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Alessandra Cozzani"Ovest"Castelvecchi Editorewww.castelvecchieditore.comKiaran fugge a Milano dall'Irlanda durante gli anni tumultuosi degli scontri tra l'IRA e il governo britannico. È uno stimato insegnante ma nasconde di avere una relazione con Marco, un musicista jazz in attesa del grande successo internazionale. Di colpo, però, le cose prendono una piega inaspettata: le ombre del passato si riaffacciano, Marco tradisce la sua fiducia, e l'ambiente precario della classe di migranti e lavoratori in cassa integrazione mette a dura prova le sue capacità. Tra gli studenti, spicca la figura di Sophie, una giovane romena con cui Kiaran sviluppa un legame che per lei ha un significato drammaticamente più profondo. Kiaran e i suoi allievi cercano un riscatto esistenziale, identificandolo in un concetto di “ovest” che va oltre la mera connotazione geografica, rappresentando piuttosto un modo di intendere la vita, di stare al mondo. Ma i sogni, gli affetti e il peso del passato si rivelano molto più complessi di quanto si possa immaginare.Alessandra CozzaniÈ stata insegnante di inglese e traduttrice. Una sua silloge è stata selezionata per il Premio Nazionale Elio Pagliarani 2019. Ha partecipato all'antologia Diario in coronavirus con grani di scrittura, organizzato dalla Federazione Unione Scrittori Italiani. Un suo breve saggio è apparso nel libro Psicoanalisi e televisione edito da Il Nuovo Melangolo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Pubblichiamo un intervento del prof. Brandalise dal titolo "Filosofia e psicoanalisi" tenutosi per il Seminario Tiresia dell'Università di Verona nella seconda metà del 2024, buon ascolto
L'editoriale del direttore Alfredo Lombardozzi per il volume 4/2024link al volume:https://riviste.raffaellocortina.it/scheda-fascicolo_contenitore_digital/autori-vari/rivista-di-psicoanalisi-2024-4-RDPS2024_4-4422.html
L'editoriale del direttore Alfredo Lombardozzi per il volume 3/2024link al volume: https://riviste.raffaellocortina.it/scheda-fascicolo_contenitore_digital/autori-vari/rivista-di-psicoanalisi-2024-3-RDPS2024_3-4347.html
Cosa succede quando un'opera d'arte rimane incompiuta? Quali interrogativi cela un disegno non finito o un progetto interrotto? L'incompiutezza, lontano dall'essere un mero accidente, può rivelarsi un fertile terreno di indagine sul processo creativo e sulla psiche umana. In questo episodio del podcast della Rivista di Psicoanalisi, Gaetano Pellegrini dialoga con Lorena Preta, curatrice del focus sull'Incompiuto pubblicato sulla Rivista. Il focus raccoglie contributi di psicoanalisti, curatori, critici d'arte e artisti, offrendo una prospettiva interdisciplinare su un tema complesso e affascinante. Membro Ordinario SPI e Full Member IPA, Lorena Preta è stata Direttore di Psiche, Rivista di cultura della SPI dal 2001 al 2009 ed è Responsabile del Gruppo di Ricerca Internazionale Geografie della Psicoanalisi. Ha ideato e diretto SpoletoScienza, da cui sono nate numerose pubblicazioni per la casa Editrice Laterza, tradotte in diverse lingue, tra le quali Che cos'è la conoscenza (con Mauro Ceruti) (1990), La narrazione delle origini (1991), Immagini e metafore della scienza (1992), La passione del conoscere (1993), Il caso e la libertà (1994), In Principio era la cura (con P. Donghi). Sempre per Laterza ha pubblicato Nuove Geometrie della mente (1999); Cura due collane Geografie della psicoanalisi per Mimesis e Geographies of Pshychoanalisis per Mimesis International. È autrice di diversi articoli e curatrice di molte pubblicazioni tra cui Cartografie dell'inconscio. Mimesis (2016), Dislocazioni. Nuove forme del disagio psichico e sociale Mimesis(2018). È autrice del libro La Brutalità delle cose. Trasformazioni psichiche della realtà, Mimesis(2015) tradotto in varie lingue. Recentemente ha curato Prendersi cura, Alpes 2021 e ultimo Still Life. Ai confini tra vivere e morire, Mimesis 2023. Link utili:Focus sull'Incompiuto sul sito della Rivista di Psicoanalisi: ScaricaOpera di Joseph Beuys "Infiltrazione omogenea per pianoforte a coda": http://artscore.it/cura-arte-5-artisti-5-opere-coronavirus/cura-ad-arte-joseph-beuys-infiltrazione-omogenea-per-pianoforte-a-coda-1-artscore-it/Libro di André Green "Rivelazioni dell'incompiuto": https://www.alpesitalia.it/prodotti-900-rivelazioni_dell_incompiuto"La Vergine e il Bambino con Sant'Anna" di Leonardo da Vinci: https://it.wikipedia.org/wiki/Sant%27Anna,_la_Vergine_e_il_Bambino_con_l%27agnellino"Sant'Anna, la Vergine e il Bambino" (Il cartone di Londra) di Leonardo da Vinci: https://it.m.wikipedia.org/wiki/File:Leonardo_-_St._Anne_cartoon.jpg
Roberto Cazzola"Luce"Una corrispondenzaEdizioni Seb27www.seb27.itNelle sue lettere Nino scrive di tutto a Luce, le racconta di come Kafka consola una bambina che ha perso la bambola nel parco o di un libro al cui protagonista è consentito scrivere solo lettere non d'amore, lei risponde rievocando l'infanzia felice con la nonna in Romania, gli parla del teatro in cui impersona Pentesilea o della sua mostra fotografica sul volto assente, gli chiede appoggio nel suo sradicamento. Centrale nel carteggio è il rifiuto opposto al mondo da Luce adolescente, uno sciopero della fame seguito da una distruttiva foga bulimica. Che parlino dell'arto fantasma, di psicologi felloni o di un istituto per disabili i cui ospiti siedono davanti a un televisore muto, che rievochino la deportazione della famiglia Susman a Theresienstadt o raccontino di una bambina palestinese, queste lettere sono intrise di dolcezza. Attraverso la parola un sentimento disincarnato lega i due corrispondenti. Romanzo del Novecento e di due vite, Luce ci lascia con un dubbio: nella ricerca di una corrispondenza con il proprio lato femminile, Nino sta forse scrivendo a se stesso?Roberto Cazzola. Nato a Torino nel 1953, ha lavorato per Einaudi dal 1974 al 1995 e per Adelphi dal 1995 al 2018. Presso entrambi gli editori è stato responsabile della letteratura tedesca. Dal 1983 al 1985 ha insegnato presso l'Università di Vienna. Collabora con il seminario Giustizia e Letteratura dell'Università Cattolica di Milano e con l'Associazione per la ricerca in psicologia analitica (Arpa). All'Università di Tubinga ha partecipato al seminario Wertewelten e ad Ascona ai convegni della Fondazione Eranos. Ha pubblicato il volume di racconti La fedeltà da Marcos y Marcos, i romanzi Lavati le mani, Elmar e La delazione (Premio Mondello 2010) da Casagrande, il saggio Un quarto di pera di Giulio Einaudi. E altre memorie editoriali da Edizioni Seb27 e, con Gian Enrico Rusconi, ha curato per Einaudi Il «caso Austria». Dall'Anschluss all'èra Waldheim. Ha tradotto opere di Joseph Roth, Friedrich Dürrenmatt, Reiner Stach e Georges Haupt.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Davide Susanetti"Quei discorsi d'amore"Leggendo il Simposio di PlatoneCarocci Editorewww.carocci.itUna sera ad Atene nella casa del bellissimo Agatone. Ospiti d'eccezione, figure di un'élite intellettuale che anima la città. Le parole fluiscono e si intrecciano in una polifonia che ancora ci interroga e ci procura vertigine. Il fuoco bruciante dell'eros che investe anime e corpi, la passione per il teatro e per la poesia, la suggestione dei miti antichi, la visione della natura e l'etica della città. Che cosa desideriamo davvero quando desideriamo? Dove ci porta quella singolare forza che, spesso confondendoci, attraversa e muta la nostra vita? Seduzione di incanti, ma anche vicoli ciechi ed aporie in cui l'esistenza si infrange. Groviglio di emozioni mortali in cui talora risuonano voci divine. Norme sociali e prospettive che si slargano all'universo. Storie d'amore, ma anche sentieri impervi di un'iniziazione che conduce al di là dell'umano. Le vicende della storia e lo schiudersi di una quarta dimensione che elide spazio e tempo. L'avvinghiarsi ansante dei corpi e la contemplazione di forme assolute. Leggere Platone è esperienza destabilizzante che dissolve i luoghi comuni.Davide SusanettiÈ professore di Letteratura greca all'Università degli Studi di Padova. Si occupa di teatro antico, di filosofia greca e di tradizioni esoteriche.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Massimiliano Scudeletti"La laguna del disincanto"Arkadia Editorewww.arkadiaeditore.itAlessandro Onofri è un reporter stanco di guerra, quasi dimentico della propria infanzia tra Venezia e il petrolchimico di Porto Marghera, dove è rimasto invischiato in una brutta storia tra sette e delinquenti comuni, ma quando un'amica disperata gli mostra il filmato del figlio che terrorizza il fratello mimando una lezione di scuola dai macabri rituali, non riesce a tirarsi indietro. Scoprirà che altri bambini della stessa scuola presentano gravi traumi. Le loro foto circolano nelle bacheche di Silk Road, il mercato illegale di droga, armi e pornografia celato nel Dark Web, la parte di Internet più nascosta. Forse lì, tra le pieghe della rete anonima, antiche credenze hanno trovato una nuova collocazione. Se quei bambini sono solo vittime di insegnanti malati come tutti sostengono, perché i massimi livelli della Polizia Postale e dell'Interpol se ne stanno interessando? Cosa si cela nella scuola? L'agire di isolati pervertiti? Una mafia internazionale che vende immagini pedopornografiche o, ancora una volta, qualcosa di più oscuro? Per scoprirlo Alessandro sarà costretto a mettere in dubbio le certezze con cui ha sopito i terrori dell'infanzia e a perdersi in un viaggio che lo riporterà verso il suo passato di tenebra.Massimiliano ScudelettiNasce e vive a Firenze. Dopo gli studi si dedica alla realizzazione di documentari e spot televisivi, prima come sceneggiatore, poi come regista. Nel passaggio dall'analogico al digitale abbandona l'attività per collaborare con un'agenzia assicurativa che opera prevalentemente nella comunità cinese. Continua a viaggiare nel Sud-est asiatico per passione. Compiuti i cinquant'anni, decide di dedicarsi completamente alla cultura tradizionale cinese e alla scolarizzazione di adulti immigrati. Nel 2018 pubblica il suo primo romanzo, un giallo con protagonista il videoreporter di guerra Alessandro Onofri, Little China Girl (Betti Editrice), giunto secondo al premio “Tramate con noi” di Rai Radio1, vincitore del premio Emotion al “Premio Letterario Città di Cattolica”. Dopo numerosi racconti, alcuni con protagonista sempre Alessandro Onofri, nel 2019 pubblica il suo secondo romanzo, L'ultimo rais di Favignana. Aiace alla spiaggia (Bonrraro). Con Arkadia Editore ha pubblicato il fortunato romanzo La laguna dei sogni sbagliati (2022) e La laguna del disincanto (2024). I suoi reportage di viaggio sono apparsi sulla rivista “Erodoto 108”.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
In questo episodio del podcast della Rivista di Psicoanalisi, Laura Ravaioli intervista Antonella Granieri, autrice dell'articolo “Affrontare il rischio del risiedere in un Sito Contaminato: il caso di Casale Monferrato, tra catastrofe sociale e catastrofe individuale”.Antonella Granieri è Psicologa e Psicoterapeuta, si è specializzata in Psicologia Clinica presso la Facoltà di Medicina dell'Università di Siena. E' Professoressa Ordinaria in Psicologia Clinica, Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Psicologia Clinica e Direttrice della Scuola di Specializzazione in Psicologia Clinica presso l'Università di Torino.Psicoanalista, è membro Ordinario della Società Psicoanalitica Italiana e dell'International Psychoanalytical Association. Ha ricoperto diversi ruoli nel Centro Torinese di Psicoanalisi ed è stata membro del Committee IPA "Psychoanalysis and the University". E' attualmente membro del Gruppo Soci con Ruolo Pubblico della SPI e Referente del Centro Torinese di Psicoanalisi per il gruppo SPI Psicoanalisi e Istituzioni.E' stata Giudice Onorario Sezione Minori della Corte D'Appello di Torino.
Anna Ferruta"Una finestra sulla psicoanalisi"Raffaello Cortina Editorewww.raffaellocortina.itAnna Ferruta propone di affacciarsi al mondo della psicoanalisi con una modalità inconsueta, intrecciando sequenze cliniche e descrizioni del funzionamento psichico per analizzare le più cruciali contraddizioni della vita emotiva. Incontriamo così le immersioni nel non conosciuto dell'inconscio, i conflitti che lacerano il mondo interno tra affermazione di Sé e Alterità necessaria, la solitudine essenziale e il bisogno di vivere in gruppo, la violenza inevitabile contestuale alla compassione, il male e la gioia di vivere, i continui slittamenti tra dolore del corpo e sofferenza della psiche, le straordinarie energie emotive che permettono di superare esperienze di sconforto. Ciò che unisce i differenti paesaggi psichici della teoria e della cura psicoanalitiche è l'esperienza dello stare in relazione, come condizione strutturale indispensabile per i viventi. Abbiamo bisogno di solitudine per essere creativi e di interazione con altri per crescere continuamente: tenere insieme Sé e Altro, non perdere l'altro e non perdere se stessi.Anna Ferruta, psicologa e psicoanalista con funzioni di training della SPI e dell'IPA, è membro fondatore di Mito&Realtà, Associazione per le comunità e residenzialità terapeutiche. Nelle nostre edizioni ha curato tra gli altri La comunità terapeutica (con G. Foresti, E. Pedriali, M. Vigorelli, 1998), Le comunità terapeutiche (con G. Foresti, M. Vigorelli, 2012) e Una finestra sulla psicoanalisi (2024).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
L'editoriale del direttore Alfredo Lombardozzi per il volume 2/2024link al volume: https://riviste.raffaellocortina.it/scheda-fascicolo_contenitore_digital/autori-vari/rivista-di-psicoanalisi-2024-2-RDPS2024_2-4276.htmllink al testo dell'editoriale: https://riviste.raffaellocortina.it/direct_free_download.php?id=4277&idv=
L'editoriale del direttore Alfredo Lombardozzi per il volume 1/2024link al volume: https://riviste.raffaellocortina.it/scheda-fascicolo_contenitore_digital/autori-vari/rivista-di-psicoanalisi-2024-1-RDPS2024_1-4217.htmllink al testo dell'editoriale: https://riviste.raffaellocortina.it/direct_free_download.php?id=4218&idv=
Ginevra Bompiani, Sarantis Thanopoulos"Il pensiero affettivo"Feltrinelli Editorewww.feltrinellieditore.it“Una pratica di amicizia, un palleggio fra amici”: così Ginevra Bompiani definisce questo scambio in forma epistolare con lo psicoanalista Sarantis Thanopulos.Come nasce quest'occasione? Da un'idea fuggevole che, ci dice Bompiani, l'ha attraversata e poi, invece di fuggire, si è rintanata. L'idea è semplice come un'illuminazione, ed è che l'affetto sia una forma del pensiero.A partire da questa intuizione, semplice solo in apparenza, si dipana il dialogo di due menti che cercano di pensare insieme in modo diverso. E la domanda è: nella mente dell'infante, nasce prima il pensiero o l'affetto? E che cosa cambia in noi a seconda di come rispondiamo a questa domanda? Siamo di fronte a un universo di possibili risposte: ci sono quelle dettate dalla filosofia o dalla psicoanalisi, dal mito o dalle neuroscienze e le risposte suggerite da quella materia infuocata che è l'inconscio. E poi ci sono le risposte che i due amici con-tendenti costruiscono, una lettera dopo l'altra, ognuno con il suo stile, con il suo modo di pensare, ognuno ascoltando quello che pensa l'altro ma cercando di non perdere il proprio filo, perché man mano che procedono, intorno a questa piccolissima differenza (è nato prima il pensiero o l'affetto?) si ricostruisce il rapporto fra realtà e illusione, fra emozione e ragione, fra passione e calcolo. Un rapporto incandescente e mutevole, come la faccia di Pulcinella che ballando il suo valzer con Colombina offre ora il volto della morte, ora la maschera comica del burattino.È la pratica stessa dell'amicizia tra i due autori a rivelarsi strumento conoscitivo, disciplina in cui pensiero e affetto, libertà e dipendenza si congiungono e camminano insieme verso una meta nascosta nella foresta.Ginevra Bompiani è nata a Milano e vive a Roma. Editrice, scrittrice, traduttrice, saggista, ha insegnato per molti anni all'Università di Siena e ha fondato nel 2002 la casa editrice nottetempo. Tra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo: La stazione termale (Sellerio 2012) e La neve (et al. 2013), L'ultima apparizione di Josè Bergamin (nottetempo), Mela zeta (nottetempo 2016), L'altra metà di dio (Feltrinelli, 2019). Dal 2015 cura per nottetempo la collana Luce Mediterranea.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
COSE IMPORTANTI: 1) questo video non è indirizzato a psicologi esperti con un cervello enorme, ci sono delle semplificazioni per permettere a tutti di comprendere il tema 2) per questo episodio è consigliata la visione (si, qui su Spotify ci sono sempre anche i video e non solo l'audio) e non solo l'ascolto, in quanto ho inserito degli schemini (fatte con le mie manine sante) per facilitare la comprensione delle parti più ostiche 3) Freud ti amo Ultima cosa, l'ho ripetuto anche nell'episodio ma ve lo trascrivo anche qui: la psicologia è fatta di teorie, quella di Freud è "una delle", non di certo da essere considerata come la verità unica e incontrovertibile che deve muovere il mondo. Le teorie di Freud hanno 100 anni, è normale che ci siano state degli avanzamenti che possono aver reso alcuni suoi passaggi e ragionamenti come obsoleti o passati. MA È impossibile non notare quanto abbiano influenzato il mondo attuale.
In questo episodio del podcast della Rivista di Psicoanalisi Laura Ravaioli ospita Chiara Rosso, che ha curato il Focus sul XVI Colloquio Italo-Francese, pubblicato nel fascicolo 4/2023.Chiara Rosso è psichiatra, psicoanalista e membro ordinario con funzioni di training della SPI e dell'IPA. È anche membro del board della Société Européenne pour la Psychanalyse de l'Enfant et de l'Adolescent (SEPEA) di Parigi. Ha al suo attivo pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali riguardo a temi legati all'adolescenza e alle dinamiche migratorie; tra le più recenti ha curato: "Identità polifonica al tempo della migrazione. Verso una “clinica della molteplicità” in psicoanalisi (Alpes, 2017) e "Figure del perturbante" a cura di Chiara Rosso, Luca Bruno, Olimpia Sartorelli (Pendragon ed., 2024).
Lorenzo Zino"L'amore difficile"Le parole della vita offesaEdizioni ETSwww.edizioniets.comNon è l'amore a essere difficile, ma lo sono gli interpreti, coloro ai quali l'esperienza dell'amore è comunque dedicata. Ma un analista ascolta come l'amore sia difficile - o lo è stato, o lo è nel presente, o si scorgono ampie premesse perché possa esserlo nel futuro, compresa la paura di incontrarlo ancora. A tutto questo Lorenzo Zino ha dedicato il proprio Seminario del 2021-2022, ora pubblicato. Con Freud, Leopardi, Pirandello, Emily Dickinson, Jonathan Safran Foer, Antonia Pozzi e Nadia Fusini, in questo libro l'autore affronta le difficoltà dell'amore, attraversandone le promesse e le delusioni, gli impeti e le rinunce, le parole che turbano e seducono, quelle che avvicinano o allontanano. Con sullo sfondo sempre la condizione umana abituata a temerlo mentre lo desidera sopra ogni altra cosa. «Più una persona arriva ad essere vicina a se stessa e più sarà in grado di donarsi appieno all'altro. Se ci si dona veramente, è possibile che qualcuno si interessi davvero a noi. Non è facile innamorarsi di persone col freno a mano tirato. Non è facile innamorarsi di persone che mettono una serie mirabolante di steccati. Non è facile innamorarsi di qualcuno che in qualche modo non abbia a cuore la parola e ciò che la parola può provocare».Lorenzo Zino, psicanalista, lavora dal 1980 a Firenze e Massa. Fin dal 1993 il suo Seminario abita nella tradizione di Jacques Lacan e di Aldo Rescio. Ha pubblicato nelle Edizioni ETS L'esperienza della psicanalisi. Scritti 1982-2006 (2007), La Seduzione. Letture di psicanalisi (2008), Un bambino che ha paura. Infanzia e psicanalisi (2008), La Gelosia. Letture di psicanalisi (2010), Il Desiderio. Letture di psicanalisi (2012), Amore mio. Psicanalisi e possesso (2016), La distanza e l'amore. La psicanalisi al tempo del contagio (2022).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Costanza Jesurum"Il giaguaro nel canale"Venezia come appare a chi la sognaWetlandswww.wetlandsbook.comCon la sua bellezza e la sua peculiare singolarità di città storica sull'acqua, Venezia è diventata un simbolo culturale. E' una città che offre paesaggi e vedute che sono diventate oggetti collettivi, e che sono spesso trasformati in immagini stereotipiche: isole che emergono dall'acqua, piazza invase dalla marea, ma anche le maschere di carnevale e lo sfarzoso settecento veneziano: Venezia è un luogo immaginifico condiviso.Venezia è anche un simbolo dell'inconscio, una città che ricorre nei sogni delle persone, ovvero un medium per esprimere questioni private e interne: le persone che la visitano e persino quelle che non ci sono mai state la trattengono nel loro immaginario e prima o poi la sognano: ciò che vedono ed esperiscono diventa un canovaccio metaforico inconscio per esprimere uno stato psichico.Raccontando i sogni dei visitatori, il libro indaga il simbolismo onirico di Venezia, offrendo una prospettiva inedita per la comprensione della città e delle sue rappresentazioni storiche e culturali.Costanza Jesurum, psicologa analista, collabora con diverse testate e periodici nazionali, tra cui L'Espresso, la Repubblica e il Mattino. Tra le sue opere più recenti: Manuale Antistalking (il nuovo Melangolo, 2014) Guida portatile alla psicopatologia della vita quotidiana (2015) e Dentro e fuori la stanza. Cosa accade a chi fa psicoterapia oggi (2017), entrambi con la casa editrice Minimum Fax, e più recentemente Il corpo in questione, per una psicologia delsesso, in uscita con Ponte alla grazie.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
L'editoriale del direttore Alfredo Lombardozzi per il volume 4/2023.link al volume: https://riviste.raffaellocortina.it/scheda-fascicolo_contenitore_digital/autori-vari/rivista-di-psicoanalisi-2023-4-RDPS2023_4-4161.htmllink al testo dell'editoriale: https://riviste.raffaellocortina.it/direct_free_download.php?id=4162&idv=
Il tamburino di sabato 4 maggio, la rassegna sulla vita culturale di Roma. Al microfono Leonardo Zaccone, poeta, performer e musicologo. chi apre i parchi a Roma? una questione apertaCinemente, festival di cinema e psicanalisi al PalaexpoContaminazioni, festival di teatro emergente delle allieve e degli allievi della Silvio D'Amico al MattatoioContemporanea, il gallery weekend che mostra l'arte contemporanea a RomaMason Bates, l'eclettico musicista americano all'Accademia Americana con Soundscapes e al Parco della Musica con un concerto per pianoforte e orchestraRose, musica, mondo, ambiente con Walter Branchi, compositore e rodologo, alla Fondazione ScelsiSveja è un progetto indipendente sostenuto da Periferiacapitale, il programma per Roma della fondazione Charlemagne.
Augusto Romano"La memoria interrotta"Manni Editoriwww.mannieditori.itQuella di Augusto Romano è una poesia che si nutre di scarti: gli scarti della vita quotidiana, il non detto e l'indicibile, l'informe che l'esistenza diurna relega nei ripostigli della notte, ciò che non si può mostrare se non per accenni, segni equivoci, melodie interrotte. Sono versi che si aggirano attorno a temi comuni – sesso, amore, tempo, perdita – e mescolano stupore, malinconia, furia, qualche paralitica estasi e ironia.Ne risulta un costante combattimento con le parole, un labirinto inconcluso, che si disfa già mentre viene disegnato.Augusto Romano, nato nel 1934 a Bari, vive e lavora a Torino.Psicoanalista di orientamento junghiano, è socio ordinario della IAAP (International Association for Analytical Psychology) e analista didatta dell'AIPA (Associazione Italiana di Psicologia Analitica).È stato docente di Fondamenti di psicologia analitica all'Università di Torino e ha pubblicato numerosi saggi con Aragno, Bollati Boringhieri, Bompiani, Marsilio, Moretti & Vitali, Raffaello Cortina.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
In questo episodio del podcast della Rivista di Psicoanalisi, Laura Ravaioli ospita Giorgio Mattana, coordinatore del gruppo di ricerca Psicoanalisi/neuroscienze della Società Psicoanalitica Italiana e che ha contribuito al fascicolo 2023/3, il monografico su Psicoanalisi e Neuroscienze, con l'articolo “Il Sé, l'Io e la relazione psicoanalisi/neuroscienze: complessità del reale e vertici della conoscenza”.Link all'articolo https://riviste.raffaellocortina.it/scheda-articolo_digital/giorgio-mattana/il-se-lio-e-la-relazione-psicoanalisi---neuroscienze-complessita-del-reale-e-vertici-della-conoscenza-RDPS2023_3_4-4102.htmlLink al volume https://riviste.raffaellocortina.it/scheda-fascicolo_contenitore_digital/autori-vari/rivista-di-psicoanalisi-2023-3-RDPS2023_3-4098.htmlGiorgio Mattana, laureato in Filosofia e in Psicologia, è Membro Ordinario della Società Psicoanalitica Italiana (SPI) e dell'International Psychoanalytical Association (IPA). È Chair del Gruppo di Ricerca Psicoanalisi/Neuroscienze della SPI, Rappresentante Europeo del Confidentiality Committee dell'IPA e Professore a Contratto presso il Corso di Laurea Magistrale in Filosofia e Psicoanalisi dell'Università della Calabria. È stato redattore della Rivista di Psicoanalisi e di Spiweb. Ha pubblicato lavori sul confronto fra modelli, sull'epistemologia della psicoanalisi e sui rapporti fra psicoanalisi, filosofia della mente e neuroscienze.
Monica Carestia"Pinocchio: rimosso o promosso?"Kum! Festival, Pesarowww.kumfestival.itSabato 6 aprile 202410:15 | Palazzo Ciacchi"Pinocchio: rimosso o promosso?"Monica Carestia, Erica Ferrario e Federica PelligraL'incontro di Pinocchio con la scuola ha lamarca del trauma. Da una parte Pinocchio vorrebbe adeguarsi alla domanda dell'istituzione scolastica, dall'altra non può sottrarsi al richiamo della sua natura ambigua ed enigmatica.Natura vegetale, legnosa e nodosa. Natura non umana e più che umana, ossia artistica, creativa, poetica. Pinocchio desidera andare a scuola e “farsi onore”, ma è attratto dal teatro dei burattini. Ascolta i consigli di Geppetto, della Fata, del Grillo parlante, e tuttavia segue il Gatto e la Volpe, si lascia condurre nel Paese dei Barbagianni e poi nel Paese dei balocchi. Ma un'ulteriore linea di tensione percorre l'intera avventura di Pinocchio, alternando in modo vertiginoso momenti educativi eirruzioni oniriche. Non è detto, del resto, che quella tensione vada richiusa, e che educare non significhi tenere aperta quella differenza anziché ricomporla.Monica Carestia, psicoterapeuta psicoanalista, responsabile della sede di Jonas Ancona centro di clinica psicoanalitica, membro del Consiglio Direttivo di Jonas Italia, socio fondatore della Società Marchigiana di Psicoanalisi, Docente tutor Irpa Ancona.Affianca alla pratica clinica collaborazioni con istituti scolastici, istituti penitenziari ed enti del Terzo Settore che si occupano di disagio psichico e fragilità sociale.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Federico Leoni"Kum! Festival"Dal 5 al 7 aprile 2024, Pesaro"La vita della scuola"www.kumfestival.itSi chiama KUM! ed è il Festival voluto da Massimo Recalcati per mettere al centro del discorso pubblico e della diffusione dei saperi i temi della cura e del prendersi cura, della salute e della malattia, del benessere e del disagio, nelle loro tante declinazioni filosofiche e psicologiche, mediche e scientifiche, sociali e politiche. Il sottotitolo, Cantieri, che di anno in anno si declina in maniera più specifica e approfondita, mette l'accento sull'urgenza della reinvenzione delle nostre teorie e delle nostre pratiche, oltre che sul lavoro che noi tutti svolgiamo quotidianamente a sostegno della vita delle nostre comunità e della creazione di valore condiviso. Perché in ogni direzione, dalla scuola all'economia, dalla cultura alla sanità, dalle istituzioni all'ecologia, è più che mai necessario aprire un'officina, uno spazio di spregiudicata sperimentazione, un luogo che rinunci alla rassicurante trasmissione di nozioni precostituite per mettere idee e abitudini consolidate alla prova di questo nostro tempo di interrogazione e di ripartenza.Da venerdì 5 a domenica 7 aprile Pesaro 2024 - Capitale italiana della cultura ospiterà per la prima volta KUM! Festival, la kermesse creata e diretta dallo psicoanalista Massimo Recalcati e con il coordinamento scientifico del filosofo Federico Leoni, giunta alla sua VIII edizione.Il tema di quest'anno sarà La vita della scuola e proporrà un programma eclettico ricco di dialoghi, incontri e spettacoli dedicati al mondo dell'educazione e della formazione. Attraverso un viaggio culturale ed educativo KUM! porterà il pubblico a interrogarsi sul ruolo che la scuola ha nel panorama contemporaneo, dando la possibilità di riflettere sul futuro dell'educazione in Italia e nel mondo. Ancora una volta il Festival si propone come fucina di idee e riflessioni, Cantiere in divenire – da qui il sottotitolo – e definisce i confini del dibattito culturale: la scuola come luogo di trasmissione della cultura e delle competenze da una generazione all'altra, ma anche come opportunità di costruire rapporti di fiducia e rispetto reciproco, prendendosi cura gli uni degli altri. È proprio partendo dal concetto di cura che l'edizione è stata pensata, invitando ospiti e pubblico a instaurare un dialogo costruttivo su come migliorare il sistema educativo per le generazioni future.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Oggi a ComoEventi a tenerci compagnia c'è Silvia che ci parlerà di tantissimi eventi che ci saranno questa settimana nella nostra amata città e nei dintorni. Partiamo parlando dell'apertura delle prenotazioni per Birra&Caciara dell' 1, 2 e 3 Marzo, presso Villa Rosnati, ad Appiano Gentile. Passiamo a parlare dello spettacolo "Scintille" inserito nella rassegna Generazioni 2024 presso il Teatro in via Pastrengo. Parliamo dell'Ostello Bello con "Perchè nos" e "Bucare lo schermo" alla libreria la Ciurma. Finiamo l'appuntata di oggi parlando di Caffè e Psicoanalisi con l'incontro al bar Cortiletto.
Uscire dalle dipendenze affettive in famiglia, in coppia e nei gruppi
A proposito delle tendenze a concentrare il potere in un soggetto.
Pubblichiamo il seminario tenuto dal prof Brandalise e dal prof Valagussa nell'agosto del 2017 presso l'eremo di Montecastello, di seguito l'abstract dal sito del corso: A partire dalla riflessione nietzscheana, nel Novecento si spalanca quel vasto campo d'indagine delle pulsioni, dei processi inconsci, conflitti psichici, transfert che per così dire brulicano alle spalle di ciò che soltanto per comodità possiamo continuare a chiamare “io”, “anima”, “coscienza”. Gli esiti di simili ricerche ci portano a ripensare e spesso a riconfigurare molte delle nostre dinamiche sociali. Da Freud a Jung, da Groddeck a Lacan, sino a Deleuze e Derrida.
Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/supportGian Piero Jacobelli"Arlecchino"passator scorteseLuca Sossella Editorewww.lucasossellaeditore.itErede trasgressivo delle più enigmatiche e sfuggenti divinità greche, da Ermes a Dioniso, Arlecchino entra in scena nella cultura medioevale come un terribile diavolo, che assume connotati comici nell'Inferno dantesco, per poi approdare sui palcoscenici europei della Commedia dell'Arte.Ragionare su Arlecchino significa mettere a fuoco, con gli strumenti offerti dalla storia dei modi di pensare e delle pratiche di vita, un segno metamorfico, come quello di una maschera che riesce ad attraversare l'immaginario simbolico, restando sempre lo stesso.Arlecchino, “servo e padrone”, si trasforma e si moltiplica con la rivoluzione industriale, sino a diventare nel Novecento un protagonista della cultura postmoderna, nelle ‘belle arti', ma anche nella riflessione letteraria e filosofica, con inedite declinazioni tanto apocalittiche quanto messianiche.Prendendo spunto da un racconto ottocentesco, questa ricognizione storico-culturale su una ‘maschera in maschera' come Arlecchino costituisce un ulteriore esercizio di un metodo di ricerca già sperimentato da Gian Piero Jacobelli, filosofo e antropologo, per altre “forme nel tempo”.Gian Piero Jacobelli ha insegnato Filosofia della comunicazione, Sociologia dei processi culturali, Studi sul pubblico, Semiotica della moda, della marca e del turismo e Storia delle religioni presso gli atenei Sapienza Università di Roma, Università degli Studi Roma Tre, Luiss e IULM. Tra le sue pubblicazioni: Scomunicare (2003); Le mosse del cavallo (2008); Babele o della traduzione (2010); La corna (2010); Il posto improprio (2011); Adorno & Benjamin (2015); Al fuoco! (2020); I passaggi di Ernesto de Martino (2021); Contro il futuro (2022). Giornalista professionista, dal 1988 dirige “MIT Technology Review Italia”. IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.it
Pubblichiamo il seminario tenuto dal prof Brandalise e dal prof Valagussa nell'agosto del 2017 presso l'eremo di Montecastello, di seguito l'abstract dal sito del corso: A partire dalla riflessione nietzscheana, nel Novecento si spalanca quel vasto campo d'indagine delle pulsioni, dei processi inconsci, conflitti psichici, transfert che per così dire brulicano alle spalle di ciò che soltanto per comodità possiamo continuare a chiamare “io”, “anima”, “coscienza”. Gli esiti di simili ricerche ci portano a ripensare e spesso a riconfigurare molte delle nostre dinamiche sociali. Da Freud a Jung, da Groddeck a Lacan, sino a Deleuze e Derrida.
Pietro Roberto Goisis"Noi imperfetti"Quando pensiamo di non farcelaEnrico Damiani Editorewww.enricodamianieditore.com«Lo scopo della nostra vita non è raggiungere la perfezione, ma capire quanta imperfezione sappiamo tollerare e quanto spazio possiamo darle».Da psicoanalista Pietro Roberto Goisis convive con le imperfezioni e le crepe nel fisiologico funzionamento della mente. Ancora prima di accettarle nei suoi pazienti e in sé stesso, cerca di dare loro un senso.Tutto inizia nel momento esatto in cui veniamo al mondo. È come un big bang nel quale ci rendiamo conto che da soli non ce la faremo, che siamo in uno stato di bisogno assoluto. Scopriamo la dipendenza da nostra madre, poi da chiunque si prenda cura di noi. Come rispondiamo a questa esperienza originaria di attaccamento influenza relazioni e comportamenti. Qui spesso inizia la sfida tra la perfezione (ambita e impossibile) e tutte le nostre umane fragilità.Possiamo imparare a voler bene alle nostre crepe, a non nasconderle. E così innescare un circolo virtuoso, apprezzare e valorizzare quelle altrui, tornare a guardare le nostre con compassione amorevole. Senza vergognarci. In queste pagine attraverseremo una costellazione di concetti confinanti per fare tesoro delle nostre vulnerabilità, liberare energie e metterle al servizio del cambiamento.«Da chi e cosa dipendiamo? Di quali illusioni ci nutriamo? Perché ci è così difficile accettare la nostra fragilità, i nostri errori? Proviamo a esplorare insieme questi terreni che ben conosciamo, ma che tendiamo sempre a evitare. E troveremo strade nuove, paesaggi diversi, risorse inaspettate».Pietro Roberto Goisis (1953), medico, psichiatra, psicoanalista, svolge attività clinica e formativa da più di quarant'anni in Enti pubblici e privati. Ama la divulgazione psicologica, il cinema e la scrittura. Il suo saggio “Sopravvivere al Coronavirus” ha ricevuto una Menzione all'edizione 2020 del Premio Cronin. Nel 2021 si è classificato secondo nella sezione Narrativa del Premio con il racconto Venute al mondo. Per Mimesis ha scritto Costruire l'adolescenza. Tra immedesimazione e bisogni (2014) e curato con Daniele Malaguti Una mente aperta. Scritti di e per Gherardo Amadei (2017). Con Enrico Damiani Editore ha pubblicato Nella stanza dei sogni. Un analista e i suoi pazienti (2021) e Lock-mind. Due diari della pandemia (2022), scritto a quattro mani con il collega Angelo Antonio Moroni.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
L'editoriale del direttore Alfredo Lombardozzi per il volume 3/2023.link al volume: https://riviste.raffaellocortina.it/scheda-fascicolo_contenitore_digital/autori-vari/rivista-di-psicoanalisi-2023-3-RDPS2023_3-4098.htmllink al testo dell'editoriale: https://riviste.raffaellocortina.it/scheda-articolo_digital/alfredo-lombardozzi/editoriale-RDPS2023_3_1-4099.html
Pubblichiamo il seminario tenuto dal prof Brandalise e dal prof Valagussa nell'agosto del 2017 presso l'eremo di Montecastello, di seguito l'abstract dal sito del corso: A partire dalla riflessione nietzscheana, nel Novecento si spalanca quel vasto campo d'indagine delle pulsioni, dei processi inconsci, conflitti psichici, transfert che per così dire brulicano alle spalle di ciò che soltanto per comodità possiamo continuare a chiamare “io”, “anima”, “coscienza”. Gli esiti di simili ricerche ci portano a ripensare e spesso a riconfigurare molte delle nostre dinamiche sociali. Da Freud a Jung, da Groddeck a Lacan, sino a Deleuze e Derrida.
Giancarlo Alfano"Joyc'è"Dalla gaia scienza di Ulisse alla scienza nuova di HCEA cura di Giovanni De Renzis e Pietro PascarelliEdizioni Cronopiowww.cronopio.itNove autori di mondi culturali e artistici diversi si ritrovano, incrociando i rispettivi sentieri, ognuno con la propria competenza e sensibilità, a condividere l'esperienza che… Joyc'è; che la presenza di Joyce è sì una “ricorrenza”, ma continuamente riattualizzabile, ben oltre ogni ritualità celebrativa.Basta guardare l'indice dei contributi presenti in questo volume, per cogliere, diremmo a colpo d'occhio, i rimandi dialogici, gli intrecci impliciti o espliciti che si dipanano fra i due testi introduttivi, le riflessioni dei primi tre saggi di critica letteraria che presentano squarci del mondo, aperti sul compiersi della morte come transito irreversibile e sulla natura “marina” della madre in Joyce e Beckett, in cui si muovono i personaggi ‘prosaici' dell'odissea joyciana; quelle dei due successivi che propongono, in un'ottica psicoanalitica lacaniana, considerazioni focalizzate sulla lingua di Joyce, ma più in generale su una più complessiva e innovativa riformulazione del senso stesso del lavoro psicoanalitico. E infine quelli dei due ultimi contributi che non parlano di Joyce, non discutono né della sua opera e dei suoi temi né della sua lingua, madre o matrigna; ma avendolo ascoltato, ricevuto con quella sensibilità ‘apprensiva' propria degli artisti, ci propongono una loro ‘intrusiva' immedesimazione nel corpus dell'Ulisse, realizzando (è Barthes a farci da suggeritore) un être en memoire che non si riduce a una ‘rimembranza', ma è proprio un essere in memoria, che nell'ultimo contributo assume forma pittoricaScritti di Giancarlo Alfano, Luciano De Fiore, Giovanni De Renzis, Gabriele Frasca, Amalia Mele, Pietro Pascarelli, Elisabetta Spinelli, Matilde Tortora, Giuseppe Zevola.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/show/tracce-di-il-posto-delle-parole_1/support.
Luciano Manicardi"La passione per l'umano"Vita e Pensierowww.vitaepensiero.itNasce dall'esperienza sul campo questo libro che esplora sentimenti e vissuti quotidiani in un percorso che parte da una serie di lezioni in ambito psicoanalitico, ma che sfocia in un originale approccio interdisciplinare, seguendo il filo conduttore delle grandi, fondamentali domande della nostra esistenza: chi è l'uomo e che cos'è la condizione umana. L'autore, un biblista con formazione umanistica, non fa riferimento solo a studi di psicoterapeuti e psicoanalisti, ma attinge a piene mani alla grande letteratura, con romanzi come L'Avversario di Emmanuel Carrère, La vergogna di Annie Ernaux, La nausea di Sartre, i racconti di Čechov, Leggere Lolita a Teheran di Azar Nafisi, per citarne alcuni: «libri che ci svegliano, libri che ci fanno bene facendoci male», come scrive l'autore. Ogni capitolo è dedicato a un tema: parola, narrazione, menzogna, invidia, vergogna, infine volontà. In comune hanno la loro radicalità umana. L'enigma dell'invidia, una passione che non dà alcuna felicità: perché l'uomo la prova? E perché non riconosce mai di essere invidioso? Il mistero della vergogna, emozione dolorosa, eppure importante regolatore dei comportamenti umani. La quotidianità della parola, che può stravolgersi in aggressione, violenza, manipolazione: come fare in modo che diventi carezza e non pugno, ponte verso l'altro e non fossato incolmabile? E che dire della menzogna nell'epoca della post-verità e nell'imperversare delle fake news? Un viaggio che inizia dalle storie narrate, ma a volte più vere del vero nella loro capacità di parlare delle contraddizioni che abitano il cuore di donne e uomini, per arrivare a illuminare alcuni fondamentali dell'esperienza umana.Luciano Manicardi (1957), originario di Campagnola Emilia (RE), laureato a Bologna, è un monaco, già priore della comunità monastica di Bose, e biblista. La sua riflessione, attenta all'intrecciarsi dei dati biblici con le acquisizioni più recenti dell'antropologia, riesce a far emergere dalla Scrittura lo spessore esistenziale e la sapienza di vita di cui è portatrice. Autore di numerose monografie tra cui, fra le ultime, Spiritualità e politica (2019), Fragilità (2020), Scrivere il perdono (2022), con Vita e Pensiero ha pubblicato Memoria del limite. La condizione umana nella società postmortale (2011).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Manuela Fraire"La porta delle madri"Cronopio Editorewww.shopcronopio.itLa “chiave della porta delle madri”, di cui scrive Freud in una lettera del 1932, può aprire la porta che mette in comunicazione il discorso del femminismo con le nuove frontiere della psicoanalisi?è da ripensare il rapporto madre-figlia preso a modello del rapporto donna-donna da una larga parte del femminismo insieme al paradigma materno che dopo Klein ha orientato la teoria e la clinica della psicoanalisi.Si tratta, sia per la psicoanalisi che per il femminismo, di immaginare un “oltre” la logica binaria del genere che pone in primis alla psicoanalisi un impellente interrogativo: il sessuale infantile rimosso, vera scoperta rivoluzionaria di Freud, ha ancora un valore decisivo per l'analista al lavoro? Quale importanza è assegnata all'insorgenza del sessuale nella situazione clinica? Non stiamo assistendo a una progressiva tendenza della clinica ad acquietare la pulsione sessuale come risposta ai nuovi sintomi effetto del declino del padre? Manuela Fraire è psicoanalista M.O. della SPI (Società Psicoanalitica Italiana).Vive e lavora a Roma. Il suo tema di ricerca è da sempre la madre nella/della psicoanalisi e del femminismo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Luigi Zoja"Fragilità umana, fragilità del pianeta"Pianeta Terra Festivalwww.pianetaterrafestival.itDomenica 8 ottobre 2023Pianeta Terra Festival, LuccaLuigi Zoja, Vincenzo Paglia, Simonetta Fiori"Fragilità umana, fragilità del pianeta"La fragilità è un tratto comune a tutti e a tutto. Nulla le sfugge. La natura è fragile: è fragile il nostro corpo nei suoi meccanismi biologici che facilmente si alterano e si rompono; sono fragili le nostre emozioni e le nostre relazioni, che riempiono di senso la nostra vita; sono fragili e mutevoli i nostri comportamenti e le nostre abitudini; fragile la ragione che si scontra continuamente con il suo limite, oltre il quale si dà solo arroganza. Come facciamo i conti con tutto questo? A discuterne un uomo di fede e uno psicoanalista, due figure emblematiche.Luigi Zoja"Sotto l'iceberg"Presenze inconsce nella società e nella storiaBollati Boringhieriwww.bollatiboringhieri.itL'inconscio è come un iceberg: conosciamo per via diretta solo una piccola parte della psiche umana. Per quanto ci impegniamo a portare in superficie le parti sommerse, l'iceberg continuerà a riaffondare, fino a trascinare sott'acqua un'analoga porzione del sé. La percentuale emersa non può aumentare: è una legge «naturale» ineludibile, su cui la psicologia junghiana àncora la propria riflessione. È da questa premessa teorica che muove questo libro: l'inconscio è una massa dominante. Ci sembra di volere una certa cosa, e poi i fatti mostrano che volevamo tutt'altro (magari il contrario!): il desiderio vero era sommerso nella parte della mente a noi nascosta, l'inconscio. Anche ciò che ci è più caro – il lavoro, gli affetti – è spesso oggetto di passioni che ignoriamo. Non perché manchiamo di sincerità: semplicemente, non ne siamo consapevoli. In questa raccolta di articoli, saggi, conferenze, Luigi Zoja – con la sua pluridecennale esperienza sia di studio sia clinica – illumina i tortuosi sentieri dell'inconscio, a livello individuale ma soprattutto collettivo. Ecco che allora Medea e Sofocle, Borges e Neumann, la filosofia e il cinema, diventano – sotto le fini lenti di Zoja – caleidoscopi in cui osservare la nostra mente sociale. E così le tragedie storiche del Novecento, ma anche i fenomeni quotidiani piccoli e grandi: i sogni (e il loro apparente opposto, l'insonnia), il complottismo, i rapporti di genere. Filo conduttore è una constatazione inaggirabile: i pensieri coscienti sono solo una minima parte – e non la più rilevante – delle attività mentali. Una consapevolezza dalla quale dovremmo essere al contempo intimoriti e intrigati. Perché vale per tutti noi: la dimensione inconscia è la regola, la coscienza l'eccezione. I terapeuti dialogano di continuo con persone convinte di aver compiuto «scelte» sbagliate, delle quali si domandano angosciate le ragioni. La tragedia – antenata della psicoanalisi, come suggerisce Zoja – parlava, con ben altro potere evocativo, di destino. L'uomo moderno teme il senso tragico, e ha sostituito questo agente potente e misterioso con termini asettici. Che fanno meno paura, ma rischiano di offuscare parti decisive di noi.Luigi Zoja, psicoanalista, è stato presidente del Centro Italiano di Psicologia Analitica dal 1984 al 1993, dell'International Association for Analytical Psychology, che raggruppa gli analisti junghiani nel mondo, dal 1998 al 2001 e, infine, del Comitato Etico Internazionale. Già docente presso il C.G. Jung Institut di Zurigo e l'Università dell'Insubria, insegna attualmente presso l'Università di Macao (Cina). Ha pubblicato numerosi libri, tra i quali i più recenti sono: Il gesto di Ettore. Preistoria, storia, attualità e scomparsa del padre (2000); Centauri. Alle radici della violenza maschile (2016); Vedere il vero e il falso (2018); Dialoghi sul male. Tre storie (2022).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Questo episodio è dedicato all'interpretazione dei sogni e insieme alla collega psicologa Elisa Sergi, capiremo come i sogni possono rivelare i nostri desideri nascosti, paure profonde e persino fornire insight preziosi sul nostro inconscio. Un viaggio affascinante alla ricerca del significato dietro le immagini oniriche che popolano le nostre notti.Buon ascolto.***
Giampiero Comolli"Bibbia e sogno"Sonno e mondo onirico tra Antico e Nuovo TestamentoClaudiana Editricehttps://claudiana.itFacendo riferimento anche alle proprie esperienze oniriche, Comolli esplora le narrazioni dei sogni e delle ore notturne presenti nella Bibbia: vi troverà quelle parole che la sera ci aiutano a chiudere sereni gli occhi, e a riaprirli di nuovo sereni al mattino. Sono passi biblici che ci dischiudono un mondo nuovo: la meraviglia inattesa del sonno pacificato e luminoso.«Esiste una sapienza biblica del buon dormire, una via biblica del coricarsi in pace, disponendosi a ricevere sogni di vita. Insegnamento tanto più prezioso in un'epoca come la nostra, in cui facilmente si dorme troppo poco e anche male, spesso agitati dall'ansia, spesso acquietati soltanto da un sonnifero potente. Mentre nelle Scritture troviamo parole che la sera ci aiutano a chiudere sereni gli occhi, per riaprirli di nuovo sereni al mattino. Occorrerebbe allora andarle a cercare con attenta calma, sia nell'Antico Testamento, sia nel Nuovo Testamento. E forse ne vale davvero la pena. Perché una volta disposte finalmente l'una accanto all'altra, tali parole ci dischiuderanno un mondo nuovo: la meraviglia inattesa del sonno pacificato e luminoso, dei sogni così rigeneranti e speranzosi e consolanti, da farci supporre che siano stati inviati a noi dallo Spirito stesso del Signore». Giampiero ComolliGiampiero Comolli, scrittore e giornalista, ha realizzato numerosi reportage di viaggio e condotto varie inchieste sui fenomeni religiosi contemporanei. Ha insegnato pratiche meditative presso la Libera Università dell'Autobiografia di Anghiari. Attualmente collabora con “Riforma”, ed è presidente del Centro Culturale Protestante di Milano. Fra le sue pubblicazioni: Memorie di un bambino in preghiera. Nell'Italia religiosa degli anni Cinquanta; La malinconia meravigliosa. I discorsi di commiato del Buddha e di Gesù (Claudiana) e Una luminosa quiete. La ricerca del silenzio nelle pratiche di meditazione (Mimesis).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Giovanni Leghissa"L'inconscio e il trascendentale"Orthotes Editricehttps://orthotes.comIn un gioco di attrazione e repulsione, la filosofia, nel corso del Novecento, ha variamente dialogato con la psicoanalisi, sia freudiana che lacaniana. Più che dialogare, o ipotizzare delle ibridazioni più o meno feconde, si tratterebbe però di accogliere la psicoanalisi in seno alla filosofia riconoscendone l'assoluta estraneità, prendendo cioè sul serio il fatto che la psicoanalisi è una “scienza senza sapere”. In virtù di tale rispecchiamento nel suo altro, il sapere filosofico acquista la possibilità di vedere la macchia cieca che lo abita quando esso articola la questione della fondazione.In questo libro la posta in gioco è data proprio dalla necessità di un rilancio della fondazione trascendentale che mostri, nel suo farsi, il carattere infondato del gesto che interroga le condizioni di possibilità del pensabile.Giovanni Leghissa (Trieste 1964) è professore associato presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell'educazione dell'Università di Torino. È redattore di “aut aut” e direttore della rivista online di filosofia “Philosophy Kitchen”. Tra le sue pubblicazioni: Per la critica della ragione europea. Riflessioni sulla spiritualità illuminista (2019), The Origins of Neoliberalism (con G. Becchio, London 2016), Postumani per scelta. Verso un'ecosofia dei collettivi (Milano 2015), Neoliberalismo. Un'introduzione critica (Milano 2012).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Ilaria Palomba"Vuoto"Les Flaneurs Edizionihttps://lesflaneursedizioni.itStanca di sentirsi sul punto di straripare, Iris realizza che è giunto il momento di affrontare il suo inconscio, inizia a guardarsi dentro senza filtri. Rivede le spiagge salentine che le hanno strappato l'innocenza e i quartieri della capitale in cui ha cercato fortuna, ritrova nei ricordi adolescenziali frammenti di sé stessa che credeva perduti, insegue gli spettri di un amore fatale e di un'amicizia che si è trasformata in un rimpianto. Fino a far emergere le corrispondenze segrete fra gli eventi della propria vita. Un memoir visionario, in cui la penna di Ilaria Palomba, affilata come un bisturi, disseziona la psiche di Iris portando la sua storia al confine fra la dimensione dell'onirico e quella del reale. "State in guardia!Non ignoratemi.Perché Io sono la prima e l'ultima.Io sono l'onorata e la disprezzata.Io sono la prostituta e la santa.Io sono la sposa e la vergine.Io sono la madre e la figlia.Io sono le membra di mia madre.Io sono la sterileE molti sono i miei figli.Io sono colei il cui matrimonio è grande, eppure Io non ho marito."Tuono, mente perfettaIlaria Palomba. Scrittrice, saggista e poetessa pugliese. Tra le sue opere Fatti male (Gaffi, 2012: tradotto in tedesco), Homo homini virus (Meridiano Zero, 2015: premio Carver), Disturbi di luminosità (Gaffi, 2018), Brama (Giulio Perrone Editore, 2020), Città metafisiche (Ensemble, 2020), Microcosmi (Ensemble, 2022). Alcuni suoi racconti sono tradotti in inglese, francese e tedesco. IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Luca Nicoli, Stefano Bolognini"Freud e il mondo che cambia"Psicoanalisi del presente e dei suoi guaiEnrico Damiani Editorehttps://www.enricodamianieditore.com/
Rosa Elena Manzetti"Pensare e agire nella complessità"Biennale Tecnologiahttps://www.biennaletecnologia.it/Pensare e agire nella complessitàDomenica, 13 Novembre 2022 - 14:30Aula Magna "Giovanni Agnelli" - Politecnico di Torino - Corso Duca degli Abruzzi 24Miguel Benasayagintroduce Rosa Elena ManzettiIn collaborazione con Vita e PensieroSiamo in un'epoca di profonda mutazione, dominata in larga parte dall'emergere di tecnologie che modificano il nostro rapporto con il mondo, con noi stessi e il nostro modo di vivere. Parlare di cambiamento significa però riconoscere che qualcosa rimane. Ciò che persiste sono i nostri princìpi, intesi al tempo stesso come inizio e come fondamento della società. Provia o allora a capire come costruire un buon rapporto tra cultura e tecnica, per una società più giusta.Rosa Elena Manzetti, psicoanalista, docente dell'Istituto Freudiano, membro della Scuola Lacaniana di Psicoanalisi e dell'Associazione Mondiale di Psicoanalisi, socia fondatrice del Centro Psicoanalitico di trattamento dei malesseri contemporanei (Torino). Ha pubblicato articoli su diverse riviste di psicoanalisi.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Nicolò Terminio, Duccio Demetrio"Autobiografie dell'inconscio"Psicoanalisi, scrittura e trasformazioneMimesis Edizionihttps://www.mimesisedizioni.it/Duccio Demetrio propone ormai da molti anni un percorso formativo rivolto a chiunque intenda conoscersi e scoprire nuovi lati di sé attraverso l'autobiografia. Raccontarsi è una costante dell'esistenza, un impulso che scaturisce dalla nostra necessità di interpretare simbolicamente non soltanto ciò che ci circonda, ma anche quello che nasce dentro di noi. È proprio questa interiorità che il presente volume vuole prendere in considerazione.In psicoanalisi il nome di questa interiorità è l'inconscio, che, come mostra anche Demetrio, corrisponde a un mistero che ci abita e da cui siamo scritti. È nella disponibilità a lasciarsi scrivere dall'inconscio che psicoanalisi e autobiografia ritrovano il loro destino comune: condurre il viaggio della vita in mare aperto.Demetrio, filosofo dell'educazione e fondatore della LUA (Libera Università dell'Autobiografia di Anghiari), entra in rapporto con l'orizzonte della psicoanalisi di Jonas (Centro di clinica psicoanalitica per i nuovi sintomi) e nel confronto con Nicolò Terminio, psicoanalista che si è spesso occupato di metodo e creatività, ci mostra come l'autobiografismo possa diventare una pratica di soggettivazione per scoprire la singolarità del desiderio inconscio e liberarci dalla sensazione di smarrimento tipica del nostro tempo.Duccio Demetrio, professore di Filosofia dell'educazione di Teorie della narrazione alla università Bicocca di MIlano, ora dirige la Libera Università dell'Autobiografia di Anghiari e l'Accademia del silenzio, delle quali è anche cofondatore e direttore scientifico. è autore di oltre 50 titoli dedicati alla formazione e alla condizione adulta, alla filosofia del corso della vita, della scrittura e della narrazione. Tra le sue opere più note: Raccontarsi (1996); La vita schiva (2007); La scrittura clinica (2008); L'interiorità maschile (2010). Ha inoltre dedicato alla natura come esperienza interiore e autobiografica: Filosofia del camminare (2005); I sensi del silenzio (2012); La religiosità della terra (2013); Silenzio (2014); Green autobiography (2015).Nicolò Terminio psicoterapeuta e dottore di ricerca, pratica la psicoanalisi a Torino. La sua attività di ricerca è rivolta alla clinica dei nuovi sintomi e al rapporto tra metodo e creatività in psicoanalisi. Tra i suoi libri: Misurare l'inconscio? Coordinate psicoanalitiche nella ricerca in psicoterapia (2009), La generatività del desiderio. Legami familiari e metodo clinico (2011) e Teoria e tecnica della psicoanalisi lacaniana (2016).IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
In psicologia, secondo la Teoria dell'Attaccamento, ogni individuo sviluppa la propria personalità a partire dal legame di attaccamento con le figure di accudimento. In questo episodio insieme alla psicologa Sara Baggetta, scopriamo le tipologie di attaccamento e come riscrivere le pagine del proprio presente e futuro nonostante la propria infanzia.***
Monica Farinelli"Kum! Festival"https://www.kumfestival.it/Il tema del fine vita chiude un ciclo aperto a suo tempo con l'edizione del festival dedicata a L'origine della vita.La crisi pandemica che ha colpito le nostre società non ha fatto che rendere più drammatica un'esperienza che interroga da sempre la vita umana. Come e più di tutte le soglie che la nostra avventura attraversa, l'ultima si carica di significati molteplici e proietta la sua ombra potente sulle precedenti.Ma il fine vita è ancora un momento della vita, un passaggio in cui è possibile fare qualcosa di sé, un'occasione in cui dare testimonianza di un'esistenza e raccogliere la testimonianza di chi l'ha accompagnata e la accompagna. Ecco perché il tempo della fine è un tempo enigmatico, apre domande etiche, scuote la politica, divide l'opinione pubblica, suscita controversie giuridiche, interroga le pratiche mediche e i saperi scientifici, sfida le più antiche tradizioni religiose.Così il festival allargherà lo sguardo per cerchi concentrici, estendendo l'interrogazione alla fine delle grandi narrazioni storiche, al tramonto di mondi culturali e assetti geopolitici, alla catastrofe climatica che sembra procedere inarrestabile, alla nascita e alla morte delle stelle e degli universi.Federico Leoni, Massimo RecalcatiKum! FestivalSabato 15 ottobre 2022, ore 11.30Dialoghi "L'importanza del nome"con Monica Farinelli e Maurizio BalsamoPsicoterapeuta e psicoanalista. Docente titolare delle sedi IRPA (Istituto di Ricerca di Psicoanalisi Applicata) di Milano e di Ancona. Socio di Jonas Onlus, collabora come psicoterapeuta e psicoanalista con la sede milanese di Jonas oltre che esserne un membro del Consiglio Direttivo. Membro anche del Consiglio Direttivo di Jonas Italia, ente di coordinamento delle diverse sedi Jonas sul territorio nazionale. Socio SMP (Società Milanese di Psicoanalisi).Sua la cura di "Come si costruisce un caso clinico nella pratica della psicoanalisi?" e "Del sesso" entrambi editi da Mimesis.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Erica Ferrario"Kum! Festival"https://www.kumfestival.it/Il tema del fine vita chiude un ciclo aperto a suo tempo con l'edizione del festival dedicata a L'origine della vita.La crisi pandemica che ha colpito le nostre società non ha fatto che rendere più drammatica un'esperienza che interroga da sempre la vita umana. Come e più di tutte le soglie che la nostra avventura attraversa, l'ultima si carica di significati molteplici e proietta la sua ombra potente sulle precedenti.Ma il fine vita è ancora un momento della vita, un passaggio in cui è possibile fare qualcosa di sé, un'occasione in cui dare testimonianza di un'esistenza e raccogliere la testimonianza di chi l'ha accompagnata e la accompagna. Ecco perché il tempo della fine è un tempo enigmatico, apre domande etiche, scuote la politica, divide l'opinione pubblica, suscita controversie giuridiche, interroga le pratiche mediche e i saperi scientifici, sfida le più antiche tradizioni religiose.Così il festival allargherà lo sguardo per cerchi concentrici, estendendo l'interrogazione alla fine delle grandi narrazioni storiche, al tramonto di mondi culturali e assetti geopolitici, alla catastrofe climatica che sembra procedere inarrestabile, alla nascita e alla morte delle stelle e degli universi.Federico Leoni, Massimo RecalcatiKum! Festival, AnconaSabato 15 ottobre 2022, ore 11:00Letture e Ritratti "Francoise Dolto. I bambini e la morte"con Erica FerrarioErica FerrarioPsicoterapeuta, psicoanalista, membro della Società Milanese di Psicoanalisi e dell'équipe di Jonas Onlus Milano di cui è co-coordinatrice.È docente tutor e responsabile del Laboratorio lettura testi presso IRPA (Istituto di Ricerca di Psicoanalisi Applicata) Scuola di Specializzazione diretta da Massimo Recalcati presso la quale ha conseguito il diploma in psicoterapia.Si è occupata del pensiero di D.W. Winnicott, con particolare riferimento al concetto di falso sé, ed è studiosa appassionata dell'opera di F. Dolto.È autrice, per la collana Eredi, di Feltrinelli, di un volume dal titolo Françoise Dolto. Il corpo come teatro del desiderio.Vive e lavora a Milano.Erica Ferrario"Francoise Dolto. Il corpo come teatro del desiderio"Feltrinelli Editorehttps://www.feltrinellieditore.it/Una mappa del pensiero rivoluzionario di una grande psicoanalista infantile. Il racconto di una vita che si fa pratica clinica e di una pratica che si fa teoria.Françoise Dolto è stata una personalità di rilievo nel panorama intellettuale francese del suo tempo; ha goduto di una certa fama, è stata amata e osteggiata, esaltata e detestata, mentre oggi rischia di essere dimenticata o fraintesa e ridotta a stereotipi. È stata medico, pediatra, psicoanalista, psicoanalista infantile, ma anche, secondo la definizione che lei stessa ha formulato nel corso della sua travagliata infanzia, “medico dell'educazione”. Si è lasciata interrogare dai problemi dei bambini, lavorando con una inesausta determinazione a intrecciare pratica clinica e speculazione teorica, nutrendo la prima con la seconda e viceversa. Ha ripreso e ripensato in modo originale il concetto di “desiderio” e ha formulato l'enigmatica idea di “immagine inconscia del corpo”, che costituisce il fil rouge di tutto il suo pensiero. In Dolto coesistono elementi diversi che ne rendono difficile una lettura unilaterale: impegnata in opere di prevenzione a livello sociale e in sperimentazioni pionieristiche e rivoluzionarie in ambito scolastico e educativo, è stata anche un'attenta rilettrice di Freud; non ha mai fatto mistero della sua fede e dell'intreccio fra questa e il modo di intendere e affrontare il proprio lavoro. Questo volume è una mappa della sua vita e della sua opera, dalla quale Dolto emerge come una pensatrice creativa e visionaria, che ha ancora molto da dire al nostro presente. Raccogliere la sua eredità è una sfida umana, teorica e politica.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Ines Testoni"Kum! Festival"https://www.kumfestival.it/Il tema del fine vita chiude un ciclo aperto a suo tempo con l'edizione del festival dedicata a L'origine della vita.La crisi pandemica che ha colpito le nostre società non ha fatto che rendere più drammatica un'esperienza che interroga da sempre la vita umana. Come e più di tutte le soglie che la nostra avventura attraversa, l'ultima si carica di significati molteplici e proietta la sua ombra potente sulle precedenti.Ma il fine vita è ancora un momento della vita, un passaggio in cui è possibile fare qualcosa di sé, un'occasione in cui dare testimonianza di un'esistenza e raccogliere la testimonianza di chi l'ha accompagnata e la accompagna. Ecco perché il tempo della fine è un tempo enigmatico, apre domande etiche, scuote la politica, divide l'opinione pubblica, suscita controversie giuridiche, interroga le pratiche mediche e i saperi scientifici, sfida le più antiche tradizioni religiose.Così il festival allargherà lo sguardo per cerchi concentrici, estendendo l'interrogazione alla fine delle grandi narrazioni storiche, al tramonto di mondi culturali e assetti geopolitici, alla catastrofe climatica che sembra procedere inarrestabile, alla nascita e alla morte delle stelle e degli universi.Federico Leoni, Massimo RecalcatiKum! FestivalSabato 15 ottobre 2022, ore 10:00Dialoghi "Esisteremo dopo la morte?"con Ines Testoni e Federico FagginInes Testoni è professore associato, direttrice del Master in “Death Studies & The End of Life” e del Corso di Alta Formazione in “Creative Arts Therapies for Resilience Support” all'Università di Padova, è anche membro del "Drama & Health Science Lab" e ricercatrice presso l'Università di Haifa (Israele). Riconosciuta tra le 100 scienziate più importanti in Italia per i suoi studi sulla morte, è autrice di duecento articoli di impatto internazionale e di una ventina di volumi. È stata ed è componente di Tavoli tecnici ministeriali e professionali per le cure palliative.Ines Testoni"Il grande libro della morte"Miti e riti dalla preistoria ai cyborgIl Saggiatorehttps://www.ilsaggiatore.com/Solenni processioni funebri, pianti rituali, sacrifici e offerte in onore dei defunti, complesse pratiche di purificazione, sepolture, cremazioni e mummificazioni, necropoli grandiose erette a immagine e somiglianza delle città dei vivi: ogni società, ogni popolo del pianeta, sempre e a ogni latitudine, si è confrontato con la morte e ha cercato di renderla meno traumatica, facendone un momento di passaggio condiviso all'interno delle comunità. Oggi invece l'Occidente, accecato dall'illusione di un benessere infinito, opera una rimozione sistematica della morte dalla vita quotidiana e dall'esperienza di tutti, tramutandola in un fantasma indicibile con cui ciascuno si trova a combattere da solo. Il grande libro della morte ripercorre i miti, i riti, le credenze e le tradizioni funebri che hanno accompagnato l'umanità fin dall'alba dei tempi. Esamina come nel tempo sono cambiati gli atteggiamenti individuali e collettivi nei confronti della morte, vista come un confine naturale dell'esistenza nel mondo antico e nel Medioevo per poi diventare un tabù nell'età moderna. Racconta la lunga tradizione di filosofi e scrittori che hanno sottolineato come l'accettazione della nostra mortalità sia la chiave per dare un significato alla nostra esistenza. Rintraccia gli influssi della morte sull'arte figurativa, sul cinema e sulle serie televisive. E approda all'oggi: un'epoca in cui i progressi della scienza e della tecnologia ci spingono a ripensare in nuovi modi l'essere umano, e figure ibride come i cyborg e il movimento del transumanesimo aprono le porte a possibili forme di parziale immortalità. Un'epoca in cui è sempre più pressante la richiesta di un supporto medico e psicologico per i morenti e i loro cari; in cui è più che mai necessario ristabilire un rapporto maturo e consapevole con la morte. "Il grande libro della morte" ci sfida a caricare nuovamente di senso la nostra più grande paura, restituendo l'antico alone di sacralità a questo confine e, al tempo stesso, pensandolo come un passaggio naturale dell'esistenza. Perché è solo guardando negli occhi la nostra fine che possiamo vivere pienamente.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Aldo Becce"Kum! Festival"https://www.kumfestival.it/Il tema del fine vita chiude un ciclo aperto a suo tempo con l'edizione del festival dedicata a L'origine della vita.La crisi pandemica che ha colpito le nostre società non ha fatto che rendere più drammatica un'esperienza che interroga da sempre la vita umana. Come e più di tutte le soglie che la nostra avventura attraversa, l'ultima si carica di significati molteplici e proietta la sua ombra potente sulle precedenti.Ma il fine vita è ancora un momento della vita, un passaggio in cui è possibile fare qualcosa di sé, un'occasione in cui dare testimonianza di un'esistenza e raccogliere la testimonianza di chi l'ha accompagnata e la accompagna. Ecco perché il tempo della fine è un tempo enigmatico, apre domande etiche, scuote la politica, divide l'opinione pubblica, suscita controversie giuridiche, interroga le pratiche mediche e i saperi scientifici, sfida le più antiche tradizioni religiose.Così il festival allargherà lo sguardo per cerchi concentrici, estendendo l'interrogazione alla fine delle grandi narrazioni storiche, al tramonto di mondi culturali e assetti geopolitici, alla catastrofe climatica che sembra procedere inarrestabile, alla nascita e alla morte delle stelle e degli universi.Federico Leoni, Massimo RecalcatiSabato 15 ottobre 2022, ore 14:00Lectio Magistralis "Morte, lutto, resurrezione"con Aldo BecceDomenica 16 ottobre 2022, ore 15:00Dialoghi "Quando finisce un amore"con Mariela Castrillejo e Aldo BecceAldo Becce, nato in Argentina, vive e lavora a Trieste come psicoanalista.Inizia l'esperienza clinica come membro fondatore di un servizio di psicopatologia in un ospedale a Buenos Aires, nel 1979.Ha un'esperienza decennale come psicologo nel Servizio Sociale del Comune di Muggia (TS).È stato Giudice Onorario presso il Tribunale per Minorenni di Trieste ed è Perito e Consulente Tecnico d'Ufficio in ambito penale e civile.Presidente di Jonas Italia - Ente di coordinamento delle sedi locali Jonas, Telemaco e Gianburrasca che eredita i valori e la mission di Jonas Onlus - Centro di Clinica Psicoanalitica per i Nuovi Sintomi, fondata nel 2003 da Massimo Recalcati.È stato professore di Pedagogia Interculturale della Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Trieste.Attualmente è professore delle materie Psicologia Evolutiva 1, Psicoanalisi applicata al campo giuridico e Deontologia Professionale/Erica della Psicoanalisi nell'IRPA, Istituto di Ricerca di Psicoanalisi Applicata sedi di Milano ed Ancona e del Seminario d'introduzione alla Psicologia Giuridica nella Facoltà di Psicologia dell'Università di Trieste.È membro della Società Triestina di Psicoanalisi.È autore del libro Scene della vita forense. Psicoanalisi Lacaniana e discorso giuridico. Mimesis, Milano 2017.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Maria Laura Bergamaschi"Kum! Festival"https://www.kumfestival.it/Il tema del fine vita chiude un ciclo aperto a suo tempo con l'edizione del festival dedicata a L'origine della vita.La crisi pandemica che ha colpito le nostre società non ha fatto che rendere più drammatica un'esperienza che interroga da sempre la vita umana. Come e più di tutte le soglie che la nostra avventura attraversa, l'ultima si carica di significati molteplici e proietta la sua ombra potente sulle precedenti.Ma il fine vita è ancora un momento della vita, un passaggio in cui è possibile fare qualcosa di sé, un'occasione in cui dare testimonianza di un'esistenza e raccogliere la testimonianza di chi l'ha accompagnata e la accompagna. Ecco perché il tempo della fine è un tempo enigmatico, apre domande etiche, scuote la politica, divide l'opinione pubblica, suscita controversie giuridiche, interroga le pratiche mediche e i saperi scientifici, sfida le più antiche tradizioni religiose.Così il festival allargherà lo sguardo per cerchi concentrici, estendendo l'interrogazione alla fine delle grandi narrazioni storiche, al tramonto di mondi culturali e assetti geopolitici, alla catastrofe climatica che sembra procedere inarrestabile, alla nascita e alla morte delle stelle e degli universi.Federico Leoni, Massimo RecalcatiVenerdì 14 ottobre 2022, ore 18:30Evento Speciale"Il faticoso rapporto dell'uomo con la fine"Frammenti di lettura da La freccia ferma di Elvio FachinelliMaria Laura Bergamaschi, Monica Carestia, Pino Pitasi, Paolo BorinMaria Laura BergamaschiMaria Laura Bergamaschi vive a Milano, dove pratica la psicoanalisi nel tentativo di farne un lavoro “senza fissa dimora”.Socio jonas PAVIA e Ancona. Socia di società pavese di psicoanalisi.Nel 2018 ha pubblicato per la collana tyche di Mimesis“Adolescenti migranti e nuovi mondo”.Elvio Fachinelli"La freccia ferma"Tre tentativi di annullare il tempoAdelphihttps://www.adelphi.it/«In una grande città moderna, un uomo tenta di annullare il tempo, di rendere non avvenuto quanto gli accade. La sorpresa che ciò provoca suscita una ricerca, che si muove su più piani. Il tentativo di annullamento risulta collegato con un problema di rinnegamento della morte, secondo una configurazione caratteristica che però si ritrova anche altrove: per esempio, nella trasformazione arcaica dei morti in antenati e in un evento tipico di questo secolo, il fascismo.«Da quest'esame si profila una possibilità: non già quella di uguagliare una vicenda individuale a quella di interi gruppi o società (come tentò Freud in Totem e tabù), ma quella di fondare la differenza, ineliminabile, tra individuo e società nella diversa distribuzione di posizioni comuni.«Ne risultano anche alcune questioni chiave, che riguardano: il problema del sacro pre-divino e post-divino; la storia, intesa non soltanto come “somma di tutte le storie possibili” (Braudel), ma anche come somma di quelle impossibili; infine l'idea di un sapere sull'uomo che abbia come asse centrale comune l'elaborazione temporale (cronotipia)». Così Fachinelli stesso presentava questo libro, quando lo pubblicò presso la sua casa editrice L'erba voglio nel 1979.Oggi lo leggiamo come una di quelle rare indagini che sanno intrecciare e mescolare con naturalezza l'analisi delle potenze psichiche che reggono un singolo e il singolo con quella sulle potenze che operano nella storia.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Rocco Ronchi"kum! Festival"https://www.kumfestival.it/Il tema del fine vita chiude un ciclo aperto a suo tempo con l'edizione del festival dedicata a L'origine della vita.La crisi pandemica che ha colpito le nostre società non ha fatto che rendere più drammatica un'esperienza che interroga da sempre la vita umana. Come e più di tutte le soglie che la nostra avventura attraversa, l'ultima si carica di significati molteplici e proietta la sua ombra potente sulle precedenti.Ma il fine vita è ancora un momento della vita, un passaggio in cui è possibile fare qualcosa di sé, un'occasione in cui dare testimonianza di un'esistenza e raccogliere la testimonianza di chi l'ha accompagnata e la accompagna. Ecco perché il tempo della fine è un tempo enigmatico, apre domande etiche, scuote la politica, divide l'opinione pubblica, suscita controversie giuridiche, interroga le pratiche mediche e i saperi scientifici, sfida le più antiche tradizioni religiose.Così il festival allargherà lo sguardo per cerchi concentrici, estendendo l'interrogazione alla fine delle grandi narrazioni storiche, al tramonto di mondi culturali e assetti geopolitici, alla catastrofe climatica che sembra procedere inarrestabile, alla nascita e alla morte delle stelle e degli universi.Federico Leoni, Massimo RecalcatiDomenica 17 ottobre 2021, ore 12:30"Veri e falsi movimenti. Ricominciare dopo la crisi"Rocco RonchiRocco Ronchi è ordinario di Filosofia teoretica presso l'Università degli Studi dell'Aquila. Tiene corsi e seminari in varie università italiane e straniere. Insegna Filosofia presso l'IRPA (Istituto di ricerca di psicanalisi applicata) di Milano. Dirige la collana “Filosofia al presente” della Textus edizioni dell'Aquila e la collana Canone minore per la casa editrice Mimesis di Milano. Organizza e coordina la Scuola di filosofia teoretica Praxis di Forlì. Tra le sue più recenti pubblicazioni: Gilles Deleuze,Feltrinelli, Milano 2015; Il canone minore. Verso una filosofia della natura, Feltrinelli, Milano 2017 (La lignemineure, Mimésis France, 2020); Bertolt Brecht, Orthotes, Napoli-Salerno 2017. Insieme a Riccardo Panattoni ha curato il volume: Immanenza: una mappa, Mimesis, Milano 2019.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Esistono moltissime teorie psicologiche ma alcune sono più utili di altre, puoi addirittura usarle nella tua vita quotidiana per capire meglio te stesso e gli altri. Ed è proprio il caso delle 3 teorie che scoprirai oggi e che, molto probabilmente, ti sorprenderanno per la loro efficacia. Clicca qui per approfondire: (link attivo dalle 5:00 am del 18/04/22) https://www.psicologianeurolinguistica.net/2022/04/3-teorie-psicologiche-per-capire-meglio-se-stessi-e-gli-altri.htmlSe ti piace il podcast adorerai il mio libro: “Facci caso”... https://www.amazon.it/Facci-distrarre-sciocchezze-attenzione-davvero/dp/8804728833Qui puoi trovare i migliori contenuti sulla meditazione:https://jo.my/funnel-contenuti-meditazioneQui puoi trovare il mio corso "Emotional Freedom":https://jo.my/funnel-contenuti-emozioniQui trovi contenuti per la gestione dell'ansiahttps://jo.my/funnel-contenuti-ansiaIscriviti al corso "10 Giorni di meditazione scientifica" oggi in una APP bellissima e gratuita: https://jo.my/clarity-appDai un'occhiata a Clarity il mio percorso ad abbonamento mensile:https://clarityapp.it/Iscriviti alla Community di Psinel, ricevi subito 237 audio in mp3 per la tua formazione + un report completo sulla Meditazione Moderna (è gratis!): http://www.psicologianeurolinguistica.com/psinelform.htmlSeguimi su Instagram:https://www.instagram.com/gennaro_romagnoli/Credits (traccia audio) https://www.bensound.com