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Graziana Filomeno - italiano online
Viaggiare in Italia è un'esperienza indimenticabile, ma conoscere il lessico dei trasporti è essenziale per spostarsi in modo sicuro e senza stress. In questo video ti propongo una guida chiara e pratica con tutte le parole e le frasi fondamentali per orientarti facilmente tra auto, treni, autobus, metropolitane e altri mezzi pubblici nel Bel Paese. Parole ed Espressioni per Usare i Mezzi Pubblici Italiani Termini Fondamentali per Stazioni e Fermate Comprendere la terminologia delle stazioni e fermate è il primo passo per viaggiare senza problemi. Il capolinea rappresenta l'ultima fermata di qualsiasi mezzo di trasporto, che si tratti di treni, autobus, tram o metropolitane. Questo termine ha anche un significato figurativo molto comune nel linguaggio quotidiano italiano: "arrivare al capolinea" indica infatti la fine di qualcosa, come un rapporto, un'esperienza o una fase della vita. "Dopo tanti litigi, hanno capito che il loro rapporto era arrivato al capolinea" è un esempio perfetto di come questo termine venga utilizzato in contesti non legati ai trasporti. Il binario ha una duplice definizione che spesso confonde i viaggiatori stranieri. Da un lato, indica ciascuna delle due rotaie parallele che consentono il movimento del treno; dall'altro, si riferisce alla piattaforma o marciapiede dove i passeggeri aspettano e da cui salgono sul treno. Quando chiedi informazioni, puoi dire: "Da quale binario parte il treno per Roma?" oppure "Da quale binario devo prendere il treno per Firenze?" Una fermata a richiesta è un concetto importante per chi utilizza gli autobus: si tratta di una fermata opzionale dove l'autista si ferma solo su specifica richiesta del passeggero, solitamente azionando un pulsante apposito presente sul mezzo. Questo sistema permette di ottimizzare i tempi di percorrenza, fermandosi solo quando necessario. Biglietti e Sistema di Validazione Il sistema di bigliettazione italiana richiede una comprensione precisa di alcuni termini chiave. La convalida è l'azione necessaria per rendere valido il tuo biglietto dopo l'acquisto. Questo processo è obbligatorio per la maggior parte dei mezzi pubblici italiani e la sua mancanza può comportare multe salate. Spesso ci si chiede se sia corretto dire "convalidare" o "obliterare". Entrambi i termini sono accettabili e sostanzialmente sinonimi, ma presentano alcune sfumature: "obliterare" è più tecnico e tradizionale, storicamente legato alle vecchie macchinette che "bucavano" fisicamente il biglietto. "Convalidare" è più generico e moderno, utilizzabile anche per biglietti elettronici e sistemi digitali. La biglietteria è il luogo dove puoi acquistare i biglietti per qualsiasi mezzo di trasporto. Può essere tradizionale (con operatori umani) o automatica (con macchinette self-service). Nelle grandi stazioni e aeroporti, spesso troverai entrambe le opzioni disponibili. Quando una linea o corsa è soppressa, significa che è stata cancellata e dovrai cercare un'alternativa o aspettare la corsa successiva. Questo termine è particolarmente importante da conoscere durante scioperi o problemi tecnici. Vocabolario Specifico dei Treni Il sistema ferroviario italiano utilizza una terminologia specifica che è importante padroneggiare. Ogni carrozza rappresenta uno dei vagoni che compongono il treno, numerati progressivamente per facilitare l'identificazione del posto assegnato. La carrozza ristorante è il vagone specializzato dove puoi acquistare cibi e bevande durante il viaggio, particolarmente comune sui treni a lunga percorrenza. È fondamentale distinguere tra treno diretto e treno con cambio. Un treno diretto ti porta senza interruzioni dalla città di partenza a quella di destinazione, mentre un treno con cambio richiede di scendere in una stazione intermedia e salire su un altro treno per completare il viaggio. Questa distinzione è cruciale per pianificare correttamente i tempi di viaggio.
Ti sei mai chiesto come si scrive una buona recensione di un libro in italiano? In questo articolo, lo scopriremo insieme, analizzando uno dei capolavori della letteratura italiana: "Il Gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Recensisci Come un Critico Letterario: una Guida Pronto a diventare un critico letterario? Allora, iniziamo questa avventura! 1. INIZIA CON LE INFORMAZIONI DI BASE La prima cosa da fare quando recensisci un libro è fornire le informazioni essenziali. Pensa a questo come a presentare un nuovo amico: nome, cognome e qualche dettaglio importante! Esempio con Il Gattopardo: "Il Gattopardo" è un romanzo storico scritto da Giuseppe Tomasi di Lampedusa, pubblicato postumo nel 1958. L'autore, un aristocratico siciliano, morì prima di vedere il suo unico romanzo diventare uno dei libri più importanti della letteratura italiana del XX secolo. Curiosità: sapevi che il titolo si riferisce allo stemma della famiglia del protagonista, che raffigura un gattopardo (simile a un leopardo)? 2. RACCONTA BREVEMENTE LA TRAMA (SENZA SPOILER!) Riassumere la trama è come raccontare una barzelletta: devi dire abbastanza per incuriosire, ma non troppo da rovinare il finale! La trama de Il Gattopardo: Il romanzo è ambientato in Sicilia durante il Risorgimento italiano (1860-1861) e segue le vicende del Principe Don Fabrizio Salina, un aristocratico che assiste al declino della nobiltà siciliana mentre una nuova classe sociale, la borghesia, emerge. Il nipote del Principe, Tancredi, si adatta ai cambiamenti sposando Angelica, la bella figlia di un nuovo ricco. Don Fabrizio osserva con malinconia questi cambiamenti, consapevole che "tutto deve cambiare perché tutto rimanga come prima" – forse la frase più famosa del libro! Prova tu: riesci a riassumere l'ultimo libro che hai letto in 3-4 frasi? Non è facile, vero? 3. ANALIZZA LO STILE E LA LINGUA Parliamo ora dello stile dell'autore. È come descrivere il modo di vestire di qualcuno: elegante? Casual? Eccentrico? Lo stile de Il Gattopardo: Lampedusa scrive con uno stile ricco e dettagliato, quasi pittorico, che trasporta il lettore nella Sicilia del XIX secolo. La sua prosa è elegante ma accessibile, con descrizioni vivide dei paesaggi siciliani, dei sontuosi palazzi nobiliari e dei personaggi complessi. La lingua è raffinata ma non pretenziosamente accademica, con un sapiente uso di termini siciliani che aggiungono autenticità al racconto. Che tipo di stile preferisci quando leggi? Semplice e diretto o elaborato e descrittivo? 4. ESPRIMI LA TUA OPINIONE PERSONALE Ecco la parte divertente: dire cosa ne pensi! È come quando dici a un amico se ti è piaciuto il ristorante dove hai cenato ieri sera. La mia opinione su Il Gattopardo: Personalmente, trovo "Il Gattopardo" un romanzo affascinante che offre molto più di una semplice storia. È un'opera che invita alla riflessione sul cambiamento sociale e sulla resistenza umana ad esso. La figura di Don Fabrizio, orgoglioso ma consapevole dell'inevitabilità del declino della sua classe, è straordinariamente ben costruita. Ciò che mi ha colpito di più è come Lampedusa riesca a rendere universale una storia così specificamente siciliana e italiana. 5. IDENTIFICA I TEMI PRINCIPALI Ogni buon libro ha dei temi importanti. È come trovare gli ingredienti in un piatto delizioso: "Mmm, sento un po' di amore, un pizzico di morte e una spruzzata di ribellione!" I temi de Il Gattopardo: I temi centrali del romanzo sono il cambiamento sociale e la resistenza ad esso, il declino dell'aristocrazia, il passaggio di potere tra classi sociali e la natura ciclica della storia. C'è anche una profonda riflessione sulla morte e sulla mortalità, simboleggiata dalla contemplazione del Principe delle stelle e dell'eternità. La Sicilia stessa diventa un personaggio, con la sua bellezza, il suo caldo opprimente e le sue tradizioni immutabili.
Sono stata a Bari e ho registrato un vlog per portarvi con me alla scoperta della famosa "strada delle orecchiette", uno dei simboli più autentici della tradizione barese. Un luogo unico, dove le donne preparano a mano la pasta fresca direttamente per strada! Venite con me! Le Orecchiette di Bari: Un Viaggio nella Tradizione Pugliese Quando si parla di pasta fresca fatta a mano, pochi luoghi al mondo possono vantare una tradizione antica e autentica come quella di Bari, nel cuore della Puglia. Qui, nel borgo antico della città, si trova una strada speciale dove il tempo sembra essersi fermato: Strada dell'Arco Basso, conosciuta dai baresi (e non) come la "strada delle orecchiette". Un'Arte Tramandata di Generazione in Generazione Le orecchiette - letteralmente "piccole orecchie" per la loro forma particolare - sono il simbolo della cucina pugliese. Questa pasta tipica viene preparata esclusivamente a mano, seguendo una ricetta che si tramanda di madre in figlia da secoli. Passeggiando per Strada dell'Arco Basso, soprattutto nelle ore del mattino, potrete assistere a uno spettacolo unico: le donne del quartiere siedono davanti alle loro case con una spianatoia di legno (tagliere) e preparano le orecchiette proprio sotto i vostri occhi. Questo scenario pittoresco rappresenta un patrimonio vivente che resiste alla modernizzazione e mantiene vive le tradizioni più autentiche del Sud Italia. Il Rituale Sacro della Preparazione La preparazione delle orecchiette è un vero e proprio rituale che inizia all'alba. Gli ingredienti sono di una semplicità disarmante: farina di grano duro, acqua tiepida e un pizzico di sale. Ma la maestria sta tutta nelle mani esperte di queste donne, che con un coltello smussato danno forma a ogni singola orecchietta con gesti rapidi e precisi, tramandati attraverso generazioni di saggezza culinaria. Il processo è ipnotizzante da osservare: la pasta viene stesa con il mattarello fino a ottenere una sfoglia sottile ma resistente, poi tagliata a piccoli pezzi regolari. Ogni pezzo viene quindi trascinato con il coltello per creare la caratteristica forma concava, quella "piccola orecchia" che darà il nome alla pasta. Un movimento che sembra semplice ma che richiede anni di pratica per essere padroneggiato alla perfezione. I Segreti della Tecnica Tradizionale La tecnica per creare le orecchiette perfette prevede una serie di movimenti precisi che le nonne insegnano alle nipoti con pazienza infinita. Il polpastrello del pollice è lo strumento principale: deve premere la pasta con la giusta intensità per creare la concavità caratteristica senza bucare la sfoglia. La velocità di esecuzione è fondamentale: una donna esperta può realizzare fino a 500 orecchiette in un'ora, mantenendo sempre la stessa qualità e dimensione. Il clima pugliese gioca un ruolo fondamentale nel processo: l'umidità dell'aria deve essere quella giusta, né troppo secca né troppo umida, altrimenti la pasta non avrà la consistenza perfetta. Per questo motivo, le orecchiette vengono preparate principalmente durante le prime ore del mattino, quando l'aria è ancora fresca e umida della notte. Un Incontro Indimenticabile con la Tradizione Durante la mia visita a Bari, ho avuto la fortuna di imbattermi in una di queste incredibili artigiane della pasta. È stato un momento toccante e autentico, che mi ha permesso di entrare in contatto con una tradizione millenaria ancora viva e vibrante. La signora Nunzia mi ha accolto con il sorriso caloroso tipico dei pugliesi e mi ha mostrato tutti i segreti della sua arte. Con gesti sicuri e parole dolci, mi ha spiegato come la qualità della farina sia fondamentale: deve essere di grano duro pugliese, macinata a pietra per mantenere tutte le proprietà nutritive e il sapore autentico. Mi ha mostrato come impastare con energia per almeno dieci minuti, fino a ottenere un composto liscio ed elastico che non si attacchi alle mani.
Imparare una lingua straniera è un percorso che ci porta da frasi più semplici a costruzioni via via sempre più complesse e raffinate. In questo articolo, esploreremo come cinque frasi di uso quotidiano e di livello A1 principiante possano evolversi, attraverso tutti i livelli del Quadro Comune Europeo di Riferimento, fino al C2 avanzato. Supera gli Esami di Certificazione: Porta il tuo Italiano al Livello Successivo Se vuoi, puoi anche dare un'occhiata alla prima parte di questa lezione: Trasformiamo 5 frasi dal livello principiante al livello avanzato - Parte 1. 1. LA PASSIONE PER LO STUDIO DELL'ITALIANO A1: Il mio hobby è studiare l'italiano.A2: Il mio hobby è studiare l'italiano perché amo imparare nuove lingue.B1: Da qualche anno, studiare l'italiano è diventato il mio hobby preferito, poiché trovo questa lingua affascinante e ricca di storia.B2: Mi dedico con passione allo studio dell'italiano, una lingua che apprezzo non solo per la sua musicalità, ma anche per la profondità culturale che porta con sé.C1: Lo studio dell'italiano rappresenta per me molto più di un semplice hobby: è un viaggio attraverso una cultura straordinaria, una letteratura ricchissima e una storia linguistica che continua ad affascinarmi ogni giorno di più.C2: L'italiano non è soltanto un hobby per me, ma una vera e propria passione intellettuale che mi consente di esplorare la complessità della sua sintassi, la bellezza della sua espressività e il legame profondo tra lingua e cultura, elementi che trovo estremamente stimolanti. 2. UNA GIORNATA DI SOLE A1: Oggi c'è il sole.A2: Oggi c'è il sole e il cielo è completamente sereno.B1: Oggi il sole splende alto nel cielo e l'aria è piacevolmente calda, perfetta per fare una passeggiata all'aperto.B2: La giornata di oggi è particolarmente soleggiata, con un cielo limpido e una brezza leggera che rende il clima ancora più gradevole.C1: Il sole splende in un cielo terso e senza nuvole, e l'atmosfera luminosa di questa giornata infonde un senso di energia e serenità, rendendola ideale per trascorrere del tempo all'aria aperta.C2: Il sole oggi illumina il paesaggio con una luce cristallina, esaltando i colori della natura e creando un'atmosfera di rara bellezza, in cui il tempo sembra sospeso e ogni dettaglio appare più nitido e vibrante. 3. I BENEFICI DELLO SPORT A1: Fare sport fa bene.A2: Fare sport fa bene alla salute e aiuta a mantenersi in forma.B1: Praticare sport regolarmente non solo fa bene al corpo, ma contribuisce anche a migliorare l'umore e a ridurre lo stress.B2: L'attività fisica costante apporta numerosi benefici, tra cui il miglioramento della resistenza, la prevenzione di alcune malattie e un generale senso di benessere psicofisico.C1: È ampiamente dimostrato che l'esercizio fisico regolare non solo rafforza il sistema immunitario e cardiovascolare, ma ha anche effetti positivi sulla mente, favorendo concentrazione, autodisciplina e gestione dello stress.C2: Numerosi studi scientifici confermano che un'attività fisica costante non si limita a migliorare le condizioni fisiologiche dell'organismo, ma incide profondamente sul benessere psicologico, favorendo la produzione di endorfine e contribuendo a una maggiore resilienza emotiva e cognitiva. 4. L'AMORE PER I VIAGGI A1: Nel tempo libero, preferisco viaggiare.A2: Nel tempo libero, preferisco viaggiare perché mi piace scoprire posti nuovi.B1: Nel tempo libero, cerco sempre di viaggiare il più possibile, perché trovo stimolante conoscere culture diverse e vedere luoghi nuovi.B2: Ogni volta che ne ho la possibilità, scelgo di viaggiare, perché ritengo che esplorare nuovi luoghi e immergersi in culture diverse sia un'esperienza arricchente sotto molti aspetti.C1: Viaggiare nel tempo libero non è solo un passatempo per me, ma un'opportunità straordinaria per ampliare i miei orizzonti, entrare in contatto con nuove realtà e arricchire la mia visione del mondo.
Nella cultura italiana, le mamme sono custodi di un codice non scritto di regole e divieti che ogni italiano conosce fin dall'infanzia. Questi "comandamenti materni" scandiscono la vita quotidiana e sono tramandati di generazione in generazione. Scopriamo quali sono i più grandi "NO NO" delle mamme italiane! Il Codice non Scritto delle Mamme Italiane REGOLA #1: MAI USCIRE CON I CAPELLI BAGNATI Rischieresti polmonite e ogni sorta di altra malattia conosciuta (e non). Poco importa se fuori ci sono 30 gradi all'ombra, i capelli bagnati sono considerati un attentato diretto alla salute, paragonabile a un tuffo nella neve in costume da bagno. REGOLA #2: LA FINESTRA APERTA È FONTE DI OGNI MALE La temutissima "corrente" è responsabile di cervicali, raffreddori, e probabilmente anche della caduta dell'Impero Romano. Due finestre aperte contemporaneamente in una casa italiana possono scatenare l'allarme più rapidamente di un incendio. Per non parlare poi del "colpo d'aria"! REGOLA #3: LA DIGESTIONE RICHIEDE IMMOBILITÀ ASSOLUTA "Non fare il bagno dopo mangiato!" (E per "dopo mangiato" si intendono le successive tre ore). Generazioni di bambini italiani hanno trascorso interminabili pomeriggi estivi a guardare con invidia i turisti stranieri che si tuffavano spensieratamente in acqua subito dopo pranzo. Ma loro no, non potevano farlo, perché c'è la digestione! REGOLA #4: VESTIRSI A STRATI, SEMPRE Non dimenticare di indossare la maglia della salute e di coprire la gola, anche a maggio! Il meteo può cambiare all'improvviso e solo gli sprovveduti affrontano il mondo esterno senza un maglione di scorta, anche in piena estate. REGOLA #5: IL CIBO DELLA MAMMA È VITA Perché mangiare nei ristoranti quando il cibo a casa è molto meglio? Nessuno chef stellato potrà mai competere con una mamma italiana che prepara il sugo della domenica. E come osi dire che sei a dieta quando torna a riempirti il piatto per la terza volta? REGOLA #6: LA FRUTTA SI MANGIA A FINE PASTO La frutta si mangia solo a fine pasto, non prima, né durante. Questa legge gastronomica è inviolabile quanto la sequenza primo-secondo-contorno. Le ragioni scientifiche sono ignote, ma guai a metterle in discussione. REGOLA #7: IL FREDDO INIZIA A 25 GRADI Il freddo, per una mamma italiana, è uno stato d'animo. Può manifestarsi in qualunque momento dell'anno, giustificando l'imperativo di indossare quel golfino anche se fuori tutti girano in maniche corte e infradito. REGOLA #8: IL LATTE CALDO CURA TUTTO Mal di testa? Mal di stomaco? Cuore spezzato? Non esiste condizione medica che non possa essere migliorata da questa pozione magica. Servito in tazze generose, spesso arricchito con miele, è la risposta universale a qualsiasi malessere, fisico o emotivo. REGOLA #9: LE CIABATTE SONO OBBLIGATORIE I reumatismi sono dietro l'angolo! Camminare scalzi sul pavimento, anche nelle torride giornate di agosto, è considerato un comportamento temerario che potrebbe portare a conseguenze catastrofiche per la salute dei piedi e non solo. Soprattutto se il pavimento di casa è in marmo... che attira tutto il freddo! REGOLA #10: L'ARMADIETTO DEI MEDICINALI È SACRO La mamma italiana ha un rimedio per qualsiasi problema! Dal mal di gola al "colpo della strega", la sua collezione di medicinali, pomate e rimedi della nonna è in grado di affrontare qualsiasi emergenza senza necessità di consultare un medico. Basta aprire il suo armadietto dei medicinali! UN PATRIMONIO DA CUSTODIRE Le regole delle mamme italiane costituiscono un vero e proprio patrimonio culturale che unisce generazioni. Possiamo sorriderne, ma in fondo le rispettiamo tutti, perché dietro ogni divieto si nasconde l'amore più grande del mondo. E ammettiamolo: a volte, ma solo a volte, hanno pure ragione! Queste tradizioni, tramandate di madre in figlia,
Entrare in un supermercato italiano per la prima volta può sembrare un'esperienza normale, ma nasconde tante piccole differenze culturali che vale la pena conoscere. Per chi studia l'italiano, fare la spesa rappresenta un'ottima opportunità per praticare la lingua in situazioni quotidiane e imparare vocabolario specifico. Il Supermercato - Guida pratica per stranieri Il carrello e il cestino La prima cosa da fare è prendere un carrello o un cestino. I carrelli grandi richiedono una moneta da un euro come deposito - non preoccupatevi, la riavrete indietro! Per liberare il carrello, inserite la moneta nella catena e tiratela. Al termine della spesa, reinserite la catena per recuperare l'euro. Espressioni utiliQuando usarle"Scusi, dove sono i carrelli?"Quando non trovate i carrelli"Ho bisogno di una moneta per il carrello"Per chiedere il cambio"Prendo solo un cestino, grazie"Per una spesa piccola I reparti del supermercato Frutta e verdura Il reparto ortofrutta è spesso il primo che si incontra. Qui dovete: Prendere i sacchetti di plastica (spesso gratuiti) Pesare la frutta e verdura alle bilance automatiche Attaccare l'etichetta con il prezzo sui sacchetti Vocabolario essenzialeSignificatoPesareMettere sulla bilanciaCodice prodottoNumero da digitare sulla bilanciaEtichettaAdesivo con il prezzoAl pezzo/al chiloModalità di vendita Frasi utili per la frutta e verdura "Come si pesa la frutta?""Qual è il codice per le mele?""Dove trovo i sacchetti?" Banco gastronomia Al banco salumi e formaggi potete comprare affettati e formaggi freschi. Prendete il numeretto e aspettate il vostro turno. Espressioni per il banco gastronomia "Prendo un numero""Mi dia 200 grammi di prosciutto cotto, affettato sottile""Posso assaggiare questo formaggio?""Lo vuole più o meno stagionato?" Banco carne e pesce Anche qui serve il numeretto. La carne viene venduta già confezionata o tagliata al momento. Frasi per carne e pesce "Vorrei un chilo di carne macinata""Questo pesce è fresco di oggi?""Me lo pulisce, per favore?" (per il pesce) La spesa quotidiana vs quella settimanale Tipo di spesaFrequenzaCosa si compraCosa si usaSpesa grande (spesona)Una volta a settimanaTutto il necessario: prodotti per la casa, surgelatiCarrelloSpesa piccola (spesina)QuotidianaPane fresco, latte, qualche verduraCestino Prodotti tipicamente italiani da conoscere La pasta Il reparto pasta è enorme! Troverete: Pasta di semola - la più comune Pasta all'uovo - per tagliatelle e lasagne Pasta integrale - più ricca di fibre Pasta senza glutine - per celiaci I latticini Latte fresco - nel banco frigo Latte a lunga conservazione - sugli scaffali Mozzarella di bufala - specialità campana Parmigiano Reggiano - il re dei formaggi L'olio d'oliva Un prodotto fondamentale! Cercate: Olio extravergine d'oliva - il migliore Spremitura a freddo - qualità superiore DOP o IGP - marchi di qualità Alla cassa Tipi di casse Tipo di cassaCaratteristicheCassa normaleCon cassiereCassa self-serviceFai da teCassa velocePer pochi articoli (massimo 10-15 pezzi) Il pagamento Domande del cassiereLe vostre risposte"Ha la tessera fedeltà?""Sì, eccola" / "No, non ce l'ho""Vuole il sacchetto?""Sì, ne prendo due" / "No, ho la borsa""Contanti o carta?""Pago con la carta" / "Pago in contanti""Vuole lo scontrino?""Sì, grazie" Consigli pratici Orari I supermercati aprono solitamente alle 8:00 e chiudono alle 20:00-21:00 La domenica mattina sono molto affollati Il lunedì mattina è il momento migliore: poca gente e prodotti freschi Tessera fedeltà La carta fedeltà o tessera del supermercato vi permette di: Accumulare punti Avere sconti personalizzati Ricevere buoni sconto È gratuita e si fa in pochi minuti Sacchetti I sacchetti di plastica sono a pagamento dal 2018. Molti italiani portano la propria borsa della spesa riut...
L'italiano è una lingua che affascina tutto il mondo, e molte celebrità internazionali hanno tentato di cimentarsi con la nostra bellissima lingua. Ma quanto sono bravi davvero? Ho deciso di reagire, giudicare (affettuosamente) e commentare i tentativi di alcune stelle nel parlare italiano. Quando Hollywood (e non solo) Incontra la Lingua di Dante TIMOTHÉE CHALAMET: IL FASCINO FRANCO-AMERICANO Il giovane attore di "Call Me By Your Name" dimostra le sue origini franco-americane quando si cimenta con l'italiano. La sua pronuncia rivela chiaramente l'influenza del francese, creando un accento particolare che non passa inosservato. Il suo tentativo risulta coraggioso ma imperfetto, con alcune sfumature che tradiscono la sua formazione linguistica diversa dall'italiano puro. COLIN FIRTH: L'ELEGANZA BRITANNICA ALLA PROVA L'attore britannico, noto per la sua eleganza e raffinatezza, affronta così anche l'italiano. La sua pronuncia è sorprendentemente buona. Si nota subito che ha avuto molte occasioni per praticare con madrelingua. Ascoltate come articola bene le doppie consonanti, che è sempre un problema per gli anglofoni! L'intonazione è naturale, quasi melodica. PENÉLOPE CRUZ: LA VICINANZA LATINA L'attrice spagnola parte sicuramente avvantaggiata grazie alla vicinanza linguistica tra spagnolo e italiano. La sua performance nel parlare italiano risulta più naturale rispetto ad altri, anche se non mancano le interferenze della sua lingua madre. VIGGO MORTENSEN: IL POLIGLOTTA SORPRENDENTE L'attore danese-americano è noto per essere un vero poliglotta, e il suo italiano ne è la dimostrazione. Il suo approccio alla lingua appare più studiato e consapevole rispetto ad altri, mostrando una comprensione delle sfumature linguistiche che va oltre il semplice tentativo occasionale. La sua performance italiana stupisce positivamente e dimostra un impegno serio nell'apprendimento della lingua. JODIE FOSTER: L'INTELLETTUALE ALLA PROVA L'attrice e regista americana, nota per la sua brillante intelligenza e le sue competenze linguistiche, si cimenta con l'italiano mostrando il suo caratteristico approccio metodico. Il suo tentativo appare cerebrale e studiato, anche se non completamente fluido. Si percepisce l'impegno di chi affronta la lingua italiana con serietà accademica, pur rivelando i limiti di chi non ha avuto un'esposizione quotidiana alla lingua. IL CAMPIONE INASPETTATO: UNA SORPRESA FINALE Ma è l'ultima celebrità del video a regalare la sorpresa più grande. Un finale che vale davvero la pena di scoprire guardando il video completo! Vuoi fare lezioni di italiano con i nostri insegnanti madrelingua qualificati? Acquista il tuo pacchetto di Italiano Intensivo! Vuoi fare una lezione con Graziana? Acquista la tua prima lezione! Se vuoi scoprire cosa fare ogni giorno per NON perdere il tuo italiano, leggi l'articolo dedicato!
Quando si parte per le vacanze è importante conoscere i verbi giusti per descrivere tutte le attività che si possono fare. In questo articolo, esploreremo insieme i verbi italiani più utili da utilizzare durante un viaggio, con esempi pratici ispirati dal nostro viaggio nella splendida città andalusa di Malaga. Come Parlare di Viaggi in Italiano VISITARE Visitare la città e i posti più belli è la traduzione italiana del "sightseeing" inglese. Questo verbo indica l'azione di recarsi in un luogo per conoscerlo, esplorarlo e ammirarlo. A Malaga, potresti visitare il Museo Picasso, l'Alcazaba o la Cattedrale dell'Incarnazione. ESPLORARE Esplorare i mercatini tipici significa avventurarsi alla scoperta di luoghi meno conosciuti, indagando con curiosità e attenzione. A differenza di "visitare", che può essere più strutturato, esplorare implica un approccio più libero e avventuroso. AMMIRARE Ammirare i monumenti e le bellezze significa osservare con meraviglia e apprezzamento qualcosa di bello o notevole. Questo verbo esprime un'azione contemplativa, di godimento estetico. PASSEGGIARE Passeggiare per le strade della città indica il camminare a passo lento e rilassato, generalmente per piacere o svago. È un'attività perfetta per assorbire l'atmosfera di un luogo. GIRARE Girare tra le bancarelle significa muoversi liberamente in uno spazio, cambiando spesso direzione. È un verbo che evoca libertà e scoperta, perfetto per descrivere l'esplorazione dei mercati. FARE ESCURSIONI Fare escursioni si riferisce all'intraprendere viaggi o gite brevi, spesso a scopo ricreativo o educativo. Può includere attività all'aria aperta come trekking o visite guidate. FOTOGRAFARE/RIPRENDERE Fotografare monumenti, bellezze e paesaggi significa catturare immagini con una macchina fotografica o uno smartphone. Sinonimi includono "scattare foto a" o "registrare video di". FARSI UN SELFIE Farsi un selfie... o 100 è l'azione di fotografare se stessi, generalmente con uno smartphone, spesso includendo altre persone o luoghi di interesse come sfondo. È diventata un'attività immancabile durante i viaggi! METTERSI IN POSA Mettersi in posa significa assumere una particolare posizione del corpo per una fotografia. Può essere naturale o studiata, a seconda dell'effetto desiderato. FARE POSE ASSURDE/TURISTICHE Fare pose assurde o turistiche indica l'assumere posizioni divertenti, esagerate o tipicamente "da turista" per le fotografie, come abbracciare la statua di Picasso sulla Plaza de la Merced di Malaga. FILMARE UN TIKTOK Filmare un TikTok significa registrare un breve video per la piattaforma social TikTok, spesso con musica, effetti o coreografie. È diventato un modo popolare per documentare i viaggi. A proposito... ti ricordo di seguire LearnAmo su tutti i social, dove troverai tanti contenuti esclusivi e utili per il tuo apprendimento dell'italiano! Se non ci segui ancora... perché non ci segui ancora? FARE UNA COLAZIONE ABBONDANTE Fare una colazione abbondante significa consumare un pasto mattutino ricco e sostanzioso. In vacanza, spesso ci si concede colazioni più elaborate del solito. PROVARE IL CIBO TIPICO Provare il cibo tipico significa assaggiare e gustare i piatti caratteristici del luogo che si sta visitando. È un modo per conoscere la cultura locale attraverso la gastronomia. A Malaga, ad esempio, ti consigliamo di provare l'espeto de sardinas (sardine alla griglia cucinate sulla spiaggia in modo tradizionale), il gazpachuelo (zuppa calda a base di brodo, maionese e patate), la porra antequerana (variante più densa del gazpacho) e il delizioso vino Moscatel, tipico della regione. Ma non dimenticare di provare anche il cibo del tuo paese... Che fai,
Le espressioni di negazione o di minimizzazione in italiano sono ricche di sfumature che riflettono la cultura e lo stile comunicativo italiano. In questo articolo esploriamo le differenze tra queste espressioni comuni, analizzando il loro significato, il contesto d'uso e le sfumature emotive che trasmettono. Dire di "NO" in modo NATURALE in italiano MACCHÉ "Macché" è un'espressione di negazione forte e decisa, spesso usata per contraddire un'affermazione o un'idea precedente. È più informale ed energica di un semplice "no". Significato: Assolutamente no, per niente, neanche per idea. Contesto d'uso: Si usa quando si vuole negare con enfasi qualcosa che è stato detto o suggerito. Esempi: Sei arrabbiato con me? - Macché, sono solo stanco. Hai paura di volare? - Macché, mi piace molto! Pensi che abbia ragione lui? - Macché, sta dicendo assurdità! Tono emotivo: Deciso, a volte con una nota di sorpresa per l'idea che si sta negando. Può essere accompagnato da un gesto della mano che "taglia l'aria" per enfatizzare la negazione. CI MANCHEREBBE "Ci mancherebbe" è un'espressione che indica che qualcosa è ovvio o scontato, spesso usata per dire che si è felici di fare qualcosa per qualcuno. Significato: Figurati, è ovvio, ci mancherebbe altro (che non lo facessi). Contesto d'uso: Si usa per accettare di fare qualcosa, sottolineando che è naturale o scontato farlo. Esempi: Grazie per avermi aiutato. - Ci mancherebbe, è un piacere. Ti dispiace se prendo in prestito il tuo libro? - Ci mancherebbe, prendilo pure! Posso disturbarti un attimo? - Ci mancherebbe, dimmi pure. Tono emotivo: Cordiale, gentile, disponibile. Spesso pronunciato con un tono che suggerisce una leggera sorpresa che l'altra persona pensi di dover chiedere permesso o ringraziare. Origine: L'espressione completa sarebbe "ci mancherebbe altro", sottintendendo "mi mancherebbe solo questo", cioè sarebbe assurdo se non facessi questa cosa per te. FIGURATI "Figurati" è simile a "ci mancherebbe" ma può essere usato in più contesti diversi. Significato: Non c'è di che, non è un problema, è una cosa da nulla. Contesto d'uso: Si usa principalmente in risposta a un ringraziamento o a una richiesta di permesso, per minimizzare l'importanza di ciò che si è fatto. Esempi: Grazie per il passaggio. - Figurati, era sul mio percorso. Scusa se ti disturbo. - Figurati, dimmi pure. Mi dispiace per il ritardo. - Figurati, ho appena finito di prepararmi. Tono emotivo: Informale, amichevole, spesso pronunciato con leggerezza. ASSOLUTAMENTE (come esclamazione) Usato come esclamazione, "assolutamente" può funzionare come una conferma enfatica o una negazione forte, a seconda del contesto e dell'intonazione. Significato: Certamente, senza dubbio (in senso positivo) o assolutamente no (in senso negativo). Contesto d'uso: Si usa per enfatizzare un'accettazione o un rifiuto. Esempi: Vuoi venire con noi al cinema? - Assolutamente! (sì) Credi che dovremmo rinunciare? - Assolutamente no! (no) È necessario prenotare in anticipo? - Assolutamente (sì), soprattutto nei weekend. Tono emotivo: Enfatico, deciso, a volte formale. È un'espressione che comunica convinzione e sicurezza. MA TI PARE? Questa espressione interrogativa retorica esprime sorpresa o negazione di fronte a qualcosa che si considera assurdo o improbabile. Significato: Ti sembra possibile? Credi davvero? (implica una risposta negativa) Contesto d'uso: Si usa per respingere un'idea o una proposta considerata assurda, o per rassicurare qualcuno che sta chiedendo scusa per qualcosa di minimo. Esempi: Scusa se ti ho disturbato. - Ma ti pare? Non mi hai disturbato affatto. Pensi che io abbia rovinato la festa? - Ma ti pare? È stata bellissima!
Gabriele D'Annunzio non fu solo uno dei più grandi scrittori italiani del XX secolo, ma anche un personaggio eccentrico e poliedrico che ha lasciato un'impronta indelebile nella cultura italiana. Poeta, romanziere, drammaturgo, militare e persino "principe" di una città-stato, D'Annunzio visse una vita al limite dell'incredibile. Scopriamo insieme dieci curiosità sorprendenti che rivelano aspetti inediti e affascinanti della sua straordinaria esistenza. Oltre il Mito: Il D'Annunzio che Non Ti Aspetti 1. IL RE DEL MARKETING PERSONALE D'Annunzio fu un maestro dell'autopromozione, un precursore delle moderne tecniche pubblicitarie. Arrivò a diffondere false notizie sulla propria morte per aumentare le vendite dei suoi libri e l'interesse del pubblico verso la sua persona. Nel 1922 inscenò persino una caduta dalla finestra del Vittoriale, che descrisse poi come un "volo dell'arcangelo", trasformando un banale incidente domestico in un evento mistico-letterario. La sua abilità nel creare eventi mediatici era leggendaria: quando pubblicava un nuovo libro, organizzava vere e proprie campagne promozionali con manifesti, interviste e apparizioni pubbliche studiate nei minimi dettagli. Per il lancio del romanzo "Il Fuoco", fece spargere la voce che fosse basato sulla sua relazione con la famosa attrice Eleonora Duse, causando uno scandalo che si tradusse in vendite straordinarie. 2. IL COLLEZIONISTA DI DENTI E ALTRI CIMELI MACABRI Tra le sue stranezze più bizzarre, conservava i denti che gli cadevano o che gli venivano estratti, sistemandoli in piccole scatole di velluto con tanto di data dell'estrazione e talvolta brevi poesie dedicate all'evento. Ma la sua passione per i cimeli macabri non si fermava qui: collezionava ciocche di capelli delle sue amanti, guanti femminili, fazzoletti con tracce di profumo e persino lenzuola "testimoni" di notti d'amore particolarmente memorabili. Al Vittoriale degli Italiani, sua residenza sul Lago di Garda, aveva creato una vera e propria "stanza dei ricordi" dove conservava questi oggetti insieme a reliquie di guerra e cimeli storici. Tra gli oggetti più strani c'era una mano mummificata che sosteneva appartenesse a un eroe risorgimentale e che usava come fermacarte sulla scrivania. 3. L'INVENTORE DI PAROLE CHE USIAMO OGNI GIORNO Il suo contributo alla lingua italiana è stato enorme e spesso sottovalutato. Molte parole che usiamo quotidianamente sono state inventate da lui: "velivolo" per indicare gli aeroplani, "tramezzino" per il sandwich, "fusoliera" per la parte centrale degli aerei e persino "scudetto" nel gergo calcistico sono creazioni dannunziane. Scopri tutte le parole che gli scrittori italiani hanno inventato (D'Annunzio e non solo)! Anche espressioni come "la bella morte", "il vivere inimitabile" e "il vivere pericolosamente" sono entrate nel linguaggio comune grazie a lui. D'Annunzio creava neologismi con una facilità sorprendente, mescolando termini arcaici, dialettali e inventando nuove combinazioni. Durante il periodo di Fiume, quando governò la città come un principato personale, arrivò persino a creare un vocabolario ufficiale per la sua "città ideale", con termini che mescolavano italiano, dialetti locali e parole inventate di sana pianta. 4. IL DONGIOVANNI INSTANCABILE E LE SUE TECNICHE DI SEDUZIONE Nonostante fosse di bassa statura (appena 1,64 m), calvo precocemente e non particolarmente avvenente, ebbe una vita amorosa leggendaria con centinaia di amanti documentate e probabilmente molte altre rimaste segrete. Il suo segreto? Una straordinaria eloquenza e la capacità di scrivere lettere d'amore indimenticabili. Aveva sviluppato tecniche di seduzione uniche: profumava la sua carta da lettere con essenze create appositamente per ogni donna, studiava attentamente i gusti letterari delle sue "prede" per citare nei suoi approcci i loro autori preferiti,
Conoscere e usare correttamente i modi e tempi verbali italiani è fondamentale per comunicare con chiarezza ed efficacia. In questo articolo scopriremo insieme i modi e i tempi verbali italiani e come usarli nel modo giusto. Scopri Come e Quando Usare i Tempi Verbali Italiani IL MODO INDICATIVO L'indicativo ha 8 tempi verbali. 1. PRESENTE Si usa per esprimere: Azioni che avvengono nel momento o nel periodo in cui si parla: Esempi: Oggi mangio la pasta. Adesso parlo con un'amica. Azioni abituali, che si ripetono nel tempo: Esempi: Ogni mattina bevo un caffè. Lucia lavora in ufficio dal lunedì al venerdì. Esempi: Il sole sorge a est. L'acqua bolle a 100°. Azioni in un futuro programmato e imminente (informale): Esempi: Domani parto per Roma. La prossima settimana vado dal dentista. Ceniamo insieme venerdì prossimo? Azioni cominciate nel passato e che proseguono ancora nel presente, usando VERBO AL PRESENTE + DA + periodo di tempo: Esempi: Vivo a Firenze da tre anni. Lavora in questo ufficio da due mesi. Michelangelo Buonarroti nasce il 6 marzo 1475 in provincia di Arezzo. Come si forma il presente indicativo in italiano? 2. PASSATO PROSSIMO Si usa per esprimere: Un'azione passata che ha ripercussioni sul presente: Esempi: Mi sono trasferita in questa casa due mesi fa. Roberto si è laureato in Ingegneria. Azioni che si sono svolte e concluse in un determinato periodo di tempo nel passato: Esempi: Ho vissuto a Roma per due anni. ATTENZIONE! Oggigiorno, si utilizza il passato prossimo al posto del passato remoto, ormai quasi solo relegato in qualche regione italiana, nella lingua parlata, o nella narrativa. Perciò, usiamo anche il passato prossimo per esprimere: Azioni avvenute e concluse una volta (o un determinato numero di volte) in un momento preciso del passato: Esempi: Da bambina, ho incontrato il Presidente tre volte. Ieri sono andata al cinema. Ho preso l'aereo per la prima volta a 3 anni. Ho preso l'aereo 10 volte in tutta la mia vita. Come si forma il passato prossimo in italiano? 3. TRAPASSATO PROSSIMO Si usa per esprimere: Un'azione successa ancora prima di un'altra nel passato: Esempi: Quando io sono arrivata in ufficio, il capo era già andato via. Lucia ha completato il compito che le aveva assegnato il professore. Qualcosa che non era stato fatto prima (ma che poi si è fatto): Esempi: Non avevo mai mangiato il tofu, ma è veramente buono! (ora l'ho mangiato) Non ero mai stata a Parigi: che bella città però! (ora ci sono stata) ATTENZIONE! Se vogliamo comunicare che non abbiamo fatto qualcosa (e ancora adesso non l'abbiamo fatto), si deve usare il passato prossimo: Esempi: Non sono mai stata a Parigi. (ancora adesso non ci sono mai andata) Non ero mai stata a Parigi. (ma adesso sì) Qualcosa che era già stato fatto prima, e che viene fatto ancora una volta: Esempi: Avevo già mangiato il tofu: è proprio buono! (l'ho mangiato in passato e lo sto mangiando ora) Come si forma il trapassato in italiano? 4. IMPERFETTO Si usa per esprimere: Descrizioni nel passato: Esempi: Ieri era proprio una brutta giornata: il cielo era coperto di nuvole scure, il vento soffiava forte e le strade erano deserte. La maestra aveva i capelli lunghi e ricci, gli occhi erano verdi e il suo sorriso sembrava sempre gentile. Azioni abituali al passato: Esempi: Da bambina andavo al parco ogni domenica. Quando viveva a Roma, Paolo mangiava la carbonara una volta alla settimana. Azioni continuate nel passato (inizio e fine non chiari): Esempi: Nel 2005 frequentavo la scuola elementare.
Il verbo INGANNARE si usa spesso in italiano e può voler dire tante cose diverse. In questo articolo vedremo insieme tutti i suoi significati e come si usa. Verbo INGANNARE: Significati, Usi e Alternative Valide “Ingannare” significa: Far credere una cosa per un'altra, approfittando della buona fede altrui, per ottenerne benefici. Trarre in errore con malizia o con frode, spesso per il proprio vantaggio. In questo articolo vi darò tutte le ALTERNATIVE a questo verbo, così che possiate sostituirlo con quella più opportuna in base al contesto e non essere ripetitivi! 1. RAGGIRARE, CIRCUIRE "Raggirare" e "circuire" significano ingannare qualcuno con astuzia, spesso per ottenere qualcosa in modo illecito. Esempi: Il tizio non capiva che lei lo stava raggirando per sottrargli il borsellino. Se ti lasci circuire così facilmente dalle belle parole, non andrai molto lontano perché tutti ti prenderanno in giro. 2. TRUFFARE, FRODARE Privare con l'inganno qualcuno di qualcosa. Esempi: Luca è stato truffato da un suo carissimo amico e ha dovuto vendere la sua attività. Le fatture di quella società erano gonfiate per frodare il fisco. 3. ILLUDERE Ingannare qualcuno facendo credere quello che non è o suscitando false speranze. Esempio: Lo aveva illuso dicendo di amarlo, ma all'improvviso è scomparsa nel nulla e lui non ha più avuto sue notizie. Adesso è completamente distrutto! 4. ABBINDOLARE Ingannare qualcuno con l'uso di menzogne o trucchi, facendolo credere a qualcosa che non è vero. Esempio: Non mi lascio mai abbindolare dagli operatori telefonici che offrono promozioni fin troppo convenienti. 5. IRRETIRE Indurre con l'inganno o con lusinghe in uno stato di soggezione. Esempio: Non farti mai irretire da riti magici che promettono miracoli! 6. ADESCARE Sedurre, attrarre con lusinghe o promesse ingannevoli. Esempio: Il giornalista è riuscito ad adescare una vicina di casa della vittima e si è fatto raccontare dettagli che nemmeno la polizia sapeva. 7. TRADIRE Ingannare la buona fede di qualcuno venendo meno all'amicizia, all'affetto, mancando alla parola data o a un dovere. Esempio: Ha tradito la sua famiglia pur di raggiungere il suo obiettivo, cioè diventare Presidente del Consiglio. Chissà se se ne pente o se invece ne va fiero. 8. GABBARE Prendere in giro. Esempio: Puoi inventare tutte le migliori scuse, ma non riuscirai mai a gabbare quel poliziotto: ne sa una più del diavolo! Questo verbo, però, è una variante molto usata in Toscana. Lo sapevi? Se vuoi scoprire altre espressioni regionali, leggi l'articolo dedicato a questo argomento. 9. FUORVIARE Mettere su una falsa pista, una falsa strada. Esempio: Le tue parole mi hanno completamente fuorviata! Ero convinta che tenessi alla nostra amicizia più che a qualsiasi altra cosa, ma adesso è evidente che mi sbagliavo… Sei semplicemente un'approfittatrice! 10. IMBROGLIARE Ingannare o truffare qualcuno. Esempio: Non comprare più in quel negozio: il proprietario è famoso per imbrogliare i clienti sul peso dei prodotti! 11. FREGARE Ingannare o truffare qualcuno, spesso in modo sleale. Esempio: Ci siamo fatti fregare dalla commessa! Quello stesso vestito costa la metà in qualsiasi altro negozio! 12. ELUDERE Evitare qualcosa, come una regola o un obbligo, con astuzia o inganno. Esempio: Dopo essere riusciti a eludere le telecamere di sorveglianza, i ladri hanno rubato tre quadri dal museo. Tutti si chiedono ancora come sia stato possibile. 13. COGLIERE DI SORPRESA, SPIAZZARE Ingannare con l'effetto sorpresa. Esempio: Ha vinto il torneo spiazzando gli avversari con una mossa improvvisa che non aveva mai fatto prima. “INGANNARE” ha anche degli usi alternativi: ...
Capire le barzellette e i giochi di parole in una lingua straniera è uno dei segnali più chiari che hai raggiunto un livello AVANZATO. Perché? Perché serve vocabolario, sensibilità culturale, e la capacità di cogliere i doppi sensi. Se ridi a queste battute… complimenti, sei dentro l'umorismo italiano fino al midollo! Ecco alcune perle di comicità, con spiegazione inclusa per ogni gioco linguistico. Pronto a metterti alla prova? Se RIDI a Queste BARZELLETTE Italiane, il Tuo Livello è AVANZATO 1. Ogni mattina mi alzo e dico 20 volte “ciao”. Dicono che sia salutare.
Vuoi migliorare il tuo italiano ogni giorno ma non hai tempo per lunghe sessioni di studio? Nessun problema! Con piccoli gesti quotidiani puoi rimanere in contatto con la lingua e fare pratica ogni giorno, senza stress e con piacere. In questo articolo ti spiego come fare. L'Italiano nella quotidianità: come fare pratica ogni giorno Ascolta l'italiano mentre fai altro La comprensione orale è fondamentale. Inserisci l'italiano nella tua routine anche mentre svolgi attività quotidiane. Come fare: Ascolta podcast in italiano durante il tragitto verso il lavoro. Metti della musica italiana in sottofondo mentre cucini. Segui le notizie italiane su YouTube o in radio mentre fai sport. Pro tip: scegli contenuti che ti piacciono davvero. Se ti appassiona il tema, imparare sarà molto più naturale. Trasforma il tuo smartphone in un alleato linguistico Il tuo telefono può diventare uno strumento potente per praticare l'italiano. Idee pratiche: Cambia la lingua del tuo telefono in italiano. Segui profili Instagram o TikTok di insegnanti e content creator italiani. Scrivi la tua to-do list quotidiana in italiano. Anche 5 minuti al giorno possono fare la differenza! Leggi (anche solo un po') ogni giorno La lettura quotidiana ti aiuta a migliorare il vocabolario e capire meglio le strutture grammaticali. Suggerimenti smart: Leggi articoli brevi o notizie su siti italiani. Usa app come LingQ o Readlang per leggere con traduzioni rapide. Tieni un libro in italiano sul comodino e leggi una pagina ogni sera. Non serve leggere ore intere: la costanza vince sulla quantità. Parla, anche se sei da solo! La produzione orale è spesso la parte più difficile da praticare… ma anche la più importante! Cosa puoi fare: Parla a voce alta con te stesso: descrivi cosa stai facendo, pensa ad alta voce. Usa app come HelloTalk, Tandem o Speaky per trovare partner linguistici. Partecipa a meetup online in italiano o a sessioni di conversazione. Parlare ogni giorno, anche solo pochi minuti, allena il cervello e aumenta la sicurezza. Scrivi in italiano tutti i giorni La scrittura ti aiuta a fissare il vocabolario e migliorare la grammatica. Idee rapide: Tieni un diario quotidiano in italiano. Commenta post su social in italiano. Scrivi brevi recensioni di film, libri o ristoranti che hai provato. Pochi minuti al giorno sono più che sufficienti! La pratica quotidiana vince Non serve vivere in Italia per imparare bene l'italiano. Basta inserire piccoli momenti linguistici nella tua giornata. La chiave è la costanza, non la perfezione. Ricorda: ogni parola che ascolti, leggi, scrivi o dici ti avvicina un passo in più alla padronanza della lingua! Vuoi fare lezioni di italiano con i nostri insegnanti madrelingua qualificati? Acquista il tuo pacchetto di Italiano Intensivo! Mettiti alla prova e scopri il tuo livello di italianità con questo test! A presto e buono studio!
"Ridere è il terzo verbo più importante dopo vivere e amare." (Fabrizio Caramagna) Ecco perché in questo articolo vi presenterò le parole e le espressioni idiomatiche italiane relazionate con “ridere” e “sorriso”. RIDERE e SORRIDERE: Parole ed Espressioni Italiane Partiamo subito con le espressioni idiomatiche con RIDERE: 1. Sbellicarsi (dalle risate) Ridere a crepapelle, di gusto, in maniera irrefrenabile ed eccessiva, senza riuscire a controllarsi o fermarsi, fino a non poterne più. Esempio: Ogni volta che guardiamo un film di Checco Zalone, ci sbellichiamo dalle risate fino a piangere. 2. Scompisciarsi (dalle risate) Sinonimo del precedente, ma un po' più colloquiale. Esempio: Luca continuava a scompisciarsi dalle risate, ma nessuno riusciva a capirne il motivo. 3. Crepare dal ridere Ridere tanto fino a non poterne più, fino quasi a morire (“crepare”). Esempio: Quando Michele è caduto dalla sedia sono crepata dal ridere! 4. Ridere come un cavallo Ridere in maniera sgraziata e poco elegante, emettendo un verso che ricorda un nitrito oppure mettendo in mostra tutti i denti, soprattutto se sono grandi e lunghi. Esempio: Elena ride come un cavallo, però è così sicura di sé che non prova mai imbarazzo. 5. Far ridere Persone: parlare, agire o comportarsi in modo tanto ridicolo da provocare le risate altrui. Cose/Idee: essere talmente sciocche o di poco conto da non meritare nemmeno di essere prese in considerazione. Lavori/Compiti/Incarichi: essere molto semplici e facili. Esempi: Non continuare a dire che ti trasferirai all'estero se poi rimani sempre qui! Fai solo ridere così… Chi ha proposto di cambiare i colori del nostro celebre logo? Per favore… Accettiamo solo proposte serie, non proposte che fanno ridere! Il capo assegna sempre compiti che fanno ridere al suo dipendente preferito, mentre tutti noi dobbiamo sgobbare per fare tutto il resto! 6. Far ridere i polli (anche: Far ridere i sassi) Parlare, agire o comportarsi in modo ridicolo, tanto da far ridere anche chi non ne avrebbe voglia o chi non sarebbe in grado di farlo (come i polli… o i sassi). Esempio: Mario dice di voler diventare un esperto di finanza ma poi passa tutto il tempo sui social… Fa ridere i polli! 7. Ridere a denti stretti Ridere malvolentieri, controvoglia, forzatamente, stringendo i denti per sopportare meglio il “fastidio” di doverlo fare. Esempio: Non sopportavo le sue battute offensive, ridevo a denti stretti e speravo che quella conversazione finisse presto. 8. Ridere di cuore Ridere di gusto, con sincerità, per qualcosa che ci diverte davvero. Esempio: È sempre bello incontrare i vecchi amici dopo tempo: ci si diverte e si ride di cuore, perché ci si conosce ormai tanto bene. 9. (Ma) Non farmi ridere! Esclamazione usata nei confronti di qualcuno che dice stupidaggini, fa richieste inadeguate o racconta fatti così incredibili da non poter essere reali. Esprime incredulità, sorpresa, ma anche insofferenza e stizza. Esempio: Vuoi provare a convincermi che tu hai scritto questo libro? Ma non farmi ridere! Non sai nemmeno mettere insieme due parole senza commettere un errore grammaticale… 10. Ridere in faccia (a qualcuno) Ridere sfacciatamente e di scherno (a presa in giro), soprattutto di fronte a qualcuno che ci dice qualcosa o ci fa una proposta che ci sembra assurda o inadeguata, inappropriata. Esempio: Ci siamo trattenuti tutta la serata per evitare di ridere alle cose sciocche che diceva, ma, quando ha iniziato ad abbaiare perché era convinto di parlare con il cane, vantarsi di essere l'unica persona in grado di parlare con i cani, gli abbiamo riso in faccia. 11. Non so se ridere o piangere Usata in senso ironico nei confronti di una cosa, una proposta, un comportamento, un'azione che consideriamo poco seri, non attendibili,
Pensi di avere una buona padronanza della lingua italiana? Mettiti alla prova! In questo articolo — tratto da uno dei nostri video — verificheremo insieme la tua conoscenza del lessico italiano avanzato. Test di Italiano: Vocabolario di Livello C2 Sapresti dire quali sono le parole (C2) che corrispondono alle seguenti definizioni? Scrivile da qualche parte, e poi verifica le risposte con quelle giuste (che trovi nel video). Attenzione: tutti i livelli sono benvenuti! È un ottimo esercizio anche per chi è ancora in fase di apprendimento! Vocabolario C2 – Sfida il tuo italiano! 1. Qualcosa che dura poco, che esiste solo per un breve periodo 2. Qualcosa che costa molto o richiede molte risorse o energie 3. Una sensazione di malessere o imbarazzo in una certa situazione 4. Una persona che parla poco e preferisce stare in silenzio 5. Mostrare qualcosa con orgoglio, spesso in modo esagerato 6. Chi è incline o portato a fare qualcosa 7. Un sentimento di rabbia o odio persistente, spesso per un torto subito 8. Chi si comporta in modo naturale, sicuro e senza imbarazzo 9. L'atteggiamento di chi non ha vergogna e si comporta in modo audace 10. Confondere intenzionalmente qualcuno per allontanarlo dalla verità 11. Chi evita la fatica e non ha voglia di fare nulla 12. La capacità di prevedere il futuro e prendere decisioni sagge 13. Attirare la simpatia o l'attenzione di qualcuno 14. Qualcosa di molto faticoso, che stanca tantissimo Hai in programma un viaggio in Italia (o in qualsiasi altra parte del mondo) e ti serve Internet sul tuo cellulare? Prova Saily, la e-sim che ti offre Internet all'estero sin dal momento in cui atterri! Scopri di più! Sei pronto per una nuova sfida? Approfondisci con il nostro articolo e svolgi il test di livello avanzatoFacci sapere il tuo livello!
Imparare una nuova lingua può sembrare un percorso lungo e complicato, soprattutto quando si parte dalle basi. Ma portare il tuo italiano da un livello principiante a uno avanzato non deve necessariamente richiedere anni di studio. Con le giuste strategie, un po' di costanza e gli strumenti adeguati, è possibile fare progressi sorprendenti in tempi molto più brevi di quanto immagini. Trasformiamo 5 Frasi da A1 a C2 in Italiano In questo articolo, trasformiamo 5 frasi italiane dal livello A1 al livello C2, dimostrando come sia possibile arricchire il linguaggio in maniera progressiva. 1. L'importanza dell'idratazione A1: Bevo acqua ogni giorno.A2: Di solito bevo almeno due litri d'acqua ogni giorno perché fa bene alla salute.B1: Cerco di bere almeno due litri d'acqua al giorno, soprattutto quando fa caldo, per mantenere il corpo idratato e in buona salute.B2: Ho l'abitudine di bere almeno due litri d'acqua al giorno, in quanto so che un'adeguata idratazione è fondamentale per il corretto funzionamento e mantenimento dell'organismo.C1: Sono fermamente convinto che bere quotidianamente una quantità sufficiente d'acqua sia essenziale per garantire il benessere fisico e mentale, specialmente considerando l'importanza dell'idratazione nelle funzioni cognitive.C2: La consapevolezza dell'importanza di un'adeguata idratazione dovrebbe essere più diffusa, dato che numerose ricerche scientifiche hanno dimostrato come l'assunzione regolare di acqua influenzi non solo la salute fisica, ma anche le capacità cognitive e l'equilibrio emotivo. 2. Un amico speciale A1: Giorgio è un amico simpatico.A2: Giorgio è un amico molto simpatico e gentile, mi piace passare del tempo con lui.B1: Giorgio è un ottimo amico: è sempre di buon umore, sa ascoltare e riesce a far ridere tutti con la sua ironia.B2: Ho sempre considerato Giorgio un amico prezioso, non solo per il suo carattere allegro e disponibile, ma anche perché è di animo nobile e cortese e sa essere affabile e di grande supporto.C1: Nel corso degli anni, Giorgio si è rivelato un amico di inestimabile valore: la sua empatia, la sua capacità di comprendere gli altri e il suo spirito positivo lo rendono una persona davvero speciale.C2: L'amicizia con Giorgio si è consolidata nel tempo, dimostrandosi un legame autentico e profondo, fondato sulla reciproca comprensione e sulla condivisione di valori comuni, aspetti sempre più rari nelle relazioni umane contemporanee. 3. Il fascino del nero A1: Il mio colore preferito è il nero.A2: Il mio colore preferito è il nero perché lo trovo elegante e adatto a qualsiasi occasione.B1: Ho sempre amato il nero, non solo perché è elegante e versatile, ma anche perché si abbina facilmente a qualsiasi altro colore.B2: Per me, il nero non è semplicemente un colore, ma un simbolo di raffinatezza e sobrietà, che allo stesso tempo esprime stile, personalità e sicurezza in sé stessi.C1: Il nero esercita su di me un fascino particolare: lo associo all'eleganza senza tempo, alla discrezione e a una certa profondità emotiva che pochi altri colori riescono a trasmettere.C2: Al di là della sua apparente semplicità, il nero incarna una molteplicità di significati culturali e simbolici: da sempre associato all'eleganza e alla potenza espressiva, è un colore che, a seconda del contesto, può comunicare autorità, mistero o minimalismo sofisticato. 4. La passione per l'insegnamento A1: Lavoro come insegnante.A2: Lavoro come insegnante in una scuola primaria perché adoro stare con i bambini.B1: Lavoro come insegnante in una scuola primaria da cinque anni e trovo questa professione molto gratificante, soprattutto quando vedo i miei studenti fare progressi.B2: Essere insegnante è per me una grande soddisfazione, inoltre non mi limito a trasmettere nozioni, ma cerco di motivare gli studenti e aiutarli a sviluppare un pensiero critico.C1: L'insegnamento non è solo una professione, ma una vera e propria vocazione che richiede passi...
Uno dei dubbi più comuni tra gli studenti di italiano riguarda l'uso di "sovra-" e "sopra-". Si dice sovraccarico o sopraccarico? Soprabito o sovrabito? Se anche tu hai avuto questo dilemma, sei nel posto giusto! Scopriamo insieme la differenza e il corretto utilizzo di questi due prefissi. Soprabito o Sovrabito? Scopri Quale Forma è Corretta La risposta è semplice: sono entrambe corrette! Tuttavia, pur avendo significati simili, vengono usate in contesti diversi. Vediamo insieme le principali differenze. L'uso di "Sovra-" Il prefisso "sovra-" è usato principalmente in contesti formali, tecnici o scientifici e ha una sfumatura di superiorità o eccesso (indica qualcosa che supera un certo limite). Esempi di parole con "sovra-" Sovraccarico: Eccesso di carico.Esempio: "Il sistema è in sovraccarico a causa dell'elevato numero di utenti." Sovrappeso: Peso superiore alla norma.Esempio: "Il medico ha diagnosticato un problema di sovrappeso in Luca." Sovrastruttura: Struttura aggiuntiva o superiore.Esempio: "La sovrastruttura dell'edificio è stata rinforzata." In questi casi, "sovra-" indica qualcosa che va oltre un certo limite, sia in senso fisico che figurato. L'uso di "Sopra-" A differenza di "sovra-", il prefisso "sopra-" è più comune e colloquiale, e viene usato per indicare posizione fisica o spaziale. Esempi di parole con "sopra-" Soprammobile: Oggetto decorativo solitamente messo su un mobile.Esempio: "Quel soprammobile è un regalo di mia nonna." Sopravveste: Indumento indossato (soprattutto nel passato) sopra altri vestiti.Esempio: "La sopravveste medievale era spesso riccamente decorata." Soprabito: Cappotto o giacca che viene indossato sopra altri vestiti.Esempio: "Oggi fa freddo, così ho deciso di uscire con il soprabito." Sopracciglia: Tratti arcuati fatti di peli e situati sopra le ciglia.Esempio: "Le mie sopracciglia sono folte." Sopraindicato: Qualcosa che è stato menzionato sopra, ad esempio in un documento.Esempio: "Bisogna consegnare i documenti all'ufficio sopraindicato." Soprannome: Nome usato "sul" nome vero.Esempio: "Il soprannome di Marco è 'pollice giallo' perché è negato con il giardinaggio." In questi casi, "sopra-" indica esclusivamente una posizione fisica o un concetto derivato da essa. Differenze e Linee Guida per l'Uso SOVRA-SOPRA-Formale, tecnico, scientificoColloquiale, di uso quotidianoIndica eccesso o superioritàIndica posizione fisica Quindi, se vuoi esprimere un concetto di superiorità o eccesso, usa "sovra-". Se invece vuoi semplicemente indicare la posizione di qualcosa rispetto a un altro oggetto, usa "sopra-". Attenzione alle Regole di Ortografia! Raddoppiamento della consonante: Quando "sovra-" o "sopra-" si uniscono a una parola che inizia per consonante, spesso causano il raddoppiamento della stessa.Esempi: "sovraccarico", "sopravvalutare". Eccezioni: Alcune parole, specialmente quelle di recente formazione, non seguono questa regola.Esempio: "sovratensione". Eliminazione della vocale: Quando il prefisso si unisce a una parola che inizia per vocale, quest'ultima viene eliminata.Esempi: "sovrabbondante", "soprabito". Scegliere tra sovra- e sopra- dipende dal contesto e dal significato che vuoi esprimere. Ora che conosci le differenze, potrai usare queste parole con sicurezza! Vuoi approfondire un altro dubbio comune tra chi studia l'italiano? Dai un'occhiata alla nostra lezione sull'uso delle espressioni "Di più vs In più"! Buono studio!
Tempo fa, vi ho chiesto di inviarmi le vostre domande e curiosità sull'Italia e sulla lingua italiana. Ecco le risposte alle domande più interessanti! Chiarisco i Dubbi degli Stranieri sul Bel Paese 1. Una città italiana da scoprire (non banale!) e perché? Se cerchi una destinazione unica, Matera, in Basilicata, è il posto perfetto! Famosa per i suoi Sassi, antiche abitazioni scavate nella roccia calcarea, è stata dichiarata Patrimonio dell'Umanità UNESCO. Matera offre un viaggio nella storia, con vicoli suggestivi e scorci incantevoli. Oltre alla sua affascinante storia, la città vanta paesaggi mozzafiato, una scena culturale vivace e una cucina tradizionale lucana da provare assolutamente! Tra l'altro, ha anche ospitato diversi set di film stranieri! 2. Esistono programmi o app per vivere con italiani durante un soggiorno in Italia? Sì! Ecco alcune soluzioni per immergersi nella vita italiana: Affitto breve: Piattaforme come Airbnb, Booking.com e HomeAway permettono di affittare stanze o appartamenti da privati. Couchsurfing: Una comunità che collega viaggiatori con host disposti a ospitarli gratuitamente, ideale per un'esperienza autentica. Scambi e volontariato: Programmi come Workaway, WWOOF Italia e HelpX offrono vitto e alloggio in cambio di aiuto in vari ambiti. Eventi e comunità internazionali: In molte città italiane si organizzano incontri ed eventi per stranieri, perfetti per conoscere italiani e vivere la cultura locale. 3. Come fare volontariato in Italia da straniero? Se vuoi dedicare parte del tuo soggiorno al volontariato, ecco alcune opzioni: Caritas e Croce Rossa Italiana: Offrono attività di assistenza sociale e aiuto ai bisognosi. Workaway, WWOOF Italia e HelpX: Permettono di partecipare a progetti in cambio di vitto e alloggio. Corpo Europeo di Solidarietà e Servizio Volontario Europeo: Programmi dedicati agli scambi culturali e al volontariato. Associazioni locali: Presenti in molte città italiane, si occupano di assistenza agli anziani, supporto ai rifugiati e progetti ambientali. 4. Quali treni conviene prendere per spostarsi in Italia? Se vuoi viaggiare in Italia in treno, queste sono le opzioni migliori: Alta Velocità (Frecciarossa e Italo): Ideali per spostamenti rapidi tra grandi città come Milano, Roma, Firenze e Napoli. Biglietti acquistabili online su Trenitalia e Italo. Intercity e InterCity Notte: Buon compromesso tra velocità e prezzo, acquistabili online e in stazione. Treni regionali: Perfetti per tratte brevi ed economiche tra città all'interno della stessa regione. Biglietti disponibili nelle stazioni ferroviarie, tabaccherie autorizzate e online. I biglietti possono essere acquistati online, tramite app o direttamente in stazione. Approfondisci le differenze tra i treni italiani leggendo il nostro articolo sull'argomento. 5. Perché in Italia la colazione è dolce? L'abitudine della colazione dolce ha radici antiche, risalenti all'epoca degli Antichi Romani e al Rinascimento, quando i dolci erano parte integrante della dieta quotidiana. L'influenza della tradizione mediterranea e l'evoluzione dei gusti hanno consolidato questa pratica. Oggi, la colazione italiana include cornetti, biscotti, crostate e cappuccino, un vero rito mattutino per milioni di italiani! 6. Da dove nasce la tradizione italiana di mangiare a portate? Il pasto italiano si struttura in antipasto, primo, secondo, frutta, dolce, caffè e ammazzacaffè, una tradizione consolidata nei secoli. Ogni regione ha le sue specialità (tante, tra l'altro), rendendo l'offerta gastronomica italiana molto variegata, e di conseguenza ogni pasto un vero e proprio viaggio di esplorazione. Oltre al cibo, il pasto a portate è un momento di condivisione e convivialità, mantenuto vivo dalle famiglie italiane, soprattutto la domenica e nei giorni di festa. 7. È possibile attraversare l'Italia in treno da Nord a...
In italiano esistono molti modi per esprimere l'azione di mangiare. Scopriamo insieme alcuni sinonimi e le loro sfumature di significato! Smettila di Dire "MANGIARE": Usa Queste Alternative 1. Nutrirsi Fornire al proprio organismo le sostanze nutritive necessarie per mantenere uno stato di benessere. A differenza di "mangiare", che indica semplicemente l'atto di assumere cibo, "nutrirsi" implica equilibrio e qualità dell'alimentazione. Esempio: "Se ci si nutre adeguatamente, si può aspirare a vivere una vita lunga." 2. Cibarsi Ha lo stesso significato di "mangiare", ma viene spesso usato in contesti più formali o letterari. Esempio: "Non puoi cibarti solo di patatine! Hai bisogno anche di altre sostanze!" 3. Sfamarsi Soddisfare la fame fino a sentirsi sazi. È usato anche in forma non riflessiva (sfamare) per riferirsi alla necessità di provvedere al sostentamento di qualcuno. Esempio: "Era così disperato che ha dovuto elemosinare alcuni spiccioli per sfamarsi." "Sarebbe disposto a fare qualsiasi lavoro pur di sfamare la sua famiglia." 4. Rifocillarsi Ristorarsi con cibo e bevande, spesso dopo una fatica o uno sforzo fisico. Esempio: "Dopo la lunga giornata passata a camminare, si sono rifocillati con una buona cena in trattoria." 5. Assaporare / Gustare Mangiare con calma, apprezzando il sapore di un cibo o bevanda, trattenendoli a lungo nella bocca. Esempio: "Il gelato al pistacchio mi piace tanto: ogni volta che lo mangio, lo assaporo lentamente." 6. Mangiucchiare Mangiare in piccole quantità, spesso senza appetito o per passatempo. Indica anche mangiare qualcosa tra i pasti, come merenda. Sinonimo (con questo significato): spizzicare. Esempio: "Alla festa ero arrabbiata e ho mangiucchiato solo qualcosa qua e là." 7. Piluccare Simile a "mangiucchiare", ma con un'origine particolare: inizialmente si riferiva all'azione di mangiare l'uva, un chicco alla volta. Esempio: "Enrico ha contratto un brutto virus intestinale. Non ha mangiato per giorni e oggi ha solo piluccato un po' di frutta." 8. Sgranocchiare Simile a "spizzicare", ma usato principalmente con cibi croccanti, che fanno rumore durante la masticazione. Esempio: "Perché non sgranocchiamo qualcosa prima di andare al cinema? Ti vanno delle patatine?" 9. Divorare Mangiare con ingordigia e velocità, spesso a causa di fame eccessiva. Viene dal mondo degli animali: in particolare, è usato in riferimento a quelli che si nutrono di altri animali. Esempio: "Dopo essere tornato dalla palestra, aveva così tanta fame che ha divorato un intero piatto di lasagne." 10. Ingozzarsi Riempirsi di cibo in maniera esagerata, scomposta, poco elegante e anche un po' disgustosa. Per questo, ha una connotazione negativa. Esempio: "Si è ingozzato di prosciutto finora: è per questo che non ha più fame!" 11. Rimpinzarsi / Strafogarsi / Abbuffarsi Tutti e tre questi verbi indicano il mangiare in modo eccessivo, tipico delle occasioni speciali come banchetti e matrimoni. Esempio: "Al matrimonio di Stefano e Lucia, Piero non ha mangiato quasi niente durante la giornata, ma si è solo rimpinzato di dolci alla fine." "I biscotti che avevo preparato erano così deliziosi che tutti ci si sono strafogati." "Assaggia pure questa torta, ma non abbuffarti! Dobbiamo pranzare a casa dopo!" 12. Ingurgitare Mandare giù velocemente cibo o bevande, spesso senza assaporarli. Esempio: "Quella bibita è ghiacciata: non dovresti ingurgitarla così tutta d'un fiato!" 13. Pappare Mangiare con gusto e abbondanza (colloquiale). Può essere usato anche in senso figurato: appropriarsi di qualcosa in maniera indebita Esempio: "Oggi non c'è più la torta… Te la sei già pappata tutta ieri!" "L'eredità del ricco nonno se l'è pappata tutta la governante… Adesso i...
Scrivere un'e-mail formale in italiano può essere una sfida, soprattutto per chi non è madrelingua! Esistono alcune regole precise che, se non rispettate, possono far sembrare il messaggio poco professionale o addirittura scortese. Scopriamole insieme! E-mail Formali: Come Scriverle Correttamente In questo articolo scoprirai i 5 errori più comuni che gli stranieri (e qualche italiano) commettono quando scrivono un'e-mail formale in italiano. Troverai anche consigli semplici e pratici per evitarli. Iniziamo subito! Errore #1: Saluto iniziale troppo generico o informale Il primo errore riguarda il saluto. In italiano, soprattutto in contesti formali, i saluti devono essere rispettosi e appropriati. - COSA NON SCRIVERE: Ciao o Salve (troppo informale!) A chi di competenza (troppo generico!) - COSA SCRIVERE: Cerca sempre il nome della persona a cui ti stai rivolgendo, se possibile, o almeno il suo titolo: Egregio Signor Rossi, Gentile Dott.ssa Bianchi, Egregio Presidente, Gentile Direttore, Se ti stai rivolgendo a un'azienda, un ente o un'organizzazione di qualsiasi tipo: Spettabile [Nome Azienda], Errore #2: Uso scorretto dei pronomi e della forma di cortesia Nelle e-mail formali in italiano, è meglio usare il Lei con la L maiuscola, così come la S maiuscola per i pronomi e gli aggettivi possessivi (Suo, Sua). Questo dimostra rispetto e professionalità. - COSA NON SCRIVERE: Ti invio i documenti. Ti mando il tuo codice. - COSA SCRIVERE: Le invio i documenti. Le mando il Suo codice. Vorrei ringraziarLa per la Sua disponibilità. Non dimenticare, inoltre, di imparare espressioni formali che vanno sempre bene e danno un tocco più ricercato alla tua e-mail: La ringrazio. Le allego... Desidero informarLa riguardo... Questi dettagli fanno la differenza tra un'e-mail amatoriale e una professionale! Errore #3: Frasi troppo lunghe o poco chiare Scrivere frasi lunghe e complicate può rendere il messaggio difficile da leggere e poco professionale. - COSA NON SCRIVERE: Con la presente volevo informare il gentile destinatario della mia richiesta che riguarda la domanda inoltrata in data 12 gennaio... - COSA SCRIVERE: Desidero informarLa riguardo alla richiesta inoltrata il 12 gennaio. Usa frasi brevi e dirette! Rileggi e controlla sempre che il messaggio sia chiaro e ben organizzato. Errore #4: Dimenticare la chiusura formale Non dimenticare una chiusura adeguata (e non troppo colloquiale) per la tua e-mail formale. - COSA NON SCRIVERE: Grazie, A presto, - COSA SCRIVERE: Cordiali saluti, Distinti saluti, Cordialmente, Con i migliori saluti, Se attendi una risposta, puoi scrivere: Rimango in attesa di un Suo gentile riscontro e Le porgo cordiali saluti. Confidando in una Sua cortese risposta, porgo distinti saluti. In attesa di un Suo riscontro, Le auguro una buona giornata e porgo cordiali saluti. Restando a disposizione per ulteriori chiarimenti, Le porgo i miei migliori saluti. Se vuoi ringraziare, puoi scrivere: La ringrazio per la cortese attenzione e Le porgo distinti saluti. RingraziandoLa anticipatamente, porgo cordiali saluti. Grazie per la Sua disponibilità. Cordiali saluti. Se il contesto è formale, ma non troppo (ad esempio, tra colleghi) puoi scrivere: Grazie per l'attenzione. Saluti cordiali. Restando a disposizione, porgo un cordiale saluto. In attesa di risentirLa, porgo un cordiale saluto. Errore #5: Errori grammaticali o ortografici L'ultimo errore, ma forse il più comune, riguarda la grammatica e l'ortografia. Come evitarli? Rileggi sempre il testo prima di inviarlo, meglio se a distanza di alcune ore da quando lo hai scritto. Usa strumenti di correzione come i correttori automatici. Chiedi un controllo a un madrelingua se l'e-mail è molto importante.
Metto alla prova la mia italianità con un test super divertente! E tu? Ti senti un vero italiano dentro, anche se non sei nato in Italia? Misura la tua italianità! Scopriamo insieme quali sono quelle piccole abitudini, modi di dire e tradizioni che ci rendono 100% made in Italy! Misura la Tua Italianità! Se stai studiando l'italiano, è perché molto probabilmente ti affascina il Bel Paese e la sua cultura. Fantastico! Attenzione però: essere italiani non significa solo amare la pizza e la pasta! Ci sono tantissimi dettagli nella nostra cultura che ci rendono unici, dai lunghi e abbondanti pranzi domenicali fino alla passione per il Festival di Sanremo, passando per la tanto temuta "cervicale". Fai questo test di BuzzFeed: spunta le caselle vere per te e scopri se anche tu hai l'anima italiana! E ora? Migliora il tuo italiano! Acquista il nostro nuovo libro: "Parole Di Casa Mia: Un Viaggio Nei Colloquialismi Italiani", e impara tutte le espressioni colloquiali per parlare come un vero madrelingua! Se vuoi sentirti ancora più italiano, il modo migliore è imparare la lingua della vita di tutti i giorni! Leggi il nostro articolo sulle espressioni quotidiane ANCHE IO, NEANCHE IO e simili, che ti faranno sembrare un vero madrelingua. Hai fatto il test? Fammi sapere il tuo punteggio e condividilo con i tuoi amici! Chi sarà il più italiano di tutti? A presto e buono studio!
San Valentino è alle porte! Se vuoi dichiararti e sorprendere un italiano con frasi romantiche, sei nel posto giusto! Le Frasi perfette per San Valentino 1. Come fare colpo in italiano? Frasi base per dichiararsi "Mi piaci tanto!". Perfetto per iniziare. "Ti amo!". Troppo impegnativo per un primo approccio, usalo solo in relazioni serie. "Sei il mio sole!". Un complimento poetico che farà sorridere chiunque. Evita "Ti voglio bene!", è più per la famiglia o gli amici. 2. Le migliori pickup line in italiano Se vuoi essere più originale, prova queste frasi di conquista, simpatiche e divertenti (ma attenzione a non esagerare!): "Sei un arcobaleno? Perché hai colorato la mia vita." "Il tuo nome è Google? Perché hai tutto ciò che stavo cercando." "Sei un mago? Perché ogni volta che ti guardo, il resto del mondo scompare." "Il mio telefono ha un problema... Non ha il tuo numero!" "Sei un WiFi? Perché sento una connessione fortissima tra di noi!" "Sei un prestito della banca? Perché hai il mio interesse al 100%." "Se fossi un reato, saresti un furto… perché mi hai rubato il cuore!" "Non sono un dottore, ma penso che tu abbia carenza di vitamina… ME!" "Sei come il sole: impossibile non notarti e difficile stare lontano da te!" "Dimmi il tuo nome, così posso scriverlo nella mia lista dei desideri." Quiz di San Valentino: Quanto ne sai sull'Amore in Italia? Metti alla prova le tue conoscenze su San Valentino e la cultura romantica italiana! 1. Qual è il regalo più comune per San Valentino in Italia? a) una scatola di cioccolatini b) un coupon per un massaggio c) un peluche d) un viaggio 2. Qual è il nomignolo più diffuso tra gli innamorati in Italia? a) orsacchiotto/a b) cucciolo/a c) amore d) tesoro 3. In quale città italiana si trova la Basilica di San Valentino? a) Roma b) Terni c) Verona d) Firenze 4. Quale città italiana è considerata la più romantica per San Valentino? a) Venezia b) Firenze c) Verona d) Roma 5. Perché San Valentino è il patrono degli innamorati? a) Celebrava matrimoni in segreto tra giovani amanti. b) Regalava rose ai bambini. c) Ha scritto il primo biglietto d'amore della storia. d) Predicava l'amore per la natura. Le soluzioni sono alla fine del video. Accedi a siti e contenuti italiani da qualsiasi parte del mondo e in totale sicurezza con NordVPN! Prova a usare queste frasi in italiano e chissà, magari il tuo San Valentino all'insegna dell'Italia e dell'italiano sarà indimenticabile! Anche tu puoi conquistare il cuore di qualcuno. Alla prossima!
Ci sono poche certezze nella vita, e una di queste è che i genitori italiani dicono sempre le stesse cose. Non importa l'anno, la città o la situazione: certe frasi si tramandano di generazione in generazione, come un vecchio disco che non smette mai di suonare. Dalla tavola all'ufficio postale, dai viaggi al supermercato, ecco un viaggio nelle espressioni che tutti abbiamo sentito (e che, prima o poi, forse, finiremo per ripetere). Le Espressioni dei Genitori più comuni ... In Ogni Contesto! Ecco una raccolta delle frasi più iconiche che ogni genitore italiano ha pronunciato almeno una volta. Se ne riconoscete qualcuna… beh, siete cresciuti bene! Al Supermercato "Siamo venuti solo per il latte, eh!" (Mezz'ora dopo, il carrello è pieno). "Ti giuro che la prossima volta ti lascio a casa con la nonna!" (Spoiler: non succede mai). "Non toccare niente che poi si rompe e ce lo fanno pagare!" "No, la marca del supermercato è uguale, fidati, è solo senza pubblicità." "Niente merendine con il pupazzetto dentro ho detto!" "Lascia stare il carrello, che lo spingi sempre addosso alla gente! Così ci arrestano" "Perché i commessi cambiano sempre il posto di quello che mi serve? È una cospirazione!" "Dai, vai tu a prendere il latte! E non tornare dopo mezz'ora con le mani vuote perché non l'hai trovato!" "Perché le uova costano più di una cena fuori? A questo punto faccio prima ad allevarla io una gallina!" In Spiaggia 1. Sotto l'ombrellone: "Mettiti la crema! Ti vuoi bruciare come un peperone?" "Non stare sempre attaccato al telefono, guarda che bel mare!" (Sempre colpa del cellulare, vero?) "Questo vento porta via tutto, tra un po' voliamo anche noi!" "Bambini, potete andare un po' più in là a giocare con la palla? Altrimenti qui arriva tutta la sabbia!" 2. Al mare: "Non andare troppo lontano! Ti ho detto di stare dove tocchi!" "Esci subito dall'acqua, hai appena mangiato! Almeno tre ore, altrimenti ti si blocca la digestione!" "Attento alle onde! Non è che poi devo venire io a ripescarti?" 3. Con il cibo: "Non mangiare troppa anguria, che poi ti gonfi come un pallone!" "Ho fatto le cotolette, la pasta fredda e la parmigiana, perché in spiaggia si deve mangiare leggero!" "Non bere quell'acqua della bottiglia, è calda come una tisana!" 4. Con i bambini: "Raccogli i tuoi giochi, che mica siamo a casa!" "Ti ho detto di non lanciare la sabbia, finisce sempre negli occhi di qualcuno!" "L'estate prossima restiamo a casa!" 5. Il momento di andare via: "Dai, raccogliamo tutto… No, non puoi fare l'ultimo bagno, ne hai fatti già dieci!" "Aiutami a portare qualcosa, che non sono un mulo da soma!" Alle Poste "Speriamo che non ci sia fila..." (Entra, vede la folla, sospira rassegnato.) "Ma questi numeri li chiamano o li collezionano?" (Dopo aver aspettato 40 minuti senza progressi.) "Mi serviva solo un francobollo, mica un mutuo!" (Dopo aver impiegato mezz'ora per un'operazione banale.) "Ma come, apre solo uno sportello su cinque?!" (Dubbio esistenziale di ogni cliente delle Poste.) "Dove si ritira il pacco? Chiedo per il mio pronipote, che forse farà in tempo a riceverlo." "Signora, il bollettino si paga lì in fondo." "Mi scusi, dovrei ritirare una raccomandata." "No ma io ormai lo so... Quando vengo qui, non prendo altri impegni perché so già che passerò qui l'intera giornata" "Amore, vai a prendere il numerino... e pure un caffè, che tanto abbiamo tempo." "Eh ma ai tempi miei, almeno i postini consegnavano..." (Momento nostalgia inevitabile.) Al mercato "Questi pomodori sono italiani?" (Interrogatorio al fruttivendolo.) "Signora mia, ormai la verdura costa più dell'oro!" (Mentre compra 3 kg di zucchine perché “fanno bene”.) "Mi raccomando, niente pesche dure come sassi!" (Segue selezione tattile di ogni singolo frutto.)
In questo articolo vi porto in un viaggio attraverso l'umorismo italiano, esplorando i meme più divertenti che raccontano con ironia la vita, le abitudini e le passioni di questo meraviglioso Paese. Ma Perché i meme sono importanti? Non sono solo divertenti, ma anche un riflesso della cultura e della lingua italiana. Preparatevi a ridere e a scoprire qualcosa in più sull'Italia! I Meme Più Ironici Made in Italy Un meme è molto più di un'immagine con una frase ironica. È uno specchio che riflette stereotipi, tradizioni e situazioni quotidiane in modo esilarante. Gli italiani, maestri nell'arte dell'ironia, hanno creato meme che sono vere perle di creatività. 1. Vintage: Il sinonimo di vecchio alla moda Un esempio perfetto dell'eleganza linguistica italiana. Non è “vecchio”, è chic e alla moda! 2. Le porzioni delle nonne italiane: “A sentimento” Se hai una nonna italiana, sai che loro l'affetto lo dimostrano con le porzioni, sempre rigorosamente abbondanti. 3. Felicità in Italia = Cibo Per gli italiani, la felicità è sempre legata al cibo. Lasagna, pizza margherita, tiramisù e carbonara prima di tutto il resto. E come dargli torto? 4. Dante e i dolci: Letteratura in chiave ironica Chi avrebbe mai immaginato che Dante potesse diventare il protagonista di un meme sui dolci? “Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita” diventa “Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai nvassoiu di pasticcini tra le dita... e fu così che la mia dieta fu smarrita”. 5. Pizza: L'amore italiano per eccellenza La pizza non è solo un alimento, è un simbolo nazionale. E ogni scusa è buona per celebrarla! 6. Cambia la dimensione, non l'essenza Cambia la dimensione dei pezzi… ma non della pizza! Che sia grande o piccola, la pizza resta sempre perfetta. 7. Nutella a colazione: Il buongiorno si vede dal mattino Per molti italiani, la colazione non è completa senza un cucchiaio di Nutella. 8. La piramide… all'italiana! Un meme che reinterpreta la classica piramide con un tocco di ironia tricolore. 9. Il dialetto: Tradizione che vive I nonni italiani parlano spesso in dialetto. Ma l'India non c'entra nulla! 10. Ciao Ciao! Talvolta, i saluti alla fine di una telefonata sono più lunghi della telefonata stessa... 11. Gli italiani all'estero: Uniti nella patria lontana Quando due gruppi di italiani si incontrano all'estero, è subito festa. La patria li unisce! 12. Spericolati al volante Gli italiani sono famosi per essere spericolati alla guida. Ironia o realtà? Forse entrambe. 13. Il nemico del mio nemico… è il mio amico Un proverbio italiano trasformato in meme con un tocco di saggezza popolare. Ovviamente, è legato al calcio! 14. Il congiuntivo: Questo sconosciuto! La grammatica italiana può essere complicata, ma il congiuntivo resta un mistero anche per molti madrelingua. 15. La Divina Commedia: la Lingua dell'Aldilà Un riferimento all'opera di Dante Alighieri, che si presta a infinite parodie: qual è la lingua che si parla nell'aldilà? Il volgare fiorentino ovviamente. 16. Politica italiana: Polemiche senza fine Gli italiani criticano spesso il loro sistema di governo, ma senza proporre soluzioni concrete. Un meme che fa riflettere con il sorriso. 17. La pizza è sacra! Ananas sulla pizza? Non in Italia! Quella è considerata violenza! 18. Il formaggio sulla pasta: Una regola non scritta Il formaggio è un condimento imprescindibile per gli italiani. Un'abitudine culinaria che nessuno osa mettere in discussione. Vuoi fare lezioni di italiano con i nostri insegnanti madrelingua qualificati? Acquista il tuo pacchetto di Italiano Intensivo! Con questi 18 meme italiani, abbiamo esplorato l'ironia,
Parli l'italiano fluentemente? Non puoi davvero dirlo se non conosci queste espressioni idiomatiche! Scommettiamo che almeno una di queste sarà nuova per te. Scopriamole insieme! Le Espressioni Idiomatiche che Nessuno ti ha Spiegato Prima 1. Rimangiarsi le parole Non mantenere una promessa o non confermare ciò che si è detto.Esempio:"Se ogni volta ti rimangi le parole, nessuno ti prenderà più sul serio." 2. Sotterrare l'ascia di guerra Risolvere pacificamente un litigio.Esempio:"Marco e sua moglie hanno seppellito l'ascia di guerra per il bene dei figli." 3. Andare in rovina Può riferirsi a: Cose: crollare o decadere. Persone o famiglie: subire un crollo finanziario.Esempio:"Erano ricchissimi, ma sono andati in rovina per cattiva gestione." 4. Tenersi fuori dai guai Fare di tutto per evitare situazioni rischiose.Esempio:"Ha capito che quegli amici erano poco raccomandabili e ha deciso di allontanarsi." 5. È davvero troppo! Indica una situazione che supera i limiti.Esempio:"Dimenticare i documenti e la riunione? È davvero troppo! Sono costretta a licenziarti." 6. Sarà per un'altra volta… Si usa per rimandare un evento senza specificare una nuova data.Esempio:"Grazie per l'invito, ma siamo fuori città. Sarà per un'altra volta!" 7. Mantenere un profilo basso Rimanere discreti e riservati per non attirare l'attenzione.Esempio:"Dopo lo scandalo, Paolo ha deciso di tenere un profilo basso." 8. Partire in quarta Agire con impulsività ed entusiasmo.Esempio:"Il tirocinante ha completato il compito rapidamente. Per questo lo abbiamo assunto." 9. Avere la meglio Essere il vincitore in una situazione.Esempio:"Il nuotatore cinese ha avuto la meglio sul suo avversario danese, superando il record!" 10. Andare in fumo Detto di piani o promesse: scomparire o dissolversi.Esempio:"Il piano del truffatore è andato in fumo grazie alla polizia." 11. Tornare utile Essere conveniente o vantaggioso in una determinata situazione.Esempio:"L'inglese di Martina le tornerà utile per lavorare negli USA." 12. Fare il guastafeste Rovinare l'atmosfera con un atteggiamento negativo.Esempio:"Per favore, non fare il guastafeste e lascia che ci divertiamo." 13. Mettere una pezza (a colore) Cercare di rimediare a un errore con soluzioni poco efficaci.Esempio:"Ha provato a metterci una pezza, ma tutti ormai conoscevano la verità." 14. Far scendere dal piedistallo Ridimensionare una persona che si sente superiore.Esempio:"La direttrice ha fatto scendere la segretaria dal piedistallo con una battuta." 15. Gettare benzina sul fuoco Alimentare una discussione o una situazione già tesa.Esempio:"Invece di calmare gli animi, stai solo peggiorando le cose!" 16. Questo matrimonio non s'ha da fare Usata per dire che qualcosa non avrà luogo, nonostante i piani. È una citazione dal capolavoro della letteratura italiana "I Promessi Sposi", di Alessandro Manzoni. L'originale contiene la parola "matrimonio", ma questa può essere sostituita con qualsiasi altra cosa che non accadrà, quando la usiamo nelle conversazioni quotidiane.Esempio:"Con tutti questi ostacoli, questo viaggio non s'ha da fare!" Acquista il nostro nuovo libro: "Parole Di Casa Mia: Un Viaggio Nei Colloquialismi Italiani", e impara tutte le espressioni colloquiali per parlare come un vero madrelingua! Che ne pensi di questa lista? Conosci altre espressioni idiomatiche italiane? Lascia un commento e condividi le tue esperienze! Ma a proposito di "matrimoni che non s'han da fare", ecco a te un approfondimento sul famoso romanzo dei I Promessi Sposi. A presto!
Vi siete mai chiesti come esprimere accordo, o disaccordo, in italiano? Cioè, per dire che quello che qualcuno ha detto è vero anche per voi (o no)? Questo articolo vi guiderà attraverso le principali espressioni per rispondere correttamente a frasi affermative e negative, con esempi pratici per chiarire ogni dubbio. Anche io, Anche a me, Neanche io, Neanche a me e simili 1. Concordanza con Frasi Affermative Esistono due espressioni principali per concordare con una frase affermativa: Anche io Anche a me Quando usare "Anche io"? Usiamo "Anche io" quando il soggetto grammaticale coincide con chi compie l'azione. Esempio: Mangio la pasta ogni giorno. Risposta: Anche io. Noi ci alleniamo in palestra ogni giorno. Risposta: Anche io. Se invece non condividi la stessa esperienza, puoi rispondere con Io no. Esempio: Mangio la pasta ogni giorno. Risposta: Io no. Noi ci alleniamo in palestra ogni giorno. Risposta: Io no. Quando usare "Anche a me"? "Anche a me" è adatto quando il soggetto grammaticale non coincide con chi parla e il verbo richiede la preposizione "a" (come con il verbo piacere). Esempio: Mi piace la pizza. Risposta: Anche a me. Ci mancano gli anni della nostra infanzia. Risposta: Anche a me. Se invece vuoi comunicare disaccordo: A me no. Esempio: Mi piace la pizza. Risposta: A me no. Ci mancano gli anni della nostra infanzia. Risposta: A me no. 2. Concordanza con Frasi Negative Per concordare con frasi negative, usiamo: Neanche io Neanche a me Nota Bene: Puoi sostituire "Neanche" con i sinonimi Nemmeno o Neppure. Quando usare "Neanche io"? Neanche io si utilizza quando il soggetto grammaticale coincide con chi parla. Esempio: Non mangio la pasta tutti i giorni. Risposta: Neanche io. Se invece vuoi esprimere una posizione positiva: Io sì. Esempio: Non mangio la pasta tutti i giorni. Risposta: Io sì. Quando usare "Neanche a me"? Neanche a me si usa con verbi che richiedono la preposizione "a", quindi quando il soggetto grammaticale non coincide con chi compie l'azione. Esempio: Non mi piace la pizza. Risposta: Neanche a me. Per comunicare il contrario: A me sì. Esempio: Non mi piace la pizza. Risposta: A me sì. 3. Rispondere alle Formule di Cortesia Come rispondere correttamente a frasi come "Buona giornata!" o "Buona serata!"? Evita il comune errore "Anche tu!" e utilizza queste opzioni: Ripeti la formula stessa: Buona giornata!Risposta: Buona giornata! Usa "Anche a te": Buona giornata!Risposta: Anche a te! Scegli "Altrettanto": Buona serata!Risposta: Altrettanto! Esercizi Pratici Prova a rispondere alle seguenti affermazioni con le formule corrette, in modo che siano vere per te: Amo il gelato al pistacchio. Non dormo mai a pancia in giù. Mi diverte molto ballare. Non sono mai stata a Dubai. Parlo bene due lingue straniere. Non mi piacciono i peperoni Non mi mancano i compiti che ricevevo a casa Mi alleno ogni giorno Mi piacciono i tulipani Ascolto tantissima musica Scrivi le tue risposte nei commenti! Ora che conosci tutte le regole per esprimere accordo e disaccordo in italiano, puoi rispondere in modo naturale e preciso. Pratica queste espressioni e migliora la tua fluidità! Accedi a siti e contenuti italiani da qualsiasi parte del mondo e in totale sicurezza con NordVPN! Commetti anche tu questi Errori con i Pronomi Italiani? Dai un'occhiata a questo articolo per accertartene e, nel caso tu li commetta, imparare a evitarli. Alla prossima!
La musica non è solo un piacere per le orecchie, ma anche un ottimo strumento per imparare una nuova lingua! Grazie alle canzoni, possiamo ampliare il nostro vocabolario e memorizzare parole e frasi con maggiore facilità. Il ritmo, infatti, aiuta a fissare le espressioni nella nostra memoria. Musica Italiana: Espressioni da Imparare Ecco alcune espressioni italiane che puoi apprendere attraverso le canzoni: 1. Pazza Musica - Marco Mengoni, Elodie "Starsene per i fatti propri": passare del tempo da soli, senza preoccuparsi degli altri. esempio: "Giuro che oggi me ne sto per i fatti miei, yeah" "Mandare tutto al diavolo": lasciar perdere completamente o liberarsi di qualcosa. esempio: "Corriamo forte sopra le paure, il panico Per mandare tutto al diavolo" "Casino": confusione, chiasso o disordine. Attenzione: non confonderlo con "casinò", il luogo per il gioco d'azzardo. esempio: "La notte sei clandestino, il giorno è un casino, non le faccio più quelle cose che vuoi tu" 2. Italiana - J-Ax, Fedez "Con l'acqua alla gola": descrive una situazione di estrema difficoltà. esempio: "La gente per nulla, lo sai, si innamora - Se vieni dal mare, ti stiamo aspettando con l'acqua alla gola..." "Essere fuori dal mondo": può significare: Essere distratti o assorti nei propri pensieri. Essere totalmente disinformati. esempio: "Toccheremo il cielo e taggheremo il fondo venuti male come le foto sul passaporto Più che fuori dall'Europa siamo fuori dal mondo" 3. Caramello - Elettra Lamborghini, Lola Índigo, Rocco Hunt "Mancare l'aria": situazione che provoca una forte emozione. esempio: "Quando ci penso poi mi manca l'aria - È caramello, non è cioccolata..." "Scherzare con il fuoco": affrontare un pericolo con leggerezza. "Farsi dei viaggi": sognare a occhi aperti. esempi: "Il tempo di una foto, scherziamo con il fuoco Mando mille messaggi, se ti penso troppo cosa posso farci? (ehi) Mi son fatto dei viaggi talmente lontani è impossibile andarci (ehi)" 4. La Stella più Fragile dell'Universo - Ultimo "Essere pesante": indica una persona noiosa o fastidiosa. esempio: "Sono pesante lo dico a me stesso - troppo romantico e prima o poi casco..." "Sbattersene": non preoccuparsi di qualcosa. "Dare peso a": conferire importanza a qualcosa. esempi: "ma me ne sbatto di tutta sta gente che non dà peso alle cose importanti che poi l'amore se infondo ci pensi è l'unico appiglio in un mondo di mostri" 5. Cenere - Lazza "Rendere cieco": in ambito sentimentale, indica una mente offuscata dai sentimenti. esempio: "Mi rendi cieco - Ti penso con me per rialzarmi" "Sentire un nodo alla gola": descrive un'emozione che provoca commozione o tensione. esempio: "Mi sento un nodo alla gola, nel buio balli da sola - Spazzami via come cenere" "Non vedere l'ora": esprime impazienza e desiderio. esempio: "Tanto non vedevi l'ora, ma verrai via con me - Mi sento l'ultimo come persona" Essere la terapia: essere buono, fare bene. esempio: "Vorrei che andassi via lontana da me, ma sei la terapia - Rinasceremo insieme dalla cenere" 6. L'Esercito del Selfie - Takagi & Ketra "Andare fuori di testa": impazzire o avere comportamenti bizzarri. esempio: "Perché lì non c'è campo, poi vai fuori di testa come l'ultima volta" "Profumare di marcio": in senso figurato, indica sospetto o corruzione morale. esempio: "Dici che sono depresso - Che non sto nel contesto, che profumo di marcio" "In carne ed ossa": di persona. esempio: "Mi manchi in carne ed ossa Mi manchi nella lista Delle cose che non ho" 7. Per un Milione - Boomdabash "Portare il sole": si usa per descrivere una persona che illumina le giornate altrui. esempio: "Ti aspetterò - Perché sei tu che porti il sole" "L'attesa aumenta il desiderio": proverbio che esprime l'emozione di attendere qu...
Studi l'italiano già da un po' di tempo, ma ti senti bloccato perché non vedi più alcun progresso? Non preoccuparti, è una situazione comune! Qui troverai consigli pratici per uscire dalla fase di stallo e tornare a vedere progressi nel tuo studio della lingua. Come Superare una Fase di Stallo durante lo Studio 1. Come si dice?! Ti capita di incontrare la stessa parola tante volte, ma proprio non riesci a memorizzarla? Oppure, durante una conversazione, hai una parola sulla punta della lingua, ma non riesci a ricordarla? Succede a tutti! Ecco cosa fare: Memorizza nuovi vocaboli nel contesto: usa intere frasi anziché semplici liste di parole. Utilizza strumenti come Reverso Context o Dizy.com per trovare esempi pratici. Scegli frasi utili per le tue conversazioni e memorizzale. Cerca vocaboli in canzoni o film italiani. Ad esempio, per imparare il verbo "fregarsene", puoi ascoltare la canzone "Me ne frego". 2. Non ho nessuno con cui parlare! Comunicare è il modo migliore per imparare una lingua. Come iniziare se non conosci nessuno con cui farlo? Trova partner linguistici attraverso app o siti web appositi. Fai scambi linguistici con madrelingua italiani che stanno imparando la tua lingua: dedicate parte della conversazione all'italiano e parte alla tua lingua madre. All'inizio, se parlare ti crea imbarazzo, usa chat e messaggi per scrivere con calma. Prova giochi di ruolo per simulare situazioni reali. 3. Sempre gli stessi errori! Se noti che ripeti sempre lo stesso errore: Segnati gli errori più frequenti. Rivedi la regola e pratica con frasi che contengano la forma corretta, ogni singolo giorno. Registrati mentre parli e analizza gli errori. Consiglio: la ripetizione aiuta! Repetita iuvant! Roma non è stata costruita in un giorno: serve tempo, pazienza e soprattutto costanza! 4. La regola dei 15-30 minuti al giorno Hai poco tempo? Nessun problema! Dedicare 15-30 minuti al giorno può fare comunque una grande differenza. Ecco alcune idee: Combina lo studio con attività quotidiane (es. pulizie o doccia) ascoltando video, podcast o audiolibri in italiano. Fingi di chiacchierare in italiano (sì, da solo!) mentre guidi o fai una passeggiata. 5. Trova il tuo metodo Non esiste un unico metodo efficace e valido per tutti. Sperimenta! Alterna tra scrittura, conversazione, lettura e ascolto. Non trascurare attività che ti piacciono meno: a volte è proprio quello a impedirti di fare progressi! Prova a guardare video in italiano con sottotitoli in un'altra lingua che stai imparando, per avere uno stimolo in più. Ricorda: il tuo metodo potrebbe non essere perfetto, ma con perseveranza troverai ciò che funziona meglio per te. 6. Sforzati di usare l'italiano Anche se non vivi in Italia, puoi creare occasioni per usare la lingua: Imposta il cellulare in italiano. Fai ricerche su Google in italiano. Guarda video su YouTube o altre piattaforme in italiano. Parla con assistenti vocali come Siri o Alexa. Descrivi ciò che ti circonda o pensa a voce alta in italiano. 7. Obiettivi realistici Definisci obiettivi raggiungibili e suddividili in tappe intermedie. Inizia con piccoli traguardi e aumenta gradualmente la difficoltà. Esempio: Livello base: imparare 10 parole nuove a settimana. Livello intermedio: tenere una breve conversazione con un madrelingua o con un assistente vocale. Livello avanzato: leggere un libro o scrivere un articolo in italiano. 8. Materiali adatti Utilizza risorse adeguate al tuo livello: Scegli libri di testo o letture semplificate, appropriati al tuo livello o di poco superiori. Evita materiali troppo difficili, che rischieranno di scoraggiarti. 9. Mi sembra di non migliorare mai! Tieni traccia dei tuoi progressi: Annota i tuoi traguardi, anche quelli più piccoli.
Quando si fa shopping con gli amici, prima o poi si deve esprimere un parere su un capo che qualcuno sta provando in camerino. Ecco una guida pratica e divertente per farlo con stile e sicurezza in Italia! Cosa Dire Quando Si Fa Shopping in Italia Espressioni per Valutare un Look 1. Come mi sta? Le risposte più comuni includono: "Ti sta bene/benissimo" (o, al contrario, "male/malissimo").Se un abito è perfetto per il tuo amico, non esitare a dirlo con entusiasmo! "Ti sta + aggettivo" (stretto, largo, lungo, corto, aderente, ecc.).Se noti che la misura non è quella giusta, usa frasi come: "Ti sta largo/piccolo" o "Ti sta stretto/grande". Ricorda: per capi plurali come i pantaloni, si dice "Ti stanno". 2. Esalta o penalizza la figura "Ti va a pennello": Perfetto! "Ti snellisce": Ideale per sembrare più slanciati. "Non ti rende giustizia": Quando un capo non valorizza. "Meglio una taglia in più/meno": se il capo va bene a livello estetico, ma la taglia è sbagliata allora si può commentare usando questa espressione. 3. Colore e abbinamenti "Si abbina bene alla tua carnagione": Sottolinea quando un colore esalta pelle, capelli e occhi. "Esalta la tua abbronzatura": Perfetto per i colori che brillano sulla pelle abbronzata. Domande Guida per Fare la Scelta Giusta Oltre ai tuoi consigli, fai delle domande per aiutare chi indossa l'abito a riflettere e a fare la scelta migliore. "Come te lo senti addosso?": È fondamentale capire il comfort. In effetti, un capo può dare l'impressione di essere ottimo a chi lo guarda, ma chi lo prova potrebbe sentirlo diversamente addosso. "Ti è comodo?": Non basta apparire belli allo specchio; bisogna sentirsi a proprio agio. Se un capo non è comodo, potrebbe non essere più indossato e, in fin dei conti, ci si potrebbe rendere conto di aver fatto un acquisto inutile. "Ti senti a tuo agio?": Il comfort emotivo è importante tanto quanto quello fisico. "È il tuo stile?": Evita acquisti impulsivi! Altri Consigli Pratici Prima che il tuo amico o la tua amica acquisti un capo, chiedi: "Hai qualcosa con cui abbinarlo?": Un pezzo isolato rischia di restare nell'armadio. "È per le tue tasche?": Rispetta il budget! Se ti viene chiesto di fare una scelta, esprimi un'opinione con frasi come: "Preferisco questa opzione." "Andrei con questo." "Direi che questo è il migliore." Dare consigli sull'abbigliamento non è mai stato così semplice e divertente! Ricorda, il tuo parere può fare la differenza, ma ciò che conta davvero è che chi indossa il capo si senta bene e a proprio agio. Vuoi fare lezioni di italiano con i nostri insegnanti madrelingua qualificati? Acquista il tuo pacchetto di Italiano Intensivo! Per approfondire, puoi dare un'occhiata al nostro articolo sul lessico dell'abbigliamento e imparare nuove parole in italiano. Alla prossima e buono studio!
In questa lezione esploriamo il mondo dei verbi difettivi, una categoria di verbi della lingua italiana molto affascinante. Come suggerisce il nome, questi verbi "difettano" di qualcosa: mancano infatti di alcuni tempi, modi o persone verbali. Scopriamo insieme quali sono i verbi difettivi più comuni, come utilizzarli e i contesti in cui si incontrano. Cosa Sono e Quali Sono i Verbi Difettivi? I verbi difettivi sono verbi che non vengono coniugati in tutte le forme verbali. Sebbene alcuni siano caduti in disuso, esistono ancora esempi interessanti e utili da conoscere. 1. Addirsi Significa "essere adatto" o "essere opportuno". Viene utilizzato esclusivamente alla terza persona e solo in alcuni tempi e modi verbali: Indicativo presente: si addice, si addicono. Indicativo imperfetto: si addiceva, si addicevano. Indicativo futuro: si addirà, si addiranno. Congiuntivo presente: si addica, si addicano. Congiuntivo imperfetto: si addicesse, si addicessero. Condizionale presente: si addirebbe, si addirebbero. Participio passato: usato come sostantivo ("addetto"). Esempi: - Quegli abiti non ti si addicono, sembrano troppo seri per te. - Il comportamento di Mario non si addiceva alla situazione. 2. Delinquere e Tangere Delinquere significa "commettere un delitto". Tangere significa "toccare". Si usano prevalentemente al participio presente: Delinquente (aggettivo o sostantivo) Tangente (aggettivo o sostantivo) Esempi: - È un delinquente pericoloso! - Una retta tangente tocca un'altra retta in un solo punto. 3. Fervere Indica grande intensità o forte calore (come "bollire"), sia in senso letterale che figurato. È comune in frasi fatte.Forme utilizzate: Indicativo presente: ferve, fervono. Indicativo imperfetto: ferveva, fervevano. Participio presente: fervente. Esempi (senso figurato): - Fervono i preparativi per la festa. - Un ambiente fervente di idee. 4. Ostare Significa "ostacolare". Sopravvive in contesti burocratici come l'espressione nulla osta e nella congiunzione nonostante (non + ostante = che non ostacola). Esempi: - Ho ricevuto il nullaosta per procedere. - Nonostante gli ostacoli, abbiamo raggiunto il traguardo. 5. Solere Vuol dire "essere abituati a fare qualcosa".Forme utilizzate: Indicativo presente e imperfetto: suole, soleva. Espressioni comuni: "essere solito... (+ infinito)". Esempi: - Come si suol dire, la pratica rende perfetti. - Sono solito leggere prima di dormire. 6. Prudere Esprime una sensazione di prurito. Si usa solo alla terza persona dei seguenti modi e tempi verbali: Indicativo presente: prude, prudono. Indicativo futuro: pruderà, pruderanno. Congiuntivo presente: pruda, prudano. Gerundio presente: prudendo. Esempi: - Mi prude la schiena, aiutami a grattarla! Altri verbi difettivi seguono lo stesso schema. Ecco alcuni esempi: Urgere: esprime necessità impellente (Esempio: Urge una decisione immediata). Vigere: indica validità o forza di leggi (Esempio: Una norma che vigeva nel passato). Vertere: riguarda un argomento specifico (Esempio: La discussione verte su temi importanti). 7. Aggradare Usato raramente e con un tono spesso ironico, significa "essere gradito".Forme utilizzate: presente indicativo (aggrada, aggradano). Esempi: - Ti aggrada un caffè? 8. Secernere Utilizzato quasi esclusivamente in biologia, significa "produrre ed emettere sostanze".Forme comuni: Indicativo presente: secerne, secernono. Participio passato: secreto. Esempi: - Le ghiandole secernono ormoni importanti. 9. Splendere Questo verbo può essere coniugato nei tempi semplici, ma non nei composti, poiché manca il participio passato. Esempi: - Oggi splende il sole! Altri verbi simili, detti anch'essi difettivi, possono essere:
In questo articolo, esploreremo varie espressioni italiane per commentare il cibo, sia in modo positivo, che neutro che negativo. Che si tratti di un piatto stellato o di un piatto deludente, avrete a disposizione una vasta gamma di espressioni per ogni occasione. Espressioni e Commenti in italiano a tema culinario Commenti Positivi sul Cibo Se un piatto vi ha lasciati senza parole per quanto è buono, ecco alcune espressioni per esprimere apprezzamento: È ottimo, squisito, delizioso! È prelibato, gustoso, succulento! È una leccornìa (soprattutto per i dolci). È una prelibatezza. Fa venire l'acquolina in bocca! Da leccarsi i baffi / le dita! Coi fiocchi. Al bacio. Questo è il paradiso in terra! Non ho mai mangiato niente di simile! È una festa per il palato! Questo piatto è una coccola! È come fare un viaggio tra i sapori! Mi si scioglie in bocca! È una delizia per i sensi! Ne mangerei a chili! Non riesco a smettere di mangiarlo! È come un'esplosione di sapori in bocca! Questo è da chef stellato! Potrei mangiarne all'infinito! Questo piatto è un capolavoro! Vale ogni singolo morso! Commenti Neutri sul Cibo Per quei piatti che non sono male, ma non sorprendono, possiamo usare delle espressioni neutre: Non è niente di speciale. È ok, ma niente di più. Senza infamia e senza lode. Si lascia mangiare. Non è male, ma potrebbe essere meglio. È passabile. Nella norma, niente di eccezionale. Si mangia, ma non mi entusiasma. Va bene, ma non mi colpisce. È decente, ma niente di memorabile. È tutto sommato discreto. Non mi fa impazzire, ma va bene. Non lascia il segno, ma è mangiabile. È così così. Normale, senza sorprese. Commenti Negativi sul Cibo Infine, quando il cibo è davvero pessimo, ecco alcune espressioni italiane negative per esprimere la vostra delusione: Non si può mangiare! È immangiabile. Fa proprio schifo. È terribile, non riesco a finirlo. Questo è da buttare. Non ha sapore! Non sa di niente, proprio insipido. È una delusione totale. Sembra finto! Sembra plastica! Ho assaggiato di meglio in ospedale. È una tortura per il palato. Peggio di così non si può. Non lo mangerei nemmeno sotto tortura. È disgustoso. Non so come facciano a servirlo. È un disastro culinario. Sembra cibo per animali. Non ho mai mangiato qualcosa di così brutto. È peggio di come sembra. Questo piatto è un insulto alla cucina. Mi fa venire voglia di smettere di mangiare. È come masticare cartone. Mi aspettavo molto meglio, è orrendo. Cotto male e insapore, è tremendo. Ho perso l'appetito al primo boccone. Sembra cucinato da un principiante. È come mangiare gomma. Una vera catastrofe, non riesco a mandarlo giù. Accedi a siti e contenuti italiani da qualsiasi parte del mondo e in totale sicurezza con NordVPN! Per approfondire l'argomento, vi consigliamo di dare un'occhiata al nostro articolo sulle espressioni al ristorante dove troverete altre frasi utili per parlare in un ristorante italiano. Buon appetito e alla prossima su LearnAmo!
Ci avete mai fatto caso? Le conversazioni quotidiane includono sempre il meteo! Tuttavia, se volete esprimervi come veri italiani, dovete andare oltre le espressioni di base come "fa caldo", "fa freddo" o "è nuvoloso". Esistono infatti molte espressioni avanzate che arricchiscono il nostro modo di parlare del tempo, rendendolo più naturale e variegato. In questo articolo esploreremo le più comuni, spiegandone il significato e l'uso. Parlare di METEO in italiano: livello C2! 1. Tempo clemente Il termine "tempo clemente" si riferisce a condizioni meteorologiche miti e favorevoli: un tempo che non è né troppo caldo né troppo freddo, senza precipitazioni o vento forte. È perfetto per stare all'aperto e trasmette un senso di piacevolezza e benessere. Inclemente: è l'opposto, ossia condizioni meteorologiche avverse, severe o brutte. 2. Si prevede una burrasca La parola "burrasca" indica una tempesta improvvisa e violenta, soprattutto in mare, ma può essere usata anche per parlare di forti temporali sulla terraferma. 3. L'afa è insopportabile L'afa descrive un caldo umido e soffocante. Anche se la temperatura non è estremamente alta, l'umidità elevata fa percepire il caldo come più intenso, creando una sensazione appiccicosa e scomoda. 4. Canicola La canicola è il periodo più caldo dell'estate, caratterizzato da temperature elevate e caldo soffocante, tipicamente nei mesi di luglio e agosto. Si tratta di un caldo secco e intenso. 5. Il cielo è plumbeo L'aggettivo "plumbeo" deriva dalla parola piombo e si riferisce a un colore grigio scuro. Indica un cielo molto scuro e minaccioso, spesso premonitore di pioggia o temporali. 6. Si gela Questa espressione trasmette un senso di freddo intenso, quasi paralizzante, capace di “congelare”. 7. C'è un vento che taglia la faccia Questa espressione descrive un vento particolarmente freddo e pungente: l'immagine del vento che "taglia" suggerisce una sensazione di dolore fisico causato dal freddo. 8. Piove a dirotto/a catinelle Descrive una pioggia molto forte e continua, come se il cielo si stesse svuotando d'acqua. 9. Il sole picchia Questa espressione dà l'idea di un sole che "colpisce" con forza, enfatizzando il calore intenso che può diventare quasi insopportabile. 10. Nebbia fitta La nebbia è così densa da ridurre la visibilità quasi a zero. 11. La pioggia battente Descrive una pioggia che cade con grande intensità, forza e insistenza. L'aggettivo "battente" suggerisce che "batte" con violenza sul terreno, sui tetti o sulle finestre. 12. Un freddo pungente Indica un tipo di freddo che penetra nella pelle, come se fosse un ago. Il freddo colpisce in modo quasi doloroso. 13. C'è una leggera foschia La foschia è una leggera nebbia che riduce la visibilità, ma non è densa come una vera e propria nebbia. 14. Cielo terso Descrive un cielo completamente limpido, senza nuvole, con un'aria particolarmente chiara e pulita. 15. Pioviggina Il verbo piovigginare indica una pioggia leggera e sottile, con gocce molto piccole. 16. Un'aria frizzante Questa espressione indica una sensazione di freschezza e leggerezza nell'aria, spesso associata alle prime giornate di autunno o primavera. Ricorda la freschezza che si prova quando si beve una bibita gassata (frizzante). 17. Il cielo è una cappa Il cielo è completamente coperto da nuvole grigie e basse, creando una sensazione di oppressione o pesantezza. La cappa, infatti, è una sorta di mantello. 18. Sta montando un temporale Questa espressione descrive un temporale che si sviluppa gradualmente, aumentando di intensità. 19. Un tempo da lupi Descrive condizioni meteorologiche particolarmente avverse, come pioggia forte, vento gelido o una tempesta. 20. Giornata uggiosa Una giornata uggiosa è una giornata grigia, piovosa e cupa, che spesso induce sentimenti di malinconia o tristezza. 21. Si sta alzando una brezza
In questo articolo esploreremo insieme il fantastico mondo dei gialli! In particolare, impareremo i termini e le espressioni che non potete non conoscere se siete appassionati di crimini, misteri e intrighi. Pronti? IL VOCABOLARIO ITALIANO DEI GIALLI MOVENTE Il movente è la motivazione che spinge qualcuno a commettere un reato. Spesso nei gialli ci si trova a dire “Manca il movente”: ovvero, dopo varie ricerche non si riesce ancora a capire perché è stato commesso il delitto. ALIBI L'alibi è una prova che dimostra che, al momento del crimine, la persona sospettata si trovava altrove, escludendola come possibile colpevole. E... un “alibi di ferro”? Cos'è? È un alibi così solido che è quasi impossibile da confutare. DELITTO Il delitto è l'atto criminale che viola la legge, spesso un omicidio. Nei gialli, ruota tutto attorno a questo atto. E non dimentichiamoci del famigerato “delitto perfetto”: quello in cui l'autore riesce a farla franca, senza mai essere scoperto! LE FASI INVESTIGATIVE IRRUZIONE Quando una o più persone fanno un'irruzione, entrano con violenza in un luogo. È un termine che sentiamo spesso nei gialli, soprattutto quando la polizia entra in scena con forza! SCENA DEL CRIMINE La scena del crimine è il luogo in cui si è consumato il reato. Di solito viene isolata e recintata con del nastro per non compromettere le indagini. RILEVARE LE IMPRONTE DIGITALI Un momento cruciale: il rilevamento delle impronte digitali è l'operazione condotta dall'esperto forense per associare le impronte a una persona specifica, svelando così l'autore del crimine. CAMPIONE Il campione è una piccola quantità di una sostanza, utilizzata come riferimento nelle indagini. Pensiamo ai tipici test di laboratorio nei gialli, soprattutto quelli del dna! GLI INTERROGATORI E IL PROCESSO INTERROGATORIO Durante l'interrogatorio, vengono poste domande all'indiziato per determinare il suo coinvolgimento nel caso. Un momento di forte tensione che spesso porta a rivelazioni inaspettate! INCHIESTA L'inchiesta raccoglie tutte le prove e le informazioni utili alla risoluzione del caso, che potranno essere utilizzate in tribunale. PROCESSO Il processo è il procedimento legale che si conclude con la sentenza del giudice: colpevole o innocente. È qui che si decidono le sorti dell'imputato! IL MONDO DEI COLPEVOLI DEPISTAGGIO Il depistaggio è il tentativo, spesso da parte del colpevole, di sviare l'attenzione degli investigatori con false piste o informazioni ingannevoli. È un trucco che rende i gialli sempre più intriganti! ERGASTOLO L'ergastolo è la pena massima che un giudice può emettere: prevede la detenzione a vita per l'imputato. Accedi a siti e contenuti italiani da qualsiasi parte del mondo e in totale sicurezza con NordVPN! Se ami i gialli e vuoi saperne di più su come funziona il mondo del crimine, non perderti il nostro articolo proprio dedicato al lessico del crimine. Seguici per nuovi contenuti e approfondimenti! A presto e buono studio!
Vi siete mai chiesti quale sia la vostra personalità? Quali sono i tratti unici che vi contraddistinguono dalle altre persone? Potete scoprirlo grazie a questo TEST che ho trovato online e che faccio insieme a voi (guardate il video per scoprire i miei risultati)! Sarà anche un perfetto stratagemma per esercitarci nella conversazione e scoprire nuovi modi per descrivere la nostra personalità o quella dei nostri amici e conoscenti. Siete pronti? Iniziamo! Test sulla Personalità Dal sito ufficiale potete anche voi fare il TEST SULLA PERSONALITÀ, e non dimenticate di farmi sapere il risultato finale nei commenti (chissà se avrete la mia stessa personalità)! Vuoi fare lezioni di italiano con i nostri insegnanti madrelingua qualificati? Acquista il tuo pacchetto di Italiano Intensivo! Ma non è finita qui! Con quest'altro articolo potrete migliorare le vostre abilità in lingua italiana e rivedere tutte le espressioni e gli aggettivi su come descrivere il carattere di una persona. A presto e buono studio!
Hai intenzione di guidare all'estero e non sai se la tua patente è valida? L'International Driving Permit potrebbe essere la soluzione per viaggiare in tutta serenità... e in regola! Cos'è un IDP? L'International Driving Permit è un documento che ti permette di metterti al volante in molti Paesi del mondo (più di 150) in tutta sicurezza, senza rischi o complicazioni burocratiche. Ottenerlo è FACILISSIMO! Non hai nemmeno bisogno di superare un test! Vuoi scoprire come funziona e ottenerlo per il tuo prossimo viaggio? Guarda il video per tutti i dettagli! Se invece vuoi imparare un po' di LESSICO DELL'AUTO in italiano, non dimenticare di dare un'occhiata al nostro articolo sull'argomento.
Gli aggettivi sono una parte fondamentale della lingua italiana, ma spesso anche i parlanti più esperti possono incorrere in errori. In questo articolo analizzeremo gli errori più comuni commessi da chi sta imparando l'italiano (e non solo!). Scopri come evitare questi scivoloni e migliorare il tuo uso degli aggettivi. Cos'è un Aggettivo? L'aggettivo è una parte variabile del discorso che si unisce a un nome per determinare o specificare caratteristiche o proprietà. Esempi: Un cane nero Una casa grande Una battuta divertente Molti pensano che gli aggettivi siano facili da imparare, soprattutto perché vengono introdotti fin dal livello principiante. Tuttavia, gli errori sono molto frequenti, anche tra gli italiani! Di seguito esploreremo quelli più comuni. Gli Aggettivi: Errori Comuni 1. Aggettivi in -CIA e -GIA al Plurale Ti sei mai chiesto se scrivere maglie grigie o maglie grige? Non sei solo! Questo è uno degli errori più frequenti. La regola è semplice: Se la lettera che precede -cia/-gia è una vocale (fradicia, grigia), la "i" si conserva al plurale (fradicie, grigie). Se la lettera che precede -cia/-gia è una consonante (liscia, saggia), la "i" si rimuove al plurale (lisce, sagge). Ricorda: Non andare a caso! Segui questa regola per evitare errori. 2. Errori di Concordanza La concordanza tra nome e aggettivo è essenziale, ma può causare confusione. Alcuni errori comuni includono: La casa granda (corretto: la casa grande) Il libro tristo (corretto: il libro triste) Le ragazze intelligente (corretto: le ragazze intelligenti) Altri errori includono: Aggettivi come "incinta": al plurale, diventa "incinte" (non "incinta"). Aggettivi in -ista: rimangono invariati al singolare, ma cambiano al plurale. Esempio: una donna altruista, un uomo altruista / due donne altruiste, due uomini altruisti Quando l'aggettivo si riferisce a più nomi di genere diverso, segui queste regole: Per persone, usa il plurale maschile: La mamma e il papà sono simpatici. Per cose, usa di solito il plurale maschile, ma se l'ultimo nome è femminile plurale, puoi concordare al femminile: Un armadio e due sedie neri / Un armadio e due sedie nere. 3. Aggettivi con Nomi Collettivi I nomi collettivi come "folla", "famiglia" o "squadra" richiedono che l'aggettivo sia al singolare. Esempi: Una folla furiosa Una famiglia felice 4. Errori di Ortografia Alcuni aggettivi possono creare dubbi sull'ortografia. Ecco alcune regole da tenere a mente: Con i o senza i? Ingegnoso (non ingegnioso) Cosciente (non coscente) Scemo (non sciemo) Cieco (persona che non vede) MA ceco (abitante della Repubblica Ceca) Con c o con q? Innocuo (non innoquo) Proficuo (non profiquo) Iniquo (e non inicuo) Ricorda: gli aggettivi derivati dalla parola "acqua" usano cq (esempi: acquatico, acquoso). 5. Posizione dell'Aggettivo La posizione dell'aggettivo può cambiare il significato. Ecco alcuni esempi: Un alto dirigente (dirigente con carica di livello superiore) VS un dirigente alto (di statura) Un vecchio amico (amico di lunga data) VS un amico vecchio (anziano) L'italiano è abbastanza flessibile sulla posizione dell'aggettivo, ma fai attenzione a questi casi! 6. Troppo pochi o troppi pochi? Questa distinzione è spesso fonte di errore. Ecco la regola: Troppo pochi: avverbio Troppi: aggettivo La frase corretta è: I miei libri sono troppo pochi. Oppure: I miei libri sono troppi. 7. Falsi Amici: Attenzione al Significato! Alcuni aggettivi possono sembrare legati a una parola, ma il loro significato è completamente diverso: Cinofilo: riguarda i cani, non il cinema. Fragrante: si riferisce a un profumo, non alle fragole. Accattivante: significa attraente, non cattivo. 8. Mai dire "più migliore"! "Migliore" è già un comparativo, quindi non aggiungere "più".
I fiori non sono solo belli da vedere, ma, in italiano, sono anche protagonisti di molte espressioni idiomatiche che arricchiscono la lingua. Scopriamo insieme quelle più comuni e il loro significato. Frasi Italiane con la parola FIORE 1. Nel Fiore degli Anni Essere nel periodo di massima giovinezza e splendore (per una persona), vivere il momento di massima vitalità e bellezza. Esempio:Mi dispiace per quella coppia… Hanno perso il loro figlio, che era nel fiore degli anni, a causa di un incidente. Avrà avuto al massimo 25 anni… 2. Essere il Fiore all'Occhiello Essere particolare motivo di vanto e orgoglio, spesso riferita a una persona o un'opera eccezionale. Questo detto ha origini nell'usanza di adornare con un fiore il buco del risvolto della giacca, l'occhiello, per dare un tocco di eleganza. Esempio:Lorenzo è il fiore all'occhiello della squadra di atletica.La Gioconda è il fiore all'occhiello delle opere di Leonardo. 3. Essere un Fiore nel Deserto Essere una persona o una cosa fuori dal comune, capace di crescere e prosperare anche nelle condizioni più avverse. Un fiore nel deserto è simbolo di forza e resistenza. Esempio:Paolo non si è mai abbattuto, nonostante la vita gli abbia riservato molte brutte esperienze. È proprio un fiore nel deserto. 4. Non è Tutto Rose e Fiori Anche se una situazione è apparentemente felice e serena, può nascondere difficoltà. Spesso viene usata in forma negativa per ricordare che anche le situazioni migliori richiedono impegno. Esempio:Non devi fidarti ciecamente di chiunque! Non tutto è rose e fiori. Molte persone non vogliono vederti vincere! 5. Dormire sugli Allori Fermarsi dopo aver raggiunto un traguardo, accontentandosi del successo senza cercare di migliorare ulteriormente. Esempio:Ottimo lavoro di squadra, abbiamo vinto questa partita! Ora però non possiamo permetterci di dormire sugli allori. 6. Fare d'Ogni Erba un Fascio Generalizzare, considerare tutte le cose allo stesso livello, senza fare le necessarie distinzioni. Esempio:Solo perché un ragazzo ti ha spezzato il cuore, non significa che anche il prossimo farà lo stesso! Non fare d'ogni erba un fascio. 7. All'Acqua di Rose Riferito a qualcosa: fatto in modo superficiale e approssimativo. L'acqua di rose, infatti, è delicata ma non curativa, perciò "superficiale". Esempio:Non affidarti a quel progetto: chi se ne è occupato l'ha fatto all'acqua di rose. 8. Candido come un Giglio Essere una persona pura, innocente e dall'animo nobile, proprio come il giglio, che è simbolo di purezza. Esempio:Puoi fidarti di Giuseppe, è candido come un giglio. 9. Il Fior Fiore La parte migliore di qualcosa, il top. Esempio:Al suo matrimonio, il duca ha invitato il fior fiore della nobiltà di tutto il Paese. 10. Alto Papavero Una persona di grande importanza e potere. L'origine risale a un episodio dell'Antica Roma, in cui Tarquinio il Superbo suggerì a suo figlio, per conquistare una città, di tagliare le teste dei papaveri, ossia eliminare i personaggi più importanti e influenti. Esempio:È stato un alto papavero della finanza prima di decidere di entrare in politica. 11. A Fior di Sulla superficie di qualcosa, soprattutto usata con "pelle" e "acqua". Esempio:Oggi ho già i nervi a fior di pelle: non datemi brutte notizie perché potrei esplodere! 12. Scegliere Fior da Fiore Selezionare il meglio da un insieme di cose belle o gradevoli. Spesso usata in modo ironico. Esempio:Non puoi chiedermi di scegliere fior da fiore tra i miei cantanti preferiti, perché mi piacciono tutti allo stesso modo. 13. Fresco come una Rosa Indica una persona che appare riposata e in piena forma. Esempio:Ehi tu che sei fresco come una rosa, vieni ad aiutarci a spostare gli scatoloni per favore! Accedi a siti e contenuti italiani da qualsiasi parte del mondo e in totale sicurezza con Nord...
Un argomento che potrebbe sembrare semplice, ma che spesso riserva delle insidie anche ai più esperti: i comparativi e i superlativi in italiano. Abbiamo già trattato questo tema in una lezione precedente, ma in questo articolo andremo più in profondità, chiarendo dubbi e rispondendo alle domande che molti di voi hanno sollevato. Comparativo e Superlativo spiegati una volta per tutte Il comparativo e il superlativo sono utilizzati per fare confronti tra due o più elementi e per enfatizzare il grado o l'intensità di una qualità. Comparativo di Maggioranza e Minoranza Il comparativo di maggioranza e quello di minoranza esprimono un confronto tra due o più elementi in riferimento a una determinata qualità. 1) Comparativo di Maggioranza Il comparativo di maggioranza indica che la qualità ha un'intensità maggiore nel primo termine di paragone. La sua formazione è: PIÙ + aggettivo + DI + sostantivo/pronome (2° termine di paragone) Esempi: Martina è più alta di Sofia. Luca è più simpatico di te. L'italiano è più interessante della matematica. 2) Comparativo di Minoranza Il comparativo di minoranza indica che la qualità ha un'intensità minore nel primo termine di paragone. La sua formazione è: MENO + aggettivo + DI + sostantivo/pronome (2° termine di paragone) Esempi: Sofia è meno alta di Martina. Tu sei meno simpatico di Luca. La matematica è meno interessante dell'italiano. CHE o DI? Quando si usa "che" invece di "di" nei comparativi? La scelta dipende dal tipo di confronto: 1. Quando si confrontano due aggettivi, verbi, avverbi o complementi introdotti da una preposizione (e NON due elementi rispetto a una qualità):PIÙ/MENO… CHE… Esempi: Luca è più simpatico che alto [aggettivi]. Preferisco più ballare che cantare [verbi]. In Sicilia è meno freddo che in Trentino-Alto Adige [complementi introdotti da preposizione]. Giorgio guida più velocemente che prudentemente [avverbi]. Abbiamo litigato meno con Tiziana che con Giovanni [complementi introdotti da preposizione]. Comparativo di Quantità Il comparativo di quantità esprime un confronto tra due cose (o gruppi di cose) in base alla loro quantità. La sua formazione è: PIÙ/MENO… CHE… Esempi: Leggo più riviste che libri. Beviamo più caffè che acqua. Sofia ha più borse che vestiti. Comparativo di Uguaglianza Il comparativo di uguaglianza esprime un confronto tra due elementi riguardo una certa qualità, presente con la stessa intensità in entrambi. La sua formazione è: (TANTO…) QUANTO…(COSÌ…) COME… Esempi: Martina è tanto alta quanto Sofia. Sofia è alta come Martina. Luca è tanto simpatico quanto te. Tu sei simpatico come Luca. Marta è timida quanto Luisa. Luisa è così timida come Marta. Il Superlativo Relativo Il superlativo relativo indica la qualità di qualcuno o qualcosa al massimo o al minimo livello, in relazione a un gruppo di elementi. Si forma così: articolo + PIÙ/MENO + aggettivo + DI/TRA/FRA Esempi: Roma è la più grande città fra quelle italiane. Giorgio è lo studente meno serio di tutti. Giove è il pianeta del Sistema Solare più grande. La matematica è la materia meno interessante di tutte. ATTENZIONE! Il superlativo relativo può essere usato per esprimere un'opinione. Se seguito da un verbo, il verbo è al congiuntivo e introdotto da "che". Esempi: Questa è la pizza più buona che io abbia mai mangiato! Luca è il ragazzo più simpatico che io conosca. L'italiano è la lingua più bella che sia mai esistita. Il Superlativo Assoluto Il superlativo assoluto indica la qualità di qualcosa o qualcuno al grado massimo, indipendentemente da qualsiasi comparazione. Si forma generalmente così: aggettivo (senza l'ultima vocale) + -ISSIMO/A/I/E Esempi: Giove è grandissimo. Roma è bellissima. La grammatica italiana è difficilissima! I LearnAmici sono bravissimi.
Imparare una lingua straniera può essere un viaggio emozionante, ma anche pieno di sfide e momenti di frustrazione. Se sei qui, è perché probabilmente stai vivendo uno di quei momenti. Ricorda: è più comune di quanto credi, succede a tutti. Proprio nelle situazioni più difficili si trova la forza di continuare. Leggi questo articolo ogni volta che ne hai bisogno, ogni volta che ti sembra di lavorare tanto sul tuo italiano senza vedere progressi. Fai un respiro profondo e cominciamo! Le Ragioni Innanzitutto chiediti: perché stai studiando l'italiano? Qual è stata la ragione per cui hai cominciato? Che siano ragioni personali, professionali o culturali, visualizzare gli obiettivi che desideri raggiungere attraverso la padronanza dell'italiano può risvegliare la tua determinazione. Se possibile, trova anche altre ragioni per cui lo stai facendo. Questo ti aiuterà a mantenere alta la motivazione. Il Passato Fai un altro respiro profondo, chiudi gli occhi e ricorda tutti i momenti felici legati all'italiano e allo studio dell'italiano come lingua straniera: quando hai imparato la prima parola, quando hai detto la prima frase, quando hai incontrato un amico o un partner italiano, quando un madrelingua ti ha fatto i complimenti, quando hai usato il congiuntivo perfettamente… qualsiasi cosa. Sicuramente hai già raggiunto dei traguardi incredibili che meritano di essere celebrati. Tienili a mente e ricordali di tanto in tanto per riscoprire la meraviglia e il senso di conquista che hai provato in quei momenti. Scrivili. I piccoli successi accumulati nel corso del tempo rappresentano una testimonianza del tuo impegno. Voler allungare la lista ti spingerà a continuare a studiare per fare progressi ancora più significativi. Punti Deboli e Punti di Forza Fai una lista di tutte le cose su cui ti senti sicuro e quelle su cui non ti senti sicuro. Concentrati su queste. Non farti scoraggiare dagli errori, ma considerali come opportunità di crescita. È impossibile non commettere errori, tutti li commettono, anche i madrelingua. Fai un respiro profondo e ripeti: "Gli errori fanno parte dell'apprendimento". Non esisterebbe la perfezione se non ci fossero gli errori! Anche se è dura, concentrati sui dubbi che hai e cerca di lavorare per rimuoverli completamente. Il Presente Cosa fai ogni giorno per imparare o migliorare l'italiano? C'è qualcosa che ti crea ansia, ti annoia o non ti piace? Rimuovila dalla tua routine. È il tuo percorso e devi ascoltare quello che il tuo corpo e la tua mente ti dicono. Un percorso di apprendimento di una lingua straniera deve essere piacevole. I supporti esterni come libri, serie tv, film, musica, podcast sono un ottimo strumento da integrare allo studio più tradizionale. Immergiti nella lingua, soprattutto quella autentica. Cerca di imparare le parole e le espressioni della vita quotidiana. Quando ascolti la musica, leggi un libro o guardi un film, prendi appunti delle parole o espressioni che trovi interessanti o che vorresti imparare. Guarda tutto due volte: la prima volta solo ascolta/leggi cercando di capire il senso generale, la seconda volta, metti pausa e prendi appunti. Bicchiere Mezzo Pieno Vedi sempre il bicchiere mezzo pieno. Sei in una fase di stallo, questo significa che sei già in grado di comunicare con i madrelingua: complimenti! Sai che è un traguardo che non tutti raggiungono? Non tutti riescono a cominciare e soprattutto ancora meno riescono a resistere nel tempo. Ho visto tanti mollare o interrompere. Tu sei ancora qui. Complimenti! Puoi essere fiero di te stesso! Non Sei Da Solo! Circondati di persone e risorse che ti sostengono nel tuo percorso di apprendimento. Un ambiente positivo e di supporto può fare la differenza quando ti senti demotivato. Unisciti a community o gruppi di studio locali o online, con persone che condividono la tua passione per l'italiano.
Sei in Italia, in una nuova città, non sai come raggiungere la tua destinazione e il tuo telefono è scarico. Che fare? La soluzione più istintiva e più semplice è chiedere aiuto a un passante. Però non è proprio la cosa più semplice da fare! Spesso è difficile capire le indicazioni anche per un madrelingua. Comunque, niente panico! In questo nuovissimo articolo vi indicherò tutte le espressioni per sopravvivere in questa situazione! CHIEDERE INFORMAZIONI STRADALI È bene essere sempre gentili, perciò è sempre meglio cominciare la domanda con formule di saluto e di cortesia come “Buongiorno”, “Salve”, “Mi scusi”, “Scusi il disturbo”… Ecco alcune frasi efficaci: Mi scusi signora/signore. Mi sono perso/a. Mi potrebbe aiutare, per favore? Dov'è… (l'albergo “Tre Nazioni”) ? Salve, mi saprebbe dire dove si trova… (via Vittorio Veneto) ? Scusi, come faccio a raggiungere… (la spiaggia/il supermercato) [da qui]? Per favore, mi sa dire come posso raggiungere… (la stazione ferroviaria) ? Salve, scusi il disturbo: dove si trova… (la stazione della metro) più vicina? Buongiorno. Avrei bisogno di un'informazione. L'autobus… (13) si ferma… (davanti alla stazione dei treni) ? Salve signora/signore, per caso, sa ogni quanti minuti passa… (la navetta per l'aeroporto)? Scusi, a quale fermata devo scendere per raggiungere… (Piazza del Popolo) ? Salve, potrebbe aiutarmi? Dove posso trovare… (la farmacia) più vicina? DARE INDICAZIONI STRADALI Le espressioni più comuni quando si danno indicazioni sono: Vai / Continua / Prosegui dritto Vai / Continua / Prosegui di qua / di là Gira a sinistra / a destra Prendi la prima / seconda / terza… a destra / a sinistra Prendi via… Procedi / Continua / Cammina / Arriva fino a… , poi… È a (due) isolati da qui / un isolato più avanti Torna indietro e… Attraversa la strada / il ponte È troppo lontano per andare a piedi. Ti converrebbe andare… (in metro/in macchina) Prendi l'autobus numero… / la metro… e scendi alla fermata… (X) / alla prima - seconda - terza… fermata Sali / Scendi le scale Dietro l'angolo Dall'altro lato di… / Al lato opposto rispetto a… Supera… Lo trovi alla fine della strada / sulla destra / sulla sinistra Quando si danno indicazioni, è normale utilizzare dei riferimenti facilmente identificabili, come piazze, ponti, stazioni eccetera per far capire dove bisogna fare una determinata azione. In italiano questi riferimenti sono dati con la preposizione “A”: al semaforo… alla piazza… alla fermata della metro/dell'autobus… all'incrocio… alla rotonda… al bar/ristorante… all'angolo… al supermercato… al parcheggio… al parco… alla chiesa… È importante conoscere i nomi delle cose che si possono trovare per strada. Ecco una lista di vocabolario utile: L'autostrada Il corso / Il viale Il vicolo La corsia Il ponte La rotonda / La rotatoria Le strisce pedonali La carreggiata Il parcheggio La fermata I segnali stradali Il vigile urbano Il traffico / L'ora di punta L'area pedonale La tangenziale La via La piazza La riga continua / La riga tratteggiata L'uscita Il marciapiede La multa Il semaforo L'angolo L'incrocio Infine, è importante conoscere avverbi ed espressioni di luogo essenziali: vicino / lontano davanti a / dietro a a fianco di / a lato di / accanto a a destra / a sinistra di dentro / fuori di fronte a tra / fra sopra / sotto lungo verso oltre Ecco alcune frasi unendo tutte le varie alternative appena viste. E dopo vedremo anche un dialogo! Continua dritto fino al semaforo, poi gira a sinistra senza attraversare la strada. Svolta qui a sinistra e prosegui dritto fino al supermercato, poi gira a destra e attraversa il parco. Lo trovi all'uscita del parco sulla sinistra.
In questo articolo vedremo delle espressioni particolari, ma molto comuni! Si tratta di espressioni fisse formate spesso da due parole, unite dalla congiunzione E (talvolta con l'aggiunta di qualche preposizione), che rimangono sempre così, invariate. In genere esistono anche in altre lingue, anche se qualche volta l'ordine delle parole è invertito. Espressioni Fisse Italiane Formate da Due Parole Prima di cominciare, una premessa: queste espressioni possono essere formate da qualsiasi parte del discorso, siano esse nomi, avverbi, verbi, aggettivi. ANIMA E CORPO “Completamente”, “totalmente”, “senza limitazioni”: indica impegno e dedizione totali nel fare qualcosa o per raggiungere un determinato scopo. Usata frequentemente con verbi come “darsi”, “buttarsi”… Francesco si è buttato anima e corpo nell'allenamento per mesi e oggi finalmente ha corso la maratona con successo. GIORNO E NOTTE “Sempre, senza una pausa”, “continuamente”, “ininterrottamente”. Il bambino piangeva giorno e notte a causa del mal di denti. ACQUA E SAPONE Usata in riferimento a una persona estremamente semplice e naturale, che non si dà arie ed è proprio così come appare (anche nel senso che non usa trucchi). Daniela è sempre stata una ragazza acqua e sapone, ma da quando ha preso il nuovo lavoro si dà tante arie. SALE E PEPE Indica un colore grigiastro. Usata principalmente in riferimento ai capelli. Alla porta c'è un tipo dai capelli sale e pepe che ti cerca. BOTTA E RISPOSTA Rapido e pungente scambio di domande e risposte oppure di battute in una discussione tra due interlocutori. Quando si parla di politica, le nostre conversazioni diventano sempre dei botta e risposta agguerriti. (IN) BIANCO E NERO “Non a colori”. Usata generalmente per cose visive come foto, film, televisione, documenti… Nel dopoguerra, tutti guardavano la tv in bianco e nero. A STELLE E STRISCE Relativo o tipico degli Stati Uniti, per via della loro bandiera con 13 strisce bianche e rosse rappresentanti le colonie e 50 stelle bianche come il numero degli Stati che compongono il Paese. Ascolto quasi esclusivamente musica a stelle e strisce. GRATTA E VINCI Biglietto di lotteria istantanea con cui è possibile vincere premi prestabiliti e variabili in base ai diversi simboli scoperti dal giocatore grattando sulla superficie con una monetina. In genere il giochino per vincere cambia in base al gratta e vinci scelto. Ho vinto 10 euro con un gratta e vinci! COPIA E INCOLLA Trasferimento di una parte di testo oppure di file da un posto a un altro su pc o altri dispositivi. Usata principalmente in ambito informatico. È stato bocciato perché il suo testo era solo un copia e incolla da vari articoli. TIRA E MOLLA Continuo alternarsi di azioni contrastanti, che finiscono per ritardare la conclusione di qualcosa. Dopo continui tira e molla, hanno preferito lasciarsi piuttosto che continuare con una relazione senza senso. PARI E PATTA Parità nel risultato di qualcosa, come una partita o una discussione. Voi ci avete copiato l'idea e noi vi abbiamo copiato la pubblicità: siamo pari e patta! ANDATA E RITORNO Le due direzioni di un viaggio, sia per andare che per tornare. Usata soprattutto in riferimento ai biglietti di mezzi di trasporto. Conviene sempre comprare andata e ritorno insieme per risparmiare. AVANTI E INDIETRO Andare ripetutamente da un'estremità all'altra di uno stesso percorso. Il trasloco nella nuova casa è stato un avanti e indietro a causa dei tanti scatoloni da trasportare. Acquista 2 anni di NordVPN e ricevi fino a 20 GB gratis su Saily - l'app eSIM per viaggiatori! Ed eccoci arrivati alla fine di questo interessante articolo. Queste espressioni possono essere usate in qualsiasi contesto più o meno formale, in famiglia, tra amici ma anche tra colleghi di lavoro!
L'italiano ha tante regole. Ma in questa lezione daremo un'occhiata alle “regole facoltative”, cioè quei casi in cui ci sono due opzioni per dire la stessa cosa, perciò scegliere una invece dell'altra è solo una... questione di stile! Ma il significato rimane lo stesso. Regole flessibili della grammatica italiana Comprendere queste sfumature non solo arricchisce la nostra padronanza della lingua, ma ci consente anche di comunicare in modo più vario e personale. 1 - Ricordarsi vs Ricordare I verbi “ricordarsi” e “ricordare” si possono usare in maniera intercambiabile, ma ci sono delle piccole differenze di utilizzo in alcuni casi. Facciamo un po' di chiarezza. Il verbo “ricordare” ha due significati: 1 - “avere nella memoria” Con questo significato, può essere usato: - seguito da un oggetto diretto, cosa o persona Ricordo la tua data di nascita / Ricordava il fidanzato della sorella - seguito da un'intera frase, introdotta da DI + infinito, quando il soggetto è lo stesso, o CHE + verbo coniugato, quando il soggetto è diverso Ricordo di essere andata a letto presto ieri sera / Ricordava che Lorenzo lo aveva aiutato Con questo significato, “ricordarsi” funziona nello stesso modo, tranne in un caso: - quando “ricordarsi” è seguito da un oggetto diretto, cosa o persona, può essere usato da solo (proprio come “ricordare”) oppure può anche essere seguito dalla preposizione DI (cosa che non è possibile con “ricordare”). Ricordo la tua data di nascita = Mi ricordo la tua data di nascita = Mi ricordo della tua data di nascita Ricordava il fidanzato della sorella = Si ricordava il fidanzato della sorella = Si ricordava del fidanzato della sorella - quando “ricordarsi” è seguito da una frase, invece, si comporta proprio come “ricordare”. Mi ricordo di essere andata a letto presto ieri sera Si ricordava che Lorenzo lo aveva aiutato Quindi scegliere uno invece dell'altro è una questione di stile? In generale sì. Accademia della Crusca: La forma riflessiva “aumenta il grado di partecipazione del soggetto all'azione o al sentimento espresso dal verbo. La tendenza a usare la variante pronominale si giustifica proprio con questa maggiore componente di affettività”. Quindi è meglio usare la forma riflessiva quando si parla di cose o persone più vicine a noi, con cui abbiamo un legame diretto. Per esempio: Ricordo che Napoleone è morto il 5 maggio 1821. Ricordo i colori della bandiera francese. ma Mi ricordo che ci siamo divertiti un sacco alla festa di Marta. Mi ricordo bene il sorriso che ha fatto quando ha visto il regalo! Ripeto: tendenza, ma non regola rigida. Comunque, “ricordare” ha anche un secondo significato: 2 - “richiamare alla memoria di altri” RICORDARE + oggetto diretto (nome o frase introdotta da DI + infinito / CHE + verbo coniugato) + oggetto indiretto (A + persona) Vediamo degli esempi: Il professore ricorda agli studenti la data dell'esame. Questo profumo mi (= a me) ricorda i pranzi a casa di nonna. Ti (= a te) ricordo che devi andare a prendere Sofia all'aeroporto. Ricorda a Sofia di fare attenzione! In questo caso, il riflessivo non può essere utilizzato. 2 - Dimenticarsi vs Dimenticare / Scordarsi vs Scordare Per queste coppie di verbi vale lo stesso ragionamento fatto per ricordarsi e ricordare. Perciò vediamo solo qualche esempio: Mi sono dimenticata di rispondere alla sua email. Hanno scordato il titolo di quella canzone. Non scordatevi che dovete dare da mangiare al gatto mentre noi siamo via. Hai già dimenticato quello che devi dire durante la riunione? 3 - Futuro vs Presente per parlare al futuro Spesso per parlare del futuro in italiano si utilizza il tempo presente. Si capisce che si sta parlando di un'azione futura sia grazie al contesto sia grazie a indicatori temporali spesso presenti prima o dopo il verbo (domani,
Abbiamo tante relazioni con le persone: il nostro partner, la nostra famiglia, i nostri colleghi, i nostri amici. Spesso, nelle conversazioni, abbiamo bisogno di descrivere il rapporto che abbiamo con queste persone. Perciò, in questa lezione vedremo proprio tutte le espressioni italiane utili a descrivere le relazioni interpersonali, siano esse positive o negative. Parlare delle RELAZIONI con gli ALTRI in italiano COMINCIARE CON IL PIEDE SBAGLIATO Iniziare qualcosa (un'attività o una relazione) con una mossa sbagliata o un errore, che può compromettere tutto il percorso, la relazione o il raggiungimento dell'obiettivo finale. Esempio: Abbiamo cominciato con il piede sbagliato: ti prego di accettare questi fiori e di metterci una pietra sopra, affinché possiamo ricominciare da zero senza rancori! INCONTRARSI A METÀ STRADA / VENIRSI INCONTRO Raggiungere un compromesso in una relazione, trovare un accordo che vada bene per entrambe le parti. Esempio: Abbiamo discusso per ore perché le nostre idee erano in contrasto, però alla fine ci siamo incontrati a metà strada e abbiamo trovato una soluzione più o meno soddisfacente. DARE (QUALCUNO) IN PASTO AI LUPI Abbandonare qualcuno in una situazione pericolosa, senza alcuna protezione o difesa, con la possibilità di essere attaccato e fare una brutta fine. Esempio: Avevate combinato quel casino insieme, ma hai preferito dare in pasto ai lupi soltanto lui, dichiarandoti innocente. Sei un pessimo amico! FARE COPPIA FISSA 1 - Avere una relazione amorosa stabile con qualcuno. 2 - Stare sempre insieme a qualcuno (pur non essendo legati sentimentalmente): farsi vedere sempre insieme o passare tanto tempo insieme (due colleghi a lavoro o due persone o in un gruppo di amici). Esempio: Marco e Giulia ormai fanno coppia fissa: li vedo sempre insieme! Ma è vero che qualche mese fa non si sopportavano? METTERSI CON (QUALCUNO) Iniziare una relazione stabile con qualcuno. Esempio: Loredana si è messa con lui perché le piaceva la sua personalità. ESSERE COME CANE E GATTO Siccome cane e gatto sono da sempre visti come acerrimi nemici, questa espressione significa essere due persone che sono troppo diverse tra loro, che perciò non vanno per niente d'accordo e litigano continuamente. Esempio: Da piccoli, Luigi e suo fratello erano come cane e gatto e ne hanno combinate di tutti i colori, ma oggi sono inseparabili! AVERE UNA SPALLA SU CUI PIANGERE Poter contare su quella persona ogni volta che si ha il bisogno di sfogarsi o di trovare conforto e consolazione in qualcuno. Esempio: Ti senti bene? Puoi raccontarmi cosa ti turba! Lo sai che con me avrai sempre una spalla su cui piangere! ESSERE IL BASTONE DELLA VECCHIAIA Questa frase è molto usata dagli anziani che si rivolgono ai più giovani, soprattutto se legati dal vincolo familiare (es. nonni e nipoti). Dare sostegno o conforto a un anziano (in genere riferita a una persona più giovane). Esempio: Il direttore ha lasciato l'eredità della sua azienda al nipote più piccolo, che è stato il suo bastone della vecchiaia fino alla fine. CONOSCERE I PROPRI POLLI Conoscere bene il carattere e le abitudini di una persona (o più persone), tanto da poterne prevedere il comportamento in determinate circostanze. Solitamente usata tra persone che si conoscono molto bene e hanno un forte legame, poiché implica una conoscenza approfondita del carattere di una persona, e addirittura si può prevederne il comportamento in determinate circostanze. Si usa il riferimento del “pollo” perché viene considerato un animale molto semplice, non sofisticato, che agisce in modo piuttosto prevedibile. Esempio: È inutile che cerchi di prendermi in giro… Conosco i miei polli! Lo so che sei stato tu a rompere il vaso perché sei sempre distratto! ALZARE DEI MURI
In questo articolo vedremo 5 POESIE ITALIANE che tutti devono conoscere e leggere almeno una volta nella vita! 5 GEMME della POESIA ITALIANA: Versi da Non Perdere Prima poesia Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale di Eugenio Montale (1967) Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scalee ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.Il mio dura tuttora, né più mi occorronole coincidenze, le prenotazioni,le trappole, gli scorni di chi credeche la realtà sia quella che si vede. Ho sceso milioni di scale dandoti il braccionon già perché con quattr'occhi forse si vede di più.Con te le ho scese perché sapevo che di noi duele sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,erano le tue. È una delle 28 che Montale ha dedicato alla moglie Drusilla dopo la sua morte. Nella poesia ricorda la compagna attraverso immagini di intimità quotidiana, come l'atto di porgerle il braccio per scendere le scale. Era un gesto semplice che ora gli manca. Lui guidava per le scale, lei lo guidava nella vita. Grazie a lei, ha imparato a non temere più gli affanni, le preoccupazioni e i mille impegni di tutti i giorni, che ha capito essere soltanto “trappole”, e a vedere oltre le apparenze. La donna era perciò la vera musa ispiratrice dell'autore, che ora si sente vuoto, smarrito e disorientato. Seconda poesia Amami di Alda Merini Amamifinchè sentirai il caloredi una fiamma tremulache sempre arde,difendendosi dai venti di scogliera.Sono un pensieroche non vuole mailegare le tue manilibere nel mondo,anche se vorreiche fossero solo mie.Amamiora che non ho paroleper farti innamoraredei miei silenzipieni di gioia,che non potrai vedere.Amami ancora,saranno solo gli occhia dirti la mia passionee le mie labbra,a raccontarticose difficili da dire.Saremo noi,un giorno forsead abbracciare solo i profumidei nostri corpisenza paurache l'assenza diventi una cosa vera. In questa poesia, l'autrice riesce a cogliere e trasmettere l'essenza dell'amore in tutta la sua complessità, come una forza che brucia (fuoco) e nutre (acqua) allo stesso tempo. Nei versi chiede di essere accettata e compresa nella sua interezza. L'amore, secondo la Merini, è totalizzante: un'esperienza tormentata e inebriante, che lei ci invita a vivere con passione, nonostante le ferite che può provocarci. "Amami" è una poesia toccante e lascia un'impronta forte nel cuore del lettore. È un invito a rischiare di amare, a immergersi nelle acque incerte di questo sentimento e a lasciarsi avvolgere dal suo fuoco bruciante. In definitiva, "Amami" è una poesia che ci ricorda che l'amore, con tutta la sua intensità e le sue contraddizioni, è uno dei sentimenti più potenti che possiamo sperimentare come esseri umani, perciò dobbiamo viverlo appieno, con tutte le sue sfumature, e non dobbiamo temere di aprirci completamente a ciò che esso ci può offrire. Terza poesia L'infinito di Giacomo Leopardi (1819) Sempre caro mi fu quest'ermo colle,e questa siepe, che da tanta partedell'ultimo orizzonte il guardo esclude.Ma sedendo e mirando, interminatispazi di là da quella, e sovrumanisilenzi, e profondissima quieteio nel pensier mi fingo, ove per pocoil cor non si spaura. E come il ventoodo stormir tra queste piante, io quelloinfinito silenzio a questa vocevo comparando: e mi sovvien l'eterno,e le morte stagioni, e la presentee viva, e il suon di lei. Così tra questaimmensità s'annega il pensier mio:e il naufragar m'è dolce in questo mare. Nella poesia, il poeta riflette sulle sensazioni e sui sentimenti che prova ammirando il panorama dall'alto di una montagna. Non vede l'intero orizzonte perché gran parte di esso è nascosta da una siepe. Eppure, proprio questo ostacolo visivo scatena la sua fantasia. Si immagina spazi sconfinati, dove regnano pace e silenzio, tanto che questi pensieri quasi lo spaventano. Avverte la suprema bellezza e grandezza,
Quante volte vi è capitato di essere in Italia e voler parlare con qualcuno ma di fermarvi perché avevate paura di utilizzare la tanto temuta… FORMA DI CORTESIA? Lei, la, voi… Facciamo chiarezza una volta per tutte sui 5 dubbi che tutti gli stranieri hanno a proposito di questo argomento! La FORMA DI CORTESIA in italiano e i suoi usi Il pronome di cortesia italiano è solo ed esclusivamente Lei (e non Voi). Il Voi era usato durante il Fascismo, ma ora non più. Potrebbe capitarvi ancora di sentirlo un po' nel Sud dell'Italia, ma solo tra persone di una certa età, come retaggio del passato. 1. Quando devo usare la forma di cortesia in Italia e quando posso evitarla? In Italia, le persone usano il modo informale (TU) con la famiglia, gli amici, i colleghi, i più giovani e quando in generale vogliono creare un'atmosfera amichevole. La forma di cortesia (LEI), invece, è utilizzata in contesti più formali, soprattutto in determinate circostanze: con persone di riguardo (un medico, un avvocato, un presidente, un capo, un professore…) in luoghi pubblici, con il personale (come negozi, alberghi, ristoranti, banche e simili) con persone più grandi che non si conosce bene con sconosciuti, soprattutto se più grandi (per esempio su un treno, o qualcuno in un ristorante a un tavolo a fianco…) Se si vuole passare dal Lei al tu, basta chiedere! Dicendo cose come: Può darmi del TU! Non c'è problema! Posso darle del TU? Possiamo darci del TU se vuole/se non le dispiace! Gli italiani saranno pazienti con voi anche se sbagliate a utilizzare la forma di cortesia o se ve la dimenticate completamente? Ovviamente sì! Ma se la usate, farete certamente più bella figura e aumenterà la vostra autostima! Quindi, perché non provarci? 2. Devo usare sempre il pronome di LEI espresso oppure non serve? Per esempio, se voglio far passare prima qualcuno, devo dire “Vada!” oppure “Vada Lei”? Molto spesso, come accade per tutti gli altri pronomi personali soggetto (io, tu, noi…), lo si può non mettere e lasciare sottinteso. Non si rischia così di confonderlo con “lei” pronome femminile di 3 persona singolare? No. Perché dal contesto è chiaro se stiamo parlando di una terza persona non presente o se invece stiamo parlando direttamente alla persona in questione in un contesto formale. Perciò, diremo direttamente al nostro interlocutore cose come: Salve signora Facchetti, come sta? Prego, vada pure! Dottor Rossi, cosa mi suggerisce di fare per le mie continue emicranie? Possiamo esplicitare il pronome Lei solo quando abbiamo bisogno di far risaltare il soggetto, di dare più enfasi o di fare un confronto con qualcun altro. La ringrazio per avermi chiamato. Io sto bene, e Lei come sta? Io credo che potremmo firmare questo accordo entro la fine del mese. Che ne pensa Lei? 3. LA o LEI? (La scrivo o Le scrivo? La vedo o Le vedo? La do o Le do?) Se LEI è il pronome soggetto di cortesia, i pronomi oggetto da utilizzare nella forma di cortesia sono due: LA o LE. Questi creano molta confusione tra gli stranieri. Ma come fare per capire quando usare uno e quando l'altro? In realtà è molto semplice. Vediamo questi due esempi: Cara signora Bianchi, Le racconto come sono andati i fatti. Cara signora Bianchi, La ringrazio per il pensiero gentile. Perché ho usato LE in una frase e LA nell'altra? Perché dipende dal verbo! Se il verbo è transitivo, cioè regge un complemento oggetto diretto, dovremo usare La, che è il pronome oggetto diretto di cortesia. Se invece il verbo regge un complemento indiretto, dovremo usare Le, che è il pronome indiretto di cortesia. Ho usato Le con raccontare perché è sempre “raccontare A qualcuno”. Ho usato La con ringraziare perché è sempre “ringraziare qualcuno”. Vediamo un altro paio di esempi: Posso offrirle un caffè, signor Calmi? Vorrei salutarla se fosse possibile, signor Milo.
Cosa dire su una situazione, una persona o un evento particolarmente noiosi e monotoni? Certamente potete dire *sbadigliando* “Che noia!” o “È noioso!”. Ma ci sono molte altre alternative da scoprire insieme! 15 modi diversi per dire "CHE NOIA! / È NOIOSO!" Questa lista di alternative è molto utile, così che anche voi eviterete di essere monotoni quando parlate in italiano e nessuno vi sbadiglierà in faccia! 1 - CHE BARBA! È equivalente a “Che noia!”, perciò lo si può usare sia in riferimento a un evento che a una persona o una situazione. Questa espressione è informale ed è diventata famosa in tutta Italia grazie alla comica Sandra Mondaini, che la usava in uno dei suoi siparietti comici assieme a suo marito Raimondo Vianello. 2 - CHE SECCATURA! / CHE SCOCCIATURA! Sono equivalenti a “Che noia!”. Ci sono anche altre due espressioni simili, più informali e volgari: Che palle! Che rottura (di palle/di scatole!) 3 - CHE LAGNA! Si usa in riferimento a: una persona fastidiosa e appiccicosa un discorso noioso e lunghissimo musica monotona e fiacca, banale 4 - È MONOTONO Questo aggettivo si può usare in riferimento a: cose o situazioni banali o che si ripetono a intervalli regolari sempre nello stesso modo e che non cambiano mai persone noiose nel senso che fanno o dicono sempre le stesse cose 5 - È POCO INTERESSANTE / È POCO STIMOLANTE Qualcosa è “interessante/stimolante” se suscita in noi sentimenti come curiosità, attenzione. Se lo è “poco”, allora è noioso. 6 - È FIACCO Usato in riferimento a cose, eventi, situazioni, significa che sono piatti, banali. Non si può usare invece, con questo significato, per le persone. In riferimento a una persona, “fiacco” assume il significato di “senza energia”, “debole", "spossato”. 7 - È TEDIOSO Sinonimo, molto formale, di “noioso”. 8 - È SOPORIFERO Significa “che provoca o facilita il sonno”. Viene dalla parola “sopore”, che indica uno stato fisiologico simile al sonno ma con perdita solo parziale della coscienza. 9 - È STUCCHEVOLE In riferimento al cibo, significa “che riempie tanto facilmente da risultare nauseante”. In riferimento a situazioni, cose o persone significa che sono troppo sentimentali e sdolcinate, tanto da risultare fastidiose e, appunto, noiose. 10 - FA VENIRE IL LATTE ALLE GINOCCHIA L'intera espressione significa “è noioso”. Ma perché? Cosa c'entra il latte e cosa c'entrano le ginocchia? Deriva dall'antica tecnica di mungitura delle mucche, quella svolta a mano. In pratica, chi deve mungere a mano la mucca, si siede solitamente accanto e mette un secchio sotto alle mammelle. Si tratta, però, di una pratica faticosa, sicuramente noiosa, molto lunga, considerando che il latte deve arrivare fino al livello delle ginocchia. 11 - MI STA STUFANDO / MI HA STUFATO (seccato/scocciato) I verbi “stufare”, “seccare” e “scocciare” sono tutti sinonimi di “annoiare”. Perciò si possono usare tutti come sinonimi di “annoiare”. Se una cosa (o una persona) ci annoia, allora anche ci stufa, ci secca, ci scoccia. 12 - UFFA! Interiezione che si usa quando una situazione arreca fastidio e impazienza (spesso prima o dopo aver sbuffato). 13 - FA VENIRE LA BARBA! È un modo di dire che descrive una situazione o un'attività talmente tanto lunga e noiosa che porta alla (ri)crescita della barba. 14 - FA VENIRE L'UGGIA! L'uggia è una sensazione provocata dalla noia, con particolare sfumatura di malumore e irrequietezza. 15 - NON SAPERE DOVE FARE L'UOVO Indica noia nel senso di non sapere cosa fare, e perciò essere irrequieti e incapaci di rimanere fermi in un posto. Eccoci qui, alla fine di questa lezione. Siamo sicuri che non vi siete annoiati, ma... conoscevate già tutte queste espressioni? Se siete interessati a continuare ad imparare nuovo vocabolario italiano,
Vi è mai capitato di non saper cosa dire, soprattutto in una lingua straniera, quando c'è qualcuno che piange o che è scoraggiato, per incoraggiarlo e per tirargli su il morale? In questo nuovo articolo scopriremo quali espressioni utilizzare, affinché possiate non solo essere l'aiuto perfetto per il vostro amico, ma anche avere un italiano perfetto in quelle situazioni. Espressioni Italiane per Incoraggiare Qualcuno 1. QUANDO SI CHIUDE UNA PORTA SI APRE UN PORTONE Anche se qualcosa di negativo o spiacevole succede, non bisogna perdere la speranza e abbattersi perché presto la vita riserverà una nuova occasione, magari più grande. 2. AL MOMENTO DEL BISOGNO / NELLE SVENTURE SI CONOSCE L'AMICO Solo in un momento di necessità e bisogno si comprende realmente la vera amicizia: chi ti vuole veramente bene rimarrà al tuo fianco e ti sosterrà, facendo di tutto per aiutarti. Chi non era realmente interessato a te, si allontanerà. Può essere usata come incoraggiamento e sottolineare che noi, per quella persona lì, ci saremo sempre perché siamo veri amici. 3. ANNO NUOVO, VITA NUOVA Questo proverbio andrebbe usato solo nelle ultime settimane dell'anno vecchio e/o nelle prime dell'anno nuovo… per ovvie ragioni. Se a qualcuno succede qualcosa di brutto alla fine dell'anno o proprio all'inizio dell'anno nuovo, gli si può ricordare che un anno è lungo, perciò c'è tutto il tempo per cambiare radicalmente la sua vita per il meglio. 4. FINCHÈ C'È VITA C'È SPERANZA Nessun problema o sfida è insuperabile se si è vivi. Se si ha la vita (e la salute) allora c'è anche la speranza che tutto si possa affrontare e risolvere. 5. IL TEMPO GUARISCE TUTTI I MALI Proverbio utilizzato per rincuorare qualcuno che è in preda a una situazione spiacevole. Ci siamo passati tutti no? Quando viviamo una situazione o un periodo spiacevole, tendiamo a vedere tutto negativo e a pensare che non ne usciremo mai. Però poi il tempo passa, per tutti e per tutto, e prima o poi cominciamo a sentirci meglio e a lasciarci le cose negative alle spalle. Ecco, questo è quello che vogliamo comunicare quando usiamo questo proverbio. Cerchiamo di rassicurare l'altra persona. Con il passare del tempo tutto il negativo sarà spazzato via e si ritorneranno a vivere situazioni positive. 6. L'UNIONE FA LA FORZA Questa è veramente una bella espressione: da soli non si può davvero arrivare molto lontano, ma per raggiungere grandi risultati bisogna circondarsi di persone fidate e insieme lavorare verso quegli obiettivi, che saranno così raggiunti prima e meglio. La si può usare sia per offrire il proprio aiuto a qualcuno che è in difficoltà con quello che deve fare, sia per incoraggiare qualcuno e ricordargli che non deve affrontare le cose spiacevoli da solo, ma che ha noi e magari anche altre persone care, amici e famiglia su cui poter contare in qualsiasi caso per poter superare qualsiasi cosa. 7. VEDRAI, ANDRÀ TUTTO BENE! Per rassicurare qualcuno in un momento di paura o incertezza: tutto si risolverà, forse ci vorrà un po' di tempo, ma prima o poi tutto andrà al proprio posto. 8. NON TUTTE LE CIAMBELLE RIESCONO COL BUCO Espressione informale utilizzata per rassicurare qualcuno che si sente un po' giù di morale perché le cose non gli sono andate come aveva sperato o previsto. Nella vita c'è sempre qualcosa che non andrà come vogliamo noi, ma non per questo dobbiamo abbatterci, anzi dobbiamo continuare a lottare e a impegnarci affinché nel futuro possiamo raggiungere il risultato sperato. 9. SBAGLIANDO S'IMPARA Per ricordare a qualcuno che ha commesso un errore che gli errori fanno parte della natura umana e che solo così possiamo progredire e migliorarci, evitando di ripeterli in futuro. 10. NULLA È IMPOSSIBILE Qualcuno ha paura di affrontare o fare qualcosa? Qualsiasi cosa può essere superata se affrontata nel modo giusto e con la giusta mentalità e il ...
"È FACILE!" Quante volte l'avrete detto in riferimento all'italiano? Forse non troppe… Ma sicuramente vi sarà capitato di dirlo in altri contesti! Siccome potrebbe risultare un po' ripetitivo, in questa lezione vi offriremo una serie di alternative per dire “è facile”, così potete variare! 8 MODI DIVERSI per dire "È Facile!" Cominciamo! 1. È (o simili) + SINONIMO DI "FACILE" Sicuramente, il modo più rapido per non ripetere “è facile” è quello di mantenere la stessa struttura, con il verbo “essere” (o un verbo simile) e usare un sinonimo di “facile”, come semplice, elementare. Quest'ultima in particolare potrete incontrarla molto se leggete i famosi romanzi di Sherlock Holmes in italiano: la sua celebre frase, infatti, è “Elementare, Watson!” quando spiega all'amico la risoluzione di un caso con così tanta facilità, senza sforzarsi troppo. "La ricetta che ti ho dato è molto semplice, non dovresti avere problemi a seguirla." "Questi concetti sono veramente elementari: non ci metterete molto a impararli." Altri sinonimi di “facile” sono eseguibile, realizzabile, fattibile. Questi si possono usare però solo in riferimento ad azioni, progetti o idee che “possono essere fatte, portate a termine” (e non a concetti astratti: per esempio la grammatica non può essere fattibile o realizzabile). "Il progetto sembra fattibile, ma dobbiamo comunque prima consultare i nostri architetti." 2. NON È + CONTRARIO DI "FACILE" Un altro modo rapido per non ripetere “è facile” è quello di usare “non è” + aggettivi che sono contrari di “facile”, come complesso, difficile, complicato, arduo. "Questo problema di matematica non è affatto complesso: dovresti riuscire a risolverlo in poco tempo." 3. È UN GIOCO DA RAGAZZI Una cosa o un'azione che non richiede particolare sforzo può essere definita, in italiano, come un “gioco da ragazzi”, dal momento che i giochi per bambini o ragazzi hanno generalmente regole molto facili e intuitive. "Se segui correttamente le istruzioni, montare quel mobile sarà un gioco da ragazzi." 4. È UNA PASSEGGIATA Sapete cos'altro non richiede un grande impegno e sforzo e perciò è associato a un'idea di facilità e semplicità? Una passeggiata. Perciò un altro modo per dire “è facile” è “è una passeggiata”. Non è complesso camminare tranquillamente, anche se non si ha una meta… No? "Stai tranquillo, ti sei allenato abbastanza… Vedrai che questa partita sarà una passeggiata per te." 5. È COME BERE UN BICCHIER D'ACQUA Stessa idea: niente è più facile di bere un bicchiere d'acqua. Questa espressione idiomatica fa proprio riferimento ad un'attività molto semplice e naturale da fare. "Se guardi tutti i video di LearnAmo e segui LearnAmo su tutti i social, imparare l'italiano sarà come bere un bicchier d'acqua." 6. È ALLA PORTATA DI TUTTI L'espressione indica qualcosa che è facilmente accessibile o raggiungibile da chiunque. È proprio “a portata di” che indica l'accessibilità. Per esempio, “a portata di mano” significa che lo si può raggiungere semplicemente allungando un braccio. Invece, ritornando alla nostra espressione, “essere alla portata di tutti” può fare riferimento sia a un luogo accessibile a tutti, sia a una cosa, un compito o un'azione che sono tanto facili da poter essere svolti da chiunque. "La nuova pizzeria napoletana si trova in centro, perciò è alla portata di tutti. Possiamo incontrarci lì?" "Se avete voglia di imparare l'italiano, vi suggeriamo di seguire il nostro canale! È alla portata di tutti. Ed è anche molto divertente!" 7. NON RICHIEDE MOLTO SFORZO / MOLTA CONCENTRAZIONE / MOLTO IMPEGNO Questa è veramente un'espressione che fa quello che deve fare: esprime senza troppi giri di parole che si tratta di qualcosa di facile. "Imparare a suonare questo strumento non richiede molto sforzo, basta un po' di pratica." 8. (FARE QUALCOSA) IN UN BATTER D'OCCHIO
Chi non ha spettegolato almeno una volta nella propria vita? Non è bello, ma talvolta non ci si riesce a trattenere dal dare la propria opinione su qualcosa, senza che i diretti interessanti lo abbiano chiesto. In questa lezione, vedremo il lessico legato al GOSSIP e ai PETTEGOLEZZI, oltre a espressioni idiomatiche sullo stesso tema! Lessico Italiano del GOSSIP 1. Spettegolare in Italiano: VERBI Spettegolare: la tendenza o l'abitudine a parlare alle spalle di altri, o col fine di esprimere semplicemente dei pareri in merito a questioni che non ci riguardano, o col fine di criticare. Verbi simili sono: ciarlare e cianciare. Entrambi indicano il trattenersi a lungo in chiacchiere senza utilità, spesso riguardanti altre persone. Ma anche sparlare, che ha solo il significato negativo di “parlare male di altre persone alle loro spalle”. Dal verbo “cianciare” deriva l'esclamazione “Bando alle ciance!”. Le ciance sono (in toscano) le chiacchiere futili e vane. Ecco perché “Bando alle ciance!” significa “Basta con le chiacchiere e i pettegolezzi inutili”. Si usa quando vogliamo invitare il nostro interlocutore a smettere di perdere tempo con chiacchiere e pettegolezzi per invece cominciare a fare qualcosa di concreto. Esempio: - Detesto andare in ufficio perché i miei colleghi spettegolano tutto il tempo e io devo lavorare per tutti! Pettegolezzo: commento inopportuno o indiscreto o malevolo su qualcuno che non è presente. Insomma, può avere una sfumatura neutra (si parla tanto per parlare) oppure più negativa (si vuole davvero parlar male dell'altra persona). Questo termine ha molti sinonimi, come: diceria, gossip, ciarla, chiacchiera, rumor, voce (di corridoio), maldicenza (questo è l'unico sinonimo che si può usare solo in senso negativo e non neutro). Esempio: - Devi credere a ciò che ti dico, non devi dare ascolto alle voci di corridoio e ai pettegolezzi che circolano sul mio conto. Pettegolo: persona che spettegola, ossia colui o colei che ha l'abitudine di parlare sul conto degli altri, riportando indiscretamente o con malevolenza fatti altrui. Curiosità: la parola “pettegolo” deriva da “peto”, potete immaginare perché: cioè si fa riferimento all'incontinenza verbale di un pettegolo, alla sua incapacità di trattenere i commenti. Esempio: - Riesco a confidarmi con Luisa perché so che non è una pettegola e non direbbe mai i fatti miei in giro. Ficcanaso: non è necessariamente un pettegolo, ma sicuramente è una persona che si intromette in faccende che non la riguardano minimamente. Esempio: - Il nostro vicino è un ficcanaso, controlla sempre a che ora entriamo o usciamo di casa. Chiacchierone: una persona che parla molto a sproposito e che non sa tenere un segreto. Chiaramente un chiacchierone non è necessariamente un pettegolo, può anche essere solo una persona che ama parlare del più e del meno. Però è anche possibile usare l'aggettivo come sinonimo di “pettegolo”. Esempio: - Quel chiacchierone di Luca ha raccontato tutto al mio capo. Che figura! Linguacciuto: anche questo termine è sinonimo di “pettegolo", ma ha solo una sfumatura negativa. Un linguacciuto è chi è incline a sparlare, ad avere la risposta sempre pronta e a controbattere sempre con risposte taglienti, provocatorie, arroganti o offensive. Esempio: - Marco è maleducato e anche linguacciuto! Malalingua: colui che sparla in senso completamente negativo, con il fine maligno di offendere e disprezzare. Esempio: - Riccardo è una persona subdola: è una spia e una malalingua, non devi assolutamente fidarti di lui. 2. Spettegolare in Italiano: ESPRESSIONI Vediamo di seguito alcune espressioni che vengono utilizzate per riferirsi all'atto di spettegolare: Essere pettegolo come una portinaia: espressione che significa essere pettegolo, chiacchierone, come le portinaie, tradizionalmente descritte come coloro che si interessano e sono ...
In un mondo che corre veloce, dove il ticchettio dell'orologio scandisce i ritmi frenetici della vita quotidiana, la cultura italiana ci offre un ricco repertorio di espressioni che invitano al relax, per ricordarci l'importanza di trovare momenti di pausa e di piacere tra gli impegni di tutti i giorni. Come Esprimere il Relax in italiano 1. STACCARE LA SPINA Cosa succede quando si stacca la spina a un elettrodomestico? Smette di funzionare, e “si riposa”, no? Bene, la stessa cosa vale anche per noi esseri umani, in senso figurato. Questa espressione indica la sensazione di relax in cui è possibile estraniarsi e allontanarsi dal mondo esterno e ricaricare le proprie batterie e la propria energia. Esempio: Ogni volta che ho bisogno di staccare la spina, vado in montagna. 2. RICARICARE LE PILE Questa espressione significa fare una pausa per recuperare le energie perse. Come si fa con le pile scariche, che si attaccano alla corrente per dar loro nuova energia. Esempio: Questi ultimi mesi sono stati davvero stressanti. Adesso ho bisogno di ricaricare le pile prima di cominciare di nuovo! 3. FARE UNA PENNICHELLA La pennichella è il riposo che si fa nelle prime ore del pomeriggio (chiamato anche “pisolino”), dopo pranzo, generalmente di breve durata. Si può usare l'espressione “fare una pennichella” anche per altri momenti della giornata, ogni volta che si ha bisogno di qualche minuto con gli occhi chiusi per recuperare le forze. Esempio: Quando mi sento sopraffatta dal lavoro, faccio una pennichella e mi riprendo subito! 4. PRENDERSELA COMODA Questa espressione indica il fare tutto con molta calma, senza fretta, procrastinando il più possibile e riducendo al minimo lo stress. Esempio: Abbiamo chiuso l'affare con i nuovi clienti e abbiamo guadagnato un bel po'… Adesso possiamo prendercela comoda per qualche settimana. 5. RELAX TOTALE! Questa espressione enfatizza una sensazione di profondo relax, durante la quale non si vuole fare proprio nulla. Esempio: Finalmente sono arrivate le ferie! Da domani relax totale! Si dorme tutto il giorno e non si pensa al lavoro! 6. PERDERE LA COGNIZIONE DEL TEMPO Questa espressione indica l'essere in uno stato di tale rilassamento che provoca un disorientamento momentaneo: non ci si rende conto di che ore siano e di quanto tempo sia passato dall'ultima volta che un'attività è stata svolta. Esempio: L'altro giorno, nel pomeriggio, ho dormito così tanto che quando mi sono svegliata avevo perso proprio la cognizione del tempo. Pensavo che fosse già la mattina dopo! 7. ESSERE SULLE/TRA LE NUVOLE Guardare le nuvole da vicino provoca sicuramente una sensazione di relax, ad esempio quando siamo su un aereo. Questa espressione indica la sensazione di profondo relax in cui si è completamente lontani dal mondo e non ci si rende conto della realtà circostante. Come se non si vivesse più sulla Terra ma, appunto, tra le nuvole. Esempio: Sveglia! Ti sto parlando ma sembra che tu sia tra le nuvole! 8. MERITATO RIPOSO ! Questa è un'esclamazione usata quando si viene fuori da una situazione pesante e stancante e ci si sente di meritare del buon relax. Esempio: Aaaah! Finalmente abbiamo finito il video! Meritato riposo! 9. LASCIARSI ANDARE Questa espressione indica il “rilassarsi” nel senso di non pensare più a niente e cadere in una sensazione di abbandono totale. Esempio: Sei troppo tesa: lasciati andare per una volta! Vedrai che le cose si sistemeranno! 10. ANDARCI PIANO Questa espressione significa fare tutto con calma per non ritrovarsi stressati o, se lo si è, per ridurre al minimo lo stress. “Andarci piano con qualcosa” significa “procedere con moderazione”, “comportarsi con cautela”. Esempio: Ti stai preoccupando troppo in questo periodo… Vacci piano! Altrimenti la tua salute ne risente!