocemente anche grazie ai social - commenta Edoardo Boncinelli, autore con Antonello Calvaruso del libro “L’epoca delle idee cadute dal pero. Fake news, bufale e teorie del complotto: le origini del terrapiattismo della ragione” (Mimesis, 234 p., € 18,00). RECENSIONI“La terra piatta. Genealogia di un malinteso” di Violaine Giacomotto-Charra e Sylvie Nony(Il Mulino, 224 p., € 20,00)“Alle frontiere della conoscenza. Come genetica, neuroscienze e Intelligenza Artificiale stanno cambiando la nostra percezione del mondo e della vita” di Gianpaolo Bellini(FrancoAngeli, 278 p., € 35,00)“Machina sapiens. L’algoritmo che ci ha rubato il segreto della conoscenza” di Nello Cristianini(Il Mulino, 160 p., € 15,00)“Intelligenza artificiale” di Eugenio Zuccarelli e Gabriele Di Matteo(Mondadori Electa, 256 p., € 21,00)“Ignoranza. Una storia globale” di Peter Burke(Raffaello Cortina, 384 p., € 25,00)“Storie di errori memorabili” di Piero Martin(Laterza, 200 p., € 18,00)“Gli errori del manager. Come evitarli e costruire una leadership consapevole” di Andrea Lipparini, Massimo Franceschetti, Massimiliano Ghini(Il Mulino, 240 p., € 18,00)IL CONFETTINO“Viaggio oltre l’ignoto. Una sfida narrativa tra Intelligenza Umana e Intelligenza Artificiale” di Valentina Federici(Il Castoro, 192 p., € 15,00)
Massimo Arcangeli"Il generale ha scritto anche cose giuste"Le finte verità del senso comuneBollati Boringhieriwww.bollatiboringhieri.itPubblicato in maniera indipendente - cioè autopubblicato, senza un editore - nell'agosto del 2023 "il mondo al contrario", è l'ormai celebre libro del generale Roberto Vannacci. Diventato un vero e proprio caso mediatico dopo aver scalato le classifiche dei libri più venduti in Italia ed essere rimasto in vetta a quella di Amazon per molte settimane. Il libro è stato protagonista sui social italiani per lungo tempo, spesso sventolato come una bandiera da una platea numericamente tutt'altro che esigua, che fosse stato letto o meno. In breve, è diventato un simbolo.A cosa si deve tanto rumore? Che tipo di simbolo sarebbe questo strano testo, frutto delle privatissime opinioni di un generale delle Forze Armate prima di oggi praticamente ignoto?Per capirlo, per avere un'idea precisa della pericolosità intrinseca del Vannacci-pensiero, serve un'analisi puntuale del testo. Come quella che offre Massimo Arcangeli, che sia in grado anche di rintracciare le radici profonde delle idee del generale, contrapponendo loro i dati fattuali e le controargomentazioni necessarie. Perché dietro a ogni argomento affrontato da Vannacci nel suo libro – che si parli di omosessualità, di razza, di ecologia o di famiglia – c'è una lunga storia, una storia che non vorremmo ripetere, perché non ha portato nulla di buono.In un momento storico come quello che stiamo vivendo, nel quale si riabilitano in maniera strisciante stereotipi e modi di pensare dal sapore antico e inquietante, desta preoccupazione l'eco provocata da un semplice libro. Libro che evidentemente ha toccato un nervo scoperto, o forse un nervo lasciato colpevolmente scoperto da una società civile non troppo attenta.Ascolta la conversazione con Massimo ArcangeliMassimo Arcangeli insegna Linguistica italiana presso l'Università di Cagliari. Già responsabile scientifico mondiale del Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri (PLIDA), dirige numerosi festival culturali, collabora con la radio e la televisione pubblica, con l'Istituto della Enciclopedia Italiana (Treccani) e con alcuni dei più importanti quotidiani nazionali. Fra i suoi ultimi libri, La lingua scǝma. Contro lo schwa (e altri animali) (2022), Senza parole. Piccolo dizionario per salvare la nostra lingua (2020); L'avventurosa storia della stretta di mano. Dalla Mesopotamia al Covid-19 (2020), Sciacquati la bocca. Parole, gesti e segni dalla pancia degli italiani (2018) e La solitudine del punto esclamativo (2017). Per Bollati Boringhieri ha pubblicato, insieme a Edoardo Boncinelli, Le magnifiche 100. Dizionario delle parole immateriali (2017).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/show/tracce-di-il-posto-delle-parole_1/support.
Edoardo Boncinelli, Antonio Ereditato"Tutto si trasforma"Breve storia dell'energia dal Big Bang al nucleare, dalle particelle elementari alla vita.Il Saggiatorehttps://www.ilsaggiatore.com/C'è una domanda aperta che anima la natura dell'universo e condiziona le nostre esistenze quotidiane: che cos'è l'energia? Un dilemma scientifico e filosofico al tempo stesso, che ha suscitato altre questioni irrisolte: da dove proviene l'energia? Perché il nostro pianeta, le nostre città e i nostri corpi ne hanno costante bisogno? Perché sentiamo parlare continuamente, nei più diversi contesti, di crisi energetica e di energie rinnovabili?Dagli attimi immediatamente successivi al Big Bang fino alla formulazione delle teorie quantistiche, esplorando il macro e il microcosmo, Edoardo Boncinelli e Antonio Ereditato nelle pagine di Tutto si trasforma hanno deciso di rispondere a questi interrogativi, che da secoli generano incessanti dibattiti, e raccontare una storia dell'energia come motore e causa prima di ogni cosa viva: che si tratti del nostro organismo, di una centrale nucleare o di una delle infinite stelle del cosmo.Il risultato è un viaggio nei «misteri energetici» – l'entropia, la materia oscura, il funzionamento cellulare – e nelle tante scoperte del mondo della scienza – la relatività di Einstein o gli esperimenti per intrappolare il Sole in laboratorio – che ci permettono di leggere questa breve storia di 13 miliardi di anni come la storia stessa della vita.«Tutto nacque con un'immensa quantità di energia comparsa non si sa come. Proprio in quell'attimo fatidico, senza quando e senza dove, essa apparve, tutta assieme, dal nulla. Da allora ha iniziato una folle serie di trasformazioni e cambiamenti, ma senza mai diminuire né aumentare.»Antonio Ereditato (Napoli, 1955) è visiting professor di Fisica all'Università di Yale e professore emerito presso l'Università di Berna, dove per molti anni è stato direttore del Laboratory for High Energy Physics. Con il Saggiatore ha pubblicato Le particelle elementari (2017) e Guida turistica per esploratori dello spazio (2019), oltre a Il cosmo della mente (2018) e L'infinito gioco della scienza (2020) insieme a Edoardo Boncinelli.Edoardo Boncinelli (Rodi, 1941) è tra i maggiori genetisti italiani. Per più di vent'anni ha svolto attività di ricerca presso l'Istituto di genetica e biofisica del Cnr di Napoli. È stato direttore del Laboratorio di biologia molecolare dello sviluppo presso l'Università San Raffaele e direttore della Scuola superiore Sissa di Trieste. Insieme ad Antonello Calvaruso ha ideato la neuroformazione. Con il Saggiatore ha pubblicato Il male (2019) e, con Antonio Ereditato, Il cosmo della mente (2018) e L'infinito gioco della scienza (2020).IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Edoardo Boncinelli"La scuola della mente"Come funziona il nostro cervello dall'infanzia al tramonto della vitaIl Saggiatorehttps://www.ilsaggiatore.com/C'è un mondo nella nostra testa, ben più grande di quello che vediamo fuori: una terra avventurosa e impervia, piena di tesori nascosti, di immagini indelebili, di parole rimaste in sospeso. Quando siamo piccoli è una landa vulcanica, attraversata da milioni di crateri in eruzione e vita brulicante. Da adulti, diventa una solida montagna, illuminata in vari punti dalla luce e abitata da buie e profonde caverne. Invecchiando, si trasforma in una foresta di possenti alberi, che a poco a poco perdono le loro foglie. Edoardo Boncinelli ci accompagna alla scoperta della mente e delle lezioni che possiamo apprendere dal suo funzionamento nelle diverse fasi della vita: dalle riflessioni attorno alla nascita del linguaggio nell'infanzia a ciò che i differenti tipi di memoria – a breve termine, a lungo termine, emotiva, dichiarativa, procedurale – sembrano suggerirci essere rilevante a ogni età; dalle domande che l'invecchiamento del cervello ci pone a fronte dell'aumento medio della durata della vita fino alle questioni esistenziali nascoste nello sviluppo di percezione e autopercezione. La scuola della mente è un viaggio scientifico attraverso biologia e chimica, filosofia e antropologia che ci svela come nascono ragionamenti, ricordi, emozioni, sensazioni. Un percorso affascinante che cerca nei nostri neuroni la risposta all'interrogativo che ci accompagna da sempre: noi chi siamo davvero? Quando iniziamo a percepire chi siamo? Da dove nascono emozioni e ricordi? Perché invecchiamo? Un viaggio scientifico alla scoperta della nostra mente e dei segreti che possiamo apprendere dal suo studio.Edoardo Boncinelli (Rodi, 1941) è tra i maggiori genetisti italiani. Per più di vent'anni ha svolto attività di ricerca presso l'Istituto di genetica e biofisica del Cnr di Napoli. È stato direttore del Laboratorio di biologia molecolare dello sviluppo presso l'Università San Raffaele e direttore della Scuola superiore Sissa di Trieste. Insieme ad Antonello Calvaruso ha ideato la neuroformazione. Con il Saggiatore ha pubblicato Il male (2019) e, con Antonio Ereditato, Il cosmo della mente (2018) e L'infinito gioco della scienza (2020).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Lo scorso 25 luglio, Stroncature ha ospitato la presentazione di “Umano. Una storia non finita”. Con l'autore dialogano Aldo Schiavone, Domenico De Masi e Carlo Bordoni.
Dedicato alla mappatura del genoma umano l'approfondimento della nuova puntata del rotocalco di scienza, ricerca e tecnologia di Radio Immagina, con una lectio magistralis svolta a Roma dal genetista Edoardo Boncinelli. Come di consueto l'immancabile rassegna stampa e l'appuntamento con la storia
Con l'Astronauta Roberto Vittori commentiamo le ultime notizie dallo spazio e con lo scienziato Edoardo Boncinelli presentiamo il suo ultimo saggio dedicato al concetto di tempo. E ovviamente l'immancabile rassegna stampa a cura di Giulia Bonelli
Due scienziati famosi, impegnati in ambiti scientifici, apparentemente distanti, dialogano in modo rigorosamente scientifico ma anche divertente sulle affinità e sulle diversità del cervello degli uomini e degli animali. Link: Piergiorgio Odifreddi: http://www.piergiorgioodifreddi.it/ Giorgio Vallortigara: http://r.unitn.it/en/cimec/abc Altre conferenze: Giorgio Vallortigara – La zattera astronomica. Come sopravvivere a un papà scienziato con Edoardo Boncinelli, Giulia Bignami Giorgio Vallortigara – Pensieri della mosca con la testa storta con Ugo Morelli Registrazione del 22/04/2021 nell'ambito della X edizione di "Festa di Scienze e Filosofia". --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vito-rodolfo-albano7/message
Si è visto di recente che esiste una sorta di “cervello nel cervello”, una regione cerebrale che si dà un gran daffare quando il cervello non fa niente di specifico. Comprende aree della corteccia prefrontale, con la quale pensiamo e immaginiamo, e della corteccia parietale posteriore. Tutta questa parte del cervello non ha un nome specifico ma la possiamo definire come circuito di default, perché si attiva per default, ovvero in mancanza d'altro. È più attiva quando il cervello non fa niente e si calma quando il cervello fa qualcosa di specifico. Che cosa fa questa vasta regione cerebrale? Secondo un'ipotesi particolarmente interessante “pensa al futuro”, cioè fa piani per ciò che sarà o, meglio, per ciò che potrà essere; secondo un'altra ipotesi, invece, questa attività è connessa con la coscienza, cioè con la sensazione di esserci anche in assenza di specifici contenuti cerebrali.
La maturità è il fulgore e la gloria. Il sangue gira a pieno ritmo, il corpo tesse la sua tela, la mente si dispiega in tutta la sua potenza: percezione, apprendimento, memoria, progettazione, coscienza, ragionamento, immaginazione e creatività raggiungono il loro vertice nell'ambivalente luce della passionalità. Quando parliamo di mente, intendiamo di solito la mente matura ed è quindi questo il momento migliore per illustrarne tutti i dettagli noti, che sono infinitamente più interessanti di quelli immaginati. Il “mito delle marionette” di Platone impallidisce a confronto dei moti dell'amigdala e di tutto il sistema limbico. Sia che agiscano indisturbati, sia che si confrontino con le istanze della corteccia prefrontale, che impersona la “corda aurea” della ragione.
Passata una certa età le forze che ci hanno spinto verso un sempre maggior vigore e lucidità si esauriscono, anche se non scompaiono mai del tutto dal palcoscenico della vita. Hanno allora il sopravvento la casualità dei processi e la fatica del loro controllo. Il corpo invecchia e spesso, ma non sempre, con lui la mente. Sappiamo oggi tante cose dell'invecchiamento del corpo e della sua eventuale procrastinazione e sappiamo qualcosa dell'invecchiamento del cervello, nei suoi luoghi, circuiti e tempi. Ma sono proprio queste conoscenze che ci danno una marcia in più e ci permettono, soprattutto ci permetteranno in futuro, di contrastare questo declino materiale senza che ce ne sia necessariamente uno esistenziale.
Lo scienziato statunitense Craig Venter ha annunciato di recente di aver costruito una vita artificiale,cioè sintetica. Quello che ha fatto è mettere un DNA sintetizzato da zero, sulla base di una sequenza immagazzinata in un computer, in una forma molto elementare di batterio, e notare come questo cambiava in unessere mai esistito prima. Questa forma di vita è quindi nuova e senza precedenti, ma è vita artificiale? Perrispondere alla domanda occorre chiedersi che cosa è la vita nella sua essenza. Boncinelli propone una de-finizione di vita e delle sue componenti fondamentali: la materia, l'energia e l'informazione. Ciò che dominanegli esseri viventi è l'informazione, cioè l'ordine e il controllo di quanto vi accade. In questa ottica, quella creata da Venter è davvero una vita artificiale.
La vita è probabilmente un unico grande evento che va avanti da quasi quattro miliardi di anni, assumendo le forme più diverse e articolandosi in un numero impressionante di eventi particolari, ovvero i diversi individui, vissuti e viventi. Questa è un'affermazione non nuovissima, ma non facile da accettare nel suo pieno significato. In altre parole il DNA del genoma di un organismo che inizia la sua vita non sarebbe che un “riassunto delle puntate precedenti”, come dire di tutto ciò che è accaduto fino a quel momento. D'altra parte, è il possesso di un genoma che fa di un essere vivente proprio un essere vivente: i sassi e le nuvole non ce l'hanno. In questo vasto panorama, c'è posto per nuovi eventi, cioè per una nuova vita? Se si prendono le dovute precauzioni sì, anche se in condizioni molto particolari.
Analizziamo da vicino un essere vivente: come tutte le cose del mondo è fatto di materia, di energia e di informazione. L'informazione, quella cosa che misuriamo tutti i giorni in bit e byte, ha un'importanza fondamentale per quanto riguarda gli esseri viventi, che non sarebbero tali infatti senza una gestione molto particolare dell'informazione in essi contenuta. Informazione che parte dal DNA del loro genoma e si trasmette alla cellula che lo ospita e da questa a tutte le altre cellule del corpo in un continuo scambio di informazioni e comunicazione. L'informazione contenuta nel DNA però non basterebbe, se non ce ne procurassimo sempre di nuova, mangiando e respirando. Qualcuno ha definito “informìvori” gli esseri viventi, intendendo che quello di cui veramente non possiamo fare a meno è proprio l'informazione e la sua comunicazione.
La mente è collegata all'attività del cervello, l'organo a cui dedichiamo maggior attenzione e che prediligiamo, fino a ritenerlo spesso avulso dal corpo stesso. Bambini si nasce, adulti si diventa, cosa che viene spesso dimenticata. Lunghi sono gli anni della strutturazione e della crescita del corpo, come lunghi quelli dell'emergere di una mente, di una memoria, di una coscienza di sé, praticamente dal nulla. Questo costituisce uno degli atti di creazione più stupefacenti e impressionanti. Da migliaia di anni ogni individuo si trova, nei tempi dovuti, ad “incontrare” la propria mente e la propria interiorità, prima confuse e informi e poi sempre più chiare e distinte. Come avviene tutto ciò? Attraverso quali meccanismi biologici e culturali?
Come scocca la scintilla della novità, della creatività, della genialità? Capire questo fenomeno è sempre stata un'aspirazione del pensiero umano e della nostra cultura. Uno dei più importanti scienziati italiani ci spiega come si forma il pensiero, cosa succede nella testa della persona alla quale viene un'idea. «La novità, l'idea per eccellenza» dice Boncinelli «deriva molto probabilmente da un'associazione anomala, da un'ardita connessione fra immagini mentali diverse. Anche le idee balorde nascono così, ma alcune balordaggini si rivelano geniali. E qui entrano in gioco la perseveranza, la coerenza e la logica…».
Antonio EreditatoEdoardo Boncinelli"L'infinito gioco della scienza"Come il pensiero scientifico può cambiare il mondoIl Saggiatorehttp://ilsaggiatore.it/Nell'era della superficialità dell'informazione, in cui imperversano le fake news e al ragionamento critico si antepongono presunzione e ignoranza, la scienza sembra essere sotto attacco. Ma non è che un paradosso, perché mai come oggi la ricerca scientifica è stata così forte e affidabile.Edoardo Boncinelli e Antonio Ereditato, due scienziati italiani in prima linea nei rispettivi campi di indagine – la genetica e la sica delle particelle –, ci raccontano che la scienza è bellezza, creatività, gioia della ricerca e della scoperta. È indagare e comprendere i misteri della natura, è lo sforzo di evocare nelle nostre menti l'universo intero. In fondo, la scienza è un gioco. Un gioco intellettuale e materiale, faticoso eppure attraente, in cui si procede per tentativi ma secondo regole ferree, in cui ogni conclusione è sempre provvisoria e il rincorrersi virtuoso tra teorie e osservazioni porta a risultati sorprendenti. E non sono soltanto le applicazioni della ricerca scientifica a cambiare il mondo in cui viviamo e il nostro modo di pensarlo; è l'atto stesso del ricercare che lo modifica, introducendo novità e trasformazioni di ogni tipo.L'infinito gioco della scienza ci svela che il potere della scienza è proprio questo: la capacità di plasmare la realtà e di partecipare alla sua costante ricreazione. Una partita che Boncinelli ed Ereditato ritengono troppo emozionante per essere abbandonata: si resta in campo, quindi, a giocare il fantastico e infinito gioco della scienza.Edoardo Boncinelli è il più importante genetista italiano. Per più di vent'anni ha svolto attività di ricerca presso l'Istituto di genetica e biofisica del cnr di Napoli. È stato direttore del Laboratorio di biologia molecolare dello sviluppo presso l'Università San Raffaele e direttore di ricerca presso il Centro per lo studio della farmacologia cellulare e molecolare del cnr di Milano.Antonio Ereditato è professore di Fisica delle particelle elementari presso l'Università di Berna e direttore del Laboratory for High Energy Physics e dell'Albert Einstein Center for Fundamental Physics sempre a Berna. Svolge attività di ricerca al cern di Ginevra, al Fermilab di Chicago e al J-PARC di Tokai, in Giappone, dove partecipa ai più importanti esperimenti internazionali sulla fisica delle particelle.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Giulio Giorello"La danza della parola"L'ironia come arma civile per combattere schemi e dogmatismiMondadori Editorewww.librimondadori.it«Oggi dovremmo capire come servirci dell'ironia per difenderci dai pericolosi dogmatismi dell'epoca nostra. In particolare, dal dogmatismo dell'immediato che è appunto quello dei nostri politici, i quali, magari, non concepiscono che ci sia qualcosa come l'ironia.» Giulio Giorello, filosofo della scienza e matematico, si confronta con il tema dell'ironia, che definisce «un'arma di costruzione di massa»: di massa nel senso che può essere utilizzata da chiunque. L'ironia si dimostra capace non solo di smantellare intere fortezze, infiltrandosi con le sue domande impertinenti, ma di costruire lei stessa nuovi castelli, a patto che si sia consapevoli che questi sono dei veri e propri castelli in aria, così come sono di sabbia le fortezze che man mano gli esseri umani costruiscono nel tempo.Ottimi esempi di ironia si trovano in quella combinazione di serietà e umorismo che ci è stata regalata dai fumetti, da Topolino, ai Peanuts a Tex. Ma anche in tante opere letterarie: dalla critica di Jonathan Swift alle pretese dei dotti di formare una corporazione di privilegiati nei Viaggi di Gulliver alla suprema ironia di Robert Musil, che nell'Uomo senza qualità descrive il protagonista come colui che aspira a quella stessa condizione ideale che il suo critico era così pronto ad attribuirgli, o ancora l'irriverente ironia di James Joyce, che prende di mira persino il buon Dio, che «ha scritto il folio di questo mondo, e l'ha scritto sbagliato».Anche la scienza nei momenti creativi, quando cioè distrugge un paradigma costituito e comincia a costruire un'alternativa, usa l'ironia. Non solo, è capace di servirsene come strumento di alta retorica e di sottile comunicazione della novità. Non era ironico, forse, Giordano Bruno quando nella Cena de le Ceneri difendeva un universo «senza margine» contro il mondo chiuso di Aristotele?Ecco allora disvelata tutta la potenza dell'ironia, che «nel solco di quell'Illuminismo che ha rappresentato un modello coraggioso di ricerca e di rispetto della verità, segnatamente della verità scientifica», si dimostra un'arma civile per combattere schemi, categorie e istituzioni rigide, grazie alle sue doti a un tempo distruttive e creative.Giulio Giorello, titolare della cattedra di Filosofia della Scienza all'Università degli Studi di Milano, è nato in questa città il 14 maggio 1945. Si è laureato in filosofia nel 1968 e in matematica nel 1971. Ha insegnato in facoltà di Ingegneria (Pavia), Lettere e filosofia (Milano), Scienze (Catania), nonché al Politecnico di Milano e allo iuav di Venezia. Collabora con il «Corriere della Sera» e dirige presso l'editore Raffaello Cortina di Milano la collana Scienze e idee. Il punto centrale delle sue riflessioni è l'intreccio tra crescita della scienza e libertà intellettuale e civile; in questa prospettiva ha curato insieme con Marco Mondadori un'edizione italiana del saggio Sulla libertà di John Stuart Mill (il Saggiatore, 1981). Tra i suoi ultimi libri: Lussuria (il Mulino, 2010), Senza Dio. Del buon uso dell'ateismo (Longanesi, 2010), La filosofia di Topolino (con Ilaria Cozzaglio, Guanda, 2013), Noi che abbiamo l'animo libero. Quando Amleto incontra Cleopatra (con Edoardo Boncinelli, Longanesi, 2014) e, infine, Libertà (Bollati Boringhieri, 2015).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.it
Settima puntata della prima serie LA CREAZIONE DEL MONDO | Dal Big Bang al pensiero umano. Che cosa fa di noi quello che siamo? Questa serie di sette puntate rappresenta un percorso cominciato ancora prima del Big Bang, che si conclude con la nascita del pensiero umano. Il numero di elementi che ci condiziona è infinito e infinito è il numero di individualità che si possono generare. Noi incidiamo sul mondo meno di quanto il mondo incida su di noi. Ad aiutarci c’è la cultura. Spesso si dice che in natura vince il più forte. È davvero così? Il Prof. Boncinelli dice che la risposta è semplice. Sta tutto nell’evoluzione: è la natura che seleziona chi lascerà più discendenti. Quindi, quale può essere il nostro posto in questo pianeta? Ci potremmo considerare la specie più intelligente e forte del pianeta, eppure, noi non saremo di certo gli ultimi a scomparire. Con i suoi studi, Edoardo Boncinelli ha dato dei contributi fondamentali alla comprensione dei meccanismi biologici dello sviluppo embrionale degli animali superiori e dell’uomo. È stato fra i primi, nel 1985, a comprendere il significato delle nuove scoperte sul controllo genetico dello sviluppo della drosofila e ad estenderle allo studio degli esseri umani. Con il suo gruppo di lavoro ha individuato e caratterizzato una famiglia di geni, detti omeogeni, che controllano il corretto sviluppo del corpo, dalla testa al coccige. Queste scoperte sono riconosciute come una pietra miliare della biologia di questo secolo, se non della biologia di tutti i tempi. A partire dal 1991 si è poi dedicato alla studio del cervello e della corteccia cerebrale individuando altre due famiglie geniche che giocano un ruolo cruciale in questi processi. Ha mostrato inoltre come tutto questo possa avere delle applicazioni mediche, immediate e a più lunga scadenza. Edoardo sostiene che la cultura, il nostro pensiero e la nostra coscienza sono le cose che ci consentono di vivere sulla Terra, poiché ci differenziano da tutti gli altri esseri viventi. Grazie a questi, non dobbiamo riscoprire il mondo sempre da capo. Eppure, c’è stato un momento preciso nella storia, in cui l’uomo ha portato avanti la sua evoluzione e ha iniziato ad essere creativo, differenziandosi, così, dagli altri esseri viventi presenti sulla Terra. Per scoprire come è nato il pensiero umano e la creatività, non ti resta che mettere le cuffie e schiacciare play!
Dal “profitto vile che fulmina il pesce” del poeta livornese Caproni alla rivoluzione digitale e il suo rapporto con il lavoro; dall'Italia del boom economico degli anni Sessanta alla relazione tra progresso materiale e civile; dai disastri alle ricostruzioni. E' la maturità 2017. Sono i temi su cui per un massimo di sei ore si sono esercitati oggi poco più di mezzo milioni di maturandi. La scuola italiana è stata capace di prepararli allo sviluppo di queste tracce? Agli studenti è stata insegnata la storia italiana fino agli anni Sessanta? Hanno letto le poesie di Caproni? Messa in questi termini, la maturità diventa una prova non solo per i singoli studenti, ma anche per la scuola italiana: un test d'appello sulla capacità dell'istituzione di preparare i giovani all'esame degli esami. Memos ha ospitato oggi due delle fonti utilizzate dal Miur per le tracce: lo storico Piero Bevilacqua, per il tema sull'Italia del boom economico, e il genetista Edoardo Boncinelli citato per il tema “progresso e civiltà”. Ospite a Memos anche Marco Rondina, studente di ingegneria informatica del Politecnico di Torino. Da Rondina ci siamo fatti raccontare cosa devono aspettarsi quegli studenti che, dopo la maturità, decideranno di iscriversi all'università (l'anno scorso sono stati 280 mila su 500 mila maturandi).
Dal “profitto vile che fulmina il pesce” del poeta livornese Caproni alla rivoluzione digitale e il suo rapporto con il lavoro; dall’Italia del boom economico degli anni Sessanta alla relazione tra progresso materiale e civile; dai disastri alle ricostruzioni. E’ la maturità 2017. Sono i temi su cui per un massimo di sei ore si sono esercitati oggi poco più di mezzo milioni di maturandi. La scuola italiana è stata capace di prepararli allo sviluppo di queste tracce? Agli studenti è stata insegnata la storia italiana fino agli anni Sessanta? Hanno letto le poesie di Caproni? Messa in questi termini, la maturità diventa una prova non solo per i singoli studenti, ma anche per la scuola italiana: un test d’appello sulla capacità dell’istituzione di preparare i giovani all’esame degli esami. Memos ha ospitato oggi due delle fonti utilizzate dal Miur per le tracce: lo storico Piero Bevilacqua, per il tema sull’Italia del boom economico, e il genetista Edoardo Boncinelli citato per il tema “progresso e civiltà”. Ospite a Memos anche Marco Rondina, studente di ingegneria informatica del Politecnico di Torino. Da Rondina ci siamo fatti raccontare cosa devono aspettarsi quegli studenti che, dopo la maturità, decideranno di iscriversi all’università (l’anno scorso sono stati 280 mila su 500 mila maturandi).
Dal “profitto vile che fulmina il pesce” del poeta livornese Caproni alla rivoluzione digitale e il suo rapporto con il lavoro; dall’Italia del boom economico degli anni Sessanta alla relazione tra progresso materiale e civile; dai disastri alle ricostruzioni. E’ la maturità 2017. Sono i temi su cui per un massimo di sei ore si sono esercitati oggi poco più di mezzo milioni di maturandi. La scuola italiana è stata capace di prepararli allo sviluppo di queste tracce? Agli studenti è stata insegnata la storia italiana fino agli anni Sessanta? Hanno letto le poesie di Caproni? Messa in questi termini, la maturità diventa una prova non solo per i singoli studenti, ma anche per la scuola italiana: un test d’appello sulla capacità dell’istituzione di preparare i giovani all’esame degli esami. Memos ha ospitato oggi due delle fonti utilizzate dal Miur per le tracce: lo storico Piero Bevilacqua, per il tema sull’Italia del boom economico, e il genetista Edoardo Boncinelli citato per il tema “progresso e civiltà”. Ospite a Memos anche Marco Rondina, studente di ingegneria informatica del Politecnico di Torino. Da Rondina ci siamo fatti raccontare cosa devono aspettarsi quegli studenti che, dopo la maturità, decideranno di iscriversi all’università (l’anno scorso sono stati 280 mila su 500 mila maturandi).
Che cosa fa di noi quello che siamo? È partendo da questa domanda che inizia l’ultimo podcast della serie La Creazione del Mondo - Dal Big Bang al pensiero umano, dove Markus Zohner intervista il genetista Edoardo Boncinelli, membro dell’Accademia Europea e dell’EMBO, l’Organizzazione Europea per la Biologia Molecolare. È stato, inoltre, Presidente della Società Italiana di Biofisica e Biologia Molecolare. Nel 2005 ha ricevuto l’EMBO Award for Communication in the Life Sciences. http://radiopetruska.com/discography/la-nascita-della-vita-dall-inorganico-allorganico-con-prof-dr-ernesto-di-mauro-professore-ordinario-di-biologia-molecolare-dipartimento-di-biologia-e-biotecnologie-cha/ Questa serie rappresenta un percorso cominciato ancora prima del Big Bang, che si conclude con la nascita del pensiero umano. Il numero di elementi che ci condiziona è infinito e infinito è il numero di individualità che si possono generare. Noi incidiamo sul mondo meno di quanto il mondo incida su di noi. Ad aiutarci c’è la cultura. Spesso si dice che in natura vince il più forte. È davvero così? Il Prof. Boncinelli dice che la risposta è semplice. Sta tutto nell’evoluzione: è la natura che seleziona chi lascerà più discendenti. Quindi, quale può essere il nostro posto in questo pianeta? Ci potremmo considerare la specie più intelligente e forte del pianeta, eppure, noi non saremo di certo gli ultimi a scomparire. Con i suoi studi, Edoardo Boncinelli ha dato dei contributi fondamentali alla comprensione dei meccanismi biologici dello sviluppo embrionale degli animali superiori e dell’uomo. È stato fra i primi, nel 1985, a comprendere il significato delle nuove scoperte sul controllo genetico dello sviluppo della drosofila e ad estenderle allo studio degli esseri umani. Con il suo gruppo di lavoro ha individuato e caratterizzato una famiglia di geni, detti omeogeni, che controllano il corretto sviluppo del corpo, dalla testa al coccige. Queste scoperte sono riconosciute come una pietra miliare della biologia di questo secolo, se non della biologia di tutti i tempi. A partire dal 1991 si è poi dedicato alla studio del cervello e della corteccia cerebrale individuando altre due famiglie geniche che giocano un ruolo cruciale in questi processi. Ha mostrato inoltre come tutto questo possa avere delle applicazioni mediche, immediate e a più lunga scadenza. Edoardo sostiene che la cultura, il nostro pensiero e la nostra coscienza sono le cose che ci consentono di vivere sulla Terra, poiché ci differenziano da tutti gli altri esseri viventi. Grazie a questi, non dobbiamo riscoprire il mondo sempre da capo. Eppure, c’è stato un momento preciso nella storia, in cui l’uomo ha portato avanti la sua evoluzione e ha iniziato ad essere creativo, differenziandosi, così, dagli altri esseri viventi presenti sulla Terra. Per scoprire come è nato il pensiero umano e la creatività, non ti resta che mettere le cuffie e schiacciare play! Prof. Dr. Edoardo Boncinelli Edoardo Boncinelli e’ professore di Biologia e Genetica presso l’Università Vita-Salute di Milano. E’ stato Direttore della SISSA, la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste, dopo essere stato Capo del Laboratorio di Biologia Molecolare dello Sviluppo presso il Dipartimento di Ricerca Biologica e Tecnologica dell’Istituto Scientifico San Raffaele di Milano. Fisico di formazione, si e’ dedicato allo studio della genetica e della biologia molecolare degli animali superiori e dell’uomo prima a Napoli, presso l’Istituto Internazionale di Genetica e Biofisica (IGB) del CNR, dove ha percorso le tappe fondamentali della sua carriera scientifica, e poi a Milano. E’ membro dell’Academia Europaea e dell’EMBO, l’Organizzazione Europea per la Biologia Molecolare, ed e’ stato Presidente della Societa’ Italiana di Biofisica e Biologia Molecolare. Nel 2005 ha ricevuto l’EMBO Award for Communication in the Life Sciences.
Sospesa tra natura e cultura, la catena delle generazioni è organizzata, tra le altre cose, dall'ereditarietà genetica che presiede alla trasmissione dei caratteri, di cui si discute in questa lezione. Edoardo Boncinelli Ereditarietà festivalfilosofia 2015 | ereditare Domenica 20 Settembre 2015 Sassuolo
Il professor Edoardo Boncinelli ci porta all'interno del cervello dove i ricordi ogni notte vengono risistemati. Marco Missiroli consiglia per non dimenticare, il libro Se questo è un uomo di Primo Levi.
intervengono: VANDANA SHIVA, attivista e ambientalista indiana, ANDREA OLIVERO, vice Ministro dell'agricoltura, EDOARDO BONCINELLI, genetista dell'Università San Raffaele di Milano
Ospiti: Claudio Conti (Dir. Istituto sistemi complessi CNR), Flavio Caroli (docente storia arte moderna Pol. Milano), Edoardo Boncinelli (genetista).
La cultura intesa come conoscenza collettiva che si sviluppa e si rinnova continuamente è la vocazione e il destino dell’uomo. Probabilmente per ragioni biologiche, anche se il dettaglio di questa predestinazione ci sfugge. Tutti gli esseri viventi compiono gesti più o meno strettamente correlati alla sopravvivenza e alla riproduzione. In questo l’uomo non è diverso dagli altri, ma nelle strategie per la sopravvivenza include la consultazione e lo sfruttamento di una conoscenza collettiva che viene continuamente coltivata e accresciuta. Nell’uomo, più che in ogni altro animale superiore, si possono individuare due nascite, una biologica e una culturale. E’ la distanza fra i momenti di queste due nascite che ci colpisce particolarmente nella nostra specie. Si cercherà di darne una giustificazione se non una spiegazione.
Edoardo Boncinelli dal 5 all'8 Dicembre 2008 sara' ospite alle Vacances de l'Esprit a San Gimignano
Non c'è fenomeno più interessante e misterioso della coscienza. Strana è la storia di questo concetto. Per secoli si è creduto che di ciò che succedeva nella nostra testa fossimo, almeno potenzialmente, coscienti. La coscienza è perciò confusa con la mente, con la psiche e l'anima. Poi improvvisamente qualcuno ha scoperto che non tutti i fenomeni psichici sono consci ed è cominciata l'era dell'Inconscio, che da aggettivo è divenuto sostantivo, e compare spessissimo nei nostri discorsi come un vero e proprio deus ex machina. Non ha alcun senso oggi occuparsi dell'inconscio, quasi tutto è inconscio dentro di noi, ma il vero compito è quello di capire che cos'è la coscienza, definendola, prima di tutto, e cercando di delinearne le caratteristiche salienti.