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Giuliana ci racconta di un articolo apparso su Le Scienze firmato da Giorgio Vallortigara, che esplora una domanda affascinante: abbiamo un senso biologico del numero? A quanto pare, sì. E non è solo una questione astratta: l'attività di certi geni nel cervello sembra suggerire che la nostra capacità di percepire quantità sia scritta nel DNA. Leggi l'articolo completo su Le ScienzeLeonardo intervista Simone Silvestri, professore all'Università del Kentucky, che lavora su progetti dove l'informatica si fonde con l'agricoltura e l'allevamento. Parliamo di sensori, algoritmi e raccolta dati per migliorare il benessere animale e ottimizzare la resa agricola. Una visione moderna (e concreta) di come la tecnologia possa servire chi lavora ogni giorno con la terra — o con le mucche.Ilaria, come promesso due puntate fa, torna sul tema della carne coltivata, parlando di cosa si mette davvero dentro i terreni di coltura: spoiler, non sono solo cose da laboratorio, ma anche scelte etiche e tecniche.Approfondimento tecnico sul contenuto dei terreni di colturaMa non finisce qui: ci porta anche un articolo recentissimo secondo cui il cervello può influenzare il microbiota intestinale, e non solo viceversa. Un ribaltamento interessante di un paradigma che credevamo ben consolidato.Leggi l'articolo su Nature Metabolism Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/scientificast-la-scienza-come-non-l-hai-mai-sentita--1762253/support.
Per riascoltare Considera l'armadillo noi e altri animali ospite Giorgio Vallortigara, professore di Neuroscienze e Cognizione animale a @Università di Trento e autore del libro A spasso con il cane Luna, @Adelphi editore, ma anche dell'ascoltatore Martino e del film L'ultimo spettacolo. A cura di Cecilia Di Lieto.
Antonio Valentino"Supersonix Festival"A Torino dal 4 al 6 ottobre 2024 nella sede del Teatro Vittoria, si svolgerà la prima edizione di Supersonix - Scienza tra le note: un progetto innovativo pensato per raccontare il connubio tra musica e scienza, realizzato attraverso un'esperienza multisensoriale dove la musica classica dialoga con la divulgazione scientifica. Durante i tre giorni di programmazione, tutti ospitati nella sala del Teatro Vittoria, il pubblico potrà assistere a incontri ed esibizioni musicali che vedranno coinvolti esponenti del mondo della scienza, della divulgazione e della musica di fama internazionale. Numerosi i protagonisti e gli ospiti che dialogheranno sul palco: il neuroscienziato di fama internazionale Giorgio Vallortigara, il chimico e divulgatore scientifico Dario Bressanini, il giornalista scientifico Emanuele Menietti del Post, la climatologa e docente di fisica dell'atmosfera Elisa Palazzi, il giornalista e saggista Marco Ferrari, il professore di Musical Acoustics e membro del Sound and Music Computing Lab del Politecnico di Milano Fabio Antonacci, la matematica e youtuber Ilaria Fanelli, la giornalista scientifica di Radio3 Scienza Francesca Buoninconti, l'artista del suono, ricercatore e compositore eco-acustico David Monacchi, i musicisti del Quartetto UM Lab, il direttore d'orchestra Marco Zuccarini insieme ai musicisti di Sestetto UM Lab, i violinisti Fabrizio Von Arx e Piergiorgio Rosso, l'oboista e compositore Andrea Chenna, il pianista e compositore Gianluca Cascioli e il clarinettista Michele Marelli.Ogni incontro sarà guidato dai curatori del progetto, per la parte musicale il direttore artistico dell'Unione Musicale Antonio Valentino e per la scientifica i divulgatori scientifici di FRAME - Divagazioni scientifiche Alberto Agliotti, Emiliano Audisio, Francesca Calvo e Beatrice Mautino.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
GIORGIO VALLORTIGARA - IL PULCINO DI KANT - presentato da Cecilia Di Lieto
GIORGIO VALLORTIGARA - IL PULCINO DI KANT - presentato da Cecilia Di Lieto
Giorgio Vallortigara"Il pulcino di Kant"Adelphi Edizioniwww.adelphi.itFestival Monte Verità, AsconaGiovedì 22 marzo 2024, ore 17:30Incontro con Giorgio Vallortigara"Col cervello minimo"Se le api sanno distinguere un quadro di Picasso da uno di Monet, possiamo allora conversare con loro alla pari sulla natura della coscienza? Un volo vertiginoso sulla natura della coscienza guidato da Giorgio Vallortigara, un neuroscienziato che attraverso il suo lavoro di ricerca e di scrittura sta ridisegnando il confine tra la biologia e il mondo astratto delle speculazioni metafisiche. L'incontro potrà essere seguito anche in diretta streaming https://eventiletterari.swiss/it/eventiletterari/festival/Benvenuti.htmlLe ricerche di Giorgio Vallortigara, uno degli scienziati italiani più noti a livello internazionale per le sue indagini sui meccanismi neurali della cognizione animale, stanno ridisegnando il confine tra la biologia e il mondo astratto delle speculazioni metafisiche. Ne è un esempio questo saggio affascinante sull'imprinting e l'origine della conoscenza che vede protagonisti i pulcini, oggetto di studi sperimentali condotti per quasi trent'anni in parallelo con quelli sui neonati umani. Tali studi ci mostrano come, prima di qualsiasi esperienza specifica di apprendimento, un pulcino conosca le proprietà meccaniche degli oggetti e sappia che essi non solo occupano un determinato spazio con specifiche proprietà euclidee ma possono essere dotati di certe numerosità, che è in grado di stimare eseguendo in maniera non verbale e non simbolica le quattro operazioni dell'aritmetica. Così, fin dalla schiusa, il pulcino sa ravvisare gli indizi della presenza nel mondo di creature animate, quali un volto o la semovenza, presupposto per la costruzione di un cervello sociale. Alla luce di queste scoperte, la contrapposizione tra eredità e ambiente, natura e cultura appare irrimediabilmente datata. La mente, argomenta Vallortigara, non è una tabula rasa. L'apprendimento dall'esperienza è possibile solo se il sistema nervoso possiede in partenza una struttura atta a favorirlo. Le ricerche sui pulcini corroborano dunque la tesi delle conoscenze innate sintetizzata da Lorenz nell'espressione «l'a priori kantiano è un a posteriori filogenetico». Una sapienza di cui non siamo depositari esclusivi: condividiamo schemi di comportamento, predisposizioni, emozioni, organizzazioni neurali con creature da cui ci dividono trecento milioni di anni di evoluzione. Come i piccoli dell'uomo, anche i «pulcini di Kant» cercano la mamma. Divertono, commuovono e fanno pensare.Giorgio Vallortigara è uno dei neuroscienziati italiani più noti a livello internazionale per le sue indagini sui meccanismi neurali della cognizione animale. I suoi libri editi da Adelphi permettono una riflessione etica e filosofica che accompagna, come uno squisito diario letterario, il suo lavoro di ricerca.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Per riascoltare Considera l'armadillo noi e altri animali di giovedì 21 dicembre che oggi ha ospitato Giorgio Vallortigara per parlarci del suo ultimo libro Il pulcino di Kant, @adelphi editore, ma anche sentenza Tar del Piemonte che dice che Tina deve vivere, di @rifugio Miletta, di avvocata Angelita Caruocciolo, di orsi trentini salvi per ora, di presidio contro il circo con animali ad Assago e di Lupi ed Europa
Incontro con Giorgio Vallortigara. Intervista di Gian Mario Villalta Alla luce delle scoperte illustrate in questo libro, la contrapposizione tra eredità e ambiente, tra natura e cultura appare datata. La mente, argomenta Vallortigara, non è una tabula rasa, e l'apprendimento dall'esperienza è possibile solo se il sistema nervoso possiede in partenza una struttura. Le ricerche sui pulcini corroborano dunque la tesi delle conoscenze innate che Lorenz ha sintetizzato nell'espressione «l'a priori kantiano è un a posteriori filogenetico». Edizione 2023 https://www.pordenonelegge.it/
8 ottobre 2023 - Giorgio Vallortigara
Cosa sappiamo fare quando nasciamo? Come distinguiamo gli oggetti dagli esseri animati? Se lo chiede Giorgio Vallortigara, fra i più importanti neuroscienziati italiani, partendo dai pulcini il cui cervello fin dai primi secondi di vita ha di fatto le stesse capacità di una mente adulta. E' lui l'ospite di questa puntata di Science, Please.
La nuova settimana di Considera l'armadillo - Noi e altri animali è iniziata con Greta Di Fiore, communication coordinator di Animal Equality Italia che ci ha spiegato a che punto siamo sulla questione dell'uccisione dei pulcini maschi negli allevamenti di galline ovaiole, ma ci ha parlato anche dell'inizio della stagione venatoria, della manifestazione di Trento contro la caccia e a difesa di orsi e lupi, di Giorgio Vallortigara e del suo libro "Il pulcino di Kant" (Adelphi editore), di vacche colpite a frecciate all'Istituto Agrario di Roma, di Enpa e della lettera al ministro Pichetto Fratin sulle pene per l'uccisione dell'orsa Amarena e della resistenza per i maiali ospiti dell'Associazione Progetto Cuori Liberi Odv di Zinasco.
Cosa significa soffrire di un disturbo della percezione visiva? Cosa sono le agnosie? Riconosciamo i volti nella stessa maniera in cui riconosciamo gli oggetti? In questa puntata parliamo di deficit della percezione visiva in compagnia del professor Giorgio Vallortigara, docente di Neuroscienze presso l'Università di Trento.
I Vuoti Cosmici, in diretta dalla fiera dell'editoria Più Libri Più Liberi, vi parleranno oggi di complotti, di un innovativo programma per il controllo ortografico e della struttura della realtà secondo il neuroscienziato Giorgio Vallortigara e Chiara Valerio. Ospiti con noi Errico Buonanno, autore del podcast "Non ce lo dicono1!!" tratto dal suo omonimo libro, e Nicola Mastidoro, co-fondatore e direttore R&D di Corrige.it.
Per il testo, iscriviti a https://italianoconletteratura.substack.com
Si parla con Chiara Caprio di Animal Equality Italia della loto campagna sui polli e sulla politica della catena Lidl, ma anche di gallina intelligente, di Cochi e Renato, di Giorgio Vallortigara e di pulcini.
Compie 18 anni la rassegna Torino Spiritualità, che accoglie a Torino filosofi, teologi, storici, scrittori, artisti, scienziati, personalità della politica e dell'economia, provenienti da tutto il mondo per discutere e confrontarsi su diversi temi in diversi angoli della città, tra luoghi di culto, spazi museali, della cultura e dello spettacolo. Il tema cardine di quest'anno è Pelle – La superficie profonda, e vuole esplorare le diverse sfaccettature e declinazioni della frontiera estrema tra noi e il mondo; il 1 settembre è stato presentato il programma completo, che come sempre accoglie diversi ospiti.Tra quelli più attesi, tra 29 settembre e il 2 ottobre, Orhan Pamuk, scrittore e accademico turco, premio Nobel per la letteratura, in conversazione con Elena Lowenthal, direttrice della Fondazione Circolo dei lettori, per presentare il suo ultimo libro “Le notti della peste”. Tra gli altri ospiti Fabrizio Gifuni, Luciana Littizzetto, Oliviero Toscani, Cecilia Strada, Gherardo Colombo, Giorgio Vallortigara, Frank Westerman. Intervista Armando Buonaiuto, curatore della rassegna
Le api riconoscono decine di facce umane e hanno un cervello con qualche migliaio di neuroni. Altri esseri viventi con pochi neuroni hanno prestazioni eccezionali. E noi, con i nostri miliardi di neuroni? Le forme basilari dell'attività cognitiva non abbiano bisogno di grandi cervelli: come ci spiega Giorgio Vallortigara, neuroscienziato dell'Università di Trento e autore del saggio ‘Pensieri della mosca con la testa storta' ed. Adelphi . Cosa vuol dire invecchiamento per le piante? Ci sono alcune specie che vivono 6000 anni e altre che si esauriscono in 200. Parliamo di senescenza con Francesco Ferrini, docente di arboricoltura generale e coltivazioni arboree all'Università di Firenze.
25 gennaio 2022 - Giorgio Vallortigara - In anni recenti abbiamo assistito allo sviluppo tumultuoso delle neuroscienze, grazie soprattutto alla messa a punto di sofisticate tecniche per l'analisi dell'attività cerebrale, sia a livello molare (come nel neuroimaging umano) sia soprattutto a livello cellulare e molecolare combinando modelli animali e metodologie di imaging ottico e di neurogenetica. Ciò ha consentito la spettacolare crescita di una ricchissima fenomenologia associata all'attività del cervello e ai suoi prodotti – i processi cognitivi e il comportamento – e alla possibilità di una loro modificazione sempre più fine. Purtroppo questi sviluppi non trovano corrispondenza nella nostra comprensione teoretica di come funzioni la vita mentale. In che cosa consista precisamente un ricordo, o quale sia la natura dei meccanismi che determinano le nostre esperienze al momento ci è ignoto. Non abbiamo idea di quale sia il codice che consente di codificare i fatti dell'esperienza nel cervello. Cosa possiamo sperare di sapere del cervello in futuro, e come potremmo immaginare il cervello del futuro. Giorgio Vallortigara è professore di Neuroscienze presso il Centre for Mind-Brain Sciences dell'Università di Trento, di cui è stato anche direttore. È stato anche per vari anni Adjunct Professor presso la School of of Biological, Biomedical and Molecular Sciences dell'Università del New England, in Australia. È autore di più di 300 articoli scientifici su riviste internazionali (con oltre 23.000 citazioni) e di alcuni libri a carattere divulgativo, il più recente dei quali, uscito per i tipi di Adelphi nel 2021, è “Pensieri della mosca con la testa storta”. Nel 2016 ha ottenuto il Premio internazionale Geoffroy Saint Hilaire per l'etologia e una laurea honoris causa dall'Università della Ruhr, in Germania. È Fellow della Royal Society of Biology. Oltre alla ricerca scientifica svolge un'intensa attività di divulgazione, collaborando con le pagine culturali di varie testate giornalistiche e riviste, quali il Sole 24 Ore, Prometeo e Le Scienze.
Sarà vero che i mancini sono più intelligenti? E come mai il numero di mancini non cresce nella popolazione mondiale ma rimane sempre costante? E quali altri casi esistono nel mondo animali di mancinismo? Queste e molte altre domande verranno fatte dai conduttori di Off Topic al prof. Giorgio Vallortigara, neuroscienziato che da anni studia questo fenomeno.
Incontro con Giorgio Vallortigara Secondo molti studiosi la coscienza sarebbe legata alla quantità e alla complessità degli elementi del sistema nervoso. Sulla scorta di nuovi dati emersi dagli studi sulle capacità cognitive degli organismi dotati di cervelli miniaturizzati, come ad esempio le api o le mosche, Giorgio Vallortigara sviluppa invece una affascinante prospettiva minimalista antitetica a quella convinzione. Edizione 2021 www.pordenonelegge.it
Why do newborns show a preference for a face (or something that resembles a face) over a nonface-like object? Why do baby chicks prefer a moving object to an inanimate one? Neither baby human nor baby chick has had time to learn to like faces or movement. In Born Knowing: Imprinting and the Origins of Knowledge (MIT Press, 2021), neuroscientist Giorgio Vallortigara argues that the mind is not a blank slate. Early behavior is biologically predisposed rather than learned, and this instinctive or innate behavior, Vallortigara says, is key to understanding the origins of knowledge. Drawing on research carried out in his own laboratory over several decades, Vallortigara explores what the imprinting process in young chicks, paralleled by the cognitive feats of human newborns, reveals about minds at the onset of life. He explains that a preference for faces or representations of something face-like and animate objects--predispositions he calls "life detectors"--streamlines learning, allowing minds to avoid a confusing multiplicity of objects in the environment, and he considers the possibility that autism spectrum disorders might be linked to a deficit in the preference for the animate. He also demonstrates that animals do not need language to think, and that addition and subtraction can be performed without numbers. The origin of knowledge, Vallortigara argues, is the wisdom that humans and animals possess as basic brain equipment, the product of natural history rather than individual development. Galina Limorenko is a doctoral candidate in Neuroscience with a focus on biochemistry and molecular biology of neurodegenerative diseases at EPFL in Switzerland. To discuss and propose the book for an interview you can reach her at galina.limorenko@epfl.ch. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices Support our show by becoming a premium member! https://newbooksnetwork.supportingcast.fm/neuroscience
Why do newborns show a preference for a face (or something that resembles a face) over a nonface-like object? Why do baby chicks prefer a moving object to an inanimate one? Neither baby human nor baby chick has had time to learn to like faces or movement. In Born Knowing: Imprinting and the Origins of Knowledge (MIT Press, 2021), neuroscientist Giorgio Vallortigara argues that the mind is not a blank slate. Early behavior is biologically predisposed rather than learned, and this instinctive or innate behavior, Vallortigara says, is key to understanding the origins of knowledge. Drawing on research carried out in his own laboratory over several decades, Vallortigara explores what the imprinting process in young chicks, paralleled by the cognitive feats of human newborns, reveals about minds at the onset of life. He explains that a preference for faces or representations of something face-like and animate objects--predispositions he calls "life detectors"--streamlines learning, allowing minds to avoid a confusing multiplicity of objects in the environment, and he considers the possibility that autism spectrum disorders might be linked to a deficit in the preference for the animate. He also demonstrates that animals do not need language to think, and that addition and subtraction can be performed without numbers. The origin of knowledge, Vallortigara argues, is the wisdom that humans and animals possess as basic brain equipment, the product of natural history rather than individual development. Galina Limorenko is a doctoral candidate in Neuroscience with a focus on biochemistry and molecular biology of neurodegenerative diseases at EPFL in Switzerland. To discuss and propose the book for an interview you can reach her at galina.limorenko@epfl.ch. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
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Why do newborns show a preference for a face (or something that resembles a face) over a nonface-like object? Why do baby chicks prefer a moving object to an inanimate one? Neither baby human nor baby chick has had time to learn to like faces or movement. In Born Knowing: Imprinting and the Origins of Knowledge (MIT Press, 2021), neuroscientist Giorgio Vallortigara argues that the mind is not a blank slate. Early behavior is biologically predisposed rather than learned, and this instinctive or innate behavior, Vallortigara says, is key to understanding the origins of knowledge. Drawing on research carried out in his own laboratory over several decades, Vallortigara explores what the imprinting process in young chicks, paralleled by the cognitive feats of human newborns, reveals about minds at the onset of life. He explains that a preference for faces or representations of something face-like and animate objects--predispositions he calls "life detectors"--streamlines learning, allowing minds to avoid a confusing multiplicity of objects in the environment, and he considers the possibility that autism spectrum disorders might be linked to a deficit in the preference for the animate. He also demonstrates that animals do not need language to think, and that addition and subtraction can be performed without numbers. The origin of knowledge, Vallortigara argues, is the wisdom that humans and animals possess as basic brain equipment, the product of natural history rather than individual development. Galina Limorenko is a doctoral candidate in Neuroscience with a focus on biochemistry and molecular biology of neurodegenerative diseases at EPFL in Switzerland. To discuss and propose the book for an interview you can reach her at galina.limorenko@epfl.ch. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices Support our show by becoming a premium member! https://newbooksnetwork.supportingcast.fm/science
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Ogni facoltà mentale ha una propria sede specializzata nel cervello, oppure no?
Con Andrea Moro e Giorgio Vallortigara. Modera Gian Mario Villalta I cervelli degli animali riservano straordinarie sorprese sull'apprendimento dei comportamenti, sulle basi del decidere e del contare, e impongono di ragionare su uno sfondo evolutivo comune a tutti i viventi. Ma l'uomo, oltre che animale pensante, è anche “animale parlante”. Quali caratteri specifici riguardano l'uso della lingua e, quindi, pensare (anche) con le parole? Gli autori di Cervello di Gallina e di I confini di Babele a confronto su alcuni temi tra i più vivi dell'attualità scientifica. Edizione 2020 www.pordenonelegge.it
Quali sono le differenze fra gli emisferi cerebrali? Gli animali hanno una coscienza? E che differenza c'è fra la loro e quella nostra? Ci sono differenze fra i due sessi? Ce ne parla in diretta Venerdì alle 18:00 il Prof Giorgio Vallortigara insieme a Giulio Anichini per la rubrica STEM - Neuroscienze. Vi aspettiamo!
Due scienziati famosi, impegnati in ambiti scientifici, apparentemente distanti, dialogano in modo rigorosamente scientifico ma anche divertente sulle affinità e sulle diversità del cervello degli uomini e degli animali. Link: Piergiorgio Odifreddi: http://www.piergiorgioodifreddi.it/ Giorgio Vallortigara: http://r.unitn.it/en/cimec/abc Altre conferenze: Giorgio Vallortigara – La zattera astronomica. Come sopravvivere a un papà scienziato con Edoardo Boncinelli, Giulia Bignami Giorgio Vallortigara – Pensieri della mosca con la testa storta con Ugo Morelli Registrazione del 22/04/2021 nell'ambito della X edizione di "Festa di Scienze e Filosofia". --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vito-rodolfo-albano7/message
Cosa pensano gli animali? Giorgio Vallortigara, psicologo comparato e neuroscienziato, ci conduce in un viaggio nelle complessità della mente degli animali. A partire da alcuni processi cognitivi elementari, si arriva ad affrontare l'idea che gli animali siano in grado di formarsi rappresentazioni complesse degli oggetti e degli eventi, che implichino la capacità di viaggiare mentalmente nel passato o di anticipare eventi nel futuro.
Il Prof. Giorgio Vallortigara, neuroscienziato di fama internazionale, ci racconta di come anche i piccoli cervelli possano nascondere infiniti segreti e potenzialità.Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta delle capacità neurali degli animali #cervellodigallina.
Giorgio Vallortigara è professore di Neuroscienze presso il Centre for Mind-Brain Sciences dell'Università di Trento. Abbiamo parlato del cervello degli animali e di quello degli uomini, del ruolo del linguaggio, quello dell'imitazione, della coscienza, dei processi creativi a livello cerebrale e di libero arbitrio. Vallortigara collabora con il Sole 24 Ore e con Le Scienze i suoi libri più recenti sono “Pensieri della mosca con la testa storta” (Adelphi) e “Lettera dalla fine del mondo” con Massimiliano Parente (La Nave di Teseo) e li trovi qui https://www.amazon.it/shop/danielerielli Il mio ultimo romanzo è "ODIO" (Mondadori, 2020) e lo trovi qui --> https://amzn.to/39dEPFm I libri degli ospiti di PDR insieme a qualche altro consiglio di lettura sono su ---> https://www.amazon.it/shop/danielerielli Instagram - https://www.instagram.com/danielerielli/ Twitter - https://twitter.com/danielerielli Newsletter gratuita: https://danielerielli.substack.com/ PDR è su YouTube, Spotify, Apple e Google Podcast, Spreaker, Anchor e i principali canali podcast
Giorgio Vallortigara, neuroscienziato, professore di Neuroscienze e Cognizione Animale all'Università di Trento, il suo ultimo libro Pensieri della mosca con la testa storta è pubblicato da Adelphi
GIORGIO VALLORTIGARA - PENSIERI DELLA MOSCA CON LA TESTA STORTA - presentato da CECILIA DI LIETO
GIORGIO VALLORTIGARA - PENSIERI DELLA MOSCA CON LA TESTA STORTA - presentato da CECILIA DI LIETO
Come possiamo definire la coscienza animale?
GIORGIO VALLORTIGARA - PENSIERI DELLA MOSCA CON LA TESTA STORTA - presentato da CECILIA DI LIETO
GIORGIO VALLORTIGARA - PENSIERI DELLA MOSCA CON LA TESTA STORTA - presentato da CECILIA DI LIETO
Emilio Pappagallo in collegamento telefonico con Giorgio Vallortigara per parlare de “Pensieri della mosca con la testa storta” (Adelphi) Podcast del 23 marzo 2021.
Emilio Pappagallo in collegamento telefonico con Giorgio Vallortigara per parlare de “Pensieri della mosca con la testa storta” (Adelphi) Podcast del 23 marzo 2021.
Si parla con Giorgio Vallortigara, professore di Neuroscienze e Cognizione animale all'Università di Trento, del suo ultimo libro Pensieri della mosca con la testa storta edito da Adelphi e scopriamo che Giorgio avrebbe voluto essere un formicaleone
Si parla con Giorgio Vallortigara, professore di Neuroscienze e Cognizione animale all'Università di Trento, del suo ultimo libro Pensieri della mosca con la testa storta edito da Adelphi e scopriamo che Giorgio avrebbe voluto essere un formicaleone
Il gattino gioca con il gomitolo di lana. Il cane gioca con il frisbee. Il coniglietto con la palla. E fino a qui sembra tutto scontato. Ma… solo i cuccioli giocano? E tutti gli animali lo fanno? Per esempio: gli scimpanzé, i polpi, i lombrichi… giocano pure loro? Insieme a Luisa Perego e a Giorgio Vallortigara, professore di neuroscienze e di cognizione animale all’università di Trento, scopriremo l’importanza del gioco: un comportamento davvero molto diffuso nel regno animale.
Questa settimana ci è venuta fuori la parola "credibile". Stavolta la ricerca delle curiosità non è stata facile. Siamo riusciti a scovare qualcosa all'altezza delle aspettative?| Libro: | Me -> Non c'è Cristo che tenga. Silenzi, invenzioni e imbarazzi alle origini del Cristianesimo. Qual è il Gesù storico più credibile? - Franco Tommasi || Pi -> Nati per credere - Giorgio Vallortigara, Telmo Pievani, Vittorio Girotto || Canzone:Me -> House credibility - Caparezza -> https://open.spotify.com/track/2jvFy2RU3ii69c8VQmH5FZ?si=fvNM8McfSc6NQZzEGfBICA || Pi -> Credible Dashhh -> https://open.spotify.com/album/0We8BSDEf8HVocRo6DTJDU?si=EklU2fdIRECoqiOsSe11lw || Film:Me & Pi - Gli Incredibili - Una "normale" famiglia di supereroi - diretto da Brad Bird || Fonti: it.wikipedia.org, https://www.dizy.com/it/voce/credibile, http://treccani.it/vocabolario/credibile | | Sigla: Whiskey Blues - Ilya Truhanov - https://icons8.com/music/author/ilya-truhanov-1
Nel mondo esistono due categorie di persone: chi pensa che i misteri possano essere risolti e chi apprezza il mistero in quanto tale perché vuole che esista. Per rispondere alle sue domande su intelligenza, esperienza e Umwelt, in questo secondo podcast Markus ha invitato uno di quelli che appartiene alla prima categoria, il Prof. Giorgio Vallortigara. Negli ultimi anni si è dedicato allo studio di un problema specifico, grazie anche a fondi dell’Unione Europea: cosa ci consente di distinguere cose animate da quelle non animate? Se sentiamo lo scricchiolio di qualcosa, pensiamo subito che sia qualcuno e non qualcosa. Siamo cacciatori di "animatezza"? Cosa ci permette di fare queste distinzioni? E tu, a quale categoria di persona appartieni? Dopo aver ascoltato questo podcast, potrai dire di saperlo con certezza. Io esisto. E quest’Io è l’unica cosa che percepisco, è l’unica cosa che sono, è l’unica cosa che ho. È dunque importante. È la cosa più importante. È così importante che dev’essere voluta. Quest’enormità che è il mio Io, che è la mia anima, che è la mia bellezza non può essere un caso. Deve essere voluta da un contesto molto più ampio, da una causa superiore, da un contesto che corrisponde alla grandiosità con la quale percepisco me stesso e, attraverso me stesso, il mondo intero. Non sono morale, etica, compassione le più nobili qualità dell’Uomo? Gli scimpanzé A e B lottano tra loro. C osserva. A sconfigge B. C abbraccia B.
Elevatore di pensiero - Episodio 16 Come facciamo a contare? Come fa il nostro cervello a capire i numeri? Ne parliamo con uno degli scienziati italiani di maggior livello: il prof. Giorgio Vallortigara.
Apparteniamo al mondo animale. Ma sappiamo fare cose che le altre specie, anche quelle più strettamente imparentate con noi, non sono in grado di realizzare.
Contare e misurare sono capacità ed esigenze che l'uomo possiede da sempre. Sono innate e non sono peculiarità della specie umana. Esistono animali, diversi dall'uomo, che contano e misurano: come ci racconta Giorgio Vallortigara, neuroscienziato dell'Università di Trento. Le esigenze sono diverse da specie a specie. Bisogna saper valutare la quantità di cibo disponibile per la sopravvivenza, ma anche il numero di individui competitor o di partner per assicurarsi un successo riproduttivo. Chiara Albicocco e Federico Pedrocchi vi accompagnano in un viaggio nel mondo delle capacità innate degli animali.
Contare e misurare sono capacità ed esigenze che l'uomo possiede da sempre. Sono innate e non sono peculiarità della specie umana. Esistono animali, diversi dall'uomo, che contano e misurano: come ci racconta Giorgio Vallortigara, neuroscienziato dell'Università di Trento. Le esigenze sono diverse da specie a specie. Bisogna saper valutare la quantità di cibo disponibile per la sopravvivenza, ma anche il numero di individui competitor o di partner per assicurarsi un successo riproduttivo. Chiara Albicocco e Federico Pedrocchi vi accompagnano in un viaggio nel mondo delle capacità innate degli animali.
È un viaggio nel quale si racconterà anche cosa sia la nostra intelligenza, perché per capire come ci confronteremo con le macchine dobbiamo sapere come ragioniamo noi. Per esempio: ci sono progetti per situazioni di lavoro nelle quali l'umano lavorerà a stretto contatto con un robot, sempre quello, che mano a mano apprenderà come meglio lavorare. Una domanda, che non sembri strana: si svilupperà un rapporto empatico? Oppure: se le macchine devono imparare, quanto ci metteranno? Un bambino ci mette 10 anni e anche di più?Ne parliamo con Danilo De Rossi, del Centro Enrico Piaggio di Pisa, Cecilia Laschi, della Scuola Superiore Sant'Anna, Giorgio Vallortigara, neuroscienziato Università di Trento e Ray Kurzweil, futurologo statunitense.
È un viaggio nel quale si racconterà anche cosa sia la nostra intelligenza, perché per capire come ci confronteremo con le macchine dobbiamo sapere come ragioniamo noi. Per esempio: ci sono progetti per situazioni di lavoro nelle quali l'umano lavorerà a stretto contatto con un robot, sempre quello, che mano a mano apprenderà come meglio lavorare. Una domanda, che non sembri strana: si svilupperà un rapporto empatico? Oppure: se le macchine devono imparare, quanto ci metteranno? Un bambino ci mette 10 anni e anche di più?Ne parliamo con Danilo De Rossi, del Centro Enrico Piaggio di Pisa, Cecilia Laschi, della Scuola Superiore Sant'Anna, Giorgio Vallortigara, neuroscienziato Università di Trento e Ray Kurzweil, futurologo statunitense.
Lotta ai tumori - la termoablazione: Prof. Gianpaolo Carrafiello, Ordinario di Radiologia, Università degli Studi di Milano. Cervello ed emisferi: Giorgio Vallortigara, docente di Neuroscienze, Università di Trento
Il nostro volo fa tappa al Castello Sforzesco in occasione di Bookcity 2016. – Si apre con Lisa Vozza, Chief Scientific Officer dell’AIRC e coautrice, insieme a Guido Barbujani, de “Il gene riluttante. Diamo troppe responsabilità al DNA?” – Nella seconda parte chiamiamo Giorgio Vallortigara, neuroscienziato che dirige il Centro per la Scienza di mente e cervello dell’Università di Trento. Ci racconta qualcosa in più sul suo libro, scritto con Lesley Rogers e Richard Andrew, intitolato “Cervelli divisi, l’evoluzione della mente asimmetrica”. – In chiusura vi diamo qualche altro consiglio di lettura.
Il nostro volo fa tappa al Castello Sforzesco in occasione di Bookcity 2016. – Si apre con Lisa Vozza, Chief Scientific Officer dell’AIRC e coautrice, insieme a Guido Barbujani, de “Il gene riluttante. Diamo troppe responsabilità al DNA?” – Nella seconda parte chiamiamo Giorgio Vallortigara, neuroscienziato che dirige il Centro per la Scienza di mente e cervello dell’Università di Trento. Ci racconta qualcosa in più sul suo libro, scritto con Lesley Rogers e Richard Andrew, intitolato “Cervelli divisi, l’evoluzione della mente asimmetrica”. – In chiusura vi diamo qualche altro consiglio di lettura.
Dove si parla con LISA VOZZA, biologa e GIORGIO VALLORTIGARA, neuroetologo, del loro libro Piccoli equivoci tra noi animali, Siamo sicuri di capirci con le altre specie? Zanichelli editore, di empatia, di sperimentazione animale, di Gamberoni stressati e scopriamo che Lisa avrebbe voluto essere un Koala e Giorgio è già animale
Dove si parla con LISA VOZZA, biologa e GIORGIO VALLORTIGARA, neuroetologo, del loro libro Piccoli equivoci tra noi animali, Siamo sicuri di capirci con le altre specie? Zanichelli editore, di empatia, di sperimentazione animale, di Gamberoni stressati e scopriamo che Lisa avrebbe voluto essere un Koala e Giorgio è già animale
Dove si parla con LISA VOZZA, biologa e GIORGIO VALLORTIGARA, neuroetologo, del loro libro Piccoli equivoci tra noi animali, Siamo sicuri di capirci con le altre specie? Zanichelli editore, di empatia, di sperimentazione animale, di Gamberoni stressati e scopriamo che Lisa avrebbe voluto essere un Koala e Giorgio è già animale
E' arrivata della posta dalla Nuova Zelanda. Ci scrive infatti Giulio Valentino Dalla Riva, iscritto al comitato scientifico, che ci propone l'argomento e ci scrive un'introduzione. Il mese scorso, Giorgio Vallortigara e Rosa Rugani, hanno pubblicato un articolo sulle capacità cognitive numeriche dei pulcini, di cui i media hanno parlato molto, e l'altro sulle stesse capacità delle rane che, però, sono state discriminate dai giornalisti. Un'ingiustizia alla quale vogliamo rimediare.
E' arrivata della posta dalla Nuova Zelanda. Ci scrive infatti Giulio Valentino Dalla Riva, iscritto al comitato scientifico, che ci propone l'argomento e ci scrive un'introduzione. Il mese scorso, Giorgio Vallortigara e Rosa Rugani, hanno pubblicato un articolo sulle capacità cognitive numeriche dei pulcini, di cui i media hanno parlato molto, e l'altro sulle stesse capacità delle rane che, però, sono state discriminate dai giornalisti. Un'ingiustizia alla quale vogliamo rimediare.